Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Una prima edizione fu iniziata nel 1798 e interrotte dopo le prime 45 lettere.
Venne pubblicato in seguito nel 1802 e poi, con varie aggiunte e correzioni, nel
1816 e nel 1817.
TRAMA
STRUTTURA E RIFERIMENTI
La struttura e molti temi dell’Ortis, sono tratti dai grandi romanzi epistolari
europei e soprattutto dai Dolori del giovane Werther, dello scrittore tedesco
Goethe: un giovane intellettuale, in conflitto con la società, si uccide per amore
di una donna promessa sposa a un altro. Il tema del contrasto tra società e
intellettuali, già presente in Goethe, ritorna in Foscolo, adattato alla situazione
politica italiana.
In Italia il genere del romanzo aveva preso piede nel corso del Settecento, come
racconto avventuroso e fantastico, spesso con intenti educativi. Non meraviglia
quindi che Foscolo si sia ispirato ai modelli lirici piuttosto che romanzeschi.
Infatti nell’Ortis manca il senso dell’azione e dell’intreccio, presente nei
romanzi del Settecento inglese: l’interiorità di Jacopo è l’unico elemento forte
della narrazione.
STILE
L'Ortis è scritto in una prosa aulica, prosa “lirica”, reso attraverso periodi brevi,
in cui sono frequenti le interrogative retoriche che sottolineano il carattere
eroico e impulsivo di Jacopo. La sintassi è complessa. Il tono è elevato, alto e
solenne, perché Jacopo scrive in modo concitato e appassionato. Foscolo
utilizza le forme poetiche nella prosa per ottenere questo effetto.
Già nella prima lettera si può notare tutto ciò: “Il sacrificio della patria nostra è
consumato” “Tutto è perduto”.
Tali scelte formali rendono bene, il trasporto emotivo con cui Jacopo scrive e a
cui Foscolo tende, passando dal tono tragico, alto, solenne, spezzato da
esclamazioni frequenti, a quello elegiaco, di descrizione di sentimenti puri e
sereni che comparirà in lettere successive.
TEMI
Nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis troviamo, sviluppati o accennati, i temi che
Foscolo riprenderà e riprenderà nelle successive opere (soprattutto nei Sonetti
nei Sepolcri) :
dal riconoscimento del valore delle tombe, alla celebrazione dei più alti
ideali dell’uomo, come la libertà, l’eroismo, la poesia.
PRIMA LETTERA
Nella prima lettera sono identificati subito alcuni di questi temi fondamentali:
1. patria: nella prima parte Jacopo delinea la situazione politica di Venezia il
“sacrificio” della patria significa che “tutto è perduto”. La tragedia collettiva
diventa subito personale: dalla prima persona plurale delle prime righe, si passa
immediatamente alla prima persona singolare “il mio nome”
2. esilio: la fuga di Jacopo è causata dalla preghiera della madre, non è un atto
di viltà, ma di pietà filiale. La tragedia non è più solo politica, diventa intima e
familiare.
3. integrità personale: Jacopo deve trasferirsi anche dai Colli Euganei, perché
tradito e perseguitato: l’invettiva contro gli Italiani servi e pavidi, che per
opportunismo isolano i patrioti si riferisce all’idea dell’intellettuale
incompreso, che si eleva moralmente al di sopra della massa ipocrita. Il testo si
conclude con la disperazione nell’esito positivo della lotta (titanismo)
soprattutto per l’esiguità del numero dei “pochi uomini buoni”, che potranno
solo compiangere l’eroe sconfitto recandosi sulla sua tomba, infatti la morte è
l’unica soluzione alla tragedia collettiva e personale.