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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XIX - n° 203
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Una
impronta
sicuramente
più
dignitosa
Nell'editoriale dello scorso mese
non esprimemmo nessuna valu-
tazione sul goverrno (giallo-ros-
so) perché, solo da pochi giorni,
aveva ricevuto la fiducia dai due
rami del parlamento. A circa un
mese dalla sua legittimazione, i
giudizi sono ancora prematuri:
occorre un po' di tempo , in par-
ticolare dopo che avrà presenta-
to il progetto di bilancio per il 2020
e concordato con la Commissio-
ne Europea quel documento es-
senziale sui cui verrà impostata
gran parte della politica del nuo-
vo governo: un giudizio potrem-
mo darlo dopo quelle importanti
scadenze ma alcune sensazioni
possiamo esprimerle.
Vogliamo iniziare con un risulta-
to certamente acquisito: quello di
avere collocato all'opposizione
forze politiche sovraniste e po-
puliste, dichiaratamente di estre-
segue a pag. 2
Ottobre 2019
Pd e 5 Stelle:
alleati anche in periferia?
di Francesco Butini
Non sono in molti a parlarne. Se lo fan- è apparsa come una sorta di “cortile di
no, ricorrono ad un (comprensibile) ri-
serbo, ben consapevoli che si tratta di
casa” per la sinistra italiana da 70 anni,
e l'Emilia Romagna è stata la “vetrina”
materia scottante per le sorti della nuo-
va alleanza governativa incentrata sul
della sinistra in generale, e del comuni-
smo italiano in particolare. Stiamo par-
Partito Democratico e sul Movimento 5 lando dell'immaginario collettivo della
Stelle. Stiamo parlando delle prossime
elezioni regionali.
sinistra, del cuore del suo potere in Ita-
lia.
Si tratta di materia scottante poiché il Se anche in Umbria vincesse il centro-
secondo governo Conte non nasce,
come del resto il primo, da un chiaro
segue a pag. 2
mandato degli elettori italiani. Anzi: na- Circolo Cult. Il Centro - Via Trieste 7 - Livorno
sce dopo mesi di dure polemiche tra i Martedì 8 Ottobre, h. 18
due principali partiti della coalizione. E incontro con
dopo una consultazione per il parlamen-
to europeo nettamente diversa nei risul- Simone Lenzi
tati rispetto alla consultazione per il par- Assessore alla Cultura
lamento italiano di un anno prima. Moderatore:
Se guardiamo alle elezioni regionali già Dott. Fabio Del Nista
svolte, come abbiamo già scritto sulle
Mercoledì 23 Ottobre, h. 18
pagine del Centro, le preoccupazioni do-
vrebbero crescere vieppiù. Si è votato incontro con
nel 2019 in regioni tutte guidate dal Par- Gianfranco Simoncini
tito Democratico, nelle quali peraltro il Assessore al Lavoro
Movimento 5 Stelle aveva ottenuto molti
Moderatore:
voti nelle elezioni politiche del 4 marzo Dott. Enrico Dello Sbarba
2018: Abruzzo, Sardegna, Basilicata,
Piemonte. Dal Nord al Centro e al Sud Martedì 5 Novembre, h. 18
del nostro Paese. Ebbene: ha vinto ovun-
que il centro-destra. Quattro giunte del conferenza dell’Ing.
PD prima, quattro giunte del centro-de- Livio Lazzeri
stra dopo. sul tema
Ora, il prossimo 27 ottobre si vota in Globalizzazione
Umbria. Successivamente, nel giro di tre
mesi si voterà anche in Calabria ed in
e disuguaglianze
Moderatore:
Emilia Romagna. Tutte giunte regionali
Dott. Massimo Cappelli
del Partito Democratico. Due di esse di
portata storica per la sinistra. L'Umbria
 2 Politica
dalla prima pagina
Una impronta
ma destra, intenzionate a portare il
nostro paese lungo una china perico-
losa con conseguenze inimmaginabili
per quanto riguarda la stessa tenuta
del sistema democratico.
Ecco se proprio dobbiamo esprimere
un apprezzamento, questo riguarda
proprio "l'autoallontanamento" dal go-
verno e dal delicatissimo e strategico
Ministero degli Interni del "capitano" ,
quel Matteo Salvini, l'eroe incontrasta-
to del Papete di Milano Marittima, le
cui mire, espresse "urbi et orbi" sono
molto chiare: creare i presupposti per
far precipitare l'Italia in un pericoloso
abisso.
Quelle che potranno essere le sue in-
tenzioni le sapremo, probabilmente, il
19 ottobre quando arringherà i suoi
sostenitori in piazza San Giovanni a
Roma. Le adunate, quelle appunto or-
ganizzate dalle destre estreme (do-
vrebbero partecipare anche Fratelli
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
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e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
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DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Don Ordesio Bellini, Francesco Butini,
Massimo Cappelli, Sergio Costalli, Fa-
bio Figara, Gianni Giovangiacomo,
Giancarlo Infante, Livio Lazzeri, Luca Li-
schi, Mario Lorenzini, Franco Rosticci,
Lorenzo Taccini.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio”
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)
Giornale chiuso in tipografia il 4/10/2019
d'Italia della celebre "urlatrice" Gior-
gia Meloni) nascondono sempre pro-
positi poco rassicuranti: da qui le pre-
occupazioni crescenti per l'estendersi
di un clima politico che viene conti-
nuamente reso pericoloso dagli inci-
tamenti all'odio razziale, al dileggio
verso i diversi, fenomeni in preoccu-
pante crescita oltre al più volte mani-
festata intenzione di far uscire l'Italia
dall'euro e, magari, dalla stessa Co-
munità Europea e tornare, trionfal-
mente alla nostra "liretta". Ed è pro-
prio questo inquietante avventurismo
che deve preoccuparsi seriamente.
Non possiamo ignorare però il fatto
nuovo di un governo che, attraverso
un imprevedibile rovesciamento di
posizione (il M5Stelle alleato con il
PD), dopo la discutibile, ma forse ine-
vitabile, scissione della componente
renziana, ritrova alla Presidenza del
Consiglio, lo stesso avv. Giuseppe
Conte già conduttore del governo gial-
lo-verde: un'esperienza, quella, molto
"chiacchierata" che lo vedeva prati-
camente "impalato" dai suoi due vice
litigiosi e pretenziosi (Di Maio e Salvi-
ni).
D'amblè, il nostro Avvocato del Po-
polo che aveva previsto per il 2019 "un
anno bellissimo", si trova oggi a pre-
siedere un governo opposto e contra-
rio, con un ruolo ed un'impronta sicu-
ramente più dignitosa rispetto alla
esperienza precedente.
A questo punto i nostri lettori ci con-
sentiranno una battuta: vi è un prece-
dente durante la Prima Repubblica di
un esponene politico, veramene di al-
tra caratura, che si è potuto permet-
tere, ma a distanza di qualche anno,
un'esperienza del genere: si chiama-
va Giulio Andreotti!!!!
Ed allora, a conclusione di queste po-
che righe, rimandiamo il giudizio su
questo nuovo governo. Tra qualche
mese vedremo se, le contraddizioni ed
i contrasti che stanno emergendo nel
corpaccione dei 5Stelle, insieme alle
incertezze che permangono sul futuro
del PD e in quelle di Italia Viva, sa-
ranno spazzate via.
Il nostro augurio è che nasca una se-
ria stagione di riforme e di provvedi-
menti tesi a ristabilire un clima di fidu-
cia e di speranza di cui gli italiani han-
no tanto bisogno.
Pd e 5 Stelle:
destra, il secondo governo Conte reg-
gerebbe? Probabilmente sì. E se an-
che in Calabria le elezioni fossero per-
dute da un PD nell'occhio del ciclone,
per le inchieste giudiziarie a carico del
presidente della Regione? Il secondo
governo Conte scricchiolerebbe peri-
colosamente. Se il PD non riuscisse a
tenere l'Emilia Romagna, franerebbe
tutto nel peggiore dei modi.
Con i “se”, si suol dire, non si fa la sto-
ria. Ma si fa la politica, mi permetto di
ricordare. Perché la politica si fa sugli
scenari, e chi li sbaglia perde. Salvini
oggi probabilmente concorderebbe con
questo: gli scenari li ha completamen-
te sbagliati.
Una eventuale sconfitta della sinistra
in Umbria e in Emilia Romagna, evi-
dentemente di portata storica, non sa-
rebbe sostenibile per il Partito Demo-
cratico e per il secondo governo Con-
te. Ecco perché le sorti del governo
sono legate con certezza alla manovra
finanziaria in discussione, ma altrettan-
to ai risultati delle prossime elezioni
regionali.
In questo quadro prende corpo la ne-
cessità di allargare gli spazi dell'alle-
anza tra PD e Movimento 5 Stelle dal
governo centrale anche alle realtà re-
gionali e locali, con buona pace dei di-
rigenti e degli elettori dei due partiti che,
soprattutto nelle cosiddette “regioni
rosse”, se le sono date di santa ragio-
ne fino ad ora.
Solo un'alleanza anche a livello locale
tra Democratici e grillini potrà tentare
di mettere in sicurezza il voto in Um-
bria e in Emilia Romagna. E in questa
dinamica si muove la scissione di Mat-
teo Renzi. Obiettivo praticato, e mai
dichiarato: indebolire il Partito Demo-
cratico, guadagnando un proprio spa-
zio di manovra qualora il Partito De-
mocratico perdesse troppo, e alla fine
tutto. Come dire: se l'alleanza tra De-
mocratici e grillini vince, ci sono anch'io;
se perde, ognuno per la sua strada.
E in Toscana? Ne parliamo nel prossi-
mo numero.

Quello che il Cardinal Bassetti
intende sul partito dei cattolici
Il Cardinale Gualtiero Bassetti ha
appena il suo noto concetto dell’uni-
tà da realizzare in politica attorno
“ai principi irrinunciabili del Vange-
lo” e ricordando il rischio di conti-
nuare ad essere insignificanti.
La sintesi data in generale della sua
presa di posizione è stata: “No al
partito cattolico”. Primo punto: Bas-
setti non parla di “partito cattolico”,
ma di “un altro partito” che potreb-
be aumentare confusioni e divisio-
ne.
Ad ogni modo anche noi, che cre-
diamo nella necessità di dare vita
ad una forza politica nuova d’ispi-
razione cristiana, sottoscriviamo il
“no” all’idea del partito “ cattolico”.
Questa denominazione e, soprat-
tutto, la sua eventuale sostanza,
sono sempre state fuori e distanti
dalla tradizione popolare sturziana
o di quella democratico cristiana
d’impronta degasperiana e moro-
tea.
Una possibile formazione politica
d’ispirazione cristiana non può che
essere pienamente laica, libera e
non integralista. Aperta, invece, al-
l’apporto e alla partecipazione di
credenti, ma anche di quanti si col-
legano ad altre visioni religiose o
filosofiche. Lo è stato per la Demo-
crazia cristiana, non certamente
sostenuta e votata solamente da
cattolici.
Il riferimento di cui parla il cardina-
le Bassetti a “un pensiero cristia-
no, un metodo cristiano” portati in
politica significa infatti inclusione,
accettazione della prassi del con-
fronto e della mediazione. L’inter-
classismo dei popolari e dei demo-
cristiani del ‘900 conserva intatte la
di Giancarlo Infante
Cardinal Gualberto Bassetti
propria forza e una precisa attua-
lità. Anzi, la sua valenza è ancora
più necessaria, oggi, nella società
occidentale.
Noi parliamo di “bene comune”, la
nostra Stella Polare sono la Dot-
trina sociale della Chiesa e la Co-
stituzione. Nessuna delle forze
politiche attualmente presenti ha
mai definito una linea organica e
coerente sulla base di tali riferi-
menti.
Non è un caso che il cardinale Bas-
setti parli del fatto che i cattolici sti-
ano “ stretti” nell’attuale quadro po-
litico, sia a destra, sia a sinistra.
Adesso dovrà aggiungere anche il
“ centro” che si sta affollando vi-
stosamente. Noi, così, ci limitiamo
a chiosare e a ripetere che nes-
sun partito ci rappresenta.
Con la fine della Democrazia cri-
Politica 3
stiana, con l’imporsi del bipolari-
smo esasperato, con il sistema
maggioritario imperante il “pensie-
ro e metodo cristiano” di cui parla
il cardinale Bassetti sono stati tra-
volti dall’imporsi della logica dell’op-
posizione radicale tra due sole pro-
spettive presentate al Paese per
decenni.
Dopo le elezioni del 4 marzo del
2018, la presenza di parlamentari
di estrazione cattolica si è davve-
ro ridotta al lumicino. Ma non è che
in precedenza, quando invece rap-
presentavano nelle due camere
un numero persino maggioritario,
le cose siano andate in modo di-
verso. Abbiamo visto promulgare
leggi del tutto incoerenti, se non
addirittura ostili ai quattro principi
presenti nella Costituzione e nel
Pensiero sociale sopra menziona-
ti.
La realtà europea ci dice che nu-
merosi e importanti sono i partiti
popolari e democratici cristiani. Il
Ppe è complessivamente il più
grande in Europa. Parliamo di pa-
esi e di una Unione europea che
certamente non sono definibili cle-
ricali. Tutt’altro.
E’ chiaro che tocchi ai laici darsi
una eventuale organizzazione po-
litica. Si tratta di darle vita in modo
da recepire la spinta che in tal sen-
so viene dal basso. Con l’intento
di creare un “recinto” largo, esten-
sibile, non destinato solo “ai nostri”
e, quindi, capace di formulare pro-
poste programmatiche valide per
tutti gli italiani che, in esse, possa-
no riscoprire le ragioni per una rin-
novata partecipazione alla vita pub-
blica.
 4 Politica
Terza ed ultima puntata sull’analisi del libro di Veltroni e gli approfondimenti sul Pd
La nuova stagione
di Massimo Cappelli
(3) - Una forza politica europeista,
attenta all’ambiente e alla sicurez-
za dei cittadini.
E’ incredibile la velocità con la qua-
le mutano gli scenari politici. In
poco più di un mese siamo pas-
sati da un governo giallo-verde
(nero), a trazione leghista e di de-
stra, ad un governo giallo-rosso
(rosa), con l’ingresso del Partito
Democratico e l’uscita della Lega.
Una operazione costituzionalmen-
te corretta, per altro già vista mol-
te volte in passato, figlia del siste-
ma proporzionale. Altrettanto non
sarebbe stato, a mio modesto av-
viso, il ricorso alle urne, sulla base
di sondaggi, per altro rapidamente
mutevoli, dell’orientamento del-
l’elettorato.
Una volta formato il nuovo Gover-
no, anche per il forte indirizzo da
una parte ( 5 Stelle) di Beppe Gril-
lo e dall’altra (PD) di Matteo Ren-
zi, lo stesso Renzi, come se non
bastasse, ha compiuto il passo, da
tempo annunciato ma sempre rin-
viato, di uscire dal PD. Non in ma-
niera ostile, ma continuando l’ap-
poggio al Governo. Creando una
forza riformista alla quale è stato
dato il nome di “Italia Viva”.
Si pensa che l’obiettivo sia quello
di incanalare in questa nuova for-
mazione tutta un’area moderata,
centrista, cattolica, liberale, spar-
sa un po’ ovunque. Un obiettivo an-
cora non del tutto chiaro che di si-
curo avrà un contributo in tal sen-
so dalla prossima “Leopolda”, che
si terrà a metà Ottobre.
Con questo scenario così mutevo-
le torniamo ancora a parlare del
Partito Democratico, concludendo
questa lunga serie di riflessioni
La copertina del libro di Walter Veltroni
scaturite dall’attenta lettura del li-
bro di Veltroni “La Nuova Stagione”.
Un documento programmatico,
ma anche di “visione” di quello che
dovrebbe essere il PD e l’Italia.
Un altro elemento caratterizzante
è la sua vocazione europeista. Sin
dall’origine è ben chiaro che “solo
l’Unione Europea, che non cancel-
la identità e culture nazionali” può
riuscire ad “assicurare ai suoi cit-
tadini prosperità, sicurezza, liber-
tà, pace”. E sviluppo. Non si fa svi-
luppo e quindi crescita e ricchez-
za e diminuzione delle disugua-
glianze con l’egoismo nazionale.
Questi obbiettivi possono essere
colti solo con una “Europa politica
e democratica, che abbia più peso
e più responsabilità, che segua il
principio guida fissato all’inizio del-
l’avventura europea, quello della li-
mitazione delle sovranità naziona-
li”. L’Europa può e deve favorire la
crescita e la battaglia, dice Veltro-
ni citando Olof Palme, grande so-
cialdemocratico svedese, deve
essere “non contro la ricchezza,
ma contro la povertà”.
Una posizione chiara ed esatta-
mente contraria a coloro che, spe-
cie a destra, ogni tanto rilanciano
l’uscita dall’euro e dall’Europa
come la panacea contro ogni crisi.
In realtà sarebbe la garanzia di una
povertà assicurata e molto allarga-
ta a gran parte della popolazione.
Altro punto caratterizzante è l’ave-
re a cuore “ il futuro ambientale del
nostro Paese e dell’intero pianeta”.
Per Veltroni tale obbiettivo deve sta-
re “in cima alle priorità della politi-
ca e dell’azione pubblica. Conse-
guentemente veniva fatto proprio il
percorso dell’Unione Europea di ar-
rivare al 2020 con il 20% in più di
fonti rinnovabili, il 20% in meno di
consumi energetici e il 20% in
meno di emissioni di gas serra. Mi-
nor consumi di energia per ogni
euro di PIL prodotto, diffusione del-
l’uso di energia solare ed eolica,
promozione del risparmio energe-
tico nell’industria, nei trasporti e nei
consumi civili. Questi punti entra-
vano a far parte degli obbiettivi del
neonato Partito Democratico che
quindi si caratterizzava anche per
una visione “green”, necessaria per
migliorare il futuro del nostro pia-
neta.
Era altresì ben chiaro come tale vi-
sione dovesse coniugarsi comun-
que con lo sviluppo dell’economia.
L’Alta Velocità veniva portata pro-
prio come esempio di grande inve-
stimento volto anche a ridurre il traf-
fico veicolare e a dimezzare il tem-
po, i consumi e l’energia spesi con
i trasporti su gomma. Quindi un
grande investimento infrastruttura-
le con risvolti ambientali importan-
ti. Un ambientalismo non basato sui
“no” ,ma un ambientalismo dei “si”:”
l’utilizzo delle immense possibilità
della tecnologia per difendere la
natura”.
Concludiamo con la posizione del
PD sulla sicurezza, tema centrale
segue a pag. 5

da pag. 4
dell’agone politico quotidiano, che
tanti consensi ha portato alla de-
stra fattasi paladina, a parole, del-
la sicurezza del cittadino.
Ebbene la posizione del PD
espressa da Veltroni e che “la si-
curezza è un diritto fondamentale
che non ha colore politico, che non
è né di destra né di sinistra. Chi
governa ha il dovere di fare di tutto
per garantirla”. Tuttavia, precisa
Veltroni, il presupposto è che “inte-
grazione e legalità, multiculturalità
e sicurezza, vivano insieme. Insie-
me stanno. Insieme cadono”. Chi
viene da lontano per scappare dal-
la fame e dalla guerra deve essere
accolto. “ Ma per chi ruba ai citta-
dini quel bene prezioso che è la se-
renità, c’è solo una risposta, ed è
la severità e la fermezza”. Rispet-
to delle leggi e punizione certa se
non si rispettano, quale che sia la
nazionalità. Questo deve essere
fatto con un massiccio presidio del
territorio, utilizzando tutto il perso-
nale delle forze dell’ordine, liberan-
do quello impegnato in attività am-
ministrative. E’ chiaro che la dife-
sa della democrazia del Paese
passa dal rispetto delle regole. Se
questo salta, altri si proporranno
per incarichi che loro non spetta-
no, minando i principi democratici
di una civile convivenza.
Concludo con una opinione perso-
nale su coloro che, a mio modesto
avviso, sono stati i più coerenti in-
terpreti dei principi esposti nei tre
articoli scritti ed hanno dimostrato
leadership.
Ne individuo due. Veltroni, uno dei
fondatori che purtroppo ha sempre
avuto contro parte del PD. Ricor-
do le critiche di D’Alema, in occa-
Politica 5
sione di una sconfitta elettorale re-
gionale, a Veltroni segretario. Ep-
pure con lui il PD aveva raggiunto
il 33%. Poi Veltroni lasciò la politi-
ca attiva divenendo scrittore e re-
gista di successo. L’altro è Renzi.
Con lui il PD raggiunge il 41% del-
l’elettorato. Forse il successo stre-
pitoso lo spinge a tentare quello
che nessun altro era riuscito a
fare: cambiare le regole farragino-
se che governano il nostro Paese
tramite Referendum costituziona-
le. La bocciatura di questa grande
occasione è la testimonianza del-
la non volontà di cambiamento di
gran parte del sistema Italia. Quel
che accade dopo è sotto gli occhi
di tutti, anche se in continua evo-
luzione.
Oggi più che mai chi vivrà, vedrà!
(3 - fine)
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 6 Economia
Il presidente americano ha vinto le elezioni presentandosi come paladino dell’anti-globalizzazione
Il protezionismo di Trump
di Livio Lazzeri
In America la globalizzazione ha fatto
vincitori e vinti. A vincere sono state le
grandi multinazionali ed i loro dirigenti,
che si sono arricchiti a dismisura; a
perdere è stata l’enorme classe media
americana (impiegati ed operai), che è
scivolata verso la povertà. In effetti la
globalizzazione, con la delocalizzazio-
ne delle fabbriche dall’America ai paesi
in via di sviluppo, ha causato la perdita
di milioni di posti di lavoro e quindi l’im-
poverimento della classe media. Trump
si è presentato come il paladino dell’an-
ti-globalizzazione, ed ha vinto le elezio-
ni.
Coerentemente, una volta eletto, Trump
ha dato inizio ad una politica economi-
ca tutta volta alla de-globalizzazione.
Questa sua politica un po’ naif (Trump
non ha voluto nessun economista nel
suo gabinetto, perché li ritiene tutti filo-
globalizzazione) si basa su una consta-
tazione: la globalizzazione, che si fonda
sulla libera circolazione di merci e ca-
pitali, rende vantaggiosa la delocalizza-
zione delle fabbriche perché poi se ne
può importare i prodotti liberamente. Se
si ostacolano le importazioni, si torna a
produrre in casa e quindi tornano le fab-
briche e con esse i posti di lavoro.
Trump ha in sostanza scoperto una
verità, peraltro incontrovertibile: le
esportazioni creano posti di lavoro,
mentre le importazioni li riducono.
La differenza in valore tra le esporta-
zioni e le importazioni è detta bilancia
commerciale. Se è positiva si ha un at-
tivo commerciale, mentre se è negativa
si ha un deficit commerciale.
Gli Usa hanno un deficit commerciale
enorme (circa 800 mld di dollari), per
cui, riducendolo, si possono ottenere
molti posti di lavoro. Il deficit commer-
ciale USA è la somma dei deficit com-
merciali con tutti gli altri paesi, e per
questo Trump, ancora un po’ ingenua-
mente, si è fissato sui disavanzi com-
merciali bilaterali, anche se questi han-
no scarsa importanza. Infatti oggi sia-
mo in un mondo globale e se una cosa
non si può importare da un paese, si
Donald Trump
può importare da un altro o per il suo
tramite.
In particolare Trump ha messo nel mi-
rino Messico e Cina, i paesi dove più
gli USA hanno delocalizzato e da dove
più importano. In effetti il deficit com-
merciale americano ammonta a circa
350 mld con la Cina e a circa 65 mld
con il Messico. Trump ha minacciato
di imporre pesanti dazi alle loro merci:
20% al Messico, 45% alla Cina.
L’errore di Trump è ritenere che negli
scambi commerciali tra due paesi ci sia
sempre un vincitore ed un vinto, men-
tre spesso i vantaggi sono per entram-
bi i paesi. Ma l’errore più grave è rite-
nere che il deficit commerciale si pos-
sa correggere con i dazi. E’ un errore
madornale. Infatti è notorio che i volu-
mi di import-export dipendono in mi-
nima parte dalla politica commerciale,
mentre invece dipendono pesantemen-
te dalla macroeconomia (risparmio, in-
vestimenti, competitività, etc.). Le po-
litiche commerciali come i dazi sono
una alterazione forzosa del mercato,
che invece dovrebbe essere basato sulla
libera concorrenza. Sono palliativi che
non risolvono i problemi. Quindi, no-
nostante i dazi, la bilancia commercia-
le difficilmente cambierà.
Una cosa invece è certa: la qualità della
vita degli americani peggiorerà. I dazi
faranno aumentare i prezzi, a danno
soprattutto dei ceti medi, che vedran-
no ridursi il loro potere d’acquisto. Non
solo. La crescita dei prezzi, e quindi
dell’inflazione, potrebbe indurre la Fed
ad alzare i tassi d’interesse, cosa che
produrrebbe altri due effetti negativi: il
rallentamento dell’economia ed un ap-
prezzamento del dollaro. Il risultato è
che il protezionismo, anziché portare be-
nefici, finirà per fare dei danni: avremo
un ulteriore impoverimento della classe
media, senza nessun ritorno dei posti di
lavoro di una volta.
Trump pensa che in una guerra di dazi
con la Cina, a rimetterci sarebbero i ci-
nesi perché sono più dipendenti dalle
esportazioni verso gli USA di quanto gli
USA non dipendano dalle esportazioni
verso la Cina. Il ragionamento è sem-
plicistico e fondamentalmente errato. La
Cina è passata da una crescita trascina-
ta dalle esportazioni ad una crescita tra-
scinata dall’economia interna. Il mer-
cato interno della Cina è costituito da
600 milioni di individui di ceto medio,
più del doppio di quello americano. Or-
mai basta la domanda interna per as-
sorbire gran parte della sua produzione,
ed esportare è quindi sempre meno ne-
cessario. Tuttavia, volendo, la Cina po-
trebbe mantenere inalterato il livello delle
esportazioni vendendo ad altri paesi ciò
che vendeva agli USA. In tal caso il dan-
no per gli USA sarebbe doppio, perché
in quei paesi si verrebbe a creare una
concorrenza insostenibile per le impre-
se americane.
Ma se le armi degli Stati Uniti sono un
po’ spuntate, quelle della Cina sono in-
vece ben appuntite. Infatti essa dispone
di un forziere ben rifornito, con riserve
che ammontano a 3000 miliardi di dol-
lari. Inoltre ha una economia a control-
lo centralizzato, che la agevola nell’adat-
tarsi ai cambiamenti. Infine la Cina ha
in ostaggio, sul suo territorio, una mi-
riade di fabbriche statunitensi. Poiché
ha sempre rispettato le regole, non è
pensabile che proceda ad un sequestro
anche temporaneo dei beni americani sul
suo suolo. Tuttavia, utilizzando metodi
legali, potrebbe rendere molto difficile
la vita alle imprese americane.
Infine, rimanendo sul piano puramente
commerciale, non sono affatto da sot-
tovalutare i danni che deriverebbero al-
segue a pag. 7
 Economia 7

da pag. 6
l’economia USA da una guerra commer-
ciale con la Cina. Gli USA vendono alla
Cina servizi (istruzione e turismo), ae-
rei e derrate alimentari, tutte cose di cui
la Cina potrebbe approvvigionarsi altro- Corsi di formazione per la sicurezza
ve, con grave danno dell’economia dei lavoratori, patentini per PLE, GRU,
americana. Le prime battaglie hanno vi- CARRELLI ELEVATORI, movimento
sto la Cina applicare dazi proprio alle terra, trattori portuali, agricoli e
importazioni agricole dagli USA. Que-
forestali, ponteggi PiMus, lavori in
sto ha fatto precipitare nella crisi gli agri-
quota e confinati. Attestati Elettricisti
coltori americani e ha costretto l’am-
PAV e PES, ecc.
ministrazione Trump a intervenire con
sovvenzioni per una spesa complessiva
di ben 28 miliardi di dollari in due ADDESTRA
anni. Tra l’altro gli stati americani a vo- Sede operativa regionale Toscana:
cazione agricola sono tutti di fede re- Via Le Spianate 45 - Rosignano M.mo
pubblicana. Infine la Cina, con il suo Tel./fax 0586.759023 - Cell. 334.5265673
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ceto medio di 600 milioni e più di indi-
vidui, è il più grande mercato al mondo
per i prodotti ad alta tecnologia dei pae-
si avanzati, Usa ed Europa in testa. Es-
serne esclusi sarebbe un grave danno.
Non sorprende quindi che la Cina appa-
ia tanto sicura di sé.
Altro paese che Trump ha messo nel
mirino è il Messico, che con il Canada
e gli stessi USA aderisce al trattato di
libero scambio denominato Nafta. Il
Nafta vieta l’applicazione di dazi tra i
paesi membri e per uscirne è necessa-
ria l’approvazione di entrambe le came-
re, cosa difficile da ottenere. Trump ha
rinunciato ad una guerra dei dazi col
Messico ed ha invece intrapreso la stra-
da della revisione del Nafta. L’accordo
che è stato raggiunto dovrà essere sot-
toposto all’approvazione del parlamen-
to. I dettagli non si conoscono e molti
aspetti sono ancora da definire. Si parla
però di salari minimi e diritti sindacali
da garantire ai lavoratori messicani. Tut-
ta un’altra musica ed un’altra efficacia
rispetto alla insulsa guerra dei dazi.
Per finire, qualche considerazione sul-
l’attuabilità del protezionismo di Trump.
Probabilmente il Congresso ostacolerà
il protezionismo. Infatti i repubblicani
sono da sempre per il commercio libe-
ro da vincoli, e i democratici pure, an-
che se con qualche distinguo. Vedremo.
Inoltre gli USA fanno parte dell’Orga-
nizzazione Mondiale del Commercio
(OMC), e si sono impegnati a rispettar-
ne le decisioni in materia di controver-
sie. L’introduzione di dazi farebbe si-
curamente nascere controversie.
Trump non può ritirarsi dall’OMC di sua
iniziativa, ma ha bisogno dell’approva-
zione di entrambe le camere, cosa im-
probabile da ottenere.
 8 Economia
Convergenti divergenze
(3) - La maggiore soddisfazione, ov-
viamente senza esagerare, non è stata
tanto per la costituzione del Governo
Conte 2 quanto per la caduta del Con-
te 1. Ci dobbiamo accontentare della
discontinuità nella continuità. Avere
oggi maggiori soddisfazioni dalla poli-
tica è poco probabile: anzi, quanto ac-
caduto immediatamente dopo la for-
mazione del Governo giallorosso ci
toglie anche quelle poche illusioni che
avremmo potuto coltivare. Inoltre, gli
scarsi motivi di gaudio si sono ulte-
riormente ridotti nel vedere acclamato
il Conte 2 da un ampio consesso, na-
zionale e internazionale, che insieme ai
mercati comprende addirittura la sini-
stra radicale.
Evento apparentemente insolito ma
meno inconsueto di quanto si possa
pensare. Fortunatamente il Ministro
dell’Economia, Gualtieri, ha provvedu-
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di Sergio Costalli
to a fugare alcune inquietudini sorte a
seguito di tali convergenti divergenze.
Ad esempio: ha dichiarato che l’im-
posta patrimoniale non è tra gli obiet-
tivi del Governo… e Gualtieri è un
uomo d’onore! Incuranti delle assicu-
razioni del Ministro, i divergenti schie-
ramenti convergono nell’insistere con
la richiesta di una patrimoniale alla
Monti, ovvero un’imposta ricorrente
gravante su tutti i patrimoni, immobi-
liari e finanziari, sulla finalizzazione
della quale mostrano invece di avere
notevoli divergenze.
Ciascun proponente, supportandosi
con argomentazioni di valore econo-
mico e più che altro ideologico, so-
stanzialmente pretenderebbe che il ri-
cavato dall’imposta venisse finalizza-
to a favore della propria area di riferi-
mento.
In contemporanea, nel vasto e sem-
pre presente concerto delle autonomie
territoriali perennemente alla ricerca di
risorse, si fanno sentire i fautori della
patrimoniale all’americana, ovvero
un’imposta patrimoniale locale sugli
immobili residenziali il cui carico po-
trebbe variare anche in funzione della
qualità e quantità dei servizi offerti nei
diversi ambiti territoriali.
Per non essere da meno, altri portato-
ri di interesse, la cui specifica è quella
di essere in realtà dei percettori di in-
teressi, stranieri ma non solo, premo-
no per una patrimoniale alla tedesca
ovvero un prelievo straordinario, molto
rilevante, sulla ricchezza degli italiani
(le nostre case e i nostri soldi) al fine
di abbattere in maniera significativa il
debito pubblico. Ma forse non ci cre-
dono nemmeno loro perché, al di là
delle esternazioni di facciata, più che a
una riduzione nell’immediato del debi-
to, dal quale incassano interessi supe-
riori al livello medio attuale di mercato,
gradirebbero piuttosto che il patrimo-
nio privato delle famiglie italiane fosse
posto, sotto una qualsiasi forma, a ga-
ranzia della solvibilità dell’emittente Sta-
to.
Tutti gli interessati fautori dell’aggra-
vio impositivo omettono di dire che di-
verse imposte patrimoniali, con diffe-
renti denominazioni e finalità, già col-
piscono gli italiani sia in ambito finan-
ziario che immobiliare e che soltanto il
fatto di invocarne altre trasmette un
messaggio recessivo che allontana la
possibile ripresa che potrebbe avere
proprio nel comparto immobiliare il pri-
mo e più importante volano.
Tale comparto, a causa della gestione
dissennata della crisi decennale, ha già
subito perdite di valore rilevanti, con
quel che ne è conseguito in ambito fi-
nanziario, bancario, manifatturiero e
occupazionale. Alla proprietà immobi-
liare non sempre corrisponde una ren-
dita pecuniaria e pertanto il soddisfaci-
mento degli obblighi impositivi disto-
glie, e distoglierebbe ulteriormente a
fronte di aggravi, ampie risorse dai
consumi e dagli investimenti, generan-
do danni superiori rispetto a quelli ai
quali si intenderebbe porre rimedio con
un incremento dell’imposizione patri-
segue a pag. 8
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
 Economia 9

da pag. 7 proprio a causa dell’incertezza che

grava sul domani, penalizzando in tal
moniale. modo ancor più il mercato interno. Il
Generalizzando banalmente, ma restan- risparmio privato ha sempre avuto una
do ancorati alle possibilità del reale, si connotazione precauzionale ma quan-
può essere certi che l’imposta sui pa- do la propensione si fa troppo elevata
trimoni finirebbe per gravare solo su dovrebbe scattare in testa ai politici un
quelli medi e piccoli, ovvero quelli che forte segnale d’allarme.
non possono scappare, perché i deten- Al contrario, anziché rasserenare gli
tori di grandi patrimoni, con gli oppor- animi dei cittadini, spesso i politici con
tuni accorgimenti formali garantiti dalla proclami roboanti alimentano ansia e
globalizzazione finanziaria, per loro paura. Si rende pertanto necessario
convenienti nonostante i costi, avreb- chiedere con forza a tutte le parti in-
bero il modo di rendersi esenti. teressate che sia fatto ogni possibile
Alcuni raffinati innovatori, per motivi sforzo per garantire al sistema Paese
evidentemente ideologici e con intenti il massimo di serenità e di fiducia. C’è
palesemente persecutori nei confronti bisogno di toni moderati, di maggior
del ceto medio, poiché anche in que- rispetto e di porre fine alla permanen-
sto caso vale quanto detto sopra, insi- te campagna elettorale, non c’è inve-
stono affinché venga introdotto pure ce bisogno di nuove tasse.
un considerevole incremento dell’im- (3. fine)
posta di successione, fino a raggiun-
gere livelli da esproprio.
C’è da domandarsi se intendano favo-
rire negli eredi una più rapida elabora-
zione del lutto ovvero avviare un’ulte-
riore svalutazione dell’esecrato mercato
immobiliare: in pratica, ad ogni deces-
so di proprietario, avremmo un’abita-
zione in vendita da parte degli eredi per
far fronte agli oneri di successione.
Di fronte alla marea montante negli anni
di chiacchiere, promesse a debito e ri-
schiose incognite in campo fiscale e
previdenziale i nostri concittadini si
sono talmente preoccupati da aver ri-
dotto la loro propensione al consumo
incrementando invece quella al rispar- Imballaggi industriali - Servizi
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10 Attualità

A partire dal 30 Marzo 2020 AEROPORTO DI FIRENZE:

sarà possibile decollare da Fi-
renze verso la piccola nazio-
ne dell’Europa occidentale

Il Lussemburgo
è più vicino
Luxair Luxembourg Airlines,
compagnia di bandiera del Gran-
ducato di Lussemburgo, lancia il
nuovo volo Firenze – Lussembur-
go operativo dal 30 marzo 2020.
Il vettore collegherà l’aeroporto
di Firenze con il Lussemburgo
con due voli a settimana.
I voli verranno effettuati con l’ae-
romobile Bombardier Q400 con
la seguente programmazione:
Lussemburgo - Firenze
Lunedì e Venerdì 11:25 – 13:20
Firenze - Lussemburgo
Lunedì e Venerdì 14:05 – 16:00
“Grazie a questo nuovo colle-
gamento – dichiara Toscana Ae-
roporti – il portafoglio di Tosca-
na Aeroporti si amplia di un
nuovo vettore e di una nuova
destinazione e le opportunità
turistiche e commerciali per la
Toscana si consolidano anco-
ra di più nei paesi del Centro -
Nord Europa. Firenze amplie-
rà ulteriormente la propria ca-
pacità attrattiva e Lussembur-
go, destinazione di grande ap-
peal sotto il profilo turistico e
commerciale, sarà una meta si-
curamente gradita ai nostri
viaggiatori”.
I biglietti della tratta Firenze -
Lussemburgo sono già disponibi-
li, sul sito https://www.luxair.lu/.
Monaco di Baviera, Praga,
Vienna e Bilbao
sono le nuove destinazioni
che Vueling offre a Firenze
Alla presenza del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, del Vice Presidente Ese-
cutivo di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, dell’Amministratore delegato di To-
scana Aeroporti, Gina Giani, e del Direttore Generale di Vueling per l’Italia,
Susanna Sciacovelli, con il tradizionale battesimo d’acqua, Vueling ha inaugurato
il 15 settembre scorso l’operatività del suo terzo A319 basato nell’aeroporto
toscano con il volo diretto Firenze-Monaco di Baviera, una delle novità della
stagione invernale.
Particolarmente rilevante, inoltre, la presenza all’inaugurazione di Eduardo Eur-
nekian, Presidente argentino di Corporación America, che di buon grado ha
preso parte alla cerimonia del taglio del nastro. La partecipazione del Presidente
Eurnekian testimonia con ancora maggiore evidenza la centralità di Toscana
Aeroporti nelle strategie di management di Corporación America e il valore stra-
tegico della partnership con Vueling.
Il volo inaugurale è stato festeggiato dall’equipaggio e dalle autorità aeroportuali
che hanno accolto i passeggeri omaggiandoli con gadgets.
Nello stesso giorno sono state inaugurate anche le altre nuove rotte verso Praga
e Vienna e il collegamento verso Bilbao
“Siamo orgogliosi di poter inaugurare oggi questi nuovi collegamenti che
permetteranno alla comunità toscana e a tutti i turisti internazionali di viag-
giare più agilmente tra Firenze e Monaco, Vienna, Praga o Bilbao con
collegamenti diretti verso queste importanti città europee - ha commentato
Susanna Sciacovelli, Direttore Generale di Vueling per l’Italia - Crediamo for-
temente nel ruolo strategico che la base di Firenze rappresenta per il terri-
torio e vogliamo continuare ad investire su di essa per consolidare sempre
più la nostra leadership”.

Mario Simoni ha lasciato questa vita ter-
rena. Un mite, un uomo instancabile
cultore della conoscenza. Una persona
garbata e attenta, che offriva sempre
ascolto, dote assai rara. Un uomo che
ha vissuto intensamente immergendosi
con passione nelle vicende della società
e impegnandosi con competenza e lun-
gimiranza in politica. Sempre ha consi-
derato la politica come servizio, come
una nobile esperienza di carità cristiana.
L' amico Giorgio Kutufa' nell'orazione
funebre nell'affollatissima Chiesa del
Rosario, parrocchia in cui si è sempre
impegnato con amorevole dedizione, ha
evidenziato le doti di Mario, "un uomo
coerente con i suoi ideali e un combat-
tente, un uomo forte, di grande caratte-
re, un grande che sempre si è impegna-
to per gli altri e si è speso con dedizione
e trasporto per la sua città, sempre ha
dato consigli di grande profondità. Con-
serverò la gioia della sua amicizia."
Adorava leggere e quello che leggeva e
lo appassionava lo voleva sempre con-
dividere con gli altri. Ecco che bastava
una telefonata per diffondere notizie e
farsi portavoce di quanto aveva letto,
animato da entusiasmo e fiducia.
Conservava con cura appunti, documen-
ti e ritagli di giornale sottolineati, come
solo può fare un professore preparato
ed appassionato di diritto del Liceo.
Anche quando la sua vista lo aveva tra-
dito poteva contare su quell'amore fa-
miliare che gli permetteva di ascoltare
la lettura ad alta voce. E la sua missione
di mite commentatore e di diffusore
della conoscenza mai si era interrotta.
Mi mancheranno le sue lunghe e appas-
sionate telefonate. La sua fiducia di
combattente nell'evolversi frenetico della
politica, le sue analisi profonde su Li-
vorno, città che amava come un padre
ama un figlio. Mi mancheranno le sue
preoccupazioni di uomo di fede sempre
attento alle questioni umane, che analiz-
zava con temperanza e discernimento.
Che tu possa godere della vista del Pa-
dre e dovunque tu sia, caro Mario, con-
tinuare a offrire i tuoi pensieri, i tuoi
saggi commenti e la tua mite amicizia.
Tu che hai creduto e sei stato su questa
terra un messaggero di fede, di speran-
za e di carità ci mancherai. Della salda
amicizia che ci hai donato faremo teso-
ro. Grazie Mario!
Cinguettare 11
adempiere al dovere di pagare tutte le
tasse e comportarsi secondo le regole
interessa poco. Quando si tratta di sbor-
sare soldi ciascuno guarda al proprio
portafoglio e all'interesse personale.
Meglio pagare 1000 invece di 1220! "Che
me ne faccio della ricevuta?"
Se, ad esempio, per ogni lavoro edilizio,
riparazione o servizio in genere, per la
manutenzione dell'auto ecc.,ecc. fosse
offerta la possibilità di portare in detra-
Cinguettare di Luca Lischi
zione la spesa sostenuta avremmo pro-
babilmente un lievitare di ricevute e l'Iva
pagata!
Si diceva male della Prima Repubblica
perché la scelta di figure apicali di Go-
L’importanza
verno ricadevano assai spesso su sog-
getti indicati dalla politica senza criteri
della
"professionali e di competenza". Anche
adesso con gli apparenti "cultori della formazione
politica" che sfoggiano insegnamenti da
"professorini", si segue la stessa strada Mi ha fatto piacere leggere che l’as-
indicando soggetti non sempre all'altez- sessore regionale all’istruzione
prof.sa GRIECO abbia sottolineato
za del gravoso compito. Cambiano i
l’importanza della formazione e que-
colori e i tempi ma i metodi sono sem-
sta solo i nostri Istituti tecnici e pro-
pre uguali.
fessionali possono darla. E in occa-
@@@
sione di un incontro aIl Centro chi
Troppi soggetti non pagano ciò che scrive sottolineò appunto la necessi-
dovrebbero pagare usufruendo dei ser- tà di aggiornare gli indirizzi di detti
vizi. In treno assistiamo a miriadi di Istituti. Non è sufficiente Scuola-
persone che non hanno biglietto e spes- Lavoro.E per essere precisi chiedem-
so (dichiarano) neanche i documenti. mo di istituire un indirizzo per la la for-
Modi di comportamento che devono mazione di tecnici per l’industria pre-
essere arginati non solo con le sanzio- sente nella nautica di lusso.
ni, che poi in molti casi non saranno Siamo all’inizio di un nuovo anno sco-
pagate, ma intensificando i controlli e lastico e un nuovo Ministro dopo ap-
non permettendo la salita a chi non ha pena due anni dal precedente e la Scuo-
regolare biglietto. la è oggetto di tanta attenzione da par-
@@@ te della stampa: si può dire che non
Pagare meno, pagare tutti. Ci sono trop- passa giorno.
pi che non pagano le tasse. Molti sono E’ un bene? Lo speriamo.
i pagamenti al nero senza alcuna rice- E vogliamo ricordare l’intervento del
vuta con conseguente evasione dell'Iva. Presidente della Repubblica sergio
Mattarella a Portoferraio l’anno scor-
Tutti lo sanno ma chi di dovere non tro-
so “Abbiamo ancora un numero
va gli strumenti adeguati per arginare il
troppo elevato di ragazzi che desi-
fenomeno.
stono dagli studi prima di completa-
Del resto che beneficio comporta pa-
re il ciclo delle superiori o addirit-
gare l'Iva se essa, specialmente per al- tura prima di completare quello del-
cune prestazioni, non permette alcun l’obbligo, dobbiamo ridurre il più
beneficio di detrazione? Un lavoro è possibile questa emorragia”.
1000 euro, con ricevuta 1220, ovvero
compreso la dovuta IVA del 22%! Per- Mario Lorenzini
ché sborsare 220 euro in più se non
porta benefici? Il beneficio collettivo di
12 Spigolature
Il capitano
sempre ed ovunque.
Naturalmente non poteva manca-
re una sua visita al carcere di San
Gemignano dove, nei giorni scor-
si un manipolo di prestanti agenti
penitenziari ha malmenato, in malo
modo (sic!) un giovane detenuto
tunisino.
La magistratura ha naturalmente
aperto un'inchiesta per accertare
le responsabilità.
Il nostro "capitano", che poi non sa-
rebbe altro che l'ex vicepresidente
ed ex ministro degli interni Matteo
Salvini (ma i lettori lo avevano già
capito), si è precipitato in quel pe-
nitenziario, ha incontrato i valorosi
agenti, si è fatto un selfie di gruppo
ed ha dichiarato: "fra le guardie ed
i ladri, io sto con le guardie, spero
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ure caso in cui gli elettori italiani lo “co-
lat stringessero” a guidare il nostro
paese.
ip go Vincolo
S di mandato
Il sublime Di Maio, politico intradu-
cibile, in altre lingue ha tirato fuori
l'idea del vincolo di mandato per
che gli agenti siano prosciolti pre- impedire ai parlamentari di cambia-
sto". re casacca.
(da Il Tirreno di venerdì 27 settem- L'ha ritirata fuori poichè una sena-
bre a pag.8). trice è passata con Matteo Renzi
ed un'altra ventina girano intorno
Nota dello Spigolatore: ecco que- all'altro Matteo.
sto potrebbe essere il modo di go- (Mattia Feltri - La Stampa 1 otto-
vernare di questo "Sant'uomo" nel bre.
Santo subito il Capitano.
Se ‘un fanno lui, voglio vede’ chi è santo:
da quando s’è levato dai coglioni
ha preso a fa’ miraoli per incanto.
Se vo’i capi’ se son santi o marpioni
da vivi ‘un ci bada’: glie’ un’illusione.
Mori: i miraoli ora si son boni!
Tra rossi e gialli, ricordi: aschio e tenzione
ore che Lui ‘un c’è più, vanno per mano.
Qualche dispetto si, senza intenzione.
Da quando è sparito il Capitano
anco Brusselle cia’ preso in simpatia:
se spendi un po’ di più faccio l’indiano.
Co migranti è finita l’anarchia.
Come fanno co i chicchi i bimbi bravi:
questo a me, quello a te, in armonia.
Da buon santo stai cheto nella nicchia
e “un ci veni’ più a rompere la...
No! Che figura! Arrivo in fondo e non so trovare la parola
che faccia rima con nicchia. Se la trovate, magari per
assonanza, si finisce il canto.
Giampaolo Bernardini

Interessante dibattito al nostro Circolo con la Vice Sindaco sull’istruzione e i suoi problemi
Monica Mannucci a Il Centro
di Gianni Giovangiacomo
L’incontro è stato aperto da Fabio Del
Nista che ha chiesto alla Vice-Sindaco,
anche nella sua qualità di Assessore al-
l’Istruzione, quale situazione avesse tro-
vato al momento di ricoprire l’incarico.
Monica Mannucci ha subito sottolinea-
to che questo suo nuovo compito si
esprimeva in un “impegno di responsa-
bilità” e si è compiaciuta per la “compe-
tenza” dei tecnici che aveva trovato, an-
che se all’inizio il personale era numeri-
camente scarso a causa di coloro che
avevano colto l’occasione per andare in
pensione.
L’istruzione in carico al Comune: gli Asili
nido e le Scuole materne, sono “una realtà
molto buona”, c’erano dei posti scoperti a
livello di insegnamento, ma abbiamo chiu-
so -ha aggiunto- un concorso già in atto
per cui “ora l’organico è al completo”.
Per le eventuali assenze nel corso del-
l’anno, ci si avvale dell’agenzia interina-
le, per quanto riguarda la “sicurezza” le
scuole sono a norma e utilizziamo uno
stanziamento di 760 mila euro di risorse
regionali per interventi di adeguamento
acustico e tecnico. Per i ragazzi proble-
matici sono in corso attività didattiche
extrascolastiche con insegnamenti sem-
pre più adeguati alle loro necessità.
Monica Mannucci ha poi affrontato la
questione delle “rette” e ha ricordato che
con il progetto “Buona scuola” si è po-
tuto accedere ai finanziamenti statali per
cui con lo stanziamento di 15 mila euro si
sono potuti creare 20 posti in più negli
Asili nido, così come si è potuto decur-
tare del 30% le fasce di reddito medio-
basse in base all’ISEE, ci sono però an-
cora 216 famiglie in lista di attesa per gli
Asili nido.
E il clima che si vive? Ora la macchina
comunale può operare al meglio e lo sarà
ancora di più “con l’assegnazione delle
posizioni organizzative”.
L’Assessore ha perciò ribadito che si
“vuole ricominciare un altra era”, rico-
struendo “un clima di serenità” eliminan-
do ogni stress di paura che ha colpito
molto operatori.
La Vice-Sindaco ha poi risposto ad una
lunga serie di domande postale dai molti
Livorno 13
presenti. È così emersa che,
riguardo all’edilizia scolasti-
ca, sono in costruzione due
scuole materne nel quartie-
re Corea, che la Scuola Dal
Borro avrà un possibile ini-
zio nel 2021 e per il Polo Li-
vorno Nord, le procedure
non sono immediate “anzi
piuttosto lunghe”.
Riguardo alle possibilità di
lavoro l’Assessore ha det-
to che “lavoro e sociale si Un momento dei dibattito con Monica Mannucci
legano sempre”, si è detta
convinta dell’importanza di far conosce- zione, Monica Mannucci ha terminato ri-
re ai giovani la conoscenza “del mondo levando che “i bambini non hanno pro-
produttivo esistente sul nostro territo- blemi tra di loro” e che “l’integrazione va
rio”, bisogna perciò lavorare “per un fatta nella società”, c’è la necessità di un
cambio di mentalità” che inizi per i gio- lavoro di rete, “di ampio respiro”, dove
vani con “l’avere l’amore per la città”. “le Associazioni di volontariato danno
Riguardo alle problematiche dell’integra- già un grosso aiuto”.
In ricordo di Mario Simoni
(eds) - Lo ha già ricordato nelle pagine prevalere un autentico spirito di servizio i
precedenti Luca Lischi nella sua rubrica cui eccessi e le cui carenze sono stati cau-
“Cinquettare”, ma anche il sottoscritto sa, non certamente secondaria, della grave
non può sottrarsi all’“ultimo saluto” del crisi politica che il nostro paese sta, pur-
caro ed amato amico. troppo, attraversando da troppo tempo.
Entrambi, senza averlo richiesto o preteso,
Si è spento improvvisamente un altro caro in tempi diversi, siamo stati vicepresidenti
amico Mario Simoni, esponente di primo e consiglieri dell'Istituto Case Popolari di
piano del movimento Livorno: fummo designati a quell'incarico
cattolico ed impegnato senza espressamente averlo richiesto o
protagonista della D.C preteso.
prima e nel PPI dopo lo Nei nostri incontri, un po' ridotti negli ulti-
sciagurato scioglimen- mi mesi per alcuni problemi di salute del
to di quel grande parti- caro Mario, lamentavamo sempre per
to: un rimpianto che il ruolo, ormai decisamente secondario, dei
non si cancellerà mai! cattolici nell'impegno politico nazionale.
Con Mario ho avuto Qualche giorno prima della Sua repentina
sempre rapporti di gran- scomparsa ci eravamo sentiti per telefono
de amicizia e di reciproca stima consolidati, e ci eravamo ripromessi di incontrarci per
quasi sempre, da eguali valutazioni. uno scambio di idee proprio in merito alla
Entrambi abbiamo avuto una concezione del- riproposizione di una presenza dei cattoli-
l'impegno politico , per la verità scarsamente ci nella politica nazionale: la Sua improvvi-
applicato, che aveva come requisito essenzia- sa scomparsa lo ha purtroppo reso impos-
le lo spirito di servizio ed una concezione sibile.
cristiana e perciò nobile della politica. A titolo personale ed a nome anche del
Ci ha accomunato anche un distacco dalla Circolo e della Redazione de Il Centro le
"logica del potere" avendo sempre fatto nostre più vive condoglianze.
14 Livorno
BILANCIO DEI PRIMI 100 GIORNI DA SINDACO DI LUCA SALVETTI
Da LivornoOlè
a LucaOlè
di Marcello Faralli
(tratto dal mensile LIVORNOnonstop)
Dopo la lunga chiusura si è final-
mente riaperto il portone dell’in-
gresso principale del Comune ed
è entrata aria fresca, nonostante
la calura estiva. Fuor di metafo-
ra. L’autoreferenzialità e la prati-
ca di rimanere asserragliati nelle
“stanze del potere” sono state
spazzate via dal nuovo sindaco.
L’approccio di Luca Salvetti con
la città si è manifestato subito par-
tecipativo e coinvolgente. Al di là
delle promesse, sempre facili da
farsi nella “luna di miele” con la
cittadinanza, si è esposto con la
presenza fisica in mezzo alla gen-
te. Non ha mancato di essere
presente in tutte le occasioni
pubbliche e private, anche di ap-
parente scarsa importanza, per
esprimere adesione alle singo-
le iniziative. Cogliere diretta-
mente umori, bisogni, aspetta-
tive. E l’imperativo del primo cit-
tadino dovrebbe essere proprio
questo: stare in mezzo alle gen-
te. Andare nei luoghi del disa-
gio, nelle periferie del degrado,
ma anche nelle occasioni ludi-
che, dove si fa festa perché così Luca Salvetti, classe 1966, il prossimo 9 settembre
compirà 56 anni, laureato in Scienze politiche, è Sin-
si conosce veramente la città, daco di Livorno dall’11/6/2019.
senza mediazioni.
Gli esempi potrebbero essere di-
versi. Ci limitiamo a segnalarne
alcuni: il varo della nuova struttu-
ra della Protezione civile in corri-
spondenza dell’anniversario del-
l’alluvione del 2017 e la relativa
partecipazione alle iniziative per la
ricorrenza; l’impegno a trovare una
soluzione per la riaper-
tura dell’ippodromo con
la partecipazione alla
“notte bianca” che lì si
è svolta (chissà se è
andato con la propria
autovettura, portandosi
il tavolino e la cena da
casa?). L’annunciata
riqualificazione e il pie-
no utilizzo del Polo
scientifico dello Sco-
glio della regina (con
tanto di sopralluogo), ri-
strutturato con i fondi
europei e lasciato alla
mercé di vandali che ne
hanno fatto un luogo di
azioni criminali. In que-
sto ambito (e non sem-
bra se ne sia fin qui par-
lato) è urgente definire
(con l’Università di
Pisa?) la destinazione
segue a pag. 15
 Livorno 15

da pag. 14

della riedificata Dogana d’acqua,

ancora “impacchettata” nel suo
“cappotto” protettivo e del tutto inu-
tilizzata.
La vicinanza alla cittadinanza si
manifesta anche mischiandosi ad
essa, come un comune cittadino
anche nelle occasioni più effime-
re, senza la fascia tricolore, ma
con l’entusiasmo di sentirsi primus
inter pares.
Per i progetti di lungo respiro, con-
divisibili, dovremo aspettare i pri-
mi atti concreti, ma già l’azione di-
namica dell’assessora Cepparel-
lo, sui problemi dell’ambiente,
apre una prospettiva incoraggian-
te nel colmare lo iato tra le parole
i fatti, troppo frequente in politica, (bidam) - L’umiltà del sindaco Luca è sempre lì, a fianco degli ex colle-
come ha dimostrato ampiamente Salvetti (sempre sorridente e pron- ghi (vedi foto). Come se niente fos-
la precedente amministrazione. to a stringere la mano a qualsiasi se cambiato da quell’11 giugno scor-
Vedremo quanto grande sarà il cittadino in ogni occasione) la si nota so, giorno della sua investitura a sin-
successo della annunciata mostra anche nei piccoli gesti. Allo stadio, daco.
di Modigliani, e se Livorno riuscirà per esempio. Luca, da buon giorna-
ad essere prescelta come capi- lista di Granducato Tv, fino all’anno
tale della cultura europea (sareb- scorso occupava il suo posto in tri-
be veramente il colpo del secolo!). buna stampa. Dopo l’elezione a sin-
Per i risultati concreti occorrerà daco non è cambiato niente. Alla più
tempo, fatica e piena collaborazio- comoda (e prestiosa) seggiolina in
ne tra tutte le componenti cultura- tribuna d’onore ha ancora optato
Verifiche apparecchi di sollevamento
li (e non) della società livornese, per il suo vecchio posto. Natural- GRU, PLE, CARRI PONTE, GRU a
ma la “squadra” sembra esserci mente, all’inizio e durante il primo TORRE, CARRELLI ELEVATORI, SCA-
(e non solo in giunta). tempo, non manca di salutare e fare LE AEREE, verifiche apparecchi a
Quindi da Livorno Olè (la trasmis- gli onori di primo cittadino a tutti i pressione GENERATORI, AUTOCLA-
VI, PED, TPED, verifica ascensori, ve-
sione sportiva di Granducato Tv presenti nella tribunetta riservata
rifica impianti di terra.
che Salvetti ha condotto per diver- alle autorità e ai dirigenti sportivi.
se stagioni) a Luca Olè. Ma per tifare il “suo” Livorno, Luca ECO Cer tif icazioni Spa
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LA RETROSPETTIVA AL MUSEO DELLA CITTÀ DAL 7 NOVEMBRE AL 16 FEBBRAIO 2019

Modigliani, grande attesa

di Angela Simini

Finalmente a casa! Sarà inaugurata il 7

novembre prossimo al Museo della Cit-
tà, dove resterà aperta fino al 16 feb-
braio 2019, la retrospettiva “Modigliani
e l’avventura di Montparnasse -La col-
lezione Jonas Netter”, organizzata dal
Comune di Livorno insieme all’Istituto
Restellini di Parigi. A cento anni dalla
morte, avvenuta a Parigi il 24 gennaio
1920 “Amedeo Modigliani Torna nella
sua Livorno , dove si è formato artisti-
camente” commenta il sindaco Luca
Salvetti e prosegue “Avrebbe voluto
farlo in quel lontano 1920 , in cui la
vita lo ha lasciato, avrebbe voluto tor-
nare a vivere a Livorno con la sua Jan-
ne. Lo aveva detto agli amici pittori,
a Parigi in molti lo sapevano.... Ma a
cento anni dalla morte siamo riusciti,
con grande coraggio a far tornare l’ani-
ma di Dedo nella sua città. Anima rap-
presentata dalle sue opere, le più belle,
che per quattro mesi troveranno dimo-
Ragazza dai capelli rossi e Elvira con colletto bianco, due dei dipinti di Amedeo Modigliani che saranno presenti presentazione della “Bambina in
alla mostra ai Bottini dell’Olio dal 7 novembre al 16 febbraio 2019. In alto: la brochure della cartella stampa. blu”.
ra nelle sale del Museo della sua cit-
tà” .
“Era uno di noi, ed è stato il più gran-
de” ha commentato l’assessore alla
cultura Simone Lenzi, fiducioso che la
mostra, la più grande che Livorno abbia
mai ospitato, sia occasione per i livor-
nesi di conoscere più approfonditamen-
te la personalità di Modigliani.
Grande la complessità della Rassegna
che aggiunge alle opere del pittore la-
bronico in nostro possesso,
quelle della Collezione Jonas Net-
ter, creata dall’omonimo pittore,
primo sostenitore e collezionista
di Modigliani, ed ora gestita dal-
l’Istituto Restellini, a sua volta di-
retto da Marc Restellini, grande
critico d’arte e firmatario del
contratto col sindaco Salvetti per
un costo di oltre un miliardo di
euro.
La collezione parigina ci porterà
120 opere dell’Ecole de Paris di
cui 14 dipinti di Modigliani e
forse anche 12 disegni.
Ci saranno le opere di Chaim
Soutine, Susanne Valadone, An-
drée Derain , Moise Kisling,
Maurice Utrillo. La Rassegna,
che ha carattere internazionale,
è già stata in America e in Italia,
Livolrno non è la prima tappa.
Immagine simbolo della mostra,
sarà la suggestiva e delicata rap-

qui
Diocesi
di Fabio Figara
I giornalisti dell’Unione Cattolica stampa italiana hanno incontrato
Papa Francesco in occasione del 60° anniversario della fondazione dell’associazione
“Non abbiate paura di rovesciare l’or-
dine delle notizie”, essere “liberi di fron-
te all’audience” e “smascherare paro-
le false e distruttive” è l’invito rivolto dal
Santo Padre alla delegazione di gior-
nalisti dell’UCSI che lo hanno incon-
trato lunedì 23 settembre, complimen-
tandosi con loro per l’impegno profuso
nel difficile compito di essere testimo-
ni pur nelle attuali difficoltà che affron-
ta il mondo della comunicazione, in cui
fake news e varie storture minano la
conoscenza della verità.
“Il giornalista - che è il cronista della
Storia - è chiamato a ricostruire la me-
moria dei fatti, a lavorare per la coe-
Comunicatori
cattolici,
testimoni di Cristo
sione sociale, a dire la verità ad ogni
costo: c’è anche una ‘parresia’ del gior-
nalista, sempre rispettosa, mai arro-
gante”, e per questo deve esporre con
lo stile evangelico: “sì, sì”, “no, no”, per-
ché il di più viene dal maligno”, ovvero
utilizzare “parole vere in mezzo a tan-
te parole vuote”.
D’altra parte non è forse il Vangelo, la
“buona novella”, un modello formidabi-
le di comunicazione?
Un incontro storico, ricco di emozioni
per tutti i giornalisti presenti. Numero-
si i rappresentanti del comitato tosca-
no all’importante incontro con Papa
Francesco, tra cui Sara Bessi (La Na-
Livorno 17
zione), presidente regionale, e Antonel-
lo Riccelli (Granducato TV), vicepresi-
dente nazionale UCSI.
Nel panorama odierno l’Ucsi rappre-
senta infatti un’importante opportunità
per avvicinarsi al giornalismo, per ap-
profondire temi fondamentali grazie al-
l’incontro con affermati giornalisti ed
esperti di varie discipline, per acqui-
sire metodi, tecniche e, soprattutto,
per riflettere e prendere coscienza del-
la responsabilità e del ruolo del co-
municatore nei confronti dell’intera
società.
Tutte le novità dell’associazioni sono
visibili sul sito www.ucsi.it.
18 Rosignano

PER IL CENSIMENTO ISTAT DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI 2019

Fino al 13 novembre famiglie contattate

dal rilevatore munito di tesserino
Con l’inizio di ottobre 2019 è
partita una nuova edizione
del Censimento permanente
della popolazione e delle abi-
tazioni. Il Censimento, pro-
mosso dall’Istituto Nazionale
di Statistica (Istat), permette
di conoscere le principali ca-
ratteristiche socio-economi-
che della popolazione che abi-
tualmente dimora in Italia.
Per la seconda volta l’Istat ef-
fettua la rilevazione censua-
ria con cadenza annuale e
non più decennale, il che con-
sente di rilasciare informazio-
ni continue e tempestive.
A differenza delle passate tor-
nate censuarie, il Censimen-
to permanente non coinvolge
più tutte le famiglie nello stes- levazione vengono avvisate te dell’Istat, e un pieghevole
so momento, ma solo un dell’avvio della rilevazione at- informativo.
campione. traverso una locandina affis- La locandina informa sul Cen-
La partecipazione al Censi- sa negli androni, nei cortili dei simento in corso, sul nome
mento è un obbligo di legge, palazzi, nelle abitazioni e ri- del rilevatore incaricato per
la violazione dell’obbligo di ri- cevono nella cassetta della somministrare il questionario,
sposta prevede una sanzione. posta una busta non nomina- su giorno e ora in cui il rileva-
Dal 1° al 9 ottobre tutte le fa- tiva contenente un lettera uf- tore farà visita e fornisce tutti
miglie coinvolte in questa ri- ficiale, firmata dal Presiden- i contatti utili per ricevere in-
dicazioni sulla rilevazione.
Dal 10 ottobre al 13 novem-
bre si svolge la rilevazione
con le interviste. La famiglia
viene contattata dal rilevato-
re munito di tesserino che,
dopo aver raccolto alcune in-
formazioni anagrafiche, pro-
spetta le diverse modalità di
partecipazione al censimento
e di compilazione del questio-
nario.
Se il cittadino ha bisogno di
aiuto o assistenza può rivol-
gersi, in forma del tutto gra-
tuita, al Centro Comunale di
Rilevazione (CCR), via dei
Lavoratori 21, 0586 724111.

PRESENTATO IL LIBRO DI BRUNO NICCOLINI E FABRIZIO ROSTICCI
Montecatini
Val di Cecina…
ed il suo territorio
E’ stato presentato nelle scorse setti-
mane, presso la Sala Calderai in Lo-
calità La Miniera, il volume Monte-
catini Val di Cecina… ed il suo ter-
ritorio di Bruno Niccolini e Fabrizio
Rosticci.
Fabrizio Rosticci, tra l’altro Assesso-
re alla Cultura del Comune di Monte-
catini val di Cecina, narra come si è
giunti a questa interessante pubblica-
zione
«Era il 29 luglio scorso quando, pre-
sente all’inaugurazione del monumento
dedicato al Minatore, opera del comu-
ne amico Flavio Melani installata al-
l’interno del Parco Museale di Capor-
ciano, mi chiese se avessi voluto of-
frire il mio contributo per sviluppare
quella sua idea.
Proposta, per me, certamente allettan-
te.
La possibilità di dedicarmi, pur in com-
partecipazione, ad una iniziativa edi-
toriale relativa al mio paese era di si-
curo un’occasione da non perdere:
tanto da non pensarci due volte a ren-
dermi disponibile.
Più arduo, devo dire, è stato decidere
in che modo essere funzionale al pro-
getto.
Ho pensato, alla fine, di non interferi-
re nel lavoro di Bruno e di limitarmi
ad una appendice fotografica. Ossia
di far parlare le immagini, riconducen-
domi all’idea e procedendo sulla falsa
riga del filmato “Montecatini Val di
Cecina. La miniera di Caporciano”,
realizzato con Francesco Spila per il
Gruppo Fotografico Montecatinese e
presentato il 26 maggio 2018.
Un susseguirsi di illustrazioni d’epoca
e attuali che, accompagnate da brevi
didascalie, dovrebbero, se non riani-
mare la “memoria dei sentimenti”,
Montecatini Val di Cecina
offrire almeno una testimonian-
za di un passato in certo qual
modo non troppo lontano, stret-
tamente legato all’attività mi-
neraria, capace di influenza-
re e trasformare l’intera
struttura della comunità di
Montecatini».
Bruno, invece, con il suo la-
voro ha dato una traccia
dell’aspetto storico-sociale, artistico e
paesaggistico del nostro paese.
«Una ricca storia, nobili tradizioni po-
litiche e sociali, uomini illustri, la mi-
niera di Caporciano, il Museo delle
Miniere, la Torre Belforti, il Palazzo
Pretorio, il Castello, la Chiesa di S.
Biagio, il Camposanto vecchio, anti-
chi borghi, fanno di Montecatini uno
speciale LUOGO DELL’ANIMA».
Si è quindi soffermato nella descrizio-
ne di ciascuna frazione del vasto Co-
mune di Montecatini e della storica
miniera di rame di Caporciano. Ma ha
pure messo in risalto alcuni personaggi
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colpito, avendo, a parer suo, lasciato
un’impronta importante nella nostra co-
munità.
Il volume, impreziosito dalla prima di
copertina illustrata magistralmente da
Milo Ricciardi, nipote di Bruno, vanta
anche una puntuale prefazione dell’ami-
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ni, la presentazione è stata tenuta dai
due autori coadiuvati da Renzo Rossi,
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Il cantautore Vinicio Capossela racconta perfettamente l’oblio tutto labronico del talento cittadino
‘Perché Livorno dà gloria soltanto
all’esilio ed ai morti la celebrità’
di Lorenzo Taccini
Il cantautore Vinicio Capossela,
avendo compreso di Livorno forse
più di quanto molti livornesi non
abbiano saputo raccontare, nella
canzone Modì, dedicata ad Ame-
deo Modigliani, racconta perfetta-
mente l’oblio tutto labronica del ta-
lento cittadino, dell’artista “fallito”,
del poeta emarginato, del profeta
in patria sempre schernito, ridi-
mensionato, alle volta ridicolizza-
to e, spesso, incompreso.
Purtroppo è questo il caso di uno
dei più importanti cantautori livor-
nesi, Piero Ciampi, noto forse più
negli ambienti di nicchia degli
esperti e degli appassionati di set-
tore, magari extracittadini, piuttosto
che “a casa nostra”.
Nato a Livorno nel 1934, proprio in
via Roma davanti alla casa di Ame-
deo Modigliani, Ciampi vive una tra-
La copertina del disco Modì di Vinicio Capossela
vagliata gioventù ed un’adolescen-
za non da meno. Sfollato con la
famiglia nelle campagne pisane
negli anni della guerra, Ciampi vi-
vrà sempre Livorno come il luogo
di un eterno ritorno dal quale, pe-
raltro, non riesce assolutamente
mai a distaccarsi definitivamente.
Spesso fuggiva senza dire niente
a nessuno, per brevi viaggi in Eu-
ropa in paesi come la Spagna, la
Svezia, l’Inghilterra e l’Irlanda, ma
sarà la Francia ed in particolare
Parigi, la sua “patria adottiva”. Gra-
zie agli ambienti frequentati si av-
vicinerà allo chansonnier Georges
Brassens ed agli ambienti colti te-
atrali e cantautorali parigini. In Ita-
lia viene quindi notato da Casetta,
padrone della casa discografica
Bluebell (quella con la quale Fa-
brizio De André collaborò per tutti
gli anni ‘60 a Genova, per capirci)
e produce i suoi primi lavori musi-
cali. Sebbene sia stimato ed ap-
prezzato, Ciampi
non riesce a far de-
collare la propria
carriera a causa del-
la sua condotta di
vita piuttosto smo-
data e sregolata,
che lo spinge a dila-
pidare tutto il patri-
monio in vino e don-
ne -elementi spes-
so, infatti, protagoni-
sti dei suoi brani-.
Negli anni ‘70 Ciam-
pi ha una innumere-
vole serie di “occa-
sioni della vita” tra-
mite contatti con
personaggi del cali-
bro di Gino Paoli,
che lo aiuterà a sti-
Cultura 21
Piero Ciampi (Livorno 1934 - Roma 1980).
pulare un contratto con la RCA Ita-
liana e con Ornella Vanoni, che lo
interpellerà per collaborazioni arti-
stiche mai portate a termine, a cau-
sa dei problemi di alcool di Ciampi
che si aggravavano progressiva-
mente. Collabora con Conte,
Nada, Carmen Villani, ma il suo
bisogno di tornare all’ovile natio,
dove è tutt’altro che preso in op-
portuna considerazione, ed il suo
carattere via via sempre più
scontroso, finiscono per isolarlo
ed aggravare le sue crisi psico-
logiche.
Piero Ciampi muore, ancora gio-
vane, a Roma nel 1980 e molti tra
i più grandi artisti italiani gli rendo-
no opportuno omaggio. A Livorno,
invece, il suo profilo continua a ri-
manere sotto silenzio.
A parte il Premio Ciampi, a lui inte-
stato, soltanto il cantautore Bobo
Rondelli ha di recente riportato in
auge questo importantissimo can-
tautore, che andrebbe decisamen-
te riscoperto e valorizzato.
 22 Cultura
L’angolo di Don Ordesio Bellini
Una bella avventura:
la vita, ogni vita
Cinquanta anni fa il 26 ottobre 1969 veni-
vo ordinato “prete”
Cinquant’anni sono tanti e vale la pena
ricordarli con sentimenti di gratitudine a
Dio, alle donne e agli uomini che mi han-
no accompagnato, sostenuto, stimato e
amato.
Oggi 30 settembre mi sono messo a scri-
vere questo articoletto perché possa giun-
gere in tempo in tipografia. E’ la festa di
San Gerolamo e dicendo il breviario ho
trovato questi due testi a me molto cari,
sui quali vorrei concentrare il mio esame
di coscienza in questa solenne circostan-
za.
NB. Anche se non li vedete più
seduti o camminare leggendo da
un libro detto “breviario” come ai
tempi in cui io ero ragazzino, anco-
ra oggi molti preti grazie a Dio pre-
gano il breviario come il vecchio
amico del liceo, Don Abbondio, di
manzoniana memoria.
Una foto giovanile di Don Ordesio Bellini con padre, madre e fratello e con una suora tedesca amica.
Primo testo
“Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi han-
no annunziato la parola di Dio; conside-
rando attentamente l’esito del loro te-
nore di vita, imitatene la fede. 8Gesù Cri-
sto è lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Let-
tera agli Ebrei)
Secondo testo:
“
Esorto gli anziani che sono tra voi, quale
anziano come loro, testimone delle soffe-
renze di Cristo e partecipe della gloria che
deve manifestarsi: 2pascete il gregge di
Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non
per forza ma volentieri secondo Dio;
non per vile interesse, ma di buon ani-
mo; 3non spadroneggiando sulle perso-
ne a voi affidate, ma facendovi modelli
del gregge.”
(Lettera di Pietro)
*******************************************************************:
La mia vita di prete è stata come quella di
ognuno di voi: una interessante avven-
tura, con alti e bassi, con glorie e meschi-
nità, con successi e sconfitte, con limiti,
errori e peccati.
La cosa che desidero testimoniare è che
nella mia vita di prete MAI nulla è stato da
me programmato e cercato. Quello che ho
avuto e dato è solo frutto di circostanze
più o meno felici che nelle mani di Dio sono
divenute un ordito veramente bello come
solo Lui sa fare.
A dire il vero una sola volta ho espresso
un desiderio a un mio amico nunzio apo-
stolico con il quale stavo passeggiando a
Roma. Ero giovane e ancora seminarista.
Gli dissi che mi sarebbe piaciuto fare il
nunzio, ossia il diplomatico della Santa
Sede. Lui mi disse che non ero il tipo, e chi
mi conosce sa che di diplomatico io non
ho proprio nulla. Non l’avevo da giovane
e con gli anni sono peggiorato. Stupidità
giovanili!
1. “considerando attentamente
l’esito del loro tenore di vita, imitatene
la fede”.
Ho sempre augurato ai miei amici, soprat-
tutto se genitori, di poter avere dei figli
.che qualche volta nella vita e soprattutto
alla fine della vita prendano loro la mano e
dicano: Grazie. Ho cercato di imitare la tua
fede perchè sono stato convinto dal tuo
tenore di vita.
Qualcosa di simile spero che si possa dire
anche di me. Ci sono nella vita di ognuno
di noi almeno due o tre realtà per le quali
abbiamo vissuto e viviamo. Chi ci ha visto
e è stato accanto a noi speriamo che abbia
considerato attentamente l’esito della no-
stra vita, ossia la nostra coerenza essen-
ziale. Il resto è secondario.
E questo vale per un prete, per i genitori,
per i politici, per gli insegnanti. Prima di
chiederci se ce l’abbiamo fatta, se siamo
stati capiti e vincitori, io auguro a me e a
tutti che almeno guardando il “tenore del-
la nostra vita” ci possiamo sentir dire: NON
HAI BARATO!
2. … 2pascete il gregge di Dio che vi
è affidato, sorvegliandolo non per forza
ma volentieri secondo Dio; non per vile
interesse, ma di buon animo; 3non spa-
segue a pag. 23

segue a pag. 22
droneggiando sulle persone a voi affi-
date, ma facendovi modelli del gregge.”
Come ho vissuto in mezzo alla mia gente
in tutte le comunità che ho servito dai pri-
mi anni di prete in Paraguay fino alle varie
parrocchie di questa diocesi?
Io ho sempre creduto e predicato che la
gente va amata fino al punto di sembrare
“scemi”.
Non si legge questo anche nell’inno al-
l’amore di Paolo ai Corinti nel cap.13?
“La carità è paziente, è benigna la cari-
tà; non è invidiosa la carità, non si van-
ta, non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto, non
gode dell’ingiustizia, ma si compiace
della verità. Tutto copre, tutto crede, tut-
to spera, tutto sopporta.”
Se ami veramente, devi ingoiare tanti ro-
spi!
E questo vale per i genitori, per i politici e
per gli educatori in genere. Credenti e non
credenti.
******************************************************************
Goldoni, si apre la stagione lirica
di Angela Simini
Un dittico dei più appassionanti del melo-
dramma italiano apre la Stagione Lirica
2019/20 al Teatro Goldoni di Livorno, dove
sabato 19 ottobre h.20.30, con replica do-
menica 20 ottobre h.16.00, il sipario si sol-
leva su Cavalleria Rusticana di Pietro Ma-
scagni alla quale fa seguito Suor Angeli-
ca di Giacomo Puccini, un accostamento
a tutta prima molto ardito, ma non azzar-
dato o senza motivazioni artistiche. Pur
nella grande differenza dei contenuti e
della vena musicale degli autori, ambedue
trovano la loro culla nella tradizione e in-
ventiva mediterranea.
Cavalleria Rusticana, tragedia di amore,
gelosia, religiosità e morte, ingredienti ti-
pici di tutta la tradizione del genere dram-
matico, composta su libretto di Giovanni
Targioni – Tozzetti e Guido Menasci, dal-
l’omonima novella di Giovanni Verga, mu-
sica di Mascagni debuttò il Roma il 17
maggio 1890, decretando il successo del
verismo musicale, di cui il compositore li-
vornese fu insigne esponente. Quasi
trent’anni dopo, su libretto di Giovacchi-
no Forzano, il musicista lucchese Giaco-
mo Puccini, appartenente alla Giovane
“Il popolo senza mediazioni è una brut-
ta bestia. Dobbiamo cominciare a edu-
care la gente”.
Questa frase detta da Achille Ochetto in
una sua intervista e in un contesto di ri-
flessione politica ha suscitato una rea-
zione non sempre favorevole, e lui poi ha
avuto modo di spiegarsi o quanto meno
di tentare di farlo.
A me la frase nella sua brutalità e rozzes-
sa sostanzialmente PIACE anche se ca-
pisco che è generica e quindi a rischio di
essere vera e falsa insieme. . Il popolo è
un po’ bestia e con pelliccia di visone o
giacchetta in pelle lo sembra ancora di più.
Siccome anch’io sono un po’ bestia la
parola non mi offende.
Bisogna ritornare a educare, e dal pun-
to di vista cristiano a rievangelizzare.
Come si fa a educare la gente? Innanzi-
tutto con un tenore di vita coerente, stile
di vita che si chiama testimonianza. Adulti
in genere e governanti in specie: questo
è il nostro punto debole! Siamo diventati
tutti “da salotto”.
E’ vero che la gente è in gran parte pur-
Scuola Verista, compose la musica per l’at-
to unico “Suor Angelica”, storia immer-
sa nella realtà elegiaca di un convento di
suore del 1600, dove l’amore materno si
fa lirico e mistico fino al tragico finale.
Se lo spettatore rimane spiazzato dai col-
pi di scena che si susseguono nei due
atti unici, non trova però stridente l’ac-
costamento di opere che trattano in ma-
niera disincantata e aderente al vero
avvenimenti e sentimenti.
Lo spettacolo debutta come nuova pro-
duzione ed allestimento della Fondazio-
ne Goldoni nell’ambito del Mascagni
Opera Studio Livorno, realizzato col so-
stegno del Rotary Club Livorno, in co-
produzione del Teatro Goldoni, del Tea-
tro Coccia di Novara e del Teatro Sociale
di Rovigo.
Sul podio il Maestro Daniele Agiman, re-
gia di Giammaria Aliverta, Orchestra Fi-
larmonica Pucciniana.
Ricordiamo ai nostri lettori il programma
del mese di Ottobre al Teatro Goldoni di
Livorno:
Prosa - Martedì 29 ottobre, h.21.00 I Gi-
tiesse Artisti Riuniti presentano : “Un
tram che si chiama desiderio” di Tennes-
see Williams con Mariangela D’Abbrac-
cio e Daniele Pecci.
Cultura 23
troppo analfabeta di ritorno o autodidat-
ta con Internet o superspecializzata al
punto di non essere più capace di coglie-
re la complessità e la totalità del reale- Ma
se bisogna rieducare il popolo significa
che ci devono essere degli educatori, ge-
nitori, preti, politici, insegnanti capaci di
farlo e legittimati a farlo.
Qui credo che si trovi la sfida più impor-
tante nell’attuale crisi: riconquistare la fi-
ducia della gente.
I due testi da me citati ci danno almeno
due punti di riferimento: coerenza nello
stile di vita e umiltà nell’esercizio dell’au-
torità.
Spero di aver realizzato qualcosa di quasi
simile nei mie 50 anni di prete.
GRAZIE
è in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:
LIVORNO:
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corso Amedeo 23-27
Libreria Feltrinelli, via di Franco
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