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INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE

Meccanica delle strutture


15
Esempi di determinazione delle reazioni vincolari
con il Principio dei Lavori Virtuali

Corso di Laurea:
Insegnamento:
n Lezione:
Titolo:

FACOLT DI INGEGNERIA

LEZIONE 15 Esempi di determinazione delle reazioni vincolari


con il Principio dei Lavori Virtuali.
Nucleo
tematico

Lez.

Contenuto

15

Esempi di determinazione delle reazioni vincolari con il


Principio dei Lavori Virtuali.

Sono commentate nel seguito le soluzioni degli esempi proposti nella


sessione 3 della precedente lezione.
Soluzione dellesempio 14.6
Per far compiere lavoro alla componente verticale yE della
reazione della cerniera E necessario consentire lo spostamento
verticale del punto E. Si sostituisce quindi la cerniera E con un carrello
disposto in modo da consentire lo spostamento verticale di E e con la
componente di reazione yE incognita. Lo spostamento orizzontale di E
resta impedito, sicch si ottiene il sistema una volta labile di figura
15.1b.
F

C
3

(b)

(a)
B
L

1
A

E
yE

L/2

L/2

L/2

L/2

Figura 15.1.

Si osserva che punti B, C e D del sistema non possono avere


spostamenti relativi senza che le aste 2 e 3 e il tratto BD dellasta 1 si
deformino. Pensando tutti gli elementi indeformabili il sistema
costituito dai tre elementi si sposta quindi come un unico corpo rigido
il cui centro di rotazione deve giacere sulla retta r, verticale per A e
sulla retta s, orizzontale per E. Si conclude che il centro di rotazione
C1 del sistema il punto A, intersezione di r ed s (figura 15.2).
Assunta la rotazione 1 come parametro di spostamento che identifica
la configurazione spostata del sistema, possono tracciarsi i diagrammi
degli spostamenti di figura 15.2.

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y
F

C1
2

uC

B
B
1

vC

C0
C

uC
A

vE

E
E

1
A C1

yE

L/2

L/2

yC1

v(x)
L/2

u(y)

L/2
vE

xC1

Figura 15.2.

Relativamente a questa configurazione spostata la forza F


compie il lavoro
L F = F C = F uC = 2 F L 1

(e.6.1)

e la forza yE compie il lavoro

L yE = yE E = yE v E = 2 yE L 1

(e.6.2)

essendo C e E gli spostamenti dei punti D ed E relativamente al


passaggio della struttura dalla configurazione iniziale C0 a quella
spostata C1 ed uC e vE i moduli della componente orizzontale dello
spostamento di C e della componente verticale dello spostamento di
E, rispettivamente (figura 15.2).
Il sistema in equilibrio per il valore di yE che rende nullo il lavoro
virtuale delle forze applicate; la condizione di equilibrio pertanto
L = L F + L yE = 2 F L 1 + 2 y E L 1 = 0

(e.6.3)

dividendo ambo i membri per 1 e per L si ottiene lequazione

2F + 2 y E = 0

(e.6.4)

e quindi

yE = F

(e.6.5)

che lo stesso risultato ottenuto nella lezione 12 con le Equazioni


Cardinali della Statica (si riveda la figura 12.3).
Soluzione dellesempio 14.7
Per far compiere lavoro alla componente verticale yA della
reazione della cerniera A necessario consentire lo spostamento
verticale del punto A. Si sostituisce quindi la cerniera A con un carrello
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disposto in modo da consentire lo spostamento verticale di A e con la


componente di reazione yA incognita. Lo spostamento orizzontale di A
resta impedito, sicch si ottiene il sistema una volta labile di figura
15.3b.
(a)

(b)

E
L/3

/4

C
2L/3

/4

2
D

L/3
A
L/3

A
L/3

L/3

yA

L/3

Figura 15.3.

Il centro di rotazione relativo C12 tra gli elementi 1 e 2 il punto B; il


centro di rotazione assoluto C1 dellelemento 1 sulla retta r
orizzontale per A; il centro di rotazione assoluto C2 dellelemento 2 a
distanza infinita su una retta verticale; per la propriet di allineamento
dei centri di rotazione (C1, C12 e C2 devono giacere sulla stessa retta)
si conclude che il centro C1 il punto intersezione tra la retta s,
verticale per B, e la retta r. Il centro di rotazione relativo C23 tra gli
elementi 2 e 3 il punto C; il centro di rotazione assoluto C3
dellelemento 3 sulla retta u passante per A ed inclinata di /4; il
centro di rotazione assoluto C2 dellelemento 2 a distanza infinita su
una retta verticale; per la propriet di allineamento dei centri di
rotazione (C2, C23 e C3 devono giacere sulla stessa retta) si conclude
che il centro C3 il punto intersezione tra la retta t, verticale per C e la
retta u (figura 15.4). Assunta la rotazione 1 dellelemento 1 come
parametro di spostamento che identifica la configurazione spostata
del sistema, possono tracciarsi i diagrammi degli spostamenti di figura
15.4.
Si determinano preliminarmente la distanza a indicata in figura 15.4

a=

L 2
+ L =L
3 3

(e.7.1)

ed il modulo 3 della rotazione dellelemento 3 in funzione di 1

3 a = 1 L

da cui

3 = 1

(e.7.2)

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C2

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y
C3

yC3
u

/4

/4

uG

vG

L/3

C
B
C1

C0

B C12

yC12 yC23

C C23

2
2L/3

3 = 0

s
D

A
A

vA

L/3
A

C1

yA
L/3

yA

L/3

L/3

v(x)

u(y)

L/3
vG

1
vA

yC1

3 = 0

xC1 xC12

xC3 xC23

Figura 15.4.

Relativamente agli spostamenti virtuali di figura 15.4 la forza F


compie il lavoro

1
1
L F = F G = F v G = F L 3 = F L 1
3
3

(e.7.3)

e la forza y A compie il lavoro

L yA = y A A = y A v A =

1
y A L 1
3

(e.7.4)

essendo G e A gli spostamenti di G ed A nel passaggio della


struttura dalla configurazione iniziale C0 a quella spostata C1 e vA e vG
i moduli delle componenti verticali di questi spostamenti. Queste
componenti si leggono sui diagrammi di figura 15.4.
Il sistema in equilibrio per il valore di yA che rende nullo il
lavoro virtuale delle forze applicate; la condizione di equilibrio
pertanto:

1
1
L = L F + L yA = F L 1 + y A L 1 = 0
3
3

(e.7.5)

dividendo ambo i membri per 1 e per L si ottiene lequazione

1
1
F + yA = 0
3
3

(e.7.6)

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e quindi

yA = F

(e.7.7)

che lo stesso risultato ottenuto nella lezione 12 con le Equazioni


Cardinali della Statica (si riveda la figura 12.7).

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LEZIONE 15 Sessione di studio 1


Esempi di determinazione delle reazioni vincolari con il Principio
dei Lavori Virtuali.
Si propongono nel seguito quattro esempi. Si consiglia al lettore di
risolverli autonomamente e di confrontare successivamente i risultati
trovati con la soluzione descritta nella prossima sessione di studio.
Esempio 15.1
Relativamente alla struttura isostatica di figura 15.5 si determini
il momento esercitato dal doppio pendolo B.
q
B

L/2

2
D
E

L/2
C

1
L/2
A

Figura 15.5.

Esempio 15.2
Relativamente alla struttura isostatica di figura 15.6 si consideri
il punto E sede di un incastro interno e si determini il momento
esercitato dallincastro interno agli estremi delle aste EB ed EC.
E

B
L/2

1
L/2
A

Figura 15.6.

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Titolo:

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Esempio 15.3
Relativamente alla struttura isostatica di figura 15.7 si determini
la reazione della cerniera interna C.
q
B

1
L

2 D

3
E

A
L

L/2

L/2

Figura 15.7.

Esempio 15.4
Relativamente alla struttura isostatica di figura 15.8 si
determinino le reazioni delle cerniere interne B ed E.
C

L/2
D
L/2

4
E

L/2
G

1
L/2
A
L/2

L/2

Figura 15.8.

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LEZIONE 15 Sessione di studio 2


Esempi di determinazione delle reazioni vincolari con il Principio
dei Lavori Virtuali.
Sono commentate nel seguito le soluzioni degli esempi proposti nella
precedente sessione.
Soluzione dellesempio 15.1
Si indica con B1 il punto B pensato appartenente allasta 1 e
con B2 il punto B pensato appartenente allasta 2 (figura 15.9a). Per
far compiere lavoro alla coppia di momento zB esercitata dal doppio
pendolo agli estremi B1 e B2 necessario consentire la rotazione
relativa tra gli elementi 1 e 2. Si sostituisce quindi il doppio pendolo B
con un pendolo semplice in modo da consentire la rotazione relativa
tra gli elementi 1 e 2 e con la reazione zB incognita. Lo spostamento
relativo orizzontale tra B1 e B2 resta impedito, sicch si ottiene il
sistema una volta labile di figura 15.9b.
(a)

q
B1

L/2

B2

E
L/2
C

1
L/2
A

L
q

(b)

B1 B2
zB

zB

1
q

Figura 15.9.

Il centro di rotazione assoluto C2 dellelemento 2 giace sulla retta r,


verticale per C e sulla retta s, orizzontale per D, pertanto detto centro
di rotazione il punto E; il centro di rotazione assoluto C1
dellelemento 1 il punto A; il centro di rotazione relativo C12 tra gli
elementi 1 e 2 sulla retta t orizzontale per B; per le propriet di
allineamento dei centri di rotazione il centro di rotazione relativo C12,
dovendo giacere sulla retta t e sulla retta u passante per i centri di

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rotazione assoluti A C1 ed E C2 (figura 15.10) il punto


intersezione tra le rette t e u.
qL
B1 B1
H B2
B2
B1

G
3qL/2

C0
2

C1

B2

B1

vB1

B2

vB2

C
uB1 = uB2

A
y

qL

s
3qL/2

C12

yC12

L/2
L/2

zB
zB
B1 B2
E C2

yC2

uG
C

L/2
A C1

yC1
L

u(y)

v(x)

vH

1
x

xC1

xC2

xC2

Figura 15.10.

Assunta la rotazione 1 dellelemento 1 come parametro di


spostamento che identifica la configurazione spostata del sistema,
possono tracciarsi i diagrammi degli spostamenti di figura 15.10, nella
quale i carichi distribuiti sono stati sostituiti con le relative risultanti.
Con considerazioni geometriche basate sul diagramma degli
spostamenti orizzontali si determina il modulo della rotazione 2
dellelemento 2 in funzione di 1
3
1
1 L = 2 L
2
2

da cui

2 = 31

(e.1.1)

Relativamente agli spostamenti virtuali di figura 15.10 la risultante qL


applicata a H compie il lavoro
L1 = qL v H = qL 1

L
1 2
= qL 1
2
2

(e.1.2)

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la risultante 3qL/2 applicata a G compie il lavoro


3
3
3
9 2
L 2 = qL uG = qL 1 L = qL 1
2
2
4
8

(e.1.3)

la coppia zB applicata allelemento 1 compie il lavoro


L 3 = zB 1

(e.1.4)

e la coppia zB applicata allelemento 2 compie il lavoro

L 4 = zB 2 = 3 zB 1

(e.1.5)

essendo vH e uG i moduli della componente verticale dello


spostamento virtuale di H e della componente orizzontale dello
spostamento virtuale di G relativamente al passaggio della struttura
dalla configurazione iniziale C0 a quella spostata C1. Queste
componenti si leggono sui diagrammi di figura 15.10.
Il sistema in equilibrio per zB che rende nullo il lavoro virtuale
delle forze applicate; la condizione di equilibrio pertanto:

L = L1 + L 2 + L3 + L 4 =
1
9
= qL2 1 qL2 1 + zB 1 3 zB 1 = 0
8
2

(e.1.6)

dividendo ambo i membri per 1 si ottiene lequazione


1 2 9 2
qL qL + zB 3 zB = 0
2
8

(e.1.7)

e quindi
zB =

13 2
qL
16

(e.1.8)

che lo stesso risultato ottenuto nella lezione 12 con le Equazioni


Cardinali della Statica (si riveda la figura 12.16).
Soluzione dellesempio 15.2
Per far compiere lavoro alla coppia di momento zE esercitata
dallincastro interno che si pensa posto nel punto E necessario
consentire la rotazione relativa tra lasta EC e lasta BE. Si sostituisce
quindi lincastro interno con una cerniera in modo da consentire la
rotazione relativa tra le aste concorrenti nel nodo E e con la reazione
zE incognita. Lo spostamento relativo tra gli estremi E delle due aste
resta impedito in ogni direzione, sicch si ottiene il sistema una volta
labile di figura 15.11b.
Lelemento 3 vincolato in modo da non ammettere configurazioni
spostate; in particolare gli spostamenti dei punti A, C e D sono nulli.
Lintroduzione della cerniera in E fa s che la struttura labile di figura
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figura 15.11b sia costituita da quattro elementi rigidi invece dei tre
della struttura di partenza.
(a)

B
L/2

zE

(b)

zE
4

L/2
A

Figura 15.11.

r
B
2

B C12

E
C1

C0

E C24
yC12 = yC24
3
zE

zE
2

L/2

C2

Si rinumerano quindi gli elementi rigidi identificando come 2 lasta BE


e come 4 lasta CE (figura 15.11b). Il centro di rotazione assoluto C1
dellelemento 1 il punto A, il centro di rotazione assoluto C4
dellelemento 4 il punto C; il centro di rotazione relativo C12 tra
lelemento 1 e lelemento 2 il punto B; il centro di rotazione relativo
C24 tra lelemento 2 e lelemento 4 il punto E. Il centro di rotazione
assoluto C2 dellelemento 2 deve giacere sulla retta r passante per A
C1 e B C12 (per essere allineato con C1 e C12) e sulla retta s
passante per C C4 e E C24 (per essere allineato con C24 e C4). Si
conclude che C2 lintersezione tra r ed s e quindi disposto a
distanza infinita in direzione verticale (figura 15.12).
Assunta la rotazione 1 dellelemento 1 come parametro di
spostamento che identifica la configurazione spostata del sistema,
possono tracciarsi i diagrammi degli spostamenti di figura 15.12.

4
C C4

yC4
1

L/2
A

A C1

D
v(x)

yC1

u(y)

L
2 0

xC1 = xC12

x
xC4 = xC24

Figura 15.12.

Con considerazioni geometriche basate sul diagramma degli


spostamenti orizzontali si determina il modulo della rotazione 4
dellelemento 4 in funzione di 1
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1
1 L = 4 L
2

4 = 21

da cui

(e.2.1)

Relativamente agli spostamenti virtuali di figura 15.12 la coppia di


momento M compie il lavoro

L M = M 1

(e.2.2)

la coppia di momento zE applicata allestremo E dellasta BE non


compie lavoro, essendo nulla la rotazione di detta asta nel passaggio
del sistema dalla configurazione iniziale C0 alla configurazione
spostata C1; la coppia di momento zE applicata allestremo E dellasta
CE compie il lavoro

L zE = zE 4 = 2 zE 1

(e.2.3)

Il sistema in equilibrio il valore di per zE che rende nullo il lavoro


virtuale delle forze applicate; la condizione di equilibrio pertanto:

L = L M + L zE = M 1 2 zE 1 = 0

(e.2.4)

dividendo ambo i membri per 1 si ottiene lequazione

M 2 zE = 0

(e.2.5)

e quindi
1
zE = M
2

(e.2.6)

Soluzione dellesempio 15.3


Si osservi che lasta AC del sistema di figura 15.13a pu essere
considerata un vincolo esterno che impedisce gli spostamenti del
punto C nella direzione dellasta AC stessa; lasta AC quindi a tutti
gli effetti un pendolo semplice che consente al punto C solo
spostamenti in direzione ortogonale ad AC, esercitando sul punto C
dellasta 2 esclusivamente una reazione vincolare passante per C ed
avente retta di azione contenente il segmento AC. Sostituendo
dunque lasta AC con la reazione R C da questa esercitata sullasta
BD si ottiene il sistema labile di figura 15.13b.
q
B

1
L

2 D

RC

3
E

A
L

2 D

L/2

L/2

E
RC

yC

xC

Figura 15.13.
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Dovendo R C avere retta di azione contenente il segmento BD le sue


componenti orizzontale e verticale devono soddisfare

yC
L
=
3
xC
L
2

(e.3.1)

Pertanto possibile considerare come incognita del problema una


sola componente di R C . Ad esempio pu assumersi xC come
incognita esprimendo yC in funzione di xC in accordo con la (e.3.1)
yC =

2
xC
3

(e.3.2)

In figura 15.14 sono rappresentati la generica configurazione spostata


della struttura ed i corrispondenti diagrammi degli spostamenti ottenuti
in modo del tutto analogo a quanto mostrato per i precedenti esempi.
In figura 15.14 la componente verticale di R C espressa in funzione
della componente orizzontale e, al solito, i carichi distribuiti sono stati
sostituiti dalle relative risultanti. Si assume la rotazione 1
dellelemento 1 come parametro di spostamento che identifica la
configurazione spostata del sistema.
B

C1

qL

qL
G

C
C0

C 2 D

uG
vG

E
C2
B C12

yC2

qL

D C23

uC

xC
2xC/3

qL

2
yC12 = yC23
4 = 1

v(x)
E C3

A C1

yC1
u(x)
x

xC23
xC1

1
L

xC12

xC2
L/2

2
L/2

vG
4 = 1
L

xC3

Figura 15.14.

Con considerazioni geometriche si determinano i moduli delle


rotazioni 2 e 4 degli elementi 2 e 4 in funzione di 1

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INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE


Meccanica delle strutture
15
Esempi di determinazione delle reazioni vincolari
con il Principio dei Lavori Virtuali

FACOLT DI INGEGNERIA

1
1 L = 2 L
2

1 L = 4 L

da cui

2 = 21

4 = 1

(e.3.3)

Relativamente agli spostamenti virtuali di figura 15.14 la risultante qL


applicata al punto C compie lavoro nullo in quanto il punto C si sposta
solo in direzione orizzontale; la risultante qL applicata al punto G
compie il lavoro

L 1 2
= qL 1
2 2
la reazione R C compie il lavoro
L1 = qL v G = qL 4

LRC = RC C = x C uC = x C 2

(e.3.4)

L
= x C 1L
2

(e.3.5)

essendo nullo il lavoro compiuto dalla componente verticale, ed


essendo vG la componente verticale dello spostamento G di G ed
essendo uC la componente orizzontale dello spostamento C di C.
Il sistema in equilibrio per xC che rende nullo il lavoro virtuale
delle forze applicate; la condizione di equilibrio pertanto:
1
L = L1 + LRC = qL2 1 x C 1 L = 0
2

(e.3.6)

dividendo ambo i membri per 1 e per L si ottiene lequazione


1
qL x C = 0
2

(e.3.7)

e quindi
1
x C = qL
2

(e.3.8)

Ricordando poi la (e.3.2) si trova la componente verticale di R C


2
1
y C = x C = qL
3
3

(e.3.9)

che lo stesso risultato ottenuto nella lezione 12 con le Equazioni


Cardinali della Statica (si riveda la figura 12.22).
Soluzione dellesempio 15.4
Relativamente alla struttura isostatica di figura 15.15a si osservi
che lasta BE pu essere considerata un vincolo interno che
impedisce la componente orizzontale dello spostamento relativo tra il
punto B ed il punto E; in questo senso questasta un pendolo
semplice interno che consente al punto ai punti B ed E solo
spostamenti relativi in direzione verticale. Sostituendo quindi lasta BE
con la reazione da essa esercitata sui punti B ed E (questa reazione
ha solo componente orizzontale) si ottiene il sistema una volta labile di
figura 15.15b.
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(a)

L/2

(b)
D

L/2

B xBE

xBE

L/2
G

L/2
A

A
L/2

L/2

Figura 15.15.

In figura 15.16 sono rappresentati la generica configurazione spostata


della struttura ed i corrispondenti diagrammi degli spostamenti ottenuti
in modo del tutto analogo a quanto mostrato per i precedenti esempi.
y
yC2

C2
2

C
C1

C0

C C12

yC12
L/2

3
B

D C23

yC23

uD

L/2

B
E

L/2

xBE

xBE

uB
3

uE

G C3

yC3
1

L/2
A C1

A
v(x)

L/2
1

yC1
u(y)

L/2
2
x

xC1

xC2 = xC23 = xC3

Figura 15.16.
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FACOLT DI INGEGNERIA

Si assume la rotazione 1 dellelemento 1 come parametro di


spostamento che identifica la configurazione spostata del sistema.
I moduli delle rotazioni 2 e 3 degli elementi 2 e 3 in funzione di 1
sono
2 = 1
5
3 = 1
2

(e.4.1)

Relativamente agli spostamenti virtuali di figura 15.16 la forza F


compie il lavoro
5
5
LF = F D = F uD = F 2 L = F 1 L
2
2

(e.4.2)

la reazione x BE applicata al punto B compie il lavoro


L XB = xBE uB = xBE 1 L

(e.4.3)

la reazione x BE applicata al punto E compie il lavoro

1
5
L XE = xBE uE = xBE 3 L = xBE 1L
2
4

(e.4.4)

essendo uD la componente orizzontale dello spostamento D di D ed


essendo uB ed uE le componenti orizzontali degli spostamenti B e
E di B ed E, rispettivamente.
Il sistema in equilibrio per il valore di xBE che rende nullo il
lavoro virtuale delle forze applicate; la condizione di equilibrio
pertanto:

5
5
L = LF + L XB + L XE = F 1L + xBE 1L xBE 1L = 0
2
4

(e.4.5)

dividendo ambo i membri per 1 e per L si ottiene lequazione


5
5
F + x BE x BE = 0
2
4

(e.4.6)

e quindi
x BE = 10 F

(e.4.7)

che lo stesso risultato ottenuto nella lezione 12 con le Equazioni


Cardinali della Statica (si riveda la figura 12.35).

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LEZIONE 15 Sessione di studio 3


Esempi di determinazione delle reazioni vincolari con il Principio
dei Lavori Virtuali.
Si propongono nel seguito alcuni esercizi la cui soluzione lasciata al
lettore. In questi esercizi richiesto di determinare tutte le reazioni
vincolari interne ed esterne con il Principio dei Lavori Virtuali.
evidente che per ogni componente di reazione cercata necessaria la
rimozione di un vincolo e la determinazione degli spostamenti virtuali
dei punti ai quali sono applicate le forze. Per ogni schema sar quindi
necessario identificare un configurazione spostata per ogni reazione
vincolare cercata.
Gli schemi seguenti sono gli stessi proposti nella sessione 3 della
lezione 12 e risolti dal lettore con le Equazioni Cardinali della Statica.
Si controlli la coincidenza dei risultati trovati applicando le Equazioni
Cardinali della Statica con quelli trovati applicando il Principio dei
Lavori Virtuali.
Esercizio 15.1
Relativamente alla struttura di figura 15.17 si determinino le
reazioni dei vincoli interni ed esterni con il Principio dei Lavori Virtuali.
q

L/2

L/2

Figura 15.17.

Esercizio 15.2
Relativamente alla struttura di figura 15.18 si determinino le
reazioni dei vincoli interni ed esterni con il Principio dei Lavori Virtuali.
q
L/2
L/2
L

Figura 15.18.

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Esercizio 15.3
Relativamente alla struttura di figura 15.19 si determinino le
reazioni dei vincoli interni ed esterni con il Principio dei Lavori Virtuali.

L/2
F
L/2

Figura 15.19.

Esercizio 15.4
Relativamente alla struttura di figura 15.20 si determinino le
reazioni dei vincoli interni ed esterni con il Principio dei Lavori Virtuali.

L
F
L

Figura 15.20.

Esercizio 15.5
Relativamente alla struttura di figura 15.21 si determinino le
reazioni dei vincoli interni ed esterni con il Principio dei Lavori Virtuali.
q

Figura 15.21.
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