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Nome & Cognome: ○ pari ○ dispari

B.1

(i) Si scriva lo sviluppo di Taylor in (0, 0) arrestato al secondo ordine con resto secondo Peano di
una funzione f : R2 → R. Si enunci il teorema sulla natura dei punti critici in base al segno del
differenziale secondo (anche detto criterio dell’Hessiana) (3 pt).

(ii) Sia f : R2 → R la funzione data da


 y)
 sin(x)(1−e
√ per (x, y) ̸= (0, 0);
f (x, y) = x2 +y 2
0 per (x, y) = (0, 0).

a) Si determini se la funzione è continua, derivabile, differenziabile in (0, 0) (3 pt);


b) Si determinino i punti critici di f della forma (t, 0) con t ∈ R (2 pt);
c) Si determini la natura del punto critico (−π, 0) (2 pt).

Soluzione. (ii.a) In coordinate polari

sin(ρ cos(θ))(1−eρ sin(θ) )


(
ρ per ρ ̸= 0;
f (ρ cos(θ), ρ sin(θ)) =
0 per ρ = 0.

Dunque

(ρ cos(θ) + o(ρ))(−ρ sin(θ) + o(ρ))


lim f (ρ cos(θ), ρ sin(θ)) = lim
ρ→0 ρ→0 ρ
= lim −ρ cos(θ) sin(θ) + o(ρ) = 0 = f (0, 0),
ρ→0

dunque f è continua in (0, 0).

Per ogni t ̸= 0 vale


f (0, t) = f (t, 0) = 0,
da cui
∂f
(0, 0) = lim f (t, 0) = 0
∂x t→0
e
∂f
(0, 0) = lim f (0, t) = 0,
∂y t→0

quindi f è derivabile in (0, 0) con ∇f (0, 0) = (0, 0).

Infine f è differenziabile in (0, 0) se e solo se per h → (0, 0) vale

f (h) = f (0, 0) + ⟨∇f (0, 0); h⟩ + o(∥h∥)


f (h)
ovvero se e solo se limh→(0,0) ∥h∥ = 0. Riscrivendo il limite precedente in coordinate polari, abbiamo

f (h)
lim = − lim cos(θ) sin(θ) + o(1),
h→(0,0) ∥h∥ ρ→0

1
che mostra che il limite non esiste, ovvero che f non è differenziabile in (0, 0).

(ii.b) Per (t, 0) con t ̸= 0 si ha  


sin(t)
∇f (t, 0) = 0, −
|t|
da cui si deduce che i punti critici della forma (t, 0) con t ̸= 0 sono tutti e soli i punti della forma
(kπ, 0), con k ∈ Z \ {0}. Ricordando che ∇f (0, 0) = (0, 0), i punti critici della forma richiesta sono
tutti e soli i punti della forma (kπ, 0), con k ∈ Z.

(ii.c) Osserviamo innanzitutto che f (−π, 0) = 0. Inoltre dato che per n ∈ N \ {0} valgono le
diguguaglianze  
1 1 1
sin −π + < 0, 1 − e n < 0, 1 − e− n > 0,
n
deduciamo che f −π + n1 , n1 > 0, mentre f −π + n1 , − n1 < 0. Siccome −π + n1 , ± n1 → (−π, 0) per
  

n → ∞ deduciamo che (−π, 0) è un punto di sella.

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Nome & Cognome: ○ pari ○ dispari

B.2

(i) Si enunci il teorema della divergenza in R3 (2 pt).

(ii) Sia Σ la superficie

Σ := {(x, y, z) ∈ R3 : (x − 2)2 + (y + 3)2 + (z + 3)2 = 25, z > 0}

e sia F : R3 → R3 il campo vettoriale

F (x, y, z) := (2x2 y, y(z − 2xy), z 2 − 1 + (x − 2)3 ).

a) Si determini il piano π tangente a Σ nel punto P di coordinate (5, −3, 1) (3pt);


b) Si calcoli il flusso di F attraverso Σ rispetto alla scelta della normale n a Σ che punta verso
l’alto (ovvero n = (xn , yn , zn ) con zn > 0) (5pt).

Soluzione.
(ii.a) La superficie Σ è ottenuta intersecando il semispazio {z > 0} con la sfera di centro C =
(2, −3, −3) e raggio 5. Segue che un vettore normale a Σ nel punto (5, −3, 1) è dato da n = P − C =
(3, 0, 4). L’equazione del piano π si scrive dunque come π : ⟨(x, y, z) − P ; n⟩ = 0, ovvero

⟨(x − 5, y + 3, z − 1); (3, 0, 4)⟩ = 0,

da cui
π : 3x + 4z − 19 = 0.
(ii.b) Denotando

V := {(x, y, z) ∈ R3 : z ≥ 0; (x − 2)2 + (y + 3)2 + (z + 3)2 ≤ 25}

si ha ∂V = Σ ∪ D, dove D è l’insieme

D := {(x, y, z) ∈ R3 : z = 0, (x − 2)2 + (y + 3)2 ≤ 16}.

Inoltre la normale ne a ∂V uscente da V coincide con n su Σ e con il vettore −e3 = (0, 0, −1) su D.
Dunque otteniamo ZZ ZZ ZZ
⟨F ; ne ⟩dS = ⟨F ; n⟩dS + ⟨F ; −e3 ⟩dS. (1)
∂V Σ D

Calcoliamo il membro sinistro di (1) utilizzando il teorema della divergenza. Si ha:

div(F ) = (4xy) + (z − 4xy) + (2z) = 3z.

Integrando per strati, otteniamo


ZZ ZZZ Z 2 Z Z 
⟨F ; ne ⟩dS = div(F )dxdydz = 3zdxdy dz,
∂V V 0 Vz

dove per ogni z ∈ (0, 2] si definisce

Vz := {(x, y) ∈ R2 : (x, y, z) ∈ V } = (x, y) ∈ R2 : (x − 2)2 + (y + 3)2 ≤ 25 − (z + 3)2 .




3
Dato che la funzione da integrare su Vz non dipende da x e y e l’area di Vz è π(25 − (z + 3)2 ), si ha
ZZ Z 2 Z 2
⟨F ; ne ⟩dS = π 3z(25 − (z + 3)2 )dz = 3π 16z − z 3 − 6z 2 dz
∂V 0 0
z=2
z4

= 3π 8z 2 − − 2z 3 = 36π.
4 z=0

Per calcolare il secondo addendo a membro destro di (1), osserviamo che ⟨F (x, y, 0); −e3 ⟩ = 1 − (x − 2)3
e dunque, utilizzando il cambio di variabile x′ = x − 2 e osservando che la funzione (x′ )3 è dispari
rispetto alla variabile x′ e il dominio D′ ottenuto trasformando D rispetto al cambio di variabile è
invariante rispetto alla trasformazione (x′ , y, x) 7→ (−x′ , y, z):
ZZ ZZ ZZ ZZ
′ 3
⟨F ; −e3 ⟩dS = 1dS − (x ) dS = 1dS = 16π.
D D′ D′ D′

In conclusione il flusso richiesto vale 36π − 16π = 20π.

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B.3

(i) Si enunci il teorema sulle relazioni tra campi conservativi e lavoro lungo curve aperte e lungo
curve chiuse (2 pt).

(ii) Si consideri il campo vettoriale F : R3 → R3 dato da

F (x, y, z) = (ey + 5z 3 , xey , 3xz 2 + f (x, y, z)),

dove f : R3 → R è una funzione di classe C 1 (R3 ).

a) Si determinino tutte le funzioni f per cui il campo F è conservativo (3pt);


b) Per ogni f come nel punto (a), si determini un potenziale U per F (3pt);
c) Per una qualunque scelta di f come nel punto (a), si calcoli il lavoro del campo F lungo la
curva γ : [−1, 1] → R3 data da γ(t) = (t, t3 , t2 ) (2pt).

Soluzione.
(ii.a) Dato che il dominio di F è R3 , che è un insieme stellato, affinché F sia conservativo è sufficiente
imporre che sia irrotazionale, da cui otteniamo
 ∂F ∂F2
 ∂y = ∂z =⇒ fy = 0
3

∂F1 ∂F3 2 2 ;
 ∂z = ∂x =⇒ 15z = 3z + fx
 ∂F2 ∂F1 y y
∂x = ∂y ⇐⇒ e = e

la cui soluzione generale è f (x, y, z) = 12xz 2 + h(z), per una qualunque funzione h ∈ C 1 (R).

(ii.b) Imponendo  ∂U
y 3
 ∂x = e + 5z

∂U y
∂y = xe
,

 ∂U 2 2
∂z = 3xz + 12xz + h(z)
otteniamo:

• dalla prima U (x, y, z) = xey + 5xz 3 + cyz , dove cyz non dipende dalla variabile x;

• dalla seconda U (x, y, z) = xey + cxz , dove cxz non dipende dalla variabile y;

• dalla terza U (x, y, z) = 5xz 3 + h̄(z) + cxy , dove h̄ è una primitiva di h e cxy non dipende dalla
variabile z.

Deduciamo che U (x, y, z) = xey + 5xz 3 + h̄(z).


R
(ii.c) Possiamo calcolare il lavoro come differenza di potenziale γ F dγ = U (γ(1)) − U (γ(−1)).
Essendo γ(1) = (1, 1, 1) e γ(−1) = (−1, −1, 1) abbiamo
Z
F dγ = e + 5 + h̄(1) − (−e−1 − 5 + h̄(1)) = e + e−1 + 10.
γ

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