PERSONAGGI
Prima rappresentazione
Bruxelles, Esterház, 3 agosto 1777
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
ATTO PRIMO
[Sinfonia]
Scena I°
Notte con luna e cielo stellato. Terrazzo sopra la casa di Ecclitico con torre nel mezzo, o sia specula, ed
un gran canocchiale su due cavalletti. Quattro fanali che illuminano il terrazzo.
Ecclitico e quattro scolari.
[N. 1a - Coro]
ECCLITICO E QUATTRO SCOLARI (prendono il canocchiale, e lo portano alla specula,
O luna lucente, vedendosi spuntar fuori dalla sommità della mede-
di Febo sorella, sima)
che candida e bella Recitativo
risplendi lassù,
ECCLITICO
deh, fa’ che i nostri occhi
s’accostino ai tuoi, Oh le gran belle cose
e scopriti a noi che a intendere si danno
che cosa sei tu. a quei che poco sanno per natura!
Oh che gran bel mestier ch’è l’impostura!
Recitativo Chi finge di saper accrescer l’oro,
chi cavar un tesoro,
ECCLITICO chi dispensa segreti,
e chi parla dei pianeti,
Basta, basta, discepoli,
chi vende mercanzia
alla triforme dèa le voci giunsero;
di falsa ipocrisia;
esauditi sarete in breve termine.
chi finge nome, titolo e figura:
Su via, tosto sugli omeri
oh che gran bel mestier ch’è l’impostura!
prendete l’arcimassimo
Io fo la parte mia
mio canocchial novissimo
con finta astrologia,
drizzatel su la specula,
ingannando egualmente i sciocchi e i dotti,
perpendicolarmente in ver l’ecclitica.
che un bravo cacciator trova i merlotti.
Vuò veder se avvicinasi
Eccone uno: ecco quel buon cervello
de’ due pianeti il sinodo,
del signor Buonafede.
idest, quando la luna al sol congiungesi,
Da lui che tutto crede,
che dal mondo volgare ecclissi appellasi.
con una macchinetta,
Andate, andate subito,
inventata dal mio sottile ingegno,
pria che Cinzia ritorni al suo decubito.
far un colpo galante ora m’impegno.
[N. 1b - Coro]
Scena II°
QUATTRO SCOLARI Buonafede e detto.
Prendiamo, fratelli,
il gran telescopio, Recitativo
o sia microscopio,
o sia canocchial. BUONAFEDE
Si puol entrar?
Vedrem della luna
se il tondo sereno ECCLITICO
sia un mondo ripieno Sì, venga, mi fa grazia.
di gente mortal.
1
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
BUONAFEDE ECCLITICO
Servo, signor Ecclitico; Ho fatto un canocchiale
in che cosa si sta lei divertendo? che arriva a penetrar cotanto in dentro
che veder fa la superficie e il centro.
ECCLITICO Individua non solo
Nella speculazion di varie stelle. i regni e le provincie,
Stav’or considerando ma le case, le piazze e le persone.
l’analogia che unisce Col mio canocchialone
alle fisse l’erranti, posso veder lassù, per mio diletto,
al capo di Medusa il Can celeste, spogliar le donne quando vanno a letto.
al cuore del Leon la Spiga d’oro,
ed all’Orsa maggior l’occhio del Toro. BUONAFEDE
Oh bellissima cosa!
BUONAFEDE Ma dite, non potrei,
Oh bellissime cose! caro Ecclitico mio,
Anch’io d’astrologia son dilettante; col vostro canocchial veder anch’io?
ma quel che mi dà pena
è il non saper trovar dottrina alcuna ECCLITICO
che mai sappia spiegar cos’è la luna. Perché no? Benché io sia
solo inventor della mirabil arte,
ECCLITICO voglio che ancora voi ne siate a parte.
La luna è un corpo diafano
che dai raggi del sol è illuminato; BUONAFEDE
ma in quel bel corpo luminoso e tondo, Obbligato vi sono, e vi sarò.
che credete vi sia? V’è un altro mondo. Vederete per voi cosa farò.
BUONAFEDE ECCLITICO
Oh che cosa mi dite? Nella specula entrate;
Colà v’è un altro mondo? nel canocchial mirate.
Ma cosa son quei segni Cose belle vedrete,
che si vedon nel corpo della luna? cose rare, per cui voi stupirete.
So che un giorno mia nonna,
la qual non era sciocca, BUONAFEDE
mi disse ch’ella avea gli occhi e la bocca. Vado, e provar io voglio,
se con quel canocchial sì lungo e tondo
ECCLITICO alla luna poss’io vedere il fondo.
Scioccherie, scioccherie. Le macchie oscure Ma chi son quei signori,
son del mondo lunar colline e monti. che dove io deggio entrar, vengono fuori?
Non già monti sassosi,
come da noi veggiam, ma son formati ECCLITICO
d’una tenue materia, Sono scolari miei,
la qual s’arrende e cede amanti della luna come lei.
alla pression del piede;
indi s’alza bel bello e non si spacca,
onde l’uomo cammina e non si stracca.
BUONAFEDE
Oh che bel mondo! Ma ditemi, amico,
come siete arrivato
a scoprir cosa tale?
2
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
QUATTRO SCOLARI (Si vede accostarsi alla cima del canocchiale una
Felice e fortunato macchina illuminata, dentro la quale si muovono
chi è amico della luna; alcune figure)
per voi sì gran fortuna [N. 3a - Intermezzo I]
il ciel riserberà.
Recitativo
BUONAFEDE
Il cielo mi conceda ECCLITICO
sì gran felicità. Il signor Buonafede
ora di veder si crede
QUATTRO SCOLARI le lunatiche donne sol lassù,
La vostra bella mente, e le lunatiche sono ancor quaggiù.
che più d’ogni altra sa,
la luna facilmente (Buonafede esce dalla specula ridendo)
conoscere potrà.
BUONAFEDE
(partono) Ho veduto! ho veduto!
BUONAFEDE ECCLITICO
Il cielo mi conceda E cosa mai?
sì gran felicità.
BUONAFEDE
(entra nella specula)
Ho veduto una cosa bella assai.
ECCLITICO
[N. 3b - Cavatina]
(Farò che tutto creda
la sua semplicità.)
BUONAFEDE
Recitativo Ho veduto una ragazza
far carezze ad un vecchietto.
ECCLITICO Oh che gusto, oh che diletto,
Olà, Claudio, Pasquino... che quel vecchio proverà!
ECCLITICO
Che vuol dire?
4
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
[N. 4 - Aria] Egli ha una bella figlia.
BUONAFEDE ERNESTO
La ragazza col vecchione: Anzi n’ha due.
uh carina, bel piacere!
Il marito col bastone: CECCO
bravo, bravo, oh bel vedere!
Anzi rassembra a me
Una donna per il naso:
che colla cameriera n’abbia tre.
che bel colpo, che bel caso!
Oh che mondo benedetto!
ERNESTO
Oh che gran felicità!
Son di Flaminia amante.
Che piacere, che diletto,
oh che gusto che mi dà! ECCLITICO
Ed io Clarice adoro.
(parte)
CECCO
Scena IV°
Per Lisetta ancor io spasimo e moro.
Ecclitico, poi Ernesto e Cecco
Recitativo ERNESTO
L’ho chiesta a Buonafede,
ECCLITICO ed ei me l’ha negata.
Io la caccia non fo alle sue monete;
ma vorrei, se potessi, ECCLITICO
la sua figlia Clarice, Spera di maritar le proprie figlie
custodita con tanta gelosia, con principi d’altezza.
torla dalle sue mani e farla mia.
CECCO
ERNESTO E così spera
Amico, vi son schiavo. un conte maritar la cameriera.
ECCLITICO ECCLITICO
Servo, signor Ernesto. Corrisponde Flaminia all’amor vostro?
ERNESTO ERNESTO
Riverisco Mi ama con tutto il cor.
il signor segretario della luna.
CECCO
ECCLITICO La mia Lisetta
Sei pazzo, e tal morrai. per le bellezze mie par impazzita.
ERNESTO ECCLITICO
Veduto uscire E Clarice è di me pur invaghita.
ho dalla vostra casa Ditemi, vogliam noi
il signor Buonafede. rapirle a questo pazzo?
È vostro amico?
ERNESTO
ECCLITICO Il ciel volesse!
Amico ed amicone
della mia strepitosa professione.
5
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
ECCLITICO Scena V°
Secondatemi dunque, e non temete. Ernesto e Cecco
CECCO Recitativo
Un ottimo mezzan so che voi siete.
CECCO
ECCLITICO Costui dovrebbe al certo
esser ricco sfondato.
Di denar come state?
ERNESTO
ERNESTO
E a che motivo?
Quando occorra,
io vuoterò l’erario.
CECCO
CECCO Perché a far il mezzano
egli non ha difficoltade alcuna;
Io sacrificherò tutto il salario.
ed è questo un mestier che fa fortuna.
ECCLITICO ERNESTO
Andiamo; ho un macchinista
Tu dici male; Ecclitico è sagace,
che prodigi sa far. Con il mio ingegno
e se in ciò noi compiace,
oggi di far m’impegno
il fa perché Clarice ei spera ed ama.
che il signor Buonafede, o sia baggiano,
le tre donne ci dia colla sua mano.
CECCO
CECCO Ho inteso, ho inteso. Ei brama
render contenti i desideri suoi,
Oh bravo!
e vuol far il piacer pagar a noi.
ERNESTO ERNESTO
E come mai?
Orsù, taci e rammenta
chi son io, chi sei tu.
ECCLITICO
Tutto saprete. CECCO
Preparate monete;
Per cent’anni, padron, non parlo più.
preparate di far quel che dirò,
e la parola mia vi manterrò.
ERNESTO
[N. 5 - Aria] Vado in questo momento
denaro a provveder. Tu va’, m’attendi
ECCLITICO d’Ecclitico all’albergo, ove domani,
Un poco di denaro mercé il di lui talento,
e un poco di giudizio spero che l’amor mio sarà contento.
vi vuol per quel servizio:
[N. 6 - Aria]
voi m’intendete già.
7
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
FLAMINIA CLARICE
Ma il genitor io temo Sì, castigatemi;
non vorrà soddisfarci. cacciatemi di casa e maritatemi.
CLARICE BUONAFEDE
Evvi in tal caso
un ottimo espediente: Se io ti maritassi,
maritarci da noi senza dir niente. non castigherei te, ma tuo marito.
Né castigo maggior dargli potrei,
FLAMINIA quanto una donna pazza qual tu sei.
Ciò so che non convien a onesta figlia,
ma se amor mi consiglia,
CLARICE
e il padre a me si oppone, Io pazza? V’ingannate.
io temo che all’amor ceda ragione. Pazza sarei qualora
mi lasciassi un po’ troppo intimorire,
[N. 8 - Aria]
e avessi per rispetto a intisichire.
FLAMINIA [N. 9 - Aria]
Ragion nell’alma siede
regina dei pensieri, CLARICE
ma si disarma e cede
se la combatte amor. Son fanciulla da marito,
e lo voglio, già il sapete;
E amor, se occupa il trono, e se voi non mel darete,
di re si fa tiranno, da me stessa il prenderò.
e sia tributo o dono,
vuol tutto il nostro cor. Ritrovatemi un partito
che sia proprio al genio mio;
(parte) o lasciate, farò io:
se lo cerco, il troverò.
(parte)
8
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
9
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
Scena X° ECCLITICO
Buonafede, poi Eccletico Vengo da voi
per sempre a licenziarmi.
[N. 11a - Recitativo]
BUONAFEDE
BUONAFEDE
O dèi! per sempre?
È poi la mia Lisetta Ditemi, cosa fu?
una buona ragazza.
Non è di quelle serve impertinenti ECCLITICO
che, quando hanno le grazie del padrone,
Amico addio! Non ci vedrem mai più.
vogliono in casa far le braghessone.
ECCLITICO BUONAFEDE
Voi mi fate morir. Ma perché mai?
(di dentro)
Ehi, signor Buonafede, ECCLITICO
si puol entrar? Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
che il grande imperatore
BUONAFEDE del bel mondo lunar con lui mi vuole.
Oh capperi, chi è qui? Io fra pochi momenti
Venite, signor, sì; sarò insensibilmente
cos’è ‘sta novità? trasportato lassù per mio destino,
Qualche cosa di grande vi sarà. e sarò della luna cittadino.
ECCLITICO BUONAFEDE
Compatite s’io vengo Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
in quest’ora importuna a disturbarvi: se resto senza voi! Ma in qual maniera
un segno d’amicizia io vengo a darvi. la voce di lassù poté arrivare?
BUONAFEDE ECCLITICO
Oh! che buona ventura a me vi guida? Là nel mondo lunare
un astrologo v’è, come son io,
ECCLITICO che ha fatto un canocchial simile al mio.
V’è nessun che ci ascolti? Congiunti nella cima i canocchiali,
e levato il cristallo, o sia la lente,
BUONAFEDE facilissimamente
sento quel che si dice nell’altro mondo,
No, siam soli.
e col metodo stesso anch’io rispondo.
Parlate pur con libertà.
BUONAFEDE
ECCLITICO
Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
Voi siete
sperate andar tant’alto?
l’unico galantuom ch’io stimo ed amo:
Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
onde vi vengo a usar per puro affetto
un atto d’amicizia e di rispetto.
ECCLITICO
BUONAFEDE Tutto vuò confidarvi.
Dal canocchiale istesso
Obbligato vi son. Ma che intendete
il grande imperatore
voler dire con ciò?
mi ha fatto schizzettar certo licore
che quando il beverò,
leggermente alla luna io volerò.
10
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
BUONAFEDE BUONAFEDE
Amico, ah, se voleste, Non lo bevete tutto,
aiutar mi potreste. per carità.
ECCLITICO ECCLITICO
E come mai? Tenetemi, che ormai
mi sembra di volare. Oh me felice!
BUONAFEDE Oh singolar fortuna!
Schizzettatemi un po’ di quel licore Or or sarò nel mondo della luna.
che v’ha mandato il vostro imperatore.
(straluna gli occhi)
ECCLITICO BUONAFEDE
(Eccolo nella rete.) Cos’avete negli occhi?
Parete ispiritato.
BUONAFEDE
E poi anch’io ECCLITICO
verrò lassù con voi. Dallo spirto lunar son invasato.
Addio. Vado.
ECCLITICO
BUONAFEDE
Ma non vorrei
che se n’avesse a mal sua maestà. Fermate.
Voglio venir anch’io.
BUONAFEDE
ECCLITICO
È un signor di buon cor; non parlerà.
Ecco: tenete
ECCLITICO il resto del licor dunque, e bevete.
Orsù, mi siete amico;
BUONAFEDE
vi voglio soddisfar. Quest’è il licore.
Giacché non v’è nessuno, Ma le figliuole mie? Ma la mia serva?
vuò che ce lo beviam metà per uno.
ECCLITICO
BUONAFEDE Quando sarete là,
E poi come faremo? grazia per esse ancor s’impetrerà.
Vado, vado.
ECCLITICO
BUONAFEDE
E poi ci sentiremo
sottilizzar le Son qui, bevo; aspettate.
membra in forma tale
(beve)
che andremo insù come se avessim l’ale.
ECCLITICO
BUONAFEDE
(Bevi, buon pro ti faccia.
Beverei, ma non so... Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
Sono fra il sì ed il no... dal sonnifero oppresso e addormentato,
crederà nella luna esser portato.)
ECCLITICO
Compiacervi credevo; BUONAFEDE
se pentito già siete, io solo bevo.
Ecco bevuto ho anch’io.
(finge di bere) Mondo, mondaccio rio,
11
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
ECCLITICO BUONAFEDE
BUONAFEDE ECCLITICO
Bravo, bravo, mi consolo.
Non posso star in piedi.
BUONAFEDE
ECCLITICO
Dove siete?
Accomodatevi.
ECCLITICO
(lo fa sedere) Volo anch’io.
State pronto a salire, e consolatevi.
BUONAFEDE
BUONAFEDE Addio mondo, mondo addio!
ECCLITICO CLARICE
Caro padre, cosa c’è?
Lo credo anch’io.
LISETTA
BUONAFEDE
Padron mio, che cos’è?
Caro Ecclitico mio,
ditemi dove sono. In terra, o in aria? BUONAFEDE
Vado, vado; volo, volo.
ECCLITICO
CLARICE E LISETTA
Vi andate a poco a poco sollevando. Dove, dove?
BUONAFEDE ECCLITICO
Mi vo sottilizzando. (Oh che fortuna!)
Ma come uscir potrem... da questa stanza?
BUONAFEDE
Vo nel mondo della luna.
12
Haydn: Il mondo della luna - atto primo
13
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
ATTO SECONDO
[N. 12 - Sinfonia]
Scena I°
Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune
stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Buonofede.
Buonafede che dorme sopra un letto di fiori. Ecclitico travestito con abito capriccioso. Ernesto ne’ suoi
abiti.
Recitativo
ECCLITICO (parte)
Ecco qui Buonafede
nel mondo della luna. Egli ancor dorme;
Scena II°
e quando sia destato, Ecclitico e Buonafede che dorme
esser non crederà nel mio giardino,
ma nel mondo lunare, ECCLITICO
fra le delizie peregrine e rare. Buonafede ancor dorme:
tempo è di risvegliarlo.
ERNESTO Con questo sal volatile,
Ma Flaminia e Clarice sciogliendo i spirti che fissati ha l’oppio,
son del tutto avvisate? in sé ritornerà.
ERNESTO ECCLITICO
Flaminia sarà mia. Ora si va svegliando.
ECCLITICO BUONAFEDE
E mia sarà Clarice. Eh! dove sono?
Oggi ciascun di noi sarà felice.
Le macchine son pronte; (si alza bel bello)
son pronti i giochi, i suoni, i balli e i canti, ECCLITICO
cose che pareran prodigi o incanti.
Amico...
ERNESTO
BUONAFEDE
Ed io, per esser pronto
a sostener la mia caricatura, Olà, chi siete?
vado tosto a cambiar spoglie e figura.
14
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
ECCLITICO ECCLITICO
Che? non mi conoscete? Udite l’armonia
Non ravvisate Ecclitico? che esce dagli arboscelli,
agitati da dolci venticelli.
BUONAFEDE
[N. 13 - Balletto]
Voi quello?
(odesi un concertino principiato da violini ed oboi in
ECCLITICO orchestra, colle risposte de’ corni da caccia e fagotti
Sì, quel son io. dentro la scena)
BUONAFEDE Recitativo
Ma dove, BUONAFEDE
dove, amico, siam noi?
Oh che ninfe gentili! Oh che fortuna!
ECCLITICO Oh benedetto il mondo della luna!
Ma sa l’imperatore,
Dove la sorte tutti i beni aduna, ch’io qui son arrivato?
nel bellissimo mondo della luna.
ECCLITICO
BUONAFEDE
È di tutto informato.
Ehi! mi burlate?
BUONAFEDE
ECCLITICO
Andiamlo a ritrovare.
E non ve n’accorgete
dello splendor che fa più bello il giorno? ECCLITICO
Dell’aria salutar che spira intorno?
Non è permesso
BUONAFEDE con quell’abito andar innanzi a lui,
s’egli non ve ne manda uno de’ sui.
È vero. Oh che bel giorno! Ma ecco i cavalieri
Oh che aria dolcissima e soave! con i paggi e i staffieri. Il gran monarca
vi manda da vestir.
ECCLITICO
Mirate a’ vostri piedi BUONAFEDE
dal bel terren fecondo Oh che bel mondo!
nascer le rose e i gigli.
15
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
L’imperatore, BUONAFEDE
per farvi onore, E la mia cameriera, e le mie figlie,
prove vi manda non verranno con noi?
di sua bontà
ECCLITICO
ECCLITICO E BUONAFEDE Sì, sì, verranno poi;
Il ciel lo guardi anzi le nostre donne
sempre d’affanni; han jus particolare a questo impero,
viva mill’anni perché va colla luna il lor pensiero.
con sanità.
[N. 16 - Aria]
QUATTRO CAVALIERI ECCLITICO
Or che vestito
siete, e pulito, Voi lo sapete
andar potrete come son fatte:
da sua maestà. ora vezzose,
tutte amorose;
TUTTI ora ostinate,
Il ciel lo guardi fiere arrabbiate.
sempre d’affanni; Che? Non è vero?
viva mill’anni Sono lunatiche,
con sanità. oh signor sì.
Scena V° ERNESTO
Si vede in fondo della scena un carro trionfale, tirato Non vi meravigliate,
da quattro Upmini bizzarramente vestiti, con sopra ché nella nostra corte abbiamo noi
il carro Cecco, vestito da imperatore, e a’ piedi del un buffon che somiglia tutto a voi.
medesimo Ernesto, vestito all’eroica, con una stella
in fronte. BUONAFEDE
Grazie a vostra bontà del paragone;
[N. 17 - Marcia]
ma io per dirla a lei, non son buffone.
(Buonafede osserva con meraviglia. A suono di
marcia si avanza il carro, e giunto alla metà della CECCO
scena, lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scen- Eppur nel vostro mondo
dere Cecco con affettuosa sottomissione) chi sa far il buffone è fortunato.
Recitativo
BUONAFEDE
BUONAFEDE (Capperi! Egli è informato.)
Umilmente m’inchino
CECCO
a vostra maestà.
Or che vi pare?
CECCO Vi piace il nostro mondo?
Chi siete voi,
BUONAFEDE
che indirizza i suoi saluti
alla maestà nostra, e non a noi? In fede mia,
a chi un mondo sì bel non piaceria?
BUONAFEDE Ma per esser contento,
una grazia, signor, ancor vi chiedo.
Perdoni; io fo all’usanza
del mondo sublunar dove son nato.
CECCO
CECCO Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
Sì, sì, son informato
BUONAFEDE
che là nel vostro mondo
trionfa l’albagìa, Ho due figlie e una serva,
né di titoli mai v’è carestia. vorrei...
BUONAFEDE CECCO
Dice ben... ma che vedo! V’ho già capito,
Quivi il signor Ernesto? le vorreste con voi.
Andrà, per consolarle,
ERNESTO una stella cometa ad invitarle.
V’ingannate.
BUONAFEDE
Io stella sono, ed Espero m’appello;
e quando il cielo imbruna, Ma le stelle comete
esco primiero a vagheggiar la luna. portan cattivo augurio.
Sortito avrà l’influsso,
quel ch’Ernesto s’appella, CECCO
dalla costellazion della mia stella. Oh, gente pazza
del mondo sublunar! Poiché le stelle
BUONAFEDE conoscer pretendete,
Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto e voi stessi laggiù non conoscete.
certo rassomigliate.
17
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
CECCO Recitativo
Io le farò venire,
ERNESTO
ma però con un patto,
che vuò senza recarvi pregiudizio, Voi avete due figlie?
la vostra cameriera al mio servizio.
BUONAFEDE
BUONAFEDE Signor sì.
Ma signor...
ERNESTO
CECCO Fanciulle, o maritate?
Già lo so
che siete innamorato BUONAFEDE
in quei begli occhi suoi, Son ragazze,
ma questa volta la vogliam per noi. e non ho ancora lor dato marito,
perché non ho trovato un buon partito.
BUONAFEDE
Dunque lei l’ha veduta? ERNESTO
Avete fatto ben. Nel vostro mondo
CECCO due cattivi mezzani
Signor sì. soglion far qualche volta i matrimoni;
Una macchina abbiamo, uno è il capriccio, e l’altro è l’interesse.
da cui spesso vediamo Dal primo ne provien la sazietà,
quel che si fa laggiù nel basso mondo; dal secondo la nera infedeltà.
e il piacer più giocondo
che aver possano i nostri occhi lunari, BUONAFEDE
è il mirar le pazzie dei vostri pari. Vussignoria favella
come appunto parlar deve una stella.
[N. 18 - Aria]
ERNESTO
CECCO Qui non v’è alcun che dica
Un avaro suda e pena, di morir per l’amata;
e poi crepa, e se ne va. qui non v’è alcun che sia fido ad un’ingrata.
Un superbo, senza cena Non vedrete chi voglia
vuol rispetto, e pan non ha. nella tasca portar ampolle o astucci
Un geloso è tormentato, con balsami o ingredienti,
un corrente è criticato. utili delle donne ai svenimenti.
Quasi tutti al vostro mondo
siete pazzi in verità. BUONAFEDE
Me se svien una donna,
Chi sospira per amore, come la soccorrete?
chi delira per furore,
chi sta bene e vuol star male, ERNESTO
chi ha gran fumo e poco sale; Accostumiamo
al rovescio tutto va. una corda per portare; quando fanno
Siete pazzi in verità. tali caricature,
le facciam rinvenir con battiture.
(sale sul suo carro, e parte col séguito)
18
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
BUONAFEDE ECO
Questo, per vero dire, Di là, di là, di là.
è un vero elisire!
BUONAFEDE
ERNESTO E siam sempre da capo.
È un elisir che giova; Vorrei venire e non vorrei venire:
e credetelo a me che il so per prova. sono fra il sì ed il no.
BUONAFEDE BUONAFEDE
Io resto stupefatto: Che mondo amabile,
questo è un mondo assai bello, assai ben fatto. che impareggiabile
Cantan sì ben gli augelli; felicità!
suonano gli arboscelli;
ognun balla, ognun gode; Gli alberi suonano,
ognun vive giocondo. gl’augelli cantano,
Oh che mondo felice! Oh che bel mondo! le ninfe ballano,
Me lo voglio goder. Vuò andar girando gli echi rispondono.
per questa ch’esser credo Tutto è godibile,
la principal città. tutto è beltà.
Non so s’abbia d’andar di là, o di qua.
Che mondo amabile,
(interno: l’Eco risponde da varie parti) che impareggiabile
felicità!
ECO
Di qua, di qua, di qua. (parte)
BUONAFEDE
Oh questa sì, ch’è bella!
Ognuno a sé mi appella,
e mi sento a chiamar di qua e di là.
19
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
Recitativo ECCLITICO
Morto si finse,
LISETTA
ma nel mondo lunare egli è passato,
Dove mi conducete? e anch’io dopo di lui son arrivato.
Siete sbirri, sicari, o ladri siete?
LISETTA
ECCLITICO
Caro signor lunatico,
Levategli la benda, non mi fate adirar. Per qual cagione,
or che la fortunata ditemi, uscir di casa mi faceste?
a questo mondo è già arrivata.
ECCLITICO
(gli levano la benda)
Di casa uscir credeste;
LISETTA ma dal balcon passata,
Ohimè, respiro un poco! foste qui da una nuvola portata.
ECCLITICO LISETTA
Bella ragazza, io gioco Orsù, tali pazzie soffrir non voglio;
che dove adesso siate vuò saper dove tende quest’imbroglio.
voi non v’immaginate.
ECCLITICO
LISETTA Ecco il vostro padrone:
E che volete, domandatelo a lui, che lo saprà.
caro signor Ecclitico, ch’io sappia? Io vado a ritrovare sua maestà.
Dormivo ancor nel letto,
(parte)
allorché son venuti
quei marioli cornuti:
Scena IX°
m’hanno bendati gli occhi,
m’hanno condotta via, Lisetta, poi Buonafede
e adesso non so dir dove mi sia.
Recitativo
ECCLITICO LISETTA
Lisetta, avete avuta la fortuna
Quello è il padrone? È lui.
d’esser passata al mondo della luna.
Non capisco la sua caricatura.
Oh che moda graziosa! Oh che figura!
LISETTA
Ah, ah, mi fate ridere; BUONAFEDE
non sono una bambina
Lisetta, oh benvenuta.
da credere a siffatte scioccherie.
Tu ancor sei qui con noi?
Fortunata davver chiamarti puoi.
ECCLITICO
Delle parole mie LISETTA
voi la prova vedrete
Ma dove siam?
quando sposa sarete
del nostro imperatore,
BUONAFEDE
che pel vostro bel viso arde d’amore.
Nel mondo della luna
20
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
LISETTA BUONAFEDE
Mi volete ingannar? Vien qua, Lisetta,
dammi la tua manina.
BUONAFEDE
No, te lo giuro: LISETTA
questo è il mondo lunar, te l’assicuro Oh signor no!
LISETTA BUONAFEDE
Adunque sarà vero Perché?
che una nuvola qui m’avrà portata.
LISETTA
BUONAFEDE Perché non so
Sei stata fortunata. se nel vostro operar vi sia tristizia.
Perch’io ti porto amore,
sei venuta a goder sì grand’onore BUONAFEDE
Eh! qui tutto si fa senza malizia.
LISETTA
Ma qui che far dovrò? LISETTA
Quand’è così, prendete.
BUONAFEDE
Quello che devi far, t’insegnerò. BUONAFEDE
Tu devi voler bene al tuo padrone. Oh cara mano!
LISETTA BUONAFEDE
Io sono innocentino,
Lo sapete, signor, non sono avezza.
credi, Lisetta mia, come un bambino.
BUONAFEDE
LISETTA
Credi forse che qui
(Che caro bambinello!
si faccian le carezze
Egli è tanto innocente quanto è bello.)
colla malizia che si fan da noi?
Qui ognuno si vuol ben con innocenza,
e sbandita è quassù la maldicenza.
BUONAFEDE
Che dite? Ch’io son bello?
LISETTA
Oh, se fossi così, saria pur bello
LISETTA
questo mondo lunar! Signor sì.
BUONAFEDE BUONAFEDE
Credilo, è tale. Quando lo dite voi, sarà così.
LISETTA LISETTA
Questo mi pace assai. (È pazzo più che mai.)
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
BUONAFEDE LISETTA
Via, Lisettina, Non me ne fido.
datemi un abbraccino...
BUONAFEDE
LISETTA Son pupillo.
Oh questo no.
LISETTA
BUONAFEDE Io me ne rido.
Senza malizia già vi abbraccerò.
BUONAFEDE
LISETTA Via carina ~ una manina.
Quando fosse così...
LISETTA
BUONAFEDE No, non voglio.
Così sarà.
BUONAFEDE
LISETTA Oh crudeltà!
Non mi fido. Come fo alla mia cagnina,
le carezze io ti farò.
BUONAFEDE
Pietà. LISETTA
Ed io qual da gattina,
LISETTA le carezze accetterò.
Se pietà mi chiedete,
malizioso voi siete. BUONAFEDE
Vieni, o cara barboncina.
BUONAFEDE
Ah, malizia non ho. LISETTA
Vieni, o bella piccinina.
LISETTA
Ma cos’è quel sospiro? BUONAFEDE
Vien da me, non abbaiar.
BUONAFEDE
Io non lo so. LISETTA
Frusta via, mi vuoi graffiar.
[N. 21 - Duetto]
(partono)
BUONAFEDE
Non aver di me sospetto, Scena X°
malizioso io non ho il core. Cecco nell’abito di finto imperatore con Séguito; poi
Buonafede e Lisetta
LISETTA
Recitativo
Vi conosco, bel furbetto,
malizioso è il vostro amore. CECCO
BUONAFEDE Olà, presto fermate
Buonafede e Lisetta.
Non è ver. Dite, che il loro imperator li aspetta.
CECCO CECCO
Vuò procurar, finché la sorte è amica, Eh via, venite in trono,
il premio conseguir di mia fatica. se vi piace il mio volto.
Sia Cecco, o non sia Cecco,
(vengono Buonafede e Lisetta) che cosa importa a voi?
Dopo ci aggiusteremo fra di noi.
BUONAFEDE
Eccomi a’ cenni vostri. LISETTA
È questa una ragion che non mi spiace.
LISETTA Vengo.
Oh! cosa vedo?
Cecco è l’imperator? (s’incammina verso il trono)
CECCO BUONAFEDE
Lisetta, addio. Dove, Lisetta?
LISETTA LISETTA
Ti saluto: buon dì, Cecchino mio. A ricever le grazie
del nostro imperatore,
BUONAFEDE giacch’egli mi vuol far si bell’onore.
Sei pazza? Cosa dici
BUONAFEDE
al nostro imperatore?
Come! Non ti vergogni?
LISETTA Non hai timore della sua tristizia?
Pazzo sarete voi:
LISETTA
ci conosciamo bene fra di noi.
Eh! qui tutto si fa senza malizia.
CECCO
BUONAFEDE
Bella, Cecco non son, ma vostro sono.
Olà, s’innalzi il trono. Lisetta, bada bene.
Lisetta, vezzosetta, e graziosina,
ti voglio far lunatica regina. LISETTA
È innocentino
(dalla parte laterale esce un trono per due persone) il nostro imperator, come un bambino.
BUONAFEDE CECCO
(Io non vorrei che il nostro imperatore
Aspettar più non voglio.
mi facesse l’onore
Presto, venite al soglio.
di rapirmi Lisetta.)
LISETTA
CECCO
Dunque lei...
Ebben, che dite?
Ecco il trono per voi, se l’aggradite.
CECCO
LISETTA Sì, mia cara, son vostro, se volete.
Il trono? Ohimè, non so; [N. 22a - Recitativo]
sono fra il sì ed il no.
Cotante cose stravaganti io vedo, LISETTA
che dubito di tutto, e nulla credo.
Lei è mio... ma se poi... ma s’io non sono...
non so quel che mi dica.
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
CECCO BUONAFEDE
Al trono, al trono. Son ignorante, è ver, ma mi consolo,
che se tale son io, non sarò solo.
[N. 22b - Aria]
CECCO
LISETTA Allegri, o Buonafede,
Se lo comanda, ci venirò. che la coppia gentil scender si vede.
(a Buonafede)
Scena XI°
Signor padrone, cosa sarà? A suon di balletto vengono in macchina Flaminia
Imperatrice dunque sarò? e Clarice. Buonafede le aiuta a scendere; Cecco e
Oh, fosse almeno la verità! Lisetta restano in trono, e frattanto sopraggiungono
Sento nel core certo vapore Ernesto e Ecclitico.
che m’empie tutta di nobiltà.
[N. 23 - Balletto]
Che bella cosa l’esser signora,
farsi servire, farsi stimar! Recitativo
Ma non lo credo, ma temo ancora:
ah, mi volete tutti burlar! BUONAFEDE
Voglio provarmi: cosa sarà? Figlie, mie care figlie,
Ah, fosse almeno la verità! siate le benvenute. Ah! Che ne dite?
Bella fortuna aver un genitore
(Cecco dà braccio a Lisetta, e frattanto che si fa il dello spirito mio,
ritornello dell’aria, la conduce in trono) ch’abbia fatto per voi quel c’ho fatt’io!
Recitativo Lunatiche ora siete;
un mondo goderete
BUONAFEDE pieno di cose belle;
splenderete quaggiù come due stelle.
Eccelso imperator, la fortunata
solo Lisetta è stata.
Le povere mie figlie
FLAMINIA
ancor non hanno avuta la fortuna Molto vi devo, o padre.
di venire nel mondo della luna Un uom saggio voi siete;
di politica assai voi ne sapete.
CECCO
Un araldo lunare ha già recato
CLARICE
che in viaggio sono, e che saran fra poco Si vede certamente
ancor esse discese in questo loco. che avete una gran mente.
Siete un uom virtuoso senza pari;
BUONAFEDE cedon gli uomini a voi famosi e chiari.
Perché dite discese, e non ascese?
Per venire dal nostro a questo mondo,
BUONAFEDE
signor, si sale in su. Inchinatevi tosto
Or perché dite voi: scendono in giù? al nostro imperatore;
grazie rendete a lui di tanto onore.
CECCO
Voi poco ne sapete. Il nostro mondo,
FLAMINIA
come un pallon rotondo, Ma colei è Lisetta.
dal cielo è circondato;
e da qualunque lato BUONAFEDE
che l’uom verso la luna il cammin prenda, Che volete ch’io vi dica?
convien dir, che discende, e non ascenda. Colei è la felice
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
CLARICE FLAMINIA
Oh fortunata in vero! Se la mia stella
Mentre quel della luna è un grande impero. si fa mia guida,
scorta più fida
FLAMINIA sperar non so.
Monarca, a voi m’inchino.
Al suo pianeta
CECCO contrasta invano
Manco male che voi quel labbro insano
vi siete ricordata alfin di noi. che dice no.
ERNESTO CECCO
Obbedito sarete. Ecclitico, che siete
del mio trono lunar cerimoniere,
BUONAFEDE con Clarice gentil fate il bracciere.
Ehi, ehi, fermate!
Signor, le figlie mie ECCLITICO
con gli uomini non van da solo a sola. Prontamente obbedisco.
CECCO BUONAFEDE
In questo nostro mondo h no, non voglio
le femmine ci van pubblicamente, che mia figlia da un uom sia accompagnata.
e non lo fanno mai secretamente.
CECCO
BUONAFEDE L’usanza è praticata
È ver, non parlo più. ancor nel vostro mondo,
ma si serve da noi sol per rispetto,
FLAMINIA e non lo fanno qui con altr’oggetto.
Contenta io vado,
giacché il mio genitor non se ne lagna, BUONAFEDE
con Espero gentil che m’accompagna. Taccio, non so che dir.
CLARICE
Vado contenta
a contemplar d’appresso
le lunatiche sfere
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
CECCO
Che sento!
27
Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
BUONAFEDE ECCLITICO
Facevo un complimento, La chiave ove l’avete?
giammai per corbellar.
BUONAFEDE
CECCO (gli dà una chiave)
Orsù, le vostre figlie
L’ho qui, l’ho qui, prendete;
noi maritar vogliamo,
ma inutile mi par.
e in dote l’assegnamo,
pecunia nobil dar.
CLARICE E FLAMINIA
BUONAFEDE (Il primo passo è fatto.
Il ciel secondi il resto.)
Mi parli un po’ più chiaro.
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
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Haydn: Il mondo della luna - atto secondo
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Haydn: Il mondo della luna - atto terzo
[N. 27 - Intermezzo]
ATTO TERZO
Scena I°
Sala in casa di Ecclitico.
Buonafede. Ecclitico, Ernesto, indi Cecco con gli abiti di prima
Recitativo
BUONAFEDE ECCLITICO
Voglio sortir, cospetto! Ambe son vostre figlie.
ECCLITICO ERNESTO
Ed io, signore, E ciascheduna
a ripetervi torno, la dote conseguir deve dal padre.
che se il perdono pria non ci accordate,
di sortir più di qui giammai sperate. BUONAFEDE
(con ironia)
ERNESTO
E forse ancor Lisetta?
Siamo poi galantuomini.
ECCLITICO CECCO
Vussignoria,
Cogniti ed onorati.
se un tanto ben facesse,
sua maestà in persona
BUONAFEDE
rinunzia a’ piedi suoi scettro e corona.
Oh riverisco
questi uomini d’onore: BUONAFEDE
un amante affamato e un impostore.
Quest’altro vi mancava
per fare un terno secco.
ERNESTO
Son figlio d’un barone. ERNESTO
Alfin si tratta
BUONAFEDE
di due figlie, o signor.
E tal vi credo.
ECCLITICO
ECCLITICO
Del vostro sangue,
E un dottore son io, scarso non tanto signor, si tratta alfin.
di bene di fortuna.
CECCO
BUONAFEDE
Rifletti almeno,
Acquistati nel mondo della luna! ch’è un monarca che prega.
ECCLITICO ECCLITICO
Già mia sposa è Clarice. Via, caro signor suocero.
ERNESTO ERNESTO
E mia Flaminia. Pietade
abbia di questi due generi afflitti.
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Haydn: Il mondo della luna - atto terzo
CECCO ECCLITICO
Poveri, vergognosi e derelitti. Ah, non posson per noi esser più belle.
BUONAFEDE CLARICE
Orsù, del mio scrigno dev’è la chiave? Come a dir?
ECCLITICO ECCLITICO
L’ho qui. Di nuovo a voi io la consegno. Vostro padre
l’abbiamo già placato,
(gli dà la chiave) e tutto il suo furor tutto è sedato.
BUONAFEDE CLARICE
Dove son le figlie mie, dove Lisetta?
Chi di noi più contenti!
ECCLITICO ECCLITICO
Tutt’e tre poverine
Chi lieti più di noi!
mortificate sono.
CLARICE
BUONAFEDE
Dunque mio sposo
Via, si vada da lor, tutti perdono.
chiamarvi alfin senza timor poss’io?
CECCO ECCLITICO
Evviva!
Sì, sì, bell’idol mio.
ECCLITICO CLARICE
Evviva!
Ah, di piacere
sento a balzarmi il cor.
ERNESTO
Io vi precedo, andiamo. ECCLITICO
Il mio contento
BUONAFEDE esprimervi non posso.
Da uom sopralunar oprar vogliamo.
CLARICE
(parte preceduto da Cecco e da Ernesto)
Oh dolce istante!
Scena II°
ECCLITICO
Ecclitico in atto di seguir Buonafede, e Clarice
Oh dì, per noi beato!
Recitativo
CLARICE
CLARICE Io felice son già.
Sposino!
ECCLITICO
ECCLITICO Io fortunato.
Siete qui.
CLARICE
Tristi, o felici
son le nostre novelle?
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Haydn: Il mondo della luna - atto terzo
Notte di luna con cielo stellato ECCLITICO
[N. 28 - Duetto] Via, parlate.
ECCLITICO CLARICE
Un certo ruscelletto Rispondete.
per voi mi serpe in seno,
che di dolcezza il petto CLARICE
tutto m’inonda già.
Quando dunque lo sapete
CLARICE sembra inutile il parlar.
Ah furbo furbetto
Di foco un fiumicello
da me che pretendi?
mi gira intorno al core,
Tu sei che m’accendi,
che già per voi bel bello
mi fai consumar.
incenerir mi fa.
O fiamme gustose,
ECCLITICO dolcissime pene,
Lasciate un po’ che senta. se Amor ed Imene
ci fan giubilar.
CLARICE
Che tocchi un po’ lasciate. ECCLITICO
Quando dunque lo sapete
CLARICE E ECCLITICO sembra inutile il parlar.
Oh dio, la man levate Ah furba furbetta
ch’io moro adesso qua. da me che pretendi?
Tu sei che m’accendi,
ECCLITICO mi fai consumar.
Sentiste mio tesoro? O fiamme gustose,
dolcissime pene,
CLARICE se Amor ed Imene
Che ve ne par mio nume? ci fan giubilar.
FLAMINIA ECCLITICO
(Egli seimila scudi E bene mi vorrete.
a ciascuna di noi per dote assegna.)
FLAMINIA
CECCO In collera più sarete.
(Ed altri scudi mille
per Lisetta assegnò con lieto core, BUONAFEDE
a questo della luna imperatore.) Approbo vostro amor.
ERNESTO CECCO
Ecclitico, che dite? Contenti siamo tutti.
FINE DELL’OPERA
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