CARATTERISTICHE GENERALI
Un filtro è un sistema (circuito in questo caso) che, considerato un qualunque segnale (trasformabile secondo
Fourier), opera in maniera selettiva sull’ampiezza e sulla fase delle sue diverse frequenze (componenti
sinusoidali), attenuando quelle indesiderate, e lasciando inalterate o amplificando quelle utili. Il
comportamento di un filtro si deduce pertanto dalla sua funzione di trasferimento
Vo j
H j
Vi j
Si definisce una funzione guadagno G() o una funzione attenuazione A()
GdB 20 log10 H j AdB 20 log10 H j GdB
vi(t) vo(t)
Rete selettiva Vi(j) Vo j Vo(j)
(filtro) H j
Vi j
La figura riporta le quattro tipologie fondamentali di filtri selettivi in frequenza (in scala lineare e
logaritmica) con caratteristiche ideali, da sinistra: passa-basso (lowpass LP), passa-banda (bandpass BP), passa-
alto (highpass HP), elimina-banda (bandstop BS, anche notch). Si definisce una banda passante, in cui i filtri
passivi hanno un guadagno costante e minore o uguale a uno (0 dB), mentre per i filtri attivi (o amplificati)
è costante e maggiore di uno. Si definisce una banda bloccata in cui il guadagno ideale è nullo (- dB).
Ho Ho Ho Ho
0 0 f 0 f 0 f
fH f fL fH fL fL fH
Se un segnale attraversa un filtro, solo le frequenze componenti del segnale che cadono all’interno della
banda passante del filtro vengono trasmesse in uscita, le altre dovrebbero essere idealmente cancellate, in
pratica fortemente attenuate.
La generica funzione di trasferimento di un filtro nel dominio di Laplace assume la forma di una funzione
razionale propria, ovvero deve essere KN. Se così non fosse, il modulo della risposta in frequenza del filtro
diventerebbe sempre più grande al tendere di f ad infinito, un risultato fisicamente impossibile.
K
a s k
k
H s k 0
N
b s
n 0
n
n
1
Progetto di Filtri analogici
Si definisce ordine del filtro il grado N del denominatore, o, equivalentemente, il numero dei poli della
funzione di trasferimento. Si vedrà più avanti che l’ordine di un filtro è una misura della complessità
implementativa del filtro stesso.
Un filtro si dice a fase lineare, se la fase della sua risposta in frequenza è funzione lineare di , ossia
d
H j
d
cost
d d
In questo caso si dimostra che il ritardo di gruppo dell’inviluppo di tutte le componenti sinusoidali di un
segnale, comprese nella banda a fase lineare, risulta uguale alla derivata della fase, e quindi costante con la
frequenza
d
tg cost
d
pertanto il segnale inviluppo, che ha le componenti significative nella banda a fase lineare, non subisce
distorsione di fase, ovvero modifiche di forma.
B3dB
transition band
di
ondulazione
2
Progetto di Filtri analogici
I filtri attivi hanno un duplice vantaggio rispetto agli omonimi filtri passivi:
consentono di unire in uno stesso circuito la funzione di amplificatore e quella di filtro;
le loro caratteristiche filtranti sono indipendenti dai carichi alla porta di uscita, per la bassissima
resistenza di uscita dell’operazionale, mentre in quelli passivi la risposta in frequenza può cambiare
radicalmente. Pertanto possono essere collegati in cascata.
Il calcolo delle frequenze di taglio e del guadagno si può ottenere anche applicando il metodo delle costanti
di tempo (cap. Risposta in frequenza Amplificatori).
La funzione di trasferimento, anche normalizzata in frequenza rispetto alla frequenza di taglio, assume la
forma:
G G
Lowpass HLP s DC H HLP s DC
s H s1
s s
Highpass HHP s GHF HHP s GHF
s L s1
ovvero le forme già viste nel dominio della frequenza. Si usano le une o le altre a seconda del tipo di analisi
che si deve operare, ovvero nel dominio del tempo (Laplace) o della frequenza (Fourier).
I filtri del primo ordine, sia passivi che attivi, hanno tuttavia una selettività limitata a 20 dB/decade o 6
dB/ottava, che risulta inadeguata per molte applicazioni, perché implica che a frequenza doppia della
frequenza di taglio il guadagno si sia appena dimezzato. Nel caso dei filtri attivi è possibile il collegamento
in cascata, che ne aumenta la selettività. Per esempio, con due filtri si ottengono 40 dB/decade o 12 dB/ottava.
Tuttavia, quando serve un’alta selettività, si preferisce ricorrere a filtri di ordine superiore al primo.
FILTRI PASSA-ALTO
Vo Z jC1R 2 R jC1R 1 j L j
ˆ R2 1
I) 2 2 AV0 AV0 A V0 fL
Vi Z1 1 jC1R 1 R 1 1 jC1R 1 1 j L 1 j
ˆ R1 2C1R 1
Vo R 2 jCR j L R2 1
II) 1 AV0 A V0 1 fL
Vi R1 1 jCR 1 j L R1 2CR
La frequenza di transizione in bassa frequenza si calcola dal rapporto:
fL
ft L
A V0
Tuttavia, la banda del filtro è limitata anche in alta frequenza dalla banda dell’operazionale, per cui ha una
frequenza di taglio data da AV0 fH AOL f3dB
3
Progetto di Filtri analogici
R2 R2
R1 C1 R1
Vi
Vo Vo
+ +
ZL Vi ZL
R C
80 80
60 60
|A ()|
|A ()|
40 40
v
v
20 20
FILTRI PASSA-BASSO
Vo Z R 2 AV0 R2 1
I) 2 A V0 fH
Vi Z1 R1 1 jC2 R 2 1 j H R1 2C2 R 2
Vo R 2 1 AV0 R2 1
II) 1 A V0 1 fH
Vi R1 1 jCR 1 j H R1 2CR
R2
C2
R2 R1
Vo
Vi R1
Vo +
Vi R ZL
+
C
ZL
FILTRI PASSA-BANDA
acitve bandpass filter
100
operational
[R2 / R1]dB bandpass
|A ()|
50 fL fH
v
C2
0
0 2 4 6 8
R2 10 10 10 10 10
frequency [Hz]
+90
R1 C1
Vi +45
phase
Vo 0
+
-45
ZL
-90
0 2 4 6 8
10 10 10 10 10
4
Progetto di Filtri analogici
Nei filtri RC del primo ordine il modulo della risposta in frequenza diminuisce nella banda di transizione di
20 dB/dec o 6 dB/ottava, per cui, per esempio, occorre allontanarsi tre decadi dalla frequenza di taglio per
raggiungere un’attenuazione di 60 dB. Per ottenere una maggiore selettività, si ricorre ai filtri del secondo
ordine, che avendo una risposta in frequenza con un denominatore di secondo grado, il modulo diminuisce
con pendenza doppia (40 dB/dec o 12 dB/ottava) nella banda di transizione.
A s a 2 s 2 a1 s a 0
H s 2
B s s b1s b0
Affinché si verifichi la condizione di stabilità, i poli di H(s), ovvero le radici di B(s), devono essere localizzati
nel semipiano negativo (parte reale < 0). Si suppone inoltre che il numero di poli della H(s), ovvero le radici
di B(s), sia finito e maggiore o uguale al numero degli zeri, ovvero delle radici di A(s). In pratica il grado del
denominatore sia maggiore o uguale di quello del numeratore.
G0 s 0 Q s G0 Q
Bandpass H BP s H BP s
s s 0 Q 1
2 2
0 s s Q1
2
G DC s 2 02 1 G DC s 2 1
Bandstop HBS s H BS s
s 2 02 s 0 Q 1 s2 s Q 1
Le quattro funzioni quadratiche standard, aventi tutte lo stesso polinomio di secondo grado a denominatore,
permettono di realizzare le quattro tipologie di filtri definite all’inizio del capitolo (G è un fattore di
amplificazione). Per ottenere la risposta in frequenza basta sostituire s=j. I parametri sono:
0 frequenza di risonanza (resonance frequency);
1
Q coefficiente di risonanza (quality factor);
2
fattore di smorzamento (dumping factor);
G0 =G 0 guadagno alla frequenza di risonanza (resonance gain)
G DC guadagno in continua (dc gain); GHF guadagno in alta frequenza.
5
Progetto di Filtri analogici
1 H j
2
02 2 Q2 02 2 Q2 1
da cui
2 j 0 Q 02
2 2 2 2
2 G02 2
Q
2 2 2
0
0 0
1Q 2
0
L,H 1 1 H L BW3dB 1
1
0 4Q2 2Q 0 f0 Q
ovvero il coefficiente di risonanza è inversamente proporzionale alla banda passante. Il denominatore ha una
coppia di zeri o poli reali distinti per Q<0.5 (>1), reali coincidenti per Q=0.5 (=1), complessi coniugati per
Q>0.5 (<1). Nel caso Q=0.5 si ottiene il prodotto di due fattori binomi identici. Nel caso di poli complessi e
coniugati, i filtri hanno maggiore selettività, cioè maggiore attenuazione delle frequenze al di fuori della
banda passante. Nel caso del filtro passa-basso, per Q 1 2 la risposta è piatta con la massima larghezza
di banda, mentre per valori di Q 1 2 si osserva un picco alla frequenza di risonanza, e per valori di
Q1 2 la larghezza di banda diminuisce.
Come si osserva dalla figura, la selettività del filtro passa-basso o passa-alto è limitata a 40 dB/decade o 12
dB/ottava, che implica che il guadagno a frequenza doppia della frequenza di risonanza sia ridotto a un
quarto. Quella del filtro passa-banda ed elimina-banda aumenta con Q.
lowpass highpass
20 20
0 0
dB
-20 -20
-40 -40
bandpass notch
20
0 Q=0.5
0 Q=0.7
Q=1
dB
-20
-20 Q=2
-40 Q=10
-40
fo fo
(C0 solo per il passa-basso), da cui si deduce che la risposta assume andamenti diversi a seconda del valore
di Q o . Se >1 (Q<0.5) la risposta sale con un tempo di salita non nullo per il passa-basso, passa-banda e
notch, nullo per il passa-alto e tende asintoticamente al valore ideale, cioè al gradino per il passa-basso e il
6
Progetto di Filtri analogici
notch, e a zero per il passa-banda e passa-alto. Se invece <1 (Q>0.5), che è la norma se si richiede al filtro
una buona selettività, la risposta tende al valore ideale dopo una serie di oscillazioni smorzate la cui durata
dipende dal valore di . Se <0 (Q<0) il sistema risulta instabile, perché l’ampiezza della risposta aumenta
con il tempo. In figura è rappresentata la risposta dei quattro filtri al gradino.
Se si assume >0.6 (Q<0.83) per limitare la sovraelongazione (overshoot) nella risposta temporale,
l’attenuazione di un passa-basso per /0 =2 è minore di 14 dB, una selettività insufficiente per la maggior
parte delle applicazioni.
lowpass highpass bandpass bandstop
Q=0.3
Q=0.7
Q=2
FILTRI DI BUTTERWORTH
Quando è necessario ottenere una selettività maggiore a quella di un filtro del secondo ordine, è necessario
sintetizzare una funzione di trasferimento di ordine superiore. Questo si ottiene in genere sintetizzando un
filtro come prodotto di fattori del secondo ordine, più eventualmente un fattore del primo ordine nel caso di
ordine dispari. Tuttavia, limitandosi a fare il prodotto di forme quadratiche standard tutte uguali, ricavate in
base alla frequenza e al coefficiente di risonanza richiesti, il risultato è un filtro che ha la selettività richiesta,
ma una frequenza di taglio e un coefficiente di risonanza globali diversi da quelli dei singoli blocchi, e
imprevedibili, a causa della somma logaritmica delle rispettive risposte in frequenza. Per esempio, se hanno
tutti la stessa frequenza di taglio, la perdita di guadagno a tale frequenza somma 3 dB per ogni stadio in
cascata che si utilizza. Per questo è stato necessario individuare degli algoritmi che consentissero di
sintetizzare i filtri con blocchi del secondo ordine differenti tra loro, che tuttavia garantissero delle
prestazioni finali prevedibili, e quindi conformi alle specifiche richieste.
I filtri passa-basso di Butterworth hanno una caratteristica di trasferimento
2n
H0
Bn
2
H s tale che 1
Bn s 3dB
dove H0 è il guadagno, Bn(s) un polinomio di grado n, che si ottiene come prodotto di forme quadratiche
standard, e 3dB la frequenza di taglio richiesta al filtro. Il valore di n, ovvero l’ordine del filtro, dipende dalla
selettività richiesta. Per ordini dispari occorre una cella del primo ordine. Il modulo |H(j)| diminuisce di 3
dB rispetto ad H0 per =3dB in maniera monotona, qualunque sia l’ordine del filtro.
Nella tabella sono riportati, per ogni cella del secondo ordine che compone il filtro, fino a filtri di ordine
dieci, il valore di Q e di FSF (frequency scaling factor), da cui si ottiene la frequenza di risonanza di ogni
cella dalla frequenza a 3 dB attraverso la relazione:
f0 FSF f3dB f3dB
Essendo sempre unitario in questo caso il fattore FSF, le frequenze di risonanza di ogni cella sono tutte
uguali alla frequenza di taglio.
7
Progetto di Filtri analogici
La figura successiva mostra l’andamento del modulo dei filtri passa-basso di Butterworth fino all’ottavo
ordine, normalizzati in frequenza rispetto a f3dB . La selettività aumenta con n. Inoltre non c’è ondulazione
nella banda passante e quindi la risposta è costante per f<f3dB .
Per determinare l’ordine di un filtro passa-basso di Butterworth in base alla selettività richiesta, si usa
l’espressione del modulo della funzione di trasferimento. Per esempio, se è richiesta un’attenuazione di 40
dB ad =23dB (l’ordine del filtro deve essere un intero)
H j
2 2
AdB AdB
1
2n
10 20 10 10 1
1 3dB
2n 3dB
H0
n
log 10 AdB 10
1 n=6.64 n=7 AdB 10 log10 3dB 1
2n
2 log 3dB
2 3dB
Ordine 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Att/ottava 6,9 12,3 18,1 24,1 30,1 36,1 42,1 48,2 54,2 60,2
In questo caso si poteva fornire una risposta immediata, considerando che un filtro passa-basso di ordine
n=1 ha un’attenuazione di 6dB/ottava. Poiché in questo caso servono 40dB/ottava, il minimo ordine intero è
n=40/6=7. Si veda nel prossimo paragrafo la tabella comparativa.
In conclusione, i filtri di Butterworth sono ottimizzati per avere risposta piatta (gain flatness) nella banda
passante, hanno esattamente un’attenuazione di 20 dB/decade/ordine, e la risposta al gradino ha un picco
(overshoot) e un’ondulazione (ringing) moderata.
FILTRI DI CHEBYSHEV
Se si richiede maggiore selettività, ma si accetta una piccola ondulazione nella banda passante, si usano i
filtri di Chebyshev, che soddisfano le specifiche con un ordine più basso rispetto ai filtri di Butterworth. La
funzione di trasferimento di un filtro di ordine n è
H0
H s Cn 1 2 Fn2
2
con modulo
Cn s
cos n arcos C
C
Fn
cosh n arcosh
C
C
dove Cn(s) è un polinomio di Chebyshev di grado n.
8
Progetto di Filtri analogici
Il parametro dipende dall’ondulazione espressa in dB nella banda passante: 2 10 10 1
Esempio: = 0.5 dB = 0.3493 = 1.0 dB = 0.5089
fC corrisponde alla banda di ondulazione.
1 1
f3dB ed fC sono legate dall’equazione f3dB fC cosh arcosh
n
Nella tabella sono riportati i valori di FSF e Q delle varie celle che compongono i filtri di Chebyshev fino al
decimo ordine, calcolati per avere 1dB di attenuazione complessiva ad f=f C . La frequenza di risonanza f0 di
ogni cella si ottiene dalla frequenza di cutoff dalla relazione f0 FSF fC
Esistono analoghe tabelle per frequenza di cutoff a 0.5, 1, 2, 3 dB.
La figura mostra l’andamento del modulo dei filtri di Chebyshev fino all’ottavo ordine, normalizzati in
frequenza rispetto a fC . Si noti la maggiore attenuazione, a parità di ordine, rispetto ai corrispondenti filtri di
Butterworth.
Per determinare l’ordine di un filtro passa-basso di Chebyshev in base alla selettività richiesta, si usa
l’espressione del modulo della funzione di trasferimento. Per esempio, se è richiesta un’attenuazione di 40
dB per f=2fC , con un’ondulazione di 1 dB, si ha dB ripple
H 2jC
2 2 2
1 AdB 40
10 20 10 20 10 4
H0 1 10 10 1 Fn2 2C
104 1 2
Fn2 2C 3.861 104 Fn 2C 196.5 cosh n cosh 1 C cosh n 1.3
0.5089 2
C
n cosh1 196.5 / 1.3 4.6 n5 AdB 10 log10 1 10 10 1 Fn2 2C
9
Progetto di Filtri analogici
Accettando un’ondulazione maggiore nella banda passante, è possibile utilizzare un filtro di ordine più
basso. Il filtro di Butterworth richiedeva infatti un ordine pari a 7, così come la valutazione empirica.
I polinomi di Butterworth e di Chebyshev possono essere applicati a denominatore anche degli altri tipi di
filtri. Tuttavia si vedano più avanti i metodi diretti per realizzare filtri diversi dai passa-basso.
La tabella comparativa riporta l’attenuazione dopo la prima ottava (=23dB) al variare dell’ordine dei filtri
di Butterworth e di Chebyshev (1 dB ripple).
In conclusione, i filtri di Chebyshev hanno più ondulazione (ripple) del guadagno nella banda passante, che
tuttavia può essere specificata, una transizione rapida (deeper rolloff) del guadagno dopo la frequenza di
taglio, che è tanto più brusca quanto maggiore è l’ondulazione accettata nella banda passante, anche se
asintoticamente la risposta di tutti i tipi di filtri ha la stessa pendenza. Inoltre la risposta al gradino ha un
picco (overshoot) e un’ondulazione (ringing) maggiore dei filtri di Butterworth.
FILTRI DI BESSEL
I filtri esaminati finora hanno risposte di fase che variano con la frequenza. Se la fase non è lineare con la
frequenza, il ritardo temporale sulle componenti del segnale di ingresso non è costante con la frequenza.
L’effetto è la distorsione di fase nelle forme d’onda non sinusoidali. Quando è importante evitare questo
fenomeno, può essere utile utilizzare un filtro di Bessel o Thompson, che hanno una caratteristica di fase
approssimativamente lineare con la frequenza nella banda passante, che comporta un ritardo di gruppo
costante. Più alto è l’ordine del filtro e più è lineare la risposta di fase. In conseguenza di questo, la risposta
all’impulso non presenta fenomeni di ringing e overshoot, a parte l’arrotondamento degli spigoli a causa
dell’attenuazione delle armoniche ad alta frequenza. Tuttavia la risposta in ampiezza è meno selettiva dei
filtri di Butterworth e Chebyshev, nel senso che la transizione è più morbida. La figura mostra la differenza
nella risposta all’impulso tra un filtro di Butterworth (sinistra) e uno di Bessel (destra), e la risposta in
frequenza, da cui si può determinare l’ordine in base alla selettività richiesta. Vengono usati quando non è
richiesta una forte selettività, ma è importante ridurre la distorsione di fase.
Nella tabella sono riportati i valori di FSF e Q delle varie celle che compongono i filtri di Bessel fino al
decimo ordine. La frequenza di risonanza di ogni cella si ottiene dalla relazione f0 FSF fd , dove fd è la
frequenza specificata fino alla quale il ritardo di gruppo deve rimanere costante.
10
Progetto di Filtri analogici
+ +
+ C R + L R
Vi Vo Vi Vo
lowpass highpass
R L
+ +
+ C L + R
Vi Vo Vi Vo
C
bandpass notch
11
Progetto di Filtri analogici
C1 R3
Vi R1
Vx
Vo
C2 +
R2
Vo Vo
Per la KCL al nodo V sC2 Vx Vx
R3 sC2 R 3
Vi Vx V
Per la KCL al nodo Vx : sC1 Vo Vx x sC2 Vx
R1 R2
Vi Vo CV Vo V
e sostituendo Vx sC1 Vo 1 o o
R1 sC2 R1R 3 C2 R 3 sC2 R 2 R 3 R 3
Vi 1 C1 1 1
Vo sC1
R1 sC2 R1R 3 C2 R 3 sC2 R 2 R 3 R 3
Vo sC2 R p R 3 sA Q
H(s) 2 2 2 V 0
Vi s C1C2 R p R 3 sR p C1 C2 1 s 0 s 0 Q 1
1 1 AV C2 R 3
Dall’equivalenza si ricava: 0 0 Q C2 R p R 3 AV
C1C2 R p R 3 R p C1 C2 0 Q C1 C2
f0
Nella pratica si deve progettare un filtro passa-banda partendo da 0 e B, da cui si ricava Q . In genere si
B
sceglie C1=C2=C in maniera arbitraria e si determinano gli altri elementi del circuito.
Questo filtro ha il vantaggio di non richiedere elementi induttivi, oltre ad amplificare, sopportare qualunque
carico ed essere collegabile ad altri moduli simili, ma, come tutti i filtri del secondo ordine, presenta gli stessi
limiti, in termini di banda, dei filtri RLC.
12
Progetto di Filtri analogici
Esempio: Progettare un filtro passa-banda con guadagno 34 dB, frequenza centrale f 0=160 Hz e banda
BW=16Hz (C1=C2).
f0 160 1 1
Q 10 0 Q 2CR p Rp=995
BW 16 R p C1 C2 2f0 Q
100 C2 R 3
AV 34dB 40 6dB 50 AV R 3 2AV 100
2 C1 C2
1 1
0 C 3.15 F
C1C2 R p R 3 0 R pR 3
CELLA RC PASSA-BASSO
Il circuito in figura, detto di Sallen-Key, utilizza uno stadio non invertente per realizzare una reazione
positiva.
R C
Vx
Vi Vo
R
C
+
V+
Ra Rb
Si può calcolarne la funzione di trasferimento, e confrontarla con la funzione standard di tipo passa-basso.
Per semplicità di analisi, abbiamo scelto uguali le due resistenze R e i due condensatori C, come spesso
accade, ma non è vincolante. Dalle KCL:
Vi Vx
nodo Vx: Vo Vx sC sCV Vi Vx 1 sCR sCR V Vo
R
Vx sCV R
1 Vo Rb
V 1 sRC
nodo V+: V AV 1 e sostituendo
sC AV Ra
1 V
1 o 1 2sRC s 2 R 2 C2 sRC sRCA V
Vo
Vi 1 sRC 2 sRCVo
AV AV AV
Vo AV A 1 1
H s 2 2 2 2 2 V 0 Q
Vi s R C sRC 3 AV 1 s 0 s 0 Q 1 RC 3 AV
Quindi RC determina 0, e AV determina Q. Inoltre deve essere AV 3 per la stabilità (Q>0), per cui in ogni
cella si può anche avere Ra R b 0 ( AV 1 , inseguitore di tensione).
CELLA RC PASSA-ALTO
I circuiti di Sallen-Key passa-basso possono essere facilmente convertiti in celle passa-alto operando la
s 0
trasformazione nella funzione di trasferimento. Questo si ottiene facilmente
0 low pass
s high pass
scambiando tra di loro resistori e condensatori che costituiscono il filtro (non quelli che determinano il
guadagno). Lo stesso vale per il fattore del primo ordine. Si ottiene:
AV sRC Rb
H s AV 1 per la cella del primo ordine
1 sRC Ra
13
Progetto di Filtri analogici
Vo Vx V
KCL nodo Vx: Vi Vx sC sRCVi V Vo Vx 1 sRC
R R
R 1 V 1 sRC
V Vo Rb
KCL nodo V+: Vx V AV 1 e sostituendo
R sC sRC AV Ra
1 1 1 sRC
2
Vo s 2 R 2 C2 s2 02 1 1
H s AV 2 2 2 AV 2 2 0 Q
Vi s R C sRC 3 AV 1 s 0 s 0 Q 1 RC 3 AV
C
R
V+
+
Ra Rb
Cella Cella
passa-basso passa-alto
Ho Ho H02
0.7Ho 0.7Ho 0.7H02
0 f 0 f 0 f
fL fH fL fH
(H
P
CELLA ELIMINA-BANDA A LARGA BANDA
Si ottengono ponendo in parallelo celle passa-basso e passa-alto. La funzione di trasferimento globale è la
somma delle funzioni di trasferimento delle singole celle. Il circuito lascia passare senza attenuazione le
frequenze per f fL (freq. passa-basso) ed f fH (freq. passa-alto)
Rete
passa-basso H(j2f)
Ho
0.7Ho
Rete
passa-alto 0
fL fH f
14
Progetto di Filtri analogici
G2 AV2
H2 s
s s 02 Q2 1
2 2
02 R C
2
s R 2 C2 3 AV2 s 1
2
2 2
AV3
H3 s
1
s 0 1 sR 3 C3 1
H3 può essere realizzata con un filtro passa-basso non invertente del primo ordine. Poiché conviene
utilizzare lo stesso valore di capacità per le tre sezioni, fissando C=50 nF, si ottiene:
1 1
FSF1 C 01 R1 4.86 k Q1 AV1 2.82
R 1C 3 A V1
1 1
FSF2 C 02 R 2 3.2 k Q2 AV2 2.285
R2C 3 A V2
1
FSF3 C 03 R 3 11.0 k AV3 1 (a scelta)
R 3C
Conviene minimizzare il numero di valori dei resistori usati e la dispersione (rapporto tra valore massimo e
valore minimo) Scegliamo Ra1=Ra2=4.86 k per le due celle di Sallen-Key, da cui:
R b1 R b2
A V1 1 R b1 6.25 k A V2 1 R b2 8.84 k
R a1 R a2
Il circuito finale passa-basso diventa:
Vi R1 C1 R2 C2
R1 R2
C1 C2 R3
2
+ 2
+ + Vo
C3
DOMANDE
1. Definire le specifiche di un filtro reale.
2. Quali specifiche variano con l’ordine di un filtro e in che modo?
3. In cosa si differenziano i vari tipi di filtri (Butterworth, Chebishev, Bessel, ecc).
4. Come si progetta un filtro dalle tabelle numeriche dei coefficienti?
5. Riconoscere il tipo di filtro dalla risposta nel tempo.
6. Qual è approssimativamente la diminuzione di guadagno rispetto a quello in banda passante di un filtro passa-
basso di Butterworth del 5° ordine ad una frequenza doppia di quella a 3 dB? (6 dB/ottava x 5 + 3 dB = 33 dB)
15