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DEFINIZIONE
CLASSIFICAZIONE
20% delle componenti monoclonali sono secondarie a malattia sistemica (elencate nel punto
4), mentre laltro 80% ematologico, di cui:
Mieloma IgM
IgM MGUS
MACROGLOBULINEMIA DI
WALDENSTROM
(fa parte dei linfomi Non Hodgkin):
ha come marker le
immunoglobuline IgM, cheIl sono
pentameriche e ad alto peso
molecolaree causano un aumento
della viscosit del sangue
MGUS GAMMOPATIA MONOCLONALE DI INCERTO SIGNIFICATO
DEFINIZIONE
Proliferazione neoplastica di un clone plasmacellulare che
presente in quantit <10% nel m.o
con secrezione di Componente Monoclonale (CM) < 3 g/dl
in assenza di sintomatologia CRAB
EPIDEMIOLOGIA
MGUS la pi frequente tra le gammopatie monoclonali (65%), una condizione relativamente
frequente negli anziani e la sua frequenza aumenta con let.
3% et > 60 anni
4-5% et > 70 anni
14% et > 90 anni
CLASSIFICAZIONE
MGUS non IgM Il pi frequente, a sua volta distinto in IgG (69%), IgA (11%) e biclonali
(3%). Rare le forme IgD e IgE. Pu evolvere in MM. Il rischio di evoluzione dell1%
annuo.
MGUS IgM Pu evolvere verso la macroblobulinemia di Waldenstrom o altri linfomi;
raramente nel Mieloma Multiplo IgM.
MGUS a catene leggere Caratterizzato dalla presenza di una CM che manca della
catena pesante. Pu evolvere verso il MM a catene leggere (micromolecolare).
MIELOMA SMOULDERING(ASINTOMATICO)
Forma intermedia tra MM e MGUS, con proliferazione neoplastica di un clone plasma cellulare
presente in quantit >10% nel m.o
e/o con secrezione di Componente Monoclonale (CM) < 3 g/dl
in assenza di sintomatologia CRAB
RISCHIO DI EVOLUZIONE in MM del 10% annuo per i primi 5 anni, che in seguito
decresce
PLASMOCITOMA EXTRAMIDOLLARE
Proliferazione plasma cellulare neoplastica isolata a livello dei tessuti molli (++ seni nasali e
paranasali, rinofaringe, laringe, tratto gastrointestinale),
in assenza di sintomi CRAB e localizzazione midollare della malattia.
LEUCEMIA PLASMACELLULARE
Presenza di plasmacellule a livello del sangue periferico >2000/mm 3 o >20% nella formula
leucocitaria.
Pu presentarsi de novo (raramente) o pi spesso come evoluzione di una condizione di MM.
Differisce dal MM per il coinvolgimento extramidollare (epatosplenomegalia e linfoadenopatie)
e piastrinopenia, e per il relativamente meno importante interessamento scheletrico.
EZIOLOGIA
PATOGENESI
ricombinazione delle regioni switch; Riarrangiamento esone VDJ con altra regione C
(costante)
mutazioni ipersomatiche delle regioni variabili. Produzione di errori (uno ogni 1000bp)
nel DNA delle regioni variabili durante la proliferazione dei linfociti B nei centri germinativi, cui
segue la maturazione dellaffinit (dopo legame con Linfociti T H e il loro CD40L) Espressione AID
(activation induced deaminasi) che deamina le citosine trasformandole in uracile. Le basi di
uracile verranno successivamente trasformate in timidina da un altro enzima (mutazione C->T) o
completamente rimosse, lasciando un buco nel DNA che verr riparato in modo casuale.
Nel caso dell'MM le plasmacellule vanno incontro a eventi genetici che, per lo pi attraverso
processi di traslocazione, attivano oncogeni che ne garantiscono l'immortalizzazione.
STORIA NATURALE
FASE INDOLENTE In questa fase il tasso di crescita e morte delle cellule mielomatose si
equivale. Corrisponde clinicamente alla forma MGUS e smouldering e non richiede alcun
trattamento, ma solo un atteggiamento di vigile controllo 'watching and waiting.
FASE ATTIVA Si hanno un progressivo aumento della componente monoclonale della proteina
M e danno d'organo. La malattia completamente dipendente dallo stroma ed
chemiosensibile: sono questi i pazienti che rispondono meglio al trattamento.
MIELOMA MULTIPLO
DEFINIZIONE
NEOPLASIA A FENOTIPO B MATURO (La cellula clonogenica il plasmablasto),
caratterizzata dalla
proliferazione e dallaccumulo di PLASMACELLULE NEL MIDOLLO OSSEO PRESENTI IN
QUANTIT >10%, con ridotto tasso di proliferazione,
con presenza di IMMUNOGLOBULINE MONOCLONALI NEL SIERO E NELLE URINe (in
quanto prodotte da un solo clone di cellule).
+ SINTOMATOLOGIA CRAB 1 o pi segni di danno dorgano da patologia
monoclonale, in assenza della quale si parla di MIELOMA MULTIPLO
SMOULDERING (SMM - ASINTOMATICO) .
EPIDEMIOLOGIA
Il MM la seconda neoplasia ematologica pi frequente costituendo il 15 % dei tumori
ematologici e l1% di tutte le neoplasie.
INCIDENZA ANNUALE = 5/100.000 abitanti, quindi non una malattia comune.
La MEDIANA DELLINSORGENZA di 65 anni, con un range che va dai 20 ai 92 anni. Pi
frequente negli uomini rispetto alle donne (2:1)
IMMUNOGLOBULINE
Nella maggior parte dei casi si tratta di componenti IgG (60%,di cui 2/3 con catene leggere
kappa e 1/3 lambda),
20% IgA,
20% light chain (micromolecolare),
2% IgD o IgE
La forma IgM rarissima,
CRITERI MAGGIORI:
PLASMACELLULE NEL MIDOLLO OSSEO>30% delle cellule totali
PLASMOCITOMA (ammasso di plasmacellule) nellosso
COMPONENTE MONOCLONALE NEL SIERO O NELLE URINE:
o 3,5 g/dl per la componente IgG
o >2 g/dl per la componente IgA
o Bence-jones urinarie (catene leggere escrete con le urine che possono causare
tubulopatia) > 1g/24 h
CRITERI MINORI:
(*)PRESENZA DI UNA COMPONENTE MONOCLONALE( un criterio minore perch ci
sono anche i mielomi multipli non secernenti)
(*)PLASMACELLULE NEL MO COMPRESE TRA 10 E 30%;
LESIONI LITICHE OSSEE (criterio minore perch potrebbero essere causate da neoplasia
mammaria ecc..)
SOPPRESSIONE DELLA PRODUZIONE DI IG NORMALI (igG<600 mg/dl, IgA<100mg/dl,
IgM<50 mg/dl)
Laspirato midollare in questa classificazione molto importante, perch avere una percentuale
di plasmacellule nel MO compresa tra 10 e 30% oppure >30% pu cambiare la diagnosi.
Concetto: Il MM una malattia unifocale, a differenza della leucemia acuta, in cui in ogni aspirato
midollare, in qualunque punto del midollo, trova sempre la stessa popolazione perch il midollo viene
interessato in maniera uniforme. Il mieloma multiplo, al pari dei linfomi, invece una malattia
focale:possono esserci dei nidi di cellule linfomatose anomale e dei luoghi midollari perfettamente
normali. Per cui dipende tutto dal punto in cui lago viene inserito nella cresta iliaca: c quindi una
limitazione evidente nella diagnosi di MM basata sulla biopsia midollare.
DIAGNOSI OGGI
STADIAZIONE
DURIE -SALMON
Dopo aver diagnosticato la malattia, occorre stadiarla. La Durie-Salmon. Misura soprattutto il
carico di malattia attraverso emoglobina, calcio, quantita di CM nel siero e nelle urine,
presenza di insufficienza renale e lesioni osteolitiche.
STADIO 1
Hb>10 g/dl
Calcemia normale (<12mg/dl)
Bassa produzione di proteine monoclonali (IgG<5 g/dl oppure IgA<3 g/dl);
Basse escrezione urinaria di catene leggere (Bence Jones <4g/24h)
Nessuna lesione osteolitica alla RX
Un paziente invece che non rispecchia questi valori o presenta delle lesioni osteolitiche verr
classificato come uno stadio 2 o uno stadio 3.
Ogni stadio viene sotto classificato in A e B a seconda o meno della presenza di insufficienza
renale (creatinina minore o maggiore di 2mg/dl)
STADIO 3 2M >5,5mg/l
FATTORI PROGNOSTICI
1. ANEMIA
Una ANEMIA LIEVE- MODERATA NORMOCROMICA NORMOCITICA frequentemente un
sintomo desordio.
Infiltrazione plasmacellulare del midollo
Ridotta produzione di eritropoietina, dovuta sia la danno renale che a citochine a
effetto inibitorio come TNF
A causa della presenza della paraproteina, i globuli rossi allo striscio di sangue periferico
spesso si presentano impilati a formare rouleaux.
3. COINVOLGIMENTO SCHELETRICO
3. NEUROPATIA PERIFERICA
Sono secondarie alla compressione ab estrinseco del midollo spinale e delle radici nervose a
opera di masse plasmacellulari o di crolli vertebrali, con dolore e deficit motori e della
sensibilit. Inoltre vi possono essere quadri di polineuropatie periferiche conseguenti alla
deposizione di sostanza amiloide o per produzione di autoanticorpi.
4. INSUFFICIENZA RENALE
presente in circa il30% dei pazienti con MM all'esordio e in oltre il 50% dei pazienti con
mieloma micromolecolare. Il principale momento patogenetico L'ESCREZIONE URINARIA DI
CATENE LEGGERE MONOCLONALI (proteinuria di Bence-Jones).
Normalmente le catene leggere passano il filtro glomerulare e vengono assorbite e
metabolizzate dalle cellule del tubulo prossimale. Nel caso dell'MM, l'abbondanza di catene
leggere supera la capacit del tubulo prossimale, aumentando la concentrazione di catene
leggere che arrivano al tubulo distale. Qui si legano alla proteina di Tamm-Horsfall e formano
dei cilindri che vanno a occludere i tubuli e che possono anche essere rinvenuti nel sedimento
urinario di questi pazienti.
I quadri pi comuni che ne conseguono sono il RENE DA MIELOMA e la malattia da deposito
di catene leggere, a cui si pu aggiungere la nefropatia secondaria ad amiloidosi
5. INFEZIONI
Costituiscono la PRINCIPALE CAUSA DI MORTE nei pazienti con MM, i quali presentano
spesso infezioni ricorrenti, soprattutto batteriche, come conseguenza del deficit dell'immunit
umorale e della neutropenia secondaria alla ridotta mielopoiesi.
6. IPERCALCEMIA
riscontrabile in circa il 30-40% dei pazienti, per lo pi con malattia avanzata, quale
conseguenza dell'esaltato riassorbimento osseo e dell'eventuale concomitante insufficienza
renale.
Le manifestazioni cliniche conseguenti sono: astenia, anoressia, poliuria e polidipsia, nausea,
confusione mentale. Nelle forme gravi presente coma che pu portare alla morte .
7. SINDROME DA IPERVISCOSIT
Si osserva nel 5-10% dei casi di MM, con particolare associazione alle componenti monoclonali
IgA e IgM. Le pi comuni manifestazioni sono disturbi del visus (caratteristica l'alterazione del
fondo oculare), cefalea, vertigini, parestesie, sonnolenza, epistassi, insufficienza cardiaca
congestizia, disturbi neurologici.
8. SINDROME POEMS
Con questo acronimo inglese si identifica una SINDROME DI ACCOMPAGNAMENTO
caratterizzata da presenza di
o POLINEUROPATIA (P) sensitivo-motoria, distale e progressiva,
o ORGANOMEGALIA (O) con frequente riscontro di epato- e splenomegalia,
o ALTERAZIONI ENDOCRINE (E), quali iper-/ipotiroidismo, intolleranza glucidica,
iper-/ipotestosteronismo, che si manifestano in corso di malattia plasmacellulare, in
genere con proteina M di classe IgA o IgG (M),
o accompagnata da ALTERAZIONI CUTANEE (S), quali strie biancastre a livello del
letto unguale, angiomi, colorito brunastro.
9. AMILOIDOSI
SEGNI
Tessuto cardiaco rimpiazzato da tessuto amiloide: ispessimento del setto
interventricolare, o ipertrofia di una camera cardiaca, e conseguente riduzione
della frazione di eiezione, deficit della contrattilit e della trasmissione
dellimpulso elettrico (con conseguente morte)
Sindrome del tunnel carpale
Deposizione di amiloide a livello del plesso nervoso mioenterico di Auerbach (i pz
hanno problemi della motilit intestinale)
Danno parenchimale renale e conseguente insufficienza renale (pi frequente nel
MIELOMA MICROMOLECOLARE)
Macroglossia
DIAGNOSI
Biopsia e colorazione con Rosso Congo. La biopsia andrebbe effettuata a livello
cardiaco, neuronale ecc. In realt si visto che una buona quantit di amiloide si
deposita a livello del grasso periombelicale sul quale pi semplice effettuare
lesame bioptico (non si fa negli altri tessuti!)
LA DIAGNOSI DI AMILOIDOSI RENDE IL PAZIENTE SINTOMATICO
NONOSTANTE LEVENTUALE ASSENZA DEL CRAB.
NO FEBBRE
A differenza delle altre malattie linfoproliferative, la febbre non costituisce mai un sintomo
desordio.
-
- EMOCROMO
- ELETTROFORESI DELLE SIEROPROTEINE - FDG-PET o PET-TAC (trova
- indicazione per lindividuazione di
- IMMUNOFISSAZIONE ELETTROFORETICA
- PROTEINURIA DI BENCE-JONES masse extramidollari. La Pet con
99
- 2-MICROGLOBULINA Tc invece non consigliabile in
- LDH quanto il tecnezio si accumula
- VES E PCR negli osteoblasti, che nel mieloma
- sono
FUNZIONALITA RENALE (Azotemia, creatinina e clearance della creatinina) fortemente ridotti, dando dei
- CALCEMIA risultati falsi negativi.)
- VALUTAZIONE MIDOLLARE
-
- TERAPIA
- NUOVI FARMACI BIOLOGICI, non antiblastici, che agiscono anche sul microambiente
midollare che ha un ruolo nel promuovere la crescita e la progressione del clone
neoplastico e nellindurre la resistenza alla terapia. Poich hanno meccanismi
dazione diversi, vengono usati in combinazione con la chemioterapia con la quale
sinergizzano.
- SE <65 AA AUTOTRAPIANTO
- Bench il trapianto autologo non garantisca la la guarigione dell'MM, esso aumenta
significativamente la percentuale
- di raggiungimento della remissione completa di malattia (di circa il20-30% in diversi
studi) e sembra prolungare la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza
globale (con raggiungimento di valori mediani pari a circa 4-5 anni) , con una
mortalit che attualmente pari a quella della chemioterapia convenzionale (1-2%).
- SE > 65 AA
- TRAPIANTO ALLOGENICO
- Tuttavia, molte sono le problematiche correlate: il 90% dei pazienti non eligibile,
la mortalit trapianto-correlata ancora molto alta (intorno al 20%) e molti pazienti
sviluppano una tossicit cronica legata alla Graft versus Host Disease (GvHD).
-
-
- ELETTROFORESI DELLE
SIEROPROTEINE
- Migrazione differenziale delle proteine in un campo elettrico su di un supporto
solido,che generalmente dovrebbe essere di agarosio o di acetato di cellulosa. Le
proteine, con la loro carica elettrica, migrano da una vasca allaltra del campo
elettroforetico attraverso un buffer. Se noi diafanizziamo questo acetato di cellulosa
e lo rendiamo trasparente, si ottiene un campo come il seguente: lalbumina,
presente in grandi quantit e carica negativamente, migra verso la carica positiva;,
poi si hanno le proteine di classe alfa1 e a seguire quelle alfa2, beta1, beta2 e
gamma.
- IMMUNOFISSAZIONE
monoclonale (e quindi ci
aspetteremmo di vedere un picco
nel tracciato in regione gamma),
in questo caso invece noi abbiamo
una ipogammaglobulinemia:
questa una situazione tipica del
mieloma a catene leggere, con
una componente monoclonale a
catene leggere o
micromolecolare. Le
plasmacellule producono in questo
caso solamente catene leggere,
quindi limmunofissazione sar
negativa in tutti i canali
contenenti anticorpi anti-catene
pesanti e risulter invece
significativa in quelli contenenti
anticorpi anti-kappa o anti-
lambda.
- IMMUNOGLOBULINE
- DEFINIZIONE
Gli anticorpi sono proteine circolanti prodotti dai vertebrati in risposta allesposizione
ad agenti estranei chiamati antigeni. Sono i principali mediatori dellimmunit
umorale e le loro caratteristiche principali sono la vastissima diversit e la grande
specificit. Le funzioni effettrici anticorpo-mediate comprendono: la neutralizzazione
dei microbi e delle loro tossine, lattivazione del sistema del complemento;
lopsonizzazione degli antigeni per facilitarne la fagocitosi; la citotossicit mediata
dagli anticorpi.
LINFOCITI B
I linfociti B sono le uniche cellule in grado di sintetizzare molecole anticorpali.
Queste cellule, prima dellattivazione, esprimono sulla loro superficie una forma di
membrana dellanticorpo che funziona come recettore per lantigene del linfocita B.
Dopo lesposizione a un antigene, le cellule B si differenziano in plasmacellule e
secernono anticorpi. Gli anticorpi in forma secreta so accumulano nel plasma, nelle
secrezioni mucosali e nei tessuti.
- GAMMAGLOBULINE
Le proteine plasmatiche vengono distinte in base alla loro solubilit in albumine e
globuline, e possono essere ulteriormente distinte in base alla loro capacit di
migrare attraverso un campo elettrico (elettroforesi). A seconda della diversa
velocit di migrazione (che proporzionale alla carica e al peso della proteina), le e
globuline si separano in gruppi: la maggior parte degli anticorpi migra nelle
globuline che costituiscono il terzo gruppo, chiamate gammaglobuline (gamma
la terza lettera dellalfabeto greco).
- STRUTTURA
Tutti gli anticorpi condividono le stesse caratteristiche di base ma mostrano una
notevole variabilit nelle regioni che legano lantigene. Ogni individuo possiede un
milione o pi di molecole anticorpali diverse (in teoria si potrebbero produre pi di
1011 anticorpi diversi), ognuno dei quali con una sequenza aminoacidica unica a
livello della regione che lega lantigene.
- REGIONI IPERVARIABILI
Le maggiori differenze nella sequenza e nella variabilit dei
diversi anticorpi si concentra in tre brevi segmenti della
regione VHe in tre brevi segmenti della regione VL e sono detti
regioni ipervariabili. Esse corrispondono alle tre anse che fuoriescono
dalla struttura e connettono i nastri adiacenti dei foglietti che
costituiscono i domini V delle catene pesanti e leggere. Le regioni ipervabili hanno
una lunghezza di circa 10 aminoacidi.
In un anticopro, le tr regioni ipervariabili del dominio VH e le tre regioni
del dominio VL si associano a formare una struttrua tridimensionale che
costituisce il sito di legame con lantigene.
Poich queste sequenze formano una superfcie comple,emtare alla struttura
tridimensionale dellantigene, le regioni ipervariabili sono anche dette REGIONI CHE
DETERMINANO LA COMPLEMENTARIET (CDR, complementarity-determining
regions), chiamate rispettivamente CDR1, CDR2 e CDR3.
-
- REGIONI COSTANTI
Gli anticorpi possono essere suddivisi in CLASSI e sottoclassi sulla base di
differenze presenti nella struttura delle regioni C delle
catene pesanti.
Le classi anticorpali sono anche chiamate isotipi e sono denominte
IGA, IGD, IGE, IGG E IGM. Nelluomo IgA e IgG possono essere
ulteriormente divise in sottoclassi (IgA1- IgA2 e IgG1- IgG2-IgG3-IgG-
4).
Le regioni C delle catene pesanti di tutti gli anticorpi di uno stesso
isotipo hanno essenzialmente la stessa sequenza aminoacidica.
Le regioni C di IgE e IgM contengono 4 domini C, mentre quelle di
IgG, IgA e IgD ne contengono 3.
Le diverse classi e sottoclassi di anticorpi svolgono funzioni effettrici
diverse, perch la maggior parte delle funzioni effettrici degli anticorpi mediate
dal legame delle regioni CH al recettore sulla cellula bersaglio.