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Universit degli Studi di Trieste: Facolt di Scienze Politiche, A.A. 2002-2003
TESI DI LAUREA
IN
FILOSOFIA DELLA POLITICA
Laureando Relatore
Luca Missero Chiar.mo Prof. Claudio Bonvecchio
Correlatore
Dott.ssa Teresa Tonchia
Indice
Sintesi e conclusioni 4
Lopportunit dellanalisi storico politica 6
Uno sguardo sui manifesti 12
Primo Capitolo - La situazione storica 24
1. La seconda guerra mondiale. Lo sviluppo delle alleanze.25
2. Le Conferenze di Jalta e Potsdam. Il nuovo ordine europeo. 31
3. La crisi dello Stato fascista 40
4. Larmistizio dell8 settembre. Verso un riassetto politico. 46
5. I partiti politici italiani 59
6. I governi Parri e De Gasperi 65
7. Le grandi consultazioni popolari. La fine della solidariet nazionale. 70
Secondo Capitolo - Dal centrismo alle elezioni del 18 aprile 83
1. Lavvento del centrismo 84
2. Le influenze della politica internazionale 89
3. La campagna elettorale del 48 107
4. Unanalisi del voto 115
Terzo capitolo Le motivazioni della ricerca 120
1. Le motivazioni della ricerca 121
2. Un profilo di Jung 124
3. Il concetto dinconscio collettivo. Gli archetipi 127
4. I simboli 134
5. Conclusioni145
Quarto capitolo I manifesti della DC 147
1. Introduzione ai manifesti della democrazia cristiana 148
2. Il lavoratore cristiano 150
3. Voto cristiano 161
4. Non si passa! 176
5. Difenderai lItalia 187
6. Difendetemi 195
Il 1948 nei manifesti elettorali: un approccio psico-politico / Luca Missero; relatore Claudio Bonvecchio [2003]. -
Universit degli Studi di Trieste: Facolt di Scienze Politiche, A.A. 2002-2003
Sintesi e conclusioni
Con questa ricerca si voluto rivisitare la campagna elettorale del 18 aprile 1948, prendendo spunto
dai manifesti che furono pubblicati allepoca. Lanalisi di questi ultimi si voluta esperire cercando
di individuare in ciascuno di essi gli archetipi dellinconscio collettivo eventualmente presenti.
La teoria elaborata da Jung, secondo la quale esiste un inconscio collettivo che non deriva dalla
conoscenza, ma che ereditato e che insito nelluomo essendo comune, con le dovute differenze,
a tutti glindividui, a prescindere dalla connotazione geografica o culturale, ci ha spinto alla ricerca
di queste manifestazioni dellinconscio che si possono evidenziare attraverso lo studio della
simbologia.
Ricordiamo come larchetipo rappresenti un contenuto dellinconscio che viene modificato
attraverso la presa di conoscenza, proprio per il fatto dessere percepito. Esso determinato nella
forma e non nel contenuto. Nel linguaggio dellinconscio, che un linguaggio per lo pi figurato,
gli archetipi appaiono in forma personificata o simbolica.
I simboli in tal senso, hanno un carattere espressivo e impressivo: da un lato, esprimono in
immagini i sentimenti intimi, dallaltro, dopo essersi materializzati, imprimono il loro senso su tali
processi.
E importante ricordare, anche se verr specificato pi avanti, come il simbolo sia differente dal
segno, in quanto esso non rinvia a nulla di noto. Anche se appartiene alla vita quotidiana e per noi
risulta familiare, possiede al suo interno delle connotazioni che si vanno ad aggiungere a quella
abituali, al suo significato noto e convenzionale.
La campagna elettorale per le elezioni del 18 aprile 1948 ha rappresentato per lItalia del dopo
guerra, un momento di fondamentale importanza.
Per questo motivo lo studio dei manifesti di particolare interesse.
La popolazione che per anni non era stata libera di decidere per le proprie sorti, aveva finalmente
diritto al voto, operazione che comprendeva anche le donne, visto che nel 48 ci fu la prima
consultazione politica a suffragio universale.
La partecipazione alla vita pubblica si fece straordinariamente ampia e il contrasto fra le fazioni che
propugnavano opposte ideologie, diventava sempre pi forte con lavvicinarsi delle elezioni.
Lopportunit dellanalisi storico politica
Nel primo capitolo ci si preoccupati di fare un modesto riassunto dello svolgimento della seconda
guerra mondiale, analizzando non gli eventi bellici in senso stretto, ma, altres, cercando di fare
chiarezza su quello che sarebbe stato lo scenario del dopoguerra, del tutto conseguente rispetto agli
eventi stessi.
Particolare importanza stata data alle politiche delle due maggiori potenze uscite come vincitrici
del conflitto: gli Stati Uniti e lUnione Sovietica.
Le vicende di questi due paesi nel corso del secondo conflitto mondiale, cos profondamente
diverse, hanno fatto s che si trovassero luno contrapposto allaltra in una logica bipolare, che ha
avuto seguito per circa cinquanta anni.
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Com noto, lavversit fra le due superpotenze, non fu solamente questione di carattere ideologico:
non stato solo uno scontro fra due sistemi politico - sociali del tutto diversi, ma esisteva anche uno
scontro sul piano territoriale ed economico.
Gli Stati Uniti erano la patria del capitalismo, della libert despressione e dimpresa, sistema
acquisito in uno sviluppo a dire poco originale e molto diverso da quello dellEuropa.
Il sistema Sovietico nasceva, invece, sulla falsariga dellideologia marxista, dopo che con la
rivoluzione bolscevica del 1917 vi era stata la sostituzione dello Zar e, dunque, un forte stacco da
quello che per anni era stato uno dei pi immobili paesi dellEuropa.
Entrambe le ideologie erano punto di riferimento per classi sociali diverse.
Da un lato, il conservatorismo sispirava al modello statunitense, dallaltro, le classi sociali meno
abbienti si rifacevano allideologia marxista e, dunque, allo stato che rappresentava, a torto o a
ragione, la realizzazione di questa.
Questi due stati, dopo la seconda guerra mondiale, rappresentarono egemonie fra loro contrapposte,
incarnando le due diverse correnti ideologiche.
La politica italiana si svilupp nel contesto di questo clima di contrapposizione.
Come analizzato ampiamente nel secondo capitolo, lintera classe politica del nostro paese, assunse,
inizialmente, un compatto atteggiamento di rifiuto verso il fascismo.
Sotto la bandiera dellantifascismo si ritrovarono formazioni politiche sia di recente composizione,
sia di quelle che avevano vissuto il ventennio precedente in una condizione dassoluta clandestinit.
Superata la fase nella quale era stato scongiurato il ritorno del fascismo e archiviata la monarchia, le
differenze fra i diversi schieramenti si rivelarono aspre e la contrapposizione si fece decisa,
ponendosi sia sui livelli del vivere quotidiano, sia quando affrontava le problematiche delle
differenti ideologie.
Nella difficile situazione post bellica italiana, fra la povert, la mancanza di lavoro e di certezze sul
futuro, furono prese come riferimento le ideologie dei due paesi che erano usciti come dominanti
dal conflitto mondiale per asserire le proprie ragioni o additare le colpe altrui.
Per questo motivo, gli svolgimenti politici internazionali restavano sotto gli occhi di tutti, in quanto
apparivano elementi fondamentali nella vita politica del nostro paese. In particolare le due parti
politiche che diverranno in seguito, dopo le prime elezioni amministrative del 46, due partiti di
massa, ovvero la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista italiano, identificarono negli
schieramenti delle due superpotenze, un modello da seguire.
Ci avveniva nello schieramento politico di centro, dove non si tardava, sia a rilevare lo sforzo
economico sostenuto dagli Stati Uniti per le sovvenzioni ricevute al s che leconomia italiana
riuscisse a riprendersi dal conflitto, sia rimarcando il timore che le efferate violenze, delle quali si
affermava che i russi mettessero in opera nei paesi dellEuropa centro orientale, si trasponessero in
Italia, con il loro patrimonio di violenze, mancanza di democrazia e avversione totale per le
istituzioni clericali.
Daltro canto la sinistra affermava che in quegli aiuti ricevuti, risiedeva una possibile mancanza di
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libert futura, un assoggettamento alle logiche statunitensi, che avrebbe potuto tramutarsi in
unaffermazione del capitalismo. Si contestava dalla sinistra che le notizie di violenza perpetrate nei
paesi che erano sotto linfluenza dei sovietici, fossero mera propaganda capitalista.
Il clima generale del paese, era quello di forte partecipazione a quella che avrebbe dovuto essere la
rinascita del nostro paese.
Una volta venuto meno il vincolo comune allantifascismo, le forze politiche che facevano parte del
Cln, si allontanarono fra loro per motivi diversi.
Alcuni partiti, come il Partito dAzione, che aveva avuto un forte radicamento nella guerra
resistenziale, non trovarono mai la posizione giusta allinterno del movimento politico, altri, come il
Psi, si dimostrarono ancora pi intransigenti verso la politica democristiana, anche se soffrivano
ancora di un cambio generazionale che avveniva al loro interno.
Daltro canto, i due partiti di massa non avevano pi alcun interesse nel continuare ad avallare le
scelte della parte avversa, la vicinanza delle elezioni fece si che le distanza fra i partiti, che erano
stati legati dallavversione al fascismo, diventasse sempre maggiore.
Il Pci con a capo Togliatti fece in modo che la sua azione politica diventasse pi graffiante, uscendo
cos, da quel periodo in cui egli aveva scelto una politica morbida e accomodante al fine di
intraprendere unazione di legittimazione per il suo partito.
Daltronde la situazione socialmente difficile e le rivendicazioni della popolazione che affrontava in
prima persona le conseguenze del conflitto, esigevano risposte dagli schieramenti politici, risposte
che non potevano provenire unitariamente da soggetti politici che traevano legittimit da situazioni
cos diverse.
Linasprimento del conflitto interno alla politica italiana divent sempre pi forte e gli stessi
accadimenti internazionali, non consentirono un ammorbidirsi dei toni.
Fu facile da parte dello schieramento democristiano accusare il Pci dessere solamente una
diramazione del Cominform nel nostro paese, fu altrettanto facile esprimere un giudizio fortemente
negativo sui fatti di Praga.
Il fronte popolare, rappresentato dal Pci e dal Psi non riusc a conquistare la fiducia degli elettori,
anche a fronte della difficile situazione che si stava verificando nel continente.
Lesperienza del governo De Gasperi, trov, inoltre, Togliatti nella posizione di criticare aspramente
loperato della Dc, e nel frattempo al fine di rassicurare i votanti, dichiar che allinterno di un
futuro governo presieduto dal fronte avrebbero trovato giusto spazio tutte le forze antifasciste.
Possiamo dire a posteriori, che la sinistra fu molto impegnata a costruire una propria immagine di
partito che non avrebbe creato disagi ne sconvolgimenti allinterno del paese.
Un elemento che vale la pena ricordare per una maggiore chiarezza sulle elezioni del 1948 quello
della partecipazione della Chiesa alle attivit propagandistiche.
Verr sottolineato nello svolgimento della ricerca come questinfluenza fu di notevole importanza.
La minaccia di scomunica annunciata dal papa Pio XII contro i comunisti, fu senza ombra di dubbio
un elemento di grandevidenza al proposito; ma, non meno importante, fu lazione degli attivisti
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dellazione cattolica, in particolare nella figura di Luigi Gedda, che form i comitati civici, una
struttura capillare che doveva sopperire al gap esistente rispetto alla organizzazione comunista.
I comitati civici, come vedremo nellanalisi che andremo a fare dei manifesti, impostarono la
campagna elettorale senza fare perno sulle questioni reali del paese.
Uno sguardo sui manifesti
Abbiamo preso in analisi otto manifesti prodotti dalla Spes.
La scelta avvenuta in base a due criteri principali. Anzitutto non tutti i manifesti sono stati
reperibili o consultabili, in quanto materiale facilmente deperibile o non ancora classificato. Fra
quelli disponibili sono stati scelti quelli che possedevano a prima vista un alto contenuto simbolico.
La denominazione degli stessi stata caratterizzata dallo slogan presente nel manifesto stesso. Il
lavoratore cristiano, Difenderai lItalia, Vota anche se piove, Difendetemi, Voto
cristiano, Non si passa, E lui che aspettate? e Statali. Come gi detto tali manifesti
furono studiati con lapporto di una consulenza psicologica. Era stato istituito un apposito ufficio a
tal proposito. In sette dei manifesti elettorali che abbiamo consultato appare dassoluta evidenza la
presenza delementi simbolici.
In essi non vi alcun riferimento alla vita politica del paese, nessun programma politico,
alcunindicazione di voto precisa.
Persino la caratterizzazione della parte avversa avviene secondo un codice simbolico.
Ciascuno di essi composto da una grande immagine supportata da uno slogan che svolge la
funzione di completare la parte iconografica e a spiegarne compiutamente il significato al
destinatario. Alcuni presentano dei simboli comuni fra loro: in Non si passa e Difendetemi
presente la figura dello scudo crociato con la scritta Libertas posta orizzontalmente. In entrambi i
casi, lo scudo crociato, oltre ad essere il simbolo della Dc, si erige a strumento di difesa.
In Non si passa lo scudo si trova posto su di un ponte levatoio che sbarra la strada ad una folla
urlante che agita gli stemmi del comunismo.
In Difendetemi retto come arma di difesa da una donna che vi si ripara dietro ed evita cos che
le virt, la patria, la famiglia e la libert, siano intaccate dalla falce e martello che una mano scaglia
violentemente contro di essa.
Come analizzato in seguito, giova ricordare come, lo scudo non sia solo uno strumento di difesa e
dunque per eccellenza votato allopposizione passiva , bens, arma doffesa contro il Maligno,
immagine che evocata da S. Paolo.
Dunque lo scudo anche raffigurato come portatore dei valori spirituali e come arma. In entrambi i
manifesti citati il maligno rappresentato trova pi che un opposizione passiva, una reale, attiva e
fattiva difesa dei valori. Il ponte levatoio in Non si passa sembra non soltanto ostruire il
passaggio, ma anche potersi abbassare per offendere la folla maligna e pericolosa.
In questi due manifesti, unitamente al Difenderai lItalia viene raffigurata la corona turrita, che
con la sua simbologia legata ai contatti esistenti fra il terrestre e il divino, sottolinea il rapporto
stretto con tutto quello che del divino e nel contempo sottolinea con la sua forma circolare la
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E lui che aspettate?. Nel primo caso essa si oppone contro le serpi, e in protezione della famiglia
riunita. Il suo valore simbolico, senza dubbio di tipo distruttivo, in questo caso si rivolge contro il
male e a protezione del bene.
Rappresenta al contempo una freccia, che apre uno scorcio verso la luce, e, infatti, laurora sembra
sbocciare grazie alla sua protezione. E anche interpretato come simbolo fallico, un principio
generativo che viene brandito come unarma nei confronti delle serpi che propongono divisione e
amore senza generazione alcuna.
Invece, la spada che il soldato bolscevico tiene serrata fra i denti possiede una connotazione
simbolica del tutto differente, per la sua caratteristica dassomigliare di pi ad un coltello, assume il
valore di esecuzione giudiziaria di vendetta e di morte, simbolo delle pulsioni libere delluomo dei
suoi istinti non controllati.
Nello stesso manifesto presente la frusta che qui rappresenta la fustigazione.
Nei manifesti che abbiamo brevemente riassunto nei loro contenuti, che saranno sviscerati con
maggiore accuratezza in seguito, sono presenti degli elementi che richiamano in maniera simbolica
al mondo della cristianit, elevato a valore positivo, e ad elementi che del tutto negativi che
ribadiscono la negativit e la forte aggressivit della cultura e societ comunista.
Altri due manifesti meritano una citazione a parte: Statali e Vota anche se piove. Nel primo
caso, nel manifesto non possiamo osservare alcun elemento simbolico lassoluta specificit
dellargomento trattato, richiede evidentemente luso di un approccio diretto e non mediato da alcun
istituto simbolico.
Nel manifesto Statali si affronta un argomento di natura specifica, nella fattispecie la prospettiva
di un mancato guadagno per i lavoratori statali. Il riferimento semantico e grafico ad un mancato
aumento degli stipendio dei lavoratori dipendenti dallo stato, qui, quanto mai esplicito e non
supportato da simboli che ne rendano il significato interpretabile.
Nel caso di: Vota anche se piove il manifesto appare totalmente privo di richiami alle due
ideologie. Il massimo livello dinterpretazione possibile esperirlo proprio in questa immagine.
Senzaltro un appello contro lastensionismo.
La possibilit che molti cittadini non si recassero alle urne era uno dei timori maggiori della Dc, in
quanto lattivismo e lorganizzazione della parte avversa incutevano paura. La nuvola nera dipinta
sullo sfondo, la pioggia battente che si abbatte sulla folla che si riunisce in massa di fronte alle
operazioni di voto, rappresentano entrambe la presenza dellocchio divino sulle operazioni di voto,
una specie di possibile diluvio universale, di giudizio divino di fronte alla non partecipazione al
voto, uno sguardo severo che controlla la scelta degli elettori stessi.
Per i manifesti del fronte popolare ci siamo trovati di fronte ad una realt completamente differente.
In primis la ricerca degli stessi stata oltremodo difficile, infatti, lanalisi si riferisce solo a due di
questi.
Nel materiale ottenuto, inoltre, non stato rilevato alcun elemento simbolico che rientrasse nella
modalit della ricerca attraverso i parametri della teoria Junghiana dellinconscio collettivo.
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Si esperita a tal proposito un analisi di diversa natura, concernente la struttura del manifesto, letta
secondo un analisi dei codici presenti. Si sarebbe potuto studiare in maniera approfondita la
tematica della semiologia, ma indubbiamente ci avrebbe rappresentato una significativa uscita da
quelle che erano le principali motivazioni della ricerca.
E evidente la differenza della tipologia dei manifesti delle opposte fazioni.
Nei manifesti del Fronte Popolare vengono enunciate le problematiche del lavoro e della condizione
femminile, nonch screditata sul piano politico, lopera del partito politico avversario.
La stessa divisione di questi manifesti in due differenti facciate, rileva la volont di chiarire la
posizione del Fronte popolare e le sue proposte per loperato di un futuro governo retto dalle
sinistre.
Nei manifesti della Dc, invece, non sono rilevate alcune promesse, alcunindicazione di voto
precisa.
Lunico concetto che elevato ad assoluto quello della Cristianit.
I manifesti della Dc assunsero in questa maniera, con tutto il loro patrimonio di immagini
simboliche, un ruolo super partes rispetto allo scenario politico reale.
La difesa dei valori della famiglia, della patria e della libert divenne attrice di un intento che
travalicava gli schieramenti partitici, che metteva in un angolo, quasi dimenticandola, la vita
politica italiana, mettendo in luce la valenza del pensiero cristiano come assoluto e come valore
protettivo e da proteggere con il voto.
Questo concetto tanto pi evidente nel manifesto: Il lavoratore cristiano, laddove il lavoratore
cristiano giace sereno, in posizione eretta sul lupo e il rospo, che rispettivamente rappresentano il
comunismo e il capitalismo.
Il lavoratore assume dunque i valori giusti della cristianit, allontanando i fantasmi del comunismo
e del facile guadagno capitalista.
Nel manifesto Voto cristiano ad esempio la spada non fornisce unindicazione di voto per una
determinata fazione politica , ma bens chiede il voto alla cristianit, ponendo tal modo una
questione di carattere religioso, rivolgendosi alla morale, e non al pensiero politico dei suoi elettori.
Alle immagini terrificanti, con le quali nella generalit dei manifesti viene descritto il male, talora
indicato sotto forma di serpente, di mano che sbuca dalle tenebre, doggetto contundente o darma,
si contrappone la serenit dei colori aurorali, della famiglia serena, del lavoratore fiero del suo
lavoro svolto da buon cristiano, della citt protetta dallo scudo crociato.
Tutte questi simboli evocano nellinconscio delluomo la misura del contrasto fra il bene e il male e
lo indirizzano verso una scelta che appare quanto mai obbligata.
Non stupisce per nulla come alla base della realizzazione di tali manifesti vi sia stato lausilio di un
ufficio psicologico, con tali modalit la campagna promossa dalla Dc riusc a trasformare la
competizione elettorale in uno scontro tra mondi di per se inavvicinabili, tra chi era dalla parte di
Cristo e della cristianit, e chi vi era contro, respingendo in tal modo il particolarismo dei partiti e
dando al voto una connotazione cesaristica.
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Di altra natura i manifesti proposti dal Fronte Popolare, essi soccuparono di problemi reali, senza
pero avere il medesimo impatto sulla popolazione.
In una fase storica e politica cos complessa, in un momento di rinnovamento, di profondo
cambiamento e dincertezza, i valori della cristianit, dovettero apparire come una base di partenza,
una fondamenta solida sulla quale poggiare le basi della rinascita di un paese e di un identit
nazionale che aveva faticato non poco a formarsi, e che aveva bisogno di un comune denominatore
per affrontare le difficili problematiche che gli si ponevano innanzi.
I manifesti della Dc, che abbiamo in seguito analizzato, hanno proposto il modello della cristianit
come contrapposizione alla violenza e allincertezza, proponendo, a livello simbolico, i valori della
rinascita, del lavoro, della famiglia, della salvaguardia dellidentit culturale di un paese che si
presentava diviso politicamente e geograficamente, e che era necessario riunire sotto la medesima
bandiera, quella pi comune alle radici storiche e culturali allItalia, quella della cristianit.