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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XIX - n° 196
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Un’assenza
da colmare
Il tentativo, in essere, ma siamo
ancora nella fase propedeutica, di
un “reinserimento” dei cattolici
nella vita politica nazionale carat-
terizzata da una inquietante e pe-
ricolosa degenerazione, rappresen-
ta, com’era facilmente prevedibi-
le, un’occasione per allargare e
“nobilitare” un dibattito nel quale
prevale, con aspetti di una durez-
za inusitata e pericolosa, la in-
continenza verbosa dei due leader
- il grillino ed il leghista - che non
perdono occasione, ormai siamo
alla quotidianità, per scaricare sul-
le istituzioni, la loro cosiddetta
“volontà di cambiamento” ma an-
che la loro logorroica divergenza
su quasi tutto il “programma”.
Siamo di fronte ad un progetto
difficile ed ambizioso ma questo
tentativo ha avuto, se non altro, il
merito di riportare, nell’attualità
della politica nazionale, il ruolo
storico svolto in Italia dal movi-
mento cattolico. Ed un importan-
te contributo a questo risveglio,
apparso anche sugli organi di in-
formazione, è stato sicuramente
la celebrazione del 100° anniver-
sario dell’appello “ai liberi e forti”
lanciato da don Luigi Sturzo il 18
gennaio del 1919.
Dopo lo sconcertante ed assolu-
segue a pag. 2
Ingressi e uscita
dall’Unione Europea
di Francesco Butini
Nel maggio di quest’anno i cittadini del-
l’Unione Europea saranno chiamati alle
urne per eleggere il nuovo Parlamento
europeo. Fu esattamente quaranta anni
fa (1979) che per la prima volta il Parla-
mento venne eletto direttamente dagli elet-
tori europei. Un anniversario importante,
dunque, da ricordare e celebrare mentre
molti esponenti della classe politica ita-
liana preannunciano con soddisfazione
l’imminente fine di questa Europa, gra-
zie proprio al voto popolare di maggio.
E’ l’unica Europa che abbiamo, ha d’al-
tra parte ricordato il presidente della Con-
ferenza Episcopale Italiana cardinal Bas-
setti.
Dopo l’Europa comunitaria c’è solo l’Eu-
ropa del nazionalismo. Nel Novecento le
abbiamo conosciute entrambe, prima con
le due guerre mondiali e poi con un lun-
go periodo di pace.
Da quel lontano 1979 sono stati ben 19
gli Stati europei che hanno chiesto e ot-
tenuto l’adesione alle istituzioni comuni-
tarie, contribuendo così ad allargare la
base popolare del Parlamento europeo.
In attesa di entrare ce ne sono altri 6.
Non c’è un’altra Europa: è falsa l’inter-
pretazione in base alla quale l’Europa non
ha più una sua forza d’attrazione. Mace-
donia, Montenegro, Serbia, Albania, Ko-
sovo e Bosnia sono in attesa di sapere se
e quando entreranno nella comunità dei
Paesi europei.
L’unico Paese europeo che ha chiesto di
uscire dall’Unione Europea è il Regno Uni-
to. La famosa Brexit, sancita dal refe-
rendum inglese del 2016.
Una volta fatta la domanda di uscita, è
stata concordata la data che sancirà la
separazione tra Regno Unito ed Europa:
Febbraio 2019
il 29 marzo 2019. La volontà di regola-
mentare l’uscita ha generato un nego-
ziato lunghissimo e amplissimo tra go-
verno inglese e delegazione europea.
L’accordo, come noto, non è stato poi
ratificato dal parlamento inglese.
Altro che sovranismo: qua di sovrano
c’è solo il caos.
Ad oggi nessuno sa a quali condizioni si
realizzerà la Brexit. E ad oggi l’unico pun-
to fermo è la data di uscita, a qualunque
segue a pag. 2
Circolo Cult. Il Centro - Via Trieste 7
Martedì 12 Febbraio, h. 18
conferenza del
Prof. Emanuele Rossi
sul tema
Governo di cambiamento
e democrazia diretta
Moderatore:
Dott. Fabio Del Nista
Circolo Cult. Il Centro - Fidapa sez. Livorno
Giovedì 28 Febbraio, h. 16
conferenza del
Dott. Stefano Polli
vice Direttore Agenzia giornalistica Ansa
sul tema
Verso quale Europa?
Moderatore:
Dott. Giuseppe Mascambruno
ex direttore de La Nazione
Saluti:
Prof.ssa Angela Simini
Presidente Fidapa Sez. Livorno
Dott. Enrico dello Sbarba
Presidente Circolo Cult. Il Centro
 2 Politica
dalla prima pagina
Un’assenza
da colmare
tamente imprevedibile, almeno nelle sue
sconvolgenti dimensioni, clamoroso ri-
sultato emerso nelle elezioni politiche del
4 marzo, è sorta un’anomala coalizio-
ne, un improprio connubio, tra 5Stelle
e Lega, raggiunto, dopo una faticosis-
sima trattativa a cui ha fatto seguito la
sottoscrizione di un contratto che ha
permesso, a queste due forze opposte
e contrarie su tutto, di formare il primo
governo sovranista e populista in Italia.
Ed è proprio in virtù della crescente
preoccupazione di questa strana allean-
za governativa, che sta maturando nel-
le forze politiche di opposizione , l’ipo-
tesi di una reazione in grado di garanti-
re un’alternativa che dovrà trovare ri-
scontro già in occasione delle elezioni
europee del prossimo maggio.
E’ in un contesto così preoccupante
che è sorta l’esigenza di una riproposi-
zione della presenza dei cattolici nella
vita politica nazionale.
Questo mensile ed il suo direttore che
vengono da quella nobile storia ormai
lontana colma di successi ma conclu-
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Don Ordesio Bellini, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Sergio Costalli, Fabio Figara, Gianni
Giovangiacomo, Luca Lischi, Enrico
Salvadori, Angela Simini, Franco Spu-
gnesi, Lorenzo Taccini, Carlo Tobia.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio”
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)
Giornale chiuso in tipografia il 31/1/2019
sasi con una dolorosa e colpevole spa-
rizione dovuta in gran parte agli errori
ed alla cecità della classe dirigente del-
l’epoca, non possono astrarsi o estra-
niarsi dal risorgente dibattito che si sta
gradualmente sviluppando nel paese.
Nasce proprio da qui, dalla crisi che
l’avventurismo di forze diseguali e con-
correnti sta producendo, l’esigenza di
valutare positivamente questa importan-
te novità che, insieme al dibattito in
corso nel Partito Democratico in vista
del proprio congresso, riesca ad agita-
re la smorta, quasi inesistente stagione
politica che stiamo attraversando, con
crescente preoccupazione e disagio,
animata solo da un dibattito rissoso
animato, delle quotidiane scorribande
del duo (Salvini-Di Maio).
Occorre subito chiarire che, anche in
relazione al tipo di società che negli anni
è venuta a crearsi, la riproposizione di
un nuovo modello di Democrazia Cri-
stiana, apparirebbe come “un classico
salto nel buio” ma “una ridiscesa in
campo”, checché ne pensi Angelo Pa-
nebianco sul Corriere della Sera di do-
menica 20 gennaio” che fa i conti con
le diminuite frequenze dei cattolici alle
Sante Messe, ci appare, allo stato dei
fatti, un elemento da prendere in seria
considerazione. Non possiamo conti-
nuare ad assistere passivamente al cre-
scere smisurato di una stagione politi-
ca caratterizzata dall’assoluta mancan-
za di quella” fascia di valori” che in-
carnano i principi inviolabili del “vivere
civile”. Qui stiamo assistendo,” supini
e/o quasi acquattati” allo scempio dei
basamenti essenziali sui quale è nata, è
cresciuta e si è sviluppata la società ita-
liana attraverso lo strumento della Co-
stituzione.
Di fronte alla involuzione della cosid-
detta società aperta e delle loro demo-
crazie in chiara difficoltà, attaccate,
come sono, dalle cosiddette autocrazie
illiberali ed alle quali “le scempiaggini”
di Trump stanno dando spazio, è giun-
to il momento in cui le espressioni au-
tenticamente democratiche riacquistino
il loro spazio per garantire la fiducia nella
ragione e nelle istituzioni della democra-
zia, in sostanza nella difesa integrale dei
diritti fondamentali delle libertà.
Per difendere questi “principi priorita-
ri” contro le derive populiste e razziste
che stanno inquinando il nostro paese,
la partecipazione o “la ridiscesa “ in
campo dei cattolici italiani, ci sembra
un “dovere” prima che un diritto.
Ingressi e uscita
dall’Unione Europea
condizione, anche nessuna.
Perché solo il caos è sovrano? Perché
dopo l’ubriacatura nazionalista e indi-
pendentista, i dubbi inglesi sulle conse-
guenze dell’uscita dall’Europa cresco-
no di mese in mese. Oltre l’Europa non
c’è il paese del bengodi: c’è la caduta
della moneta e il ridimensionamento del
PIL. E fatti finalmente due conti, anche
molti inglesi si rendono perfettamente
conto che sarebbe meglio sì uscire ma
non troppo, e soprattutto bisogna evi-
tare l’uscita senza alcun accordo.
Qui sta tutta l’ipocrisia della questione.
La posizione maggioritaria all’interno del
parlamento inglese consiste nel rivendi-
care l’uscita dall’Europa, condannando
l’accordo negoziato dal governo May
per essere troppo accondiscendente
verso l’UE, ma al tempo stesso la mag-
gioranza dei parlamentari non vogliono
un’uscita nuda e cruda del Regno Uni-
to. Perché? Perché hanno paura delle
conseguenze.
E così il caos regna sovrano.
I limiti politici e storici del cosiddetto
sovranismo sono tutti emersi nella vi-
cenda della Brexit. E a seconda della
soluzione che avrà la questione, le ri-
percussioni si vedranno in tutta Euro-
pa. Forse anche nelle urne del prossi-
mo maggio. Le sicurezze mostrate sui
futuri risultati elettorali potrebbero su-
bire qualche delusione, se la Brexit non
riuscirà ad uscire dal caos che essa stes-
sa ha generato.
Il dato è sul tavolo: chi entra nell’UE
non subisce il caos, chi sta uscendo c’è
dentro fino al collo.
Siamo perfettamente consapevoli del-
l’inadeguatezza delle istituzioni comu-
nitarie che col passare degli anni emer-
ge in tutta la sua urgenza. E’ una inade-
guatezza che riguarda molte organizza-
zioni sovranazionali, incerte nel loro di-
venire. Ma la politica segna i limiti oltre
i quali una legittima opinione diventa
un’avventura.
Dobbiamo riformare le istituzioni euro-
pee, non delegittimarle o disarticolarle.

Brizio non ha ragione
di Sergio Costalli
Dopo aver assistito, qualche tempo fa, alla L’auto con Furio a bordo si fermò lì ac-
riduzione televisiva delle indagini di Roc- canto. Brizio mollò una pacca a Rocco.
co Schiavone, personaggio della serie dei - Ciao… -”
“noir” di Antonio Manzini, pubblicati da
Sellerio Editore, sono andato a riprendere Se sei un’aquila voli, se sei un cavallo
“Pulvis et umbra” dove, alle pagine 253/ trotti: può forse essere questa la rispo-
4, così si legge: sta alla domanda di cambiamento che sale
“Brizio si dal profondo del Paese? Sì, se continuia-
allontanò mo a vedere il Paese come il masaniello
dall’auto. che vuole apparire, dove tutto si può tra-
Abbracciò sformare ma nulla potrà mai realmente
il suo ami- cambiare. No, se invece mettiamo in luce
co. Stette- le sue (nostre) tante e diffuse positive
ro in silen- potenzialità.
zio per Nell’avvenuto passaggio dalla società
qualche dei produttori alla società dei consuma-
secondo. tori e, nello stesso tempo e per le medesi-
Poi si stac- me ragioni, dalla società dell’economia
cò. Aveva reale alla società dominata dalla finanza
gli occhi globale e dall’immateriale, sono mutati
umidi. anche la maggior parte dei parametri sto-
- E il giorno che faccio una cosa brutta e ricamente conosciuti.
tu lo vieni a sapere, quel giorno, che fa- Non più le grandi riforme ma la ribellio-
rai? Chiudi un occhio? Sei un poliziot- ne e quindi non più lo studio, la propo-
to, Rocco, e non puoi - sta, il sogno di una società migliore, ma
- Questo lascialo decidere a me. Ti chie- un’estemporanea e volontaristica mobili-
do solo di continuare ad essere come pri- tazione su singole disfunzioni, vere o pre-
ma. Per quanto possa valere, ti dimostre- sunte, dell’immediato e del particolare.
rò che avevo ragione, che qualcuno mi Eppure quello che oggi serve è ciò che
ha tradito - non viene più né ricercato né discusso e
- Non c’è bisogno, io lo so già. Se sei che invece, nella seconda metà dell’altro
un’aquila voli, amico mio, se sei un ca- secolo, è stato argomento di dibattiti e
vallo trotti. E né io né te possiamo farci motivo di divisioni profonde nell’ambito
niente - di partiti, movimenti e associazioni che
Politica 3
costituivano parte di quella marea mon-
tante di rinnovamento che investiva la
politica e la stessa Chiesa Cattolica.
Nel corso delle approfondite ed elevate
dispute dottrinali non poteva, anzi non
doveva, mancare anche la ricerca di quel-
la che era attesa come una rivoluzione
ideale e culturale che potesse consenti-
re di realizzare, nella realtà quotidiana, i
grandi obiettivi di liberazione dell’uomo
dal vincolo dei beni materiali e dalla ne-
cessità di consumare per essere.
Non si trattava di una ricerca inserita nel-
l’ambito della pura conoscenza intellet-
tuale, fine a se stessa. Non era neppure
un surrogato dell’azione politica più gene-
rale. Si trattava invece dell’azione di colo-
ro che ritenevano che il primo passo verso
il cambiamento lo si dovesse muovere ini-
ziando con il cambiare se stessi. Era
un’esperienza diffusa e importante, con-
dotta nella certezza che, oltre alla battaglia
politica in campo aperto, si dovesse com-
battere una lotta assai meno appariscente
e meno eccitante ma più importante, oscu-
ra e complicata, quella per il cambiamento
dei rapporti tra gli uomini e del nostro per-
sonale modo di essere uomini.
Ieri non è andata molto bene ma questo
non costituisce una valida ragione per
non ritentare. Oggi ne abbiamo ancor più
bisogno di allora, quindi potremmo ripren-
dere quel cammino per dimostrare che Bri-
zio non ha ragione.
 4 Politica
Ha pubblicato in rete “Siamo Europei" registrando uno straordinario boom di singole adesioni
Il Manifesto di Calenda
di Claudio Frontera
Carlo Calenda ha pubblicato nei giorni
scorsi il manifesto “Siamo Europei", che
ha fatto registrare uno straordinario boom
di singole adesioni online nelle prime 24
ore. Il PD (o almeno la maggioranza del
partito) e tante singole personalità della
politica, della cultura e dell’economia han-
no espresso condivisione e convergenza.
Alle elezioni di maggio per il Parlamento
europeo potrebbe quindi essere in campo
una lista unitaria (senza simboli di partito)
per l’affermazione di valori ed obiettivi fon-
damentali, in grado di “riaprire” una parti-
ta, finora ritenuta particolarmente difficile
per gli europeisti.
Quali sono le caratteristiche innovative di
questa iniziativa? Prima di tutto non è il
solito lamento, il pianto di coccodrillo su-
gli errori commessi, veri o presunti, non è
un auspicio, un appello o un segnale: è
una proposta politica.
Che cosa è una proposta politica? E’ la de-
finizione di un obiettivo (con forza, idee e
un po’ di orgoglio), in vista di una scaden-
za democratica ravvicinata nel tempo (le
elezioni): la chiamata a raccolta delle forze
disponibili, ma latenti e disperse, senza pi-
gnolerie di primogeniture, di posizionamen-
ti, di opportunità, ma con il senso vivo della
battaglia politica democratica.
Nel merito:
Non è una chiamata a raccolta solo “con-
tro” o solo “anti”. La preoccupazione per
l’ascesa, possibile, di movimenti populisti
e sovranisti, il pericolo della loro sfida,
sono presenti, ma stanno sullo sfondo. Le
coalizioni “anti”, del resto, oltre ad essere
poco convincenti perché deboli nella pro-
posta, finiscono per fare involontariamen-
te propaganda all’avversario nel cui timo-
re si formano.
Il manifesto di Calenda esprime preoccu-
pazione e allarme, ma soprattutto eviden-
zia le vere grandi sfide che l’Europa ha di
fronte nell’economia e nella politica inter-
nazionali. Individua i problemi economici,
sociali, ambientali, che l’Europa deve ur-
gentemente affrontare e si caratterizza per
essere una proposta politica “per”, per la
rifondazione dell’Europa, il suo rilancio, la
difesa e il rinnovamento dei suoi valori e
dei suoi obiettivi storici;
Anche qui, dunque, partiti e gruppi di si-
nistra e centrosinistra, raggruppamenti ci-
vici e democratici potrebbero fare un pas-
so indietro e rinunciare ad un briciolo di
visibilità per unirsi in un comune impegno.
Ci sarebbe bisogno però di una forza in
grado di mettere in campo una proposta
politica “per”. Per una rinascita di una cit-
tà da dieci anni in declino. Per affrontare
in concreto l’emergenza occupazione, uti-
lizzando subito i tanti o pochi strumenti a
disposizione di un ente locale. Per proiet-
tare il porto e l’economia in dimensioni più
ampie dei soliti orticelli. Per sostenere atti-
Carlo Calenda vamente la scuola ed il suo fondamentale
ruolo sociale. Per riaprire alla fiducia nella
democrazia trasparente, incoraggiare l’im-
E’una proposta: si può aderire ad essa, pegno sociale e politico, la partecipazio-
contrastarla, discuterne. Nella chiarezza, ne.
nella velocità, nella semplicità e soprat-
tutto nella trasparenza pubblica è una ini- clafront18@gmail.com
ziativa moderna e contemporanea e non
sfocia nella richiesta di aprire “tavoli” pro-
grammatici, incontri, caminetti o simili: inu-
tili riti e procedure della vecchia politica,
indecifrabili, opache e macchinose rispo-
ste ad emergenze incombenti;
Mette in campo pochi, essenziali e fonda-
mentali punti strategici. Non un program-
ma di cento pagine e nemmeno di trenta,
di cui forse ci sarà bisogno, più avanti, www.porto.livorno.it
come agenda di lavoro, ma che non serve E-mail: info@porto.livorno.it
per far capire con chiarezza che cosa si Tel. 0586 249 465 - 249 411
vuole fare, i traguardi di un mandato elet- Fax 0586 429514
torale che possono scaldare i cuori di chi
condivide l’ansia per il futuro, ma non ha
la pazienza di un burocrate per spulciare
virgole e dettagli;
Si potrebbe aggiungere altro, ma baste-
rebbero (e ce ne sarebbe d’avanzo) questi
elementi per accogliere come una benedi-
zione, se avvenisse, l’entrata in campo,
anche nella asfittica politica livornese, di
un “metodo Calenda”.
Qui siamo alla vigilia di elezioni ammini-
strative, che si svolgeranno, tra l’altro, in
contemporanea con le europee e, quindi
saranno, giustamente, influenzate da esse.
Anche qui, nell’area genericamente demo-
cratica e di sinistra (radicale e/o riformi-
sta) ecc., spirano forti preoccupazioni, che
si fermano però all’“anti” e al “contro” e
non vanno oltre l’obiettivo di un argine al
populismo e al sovranismo: strategia de-
bole e poco entusiasmante.

Roma in ginocchio
Un altro reportage dalla capitale, purtrop-
po impietoso. Lo sforzo della Sindaca
Raggi di cercare di far sembrare un po’
più pulita la città non produce grandi ef-
fetti.
Si nota un superficiale miglioramento,
soprattutto nella frequenza con cui sono
ripulite le aree dove stanziano i cassonet-
ti, vere e proprie discariche sparse per la
città, ma a parte questo, la sporcizia è
ovunque.
Le strade sono disseminate di rifiuti ed è
raro vedere all’opera squadre di netturbi-
ni. Men che mai squadre di solerti nettur-
bini. Ci si affida allora alla buona volontà
di ragazzi extracomunitari che spazzano
tratti di strade rimettendosi alla carità dei
passanti che premiano il loro impegno.
Così almeno nel mio quartiere, l’Esquili-
no. La crisi nella raccolta dei rifiuti è ormai
certificata. Secondo un recente articolo
de Il Messaggero, riguardante l’AMA,
l’azienda romana dei rifiuti, l’assenteismo
del personale è molto elevato : 15,4%. Ri-
cordo che nel mio ultimo anno di gestione
di AAMPS, anche a seguito di un piano
di prepensionamento e incremento pro-
duttività, raggiungemmo l’obiettivo di un
assenteismo del 3,5%. Pur essendo diffi-
cili i confronti, l’azienda di Roma ha un
assenteismo più che quadruplo, da “re-
cord”, come citava Il Messaggero. Que-
sto su una popolazione di ben 7500 di-
pendenti, dove però da oltre un anno è
vacante la carica strategica di Direttore
Generale, come quelle di altri responsabili
di settori chiave.
A ciò si aggiunga un parco mezzi obsole-
to. Secondo Il Messaggero una elevata
percentuale dei mezzi, vicina al 50%, non
è giornalmente utilizzabile. Aggiungo che
quelli che si vedono in giro non sono cer-
to un manifesto della pulizia, sempre spor-
chi, imbrattati di scritte, danno una imma-
gine al passante e al turista veramente
brutta.
Per dare una idea della gestione comples-
siva basti pensare che l’AMA non ha an-
cora approvato il bilancio 2017. Cosa che
ovviamente si riflette sulle scelte program-
di Massimo Cappelli
Una foto emblematica: anche la sindaca Rag-
gi deve scansare i rifiuti.
matorie dell’azienda. Secondo il reporta-
ge la differenziata è ferma al 44,5%, e gli
obiettivi futuri sono stati rivisti al ribas-
so. A dire il vero anche il raggiungimento
del 44,5% a me sembra quasi impossibile.
La visione che ho nel quartiere dove abi-
to è lontana dal concetto di raccolta dif-
ferenziata, organizzata e condivisa. Basti
pensare al vicino supermercato che gior-
nalmente scarica, sotto gli occhi di tutti,
carrellate di cibo e ortaggi scaduti nei
cassonetti dell’indifferenziata, colmandoli
e creando sporcizia. Ma tant’è! Le nume-
rose segnalazioni, ad oggi, non hanno
prodotto alcun effetto pratico!
E’ più probabile che la differenziata ven-
ga fatta negli impianti TMB dei quali
Roma è dotata, impianti con tecnologia
di trattamento a freddo dei rifiuti indiffe-
renziati con separazione delle componenti
organiche, della carta, plastica, vetro etc.
e loro trattamento industriale. Tali impianti
stanno manifestando tutta la loro insuffi-
cienza ad affrontare il problema rifiuti del-
la capitale, specie dopo la chiusura della
discarica di Malagrotta. Alcuni, data la
situazione, vedono addirittura nella disca-
rica la risposta più veloce per risolvere la
crisi . Bel progresso !
La giunta Raggi si poneva il raggiungi-
mento di una differenziata al 65% nel 2018,
Attualità 5
obiettivo non colto, come per le altre giun-
te precedenti. Ma non demordono e pen-
sano di passare al “porta a porta” che,
conoscendo un po’ Roma e le varie situa-
zioni, è una proposta che mi sembra in li-
nea con il “guru” dei 5 Stelle, ovvero “co-
mica”.
Passiamo ora allo stato delle strade. Batti-
sta, noto comico romano, afferma che a
Roma se vedi una macchina che procede a
zig-zag è regolare, perché scansa le bu-
che. Se la vedi procedere dritta lungo la
sua corsia è guidata da un temerario che
cerca di sfasciare l’auto. Questo può ba-
stare a dare l’idea.
Il sistema viario inoltre è molto fragile. Se
ad esempio sulla Cristoforo Colombo, per
un incidente qualsiasi, viene bloccato un
controviale, si formano ingorghi di auto
per chilometri che raggiungono il centro
città (esperienza non positiva fatta recen-
temente). La soluzione quindi è una effi-
ciente mobilità con mezzi pubblici. Come
in tutte le grandi capitali europee. Ecco, in
questo momento penso che niente di peg-
gio ci sia a Roma.
Il parco mezzi di superficie è obsoleto e
anche pericoloso. Diversi sono i mezzi
pubblici andati in fiamme per guasti vari.
Resta la metropolitana che tuttavia mani-
festa anch’essa una fragilità dovuta pro-
prio alle caratteristiche della città dei sette
colli. Così, ad esempio, se piove in abbon-
danza non è raro che alcune stazioni si
allaghino e restino chiuse.
Per quanto riguarda il personale addetto,
anche in ATAC l’assenteismo è elevato e
lo si può anche capire perché strettamen-
te correlato allo stato delle strade e dei
mezzi.
Insomma un quadro complessivo della
Amministrazione della Capitale purtroppo
disastroso.
Penso che la soluzione dei problemi di
Roma richieda mezzi eccezionali e leggi
specifiche , ed ovviamente Amministrazio-
ni competenti.
In questo i romani non hanno saputo sce-
gliere e se ne vedono le conseguenze, per
loro stessa sventura.
 6 Economia

Al Terminal Lorenzini
la gru semovente
più grande d’Europa
E' finita con un brindisi al Terminal Lorenzini l'enorme gru semovente,
la più grande d'Europa, salpata il 23 dicembre dall'Olanda e dopo una
settimana di navigazione giunta alla calata Lucca. L'enorme gru, realiz-
zata in versione HT (con una torre più alta di 10 mt., è stata realizzata da
Konecranes Gottwald. I numeri del macchinario sono indicativi delle sue
dimensioni: altezza mt.58, braccio della macchina mt.64, cabina dell'ope-
ratore collocata a 43 mt. per assicurare la più ampia visibilità possibile a
bordo nave. Si è trattato di un investimento di oltre 4 milioni di euro.
Vogliamo complimentarci con la società Terminal Lorenzini che, con
questo investimento, sulla cui rilevanza ci sembra superfluo insistere, ha
voluto significare, in maniera così marcata e visibile, quanto sia opportu-
no ed urgente dimostrare con "i fatti" e non con i discorsi ed i rinvii,
l'esigenza imprescindibile di valorizzare le strutture di quello che costi-
tuisce l'unica realtà operativa e consistente dell'economia della città di
Livorno.
Nelle foto: le operazioni di trasporto a mezzo apposita nave e di arrivo della gru semovente al Terminal Lorenzini.

Presentato il progetto d’ampliamento

del terminal dell’aeroporto di Pisa
E’ stato presentato nei giorni scorsi dal
Presidente di Toscana Aeroporti, Marco
Carrai, dal Vice Presidente, Roberto Nal-
di, e dall’Amministratore Delegato Gina
Giani, il progetto di ampliamento del ter-
minal dell’aeroporto di Pisa e delle infra-
strutture di volo a esso collegate nell’am-
bito del Master Plan 2018-2028.
Alla presentazione, tra le tante autorità,
sono intervenuti il Sindaco di Pisa, Miche-
le Conti, il Presidente della Provincia di
Pisa, Massimiliano Angori, ed il Presiden-
te della Regione Toscana Enrico Rossi.
In continuità con la presentazione del pro-
getto di ampliamento del terminal avve-
nuto lo scorso luglio 2018, quella odierna
è stata l’occasione per presentare i pro-
getti di dettaglio e l’integrazione del Ma-
ster Plan 2018-2028 nel suo più ampio com-
plesso, intendendo con esso il program-
ma di interventi relativi al più ampio siste-
ma infrastrutturale che gravita intorno al-
l’aeroporto di Pisa, dalla pista seconda-
ria, alle aree di stazionamento, fino alla
previsione di realizzazione di un Hub di
manutenzione aeromobili.
Il masterplan 2018-2028 – per il quale il
progetto di ampliamento del terminal rap-
presenta l’opera più significativa sia in
termini di investimenti previsti sia in ter-
mini di impatto sulla gestione della cre-
scita del traffico e dei servizi offerti ai
passeggeri – è pertanto stato integrato e
aggiornato alla luce delle esigenze e delle
criticità infrastrutturali e operative detta-
te dalla condivisione dello scalo con l’ae-
ronautica militare, cui l’aeroporto fa capo.
Gli interventi previsti sulle infrastrutture
di volo riguarderanno il raccordo Echo e
la pista secondaria, utilizzata attualmente
solo per il rullaggio, l’ampliamento del-
l’area di stazionamento (Apron) in coe-
renza ai fabbisogni aggiornati e la realiz-
zazione di un HUB di manutenzione aero-
mobili che prevede uno sviluppo infra-
strutturale nell’area Nord-Est del sedime
aeroportuale militare.
Per quanto riguarda gli interventi sulle
infrastrutture passeggeri, il progetto pre-
vede la realizzazione di una prima fase di
interventi – per un investimento di 37
milioni di euro – con l’obiettivo di au-
mentare la capacità aeroportuale fino a 6,5
milioni di passeggeri annui e la superficie
totale da 35.900 a 63.800 mq con incremen-
to di: gate (da 16 a 23), varchi security (da
8 a 10) e di aree commerciali (+2.300 mq.).
Nel dettaglio, sarà migliorato il rapporto
tra terminal e piazzali degli aeromobili,
l’equilibrio volumetrico e compositivo del
terminal, i flussi e i percorsi dei passeggeri
e di conseguenza l’esperienza degli stes-
si, le condizioni di sicurezza separando i
flussi di imbarchi dalla viabilità perimetra-
le, la possibilità di gestire contemporane-
amente due voli intercontinentali, l’inseri-
mento di eventuali ulteriori finger, l’am-
pliamento dell’area riconsegna bagagli e,
infine, la circolazione dei mezzi di rampa.
L’incontro è stato inoltre l’occasione per
tracciare un bilancio di un 2018 record per
quanto riguarda il traffico passeggeri di
Toscana Aeroporti e dei due aeroporti di
Pisa e Firenze. Per la prima volta sono stati
superati gli 8 milioni di passeggeri: nel 2018
Toscana Aeroporti registra infatti una cre-
scita di passeggeri del 3,7%: 8 milioni e
182mila i passeggeri transitati dai due scali.

NE HA PARLATO IL PRESIDENTE ALBERTO RICCI AL CIRCOLO “IL CENTRO”
La situazione di Livorno secondo Confindustria
di Gianni Giovangiacomo
Gli incontri del Circolo culturale “Il Cen-
tro” hanno ripreso l’attività annuale invi-
tando il Presidente di Confindustria, Al-
berto Ricci (a fianco nel riquadro), ad
esprimere il proprio pensiero sull’anda-
mento dell’economia livornese. Aprendo
l’incontro, Enrico Dello Sbarba, Presidente
del “Centro”, ha sottolineato l’importan-
za della portualità in una città in affanno
qual’è la nostra.
Il Presidente Ricci è entrato subito in ar-
gomento rilevando che il porto è il “dri-
ver” principale del rilancio della nostra
economia per cui bisogna recuperare il
sistema portuale dell’Alto Tirreno dove
agiscono imprenditori sovranazionali. Il
problema fondamentale - ha proseguito -
è la penuria delle “banchine”, bisogna per-
ciò tutelare quello che già abbiamo con
un comportamento responsabile, perciò è
inutile e dannoso schierarsi, in modo fa-
zioso, pro o contro qualcuno.
Livorno non è diverso dagli altri sistemi
portuali italiani, ma si vive in una situa-
zione dicotomica di due mondi che diffi-
cilmente si incontrano.
Il grosso problema - ha aggiunto - è costi-
tuito dai procedimenti giudiziari in corso,
ma le attività portuali devono andare avan-
ti altrimenti ci troveremo di fronte alla mor-
te civica della città, ed è per questo che
Confindustria ha sostenuto l’attuale Go-
vernance.
Dunque l’economia portuale deve comun-
que andare avanti e per questo ci sono
grosse aspettative, tra l’altro abbiamo un
retro-porto efficiente con infrastrutture
che sono molto soddisfacenti ed è final-
mente in fase definitiva “lo scavalco” fer-
roviario con lo scopo di collegare l’inter-
porto con il porto. Dobbiamo lavorare: la
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
gara della Por-
to 2000 co-
stringe tutti
gli attori prin-
cipali a met-
tersi intorno
ad un tavolo,
tutto questo è
propedeutico
alla realizza-
zione della
Darsena Euro-
pa che pur-
troppo non si
realizzerà prima del 2025 dopo la costru-
zione delle dighe foranee. Senza la Dar-
sena Europa non si può liberare la spon-
da ovest e spostare a mare l’attività dei
container.
Nonostante tutto il nostro è un porto in
buona salute, oltre ai container c’è una
forte espansione ed aumento del settore
“crociere”, inoltre la cantieristica Benetti
sposterà la propria operatività da Viareg-
gio verso Livorno, e in generale, l’indot-
to si è sviluppato in senso globale. Quel-
lo che ci preoccupa -ha ribadito Ricci- è
quello dello schierarsi, in maniera fazio-
sa, da una parte o dall’altra dei due con-
tendenti: o Grimaldi, o Onorato!
Sul porto - ha chiarito - si è verificato un
moto di aggregazione che è diverso da
ciò che avveniva in passato, è in atto
dunque un processo di concentrazione
ed è anche per questo che cerchiamo di
Economia 7
attrarre lavoro aggiuntivo.
Sul Comitato Tecnico, proposto dal Go-
vernatore Rossi, Ricci ha ammesso di nu-
trire qualche perplessità in quanto foto-
copia del Comitato di Gestione, dove l’es-
senziale elemento legittimo tra i suoi membri
è la presenza della Camera di Commercio.
Affrontando poi un discorso globale, il
Presidente Ricci ha detto chiaramente che
“l’economia ci preoccupa, perché tutta la
Costa Toscana è in sofferenza ed è vero
che la Toscana viaggia a due velocità e
l’economia stenta a progredire”.
La crisi complessa colpisce sia Massa che
Livorno e Piombino, fortunatamente Ro-
signano è fuori dalla crisi dato che la Sol-
vay ha risolto i suoi problemi come quello
dell’energia, utilizzando poi la Co2 per
produrre l’acqua ossigenata.
Rimane grave il settore della componenti-
stica dove sola la Marga e la Pierburg sono
efficienti. Soprattutto l’edilizia non gode
di buona salute ed è in grave crisi, si trat-
ta di un comparto dove il 95% dei prodot-
ti usati sono locali.
Per Piombino i progetti stanno andando
avanti, Gindal ha tutte le caratteristiche
per fare un buon lavoro anche se la realtà
italiana non è quella indiana. Si sono poi
aperti gli interventi dei presenti in cui è
stato detto che si deve assolutamente
evitare il commissariamento del porto
mentre sarebbe invece opportuna una
programmazione urbanistica condivisa e
la riforma dell’Autorità portuale.
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
 8 Economia
L’INCONTRO A PALAZZO ROSCIANO CON IL CONSOLE CINESE E QUELLO GRE-
CO
C’è anche Livorno nella nuova via
della Seta tra il Far East e l’Europa
Cina-Pireo-Livorno, è questo l’asse lun-
go cui potrebbe svilupparsi il futuro dello
scalo labronico. Se ne è parlato stamani
durante un incontro a Palazzo Rosciano,
sede dell’Autorità di Sistema Portuale del
Mar Tirreno Settentrionale, cui hanno pre-
so parte il console onorario della Repub-
blica Popolare Cinese a Firenze, Wan Fu-
guo, e il console onorario della Grecia, Ele-
na Konstantos; a riceverli, oltre al padro-
ne di casa, Stefano Corsini, anche il sin-
daco cittadino Filippo Nogarin e il dirigente
della promozione dell’ente portuale, Ga-
briele Gargiulo.
Non è un caso che nel quartier generale
della Port Authority il console cinese e
quello greco si siano presentati insieme.
Dal 2016 il porto del Pireo è infatti in mano
alla Cina attraverso il colosso Cosco ed è
diventata una delle più importanti teste di
ponte tra i mercati dell’Estremo Oriente e
quelli dell’Europa Centro-Occidentale. Per
Livorno potrebbe dunque presentarsi la
possibilità di sviluppare collegamenti fee-
der con lo scalo ateniese che quasi un
anno fa ha accolto presso il suo principa-
le terminal container le prime unità navali
da 20 mila Teu. Non solo: i due scali po-
trebbero traguardare inedite sinergie an-
che sul fronte dei rotabili, che rimane il
Il console onorario cinese Wan Fuguo e Stefa-
no Corsini
business principale del porto della Città
dei Quattro Mori.
L’idea di una collaborazione commerciale
tra i tre Paesi non nasce certo oggi, ma è
stata preparata attraverso una serie di in-
contri interlocutori che lo stesso presiden-
te Corsini ha avuto nei mesi scorsi con il
console greco Konstatos, che si è offerta
di fare da intermediario con l’establishment
politico cinese. Si tratta di un feeling che
si è venuto a creare in tempi non sospetti e
che è stato valorizzato quest’oggi dallo
stesso console cinese, che ha asserito di
essere venuto in visita a Livorno anche su
richiesta del numero uno della Piraeus Port
Authority, FU Chengqiu, e dei vertici del
Piraeus Container Terminal, con cui vanta
ottimi rapporti.
«Il nostro obiettivo è quello di promuove-
re la collaborazione tra Livorno e il Pireo –
ha detto Fuguo – i miei amici del Pireo sup-
portano questo intento e riteniamo ci sia-
no le condizioni per approfondire le possi-
bili convergenze tra i due porti».
Gli ambiti di collaborazione potrebbero es-
sere molteplici e svilupparsi nel quadro
degli investimenti che la Cina sta portando
avanti nel nome della Belt and Road Initia-
tive, la nuova strategia commerciale con la
quale Pechino potrebbe arrivare ad attiva-
re tra i 1000 e 1400 miliardi di dollari di inve-
stimenti infrastrutturali. Si tratta di un pro-
getto di un’ampiezza straordinaria di cui
potrebbe beneficiare tutto il tessuto pro-
duttivo locale. Non a caso all’incontro ha
partecipato anche il sindaco, la cui città ha
fame di nuove occasioni di sviluppo in-
dustriale anche a seguito della recente
crisi che ha investito il territorio: «Il porto
e la sua città lavorano in stretta sinergia -
ha dichiarato Nogarin, che ha così voluto
mettere sul tavolo delle trattative l’ottimo
rapporto che esiste tra Comune e l’Auto-
rità Portuale – in alcune realtà i rapporti
tra i due enti costituiscono un freno allo
sviluppo di nuove occasioni, qui da noi
sono invece sono un punto di forza».
L’incontro si è poi spostato in porto e ha
consentito agli ospiti di farsi un’idea più
chiara dello scalo portuale e delle poten-
zialità che questo sarà in grado di espri-
mere una volta realizzato il nuovo termi-
nal container del porto (la Darsena Euro-
pa), vero asset sul cui futuro sono in mol-
ti a scommettere e sui cui sia Nogarin che
Corsini hanno a più riprese richiamato l’at-
tenzione dei due diplomatici.
La riunione, per ora soltanto interlocuto-
ria, ha avuto già degli sviluppi, tanto che
il console onorario cinese, il presidente
Corsini e il sindaco si sono detti disponi-
bili a proseguire la discussione direttamen-
te in Grecia, presso il Porto del Pireo, dove
dovrebbe essere organizzato un incontro
con i vertici del porto ateniese.
«Grazie ai collegamenti con il Pireo, Li-
vorno può aspirare a diventare un hub
importante per la Cina sia nel traffico
containerizzato che in quello dei rotabi-
li – ha dichiarato Corsini – riteniamo da
questo incontro possano nascere ine-
dite possibilità di sviluppo per il nostro
porto».

Scuola in pillole
di Mario Lorenzini
Istruzione materna
Da La scuola 1999: “Da un progetto
proposto dai socialisti nacque l’istru-
zione materna di Stato”.
La necessità di una educazione in-
fantile derivava dalla necessità delle
famiglie, perché le donne che andava-
no a lavorare erano in costante e mas-
siccio aumento e dagli studi sulla psi-
cologia dei bambini che mettevano in
evidenza l’importanza della formazio-
ne intellettuale e culturale impartita nei
primissimi anni di vita.
Il primo provvedimento veramente signi-
ficativo sotto il profilo sociale e anche
strettamente didattico dopo l’istitu-
zione della scuola media unica fu la
legge 18 marzo 1962, n. 444, istitutiva
della scuola materna statale.
Il diploma di scuola
media per diventare
infermiere
Una legge approvata negli ‘70 anni pre-
vedeva il Diploma di Licenza
Media per diventare infermie-
re. Ci pensò la Provincia di
Livorno ad istituire appositi
corsi serali per chi non era
fornito di detto diploma. Chi
scrive questa nota fu il se-
gretario di detti corsi presso
la scuola media Vivarelli.
Un successo di frequenza.
Accadde anche che a giu-
gno agli esami si presentas-
sero il padre e la figlia a so-
stenere gli esami sia pure
non nello stesso banco.
Ne parlarono i giornali.
Altra Italia
Oggi, 2019, la scuola tutta
attende le mosse di chi vor-
rebbe che ogni Regione
avesse il proprio indirizzo di
studi.
Facile immaginare la confu-
sione ma in modo particola-
re uno schiaffo alla Costitu- Se l’edifico scolastico di via Calafati non è l’ideale per la
zione. Dalle Alpi a Capo vicinanza del porto, non si può certo dire che non si goda un
Passero l’istruzione è uguale buon panorama, sia lato città che lato mare.
per tutti.
Ma con il vento che tira non c’è da far-
si illusione.
Ne abbiamo viste tante in questi ultimi
venti anni che non ci fa meraviglia nien-
te.
Scuole a rischio
115 in Toscana così titola Il Tirreno.
L’Assessore Regionale all’istruzione
afferma di essere a disposizione. Non
lo mettiamo in dubbio.
Ma se fossi un genitore chiederei ga-
ranzia all’atto dell’iscrizione alla prima
classe.
E mi sia permesso di esprimere un giu-
dizio sull’edificio di via Calafati che co-
nosco molto bene. In tanti anni mai vi-
sto un vigile del fuoco a controllare l’edi-
ficio costruito negli anni 60 da una so-
cietà sportiva, quindi acquistato dal
Comune per le scuole viciniori. L’isti-
tuto Magistrale disse di no perché vi-
cino al porto e la media Vivarelli disse
si.
Attualità 9
Più di 500
ragazzi hanno
visitato il porto
da novembre
a oggi
Continua il programma delle visite gra-
tuite, le scuole hanno tempo sino al 15
maggio
Più di cinquecento. Tanti sono i ragazzi
- studenti di scuole medie superiori e
inferiori - che dal 7 novembre ad oggi
hanno potuto visitare lo scalo labroni-
co grazie a Porto Aperto, il progetto di
apertura del porto alla città che que-
st’anno è giunto alla sua dodicesima
edizione.
Le visite guidate in porto, con bus mes-
si a disposizione gratuitamente delle
classi, durano 1 ora e 45 minuti e sono
effettuate in tre fasce orarie: alle 9.00,
alle 11.00 e alle 14.00 (le scuole dell’in-
fanzia potranno usufruire del pacchet-
to soltanto nel turno pomeridiano).
Gli studenti che non hanno ancora vi-
sitato il porto avranno tempo sino al 15
maggio per farlo: le scuole interessate
potranno contattare la società Itinera,
che gestisce le prenotazioni e collabo-
ra all'organizzazione ed allo svolgimen-
to delle visite: telefonare allo 0586/
894563 per le prenotazioni o mandare
una email a didattica@intinera.info.
Nell’ambito del Progetto, viene inoltre
offerta alle scuole la possibilità di ef-
fettuare visite a soggetti di rilievo isti-
tuzionali e non istituzionali del porto di
Livorno (Capitaneria di porto; Agenzia
delle Dogane; Interporto Toscano “A.
Vespucci”; visita del cantiere Benetti;
terminal portuali; porti di sistema).
Da non dimenticare che nel pacchetto
può essere inclusa anche la visita al
Livorno Port Center. Giovedì scorso
sono peraltro ripartiti i “Giovedì del Port
Center”, con la presentazione della tesi
di laurea di Lorenzo Provenzano sul
tema: “servizio di rimorchio e la logisti-
ca: evoluzione e dinamiche odierne”.
Il calendario dettagliato degli incontri
e il riferimento specifico ai relatori/invi-
tati verrà pubblicato nella sezione News
ed eventi del sito web
www.livornoportcenter.it
 10 Cinguettare
@ La fine di gennaio ricorda giorni tristi,
in particolare il 27 è il giorno della Memo-
ria, della tragedia dell’Olocausto. Molte
sono le occasioni di riflessione promos-
se dalle Istituzioni, dalle associazioni e
dalle Scuole. Milioni di ebrei e “indeside-
rati” uccisi dai nazisti, trucidati nei Campi
di sterminio. Una pagina tristissima e in-
decente della nostra storia del novecento.
La Regione Toscana ha organizzato il
“Treno della Memoria”, quest’anno giun-
to alla 11 edizione. Quasi 600 studenti in
rappresentanza dei territori delle provin-
ce toscane e delle università hanno vis-
suto un’esperienza educativa toccante e
memorabile a Auschwitz-Birkenau.
In particolare l’incontro con i testimoni.
Persone con molti anni sulle loro spalle e
segnati da un passato che ricorda il loro
essere bambini nei Campi di concentra-
mento e di sterminio. Salvi da quelle atro-
cità. Un miracolo mai compreso. Racconti
che feriscono l’anima e fanno versare la-
crime. Mai parole di sconforto escono
dalle loro labbra. Volti carichi di speranza
verso i giovani. E poi le parole all’uniso-
no dei Testimoni:” non permettete che
quello che è accaduto si ripeta. Dipende
da voi come sarà il mondo in futuro”. Cia-
scuno sia portatore di bene, scelga sem-
pre il bene.
L’ingresso degli studenti toscani al campo di
Auschwitz-Birkenau.
@ Reddito di cittadinanza: la speranza è
nei Navigator, i traghettatori che dovran-
no essere i tutor dei beneficiari del reddi-
to per accompagnarli nella ricerca del la-
voro. Francamente i dubbi sono molti. Chi
dovrebbe seguire i disoccupati nella ri-
cerca di un lavoro sembra che sarà assun-
Strumento importante l’Its perché ha uno
stretto collegamento tra scuola e impresa.
Il corso Automa ha coinvolto 22 giovani
seguiti in attività teoriche, laboratoriali e
di stage in aziende del settore. Proprio a
Livorno presso la scuola Galileo Galilei
l’Assessore regionale Cristina Grieco ha
consegnato i diplomi in un clima di festa e
di entusiasmo. Tutti gli allievi sono inseri-
ti a lavoro con contratti prevalentemente
a tempo indeterminato. La formazione che
fa centro!
@ Terza edizione di Piano Competition a
Livorno. Un successo di adesioni: oltre
Cinguettare 100 musicisti da tutto il globo che hanno
partecipato all’evento creato dal maestro
di Luca Lischi Carlo Palese. Al Teatro Goldonetta si sono
esibiti i finalisti di fronte ad un numeroso
pubblico. Un successo strepitoso e un li-
vello di performance elevatissimo. Anche
to con contratto Cococo! E saranno se- la Regione Toscana ha patrocinato l’ini-
lezionati per questo complesso lavoro ziativa, che tra l’altro ha nell’alternanza
giovani laureati alle prime armi che poco scuola lavoro con il Liceo musicale Nicco-
sanno di lavoro e di impiego. Così i gio- lini-Palli un punto di forza della rassegna
vani disoccupati che diventano Cococo permettendo agli studenti di partecipare
dovrebbero traghettare i beneficiari del attivamente alla qualificata organizzazio-
Reddito di Cittadinanza verso il lavoro! ne degli eventi. La Regione ha offerto ai 4
@ Basterebbe frequentare assiduamen- finalisti (giovani dal Giappone, Canada e
te i Centri per l’Impiego e interfacciarsi Polonia) uno zaino-sacca da viaggio, un
con i Servizi sociali e il mondo del non dono utile per il continuo “girovagare” per
profit per comprendere la complessità il mondo dei musicisti. Fieri di averli avuti
della maggior parte dei potenziali bene- a Livorno in una serata di altissimo livello
ficiari del reddito di cittadinanza. Cosi musicale che rimarrà memorabile.
come occorrerebbe avere l’umiltà di sa-
per leggere la comples-
sità del mondo del la-
voro dal punto di vista
delle imprese. Argo-
menti complessi non
possono essere affron-
tati con “faciloneria”
per l’urgenza di avere
consensi alle prossime
Elezioni europee
“sganciando” assegni
di cittadinanza.
@ A proposito di lavo- I diplomati ITS con l'assessore regionale Cristina Grieco
ro grande successo de-
gli ITS! ovvero i percor-
si di formazione nel ter-
ziario (di circa 2000 ore
biennali, post diploma)
nel settore meccanico
promossi dalla Fonda-
zione Prime con sede a
Rosignano Solvay
presso la scuola Mat-
tei e finanziati dalla Re-
gione Toscana e dal
Miur. Il maestro Carlo Palese ideatore di Piano Competition

Ma l’ex Ministro
Virginio Rognoni...
Nel corso della trasmissione televisiva
“Piazza Pulita” di giovedì 17 gennaio, il
giudice Spataro, andato recentemente in
pensione ed autore, allorché era ancora in
servizio, di una critica al Vicepresidene del
Consiglio - Ministro degli Interni (alias)
on. Renzo Salvini per avere intempestiva-
mente divulgato la notizia di un’operazio-
ne della polizia giudiziaria contro un grup-
po di mafiosi ancora in corso, fu pesante-
mente “bacchettato” dal nostro leader
massimo.
Nella trasmissione citata, il giudice Spata-
ro ha ricordato come ai tempi delle brigate
rosse venne arrestato il brigatista Vittorio
Moretti, coinvolto nella uccisione di Aldo
Moro. L’allora Ministro degli Interni - il
democristiano Virginio Rognoni - chiese,
all’allora giovane magistrato Spataro, se
poteva diffondere l’importante notizia.
Altri tempi, altro senso di responsabilità,
altre “carature culturali e morali, cari amici
lettori !
Le buche per le strade
di Roma Capitale
Le buche, scrive il quotidiano La Repub-
blica, in un servizio sul dissesto della
capitale,”Ormai ci sono, state attenti”. Le
buche fanno parte del pittoresco paesag-
gio romano come un albero, un gatto od
un gabbiano. Perciò è l’automobilista che
deve stare attento a non finirci dentro.
Questa “l’assurda tesi”sostenuta dall’Av-
vocatura del Comune di Roma nella me-
moria difensiva alla class action avviata
dal Codocans contro il Campidoglio e le
sue buche. E cioè, tanto per capirci, “i
grillini” sono così bravi nell’amministrare
i comuni dove hanno ottenuto “le mag-
gioranze” (ma per quanto tempo ancora?)
che riescono addirittura a ribaltare “le loro
incapacità”, ormai emergenti dappertutto,
laddove, inopinatamente, si trovano a
governare, sui malcapitati cittadini.
E così sia!!
Livorno,
capitale della cultura?
E’ di pochi giorni la notizia, estratta dal
magico cappello del Sindaco Nogarin, della
proposta di scegliere Livorno come città
della cultura per il 2021.
Niente da eccepire, ci mancherebbe altro!
e
tur
la
ip go
S antistante Villa LLoyd
Solo ci permettiamo sottolineare le diffi-
coltà sociali ed economiche che la città
sta attraversando e sulle quali è comple-
tamente venuto meno il contributo della
giunta grillina in questi cinque anni di
legislatura. Pensare, sperare o sognare
Le
rime di
Franco
Biancani
Compagni di classe
Aspettavo dal dentista
al mio primo appuntamento
quando vedo appeso al muro
un quadretto in bello ostento.
Nella laurea c’era scritto
il suo nome ed il cognome
ed io mi son ricordata
d’un ragazzo con quel nome.
Frequentava la mia classe,
era bello come il sole
ed io gli sbavavo dietro
con il cuor che ancor mi duole.
Son passati oltre vent’anni
da quel mio primo amorazzo,
mi son chiesta se poteva
esser lui quel tal ragazzo.
Ristorante Aragosta
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Spigolature 11
un evento del genere, nell’attuale conte-
sto, ci sembra il classico “ballon d’essai”
utile solo a dimenticare la mediocrità di
una gestione che assume, giorno dopo
giorno, dimensioni sempre più evidenti.
Blu anche la piazzetta
Nemmeno la piazzetta antistante Villa
LLoyd è stata salvata dalla famelica “tigre
fiorentina”. Habemus strisce pedonali, a
pagamento, anche li: nessuna strada di
centro e di periferia, nessuna spazio è sta-
to dimenticata: Livorno è divenuta una cit-
tà “striscializzata”: forse, per le impressio-
nanti dimensioni dell’operazione” unica al
mondo!!
Sono entrata nello studio
e il pensiero è evaporato:
viso con profonde rughe,
di già calvo e brizzolato.
Mi è sembrato troppo vecchio
per l’amore giovanile
che in segreto gli portavo
nel sognare minorile.
Quando ho fatto la domanda,
dopo che mi ha visitata,
se ha studiato nel liceo
dove mi son diplomata
mi ha risposto “Si!” “In che anno
conseguito ha la licenza?”
“Era nel novantaquattro”.
“Quindi c’è coincidenza!”
“Ma perché questa domanda?
Non capisco la ragione!”
“Era allor nella mia classe!”
grido con eccitazione.
Dice questo orribil uomo,
stronzo, vecchio, con la bava,
anche figlio di puttana,
«Lei che cosa m’insegnava?».
12 Livorno
Al neo segretario della Cisl abbiamo rivolte alcune domande
A tu per tu con Filippo Giusti
• Quali le emozioni della sua elezione a
segretario della Cisl?
Dal punto di vista soggettivo, l’elezione
alla guida della Cisl Livorno ha rappre-
sentato un passaggio delicato. La Con-
federazione attraversava un momento dif-
ficile, come le cronache di quei giorni
hanno ampiamente riportato.
In una situazione del genere, sarebbe sta-
to temerario non essere assaliti dal dub-
bio che le mie modeste capacità risultas-
sero impari rispetto al ruolo da assume-
re. Per me l’attività sindacale, e tanto più
l’assunzione di cariche dirigenziali, non
ha altra motivazione che lo spirito di ser-
vizio. È per questo che, se fai parte da
tanti anni di una squadra, quando il
Consiglio Generale ti chiede di sobbar-
carti l’onere di guidare la confederazio-
ne territoriale, non puoi sottrarti.
• Quali gli obiettivi della Cisl sotto la sua
presidenza?
Al momento della mia nomina a Segre-
tario Generale, la Cisl Livorno aveva bi-
sogno di una svolta decisa. Negli orga-
nismi abbiamo condiviso una linea di
azione basata su un principio fondamen-
tale e su tre pilastri.
Il principio fondamentale è la trasparen-
za. La nostra Segretaria Generale Nazio-
nale, Annamaria Furlan, si è posta
l’obiettivo di fare della Cisl “una casa di
vetro”. Ecco, nel nostro piccolo, a Livor-
no vogliamo aiutarla a raggiungere quel-
l’obiettivo.
I tre pilastri su cui poggia la nostra azio-
ne: 1) Finanziario: Una sana gestione
delle finanze è garanzia di continuità
dell’attività sindacale e costituisce, quin-
di, una precondizione di base necessaria
per un’efficace azione organizzativa e
politica. Al momento della mia nomina,
si stava concretizzando il processo di re-
gionalizzazione dell’attività del CAF
Cisl, in precedenza svolto da società a
carattere territoriale. Si tratta di un pro-
cesso avviato dalla Cisl su scala nazio-
nale, allora completato in tutte le regio-
ni eccetto Toscana e Friuli-Venezia Giu-
lia. Oggi quel percorso è compiuto an-
che per la Toscana: il CAF Cisl è ora ge-
stito dalla Toscana Servizi Cisl. Paralle-
lamente a quel percorso, abbiamo prov-
veduto a riequilibrare i conti della Con-
federazione, in passato caratterizzati da
Filippo Giusti
disavanzi di gestione. 2) Organizzativo
La Cisl, fin dalle sue origini, nasce come
Confederazione di categorie di lavora-
tori che si autogovernano: questo prin-
cipio lo troviamo già nel “Patto di unifi-
cazione delle forze sindacali democrati-
che” del 30 aprile 1950. L’autonomia e
la stretta collaborazione tra Confedera-
zione e Federazioni di categoria sono
inscindibili ed essenziali nella vita del-
la Cisl. A Livorno stiamo rivitalizzando
quei rapporti tra Confederazione e cate-
gorie che si erano nel tempo sfilacciati.
3) Politico L’adesione di decine di mi-
gliaia di lavoratori richiede che la Cisl
Livorno abbia un ruolo politico autore-
vole e di primo piano. Sotto questo pro-
filo c’è molto da fare e la mia Segreteria
sta alacremente lavorando in quella di-
rezione, a partire dalla comunicazione:
visitate la pagina Facebook di Cisl Li-
vorno, onorateci del Vostro “mi piace” e
aiutateci a diffondere la nostra voce.
• Qual’è il ruolo del sindacato nel conte-
sto socio-economico?
L’idea del sindacato che anima la Cisl è
scolpita nel Patto di unificazione del
1950, di cui abbiamo già parlato. La rias-
sumo in breve: autonomia da qualsiasi
influenza esterna, sia politica che ideo-
logica; supremazia del lavoro sul capi-
tale; elevazione del tenore di vita dei
lavoratori; pieno impiego di tutte le ener-
gie lavorative del Paese; promozione
della solidarietà economica tra i popo-
li; riconoscimento del principio di libe-
ra circolazione del lavoro nel mondo e
del libero accesso alle materie prime.
Per realizzare questi principi, la Confe-
derazione stabilisce i fondamentali indi-
rizzi politici, rappresenta l’organizzazio-
ne di fronte agli organi del pubblico po-
tere, fornisce una serie di servizi per assi-
curare agli iscritti ed ai lavoratori una
tutela individuale, familiare e sociale più
efficace ed estesa. Le categorie, dal can-
to loro, hanno il compito della contrat-
tazione e della elaborazione delle politi-
che di settore.
Per passare dal quadro dei principi al-
l’oggi e al concreto, io credo che il Sin-
dacato debba essere uno dei protagoni-
sti degli assetti economici e sociali della
nostra società. Funzioni tradizionali
sono la contrattazione collettiva e la tu-
tela degli iscritti. A partire dal 1993, in
Italia si è avviata la concertazione, rea-
lizzata e sostenuta da personaggi del
calibro di Carlo Azeglio Ciampi, Roma-
no Prodi, Gino Giugni. Quell’esperienza
è stata poi considerata superata da va-
rie forze politiche, investite della respon-
sabilità del Governo del Paese. Io credo
che oggi sia nell’interesse dell’Italia re-
cuperare una politica economica carat-
terizzata da una consultazione preventi-
va e da una contrattazione con le parti
sociali.
La Cisl, tradizionalmente, si spinge ol-
tre. Una delle sue idee costitutive è la
partecipazione dei lavoratori alla gestio-
ne delle unità produttive (in linea con
quanto prevede l’articolo 46 della no-
stra Costituzione) e la loro immissione
nella proprietà dei mezzi di produzione.
• Una sua valutazione sull’economia livor-
nese e sulla città?
Sappiamo che i Comuni di Livorno, Col-
lesalvetti e Rosignano Marittimo, come
del resto Piombino, sono stati dichiarati
aree di crisi industriale complessa. In una
situazione come questa tutti – istituzioni,
forze politiche e sociali, imprenditori, la-
voratori – hanno il dovere di subordinare
i propri interessi particolari, politici
o economici che siano, all’interesse col-
lettivo. Dico questa ovvietà perché stia-
mo purtroppo assistendo a prese di posi-
zione e azioni che paiono in netto con-
trasto con quel principio.
segue a pag. 13
 Livorno 13

da pag. 12 della crisi si è fatta onore. Sorprendenti i dati Istat sull’occupazio-

Dobbiamo in ogni modo evitare che i È noto che il valore aggiunto pro capite ne. Nel periodo 2004-2017, la consisten-
progetti di rilancio previsti dagli Accor- generato nella nostra provincia è infe- te diminuzione degli inattivi (-16 mila),
di di programma – quali la Darsena Eu- riore a quello regionale e a quello na- coloro che non lavorano e non cercano
ropa, lo scavalco ferroviario Porto-Inter- zionale. Negli anni dal 2002 al 2015, un’occupazione, ha creato un flusso che
porto, la Zona franca doganale, la razio- tuttavia, abbiamo assistito ad una cre- in gran parte si è trasformato in occupati
nalizzazione e lo sviluppo delle infrastrut- scita del 29,80 %, superiore sia al dato (+10 mila) e solo in minima parte in di-
ture energetiche, il rafforzamento dei set- regionale (25,16 %) che a quello nazio- soccupati (+3 mila).
tori produttivi, la riqualificazione e il nale (22,30 %). Abbiamo ancora tanto da lavorare.
reimpiego dei lavoratori – subiscano
delle ulteriori battute di arresto, come se
non bastasse la dilatazione temporale
imposta da normative e procedure.
È di questi giorni, invece, il divampare
sul porto di una dura contrapposizione CONFEDERAZIONE ITALIANA
Vieni alla CISL
SINDACATI LAVORATORI
tra imprenditori e forze politiche, che I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE,
coinvolge Autorità Portuale e Capitane-
ria di Porto. Senza entrare nel merito Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf e Badanti, Permessi
delle rispettive ragioni e dei rispettivi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori.
diritti, credo che far deflagrare pubbli-
Per info degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732
camente e alimentare una “guerra” del
genere sia proprio ciò di cui la città non
ha bisogno. Spero che le Istituzioni e le
forze sociali siano in grado di comporre
al più presto i contrapposti interessi, evi-
tando ogni paralisi dello sviluppo por-
tuale.
Senza voler stendere un lungo elenco e
limitandomi alle priorità più evidenti, mi
vengono in mente il presidio ospedalie-
ro e la reindustrializzazione.
Per quanto concerne l’Ospedale, abbia-
mo assistito ad un lungo braccio di ferro
tra Regione e Comune, che ha avuto come
unico risultato lo scorrere del tempo, sen-
za che si provvedesse al superamento di
un complesso ospedaliero che ormai ha
fatto il suo tempo. Occorre subordinare
gli interessi politici a quello generale
della Città e avviare rapidamente una
soluzione.
Per quanto concerne l’industria in senso
lato, occorre da un lato invertire il pro-
cesso di deindustrializzazione di Livor-
no, rendendo appetibile il nostro territo-
rio per gli insediamenti industriali e dan-
do preferenza alle attività a maggior va-
lore aggiunto; dall’altro lato, occorre
rivitalizzare il settore delle costruzioni,
che in questi anni ha subito gli effetti
della crisi più di ogni altro: le previste
realizzazioni infrastrutturali possono
costituire, in questo senso, un prezioso
volano.
• E per quanto riguarda la Provincia?
La Cisl ha recentemente realizzato
un’analisi dell’economia di Livorno, pub-
blicando il primo numero de Il Barome-
tro: lo trovate sulla pagina Facebook di
Cisl Livorno.
Al contrario del sentimento comune,
l’economia della provincia negli anni
 14 Livorno

LA CITTÀ SI È CANDIDATA PER IL 2021

Livorno capitale della cultura?

di Franco Spugnesi
La notizia: La giunta comunale ha de-
ciso di candidare la città di Livorno a
“Capitale Italiana della Cultura 2021”.
Tra pochi giorni il Ministero per i beni
e le attività culturali emanerà il bando e
la nostra Amministrazione ha scelto per
puntare alla vittoria di attualizzare due
concetti forti: “Le Livornine del 2021”
e “Livorno città delle Nazioni”.
L’annuncio della candidatura è arrivato
con una lettera aperta, pubblicata sul Tir-
reno il 22 gennaio, che il sindaco ha ri-
volto alle organizzazioni produttive, enti
e associazioni cittadine. Naturalmente
non la riporteremo integralmente ma
qualche commento è inevitabile.
Proporre Livorno come capitale italia-
na sarebbe una sciocchezza in qualun-
que campo (forse avrebbe qualche pos-
sibilità come capitale del tempo libe-
ro), ma vederla assisa sul trono della
cultura sembra una vera bestialità. An-
che Nogarin se ne rende conto e defi-
nisce l’iniziativa audace e ambiziosa,
ma rimedia proiettando nel futuro (ca-
ratteristica strategia grillina) il realiz-
zarsi delle condizioni necessarie. Intan-
to nei cinque anni di governo Nogarin
non ha aggiunto un grammo alla cultu-
ra della città, anche per il declino ge-
nerale delle condizioni, la mancanza di
La scomparsa di Massimo Masiero e Pierluigi Boroni
iniziative e di disponibilità economiche
da dedicare a iniziative culturali. Le re-
alizzazioni in città: il museo della città,
il centro della ricerca applicata, la fa-
coltà universitaria per la logistica, sono
inaugurazioni di progetti ereditate dal-
le precedenti amministrazioni.
Allora non resta che affidarci alle glo-
rie del passato (come fa Nogarin), al
Granducato, ai Medici, tiranni illumi-
nati dallo sguardo lungo, che non so-
gnavano molto ma sapevano trarre
profitto dalle circostanze, riscopren-
do le “leggi Livornine” che i Medici
emanarono per trasformare un luogo
malsano in una città accogliente per
ebrei cacciati dalla Spagna e dal Por-
togallo. Poi fu il mecenatismo dei mer-
canti olandesi, inglesi, greci e di tanti
altri paesi, a differenza di oggi, senti-
vano il dovere di restituire al territorio
che gli aveva ospitati, parte del loro
guadagno sotto forma di cultura, be-
neficenza, bellezza a fare della nostra
città una realtà multiculturale, unica
all’epoca, ma, purtroppo non hanno
lasciato imitatori nei livornesi di oggi.
Sarà assai arduo signor sindaco attua-
lizzare queste cose!
Questa iniziativa, che ha colto di sor-
presa oltre ai cittadini comuni anche
gli operatori culturali, può allora esse-
re solo pubblicità, un altro annuncio a
effetto che fa parte della campagna
elettorale anticipata nel tentativo, spe-
riamo inutile, di assicurarsi la ricon-
ferma, come due mesi a questa parte
sono stati annunciati il parco alla “Ce-
schina”, i lavori alle ex Terme del Co-
rallo, l’ospedale nuovo etc. tutte cose
che allo stato sono promesse elettorali
che, nel migliore dei casi, andranno
sulle spalle del suo successore.
Oppure potrebbe diventare l’inizio di
un cammino comune, un percorso che
faccia riscoprire i punti salienti del no-
stro sentire comune, i valori positivi
della nostra cultura e della tradizione
di livornesi. Se cosi fosse, e sincera-
mente lo speriamo, l’osservazione più
immediata è che questo cammino il sin-
daco doveva proporlo cinque anni fa!
Cinque anni sprecati a distinguersi, a
cercare colpevoli negli altri, ad affer-
mare una diversità a tutti costi, legitti-
ma ma ostativa alla concordia, allo spi-
rito di comunità che ora il sindaco in-
voca per costruire il futuro di questa
iniziativa.
Livorno è conosciuta in tutta Italia at-
traverso la lettura del “Vernacoliere”,
per le false teste di Modigliani, per il
cacciucco e per le infradito; non ba-
steranno i pochi mesi concessi dal ban-
do di concorso per costruire un’im-
magine accattivante che non si fermi
al lungomare, al sole e ai macchiaioli
ma se accadrà, anche se non saremo
capitale di nulla avremo fatto un bel
passo avanti.

Due gravi lutti per la città

Massimo Masiero e Pierluigi Boroni hanno lasciato questa vita ter-
rena. Due persone apprezzate e stimate per la loro professionalità
e umanità. Il primo giornalista, uomo mite e pacifico, sempre pre-
sente e sensibile ai temi socio politici. Il secondo, anche lui gior-
nalista pubblicista, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornali-
sti, nonché un ottimo avvocato e politico che ha ricoperto prestigiosi
incarichi, sempre presente, con la sua eloquente e incisiva parlan-
tina, ad ogni evento istituzionale e culturale della città.
Noi siamo fieri di averli conosciuti e li ricorderemo come persone
amiche che ci hanno donato esempi di rettitudine e di doveroso Terminal Crociere - Piazzale dei Marmi - Livorno
Tel.0586.202901-Fax0586.892209
impegno civico.
info@portolivorno2000.it
Alle famiglie giungano le nostre condoglianze.
 Livorno 15

Un mio appoggio-sfogo
di Ruggero Morelli

Caro Enrico, ho letto sull’ultimo nu- Le alluvioni, gli incendi in Tosca- indebolito la capacità di interven-
mero del giornale il tuo articolo sul- na e i crolli dei ponti ne sono un to nel territorio. L’assenza dell’isti-
la conferenza di fine anno della chiaro esempio di come lo Stato tuzione Provincia in materia di la-
giunta Nogarin. Ti ho anche invia- deve intervenire a tutela dell’am- voro si sta facendo sentire: non è
to un mio breve appoggio-sfogo. biente, della mobilità ma soprattut- possibile che ogni vertenza sia ri-
C’è un aspetto che in tutti i reso- to a tutela della vita delle persone solta in Regione o al Mise.
conti è stato taciuto e che a mio Sostenibilità economica, sociale, Occorre creare un nuovo strumento
parere è da porre al centro della ambientale e territoriale rappresen- pubblico di governo delle politiche di
prossima campagna elettorale: il tano i pilastri su cui fondare il nuo- sviluppo industriale, una nuova IRI
Sindaco quasi due anni fa lanciò gli vo modello di sviluppo finalizzato o Agenzia per lo Sviluppo Industria-
Stati Generali del Lavoro Livorno/ alla creazione di lavoro. le dove le scelte strategiche della po-
Piombino. Ci sono state varie riu- Ricostruire il quadro di governan- litica possano trovare un luogo pro-
nioni e poi la delibera del dicembre ce territoriale gettuale, programmatorio e operati-
2017 che poneva la fine degli in- Occorre riproporre con forza il tema vo di governo, implementazione e co-
contri al 31 gennaio 2018. Nessuna della ricostruzione di un quadro di ordinamento, da tradurre in un vero
conclusione e nessuna prospettiva. governance territoriale e istituzio- e proprio Programma Nazionale di
Neppure con il PS del luglio scorso. nale che, alla luce delle riforme (es. Sviluppo per affermare filiere econo-
Proprio nell’ottobre passato la Cgil aree metropolitane, province), ha miche strategiche per il Paese”.
pubblicò la relazione del segretario
Zannotti, e di questa segnalo un pas-
saggio:
“Sugli Stati generali del lavoro ab-
biamo fallito Un rammarico: insie-
me a CISL e UIL abbiamo creduto
negli stati generali del lavoro. A di-
stanza di un anno possiamo dire che
abbiamo fallito: un fallimento pe-
sante, perché dimostra l’incapacità
di un territorio di crederci e di pro-
porre iniziative condivise.
Detto questo, ribadiamo che in que-
sta fase occorre selezionare e gover-
nare le politiche economiche secon-
do un modello alternativo, sosteni-
bile, di crescita, sviluppo e giusti-
zia sociale, che valorizzi il princi-
pio della legalità come necessaria
precondizione
Sostenibilità ambientale
Un nuovo modello di sviluppo è rap-
presentato dalla cura del territorio
e dal principio della sostenibilità ■ Ingegneria Multidisciplinare

ambientale, a partire dalle grandi ■ Manutenzione e Montaggi di Aerogeneratori Eolici

direttrici: aria, acqua, terra e città ■ Manutenzione e Montaggi di Impianti Industriali

verdi. Per non parlare dell’econo-
mia circolare quali criteri primari
delle scelte, con effetti sul nostro
sistema produttivo, sulla mobilità,
sui nuovi modelli energetici rinno-
vabili.
■ Service Management e Ispezione & Expediting
Etra, Ricerca e Selezione Personale
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 16 Livorno

Si cercano fondi per completare la struttura di Borgo dei Cappuccini, ex anima e fulcro del quartiere

Il teatro Pio X, una presenza

storica; oggi un’opera a metà
Dal civico 275 di Borgo dei
Cappuccini in prossimità di
Piazza Gavi, si accede al Ci-
nema-Teatro PIO X, o per
meglio dire a quello che era
un locale molto frequentato
dalle persone del quartiere e
non solo.
Il primo teatrino venne eretto
nel 1911, per volontà di Padre
Luigi Marini, con il concreto
aiuto della famiglia dei conti
Pate, nei locali adiacenti alla
Cappella Gavi meglio cono-
sciuta come il Cappellone
(1858). Da allora, superando
due guerre mondiali, adeguan-
dosi alle epoche, non ha mai
smesso di lavorare. Negli anni
successivi al 1957, dopo la costruzio-
ne della attuale chiesa della SS. Trinità
la cappella, sconsacrata, fu trasforma-
ta negli anni dapprima in un bel cine-
ma-teatro e successivamente in un ac-
cogliente teatro dove sono state messe
in scena commedie ed opere di gran
valore (due esempi per tutti: La Nemi-
ca di D. Nicodemi, La signora delle
Camelie di A. Dumas) con la parteci-
pazione di attori dilettanti e semiprofes-
sionisti.
La cittadinanza tutta e le varie autorità
frequentavano più che volentieri il tea-
tro, sicuri di trovare, di volta in volta,
L’interno del Teatro Pio X.
Teatro Pio X: da sin.: facciata, tetto e finestre restaurate.
una sano divertimento delle varie com- quello che era stato messo insieme con
media, opere o spettacoli di musica e donazioni di privati, enti e società non-
arte varia. ché con finanziamenti pubblici è stato
Con lo scorrere del tempo sono state assorbito. Oltre al tetto si è potuto re-
superate molte vicissitudine, come nel staurare solo la facciata della ex Cap-
1975 anno in cui un incendio distrusse pella e le vetrate alle finestre, anch’esse
costumi, scenari e altre attrezzature. storiche.
Inoltre si sono dovuti effettuare più Allo stato attuale, per poter riavere l’agi-
volte lavori di aggiornamento in osse- bilità ed usare lo spazio, almeno come
quio alle nuove leggi sulla sicurezza. salone, occorrono altri lavori di adegua-
Nel 2008, purtroppo, dopo un violento mento impianto elettrico, riscaldamen-
temporale, una parte del tetto ha cedu- to ecc. ecc. lasciando la ristrutturazio-
to e il teatro, dichiarato inagibile, do- ne del palco ad altri tempi ma predispo-
vette essere chiuso. nendo tutto per le necessità operative.
Dopo anni di pensamenti e ripensamenti L’augurio è che si possano trovare i fon-
nel 2014 si mise di al più presto (magari grazie all’inter-
mano alla ristruttu- vento di quanche imprenditore) per ria-
razione e comincia- prire un’attività che era l’anima e il ful-
rono i lavori; que- cro del quartiere attorno alla Chiesa di
sti fecero venire Santa Trinità.
alla luce il tetto Anche il mare è fatto di gocce....
originario e le Belle Carlo Tobia
Arti dissero che
doveva essere ripri- Per ulteriori notizie
stinato come quan- e/o materiale illustrativo
do era stato costru- rivolgersi al Circolo Pio X
ito. o alla Chiesa della SS. Trinità,
Ovviamente i costi oppure a Carlo Tobia 331.6335757
lievitarono e tutto
 Livorno 17

qui
Diocesi
di Fabio Figara

Preghiamo
per l’unità
nella fede
in Cristo Santo Padre all’interno della Chie-
sa Cattolica.
Proprio per questo, ogni anno, si
Dal 18 al 25 gennaio tutti i cristiani celebra la “Settimana di preghie-
sono stati invitati a condividere mo- ra per l’unità dei cristiani”, un’ini-
menti di preghiera per la riunifica- ziativa ecumenica di preghiera. In
zione delle chiese nel mondo. questo periodo, infatti, tutte le con-
Sin dalle origini, la Chiesa, sposa fessioni cristiane pregano insieme
di Cristo, ha affrontato persecuzio- per il raggiungimento della pace,
ni e difficoltà di ogni genere, in par- della concordia e della comunio-
ticolare tentativi di divisioni interne ne nella comune fede in Cristo.
a causa di divergenze dottrinali, Progetto nato in ambito protestan-
scontri politici e rivolte interne: un te e per più di cento anni abbrac-
lungo e complesso percorso lun- ciato da tutti i fedeli, vede al cen-
go le pieghe della Storia, che ha tro la celebrazione e la meditazio-
portato al quadro odierno, purtrop- ne su un tema generale, com-
po ancora colmo di incertezze ed prendente un passo biblico e un
ulteriori divisioni, come la crisi reli- sussidio elaborato dalla commis-
giosa (e politica) che vede la na- sione Fede e costituzione del
scita della “nuova” Chiesa ortodos- CEC (protestanti e ortodossi) e
sa ucraina (indipendente da Mo- dal Pontificio consiglio per la pro-
sca) e i problemi che affronta il mozione dell’unità dei cristiani
è CAF, via Cecconi 40 - Tel. 0586/811809 - Livorno
è Patronato, via degli Apostoli 5 - Tel. 800740044 - Livorno
e ecumenica alla chiesa di San Gio-
sport, tempo libero, volontariato
assistenza, consulenza, sostegno
Acli Service Srl
Via Cecconi 40 ai lavoratori, ai giovani,
Livorno
ai migranti, alle famiglie
(cattolici). Per il 2019 è stato scel-
to un passo del Deuteronomio
(16,18-20): “(…) Seguirai sola-
mente la giustizia (…)”.
Tale evento, nella nostra Diocesi,
è iniziato proprio venerdì 18 nella
cripta della Chiesa del Sacro Cuo-
re dei Salesiani, con la partecipa-
zione del Cedomei (Centro docu-
mentazione movimento ecumeni-
co italiano), del Vescovo Mons. Si-
mone Giusti, della Chiesa evange-
lica Valdese, della Chiesa evange-
lica Battista, della Chiesa Avventi-
sta del settimo giorno, della Chie-
sa ortodossa Romena e delle
Chiese greco-cattoliche Ucraina e
Romena, coadiuvate dalla SAE,
dai Cooperatori Paolini e dal Movi-
mento dei Focolari.
Un percorso che ha visto la parte-
cipazione delle varie confessioni
cristiane anche alla celebrazione
del culto ecumenico di domenica
20 nella Chiesa Valdese, e che ha
visto la conclusione giovedì 24 gen-
naio, alle 18, con la celebrazione
vanni.
È fondamentale, in un periodo di
forte crisi dei valori etici e morali,
nonché delle difficoltà che affron-
tano tutte le chiese, ritrovarsi a co-
struire, insieme, il futuro, uniti dal-
la fede nella Parola di Dio.
 18 Cultura
L’angolo di Don Ordesio Bellini
Dio, Patria, Famiglia:
chi tocca muore
“Salvini ha riabilitato la peggiore cul-
tura identitaria nazionalista, quella rap-
presentata dalla triade Dio-Patria-Fa-
miglia”. Queste parole fanno parte di
uno spot di una certa signora Nappi in
questi giorni al centro di alcune con-
troversie televisive legate ai suoi com-
menti. Secondo la signora, e tanti altri
queste tre realtà sarebbero state nella
storia una vera calamità. Mettendomi
dal loro punto di vista e dalla loro espe-
rienza umana e politica potrei anche
condividere alcuni aspetti della que-
stione. Storicamente nel nome di Dio,
della patria e della famiglia sono state
commesse certamente atrocità.
Ma la mia storia di “uomo di cultura”
(mi fa paura scriverlo! e vi chiedo scu-
sa) mi ha aiutato a capire e convincer-
mi che si tratta di tre realtà fondamen-
tali nella struttura psichica dell’uomo,
e quindi bisognerebbe essere cauti nel
rigettarle “sic et simpliciter”. I popoli
prima o poi in modo più o meno con-
scio li rivendicano facendo fare un giro
di boa alla storia politica sociale e cul-
turale. Anche la storia recente ci mo-
stra che il tentativo di liquidarle nel
senso di farle fuori o semplicemente
rendere “liquide” queste realtà non ha
portato grandi benefici, e tutto fa pen-
sare che nell’attuale realtà anche mon-
diale queste tre realtà tornano in qual-
che modo a “vendicarsi”. Suppongo
che sia per questo che la signora
Nappi si è preoccupata e si preoccu-
pa e in un certo senso potrebbe avere
anche alcune buone ragioni.
Queste tre realtà non è che le si in-
contri passeggiando sul mare. Nella
storia si incarnano necessariamente in
coloro (regimi, persone, partiti, chiese
e quantaltro) che si reputano in modi
più o meno legittimi a rappresentarli o
a sostituirli secondo i vari contesti.
Il problema è tutto qui. E siccome a
me non piacciono né chi li usa e ne
abusai uni né quelli che li combatto-
noi, ma prendo seriamente Dio, la pa-
tria e la famiglia, vorrei spendere qual-
che parola in loro difesa. Salvini e la
signora Nappi a questo punto con c’en-
trano niente. Era solo lo spunto da qui
iniziare una riflessione.
Con la parola Dio si intende ogni feno-
meno religioso che per molti, e per me,
è una dimensione strutturale dell’uo-
mo. La relazione con Dio va coltivata,
purificata e ovviamente combattuta
nelle sue forme mostruose. Fa parte
di quegli istinti fondamentali della per-
sona la cui educazione garantisce
l’equilibrio fondamentale della perso-
na. Dio ha a che fare con il cuore del-
l’uomo, ha a che fare con la giustizia
e la libertà dell’uomo, con la sua or-
ganizzazione in comunità umana, è
garante della fratellanza universale, è
fondamento della dignità e dei diritti
dell’uomo. Non è la matematica dei
somari come afferma il simpatico ma-
tematico Odifreddi e tanti altri che as-
solutizzano le loro specializzazione
ma non sempre hanno una capacità
di osservare e comprendere l’uomo
nella sua globalità e nel suo mistero.
DIO INVECE SI
Nella cultura giudaico-cristiana la Ge-
nesi dirà che siamo fatti a immagine e
somiglianza di Dio, ossia come si dice
DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano
AREZZO
San Giovanni Valdarno
Montevarchi
Terranuova Bracciolini
Loro Ciuffena
Viale Santa Margherita (AR)
.............................................
SIENA
Abbadia san Salvatore
Sovicille
.............................................
FIRENZE
Viale Guidoni (FI) *
San Polo (FI)
Fucecchio
* in ristrutturazione
oggi, portiamo in noi un DNA che ci
riconduce a Lui. Come dice il filosofo
Gabriel Marcel l’uomo è “ un’invocazio-
ne metafisica”. Il consiglio è a tutti, chie-
se comprese, di prendere sul serio la
questione per non dover poi lamentarsi
che il popolo diventi “populista”.
Ma Dio non è neppure uno che ha de-
legato qualcuno a organizzare la so-
cietà e la vita dei singoli in suo nome.
E siccome Dio ha dato all’uomo un
cervello, quindi una ragione per doman-
darsi seriamente dove quando e a chi
concedere la propria fiducia, ecco che
Dio e quindi la fede religiosa diventano
un PROBLEMA SERIO. Non c’è spa-
zio per chi lo strumentalizza e non c’è
spazio per chi nel vuol prendere il po-
sto in nome della scienza, del partito e
del progresso. La storia passata e pre-
sente anche in questo caso ci consi-
glia ALLERTA E PRUDENZA.
Ecco perché bisogna stare attenti a una
politica intelligente che prenda sul serio
il fenomeno religioso e le varie forme
religiose di un popolo.
PATRIA
Ho viaggiato molto nella mia vita, anzi
più che viaggiato ho vissuto fuori d’Ita-
lia. Ho ammirato le bellezze e la bontà
segue a pag. 19
.............................................
LUCCA
Gallicano
Antraccoli
Altopascio
Ponte alla Ciliegia
.............................................
PISTOIA
Panicagliora
.............................................
LIVORNO
Via Cattaneo (LI)
.............................................
PISA
Montecatini Val di Cecina
 Cultura 19

da pag. 18 mia. E anche se apparentemente sia- uguale. Anche la famiglia ha una sua
di tanti popoli, soprattutto dell’Ameri- mo preoccupati di mangiare, di bere, identità ben precisa, anche la più disgra-
ca Latina. In Seminario per nove anni di andare in vacanza, di far soldi, di ziata. Questo in filosofia lo si chiama il
ho vissuto e ho sviluppato amicizie con pensioni e di governi, in fondo al no- “princeps analogatum”. E’ la famiglia,
persone dal Messico all’Argentina. Ho stro cuore c’è una terra, una storia da quella che conosciamo. A partire da lei
lasciato parte del mio cuore in alcuni custodire e difendere. Lo puoi fare analogamente possiamo poi sbizzarrirci
di quei paesi e a volte mi scappa di contro qualcuno, ma lo puoi fare per quanto si vuole, a torto o a ragione. La
dire che vorrei andare a morire in qual- offrire a tutti la ricchezza della tua storia dirà! Ma io continuo a credere che
che sperduto paese dell’Argentina. Per patria. La patria va inserita nel conte- le parole devono essere il più preciso
esempio la terra del Fuoco, ma c’è sto della nazioni, ma mai fagocitata possibile. Dietro la parola famiglia c’è
sempre troppo vento! dall’internazionalismo utopico. una realtà compatta, seria per la quale si
Ma l’italia per me è sempre rimasta la è capaci di vivere e morire. Anche questo
mia patria. Sono convinto che se Dio ti il popolo lo sente e prima o poi intuisce
fa nascere in un certo tempo e in un
LA FAMIGLIA che qualcuno “ci ha fregato”!
certo spazio è perché ci ha pensato Ci sono varie forme di stare insieme e Quindi signora Nappi, viva il progres-
bene. E a volte mi sento ingrato per- convivere. Sia tra persone sia a livello so, la libertà e la pace. Viva la mate-
ché non lo ringrazio a sufficienza, mi di comunità più amplia. Tante volte si matica, signor Odifreddi, viva la scien-
sembra tutto dovuto mentre anche la dice che la Chiesa è una famiglia, che za, la politica e quantaltro. Ma vi do
patria è un regalo. la nazione è una famiglia, che il mon- un consiglio: trattate con rispetto e
Anche qui è come per Dio. Patria è un do è una famiglia. Tutto vero. Ma atten- umiltà Dio, la patria e la famiglia. Il
insieme armonico di paesaggi, di pro- zione quando studiavo filosofia mi ha popolo ci crede anche se spesso lo
fumi, di persone che parlano la tua stes- sempre affascinato il concetto di “ana- da per scontato. Possono diventare
sa lingua, credo che valga la pena par- logia”. Tante realtà hanno in sé elemen- un detonatore pericoloso, come la sto-
lare di radici. Se dico Italia mi com- ti simili e forse anche uguali ma anche ria anche recente ci mostra pur con
muovo, eppure trovo bellissima la Ger- delle differenze importanti. Con i mie tre tutte le sue contraddizioni e pericoli.
mania, sogno i monti della Polonia e cani ho in comune il fatto di essere ani- Quindi ai responsabili delle religioni e
della Romania, mi affascina l’Africa e male, ma c’è un aggettivo che denota a chi fa cultura e politica e oggi si la-
vorrei visitare l’Australia. Ma tornerei la differenza: “ragionevole” (si spera!) menta a torto o a ragione di come van-
sempre a casa. Questa è la Patria. Poi Oggi si gioca sull’equivoco per cui ogni no le cose, consiglio di farsi una do-
la puoi far diventare un ghetto chiuso, realtà più o meno simile la si rende manda: di chi è anche la colpa?
la puoi sognare grande e potente “uber
alles”, la puoi contrappore agli altri in
forma di dominio e di egemonia. Que-
sta è la storia delle guerre in Europa
nei secoli. Il GOTT MIT UNS della
Germania hitleriana non è patria. Ma
chi nella storia non ha immaginato che
Dio stesse dalla sua parte contro altri?
ANCHE QUESTO NON E’ PATRIA.
E anche qui la signora Nappi può aver
ragione. Ma la patria non va liquidata
né in nome di un internazionalismo
passato né in nome di un globalismo
selvaggio e in certi casi neppure in
nome dello “Stato”.
Chi fa questo rischia grosso perché ogni
uomo sente in fondo che c’è una terra
e una storia che va difesa fino a mori-
re, ieri oggi e sempre.Non perché è la
migliore. Semplicemente perché è la
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Lo show di Panariello-Conti-Pieraccioni al PalaModì il prossimo 15 giugno
Torna il ‘Mattone del cuore’
di Enrico Salvadori
Quando il cuore e la solidarietà si fondo-
no con gli eventi di spettacolo e sport si
crea un mix capace di centrare grandi ri-
sultati. Torna a Livorno il progetto “Mat-
tone del cuore” e l’edizione 2019 si an-
nuncia ricca di grandi novità. Il titolo stes-
so “Progetto Mattone del cuore Monte-
nero Livorno Isola di Capraia” svela già il
coinvolgimento di un’altra isola dell’Ar-
cipelago toscano così invidiato al nostro
territorio per le sue bellezze naturalistiche.
L’anno scorso la manifestazione toccò la
Gorgona e fu un grandissimo successo,
con oltre 70mila euro distribuiti in proget-
ti di solidarietà e a famiglie bisognose.
Quest’ anno la grande iniziativa benefica
di solidarietà, sport e spettacolo sbarca
nell’Isola di Capraia, e ha tra gli obiettivi
di un’ulteriore valorizzazione di questo
gioiello naturalistico. Ci sarà poi, e questa
è la grande novità, il coinvolgimento di-
retto di un trio di grandi personaggi to-
scani dello spettacolo, famosi in tutta Ita-
lia e anche oltre: Panariello, Conti e Pie-
raccioni.
Per la prima volta il trio concederà un’uni-
ca, straordinaria data a favore della soli-
darietà. In questo caso tutto verrà devo-
luto alle Olimpiadi del Cuore Onlus fon-
date da Paolo Brosio per le finalità indica-
te dalla Diocesi e dal Comune di Livorno e
per la destinazione prioritaria fissata or-
mai da tre anni dall’Onlus del giornalista
di origine piemontese: il primo Pronto Soc-
corso della storia di Medjugorje per tutte
le etnie e tutte le religioni, il Peace Hospi-
tal della Bosnia Erzegovina.
Lo Show in Tour teatrale dei tre straordi-
nari artisti toscani sta furoreggiando in
tutta Italia con sold out un po’ ovunque:
dal Forum di Assago, alla Arena di Verona
fino alle diciannove date di fine anno 2018
ed inizio 2019.
ORGANIZZAZIONE – E’ curata,
come sempre, dalle Olimpiadi del Cuore
ideate da Paolo Brosio, che lavorerà in
stretto contatto con il Vescovo e la Curia
e con l’amministrazione comunale di Li-
vorno e la strettissima e indispensabile
collaborazione di enti, istituzioni, perso-
naggi molto conosciuti del mondo impren-
ditoriale livornese. In prima fila tra le isti-
tuzioni la Capitaneria di Porto di Livorno
comandata dall’ammiraglio Giuseppe Tar-
zia che sovraintenderà i lavori della mani-
festazione sia nella zona portuale sia al-
l’Isola di Capraia.Dello staff fa parte an-
che il giornalista Enrico Salvadori che con
Brosio ha mosso i primi passi dell'attività
giornalistica a La Nazione
LOCATION E PERIODO DELLA
MANIFESTAZIONE – L’appunta-
mento è fissato nella seconda metà del
giugno prossimo, da mercoledi 12 giugno
sino a domenica 16 giugno, festa della
Santissima Trinità. Il programma si artico-
lerà tra la città di Livorno, il Santuario di
Montenero dedicato alla Madonna Ma-
ter Etruriae, patrona della Toscana, il por-
to di Livorno e l’Isola di Capraia.
ATTIVITA’ - Il programma completo è
naturalmente ancora in via di definizione.
Quello che si può anticipare è che sono
previste attività artistiche, sportive, di
valorizzazione delle risorse naturalistiche,
momenti di spettacolo ma anche di spiri-
tualità e anche appuntamenti gastrono-
mici preparati da chef stellati della pro-
vincia di Livorno e dell’Isola di Capraia. Il
tutto sottolineando, in modo tangibile, la
vicinanza a chi ha bisogno e ai sofferenti.
IL CLOU – E’ rappresentato dal grande
spettacolo live del trio Giorgio Panariello,
Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni che è
reduce da una trionfale serie di date da
tutto esaurito, andate in scena a Firenze
al Teatro Verdi dal 28 dicembre fino a sta-
sera martedi 15 gennaio.
Rispondendo con uno slancio di solida-
Il trio Panariello-Conti-Pieraccioni
Cultura 21
rietà davvero encomiabile all’appello del-
l’amico Paolo Brosio, il conduttore tv e i
due attori comici hanno detto sì e la serata
del 15 giugno proporranno il loro spetta-
colo al Modigliani Forum di Livorno.
Un evento, nell’allestimento produttivo
curato dalla Leg di Sandro Giacomelli e
dalla Friends & Partners di Milano di Fer-
dinando Salzano e Barbara Zaggia, che
porterà un grandissimo pubblico e il cui
incasso rappresenterà la cifra più impor-
tante da devolvere ai progetti di solidarie-
tà individuati dalle Olimpiadi del Cuore,
dal Vescovo di Livorno in accordo con il
Sindaco Filippo Nogarin.
PARTNER DEL COMITATO OR-
GANIZZATORE – In questa edizione
2019 del Progetto Mattone del cuore Mon-
tenero Livorno Isola di Capraia c’è anche
la gradita novità del coinvolgimento del
CSI (centri sportivi italiani) che metterà a
disposizione la propria struttura per l’or-
ganizzazione di alcuni eventi e celebrerà
proprio con questa partecipazione i 75 anni
della sua fondazione. Confermata la colla-
borazione con la “You4er”, onlus livornese
che già nella prima edizione ha svolto un
ruolo fondamentale di sostegno e che so-
stiene i progetti di ampliamento del Pronto
Soccorso degli Spedali Riuniti di Livorno.
A CHI VANNO LE DONAZIONI –
Il ricavato delle iniziative del Progetto Mat-
tone del Cuore Montenero Livorno Isola di
Capraia 2019 sarà devoluto (al netto delle
spese) per vari progetti di solidarietà.
A Livorno per i progetti di carità della Dio-
cesi (disabilità psicofisica e sindrome di
down (onlus Aipd, Associazione italiana
persone down,) e per contributi alle fami-
glie alluvionate.
A Medjugorje luoghi mariani tanto cari a
Paolo Brosio e teatro della sua conversio-
ne, per il progetto di primo soccorso per
tutte le etnie e religioni.
All’Isola di Capraia per la ristrutturazione
del Santuario Maria Stella del Mare, per la
posa della Santa Croce nel territorio del
Parco naturale dell’isola, per la riapertura
di antichi sentieri molto suggestivi.
A Firenze per la onlus “Cure2Children”
che si occupa dei bambini leucemici del
Terzo mondo.
A Genova per le famiglie degli sfollati e i
parenti delle vittime del crollo del Ponte
Morandi dell’agosto scorso.
 22 Cultura

INTERVISTA A ELISA VASTOLA

La meglio gioventù,
tra cosmopolitismo, arti e talento
di Lorenzo Taccini

Elisa Vastola, di madre russa e di padre

nativo di Castelnuovo Val di Cecina, è
una giovanissima ragazza di 18 anni (ap-
pena compiuti), ma vanta già all’attivo
un curriculum artistico di tutto rispetto
e certamente sa che con l’età adulta in-
cipiente e la maturità che conquisterà
tra pochi mesi con il diploma di studi
superiori dell’ITI di Livorno ad indiriz-
zo biologico-sanitario è arrivata l’occa-
sione di spiccare il volo definitivamen-
te. Sin da piccola educata alle arti, tra-
mite la danza e poi con il teatro, adesso
sogna una carriera nel mondo del cine-
ma e del teatro anche professionistici,
ma al contempo desidera proseguire gli Uno scatto di Gaia Guarnotta
studi, iscrivendosi alla impegnativa fa-
coltà di medicina. Ha stoffa e volontà
da vendere, Elisa, il talento non le
manca…noi non possiamo che fare il tifo
per lei!
Elisa, da una vita nel mondo della dan-
za e del teatro, ma da dove nascono le
tue passioni? Elisa Vastola
Ho cominciato a fare danza a soli 3 anni,
all’inizio l’ho presa naturalmente come Vedi dunque la danza, o il teatro nel de nella monotonia della sua comunità.
un gioco, ma continuando mi sono ap- tuo futuro? Qui sembra che la cultura non sia una
passionata sempre più. A 9 anni ho avu- La danza non credo proprio: mi piace, cosa importante, mentre si preferiscono
to l’occasione di entrare a contatto con ma sono il teatro ed il cinema ad appas- altri hobby, come andare a passeggiare
Simone Fulciniti, il quale all’interno della sionarmi maggiormente, ormai. sul mare, o “fare le serate” tra giovani e
mia scuola di Danza (Eden di Livorno Parliamo delle altre arti, che non fre- meno giovani. Io vorrei andare via, pos-
n.d.r.) organizzava un corso di recitazio- quenti in prima persona: quali sono i sibilmente in Italia, soprattutto adesso
ne. Grazie alle mie amiche ho trovato il tuoi gusti letterari, musicali e nelle arti che ho l’occasione di un nuovo inizio
coraggio di partecipare ed ho comincia- figurative? grazie all’università, ma in fondo sento
to a cimentarmi negli spettacoli di arte A dire il vero di musica non ho un ge- Livorno come la mia città…
varia. nere preferito col quale sia particolar- Salutaci con un detto, o un motto che ti
In seguito il corso è stato tenuto dalla mente fissata, mi piace variare. I ogni rappresenta.
bravissima Gaia Bastianon, la quale mi minuto libero che ho cerco comunque Non ho un motto che seguo in partico-
ha avvicinato ad un’importante compa- sempre di ascoltare qualcosa. In merito lare, ho imparato piuttosto che nella vita
gnia teatrale che opera sul territorio li- alle arti figurative adoro l’impressioni- si può contare solo su noi stessi. Poi-
vornese e non solo: Spazio Teatro. At- smo francese ed in quanto alla lettura, ché, a dispetto di quel che faccio, sono
tualmente sto lavorando sotto l’esperta seppure ultimamente il tempo sia dav- una ragazza particolarmente insicura, mi
guida di Simona del Cittadino per la re- vero poco, le mie preferenze sono nei dico sempre che è necessario “darmi uno
gia della commedia plautina del Miles riguardi dei gialli e dei thriller. schiaffo” per andare avanti sulla mia stra-
Gloriosus, con il quale andremo in sce- Come ti pare che sia messa, a livello da e trovare il coraggio di compiere azioni
na al Teatro CRAL dell’Eni di Livorno culturale, la città di Livorno? verso le quali, altrimenti mi tirerei indie-
nel mese di Marzo. Livorno potrebbe dare tanto, ma si per- tro.

Il programma
di Febbraio
di Angela Simini
Nel mese di febbraio il Teatro Goldoni non
alza il sipario sulla lirica e nemmeno sui
concerti “Al chiaro di luna”. In compen-
so ci offre un nutrito programma di pro-
sa, e non solo.
- Mercoledì 6 febbraio ore 21.00:
“ Queen Lear” di Claire Dowie, tratto da
Shakespeare - spettacolo di Nina’s Drag
Queens, musiche originali di Enrico Me-
lozzi .
- Venerdì 15 febbraio ore 21.00
“Perfetta” con Geppi Cucciari, testi e re-
gia di Mattia Torre.
- Martedì 26 febbraio ore21.00
“Occident Express” (Haifa è nata per
star ferma) scritto da Stefano Massini,
Loc. Poggio Marchino - Rosignano M.mo
Cell. 338.661.38.16 - 333.824.10.52
Giovedì 28 febbraio: “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show”
con Ottavia Piccolo e con Orchestra
Multietnica di Arezzo, spettacolo a cura
di Enrico Fink e Ottavia Piccolo
SEZIONE EVENTI:
- Mercoledì 20 febbraio ore 21.00
Angelo Pintus presenta il suo nuovo
spettacolo “Destinati all’estinzione”.
- Giovedì 28 febbraio ore 21.00
“Massimo Lopez e Tullio Solenghi
Show” in collaborazione con LeG srl e
Menicagli Pianoforti
La fortunata stagione “Classica con gu-
sto” inizia il 2019 col concerto presen-
tando
- Sabato 2 febbraio, ore 21.00:
“Scotland” viaggio musicale con Haydn
e Beethoven eseguono il Trio Tetamor-
phosis e il mezzosoprano Monica Bacel-
li.
Vendita al dettaglio
di carni e salumi
interamente prodotti
e lavorati in azienda
Tel. 0586.799032
Teatro 23
è in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:
LIVORNO:
Libreria nuova di Biagini Silvia,
corso Amedeo 23-27
Libreria Feltrinelli, via di Franco
Edicola Cairoli, via Cairoli 18
Edicola Nelli, piazza Cavour 39
Edicola P.zza Grande
lato Farmacia Ospedale
Edicola Bianchi, via del Porticciolo
Edicola Attias, corso Amedeo
Edicola piazza Matteotti
Edicola Ramagli e Rossi
via Calatafimi
Edicola Paolini (Baracchina Bianca)
piazza S. Jacopo
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113
Edicola Barcellona, via Goito
Edicola Borghi, corso Amedeo
angolo via dell’Origine
Il Tabaccaio, via Roma 133
Tintoria Rossi, corso Mazzini
Ed. Martelli Anna Lisa
via Meucci 5 (Coteto)
Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare
Edicola Dharma, Viale Antignano 115
Edicola Bini-Filippi, Via del Litorale
(largo Vittime delle Fobie)
Tabaccheria-Edicola di Rolle Marco
via C. Puini 97 - Antignano
Ristorante “La Barcarola”
viale Carducci 39
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria
L’Edicola, Via Aurelia 512
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende
Edicola Vallini, via O. Chiesa
Tabacchi-Edicola Bicego, via Aurelia 459
VADA:
Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3
24