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2
fi cura di
Tiziana UiLLani
e
Ubaldo Fadini
I
C
(
LA VITESSE DE LIBÉRATION
© Éditions Galilée, 1995
T raduzione d a l fr a n c e s e d i U baldo ¥adirti, Silvia 'Fatturi, Tiziana Villani
P r o g etto g ra fico d i C ristiano D e Veroli
P au l Virilio
LA VELOCITÀ DI LIBERAZIONE
pag. 7 II t e m p o d ella s im u la z io n e
di Tiziana Villani
19 h a v e lo c i t à d i lib er a z io n e - p a r t e p r im a
21 Cielo aperto
27 II terzo intervallo
39 La prospettiva del tempo reale
51 La grande ottica
63 La v e lo c i t à d i lib er a z io n e - p a r t e s e c o n d a
65 La legge di prossimità
73 L’ecologia grigia
83 La deriva dei continenti
157 F u o ri p r o g r a m m a : Virilio e la f e n o m e n o l o g i a
d ella s o g g e z i o n e
di Ubaldo Fadini
IL TEMPO DELLA SIMULAZIONE
? Tiziana Villani
Esiste un problema, un interrogativo che attraversa la moder
nità e che in un certo senso riesce a trovare solo risposte parziali:
il problema del tempo e del modificarsi della percezione.
Più che ad una modificazione delle rappresentazioni tradizio
nali del tempo - quello cronologico (C hronos) e quello immutabi
le (Aion) - il nostro interrogativo si rivolge a quello che potrem
mo definire come un tem p o m u ta n te, percorso dai processi di
dematerializzazione e di accelerazione.
La stessa nozione di spazio appare così strettamente connessa
con questa nuova espressione del tempo. Nel presente saggio,
infatti, Virilio pone come questione centrale il concetto stesso di
“essere al mondo”, e le mutazioni ad esso connesse. Ora, la
nozione merleau-pontyana di “essere al mondo” indica un assun
to ben presente nell’elaborazione di Virilio proprio per quanto
riguarda l’attenzione alla percezione e laddove lo stesso Merleau-
Ponty afferma: “Il mondo e il corpo ontologici che ritroviamo nel
cuore del soggetto non sono il mondo in idea o il corpo in idea,
ma il mondo stesso contratto in una presa globale e il corpo stes
so come corpo conoscente” . A questo punto, Virilio intuisce
come sia in questione la stessa percezione, soprattutto in relazio
ne al tempo dell’era della tecnologia dispiegata. Ciò che la perce
zione sensoriale molteplice poteva ancora rappresentare per
Merleau-Ponty - specificamente riguardo all’elaborazione di una
filo so fia d e ll’esp ression e che poneva il vedere come piano princi
pale - , nell’oggi deve confrontarsi con una metamorfosi ulteriore,
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Il tem p o della simulazione
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Tiziana Villani
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Il tempo della simulazione
Il m ostro d e l controllo
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Il tem p o della simulazione
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Note
1. Merleau-Ponty M., F en o m en o lo g ia della p e r c e z i o n e , Milano, il
Saggiatore, 1965, pp. 522-523.
2. Vedi in proposito: Fadini U., Corpi virtuali o gloriosi, pp. 59-77, in
“Millepiani”, n.3, Milano, Mimesis, 1994.
3. Deleuze G., Pourparlers, Paris, Ed. de Minuit, 1990, p. 239.
4. Virilio E, La velocità di liberazione,.nel presente testo v. p. 145.
5. In merito all’avvento delle società di controllo vedi: Deleuze G.,
op. cit. pp. 240-247.
6. Arendt EL, Vita a d iva , Milano, Bompiani, 1964, p. 43
7. Deleuze G., op. cit., p. 179
8. Virilio E, La velocità di liberazione, nel presente testo v. pp. 25-26.
9. Eoucault M., Eterotopia, pp. 9-20 in “M illepiani”, n. 2, Milano,
Mimesis, 1994, p.14.
10. Virilio P., La macchina ch e vede, Milano, SugarCo, 1989, p. 166.
11. Derrida J., Donare il tem po, Milano, Cortina, 1996, p. 8.
12. Barthes R., F ram m enti di un discorso am oroso, Eorino, Einaudi,
1979.
13. Klossowski P., La m oneta vivente, Milano, Mimesis, 1988
14. Breton A., A m ourfou , Torino, Einaudi, 1974 p. 94
LA VELOCITÀ DI LIBERAZIONE
I parte
Cielo aperto
Un giorno
il giorn o verrà
o non verrà
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Cielo aperto
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Cielo aperto
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Paul Virilio
Del resto, battezzando come Indra, nome del dio del cielo
vedico, il dispositivo tecnico destinato ad indagare i segnali origi
nali, i nostri saggi hanno omesso la rottura di carico che esiste,
pare, tra lo spazio-tempo sottomesso alla gravitazione terrestre e
quello dell’oltre-mondo extra-terrestre.
Dopo 1’“antropocentrismo” e il “geocentrismo” i nostri saggi
contemporanei non saranno forse in preda a una nuova specie di
illuminismo, o piuttosto di LUMINOCENTRISMO capace di ingan
narli sulla natura profonda dello spazio e del tempo?... La vec
chia prospettiva dello spazio reale del Quattrocento giunge anco
ra ad ostacolare la prospettiva del tempo reale di un cosmo senza
orizzonte...
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Cielo aperto
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Il terzo intervallo
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Il terzo intervallo
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La grande ottica
piam ento della vista si aggiunge anche lo sdoppiam ento della stes
sa luce, non soltanto com e un tem po tra la luce naturale (il sole) e
quella artificiale (l’elettricità), ma anche tra la luce diretta (sole ed
e lettricità) e lu c e in d iretta (vid eoso rveg lian za) che è il risu ltato
d ell’interazione del tem po reale, dei fenom eni ottici e dell’ele ttro
nica, da cui il term ine OTTO-ELETTRONICA.
Tutto ciò con duce adesso a p arlare non p iù unicam ente, com e
i filosofi d e ll’età classica, d e ll’estensione e della du rata dello sp a
zio della m ateria, m a anche dello spessore o ttico del tem po della
luce e della sua am plificazione “o tto -ele ttro n ica” che necessitano
del su p eram en to della p ro sp e ttiva geom etrica del R inascim ento
italiano, m ed iante una p ro sp e ttiva elettro n ica: quella del tem po
reale d e ll’em issione e della recezione istantanea dei segnali au d io
video.
C osì, di fro n te al recente rin n o vam en to d e ll’ottica geom etrica
dei raggi lum inosi m ediante l ’ottica o n d u lato ria d e ll’irrad iam en
to elettrom agnetico delle p articelle che veico lan o la visione e l ’a
sco lto , noi assistiam o a ll’em ergenza di un n u o vo tip o di tra s p a
renza: la trasp aren za delle apparenze istantaneam en te trasm esse
a distan za, TRANS-APPARENZA che da q u esto m o m en to in p o i
co m p leta (per così dire, perfezio n a) quella, n a tu rale, d e ll’atm o
sfera terrestre, causando nello stesso tem po una sorta di ra d d o p
p iam en to ste reo sco p ico d e lle ap p aren ze sensibili, d ella ra p p re
sen tazio n e del m o n d o e d u n q u e, in d ire tta m e n te , d ella stessa
estetica. A ll’estetica d e ll’ap p arizione degli oggetti o delle p e rso
ne che si stagliavano su ll’orizzonte ap parente d e ll’un ità di tem po
e di lu o g o d ella p ro s p e ttiv a classica si aggiunge l ’estetica della
sp a rizio n e dei p erso n ag g i d istan ti che so rg o n o s u ll’assenza di
o riz z o n te di u n o sch erm o ca to d ico , in cui l ’u n ità di tem p o la
spunta su quella di luogo d e ll’incon tro: sopp ian tan do la p ro sp e t
tiva del tem po reale della grande ottica definitivam ente le p resta
zioni d ella p icc o la o ttica d ella p ro s p e ttiv a d e llo spazio reale; il
p u n to di fuga d ella focalizzazione dei raggi lu m inosi cede il p r i
m ato alla fuga di tu tti i p u nti (i pixel) d e ll’im m agine televisiva.
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La grande ottica
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Note
1. Vedi in proposito, congiuntamente la teoria del professor R. J.
Tayler, direttore deU’Università del Sussex e del professor A. Abian del
dipartimento di matematica dell’Università dell’Iowa, 1991.
2. G. Cohen-Tannoudji e M. Spiro, La matière-espace-temps , Paris,
Fayard, 1986.
3 . Les chemins de la science. Testo realizzato in base ai contenuti del
rapporto di congiuntura 1992 del Comitato Nazionale delle Ricerche,
Paris, Cnrs, p. 9.
4. G. Cohen Tannoudji e M. Spiro, La matière-espace-temps , Paris,
Fayard, 1986.
5. Giuseppe Bufo, Nicolas de Cues, Paris, Seghers, 1964.
6. Paul Virilio, Linertie polaire, Paris, Christian Bourgois, 1990.
7. F.dmund Husserl, La terre ne se meut pas, Paris, Minuit, 1989.
8. Paul Virilio, L'espace critique , Paris, Bourgois, 1984 (Lo spazio criti
co, tr. di M. G. Porcelli, Dedalo, Bari, 1988).
9. C. G. Argan e R. Wittkower, Perspective et histoire au Quattrocento,
Paris, La Passion, 1990.
10. Auguste Rodin, L’Art, Entretiens réunis par P. Gsell, Paris,
Grasset, 1911.
11. Maurice Merleau-Ponty, Phénoménologie de la perception, Paris,
Gallimard, 1945 (Fenomenologia della percezione, tr. A. Bonomi, Il
Saggiatore, Milano, 1965).
12. M. Dufourneaux, battrait du vide, Paris, Calmann-Lévy, 1967.
13. I paracadutisti, specialisti della caduta libera, portano con sé un
sacchettino di talco o un razzo per materializzare, agli occhi degli spet
tatori a terra, questa linea di caduta, proprio prima di aprire il paraca
dute.
LA VELOCITÀ DI LIBERAZIONE
Il parte
La legge di prossimità
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L’ecologia grigia
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Il ecologia grigia
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sione di una fatica fìsica che fornisce la sua misura, la sua “gran-
dezza-natura” al mondo dell’esperienza sensibile. L’assenza di
sforzo delle teletecnologie, per intendersi: vedere o agire a distan
za, abolendo le direzioni, la vastità dell’orizzonte terrestre, fa sì
che non rimanga da scoprire che il “nuovo mondo”, non più,
come cinque secoli fa, quello dei lontani antipodi, bensì quello di
una prossimità senza futuro, in cui le tecnologie del tempo reale
prevarranno prefto su quelle che organizzavano un tempo lo spa
zio reale del pianeta.
Di fatto, se essere presente significa, fisicamente parlando, esse
re vicino, scommettiamo che la prossimità microfisica delle tele
comunicazioni interattive ci vedrà domani assentarci, non esserci
per nessuno, incarcerati in un ambiente geofisico ridotto a meno
che niente.
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Ilecologia grigia
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L’ecologia grigia
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“Ciò che si mette tra cielo e Terra non può essere spiegato che
con il cielo e con la Terra”, scriveva Ernst Juenger, parafrasando i
filosofi antichi del Mondo sub-lunare. Indichiamo, per conclude
re questo argomento, che la nostra “ecologia grigia” alla fine non
è molto distante dall’“ontologia” dello stesso colore - o piuttosto,
della stessa assenza di colore - speculazione sull’essere in sé, ma
questo in sé concerne la congiunzione immediata dell’essere qui
ed ora, essere collocato in questo mondo. Mondo dell’attrazione
terrestre che gli fornisce contemporaneamente il suo peso, la sua
misura, ma anche, inversamente, la volontà di sottrarsi alla gravità
con il volo, la bella fuga di una caduta in alto, al di là dei limiti
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U ecologia grigia
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La deriva dei continenti
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zio reale delle città locali, più abbandonati di coloro che oggi
vivono nelle zone suburbane del terzo mondo.
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ria virtuale che non è altro che il segno precursore della funesta
emergenza di un nuovo tipo di accidente, non più locale e preci
samente collocato nello spazio e nel tempo, ma un accidente glo
bale e generalizzato, la cui figura emblematica potrebbe ben esse
re quella della radioattività.
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Paul Virilio
Così, accanto allo sviluppo di centri per il tempo libero che uti
lizzano tecniche definite di realtà virtuale - CYBERPARC che si mol
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La deriva dei continenti
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Note
1. J.-L. Marion, Lidole et la distance, Paris, Grasset, p. 206.
2. D’Architectures , n° 17, août 1991.
3. La nozione di “tempo reale” corrisponde al primato della velocità
della luce, velocità-limite e tuttavia finita, che costituisce dopo Einstein
una delle costanti cosmologiche.
4. Jérôme Cardan, Ma vie, Paris, Belin, 1992.
5. Jacques-Yves LéTbumelin.
6. Karl Kraus, Dits et contredits (Detti e contraddetti, tr. a cura di R.
Calasso, Adelphi, Milano, 1972).
7. G. d’Aboville, Seul, Paris, Laffont, 1992.
8. F. Kafka, Correspondance: “Lettres à Milèna”, p.267 (Lettere, tr. a
cura di F. Masini, Mondadori, Milano, 1988).
9. La voliera di Dromesko.
10. Le tour du monde en 80 minutes, Paris, Hachette, 1962.
11. Epicuro.
12. In Portogallo il salario medio di una operaia non era che di 1700
FF. quando se ne prendevano 7000 in Francia.
13. Espressione di Marco Bertozzi.
14. Vedi a questo proposito il successo elettorale di “Forza Italia”, il
partito dell’imprenditore mediatico Berlusconi.
15. Lieux de travail mobile, estratto dallo studio di Janet Abrams.
16. Janet Abrams, op. cit.
17. Espressione di Emmanuel Monod, ingegnere IBM.
L a v e l o c it à d i l ib e r a z io n e
III parte
L’avidità degli occhi
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Dalla perversione alla diversione sessuale
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La velocità di liberazione
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La velocità di liberazione
Verso la fine del XVII secolo, nacque l ’idea, tratta dalla nuova
osservazione stratigrafica, che la geologia contenesse una pro
spettiva nascosta, e che questa si trovasse o v u n q u e so tto i n ostri
p ied i e che potesse affiorare, emergere, qui e là, per via di qualche
accidente tettonico, lasciando talora intrawedere, nel sottosuolo,
la massa di un tempo senza memoria... Scommettiamo che questa
coscienza, ben ripartita tra tutti, deve aver considerevolmente
rafforzato a quel tempo, la stessa nozione di localizzazione fondia
ria, Yhic e t n u n c di un crescente materialismo.
Trovarsi insieme, qui ed ora, nella sicurezza di un manto litosfe
rico che cela milioni d i anni-materia, non ha di certo deprezzato il
valore della “natura”, né quello della sua grandezza, come invece
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alla realtà, poiché nel testo stesso della Genesi essa è: l ’apparire
d e l tem p o ”.
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Note
1. L’équilibre en pesan teur et en impesanteur, Paris, Arnette, 1987.
2. Les métaphores du virtuel, IMAGINA 92.
3. IMAGINA 92.
4. Paul Virilio, L’opération de la cataracte, in “Les cahiers du cinéma”,
agosto, 1986.
5. Henri IV, Correspondence.
6. Documento EÎga/Dret, giugno 1992.
7. “La recherche”, febbraio 1991.
8. “La recherche”, settembre 1992.
9. Le cerveau en tem ps réel, in “La recherche”, settembre 1992.
10. “Desidero aver figli, ma non in braccio”, pubblicità per
“Nouvelles frontières”.
11. Nell’antica Cina, la rimozione del carro nunziale costituiva un ele
mento essenziale della cerimonia di matrimonio. '"^"
12. Vedi in proposito un articolo di Dan Urry, Les m ach ines à p r o téi
ne, in “Pour la science”, febbraio 1995.
13. Paul Virilio, La co n d u ite in térieu re, in L horizon n égatif, Paris,
Galilée, 1984.
14. Saint-Paul Roux, Vitesse, Paris, Rougerie, 1973.
15. A. Schopenhauer, Doleurs du Monde.
16. A. Schopenhauer, op. cit.
17. Ibid.
18. Ibid.
19. A. Schopenhauer, op.cit.
20. “En attendant”, Lettre d ’in fo rm a tio n d e la M aison d e to u te s les
chim ères, n.3, dicembre 1994.
21. Cinéma vivant, Paris, Rougerie, 1972.
22. “Le Monde”, 23 febbraio 1994.
23. P. Georges, Le cy b ersex e à l ’index, in “Le Monde”, 15 marzo
1995.
24. Victor Segalen, Equipée, Paris, Gallimard, p. 112.
25. Victor Segalen, op. cit., p. 57.
26. Epicuro;
27. Ibid.
28. Accidens: quel che accade.
29. Buzz Aldrin, Les h o m m es qui ven aien t d e la terre.
30. Stephen Jay-Gould, Aux racines du temps.
31. Ieri, quando il tempo locale dominava storicamente la nozione di
superficie, sembrava sufficiente. Oggi, nell’era del tempo m ondiale è la
nozione di interfaccia quella che predomina.
32. G localisation, (giocai) termine anglosassone che indica come
ormai di fatto il globa le sia inseparabile locale.
33. Jacques Ellul, La parole humiliée.
34. Ibid.
35. Louis de Broglie, Physique et m icrophisique, Paris, Albin Michel.
36. Progeria: senilità precoce che riguarda oggigiorno un bambino su
250.000.
37. Jacques Roubaud.
38. Joseph Roth, La marcia diRadetzky.
39. Paul Valéry.
FUORI PROGRAMMA.
VIRILIO E LA FENOMENOLOGIA DELLA SOGGEZIONE
“Così il passato d i im m agini m odella il vostro fu tu ro im po
n en d o la ripetizione m en tre il passato si accumula e tutte le
azioni preregistrate e calcolate e n o n resta più vita n e l p r e
s e n t e 'succhiato f i n o a ll’ultim a g o c cia da un ca d a v ere ch e
cam m ina bisbigliando attraverso cortili vu oti sotto i cieli di
film d i Marrakesh’’
William Burroughs
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Fuori programma
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Ubaldo Fadin i
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Fuori programma
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Ubaldo Fadiní
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Fuori programma
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Ubaldo Fadini
165
Fuori programma
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Note
1. Cfr. J. Baudrillard, II d elitto perfetto . La tele v is io n e ha ucciso la
realtà?, tr. di G. Piana, Cortina, Milano, 1996.
2. P. Virilio, L’orizzonte negativo. Saggio di drom oscopia, tr. di M.T.
Carbone e F. Corsi, Costa & Nolan, Genova, 1986, pp. 135, 137-138.
Approfitto di questo primo rinvio al testo complessivo di Virilio per rin
graziare Daniela Campana per gli stimoli offerti alla mia lettura del lavo
ro dello studioso francese.
3. P. Virilio, La v elo cità di lib era z io n e, tr. a cura di U. Fadini e T.
Villani, Strategia della lumaca, Roma, 1997, p. 82
4. Mi permetto di rinviare, per questi accenni critici, ai miei
Eassoluto della velocità. Su Paul Virilio, in U. F., Configurazioni antropo-
logiche. Esperienze e m eta m o r fo s i della so g gettiv ità m oderna, Liguori,
Napoli, 1992, pp. 261-274 e Positività della corruzione. Per una f e n o m e
n o lo gia della m utazione, in E. Fagiuoli e M. Fortunato (a cura di),
S oggetto e verità. La q u estio n e d e ll’u o m o nella filosofia contem poranea,
Mimesis, Milano, 1996, pp. 77-90. Cfr. anche T. Villani, Athena Cyborg.
P er una geografia d e ll’espressione: corpo, territorio, metropoli, Mimesis,
Milano, 1996, pp. 44-64.
5. P. Virilio, E orizzonte negativo. Saggio di dromoscopia, cit., p. 15.
6. S. Rodotà, Tecnopolitica. La democrazia e le n u o v e tec n o lo g ie della
comunicazione, Laterza, Roma-Bari, 1997, p. 167.
7. P. Lèvy, Il virtuale, tr. di M. Colò e M. Di Sopra, Cortina, Milano,
1997, pp. 7-8. Tra i referenti primari di Lévy, ricordo G. Deleuze,
Differenza e ripetizione, tr. di G. Guglielmi, Il Mulino, Bologna, 1972,
soprattutto le pp. 336-345 e G. Deleuze, F. Guattari, Millepiani: capitali
sm o e schizofrenia, tr. a cura di G. Passerone, Istituto dell’Enciclopedia
Italiana, Roma, 1987.
Nella stessa collana
I. Ramonet et al.
•ensiero unico e i nuovi pa droni d e l m on d o
Aa. Vv.
La m etafora d e ll’em ergenza
Aa. Vv.
Miseria della mondializzazione
Paul Virilio
La velocità di liberazione
Di prossima pubblicazione
Etienne Balibar
Il tim ore d elle m asse
Manning Marable
C olore e democrazia
Finito di stampare
nel mese di novembre 1997
presso la tipografia Graffiti srl
Via Marvasi 12/14, Roma
per conto di
Strategia della lumaca edizioni srl