INNATA
REITERAZIONE PATOLOGIA
restitutio ad integrum
GENERALE
ASCESSO
RAPPORTI TRA
TOSSICITA’ / PERSISTENZA DEL PATOGENO
E RISPOSTA FLOGISTICA
COAGULAZIONE
Fattore X fibrinogeno
Stuart-Prower factor, autoprothrombin III in fibrina.
FEGATO
+ 59
B
A
FATTORI VITAMINA K-DIPENDENTI (II, VII, IX, X)
VIA COMUNE
Ca
X VIIIa X
fosfolipidi Xa
Ca/Va/fosfolipidi
VIA COMUNE II
IIa (trombina)
*= sistema plasmatico
attivabile da Fibrinogeno FIBRINA
contatto
VARIE FASI DELLA COAGULAZIONE
CONTATTO (SPAC)
Ca++
HMWK FATTORE TISSUTALE
PK XII XIIa Ca++
XI XIa
V X Xa
I
A Va
IIa II P-Lipidi
C Ca++
O
M Fg Fn
: sono attivati
XIII XIIIa dalla trombina
U
: trombina
N
E Fn stabilizzata
STRUTTURA MOLECOLARE E ATTIVAZIONE DEL FATTORE DI HAGEMAN
HFf (ßHFa)
SS
NH2
COOH
2 1
Regione
Peptide di catalitica
F GF F GF K connessione
VASODILATAZIONE
ATTIVAZIONE DEL FATTORE C1 DEL COMPLEMENTO
STRUTTURA MOLECOLARE E ATTIVAZIONE DEL CHININOGENO AD ALTO
PESO MOLECOLARE (HMWK)
Catena pesante Catena leggera
SS
+++++++++++
1 2
Bradichinina Regione ricca di istidina
La via intrinseca della cogaulazione inizia quando il sangue viene a contatto con superfici
cariche negativamente, come in seguito a danno delle cellule endoteliali con conseguente
esposizione delle molecole trombogeniche del sottoendotelio.
La prima tappa di questa via è rappresentata dalla attivazione del cosiddetto “sistema
plasmatico attivabile da contatto”,
XIIa
PK K XI XIa
1
3 HMWK
HMWK HMWK
XII +++++
+++++ ++++++
----------------------------------------
Superficie carica negativamente
1= attivazione spontanea del XII a XIIa ??????
2= attivazione della PK a K da parte del XIIa
3= attivazione del XII a XIIa da parte di K (amplificazione attivazione XII)
4= attivazione del fattore XI a XIa da parte del XIIa
Secondo il modello attuale la via intrinseca rappresenta un “loop di
amplificazione” del processo coagulativo iniziato nella via estrinseca
3 INNESCHI FISIOLOGICI:
-1) COLLAGENO
-2) POLIMERI LINEARI DI FOSFATO: POLIFOSFATI
I polifosfati cellulari e piastrinici sono in grado di legare e attivare il
Fattore XII, portando conseguentemente all’attivazione della callicreina
e del fattore XI. L’attivazione del Fattore XII dipendente dai polifosfati
non conduce ad una più rapida formazione del coagulo ma ad una maggiore
stabilità del coagulo di fibrina.
-3) TRAPPOLE EXTRACELLULARI DEI NEUTROFILI (NETs)
Nel processo di attivazione del sistema da contatto si possono distinguere 4 fasi:
disseminazione: rilascio il fase fluida dei componenti attivi che si liberano nella reazione
di attivazione da contatto, ad azione pro-infiammatoria
-βFXIIa: aumento della permeabilità vascolare; attivazione del complemento
-callicreina: chemiotassi e vasodilatazione per azione sulla frazione C5 del
complemento, con formazione del frammento C5a;
attivazione della pro-urochinasi ad urochinasi attiva;
-chinine: aumento della permeabilità vascolare; vasodilatazione; dolore
regolazione: il sistema attivabile da contatto viene tenuto sotto controllo da una serie di
inibitori specifici dei singoli componenti.
FXIIa (HFa): C1-inibitore (oltre il 90%) ed antitrombina III (ATIII)
Callicreina: C1-inibitore (circa il 50%) ed α2-macroglobulina (circa il 50%)
Fattore XIa: α1-antitripsina (70%) ed ATIII
VIA INTRINSECA
XIa
VIIIa
P-Lipidi IX IXa
Ca++
VIA COMUNE X Xa
FATTORE VIII: glicoproteina a singola catena (p.m. 330 kD) sintetizzata nel fegato.
Presente in circolo legata non covalentemente al fattore di von Willebrand. La sua attivazione
da parte della trombina richiede una idrolisi rapida di tre legami (Arg-Ser) e una più lenta di
un singolo legame. Mutazioni a carico di questo specifico sito rendono la molecola ancora
attivabile dalla trombina ma resistente alla degradazione della APC. Il FVIII è costituito da
una catena pesante e da una catena leggera tenute insieme da ponti Ca2+.
Attività cofattoriale non enzimatica sul FIXa che in presenza di fosfolipidi e Ca2+ attiva
il fattore X.
Il gene del FVIII mappa sul braccio lungo del cromosoma X; la deficienza di FVIII è nota
come emofilia A classica, un disordine recessivo X-linked.
VIA COMUNE X Xa
Va
IIa II P-Lipidi
Ca++
RUOLO E ATTIVAZIONE DEL TF
• TF: Tromboplastina o CD142
• Proteina integrale di membrana, espressa nei tessuti extravascolari particolarmente
in fibroblasti e cellule muscolari lisce. Normalmente essa non è esposta alla
circolazione sanguigna, ma cellule endoteliali e i leucociti possono esprimere una forma
attiva di TF in risposta al danno o a stimoli di natura infiammatoria come endotossine,
chemochine o citochine.
a-trombina
XIa,Xa,VIIa, VII TF
XIIa
IX
VIIa
IXa
Ca
VIIIa
fosfolipidi
Complesso
tenasico
X Xa
Il fattore VII si attiva dopo interazione col TF. Il F-VIIa attiva direttamente il F-X a
F-Xa. Inoltre, il VIIa attiva il IX (crossover con la via intrinseca). Il VIIa ed il Xa
possono attivare ulteriore fattore VII legato al TF.
LA CASCATA DELLA COAGULAZIONE
VIA INTRINSECA VIA ESTRINSECA
Ca
X VIIIa X
fosfolipidi Xa
Ca/Va/fosfolipidi
VIA COMUNE II
IIa (trombina)
*= sistema plasmatico
attivabile da Fibrinogeno FIBRINA
contatto
LA VIA COMUNE DELLA COAGULAZIONE
trombina
Xa
V
protrombina
FIBRINOGENO
Xa TROMBINA FIBRINA
Va Ca++ Ca++
Superficie fosfolipidica
Complesso
Pro-trombinasico
Il fattore V viene attivato da piccole quantità di trombina a fattore Va, il quale
“adatta” sui fosfolipidi di membrana il fattore Xa, accelerando la reazione. Il Xa
viene “ancorato” ai fosfolipidi dagli ioni Ca. Xa+Va+Ca+fosfolipidi = complesso
pro-trombinasico, che attiva la protrombina a trombina. La trombina attiva il
fibrinogeno a monomero di fibrina, mattone di costruzione del polimero finale.
Nel processo di coagulazione la trombina è un enzima che potremmo definire
“multi-purpose”: infatti, oltre a determinare la fase successiva di fibrino-
formazione per attivazione del fibrinogeno a monomero di fibrina, è in grado di
attivare il fattore V, il fattore VIII ed il fattore XIII della coagulazione,
APC.
Va
VIIIa IIa II P-Lipidi
Ca++
: sono attivati
Fg Fn dalla trombina
XIII XIIIa
: trombina
Fn stabilizzata
I monomeri di fibrina così formati hanno una struttura molto simile a quella del precursore
nativo fibrinogeno, ma avendo perso le cariche negative presenti sulle terminazioni tagliate
dalla trombina, interagiscono fra loro con legami non covalenti. La polimerizzazione dei
monomeri di fibrina è quindi una reazione spontanea che avviene per tappe
intermedie.Questo processo dà origine al coagulo morbido di fibrina, ancora fragile, non
stabilizzato da interazioni intermolecolari covalenti.
FORMAZIONE DELLA FIBRINA - 1
TROMBINA
FPA
FPB
B-beta
FIBRINOGENO
gamma A-alfa
Dominio D D E D Dominio D
Ca
X VIIIa X
fosfolipidi Xa
Ca/Va/fosfolipidi
VIA COMUNE II
IIa (trombina)
*= sistema plasmatico
attivabile da Fibrinogeno FIBRINA
contatto