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SEZIONE STACCATA DI RODI GARGANICO (FG) A.A. 2015/16.

CORSO DI MUSICA DA CAMERA II

Docente: Francesco Mastromatteo ;


Allievo : Vincenzo Bellotti.

ANTONIO VIVALDI (Venezia 1678 – Vienna 1741)


Celebre violinista e compositore, figlio di un violinista (Giovanni Battista) della
cappella ducale di San Marco, Antonio Vivaldi fu probabilmente allievo del padre,
ma anche di Legrenzi (maestro di cappella in San Marco dal 1685 al 1690). Ricevuti
gli ordini minori fra il 1693 e il 1696, nel 1703 è ordinato prete, e questo
particolare, unito alla sua selvaggia capigliatura rossa gli valsero il soprannome di
"Prete rosso". Nonostante ciò a causa di una misteriosa malattia rinuncia ad
esercitare il suo ministero e infatti poco dopo rinuncia anche alla messa. Dal 1703
al 1740 è maestro di violino e di composizione, poi "maestro dei concerti" e
"maestro di coro" al Seminario musicale dell'Ospedale della Pietà, una delle quattro
famose scuole di musica veneziane. Tuttavia durante questi anni si assenta a più
riprese da Venezia: dal 1718 al 1722 per dirigere la cappella del principe di Hasse
Darmstadt a Mantova, nel 1723 e nel 1724 per far rappresentare delle opere a Roma
(dove suona davanti al Papa). Tra il 1724 e 1725 sparisce provvisoriamente dai
registri dell'Ospedale della Pietà: periodo di viaggi sui quali si è male informati.
Visita comunque numerose città italiane e straniere (soprattutto in Germania e Paesi
Bassi), sia in qualità di violinista che di impresario delle proprie opere (reclutando i
cantanti, dirigendo le prove, controllando gli incassi). Le sue opere strumentali
erano allora celebri ovunque. Nel 1740 decide di lasciare Venezia e giunge a Vienna,
dove muore il 28 luglio dell'anno successivo, povero e solitario, rovinato, si disse,
dalla sua eccessiva prodigalità. Alla sua morte cadde improvvisamente nell'oblio più
completo fino all'opera di riscoperta di Bach che lo rivelò ai musicisti tedeschi del
secolo successivo tramite le opere da lui trascritte. La vera riscoperta del patrimonio
musicale di Vivaldi avviene con le pubblicazioni della Ricordi a partire dal 1947,
infatti per esempio dei 450 concerti ad oggi noti solo 84 furono pubblicati
dall’autore vivente o conosciuti grazie all’epoca bachiana. Proprio per tale enorme
quantità di opere è oggi ritenuto uno dei più grandi compositori di musica barocca. Nella
storia della musica il periodo che si colloca tra il rinascimento e il classicismo, cioè all’incirca
tra il 1600 e il 1750 prende il nome di barocco. Caratteristica fondamentale del barocco è
l’affermazione di nuove forme e generi sia vocali che strumentali quali la suite, la fuga, la
ciacconna, le variazioni su un tema, la sonata, il concerto.

Oggetto di studio approfondito del sottoscritto (prima chitarra) e dal mio collega Roberto Di
Tullio (seconda chitarra) è stato l’andante tratto dal concerto per due mandolini e orchestra
RV532.

Il brano nella trascrizione per chitarre effettuata da Luis Alvarez è nella tonalità di MI minore
(l’originale è in Re minore) nella forma romanza bipartita di tipo A-B entrambe ritornellate, è
forse il più famoso movimento del concerto. La scelta è caduta su questo brano,
probabilmente per la sua melodia graziosa la cui sezione di apertura “A” è ripetuta in modo
ornato nella sezione di contrasto “B”, con uno sviluppo più ampio e muovendosi attraverso
diverse chiavi prima di tornare a casa con lo stesso finale della sezione di apertura.

Nonostante non presenti eccessivi virtuosismi la difficoltà maggiore, nello studio del brano,
è stato l’aspetto ritmico della sezione “B” data la presenza di abbellimenti e terzine con
all’interno pause.

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