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Plasma sanguigno
• 1) “storica”
basata sulla solubilità in acqua (albumina/non albumine)
• 2) funzionale
(trasporto, inibitori proteasi, coagulazione, ecc)
• 3) elettroforetica
(albumina, α1, α2, β, γ)
FUNZIONI DELLE PROTEINE PLASMATICHE
1. SINTESI
2. RIPARTIZIONE TRA PLASMA E LIQUIDO INTERSTIZIALE
3. ELIMINAZIONE (perdite esterne/catabolismo endogeno)
Liquido interstiziale
SINTESI
Prevalentemente epatica.
Immunoglobuline: prodotte dalle plasmacellule
Piccole quantità di altre proteine: diversa origine.
Catabolismo: sia in queste che in altre sedi, specialmente nel fegato e nei macrofagi.
Eliminazione esterna delle proteine plasmatiche
A livello enterico
enterociti lume intestinale eliminazione come tali o digerite in aminoacidi (AA) e
assorbiti.
A livello renale
Fattori determinanti il passaggio nel filtrato glomerulare:
- fattori relativi agli scambi plasma-liquido interstiziale
- carica elettrica (carica negativa: proteina respinta dalle membrane cellulari)
Dopo riassorbimento tubulare meno di 100 mg -150 mg/die (comprese anche proteine
provenienti dalle vie urinarie)- di proteine plasmatiche sono escreti giornalmente con le urine
in un soggetto adulto normale.
Nelle cellule tubulari le proteine riassorbite sono degradate ad AA che vengono quindi
riversati in circolo.
1. Albumina
2. 1
3. 2
4. ß
5.
ELETTROFORESI DELLE SIEROPROTEINE: LA TECNICA
Elettroforesi = metodo per separare molecole cariche in base alla loro mobilità in un campo elettrico
Albumina 50 - 64 %
Albumina
1 2.1 - 4%
2 6,1 - 10.9%
6,5 - 10.1%
Pre albumina
ß1
ß2 3,5 – 7 %
11,7 – 20%
ß1
1 2 ß2
Albumine
- Albumina
Mr 66000, è la proteina plasmatica più abbondante (circa i 2/3 di tutte le proteine).
1) contribuisce in modo sostanziale alla pressione colloido-osmotica del plasma
(dalla quale dipendono gli scambi di liquidi tra plasma e spazi interstiziali);
2) contribuisce al potere tamponante del plasma;
3) trasporta in circolo numerose sostanze endogene (es. acidi grassi, bilirubina)
ed esogene (es. farmaci come l’aspirina);
4) costituisce una riserva circolante di aminoacidi.
- Prealbumina. Proteina con Mr 62000, è così denominata per la sua diversa
mobilità elettroforetica rispetto all’albumina. Contribuisce al trasporto in circolo
degli ormoni tiroidei; può associarsi alla proteina legante il retinolo. Ha un’emivita
particolarmente breve (12 h).
Globuline
Sono proteine globulari, come del resto le Albumine, dalle quali differiscono per
talune proprietà chimico-fisiche (in particolare la solubilità). Oltre a svolgere azioni
simili a quelle dell’ albumina (anche se in misura meno rilevante data la loro
minore concentrazione) le globuline plasmatiche comprendono proteine con
funzioni specifiche (immunitaria, emostatica, enzimatica ed antienzimatica,
ormonale)
PREALBUMINA (0,15 -0,36 g/L)
Reazioni infiammatorie
Denutrizione
Danno epatico
Nefrosi
Gravidanza
ALBUMINA (39-51 g/L)
AUMENTI
1. Condizioni di disidratazione (riduzione del volume plasmatico)
2. Iperproduzione di particolari tipi di proteine (es. immunoglobuline, proteine della “fase
acuta”)
DIMINUZIONI
1. Condizioni di iperidratazione
2. Ridotta sintesi:
• insufficiente apporto proteico alimentare
• difetti della digestione proteica e/o dell’assorbimento di amminoacidi
• epatopatie
3. Accelerato catabolismo proteico (es. ipertiroidismo, m. di Cushing, diabete
scompensato, m. neoplastiche in fase avanzata)
4. Aumentate perdite esterne
• attraverso il rene, per aumentata permeabilità glomerulare o più raramente per
deficiente riassorbimento tubulare
• attraverso l’ intestino (enteropatie proteino-disperdenti)
• attraverso la cute (ustioni, piaghe, fistole)
ALTERAZIONI DEL PROTIDOGRAMMA ELETROFORETICO
Anomalie genetiche:
1) Analbuminemia
2) Alloalbuminemia: simultanea presenza di 2 varianti alleliche dell’albumina; all’EF
sdoppiamento della banda e del picco corrispondente (bisalbuminemia)
Alterazioni acquisite:
La maggior parte delle condizioni che possono determinare modificazioni delle proteine
sieriche totali provocano anche, e soprattutto, modificazioni della frazione albuminica
Tra le principali cause di ipoalbuminemia ricordiamo:
• Sindrome nefrosica (grave proteinuria glomerulare con escrezione urinaria di proteine
> 3,5 g/24 h)
• Epatopatie cronica *
• Enteropatie proteino-dipendenti (ad es. m. di Crohn, colite ulcerosa)
• * Una riduzione della pre-albumina,evidenziabile alla EF in 7 bande o con la
determinazione specifica di questa proteina (v.rif. 18-40 mg/dL) pùo essere indice più
precoce e sensibile di una ridotta capacità proteosintetica del fegato.
ALTERAZIONI DEL PROTIDOGRAMMA ELETTROFORETICO
Oltre alle indicazioni fornite dal protidogramma EF, tutte queste proteine possono essere
determinate specificamente con metodi immunochimici.
COMPORTAMENTO DELLE “PROTEINE DELLA FASE ACUTA”
- Aumentano (più o meno precocemente) in circolo nella fase acuta di processi infiammatori
di varia origine (infettive, immunitaria, post necrotica, da agenti fisici e chimici)
- I loro livelli si normalizzano con la guarigione
- In caso di cronicizzazione permangono a livelli sopra la norma e possono presentare nuovi
aumenti per eventuali riacutizzazioni
N.B. La concentrazione di alcune proteine sieriche (ad es. transferrina, prealbumina) tende a
diminuire nel corso di processi infiammatori. Si parla in questi casi di “ proteine negative della
fase acuta”.
ALTERAZIONI DEL PROTIDOGRAMMA ELETTROFORETICO
Diminuzioni
Diminuzione di C3 nell’ipocomplementemia da consumo che accompagna le malattie da
immunocomplessi.
Raramente una riduzione della transferrina (la proteina più rappresentata insieme a C3) determina
una diminuzione della frazione globulinica.
Aumenti
- Aumento di C3 (proteina di fase acuta) nel corso di processi infiammatori.
- Ipertrasferrinemia negli stati ferro-carenziali (per difetto di assunzione, di assorbimento o per
eccessiva eliminazione) oltre che per cause endocrine (gravidanza, assunzione di contraccettivi
orali).
N.B. Il dosaggio della transferrina è importante per valutare il ricambio del ferro e in particolare per
distinguere le iposideremia dovuta a stati ferro-carenziali, dove la transferrina è aumentata, da
quelle conseguenti a processi infiammatori (specie se caratterizzati da focolai suppurativi cronici),
dove invece la transferrina è diminuita. In questo contesto è importante anche il dosaggio della
ferritina, i cui livelli plasmatici costituiscono il migliore indice dei depositi di ferro nell’organismo.
ALTERAZIONI DEL PROTIDOGRAMMA ELETTROFORETICO
Diminuzioni
Ipogammaglobulinemie primitive (ad es. m. di Bruton) e secondarie a talune
infezioni, neoplasie, trattamenti immunosoppressivi.
La deficienza può essere generalizzata o selettiva per una particolare classe
immunoglobulinica. Ciò peraltro non è riconoscibile all’elettroforesi ma richiede la
determinazione specifica delle diverse classi di immunoglobuline.
Aumenti
● Gammapatie policlonali
Condizioni caratterizzate da iperproduzione di Ig da parte di numerosi cloni cellulari.
Alla elettroforesi (EF) la banda e il corrispondente picco sono aumentati ma
mantengono il loro aspetto normale. Si possono osservare in corso di:
•Epatopatie croniche (cirrosi)
•Infezioni croniche
•Malattie autoimmuni
● Gammapatie monoclonali
GAMMAPATIE MONOCLONALI
Le gammapatie monoclonali sono la conseguenza della iperattività di un clone di cellule della
linea linfocitaria B che, in assenza di uno stimolo antigenico, produce in eccesso una singola Ig
e/o i suoi costituenti.
Il protogramma EF, nei casi tipici, mostra un picco stretto e simmetrico nella regione (talora in
posizione più anodica). Si distinguono in:
Flogosi acuta
Gammapatia monoclonale
Cirrosi epatica
Sindrome nefrosica
Ipogammaglobulinemia
ALTERAZIONI DELLA CONCENTRAZIONE DELLE
PROTEINE DEL PLASMA/SIERO IN GRAVIDANZA
• Ed inoltre………..
• Leggera albuminuria (negli ultimi 3 mesi)
PROTEINURIE
In condizioni fisiologiche l’eliminazione urinaria di proteine, provenienti in parte dal plasma e in parte dalle vie
urinarie, non supera 150 mg/24 h. Di conseguenza, la concentrazione proteica nelle urine risulta generalmente
inferiore al limite di rivelazione dei metodi di determinazione di uso corrente, consistenti nell’uso di particolari
strisce reattive (dipsticks).
Ciò premesso, il termine di PROTEINURIA è solitamente riservato a quelle condizioni nelle quali l’eliminazione
urinaria di proteine risulta superiore a 150 mg/24 h ed è apprezzabile dai metodi di cui sopra.
C. Secondo l’origine
● renale: - glomerulare
- tubulare
● extrarenale: - da iperafflusso ( prerenale)
- da aumentata eliminazione di
proteine nelle vie urinarie (postrenale)
CASI DI PROTEINURIA
PROTEINURIA GLOMERULARE
Tra i criteri per stabilire la selettività o meno di una proteinuria glomerulare ricordiamo
l’indice di Cameron, corrispondente al rapporto tra la clearence (Cl.) renale delle IgG
(Mr150000) e quella della transferrina (Mr 78000).
-
PROTEINURIA TUBULARE
E’ dovuta ad una incapacità del tubulo renale a riassorbire le proteine filtrate
attraverso il glomerulo. Tra le proteine eliminate con le urine, in questo tipo di
proteinuria risultano tipicamente aumentate talune proteine plasmatiche con Mr
relativamente bassa (ben filtrabili attraverso il glomerulo) quali: α1-microglobulna
(Mr 31000), ß2-microglobulina (11000), lisozima (14000).
PROTEINURIA DA IPERAFFLUSSO
Non è dovuta a disfunzioni renali. Si verifica allorché una proteina filtrabile attraverso
il glomerulo renale viene riversata in circolo in quantità eccedente la capacità di
riassorbimento tubulare. Ne sono esempi l’emoglobinuria conseguente ad emolisi
intravascolare, la mioglobinuria in corso di patologie muscolare, la proteinuria di
Bence-Jones nel mieloma multiplo.
INDAGINI DI LABORATORIO RELATIVE ALLE PROTEINE URINARIE
● Determinazione delle proteine totali con strisce reattive (in prima istanza) o
con metodi fotometrici analoghi a quelli usati per le proteine del siero (o plasma);
● Separazione elettroforetica