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La novella dà voce a una vicenda drammatica della storia italiana al tempo del Risorgimento
e dell’impresa dei Mille. Dopo il decreto di Garibaldi sulla divisione delle terre demaniali, si
scatena in Sicilia una rivolta contadina, repressa con esecuzioni sommarie da Nino Bixio.
1 Sciorinarono:Sventolarono. amante delle feste e dei banchetti, galantuomini che li indossano (vedi
2 un fazzoletto … colori:la bandiera condannato all’inferno; qui indica per nota 4).
tricolore italiana. antonomasia una persona che si dedichi 10 la gnà Lucia, il peccato mortale:il
3 casino dei galantuomini:circolo smodatamente ai piaceri della tavola. peccato in cui il prete vive è la relazione
riservato ai notabili locali. 8 guardaboschi … giorno:i contadini fuori del celibato con una servitrice (gnà
4 berrette:i contadini portavano il sorpresi dai guardaboschi a raccogliere era l’appellativo per le donne del popolo);
berretto, a differenza dei galantuomini, che legna nei terreni comuni erano il dettaglio dell’Eucarestia che ha con sé
portavano il cappello. denunciati e condannati al pagamento nella veste talare passa in secondo piano.
5 nerbare:frustare. di un’ammenda. Nella novella, il 11 la Ruota:meccanismo girevole
6 campieri:sorveglianti armati delle guardaboschi è accusato di aver venduto incassato nei muri degli antichi orfanotrofi
tenute agricole. se stesso e i propri simili in cambio di un che permetteva di lasciarvi i neonati (detti
7 epulone:protagonista di una parabola magro compenso (due tarì). «esposti») senza essere visti dall’altra
del Vangelo di Luca (XVI, 19-31), era un 9 cappelli:indica per sineddoche i parte.
Bologna-Rocchi-Rossi, Letteratura visione del mondo 9788858329740 © Loescher Editore, Torino 2020
a cavallo del somarello, colle bisacce magre in groppa. Pure teneva in capo un berrettino 307
vecchio che la sua ragazza gli aveva ricamato tempo fa, quando il male non aveva ancora
12 martello:battiporta, ad anello o con sarebbe stato notaio, dunque un uomo quando la Sicilia era sotto il dominio dei
foggia ornamentale. iniquo nell’ottica della folla. Borbone.
13 sarebbe stato … lui:la frase giustifica 14 alcove:camere da letto. 16 chi:per chi.
l’uccisione del ragazzo:anch’egli da grande 15 Prima:prima dello sbarco dei Mille,
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308 E in quel carnevale furibondo del mese di luglio, in mezzo agli urli briachi della folla
75 digiuna, continuava a suonare a stormo la campana di Dio, fino a sera, senza mezzogiorno,
sezione 2 Positivismo e Decadentismo
senza avemaria, come in paese di turchi17. Cominciavano a sbandarsi, stanchi della car-
neficina, mogi, mogi, ciascuno fuggendo il compagno. Prima
Notturno spettrale
di notte tutti gli usci erano chiusi, paurosi, e in ogni casa
Esaurite le violenze,
vegliava il lume. Per le stradicciuole non si udivano altro che la sommossa lascia
80 i cani, frugando per i canti, con un rosicchiare secco di ossa, dietro di sé un paesaggio
nel chiaro di luna che lavava ogni cosa, e mostrava spalanca- desolato e spettrale, a
cui gli stessi rivoltosi non
ti i portoni e le finestre delle case deserte .
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sono preparati.
Aggiornava19; una domenica senza gente in piazza né
messa che suonasse. Il sagrestano s’era rintanato; di preti non se ne trovavano più. I primi
85 che cominciarono a far capannello sul sagrato si guardavano in faccia sospettosi; ciascuno
ripensando a quel che doveva avere sulla coscienza il vicino. Poi, quando furono in molti,
si diedero a mormorare. – Senza messa non potevano starci, un giorno di domenica, come
i cani! – Il casino dei galantuomini era sbarrato, e non si sapeva dove andare a prendere gli
ordini dei padroni per la settimana. Dal campanile penzolava sempre il fazzoletto tricolore,
90 floscio, nella caldura gialla di luglio.
E come l’ombra s’impiccioliva lentamente sul sagrato20, la folla si ammassava tutta in un
canto. Fra due casucce della piazza, in fondo ad una stradicciola che scendeva a precipizio, si
vedevano i campi giallastri nella pianura, i boschi cupi sui fianchi dell’Etna. Ora dovevano
spartirsi quei boschi e quei campi. Ciascuno fra sé calcolava colle dita quello che gli sarebbe
95 toccato di sua parte, e guardava in cagnesco il vicino21. – Libertà voleva dire che doveva esser-
cene per tutti! – Quel Nino Bestia, e quel Ramurazzo, avrebbero preteso di continuare le pre-
potenze dei cappelli! – Se non c’era più il perito per misurare la terra, e il notaio per metterla
sulla carta, ognuno avrebbe fatto a riffa e a raffa22! «E se tu ti mangi la tua parte all’osteria,
dopo bisogna tornare a spartire da capo?». «Ladro tu
100 e ladro io». Ora che c’era la libertà, chi voleva man-
giare per due avrebbe avuto la sua festa come quella
dei galantuomini! – Il taglialegna brandiva in aria la
mano quasi ci avesse ancora la scure.
Il giorno dopo si udì che veniva a far giustizia il
105 generale23, quello che faceva tremare la gente. Si ve-
devano le camicie rosse dei suoi soldati salire len-
tamente per il burrone, verso il paesetto; sarebbe
bastato rotolare dall’alto delle pietre per schiacciarli
tutti. Ma nessuno si mosse. Le donne strillavano e si
110 strappavano i capelli. Ormai gli uomini, neri e colle
barbe lunghe, stavano sul monte, colle mani fra le
cosce, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, cur-
vi sotto il fucile arrugginito, e quel generale piccino
sopra il suo gran cavallo nero, innanzi a tutti, solo. Proclama di Salemi, 14 maggio 1860.
17 in quel carnevale … turchi: che sono stati uccisi dagli insorti. narratore, l’insurrezione è stata alimentata
l’insurrezione di Bronte appare come 19 Aggiornava:Faceva giorno, Sorgeva da mire personali ed egoistiche.
un carnevale furibondo in quanto il sole. Inizia qui la seconda parte 22 avrebbe … a raffa:avrebbe cercato
sconvolgimento delle regole e delle della novella:è il giorno successivo e i di accaparrarsi il più che poteva, senza
istituzioni, che calpesta anche i princìpi rivoltosi iniziano a provare un senso di rispetto per i diritti altrui.
religiosi trasformando i ribelli in sbandamento, per l’incapacità di gestire le 23 il generale:Gerolamo Bixio, detto Nino
miscredenti (tali erano i turchi secondo il conseguenze della ribellione. (1821-73), uno dei comandanti delle truppe
narratore). La collocazione dei fatti a luglio 20 come l’ombra … sagrato:man mano garibaldine, fu inviato a Bronte da Garibaldi
non rispetta la verità storica:l’insurrezione che si avvicinava il mezzogiorno (quando per reprimere l’insurrezione. Egli pose la
ebbe luogo, nel 1860, dal 2 al 5 agosto. il sole è in alto e dunque l’ombra si riduce). zona sotto assedio, fece eseguire cinque
18 case deserte:sono le case di coloro 21 Ciascuno … vicino:nell’ottica del fucilazioni sommarie e processare i colpevoli.
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115 Il generale fece portare della paglia nella chiesa, e mise a dormire i suoi ragazzi come un 309
padre. La mattina, prima dell’alba, se non si levavano al suono della tromba, egli entrava
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310 denti, e si scalmanavano, facevano la schiuma alla bocca, asciugandosela subito col fazzoletto
bianco, tirandoci su una presa di tabacco. I giudici sonnecchiavano, dietro le lenti dei loro oc-
sezione 2 Positivismo e Decadentismo
160 chiali, che agghiacciavano il cuore. Di faccia erano seduti in fila dodici galantuomini36, stanchi,
annoiati, che sbadigliavano, si grattavano la barba, o ciangot- Il sollievo del potere
tavano37 fra di loro. Certo si dicevano che l’avevano scappata Il processo si svolge in
bella a non essere stati dei galantuomini di quel paesetto las- un’atmosfera surreale:
sù, quando avevano fatto la libertà. E quei poveretti cercavano la giuria dei notabili,
disattenta, si compiace
165 di leggere nelle loro facce. Poi se ne andarono a confabulare fra sarcasticamente di
di loro, e gli imputati aspettavano pallidi, e cogli occhi fissi su non aver sperimentato
quell’uscio chiuso. Come rientrarono, il loro capo, quello che di persona gli effetti
della libertà.
parlava colla mano sulla pancia, era quasi pallido al pari degli
accusati, e disse: «Sul mio onore e sulla mia coscienza!…».
170 Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: «Dove mi conduce-
te?». «In galera? O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Se avevano detto
che c’era la libertà!…».
36 dodici galantuomini:membri della giuria, che dunque non 37 ciangottavano:mormoravano.
poteva essere imparziale.
T5 GUIDA ALL’ANALISI
UNA VISIONE D’INSIEME novella questa speranza si traduce nello sventolio del
fazzoletto tricolore (nella seconda redazione sarà in-
La novella fu pubblicata su «La domenica letteraria»
vece un fazzoletto rosso), lo stesso che però, all’indo-
il 12 marzo 1882 e l’anno successivo fra le Novelle ru-
mani della rivolta, «penzolava […] floscio, nella caldura
sticane. Siamo a Bronte, alle pendici dell’Etna, all’in-
gialla di luglio» (rr. 89-90), presagio dell’insensatezza
domani dello sbarco in Sicilia dei Mille di Garibaldi.
di tanta violenza. Alla fine della novella, con perfetto
Come molti contadini meridionali, anche quelli di
movimento circolare, ricorre di nuovo la parola «liber-
Bronte attendono la riforma agraria in risposta a se-
tà» (r. 172), pronunciata dal carbonaio, ma avvolta dallo
coli di sfruttamento da parte dei grandi latifondisti.
sguardo critico dell’autore.
Garibaldi aveva promesso la divisione delle terre de-
maniali in cambio dell’appoggio delle masse contadi- Risorgimento senza eroi Del Risorgimento, Verga
ne contro i Borbone. L’attesa di una soluzione, unita presenta un’immagine ambigua: se da un lato, attra-
al disagio economico-sociale, accende una rivolta verso il narratore anonimo, Bixio appare come il gene-
locale che si protrae da giugno ai primi di agosto del rale «che faceva tremare la gente» (r. 105) e che, «come
1860 e che sfocia nell’eccidio di alcuni notabili. Gari- un padre», mette «i suoi ragazzi» a dormire (rr. 115-16),
baldi, temendo che l’esempio di Bronte possa scate- dall’altro i garibaldini sono descritti come «giovanetti
nare nuove ribellioni, fa intervenire le proprie truppe stanchi, curvi sotto il fucile arrugginito, e quel generale
sotto la guida del generale Nino Bixio, che infligge piccino sopra il suo gran cavallo nero, innanzi a tutti,
una punizione immediata ai ribelli. solo» (rr. 112-14). Dal contrasto fra le due scene traspare
una visione disincantata e diseroicizzata della sto-
I TEMI ria. Come avrebbe titolato un suo libro l’intellettuale
Quale «libertà»? Una visione pessimistica Quan- torinese Piero Gobetti (1901-26), dalla novella emerge
do Verga scrive la novella, ha già pubblicato I Mala- un «Risorgimento senza eroi», sia sul fronte popola-
voglia e ha ormai maturato una visione pessimistica re (puro eccidio) sia su quello garibaldino (esecuzioni
del progresso: qualsiasi mutamento risulta inutile a sommarie) che su quello istituzionale (processo farsa).
migliorare le condizioni di vita degli individui. Nessun
valore ideale, per quanto nato da istanze giuste, può LO STILE
cambiare il corso delle cose, in cui i deboli soccombo- Una novella in tre sequenze La struttura asimmetri-
no inesorabilmente. In questa prospettiva acquista un ca delle tre parti della novella, che dà maggiore rilievo
significato particolare la parola che dà il titolo alla alla descrizione della rivolta, esalta il contrasto fra la
novella: per i contadini, la «libertà» non è l’indipen- drammaticità dell’evento e il ritorno alla cosiddetta
denza dai Borbone né l’approdo all’Unità, ma signifi- «normalità». I dettagli delle violenze perpetrate dal-
ca la fine del loro servaggio secolare. All’inizio della la folla contrastano con la sbrigativa velocità con cui
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viene liquidato l’intervento di Bixio, evidenziando così Verga: «come il mare in tempesta» (r. 3), come un «tor- 311
la rapidità del ritorno all’ordine e la tragica inutilità rente» (r. 38), «come la piena di un fiume» (rr. 60-61).
Filosofia
Storia La filosofia della storia e la
• Lo sbarco dei Mille Letteratura «coscienza delle masse»
• La questione meridionale italiana
• L’eccidio di Bronte • Verga, Libertà
• L’analisi di Sciascia
in La corda pazza Storia dell’arte
(1991) La raffigurazione della
folla: Pellizza da Volpedo
Letteratura italiana
• Risorgimento
e letteratura in Italia
• La folla: Manzoni, Temi di cittadinanza
I Promessi Sposi I diritti dei lavoratori ieri e oggi
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