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MECCANICHE
FT (t)
F (t) F0 cos t
FT
r
2
k H r H k H 1
2 2 2 2
FT Fe Fv
k2
i
a 1 Fi
F0 in termini adimensionali:
0 FT
t
FT k H 1 2h a
2
r
Fe Fv
FT
6
Anche questo diagramma,
come i precedenti, può 5
5
Per a 1 si ha una note-
vole attenuazione della 4
In questo caso il valore della forzante trasmessa al suolo è molto minore della
forzante applicata alla macchina, che è quasi interamente equilibrata dalla forza
d’inerzia.
Anche le ampiezze delle vibrazioni della macchina sono molto ridotte rispetto ai
valori di deformazione statica del sistema di isolamento.
mxrz k z 0
m x r x y k x y 0
m x r x k x k y 0 cos t r y 0 sent
x, x, x
e del moto relativo z(t):
m z y r z k z 0
m z r z k z m y 0 2 cos t
m x r x k x k y 0 cos t r y 0 sent
m x r x k x k y 0 cos t r y 0 sent
m x r x k x k y 0 cos t r y 0 sent
L’angolo di fase 1, tra il moto assoluto x(t), della massa e quello y(t) del vincolo,
dipendendo oltre che dalla pulsazione dai soli parametri del sistema vibrante,
risulta uguale per entrambi i moti, e vale:
2a h
tg 1
1 a 2
L’equazione x(t) può essere riscritta nel seguente modo:
1 2a h
2
1
x t X cos t ψ 1 ψ 2 con X tg
2
2a h 2a h
2 2
1 a
m z r z k z m y 0 2 cos t
L’ equazione del moto relativo z(t) è formalmente del tutto analoga all’equazione
ricavata per il sistema elementare forzato: pertanto si può affermare che un
sistema vibrante forzato dallo spostamento armonico del vincolo,
y t y 0 cos t
F0 m y 0 2
m z r z k z m y 0 2 cos t
Valgono, pertanto, per il moto relativo z(t) della massa vibrante le seguenti
relazioni:
z t Z cos t ψ
m y0 2 y0 a 2 2a h
Z tg
1 a 2
2 2
r 2a h
2 2 2 2
k m 1 a
x
ta
y0
z
tr
y0
I coefficienti di trasmissibilità si possono diagrammare in funzione di a:
4 4
3 3
2 2
2;1
1 1
0
a 0
a
0 1 2 3 4 0 1 2 3 4
Anche in questo caso i due diagrammi possono essere analizzati nelle tre zone
fondamentali in cui è possibile dividerli:
4 4
3 3
2 2
2;1
1 1
0
a 0
a
0 1 2 3 4 0 1 2 3 4
Per a 1 lo spostamento assoluto della massa è quasi uguale a quello del vincolo, quello
relativo quasi nullo. In questo caso la molla e lo smorzatore non intervengono, il sistema,
nel suo complesso, si comporta come se fosse rigidamente collegato al vincolo.
4 4
3 3
2 2
2;1
1 1
0
a 0
a
0 1 2 3 4 0 1 2 3 4
4 4
3 3
2 2
2;1
1 1
0
a 0
a
0 1 2 3 4 0 1 2 3 4
La massa può muoversi solo in una prefissata direzione, quella del moto vibratorio che
s’intende misurare, in modo da riprodurre lo schema di figura.
m y0 2
Z
k m
2
r
2 2
m y0 2 y0 2
Z
k w2 S
xt
Questa relazione ci mostra chiaramente che il
m
valore dell’ampiezza che si rileva è direttamente
proporzionale all’accelerazione del moto vibra-
torio in esame. Per far si che la banda di yt
zt k r
frequenza utile di questi strumenti possa essere il
più estesa possibile si deve scegliere un valore di
h = 0.65 ÷ 0.70, per il quale la curva si mantiene
quasi piatta, con valori di ta prossimi ad uno, fin
quasi alla ‘risonanza’.
I valori delle ampiezze indicati dagli strumenti, pertanto, devono essere divisi per il ‘fattore
di amplificazione’ dello strumento stesso, che per i sismografi risulta pari a:
a2 1
1 a
2 2
2a h 2a h
2 2
2
1 a 2
sismografi accelerometri
2a h
arctg 2
1 a
Attualmente tutti gli accelerometri sono corredati della propria curva di calibrazione, in
funzione della frequenza, in modo da poter facilmente effettuare le opportune correzioni
dei dati letti e del range di frequenza per il quale il ‘fattore di amplificazione’ dello
strumento risulta uguale ad uno.