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1 Complementi V

1.1 Esercizio
Sia f : X −→ Y una equivalenza omotopica. Dimostrare che l’inversa omotopica di
f è unica a meno di omotopia.

Dim.: Siano g e h due inverse omotopiche di f . Allora

g ◦ IdY ' g ◦ (f ◦ h) = (g ◦ f ) ◦ h ' IX ◦ h ' h.

1.2 Esercizio
Dimostrare che l’equivalenza omotopica è transitiva.

Dim.: Siano f : X −→ Y e h : Y −→ Z equivalenze omotopiche. Se g è l’inversa


omotopica fi f e k è l’inversa omotopica di h, allora gk è l’inversa omotopica di hf.
Infatti

(g ◦ k) ◦ (h ◦ f ) = g ◦ (k ◦ h) ◦ f ' g ◦ IdY ◦ f = g ◦ f ' IX .

1.3 Esercizio
Se lo spazio topologico X è di Hausdorff, dimostrare che ogni retratto di X è chiuso.

Dim.: Se f, g ∈ C(X, X) allora l’insieme K = {x ∈ X | f (x) = g(x)} è chiuso in


X. Infatti l’applicazione

(f, g) : X 7→ X × X; (f, g)(x) = (f (x), g(x))

e continua e vale K = (f, g)−1 (∆) dove ∆ è la diagonale di X × X. Di conseguenza


se f ∈ C(X, X) allora l’insieme K = {x ∈ X | f (x) = x} è chiuso in X.
Se Y è un retratto di X e r : X 7→ Y è una retrazione di X in Y allora Y = {x ∈
X | r(x) = x} è chiuso in X 2

1.4 Esercizio
Dimostrare che la circonferenza è un retratto di deformazione del cilindro.

Dim.: Se
C = {(x, y, z) ∈ R3 | x2 + y 2 = 1, |z| ≤ 1}

e
S 1 = {(x, y, 0) ∈ R3 | x2 + y 2 = 1},

la funzione
R : C × I 7→ C, R((x, y, z), t) = (x, y, tz)

è una deformazione di C su S 1 . 2

1
1.5 Esercizio
Dimostrare che il nastro di Möbius è omotopicamente equivalente al cilindro.
Dim.: Abbiamo dimostrato che l’insieme
M = {((x2 − y 2 )(2 + xz), 2xy(2 + xz), yz) | x2 + y 2 = 1, |z| ≤ 1}
è il nastro di Möbius. Se R : M × I 7→ M, è la funzione definita ponendo
R(((x2 −y 2 )(2+xz), 2xy(2+xz)), yz), t) = ((x2 −y 2 )(2+txz), 2xy(2+txz), tyz),
allora R è una deformazione di M sulla circonferenza {(2(x2 −y 2 ), 4xy, 0) | x2 +y 2 =
1} di centro (0, 0, 0) e raggio 2.
Essendo il cilindro e il nastro di Möbius omotopicamente equivalenti ad una cir-
conferenza, essi sono omotopicamente equivalenti poiché la relazione d’equivalenza
omotopica è transitiva. 2

Esercizio
Siano C1 , C2 ⊂ R2 due circonferenze tangenti in un punto p. Se q è il punto di c1
diametralmente opposto a p e r è il punto di C2 diametralmente opposto a p, sia X =
(C1 \ {q}) ∪ (C2 \ {r}. Dimostrare che X è contrattile.
Dim.: Possiamo supporre che
C1 = {(x, y) | (x − 1)2 + y 2 = 1},
C2 = {(x, y) | (x + 1)2 + y 2 = 1},
p = (0, 0),
q = (2, 0),
r = (−2, 0).
Se (x, y) ∈ X, allora (x, y) = (0, 0) oppure y 6= 0. Di conseguenza ((1 − t)x +
(−1)i , (1 − t)y) 6= (0, 0) per ogni (x, y) ∈ X.
Poniamo per semplicità A = ||tx + (−1)i , ty||, (i = 1, 2).
Sia R : X × I 7→ X la funzione definita ponendo
1
R((x, y), t) = (tx + (−1)i (1 − A), ty)
A
se (x, y) ∈ Ci (i = 1, 2).
1
Se i = 1, allora R(x, y), t) = A (tx − (1 − A), ty) e, di conseguenza

tx − (1 − A) ty (tx − 1)2 + t2 y 2
( − 1)2 + ( )2 = = 1,
A A A2
cioè R((x, y), t) ∈ C1 \ {p}. Analogamente per i = 2.
Quindi, R è ben definita e, per il lemma dell’incollamento, è continua.
Se t = 0 allora A = ||((−1)i , 0)|| = 1; questo implica che (R((x, y), 1) = (0 +
(−1)i (1 − A), 0) = (0, 0).
Se t = 1, allora A = ||x + (−1)i , y)|| = 1 e, di conseguenza, R((x, y), 1) =
(x + (−1)i (1 − A), y) = (x, y).
Se (x, y) = (0, 0), allora A = 1 e, quindi, R(0, 0), t) = (0, 0)
Pertanto R è una deformazione di X sul punto (0, 0). Questo implica che X è
omotopicamente equivalente ad un punto, cioé che X è contrattile. 2

2
1.6 Esercizio
Sia A un retratto dello spazio topologico X e sia i : A ,→ X l’inclusione. Se a ∈ A,
dimostrare che l’omomorfismo i? : π1 (A, a) → π1 (X, a) è iniettivo.
Dimostrare che se A è un retratto per deformazione di X allora i? è un isomorfismo.
Dim.: Sia α un cammino chiuso in A con punto base a tale che i? [α] = 0 = [1a ].
Quindi, esiste un’omotopia di cammini F : I 2 → X tale che F (t, 0) = α(t) e
F (t, 1) = a. Se r : X → A è una retrazione, allora rF : I 2 → A è ancora un’omotopia
di cammini e quindi [α] = 0 in π1 (A, a).
Supponiamo che R : X × I → X sia una deformazione di X su A. Per ogni
cammino β ∈ Ω(X, a, a) definiamo l’applicazione continua

F : I 2 → X, F (t, s) = R(β(t), s).

Dalla definizione segue che F è una omotopia di cammini tra β e rβ ∈ Ω(A, a, a) dove
r(x) = R(x, 0). Abbiamo così dimostrato che i? [rβ] = [β], cioé che i? è suriettivo. 2

1.7 Esercizio
Siano a, b i due omeomorfismi di R2 definiti da

a(x, y)) = (x, y + 1)


1
b(x, y) = (x + , 1 − y)
2
e sia G il gruppo generato da a e b. Dimostrare che R2 /G è una bottiglia di Klein.
Dim.: Si osservi che aba = b. Se g = aabbbaaaa · · · bbbaba è un elemento di G,
allora, usando la relazione aba = b, possiamo scrivere g nella forma g = am bn con m
ed n interi. Quindi G = {gn,m : (x, y) 7→ (x + 21 n, (−1)n y + m) | n, m ∈ Z}.
Se 0 ≤ m ≤ y < m + 1 e r ≤ x < r + 1, posto x0 = x − r e y0 = y − m allora
g2r,m (x0 , y0 ) = (x, y), 0 ≤ x0 < 1 e 0 ≤ y0 < 1.
Se 0 ≤ m < −y < m+1 e r ≤ x < r+1, posto x0 = x−r−1/2, e y0 = −y +m,
allora g2r+1,m (x0 , y0 ) = (x, y), 0 ≤ x0 < 1/2 e 0 ≤ y0 < 1.
Se A = {(x, y) ∈ R2 | |x| < 1, |y| < 1} di R2 , allora (x, y)G ∩ A 6= ∅ per ogni
punto (x, y).
Analogamente a quanti fatto per il toro, se gn,m (x, y) = (x + 21 n, (−1)n y + m) ∈
A, allora (n, m) ∈ {−3, −2, −1, 0, 1, 2, 3} × {−1, 0, 1}. Quindi, l’insieme {g ∈ G |
g(A) ∩ A 6= ∅} è finito. Questo prova che R2 /G è di Hausdorff.
Si osservi che se n = 2r è pari, allora gn,m = τr,m è una traslazione. Quindi il il
sottogruppo H = {gn,m | n = 2r, m ∈ Z} è isomorfo al gruppo delle traslazioni per
un vettore di Z2 e R2 /H è omeomorfo al toro

T = {ϕ(t, u) = (e2πit , e2πiu ) | t, u ∈ R},

definito come lo spazio quoziente del quadrato Q = [0, 1] × [0, 1] = {(x, y) ∈ R2 |


0 ≤ x ≤ 1, 0 ≤ y ≤ 1} rispetto alla relazione d’equivalenza ≡ su Q ponendo

x1 = 0 ⇒ x2 = 1, y1 = y2
x1 = 1 ⇒ x2 = 0, y1 = y2
(x1 , y1 ) ≡ (x2 , y2 ) ⇐⇒ y1 = 0 ⇒ x1 = x2 , y2 = 1
y1 = 1 ⇒ x1 = x2 , y2 = 0
0 < x1 < 1, 0 < y1 < 1 ⇒ x1 = x2 , y1 = y2

3
Osserviamo che b agisce sul quadrato [0, 1] × [0, 1] nel seguente modo

b
[0, 1/2] × [1/2, 1] → [1/2, 1] × [0, 1/2]
b
[0, 1/2] × [0, 1/2] → [1/2, 1] × [1/2, 1]
e sulla striscia R × [0, 1] agisce nel seguente modo

b b b
· · · → [−1/2, 0]×[0, 1/2] → [0, 1/2]×[1/2, 1] → [1/2, 1]×[0, 1/2] → [1, 3/2]×[1/2, 1] → · · ·

Quindi, per ogni (x, y) ∈ [0, 1] × [0, 1], l’orbita (x, y)G interseca il rettangolo R =
[0, 1/2]×[0, 1] in uno o due punti. Quindi in R resta definita la relazione d’equivalenza

 0 < x < 1/2, 0 < y < 1 ⇒ (x, y) = (u, v)
(x, y) ≈ (u, v) ⇐⇒ x = 0 ⇒ u = 1/2, v = 1 − y .
x = 1/2 ⇒ u = 0, v = 1 − y

Quindi B = R/ ≈ è la bottiglia di Klein, e la seguente figura illustra le operazioni che


abbiamo fatto.

4
Sia p la proiezione di R al quoziente R/ ≈= B, e sia π la proiezione di R2 al quoziente
R2 /G. Se i : R ,→ R2 allora π ◦ i è una funzione continua e suriettiva.
π◦i
R → R2 /G

p↓ %h

Poichè π ◦ i è costante sulle fibre di p, l’applicazione π ◦ i si fattorizza ad una funzione


continua e biunivoca h : B 7→ R2 /G. Essendo R2 /G di Hausdorff e B = R/ ≈
compatto, h è un omeomorfismo. 2

1.8 Esercizio
Sia k : R2 7→ R4 la funzione definita ponendo

k(x, y) = ((2 + cos2πy)cos4πx, (2 + cos2πy)sin4πx), sen2πycos2πx, sin2πxsin2πy))

e sia K = k(R2 ). Dimostrare che la superficie K è omeomorfa alla bottiglia di Klein


B.
Dim.: Abbiamo dimostrato che B è omeomorfa a R2 /G dove G = {gn,m : (x, y) 7→
(x+ 12 n, (−1)n y+m) | n, m ∈ Z}. Osserviamo che k(a(x, y)) = k(x, y) e k(b(x, y)) =
k(x, y) e quindi
k −1 (k(x, y) = (x, y)G = π −1 (p(x, y))
Essendo R2 /G compatto e k(R2 ) di Hausdorff, si conclude che K è omeomorfo alla
bottiglia di Klein. 2

1.9 Esercizio
Sia X uno spazio topologico e siano f, g : X 7→ S n due applicazioni continue. Di-
mostrare che se f (x) 6= −g(x) per ogni x ∈ X, allora f è omotopa a g.
In particolare, se X = S 1 e f (x) 6= −x per ogni x ∈ S 1 , allora f è omotopa a Id.

5
Dim.: Si osservi che se tf (x) + (1 − t)g(x) = 0 allora
t
g(x) = f (x).
t−1
Essendo f (x), g(x) ∈ S n , deve essere
t
| | = 1,
t−1
cioé t = 1/2 e f (x) = −g(x). Pertanto l’applicazione F : X × [0, 1] 7→ S n definita
ponendo
tf (x) + (1 − t)g(x)
F (x, t) =
||tf (x) + (1 − t)g(x)||
è continua e definisce una omotopia tra f e g. 2

1.10 Esercizio
Sia X uno spazio topologico e sia f : S 1 7→ X una funzione continua. Dimostrare
che f è omotopa ad una funzione costante se e solo se esiste una funzione continua
g : D2 7→ X tale che f è la restrizione di g a S 1 .
Dim.: Ogni punto w di D2 diverso da 0, si può scrivere in un unico modo come
w = tz con t ∈]0, 1] e z ∈ S 1 .
Sia g(tz) = F (z, t) e sia f (z) = F (z, 1). Allora g : D2 7→ X è continua e
g/S 1 = f se e solo se F è una omotopia tra la funzione costante z 7→ g(0) e la
funzione f. 2

1.11 Esercizio
Si consideri l’arco

α : [0, 1] 7→ S 1 , t 7→ (cos2πt, sen2πt).

Consideriamo il quadrato Q = I × I e definiamo i seguenti archi

β1 : [0, 1] 7→ Q , t 7→ (1, t)
β2 : [0, 1] 7→ Q , t 7→ (1 − t, 1)
β3 : [0, 1] 7→ Q , t 7→ (0, 1 − t)
β4 : [0, 1] 7→ Q , t 7→ (0, t)
β = β1 ? β 2 ? β 3 ? β 4 .

Dimostrare che esiste un isomorfismo di g? : π1 (S 1 , (1, 0)) 7→ π1 (∂Q, (1, 0)) tale che
g? [α] = [β].
Dim.: Si osservi che β è il cammino descritto dal diagramma

6
√ √
Si consideri la traslazione τ : R2 7→ R2 , (x, y) 7→ (x − 22 , y − 22 ) e la similitudine
ρ : (x, y) 7→ (x − y, x + y). Allora la similitudine ρτ trasforma il bordo ∂Q di Q nel
quadrilatero P = {(x, y) ∈ R2 | |x| + |y| = 1}. Sia γi = ρτ βi per i = 1, 2, 3, 4, cioé

γ1 : [0, 1] 7→ P , t 7→ (1 − t, t)
γ2 : [0, 1] 7→ P , t 7→ (−t, 1 − t)
γ3 : [0, 1] 7→ P , t 7→ (t − 1, −t)
γ3 : [0, 1] 7→ P , t 7→ (t, t − 1)

Quindi γ = γ1 ? γ2 ? γ3 ? γ4 = ρτ (β1 ? β2 ? β3 ? β4 ) = ρτ (β).


Per i = 1, 2, 3, 4 sia αi la parametrizzazione standard dell’arco α/[ i−1 i
4 , 4 ], cioé

t t
α1 (t) = (cos2π , sin2π )
4 4
1+t 1+t
α2 (t) = (cos2π , sin2π )
4 4
2+t 2+t
α3 (t) = (cos2π , sin2π )
4 4
3+t 3+t
α4 (t) = (cos2π , sin2π )
4 4
α ' α1 ? α2 ? α3 ? α4

Abbiamo dimostrato che l’applicazione


x y
f : S 1 7→ P , f : (x, y) 7→ ( , )
|x| + |y| |x| + |y|

è un omeomorfismo di S 1 in P. Pertanto
cosπ 2t sinπ 2t
f α1 (t) = ( t , ) = (1 − h(t), h(t)) = γ1 (h(t))
cosπ 2 + sinπ 2 cosπ 2t + sinπ 2t
t

dove
sinπ 2t
h(t) =
cosπ 2t + sinπ 2t
Essendo h : I 7→ I continua e tale che h(0) = 0 e h(1) = 1, si ha f α1 ' γ1 .
Analogamente f αi ' γi per ogni i = 1, 2, 3, 4. Pertanto

f α ' f (α1 ? α2 ? α3 ? α4 ) ' γ1 ? γ2 ? γ3 ? γ4 ' γ.

In conclusione f α ' ρτ β. Essendo g = τ −1 ρ−1 f un omeomofismo di S 1 in ∂Q,


l’applicazione g? : π1 (S 1 , (1, 0)) 7→ π1 (∂Q, (1, 0)) è un isomorfismo tale che g? [α] =
[β]. 2

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