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Antibiotici
Enzimi (impiegati nelle bioconversioni in sostituzione dei processi chimici industriali, a volte
Impiegati anche in campo terapeutico: enzima alteplase: attivatore tessutale del plasminogeno, è
un enzima fibrinolitico che scioglie i coaguli in caso di crisi ischemiche)
Anticorpi monoclonali
Più che nella produzione di antibiotici, le biotecnologie innovative sono state applicate con grande efficacia
nella produzione di molte altre molecole soprattutto proteiche.
Farmaci antimicrobici
Antibiotici naturali
Antibiotici semisintetici (modifica della catena laterale)
Farmaci di sintesi chimica (sulfamidici: bloccano sintesi di acido folico)
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PRODUZIONE DI ANTIBIOTICI NATURALI E SEMISINTETICI
Gli antibiotici, fanno parte dei farmaci antimicrobici e sono molecole prodotte da microorganismi, attive nei
confronti di altri microorganismi di cui inibiscono lo sviluppo.
La produzione di antibiotici, iniziata diversi anni dopo la scoperta della penicillina da parte di Fleming
(1928), ha avuto da allora uno sviluppo incessante, con la progressiva scoperta e messa a punto di nuove
molecole, più efficaci e contemporaneamente più tollerate dall’organismo. Le ricerche per nuovi farmaci
sono sempre k a causa dei fenomeni della resistenza microbica. Necessario sintetizzare nuove molecole
(ingegneria genetica: sforzo per selezionare ceppi alto produttori e ottenere molecole che aggirino la
resistenza batterica).
[ 2° g.m. purificazione penicillina -> svolta perché molti soldati morivano per setticemia]
CARATTERISTICHE ANTIBIOTICI:
parete batterica
membrana plasmatica
sintesi proteica
sintesi degli acidi nucleici
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PRODUZIONE DI PENICILLINE (antibiotici beta-lattamici)
Impiego in:
Diversi tipi:
Prodotta da colture di Penicillium chrysogenum (no Penicillium notatum per basse rese)
T= 25-27°
Coltura sommersa
Substrato: corn steep liquor, vitamine, aminoacidi, glucidi, sali minerali, acido fenilacetico (o acido
fenossiacetico) come precursore delle catene laterali (il substrato di crescita è molto ricco di nutrienti)
Bioreattori spesso sono di piccole dimensioni (30-200 m3) per minimizzare le contaminazioni visto che il
tempo di produzione è lungo (nella fase II di produzione), il pH non è selettivo e il substrato molto ricco.
È necessario quindi l’impiego di agenti antischiuma (la schiuma infatti rallenta il trasporto di O2)
Resa 50g/l
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PRODUZION DI PENICILLINE SINTETICHE
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Profili concentrazione-tempo nel corso della pre-fermentazione e della fermentazione della penicillina.
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PRODUZIONE BIOTECNOLOGICA DI PROTEINE
Più che nella produzione di antibiotici, le biotecnologie innovative sono state applicate con grande efficacia
nella produzione di molte altre molecole soprattutto proteiche.
IMPORTANTE -> Il
clonaggio di geni eucariotici nei batteri è problematico
a causa di introni. Quindi viene inserito il cDNA (DNA
complementare) cioè il DNA ottenuto partendo
dall’mRNA trascritto maturo (senza introni).
Vantaggi: Vantaggi:
Per glicosilazione si intende una modificazione post-traduzionale si intende una modificazione post-
traduzionale di una proteina, che vede l'aggiunta di zuccheri (una catena o singoli carboidrati) alla catena
peptidica.
La maggior parte delle proteine d'impiego farmacologico ottenute con la tecnologia del DNA ricombinante
sono glicoproteine, caratterizzate cioè dalla presenza di catene laterali oligosaccaridiche
La glicosilazione di una proteina è un processo enzimatico che avviene in una fase successiva alla sua
produzione (traduzione), dipendente in buona misura dall'ambiente cellulare in cui la proteina viene
sintetizzata. (le cellule di mammifero producono proteine bioattive)
Funzioni:
2) il meccanismo glicosidico permette lo svolgimento del controllo della qualità. Il controllo della qualità è
un processo operato dalla cellula per scartare le proteine che non sono correttamente ripiegate
In bioreattori:
Attento controllo dei parametri ambientali e nutrizionali che devono essere impiegati per ogni cellula
impiegata (più la cellula è complessa più è esigente)
PURIFICAZIONE
Obiettivo: prodotto finale rispondente alle caratteristiche specifiche di registrazione e agli standard di
qualità propri del progetto.
enti preposti alla vigilanza (EMA: European Medicines Agency, FDA: Food and Drug administration)
stabiliscono delle norme utili a garantire un alto grado di purezza.
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I limiti di tollerabilità di eventuali impurezze vengono indicati per ogni farmaco tenendo conto anche della
via di somministrazione
Le Good Manufactoring Practices (GMP) sono un insieme di regole da rispettare per la produzione, utili a
garantire lo standard di qualità appropriato
I farmaci proteici vanno somministrati per via parenterale devono essere sterili.
I farmaci proteici sono sensibili alle alte temperature (non si possono usare alte temp, o radiazioni
ionizzanti) quindi vanno preparati in ambiente asettico (camere con flussi laminari di aria filtrata con filtri
HEPA).
Apparecchiature ed eccipienti sono sterilizzati separatamente con autoclave o raggi gamma.
La sterilizzazione finale è ottenuta con filtri con pori di diametro di 0,2 micron (filtrazione sterile)
ELIMINAZIONE DEI PIROGENI
(dette anche endotossine, sostanze che inducono un aumento di temperatura. Lipide A nella membrana
esterna dei G-).
Le endotossine sono inattivate dal calore secco a temperature superiori ai 160°C ⇒ I recipienti per
confezionare il farmaco sono trattati a 250°C per 30 min al calore secco
Anche gli eccipienti devono essere esenti da pirogeni e sono trattati con la distillazione se sono in soluzione
Acqua per le iniezioni: tecniche di osmosi inversa con membrane che bloccano le endotossine
Per le proteine, per ridurne i pirogeni, viene usata la cromatografia a scambio ionico
VIE DI SOMMINISTRAZIONE
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PRODUZIONE DI VACCINI
Vaccini-> sostanze antigeniche che inducono nell’organismo in cui sono state introdotte una reazione
immunitaria specifica, che è in grado di prevenire le conseguenze di un’ulteriore aggressione da parte degli
stessi antigeni contro cui si è vaccinati: utilizzati quindi a scopo profilattico.
Per la preparazione di un vaccino fondamentale annullamento del suo potere patogeno, cioè della virulenza
(capacità di provocare nell’organismo che li ospita manifestazioni patologiche di varia entità) propria
dell’antigene da cui deriva, mantenendo intatta la capacità immunogena, cioè la capacità di indurre
nell’organismo una risposta immunitaria.
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Oggi le strategie vaccinali tendono a:
Individuare nel patogeno le molecole che possiedono i caratteri antigene più idonei(stabilità e
risposta anticorpale)
Clonare il gene responsabile della produzione dell’antigene
Far esprimere il gene in un contenitore batterico o eucariotico
Purificare l’antigene molecolare e preparare il vaccino
Grazie all’ingegneria genetica è possibile ottenere proteine immunogene in forma pura e prive di attività
patogena. DIVERSE TECNICHE
Il gene virale che codifica per HBsAg è stato clonato in un vettore plasmidico e quindi trasferito ed
espresso in un lievito S. Cerevisiae.
L’antigene prodotto dal lievito presenta tutte le caratteristiche della proteina HBsAg nativa
(glicosilazione e altre modifiche post traduzionali)
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Il m.o. produce una tossina formata da 5 subunità. Ogni subunità è regolata da un gene
Tali geni sono stati sostituiti nel m.o. modificati (privi di tossicità ma con immunogenicità) ottenendo un
batterio ricombinante.
La tossina prodotta è quindi un tossoide
Anticorpi prodotti da un singolo linfocita sensibilizzato, reso immortale dalla fusione con una cellula
tumorale (ibridoma).
Gli ibridomi si riproducono in modo illimitato e secernono anticorpi monoclonali del linfocita impiegato
IMPIEGHI:
diagnostica clinica per individuare uno dei due componenti quando è noto il complementare: gli
anticorpi monoclonali sono marcati con sostanze che sviluppano luminescenza, reazioni cromatiche
o radioattività:
- test immunoenzimatici: ELISA (identificazione di antigeni virali o batterici)
- Identificazione di cellule tumorali
7. Riproduzione dell’ibridoma
Il terreno di coltura (liquido) deve quindi contenere in precise concentrazioni aminoacidi, glucosio vitamine,
sali minerali e siero, antibiotici per evitare possibili infezioni.
Cilindro in materiale plastico attraversato da capillari (detti fibre cave) di alcuni millimetri di spessore, I
capillari sono di materiale microporoso che fungono da supporto semipermeabile per le cellule (che si
trovano negli spazi extracapillari), mentre il terreno liquido di coltura viene inviato e fatto circolare
all'interno dei capillari (spazi intracapillari).
La permeabilità dei capillari permette il passaggio dei nutrienti e dei
cataboliti (sistema a perfusione) (processo a membrana):
-aumentando la pressione del terreno di coltura liquido negli spazi
intracapillari, le sostanze nutritive attraversano le fibre cave e vengono
inviate alle cellule;
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-diminuendo la pressione il liquido rientra all'interno delle fibre portando con sé i cataboliti di rifiuto.
L’aria viene inviata nelle fibre
e passa attraverso i pori alle cellule.
A intervalli prefissati si preleva il terreno extracapillare contenente il prodotto desiderato, che viene
recuperato e purificato (30 giorni).
PRODUZIONE DI ORMONI
Sostanze prodotte dalle ghiandole endocrine, che riversano il loro prodotto direttamente nel sangue. Gli
ormoni raggiungono gli organi-bersaglio dove esercitano la loro azione regolatrice su molte funzioni
fisiologiche
- Ormoni polipeptidici
- Ormoni steroidei: ormoni di natura lipidica e derivano da un precursore comune che è il colesterolo
ORMONI POLIPEPTIDICI
I più importanti ormoni proteici prodotti industrialmente:
o insulina,
o somatostatina, (1977)
o eritropoietina,
o ormone della crescita o somatotropina (HGH)
Produzione:
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PRODUZIONE DI INSULINA (1982approvata l’insulina ricombinante)
Ormone ipoglicemizzante, secreto dalle cellule β delle isole di Langerhans della frazione endocrina del
pancreas. Funzione: permettere il trasferimento del glucosio dal sangue all'interno delle cellule, dove viene
utilizzato per produrre energia. Carenza di insulina: innalzamento della glicemia, diabete
Costituita da due catene polipeptidiche, denominate A (21 aminoacidi) e B (30 aminoacidi), unite da ponti
disolfuro. L'ormone viene secreto come pro-insulina, forma che comprende anche una terza catena
proteica (catena C) che non ha alcuna attività nei confronti del glucosio ma che serve a connettere fra di
loro le altre due catene, da cui in seguito si separa.
L'insulina è stata per lungo tempo estratta dal pancreas di bovini e suini (svantaggio: non è uguale a quella
umano⇒allergie o intolleranze) prima di essere prodotta da microrganismi geneticamente modificati
(simile a quella umano)
Partendo dalle due sequenze amminoacidiche si è ottenuto prima mRNA e poi per retrotrascrizione
cDNA
I due cDNA sono inseriti in due plasmidi diversi in corrispondenza del gene codificante la β-
galattosidasi e della corrispondente regione di controllo (LacZ)
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Le cellule ospite producono in modo indipendente l’una dall’altra β-galattosidasi -catena insulinica
A e β-galattosidasi-catena insulinica B (si usano 2 bioreattori distinti)
insulina
Le proteine sono raccolte e purificate
Viene prodotto il cDNA della proinsulina che verrà legato al gene per la β-galattosidasi e alla regione di
controllo ed inserito in vettore di espressione e in E.coli. La proinsulina viene separata dalla β-galattosidasi.
La catena viene fatta ripiegare per formare i due ponti disolfuro -> quindi viene tagliato il peptide c di
collegamento
Il microrganismo produce l’insulina a livello extracellulare inducendo operazioni post traduzionali che
portano alla formazione di insulina matura (ripiegamento, formazione di ponti disolfuro e taglio del peptide
C). Il plasmide ricombinante si integra nel genoma del lievito che quindi può produrre proinsulina
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