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Revised: 31.1.2005 MatEc c M.

LiCalzi
Esercizi
Avvertenza. Gli esercizi sono suddivisi in quattro sezioni, in corrispondenza dei quattro capitoli del
testo di riferimento. Quando lesercizio `e tratto dal testo di riferimento, `e seguito dalla numerazione
[xx.yy] che riporta il numero di pagina (xx) e il numero dellesercizio (yy). Altri esercizi tratti dai
temi di esame sono presentati senza numerazione.
15 Funzioni di pi` u variabili
15.1 [495.2] Data f(x, y) = 3x
2
2xy +y
3
, calcolate f(1, 1), f(2, 3), f(1/x, 1/y) ed i due
rapporti incrementali [f(x +h, y) f(x, y)] /h e [f(x, y +k) f(x, y)] /k.
Soluz.: Per sostituzione troviamo f(1, 1) = 2, f(2, 3) = 51 e f(1/x, 1/y) = (3y
3
2xy
2
+
x
2
)/(x
2
y
3
). I rapporti incrementali sono
f(x +h, y) f(x, y)
h
=
6hx + 3h
2
2hy
h
e
f(x, y +k) f(x, y)
k
=
2kx + 3ky
2
+ 3k
2
y +k
3
k
.
15.2 [495.3] Sia f(x, y) = x
2
+2xy+y
2
. Determinate f(1, 2), f(a, a) ed f(a+h, b)f(a, b).
Dimostrate che f(tx, ty) = t
2
f(x, y) per ogni t.
Soluz.: Per sostituzione, f(1, 2) = 1, f(a, a) = 4a
2
ed f(a+h, b)f(a, b) = 2ah+2bh+h
2
.
Ancora per sostituzione,
f(tx, ty) = (tx)
2
+ 2(tx)(ty) + (ty)
2
= t
2
(x
2
+ 2xy +y
2
) = t
2
f(x, y).
15.3 [495.4] Data
F(K, L) = 10K
1/2
L
1/3
con K 0 ed L 0, calcolate F(1, 1), F(4, 27), F(9, 1/27), F(3,

2), F(100, 1000), ed


F(2K, 2L). Inoltre, determinate una costante a tale che F(tK, tL) = t
a
F(K, L) per ogni
t > 0.
Soluz.: Per sostituzione, F(1, 1) = 10, F(4, 27) = 60, F(9, 1/27) = 10, F(3,

2) =
10

3
6

2 19.4416, F(100, 1000) = 1000, ed F(2K, 2L) = 10 2


5/6
K
1/2
L
1/3
. La costante `e
a = 5/6.
1
15.4 La funzione di produzione di unimpresa `e f(K, L) = 60K
2/3
L
1/3
. Attualmente lim-
presa utilizza 64 unit`a di capitale e 27 di lavoro. Qual `e la produzione attuale? Se limpresa
deve aumentare di 3 unit`a la quantit`a di lavoro lasciando invariata la sua produzione, di
quanto occorre ridurre il capitale impiegato?
Soluz.: La produzione attuale con K = 64 ed L = 27 `e f(64, 27) = 60 16 3 = 2880. Se
il lavoro aumenta a L = 30 e la produzione deve restare invariata, `e necessario scegliere
K tale che f(K, 30) = 60 K
2/3
30
1/3
= 2880. Questa equazione porge come soluzione
(approssimata) K = 60.72. Quindi occorre ridurre il capitale di circa 64 60.72 = 3.28
unit`a.
15.5 [495.7.c] Determinate per quali valori di (x, y) risulta denita la funzione
f(x, y) =
_
(4 x
2
y
2
)(x
2
+y
2
1)
e disegnate il suo dominio nel piano xy.
Soluz.: Il dominio `e lanello compreso tra x
2
+y
2
= 1 e x
2
+y
2
= 4.
15.6 [495.8.b] Determinate per quali valori di (x, y) risulta denita la funzione
f(x, y) =
_
x
2
y
2
+
_
x
2
+y
2
1
Soluz.: Occorre che valga x
2
y
2
e x
2
+ y
2
1. La prima disequazione si pu`o scrivere
anche |x| |y| oppure 9x +y)(x y) 0; geometricamente, ciascuna di queste espressioni
corrisponde alla farfalla delimitata dalle due bisettrici. La seconda disequazione, invece,
rappresenta i punti esterni alla circoferenza di raggio unitario centrata nellorigine. Combi-
nando i due vincoli, possiamo identicare geometricamente la regione ammissibile con larea
ombreggiata in gura.
&%
'$

d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
d
E
T
2
15.7 [503.1.b] Disegnate almeno tre curve di livello per ciascuna delle seguenti funzioni
z = 3 x y e z =
_
3 x
2
y
2
Soluz.: Nel primo caso, lequazione della curva di livello k `e y = (3 k) x, per k in R.
Quindi le curve di livello sono rette parallele di pendenza 1 e intercetta (3 k). I livelli
pi` u alti si ottengono procedendo da Nord-Est verso Sud-Ovest.
Nel secondo caso, lequazione della curva di livello k `e x
2
+ y
2
= 3 k
2
, per k in
[0,

3]. Quindi le curve di livello sono cerchi concentrici aventi per centro lorigine. La
curva di livello pi` u esterna di tutte ha raggio

3 e corrisponde al livello 0. Procedendo
verso lorigine, si ottengono livelli pi` u alti.
15.8 [503.3] Mostrate che, per ogni valore di c, le soluzioni dellequazione x
2
y
2
= c
giacciono su una curva di livello della funzione
f(x, y) = e
x
2
e
y
2
+x
4
2x
2
y
2
+y
4
.
Soluz.: Sostituendo x
2
y
2
= c in f(x, y) si ottiene il valore e
c
+ c
2
, che non dipende ne
da x ne da y.
15.9 [509.3.c] Calcolate tutte le derivate parziali del primo e del secondo ordine della
funzione z = x
5
3x
2
y +y
6
.
Soluz.: Il gradiente e lhessiano sono rispettivamente
z =
_
5x
4
6xy
3x
2
+ 6y
5
_
e Hz =
_
20x
3
6y 6x
6x 30y
4
_
.
15.10 [509.4] Considerate la funzione F(S, E) = 2.26 S
0.44
E
0.48
.
(a) Calcolate le derivate parziali F

S
(S, E) e F

E
(S, E).
(b) Mostrate che SF

S
+EF

E
= kF per unopportuna costante k.
Soluz.: (a) Risulta
F

S
(S, E) = 2.26 0.44 S
0.441
E
0.48
= .9944 S
0.56
E
0.48
e
F

E
(S, E) = 1.0848 S
0.44
E
0.52
(b) La funzione F(S, E) `e una funzione omogenea di grado k = 0.92. Questa parte
dellesercizio chiede di vericare il teorema di Eulero. Risulta
SF

S
+EF

E
= .9944 S
0.44
E
0.48
+ 1.0848 S
0.44
E
0.48
=
2.0792
2.26
_
2.26 S
0.44
E
0.48

dove k = 2.0792/2.26 = 0.92 `e il grado di omogeneit`a della funzione.


15.11 [509.5] Mostrate che se z = (ax +by)
2
allora xz

x
+yz

y
= 2z.
3
Soluz.: Calcolate le derivate z

x
= 2a(ax+by) e z

y
= 2b(ax+by) e sostituite. In alternativa,
dimostrate che la funzione `e omogenea di grado 2 e invocate il teorema di Eulero.
15.12 [509.8] Data la funzione z = (1/2) ln(x
2
+y
2
), mostrate che

2
z
x
2
+

2
z
y
2
= 0
Soluz.: Poiche

2
z
x
2
=
y
2
x
2
x
2
+y
2
e

2
z
y
2
=
x
2
y
2
x
2
+y
2
il risultato richiesto segue per sostituzione.
15.13 [513.3.a] Scrivete lequazione del piano tangente al graco della funzione z = x
2
+y
2
nel punto (1, 2, 5).
Soluz.: Sostituendo x
0
= 1, y
0
= 2 e z
0
= 5 nella (15.11) di p. 512, risulta z 5 =
2(x 1) + 4(y 2), ovvero z = 2x + 4y 5.
15.14 [513.3.b] Scrivete lequazione del piano tangente al graco della funzione
z = (y x
2
)(y 2x
2
)
nel punto x = 1, y = 3, z = 2.
Soluz.: Per comodit`a, indichiamo la funzione come f(x, y) = (y x
2
)(y 2x
2
). Le sue
derivate parziali sono f

1
(x, y) = 8x
3
6xy e f

2
(x, y) = 2y 3x
2
. Calcolate in x = 1 e y = 3,
esse risultano rispettivamente f

1
(1, 3) = 10 e f

2
(1, 3) = 3. Quindi lequazione del piano
tangente risulta
z 2 = (10)(x 1) + 3(y 3)
ovvero z = 10x + 3y + 3.
15.15 [513.4] Dimostrate che tutti i piani tangenti alla funzione
z = xf
_
y
x
_
passano per lorigine.
Soluz.: La generica equazione del piano tangente alla funzione z = g(x, y) e passante per
il punto (x
0
, y
0
, z
0
) `e
z z
0
= g

x
(x
0
, y
0
) (x x
0
) +g

y
(x
0
, y
0
) (y y
0
).
Basta vericare lidentit`a per una generica terna (x
0
, y
0
, z
0
) quando x = y = z = 0 e
g(x, y) = xf(y/x). Sostituendo
g

x
(x, y) =
_
f
_
y
x
_
+xf

_
y
x
__

y
x
2
__
e g

y
(x, y) = xf

_
y
x
_
1
x
,
4
semplichiamo e troviamo
x
0
_
f
_
y
0
x
0
_

_
y
0
x
0
_
f

_
y
0
x
0
__
y
0
f

_
y
0
x
0
_
= x
0
f
_
y
0
x
0
_
= z
0
.
15.16 [516.2] Data F(x, y, z) = x
2
e
xz
+y
3
e
xy
, calcolate F

1
(1, 1, 1), F

2
(1, 1, 1) ed F

3
(1, 1, 1).
Soluz.: Poiche F

1
(x, y, z) = 2xe
xz
+ x
2
ze
xz
+ y
4
e
xy
, risulta F

1
(1, 1, 1) = 4e. Similmente,
da F

2
(x, y, z) = 3y
2
e
xy
+ xy
3
e
xy
risulta F

2
(1, 1, 1) = 4e e da F

3
(x, y, z) = x
3
e
xz
risulta
F

3
(1, 1, 1) = e.
15.17 [517.4] Scrivete il gradiente e lhessiano della funzione
f(x, y, z) = 3xyz +x
2
y xz
3
Soluz.: Il gradiente `e
f(x, y, z) =
_
_
3yz + 2xy z
3
3xz +x
2
3xy 3xz
2
_
_
La matrice hessiana `e
H(x, y, z) =
_
_
2y 2x + 3z 3y 3z
2
2x + 3z 0 3x
3y 3z
2
3x 6xz
_
_
15.18 Calcolate la matrice hessiana della funzione f(x, y) = 4x
2
y 3xy
3
+ 6x vericando
esplicitamente la sua simmetria.
Soluz.: La matrice hessiana `e composta da tutte le derivate parziali seconde. Le derivate
parziali prime sono
f

1
(x, y) = 8xy 3y
3
+ 6 e f

2
(x, y) = 4x
2
9xy
2
Da queste otteniamo la matrice hessiana
Hf =
_
8y 8x 9y
2
8x 9y
2
18xy
_
In particolare, per accertare la simmetria, si noti che
f

12
(x, y) =
f

1
y
= 8x 9y
2
=
f

2
x
= f

21
(x, y)
5
15.19 [517.5.a,c] Trovate tutte le derivate prime parziali delle funzioni
E(p, q) = ap
2
e
bq
e x(v
1
, v
2
, . . . , v
n
) =
n

i=1
a
i
v
i
Soluz.: Le derivate parziali prime della funzione E(p, q) sono due:
E
p
= 2ape
bq
e
E
q
= abp
2
e
bq
Le derivate parziali prime della funzione x(v
1
, v
2
, . . . , v
n
) sono n:
x
v
i
= a
i
per i = 1, 2, . . . , n
15.20 [517.6] Considerate la funzione
f(x, y) =
_

_
xy(x
2
y
2
)
x
2
+y
2
se (x, y) = (0, 0)
0 se (x, y) = (0, 0)
Determinate f

x
(0, y) e f

y
(x, 0). Successivamente, mostrate che f

xy
(0, 0) = 1 mentre
f

yx
(0, 0) = 1. In questo caso, le derivate parziali seconde sono discontinue nellorigine e
quindi non si applica il teorema di Young.
Soluz.: La funzione in esame `e continua. Le derivate prime per (x, y) = (0, 0) sono
f

x
(x, y) =
x
4
y + 4x
2
y
3
y
5
(x
2
+y
2
)
2
e f

y
(x, y) =
x
5
4x
3
y
2
xy
4
(x
2
+y
2
)
2
Sostituendo x = 0 nella prima espressione, otteniamo che la derivata prima per y = 0 `e
f

x
(0, y) = y
5
/y
4
= y. Estendendola per continuit`a, otteniamo f

x
(0, y) = y per ogni y.
Similmente, troviamo che f

y
(x, 0) = x per ogni x.
Partendo da queste espressioni, calcoliamo le derivate seconde miste. Risulta f

xy
(0, y) =
1 per ogni y, ed in particolare per y = 0. Analogamente, f

yx
(x, 0) = 1 per ogni x, ed in
particolare per x = 0. Nellorigine risulta dunque
f

xy
(0, 0) = 1 = 1 = f

yx
(0, 0)
15.21 Data la funzione di produzione f(K, L) = K
3/4
L
3/4
, dimostrate che la produtti-
vit`a marginale di tutti i fattori di produzione `e decrescente. Per contro, dimostrate che i
rendimenti di scala sono crescenti.
6
Soluz.: La produttivit`a marginale dal capitale `e data dalla funzione
f
K
=
3
4
_
L
3/4
K
1/4
_
Per accertare se questa funzione `e decrescente in K, basta calcolarne la derivata rispetto a
K che risulta

2
f
K
2
=
3
16
_
L
3/4
K
5/4
_
0
per ogni K 0. Poiche la derivata della produttivit`a marginale del capitale `e negativa, la
produttivit`a marginale del capitale `e decrescente. La produttivit`a marginale del lavoro si
discute in modo del tutto analogo sfruttando la simmetria della funzione.
Per dimostrare che la funzione ha rendimenti di scala crescenti, occorre far vedere che
f(tK, tL) tf(K, L) per ogni t 1. Sostituendo, troviamo
f(tK, tL) = t
3/4
K
3/4
t
3/4
L
3/4
= t
3/2
_
K
3/4
L
3/4
_
= t
3/2
f(K, L) tf(K, L)
per ogni t 1. Ne segue lasserto.
15.22 [526.1] Supponete che un monopolista faccia discriminazione di prezzo nella vendita
di un bene orendo prezzi diversi in due mercati geogracamente separati. Supponete che
le curve di domanda nei due mercati siano rispettivamente
P
1
= 100 Q
1
e P
2
= 80 Q
2
e che la funzione di costo sia C = 6(Q
1
+ Q
2
). Quanto dovrebbe essere venduto nei due
mercati per massimizzare i protti? A quale prezzo? Quale sarebbe la riduzione nei protti
se la discriminazione di prezzo fosse vietata?
Soluz.: Sotto ipotesi di discriminazione di prezzo la funzione di protto `e
(Q
1
, Q
2
) = (100 Q
1
)Q
1
+ (80 Q
2
)Q
2
6(Q
1
+Q
2
)
Questa funzione `e concava, quindi le condizioni del primo ordine sono necessarie e sucienti
per determinare il massimo globale. Le condizioni sono
_

1
= 100 2Q
1
6 = 0

2
= 80 2Q
2
6 = 0
da cui ricaviamo Q

1
= 47 e Q

2
= 37. A queste quantit`a corrispondono i prezzi P

1
= 53 e
P

2
= 43. Il protto ottimo risulta (47, 37) = 47
2
+ 37
2
= 3578.
Per risolvere lultimo quesito, occorre determinare la domanda complessiva quando vale
un prezzo unico P. Poiche Q
1
= 100 P
1
e Q
2
= 80 P
2
, imponendo P
1
= P
2
= P
e sommando le funzioni di domanda dei due mercati si ottiene Q
1
+ Q
2
= 180 2P.
Ponendo Q = Q
1
+ Q
2
, la funzione di domanda complessiva risulta Q = 180 2P ovvero
P = 90 (Q/2). Quindi, in assenza di discriminazione, la funzione di protto `e
(Q) = [90 (Q/2)]Q6Q
7
che `e sempre una funzione concava. La condizione del primo ordine `e

= 90 Q6 = 0
da cui ricaviamo Q

= 84 e quindi P

= 48. Adesso il protto ottimo risulta (84) =


42 84 = 3528, con una riduzione di 3578 3528 = 50.
15.23 [530.1.a,c,f] Determinate il tipo delle tre seguenti forme quadratiche:
4x
2
+ 8xy + 5y
2
; x
2
6xy + 9y
2
; 6xy 9y
2
x
2
.
Soluz.: Le tre forme quadratiche sono rispettivamente denita positiva, semidenita posi-
tiva e semidenita negativa.
15.24 Classicate la forma quadratica x
2
1
2x
1
x
2
+x
2
2
+ 5x
2
3
+ 2x
2
4
+ 4x
2
5
.
Soluz.: Riscrivendo la forma quadratica come
(x
1
x
2
)
2
+ 5x
2
3
+ 2x
2
4
+ 4x
2
5
si osserva immediatamente che essa `e la somma di termini positivi. Inoltre, poiche essa si
annulla anche fuori dallorigine (ad esempio nel punto x
1
= x
2
= 1, x
3
= x
4
= x
5
= 0), la
forma quadratica `e semidenita positiva.
15.25 Classicate la forma quadratica associata alla matrice
A =
_
_
1 0 1
0 1 0
1 0 1
_
_
mediante il calcolo dei suoi autovalori.
Soluz.: La matrice associata `e
_
_
1 0 1
0 1 0
1 0 1
_
_
il cui determinante risulta
(1 )
3
(1 ) = ( 2)(1 )
Eguagliando a zero il determinante della matrice associata, troviamo che gli autovalori sono

1
= 0,
2
= 1 e
3
= 2. Poiche gli autovalori sono (debolmente) positivi, la forma
quadratica `e semidenita positiva.
15.26 Classicate la forma quadratica 4x
2
+ 4xy +y
2
. Successivamente, stabilite per quali
valori del parametro a la forma quadratica
ax
2
+ 4xy +y
2
risulta denita positiva.
8
Soluz.: La matrice simmetrica associata alla forma quadratica 4x
2
+ 4xy +y
2
`e
A =
_
4 2
2 1
_
I due minori principali di linea sono |A
1
| = 4 e |A
2
| = 0. Poiche essi sono (debolmente)
positivi, la forma quadratica `e semidenita positiva.
Passiamo adesso allo studio della forma quadratica ax
2
+ 4xy +y
2
, a cui `e associata la
matrice simmetrica
A(a) =
_
a 2
2 1
_
I due minori principali di linea sono |A
1
| = a e |A
2
| = a 4. Anche la forma quadratica
risulti denita positive, occorre (e basta) che siano entrambi strettamente positivi. Quindi,
imponendo a > 0 e a 4 > 0, risulta che a > 4 `e condizione necessaria e suciente.
15.27 Trovate i due autovalori della matrice A di dimensione 22 sapendo che la sua traccia
`e 5 ed il suo determinante `e 6.
Soluz.: Come noto, lequazione per il calcolo degli autovalori associata ad una matrice
A =
_
a b
c d
_
di dimensione 2 2 `e
2
(a +d) + (ad bc) = 0, ovvero

2
(tr A) + det A = 0.
Sostituendo i valori proposti, troviamo
2
5 + 6 = 0 da cui si ottiene
1
= 2 e
2
= 3.
15.28 [530.3.a] Stabilite la natura della forma quadratica x
2
2xy +y
2
soggetta al vincolo
lineare x +y = 0.
Soluz.: Lesercizio si pu`o risolvere ricorrendo al criterio matriciale oppure per sostituzione.
In questo secondo caso, troviamo che la forma quadratica equivale a 4x
2
che ovviamente `e
denita positiva.
15.29 [531.3.b] Classicate la forma quadratica 2x
2
4xy + y
2
soggetta al vincolo lineare
3x + 4y = 0.
Soluz.: Utilizziamo la matrice orlata come suggerito dalla [15.25] di p. 530 del testo di
riferimento:
_
_
0 p q
p a b
q b c
_
_
=
_
_
0 3 4
3 2 2
4 2 1
_
_
Poiche il determinante di questa matrice `e 99 < 0, ne segue che la forma quadratica con
vincolo lineare `e denita positiva. Si noti che, senza vincolo lineare, la forma quadratica
non sarebbe denita positiva.
9
15.30 [536.2.a,b] Scrivete le matrici simmetriche rispettivamente associate alle forme qua-
dratiche
a) x
2
+ 2xy +y
2
b) 3x
2
1
2x
1
x
2
+ 3x
1
x
3
+x
2
2
4x
2
x
3
+ 3x
2
3
Soluz.: a) A =
_
1 1
1 1
_
b) A =
_
_
3 1 3/2
1 1 2
3/2 2 3
_
_
.
15.31 [536.3.c] Classicate la forma quadratica
3x
2
1
+ 2x
1
x
2
x
2
2
+ 4x
2
x
3
8x
2
3
Soluz.: I minori principali della matrice associata
A =
_
_
3 1 0
1 1 2
0 2 8
_
_
sono |A
1
| = 3 < 0, |A
2
| = 2 > 0 e |A
3
| = 4 < 0. Poiche essi alternano in segno partendo
dal negativo, la forma quadratica `e denita negativa.
15.32 Determinate gli autovalori della matrice
_
_
1 1 2
1 1 2
2 2 4
_
_
Soluz.: La matrice associata `e
_
_
1 1 2
1 1 2
2 2 4
_
_
il cui determinante risulta
(4 )(1 )
2
+ 4 + 4 4(1 ) 4(1 ) (4 ) =
2
( 6).
Eguagliando a zero il determinante della matrice associata, troviamo che gli autovalori sono

1
= 0 (con molteplicit`a 2) e = 6.
15.33 Stabilite la natura della forma quadratica x
2
+ 4xy z
2
6yz soggetta al vincolo
lineare x +y z = 0.
Soluz.: La formula fornita nel libro di testo vale soltanto per forme quadratiche in due
argomenti. Tuttavia, la risposta si trova facilmente sostituendo il vincolo z = x + y nella
forma quadratica originale in modo da ottenere la nuova forma quadratica (non vincolata)
x
2
+ 4xy (x +y)
2
6y(x +y) = 4xy 7y
2
che risulta indenita.
10
16 Strumenti per la statica comparata
16.1 [544.3] Data Y = 10KL

L, supponete che K = 0.2t + 5 ed L = 5e


0.1t
.
Calcolate dY/dt in t = 0.
Soluz.: Utilizzando la formula di derivazione delle funzioni composte, troviamo
dY
dt
=
Y
K
dK
dt
+
Y
L
dL
dt
=
_
10L
1
2

K
_
(0.2) +
_
10K
1
2

L
_

_
1
2
e
0.1t
_
.
Sostituendo per K ed L,
dY
dt
= 35e
0.1t

0.2t + 5
2t + 50
+te
0.1t

5e
0.1t
20
che, calcolato in t = 0, porge
dY
dt
= 35
7

5
100
.
16.2 Data la funzione f(x, y) = 3xy
2
+ 2x con x(t) = 3t
2
e y(t) = 4t
3
+ t, calcolate la
derivata totale di f rispetto a t.
Soluz.: Si pu`o procedere in due modi. Uno richiede di sostituire le espressioni di x e y
in funzione di t e successivamente di derivare quanto ottenuto rispetto a t. Laltro metodo
applica direttamente le regole di derivazione delle funzioni composte. In questo caso, il
primo metodo risulta pi` u rapido e fornisce
f[x(t), y(t)] = 3 (3t
2
) (4t
3
+t)
2
+ 2(3t
2
) = 144t
8
72t
6
9t
4
6t
2
da cui segue che
df
dt
= (1152t
7
+ 432t
5
+ 36t
3
+ 12t).
16.3 [545.7.a] Calcolate la derivata direzionale della funzione
f(x, y) = 2x +y 1
nel punto (2, 1) e nella direzione (1, 1).
Soluz.: Espressa con un vettore di norma unitaria, la direzione (1, 1) corrisponde a (h, k) =
(

2/2,

2/2). Inoltre, f
1
(x, y) = 2 e f
2
(x, y) = 1 per ogni x, y. La derivata direzionale
risulta
D
h,k
f(x, y) = 2

2
2
+ 1

2
2
=
3

2
2
per ogni x, y ed in particolare per x = 2 e y = 1.
11
16.4 [549.4.a] Data la funzione
u(x, y, z) = ln(x
3
+y
3
+z
3
3xyz),
mostrate che xu

x
+yu

y
+zu

z
= 3.
Soluz.: Le derivate prime risultano
u

x
=
3x
2
3yz
x
3
+y
3
+z
3
3xyz
u

y
=
3y
2
3xz
x
3
+y
3
+z
3
3xyz
u

z
=
3z
2
3xy
x
3
+y
3
+z
3
3xyz
ed hanno tutte lo stesso denominatore. Lidentit`a segue per sostituzione diretta.
16.5 [549.4.b] Data la funzione z = f(x
2
y), mostrate che
x
z
x
= 2y
z
y
Soluz.: Il risultato segue sostituendo le due eguaglianze
z
x
= 2xyf

(x
2
y) e
z
y
= 2x
2
yf

(x
2
y)
nellidentit`a proposta.
16.6 [549.7.b] Calcolate la derivata di
F(t) =
_
2
1
e
tx
x
dx
Soluz.: Applicando la regola di Leibniz, risulta
F

(t) =
_
2
1

t
_
e
tx
x
_
dx =
_
2
1
e
tx
dx =
e
2t
e
t
t
16.7 [549.7.c] Data
F(t) =
_
2t
t
e
tx
x
dx,
calcolate F

(t).
Soluz.: Utilizzando la regola di Leibniz,
F

(t) =
e
2t
2
t

e
t
2
t
+
_
2t
t
e
tx
dx =
2(e
2t
2
e
t
2
)
t
.
12
16.8 [549.9] Supponete che f sia una funzione continua e g una funzione dierenziabile.
Determinate
d
dx
_
_
g(x)
0
e
xt
f(t) dt
_
Soluz.: Applicando la regola di Leibniz, la derivata richiesta risulta
_

_
g(x)
0
te
xt
f(t) dt
_
+
_
e
xg(x)
f[g(x)]g

(x)
_
16.9 [550.10] Date due funzioni dierenziabili x() e r(s), considerate le due funzioni
z(t) =
_
2t
t
_
x()e

R

t
r(s)ds
_
d e p(t) = e

R
2t
t
r(s)ds
.
Dimostrate che
z

(t) r(t)z(t) = 2p(t)x(2t) x(t).


Soluz.: Applicando la regola di Leibniz, risulta
z

(t) = 2x(2t)e

R
2t
t
r(s)ds
x(t) +
_
2t
t
r(t)
_
x()e

R

t
r(s)ds
_
d
= 2x(2t)p(t) x(t) +r(t)z(t)
16.10 [558.2.b] Determinate y

e y

dalla forma funzionale implicita F(x, y) = xy +3xy


2 = 0.
Soluz.: Troviamo
dy
dx
=
3y + 1
3x 1
e
d
2
y
dx
2
=
6(1 + 3y)
(3x 1)
2
16.11 [558.2.c] Determinate y

e y

dalla forma funzionale implicita F(x, y) = y


6
x
5
= 0.
Soluz.: Utilizziamo le formule a p. 555. La derivata prima `e
y

=
F

x
F

y
=
5x
4
6y
5
=
5x
4
6y
5
La derivata seconda `e
y

=
1
(F

y
)
3
det
_
_
0 F

x
F

y
F

x
F

xx
F

xy
F

y
F

yx
F

yy
_
_
=
1
(6y
5
)
3
det
_
_
0 5x
4
6y
5
5x
4
20x
3
0
6y
5
0 30y
4
_
_
13
da cui dopo le opportune semplicazioni otteniamo
y

=
120x
3
y
6
125x
8
36y
11
16.12 [558.4] Considerate la curva sul piano xy denita dallequazione 2x
2
+xy+y
2
8 = 0.
Trovate lequazione della tangente a questa curva nel punto (2, 0). Stabilite quali punti
della curva hanno una tangente orizzontale.
Soluz.: La curva proposta denisce implicitamente una funzione y = g(x) in un intorno
del punto (x
0
= 2, y
0
= 0). Lequazione della tangente alla curva in questo punto `e
y y
0
= g

(x
0
)(x x
0
). Per il teorema della funzione implicita,
g

(x
0
) =
4x
0
+y
0
x
0
+ 2y
0
.
Sostituendo (x
0
= 2, y
0
= 0), troviamo che lequazione della tangente `e y = 4x 8.
I punti (x
0
, y
0
) della curva hanno tangente orizzontale quando g

(x
0
) = 0, ovvero 4x
0
+
y
0
= 0. Esplicitando y
0
e sostituendo nellequazione della curva, troviamo due soluzioni:
(x
0
= 2/

7, y
0
= 8/

7) e (x
0
= 2/

7, y
0
= 8/

7).
16.13 [558.5.a] Supponete che f sia una funzione con f(x) > 0, f

(x) > 0 e f

(x) < 0 per


ogni x. Lequazione
f(x)
f

(x)
x t = 0
denisce implicitamente x in funzione di t. Scrivete lespressione della derivata x

(t) della
funzione implicita e mostrate che essa risulta sempre strettamente positiva.
Soluz.: Il punto chiave per risolvere lesercizio `e comprendere che la funzione implicita
g(t, x) = 0 di cui si sta parlando non `e altro che
g(t, x) =
f(x)
f

(x)
x t.
Per applicare la consueta formula in base alla quale x

(t) = g

t
/g

x
, determiniamo
g

t
= 1 e g

x
=
[f

(x)]
2
f(x)f

(x)
[f

(x)]
2
1.
Sostituendo e semplicando, troviamo
x

(t) =
g

t
(t, x)
g

x
(t, x)
=
[f

(x)]
2
f(x)f

(x)
,
che risulta sempre strettamente positivo perche per ipotesi il numeratore `e sempre stretta-
mente positivo ed il denominatore strettamente negativo.
14
16.14 [558.6] Lequazione y
2
+5x = xe
x(y2)
rappresenta una curva nel piano xy. Spiegate
perche la curva passa per il punto (1, 2) e mostrate che la pendenza della tangente alla
curva in questo punto `e 4/3. Determinate inoltre lequazione di questa tangente.
Soluz.: Sostituendo x = 1 e y = 2, lequazione y
2
+ 5x = xe
x(y2)
risulta soddisfatta.
Per il teorema della funzione implicita, la pendenza nel punto (1, 2) `e data da
dy
dx

x=1,y=2
=
5 e
x(y2)
x(y 2)e
x(y2)
2y x
2
e
x(y2)

x=1,y=2
=
4
3
.
Lequazione della retta tangente `e y 2 = (4/3)(x + 1), ovvero y = (2/3) (4/3)x.
16.15 Lintersezione di due piani di norma `e una retta. Date le equazioni dei due piani
z 2 = 2(x 1) + 3(y 2) e z 1 = (x 2) + (y 1), trovate lequazione della retta
corrispondente alla loro intersezione.
Soluz.: E suciente mettere a sistema le due equazioni dei piani. Ad esempio, se si ricava
z = x+y 2 dalla seconda equazione e si sostituisce nella prima, si ottiene lequazione della
retta y = (1/2)x + 2.
16.16 Data la funzione F(x, y, z) = x
2
y
2
+ z
3
, calcolate il valore di z che soddisfa
F(x, y, z) = 0 per x = 6 e y = 3. Dite se lequazione F(x, y, z) = 0 denisce implicitamente
z in funzione di x e y in un intorno del punto di coordinate x = 6 e y = 3. In caso
aermativo, calcolate
z
x
e
z
y
nel punto di coordinate x = 6 e y = 3.
Soluz.: Sostituendo x = 6 e y = 3, ricaviamo lequazione 36 9 + z
3
= 0 da cui segue
z = 3. Poiche F

z
= 3z
2
vale 27 = 0 nel punto x = 6, y = 3, z = 3, il teorema della
funzione implicita garantisce lesistenza della funzione esplicita nellintorno proposto. Le
due derivate nel punto x = 6 e y = 3 risultano
z
x
=
2x
3z
2

x=6,y=3,z=3
=
12
27
e
z
y
=
2y
3z
2

x=6,y=3,z=3
=
6
27
16.17 Data lequazione
x
3
+ 3y
2
+ 4xz
2
3yz
2
= 1,
stabilite se essa denisce implicitamente una funzione z = g(x, y) in ciascuno dei seguenti
casi:
(a) in un intorno del punto x = 1, y = 1;
(b) in un intorno del punto x = 1/2, y = 0;
(c) in un intorno del punto x = 1, y = 0.
In caso di risposta aermativa, calcolate z/x e z/y nel punto corrispondente.
15
Soluz.: Nel caso (a), sostituendo x = 1 e y = 1, troviamo lequazione z
2
= 3 che non
ammette soluzione. Poiche non esiste alcun punto z corrispondente, non `e possibile denire
implicitamente una funzione g(x, y) nellintorno di x = 1, y = 1.
Nel caso (b), sostituendo x = 1/2 e y = 0, troviamo lequazione z
2
= 7/16 che ammette
le due soluzioni z

7/4. Poiche una funzione implicita deve assegnare ad ogni coppia


(x, y) uno ed un solo valore, non `e possibile denire implicitamente una funzione g(x, y)
nellintorno di x = 1/2, y = 0.
Nel caso (c), sostituendo x = 1 e y = 0, troviamo lequazione z
2
= 0 che ammette z = 0
come unica soluzione. Tuttavia, la derivata parziale della funzione implicita rispetto a z
risulta 8xz 6yz. Questa derivata si annulla in z = 0 e quindi non risulta soddisfatta la
condizione suciente del teorema della funzione implicita. Ci`o da solo non basta a escludere
che sia possibile denire implicitamente una funzione. Tuttavia, sostituendo x = 1 + e
y = 0 troviamo lequazione
z
2
=
1 (1 +)
3
4(1 +)
che non ammette soluzione per > 0 e ammette due soluzioni per < 0. Quindi, in un
intorno di x = 1, y = 0 non `e possibile denire implicitamente una funzione g(x, y).
16.18 Scrivete lequazione della retta tangente alla curva di livello della funzione
f(x, y) = x
2
e
y
in corrispondenza del punto x = 2, y = 10.
Soluz.: Lequazione della retta passante per x
0
e y
0
con pendenza a `e y y
0
= a(x x
0
).
Nel nostro caso, x
0
= 2 e y
0
= 10. Inoltre, poiche nel punto considerato la funzione vale
z
0
= 4e
10
, la pendenza della retta tangente `e data dalla derivata della funzione implicita
denita da x
2
e
y
4e
10
= 0, ovvero
y
x
=
2xe
y
x
2
e
y

x=2,y=10
= 1
Sostituendo, lequazione della retta tangente risulta y 10 = (x 2), ovvero y = 12 x.
16.19 Data la funzione f(x, y) = x
2
e
y
, qual`e la pendenza dellinsieme di livello nel punto
x = 2, y = 0? Partendo proprio dal punto (2, 0), qual`e la direzione di massima crescita per
f, espressa mediante un vettore di lunghezza unitaria?
Soluz.: Linsieme di livello k `e denito dallequazione x
2
e
y
= k. Applicando il teorema
della funzione implicita, sappiamo che la pendenza
dy
dx
=
f/y
f/x
=
2xe
y
x
2
e
y
=
2
x
nel punto x = 2 e y = 0 vale 1. La direzione di massima crescita, invece, `e espressa dal
gradiente f = [2xe
y
, x
2
e
y
], che nel punto in esame vale f(2, 0) = [4, 4]. Normalizzando,
questa direzione pu`o essere espressa con il vettore di lunghezza unitaria [

2/2,

2/2].
16
16.20 Data la funzione F(x, y) = 2x
2
+ 3y
3
, lespressione F(x, y) = 5 denisce implicita-
mente una funzione che passa per il punto (1, 1). Dimostrate che in tale punto la curva di
livello della funzione risulta perpendicolare al gradiente di F(x, y).
Soluz.: La pendenza della curva di livello associata allespressione F(x, y) = 5 `e data da

x
(x, y)
F

y
(x, y)
=
4x
9y
2
In particolare, nel punto x = 1, y = 1, questa pendenza vale (4/9) e corrisponde al
vettore z = (1, 4/9). Invece, il gradiente di F(x, y) `e F(x, y) = (4x, 9y
2
) che, nel punto
x = 1, y = 1 vale F(1, 1) = (4, 9). Giacche il prodotto tra il vettore z ed il vettore F(1, 1)
vale 1 4 + 9 (4/9) = 0, i due vettori risultano ortogonali.
16.21 [569.3] Stabilite se la funzione f(x, y) = xy
2
+x
3
`e omogenea e, in caso aermativo,
qual `e il suo grado di omogeneit`a.
Soluz.: Poiche
f(tx, ty) = (tx)ty)
2
+ (tx)
3
= t
3
(xy
2
+x
3
) = t
3
f(x, y),
la funzione proposta `e omogenea di terzo grado.
16.22 [569.5] Dimostrate che la funzione f(x, y) = x
3
+xy non `e omogenea di alcun grado.
(Suggerimento: ponete x = y = 1 e applicate la denizione per t = 2 e t = 4 in modo da
ottenere una contraddizione.)
Soluz.: Per essere omogenea di grado k, la funzione f(x, y) deve soddisfare lequazione
f(tx, ty) = t
k
f(x, y) per ogni x, y nel dominio e per ogni t > 0. In particolare, sostituendo
x = 1 e y = 1, occorre soddisfare lequazione f(t, t) = t
k
f(1, 1) per ogni t > 0. Poiche
f(1, 1) = 2, lequazione da soddisfare corrisponde semplicemente a f(t, t) = 2t
k
.
Seguendo il suggerimento, sostituiamo prima t = 2 e poi t = 4 e ricaviamo una contrad-
dizione. Sostituendo t = 2, troviamo f(2, 2) = 2 2
k
. Poiche f(2, 2) = 12, ne segue che k
deve soddisfare lequazione 6 = 2
k
. Sostituendo t = 4, troviamo f(4, 4) = 2 4
k
. Poiche
f(4, 4) = 80, k deve soddisfare lequazione 40 = 4
k
ovvero 40 = (2
k
)
2
. Questo contraddice
quanto trovato prima, perche da 6 = 2
k
segue 36 = (2
k
)
2
e non 40 = (2
k
)
2
.
Un altro modo di rispondere (che non fa uso del suggerimento) consiste nellinvocare il
noto risultato per il quale un polinomio `e omogeneo se e solo se tutti i suoi termini sono
dello stesso grado. In questo caso, il primo addendo eg di terzo grado ed il secondo termine
di secondo grado. Quindi il polinomio non pu`o essere omogeneo.
16.23 [569.6] Se g(x, y) `e omogenea di grado 1, mostrate che la funzione
f(x, y) = a log
_
g(x, y)
x
_
`e omogenea di grado 0.
17
Soluz.: Risulta
f(tx, ty) = a log
_
g(tx, ty)
tx
_
= a log
_
tg(x, y)
tx
_
= a log
_
g(x, y)
x
_
= f(x, y).
Lipotesi di omogeneit`a `e utilizzata per giusticare la seconda eguaglianza.
16.24 Stabilite il grado di omogeneit`a della funzione f(x, y) = 3x
2
y 2xy
2
. Vericate che
questa funzione soddisfa il teorema di Eulero.
Soluz.: Occorre stabilire per quale valore di k risulta vera lespressione f(tx, ty) = t
k
f(x, y)
per ogni x, y. Sostituendo, troviamo
f(tx, ty) = 3(tx)
2
(ty) 2(tx)(t
2
y
2
) = t
3
(3x
2
y 2xy
2
) = t
3
f(x, y)
da cui segue che il grado di omogeneit`a `e k = 3. La verica del teorema di Eulero si fa per
sostituzione, ricordando di usare k = 3 nella formula
x f

x
(x, y) +y f

y
(x, y) = k f(x, y)
in modo da trovare
x
_
6xy 2y
2
_
+y
_
3x
2
4xy
_
= 3
_
3x
2
y 2xy
2
_
16.25 [577.1.b] Data la funzione implicita xyz +xz
3
xy
2
z
5
= 1, calcolate z/x.
Soluz.: Vale
z
x
=
yz +z
3
y
2
z
5
xy + 3xz
2
5xy
2
z
4
16.26 [577.4] Sia D = f(r, P) la funzione di domanda per un bene agricolo, dove P `e il suo
prezzo ed r `e la spesa totale in pubblicit`a dei produttori. Sia S = g(w, P) la sua funzione di
oerta, dove w `e un indice di quanto sia stato favorevole il clima meteorologico. Supponete
g

w
(w, P) > 0. La condizione di equilibrio `e f(r, P) = g(w, P). Supponete che questa
equazione denisca implicitamente P come una funzione dierenziabile di r e w. Calcolate
P

w
e commentate il suo segno.
Soluz.: Introduciamo la funzione h(r, w, P) = f(r, P) g(w, P) e riscriviamo la condizione
di equilibrio come h(w, r, P) = 0. Per ipotesi, questa espressione denisce implicitamente
P come funzione di r e w. Applicando il teorema della funzione implicita, si ha
P

w
=
P
w
=
h

w
(w, r, P)
h

P
(w, r, P)
=
g

w
(w, P)
f

P
(r, P) g

P
(w, P)
.
Sotto la plausibile ipotesi che la domanda sia decrescente nel prezzo e loerta sia crescente
nel prezzo, il denominatore `e negativo e quindi P

w
< 0; ovvero, il prezzo dequilibrio
diminuisce quando le condizioni meteorologiche sono migliori.
18
16.27 [584.4] Data f(x, y) = 3x
2
y + 2y
3
, vale f(1, 1) = 5. Utilizzate la formula del
dierenziale per calcolare il valore di f(0.98, 1.01). Quanto `e grande lerrore di approssi-
mazione?
Soluz.: Poiche f

1
(x, y) = 6xy e f

2
(x, y) = 3x
2
+ 6y
2
, troviamo
f(0.98, 1.01) f(1, 1) +f

1
(1, 1) [0.02] +f

2
(1, 1) [0.01]
= 5 6(0.02) + 9(0.01) = 4.97.
Lerrore di approssimazione non `e superiore a 0.000615.
16.28 [584.5] Supponete v(1, 0) = 1, v

1
(1, 0) = 4/3 e v

2
(1, 0) = 1/3. Utilizzate la
formula del dierenziale per trovare un valore approssimato per v(1.01, 0.02).
Soluz.: Utilizziamo lapprossimazione
v(1.01, 0.02) v(1, 0) +v

1
(1, 0) 0.01 +v

(1, 0) 0.02,
da cui otteniamo
v(1.01, 0.02) 1
4
3
0.01 +
1
3
0.02 =
302
300
1.00667
16.29 [584.9.a] Esprimete dz in funzione di dx e dy quando u = u(x, y) e z = x
2
u.
Soluz.: Dato che z = x
2
u, il suo dierenziale `e dz = 2xudx+x
2
du. Sostituendo u = u(x, y),
sappiamo che du = u

x
dx +u

y
dy e quindi possiamo riscrivere il dierenziale come
dz = 2xudx +x
2
_
u

x
dx +u

y
dy

=
_
2xu +x
2
u

dx +x
2
u

y
dy
17 Ottimizzazione con pi` u variabili
17.1 Trasformate il problema di minimo vincolato
min e
x
2
+y
2
2xy
t.c.
_
x
2
+y
2
2
in un (pi` u semplice) problema equivalente, giusticando i passaggi. [Non `e richiesta la
risoluzione del problema.]
Soluz.: Ricordando che una trasformazione strettamente crescente della funzione obiettivo
non cambia i punti di minimo, si pu`o applicare il logaritmo alla funzione obiettivo e limitarsi
a considerare (x
2
+y
2
2xy). Inoltre, considerato che nel vincolo largomento della radice
19
quadrata `e sempre positivo, si possono elevare al quadrato i due membri della disequazione
semplicando il vincolo a x
2
+y
2
4. In questo modo il problema si riduce a
min x
2
+y
2
2xy
t.c. x
2
+y
2
4
17.2 [600.2] Determinate il punto di massimo non vincolato per la funzione
f(x, y) = 2x
2
2xy 2y
2
+ 36x + 42y 158
Soluz.: La condizione del primo ordine porge il sistema
_
f

x
= 4x 2y + 36 = 0
f

y
= 2x 4y + 42 = 0
che ammette lunica soluzione x = 5, y = 8. La verica delle condizioni del secondo ordine
consente di accertare che si tratta di un punto di massimo.
17.3 [600.3] La funzione f(x, y) = x
2
+ y
2
6x + 8y + 35 ammette un punto di minimo
globale. Trovatelo. Successivamente, mostrate che la funzione f(x, y) pu`o essere riscritta
come f(x, y) = (x 3)
2
+ (y + 4)
2
+ 10 e dimostrate che il punto che avete trovato `e
eettivamente di minimo globale.
Soluz.: Cerchiamo il punto di minimo globale applicando le condizioni necessarie del primo
ordine. Se queste restituiscono un solo punto stazionario, esso deve essere il punto di minimo
cercato. Le condizioni necessarie sono
_
f

1
(x, y) = 2x 6 = 0
f

2
(x, y) = 2y + 8 = 0
da cui ricaviamo x

= 3 e y

= 4.
Leguaglianza suggerita si verica direttamente. In base ad essa, la funzione f(x, y) =
(x 3)
2
+ (y + 4)
2
+ 10 risulta la somma di tre addendi positivi. Il primo addendo vale
zero per x = 3 e quindi raggiunge ivi il suo minimo globale. Il secondo addendo vale zero
per y = 4 e quindi raggiunge ivi il suo minimo globale. Il terzo addendo `e una costante.
Poiche i tre addendi sono indipendenti tra loro, la somma raggiunge il suo minimo globale
se e solo se ciascuno degli addendi raggiunge il suo minimo globale. Quindi il punto trovato
`e eettivamente di minimo globale.
17.4 [600.6] Determinate il minimo della funzione x
2
+y
2
+z
2
sotto il vincolo 4x+2yz = 5.
Soluz.: Il problema si pu`o risolvere mediante sostituzione del vincolo oppure con il metodo
di Lagrange. Illustriamo entrambi i procedimenti.
Cominciamo con la sostituzione del vincolo, che porge z = 4x + 2y 5. La funzione
obiettivo diventa
x
2
+y
2
+ (4x + 2y 5)
2
20
e per questa `e suciente cercare un minimo libero. Eguagliano le due derivate prime a zero
troviamo
2x + 8(4x + 2y 5) = 0
2y + 4(4x + 2y 5) = 0
Moltiplicando la seconda equazione per 2 e sommando alla prima si ottiene 2x 4y = 0,
da cui ricaviamo x = 2y. Sostituendo questa espressione nella seconda equazione, risulta
x

= 20/21 da cui segue y

= 10/21 e, ritornando al vincolo originale, z

= 5/21. Il
punto trovato `e certamente di minimo perche la funzione obiettivo `e convessa ed il vincolo
`e lineare. Il minimo vale 525/441.
Alternativamente, possiamo seguire il metodo di Lagrange. La Lagrangiana risulta
L(x, y, z) = x
2
+ y
2
+ z
2
(4x + 2y z 5). Eguagliando a zero il gradiente della
Lagrangiana, troviamo
2x 4 = 0
2y 2 = 0
2z + = 0
da cui ricaviamo x = 2, y = e z = /2. Sostituendo queste tre espressioni nel vincolo,
risulta

= 10/21 da cui segue x

= 20/21, y

= 10/21 e z

= 5/21. Come sopra, il


punto trovato `e certamente di minimo perche la funzione obiettivo `e convessa ed il vincolo
`e lineare.
17.5 [601.9] Se x, y, z sono numeri positivi tali che x + 3y + 4z = 108, trovate il massimo
della funzione P = xyz.
Soluz.: Cominciamo osservando che il problema ammette soluzione in virt` u del Teorema di
Weierstrass. Inoltre, ne x = 0 ne y = 0 ne z = 0 possono essere parte della soluzione perche,
per ciascuno di tali valori, la funzione obiettivo assume valore minimo. Quindi, possiamo
supporre x > 0, y > 0 e z > 0.
Esplicitando x = 108 3y 4z dal vincolo, possiamo limitarci alla massimizzazione di
g(y, z) = (108 3y 4z)yz. La condizione del primo ordine porge il sistema
_
g

y
= z(108 6y 4z) = 0
g

z
= y(108 3y 8z) = 0
Scartando le soluzioni con y = 0 o z = 0, rimane il sistema lineare
_
6y + 4z = 108
3y + 8z = 108
che ammette lunica soluzione y

= 12 e z

= 9, a cui corrisponde x

= 36. Questa terna,


in quanto unico candidato sopravvissuto, costituisce il punto di massimo globale.
21
17.6 [605.1.a] Trovate i valori massimi e minimi (o dimostrate che non esistono) per la
funzione
f(x, y) = (x + 1)
2
+ (y 3)
2
10
utilizzando esclusivamente argomentazioni dirette.
Soluz.: Possiamo trascurare la costante 10. Gli altri due addendi sono espressioni sempre
positive (in quanto quadrati) e quindi il loro valore minimo `e 0. Dunque la funzione ha un
minimo pari a 10 in x = 1 e y = 3. Invece la funzione non ammette massimo perche per
x +, f(x, y) +.
17.7 [605.1.b] Trovate i valori massimi e minimi (o dimostrate che non esistono) per la
funzione
f(x, y) = 3
_
2 (x
2
+y
2
)
utilizzando esclusivamente argomentazioni dirette.
Soluz.: Cominciamo osservando che la funzione continua (x
2
+ y
2
) assume tutti i valori
compresi nellintervallo [0, +). Ne segue che la funzione 2(x
2
+y
2
) assume tutti i valori
compresi nellintervallo (, 2] e che la funzione composta
_
2 (x
2
+y
2
) assume tutti i
valori compresi nellintervallo (,

2]. Inne, la funzione 3


_
2 (x
2
+y
2
), anchessa
continua, assume tutti i valori compresi nellintervallo [3

2, +). Qundi la funzione


in esame raggiunge un minimo che vale 3

2 nel punto x = 0, y = 0; invece, poiche `e


illimitata superiormente, non ammette massimo.
17.8 [605.3] Semplicate il seguente problema:
max
1
2
_
e
x
2
+y
2
2x
e
(x
2
+y
2
2x)
_
.
Soluz.: Poiche la funzione g(z) = (1/2)[e
z
e
z
] `e strettamente crescente, basta massi-
mizzare x
2
+y
2
2x.
17.9 [606.5] Fornite un esempio di funzione discontinua g(x) di una sola variabile tale che
linsieme {x : g(x) 1} non risulti chiuso.
Soluz.: Per la funzione
g(x) =
_
x + 1 se x < 0
2(x + 1) se x 0
linsieme di livello inferiore {x : g(x) 1} `e lintervallo aperto (, 0).
17.10 [611.1] Considerate la funzione f(x, y) = 4x 2x
2
2y
2
sullinsieme ammissibile
S = {(x, y) : x
2
+y
2
25}.
1. Calcolate f

1
(x, y) ed f

2
(x, y) e trovate lunico punto stazionario di f.
2. Trovate i massimi e minimi (vincolati) per f.
22
Soluz.: (a) Risulta f

1
(x, y) = 4 4x ed f

2
(x, y) = 4y. Eguagliando a zero le due
derivate prime, lunico punto stazionario risulta x
0
= 1, y
0
= 0 in corrispondenza del quale
la funzione obiettivo vale f(x
0
, y
0
) = 2.
(b) Studiamo adesso la frontiera dellinsieme ammissibile S, corrispondente alla cir-
conferenza descritta dallequazione x
2
+ y
2
= 25. (Si noti che questo implica x
2
25,
quindi deve valere 5 x 5.) Sostituendo x
2
+ y
2
= 25 nella funzione obiettivo, risulta
f(x, y) = 4x 50 che `e una funzione crescente in x. Poiche 5 x 5, questa funzione
ha un punto di minimo in x
1
= 5 (e y
1
= 0) ed un punto di massimo in x
2
= 5 (e y
2
= 0).
In questi due punti, la funzione vale rispettivamente f(x
1
, y
1
) = 70 e f(x
2
, y
2
) = 30.
Dal confronto con il valore nel punto stazionario, risulta che il minimo assoluto di 70 si
raggiunge in x
1
= 5, y
1
= 0 mentre il massimo assoluto di 2 si raggiunge in x
0
= 1, y
0
= 0.
17.11 [612.2.a] Trovate i punti di massimo e di minimo della funzione f(x, y) = x
3
+ y
3

9xy + 27 relativamente allinsieme S denito dai vincoli 0 x 4 e 0 y 4.


Soluz.: Cominciamo dai punti interni. Annulllando il gradiente otteniamo il sistema
_
f

x
= 3(x
2
3y) = 0
f

y
= 3(y
2
3x) = 0
che ammette le due soluzioni x = 0, y = 0 e x = 3, y = 3 a cui corrispondono rispettivamente
le immagini f(0, 0) = 27 ed f(3, 3) = 0.
Consideriamo adesso i punti di frontiera. Per x = 0, la funzione diventa y
3
+ 27, che
`e strettamente crescente in y. Quindi ha un minimo locale in y = 0 dove la funzione vale
f(0, 0) = 27 ed un massimo locale in y = 4 dove vale f(0, 4) = 91. La funzione `e simmetrica,
quindi lanalisi del caso y = 0 conduce ad un minimo locale in x = 0 (gi`a esaminato) ed un
massimo locale in x = 4 dove la funzione vale ancora f(4, 0) = 91.
Per x = 4, la funzione diventa y
3
36y + 81, che `e strettamente decrescente da y = 0
a y = 2

3 e strettamente crescente da y = 2

3 a y = 4. Quindi ha un minimo locale in


y = 2

3 dove la funzione vale f(4, 2

3) = 81 48

3 < 91 e due massimi locali in y = 0


(gi`a esaminato) e in y = 4 dove la funzione vale f(4, 4) = 1 > 0. Lanalisi per y = 4 `e
simmetrica e non genera punti diversi da quelli gi`a esaminati.
Il massimo globale vale 91 e si raggiunge nei punti x = 0, y = 4 e x = 4, y = 0. Il minimo
globale vale 0 e si raggiunge nel punto x = 3, y = 3.
17.12 [612.2.c] Trovate i punti di massimo e di minimo della funzione f(x, y) = 3+x
3
x
2
y
2
nellinsieme ammissibile S = {(x, y) : x
2
+y
2
1 e x 0}.
Soluz.: Conduciamo la ricerca dei punti estremi distinguendo fra i punti interni e i punti
di frontiera di S. Relativamente ai punti interni, la condizione necessaria `e
3x
2
2x = 0 e 2y = 0
che porge i punti stazionari (0, 0) e (2/3, 0) nei quali la funzione vale rispettivamente 3
e 77/27 2.85.
23
Relativamente alla frontiera, se x
2
+y
2
= 1 la funzione vale 3 +x
3
1 = 2 x
3
che ha
minimo in x = 0 e massimo in x = 1 (si ricordi che possiamo prendere in considerazione
soltanto valori di x che appartengano a S). Se x = 0, x
2
+y
2
= 1 implica y = 1: troviamo
cos` i due punti (0, 1) e (0, 1), dove la funzione vale comunque 2. Se x = 1, x
2
+ y
2
= 1
implica y = 0 e la funzione vale 3.
Inne, se x = 0, la funzione vale 3 y
2
che ha minimo in y = 1 e massimo in y = 0,
dove vale rispettivamente 2 e 3.
In conclusione i punti di massimo (nei quali la funzione vale 3) sono (0, 0) e (1, 0), mentre
i punti di minimo (nei quali la funzione vale 2) sono (0, 1) e (0, 1).
17.13 [612.3] Supponete che la funzione h(x, y) = x
2
y(x y 1) sia denita su un dominio
costituito dallinsieme di tutti i punti (x, y) tali che 1 x 2 e 0 y x 1. Dimostrate
che h ammette estremi globali e determinateli.
Soluz.: La funzione `e continua ed il dominio `e compatto. Dunque il teorema di Weierstrass
garantisce lesistenza dei punti estremi globali. Per trovarli, suddividiamo la ricerca tra
punti interni e punti di frontiera del dominio, costituito dal triangolo che ha per vertici
i punti (1, 0), (2, 0) e (2, 1). Le due derivate parziali sono h

1
= xy [3x 2y 2] e h

2
=
x
2
[x 2y 1]. Poiche x = 0 non appartiene al dominio e y = 0 non `e un punto interno,
lunica soluzione potenzialmente associata ad un punto interno si trova risolvendo il sistema
_
3x 2y 2 = 0
x 2y 1 = 0
che tuttavia fornisce x = 1/2 e y = 1/4. Questo punto non appartiene al dominio e quindi
non troviamo punti estremi interni al dominio.
Guardiamo adesso ai punti di frontiera, considerando distintamente i tre lati del triangolo
che costituisce il dominio. Per 1 x 2 e y = 0, la funzione diventa h(x, 0) = 0. Per
1 x 2 e y = x 1, la funzione diventa h(x, x 1) = 0. Inne, per x = 2 e 0 y 1,
la funzione diventa h(2, y) = 4y(1 y) che ha un punto di massimo in y = 1/2, dove la
funzione vale 1. Ne concludiamo che tutti i punti (x, y) per cui 1 x 2 e y = 0 oppure
1 x 2 e y = x 1 sono punti di minimo globali, a cui corrisponde un minimo della
funzione pari a 0. Il punto di massimo globale `e x = 2 e y = 1/2, dove la funzione assume
un valore massimo di 1.
17.14 [617.2.a,b] Trovate tutti i punti stazionari delle funzioni
f(x, y) = x
3
+y
3
3xy e g(x, y) = x
2
xy +y
2
+ 3x 2y + 1
e, se possibile, applicate le condizioni del secondo ordine per classicarli.
Soluz.: Cominciamo dalla prima funzione. Il sistema delle condizioni del primo ordine `e
_
f

1
(x, y) = 3x
2
3y = 0
f

2
(x, y) = 3y
2
3x = 0
che porge due soluzioni: x = y = 0 e x = y = 1. La matrice hessiana `e
H(x, y) =
_
6x 3
3 6y
_
24
Sostituendo x = y = 0 troviamo
H(0, 0) =
_
0 3
3 0
_
in cui |A
2
| = 9 < 0. La matrice `e indenita e quindi il punto (0, 0) `e di sella. Invece,
sostituendo x = y = 1 troviamo
H(1, 1) =
_
6 3
3 6
_
in cui |A
1
| = 6 > 0 e |A
2
| = 25 > 0. La matrice `e denita positiva e quindi il punto (1, 1) `e
di minimo locale stretto.
Passiamo alla seconda funzione. Il sistema delle condizioni del primo ordine `e
_
g

1
(x, y) = 2x y + 3 = 0
g

2
(x, y) = x + 2y 2 = 0
che porge la soluzione x = (4/3) e y = 1/3. La matrice hessiana `e
H(x, y) =
_
2 1
1 2
_
per ogni x, y. Poiche |A
1
| = 2 > 0 e |A
2
| = 3 > 0, la matrice `e denita positiva per ogni
x, y e quindi la funzione `e strettamente convessa. Ne segue che il punto (4/3, 1/3) `e di
minimo assoluto stretto.
17.15 Determinate i due punti stazionari della funzione
f(x, y) = x
3
y
3
+ 9xy
e classicateli. Uno dei due punti stazionari risulta di minimo locale: dimostrate che tuttavia
esso non `e un punto di minimo globale per la funzione.
Soluz.: Eguagliando a zero il gradiente troviamo il sistema di due equazioni
_
3x
2
+ 9y = 0
3y
2
+ 9x = 0
che ammette le due soluzioni (0, 0) e (+3, 3). La matrice hessiana della funzione `e
H(x, y) =
_
6x 9
9 6y
_
.
Poiche H(0, 0) `e indenita, il punto (0, 0) `e di sella. Poiche H(+3, 3) `e denita positiva,
il punto (+3, 3) `e di minimo locale con f(+3, 3) = 27. Tuttavia, poiche per x = 0 e
y + la funzione f(x, y) , essa non ammette un minimo globale.
25
17.16 [617.2.d] Trovate tutti i punti stazionari della funzione
f(x, y) =
_
1 x
2
y
2
+x
2
2y
2
e, se possibile, applicate le condizioni del secondo ordine per classicarli.
Soluz.: Dopo qualche manipolazione algebrica, la condizione necessaria del primo ordine
porge il sistema
2x
_
1
1
2
_
1 x
2
y
2
_
= 0
2y
_
2
1
2
_
1 x
2
y
2
_
= 0
E evidente che lespressione in parentesi nella seconda equazione `e sempre strettamente ne-
gativa. Quindi lunico modo per soddisfare la seconda equazione `e porre y = 0. Sostituendo
nella prima equazione, questa si riduce a
2x
_
1
1
2

1 x
2
_
= 0
che `e soddisfatta per x = 0 oppure per x =

3/2. Quindi i punti stazionari della funzione


sono tre: (0, 0), (

3/2, 0) e (

3/2, 0).
Per classicarli, ricaviamo la matrice hessiana
Hf(x, y) =
_
2
1y
2
(1x
2
y
2
)
3/2

xy
(1x
2
y
2
)
3/2

xy
(1x
2
y
2
)
3/2
4
1y
2
(1x
2
y
2
)
3/2
_
Sostituendo il primo punto stazionario, troviamo che
Hf(0, 0) =
_
1 0
0 5
_
`e indeterminata e quindi il punto `e di sella. Sostituendo il secondo punto stazionario,
troviamo che
Hf(

3/2, 0) =
_
6 0
0 12
_
`e denita negativa e quindi il punto `e di massimo locale. Sostituendo il terzo punto
stazionario, troviamo che
Hf(

3/2, 0) =
_
6 0
0 12
_
`e ancora denita positiva e quindi il punto `e di minimo locale.
17.17 [617.3.a] Determinate per quali valori di a, b e c la funzione
f(x, y) = ax
2
y +bxy + 2xy
2
+c
26
ha un punto di minimo locale nel punto (2/3, 1/3) ed assume ivi un valore di minimo locale
pari a 1/9.
Soluz.: Le condizioni del primo ordine sono
_
2axy +by + 2y
2
= 0
ax
2
+bx + 4xy = 0
che sono soddisfatte nel punto (x = 2/3, y = 1/3) se
_
(4/9)a + (1/3)b + (2/9) = 0
(4/9)a + (2/3)b + (8/9) = 0
,
da cui segue a = 1 e b = 2. In corrispondenza a questi valori di a e b, lHessiano nel punto
(x = 2/3, y = 1/3) `e
_
2/3 2/3
2/3 8/3
_
,
che risulta denito positivo. Dunque il punto trovato `e eettivamente di minimo loca-
le. Sostituendo i valori di a e b trovati, imponiamo leguaglianza f(2/3, 1/3) = 1/9 e
determiniamo c = 1/27.
17.18 [617.6] Considerate le tre funzioni:
(i) z = x
4
y
4
; (ii) z = x
4
+y
4
; (iii) z = x
3
+y
3
.
Dimostrate che per ciascuna di esse lorigine `e un punto stazionario (quindi la condizione
del primo ordine `e soddisfatta) ma il determinante dellHessiano calcolato nellorigine `e
nullo (quindi la condizione del secondo ordine non `e conclusiva). Studiando direttamente
le funzioni, dimostrate che lorigine `e un punto di massimo per (i), `e un punto di minimo
per (ii) ed `e un punto di sella per (iii).
Soluz.: Il calcolo del gradiente e dellHessiano `e elementare, cos` come le veriche richieste.
Ci limitiamo alle dimostrazioni richieste nellultimo punto. Per la (ii), si osservi che essa `e
somma di due funzioni nonnegative e quindi risulta essa stessa nonnegativa; poiche nellori-
gine essa assume valore nullo, questo `e di necessit`a il valore minimo che pu`o assumere. Per
la (i), basta osservare che essa `e lopposto della (ii); pertanto, essa assume valore massimo
dove la (i) assume valore minimo. Per la (iii), si osservi che per valori strettamente positivi
(rispettivamente, strettamente negativi) di x e y essa assume valori strettamente positivi
(rispettivamente, strettamente negativi); quindi, in un intorno dellorigine, essa assume sia
valori minori sia valori maggiori di zero.
17.19 [631.1] Stabilite se la funzione f(x, y, z) = (x + 2y + 3z)
2
`e convessa.
Soluz.: La funzione proposta `e convessa perche `e una trasformazione convessa di una fun-
zione lineare. (Vedi Proposizione 17.19 a p. 629 del testo.) Un altro modo per raggiungere
questa conclusione `e studiare lHessiano, che risulta ovunque semidenito positivo.
27
17.20 Determinate se la funzione f(x, y, z) = 3|x| + 5|y| + 2|z| `e concava o convessa (o
nessuna delle due cose).
Soluz.: Ricordando che la funzione valore assoluto `e convessa, basta osservare che la
funzione proposta `e una combinazione lineare con pesi positivi di tre funzioni convesse per
concludere che `e anchessa convessa.
17.21 Date le due funzioni f(x, y) = 3x 2y e g(x, y) = 5x + 4y, stabilite se la funzione
h(x, y) = max{f(x, y), g(x, y)} `e concava, convessa o nessuna delle due.
Soluz.: Le funzioni f(x, y) e g(x, y) sono lineari (e quindi sia concave sia convesse). Quindi
h(x, y) `e il massimo di due funzioni convesse, e pertanto `e convessa.
17.22 Sia f(x) una funzione denita su R, concava, due volte dierenziabile. Quali altre
ipotesi sono necessarie per garantire che 1/f sia una funzione convessa?
Soluz.: Anzitutto supponiamo f(x) = 0 per ogni x in modo da garantire che 1/f risulti
sempre denita. Successivamente, osserviamo che le ipotesi del problema assicurano che 1/f
sia anchessa due volte dierenziabile. Quindi possiamo rispondere al quesito semplicemente
studiando quali ipotesi sono necessarie per garantire che la derivata seconda di 1/f sia
positiva.
Eettuando il calcolo, troviamo che la derivata prima di 1/f `e

x
1
f(x)
=
f

(x)
f
2
(x)
Derivando questultima, troviamo che la derivata seconda di 1/f `e

2
x
2
1
f(x)
=
f

(x)f
2
(x) 2f(x)[f

(x)]
2
f
4
(x)
Questa espressione `e positiva se e solo se il numeratore `e negativo. Quindi occorre richiedere
che valga f

(x)f
2
(x) 2f(x)[f

(x)]
2
per ogni x.
17.23 Utilizzate la caratterizzazione del primo ordine per vericare che la funzione f(x, y) =
y x
2
`e concava.
Soluz.: La caratterizzazione a cui facciamo riferimento stabilisce che una funzione die-
renziabile f(x, y) `e concava se e solo se, per ogni (x
0
, y
0
) nel dominio di f, abbiamo
f(x
0
, y
0
) +f

1
(x
0
, y
0
)(x x
0
) +f

2
(x
0
, y
0
)(y y
0
) f(x, y).
Sostituendo la funzione data, occorre vericare che
(y
0
x
2
0
) 2x
0
(x x
0
) + (y y
0
) y x
2
.
Svolgendo i calcoli, questa equivale a (x
0
x)
2
0, che ovviamente risulta sempre soddi-
sfatta. Quindi la funzione proposta `e eettivamente concava.
28
17.24 [635.3] Stabilite per quali valori del parametro a la funzione
f(x, y) = 6x
2
+ (2a + 4)xy y
2
+ 4ay
risulta concava oppure convessa oppure ne concava ne convessa.
Soluz.: La matrice hessiana `e H =
_
12 2a + 4
2a + 4 2
_
. Poiche f

11
ed f

22
sono strettamente
negative, la funzione non pu`o essere convessa. Completando le condizioni necessarie e
sucienti, la funzione risulta concava se detH 0, ovvero se 24 (2a + 4)
2
0, che
corrisponde ad 2

6 a 2 +

6. Per gli altri valori di a, la funzione non `e ne


convessa ne concava.
17.25 [636.6] Trovate il pi` u grande dominio convesso in R
2
sul quale la funzione
f(x, y) = x
2
y
2
xy x
3
risulti concava.
Soluz.: Si ricordi che una funzione due volte dierenziabile `e concava se e solo se la sua
matrice hessiana `e semidenita negativa. Per la funzione in esame, la matrice hessiana
risulta
Hf(x, y) =
_
2 6x 1
1 2
_
Questa matrice `e semidenita negativa se e solo se risulta simultaneamente che il primo
minore principale `e negativo ed il secondo minore principale `e positivo. In termini algebrici,
occorre avere 2 6x 0 e 12x 5 0. Risolvendo il sistema formato da queste due
disequazioni, troviamo che il dominio pi` u grande corrisponde a x 5/12.
17.26 [642.1] La funzione
f(x
1
, x
2
, x
3
) = x
2
1
+x
2
2
+ 3x
2
3
x
1
x
2
+ 2x
1
x
3
+x
2
x
3
ammette un solo punto stazionario. Dimostrate che esso `e un punto di minimo locale.
Soluz.: Il sistema delle condizioni del primo ordine denisce un sistema lineare omogeneo
la cui unica soluzione `e x
1
= x
2
= x
3
= 0. La matrice hessiana della funzione `e
H(x
1
, x
2
, x
3
) =
_
_
2 1 2
1 2 1
2 1 6
_
_
e risulta denita negativa. Pertanto lorigine `e un punto di minimo locale.
17.27 [642.2.b] Classicate i punti stazionari della funzione f(x, y, z) = x
3
+y
3
+z
3
9xy
9xz + 27.
29
Soluz.: Le tre condizioni del primo ordine sono
f

x
= 0 : 3x
2
9y 9z = 0 (1)
f

y
= 0 : 3y
2
9x = 0 (2)
f

z
= 0 : 3z
2
9x = 0 (3)
Eguagliando la (2) e la (3) segue y
2
= z
2
. Quindi deve essere y = z oppure y = z. Nel
primo caso, sostituendo x = y
2
/3 dalla (2) nella (1), ricaviamo (y
4
/3) 18y = 0, ovvero
y(y
3
54) = 0, da cui y = 0 oppure y = 3
3

2. Le due soluzioni risultanti sono x = y = z = 0


e x = 3
3

4, y = z = 3
3

2. Nel secondo caso, con analoga sostituzione, troviamo (y


4
/3) = 0
da cui si ritrova la soluzione nulla gi`a individuata. Quindi i punti stazionari sono due.
Per classicarli, scriviamo lhessiano della funzione obiettivo
Hf(x, y, z) = 3
_
_
2x 3 3
3 2y 0
3 0 2z
_
_
Si noti che lhessiano `e il prodotto di 3 per una matrice. Tuttavia, poiche 3 `e positivo e
siamo interessati soltanto al segno dei minori, nei calcoli che seguono facciamo riferimento
per semplicit`a soltanto ai minori principali di linea della matrice (e ignoriamo il 3).
Nel primo punto stazionario, lhessiano diventa
Hf(0, 0, 0) = 3
_
_
0 3 3
3 0 0
3 0 0
_
_
che ha il secondo minore principale di linea negativo. Quindi lorigine `e un punto di sella.
Nel secondo punto stazionario, lhessiano vale
Hf(3
3

4, 3
3

2, 3
3

2) = 3
_
_
6
3

4 3 3
3 6
3

2 0
3 0 6
3

2
_
_
I cui tre minori principali di linea (ignorando il 3) valgono rispettivamente 18
3

2 > 0, 13 > 0
e 36
3

2 > 0. Essendo tutti strettamente positivi, lhessiano risulta denito positivo e quindi
il punto stazionario (3
3

4, 3
3

2, 3
3

2) `e un punto di minimo locale.


17.28 Unimpresa produce un unico bene mediante due fattori secondo la funzione di pro-
duzione Q = x
1/4
y
1/4
. Inoltre, vende il prodotto al prezzo unitario di un euro, mentre
ciascuno dei due fattori ha un prezzo unitario di 4 euro. Determinate la combinazione di
fattori che massimizza il protto.
Soluz.: La funzione di protto `e
(x, y) = x
1/4
y
1/4
(4x + 4y)
e va massimizzata sotto il vincolo x 0, y 0. Si noti che x
1/4
y
1/4
`e concava perche `e una
funzione di Cobb-Douglas in cui la somma degli esponenti `e inferiore a 1. Dal momento che
30
4x+4y `e una funzione lineare, la funzione di protto risulta concava e quindi la condizione
del primo ordine `e necessaria e suciente per risolvere il problema di massimo. Essa porge

x
= 0 : (1/4)x
3/4
y
1/4
4 = 0

y
= 0 : (1/4)x
1/4
y
3/4
4 = 0
ovvero

x
= 0 : x
3/4
y
1/4
= 16

y
= 0 : x
1/4
y
3/4
= 16
Eguagliando il lato sinistro delle due equazioni, troviamo x = y. Sostituendo questa egua-
glianza nella prima equazione, troviamo x

= 1/256. Sostituendo nella seconda equazione,


y

= 1/256.
17.29 [649.1.b] Stabilite se la funzione f(x, y) = ye
x
(con y > 0) `e quasiconcava.
Soluz.: La funzione data `e il prodotto di due funzioni positive e crescenti, quindi `e
quasiconcava. Un altro modo per ottenere questo risultato `e esaminare lHessiano orlato

H(x, y) =
_
_
0 ye
x
e
x
ye
x
ye
x
e
x
e
x
e
x
0
_
_
i cui minori principali di linea risultano |

H
2
| = y
2
e
2x
< 0 e |

H
3
| = ye
3x
> 0, per ogni x
e per ogni y > 0. In base alla condizione suciente di cui al Teorema 17.17 di p. 647, la
funzione `e quasiconcava.
17.30 [649.3] Esibite un controesempio dal quale risulti che la somma di due funzioni
quasiconcave non `e necessariamente quasiconcava.
Soluz.: Le due funzioni e
x
ed e
x
sono strettamente monotone e dunque quasiconcave.
Tuttavia, la somma f(x) = e
x
+ e
x
ha un punto di minimo globale stretto nel punto
interno x = 0 e quindi non `e quasiconcava.
17.31 [649.7] Supponete che F(x, y) sia una funzione di classe C
2
(ovvero, dierenziabile
due volte con continuit`a) e che lequazione F(x, y) = c denisca implicitamente una funzione
y = g(x) anchessa di classe C
2
. Dimostrate che se F `e quasiconcava e F

2
(x, y) > 0, allora
g `e convessa.
Soluz.: Con alcune manipolazioni algebriche, la derivata seconda della funzione implicita
denita da F(x, y) = c pu`o essere scritta come
g

(x) =
1
(F

2
)
3

0 F

1
F

2
F

1
F

11
F

12
F

2
F

21
F

22

.
31
Poiche F

2
(x, y) > 0, il segno della derivata seconda di g(x) `e lo stesso di quello del minore
principale di ordine 3 dellHessiano orlato di F. Daltra parte, sappiamo dalla condizione
necessaria di quasiconcavit`a che i due minori principali di ordine k = 2 e k = 3 dellHessiano
orlato di F devono avere segno rispettivamente negativo e positivo. Quindi, il segno di g

(x)
`e positivo e la funzione g `e convessa.
18 Ottimizzazione vincolata
18.1 Risolvete il problema di minimizzare f(x, y) = (x 2)
2
+ (y 1)
2
sotto il vincolo
y x = 0. (Osservate che ci`o equivale a determinare il punto sulla bisettrice pi` u vicino al
punto x
0
= 2, y
0
= 1.)
Soluz.: Procediamo per sostituzione. Poiche il vincolo impone y = x, la funzione obiettivo
diventa (x2)
2
+(x1)
2
= 2x
2
6x+5. Questa funzione `e una parabola convessa: quindi
la condizione del primo ordine 4x 6 = 0 `e necessaria e suciente per individuare il punto
di minimo globale, che risulta x = 3/2 e y = 3/2.
18.2 [654.2] Risolvete il problema di ottimizzazione vincolata
max f(x, y) = 3xy t.c. x
2
+y
2
= 8.
Soluz.: Applicando il metodo di Lagrange, otteniamo il sistema
_
_
_
3y 2x = 0
3x 2y = 0
x
2
+ y
2
= 8
che ammette quattro soluzioni: x = y = 2, x = y = 2, x = 2 e y = 2, x = 2 e y = 2.
Un modo molto pi` u rapido di pervenire alla stessa conclusione consiste nellosservare che
il problema `e simmetrico in (x, y). Quindi la soluzione deve trovarsi in un punto dove x = y.
Sostituendo questo valore nel vincolo, si trovano i quattro punti stazionari gi`a individuati
con il metodo di Lagrange.
Per il teorema di Weierstrass, il problema ammette una soluzione che quindi possiamo
determinare per ispezione. Sostituendo i quattro punti sospetti trovati, troviamo f(2, 2) =
f(2, 2) = 12 e f(2, 2) = f(2, 2) = 12. Quindi i due punti di massimo globale sono
x = y = 2 e x = y = 2.
18.3 [654.3] Risolvete il problema di ottimizzazione vincolata
max f(x, y) = 10x
1/2
y
1/2
t.c. 2x + 4y = 9.
Soluz.: Possiamo semplicare il problema utilizzando xy come funzione obiettivo da mas-
simizzare. Esplicitando x = (9 4y)/2 dal vincolo, basta risolvere il problema di massi-
mizzazione libera max[(9 4y)/2]y, che porge y

= 9/8. Sostituendo nel vincolo originale,


32
troviamo x

= 9/4. Sostituendo la coppia (x

, y

) nella formulazione originale del problema,


il massimo risulta 45

2/4.
18.4 Massimizzate la funzione f(x, y, z) = yz +xz sotto i vincoli y
2
+z
2
= 1 e xz = 3.
Soluz.: Sostituendo il vincolo xz = 3 nella funzione obiettivo, possiamo riformulare il
problema come quello di massimizzare yz + 3 sotto il vincolo y
2
+z
2
= 1.
La Lagrangiana di questo problema `e L(y, z; ) = yz + 3 (y
2
+ z
2
1) da cui si
ricavano le condizioni del primo ordine
_
_
_
z 2y = 0
y 2z = 0
y
2
+z
2
= 1
Sommando la prima e la seconda equazione, troviamo (1 2)(y +z) = 0. Studiamo sepa-
ratamente i due casi. Quando (1 2) = 0, risulta immediatamente = 1/2. Sostituendo
nella prima o nella seconda equazione, ricaviamo y = z che, sostituito a sua volta nella
terza equazione, porge y = z =

2/2 oppure y = z =

2/2. Se invece y + z = 0,
abbiamo y = z che, sostituito nella terza equazione, porge y =

2/2 e z =

2/2 op-
pure y =

2/2 e z =

2/2. Calcolando il valore della funzione obiettivo nei quattro
punti sospetti cos` trovati, troviamo che il massimo globale `e raggiunto in y = z =

2/2
e in y = z =

2/2. Ritornando al problema originale (dobbiamo ancora determinare x,


infatti), sfruttiamo lequazione xz = 3 per concludere che i punti di massimo globale sono
(x = 3

2), y =

2/2, z =

2/2) e (x = 3

2, y =

2/2, z =

2/2).
Esiste una scorciatoia ecace per raggiungere lo stesso risultato evitando lo studio
della condizioni del primo ordine. Poiche la formulazione di questo problema `e simmetrica,
possiamo ulteriormente semplicarlo imponendo y = z e cercando il massimo di y
2
sotto il
vincolo 2y
2
= 1 da cui si trova banalmente y =

2/2. Conseguentemente, ricaviamo per


sostituzione che i punti di massimo del problema originale sono (x = 3

2), y =

2/2, z =

2/2) e (x = 3

2, y =

2/2, z =

2/2).
18.5 [661.5] Considerate il problema
max f(x, y) = 10x
1/2
y
1/3
t.c. 2x + 4y = m.
Scrivete le condizioni necessarie di ottimo e risolvetele rispetto a x, y, in funzione di m > 0.
Vericate che
df

(m)
dm
= (m).
Soluz.: Le condizioni necessarie sono
5x
1/2
y
1/3
= 2
10
3
x
1/2
y
2/3
= 4
2x + 4y = m
33
Dividendo la prima equazione per la seconda si ottiene 3y = x. Sostituendo nella terza equa-
zione, troviamo y

(m) = m/10. Poiche 3y = x, ne segue x

(m) = (3/10)m. Sostituendo i


valori trovati per x

e y

nella prima equazione, risulta


(m) =
5
2

3

_
10
m
_
1/6
.
Inne, calcoliamo
f

(m) = f(x

(m), y

(m)) =

3 10
1/6
m
5/6
da cui segue
df

(m)
dm
=
5
2

3

_
10
m
_
1/6
= (m).
18.6 [661.6] Considerate il problema: max U(x, y) = 100 e
x
e
y
sotto il vincolo
px +qy = m. Scrivete le condizioni necessarie per la soluzione del problema con il metodo
Lagrangiano e trovate x e y in funzione di p, q, ed m. Dimostrate che x e y sono funzioni
omogenee di grado 0 in p, q ed m. Spiegate come si potrebbe arrivare a questa conclusione
dallesame diretto del solo problema di massimizzazione.
Soluz.: Le condizioni necessarie sono
_
_
_
e
x
= p
e
y
= q
px +qy = m
Poiche q = 0 (altrimenti sarebbe impossibile soddisfare la seconda equazione), possiamo
dividere la prima equazione per la seconda in modo da ottenere e
yx
= (p/q), ovvero
y = x + log(p/q). Sostituendo nella terza equazione, si ricava
x(p, q, m) =
mq log(p/q)
p +q
e dunque
y(p, q, m) =
m+p log(p/q)
p +q
.
E immediato vericare per sostituzione che queste due funzioni sono omogenee di grado
zero. Alla stessa conclusione si pu`o giungere direttamente osservando che, se si moltiplicano
p, q, m per la stessa costante t = 0, il problema di massimizzazione non cambia e quindi i
suoi punti di massimo devono restare gli stessi.
18.7 [662.2.a,b] Considerate il problema
min (x 1)
2
+y
2
t.c. y
2
8x = 0
34
(a) Cercate di risolverlo sostituendo la variabile y. Poi riprovate sostituendo la variabile
x. Commentate.
(b) Risolvete il problema usando il metodo di Lagrange.
Soluz.: (a) Se sostituiamo y
2
= 8x nella funzione obiettivo, otteniamo la funzione qua-
dratica (x 1)
2
+ 8x. Questa funzione `e convessa, quindi la condizione del primo ordine
`e necessaria e suciente per la ricerca del punto di minimo assoluto. Eguagliando a zero
la derivata prima, otteniamo 2x + 6 = 0 da cui risulta x

= 3. Tuttavia, in x

= 3 il
vincolo y
2
8x = 0 non risulta mai soddisfatto e quindi la soluzione non `e accettabile. Per
questa via non si ottiene alcuna soluzione al problema di minimizzazione vincolato.
Se invece sostituiamo x = y
2
/8 nella funzione obiettivo, otteniamo la funzione (y
2
/8
1)
2
+y
2
. Eguagliando a zero la derivata prima, otteniamo (y
3
24y)/16 = 0 da cui risulta
y

1
= 0 oppure y

2
=

24. Sostituendo questi valori nellequazione che denisce il vincolo,
troviamo x

1
= 0 oppure x

2
= 3. Confrontando i valori della funzione obiettivo nei due
punti, la coppia (x

1
= 0, y

1
= 0) risulta lunico candidato ad essere un punto di minimo
assoluto.
La spiegazione dei due diversi risultati risiede nellosservazione che il vincolo del proble-
ma impone (implicitamente) che sia x 0. Nel primo caso, quando sostituiamo y, perdiamo
traccia del vincolo. Se ne teniamo conto e proviamo a minimizzare la funzione (x1)
2
+8x
sotto il vincolo x 0, troviamo la (corretta) soluzione (x

= 0, y

= 0).
(b) La Lagrangiana risulta L(x, y; ) = (x 1)
2
+ y
2
(y
2
8x). La condizione del
primo ordine risulta
2(x 1) 8 = 0
2y 2y = 0
y
2
8x = 0
da cui ricaviamo x = 0, y = 0 e = 0.
18.8 [674.5] Risolvete il problema: min x
2
2x+2y
2
+z
2
+z sotto i due vincoli x+y+z = 1
e 2x y z = 5.
Soluz.: Sommando tra loro i due vincoli, troviamo 3x = 6 da cui segue che x

= 2.
Sostituendo questo valore, possiamo limitarci a risolvere il problema di min 2y
2
+ z
2
+ z
sotto il vincolo y+z = 1. Procedendo con il metodo di Lagrange o per sostituzione diretta
del vincolo, troviamo y

= (1/6) e z

= (5/6). Il punto (2, 1/6, 5/6) cos` trovato `e


certamente di minimo perche la funzione obiettivo `e convessa e linsieme ammissibile `e
convesso.
18.9 [674.8] Un classico problema in statistica richiede di determinare
min a
2
1
x
2
1
+a
2
2
x
2
2
+. . . +a
2
n
x
2
n
t.c. x
1
+x
2
+. . . +x
n
= 1.
Risolvete questo problema, supponendo a
i
= 0 per ogni i e dando per scontato che esso
ammetta soluzione.
35
Soluz.: Impostando la lagrangiana, otteniamo un sistema composto dalle n equazioni
2a
2
i
x
i
= per i = 1, 2, . . . , n ed il vincolo x
1
+x
2
+. . . +x
n
= 1. Riscrivendo x
i
= /(2a
2
i
)
per ogni i e sostituendo nel vincolo, troviamo
=
2

n
k=1
(1/a
2
k
)
.
Sostituendo il valore di appena trovato in x
i
= /(2a
2
i
) troviamo
x

i
=
1
a
2
i

n
k=1
(1/a
2
k
)
=
(1/a
2
i
)

n
k=1
(1/a
2
k
)
per i = 1, 2, . . . , n. Il valore minimo risulta dunque 1/[

n
k=1
(1/a
2
k
)].
18.10 [678.2] Considerate il problema di massimo vincolato
max f(x, y, z) := 4z x
2
y
2
z
2
t.c. g(x, y, z) := z xy = 0
(a) Applicate il metodo di Lagrange e scrivete le condizioni necessarie di ottimo del primo
ordine. Determinate tutte le triple (x, y, z) che soddisfano le condizioni necessarie.
(b) Il punto (1, 1, 1) `e un punto di massimo. Determinate un valore approssimato per la
variazione nel massimo di f se modichiamo il vincolo da z xy = 0 a z xy = 0.1.
Soluz.: Le condizioni necessarie sono
_

_
(A) 2x +y = 0
(B) 2y +x = 0
(C) 4 2z = 0
(D) z xy = 0
Sommando (A) e (B) troviamo ( 2)(x +y) = 0 da cui segue = 2 o x = y.
Supponiamo = 2. Sostituendo in (C) troviamo z = 1 e sostituendo in (A) troviamo
x = y. Combinando questa informazione con xy = 1 (che ricaviamo da (D)), si ha x = 1 e
y = 1 oppure x = 1 e y = 1. Quindi per questa via troviamo due soluzioni del sistema:
(x = 1, y = 1, z = 1, = 2) oppure (x = 1, y = 1, z = 1, = 2).
Supponiamo adesso x = y. Sostituendo in (A) troviamo x(2 + ) = 0, da cui segue
x = 0 oppure = 2. Supponiamo x = 0. Da (B) segue y = 0 e da (D) z = 0. Inne,
da (C) segue = 4. Questo porge come terza soluzione (x = 0, y = 0, z = 0, = 4).
Supponiamo invece = 2. Da (C) segue z = 3. Sostituendo in (D) troviamo xy = 3 che
insieme a x = y darebbe y
2
= 3. Poiche questa equazione non ammette soluzione, non
troviamo nuove triple.
Il valore del moltiplicatore corrisponde al prezzo-ombra del vincolo. Poiche nel punto
(x = 1, y = 1, z = 1) la funzione vale f(1, 1, 1) = 1 ed il moltiplicatore = 2, possiamo
approssimare la variazione con lespressione 0.1 2 = 0.2. Quindi il massimo dovrebbe
passare allincirca da un valore di 1 ad un valore di 1.2.
36
18.11 [691.4] Considerate il problema di massimizzare f(x, y) = x + ay sotto i vincoli
x
2
+y
2
1 e x +y 0. Scrivete le condizioni necessarie del primo ordine. Determinate le
soluzioni al variare del parametro a in R.
Soluz.: La Lagrangiana di questo problema `e L(x, y; , ) = x + ay (x
2
+ y
2
1) +
(x+y). Si noti il segno diverso dei moltiplicatori, in corrispondenza del verso diverso delle
diseguaglianze vincolari a cui sono associati.
Le condizioni del primo ordine sono
_

_
1 2x + = 0
a 2y + = 0
(x
2
+y
2
1) = 0
(x +y) = 0
x
2
+y
2
1 e 0
x +y 0 e 0
Possiamo utilizzare le condizioni del primo ordine per semplicare il problema e succes-
sivamente risolverlo geometricamente. Mostriamo che non pu`o essere = 0. Infatti, se per
assurdo fosse = 0, la prima equazione diventerebbe 1 + = 0 da cui risulterebbe = 1,
che contraddice la condizione 0. Dato che = 0, la quarta equazione implica che il
vincolo x
2
+y
2
1 deve essere soddisfatto con leguaglianza.
A questo punto, pu`o essere utile identicare geometricamente la regione ammissibile,
data dal semicerchio ombreggiato in gura.
d
d
d
d
d
E
T
&%
'$
A
B
La conclusione raggiunta vale per ogni a e si interpreta geometricamente dicendo che il
punto di massimo globale si trova sulla semicirconferenza tra A e B racchiusa nella regione
situata a nord-est della bisettrice. Naturalmente, la posizione esatta del punto di massimo
dipende da a, ma sappiamo che esso deve sempre trovarsi su questa semicirconferenza.
Adesso osserviamo che la curve di livello della funzione obiettivo sono rette. Pertanto
il punto di massimo pu`o cadere in corrispondenza di un punto di tangenza tra queste
curve di livello e la semicirconferenza, oppure nei suoi punti di frontiera, che sono A =
(

2/2,

2/2) e B = (

2/2,

2/2).
Se il punto di massimo cade in un punto di tangenza, la pendenza delle curve di livello
(che `e 1/a) deve eguagliare la pendenza della semicirconferenza (che `e x/y). Questo
porge lequazione y = ax che, combinata con x
2
+y
2
= 1 fornisce la soluzione
x =
_
1
1 +a
2
e y =
_
a
1 +a
2
Se il punto di massimo cade invece in un punto di frontiera, esso deve essere A e B.
37
Ci resta da determinare per quali valori di a la soluzione del problema `e in un punto
di tangenza oppure in A oppure in B. (Per farlo, conviene disegnarsi alcune curve di
livello.) Per raorzare lintuizione, cominciamo da tre casi particolari. Se a = 0, la funzione
obiettivo diventa semplicemente x, che ha massimo in x = 1 e y = 0. Se a = 1, le curve di
livello della funzione obiettivo sono perpendicolari alla bisettrice principale e quindi c`e un
massimo nel punto di tangenza corrispondente a B. Se a +, le curve di livello tendono
a diventare orizzontali ed il massimo si ha in x = 0, y = 1. Questo ci suggerisce che al
crescere di a, il massimo si sposta sulla semicirconferenza in senso antiorario da B verso il
punto x = 0, y = 1.
Poiche per a = 1 il punto di massimo `e nel punto di tangenza B, ne concludiamo che
per a < 1 il punto di massimo `e ancora in B (che per`o adesso non `e punto di tangenza).
Per a in [1, +), invece, il punto di massimo `e dato da
x =
_
1
1 +a
2
e y =
_
a
1 +a
2
18.12 (a) Trovate il minimo della funzione f(x, y) = x
2
2y sotto il vincolo x
2
+y
2
1.
(b) Ripetete lesercizio precedente aggiungendo come ulteriori vincoli x 0 e y 0.
Soluz.: (a) Risolviamo lesercizio senza ricorrere al metodo di Kuhn-Tucker. Linsieme
ammissibile `e formato dal cerchio di raggio unitario. Allinterno dellinsieme ammissibile, la
funzione obiettivo `e crescente in |x| e decrescente in y quindi per minimizzarla `e suciente
minimizzare |x| e massimizzare y. Relativamente allinsieme ammissibile, il punto x =
0, y = 1 minimizza |x| e simultaneamente massimizza y. Quindi esso `e il punto di minimo
globale cercato.
(b) I due ulteriori vincoli non escludono il punto di minimo gi`a trovato. Quindi la soluzione
rimane la stessa.
18.13 Considerate il problema di massimo vincolato
max f(x, y, z) := x
2
+y
2
+z
2
2x 4y 6z
sotto i vincoli
x +y +z 12, x 0, y 0 z 0
(a) Scrivete le condizioni di Kuhn-Tucker del primo ordine.
(b) Stabilite quale dei seguenti punti soddisfa le condizioni di Kuhn-Tucker: A = (1, 2, 0),
B = (4, 2, 0), C = (3, 4, 5) e D = (12, 0, 0).
Soluz.: (a) La Lagrangiana risulta
L(x, y, z) = x
2
+y
2
+z
2
2x 4y 6z (x +y +z 12) +
1
x +
2
y +
3
z.
Le condizioni di Kuhn-Tucker si ottengono eguagliando a zero il gradiente della Lagrangiana
L

x
= 2x 2 +
1
= 0 (4)
L

y
= 2y 4 +
2
= 0 (5)
L

z
= 2z 6 +
3
= 0 (6)
38
trascrivendo i vincoli
x +y +z 12 (7)
x 0 (8)
y 0 (9)
z 0 (10)
e riportando le condizioni di complementariet`a
(x +y +z 12) = 0 e 0 (11)

1
x = 0 e
1
0 (12)

2
y = 0 e
2
0 (13)

3
z = 0 e
3
0. (14)
(b) Per ciascuno dei punti proposti si tratta di determinare se esistono valori dei moltipli-
catori che, insieme ai valori dati per x, y, z, soddisfano il sistema formato da (4)(14).
Cominciamo dal punto A. In questo punto, i primi tre vincoli non sono stringenti e
quindi da (11)(13) risulta =
1
=
2
= 0. Sostituendo, (6) implica
3
= 6. Questi valori
dei moltiplicatori, insieme a x = 1, y = 2, z = 0 soddisfano il sistema. Quindi A soddisfa le
condizioni di Kuhn-Tucker.
Passiamo a B. Di nuovo, i primi tre vincoli non sono stringenti e quindi da (11)(13)
risulta =
1
=
2
= 0. Sostituendo, (4) implica x = 1, che contraddice x = 4. Quindi B
non soddisfa le condizioni di Kuhn-Tucker.
Nel punto C, solo il primo vincolo `e stringente. Quindi (12)(14) implica
1
=
2
=

3
= 0. Sostituendo in (4), troviamo = 4 che soddisfa anche (5) e (6). Questi valori dei
moltiplicatori, insieme a x = 3, y = 4, z = 5 soddisfano il sistema. Quindi C soddisfa le
condizioni di Kuhn-Tucker.
Nel punto D, solo il vincolo di positivit`a per x non `e stringente. Quindi (12) implica

1
= 0. Sostituendo in (4), troviamo = 22. Sostituendo in (5) e (6), troviamo
2
= 26
e
3
= 28. Questi valori dei moltiplicatori, insieme a x = 12, y = 0, z = 0 soddisfano il
sistema. Quindi D soddisfa le condizioni di Kuhn-Tucker.
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