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Principali TEOREMI di ANALISI MATEMATICA (classe 5^Liceo Scientifico)

TEOREMA di UNICITÀ del LIMITE


HP) Se per x → x0 la funzione f ha limite l.
TH) Allora tale limite è unico.

TEOREMA della PERMANENZA del SEGNO


HP) Se lim f ( x ) = l , con l ≠ 0 . Sia l > 0
x → x0

TH) Allora esiste un intorno di x0 , I x0 tale che: f ( x ) > 0 ∀x ∈ I x0 , x ≠ x0 .


Analogamente:
HP) Se lim f ( x ) = l , con l ≠ 0 . Sia l < 0
x → x0

TH) Allora esiste un intorno di x0 , I x0 tale che: f ( x ) < 0 ∀x ∈ I x0 , x ≠ x0 .

TEOREMA del CONFRONTO (Teorema dei “due carabinieri”)


HP) Siano h ( x ) , f ( x ) , g ( x ) tre funzioni tutte definite in un insieme
D ⊆ ° , escluso al più x0 .
Se vale: h ( x ) ≤ f ( x ) ≤ g ( x ) , ∀x ∈ D − {x0 } e inoltre
lim h ( x ) = lim g ( x ) = l
x → x0 x → x0

TH) Allora anche lim f ( x ) = l . Applicazione importante: 1° limite notevole…


x → x0

TEOREMA di WEIERSTRASS
HP) Sia f una funzione continua in [ a; b ] (intervallo chiuso e limitato).
TH) Allora essa assume, in tale intervallo, il massimo e il minimo assoluto.
In simboli: m ≤ f ( x ) ≤ M , ∀x ∈ [a; b]

TEOREMA dei VALORI INTERMEDI


HP) Sia f una funzione continua in [ a; b ] .
TH) Allora f assume, almeno una volta, tutti i valori compresi tra il suo
massimo e il suo minimo.
In simboli: ∀v ∈ [m; M ] cioè m ≤ v ≤ M , ∃x ∈ [a; b] : f ( x ) = v .

TEOREMA di ESISTENZA degli ZERI


HP) Sia f una funzione continua in [ a; b ] e f ( a ) ⋅ f (b ) < 0 (cioè
assume valore di segno opposto agli estremi dell’intervallo)

] [
TH) Allora esiste almeno un punto c in a; b , in cui f si annulla.
(cioè c è un punto interno all’intervallo)
In simboli: ∃c ∈ ]a; b[ : f ( c ) = 0 .

Lavoro redatto dalla Prof.ssa Fabbri Francesca 1


TEOREMA di CONTINUITÀ/DERIVABILITÀ (con dimostrazione pag. 1627)
f ( x0 + h ) − f ( x0 )
HP) Sia f una funzione derivabile in x0 In simboli: ∃ ed è finito lim = f ′ ( x0 )
h →0 h
TH) Allora f è continua in x0 ⇒ lim f ( x ) = f ( x0 ) ossia lim f ( x0 + h ) = f ( x0 )
x → x0 h→0
Il teorema afferma che la continuità è una C.N. ma non S. per la derivabilità; la derivabilità è una C.S. ma non N. per
la continuità.
TEOREMA della DERIVATA della FUNZIONE INVERSA
HP) Sia y = f ( x ) una funzione derivabile ed invertibile nell’intervallo I e sia x = f −1 ( y ) la sua funzione
inversa. Se vale anche f ′ ( x ) ≠ 0, ∀x ∈ I
1
TH) Allora anche x = f −1 ( y ) è derivabile e vale la relazione D ⎡⎣ f −1 ( y0 )⎤⎦ = dove y0 = f ( x0 )
D ⎡⎣ f ( x0 )⎤⎦

TEOREMA di ROLLE Con interpretazione geometrica


[ ]
HP) Sia f una funzione continua in a; b e derivabile in ]a; b[ e
f ( a ) = f (b )
] [
TH) Allora esiste almeno un punto c in a; b , in cui f’ si annulla.

] [
In simboli: ∃c ∈ a; b : f ′ ( c ) = 0

TEOREMA di LAGRANGE (o teorema del valor medio) Con interpretazione geometrica


[ ]
HP) Sia f una funzione continua in a; b e derivabile in a; b ] [
f (b ) − f ( a )
] [
TH) Allora esiste almeno un punto c in a; b , in cui f ′ ( c ) =
b−a
f (b ) − f ( a )
In simboli: ∃c ∈ ]a; b[ : f ′ ( c ) =
b−a
1° COROLLARIO al TEOREMA di LAGRANGE
HP) Sia f una funzione continua in a; b [ ] e derivabile in ]a; b[ e
f ′ ( x ) = 0 ∀x ∈ ]a; b[
TH) Allora f ( x ) è costante per ogni x ∈ [a; b] ossia f ( x ) = k , ∀x ∈ a; b , k ∈° [ ]
2° COROLLARIO al TEOREMA di LAGRANGE
[ ] ] [
HP) Siano f e g due funzioni continue in a; b e derivabili in a; b e f ′ ( x ) = g ′ ( x ) ∀x ∈ ]a; b[
TH) Allora f ( x ) e g ( x ) differiscono per una costante ossia f ( x ) = g ( x ) + k , ∀x ∈ [a; b], k ∈°

3° COROLLARIO al TEOREMA di LAGRANGE (crescenza e decrescenza di una funzione)


0
HP) Sia f una funzione continua in un intervallo I e derivabile nei punti interni di I (cioè in I )
TH) Allora si ha che:
0
• se f ′ ( x ) > 0 ∀x ∈ I allora f ( x ) è crescente in I
0
• se f ′ ( x ) < 0 ∀x ∈ I allora f ( x ) è decrescente in I

Lavoro redatto dalla Prof.ssa Fabbri Francesca 2


TEOREMA “INVERSO” del precedente
0
HP) Sia f una funzione continua in un intervallo I e derivabile nei punti interni di I (cioè in I )
TH) Allora si ha che:
0
• se f ( x ) è crescente in I allora f ′ ( x ) ≥ 0 ∀x ∈ I
0
• se f ( x ) è decrescente in I allora f ′ ( x ) ≤ 0 ∀x ∈ I

TEOREMA DI FERMAT
HP) Sia f una funzione definita in [a; b] e derivabile in ]a; b[ e sia
x0 ∈ ]a; b[ ascissa di un punto di massimo (o di minimo) relativo
(cioè x0 è un punto di max o di min relativo, interno all’intervallo [a; b] )
TH) Allora f ′ ( x0 ) = 0

N.B. Questo teorema fornisce una C.N. ma non S. per l’esistenza di un max o un min relativoin un punto
interno ad un intervallo. Questo teorema infatti non è invertibile: osserva cosa accade nel punto (2;2) in figura.
Qui la derivata prima in x=2 è zero, ma non c’è né max né min relativo, bensì c’è un punto di flesso a tangente
orizzontale

CRITERIO di DERIVABILITÀ
[ ] ] [
HP) Sia f una funzione continua in a; b e derivabile in a; b tranne al più in x0 . Se esiste lim+ f ′ ( x ) (finito
x → x0
o infinito)
TH) Allora esiste anche f +′ ( x0 ) e sono uguali: f +′ ( x0 ) = lim+ f ′ ( x )
x→ x0
Analogamente:
[ ] ] [
HP) Sia f una funzione continua in a; b e derivabile in a; b tranne al più in x0 . Se esiste lim− f ′ ( x ) (finito
x → x0
o infinito)
TH) Allora esiste anche f −′ ( x0 ) e sono uguali: f −′ ( x0 ) = lim− f ′ ( x )
x→ x0
Questo è il teorema utilizzato per lo studio dei punti di non derivabilità (senza dover usare il limite del rapporto
incrementale):

punti angolosi

punti di flesso a tangente verticale

punti di cuspide

Esempi: y = x −1 + 2 y = 3 x −1 + 2 y= 3
( x − 1)2 + 2
TEOREMA DI CAUCHY (propedeutico al Teorema di De l’Hopital)
[ ] ] [
HP) Siano f e g due funzioni continue in a; b e derivabili in a; b ed inoltre g ′ ( x ) ≠ 0,∀x ∈ ]a;b[ .
f (b ) − f ( a ) f ′ ( c )
TH) Allora esiste almeno un punto c ∈ ]a;b[ tale che =
g (b ) − g ( a ) g′ ( c )

Lavoro redatto dalla Prof.ssa Fabbri Francesca 3


TEOREMA DI DE L’HOSPITAL
HP)
1) Siano f e g due funzioni definite e derivabili in un intorno Ix0, escluso al più x0 , con
2) g ′ ( x ) ≠ 0 ∀x ∈ I x − {x0 } , con
0

3) lim f ( x ) = lim g ( x ) = 0 ( oppure = ±∞ ) ed inoltre


x → x0 x → x0

f ′( x)
4) esiste (finito o infinito) lim =l
x → x0 g′( x)
f ( x) f ( x) f ′( x)
TH) Allora esiste anche lim ed è uguale ad l, ossia lim = lim =l
x → x0 g ( x) x → x0 g ( x) x → x0 g′( x)

TEOREMA di CONTINUITÀ/INTEGRABILITÀ
HP) Sia f una funzione continua in a; b [ ]
TH) Allora f è integrabile in a; b [ ] Quindi: f è derivabile ⇒ f è continua ⇒ f è integrabile

TEOREMA introduttivo all’integrale definito


HP) Se una funzione f è continua e positiva (o nulla) in a; b [ ]
TH) Allora i limiti per n → +∞ delle successioni sn e S n (successione delle aree dei plurirettangoli inscritti e circoscritti

rispettivamente) esistono finiti e sono uguali fra loro: lim sn = lim Sn


n→+∞ n→+∞
b
Il valore comune di tale limite viene indicato con la scrittura
∫ f ( x ) dx
a

TEOREMA DELLA MEDIA INTEGRALE


HP) Sia f una funzione continua in a; b [ ]
TH) Allora ∃z ∈ [ a; b ]
b
tale che f ( z ) ⋅ (b − a ) = ∫ f ( x ) dx .
a

TEOREMA FONDAMENTALE DEL CALCOLO INTEGRALE (di Torricelli Barrow)


HP) Sia f una funzione continua in a; b [ ]
∫ f (t ) dt è derivabile in [a; b] e vale F ′ ( x ) = f ( x ), ∀x ∈ [a; b].
x
TH) Allora F ( x ) =
a
b x =b
Conseguenza importante: Formula di Newton Leibniz: ∫ f ( x ) dx = F ( b ) − F ( a ) = ⎡⎣ F ( x )⎤⎦
a x =a

Lavoro redatto dalla Prof.ssa Fabbri Francesca 4

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