Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
appunti di
Edizioni Tecnologos
Copyright 2008
Tecnologos Editore
La riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico di questa dispensa didattica, con qualsiasi mezzo effettuata, non autorizzata punibile in base alle leggi vigenti.
Lautore in possesso dellautorizzazione alla pubblicazione delle immagini riprodotte nellopera; rimane tuttavia a disposizione di tutti coloro che possono vantare diritti sulle immagini.
I edizione: 2008
Tecnologos,
via Muntebei 22
46040 Cavriana (MN)
Tel. 037682160
Fax. 02700530215
e-mail: edizioni@tecnologos.it
www.tecnologos.net
ISBN 97-88888697-24-6
Questa raccolta di appunti non ha pretese di esaustivit nei confronti di una materia, come la meccanica strutturale,
complessa ed articolata. E un compendio delle nozioni base della disciplina che sono di ausilio ad uno studente che si
confronta con la stessa per la prima volta.
Gli argomenti, sviluppati consequenzialmente, cercano di seguire un iter logico che porti il fruitore ad uno studio lineare
dellargomento, dalle basi ai temi pi complessi; dalla teoria dei vettori, come modello meccanico delle azioni, al modello
geometrico di trave e semplici sistemi di travi, al concetto di isostaticit ed iperstaticit, condizioni di equilibrio e congruenza, sino a giungere a concetti elementari della meccanica dei continui. Inoltre, sono stati inseriti richiami di matematica
e geometria ove necessario, al fine di non lasciare dubbi su quanto viene dimostrato di volta in volta. Anche gli esercizi
svolti contengono talvolta precisazioni e metodologie utili, non affrontate in sede teorica.
Si auspica, quindi, che queste poche pagine possano rendere il mondo della meccanica strutturale meno ostico per chi
lo affronta, e forse far nascere passione per la materia.
Questi appunti, redatti da Paolo Angelozzi, contengono traccia delle mie lezioni per i corsi di Meccanica Strutturale 1 e
Meccanica Strutturale 2 e possono rappresentare un valido strumento per gli studenti che come Paolo si avvicinano alle
tematiche della meccanica strutturale. E per me motivo di orgoglio vedere come limpegno e la costanza di Paolo hanno
permesso di mettere a punto questo valido supporto al programma che svolgo nel corso di Laurea triennale in Scienze
dellArchitettura.
Antonella Cecchi
A.1
_Vettori liberi.
u = A-B
v1
v2
Vettore somma.
Si intende ridurre questo sistema di vettori ad un sistema di un unico vettore equivalente,
risultante dei due vettori.
metodo A (il parallelogramma)
a. far coincidere i punti di partenza dei due vettori
b. tracciare le rette direzionali di v1 e v2
c. tracciare le parallele alle rette passanti nei punti finali dei vettori
d. tracciare, dalle partenze dei vettori, un vettore fino allintersezione fra le due nuove rette
si ottiene v3, risultante dei due vettori.
metodo B
traslare i vettori v1 e v2 nelle rispettive terminazioni, trovando la risultante.
A.
v1
v2
B.
v1
v3
v3
v2
Vettore differenza.
Graficamente, corrisponde alla diagonale minore del parallelogramma.
v3 = v1 + v2
v2 = v3 v1
F vettore forza
-v1
v4
A.
v1
v2
F=
v4
B.
v4
v2
-v1
3
2
v = 2j + 3i
-esempio praticoi=1
v1 = j=2
k=1
Rappresentazione trigonometrica:
v=
v sen2 + v cos2
v cos
y
j
i=3
v2 = j=-1
f
v sen
u vettore
spostamento
F = 3i 2j
u = 2i
F * u = 3i*2i 2j*0j = 6 (i versori, essendo unitari, valgono 1).
v3
v=
3
-2
i
i*i
1*1=1
j*i
1*0=0
k*i
0
j
i*j
1*0=0
j*j
1*1=1
k*j
0
k
i*k
0
j*k
0
k*k
1
i
v1 v2
v1
v2
j
ij
+1
jj
0
kj
1
k
ik
1
jk
+1
kk
0
Fl
Fl
_Vettori applicati.
Nelle strutture si parla di vettori applicati (siano essi forze o spostamenti), i quali non possono
essere spostati liberamente nello spazio, ma solamente secondo la loro retta dazione. In una
struttura, inoltre, le forze devono essere in equilibrio, e cio avere uguale modulo, uguale
direzione ma verso opposto.
F1
F2
reazione
F1
=
F2
a
v3
F1 : a = F2 : b
v2
v3
v3
R1
v1
E evidente che per equilibrare il sistema servono la risultante [R] delle forze in gioco ed il
braccio di applicazione delle forze.
v1
Rt
v2
R1
a
F1
=
b
F2
Ripetendo, qualsiasi sistema pu essere ricondotto ad un sistema equivalente in un asse
parallelo, con laggiunta di un momento di trasporto; ma necessario prendere la distanza
l ortogonale alla retta dazione della forza.
In questo modo possibile spostare gli assi di applicazioni delle forze, aggiungendo un
momento di trasporto creato dalle forze di partenza.
momento = forza [F] * lunghezza [l]
coppia di forze uguali in modulo
e direzione ma opposte in verso.
Fl
F
l
F
N.b. le forze si misurano in Newton [N], ed i momenti in Newton per metri [N*m]
-esempi pratici-
v1
2F
v1
v2
v2
A.
B.
v3
d2
v3
D.
d1
d4
C.
d3
v1
O
d2
d1
d. riportare, partendo da un punto qualsiasi, le parallele alle congiungenti sulle rette dazione
dei tre vettori.
l
F
E.
d4
F.
d1
Fl
v1
d2
v2
d4
d1
d3
=d1
v3
=d4
v1
v2
v3
AC
_Poligono funicolare.
Metodo grafico per lindividuazione della risultante e dellasse centrale di vettori applicati.
Dati tre vettori v1, v2 e v3
v1
v2
v3
Dati due vettori paralleli concordi, lasse centrale parallelo alla direzione dei vettori e
cade fra di essi, pi prossimo al vettore possedente maggior modulo.
Dati due vettori paralleli discordi, lasse centrale cade allesterno dei due vettori, pi
prossimo al vettore possedente maggior modulo.
A.2
VINCOLI ED EQUILIBRIO
sezione
G
Asse longitudinale
(luogo geometrico dei
baricentri delle sezioni)
Il problema sorge nelle giunzioni fra elementi (travi, pilastri, suolo) vengono posti dei vincoli
al moto rigido delloggetto, determinando movimenti leciti ed illeciti il vincolo espleta delle
azioni uguali e contrarie a quelle che agiscono sulla struttura, neutralizzandole reazione.
Le strutture affrontate dora in poi saranno quindi ferme ed in equilibrio.
_Gradi di libert nel piano.
nello spazio = 6 (tre traslazioni, tre rotazioni)
nel piano = 3 (due traslazioni, una rotazione)
u = spostamento parallelo allasse x
v = spostamento parallelo allasse y
= rotazione intorno allasse z
H
azioni
azioni
verticali orizzontali
= CONVENZIONE POSITIVA
+
v
u
10
azioni
di rotazione
(antioraria)
VINCOLI ED EQUILIBRIO
- Biella
impedisce lo spostamento verticale ed in parte quello
orizzontale; non impedisce la rotazione.
u
v
cinematica
0
v
statica
0
0
0
H
V
M
0
0
0
incognita
u
=
statica
K
0
0
cinematica
0
v
=
=
H
V
M
0
0
0
incognite
u
=
=
statica
K
0
0
H
V
M
f(u)
0
0
_Tipi di strutture.
Controllando il rapporto fra gradi di libert della struttura e numero dei vincoli, possibile
individuare tre tipi di struttura:
-
cinematica
N.b. la verifica delliperstaticit di una struttura dipende dalla posizione dei vincoli e da quali
gradi di libert impediscono.
f(u)
0
0
statica
0
0
0
u
v
N.b. quando un oggetto appoggiato ad un altro non lo compenetra ma neanche pu staccarsene = vincolo bilatero.
cinematica
H
V
M
statica
0
0
0
H
V
M
0
0
0
incognite
Struttura labile
11
I vincoli trattati finora sono detti lisci (si prescinde da qualsiasi fenomeno di attrito) e bilateri
(impediscono lo spostamento nella direzione della reazione e nella sua contraria) Ad
esempio, in un oggetto appoggiato non si pu verificare n la situazione A (compenetrazione
di una superficie), n la B (distacco dalla medesima).
Una struttura si dice in equilibrio quando le forze agenti sono bilanciate da reazioni uguali e
contrarie. Tale condizione, comunque, necessaria ma non sufficiente; ad esempio, la
seguente struttura in equilibrio, ma risulta labile.
F
A.
B.
F
2
F
2
possibile procedere al calcolo solo dopo aver appurato lisostaticit della struttura in analisi
(GdL = n.vincoli).
In sostanza, per far s che una struttura sia in equilibrio le sommatorie di tutte le forze ed i
momenti agenti su di essa devono essere pari a zero.
Fi = 0 Fi = F(agenti) + F(reagenti)
Mi = 0 Mi = M(agenti) + M(reagenti)
Hi = 0
Vi = 0
Mi = 0
12
VINCOLI ED EQUILIBRIO
-esempio pratico-
_Esercizio n.01
M
Hi = 0
HF=0 H=F
Vi = 0
incognite
Mi = 0
M F*l /2 = 0
Fl
Fl
l/2
M = Fl/2
F
Fl/2
F
l/2
l
M
H
l/2
V
F
H
V
Hi = 0 H = 0
Vi = 0 V F = 0
Mi = 0 M F*l
Nel sistema analitico si applicano le tre equazioni fondamentali della statica alla struttura,
sostituendo il vincolo con le reazioni che pu espletare.
M
Fl/2
Nel sistema grafico si procede, innanzitutto, disegnando un sistema equivalente alla struttura
di partenza si ridisegna la struttura, e mediante la linea delle pressioni si trasportano le
forze nei vincoli, determinando in seguito le reazioni che il vincolo espleta.
V=0
l/2
V=F
= 0 M = Fl
13
_Esercizio n.02
45
Hi = 0
Hi = 0
H F/2 = 0 H = F/2
HA F/2 = 0 HA = F/2
Vi = 0
V F/2 = 0 V= F/2
_Esercizio n.03
45
Fl/2
Vi = 0
l/2
VA F/2 + VB = 0
Mi = 0
M F/2*l = 0 M = Fl/2
l/2
l
Considerazioni
La linea delle pressioni passa per
entrambi i vincoli si hanno due linee
delle pressioni. Per determinarle si parte
dellappoggio, la cui direzione della
reazione nota, individuando Lp1;
lintersezione fra Lp1 e linea dazione
della forza e la cerniera sono i due punti
che determinano la Lp2.
Per le reazioni si costruisce il parallelogramma allinverso, utilizzando le due
rette direzionali Lp1 ed Lp2.
N.b. linclinazione ed il verso di RA
permette di ipotizzare, senza procedere
alla soluzione analitica, il verso di VA ed
HA.
Fl/2
l/2
F/2
F
F/2
l/2
FB
Lp2
FA
Lp1
F
FA
45
l/2
RB
Lp2
RA
Lp1
F
RA
45
l/2
l/2
F
F/2
F/2
B
RB
F/2
F/2
B
F/2
HA
VA
VB
l/2
14
l/2
F/2
M
FB
l/2
VINCOLI ED EQUILIBRIO
A
B
F
_Esercizio n.04
l/2
_Esercizio n.05
l/2
Hi = 0
45
C
Hi = 0
HA F/2 = 0 HA = F/2
H F/2 = 0 H = F/2
Vi = 0
2l
Vi = 0
VA F/2 + VD = 0
V F/2 = 0 V = F/2
MA = 0
FA
l/2
B
Mi = 0
l/2
M F/2*2l + F/2*2l M = 0
Lp2
M = 2Fl/2 2VDl
VD = F/2
VA = 0
45
2l
F Lp1 l/2
C
FD
D
Lp1 valida da D a C
Lp2 valida da C ad A
Considerazioni
La soluzione analitica conferma quanto
gi appurato mediante il metodo
grafico, e cio che la cerniera espleta
solamente una reazione orizzontale.
l
A
l/2
B
l/2
2l
l/2
Lp2
RA
F Lp1 l/2
C
D
H
M
l/2
RD
l
A
HA
l/2
l/2
F/2
F/2
l/2
F/2
C
D
2l
2l
B
VA
2l
F/2
F/2
F/2
l/2
2l
VD
l/2
2l
l/2
15
F/2
F/2
_Esercizio n.06
Hi = 0
45
HA F/2 = 0 HA = F/2
Vi = 0
RB
VA F/2 + VC = 0
RA
MA
RA
RA
F
B
A
M F/2*3l/2 + VB*l
RB
Lp2
VB = 3F/22
Lp1
VA
C
D
Lp1
Lp2
RC
l
A
l/2
l
B
VB
C
l/2
F/2
B
A
RC
HA
F/2
HA
RA
Lp1 valida da D a C
Lp2 valida da C ad A
VA
l/2
VA = 3F/22 F/2
VA = F/22
Lp1 valida da C a B
Lp2 valida da B ad A
M F/2*l F/2*5l/2 +
l/2
MA = 0
M = 3Fl/22 VBl
45
HA F/2 = 0 HA = F/2
l/2
VA + VB F/2 = 0
Hi = 0
Vi = 0
_Esercizio n.07
F
B
F/2
F/2
D
VC
F/2
A
F/22
F/2
F/2
3F/42
F/2
3F/22
l
l
A
l/2
l
B
l/2
C
F/2
F/2
D
7F/42
l
16
l/2
VINCOLI ED EQUILIBRIO
A
_Esercizio n.08
F
45
_Esercizio n.09
Hi = 0
Hi = 0
H=0
HA F/2 = 0 HA = F/2
C
Vi = 0
Vi = 0
VA F/2 + VC = 0
MA = 0
M F/2*l + VC*2l = 0
M = Fl/2 2VCl
VC = F/22
VA = F/22
V ql/2 = 0 V = ql/2
Mi = 0
l/2
M ql/2*5l/4 = 0
ql/2
RA
Lp2
Lp1 valida da C a B
Lp2 valida da B ad A
RA
l/2
5ql/8
M = 5ql/8
RC
l/2
ql/2
l/2
Lp1
B
l/2
45
M
l
La soluzione di questo esercizio pu
essere addizionata a quella del precedente
in caso di molteplici forze agenti il
sistema pu essere scomposto ed analizzato per parti.
C
RC
ql/2
V
D
l
l
l/2
l/2
l/2
5ql/8
F/2
F/2
F/2
F/2
HA
F/2
ql/2
B
VA
F/22
D
VC
F/22
C
D
l/2
ql/2
l/2
17
l/2
l/2
A.3
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
x
_Convenzione positiva in un concio di trave.
sezione
G
Asse longitudinale
+
- Sforzo Normale
N
: due forze uguali in direzione ed opposte in verso; azioni lungo
lasse della trave di trazione (positive) e compressione (negative).
- Taglio
18
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
0 x l/2
F
A
F
2
N=0
T F/2 = 0 T = F/2
nel sistema non applicata nessuna forza che produca azioni di trazione o compressione.
F
2
l/2
Mo
M F/2*x = 0 M = F/2x
per x = 0 M = 0
l/2
N.b. vanno eseguite tante sezioni quante sono le parti di struttura divise da applicazioni di forze; in
questo caso le sezioni significative sono due.
F
2
F
2
F
2
l/2 x l
o
F
2
.T
N=0
T F/2 + F = 0 T = F/2
una forza concentrata fa saltare il taglio dellentit della forza stessa.
c. Ovviamente bisogna porre qualcosa in sostituzione della parte di struttura che viene
eliminata, in quanto non sussiste pi lequilibrio; e qui entrano in gioco le caratteristiche
di sollecitazione interna.
l/2
Mo
per x = 0 M = Fl/4
per x = l M = 0
x
19
M
T
e. riassumere graficamente.
Scegliendo il verso di percorrenza opposto i risultati non cambiano, ma per iniziare lanalisi
necessario girare considerare laltro lato del concio.
M
F
0 x l/2
F
2
F
2
l/2
l/2
N=0
T + F/2 = 0 T = F/2
Mo
.o
M F/2*x = 0 M = F/2x
per x = 0 M = 0
per x = l/2 M = Fl/4
N=0
N=0
F/2
F/2
Fl/4
20
F
2
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
_Esercizio n.10
Hi = 0
HF=0 H=F
l/2
F
Vi = 0
V=0
Fl/2
Mi = 0
M F*l /2 = 0
M = Fl/2
l/2
C
F
l
Fl/2
Fl/2
M
T
sezione 01
0xl
N + F = 0 N = F
T=0
Mo
M + Fl/2 = 0 M = Fl/2
N=0
T=0
F
+
Fl/2
Considerazioni
Ricordare sempre di ruotare il concio di
convenzione positiva nel modo giusto (vedi
schematizzazione sovrastante).
TF=0 T=F
M + Fx = 0 M = Fx
N=0
per x = 0 M = 0
l/2
Mo
sezione 02
0 x l/2
.o
Fl/2
21
_Esercizio n.11
T
F/2
45
HA F/2 = 0 HA = F/2
Vi = 0
l/2
l/2
M = 2Fl/2 2VDl
VD = F/2
VA = 0
A
Lp1 valida da D a C
Lp2 valida da C ad A
D
A
F/2
l/2
F/2
l/2
N F/2
l/2
M
T
.o
F
F/2
l/2
l/2
M F/2*x = 0 M = Fx/2
D
l2/2
F/2
F/2
T=0
+
F/2
F/2
F/2
F/2
C
N + F/2 = 0 N = F/2
T=0
Mo
l/2
l/2
45
T + F/2 = 0 T = F/2
x
sezione 01
0xl
F
C
RD
F/2
N + F/2 = 0 N = F/2
M
N
F/2
per x = 0 M = 0
F Lp1 l/2
C
A
F/2
Mo
Lp2
RA
sezione 02
0 x l2/2
MA = 0
.o
F/2
l/2
VA F/2 + VD = 0
F/2
Hi = 0
l/2
sezione 03
0 x l2/2
l/2
N + F/2 = 0 N = F/2
T + F/2 F = 0 T = F/2
F/2
M=0
l
l/2
Mo
l/2
M F/2*(x + l2/2) + Fx = 0
per x = 0 M = Fl2/4
22
F/2
M=0
per x = l2/2 M = 0
Fl2/4
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
N.b. il taglio una caratteristica di tipo forza, e quindi salta quando incontra forze applicate; il
momento, di conseguenza, salta incontrando una coppia applicata.
possibile tracciare intuitivamente il grafico del momento flettente a partire dalla linea delle
pressioni, sapendo che:
a. nei punti di intersezione o identit fra linea delle pressioni e struttura il momento zero.
b. in caso di parallelismo fra struttura e linea delle pressioni, il momento sar una
costante.
c. pi grande la distanza fra la linea delle pressioni e la struttura, pi si verificher
momento.
d. se la linea delle pressioni di compressione, il momento situato allopposto di essa
rispetto allasse della trave; se di trazione, il momento situato dallo stesso lato della
linea delle pressioni.
B
RB
Cl/2
RA
Cl/2
l/2
l/2
N=0
N=0
Lp2
F/2
Lp1
Cl/2
C
D
F/2
A
Lp2
F/2
F
+
Lp1
D
F/2
23
3ql/2
_Esercizio n.12
Hi = 0
ql
H=0
V ql = 0 V = ql
Mi = 0
M ql*3l/2 = 0 M = 3ql/2
3ql/2
ql
ql
.T
3ql/2
M
N
N ql = 0 N = ql
T=0
l/2
M + 3ql/2 ql*2l = 0
sezione 03
0xl
l
N=0
N=0
M
T
ql
ql
T=0
N=0
T + qx = 0 T = qx
per x = 0 T = 0
T ql = 0 T = ql
Mo
N=0
l
q
l/2
l/2
M = ql/2
l/2
ql
sezione 01
0 x 2l
Mo
o
l
M
sezione 02
0xl
ql
3ql/2
ql
Vi = 0
3ql/2
3ql/2
ql/2
+
per x = l T = ql
M + 3ql/2 ql*x = 0
ql
ql/2
per x = 0 M = 3ql/2
Mo
per x = 0 M = 0
per x = l M = ql/2
24
M qx*x/2 = 0
+
ql/2
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
_Esercizio n.13
Hi = 0
B
dx
H=0
Vi = 0
Va + Vb ql = 0
MA = 0
ql
M ql*l/2 + Vb*l = 0
M
N
M
T
A dx B
VB = ql/2
VA = ql/2
ql/2
l/2
l/2
ql/2
ql/2
ql/2
ql/2
sezione 01
0xl
N=0
T ql/2 + qx = 0
N=0
M
N
A dx B
qv
qh
N=0
A dx B
ql/2
M+dM
N+dN
T+dT
per x = 0 T = ql/2
Mo
ql/2
dN
N qh*dx + N + dN = 0 qh = dx (derivata N)
dT
T qv*dx (T + dT) = 0 qv*dx dT = 0 qh = dx (derivata T)
dM
T*dx M + qv*dx/2 + M + dM = 0 dx = T (derivata M)
M=T
Mo
M ql/2*x + qx*x/2 = 0
per x = 0 M = 0
per x = l/2 M = ql/4 ql/8 M = ql/8
ql/8
M
N
M+dM
. T+dT N+dN
A dx B
25
F HA H D = 0
h/2
h/2
Vi = 0
F
D
VA VD = 0 VA = VD
h/2
VD
VD = Fh /2l
VA = Fh /2l
t1
F
h/2
HA
HA
VD
F
HA + HD
VA
HD
VA
h/2
VA
M + F*h/2 HA*h = 0
HA = F/2
HB = F/2
h/2
h/2
t1
HD
HA
MB (cerniera interna) = 0
M F*h/2 + VD*l = 0
h/2
VA
A
MA = 0
Hi = 0
h/2
h/2
F
A
RA
h/2
RD
Lp2
h/2
Fh/2l
F/2
Fh/2l
Lp1
26
D
F/2
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
C
N
M
h/2
.o
Fh/2l
F/2
sezione 01
0 x h/2
N Fh/2l = 0 N = Fh/2l
T F/2 = 0 T = F/2
h/2
Fh/2l
F/2
Fh/2l
M F/2*x = 0 M = Fx/2
per x = 0 M = 0
D
F/2
F/2
N + Fh/2l = 0 N = Fh/2l
T F/2 + F = 0 T = F/2
Mo
M + F/2*x = 0
per x = h M = Fh/2
Fh/2l
Fh/2l
N
T
sezione 02
0 x h/2
N
T
.o
Fh/2l
h/2
Fh/2l
h/2
F/2
sezione 04
0xl
Fh/2
per x = 0 M = Fh/4
per x = h/2 M = Fh/4 Fh/4 + Fh/2 M = 0
h/2
Fh/2l
F/2 F/2
+
+
F/2
T F/2 + F = 0 T = F/2
.o
T
N Fh/2l = 0 N = Fh/2l
Mo
D
F/2
per x = 0 M = 0
.o
Fh/2l
sezione 03
0xh
Mo
N + F/2 = 0 N = F/2
T + Fh/2l = 0 T = Fh/2l
Mo
M + F/2*h Fh/2l*x = 0
per x = 0 M = Fh/2
Fh/4
27
D
F/2
l/2
l/2
_Esercizio n.14
HA + HD ql/2 = 0
l/2
3ql/162
Vi = 0
N
T
3ql/16 D
ql/8
3ql/8 A
3ql/16
l/2
9ql/162
VA VD = 0 VA = VD
l
MA = 0
l
RD
M = 3ql/8 + 2VDl
VD = 3ql/16
RA
VA = 3ql/16
ql/2
Lp1
MC = 0
RA
RD
Lp2
l/2
l/2
T + 3ql/162 = 0 T = 3ql/162
per x = 0 M = 0
q
VD D
HD
A
VA
ql
l/2
l/2
ql/8
3ql/162
l
B
3ql/16 D
ql/8
3ql/8 A
3ql/16
3ql/16
C
l/2
3ql/16
9ql/162
HA
l
B
3ql/8
M + 3ql/162*x = 0
per x = l2 M = 3ql/16
l
N + 9ql/162 = 0 N = 9ql/162
Mo
M = ql/8 HDl
HD = ql/8
sezione 01
0 x l2
ql/2
M + ql/2*3l/4 VD*2l = 0
Hi = 0
l/2
3ql/16
28
9ql/128
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
o
M
N
3ql/8 A
3ql/16
l
3ql/16 D
ql/8
sezione 04
0 x l/2
N + 3ql/8 = 0 N = 3ql/8
N 3ql/16 = 0 N = 3ql/16
T 3ql/8 = 0 T = 3ql/8
T + ql/8 qx= 0
Mo
N
T
sezione 03
0 x l/2
.o
N 3ql/16 = 0 N = 3ql/16
T + ql/8 = 0 T = ql/8
M ql/8*(l/2 + x) + qx*x/2 = 0
per x = 0 M = ql/16
3ql/16 D
ql/8
l/2
per x = 0 T = ql/8
M 3ql/16*(x + l) + 3ql/8*l = 0
per x = 0 M = 3ql/16
Mo
x
q
sezione 02
0xl
Mo
M ql/8*x = 0
per x = 0 M = 0
per x = l/2 M = ql/16
29
_Esercizio n.15
N
M
Hi = 0
ql HA HH = 0
ql
VH VA = 0 VA = VH
RD
E
H
ql
MD = 0
RD
M 4HAl/3 + 7ql/6 = 0
VA
VH = ql/8
Lp2 valida da ql ad A
T 7ql/8 + qx = 0
D
H
ql/8
ql/42
ql/8
T=0
+
ql/8
ql/8
7ql/8
ql/8
+
+
49ql/128
30
ql/8
3ql/8
A 7ql/8
ql/8
ql/8
ql/8 ql/8
ql/8
M = 49ql/128 (massimo)
M = 49ql/64 49ql/128
q
B
per x = 7l/8
ql/8
N=0
per x = l
G
H
ql/8
N=0
M 7ql/8*x + qx*x/2 = 0
per x = 0 M = 0
G
H
HH
l
C
Mo
A HA
Lp1 valida da D a ql
N ql/8 = 0 N = ql/8
A 7ql/8
per x = 7l/8 T = 0
VH
A 7ql/8
ql/8
ql/8
per x = 0 T = 7ql/8
q
B
per x = l T = ql/8
HH = ql 7ql/8 HH = ql/8
Lp2
RA
.o
sezione 01
0xl
Lp1
3VA = HA ql/2
RA
VA = HA/3 ql/6
ql/8
Vi = 0
MH = 0
ql/8
ql/4
M=0
ql/8
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
l/2
M
q
ql/2
ql/2
sezione 02
0 x l2
sezione 04
0xl
o
B
ql/2
A
3ql/42
q
B
A 7ql/8
M
T
ql/8 ql/8
M
T
M + ql/8*x = 0
N + ql/8 = 0 N = ql/8
T ql/8 = 0 T = ql/8
Mo
N
T
H
ql/8 ql/8
o
G
M + ql/8*l + ql/8*x = 0
per x = 0 M = ql/8
per x = l M = ql/4
ql/8
sezione 06
0 x 2l
N 7ql/8 + ql = 0 N = ql/8
T + ql/8 = 0 T = ql/8
Mo
T ql/8 = 0 T = ql/8
sezione 05
0xl
per x = l M = ql/8
N ql/8 = 0 N = ql/8
per x = 0 M = 0
N + ql/2 ql/2 = 0 N = 0
sezione 03
0xl
Mo
Mo
N + ql/8 = 0 N = ql/8
M + ql/8*l + ql/8*(l x) = 0
per x = 0 M = ql/4
per x = l M = ql/8
per x = 2l M = 0
31
M
N
T + ql/8 = 0 T = ql/8
Mo
ql/8
o E
.
T
H
G
ql/8
_Esercizio n.16
Hi = 0
ql HE = 0 HE = ql
E
B
Vi = 0
ql/2
VA VE = 0 VA = VE
MC = 0
M + ql*l/2 VA*l = 0
VA = ql/2
VE = ql/2
ME = 0
ME ql*l/2 VA*l = 0
Lp1 valida da A a ql
Lp2
ql
A
RE
ql/2
ql
T ql/2 = 0 T = ql/2
ql/2
M ql/2*x = 0
ql/2
l
E
VA
ql/2
HE
+
ME
3ql/22
ql/2
VE
ql/22
ql
per x = l M = ql/2
ql/2
N=0
per x = 0 M = 0
ME
Lp2 valida da ql ad E
ql
2ql
N=0
Mo
RA
ql/2
sezione 01
0xl
C
Lp1
.T
RE
ME = ql*l/2 + ql/2*3l
ME = 2ql
l
2ql
RA
M
ql/2
2ql
32
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
N
M
sezione 02
0xl
ql/2
.o
sezione 04
0xl
N + ql/2 = 0 N = ql/2
N + ql = 0 N = ql
T + qx = 0
T ql/2 = 0 T = ql/2
per x = 0 T = 0
Mo
per x = l T = ql
Mo
per x = 0 M = ql/2
per x = l M = ql/2 ql/2 M = 0
M
T
.o
E
N + ql/22 = 0 N = ql/22
T 3ql/22 = 0 T = 3ql/22
Mo
M ql/2*l + qx*x/2 = 0
sezione 03
0 x l2
M
N
3ql/22
ql/22
2ql
M + 3ql/22*x 2ql = 0
per x = 0 M = 2ql
per x = l2 M = 2ql 3ql/2 M = ql/2
33
.o
l
D
l
ql/2
E
ql
2ql
_Esercizio n.17
Vi = 0
2l
VA 2ql VH = 0
sezione 01
0 x 2l
RH
MH = 0
RA
2ql
HA = 2VA 5ql
E
ME = 0
RA
HA = 2(3ql) 5ql
2l
3ql
ql
2l
Mo
per x = 0 M = 0
ql2
M + 3ql*x = 0
ql
H
ql
3ql
M = 3qlx
3ql
ql
+
ql
+
T=0
3ql
ql2
ql
ql
N=0
T + 3ql = 0 T = 3ql
2l
ql
N + ql = 0 N = ql
3ql
HA = ql
HH = ql
ql
2l
VH = 3ql 2ql
VH = ql
ql
2l
RH
per x = 2l M = 6ql
2l
Lp1
Lp2
2ql
.o
T
x
2l
2l
l
E
Hi = 0
HH HA = 0 HA = HH
4ql
E
A
2l
2l
VA
2l
2ql
VH
HH
M=0
HA
ql
2ql
6ql
34
4ql
4ql
CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
N
.
o
sezione 02
0 x 2l
N
T
ql2
D
C
A
2l
ql2
sezione 04
0 x l2
per x = 0 M = 6ql
per x = 2l M = 4ql
x
q
o
C
N + ql = 0 N = ql
T 3ql + qx = 0
T + ql2 ql2 = 0 T = 0
2ql2
ql
2l
sezione 05
0 x 4l
3ql
per x = 0 T = 3ql
per x = 2l T = 3ql 2ql T = ql
Mo
2l
Mo
3ql
M + 3ql*2l ql*x = 0
T ql = 0 T = ql
sezione 03
0 x 2l
2l
ql
N + 3ql = 0 N = 3ql
Mo
ql2
N ql = 0 N = ql
T + ql = 0 T = ql
Mo
M ql*x = 0
per x = 0 M = 0
M ql*2l + 3ql*(2l x) + qx*x/2 = 0
per x = 4l M = 4ql
per x = 0 M = 4ql
.o
ql
ql
35
N ql = 0 N = ql
T ql = 0 T = ql
Mo
molto utile eseguire anche lequilibrio globale alla rotazione della struttura, in verifica finale
dei calcoli trascritti nel diagramma di corpo libero.
sezione 06
0 x 2l
M
N
.o
2ql
F
M ql*4l + ql*x = 0
per x = 0 M = 4ql
2l
per x = 2l M = 2ql
ql
ql
ql
2l
l
2l
3ql
sezione 07
0 x l2
N=0
T ql2 = 0 T = ql2
Mo
.o
C
E
A
ql
2ql
M ql2*(l2 x) = 0
per x = 0 M = 2ql
per x = l2 M = 0
D
F
ql
2ql
2l
ql
2l
2l
ql
ql2
H
Mi = 0
ql
4l
36
ql
STRUTTURE RETICOLARI
A.4
Le strutture reticolari sono strutture formate da aste rettilinee, connesse agli estremi attraverso
nodi cerniera. Tali strutture possono essere sia spaziali sia piane.
Il punto di incontro di due o pi aste nel quale non viene trasmesso momento chiamato nodo
cerniera.
STRUTTURE RETICOLARI
nodo cerniera
asta rettilinea
37
- Reticolare Polonceau
NN (numero nodi) : 6
NA (numero aste) : 9
- Reticolare Inglese
l
l
le incognite sono lo sforzo normale N sulle aste e le reazioni vincolari. ogni nodo
fornisce due equazioni di equilibrio; le equazioni complessive sono quindi due volte il numero
dei nodi.
- Reticolare Mohni
equazioni = 2 NN
incognite = NA + NV
una struttura reticolare piana risolvibile quando:
2 NN = NA + NV
o meglio, riassumendo in un coefficiente g:
g = 2 NN NA NV
- Reticolare Neville
g>02
g=02
g<02
38
STRUTTURE RETICOLARI
Convenzione: se lo sforzo normale N su unasta incognito, esso sempre uscente dal nodo.
N6
P
N5
-esempio pratico-
c. scrivere le equazioni di equilibrio, una alla traslazione orizzontale una alla verticale.
Hi = 0
H=0
E.O.
N6 + N5/2 = 0 N6 = N5/2 N6 = P
E.V.
P N5/2 = 0 N5 = P2
Vi = 0
V1 PV2 =0
M 1
=0
M V *l + P*l = 0
V2=P
V 1 = 2P
NN = 6
NA = 9
NV = 3
N6 = P
E.O.
N7 P = 0 N7 = P
E.V.
N4 = 0 N4 = 0
N4
N7 = P
1
V 1 = 2P
l
V2 = P
E.O.
P N3/2 = 0 N3 = P2
E.V.
N2 N3/2 = 0 N2 = P
N3
N2
b. per il calcolo si parte da un nodo cerniera che comprende due sole aste, per il quale vanno
scritte due sole equazioni. nellesempio possibile partire dal nodo 2 o dal nodo 5 .
39
N7
E.O.
N1 = 0 N1 = 0
E.V.
P + N2 = 0 N2 = P
puntone
N1
asta scarica
N3 = P2
N4 = 0
P + P + N1 = 0 N1 = 0
E.V.
P P + 2P + N4 = 0 N4 = 0
2P
N3 = P2
l
E.O.
tirante
N1 = 0
2P
4
N5
N6
3
N7
N4
2
N2
N3
Tale metodo permette di calcolare gli sforzi normali in una struttura reticolare note le reazioni
vincolari. Si basa sul teorema fondamentale della statica secondo il quale se una struttura in
equilibrio lo ogni sua parte.
Chiamasi sezione di Ritter canonica una sezione che divide in due parti una struttura
reticolare, tagliando tre aste non tutte concorrenti nello stesso punto.
1
N1
verifica
verifica
verifica
-esempio pratico-
valore N
0
P
P2
0
P2
P
P
P
4
tipo asta
scarica
tirante
puntone
scarica
puntone
tirante
tirante
40
STRUTTURE RETICOLARI
d. proseguire per gli altri sforzi normali incogniti, cambiando di volta in volta nodo.
P
4
P
3
N5
? = N1
N3
N1
M 4
P
2
N5
N5
N3
N1
? = N3
V 4
N1
parte Dx = 0
M + N3/2 P = 0
N3 = P2
M 2
N3
N1
parte Dx = 0
M + N5*l = 0
N5 = 0
N5
N3/2
N3/2
N1
N.b. il metodo delle sezioni di Ritter non permette di conoscere tutti gli sforzi normali di una
reticolare per gli sforzi restanti bisogna ricorrere a sezioni non canoniche o al metodo
dellequilibrio ai nodi.
P
N5
N3
P
nel caso degenere in cui le rette dazione degli sforzi normali siano parallele (calcolo di N3),
si sostituisce lequazione di equilibrio alla rotazione con una di equilibrio alla traslazione, nella
direzione perpendicolare alle due rette parallele.
P
5
b. mettere in evidenza le forze interne e gli sforzi normali incogniti lungo le aste.
4
parte Dx = 0
M N1*l P*l = 0
N1 = P
P
41
LA TRAVE ELASTICA
B.1
La deformabilit di una struttura dipende dai materiali di cui composta e dai parametri
geometrici in gioco.
TRAVE INFLESSA
Tema di studio loggetto trave, oggetto con una dimensione preponderante rispetto alle due restanti. Il modello
trave viene identificato come elemento monodimensionale,
rappresentato dallasse longitudinale della stessa (luogo
geometrico dei baricentri delle sezioni).
Nello stesso modo sono state affrontate le caratteristiche di sollecitazione interna (vedi p.18)
le sezioni trasmettono fra loro le azioni di taglio, momento, sforzo normale. In questo
capitolo si studieranno le deformazioni indotte da tali sollecitazioni.
_Deformazione longitudinale.
Prendendo un concio di ampiezza dz
z
A
dz
N
A
dz
dz =
Ndz
EA
deformazione assiale.
dz
dz
EA = rigidezza assiale, che ha in s una caratteristica meccanica (E) ed una geometrica (A).
44
TRAVE INFLESSA
dz
_Deformazione a taglio.
T
T
dV
d
dV
dz
_Deformazione flessionale.
dV
realt
approssimazione
simbologia
R
dz
45
travi sottili
travi tozze
Gli effetti di deformazione a taglio e flessionale sono comparabili; tali travi individuano
il modello di Timoshenko.
LA TRAVE ELASTICA
B.2
cerniera
u
v
=
=
0
0
0
appoggio
u
v
0
0
0
Nella deformata reale il carrello resiste solamente agli spostamenti verticali, e quindi
pattina.
Nella pratica si prende in considerazione
unapprossimazione, secondo la teoria dei
piccoli spostamenti lappoggio si sposta
talmente di poco da essere lasciato dov,
ovvero si considera l l0.
V di (z) detto linea elastica, e rappresenta la
configurazione deformata per effetto della flessione della trave.
V(z)
l0
configurazione
indeformata
configurazione
variata o deformata
V(z)
z
z
V(z)
46
tg
Riassumendo:
dV
=
dz
dz
1 = M
R
EI
momento applicato
rigidezza flessionale
+V
+M
d
=
dz
d
R
dz
d
=
dz
kzn z
ds
1
R
d dipende da:
z =
kzn+1
n+1
b
a
formula generale di integrale definito. Per il calcolo sono utili gli integrali indefiniti, per i
quali basta aggiungere alla suddetta formula una costante C, che verr ricavata dalla struttura
di partenza.
d * R = dz
kz
kzn+1
n+1
+C
ds
(vera)
dz
(approssimata)
47
LA TRAVE ELASTICA
P
A
Pl
Sostituendo il tutto:
Hi = 0 H = 0
Vi = 0 V P = 0 V = P
MA = 0 M P*l = 0 M = Pl
? = calcolare labbassamento in B.
Mz = P * z
Pl
EI * d V/dz = dz
per z = 0 M = Pl
per z = l M = 0
P
Pl
EI * d2V/dz2 = Pl Pz
EI * dV/dz = Plz Pz2/2 + C1
per z = 0 V = 0
EI * dV/dz = Pz2/2 + C1
per z = 0 dV/dz = 0
c. integrare nuovamente
EI * V = Pz3/6 + C1z + C2
EI V(z = 0) = C2 = 0 C2 = 0 C1 = 0
si ottengono due costanti. Bisogna quindi porre una condizione cinematica che definisca la
famiglia di curve utile.
N.b. se il momento lineare, la rotazione e la linea elastica V saranno curve.
V = Pl3/3EI
per z = l V = 0
per z = l dV/dz = 0
Pl3/3EI
48
MZ = momento flettente.
VZ = Z = rotazione.
MZ = TZ = taglio.
VZ = Z = 1/R = curvatura.
MZ = TZ = q = carico.
1/R = M/EI
E evidente che le relazioni statiche fra momento, taglio e carico sono in qualche modo
formalmente analoghe alle relazioni cinematiche fra abbassamento, rotazione e curvatura.
Mohr individu appunto questa analogia, disinteressandosi del fatto che da una parte si
trovano elementi statici (M, T e q) e dallaltra cinematici (V, e 1/R).
Cinematica e statica vengono quindi raffrontate ipotizzando un mondo fittizio, indicato con
lasterisco (*).
VA = 0
A = 0
VB 0
B 0
Pl
EI
l
P
M(* )B 0
T(*)B 0
a. trovare la rotazione reale equivale a trovare il taglio fittizio della trave la trave viene
caricata con il diagramma delle curvature.
Pl
M(* )A = 0
T(*)A = 0
Pl
( )
T(*)B
( )
Pl
EI
Pl
R(*)
l/3
EI
49
2l/3
M(* )B
LA TRAVE ELASTICA
N.b. la linea del diagramma di momento del sistema fittizio, trasportata senza cambi di segno
nel sistema reale, la deformata qualitativa di questultimo.
Pl/2EI
B
M(* )Z
momento sR
sF caricato
Pl/3EI
( )
T(*)Z
Riassumendo:
a. calcolare il momento flettente nella struttura di partenza, e disegnarne il diagramma;
b. scrivere le condizioni reali degli spostamenti nei vincoli;
c. porre nel sistema fittizio dei vincoli che soddisfino, con analogia a tagli e momenti fittizi,
le condizioni cinematiche del sistema reale;
d. caricare il sistema fittizio con il diagramma del momento invertito di segno e diviso per
EI, ottenendo il diagramma delle curvature;
e. calcolare momenti e tagli fittizi nel sistema fittizio, dove sia necessario, ottenendo
spostamenti e rotazioni del sistema reale.
deformata sR
N.b. in ogni caso nella realt il diagramma delle curvature non corrisponde al diagramma del
momento flettente, poich bisogna tener conto della rigidezza flessionale:
sistema Reale (sR)
I1
C
I2
C/EI
C/EI1
C/EI2
M (sR)
Il diagramma di momento flettente non cambia, ma non bisogna dimenticare che il sistema
fittizio tiene conto anche della rigidezza flessionale EI se il rapporto EI piccolo il
diagramma si ingrandir, e viceversa; stesse considerazioni vanno poste se la trave costituita
da due materiali diversi, con E1 ed E2.
50
momento qualitativo sF
_Esercizio n.18
M (sF)
? = rotazione in A e B.
Vi = 0 VA VB = 0 VA = VB
MA = 0 M C + VB*l = 0
VA = VB = C/l
C/l
sezione 01
0xl
Mo
M + C/l * x = 0
per x = 0 M = 0
l
B
C/l
l
C/l
per x = l M = C
cinematica sR
A(cerniera): VA = 0; A 0
B(appoggio): VB = 0; B 0
vincoli sF
A: M(*)A = 0; T(*)A 0 appoggio
B: M(*)B = 0; T(*)B 0 cerniera
M (sR)
B
C/EI
q(*) = C/EI
R(*) = C/EI * l * 1/2 = Cl/2EI
Vi (sF) = 0
MA (sF) = 0
T(*)A
T(*)B
R(*)
2l/3
l/3
51
LA TRAVE ELASTICA
_Esercizio n.19
q * = 2Pl/9EI
? = rotazione in A e B.
l/3
l/3
4l/9
MA (sF) = 0
P
A
sezione 01
0 x l/3
P/3
P
2l/3
l/3
M 2P/3 *x = 0
5Pl/81EI
4Pl/81EI
per x = 0 M = 0
2P/3
2P/3
l/3
l/3
B(appoggio): VB = 0; B 0
4Pl/81EI
A = A1 + A2
A = 5Pl/81EI + 4Pl/81EI
Pl/3
l/3
A = Pl/9EI = B
VB = P/3 + 2P/3 = P
VA = 2P/3 + P/3 = P
2l/3
52
5Pl/81EI
P
l/3
2Pl/9EI A
A
B
M (sR)
2Pl/9
l/3
P
vincoli sF
A: M(*)A = 0; T(*)A 0 appoggio
B: M(*)B = 0; T(*)B 0 cerniera
2l/3
l/3
VB = P/3
VA = 2P/3
cinematica sR
A(cerniera): VA = 0; A 0
T(*)B
Vi = 0 VA + VB P = 0
MA = 0 M P*l/3 + VB*l = 0
T(*)A
Vi (sF) = 0
l/3
R2(*)
Mo
R1(*)
( )
M (sR)
_Esercizio n.20
_Esercizio n.21
Vl/2
Vi = 0
VB = ql/2 VA = ql/2 ,
cinematica sR
A(cerniera): VA = 0; A 0
VA = ql/6
ql/2
ql/2
M (sR)
cinematica sR
A(cerniera): VA = 0; A 0
ql/8
B(appoggio): VB = 0; B 0
ql/24EI
ql/8EI
q(*) = ql/12EI
( )
T * A + T * B ql/24EI ql/24EI = 0
( )
R1 *
M * A = 5ql/384EI + 11ql/384EI T * Bl
( )
R2 *
T * B = ql/24EI = B
T(*)A = ql/24EI = A
M * l/2 ql/24EI * l/2 + ql/24EI * 3l/16 = 0
M * l/2 = ql/48EI 3ql/384EI
M(*)l/2 = 5ql/384EI = Vl/2
ql/6
ql/6
l/3
l/3
l/3
M (sR)
ql/18
5ql/72
5ql/72EI
ql/18EI
A
( )
T*A
T*B
T(*)A
5l/16
3l/16 3l/16
5l/16
53
l/3
l/3
R3(*)
R2(*)
T(*)B = 13ql/648EI = B
B
( )
l/3
T(*)A = 13ql/648EI = A
( )
( )
MA (sF) = 0
( )
l/3
( )
( )
l/3
vincoli sF
A: M(*)A = 0; T(*)A 0 appoggio
B: M(*)B = 0; T(*)B 0 cerniera
Vi (sF) = 0
( )
ql/3
Ml/3 = ql/18
q(*) = ql/8EI
R1(*) = R2(*) = ql/8EI * l/2 * 2/3
l/3
B(appoggio): VB = 0; B 0
vincoli sF
A: M(*)A = 0; T(*)A 0 appoggio
B: M(*)B = 0; T(*)B 0 cerniera
VB = ql/6
ql
Ml/2 = ql/8
Vi = 0 VA + VB ql/3 = 0
MA = 0 M ql/3*l/2 + VB*l = 0
M ql*l/2 + VB*l = 0
? = rotazione in A e B.
VA + VB ql = 0
MA = 0
R1(*)
T(*)B
LA TRAVE ELASTICA
B = Fl/2EI
VB = Fl/3EI
A = 7Fl/128EI
VB
A = 6Fl/125EI
Fl/16EI
3l/4
A F
4l/5
l/5
A = B
3Fl/25EI
B = 4Fl/81EI
2l/3
l/3
A = B
B = 4Fl/125EI
l
A = 5Fl/81EI
l/4
F
B = 5Fl/128EI
A = B
2l/5
A = 55Fl/1296EI
Fl/9EI
F
A
2l/5
l/5
B = 35Fl/1296EI
l/3
l/3
l/3
l/6
54
5l/6
Carichi distribuiti.
A =
Fb * (l b) * 1
6EIl
B =
Fa * (l a) * 1
6EIl
A = B
ql/24EI
a
A = B
13ql/648EI
A
l/3
Coppie di forze.
B = Xl/EI
A
VB = Xl/2EI
A = B
X
B
37ql/3000EI
VB
B X
B = Xl/3EI
l
55
B
l/3
l/3
A
2l/5
A = Xl/6EI
B
l/5
2l/3
LA TRAVE ELASTICA
B.3
STRUTTURE IPERSTATICHE
P
A
HA
A
VA
VB
l
P
A
56
STRUTTURE IPERSTATICHE
Lincognita iperstatica, una volta calcolata, viene sostituita nel calcolo delle reazioni vincolari, e
d la possibilit di risolvere la struttura. N.b. sbagliare lincognita iperstatica significa
trovare una possibile configurazione equilibrata, ma non congruente con il sistema di partenza.
Xl/EI
A
Tale metodo prende il nome di metodo delle forze le incognite sono le forze, e fra tutte le
soluzioni equilibrate possibili bisogna ricercare quella che restituisce la congruenza. Dunque
necessario verificare che la sovrapposizione degli effetti dei due sistemi, lisostatico (ISO) e
quello dellincognita iperstatica (INC), restituisca la coerenza iniziale.
X
l
R(*)
Xl
M(* )B
VB(P) + VB(X) = 0
l/3
q(*) = Xl/EI
R(*) = Xl/EI * l * 1/2 = Xl/2EI
e quindi:
VB(P) + VB(X) = 0
P
A
Pl/2EI
5Pl/48EI + Xl/3EI = 0
Pl/2
A
R(*)
MA
5l/6
( )
q * = Pl/2EI
R(*) = Pl/2EI * l/2 * 1/2 = Pl/8EI
( )
HA
A
VA
( )
5P/16
l
57
LA TRAVE ELASTICA
INC-sR
Per rendere il sistema isostatico, anche possibile togliere un grado di vincolo allincastro,
anzich eliminare lappoggio; in questo caso lincognita iperstatica sarebbe divenuta la
rotazione e non labbassamento, poich lincastro diverrebbe una cerniera.
P
A(P)
A(X)
ISO-sR
X/EI
l
T(*)A
La condizione di congruenza deve imporre che fra tutti i valori della coppia X sia trovato quello
che permette una rotazione nulla in A.
R(*)
B(P) + B(X) = 0
q(*) = X/EI
R(*) = X/EI * l * 1/2 = Xl/2EI
ISO-sR
ISO-sF
Pl/4EI
A(P) + A(X) = 0
Pl/16EI + Xl/3EI = 0
l
R1(*)
A
+
Pl/16 + X/3 = 0
X = 3Pl/16 = MA
3Pl/16
R2(*)
HA
Pl/4
VB
VA
T(*)A
l
Riassumendo, per risolvere una struttura iperstatica:
a. individuare un possibile schema isostatico;
b. disegnare la deformata qualitativa sia del sistema iperstatico che dellisostatico, dalle
quali possibile accorgersi cosa stato tolto dal sistema iperstatico;
c. scrivere unequazione di congruenza;
d. risolvere lincognita iperstatica ed utilizzarla nel sistema reale.
q(*) = Pl/4EI
R1(*) = R2(*) = Pl/4EI * l/2 * 1/2 = Pl/16EI
M(*)B + Pl/16EI * l/3 + Pl/16EI * 2l/3 T(*)A * l = 0
T(*)A = Pl/48EI + 2Pl/48EI T(*)A = Pl/16EI = A(P)
58
STRUTTURE IPERSTATICHE
N.b. possibile inserire nel calcolo risultati gi notil per un tratto di struttura vincolato da
l
metodo a.
una cerniera ed un appoggio, di lunghezza pari a l, con una coppia C applicata ad un vincolo,
P
C
l/2
ISO-sR
il valore di T(*) nel vincolo dove agisce la coppia sar C * l/3EI, mentre nellestremo non
caricato sar C * l/6EI (vedi esercizio n.18).
ISO-sR
ISO-sF
Pl/2
P
A
ISO-sF
B
Pl/2EI
P
B
A
A
l/2
l
metodo b.
A
l
3l/2
ISO-sR
T(*)A
( )
Pl/2
ISO-sF
BA=BC P
A(P)
VB(P)
R(*)
( )
T(*)BA= T(*)BC
B
C
INC-sR
l/2
l/2
metodo c.
P
Pl/2
X/EI
Pl/2
B
l
R(*)
A(X)
A
T(*)A
T(*)A = X * l/3EI T(*)A = Xl/3EI = A(X)
ISO-sF
P
A(P)
INC-sF
59
LA TRAVE ELASTICA
A(P) + A(X) = 0
Pl/12 X/3 = 0
Pl/12EI Xl/3EI = 0
X = Pl/4 = MA
Trovata lincognita iperstatica, si ritorna nel sistema di partenza calcolando le altre reazioni
mediante le tre equazioni cardinali della statica.
Pl/4
Hi = 0 HA = 0
Vi = 0 VA + VB P = 0
MA = 0 Pl/4 P * 3l/2 + VB * l = 0
HA
A
VB
VA
Redigendo il diagramma di corpo libero, possibile tracciare la linea delle pressioni N.b.
impossibile tracciare la linea delle pressioni a priori, poich pu essere tracciata solamente
nellunico sistema equilibrato possibile, dato dalla soluzione dellincognita iperstatica.
A differenza dei capitoli dedicati alla statica della trave, nei calcoli compariranno risultati
anche negativi, che stabiliranno il verso delle reazioni a seconda della convenzione stabilita.
P
3P/4
A
7P/4
Pl/4
l
l/2
3P/4
prodotta da P Pl/16EI.
P
A
l
X
Pl/4
l
B+
P
A
+
X
BC
BA = BC
l/2
BA
X+
B
X = 3Pl/32 = MB
M
60
STRUTTURE IPERSTATICHE
Vi = 0
VB
VA
VC
sezione 02
0 x l/2
3Pl/32
13P/32
T 13P/32 + P = 0 T = 19P/32
Mo
M
T
l/2
M 13P/32*(l/2 + x) + P * x = 0
per x = 0 M = 13Pl/64
per x = l/2 M = 13Pl/64 + 13Pl/64 Pl/2 M = 3Pl/32 c.v.d.
VA + VB + VC P = 0
MBAB = 0
3P/32 C
13P/32
VB = P VC VA = P + 3P/32 13P/32
VB = 11P/16
Mo
13P/32
T T 13P/32 + P 11P/16 = 0
T = 3P/32
11P/16
l
sezione 03
0xl
11P/16
per x = 0 M = 3Pl/32
per x = l M = 13Pl/32 + 13Pl/32 Pl/2 Pl + 11Pl/16 M = 0
sezione 01
0 x l/2
T = 13P/32
Mo
13P/32
M 13P/32*x = 0
per x = 0 M = 0
13P/32
19P/32
3Pl/32
13Pl/64
3P/32
M
22l/19
61
LA TRAVE ELASTICA
_Esercizio n.22
Hi = 0
HA + HC = 0 HA = HC
Vi = 0
VA + VC P = 0
MBAB = 0
HA A
3Pl/32
VA
l
HC
MBBC = 0
M + HC*l + 3Pl/32 = 0
HC = 3P/32
HA = 3P/32
VC
l
VC = P VA = P 13P/32
VC = 19P/32
N.b. in B si considerano due semplificazioni:
a. langolo indeformabile;
b. considerando lindeformabilit
assiale della trave, il punto B
non si abbassa come avverrebbe nella realt.
Date queste due informazioni, si nota
che la situazione analoga a quella
dellesempio precedente in B si
verifica la medesima quantit di rotazione nel tratto AB come nel tratto
BC, e quindi c continuit di momento fra i due tratti.
Mi = 0
B+
P
A
Px + 13Px/32 = 11Pl/32
3P/32
19P/32
l
B X+
Pl/16 2X/3 = 0
13P/32
3P/32
62
STRUTTURE IPERSTATICHE
sezione 01
0 x l/2
N
T
N = 3P/32
T = 13P/32
Mo
3P/32
13P/32
3P/32
13P/32
l
M 13P/32*x = 0
3P/32
per x = 0 M = 0
19P/32
N = 3P/32
T 13P/32 + P = 0 T = 19P/32
Mo
l
P
3P/32
13P/32
M
N
3P/32
l/2
M 13P/32*(l/2 + x) + P * x = 0
19P/32
per x = 0 M = 13Pl/64
13P/32
3Pl/32
19P/32
sezione 03
0xl
N = 19P/32
T = 3P/32
Mo
M + 3Pl/32*x = 0
per x = 0 M = 0
N
T
x
3Pl/32
3P/32
13Pl/64
19P/32
per x = l M = 3Pl/32
M
56l/45
63
LA TRAVE ELASTICA
_Esercizio n.23
P
A
P
B
Pl/2
l/2
Vi = 0
VB + VD P = 0
Pl/8
P
A HB B
VB
l
MCCD = 0
HB + HD = 0 HA = HC
MCBC = 0
Hi = 0
HD
M + HD*l Pl/8 = 0
VD
HD = P/8
HB = P/8
l/2
VD = P VA = P 13P/8
VD = 5P/8
Mi = 0
Pl/2
N.b. il tratto AB costituisce una
appendice isostatica, e quindi la forza
P viene traslata in B applicando un
momento di trasporto (vedi p. 60).
Da notare, inoltre, che la forza P
trasportata nel vincolo non ha
rilevanza alcuna ai fini della flessione,
in quanto assorbita direttamente dal
vincolo si tiene conto solamente
della coppia applicata.
M = 5Pl/8 Pl/8 Pl M = 0
P/8
MC = 0
P*(l/2 + z) 13P/8*z = 0
+
C
P/8
l/2
Pl/12 2X/3 = 0
X = Pl/8 = MC
5P/8
Pz + 13Pz/8 = Pl/2
13P/8
P
A
l
D
64
STRUTTURE IPERSTATICHE
sezione 01
0 x l/2
N=0
T = P
Mo
P
A
P
A
P/8
o
13P/8
5P/8
P/8
M + P*x = 0
l/2
per x = 0 M = 0
sezione 02
0xl
N = P/8
T + P 13P/8 = 0 T = 5P/8
Mo
M + P * (l/2 + x) 13P/8*x = 0
P/8
P
A
P/8
M
T
13P/8
l/2
5P/8
x
5P/8
per x = 0 M = 0
per x = l M = 13Pl/8 Pl/2 Pl M = Pl/8
sezione 03
0xl
N = 5P/8
T = P/8
Mo
M P/8*x = 0
N=0
P/8
N
T
Pl/2
5P/8 x
D
Pl/8
+
Pl/8
P/8
per x = 0 M = Pl/8
per x = l M = 0
l/5
65
LA TRAVE ELASTICA
struttura simmetrica,
caricata simmetricamente.
_Esercizio n.24
P
X = Pl/2 = MC
l
Pl/2
P
l
l
l
X
C+
l
C
X+
Pl
D
HB + HD P + P = 0 HB = HD
Vi = 0
VB + VD = 0 VB = VD
M + VD*2l + P*l P*l = 0
VD = 0
VB = 0
Pl
B
Hi = 0
MB = 0
66
VD
Pl
HD
VB
Pl
P
HB
STRUTTURE IPERSTATICHE
P/2
A
P/2
sezione 01
0 x l2
N = P/2
T = P/2
Mo
P/2
sezione 03
0 x l2
M
N
N = P/2
T = P/2
Mo
M P/2*x = 0
per x = l2 M = Pl
P/2
per x = 0 M = 0
per x = l2 M = Pl
P/2
.
l2
P/22
P/22
sezione 04
0 x l2
sezione 02
0 x l2
Mo
per x = 0 M = 0
M P/2*x = 0
P/2
P/2
Mo
per x = 0 M = Pl
per x = l2 M = Pl Pl Pl/2 = 0 M = Pl/2
per x = 0 M = Pl
per x = l2 M = Pl Pl Pl/2 = 0 M = Pl/2
67
P/22
P/22
l2
P/2
LA TRAVE ELASTICA
P
l
P/2
P/2
l
P/2
3P/22
P/2
l
C+
Pl
l
C
X+
C+
Pl
Pl
B
3P/22
Pl/2
P/2
Pl
Pl
3P/22
3P/22
P/2
struttura simmetrica,
caricata antimetricamente.
_Esercizio n.25
Pl
68
STRUTTURE IPERSTATICHE
P/2
HD
VB
l
Hi = 0
HB + HD + 2P = 0
Vi = 0
VB + VD = 0 VB = VD
MB = 0
N = P/2
T = P/2
Mo
VD
l
M
N
M P/2*x = 0
per x = 0 M = 0
per x = l2 M = Pl
P/2
P/2
.
l2
VD = P
VB = P
MCAC = 0
sezione 01
0 x l2
l
HB
X=0
P
P/2
P2
B
sezione 02
0 x l2
M + HB*l + VB*l = 0
HB = P
HD = P 2P HD = P
Mi = 0
M + P * 2l 2P * l = 0 M = 0
N + P/2 P2 = 0 N = P/2
Mo
M P/2*l2 + P/2*x = 0
per x = 0 M = Pl
per x = l2 M = Pl Pl M = 0
69
N
T
LA TRAVE ELASTICA
P
P/2
P/2
sezione 03
0 x l2
N = P/2
T = P/2
Mo
l
P
M + P/2*x = 0
P/2
P/2
per x = 0 M = 0
per x = l2 M = Pl
P/2
N
sezione 04
0 x l2
N P/2 + P2 = 0 N = P/2
Mo
P/2
P/2
P/2
P/2
P/2
l2
P2
P/2
P/2
M P/2*l2 + P/2*x = 0
per x = 0 M = Pl
per x = l2 M = Pl Pl M = 0
+
Pl
Pl
70
STRUTTURE IPERSTATICHE
_Esercizio n.26
N.b. il risultato della rotazione prodotta dalle due forze P nel tratto BC data dal risultato
precedentemente contemplato nellesercizio n.19 forze in l/3; T(*) = Pl/9EI.
l/3
l/3
C+
Pl/2
l/3
Pl/2
l/2
X C
l/3
Hi = 0
X+
P
A
l/3
l/3
HB
HD
VB
Vi = 0
VB + VD P + P = 0
VB = VD
VD
l/2
l/3
l/2
MD = 0
Pl/2
HB + HD + 2P = 0
l/2
l/3
l/2
0,181Pl
l/3
P
D
Pl/2
MCCD = 0
Mi = 0
l/3
1,319P
l/3
P
B
X = 0,181Pl = MC
l/2
71
l/3
0,681P
P
l/2
LA TRAVE ELASTICA
sezione 01
0 x l/2
N=0
T = P
Mo
N
P
M
N
sezione 04
0 x l/3
per x = 0 M = 0
per x = l/2 M = 0,5Pl
N
N
T
N+PP=0 N=0
Mo
N+PP=0 N=0
T = 0,681P
l/3
1,319P
l/3
B
P
l/2
B
P
T = 1,319P
Mo
1,319P
M + P*x = 0
sezione 02
0 x l/3
M = 0,18Pl
l/2
M + P*l/2 1,319P*x = 0
per x = 0 M = 0,5Pl
per x = l/3 M = 0,44Pl 0,5Pl M = 0,06Pl
N
T
sezione 03
0 x l/3
N+PP=0 N=0
1,319P
l/3
B
P
T = 0,319P
Mo
sezione 05
0 x l/2
N=0
T = P
Mo
l/2
M P*x = 0
per x = 0 M = 0
72
M
N
E
P
STRUTTURE IPERSTATICHE
sezione 06
0 x l2
Mo
l/3
0,226P
1,189P
E
l/3
1,319P
0,707P 0,707P
l/22
l/2
l/3
0,681P
l/2
per x = 0 M = 0
per x = l2 M = 0,25Pl + 0,25Pl + Pl 1,681 = 0 M = 0,181Pl
N=0
N=0
N=0
0,481P
1,319P
0,319P 0,681P
+
+
P
0,481P
0,0181Pl
M
0,047P
0,06P
0,5Pl
+
+
0,5Pl
73
C.1
l l0
l0
l
l0
76
x
B1
B0
rP
sP
rP
rP il raggio che congiunge il punto P, appartenente
alloggetto, con lorigine degli assi.
Loggetto subisce una trasformazione dallo stato B0 allo stato
B1.
rP = rP + sP
rP = (x,y,z)
y
x
y
x
z
w
v
y
x
77
.
B0
..
AA
B1
n =
..
..
.
.
..
A
A
AB AB
AB
B
B
B
B
(u + x) x
x
y
=
u
x
..
T
T
..
P P
y =
z =
(v + y) y
y
(w + z) z
z
v
y
w
z
N.b. questo tipo di deformazione implica che gli angoli mantengano la stessa entit.
78
-esempio pratico-
Ponendo che:
u=K*y
v=K*x
w = 0 (caso piano) x
x =
. .
T
y
.
.
y =
xy =
tg1 =
v
x
tg2 =
u
y
xy =
xz =
yz =
x
w
x
w
y
(v + y) y
y
v
x
u
x
v
y
u
y
D (0,1)
C (1,1)
A (0,0)
B (1,0)
2
uA = K(xA) = K*0 = 0
vB = K(yB) = K*1 = K
uC = K(xC) = K*1 = K
vC = K(yC) = K*1 = K
yv
C
D
uB = K(xB) = K*0 = 0
u
z
vA = K(yA) = K*0 = 0
z w
xy = (K*x)/x + (K*y)/y = 2K
(u + x) x
uD = K(xD) = K*1 = K
xu
vD = K(yD) = K*0 = 0
79
B
A
C.2
[Newton]
[mm]
Forza
Area
.
B
F2
F1
n
F3
Fn
tn
a
Per A tendente a zero, tn il vettore
tensione.
80
tn
_Teorema di Cauchy.
tn = (x, n)
z
dx
dz
dy
Quindi:
tn =
lim
A0
( AR )
z
A
y
x
tn = (x, n)
componente tangenziale
ty
e le compo-
x
81
yx
parallelepipedo.
ty
zy = yz
xy
xz
yx
yz
zx
zy
y
= tn
y
yx
dy
zx = xz
yz
Mo = 0
xy = yx
xy
x
xy
xz
yx
yz
zx
zy
= tn
x
xy
yx
dx
Considerando il fatto che dx e dy sono uguali, essendo le dimensioni infinitesime del cubo, le
due tensioni sono uguali.
xy + yx = 0 xy = yx
82
T
M
_Cerchio di Mohr.
Lobiettivo finale arrivare alla condizione in cui non si verificano azioni tangenziali.
[simm.]
xy
xz
yz
z
[simm.]
II
III
Al fine di ottenere questo risultato, utile la trattazione del paragrafo successivo sul cerchio di
Mohr, ovvero una modalit di rappresentazione grafica dello stato tensionale di un punto.
- a = (x , 0)
- b = (y , 0)
- m = (x , xy)
porre ad esempio x = 3, y = 1, xy = 2.
83
. . .
((x y)/2) + xy
= R (1 + cos(2))
. . .
= R sen(2)
R=
.
y
y
yx
xy
yx
1
o
x
84
1
2
y
2
x
xy
. .
B
A
+
Stato triassiale.
II
III
M
+
xz
punto A presenza solo di sforzo
normale di trazione. La compressione
nulla.
x 0, y = 0, xy = 0
. .
Stato biassiale.
.x
b
a=m
C
R
m = zx
III
Stato monoassiale.
a = z
Taglio puro
(particolare stato biassiale).
85
III
b = II = III = 0
II = a = b = C
a = m = I
. .
b = x = II = 0
C.3
MATERIALI
l l0
l0
d d0
d0
l0
l
l0
d
d0
d0
d
= deformazione longitudinale.
= deformazione trasversale.
trazione
0
compressione
0
compressione
86
trazione
MATERIALI
, modulo di Poisson
t, ed sono numeri.
Schematizzazioni.
y
z
y
z
xy = yx
xy = yx
zx = xz
zx = xz
zy = yz
zy = yz
0 = P
87
z
z
y = Ey
y =
y
x
y
E
y =
z =
x =
x
E
y
E
y
E
x
E
z
E
x
E
z
E
z
E
y
E
x
y
Per legare le tensioni tangenziali taglianti alle deformazioni trasversali esiste una costante di
taglio G, misurata in N/mm2.
son, .
x = z = *y =
xy = G xy
y
E
xz = G xz
zy = G zy
i materiali isotropi riempiono tre termini della suddetta matrice: una deformazione
longitudinale (un modulo di Young) e due deformazioni trasversali (due coefficienti di Poisson).
x = Ex
z = Ez
x =
z =
x
E
z
E
y = z = *x =
x = y = *z =
x
E
G=
E
2(1+)
E
- E > 0 sempre positivo, poich non possibile che un materiale tirato si accorci.
- G > 0 idem.
- 1 < < 0,5 anche se per materiali strutturali compresa fra 0 e 0,5 i materiali
strutturali non si dilatano trasversalmente quando vengono sottoposti a trazione.
88
MATERIALI
Riassumendo:
1/E ; -/E
E;
1/G
A
x
1/E
1/E -/E
z -/E -/E
z xy xz zy
y -/E
xy 0
1/G
xz 0
1/G
zy 0
0 = R
0 1/G
y
z
y
z
xy = yx
zx = xz
zy = yz
zy = yz
e=At
t = A-1 e
compressione
compressione
trazione
T = R
C = -S
trazione
T = S
xy = yx
zx = xz
C = -R 0
Tale matrice esprime le coordinate del vettore deformazioni e e del vettore tensioni t, e viene
indicata con la lettera A per semplicit noto uno stato, tensionale o deformativo, si ottiene
laltro.
R
0 = S
89
R
V
CS
-V
Utilizzato per materiali fragili. necessario verificare che le tre principali I, II e III siano
minori della T di trazione e maggiori della C di compressione.
stati ammissibili
II
III
II
x , y , xy.
Mediante il cerchio di
analizzate I e II;
allinterno del dominio
verificata, al contrario
esterne al dominio.
Mohr vengono
se si trovano
la struttura
se tangenti o
m (x,xy)
II
. . .
C
b (y,0)
a (x,0)
I , II = C R
90
x + y
x y 2
+ xy
2
x + y
2
x y
2
.I
xy
MATERIALI
II
_Criterio di Tresca.
Utilizzato per materiali duttili. Le G.I.P. sono le tensioni tangenziali , ed in particolare la max.
Calcestruzzo.
Viene verificato solamente a C di compressione.
T di trazione = 0.
max =
I
I II
2
II
N.b. nei provini:
Il provino A, a causa degli
sforzi applicati, si deforma
molto pi facilmente del B.
La condizione B pi sicura
ecco perch molto spesso i
pilastri vengono ingabbiati: per
contrastare lo spanciamento.
. . .
C
b (y,0)
a (x,0)
C I II T
C II III T
C III I T
C I II T
|| = c
m (x,xy)
II
_Criterio di Coulomb.
Viene utilizzato per murature, e descrive
crisi per decoesione e scivola-mento dei
piani. Si usa il piano di Mohr (,).
T in questo caso la massima trazione
sostenibile per il materiale.
. .
max
= |R|
II
C II T
C I T
91
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
D.1
TRAVE DI DE SAINT-VENANT
l
Il modello si compone di alcuni punti cardine:
a. modello geometrico:
- a << l
- b << l
<< sta per molto pi piccola di.
b. modello meccanico:
- lineare elastico
- omogeneo
- isotropo
La trave pensabile come formata da un insieme di fibre (ad esempio un pacco di spaghetti).
z 0; zx 0; zy 0.
zx
z
94
TRAVE DI DE SAINT-VENANT
y
y
Nz = z dA
A
Ty = zy dA
A
Mx = z * y dA
tn
z
My = z * x dA
Tx = zx dA
Mt = (zy*x + zx*y ) dA
95
My
Mt
Mx
x
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
D.2
necessario, in una trave, conoscere il baricentro della sezione, ovvero il punto dove si
collocano le informazioni studiate, in forma schematica, nel calcolo strutturale.
a
a
a
a
96
A1
A2
3a
2a
La seconda coordinata del baricentro globale la risultante dei due vettori, dove il momento
zero. la risultante allinterno dei due vettori, purch essi siano di verso concorde.
yi
xi
Sx i
Syi
3 a
5a/2
3a/2
15a/2
9a/2
A2
2 a
3a/2
2 a
3 a
totali
5 a
19a/2
15a/2
A1
+
3a
2a
19a
2* 5a
xg (coordinata x baricentro) =
Sx
xG =
Sy
yg (coordinata y baricentro) =
yG =
Sx
A
19a 1
= 19a/10 = 1,9a
2 5 a
15a 1
= 3a/2
2 5 a
In generale:
3a/2
yG
Sy
0,1a
xG
1,9a
Sxi = Ai * yi
Ai
yi
S x i
3 a
a/2
3a/2
A2
2 a
2a
totali
5 a
A1
+
con:
Ai = area totale i-esima della sezione,
Si = momento statico i-esimo della sezione.
Il momento statico il rapporto fra unarea ed una lunghezza, una grandezza espressa al
cubo. Pu essere nullo (nellasse baricentrico) negativo, positivo.
yG =
S x
A
a/2
a
2
1
= a/10 = 0,1a
5 a
97
a
x
a
Syi = Ai * xi
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
yG
_Esercizio n.27
A1
a
a
A2
2a
3a
A3
A6 = 2a
xG
a
A5 = 25a
3a
5a
A4
b
n
A7 = 4a
i=1
x
tab_A
Ai
yi
Sx i
A1
+
3 a
5a/2
15a/2
2 a
2 a
A2
+
A3
+
A4
totali
yG =
Sx
yG =
S x
3 a
a/2
3a/2
5 a
3a/2
15a/2
13a
tab_B
A5
A6
A7
+
totali
Ai
yi
S x i
25a
5a/2
125a/2
2*2a
3a
12a
2*4a
13a
3a
A i * x i
x
G
i=1
I xG =
24a
bh
12
Iy G =
bh
12
Per assi tangenti alle sezioni rettangolari i momenti di inerzia sono pari a:
53a/2
Ix i =
a/2
1
= a/26 = 0,04a
2 13a
bh
3
Iy i =
bh
3
53a 1
= 53a/26 = 2,04a
2 13a
I xG =
3a
3a
9 a4
12
a IxG = 3a*a=
98
a*3a
12
a4
4
Ix G =
i=1
Ai * yi
A1
y1
y2
y3
A2
xg
Ai
yi
xi
Sx i
Syi
3 a
5a/2
3a/2
15a/2
9a/2
A2
2 a
3a/2
2 a
3 a
totali
5 a
19a/2
15a/2
A3
A1
+
Ixi = Ai * (yi + d)
i=1
Ixi =
i=1
Ai * yi +
i=1
Ix G
Ai * d +
i=1
Ai * yi * d
momento
statico
yG =
Sx
xG =
Sy
19a 1
= 19a/10 = 1,9a
2 5 a
15a 1
= 3a/2
2 5 a
3a/2
yG
Ixi =
Ix G
A1
xG
A2
1,9a
Ai * d
a
a
a
i=1
x
a
99
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
Non possibile calcolare Ix n rispetto ad Xg n ad x, poich non sono assi tangenti alle
Se non possibile trovare assi tangenti a tutte le aree, applicare il teorema del trasporto per gli
assi baricentrici noti delle aree di scomposizione.
due aree. si pone un nuovo asse x, tangente ad entrambi i due rettangoli di scomposizione.
A1
0,9a
Ix = Ix(A1) + Ix(A2)
3a*a
a*(2a) 3a4+8a4
3
11a4
3
Ix (IxG) =
I x
Ai * (x Xg)
Ix G
IxGi
= 3,67a4
Ix G
Ix G
xG
N.b. per le due aree, in questo caso, lasse XG un asse qualsiasi vanno sommati i
momenti di inerzia di ogni area e le aree per le rispettive distanze dallasse al quadrato.
xG A1
xG
A2
I x =
xG A2
0,6a
Ai * d
i=1
Ix G =
= 3,67a4 5a*(0,1a) = 3,62a4
3a*a
12
+ 3a*(0,6a) +
a*(2a)
12
+ 2a*(0,9a)
distanza
fra gli assi
100
_Esercizio n.28
Av1
Av2
3a*(3a)
3
yi
Sx i
3 a
3a/2
9a/2
a/2
a/2
3 a
a/2
3a/2
A4
5 a
3a/2
15a/2
totali
12a
A1
+
xG
A2
+
A3
+
Ai
Ap
= 21,67a4
yG
Sx
Ix G
Ix
A * (x Xg)
3a
A3
3a*(2a)
3
Ix =
Ix G =
101
24a4
3
Ix
+ 4
+ 4
a*(2a)
3
7 a4
3
Av1 = a
Ap2 = 2a
xG
a4
8 a4
3
yG
Ap1 = 6a
Ix =
3
=
Ai * (x Xg)
5a
A4
1
= a/3 = 0,33a
12a
yG =
xG
A2
4a
= 4 a
3a
A1
60a4
3
Ix G
a*(2a)
3
= 20a4
Ap3 = 2a
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
D.3
Ipotizzando che la trave sia soggetta solo ad uno sforzo normale di trazione:
ZE la zona di estinzione lo sforzo
concentrato si distribuisce per la sezione.
possibile rappresentare tale fenomeno
mediante un integrale.
N =
z * A
A
y
ZE
N = z A
A
= A
N = z * A
z =
102
N
A
z =
z
E
x
E
y
E
z = 1/E (z * (x + y)
ora possibile occuparsi dellarea della sezione, che si contrarr secondo le deformazioni
trasversali x e y.
x = 1/E (x * (y + z)
y = 1/E (y * (x + z)
l
l0
z =
l0
z
E
N
EA
y =
z
E
z
E
l0
N
EA
N
EA
EA la rigidezza assiale.
l =
x =
N*l0
EA
z 0, x = 0, xz = 0
il piano della sezione un piano
principale, e la I di trazione coincide con
la z caso monoassiale.
.x
b (x,0)
103
a = m (z,xz)
C
R
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
Mx
Mx
lasse di sollecitazione.
z * y dA
A
Mx
Ix
*y
My
Iy
*x
flessione deviata.
z = Ky
Mx =
My
z =
Mx =
M
Mx
Ky * y dA = K
A
z = Ky =
y dA = K * Ix
Mx
Ix
*y
104
Mx
z =
Ix
x = y = xy = 0
*y
z =
z =
h
Mx
*
6
t trazione.
2
bh
bh
bh
h
2
.
..
..
Mx 12
Mx 12
h/2
12
a=m
yz = 0
h/2
bh
z 0
xz = 0
I xG =
Mx
bh
c
b
a
c compressione.
105
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
z =
Pressoflessione
compressione eccentrica.
My
Iy
y
Equazione che, se posta uguale a zero, restituisce la posizione dellasse neutro.
y
N
Tensoflessione
trazione eccentrica.
N
A
My
Iy
y=0
y
Semplificando e riducendo il tutto:
Mx = N*e
elaborando un sistema
equivalente, si giunge alle
seguenti conclusioni:
N*e
e
z
z =
z =
z =
N
A
My
Iy
Mx
Ix
y
x
N*e
z
Ne
y=0
x A
e
1 + y = 0
x
A
N
ma, sapendo che N/A = 0 non una condizione possibile, sufficiente porre uguale a zero il
resto dellequazione.
XG
AN
e
1 + y = 0
x
106
z =
N
A
e
x
N*e
N
-esempio pratico-
N
N
10cm
N*e
20cm
z =
N = 10 tonnellate
A = 20*10cm = 200cm2
Ix = bh3/12 = 10*(20)3/12 = 6666,67cm4
5cm
5cm
N*e
N*e
N
e
z = N 1 + y
z =
e
z
N
A
Ne
y
x A
1 (5*y/33,33cm) = 0
5y/33,33cm = 1
z =
N
A
1+
e
x
N
N
y = 33,33cm/5 y = 6,67cm
N*e
e
XG
x
6,67cm
AN
107
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
Considerazioni:
x = 5,77cm
- intuibile dal principio che il valore di compressione sia pi grande di quello di trazione,
innanzitutto per sovrapposizione degli effetti ed in secondo luogo per la posizione
dellasse neutro.
- Pi il centro di pressione cp si allontana dallasse baricentrico, pi lasse neutro si
avvicina allasse baricentrico.
- Se il cp coincide con lasse baricentrico, lAN va allinfinito si ha solo trazione
compressione semplice.
- Se lasse neutro cade al di fuori della sezione, si avr una situazione di questo genere:
XG
neutro.
AN
yAN : x 2 = x : e
tale metodo permette di controllare
subito se lasse neutro cade o meno
allinterno della sezione.
XG
x
ora possibile calcolare le tensioni z al lembo superiore ed inferiore. E sufficiente verificare
la sezione in y, e cio in h/2, e cio in 10cm.
AN
XG
AN
0,025 t/cm2
108
AN
TORSIONE
D.4
TORSIONE
In un graticcio di travi, ci che flettente per una trave torcente per la trave perpendicolare.
La trave a sezione circolare, come quella in analisi, possiede il vantaggio della simmetria
radiale la sezione non esce mai dal piano di appartenenza, anche sotto lazione di un
momento torcente; una sezione rettangolare si ingobbirebbe, uscendo dal proprio piano.
y
x
Mt
variazione
massima
Mt
variazione
media
nessuna
variazione
configurazione di partenza
Mr
configurazione variata
(z) = z
dove:
-
109
= angolo di torsione;
= angolo unitario di torsione;
z = asse della trave;
l = lunghezza della trave.
Mt
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
r
u
v
zs
Mt
Mt = zs * r A
zx e zy.
zx
zy zs
x =
y =
positivo.
Mt =
x u
( zy x zx y ) A
z =
momento torcente.
110
u
x
v
y
w
z
(zy)
= 0 la derivata di x rispetto ad y pari a zero.
x
(zx)
y
y v
TORSIONE
Variazioni angolari:
v
xy =
(zx)
(zy)
y
= z
IP =
z = 0
xz =
x
w
yz =
z
v
(0)
x
(0)
(zy)
z
(zx)
x
R4
2
= y
Mt = G IP
= x
Mt
GIP
La relazione sostitutiva per un corpo lineare isotropo enuncia che, per un corpo lineare
isotropo, le deformazioni trasversali sono legate alle tensioni longitudinali mediante il
coefficiente G (vedi p.88).
xz = G Mt y = Mt y
IP
GIP
xy = G xy = 0
xz = G xz = Gy
Mt
x
zy = G Mt x =
IP
GIP
zy = G zy = Gx
E quindi:
Mt =
( zy x zx y ) A = (Gx)x (Gy) y A
max =
Mt = G (x2 + y2) A
A
111
xz2max + zy2max
Mt
IP
x2 + y2
Mt
Raggio
IP
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
Mt
Mt
Caso A.
Prendere una sezione cava chiusa, una
sorta di tubo.
Caso B.
Prendere una sezione cava aperta in un
tratto.
b2
1
b1
112
TORSIONE
N.b. in questo caso, r identifica la congiungente fra i lembi inferiore e superiore di dc ed il baricentro G.
Analizzando il caso A:
Mt
prendendo il medesimo oggetto cavo con
baricentro G, isolarne una porzione dc.
dc
r dc = Mt totale.
c
bc
2b2 dc * r2
1b1 e 2b2 sono uguali, per la
sunnominata legge del flusso.
quindi:
r1
dc
. .
b1
b2
zs =
dc
r2
bmedio * r dc
113
Mt
2 * bmedio
AM = r2 = (r+b/2) 2
dc
dc
AM = r*dc = 2
zs
legge di Bredt.
r+b
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
D.5
AZIONI TAGLIANTI
Ty
Mt
Mx
Ty
Tx
Ty
Ty
Mx
Ty
Ty
z
114
Mx d equilibrio al sistema.
z =
Mx
Ix
*y =
Ty (l z)
Ix
*y
AZIONI TAGLIANTI
_Trattazione di Jourasky.
zy
zy
* dz
AII
z
x
AII
AII
*y
y =
Ty l
Ix
y +
Ty z
Ix
y =
Ty
Ix
yz dx dz = 0
Ty
yz
y *dA = yz b
Ix
zy
dz
AII
Ty
Ix
Sx(AII) = yz b
yz dx dz = 0
yz =
Ty Sx(AII)
Ix b
z
x
dz dA +
z + z +
Ix
AII
AII
dz dA +
Ty (lz)
y dz dA +
z dA
Ix
Ty (lz)
Ix
Ty
Ix
AII
z +
dz
*y =
Mx
z =
AI
Quindi:
yz dx dz = 0
Ty = zy dA
115
zy =
Ty Sx
Ix b
formula di Jourasky.
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
-esempio pratico-
h
C = Pl * 12 *
= 6Pl
Alle estremit le
bh2
Pl
bh2
bh3
..
Sx =
zy
bh
2
Ty 12
b bh
h
4
*
bh2
8
bh2
8
3 Ty
2bh
6Pl/bh2
. .
.
se z a farfalla, zy parabolico.
3Ty /2bh
3 Ty
2A
116
3Ty
2A
a=b=C
Considerazioni:
m=
6Pl/bh2
3
2
1
momento di una sezione compresa fra due corde. si andr a calcolare il momento statico
nellasse baricentrico per met sezione.
..
.
b = T = 0
b=b
a = m = C
6Pl
bh2
h
T = Pl * 12 *
= 6Pl
bh3
PRATICA
D.6
PRATICA
Il metodo delle tensioni ammissibili pone come base per lanalisi le azioni caratteristiche, azioni
che, nellarco di un periodo di vita stabilito della struttura, hanno la probabilit del 95% di
essere superate.
Analizzando lazione della neve negli anni:
non possibile prendere il valore
medio, ovviamente troppo basso; si andr
a trovare un valore che viene superato, ad
esempio, solo nel 5% dei casi, in modo da
costituire un livello ragionevole, non
troppo alto. valori poco probabili ma
possibili.
Ad esempio, si prenda un tondino di
acciaio con applicato uno sforzo normale
di trazione N.
98
98
99 00
99 00
01
02
01
03
02
03
04
04
05
06
05
06
valore di
verifica
valore
medio
N
l
Ftk
=
=
l
l0
N
A
Fyk
fe,adm
La nomenclatura delle barre FeB44k uguale al limite Fyk = 44 kg/mm2 = 440 MPa o
N/mm2 = 4400 kg/cm2. Fe sta per ferro, B per barre.
A tutto questo si pone un valore limite inferiore a Fyk.
ferro, ammissibile = 2600 kg/cm2.
117
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
La flessione semplice, come noto, avviene dove non si ha taglio ( 0) e si verifica momento
massimo ( 0).
Carichi accidentali:
1
1,4
+max =
+max
Mmax
W
criterio di resistenza:
ymax
Carichi permanenti:
Mmax
fe,adm
Mmax
I
M
W
* ymax
adm
max
max
max
nel metodo degli stati limite si tiene conto della riserva di resistenza del materiale in campo
plastico. N.b. in ogni caso, la deformazione resta.
Fyk
1,15
2,8 /oo
10 /oo
118
PRATICA
Se nelle tensioni ammissibili si limita la n con una fe,adm, in caso pluriassiale si procede in
modo analogo.
C x T
C I T , C II T
I2 + II2 (I * fe ) adm
adm
II
II
II
119
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
z 0; zx 0; zy 0.
Mt
I = z/2 + R = z/2 +
(z/2)2 + (zx)2
II = z/2 R = z/2
(z/2)2 + (zx)2
zx
II
II
2 + 2 + 2 =
45
z/2
. .
Quindi:
I
I2 + II2 (I * fe ) adm
3* adm
z/2 +
(z/2)2 + (zx)2
+ z/2
adm = adm/3
semplificando
z2 + 3zx2 adm
il termine in radice la sigma ideale id, che la grandezza indice del pericolo da
confrontare con la sigma ammissibile adm per verificare una struttura.
(xz)
II
..
m (zx)
R
a=b=C
b (x) C (x/2)
. .
a (z)
120
PRATICA
_Verifiche e dimensionamenti.
-esempio pratico-
Per procedere con i dimensionamenti, necessario conoscere le formule inverse dei teoremi
di Navier, Jouraski, Bredt. In questo caso viene in aiuto lipotesi di Von Mises.
id =
2 + 3 2
z
Sezione in A (mezzeria).
z 0; zx 0; zy 0.
- Il taglio T nullo.
id =
A
N
2 =
N
A
= || adm
N
A
adm
.
M
ql/12
ql/24
T
id =
N
=
M
adm id =
Sa
M
W
e
b
121
adm
TEORIE DI DE SAINT-VENANT
Mx = z * y dA
z =
Mx
Ix
la trattazione svolta nella sezione A non pi valida, poich interviene anche il taglio.
*y
Ty = zy dA
max =
M
W
M
W
Mx
Ix
zy =
Ty Sx
Ix b
* h/2
Ty = taglio in y;
Sx
fe,adm
-
fe,adm
sezione;
-
diversi valori.
se la sezione non fosse stata simmetrica, si procederebbe a due diverse verifiche al lembo
inferiore e superiore.
x
y
122
PRATICA
e
Sa
.
.
.
id =
1
2
e
b
b = Sa
Ixtot = 2
2 + 3 2
Ty Sx
A1
Sa
id =
Ix
h-e
2
h-e
2
2 + 3 2
Ty Sx
Ix b
Mx
Ix
A1
Sa
1
h
h
2
h-e 2
be3
Sa*(h-2e)3
+ 2 (eb)*
+
12
12
2
+ Sa
Sa*(h-2e)3
12
h-e
Ix b
Mx
Sa
Ix b
Sx = (eb)*
Ty Sx
Sx = (eb)*
h-e 2
be3
IxA1 =
+ (eb)*
12
2
Ix2(A2) =
A1
b = Sa
vengono scelti tre punti per la verifica: 1 al lembo superiore, 2 subito sotto lala superiore e
3 in mezzeria.
id =
2 + 3 2
b=e
secondo la teoria del flusso delle , il momento statico gira b diviene e, e quindi
sufficiente met sezione per lanalisi delle .
h-2e h-2e
*
2
4
123
INSTABILITA DELLEQUILIBRIO
E.1
_Qualit dellequilibrio.
Condizione necessaria per lequilibrio di un sistema, come noto, che la sommatoria delle
forze agenti e reagenti e la sommatoria dei momenti siano pari a zero. Nellinstabilit
dellequilibrio si analizzano alcuni casi in cui questa necessaria condizione non sufficiente.
Instabilit = carico di punta.
Il sistema deve essere in equilibrio nella sua qualit non tutti gli equilibri hanno la
medesima qualit.
Esempio: bastone rigido incernierato.
caso A: la struttura labile, ma caricata in
questo modo risulta in equilibrio.
Hi = 0
Vi = 0
Mi = 0
P
B
VA P = 0 VA = P
VA
VA
P
B
126
P
A
Hi = 0
Vi = 0
MA = 0
P
B
VA P = 0 VA = P
l
non tutti gli equilibri sono uguali. Per sapere di che equilibrio si tratta bisogna assegnare
una perturbazione. Ma comunque, a priori, necesasrio verificare che loggetto sia in
equilibrio.
VA
Cinematica linearizzata.
Assegnare una perturbazione sufficientemente piccola da confondere larco con la
tangente.
Il carico viene ridisegnato con lo stesso
modulo, direzione, verso.
_Molla rotazionale.
Il vincolo formato da tre parti: una
cerniera, un incastro ed una molla.
Non un vincolo perfetto, in cui i mondi
della cinematica e statica sono separati.
In questo caso cinematica e statica sono
collegate fra loro.
Cinematica
u
v
=
=
=
Hi = 0
Vi = 0 VA sempre = P
MA = 0 M P* + k* = 0
H
V
M
k
A
P il momento instabilizzante Mi
k il momento stabilizzante Ms
statica
0
0
M/k
0
0
k
= l
M = k
127
INSTABILITA DELLEQUILIBRIO
k/l
Pl + k = 0
( Pl + k) = 0
PCR = k/l
_Molla estensionale.
Cinematica
u
v
Pl sen + k = 0
lim
=1
sen
k/l
/2
/2
statica
0
V/k
0
H
V
M
=
=
=
0
kv
0
HB
v = V/k
N.b. k/l non il punto dopo il quale la struttura collassa del tutto.
MA = 0
Hi = 0
Vi = 0
MA = 0
l cos
HA HB = 0 HA = HB
VA P = 0 VA = P
Cinematica linearizzata.
Applicando una perturbazione: HB = k*, = l
PCR() = k/l
MA = 0
= l sen
HA A
VA
P
HB= k*
P
B
M P* + HB*l = 0
P = Mi
HBl = Ms
- per = /2
Pl + (kl)*l = 0
( P + kl)* = 0
- per =
/sen = e sono gli asintoti del grafico che esprime le posizioni di equilibrio
fra Ms ed Mi.
PCR() = kl
128
Cinematica finita.
MA = 0
M P* + HB*l cos = 0
_Concio elastico.
Pl sen + k* l cos = 0
Psen + kl sen cos = 0
sen ( P + kl cos) = 0
l cos
PCR() = kl cos
= l sen
PCR() = kl *1 = kl
- Per = /2
PCR() = k/l *0 = 0
- Per =
La struttura si rompe o si gi rotta.
la struttura non accetta pi carico, ci
avvisa con grandi spostamenti che sta per
spaccarsi e poi si rompe del tutto.
Pl (0 + )= k
kl
/2
/2
- Per = 0
129
INSTABILITA DELLEQUILIBRIO
E.2
CARICHI CRITICI
V(Z)
Mi
Mi
Si avr un momento stabilizzante Ms dato
dallelasticit della trave.
dz
Ms
Ms
Quindi:
ponendo a2 = P/EI
2
a V(Z) + V(Z) = 0
130
CARICHI CRITICI
Per risolvere questa formula necessario porre due diverse condizioni al bordo:
a. per V(Z=0) = 0 C1 sena0 + C2 cosa0 C10 + C21 C2 = 0
b. per V(Z=l) = 0 C1 senal + 0cosal
PCR =
32 EI =
PCR =
22 EI = 4 EI
PCR =
12 EI =
9 EI
l2
l2
l2
2EI
l2
l2
a = n/l
2
PCR = EI
l2
a2 = n22/l2
P/EI = n
PCR =
x
2 2
/l
n2 EI
l2
-1
131
INSTABILITA DELLEQUILIBRIO
possibile individuare quattro modi di deformazione per strutture sottoposte a carico critico.
= spostamento in generale.
modo I
l0 = 2l
modo II
l0 = l
modo III
l0 = l/3
P<
l0
con l0 = lunghezza di unonda. I valori indicano quante volte, rispetto ad l, grande unonda
intera. Per il calcolo, basta sostituire tali valori nella precedente formula:
2
PCR(1) = EI
2
4l
PCR(2) = EI
2
l
PCR(3) = 3 2EI
l
EI
l02
l0
,
min
con
2min = Imin/A
P
Ny
l0
=
l0
Ny
modo IV
l0 = l/2
l0
N (P)
2
2
PCR = E* 2min A
l0
PCR(4) = 4 2EI
l
2EA
2
elementi tozzi
2
PCR = EI
l 02
2EA
2
132
elementi snelli
CARICHI CRITICI
-esempio pratico-
Ny =
2EA
y =
2
E = 210000 [Mpa]
yC = 275 [Mpa]
EA
Ny
h = 3m
Ny
y =
+
rottura per instabilit
Ny
133
EA
Ny
INDICE
136
INDICE
D_TEORIE DI DE SAINT-VENANT
137
INDICE
E_INSTABILITA DELLEQUILIBRIO
E.1_QUALITA, VINCOLI ELASTICI ................................................. pag. 126
138