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CATENA L
SITO LEGANTE
L’ ANTIGENE
CATENA H
SITI DI LEGAME
RECETTORE Fc
E COMPLEMENTO
PROPRIETA’ DELLE IMMUNOGLOBULINE
IgG1
monomero IgE
monomero
IgA
dimero
IgM
pentamero
GAMMAPATIA
CONDIZIONE CLINICO-LABORATORISTICA CARATTERIZZATA DA UN AUMENTO DELLA
ZONA GAMMA AL TRACCIATO ELETTROFORETICO DELLE PROTEINE
α2 β
γ
Albumina α1
GAMMAPATIA POLICLONALE
Origina dalla stimolazione di più cloni di plasmacellule con incremento di una o più classi di
Ig che esprimono entrambe le catene leggere
Si trova in:
MGUS (56%)
Mieloma multiplo (18%)
Amiloidosi (10%)
Linfomi non HDG (5%)
LLC (2%)
Macrogl.Waldestrom (2%)
GAMMAPATIA MONOCLONALE
• Mieloma Multiplo
• Smoldering myeloma: mieloma asintomatico e senza caratteri di progressività
• Plasma cell leukemia
• Mieloma micromolecolare
• Mieloma non-secernente
• Mieloma osteosclerotico (POEMS: polineuropatia, organomegalia,
endocrinopatia, M protein, skin changes)
• Plasmocitoma solitario
• osseo: osteolisi unica o regionale, qualora non siano soddisfatti i criteri diagnostici per il
mieloma multiplo
• extraosseo: massa mielomatosa localizzata in sede extraossea, qualora non siano soddisfatti
i criteri diagnostici per il mieloma multiplo
Discrasie plasmacellulari II
• Macroglobulinemia di Waldenström
• Amiloidosi
• primitiva (AL)
• secondaria
•Crioglobulinemie.
Componente M: classificazione per patologia
Smouldering myeloma 4%
Lymphoma 5%
Multiple Myeloma
Amyloidosis (AL) 10%
18% (185)
Solitary or extramedullary
plasmacytoma 3%
Waldenström’s macroglobulinaemia
2% (20)
MGUS 56%
(578)
MGUS
monoclonal gammopathy undetermined significance
• Una delle condizioni pre-maligne più comuni, che si trova in circa il 3,5% della popolazione >50 anni;
8.0% nella popolazione >80 anni
• Più frequente negli uomini, e nella popolazione africana.
• Asintomatica, caratterizzata solo da alterazioni di laboratorio.
MGUS
monoclonal gammopathy undetermined significance
• Evoluzione:
• In mieloma multiplo con una frequenza dell’1%/anno (virtualmente tutti i mielomi sono
preceduti da MGUS)
• Stabilità del picco monoclonale nel tempo
• Scomparsa del picco nel 3-5% dei casi
• Decesso per altre cause
• Follow up: esami ematici periodici semestrali/annuali (proteine tot, elettroforesi sierica ed urinaria e
dosaggio immunoglobuline)
• non necessitano di terapia
ESISTE UNA STRETTA CORRELAZIONE TRA MGUS E MIELOMA MULTIPLO
• 6.1% a 5 anni
• 15.4% a 10 anni
• 31.3% a 20 anni
ESISTE UNA STRETTA CORRELAZIONE TRA MGUS E MIELOMA MULTIPLO
I linfociti B naïve (IgM) lasciano il midollo osseo (BM) ed entrano nei tessuti linfatici secondari dove successivamente all’incontro con l’antigene
possono:
1) differenziare fuori dal centro germinativo (CG) in plasmacellule a breve vita (short-lived pre-germinal center plasma cells) che esprimono in
massima parte IgM e non presentano ipermutazioni somatiche;
2) entrare nel CG dove vanno incontro a ipermutazione somatica e selezione antigenica. Le cellule che non sviluppano una elevata affinità per
l’antigene vanno incontro ad apoptosi mentre le rimanenti ritornano nel sangue periferico come cellule B della memoria oppure vanno incontro
a ricombinazione somatica delle regioni switch con cambio di classe del locus IGH. Queste ultime migrano nel BM dove interagiscono con le
cellule del microambiente midollare e differenziano in plasmacellule a lunga vita (long-lived post-germinal center plasma cells) che
sopravvivono per 30 giorni o anche anni.
MIELOMA MULTIPLO - PATOGENESI (II)
-Bence Jones: (più rara) quando il clone mielomatoso secerne soltanto catene
leggere dello stesso tipo (k o λ), quindi immunoglobuline incomplete. La
protidemia totale è normale e la percentuale di gammaglobuline può essere
aumentata per la presenza di una componente M costituita da sole catene
leggere;
- Emocromo con FL
-Biochimica: funzionalità renale, funzionalità epatica, calcemia, albuminemia, beta2-
microglobulina, PCR, Proteine tot, dosaggio Ig
- Free Light Chains, FLC: dosaggio catene leggere libere sieriche
-Elettroforesi e immunofissazione sierica delle proteine
- Urinanalisi con elettroforei ed immunofissazione del campione raccolto nelle 24h (
proteinuria di Bence –Jones)
- Biopsia e/o aspirato midollare
- Analisi citogenetica o FISH, immunofenotipo PC
- Esami strumentali: Rx scheletro in toto, … TC total Body o RMN total body
MM: CRITERI DIAGNOSTICI
B
R
A
Criteri IMWG per il MM Smoldering ad alto rischio
Rischio di progressione a MM del 52% a 2 anni
• Anemia (normocromica-normocitica)
• Piastrinopenia e leucopenia (grado infiltrazione midollare)
• VES e PCR
• Ipercalcemia
• Iperuricemia
• Creatinina e azotemia
• Proteine totali
• Albumina
• Altre Ig (non CM)
• Elettroforesi: 80% picco monoclonale
10% ipogammaglobulinemia
MM: ASPIRATO MIDOLLARE
QUADRO CLINICO
INSUFFIC. MIDOLLARE
CORRELATI ALLA
MASSA TUMORALE
DANNO RENALE
CORRELATI ALLA
DEPOSITO CM
COMPONENTE M
CORRELATI ALLA
RILASCIO DI CITOCHINE
PLAMACELLULA e
MICROAMBIENTE
COMPLICANZE
§ INSUFFIC. MIDOLLARE
ANEMIA
INFEZIONI
CORRELATI ALLA
MASSA TUMORALE
§DANNO RENALE INSUFFICIENZA RENALE
SINDROME da IPERVISCOSITA’
CORRELATI ALLA
COMPONENTE M
§ DEPOSITO CM NEUROLOGICHE
TERAPIA :
- l’uso di EPO migliora l’anemia nel 65% dei pts
anche in assenza di insufficienza renale
- Profilassi antibiotica
Deficit immunità umorale
Deficit del Complemento
INSUFFICIENZA RENALE
L’insufficienza renale può dipendere da vari fattori e generalmente si manifesta con valori della creatinina <4
mg/dl. Presente nel 10-15% alla diagnosi.
Il 2-15% dei pazienti può richiedere un trattamento dialitico; nel 40-60% dei casi si ottiene una buona risposta al
trattamento chemioterapico.
La disidratazione, le infezioni, l’uso di farmaci nefrotossici quali antibiotici, i FANS usati per i dolori, l’ipercalcemia,
l’iperuricemia, la stessa chemioterapia possono essere causa di alterata funzione renale.
Produzione di Catene Leggere Amiloidosi AL
Tubulopatie Glomerulopatie
Light Chain
Deposition Disease
rene da mieloma: danno
Sindrome di Fanconi Acquisita:
causato dalla precipitazione
inclusioni cristalline di CL K incomplete
delle CL a livello nel tubulo
a livello del tubulo prossimale, con
distale e formare dei veri e
glicosuria, aminoaciduria, ipouricemia,
propri corpi eosinofili costituiti
ipofosfatemia, osteoporosi, dolori
dalle catene leggere circondate
ossei e insufficienza renale moderata
da cellule giganti multinucleate.
IPERCALCEMIA
Dovuta all’accumulo di calcio extracellulare per aumentato riassorbimento osseo e ridotta clearance a causa
dell’alterata filtrazione glomerulare.
TERAPIA
- Forzare la diuresi con idratazione per via endovenosa
- Uso di diuretici,
- Terapia cortisonica ad alto dosaggio
- Uso di bisfosfonati
SINDROME DA IPERVISCOSITA’
I sintomi da iperviscosità vengono riportati nel 2-3% dei pazienti con MM e nel 10-20% dei casi con Macroglobulinemia
di Waldenstrom
“rouleaux”
Terapia:
- Citoriduzione nell’ottica di contenere l’ulteriore
produzione della CM
- Plasmaferesi soltanto nei pazienti in anuria con
importante sintomatologia
Considerando che l’anemia può ridurre la viscosità
ematica, le emotrasfusioni devono essere evitate
quando possibile.
COMPLICANZE NEUROLOGICHE
- Associata a IgM e IgA
- Dolore di tipo radicolare
- Deficit motori e di sensibilità
- Polineuropatia periferica
- Neuropatia sensitivo motoria per la produzione di Ab anti-
strutture nervose ( es. MAG: Glicoproteina Mielina Associata).
Nel 50% dei casi
- Può essere peggiorata dai farmaci impiegati (Talidomide)
RILASCIO DI CITOCHINE
due sono i fenomeni che caratterizzano l’alterazione del rimodellamento osseo tipica del MM:
1. l’esaltata formazione osteoclastica (OAF: Osteoclast Activing Factors, IL6, TNF, IL1 )
2. la ridotta formazione osteoblastica.
L’aumentata osteoclastogenesi indotta dalle cellule di MM crea infatti un circolo vizioso tramite il rilascio di numerosi fattori di
crescita quali IL-6, chemokine (C-C motif) ligand (CCL) 3, OPG (osteoprogeterina), BAFF e APRIL.
Al contrario gli OB hanno un effetto opposto sulle cellule di MM, per cui l’inibizione osteoblastica MM-indotta favorisce la
crescita tumorale
MM E LESIONI OSSEE
SEDI: rachide, bacino, cranio, coste, ossa lunghe (omero-femore)
Pattern osteolitico
Pattern osteoporotico
Nair, S. R. et al. N Engl J Med 2004;351:1874
DOLORI OSSEI
• Possibilità di valutazione qualitativa del midollo osseo: lesioni tipicamente ipointense in T1, iperintense
in T2, fortemente captanti il mdc (gadolinio)
• Patterns di alterazione: Focale, variegato, diffuso
• Alto potere risolutivo nella colonna vertebrale, dove distingue malattia/osteoporosi e identifica le
eventuali complicanze neurologiche
• Valutazione di masse extraossee
• Campo di vista limitato
DANNO D’ORGANO
– Calcemia > 10.5 mg/L
– Insufficienza renale (creatinina> 2 mg/dl)
– Anemia (Hb <10 g/dL o 2 g< normale)
– Lesioni ossee (osteolitiche o osteoporosi)
STRATEGIE TERAPEUTICHE
• Chemioterapia: melfalan, adriamicina, ciclofosfamide, etc..
• Alte dosi di steroidi
• Nuovi farmaci:
Immunomodulanti: talidomide, lenalidomide,
Inibitori del Proteasoma: bortezomib,
AB monoclonali: daratumumab ( anti-CD38)
• Trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologo (doppio)
• Trapianto di cellule staminali ematopoietiche allogenico
TERAPIA DI SUPPORTO
– Insufficienza renale
– Calcemia > 10.5 mg/L
bifosfonati
– Lesioni ossee (osteolitiche o osteoporosi)
– Anemia eritropoietina
Plasmocitoma solitario
Il plasmocitoma solitario dell’osso interessa un singolo osso , mentre quello extramidollare insorge nei
tessuti molli dell’apparato respiratorio o gastrointestinale.
Secondo i nuovi criteri classificativi, la diagnosi istologica di plasmocitoma solitario osseo o extramidollare in
presenza di almeno un criterio CRAB, fa scattare la diagnosi di mieloma multiplo attivo.
Le forme ossee evolvono in MM in circa il 50-60% dei casi, quelle extramidollari nel 20-25%. Esistono forme
con «minimo coinvolgimento midollare» (plasmacellule monoclonali < 10%) che hanno più elevata
probabilità di evoluzione.
TERAPIA
Vengono trattati con terapia chirurgica e talvolta con radioterapia.