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UGO FOSCOLO

Vita
Ugo Foscolo nacque a Zante da madre greca e padre veneziano.
Foscolo ebbe sempre un forte impegno politico ed anche un carattere ribelle e impetuoso, sosteneva
gli ideali della rivoluzione francese e fece parte anche dell'esercito napoleonico. Deluso da
Napoleone, dopo la firma del trattato di Campoformio, decide di scappare prima a Milano poi a
Bologna e infine in Toscana dove si innamora di Isabella Roncioni. Nel 1815 il governo austriaco
arriva a Milano e per coerenza con le proprie idee politiche, Ugo Foscolo, preferisce la via
dell'esilio prima in Svizzera, in Francia dove conosce Fanny Hamilton, e poi in Inghilterra dove
muore a Londra nel 1827. I suoi resti furono poi, nel 1871, portati in Italia e sepolti nella basilica di
Santa Croce a Firenze.
Personalità e poetica. Ugo Foscolo fu un poeta di transizione tra il 1700 e il 1800 e subì l'influenza
delle correnti letterarie presenti in quel periodo, ovvero l'illuminismo, il romanticismo e il
neoclassicismo. Egli si formò sulla base delle dottrine illuministiche, aderì quindi ai principi del
materialismo. Tutta via tali principi non potevano soddisfare l'animo di Foscolo nel quale
esistevano sentimenti e passioni. Egli è definito anche un neoclassico per la sua predilezione alla
compostezza del genere classico, ma anche un pre-romanico per i forti sentimenti che lo agitano,
come il patriottismo, la giustizia e la libertà. Avendo subito l'influenza illuminista possiamo dire
che i suoi ideali sono rivoluzionari ed egli stesso incarna il letterato libero cercando di rendersi
indipendente dal punto di vista letterale, culturale e filosofico. Ma allo stesso tempo è combattuto
da un complotto interiore tra il cuore, che lo porta a seguire i suoi sogni, e la ragione, che lo induce
al pessimismo. Diede vita perciò ad una sua religione, ovvero la religione delle illusioni. I temi più
importanti sono la patria e la morte. Egli fu un uomo molto legato alla sua patria e subì una forte
delusione dall'uomo che egli riteneva un "liberatore" ovvero Napoleone dopo essere venuto a
conoscenza della cessione di Venezia agli austriaci. Questo gesto egli lo interpreta come un atto di
vigliaccheria e come anche nella sua opere "le ultime lettere di Jacopo Ortis" egli decide di esiliarsi.
Per Foscolo, che non credeva nell'esistenza di una vita ultraterrena, assume particolare importanza il
tema della morte che egli non vede con pessimismo, ma al contrario vede come qualcosa che pone
fine alla sofferenza terrena e rimpiange anche la morte in solitudine, lontana dalla sua terra e dai
suoi affetti: soltanto questi ultimi possono mantenere vivo il defunto nella memoria e nel ricordo
delle sue imprese.
ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS
"Le ultime lettere di Jacopo Ortis" è un romanzo epistolare, scritto da Ugo Foscolo nel quale egli
rappresenta la sua delusione politica che nasce dopo il trattato di Campoformio. Questa opera è
considerata la più moderna della letteratura italiana perché mostra la parte interiore dell'autore e
inoltre egli tratta i problemi concreti di quel tempo. Ugo Foscolo si ispira ad un ragazzo esistito
veramente, Girolamo Ortis, che usa come sua controfigura per esprimere i suoi ideali. Quest'opera
prende vita da una serie di lettere che Jacopo indirizza al suo amico Lorenzo Alderani, personaggio
immaginario, che dopo il suicidio di Jacopo provvederà alla pubblicazione delle lettere. Il
protagonista vide una profonda delusione da colui che considerava un salvatore, Napoleone, così
rimedia con l'esilio volontario sui Colli Euganei. Qui vive un tormentato amore per Teresa Bensi,
promessa sposa ad un altro. Ciò comporta un'altra delusione molto forte per Jacopo, che decide di
suicidarsi. La morte di Jacopo per Ugo Foscolo è vista come un gesto eroico.
I SONETTI
I sonetti sono formati da due terzine e due quartine in endecasillabi sciolti e rappresentano la
chiusura del modo tradizionale di fare poesia riprendendo il sonetto petrarchesco. I sonetti si
ispirano al concetto di amore per la patria e il desiderio di tornare a casa. Le tematiche principali
sono 3: l'esilio volontario, il suicidio e la morte.
ALLA SERA
Questo sonetto fornisce un immagine completa dell'Io di Foscolo. La principale tematica è quella
della morte,ed egli desidera la sera perche rappresenta il concetto della quiete e della pace che egli
cerca per placare il suo tormento. Quella di Foscolo è una rassegnazione eroica.
IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI
Il sonetto "in morte del fratello Giovanni" è dedicato a suo fratello che morì per un suicidio legato
ai debiti di gioco. I temi trattati sono: l'esilio volontario, la lontananza da casa e la morte. Egli soffre
molto per essersi allontanato da casa ed in un certo senso invidia il fratello che può avere le lacrime
della madre versate sulla propria tomba.
A ZACINTO
In questo sonetto Ugo Foscolo ripensa con molta nostalgia a Zante. Foscolo inizia a parlare del
mare Greco, dove la nostalgia lo porta a pensare alla mitologia, in particolare a Venere che con il
suo sorriso rese fertili tutte le isole greche e Ulisse, che dopo tanti anni di pellegrinaggio poté
tornare nella sua "petrosa Itaca". Infine il poeta incolpa il destino che si è accanito contro di lui
riservandogli la morte in terra straniera.
I SEPOLCRI
"I Sepolcri" è un carme sepolcrale che deriva dalla poesia sepolcrale del 1700 diffusa in Inghilterra
e tratta il tema della tomba e della sepoltura. Questo carme è motivato dalla polemica con Ippolito
Pindemonte riguardo l'editto di Saint Cloud, che prevedeva i cimiteri al di fuori dalle mura delle
città per questioni igieniche e che non ci fossero iscrizioni sule tombe. Nella prima parte dell'opera
il poeta è legato alla teoria illuministica-meccanicistica-materialista e si può vedere l'influenza
dell'illuminismo sui suoi pensieri. Invece, nella seconda parte, viene influenzato dal romanticismo e
abbraccia una visione sentimentale.
LE GRAZIE "Le Grazie" sono l'opera più importante del classicismo Foscoliano. I contenuti sono
mitologici e Foscolo è partito dal desiderio di narrare la storia della civilizzazione del genere umano
attraverso e arti. Le grazie erano semplicemente delle ancelle della dea dell'amore. I tre inni del
carme sono dedicati a: Venere, Vesta e Pallade Atena e sono ambientati in Grecia, in Italia e ad
Atlantide. Le grazie costituiscono l'apice delle opere Foscoliane.

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