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Complementi I

Introduzione
Si considerano noti i seguenti argomenti sviluppati nel corso di Geometria 2.
1) Spazi topologici, sottospazi, spazi prodotto;
2) Funzioni continue, funzioni chiuse, funzioni aperte, omeomorfismi;
3) Spazi di Hausdorff e spazi metrici;
4) Connessi, componenti connesse, connessione per archi;
5) Compatti;
6) Quozienti.

Spieghiamo con un esempio le finalità del corso utilizzando due superfici note: il
toro e la bottiglia di Klein.

Il toro
Siano a, r due numeri reali tali che a > r > 0. In R3 si consideri il toro
p
T = {(x, y, z) | ( x2 + y 2 − a)2 + z 2 = r2 },

ottenuto dalla rotazione della circonferenza C = {(x, 0, z) | (x − a)2 + z 2 = r2 } di


raggio r e centro (a, 0, 0) attorno all’asse della z.

1
p
La funzione f : R3 7→ R, definita ponendo f (x, y, z) = ( x2 + y 2 − a)2 + z 2 , è
continua. Essendo T = f −1 (r2 ) ed essendo l’insieme {r2 } chiuso in R segue che T è
chiuso in R3 . Poichè T è limitato, segue che T è compatto.
Il toro può anche essere visto come lo spazio quoziente definito dallo schema di
identificazione illustrato qui di seguito.

Sia ϕ : R2 7→ T la funzione continua definita ponendo


ϕ(t, u) = ((a + rcos2πt)cos2πu, (a + rcos2πt)sin2πu, rsin2πt)
Poiché C == {((a + rcos2πt), 0, rsin2πt) | t ∈ R}, per costruzione ϕ(R2 ) = T.

La bottiglia di Klein
Sia k : R2 7→ R4 definita ponendo
k(u, v) = ((a + rcos2πv)cosπu, (a + rcos2πv)sinπu, rsin2πvcosπu, rsin2πvsinπu)
e sia K = k(R2 ). Dimostreremo che la superficie K è omeomorfa alla bottiglia di
Klein definita come lo spazio quoziente illustrato qui di seguito:

2
Domanda: K e T sono omeomorfi?
La prima risposta potrebbe essere di questo tipo: no, perché T è contenuto in R3 e K
è contenuto in R4 . Il seguente controesempio chiarisce che questo argomento non è
valido.

Esempio 1 Identifichiamo R2 con l’insieme dei numeri complessi C. Sia S 1 = {z ∈


C | |z| = 1} = {e2iπt | t ∈ R}. Il prodotto

S 1 × S 1 = {(e2iπt , e2iπu ) | t, u ∈ R}

è un sottoinsieme di R4 .
Osserviamo che la circonferenza S 1 è un compatto in R2 perchè un insieme chiuso
e limitato. Pertanto S 1 × S 1 è compatto perchè prodotto di compatti. Dimostreremo
tra poco che l’applicazione ϕ(t, u) 7→ g(t, u) = (e2iπt , e2iπu ) è un omeomorfismo di
T in S 1 × S 1 . 2

Per rispondere alla nostra domanda dobbiamo introdurre il gruppo fondamentale di


uno spazio topologico e sviluppare la teoria dei rivestimenti (di cui ϕ e g sono esempi)
per calcolare il gruppo fondamentale di T e di K.
Il gruppo fondamentale di uno spazio topologico e la teoria dei rivestimenti saranno
gli argomenti principali del corso. Naturalmente svilupperemo questi argomenti nel
caso più generale. Applicheremo i risultati ottenuti per classificare le superfici com-
patte e connesse Osserviamo tuttavia che in una classe di omeomorfismo possono es-
serci superfici completamente diverse; ad esempio

le superfici T3 e S 2 #T3 , rappresentate in figura, sono omeomorfe.

Compattezza
Ricordiamo brevemente alcune proprietà degli spazi topologici compatti.

Teorema 1 Sia X uno spazio topologico compatto. Ogni sottospazio chiuso di X è


compatto.

Teorema 2 Sia X uno spazio di Hausdorff. Ogni sottospazio compatto di X è chiuso.

3
Teorema 3 Una funzione continua f da uno spazio compatto X ad uno spazio di
Hausdorff Y è chiusa.
Se f è biunivoca, allora f è un omeomorfismo.
Dim.: Se C è un chiuso di X, allora C è compatto. Essendo f continua, f (C) è un
compatto di Y. Poichè Y è di Hausdorff, f (C) è chiuso. 2

Esaustione in compatti
Sia X uno spazio topologico. Una successione {Kn | n ∈ N} di sottospazi compatti
di X si chiamerà un a esaustione in compatti se

(1) ∀n ∈ N : Kn ⊂K n+1 ,
(2) ∪n Kn = X.

Si osservi che {K n | n ∈ N} è un ricoprimento aperto di X. Pertano se H è un

sottospazio compatto diX, esiste un n tale che H ⊂K n ⊂ Kn .

Esempio 2 Per ogni n ∈ N sia Kn = {(x, y) ∈ R2 | x2 + y 2 ≤ n2 }. Poichè Kn è un



insieme chiuso e limitato di R2 , segue che Kn è compatto. Essendo K n+1 = {(x, y) ∈

R2 | x2 + y 2 < (n + 1)2 }, è ovvio che Kn ⊂K n+1 . Poichè per ogni punto (x, y) d
iR2 esiste un n tale che x2 + y 2 ≤ n2 , si ha ∪n Kn = X.

Esercizio 1.1 Dimostrare che R2 e il piano punturato Y = R2 − {(0, 0)} non sono
omeomorfi.
Dim.: Sia {Kn | n ∈ N} l’esaustione in compatti costruita nell’Esempio 2. Si osservi
che, per ogni n ∈ N, l’insieme R2 \ Kn è connesso per archi e, quindi, connesso.
Supponiamo, per assurdo, che esista un omeomorfismo f di R2 in Y. Allora Dn =
f (Kn ) definisce un’esaustione in compatti di Y.
La circonferenza S 1 = {(x, y) ∈ R2 | x2 + y 2 = 1} è un compatto di Y e, quindi,
esiste un N ∈ N tale che S 1 ⊂ DN .
Sia g la funzione continua da Y all’intervallo ]0, +∞[ di R definita ponendo g(x, y) =
x2 + y 2 . Essendo DN compatto, g ha un massimo M e un minimo m su DN . Poichè
DN contiene un punto interno a S 1 ed un punto esterno a S 1 , deve essere M > 1 e
0 < m < 1.
Essendo g continua, g(DN ) è un compatto di ]0, +∞[, cioé un intervallo chiuso.
Pertanto g(DN ) = [m, M ]. Si osservi che

g −1 (]0, m[) = {(x, y) ∈ Y | x2 + y 2 < m} ⊆ {(x, y) ∈ Y − DN | x2 + y 2 < 1} = A

g −1 (]M, +∞[) = {(x, y) ∈ Y | x2 +y 2 > M } ⊆ {(x, y) ∈ Y −DN | x2 +y 2 > 1} = B.


Quindi, Y − DN = g −1 (]0, m[) ∪ g −1 (]M, +∞[) ⊂ A ∪ B ⊂ Y − DN . Pertanto
Y −DN = A∪B è unione due aperti non vuoti disgiunti, cioé Y −DN = f (R2 −KN )
è sconesso.
Questo è impossibile essendo R2 − KN connesso. 2

Esercizi proposti
Esercizio 1.1
Dimostrare che sono omeomorfi la circonferenza S 1 = {(x, y) ∈ R2 | x2 + y 2 = 1} e
l’insieme P = {(x, y) ∈ R2 | |x| + |y| = 1}.

4
Dim.: Le due applicazioni
x y
f : S 1 7→ P, f (x, y) = ( , )
|x| + |y| |x| + |y|
e
x y 1
g : P 7→ S 1 , g(x, y) = ( p ,p )= (x, y)
x2 + y2 2
x +y 2 ||(x, y)||
sono continue e una inversa dell’altra. Infatti basta osservare che
p
x y x2 + y 2
||( , )|| =
|x| + |y| |x| + |y| |x| + |y|
2

Esercizio 1.2
Dimostrare che sono omeomorfi il disco unitario D2 = {(x, y) ∈ R2 | x2 + y 2 ≤ 1} e
il quadrato Q = {(x, y) ∈ R2 | |x| + |y| ≤ 1}.
Dim.: Le due applicazioni F : D2 7→ Q e G : Q 7→ D2 , definite ponendo
p x y
F (x, y) = x2 + y 2 ( , )
|x| + |y| |x| + |y|
e
x y
G(x, y) =) = (|x| + |y|)( p ,p )
x2 + y2 x2 + y2
per ogni (x, y) 6= (0, 0) e F (0, 0) = G(0, 0) = (0, 0), sono continue e una inversa
dell’altra.
Si osservi che ∂D2 = S 1 , ∂Q = P e F (∂D2 ) = ∂Q. 2

Esercizio 1.3
Dimostrare che sono tra loro omeomorfi il piano punturato X = R2 − {(0, 0)}, il
cilindro circolare C = {(x, y, z) ∈ R3 | x2 + y 2 = 1}, e l’iperboloide ad una falda
H = {(x, y, z) ∈ R3 | x2 + y 2 − z 2 = 1}.
Dim.: Le applicazioni

f : C 7→ R2 − {(0, 0)}, f (x, y, z) = (xez , yez )


e
x y
g : H 7→ C, g(x, y, z) = ( √ ,√ , z)
1+z 2 1 + z2
sono omeomorfismi, le cui funzioni inverse sono

u v p
f −1 : R2 − {(0, 0)} 7→ C, f −1 (u, v) = ( √ ,√ , log u2 + v 2 )
u2 + v 2 u2 + v 2
e p p
g −1 : C 7→ H, g −1 (u, v, t) = (u 1 + t2 , v 1 + t2 , t).
2

5
Esercizio 1.4
Dimostrare che nel piano euclideo ogni parallelogramma è omeomorfo a un triangolo.
Dim.: Dati due parallelogrammi Pi , Qi , Ri , Si (i = 1, 2), la trasformazione affine τ
definita ponendo

τ : P1 + λ(Q1 − P1 ) + µ(R1 − P1 ) 7→ P2 + λ(Q2 − P2 ) + µ(R2 − P2 )

gode delle seguenti proprietà:

τ : P1 7→ P2
τ : Q1 7→ Q2
τ : R1 7→ R2
τ : S1 7→ S2
τ : Q1 − R1 7→ Q2 − R2 .

Quindi, nel piano euclideo i parallelogrammi sono a due a due omeomorfi.


Poiché τ trasforma il triangolo P1 , Q1 , R1 nel triangolo P2 , Q2 , R2 , anche i trian-
goli sono a due a due omeomorfi.
Basta quindi dimostrare che il quadrato

Q = {(x, y) ∈ R2 | |x| + |y| ≤ 1}

di vertici (1, 1), (−1, 1), (−1, −1), (1, −1) e il triangolo

T = {(x, y) ∈ R2 | |x| + |y| ≤ 1 y ≤ 0} ⊂ Q

di vertici (−1, 1), (−1, −1), (1, −1) sono omeomorfi.


L’applicazione
1
f : Q 7→ T, f (x, y) = (x, (y + |x| − 1)
2
è un omeomorfismo, la cui inversa è la funzione

f −1 : T 7→ Q, f −1 (u, v) = (u, 2v − |u| + 1)

L’omeomorfismo f lascia fissi i due lati in comune ai bordi di Q e di T. 2

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