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PROFILATI...........................................................................................................................................................6
Arcarecci ......................................................................................................................................................6
Corrente superiore.......................................................................................................................................7
Corrente inferiore.........................................................................................................................................7
Introduzione ................................................................................................................................................11
Caso 1 ......................................................................................................................................................33
1
Indice
Caso 2 ......................................................................................................................................................36
ALLEGATO :.....................................................................................................................................................42
2
Generalità
Le costruzioni in acciaio si caratterizzano per il fatto che la funzione statica è affidata a profilati in
acciaio, mentre per le opere di tamponatura, tramezzatura e finitura si può ricorrere a tecnologie
di tipo tradizionale o ci si può avvalere delle più moderne tecnologie dell’edilizia.
L’ uso di strutture portanti in acciaio comporta sia soluzioni statiche particolarmente innovative,
che soluzioni di tipo tradizionale. In genere consente l’uso di sezioni resistenti estremamente
contenute, a parità di carichi e di luci, rispetto alle analoghe strutture in calcestruzzo armato. Si ha i
definitiva una riduzione del numero di pilastri e la possibilità di aumentare la luce delle travi portanti.
L’impiego delle strutture in acciaio, nato per favorire la rapida esecuzione di ponti, edifici industriali
o grandi opere pubbliche, si è esteso poi alla realizzazione di edifici di civile abitazione.
Il complesso strutturale di un edificio realizzato in acciaio si configura come l’assemblaggio di
profilati standard e lamiere in stabilimento e montati completamente o in parte in cantiere
Al contrario delle strutture lineari in calcestruzzo armato, realizzate in cantiere a mezzo del getto del
calcestruzzo dentro casseforme con la conseguenza che è possibile ottenere una struttura
fortemente iperstatica e notevolmente rigida, nel caso delle strutture in acciaio, le giunzioni tra i
componenti comportano che il grado di vincolo tra le parti tende ad essere il minore, ne consegue
che, se si vuole aumentare il grado di iperstaticità della struttura, occorre realizzare particolari
accorgimenti che implicano lavorazioni spesso complesse.
In ogni caso, per il tipo di lavorazione che si intende adottare per assemblare in officina i
componenti strutturali, occorre un’attenta progettazione esecutiva dei medesimi che, allargata ai
metodi e alle apparecchiature di assemblaggio e sollevamento in opera, consentirà di procedere
speditamente e con poche incertezze esecutive.
La struttura oggetto del nostro studio è un capannone industriale a struttura metallica in acciaio.
Presenta una pianta rettangolare di lunghezza 50 metri e luce delle capriate di 20 metri, con
interasse delle colonne di 5 metri e altezza utile pari a 6 metri. La capriata della suddetta struttura
è realizzata con una travatura reticolare di tipo Warren con interasse dei nodi di 2,50 metri e
pendenza di falda pari al 5%.
Le caratteristiche dell’acciaio laminato sono:
Tipo di materiale : Fe 360
adm = 16000 N/cm2 con spessore t 40 mm
adm = 14000 N/cm2 con spessore t > 40 mm
3
Generalità
qui di seguito vengono riportati i prospetti e la pianta della copertura della struttura.
7.5 m
6m
UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120
HE 180 B
HE 180 B
HE 180 B
HE 180 B
UPN 120 UPN 120
5m 5m
20 m
HE 160 A 2,5 m
20 m
50 m
4
Figura 3 : Prospetto laterale scala 1:100
UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120
UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120
HE 180 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
HE 300 B
UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120 UPN 120
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Generalità
Profilati
Profilati
ARCARECCI
h = 152 mm
b = 160 mm
e = 9 mm ( spessore delle ali )
x
a = 6 mm ( spessore dell’ anima )
A = 38.8 cm2
Pp = 0,304 KN / m
Di norma come tipi di profilati per gli arcarecci laterali si utilizzano gli HE 160, piuttosto che gli IPE
160, per assicurare una opportuna controventatura della copertura, nei confronti del carico del
vento. Infatti avremmo dovuto mettere sulla copertura anche delle controventature, che sono
state ommesse per snellire il progetto; queste due condizioni tralasciate verranno poi considerate in
fase di rielaborazione della struttura per il corso di Tecnica delle Costruzioni.
ARCARECCI DI FACCIATA
Mentre per gli arcarecci di facciata è stato utilizzato il tipo di profilato UNP 120 i cui parametri sono:
h = 120 mm
x
b = 55 mm
e = 9 mm ( spessore delle ali )
a = 7 mm ( spessore dell’ anima )
A = 17 cm2
y
Pp = 0,133 KN / m
6
Profilati
CORRENTE SUPERIORE
Il corrente superiore è formato dalle aste n° 6-7, 7-8, 8-9, 9-10 come si può osservare dalla figura 9. il
tipo di profilato utilizzato è un angolare 65 x 100 x 9 le cui caratteristiche sono riportate qui di
seguito:
A = 14.2 cm2 y
Pp = O,111 KN / m
e = 9 mm ( spessore dell’anima e delle ali )
x x
CORRENTE INFERIORE
Il corrente inferiore invece è formato dalle aste n° 2-3, 3-4, 4-5, 5-11 come da figura sopra citata e il
tipo di profilato è un angolare 60 x 80 x 7 le cui caratteristiche sono:
A = 9.36 cm2
Pp = 0,0735 KN / m
y
e = 7 mm ( spessore dell’anima e delle ali )
x x
7
Profilati
DIAGONALI TESI
I diagonali tesi come si vede dalla figura 4, sono formati dalle aste n° 2-6, 7-3, 4-8, 9-5 il tipo di
profilato è un angolare 40 x 5:
A = 3.79 cm2
Pp = 0,0297 KN / m
n m
e = 5 mm ( spessore dell’ anima e delle ali )
m n
DIAGONALI COMPRESSI
I diagonali compressi sono formati dalle aste n°7-2, 3-8, 4-9, 5-10, il profilato è un angolare 60 x 6
con i seguenti parametri:
n m
A = 6.91 cm2
Pp = 0,0542 KN / m
e = 6 mm ( spessore dell’ anima e delle ali )
m n
8
Profilati
MONTANTE DI FACCIATA
COLONNE DI SOSTEGNO
9
Profilati
6 7 8 9 10
1 2 3 4 5
Questa tabella ci mostra i tipi di aste con i rispettivi pesi e le lunghezze dei profilati presi in esame.
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Analisi dei carichi
INTRODUZIONE
Le azioni da considerare per analizzare le forze gravanti sulla struttura comprendono nel nostro
caso : carichi permanenti e carichi variabili.
Con carichi permanenti si intendono, il peso proprio della struttura e il peso del manto della
copertura.
Il carico variabile che prenderemo in considerazione in questo elaborato è da ritrovarsi
esclusivamente nel peso della neve, in quanto non sono state considerate le azioni davute dal
vento e dal sisma che saranno considerate e approfondite per il corso di Tecnica delle Costruzioni.
Carichi variabili
Copertura 0,22 kN/m2
Neve 0,98 kN/m2
11
Analisi dei carichi
In questa figura possiamo vedere la numerazione dei nodi (da Sap) utilizzata per identificare i
gruppi di carico:
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Analisi dei carichi
Per simmetria sono stati assegnati rispettivamente gli stessi carichi ai nodi di competenza.
13
Modellazione strutturale
Dalla figura 7 possiamo vedere la struttura importata in Sap con i vincoli assegnati. Il passo
successivo è quello di definire le caratteristiche meccaniche del materiale (nel nostro caso
acciaio), dopodichè si procede all’assegnazione delle sezioni e in un secondo tempo alla
definizione dei gruppi di carico.
14
Modellazione strutturale
Dalle figure 8-9 si può notare come sono state assegnate le sezioni a gruppi di elementi uguali.
15
Modellazione strutturale
In questo particolare possiamo vedere i valori di carico dovuti dal peso della neve, che sono stati
assegnati ad ogni nodo, precedentemente calcolati e presenti nella sezione relativa all’ analisi dei
carichi.
Nell’ immagine successiva mostriamo invece l’assegnazione dei carichi puntuali dati dal peso della
copertura.
16
Modellazione strutturale
Per quanto riguarda il peso proprio del capannone, non dobbiamo assegnare nessun gruppo di
carico, perché il programma di modellazione strutturale, calcola automaticamente il peso di ogni
elemento della struttura, avendo assegnato a ciascuna sezione il relativo materiale.
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Modellazione strutturale
Questo diagramma è relativo alla combinazione dei carichi dovuti dal peso della copertura, dal
peso proprio della struttura, e dal carico della neve.
Si può notare come lo sforzo normale massimo si ha sui pilastri laterali e sulla capriata.
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Modellazione strutturale
Questo diagramma è relativo alla combinazione dei carichi dovuti dal peso della copertura, dal
peso proprio della struttura, e dal carico della neve.
Figura 13 : vista sul lato Y-Z del diagramma dello sforzo normale con relativi valori di alcuni elementi della struttura
19
Modellazione strutturale
Questo diagramma è relativo alla combinazione dei carichi dovuti dal peso della copertura, dal
peso proprio della struttura, e dal carico della neve.
20
Modellazione strutturale
21
Modellazione strutturale
Questo diagramma è relativo alla combinazione dei carichi dovuti dal peso della copertura, dal
peso proprio della struttura, e dal carico della neve.
22
Modellazione strutturale
Un’ altra funzione del programma di calcolo strutturale Sap 2000, è quella di permettere di
visualizzare la deformata delle strutture sotto l’azione dei carichi agenti. La figura che segue ci
mostra infatti, come si deforma il nostro capannone sotto l’azione dei carichi combinati ( peso
proprio, copertura, neve ). Possiamo concludere che le deformazioni sono ammissibili per i carichi
applicati e per la geometria della struttura.
Figura 17 : Vista dal lato Y-Z della deformata sotto l’ azione dei carichi combinati
23
Modellazione strutturale
24
Modellazione strutturale
25
Analisi statica
Al fine di verificare la bontà dei risultati ottenuti con Sap abbiamo proceduto a calcolare
manualmente le caratteristiche di sollecitazione di una capriata della struttura.
Qui di seguito riportiamo i procedimenti necessari a tale calcolo e successivamente una tabella di
confronto tra i valori ottenuti con Sap e con il metodo analitico.
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Analisi statica
Le sollecitazioni nelle aste della capriata vengono determinate come se nei nodi della travatura
fossero presenti delle cerniere, cosicché le aste risultano soggette unicamente a sforzo normale.
Per la determinazione numerica degli sforzi normali nelle aste, si procede manualmente con il
metodo delle sezioni di Ritter; per quanto riguarda i segni, verranno considerati positivi gli sforzi di
trazione, negativi, quelli di compressione.
Il peso che abbiamo considerato è quello costituito dal carico della neve e dal peso della
copertura. Qui di seguito riportiamo una tabella riassuntiva contenente i carichi considerati :
Carico Peso
Neve 0,980 KN/m2
Copertura 0,220 KN/m2
Totale 1,2 KN/m2
Per individuare i carichi da assegnare ai nodi della capriata, abbiamo proceduto così :
è stato moltiplicato il peso totale a mq per l’area di competenza che per il nodo 2 risulta essere :
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Analisi statica
H1 = 0
V1 + V2 = 8 p
V1· 20 m - p1· 20 m - p · 70 m = 0
Da cui risulta:
V1= V2 = 60 KN
Con :
= arctg 1,25 / 1,50 40°
dalla geometria della capriata, possiamo desumere i seguenti dati :
= 38 °
= 36 °
= 34 °
Adesso procediamo al calcolo della capriata “scomponendola” in più sezioni, calcolando per
ognuna di queste lo sforzo normale agente sulle aste.
p p
p p
p1
19 11
17 15
4
1.69 m 1.80 m 1.94 m 2.00 m
1.56 m
1.50 m
1.63 m 1.75 m 1.87 m
3
13 14 16 18 10
28
Analisi statica
Sezione 1:
p1
Equilibrio verticale
-V1 + p1 +N134 · cos = 0
N134 = 68,53 KN N 174
1
Sezione 2:
29
Analisi statica
Sezione 3 :
p1 p
Equilibrio verticale
-V1 + p1 + p + N1417 · cos = 0
N1417 = 47,59 KN 17 N1517
4
Momento rispetto al nodo 14
V1· 3,75 m – p1· 3,75 m – p· 1,25 m + N1517 · 1,69 m = 0 N1417
N1517 = -105,40 KN
3
13 N1413
V1
Sezione 4:
p1 p
Equilibrio verticale
V1 – p1 – p + N1514 · cos = 0
17 N 1517
N1514 = -47,59 KN
4
Momento rispetto al nodo 15 N 1514
-V1· 5 m + p1· 5m + p· 2,5 m +
N1614· 1,75 m = 0 3
N1614 = 128,57 KN
13 14 N 1614
V1
30
Analisi statica
Sezione 5 :
p1 p p
17 15 N 1915
4
N 1615
3
13 14 N 1614
v1
Sezione 6:
p1 p p
17 15 N 1915
4
N 1916
3
13 14 16 N 1816
V1
31
Analisi statica
Sezione 7:
p1 p p p
17 15 19 N 1119
4
N 1819
3
13 14 16 N 1816
V1
Sezione 8 :
p1 p p p
17 15 19 N810
4
N1118
3
13 14 16 18 N1018
V1
32
Analisi statica
Tramite il programma di calcolo utilizzato per questo elaborato, abbiamo calcolato gli sforzi
normali sulle aste della capriata in esame.
Per ragioni di semplicità, abbiamo considerato applicati sia il carico della neve che quello della
copertura, che rispettivamente valgono 0,98 KN/m2 e 0,22 KN/m2 .
Qui di seguito riportiamo due diversi schemi statici, realizzati al fine di confrontare i relativi valori
ottenuti, con quelli effettivi del capannone 3D. Infatti i risultati della struttura complessiva dovranno
essere compresi tra i valori dei due casi limite che andremo di seguito ad analizzare.
Per ragioni pratiche ci limitiamo a riportare i confronti relativi a due soli elementi della capriata,
ossia:
diagonale compresso 11-18 e corrente inferiore 18-10.
Caso 1
In questo primo modello la capriata risulta essere incernierata ad un’ estremità e vincolata dall’
altra parte con un carrello. I risultati di questa analisi serviranno anche per un confronto dei dati
ottenuti con il metodo analitico.
33
Analisi statica
Figura 25 : Grafico dello sforzo normale con i valori relativi alle tre aste considerate
34
Analisi statica
Nodo11
possiamo concludere che le deformazioni sono ammissibili per i carichi applicati e per la
geometria della struttura.
35
Analisi statica
Caso 2
I carichi applicati sulla struttura sono sia il carico della neve che quello della copertura, che
rispettivamente valgono 0,98 KN/m2 e 0,22 KN/m2 .
36
Analisi statica
Figura 28 : Diagramma dello sforzo normale con i valori relativi alle aste considerate
37
Analisi statica
Nodo 11
Questa figura ci mostra come si deforma la struttura sotto l’azione del carico della neve e della
copertura :
anche in questo caso le deformazioni risultano essere ammissibili per i carichi applicati e per la
geometria della struttura.
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Analisi statica
Riportiamo qui di seguito i risultati dello sforzo normale, espressi in KN, ottenuti con Sap e messi a
confronto con i calcoli analitici.
Sezione 1
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
17-4 -41,93 - 42,06 0,0013
13-4 64,04 68,53 0,0449
13-3 0,85 0 0,0085
Sezione 2
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
14-13 80,52 80,52 0
17-13 -63,21 -68,53 0,0532
Sezione 3
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
15-17 -105,50 -105,40 0,001
14-17 40,72 47,59 0,0687
Sezione 4
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
16-14 128,40 128,57 0,0017
15-14 -39,60 -47,59 0,0799
39
Analisi statica
Sezione 5
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
19-15 -139,63 -140,62 0,0099
16-15 18,99 27,81 0,0882
Sezione 6
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
18-16 149,79 150,4 0,0061
19-16 -18,63 -27,81 0,0918
Sezione 7
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
11-19 -150,03 -149,81 0,0022
18-19 -0,09 9,05 0,0896
Sezione 8
Asta Sap(caso 1) Analitico Scarto %
10-18 149,88 150 0,0012
11-18 0,07 -9,05 0,0898
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Analisi statica
Riportiamo di seguito i dati ottenuti dal calcolo della capriata doppiamente incernierata relativi ad
ogni singola sezione della struttura oggetto del nostro studio :
Sezione 1 Sezione 2
Asta Sap(caso 2) Asta Sap(caso 2)
17-4 -41,98 14-13 -28
13-4 63,86 17-13 -63,24
13-3 -107,59
Sezione 3 Sezione 4
Asta Sap(caso 2) Asta Sap(caso 2)
15-17 -105,58 16-14 19,88
14-17 40,71 15-14 -39,58
Sezione 5 Sezione 6
Asta Sap(caso 2) Asta Sap(caso 2)
19-15 -139,69 18-16 41,26
16-15 18,96 19-16 -18,62
Sezione 7 Sezione 8
Asta Sap(caso 2) Asta Sap(caso 2)
11-19 -150,08 10-18 41,33
18-19 0,07 11-18 -0,07
Quest’ ultima tabella mostra i risultati ottenuti con i vari metodi utilizzati, relativi alle due aste
considerate. È necessario infatti che i valori dello sforzo normale sulle aste di una generica
capriata nel modello 3D, siano compresi nel range di valori ottenuti con i metodi sopra studiati .
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Sap 2000
Allegato :
IMPORTAZIONE SU SAP
Aprire sap, dalla slide file cliccare su import, scegliere autocad .dxf file, selezionare il file da
importare. A questo punto apparirà la finestra import information dove si dovrà selezionare :
global up direction: Z
units : unità di misura da scegliere in
base a quelle assegnate in precedenza
sul disegno di Autocad
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Sap 2000
Apparirà in seguito un’ altra finestra DXF IMPORT dove dalla tendina frames andremo a
selezionare il layer dell’oggetto.
ASSEGNARE I VINCOLI
Occorre selezionare tutti i nodi di fondazione, che avranno lo stesso vincolo, tramite
la freccia posta in alto a sinistra (set select mode) . Dal menù
assign scegliere joint e poi restraints, così facendo apparirà la
finestra di dialogo joint restraints, per semplicità il sap 2000
permette di scegliere i vincoli tramite i fast restraints, che
corrispondono rispettivamente ad incastro, cerniera,
appoggio e punto libero. Impostando così
automaticamente i vincoli del riquadro superiore.
43
Sap 2000
44
Sap 2000
Assegnate tutte le sezioni sarà già possibile visualizzare la deformata della struttura data dal peso
proprio, per fare questa operazione dobbiamo seguire i seguenti passi:
cliccare su analyze, da questa tendina scegliere set analysis options e apparira la seguente
finestra :
In questa finestra è stato selezionato space frame che spunta automaticamente tutti i Available
DOFs (degree of freedom) in modo da proibire tutte le rotazioni e le traslazioni intorno agli assi
principali. Una volta ciccato su ok la finestra si chiude.
Successivamente è necessario :
selezionare set analysis cases to run dal menù analyze
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Sap 2000
selezionare il case name relativo al carico da analizzare, spegnere i carichi non interessati
dall’analisi e quindi cliccare su run/ do not run case.
Scegliendo run now si avvierà il processo di soluzione e appariranno tutte le informazioni relative
alle vari fasi del processo. La seguente finestra risulterà molto utile al fine di verificare eventuali
errori.
Al termine del processo di soluzione apparirà il messaggio analysis complete, cliccando su ok verrà
visualizzata immediatamente la deformata della struttura oggetto di studio.
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Sap 2000
Che permette di aggiungere, modificare o cancellare un carico, da load name si può immettere il
nome, da type si può scegliere il tipo di carico, se dovuto alla neve, accidentale, permanente,
ecc…
Assegnare i carichi concentrati
Per poter assegnare i carichi alla struttura è necessario:
selezionare tutti i punti che saranno soggetti alla stessa intensità di carico
da assign cliccare su joint load scegliere forces quindi apparirà la seguente finestra:
Da qui è possibile scegliere il nome del carico da assegnare e nel nostro caso, dato che avevamo
carichi verticali abbiamo inserito il valore delle forze in force global z , il verso di queste forze viene
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Sap 2000
espresso tramite il segno – o + a seconda che la forza sia coerente o meno con il verso di z nel
sistema di riferimento assegnato.
A questo punto con il programma è anche possibile definire dei gruppi di carico, dalla tendina
define scegliere analisys cases ed apparirà la seguente finestra di dialogo :
Da qui è possibile tramite la funzione add new case combinare più carichi insieme. La finestra che
apparirà successivamente è la seguente :
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Sap 2000
Dalla sezione analysis case name è possibile cambiare il nome del gruppo di carico, mentre dalla
sezione loads applied è possibile selezionare i carichi e ‘sommarli’ con la funzione add. Abbiamo
ottenuto così una combinazione di carichi che ci servirà per visualizzare i diagrammi relativi agli
sforzi.
CREARE I DIAGRAMMI
Prima di poter passare a visualizzare i diagrammi è necessario avviare la fase di run già descritta in
precedenza, successivamente, dal menù display scegliendo show element forces/ stresses e poi
frames, comparirà questa finestra di dialogo :
A questo punto si può visualizzare la deformata della struttura soggetta ai carichi combinati
seguendo le stesse operazioni già descritte in precedenza.
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