Abbiamo sempre particolarmente apprezzato la consuetudine della vicina Austria di fornire agli ospiti delle localit turistiche, anche le pi modeste, una documentazione che permetta un primo approccio con il territorio, i percorsi, i luoghi di interesse paesaggistico e naturalistico. Nel redigere questa breve guida, ci siamo dunque immaginati il piacere che il visitatore pu trarre dal fatto di non sentirsi un estraneo al paese, conoscendo nomi di localit, sentieri ed alcuni angoli un poco nascosti e suggestivi, che si trovano un po tutto intorno e che noi stessi, dopo diversi anni, continuiamo a scoprire, mutevoli ad ogni cambio di stagione e generosi di emozioni.
attivit agricola che interessa la nostra zona esclude inoltre luso di aratri ed il rinvenimento occasionale di reperti archeologici (frequentissimo in Friuli) qui limitato alle poche occasioni in cui i lavori di scavo si spingono al disotto di un metro circa rispetto al piano di campagna. In tali circostanze sono stati per portati alla luce resti di notevole interesse. Basti pensare agli orecchini di fattura celtica portati alla luce a Clavais nel 1923 durante i lavori di realizzazione della strada comunale, o al ritrovamento di antiche sepolture di cui fa menzione un po dovunque la memoria popolare. I pi recenti ed importanti rinvenimenti sono rappresentati dalla pietra graffiata in caratteri venetici (V Sec. A.C.) trovata in localit Cjanaia fra le radici di un albero abbattuto e dalle tombe di epoca altomedioevale (VI Sec.) portate alla luce a partire dal 1991 in Namontt di Liariis, nelle quali erano stati deposti a corredo dei defunti alcuni tipici oggetti duso quali alcune lame, un pettine dosso, uno spillone. Risalenti agli albori del cristianesimo sono invece i resti venuti alla luce durante i lavori di restauro della Pieve di Gorto, che attestano la presenza sul colle di centri di culto ben pi antichi rispetto al fabbricato attua5
le. Il ritrovamento di gran lunga pi importante comunque il complesso basilicale con annesso battistero in localit San Martino a fianco della chiesetta attuale. In questo sito, a seguito dei lavori di restauro della chiesa, sono progressivamente venute alla luce sepolture su pi livelli risalenti a fasi successive di occupazione del sito fino a giungere al ritrovamento di un vasto perimetro di fabbricato che ha permesso la corretta lettura di quanto presente all interno della navata della chiesa: un fonte battesimale ad immersione contenuto in un edificio analogo
Affresco quattrocentesco
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per epoca e tipologia al battistero del complesso paleocristiano di Grado. Indicatori di una remota frequentazione della valle da parte di popoli dalle origini e dai costumi pi svariati sono anche i toponimi e particolari tradizioni orali che fanno riferimento alla presenza dei Pajans (tombe in localit Prencis rinvenute, pare, alla fine del secolo scorso) e des Aganis (rupe in frazione Agrons), entrambi nomi attribuiti a popolazioni che di volta in volta sono state identificate con i Celti, con i Longobardi o con altri non ben identificati popoli nomadi che trovarono riparo qui da noi, evidentemente pressati da pi numerose o bellicose genti che si avvicendarono nella fertile valle del Gail, che si stende al di l delle montagne.
Il Col Gentile
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Ma ora impariamo a conoscere gli elementi salienti del paesaggio familiarizzandoci con i sempre nuovi scorci di una stessa localit determinati dal nostro spostarci. Da Ovaro il punto pi elevato posto ad occidente (calar del sole) determinato dalla cima del Col Gentile (mt. 2075 slm). Questo monte, ricoperto da vegetazione fin quasi in vetta con la sua forma caratteristica rappresenta un vero e proprio caposaldo a cui fare riferimento per individuare la nostra valle fin da una distanza di venti, venticinque chilometri. Spaziando ora con lo sguardo in senso orario, in un succedersi di dorsi di monti ricoperti dabeti, si nota la sella di Forchia, indi le creste rocciose delle Dolomiti Pesarine, con la cima del Pleros (mt. 2314). A Nord, il Talm dalle lente pendici, con la caratteristica franosit centrale chiude la vallata. Proseguendo il nostro colpo d occhio possiamo osservare la cuspide piramidale del monte Capolago, fronteggiante la sommit del Coglians parzialmente nascosto dal profilo del Crostis (mt. 2250) ricoperto di pascoli. In direzione del sorger del sole, individuiamo declivi non elevati che culminano con la sommit dello Zoncolan e con la massa rocciosa del
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monte Arvenis (mt. 1967). In direzione sud, sud-est la panoramica si conclude con la costa del monte Forchianon segnato da antiche frane, aprendosi verso la pianura con i terrazzamenti di Cludinico e Loreto che sovrastano la chiusa della miniera, familiare a chi proviene da Tolmezzo in quanto rappresenta il vero e proprio ingresso della valle. Grazie al notevole dislivello esistente fra fondovalle e linea dorizzonte, possibile apprezzare una certa variet dambienti, anche se la caratteristica dominante del paesaggio quella di una serie di rilievi coperti pi o meno fittamente di abeti e faggi, con prati circostanti i paesi e pascoli sviluppati a partire da circa 1550 metri di quota e fino alla base dei rilievi pi elevati. In qualsiasi direzione si volga lo sguardo, la presenza di insediamenti e costruzioni isolate, attesta lopera delluomo, sviluppata si pu dire ad ogni quota. Va rilevato, a questo proposito che leconomia agricola ha condizionato il paesaggio in modo notevolissimo con la creazione, fin da epoca molto remota, di strutture specializzate. Ad Ovaro, centro di fondovalle, fanno capo le 13 frazioni di Agrons, Cella, Chialina, Clavais, Cludinico Entrampo, Lenzone, Liariis,
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Luincis, Luint, Mione, Muina e Ovasta, sorte in origine per soddisfare la necessit di un ottimale sfruttamento del territorio. Anche le frazioni, poi, fungevano da centro di raccolta di prodotti provenienti dalle localit poste in quota, quali i prati di monte, i boschi, i pascoli circostanti le malghe. In questa articolata realt insediativa spiccano alcuni elementi di rilievo che caratterizzano in modo notevole il panorama. Di fronte a Ovaro, in direzione sud est non possibile far a meno di notare sulla sommit di un colle la bianca pieve con il suo campanile di pietra. Poco pi a destra, al centro del paese di Mione, spicca il palazzo dei nobili Micoli Toscano. Altri punti salienti, ben apprezzabili nel corso delle escursioni qui illustrate, sono le chiesette votive, costruite fra la fine del XIV e linizio del XVII secolo. Ma la caratteristica che rende unici questi esempi di architettura spontanea lo stretto legame esistente fra elemento costruito ed ambiente naturale, che prefigura ad un rapporto strettissimo fra uomo e territorio.
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ALCUNI CONSIGLI
Mentre non indispensabile alcuna conoscenza di mappe e cartografie, nel seguire gli itinerari che qui vengono proposti, opportuno seguire alcune norme di buon senso,quali:
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1) ove il dislivello da superare si aggiri sui novecento-mille metri, si tenga conto della variazione di temperatura, attrezzandosi adeguatamente. Lo stesso dicasi per gli itinerari che attraversano boschi abbastanza estesi. 2) Non essendoci alcun intrinseco rischio nellaffrontare i percorsi suggeriti, si curi di indossare calzature adeguate. 3) il tempo pu subire variazioni anche brusche. Trovandosi a pi di mille metri di quota in prossimit di alberi o sulla sommit di rilievi, va preso in seria considerazione il pericolo di venire colpiti da un fulmine durante i temporali. 4) A parte lopportunit di evitare incontri con le zecche o (pi difficilmente) con eventuali rettili, buona norma non inoltrarsi nell erba alta per non rovinare i prati da sfalcio danneggiando la propriet altrui.
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Il Crist
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varie alternative, quando possibile, sono stati evitati i tracciati su strada asfaltata.
strapiombo che guarda al fondovalle e alla Pieve. Se giunti al bivio di cui prima si diceva, viene diversamente imboccato il sentiero di sinistra, in salita, si giunge dopo poco ai prati di Plaits, radura erbosa nella quale ci si inoltra abbandonando il sentiero principale, riprendendo il quale poi possibile, tenendosi a destra e percorrendo un rapido saliscendi, discendere al Rio Mulinat, indi a Ovaro attraverso il sentiero Runchs-Mulinut o lungo la costa erbosa che discende a sinistra del torrente e della cascatella.
Il Mulint
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La Pieve di Gorto
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impianto della chiesa settecentesco. Dell edificio originario visibile esternamente la gradinata semicircolare fuori asse rispetto alla chiesa attuale. Nella facciata sud sono inoltre visibili resti di capitelli ed arcate riutilizzati come elementi murari. All interno (sinistra del coro) presente un affresco risalente al XIII secolo raffigurante la parabola delle dieci vergini. Va detto che sul colle si trovavano originariamente altre tre chiesette dedicate a Sant Elena, San Michele ed ai Santi Vincenzo, Giovanni e Paolo. Pare inoltre che sullo stesso rilievo fosse situato il castello di Agrons, ricordato dalle cronache medioevali. Il campanile della Pieve, staccato dalla chiesa e diversamente orientato, era presumi-bilmente una torre del maniero, pi tardi incamiciata con murature in pietre squadrate contenenti un muro a sacco dello spessore complessivo di mt. 1,35. Nel piccolo museo annesso alla Pieve, assieme a numerosi altri resti, sono conservati due busti che accennano ad un arte rudimentale. Fu notato che una specie di corona di foglie che forma lacconciatura di una delle due teste ricorda quella conservata in certe monete celtiche trovate a Zuglio.
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Parrocchiale di Ovaro
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metri di agevole salita, volendone evitare buona parte, si prenda il ripido sentiero che inizia dopo la prima curva, superato il Rio Canonica e si proceda attraverso facili scorciatoie fino alle Valli (1 ora e 30 ca). Dal percorso principale possibile in circa dieci minuti (indicazione sul tornante a destra, dopo localit Frassent) raggiungere la sorgente Forchjanon, con panorama su Ovaro. La salita seguita poi nel mezzo del bosco per circa cinque chilometri, attraverso radure affiancate da piccoli fienili in tronchi, fino alla malga Arvenutis (inizio del tratto pianeggiante). Da qui, aggirando il vallone e sempre lungo la mulattiera, si perviene alla malga Arvenis alta (o Arvenonis), con il grande pascolo cosparso di macchie di rododendri e blocchi di calcare, fra i quali si annidano le marmotte dallacuto fischio. Da dietro la malga (mt. 1602), per facile ma ripidissimo sentiero, si perviene in circa un ora alla vetta dell Arvenis, con splendido panorama nelle giornate pi terse (attenzione ai dirupi, soprattutto accompagnando bambini). Durante la traversata da Arvenutis alla malga Arvenis, possibile una rapida diversione, affrontando il sentiero a destra, in decisa salita,
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che mena in venti minuti circa alla malga Claupa, affacciata sulla valle di Lauco. Da qui, per un ripido sentiero che si snoda fra pini mughi e rododendri, si giunge ugualmente sulla cima del monte Arvenis.
DA OVARO A OVASTA
Seguendo fino al ponte di san Martino il percorso per Luint e Mione, si pieghi a destra lungo la strada asfaltata, fino al bivio per Luincis, oltrepassato il bivio, dopo poco si prenda il sentiero che sale a sinistra e che interseca la strada asfaltata due volte. Lungo il percorso vi sono tre ancone che originariamente ospitavano immagini sacre e da esse il sentiero prende nome di Troi das mainas (intero percorso da Ovaro in 40 minuti ca). Giunti nell abitato di Ovasta, fornito di bar ed emporio alimentari, non si manchi di ammirare i begli esempi di architettura locale (da non perdere, la seicentesca casa De Corte, che chiunque vi sapr indicare!).
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Luint
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occasioni concorrevano ai divini offici gli abitanti di tutti i villaggi vicini. A nord della chiesa si trova il complesso archeologico di San Martino di cui abbiamo accennato in premessa. Alla data presente il sito ancora in corso di allestimento ed il fonte battesimale interno all edificio di culto risulta accessibile solamente su richiesta. Imboccando ora il sentiero che risale zigzagando il pendio, si giunge rapidamente a Luint, dove meritano una sosta le vecchie caratteristiche case e la fontana situata nella parte alta del paese. Da qui, attraverso un rapido sen-
San Martino
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DA OVARO A CLUDINICO
Dal piazzale della fontana, sopra al municipio ed al parcheggio, si prenda la via pianeggiante che segue in direzione sud il tracciato della vecchia ferrovia, dismessa prima della seconda guerra mondiale. Abbandonato lasfalto e proseguendo oltre la cascatella ci si addentra in un bosco d abeti, interrotto da paretine di roccia friabile. In circa un chilometro si giunge alla recinzione dell orto agrario. Si sale a sinistra per strada asfaltata fino alla presa ENEL (fine dell asfalto) e si prosegue poi per facile sentiero fino ad un vasto frutteto. Proseguendo dritti si giunge al posto di ristoro La pecora nera, mentre prendendo la strada in salita si giunge dapprima alla malga Amboluzza posta a quota 748 mt. slm. Da l, attraverso facile sentiero si procede fino all abitato di Cludinico attraverso un bellissimo bosco di faggi interrotto da corsi d acqua e cascate (unora e 1,40 da Ovaro).
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DA CELLA A MIONE
Nella parte nord dellabitato di Cella vi sono tre case gemelle disposte a gradoni. Proseguendo lungo il sentiero in salita che vi passa a fianco, si giunger in circa 12 minuti nella radura di Raviestis, circondata da abeti e giovani larici. Questa localit si trova immediatamente sotto al
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palazzo Micoli Toscano di cui dicemmo dianzi Proseguendo in direzione di Mione, la mulattiera passa accanto ad alcune fortificazioni risalienti alla prima guerra mondiale, che si addentrano nel terreno.
DA CHIALINA A LIARIIS
Subito a monte dellabitato di Chialina si sviluppa il tracciato pianeggiante della vecchia ferrovia, ridotto a comodo tratturo. Lungo tale percorso si oltrepassa il paese giungendo in breve a un edicola votiva. Imboccando subito dopo uno stretto ed ombreggiato sentiero in salita. si giunge in breve a Liariis. Il tracciato prende il nome di troi dai mulins, in quanto veniva utilizzato dagli abitanti di Liariis per portare il granoturco al mulino di Chialina, tuttora funzionante e visitabile. Volendo prolungare la passeggiata, da Liariis si imbocchi il sentiero che inizia dietro la latteria (centro del paese), raggiungendo da l il suggestivo abitato di Clavais.
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Clavais
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la strada del monte Zoncolan (1/2 ora ca.), mentre tenendosi a nord si giunge in un ora circa alla strada asfaltata che porta a Ravascletto.
DA CLUDINICO A TRAVA
Oltrepassato il cimitero di Cludinico, posto dietro la chiesa, si imbocca quasi subito una carrareccia in direzione sud (da non confondersi con altre che proseguono invece verso est e verso nord) il tracciato in breve si congiunge con una vera e propria mulattiera che costeggia il bel ripiano erboso del campo sportivo. Proseguendo attraverso un bel bosco di faggio, si curi di imboccare sempre le diramazioni di destra della via, attraversando cosi un bel ruscello, fino a giungere alla chiesa della Madonna di Trava, in Comune di Lauco. In tale edificio di culto, fino al 1600, convenivano da tutta la Carnia i genitori di bambini morti prima del battesimo. Tradizione vuole che le piccole creature, entrate nella chiesa riprendessero vita fino ad aver ricevuto il sacramento per poi morire definitivamente una volta battezzati. Dalla chiesa, scendendo una comoda Via Crucis ora
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asfaltata, si giunge allabitato di Trava, ricco di edifici pregevoli e dotato di una piccola osteria, di un emporio e dellufficio postale.
Nevicata a Cludinico
salita sulla destra, dopo la stalla sociale. In venti minuti circa, si attraversa una sella franosa, con vasto panorama verso Comeglians, proseguendo poi sempre in salita per unaltra decina di minuti. Giunti ad una piccola staipa in legno (alla vostra sinistra), si procede attraverso il bosco per circa duecento metri, badando a mantenersi poco pi alti della staipa. Si giunger quasi subito al rudere di un edicola votiva (Maina di SantAntonio) che delimita il confine tra il Comune di Ovaro e quello di Prato Carnico. Da qui, in altri venti minuti si giunge a Sostasio attraverso un ripido sentiero. Nel paese si trovano numerosi pregevoli esempi di architettura spontanea nonch un piccolo campo da tennis.
DA LIARIIS A CLAVAIS
Percorrendo il sentiero relativo al precedente itinerario fino ad imboccare la strada del monte Zoncolan, si prosegua lungo questa per circa dieci minuti, incontrando poi, dopo una curva, un sentiero erboso che volge in piano sulla sinistra. Dopo poco, il tracciato attraversa un vero e proprio canyon sovrastante Liariis, detto il
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Fossl, per giungere poi alla frazione di Clavais in un altra decina di minuti. Il ritorno pu venir effettuato a piacimento per la strada comunale oppure attraverso la viuzza che scende ripida dalla piazza di Clavais attraverso la localit di Tramides.
La Lunza
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Dalla piazza del paese si prenda il sentiero che passa alto dietro la chiesa in direzione sud. In dieci minuti si giunger cosi alla congiunzione con la strada che sale al monte Zoncolan. Abbandonando questa al bivio della stalla sociale si prosegue poi inoltrandosi in un bellissimo bosco, con sorgenti d acqua e radure ombrose. Le diramazioni del sentiero si intersecano, cosi da permettere passeggiate con varie diversioni.
DA LUINT A OVASTA
Fra i molti modi di raggiungere Ovasta, uno dei pi interessanti il seguente: scesi nel Rio di Luint, passando dietro la latteria, si salga per il comodo sentiero fino ad oltrepassare un grande fienile (recintato) detto Stli dal Predi. Proseguendo, in una ventina di metri si passa al disopra della frana detta La Esula, scendendo poi attraverso il bosco allabitato di Ovasta, su cui gi prima ci soffermammo.
DA LUINCIS A OVASTA
Si sale alla parte pi alta dellabitato (casa canonica). Da li ci si inerpica per una comoda
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mulattiera fino al piano detto del lago, ove pare sorgesse il castello del feudatario Ermanno, fatto decapitare dal patriarca Nicolo di Lussemburgo per aver partecipato ad una congiura contro il patriarca Bertrando, trucidato nel 1350. Dalla piana dal lc, il sentiero prosegue per Ovasta, ove attenzione speciale merita la seicentesca casa De Corte, con il suo cortile e le annesse stalle.
Casa De Corte
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nord della malga porter lescursionista fino a Pieria attraverso la malga Pilnch in comune di Prato Carnico. Chiaramente trattasi di varianti che presuppongono una certa organizzazione per i viaggi di ritorno, visto che i trasporti pubblici non rappresentano l ideale n per frequenza delle corse, n quanto a coincidenze lungo le varie linee.
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DA MUINA A RAVEO
Un suggestivo percorso unisce la frazione di Muina con Raveo. Dalla piazza del paese, si prosegue a sinistra lungo la strada che conduce ai casolari di Cercenaz. Prima della piccola borgata dopo un quarto d ora circa, si imbocca una comoda strada asfaltata che si snoda in salita fino alla localit Mont. Da qui si prosegue fino alla fine dell asfalto attraverso una bella conca con grande fienile centrale (mezzora da
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Muina). La strada prosegue attraverso gruppetti di case abbandonate e vecchi fienili. Badando a tenere le diramazioni di sinistra, in una mezzora di strada in saliscendi si giunge alla bella chiesina di Valdie. Lasciata questa alla propria destra, si scende a Raveo per la strada carrabile che si imbocca dal lato sinistro o attraverso lantichissimo sentiero acciotolato che passa a fianco del santuario della Vergine del Monte Castellano, complesso di edifici sei e settecenteschi di grande interesse ed estremamente suggestivi.
DA MUINA A MIONE
Vedasi itinerario da Mione.
DA MUINA A PANI
(due ore da Muina): Seguendo il percorso precedente fino alla chiesetta di Valdie, si prosegue ora sulla destra, in salita, imboccando le diramazioni di destra della carrareccia (possibili alcune scorciatoie facilmente intuibili, attraver38
so il vecchio sentiero tagliato pi volte dalla strada). Dopo lultimo bivio, trovasi un primo fabbricato in rovina; si costeggia poi il grande rudere del Casolare Fieris, invaso dai rovi, indi si scende per breve tratto, per poi risalire sboccando direttamente nella soleggiata valle di Pani. Nel mezzo dei prati trovansi frammiste vecchie case ed una suggestiva chiesetta. Il paesaggio davvero ameno e pu valer senzaltro la pena di proseguire la passeggiata raggiungendo, in alto sulla destra, una vecchia casa isolata da cui si gode un notevole panorama in direzione di Villa Santina e Tolmezzo.
DA OVASTA A LUINT
Variando il percorso descritto pi sopra (da Luint ad Ovasta), si prenda il comodo sentiero allinizio del paese che sulla destra rapidamente scende verso il Rio Jesula Poco prima di giungere al torrente, sulla sinistra trovasi un tracciato pi angusto, segnalato da un bollo bianco e rosso
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impresso su di un albero. Attraverso questo percorso si giunge in complessivi quindici minuti al guado del torrente e da qui si risale sullaltra sponda per proseguire in direzione di Luint (in totale mezzora da Ovasta).
DA OVASTA A SAMAIOR
Una passeggiata poco impegnativa e sommamente amena si compie rapidamente lungo il sentiero bordato di siepi che si inoltra nella campagna a partire dalla latteria sociale. Dopo breve tragitto, infatti, sbocchiamo in una bella valletta circondata da abeti, ove possibile soffermarsi per una merenda, o alla ricerca di qualche ciclamino.
costone sud del promontorio su cui sorge la pieve di Santa Maria di Gorto. Trattasi di due ampi cunicoli scavati con l esplosivo nei calcari del colle: Il primo, subito a sinistra del sentiero che sale alla chiesa ad andamento rettilineo e sbocca all inzio della strada asfaltata di accesso al cimitero mentre il secondo a forma di ferro di cavallo con diverse diramazioni interne, guardiole e finestre affacciate sui punti di interesse strategico. Vi sono poi altre fortificazioni su tutto il colle
Ingresso alle fortificazioni con feritoie per pezzi d artiglieria che si spuntano tra l erba. L accesso a questo ulteriore gruppo di cunicoli avviene dal costone che si affaccia sul torrente Degano e risulta pi agevo41
le durante la stagione fredda, con l erba bassa. Un sistema di gallerie molto pi esteso e di derivazione civile la miniera di carbon fossile di Cludinico (V. pubblicazione monografica in vendi-a presso la pro-loco di Ovaro). d avvenuto completamento dei lavori di sistemazione della rete di sentieri di accesso previsto per l estate 2007 la miniera risulter accessibile dal paese. Per il momento il percorso che conduce ai resti dell insediamento, rimasto attivo dalla fine del 1800 fino all inizio degli anni cinquanta inizia in corrispondenza del penultimo tornante della strada comunale di Cludinico, ben riconoscibile per una spruzzatura di cemento nerastro sulla parete rocciosa. Il tracciato quello utilizzato dagli operai della miniera che lavoravano a ciclo continuo accedendo notte e giorno al posto di lavoro attraverso questo angusto camminamento che corre a ridosso dell fronte roccioso a strapiombo nel quale sono ricavati gli ingressi delle gallerie (attenzione ai bambini ed alle persone sofferenti di vertigini!). Non diamo indicazioni sulle modalit di accesso all interno della miniera evidenziando che si tratta di un sistema di strette gallerie organizzate su vari livelli a partire da quello dell ingres42
Miniera di Crta doro so e fino alla quota del torrente Degano. Ogni sistema di cunicoli collegato agli altri tramite discenderie, originariamente attrezzate di rotaie per il transito dei carrelli che trasportavano il carbone e la roccia verso l imboccatura delle gallerie, nei cui pressi sono ancora visibili i ruderi dei lavatoi, dei sedili e degli alloggiamenti per i compressori. Di un certo interesse inoltre il complesso di muri di sostegno e di ponti realizzati in conci squadrati che costituiscono il tracciato della vecchia ferrovia a scartamento ridotto che collegava Villa Santina con Ovaro e Comeglians. La visita pu iniziare dal piazzale della stazione (a monte del municipio) per proseguire lungo la pista ciclabile in direzione Comeglians oppure lungo Via ex ferrovia in direzione sud (tracciato
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parallelo alla sottostante statale). In corrispondenza dell attraversamento dei corsi d acqua si notino le ardite arcate dei ponti ferroviari. Oltrepassata la strada che sale a Cludinico il tracciato prosegue attraverso due gallerie in roccia per interrompersi a causa di un franamento in localit ponte di Muina.
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La Piet
(Maria Grazia Paderi - 2004)
ESCURSIONI IN BICICLETTA
Una fitta rete di strade e sentieri, prevalentemente poco frequentati da veicoli a motore, permette infinite varianti di ogni grado di lunghezza e difficolt, da affrontarsi a preferenza con la mountain bike, ma in alcuni casi anche con la bicicletta da corsa. La prima e di gran lunga pi conosciuta salita da Ovaro al Monte Zoncolan
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sulla scia dei campioni del Giro d' Italia 2007. Il dislivello (1200 metri) e le pendenze (fino al 20%), sono da paura, ma sono superabili con un minimo di allenamento e rapporti commisurati alla preparazione atletica soggettiva. Certamente pi alla portata sono percorsi meno estremi ma ugualmente gratificanti di cui elenchiamo a titolo non esaustivo: 1) Ovaro - Cludinico - Amboluzza - Casolare Ronch, con andata e ritorno lungo la Ex ferrovia e variante per il sentiero di Runchs-Salies; 2) Ovaro - Cella - Muina - Mont - Valdie Raveo, con ritorno attraverso la nuova strada Raveo-Muina (panorama presso la cappelletta Tira nra); 3) O v a ro - L i a r i i s - C l av a i s - B r a i d a Comeglians, con rientro da Ponte Castagnin - Entrampo - San Martino e variante da Ponte Pesarina - Ex ferrovia (da imboccare di fronte alla fermata della corriera dopo breve tratto a spinta);
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4) Ovaro - Ovasta - Samaior - Gerclr Luincis con rientro da San Martino; 5) Ovaro - Mione - Rio Miozza - Navas con rientro per Prencis - Corva (sosta e panorama alla chiesetta di Loreto); 6) Ovaro - Lenzone - Arvenutis - Malga Claupa, con ritorno da Lauco - Avaglio Trava.
COMMIATO
Ben lontani dal pretendere di aver esaurito l'argomento, ci auguriamo di essere serviti da stimolo per una migliore conoscenza del nostro piccolo Comune. Vi saremo senz'altro grati per ogni indicazione e consiglio da porre in atto in un continuo aggiornamento del presente opuscolo e a questo punto vi lasciamo alle vostre gite, lunghe o brevi ma certamente comunque generose di soddisfazioni. PAOLO QUERINI
(Presidente Assoc. Cjanl di Gurt)
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BIBLIOGRAFIA
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Notizie storiche della Carnia-Udine 1971
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Dizionario toponomastico Udine 1978
DE VITT F.
Pievi e Parrocchie della Carnia nel tardo medioevo GABERSIK R. Guida escursionistica alle Alpi Carniche Genova 1983
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Malga Lsa
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