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Esercizio 1. Siano p0 e p1 due punti distinti di P2 (R).

Poniamo
P2 (R) ⊔ [0, 1]
X=

dove ∼ è la seguente relazione di equivalenza:


x = y
x ∼ y ⇔ x = p0 ∈ P2 (R) e y = 0 ∈ [0, 1]


x = p1 ∈ P2 (R) e y = 1 ∈ [0, 1].
(Oppure le stesse condizioni con x ed y scambiati.) Consideriamo su X la
topologia quoziente, ossia la topologia tale che la proiezione canonica π :
X ⊔ [0, 1] → X sia una identificazione.
1. Calcolare π1 (X).
2. Descrivere almeno due rivestimenti doppi (cioè di grado 2) di X non
omeomorfi fra di loro.
3. Identificare il rivestimento universale di X.

Esercizio 2. Poniamo
Sx = {(x, y, z) : y = z = 0, x ≥ 0}
Sy = {(x, y, z) : x = z = 0, y ≥ 0}
Sz = {(x, y, z) : x = y = 0, z ≥ 0}
Y = Sx ∩ Sy ∪ Sz .
E = S 1 × {0}.
1. Calcolare il gruppo fondamentale di R3 \ E.
2. Calcolare il gruppo fondamentale di R3 \ Y .

Esercizio 3. Poniamo
p
T = {((x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 − 3)2 + z 2 = 1}
S 2 = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 1}
A = {(x, y, z) ∈ R3 : 1 ≤ x2 + y 2 ≤ 2 e z = 0}
X = T ∪ A ∪ S 2.
Osserviamo che T è l’insieme ottenuto ruotando attorno all’asse delle z il
cerchio C = {(y, z) : (y − 3)2 + z 2 = 1}.
1. Dimostrare che X è connesso per archi.
2. Calcolare il gruppo fondamentale di X.

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Esercizio 4. Poniamo

S 3 = {(x, y, z, t) ∈ R4 : x2 + y 2 + z 2 + t2 = 1} (1)
C1 = S 3 ∩ {x = y = 0} C2 = S 3 ∩ {z = t = 0} (2)

X = S 3 \ C1 ∪ C2 . (3)

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X.

2. Descrivere esplicitamente dei generatori di π1 (X).

3. Dire se esistono applicazioni continue f : P2 (R) → X che non sono


omotope ad una applicazione costante.

Suggerimento: ricordarsi della parametrizzazione

ϕ : R3 → S 3 \ {(0, 0, 0, 1)} (4)


1
ϕ(u1 , u2 , u3 ) = 2 (2u1 .2u2 , 2u3 , 1 − |u|2 ). (5)
|u| + 1

Esercizio 5. Consideriamo i seguenti insiemi

C = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 = 1, |z| ≤ 1}
X =C ∪D
D = {(x, y, z) ∈ R3 : x = z = 0, |y| ≤ 1}
S1 = {(x, y) ∈ R2 : x2 + y 2 = 1, x ≥ 0}
Γ = S1 ∪ S2 .
S2 = {(x, y) ∈ R2 : x = 0}

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X e indicare un insieme di gener-


atori.

2. Calcolare il gruppo fondamentale di Γ e indicare un insieme di genera-


tori.

3. Sia f : X → Γ l’applicazione
(
(x, y) se x ≥ 0
f (x, y, z) =
(−x, y) se x ≤ 0

Dimostrare che f è continua.

4. Dire se f è omotopa ad una applicazione costante e se esiste un soll-


evamento f˜ : X → Γ e di f . (Γ
e indica il rivestimento universale di
Γ.)

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Esercizio 6. Sia

X = R3 \ {(−1, 0, 0), (0, 0, 0), (1, 0, 0)}.

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X.

2. Sia T = S 1 ×S 1 il toro bidimensionale e sia f : X → T una applicazione


continua. Dimostrare che f è omotopa ad una applicazione costante.

Esercizio 7. Consideriamo i seguenti sottoinsiemi dello spazio tridimen-


sionale:

A = {(x, y, z) ∈ R3 : (x + 2)2 + y 2 + z 2 = 1}
B = {(x, y, z) ∈ R3 : (x − 2)2 + y 2 + z 2 = 1}
C = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + (y − 1)2 = 4, z = 0, y ≥ 1}
D = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + (y + 1)2 = 4, z = 0, y ≤ −1}
E = {(x, y, z) ∈ R3 : x = 2, z = 0, −1 ≤ y ≤ 1}.

Poniamo

X =A∪C ∪D∪E
Y =A∪B∪C ∪D

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X e indicare un sistema di gener-


atori.

2. Calcolare il gruppo fondamentale di Y e indicare un sistema di gener-


atori.

3. Può esistere un rivestimento p : E → X con E omeomorfo al toro


bidimensionale T 2 = S 1 × S 1 ? Motivare la risposta.

Esercizio 8. Sia S 2 la sfera unitaria in R3 . Consideriamo i seguenti sot-


toinsiemi dello spazio tridimensionale:

A = {(x, y, z) ∈ R3 : x = y = 0, −1 ≤ z ≤ 1} X = S2 ∪ A
B = {(x, y, z) ∈ R3 : x = 0, y ≥ 0} Y = S2 ∪ B
C = {(x, y, z) ∈ R3 : x = 0, −1 ≤ y ≤ 0, z = 0} Z = S2 ∪ B ∪ C

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X e indicare un sistema di gener-


atori.

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2. Calcolare il gruppo fondamentale di Y e indicare un sistema di gener-
atori.

3. Calcolare il gruppo fondamentale di Z e indicare un sistema di gener-


atori.

4. Fra gli spazi S 2 , X, Y e Z quali sono omotopicamente equivalenti?

5. Dimostrare che ogni applicazione continua f : Y → T 2 è omotopa ad


una applicazione costante (T 2 = R2 /Z2 è il toro bidimensionale).

Esercizio 9. Poniamo Y := [−2, 2]×{(0, 0)}∪[−2, 2]×{(0, 1)}∪{(0, 1, 0)}


e X := [−2, 2]3 \ Y .

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X.

2. Ricordare la definizione di spazi omotopicamente equivalenti e dire se


X e S 1 × S 1 sono omotopicamente equivalenti oppure no (motivare
opportunamente la risposta).

Esercizio 10. Siano p e q due punti distinti di R3 . Consideriamo gli insiemi

Y = R3 − {p, q}
A = {(x, y, z) ∈ R3 : x = y = 0, z ≥ 1}
B = S 2 = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 1}
C = {(x, y, z) ∈ R3 : 4x2 + 4y 2 + (2z − 1)2 = 1}
X = A ∪ B ∪ C.

1. X ed Y sono omotopicamente equivalenti?


Svolgimento: Sia X che Y si retraggono sul bouquet di due sfere.
Dunque sono omotopicamente equivalenti.

2. Calcolare il gruppo fondamentale di X.


Svolgimento: Per il teorema di Seifert e van Kampen π1 (S 2 ∨ S 2 ) =
{1}. Spazi omotopicamente equivalenti hanno gruppi fondamentali iso-
morfi. Dunque π1 (X) = π1 (S 2 ∨ S 2 ) = {1}. NOTA BENE: se due spazi
sono omotopicamente equivalenti, i loro gruppi fondamentali sono iso-
morfi, ma il viceversa è falso: se due spazi hanno lo stesso gruppo fon-
damentale non è affatto detto che siano omotopicamente equivalenti.
Per esempio S 2 è semplicemente connessa ma NON è contraibile.

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3. Sia f : X → P3 (R) un’applicazione continua. Dimostrare che se f non
è suriettiva, allora f è omotopa ad una applicazione costante.
Svolgimento: Sia π : S 3 → P3 (R) il rivestimento universale di P3 (R).
Poiché π1 (X) = {1}, f∗ (π1 (X)) = {1}. Per il teorema di sollevamento
esiste un sollevamento f˜ di f . Dal fatto che f non è suriettiva segue
che nemmeno f˜ : X → S 3 è suriettiva. Sia p ∈ S 3 \ f˜(X). Allora
f˜ : X → S 3 \ {p} ∼ = R3 . Siccome R3 è contraibile f˜ è omotopa ad una
applicazione costante. Pertanto anche f = π ◦ f˜ è omotopa ad una
applicazione costante.

Esercizio 11. Si considerino i seguenti sottoinsiemi di R3 :

A ={(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 ≥ 1}
B ={(x, y, z) ∈ R3 : z = 0}
X =A ∪ B
C ={(x, y, z) ∈ R3 : x = y = 0}
Y =A ∪ B ∪ C.

Sia x0 = (0, 1, 0). Indichiamo con T n il toro n-dimensionale.

1. Verificare che X ed Y sono connessi per archi.

2. Calcolare π1 (X, x0 ).

3. Calcolare π1 (Y, x0 ).

4. Le applicazioni continue f : X → T 3 sono tutte omotope ad una


applicazione costante? Motivare adeguatamente la risposta.

5. Dimostrare che non esistono rivestimenti p : Y → T 3 .

6. Le applicazioni continue f : T 2 → Y sono tutte omotope ad una


applicazione costante? Motivare adeguatamente la risposta.

Esercizio 12. Sia f : S 2 → P3 (R) una applicazione liscia. f è necessaria-


mente omotopa ad una applicazione costante? (Motivare adeguatamente la
risposta.)
Svolgimento: Ogni applicazione f : S 2 → P3 (R) è omotopa ad una ap-
plicazione costante. Infatti sia π : S 3 → P(S 3 ) l’applicazione che associa
ad x ∈ S 3 la retta Rx. Sappiamo che questa applicazione è il rivestimento
universale di P3 (R) e sappiamo anche che è un rivestimento liscio. Sappiamo
inoltre che S 2 è semplicemente connessa. Per il teorema generale di solleva-
mento esiste dunque una applicazione f˜ : S 2 → S 3 tale che π ◦ f˜ = f ed

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f˜ è C∞ perché π è un rivestimento liscio. Per il teorema di Sard (applicato
ad f˜) esiste almeno un valore regolare q ∈ S 3 di f˜. D’altro canto, sem-
plicemente per ragioni di dimensione, si ha crit(f˜) = S 2 . Quindi q ∈ / f˜(S 2 ),
cioè f˜(S ) ⊂ S − {q}. Sia g : S → S − {q} l’applicazione f˜ vista come
2 3 2 3

applicazione a valori in S 3 − {q}. Sia invece i : S 3 − {q} ֒→ S 3 l’inclusione.


Per costruzione si ha f˜ = i ◦ g. Ma S 3 − {q} ∼= R3 è contraibile, dunque g è
omotopa ad una costante. Lo stesso segue immediatamente per f˜ e per f .

Esercizio 13. Poniamo

A = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 4}
D = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 1}
B = {(x, y, z) ∈ R3 : x = y = 0, z ∈ [1, 2]}
C = {(x, y, z) ∈ R3 : x = z = 0, y ∈ [1, 2]}
Y =A∪C ∪D
X = A ∪ B ∪ C ∪ D.

1. Calcolare π1 (Y ).

2. Calcolare π1 (X).

Esercizio 14. Consideriamo gli insiemi

A := {(x, y, z) ∈ R3 : x = z = 0}
B := {(x, y, z) ∈ R3 : x = y = 0, z ≥ 0}
C := {(x, y, z) ∈ R3 : z = 0, y = 1, x ≥ 0}
X := R3 \ (A ∪ B)
Y := R3 \ (A ∪ B ∪ C)

1. Calcolare il gruppo fondamentale di X.

2. Calcolare il gruppo fondamentale di Y .

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