Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il princeps per Cicerone l'espressione dei boni homines, che non sostituiscono il
Senato, ma lo sorreggono. Il princeps deve lottare con tutte le sue virt contro la sete
di potere
Ispiratosi al De Officis di Cicerone, Machiavelli esorta il principe, soprattutto colui che
non ha ancora consolidato il proprio potere, ad usare la bestia e luomo cio deve
essere met uomo (usando le leggi) e met bestia (usando la forza violenta del leone
e la forza astuta della volpe).
Secondo Machiavelli, nulla di crudele pu mai essere utile. Per lautore bisogna
distinguere tra crudelt male usate e crudelt bene usate. Lo stesso Cicerone, nelle
sue opere retoriche, aveva ammesso che quando in gioco la sicurezza dello stato,
lonesta pu essere momentaneamente messa da parte. In un altro libro di retorica
lautore osserva che loratore deve consigliare azioni che vanno contro le virt, deve
cambiare i nomi alle cose e dire che ci che solitamente si chiama virt, in effetti
vizio.
La presenza di Cicerone nelle opere di Machiavelli si riscontra in modo particolare ne Il
Principe e nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio. Sia Cicerone che Machiavelli
trovarono nel periodo di quasi totale esclusione dallazione politica diretta, un
momento di fecondo raccoglimento e di riflessione sulle rispettive esperienze politiche
che li avrebbe condotti alla stesura di alcune delle loro maggiori opere destinate a
rimanere pietre miliari nella storia del pensiero politico occidentale. Ci sembra
opportuno sottolineare come Cicerone e Machiavelli, a fondamento della loro
produzione letteraria e riflessione politica, partano da due concezioni antropologiche
opposte sulla natura delluomo. Per Cicerone, il nucleo pi profondo e centrale che
caratterizza la natura dellessere umano da porre nella sfera della ratio, della
ragione. Leloquenza in particolare una delle principali caratteristiche che per
lArpinate contraddistinguono luomo in quanto essere dotato di ratio, poich grazie ad
essa, quale forza razionale di persuasione, a differenza delle bestie egli pu risolvere
contrasti e controversie non ricorrendo alla forza bruta e alla violenza.La sapientia lo
strumento essenziale che offre alluomo la possibilit di acquisire la consapevolezza di
s, della propria natura di essere umano dotato di ragione e dei doveri che questa
natura implica
Machiavelli, in merito alla natura delluomo, presenta una posizione opposta a quella
di Cicerone. Infatti, nella sua riflessione politica, per considerare luomo nella sua pi
profonda natura si deve partire dallesperienza empirica del suo agire nella storia,
nelle cose del mondo , e non da qualche principio filosofico. Rispetto a Cicerone, per
il quale i sentimenti come la liberalit, lamor di patria, la piet nascono dal fatto che
siamo per la nostra natura inclini ad amare gli esseri umani 26 (De legibus 1, 43),
Machiavelli al contrario, nella prima redazione del Proemio al primo libro dei Discorsi,
afferma che la natura degli uomini nvida (1), ed proprio dalla cognizione delle
storie (9), che permette di comprendere come sono fatti gli uomini, che si pu trarre
una qualche utilit (9). Per Machiavelli si deve innanzitutto essere consapevoli quindi
che per natura gli uomini sono pi proni al male che al bene .Un concetto, questo,
che manifesta il suo realismo/pessimismo antropologico. Anche Cicerone aveva ben
presente la realt corrotta del suo tempo e il potenziale di violenza e di corruzione
insito nellessere umano; ma mentre Machiavelli vede come unico rimedio ad esso una
contrapposizione di forze pari che ne contrastino nellimmediato gli effetti negativi,
lArpinate trova nel momento pedagogico-educativo rivolto alla formazione di una
nuova classe dirigente lantidoto che pu neutralizzare e, per cos dire, addomesticare
nelluomo questo suo potenziale di violenza che fa parte della sua originaria
componente ferina. Di qui limportanza data da Cicerone nel De legibus allaspetto
educativo e formativo, sia politico che giuridico, della futura classe dirigente, La
riflessione politica di Machiavelli, potremmo cos dire, indirizzata a trovare soluzioni
efficaci e, se possibile, durature per la stabilit e conservazione del potere politico, e
quindi dello Stato, nellactio, nellagere immediato nel presente per garantirsi la
sicurezza nel futuro. Quella di Cicerone, invece, trova il suo pi profondo significato
nella prospettiva preventiva delleducatio, delleducare, in unazione pedagogica e
culturale, che formi lanimo umano e lo prepari alla vita e allazione politica. Due
concezioni della natura delluomo cos distanti e per molti versi inconciliabili animano
dunque la riflessione politica e la produzione letteraria di Cicerone e di Machiavelli,
eppure il loro pensiero trova un fondamentale punto di accordo nellimportanza data
da entrambi gli autori alla necessit per luomo, e in particolare per luomo politico e di
governo, di avere una profonda consapevolezza storica dei fatti e degli eventi che lo
hanno preceduto. Grazie a questa consapevolezza, per i due autori, luomo di governo
potr riuscire ad intuire in anticipo le costanti in ogni epoca del divenire storico, che
riguarda cio le azioni degli uomini, in modo da cercare per mezzo di questa
conoscenza storica di prevenire, per quanto possibile, i colpi della fortuna e di
prepararsi al meglio ad affrontare la vita.
PRIMA VERRINA
TRADUZIONE
Loccasione che era soprattutto desiderabile,o giudici,e che pi dogni altra cosa
serviva per placare lostilit nei confronti della vostra classe e il discredito
dellamministrazione giudiziaria,sembra data e offerta voi,in un momento critico per lo
stato,non per decisione umana ma quasi per volere divino.Da lungo tempo ormai si era
diffusa questa opinione,dannosa per lo stato e pericolosa per voi,che si diffusa per i
discorsi di tutti non solo fra il popolo romano ma anche fra le nazioni estere:con
lattuale amministrazione della giustizia un uomo ricco pu,per quanto
colpevole,sottrarsi alla giustizia. Machiavelli si inserisce appieno in questa tradizione
concettuale che considera la storia come maestra di vita delluomo, in particolare
delluomo politico e di governo. Da qui deriva il fine dichiarato dellutilit che egli
pensa di apportare con le sue opere storico-letterarie.
SPIEGAZIONE
Cicerone,dopo aver ottenuto la questura in Sicilia,decise di difendere nelle Verrine gli
interessi dei siciliani in un processo contro lex-governatore Verre,che aveva vessato la
popolazione e saccheggiato le sue risorse.
Lexordium di questa orazione si presenta come un richiamo alla responsabilit dei
giudici e allimportanza del loro giudizio,non solo per la gravit e labbondanza delle
accuse contro Verre,ma anche per il significato simbolico di questo processo,che offre
ai giudici unoccasione unica e quasi provvidenziale per riabilitarsi di fronte
allopinione pubblica.Nel primo paragrafo,laffermazione quasi esagerata
dellimportanza del processo,appare in tutto lesordio e rispecchia gli scopi di Cicerone
che vuole ottenere fin dallinizio la massima attenzione e benevolenza da parte dei
giudici e un vantaggio sul suo avversario
CONTESTO
Lamministrazione della giustizia a Roma viene affidata a una serie di tribunali
permanenti ciascuno dei quali specializzato nel giudicare un certo tipo di reato.Ci si
completa con la dittatura sillana che,oltre a togliere definitivamente la giustizia nelle
mani del popolo,stabilisce che i colleghi giudicanti debbano essere formati solo da
appartenenti allordine senatorio.Si sviluppa cos fenomeni di corruzione e di parzialit
soprattutto per lindulgenza con cui vengono giudicati alcuni imputati provenienti dallo
stesso ordine senatorio
PRIMA CATILINARIA-PARAGRAFO 1
TRADUZIONE
Fino a quando dunque,Catilina,abuserai della nostra pazienza?Quanto a lungo ancora
codesta tua follia si prender gioco di noi?Fino a che punto si spinger la tua sfrenata
audacia?Non ti turbarono per niente il presidio notturno del Palatino,per niente le
sentinella notturne della citt,per niente il timore del popolo,per niente laffluenza di
tutti gli onesti,per niente questo protettissimo luogo per tenere la riunione del
senato,per niente la bocca e il volto di questi?Non senti che i tuoi piani sono
svelati,non vedi che la tua congiura,conosciuta gi da tutti questi, tenuta sotto
controllo?Chi di noi pensi che ignori che cosa hai fatto la notte scorsa,che cosa in
quella precedente,dove sei stato,chi hai convocato,quale decisione hai preso?
abutere=forma altenativa usata al posto di abuteris,II pers. sing passiva del futuro
semplice del verbo deponente abutor,abuteris,abusus sum,abuti
nihilnihil=accusativi di relazione avverbiali (anafora)
audacia=termine che pu assumere valori positivi o come in questo caso negativi
(sfrontatezza)in base al contesto.
ne:particella enclitica che introduce uninterrogativa diretta in assenza di agg,pronomi
o avverbi interrogativi
vigiliae= particolarit di prima declinazione che al singolare significa turno di guardia
e al plurale sentinella notturna (come in questo caso).Quella di posizionare sentinelle
notturne in citt per la sicurezza non era abituale nella Roma repubblicana infatti
Cicerone cita questo particolare per sottolineare il clima di anormalit che cera a
Roma a causa di Catilina
conscrictam=participio perfetto con valore di attributo ed concordato con
coniurationem.Regge lablativo scientia con valore di complemento di causa efficiente
teneri=inifinito presente passivo retto da vides
nostrum=genitivo partitivo di nos
quemarbitraris=quem introduce linterrogativa diretta principale che regge le 5
precedenti
horum=pronome deittico
proxima=aggettivo temporale riferito al passato
superiore nocte:in relazione al tempo ,superior indica ci che viene prima
consuli=genitivo partitivo dipendente da quid
In questo brano Cicerone dimostra insomma la propria abilit di oratore, dimostrando
di saper adattare il proprio stile alla situazione in cui si trova.Nella prima
Catilinaria,Cicerone inizia la sua orazione con uninvettiva diretta che un modello di
forza e efficacia oratoria e si rivolge direttamente a Catilina,che era presente in
senato.Nella prima catilinaria,sono presenti una serie di interrogative che non sono
formulate per conoscere la risposta di Catilina ma,retoricamente,per mettere sotto
pressione e minacciare linterlocutore,ormai scoperto nei suoi piani.Il tono
accusatorio,per dare un maggior peso e una maggiore forza alla sua invettiva contro
Catilina.Cicerone vuole rendere il nemico agli occhi dei senatori presenti un
delinquente privo di sfumature positive e di rara crudelt e non vuole fare un ritratto
paradossale come quello di Sallustio e vuole sottolineare la minaccia rappresentata da
Catilina per la Repubblica.
PRIMA CATILINARIA-PARAGRAFO 2
O tempi,o costumi!Il Senato comprende ci,il console vede;e tuttavia costui vive.Vive?
Anzi si presenta anche in Senato,diventa partecipe delle pubbliche decisioni,nota e
,con gli occhi,designa ciascuno di noi alla strage. Noi, uomini forti, riteniamo di aver
fatto abbastanza per la salvezza della Repubblica, se eviteremo la furia e le armi di
costui.Catilina,era necessario che tu fossi gi da tempo condannato a morte per ordine
del console e che contro di te fosse rivolto il male che da tempo ordisci
quotidianamente contro tutti noi.
si istius furorem vitamus=ipotetica della realt
quam tu in nos machinaris=relativa
o tempora,o mores=accusativi esclamativi
Nel paragrafo 2 della prima Catilinaria,lattenzione si sposta sullindifferenza dei
senatori,che,nonostante la scoperta del complotto,permettono ancora a Catilina di
vivere e di mantenere il suo posto in senato.Catilina adesso definito in terza persona
e il soggetto diventa il senato.Ma subito dopo loratore torna a rivolgersi a Catilina
rimproverandolo in seconda persona.In questi repentini cambiamenti di soggetto,nel
questo lideale del decorum, esplicato nel De officiis: nasce dallapplicazioni delle
quattro virt principali (sapienza, giustizia, fortezza e temperanza) e dai doveri che ne
conseguono (in particolare lordine e la misura) a tutti gli aspetti che riguardano la
condotta della propria vita. Infatti Cicerone dice che applicando una certa misura e un
certo ordine a tutto ci che riguarda la condotta di vita, conserveremo lonest e il
decoro.
necessit di una cultura ampia e ricca, che sia comunicata solo dopo
unadeguata preparazione retorica, la quale indispensabile sia nel negotium
che nellotium.
Lhumanitas quindi trova la sua pi alta realizzazione nella vita sociale in quanto
rafforza il concetto di cittadino romano che realizza s in relazione agli altri: dotato di
cultura, migliora le relazioni politiche. Inoltre contribuisce anche ad un idea di stato
come aggregazione di leggi, norme in cui vivere civilmente e che rappresenta luscita
delluomo dallo stato selvatico.
Riassumendo, per Cicerone lhumanitas era quel complesso di qualit morali e
intellettuali che formavano il vero uomo:
-la coscienza della comune natura e condizione umana
-la valorizzazione della cultura come carattere distintivo e formativo di un uomo
-il senso di decoro, misura, armonia di tutte le facolt delluomo.
-Lhumanitas ha come fine lo sviluppo della civilt ed il progresso armonioso del
genere umano.