I pz senza fatt di rischio hanno una probabilità che la malattia non progredisca
dell’80%, mentre i pz con 5 o più fattori del 40%.
5. l’Hb E presenta un quadro di marcata microcitosi (MCV 55-65 fl)
Le altre Hb (S, C, D, O no)
7. EPN: causata da mutaz. somatica del gene PIG-A, che codifica per un enzima che
catalizza la prima reazione della biosintesi della molecola di glicosil-fosfatidil-
inositolo(GPI) che funge da ancora per numerose proteine della superficie cell.
L’assenza dell’ancora GPI determina anche l’assenza sulla membrana di tutte le
proteine GPI-legate.
Quadro clinico: citopenia di grado variabile e episodi trombotici
La diagnosi tradizionalmente veniva fatta con il test di Ham (induzione della lisi delle
emazie per attivazione del complemento dopo acidificazione del siero a pH 6.2 –
specifico per EPN) Attualmente la diagnosi viene confermata mediante analisi
citofluorimetrica di un campione di sangue incubato con Ab marcati diretti contro gli
Ag CD59 e CD55: l’analisi evidenzia l’assenza di queste proteine dalla superficie di una
parte di cell del sangue periferico.
[l’esempio riportato ha gli stessi valori di quello presente sulla dispensa di ematologia,
pag. 105]
[Il tempo di sanguinamento non viene modificato dal deficit di fattore VIII poiché
esplora la fase vaso-piastrinica (emostasi primaria).]
19. Fattore di Von Willebrand: proteina multimerica prodotta dalla cellula endoteliale
che media l’adesione piastrinica e ha la funzione di trasportare il fattore VIII.
Viene prodotto in multimeri ad alto p.m. e viene depolimerizzato da una
metalloproteasi.
[ la PET è utile per studiare la vitalità di eventuali residui linfonodali evidenziati dalla
TC: cioè nella DD tra adenopatia residua di tipo cicatriziale o malattia attiva
persistente dopo la radio-chemioterapia. ]
21. Le manifestazioni cliniche di emofilia sono principalmente rappresentate da
emorragie profonde, articolari, muscolari e delle cavità corporee, che si verificano a
distanza di ore o giorni dal trauma.
25. Leucocitosi basofila= aumento del numero assoluto dei basofili superiore a
0.08x10^9/l.
26. L’anemia emolitica del neonato è dovuta ad Ab contro l’Ag D del sistema Rh del
feto e si instaura in presenza di madre Rh- e feto Rh+ e in seguito a contatto tra
sangue fetale e materno. Gli Ab prodotti alla prima gravidanza sono della classe IgM,
che non superano la barriera placentare, per cui non si avrà nessun effetto sul feto.
Alla seconda gravidanza invece gli Ab di tipo IgG anti-D sono in grado di attraversare
la membrana placentare, determinando emolisi degli eritrociti del feto Rh+.
Test di Coombs indiretto sul sangue materno (siero), che evidenzia Ab diretti contro
gli eritrociti del feto.
Test di Coombs diretto sul sangue del cordone ombelicale (g. rossi fetali) , che
evidenzia la presenza di Ab materni sulla superficie degli eritrociti fetali.
Quadro clinico:
- sintomi legati alla proliferazione neoplastica: anemia, epatosplenomegalie,
lnfoadenomegalie
-sintomi legati alla presenza nel siero di un eccesso di IgM: rallentamento del flusso
nel microcircolo iperviscosità ematica cefalea, vertigini, parestesie, sonnolenza
(fino al coma); manifestazioni oculari (anormalità del visus, emorragie, essudati,
congestione venosa)
- sindrome emorragica per interferenza delle IgM con piastrine e fattori della
coagulazione
- insufficienza cardiaca congestizia
- episodi infettivi
- amiloidosi
[Nella condizione flogistica cronica avremmo dovuto trovare aumentati anche leucociti
e piastrine; la beta-talassemia eterozigote si presenta con microcitosi; quella
intermedia con microcitosi e Hb 6-9 g/dl; nell’anemia emolitica autoimmune l’Hb
sarebbe dovuta essere < 13g/dl, mentre nell’esempio della domanda è normale/ai
limiti ]
31. Linfocitosi relativa perché il valore dei leucociti totali è di 5x10^9, quindi ai limiti
inferiori della norma e nella formula leucocitaria normale i linfociti sono il 20-40%
33. e 34.
40. 14,5x10^9Leucocitosi
valore normale di leucociti nel sangue periferico: 4-11 x10^9
45. Quadro clinico tipico di EPN: soggetti in 3^-4^ decade (descritti anche casi in 1^-
2^) , prevalenza leggermente maggiore nel sesso femminile, anemia emolitica cronica,
prevalentemente intravascolare, frequentemente associata a piastrinopenia e
leucopenia. Complicanze: trombosi e insufficienza midollare.
[ Clorambucile (agente alchilante) è usato nel MH, nei linfomi NH, nella LLC, nella
macroglobulinemia di Waldenström. ]
59. Variante G20210A della protrombina: è una mutazione (G20210A) che interessa
la regione 3’ non tradotta del gene della protrombina, che determina maggior stabilità
della regione e aumento della traduzione dell’mRNA. Questo comporta una
protrombinemia aumentata o ai limiti superiori della norma, con rischio aumentato di
complicanze trombotiche venose e arteriose.
68. Manifestazioni cliniche dell’aplasia midollare: dal punto di vista clinico si presenta
con pancitopenia, il quadro è pertanto dominato dai segni e sintomi dell’anemia,
granulocitopenia e piastrinopenia.
La gengivorragia rientra tra le manifestazioni della piastrinopenia
81. Leucemia a cellule capellute (HCL): malattia linfoproliferativa della linea B il cui
l’elemento cellulare proliferante è caratterizzato da sottili prolungamenti
citoplasmatici (tricoleucociti). L’insorgenza della malattia avviene in maniera insidiosa
e graduale, all’inizio infatti compaiono solo sintomi aspecifici, dovuti alla pancitopenia
(neutropenia, anemia, piastrinopenia): gli episodi infettivi sono estremamente
importanti e spesso rivelatori della malattia.
85. Nella cirrosi epatica abbiamo una diminuita sintesi di fattori della coagulazione,
con una conseguente alterazione di tutti gli indici di emostasi secondaria.
[ Nella PTT i test della coagulazione sono nella norma o borderline; nell’emofilia e nella
malattia di von Willebrand c’è un alterazione dell’APTT, mente il PT (tempo di Quick) è
nella norma, perché non dipende dal fattore VIII. ]
Tipo I: rappresenta il 70% dei casi di MvW (prevalenza nella popolazione 1:800-
1:1000). Caratterizzata da deficit quantitativo parziale del FvW; trasmissione
autosomica dominante e ampio spettro di severità clinica. Manifestazioni: epistassi,
porpora cutaneo-mucosa, meno-metrorragie, prolungato sanguinamento dopo ferite
lievi, gravi emorragie dopo estrazioni dentarie o interventi chirurgici, emorragie
gastro-intestinali (più rare). Diagnosi: allungamento APTT, diminuita [FvWAg],
diminuita attività del cofattore della ristocetina. Tp: crioprecipitato plasmatico
contenente FVIII e FvW; più DDAVP (1-desamino-8-D-arginina vasopressina) che
induce il rilascio di FvW da parte delle cell endoteliali.
II○
A : mutazioni che riducono la capacità del FvW di formare multimeri o ne
II○
B : mutazioni che aumentano l’affinità dei multimeri per il recettore piastrinico
GpIb: i complessi piastrine-FvW vengono rapidamente rimossi dai macrofagi. Quadro:
ridotta [FvW], alterata distribuzione dei multimeri all’elettroforesi e piastrinopenia.
II○
M : varianti caratterizzate da diminuzione dell’affinità del FvW per il recettore
II○
N : mutazioni che riducono l’affinità del FvW per il FVIII. Trasmissione
MvW di tipo piastrinico: da porsi in DD con il tipo IIB (ma mutazione del recettore
per il FvW che determina aumentata affinità per il GpIb). DD mediante aggiunta di
crioprecipitato umano normale alle piastrine del pz: nella malattia di tipo piastrinico
induce aggregazione, nel tipo IIB no.
Tipo III: assenza pressoché completa del FvW. Pz omozigoti o doppi eterozigoti per
mutazioni del tipo I. Manifestazioni: gravi emorragie muco-cutanee, emartri e
ematomi muscolari. Laboratorio: [FvWAg] quasi indosabili e riduzione del FVIII.
- sostituzione midollare da parte delle cellule del clone neoplastico segni e sintomi
dell’anemia (pallore, astenia, affaticabilità, palpitazione), della neutropenia (infezioni)
e della piastrinopenia (petecchie, ecchimosi, emorragie cutaneo-mucose). Il quadro
anemico è complicato da una coesistenza di anemia da malattia cronica e da I.R.
[ La LLC non spiega l’aumento della VES e della creatininemia, né i dolori al rachide;
idem per la sindrome mielodisplastica; nell’anemia da malattia cronica dovremmo avere
leucocitosi e piastrinosi e inoltre non spiega i dolori e l’IR. ]
Linfomi NH aggressivi:
- diffuso B a grandi cellule
- a grandi cellule anaplastiche
- primitivo del mediastino (timico)
- a cell T periferiche
[ Non sono g. rossi nucleati: l’eritroblasto diventa reticolocito dopo l’espulsione del
nucleo; costituiscono lo 0,5-2% di tutti i g. rossi circolanti in condizioni normali. ]
[ Gli altri parametri sono indici di emolisi meno specifici: aumento dei reticolociti,
aumento della bilirubina sierica e riduzione dell’aptoglobina. ]
103. LLA: classificazione morfologica FAB
L1: blasti uniformemente piccoli con scarso citoplasma
L2: blasti di dimensioni maggiori e variabili con nucleo a contorno irregolare e evidenti
nucleoli
L3: blasti di grandi dimensioni, relativamente omogenei, con citoplasma intensamente
basofilo e vacuolizzato
106. Anemia-meccanismi
108. La terapia del morbo di Cooley consiste in regolari trasfusioni di g. rossi filtrati
per rimuovere i g. bianchi e evitare reazioni febbrili. In aggiunta si somministra un
ferro-chelante (desferoxamina s.c.) per evitare il sovraccarico trasfusionale di Fe.
114. Bcl-2 è riarrangiato nella t(14;18)(q32;q21) presente nel 90% dei casi di linfoma
follicolare. La traslocazione pone il gene bcl-2 sotto l’azione di un “enhancer” delle
catene pesanti delle Ig; in tal modo aumenta la produzione della proteina bcl-2, che
determina un blocco apoptotico in grado di garantire un vantaggio delle cellule affette.
115. Esami-patologia
LMA: anemia, neutropenia, elevata percentuale di blasti circolanti, piastrinopenia
LMC: leucocitosi, basofilia assoluta, elementi immaturi circolanti, piastrinosi
LLC: linfocitosi assoluta
PTT: anemia, piastrinopenia
[ Il quadro anemico così grave non può essere giustificata da una carenza di Fe,
inoltre è marcatamente microcitica e non può essere né sferocitosi né drepanocitosi. ]
122. Emofilia A inversione dell’introne 22 del gene del FVIII, che determina
ricombinazione genetica intra-cromosomica tra sequenze dell’introne 22 e sequenze
omologhe situate al di fuori del gene, all’estremità telomerica del cromosoma X. Il
gene riarrangiato codifica per un FVIII troncato, instabile e rapidamente degradato.
125. Sferocitosi ereditaria mutazioni a carico dei geni della spectrina, anchirina e
banda 3
130. Test di Schilling: questo test valuta l’assorbimento della vitamina B12: consiste
nel somministrare B12 radiomarcata p.o., dosandone l’escrezione urinaria nella 48 ore
successive. Nel soggetto con ridotto assorbimento (es: anemia perniciosa) la
concentrazione urinaria sarà molto ridotta rispetto al normale.
In %: normale >7 possibile carenza 2-7 carenza <2
132. La DDVAP induce il rilascio di FvW da parte delle cellule endoteliali, quindi è
indicata per aumentarne la concentrazione in previsione di piccoli interventi.
133. Ag di superficie-cellula
CD3 linfociti T
CD13 granulociti
CD20 linfociti B
CD34 cell staminale
CD36 eritrocita
Burkitt t(8;14)
follicolare t(14;18)
mantellare t(11;14)
anaplastico a grandi cell t(2;5)
[ Negli altri casi generalmente l’anemia non è così grave e i reticolociti sono inadeguati
al grado di anemia (tranne la emolitica), ma non così inferiori alla norma. ]
○
A se non sono presenti sintomi sistemici
○
B se sono presenti sintomi sistemici quali: calo ponderale >10% del peso corporeo;
148. Proteina ALK: è una proteina dotata di attività fosfochinasica che normalmente
non viene espressa nel tessuto linfoide sano. In presenza di una t(2;5) si ha la
giustapposizione tra il gene ALK (mappato sul cr 2) e il gene NPM che codifica per la
nucleofosmina (mappato sul cr 5) e la proteina codificata da ALK viene sovraespressa.
Questo quadro citogenetico è presente nel 40-60% dei pz giovani con linfoma
anaplastico a fenotipo T o Null. Esprime il marker di attivazione CD30/Ki-1.
Un sogg AB Rh+ è detto “ricevente universale”, cioè può ricevere g. rossi di tutti i
gruppi sanguigni.
150. Si tratta di anemia emolitica autoimmune, perché è l’unico quadro che giustifica il
conteggio reticolocitario adeguato al grado di anemia.
151. Anemia da carenza di ferro:
- vario grado di anemia
- microcitica e ipocromica
- conteggio reticolocitario inadeguato
- bassi livelli di sideremia e ferritina
- elevata TIBC
- indici di flogosi non mossi
156. Una temibile complicanza della TVP è l’embolia polmonare, che si manifesta con:
dolore toracico, tachicardia, tachipnea, cianosi.
157. Potrebbe essere un quadro di LMC, che si presenta con Hb ai limiti inferiori della
norma, leucocitosi e piastrinosi. LMCt(9;22)prot di fusione BCR-ABL.
Emocromatosi classica: è la forma più frequente, dovuta a mutazioni del gene HFE. Il
gene HFE è strettamente legato al sistema HLA e correla più facilmente con gli
aplotipi A3, B7, B14. HFE codifica per una proteina che forma un eterodimero con la
β2-microglobulina. Essa lega il recettore della transferrina, riducendo la sua affinità
per quest’ultima (il recettore regola criticamente la quantità di Fe internalizzato nel
citosol a costituire il pool labile). La perdita di funzione della proteina codificata da
HFE determina una riduzione del ferro disponibile e una conseguente iperespressione
delle proteine che promuovono l’assorbimento di Fe (DMT-1).
Tra le manifestazioni dell’emocromatosi (vedi 10.) c’è un progressivo accumulo di Fe
negli epatociti, che causa epatopatia e può degenerare in epatocarcinoma.
161. Cellule-patologie
[ Emocromatosi no anemia
Thalassemia major Hb<6g/dl
EPN normocitica, sideremia normale
Beta-talassemia eterozigote Hb ai limiti inferiori della norma ]
p= frequenza di A
q= frequenza di a
A= allele wt
a= allele mutato
f(AA)=p²
f(aA)=2pq
f(aa)=q²
173: Se la frequenza dell’allele mutato HFE C282Y è del 5%, gli omozigoti nella
popolazione saranno (0.05)², cioè 0.0025 (0.25%)
175: Se la frequenza allelica della mutazione HFE H63D è del 15%, gli eterozigoti
saranno 2x0.15x0.85, cioè 0.225 (25.5%)
176. L’unica condizione tra quelle elencate che giustifica la reticolocitosi è l’anemia
emolitica autoimmune.
177. Cellule staminali: non riconoscibili morfologicamente, esprimono sempre il CD34,
possono essere mobilizzate nel sangue periferico in seguito a somministrazione di
fattori di crescita (GM-CSF) o chemioterapici.
182. L’unica condizione elencata che si presenta con macrocitosi è l’anemia perniciosa.
[ Eterozigote β6S/βN (sickle cell trait): asintomatico, emocromo normale, HbS 40%
201. L’unica condizione di quelle elencate con allungamento del tempo di stillicidio è la
malattia di von Willebrand, perché coinvolge sia l’aggregazione piastrinica, sia la
coagulazione.
202. La terapia dell’aplasia midollare si avvale, oltre che del supporto trasfusionale,
della tp immunosoppressiva (globulina anti-timocitaria ATG e ciclosporina A CSA),
dell’uso di fattori di crescita emopoietici (G-CSF) e del trapianto allogenico di cellule
staminali.
213. Nelle SMD generalmente è presente anemia, la quale si manifesta con sintomi
quali affaticabilità e dispnea da sforzo.
226. Il 20% dei casi di emofilia A (il 40% dei casi gravi) non ha un’anamnesi positiva
per emofilia sporadica
230. Il decorso clinico del pz emofilico può essere complicato da raccolte di sangue
parzialmente coagulato (pseudotumori), danno articolare progressivo fino all’anchilosi,
necrosi muscolare e danno ischemico a carico dei n. periferici (n. femorale)
B1: trombocitosi
B2: leucocitosi
B3: BOM con iperplasia eritroide e megacariocitaria
B4: bassi livelli sierici di EPO
241. Hb F:
- è costituita da 2 catene alfa e 2 gamma
- si riduce rapidamente nelle prime settimane di vita, fino a sparire virtualmente
entro 6 mesi
- nell’adulto costituisce < 1% dell’Hb
- è aumentata nella beta-talassemia per insufficiente produzione di catene beta
[ IRC no piastrinopenia
Malattia cronica leucocitosi
Beta-talassemia microcitosi
Sferocitosi no piastrinopenia ]
249. Atrofia della mucosa gastrica diminuita produzione del fattore intrinseco
anemia perniciosa (carenza B12)
254. Nella trasfusione di plasma è importante considerare che il sangue del donatore
non contenga Ab in grado di emolizzare i g. rossi del ricevente.
Un sogg di gruppo 0 Rh- può ricevere plasma da donatori di qualsiasi gruppo, non
avendo sulla superficie degli eritrociti alcun antigene contro cui i donatori possano
avere Ab naturali o acquisiti.
257. L’aggregazione piastrinica è mediata dal legame del fibrinogeno alle integrine di
superficie piastrinica GpIIb/IIIa
[ Trombocitosi secondarie:
- infiammazione sistemica (citochine agiscono da fatt crescita e TPO prot fase acuta)
- carenza di Fe
- splenectomia
- emorragia acuta
- interventi chirurgici o traumi
- parto ]
[ S. di Moschowitz: no leucopenia
Anemia di Fanconi: pancitopenia grave
MvW: no anemia
S. di Richter: linfocitosi ]
[ Anche altre patologie ematologiche vengono trattate con alchilanti, ma non menziona
i possibili effetti collaterali/complicanze. Forse perché queste due patologie hanno
una sopravvivenza migliore (soprattutto il LH) ]
274. La fase di consolidamento della LMA può avvalersi della chemio (alte dosi di ara-
C per 7gg) o del trapianto di staminali autologhe o allogeniche.
275.
276. Il deficit di piruvato chinasi è il più frequente difetto enzimatico della glicolisi
anaerobia. Quadro: anemia e ittero importanti con eventuale sovraccarico di Fe (da
aumentato assorbimento). Morfologia eritrocitaria normale, sospetto diagnostico sul
test dell’autoemolisi. Conferma mediante misurazione dell’attività enzimatica
(riduzione).
IRC no reticolocitosi
malattia cronica leucocitosi
beta-talassemie microcitosi
[ LMC piastrinosi
TE piastrinosi
5q- anemia macrocitica, piastrine normali o aumentate
Hb H microcitosi ]
281. G6PH:
- cromosoma X recessivo interessa soprattutto i maschi
- emolisi cronica e acuta intravascolare
- acuta per assunzione di farmaci o ingestione di tox: es. fave
Classificazione WHO:
- a predominanza linfocitaria nodulare
- classico: sottotipi: sclerosi nodulare, cell mista, ricca in linfociti, deplezione linfocit.
285. 1U/kg di peso (contenuta in 1ml di plasma) aumenta del 2% l’attività del FVIII.
Per raggiungere un’attività del FVIII del 20-25% (complicanze emorragiche lievi)
servono 10-15U per kg di peso. …quindi la risp giusta è la b, non la c!!!
296. Cellula-patologia:
303. Nella PTT i valori della coagulazione sono solitamente nella norma o borderline.
Inoltre gli altri segni-sintomi sono caratteristici di PTT:
anemia emolitica intravascolare
aumento dell’LDH per lisi dei g. rossi
IR per formazione di trombi arteriosi ialini
309. I depositi corporei di B12 sono 2-4 mg, mentre il fabbisogno giornaliero è di
2,5µg, quindi prima che si verifichino i segni di una carenza devono trascorrere almeno
3-6 anni di scarso apporto o diminuito assorbimento.
310. L’anemia perniciosa è causata da deficit di B12, mentre le altre tre condizioni
(neonato, cirrosi biliare, celiachia) sono possibili cause di deficit di vitamina K.
313. Il prurito non è inserito fra i sintomi sistemici, ma può essere la prima (e unica!)
manifestazione del morbo di Hodgkin.
321. Anemia microcitica (MCV normale 80-100fl) ipocromica (MHC normale 27-32pg)
332. Per fare diagnosi di anemia si guarda il valore dell’Hb, per differenziare tra le
varie cause una prima distinzione può essere fatta sulla base dell’MCV tra anemie
normo-micro-macrocitiche, il conteggio reticolocitario ci dice se siamo di fronte a un
quadro di insufficienza midollare o di aumentata distruzione/perdita di eritrociti.
340. L’aumentato consumo di acido folico determina una sua carenza in condizioni
fisio-patologiche quali: gravidanza, allattamento, adolescenza, condizioni patologiche
con aumentato turn-over cellulare come le anemie emolitiche e la PV.
349. Paziente-emocromo
357. Si definisce aplasia midollare grave la condizione in cui, accanto a una cellularità
del midollo < 25%, siano presenti almeno due delle seguenti condizioni:
- reticolociti<1%
- granulociti <0.5x10^9/l
- piastrine<20x10^9/l
THE END!!!!