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Goog e P a - ~' oz

fllCO/H!rlina
pagincdclquadcrnodicscrcizidiAnalisidimiopadrc
matricolaalPolitcrnicodiMilanoncll943

ISBN 978-88·74M8482·7

P•imaedi:ion.r.Gcnna io2012
Rislompa: Scm:mb~ 20 12. Scncmbrc 2013

Respon$obòlr1HV<iu:i<ml':AlcssandroParro!i
Redo: ione: GabOclla Gatti. G iancada Panij:.>li, C~rlou a Lrnzi
Slmnp" e co1ife=ione: L.E.G.O spa. Stabilimcn10 di Luis (TN) Ai miei studenti

FOIO<:<)piep..-11 90~ .... _.PQMOnO ..~ ettet1u&.. rwoi- cl<ll lS'l\. diciascun ,.(llurn$I
falO<:do diperiodicodielr<>-- al•SIAE<je1compenso~dal"art.!;8,c:onrna'deMa'-we

~~~\~,!!~.=.c:!.=.i~r::::.:~~· SNS e CNA. CONFAllTIGIANATO,

Lerip<Oduzi<ri..iu90dille<enleda<l\ltlo_..,......potramo • w -. -un........,,di~non
~eal15111. delp<asente...,.,,_ , tolo•MQlModi~autoriullOOnelilasciatada A!DRO, 'lill
-Erbe,n.2, 20121M;ln>, Te!elax02.eG.9Mll!, e-.,..;f: aodtoQd.•

Eil~~éA~I
40131 Bol<>111.1-ViaU . Tcrncini30-Tc l.051 -63 .40. 113·fax05l·63.4l.B6
.,.,..,..,tdlrrl ct-ti.c 11 la pio.l1
Prefazione
Questo testo raccoglie eserc izi adatt i a corsi di Analisi Matematica 2 per la laurea
in Ingegneria o affini. Si 1ratta perlopiù di esercizi che ho utilizzato per i tem i
d'esame di questi corsi negli ultimi dieci anni al Poli tecn ico di Milano.
L'impostazioneseguita t que lla dell ibrod itesto:
Bnama n1l-Paga ni-Salsa: Ana lisi Mate ma tica 2. Za nichelli, 2009, ne l
seguito indicatocon [B PS2J.Si fanlriferimentota lvollaanchealtesto
Bramaoti· Pagani·Salsa: Anall' I Malt matica I. Za nichelli, 2008, indicato
con !BPSI], come pure a ll'eserciziario
Bra ma nli: Ese rtil a:r.ioni di A111.li! i Ma te matica I. P rogetlo Leo na rdo,
2011 ,lndicaioconjBI ].
Come in [B I], gli esercizi sono raggruppati per argomenti, secondo capitoli che
seguonola stessasca nsionedel librod itesto;ogn i capitoloèsuddi visoinparagrafi
(numerati) e sezioni (contrassegnate da lettere). Le soluzioni degli esercizi sono
riportatea!lafinedi ciasc unparagrafo.
Degli esercizi contrassegnat i con* è fornito lo svolgimento completo; di tutti
gli ahri sonofomi telesoluzion i (espessoanchcqualcosadipiù),inmodochelo
studentepossasemprecontrollarelacorrenezzade lpropriooperato.
Rispetto al mio precedente "Esercizi di calcolo infinitesimal e e algebra
lineare" (Proge ttoLeonardo,2005),questo testosidifTerenzia,o hrecheperil
maggior numero di eserc izi, perii taglio, che vuoleesseresimileaquellodi un
percorso di esercitazioni in aula. Ogni argomento importante è introdottoeon un
gruppodiesempisvoltidetlagliatamenteecommentatieonosservazionididattiche,
ehe precedono gli esercizi proposti. A vohe queste pani introdutti ve asswnono
l'aspetto di vere e proprie (brevi) lezioni su un argomento, come nel caso dei
riehiamisull'usodell'esponenzialecomplessoo dell a rappresentazione di insiemi
del piano definiti da sis1emidi eq uv.ioni odiscq uazioni, argomentieheperloro
naturasiprestanoadesseresviluppatinelleesercitazioni.
Tutto ciò dovrebbe servire di guida e orientamento per lo studen te, in
partieolareperehi,esonosempretanti,nonhaseguitolelezionieleesercitazioni,
o non le ha seguite studiando eostantemen!e, e si trova cosi ad affrontare la
preparazione dell'esame un po' da autodidatta. Certamente lo studio del libro di
testo dev'essere il punto di partenza della preparazione dell'esame, anche della
provascriua. Perciò inquesto eserciziariosipresupponeche, nel momento in cui
lostudenteaffrontaun eenocapitolo,abbiagiàstudi atoilcapitoloeorrispondente
sul libro di testo. com pres i gli esempi svo lti, ed abbia già provato a svolgere
almeno parte degli esercizi lì riportati. Ilpercorsodiesereitazioniquiprcsen1ato
dovrebbe essere un utile supporto e consol idamento per chi ha seguito bene il
C01>0caiutare 1uttiglialtriarecuperareciòchcsisonopcrsinonfrcquentarKlo
anivamente.
Sommario
Un discorso a pane meritano gl i esempi cd esercizi raccolti in paragrafi di
"applicnioni fi siche", presenti in vari capitoli. Rispetto al corso di Anal isi I, il Tts t di 1u1ovalu1azione sui pre re<i uisili pe r il corso d i a nalisi m alematka 2 . I
programma di Analisi 2 è molto più ricco di argoment i aventi un importante Soluiioniesercizisuiprt!requisiti.... . ........... 4
significatofisicoequesto,soprattutoseilcorsoèrivol!oastudentidiingegnerla,è
un elemento che io ritengo qualificante per il corso stesso. CrNochcsvil uppare Ca p. l . Equ1:tionidifferenzia li ............................................................................. ?
esercizi ed esempi di questo tipo sia importante per lo studente, per diverse l.l. Equazionidelprim'ordine ...................................................................... 7
ragioni: acquisire la comprensione del significato fisico dei concetti matematici, I.I.A. Equazioni lineari oavariabilise parabili ........................ 7
CSSC!'t' più motivati nello studio della matematica, ma sopraltutto coglicrt! il nesso l.l.B. Applicazioni.... .. ... 24
tra matematica e fisica, vedere all'opera la potcni.adclla dedw:ionc matematica Soluzioni §\.!... ..................................................................... 3 1
linaliu.ataalladescrizione,spiegazioneeprevisionedeifenomenifisici. 1.2. Equazionilinearidelseeond'ordine .S9
Perciòho inserito inquesto testoconunacertaampieu.aese mpiedesercizid i 1.2.A. Richiamisull'esponenzialecomplcsso.... ..S9
questotipo,sviluppatiindettaglio,bensapendochesoloinpartequestisaranno l.2.B. Equazioniomogenccacoefficicnticostami ........................... 63
funzionaliallapreparazionedclt'esamedianalisi2,manonvolendorinunciaread l.2.C. Equazioninonomogence.Mctododisomiglianza .................. 67
offr ire allo studentela possibili tàdiallargarel'orizzonteinq uestosenso. l.2. D. EquazionidiEulero.... ............................. ................... 83
l.2.E. Applicazioni fisiche ......................................... ....................... 88
Ringraziocolleghi cs1udenticheconi lorocommentisulleprccedenti ediziooi Soluzioni§l. 2. . .... ...................................................... 106
mi hanno aiutato a migliorare il materiale confluito in queslo testo. Sono sempre
graditicornmentiosegnalazionidierrori,all'indirizzo Cap. 2. Calcolo inlinitu im alc pe r le cun·e..................................................... IJ J
2.1. Caleolodiffere nzialcvettorlale.Curvecontinuc,regolari .................. 133
ma rco.bramanti@polimi.it Soluzioni§2.1... . ............................................... 143
2.2. L.unghezza diunarcod i curvac intcgralidilineadiprimaspeeic ..... 153
Scgnaloinfinecheallapaginawcb: Soluzioni§2.2 ................................................................................... 170
2.3. Applicazioni fisiche.... ....... 192
htm·l/www! mate.ooljmj it/-bramantj/tcstjksçrcj!azjonj.h!rn
Ca p.3.Calcolo dirrerenzialepe rfun :r..io nlrea li dlpi ùva ri a bl li .. . ............ 201
potràesscrel't'sodisponibileulteriorematcrialeriguardantequestolibro 3.l. Graficieinsiemiditivello.... ...................... 201
Soluzioni §3.1... . ................................................ 204
M. B. 3.2 Limiticcontinuitiperfunzionidipiùvariabili ............................ ... 211
Soluzioni§J.2.... . ...................................................... 223
Milano,gennaio2012 3.3. Topo logiaeproprietàdelle funzionicontinue .......................... 229
3.3.A. lnsicmidelpianodelinitidaequazioniodisequazioni ............ 229
3.3.B. Topologia ................................................................................ 235
Soluziooi§3.3.. .......................................................................... 24J
3.4. Derivatcparzialiedifferenziabili1à ................................... ........... 264
3.4.A.Calcolodiderivatepar.tiali, pìano 1ange ntc ............................. 264
3.4.13.Derivabitità,differen:tiabilità,derivatedire:zional i.... .......269
3.4.C. Derivuione di funzioni composte ............................................. 28S

1.s. ~~~~~~;is~~~~~~·i·~~-.'.'.:·:······.·.·.·.:::·~··... ·.·.·.::·~'.~i:~~A~t;~~~·.'.'.: ~;~;.~-~~'.·i~!

.~ . -•o
6.1.B.Campitonservativiepotenziali ............................................. 514
6.1.C.Esercb:i varisulavoro diuneampo,
campiconservativiepotenzial i ......................................... 518
Sol uzioni §6.l .................................................................. ..................... S22
6.2. An:aeintegralidisuperficie. ... . ............................... 539
6.2.A. Applicazionigeometrico.fisiche
dcgliintegra!idi superlìcie .................................................... 541
6.2.B. Eserc izi vari ....!./. ...................................................................... 544
Soluzioni§6.2 ........................................................................ ............. S47
6.3. Flusso diuncampovettorialeattraversounasuperficie .................. .. 555
Ca p. 4.Calco lodirfere nziale pt r fun:donidipiù variabili Soluzioni§6.3.... .. ................................................... 564
ava lori ve ltoriali.... ........ 391 6.4 TeoremidiGauss,Green,Stokes... .. ................. 570
Superficire8olariparametrizzate .................................................. 392 6.4.A. Calcolodifferenzialeconglioperatoridivergenza ero!Ore .. 570
4.l.A. Superficiinformaparametrica.... . ........... 392 6.4.B. Fonnuled iGauss-Green nel piano ............. ......... ..... 577
4.l.B. Superfici in forma cartesiana.... .. .... 394 6.4.C. Teon:midelladi vergenzaedelrotore ....................... 578
4.l.C. Superlì ci di rotazione.... . ........................................ .395 6.4. D. Applicazionifisichedeiteoremi diGausse Stokes .............. 584
Soluzioni§4.l... .. .............. 399 6.4.E. Applicazioni matematiche de l 1eorema di Gauss................. .596
4.2 Trnsformazionirego laridicoordi nate .......................................... 40S 6.4. F. DimostraiionedelteoremadiStokes in lR 3 ewnseguen:te . . 599
4.2.A. Trnsfonnazionidi coordi nate edioperntoridiffcrenzìa li ..... 405 Soluzioni §6.4 ........................... ......... .................................. 608
4.2.B. Applicazionialleequazioniaderivatepar.:iali ................. ..408
Soluzioni §4.2..... .. ............... 414 Cap.7.~ rie di po ltnuett rie diFourie r ... ................................................... 629
7.l. Seried ifu nzioni econvergenzatotale ........ ....... ............................629
Ca p.5.Calcolo integra le pe rfun zionidi piùva ria bili.................................. .425 Soluzioni §7.l .............................................................................. 633
S.l. lntegralidoppi ...................................................................................425 7.2. Seriedipoten:te ........................................................................... 635
5.1.A. Rappnlsentazioncanaliticadiinsic midelpiano .................. 425 Soluzioni§J.2 ...................................................................................... 637
5.1.B. Te<:nichedibaseccalcolodiintegra lidoppi 7.3. Scrietri gonometriche eseriediFourier ........................................ 640
come integrali iterati.. . .. ........................................ 431 7.3.A. Polinomitrigonomctrici ...................................................... 640
5. 1.C. Calcolo di integrali doppi con cambi di variabili .................. 436 7.3. B. Periodizzazionc, regolaritàdifunzioniperiodizzate ............. 642
5.l.O. Applicazionigeometrico..fisichcdegliintegralidoppi 7.3.C. Serie di Fouricr:convergenzapuntuale
edcsercizì vari .......................................................... 440 crapiditàdiconvergenzaazerodcicoefficicnti ............... 644
Solw:ioni §5.l ..................................................................................... .451 7.3. D. FonnaesponcnzialccomplessadellcseriediFourier ......... 653
5.2 lntegra litripl i. ................................................................................. 470 7.3. E. Serictrigonometriche .........................................................654
5.2.A. Rappresen tazioneanalitica di insiemidell ospazio ............. 470 7.3.F. Applicazionifisichedellcserie di Fouricr ........................656
S.2.B. Tecnichedibaseperintegralitripli. Soluzioni§7.J...... . ............... 664
[ntegnu;ione "perfili"o"perstrati". Cambidivariabilc ...... 475
5.2.B. App licazion i geometrico..fisichedegliimegrali tripli ...... 481
Soluzion i §5.2...... .. ...................................... 488

Ca p.6.Can1p ive11oria li .................................................................................... 507


6.1 Lavoro diuncampo vettori alc,ca mpi conservativi epotenziali ...... 507
6.1.A. Lavorodiuncampovettoriale ............................................ 508
VI

Test di Autovalutazione
Avn rtenza importa ntes ulle notazi uni
sui prerequisiti per il Corso di Analisi Matematica 2
Perche questo tesi? f "prereq11isili per Analisi 2" non do1·rehbuo coi1icidere
lnquestoeserciziariousiamo sistematicamenteperive11orilaseri11ura semplicemente con il corso di Analisi I? Di/alli è cosi. Ma purtroppo succede non
l!(sottoli neato)inve«della scri nurav(grasseuo)cheèusatanellibroditesto
di rado che uno studeme affromi il corso di Analisi 1 a•·endo s11pera10 l'esame di
[BPS2](einmohialtritesti) Analisi I mo/10 ttn•po addietro, o m'l:11dolo superalo in modo no11 proprio
La maiuscola sottolineata, come in E, indica un campo vettoriale o una funzione brilfm1/e,ono11avendo/oancoras1<peroto ...
vettorialedipiùvariabili; lamatriceJacobìanadiunafunzione i diquestotipoè PuO essere utile allora puntualizwre esplicifameme, a q11es10 puma, quali
indicataleonQ.I.
Jono i contenuli di Analifi J o di matematica elementare che wranno
maggionnente coinvolti 2 nello studio di Analisi}_
li motivo dell'uso del sonolineato in\"eee del grassetto è: si \"uole usare una Lo s1uden1e che incontrasse difficol1à nello s volgi memo degli esercizi proposi i
serinura che lo studente possa effct1immen1e imitare qum1do scri1-e Ha manoH, cosl in questo test è i11vi1a10 a rivedere a fondo gli argomenti corrispomkmi, in modo
chelostudiodiquestoeserciziarioaiuti adapprenderedellebuoneabitudini do ojfronlare il corso munito degli strumenti ma/ematici di base adeguati.
notazionali. Non si sottovaluti l'importanza di questo aspetto. Ritengo che nello
studio del corso di Analisi Matematica 2 l'utiliZ?.O sistematico, da parte dello A. Calcolo di deri vate (senoirà nel calcolo di derfrate parziali).
s!udente, dinotazionipreciseecoerenti,inparticolareperquelcheriguardala
distinzione tra scalari e venori, sia assolu1ame111efandamen1ale per acquistare I. Calcolartladerivatadelleseguentifunzio11i·
consapevolezzacriticadeiconcenicoinvolti
/ (x) =e-'z

/ {z) =:o xi~a 2 (acostante)


B. Calcolo di Integra li ind efinili (senoira11nonellarisolu:io11ediequa:io11i
differenziali ordinarie del prim'ordine. oltre che nel calcofo di integrali definiti)

f 11(1d!11)

1 C-0n çiò naiuralmeme non si vuole afferman: elle tulle quanro mm complll'e in qucs10
1Quandovogliamoindic""'l.ama1rie(:Jacobianadiunafunrionearninooèsuuodato 1cst siaimuilc!
un~,laindichertm0conJ.
PrerequlsitiperAnalisi2 PrerequisrtiperAnalisi2

C. Calcolo di integrali ddiniti (serviranno 11el calcolo di: in/egra/i di li11eo, F. Mattmatiu tltmenlare
lavoro tli un campo wmoriale, integrali doppi e lripli, i111egrali di superficie). 8. Risoluzione di 1islt mi di equa:doni a lgebric he (no n lineari) (sen·iril
nello ricerco dei punti crilici di unafimzione di d11e variabili).
1~ (R •sin3'f' + .Wcos\osln3'f') d'f' Determinare tmte le soluzioni del seguente sistema. Quanti punti d<:J piano
rappresentano tali so luzioni?
u(z '+ 2z -3)=0
{ 'f+zl- Jz+ 2y =O

D. Gn. lid di fonzioni (servonc, ad esempio, a rappresentare le solu:ioni di (ossia: non basta ~vedere a occhio" qualche soluzione: occorre procedere
equa:ionidifferen:iofi). sìstematicamenteinmododaesserecertidi averletrovate1u11e)

6. Tracciare un graficoqualitativamentecorrct1odelle se guentifunzioni: 9. Calcolo con n ponenziali e logarilmi (sen·irà,


equa:ionidifferenzialial'llriabili separobifi)
°''
esempio, nel risolvere
/(x )-e-t. sin x
a. Ricavare y infunzione di z nellascguentcequazione:

/ (x)= 3~•~21 log(-1'_ ) - X+ J .


y+ I
E. Calcolo coi numeri compleui (sen•irà nella risoluzione di equazioni b. Risolvererispetto ad x l'equazione:
differenziali del second'ordine).
eh - 2o:1 e" - l = 0 {cono:1parame1rorealefissato)

Riscri\'e~ in forma algebrica (a.+ ib, con a. , b E R) il numero complesso:

z= 2(2i- I )1 -{2i- l ) - J
b. Riscri\'ere in forma algebrica il numero complesso
: - e-l+2i

(dovez ~il nu mcrocako latoalpuntoo).


PrerequisitiperAnalisi2 PrerequisitiperAnalisi2

Soluzioni esercizi sui prerequisiti

!'{") "' o(r ~~1 :,~;C=) - ~~~,+-o~;J.

/(:r)=~.~21

~
~
I I I
'""2c2;-1>'-c2;-1J-1 .. 2 ( - r.-4•J-2; - ~""
Prerequ isiti perAnalisi2

Cap. 1. Equazioni differenziali

1.1. Equazioni del prim'ord ine


= ~{-l+i)(cos2+is in2) • Riforimento: libro di testo[BPS2],cap. l,§1,2

= ~(-cos2-sin2)+ ~(ros2-sin2). 1.1.A. Equazioni lineari o a varlab/11 separabili

Jy(:r1 +2:r-3) "' 0 Esempi svolti


l !+:r 1
-3:r+2y =0
Ese mpio I.I .
La l"eq uazioneimplica y • Oo:r z lox=-3.
a. Detenninare 1u11e lesoluzioni dcll'equazione differenzìale
>/ • (l-11)( 2 -y)z
b. Risolvcrei lproblemadiCauchy:
y' ~ (1-y)(2-y)•
:r • l o;.y=~; zc-J~y · -~· { y(O) = 3,

So luzioni (Spunti): precisandoilpi ùampi ointerva llosucuièdetinitalasoluzionedelproblema.

( --3+,-
3/i
, ,) ' (-3-3/i
- ,-,o) ' ( 1,6') ' (-J,-2') . a. Si tratla di un'equa.ione a •'llriabili Jeparabili, oss ia un'equazione
(0,0),
differenzial e delprim'ordinescritt.ane!lafonna:
y'(z) =a(x)b( y ).
Nel nostro caso è
a(x ) - x;b(y) • (l-y)(2 - y) .
Per prima cosa isoliamo le soluzioni costanti, che sì ouengono risolvendo
l'equazioneb(y)=O. Perciò:
e:iz-2<>ez- l =0 (con<1paramc110realellssalo)
y = l;y=2.
ez = <>±.,rar+l Cerc hiamo ora leal tre so luz ioni (noncosta n1i)dividendope rb (11)(chesi può
sololaso luzionecol~gno+è acccuab il e,pcreMposil iva;d unquc· ora supporre non iden1icame111e nullo) e passando agli integrali indcfini1i• :

I ]I passaggioè&Justifkatodal~guenleprocedimento gmerale(v. {BPS2], cap. I,


§2.2):
Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.1. EquazionldelprimoO«line

dove questa costante e non ~ la stessa dcl pas$11ggio precedente2 .


Quest'uguaglianza definisce lmplicilameme la funzione y (:r) soluzione
dell'cquazionedifferenzialc.Risolvelldorispeuo aysilta:
llprimointegra le èquellodiunafunzione razionalecondenominatoredi2Qgrado
riducibile ; scomponendo in fratti semplici abbiamo:
2 - y= (1-y)ce~

/ [_I_ __I_]'•"~2 +,
1 - y 2-y

2-y
Jog -
1-y
l=-+e
..2 y(::i:) = ce!-2 (I)
1 ceT-1
(atten:done a non dimenticare il valore assoluionell'argornentode l logaritmo) e clteassegna, al variare di e E~. 1'ìn1egra/ege11era/e dell'cquazionedifferenzia le.
quilldiconpassaggidiroulinesiotticne:

~=: mce( conc ER,

2 Di nuovo, 1bbiamo qui eseguilo i passaggi ncl modo un po' condensato in cu i


solitamentesipresenlanO.Esplicitiamoipassii ntennedi:

v'(:r)=o(:r)b{r(:r)) loal ~ =:l=~+c


b~~~)) =o(z)

Jbr~:~) J dz - o(z)d:r
con ci =e'.pcrçiò c1 >0. 0raiogliendoilmoduloabbiamo

edeseguendonelprimo integralelasos1ituzione 11(z)=u


~=:=±c1ef=c,c'i
con e,= ±c1, perdò ci reale di segooqualsiasi, ma diversa da uro. Infine, notiamo che se
sosti1uiSllimo03 =0(chcpcrquantomservatoèunva?oreproibilo)onerrernmo 11= 2,che
comunql1C l una1o/u:iom~ll'equazione(soluzionecos1ante.11ovataalprimopassaggio)
lnfine,lavariabilct1nelprimoinccgralepuòessercchiamata v,per riCQrdan:ichc,un.avolta Pen:iònon t sbagliato permettere ac, di assumere anche il valore zero, e concludiamo
calcolato l'integrale indefinito,talevuiabile amlliappuntointetpretatacomelafunzione semplicemente scrivendo
v(z}, da espi(:iiarsi in funzione di z.
Al solito, qu i supponiamo che lo srudence abbia già studialo e compreso la teoria
riponatasul libro di testo, pen:iòat>biamo applicawdirenamentc laconc1W1ionediquu10
~=:=cef coo cER.
ragionamcnto,chehavaloregenerale: Nello svolgimento ~ll"esen:izio abbiamo saltato i pMsaggi intermedi pen:bt si trana di

y'(,,;) - a(z )b(v) J '"' J


* ~ a(z)d.,
pas.saggìdirou1inechcsi~sentanofindaipiùsempliciesempidicquazioneavariabili
separabili(v.ades. I BP_S21,cap.l,Es. l.l ).E'btne ~unquecl\elostudcnterineuasu
queJtipM1SaggJ !nU:rmctl1peressemcbcnconsapevole. a
Cap. 1. Equazionl differem:ia li Par.1.1. Equazioni del primo ordine

Ricordiamo che oltre alle soluzioni contenute in questa fonnula esistono le due Questoèpert.antol'inlerva//om(J.Jsima/esucuièdefinitalasoluzionedelproblema
soluzionicostanti 1rovaleall'iniziodelprocedimen1ol,y = ley = 2. diCauchy.
Il mOl:ivo per cui si chiede che la solu:i:ione di un problema di Cauchysia
Il. Sì çhiede ora di risolvere un problema di Cauchy relativo a questa stessa definitasuunintervallo sicapiscebenepensandoal significatofisico: lavariabile
equazionediffercnziale,ossiaselezionare, tralesoluzionidell'equazione, quella xrapprescntailtempochescorre;lasoluzione y (x) rapprescnlal'evoluzionediun
che soddisfa la condizione iniziale y{O) = 3. Poiché il valore 3 è diverso dai due sistema fisico, detenn inata da una certa legge(equazionedifferenziale) e da una
valori(le2)çhecostituisconolesotuzionicostanti,ccrchercmoquesi.asoluzione certacondizioneiniziale.Se, partendodall'isi.anteiniziale e procedendoinavami
tra quelle assegnate dalla formula dell'integrale generale. Calcolando dalla (I) il oppure a ritroso nel tempo, troviamo che a un certo istante il sistema cessa d i
valore y(O) e imponendo che s ia uguale a 3 ricaveremo il va lore di e: esistere, nonhascnsoch iedersicosasuccedeol1re quell'istante. Dalpun1odivis1.a
matematico, ÌJl(lltrc,scaccenassimosoluzionidefinitesu intervalli disgiunti non
y(O) = : =~ = 3; perciò e= ~ ; potremmo più aspettarci l'11nici1à della soluzione, in quanto rami diversi dell a
funzione y(x) definiti su intervalli disgiunti non si raccordano in alcun modo,
Quindi lasoluzionedelproblemndiCa uchy è perciòlacond izioneinii:iale v(x 0 ) = 11o nondetenninaivaloridcllafunzionesugli
intervalli non contenenti l'istantein iziale xo.
y(x )= e~ - 4. (2)
SinOl i,infi ne,chel'interva llosueuila soluzionedelproblcmaèdefinitanon
sis.arebbepotutopre••ederescm plicemente osscrvandol'equazionediffercnziale:in
eT- 2
quest'esempio,
La soluzione è defi ni1a sul più ampia intervallo contenetite O in cui il
denominatore non si an nulla. Poiché V = ( l -v)( 2 - y )x
il secondo membro dell'equPzione soddisfa le ipotesi del teorema di esistenu e
unicità di soluzione del problema di Cauehyl per ogni x e ogni y . Tuttavia la
so luzioneèdefinii.a soloinun in!ervallolimii.atoo, comes i usadire, "in piccolo"
itpiùampioin tervallocontenentcOcherispettaquestecondizioniè: Qucstofenomenoètipiçodellecquazioni11onlineori. Perle equazioni lineari la
situazioneèinvecepiùprevedibile: scl'equazionesoddis faleopportuneipo!esi in
(- ,/2i082, J2iOg2) . uncertointervallo(chepotrebbeançheesseretuuo R.), la soluzione del problema
saràdefinitaintunoquell'intervallo(esistenza "ingrande")
Questoèdunqucl'intervallomassimalcsucui~definitalasoluzionc.

Ossr rvuion e 1.l. lnterv111lo di definizion e della soluzione di un proble ma di


Esempio l.2.
Ca uchy.Siprestiattenzionealseguentefatto: lajrm:io11ey(x) asscgnatada(2)in
effetti è definita per tutti gli x # ±.j210g2. Tuttavia sarebbe sbagliato dire che la
a. Scrivcrel'integra!egeneraledell'equazione
solu=ione del problema di Cauchy è definita per trii/i gli x # ± .j210g2. Il punto è y' = 2xy+ 3x 3.
che noi vogliamo che la soluzione di un problema di Cauçhy si~ defini1a su un
intervallo (e non un insieme qualsiasi). contenente il punto in cui è assegnata la b. Risolvcre il problemadiCauchy:
condizione iniziale (in questo caso, x=O). Ne l nostro caso: finsicme definito 3
i/ = 2xy. + 3x
dalle condizioni x #±./2iiii2 non è un interva llo, ma J'uniooedi 3 intervalli { y(O )= I
disgiunti. Tra questi, que llo che contiene il punto x =O è (- .j210g2, J2iOg2)

J Per la verità, come già osservato, v • 2 si oni~ne 1V1Che dal1a formula dell'integnile
generale, per ç ; Q; !'almi però non si ottiene per un va lore di e, va pcrdò riportala
esplicitamente. ~ v. I BPS2], cap. l,§ 2.2,Teomna1.I

.~ . -•o
Cap.1.Equazionidifferenziali Par.1.1. Equazioni del primo ordine

Sitrattadiun'equazione/ine11rede/prim'ordine,ossiadeltipo

y'+ a(z)y=/(x).
y(O)=c-~=l;c=~;
(Notiamo esplicitamente che, invece, quest'equazione non è anche a variabili perciòlasoluzioocdelproblemadiùucbyè:
separabili). Seguendo il metodo illustrato nel testo~, poniamo
a(.:i: ) • - 2x
Si osservi che y{r) è definita in tutto R, coerentemente al fatto che le funzioni
A(r) = Jo(r)dr = J-2zdr = -z 1
;
a(z),/(z) nell'equazione di panenza sooo funzioni continue su lutto R. Per le
equazioni lineari, infatti, vale un teorema di esistenza e uniciul in grw1de per il
problemadi Cauch.y1.Siconfronticonquantoaccadeperleequazioni(nonlineari}
(ricord ianm che la funzione A{:z:) viene scelta come ima primitiva di a{:z:), quindi
avariabiliscparabili(v.Osscrvnzionel.I)
non c'èbisognodiaggiungere lacostaotediintegrazione).Quindi

y(:i:) - e - A(z) (e+ J eA(>} /{:i:)d:i:)


Esem pio l .J. Per ciascuna delle seguenti equazioni differenziali del prim'ordine,
direseèlineare,scèavariabiliscparabili,scècntrambcleeose,onessunadelle
due(nonsichiededirisolvcrle):
(o) J/ + ys in:z: + cz =O (b) y' + sin(:z:g) =O
ossia (e) ~ - sinycos:i: =O (dJ ~V= 2ge-~'
Calcoliamolaprimitiva6: (a) Lineare (a(:z:) = sinx; / (:i:)= -e- z), non a variabili separabili.
(b) Nonlineare,nemmcnoavariabili separabili.
(c) Nonlineare,maavariabiliseparabili
v'=a(z)b(y)cona (z) =cott,b{v) =gsiny.

(d) Lineare(a(:r)= -2e-.r-~,/(r):O),edanc heavariabiliseparabili:

!I= a(:z: )b(v) cona (:z:) = 2e-z' - z,b(v) =V·


Esemp io 1.4. Per ciascuno dei seguenti problemi di Cauch y, dire se si può
affermare che la soluzione esisteed èunica,sesi puòaffermarewlocheesiste,o
QuM!a fonnula assegna l'integrale generale dell'equazione differenziale, al variare senonsipuòa fTermarenulla; neiprimiduccasi,cosas ipuòdiresull'in!ervallosu
dellacostantecER. cuilasoluzioncèdefinita?Giustificarelerispostcinbaseaiteoremistudiati,enoo
cercandodirisofrereilproblema.
b. Per risolvere il problema di Cauchy con la condizione y(O)= 1,
calcoliamo il valore della soluzione assegnata da (3) nel punto r =O e imponiamo y' = yfy=i · logz
(o) { y(l )=O
chesiaugualeal:

..
lv.{B PS2), up.l,§2.3
6Anchequinonc'tbisognodiaggiungcrelacostan!ediinteyaziooe,percMcompare
giàncllafonnularisolutiva. 1v.(BPS2],eap.l,f2.), Teorema I.)

,,_,, __
Cap. 1. Equazioni differenzia li Par. 1.1. Equazioni del primo ordine 15

Esercizi
i/ =rv=t ·log:i:
(b) { y( I) = l
I.I.*
a. Oetenninaretutlt lesoluzionidell'"'!uazione diffettnziate

{ i/=~·arctan ~

"' v(O)= I
b. RisolvereilprobkrnadiCauch y:

(à) { yy'=~·y+e
(1)= 2
-%

(<)
f >'~i.=; + iogl•-•I precisandoilp iùampioin tervallosucui èdefinitalasoluzion c.
ly(2): I
1.2.*
a. S<.:riven:l'ime1P"3legeneralc dcll'"'!uazionc

cont~~~aE~u:~~~~0~v:r~~b~l~sc0:~b~l~-~{;, :~~~~~!· ::n~~n11~o;1(~)~)


C 1 inunintornodiy=O(adcs.,in(-1 ,oo) ),lasoluzionedelproblemacsistced
6!1: (s ipuò su ppom:eou>O).
1f+ytanx =3s in2:r;

èunica,inunimomodix = J(chepotrebbeessere pi ùristrenodi (O,+oo)). b RisolvcreilproblemadiCauchy:


(b) Equazione a variabili separabili y' - a(z)b(y). La funzione a(:r) - Ioga: è
t/ + ytanx=3sin2:r;
continua in un intorno dix= I, la funzione b(11) = .;/Y=I è continua ma non è { y (O)= I
C 1 in un intorno di y ., I, la soluz ione del problema esiste (ma non si può
garantirel'unicità),inunintornodix= i(contenutoin (O,+oo)edeventualmente cprei: isareilpiùampiointervallo iricuilasoluzione è: definita.
più picco lo).
(e) Equazione a variabili separabili y'=a(z)b(y). La funzione
a (x)= arctan~ non è continua in :r :s:O, non si può garantire l'esistenza di a. Dctenninaretutte le soluzioni dell'equazione
soluzione. (Si osservi che anche se definissimo in qualche modo a(x) in x =O, la
funzione resterebbe discontinua). xi/+ V: I = 0.
(d) Equazione lineare y' + a(x)y = /(:r; ). Le funzioni a(x) =-~e
/ (:r)-e-~ sono continue in R, la soluzione del problema esiste cd è unica, b. Risolvereilproblcmad i Cauc hy·
definitaintuuo R
xy' +ci-o
(e) Equazione lineare y' +a(x)y= f (x). Le funzioni a (x)=-~ e
{ v(-t) ~2
/ (z) = log lx - 51 sono continue in ( 1,5) (questo ~ il più ampio intervallo
contenente x= 2 dove entrambe le funzioni sono continue). la soluzione del preeisandol'intervallopiùampiosueuièdcfinitntalesoluzionc
problemaesisteedè:unica,definitaintutto (l,5).

a. Scriverel'in1egralegeneraledell'"'!uazionc
11'+ 3y =2:r;.
16 Cap.1. Equazionidifferenziali Par. 1.1. Equazionidelprimoordine

b. Ri solvereilprob le mad iCauchy· b. RisolvereilproblemadiCauchy:


y' +3y=2z
{ y(0)-=3· {~(~~;.2x)y=zc°
1.9. Siconsiderirequazionedifferenziale:
a. Scriverel'integralegeneraledell'equazione
'!/=x·i/.
a Detenninare tulle le soluzioni dell'equazione.
b. RisolvereilproblcmadiCauchy: b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con la
condizionciniziale 11(0) = 2.
{ y(O)=l
v~•>' c. Precisare qual~ ilpiilampiointervallosucuilasoluzionedelproblemadi
Cauchy~ definit.a.

epm:isareilpiùampiointervalloincuilasoluzioneèdefinita.
I.I O.* Risoh·ere il proble mn di Cauc hy·
1.6.* .,
a. Scriverel'integralegenera lede ll 'equazione
'!/ +2xy=xsin(x 2).
{ !f+~=3x
x2- J
11(0)=3,
pm:isando l'intervallopiùampios u cui la so luzioneèdcfinila
b RisolvcreilproblemadiCauchy:
V + 2.ty=xsin(x 2 ) I.li.*
{ 11(0) - ~ - a Detenninare nme le soluzioni dell'equazione differenziale:
y'=xe- z(y-1)2.
1.7.* Siconsideril'equazionedifferenziale:
b. Risolvere quind iil prob!emadiCauchy:
!/:o 2y ;y2.

Dctcnninaretutte lesolu:iionidell'equazione
b. Ri solvere il problema di Cauchy per l'equazione precedeme con la e precisarei lpiùampio intervallo incuila soluzione è definita.
condizioncinizialey(- 1) =2.
c. Pre<:isarequalèil piùampioi nterval losucu i la soluzione del problema di
Cauchy~ definirn. Scrivere l'integrale generale dell'equazione

u .• y'+(l - :i:)y= xc-~ .


a Scriverel'integralegcneraledell'equazione
b Ri so lvereilproblemadiCauchy:
y'+( l - 2x)y=xez'. y'+(l-.x)y=xe- z
{ y( l )=O
Cap. 1. Equazionidiflerenziali Par. 1.1 . Equazioni del primo ordine

1. 13.* RisolvercilproblemadiCauchy 1. 17.* Risolvercilproblemadi Cauthy:

e precisare qual è il piil ampio in1ervallo su cui la soluzione del problema di


precisandoilpiùampioin1ervallosucuitalesoluzioneèdefinita.
Cauchyèdefinita.
1.14.
1. 18. Siconsideri l'equazioneditTercnziale:
a. Scrivercl'integralegeneralede!l'equazione
y' + 2zly= 3:ri.
y'+ l~~l =;. a. Detrnninare1uuelcsol uzionidell'cquazione.
b. RisolvereilproblemadiCauchy· b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con la
condizioneinizialey(O} e~-
y' +f:!r =
{ y(l}= 2
! c. Detenninare il pi(I ampio intervallo su cui la soluzione del problema di
Cauchyèpositiva.

precisandoi l piiiampiointervallosucuièdefinitalasoluzionedelproblema. 1.19.* Siconsideril'cquazionedifferenziale:

Siconsiderircquazionedifferenziale:
'
11 = 2z+l
,, a. Detenninare rune le soluzioni dell'equazione.
h. Risolvere il problema di Ca uchy per l'cquaziooe precedente con la
condizioneinizialey (O} =I.
Detenninaretunelesoluzionidell'equazione. c. Precisarcqual è ilpiùampiointervallosucuìlasoluzionedelproblemadi
Risol\'erc il problema di Cauchy per l'equazione precedente con la Cauchy~definita
condizioneinizialey(O) = I .
c. Prccisarcqualèilpiùampiointervallosucuìlasoluzione delproblemadi 1.20.* Per ciasc unadelle seguentiequazionidiffercnzialide l prim'ordine,dirc
Cauchyèdefinita seèlineare,se èavariabilìsc:parabili,se è entrambele cose,onessunadelledue
(non sichiede dirisolverle):
1.16. (a) z y!f = I
a. Scrivercl'intcgralegcneraledcll'cquazione (b) !/ •z yi +xi y
(e) !/ . 3e+r-~'
y'+ I ~yz1 = l -z2.
(d) y' =e" y + ~
(e) !/=3e"'
b. RisolvereilproblemadiCauchy:

{ y'y(O)=l
+~= J -zl 1.2 1.* Per ciascuno dei seguenti problemi di Cauchy, dire se si può atTennare
chelasoluzioneesisteedèunica,se sipuòatTennaresolocheesiste,osenon s i
puòaffennare nulla; nei primi due casi, cosa si puòdirc sull'intervallosucui la
precisandoìlpiiiampiointervallosucuièdefinitalasoluzionedelproblema.

.~ . -•o
Cap. 1. Equazioni differenzia~ Par. 1.1. Equazioni detprimoordine

soluzionesaràdefinita?Gius1ificarek ri spostein baseai teoremi studiali, e non 1.25••


cer<:andodirisolvereilproblema. Scrivcrel'intcgralegencraledell'equazioneditTerenziale:

(o) (''~'''=
11{0) = I
y'+~=e-r.
b. Risol~re il problema di Cauchy per l'equazione precederne con la
{zJ/=y logl11l·logx condizione y{l) =0, e pm:isare il più ampio inteivallo in cui la soluzione è
(b)
11{2) =0 definita.

{ J/ logx = yarcum:r +e~ 1.26.Siconsideri l'equazionedifferenzia le:


(o)
y(2)= I "l/'=e'sin::i:.
a. Determinare tutte le so lu zioni dell'equazione.
(d) {vy{0)~ =i"J.2 b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione pm:edente eon la
condizioneiniziale 11(0) =0, eprecì;areilpiùampiointeivalloincuilasoluzione
è definita.
l .22.* SiconsideriilproblemadiCat1chy·
1.27. Siconsideril'equazionedifferenziale:
fV =:i.fY=I
111(3)= I. y'-ycos::i:=e:l>inzcos::i:.
Dopo aver verifica to che sono soddisfatte le ipotesi del toorema di esistenza a Determinare l'integrale generale dell'equazione .
ma non sono soddisfatte le ipotesi del teorema di esistenza e uniciul, costruire b. Risolvere il problema di Cauchy per requazione pm:edente con la
almeno4diversesoluzionidelproblemadiCauehy. condizioneinizialey(i)= e .

1.23 .• 1.28.Si consideril'equazionedi lTerenziale:


Detenninarcl'integralegencraledell'equazioncdifferenzialc·

y'(t) + 21y(t)=t3. y' = Y ~Yi_


b. Risolvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con ta Detem1inaretuttelesoluzionidell'equazione.
condizioncinizialcy(O) = ~· Ri solvere il problema di Cauchy per l'equazione pm:edente con la
condizione inizialey( l ).: 2,eprecisa.reilpìùampiointeivalloinçuilasoluzione
1.24. è definita.
a. Determinarel'i111egralegeneraledell'equazio11Cdi1Terenziale:
t.29.
y'=:te -r.
a. Determinare tuue le sol uzioni dell'equazione differenziale:
h. Risolvere il problema di Cau~hy per l'equazione precedente eon la
y' = (y- l )(y- 3).
condizioncinizialey(O) =- l ,e precisareil piùampiointeivalloin cui!asoluzionc
è definita. b. Scrivere la so luzione y{t) del problema di Cauchy per l'equazione
pm:edentecon lacondizioneiniziale y{O) = 2.
Cap.1.EquaziOnidifferenziali Par. 1.1. Equa:i:ioni i;lelprimoordine

r;. Risponderealledomande: Dire per quali valori di zo, Yo si può affermare che il .segueme problema di
Qualèilpiùampiointervallosucuilafunzionetrovalaalpumopruedentcè Cauchyhacer1amen1e utia e uiwwlaso/uzione:
soluzionedelproblernadiCauchy?
La soluzione è lirnitatasulsuointervallodideli nizione?

1.30.Siconsideril'equazionedifferenziale:

Y= 1:l. l .JS.
Determinaretune lesoluzionidell'equazio11e.
Ri so lvere il problema di Cauc hy per l'equazione precedente con la
condizioneiniziale y( l ) =Oe precis.areilpiùarnpioimerva lloincuila w luzionc
è definita i.36.

l ..l l.
Risol>'ere ilproblemadiCauch y: yJ/= e VZ
1.37. { y(zo)= 1.1:1
.v2J/ - 2:z:+ I
( y(O)- - I
l .38.
<• - 21; ~,.,,.
b.Precisarequalèilpiùampiointervaltosucuilasoluzione1rovataèdefinita { y(:z:o) = 1.IJ
cdèdiclasseC 1 (giustificando larisposta).

1.J2.*
a. Determinare l'integrale generale dell'equazione differenziale:
1.39.
{ y(:z:o)
·~ ~ =!.Il
1/ + y= sin:i:
J/ log:r = arcsiny
b. Risolvere il problema di Cauehy per l'equnione precedente, eon la 1.40. ( y(:z:o) = !Jll
cond izione iniziale:

y(O) = ~ 1.41.

1.JJ. *
a. Risolvereilproblemadi Cauchy: 1.42.
J/ logy = an:sin:i
( y(:z:o)= !Jll
yJ/ = 2:i:- l
{ y(0)=- 1

b. Precis.are qual è ilp iùampìointervallosucui!asoluzione1rova1aèdefinita


cd è di classeC1 (gius1ificando larisposta).
Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.1.Equazionidelp!imoordine

1.1.B. Applicazioni a. Siri~vil'equazionedifferenzialesoddisfattadallapereentualec ( l } d iC0 2


all'istante t. (Suggerinum10: misurare il tempo in minuti ed esprimere il valore
Discutiamo qui, sotto forma di eserc izi, un certo numero di applicazioni
approssimato di ~ per l:it = I min., scrivendo un bi lancio di quanta COii (in
significative, a vari senori sciemifici, di modelli dilTerenziali che portano ad
equazioni de lprim'ordine.Molt i diq uesti sonogiàstatipresentati nellibroditesto volumeassoluto)sitrovaall'istantet nellast.anza,quantane eseeeq uantan ee ntrn
[BPS2j, sotto forma di esempi svolti (e allora qui non se ne riporta lo svo lgimento nell'intervallo ditempoit, l + l:it]. Perl:it ->0 ... )
intero) o sotto forma di eserc izi (e allora qui se neè riportato lo svo lgimento b. Trovarela percentualedi CO:i dopo lO minuti.
intero, che sul testo non è presente). Dal punto di vista strenamente matematico, c. Dopo quanto tempo la percentuale di C02 sarà dello 0.2%?
non incon treremo qui nuove diffi collàrispeuoa quelle già emerse nei precedenti
esercizi di ti po •scolastico~, fallo sa lva l'eventuale difficol tà che lo student e può 1.46. Dinamica delle popolu.io ni, modello di Verhul st (equazione
percepire nel lavorare su un'equazione che cont iene dei parametri (e non solo logis1 in).SiaN (t) ilnumerodiindividui,altempot, diunacertapopolazione
costanti numeriche). E' significativo, però, che lo studente rinena sul significato isolata. Facciamolestesseipotesigeneralidell'Esercizio 1.43, ma orasuppon iamo
fisirodcll'equazione.sulladi pendenzadel tipo di soluzione dalvatoredei vari che il coefficiente di propori:ionalità >. - µ non sia costa nte, ma dipenda
parametri, e che provi a rispondere alle domande di volta in volta suggerite dall'occupazionedell'ambiente, inmodoc heladi namica èoradescrittadalla legge
dall'interpretazione fisica de ll 'equazione.
lntuttiiprossimiesercizila variabileindipendente sic hiamat(lempo).

Modtllidi crescit11edtsti11:done La costante k > O è detta capacìtii dell'ambieme, e possiamo pensarla come il
massimo numero di individui che posSO!lo "vivere bene" nell'ambiente, prima di
I.O. Dina mica delle popo lazioni, mode ll o di Ma lthu. Sia N (t ) il entrare incompetizioneeponareaun'inversioneditendcnzanellacrescìtadella
numero di individui, a! tempot, di una cena popolazione isolata. ad esempio di popolazione; il coefficieme e: è l'analogo di.\. - µ nell'esempio precedente, e
batteri. Supponendo che il numero di nuovi nati in un breve inten1allo di tempo sia supporre mo ora t >0. Stud iare la dinamica della popolazione in funzione del
propGrZionalc all'itervallo di tempo e al numero di individui delta popolazione, numeroinizialeNo diindividui
secondo uncoeffi cie nte,\deuotasso istantaneodinatalità,e ilnumerodimortiin
unbreve intervalto ditempo siapropGrZiona leall'intervalloditempoealnumero 1.47.* Decadimen10 radi oauh·o. Il lempo di dime:wmento 7" di un materiale
diindividuidellapopolazione,secondouncoefficienteµdeuotassoistantaneodi radioanivoèil tempo richiesto affinchémetàdiunadata quantitàdiquelmnteriale
mortalilà, lapopo lazione sievolveràseeondolalegge decada.DenaQ (t) laquantitàd i materialeancornnondecaduto,valelalegge:
N' =(.1.-µ )N. Q' = -aQ
Detto No > O il numero di individui al tempo L = O, descrivere l'andamento perunacertacostantccr >0.
dcllapopolazionenciduecasi>. > µ,>. < µ. o. Ricavare la relazione tra il tempodidimezzamentorc il ta$SO istantaneo
di decadimento a.
1.44.• Una popo lazione di ba1teri cresce con velocità propori:ionn lc al b. Il rad io 226 ha tempo di decadimento di 1620 anni. Dopo quanti anni un a
numero di batteri presemi (legge di Malthus, v. es. precedente). Se in un'ora il data quantità di questomateriale è ridonaatrequartide!laquantitàinizia!c? Dopo
numerod i individu i raddoppia,diquantocrescein2oreemezza? quantiannièridonaaunquarto?

1.45.* li çontenuto di COii di una sala di !20m3 è dello 0.3"/o. Un siste ma di Alea:unku, mulu di un grllve c:un oltrilo del mezzo
condizioname nto viene atti vato ed immette aria fresca. contenente lo 0.1% di COii
attasso di 20m 3 / min. 1.48.* Caduta del gravi con a ttrito dell'aria propor-Lionale all a •·eloeità.
Un corpo di massa m cade vertiçal mente (a partire-da lla quie!e) S\tto l'azione della
Cap. 1. Equazionldifferenziali Par.1.1 . Equazioni del primo ordine 21

foru di pvili. L'aria o ffre una rcsistniza alla caduta, 5C"COndo una fora I.SI.* Ca d1111 di un gran con atlrilo dell 'aria pro po rziona le alla vtlod!à
proporrlonalealtavelocitA. lndicandocon11(t) lospazio~altempolin a l quad rato. Un altro modello per l'attrito dell'aria, valido per velocità pi6 ele\·ate,
verticale,venoilbauo.siavri: ptevcdeunattritoproponionalealquadrato dcll a~lociti. L'equazione del moto
di,·enll:
mi/'=mg-hy'
do\·e h >O~ uncodftt iented i attrito. Sieakoli la furuione ~locità 11{1) • Jl'(t ),
mli" = mg - h(y')
2

elasistudipertempitunghiepertempibn:vi. OO..·eh >O~uncoelfttientedi anrito.


a. Si calcoli la funzione \•elocit.i u( t) e si stabilisca se esiste anche in questo
1.411.* Cad111a di un a &<K"d• d i pioggia. Appl ichiamo il modello caso WU1 velocità limite, supponendo una veloc ità iniziale 'lo > O (rogg~mo viene
dcll'esm:iz.iopreo::cdente per descrivere la caduta di una goccia di pioggia. E' noto inizia lme nte lanciato veno il bano).
sperimentalmente che la ve locità di un a goc~ia di pioggia vicino al suolo :aria dai b. Sistudil'andamentodiv(l)alvariaredella condizioneiniziale.
2 agli 8 m/a; in questo esercizio a.num1amo per la ve locità limite 11 valon
v.., • !,m/a. Supponiamo che una gocc ia di pioggia abbia massa m = 0.033g(c he 1.S?.•Molo di un prolenl le co n a urifo dell 'a ri • prvpordo na le a lla
corrispo11deasupporrechesiaunasferett.a d'acquadidiamc1ro4mmc irca). , ·elod tà1lq11 111 d n10. Unproienilee hesimuoveadalta\'elocitànel\'aria sipuò
a. lnbascaquestid11ti,calcolarcilvaloredell acostantehescri~rclalegge supporre subire un attrito proporzionale al quCJdrato della velocità. Suppo11iamo
di caduta. che un proien ile venga sparato in oriu.ontale ad alla ve loci ià. Ci interessa la
b. lnbase atlalegge di cadu ta, calco lare il tempo T in cui la,<c:l«ità dcll a componen te ori zzontale de l mo10, perciò in prima approssimazione prescindiamo
gocc iaragg iu11gei l 99% dcllaveloc itàtimi1e. dalla grav ità. (Fintanto che la velocità oriu.ont.ale è molto maggiore della velocità
c. Calco lare, integrandov(t), lafu11zioney{t),ecalcolarequindidi quan ti di cadu ta che avrebbe il corpo se tenessimo conto della gravità, l'errore che si
metri deve cadere una gocc ia di pioggia prima di raggiungere il 99% delln su~ commcu.:non1.:m:ndonccon1o nonsaràtroppogra11de).
velocità limite. a. Strivere l'equazioncdel m(l(oeriso lverla calcolandov(t);sisupponcuna
velocitàinizial.:VQ >O.
t..50.* Cadutadluagrannell' acqua . llmodellopcrlacadutadiungrave /1. Integrando ~ t ) si calcol i lo spuio percorso in un tempot.
in un meuo dclUO deve tener co1110 l'IOR solo dcll'aurito de l mezzo ma anche della c. Consideriamo un'arma da fuocochesparaunapallottoladel pesodi20g
spinti di Archimede. Supponiamo che un corpo pesante cada ~rticalmente con \'elocitli iniziale di 200m/s e coefficiente d'anrito h "" O.lg/m. Strivcre
nell'acqua. L'attritosipOOsupporreproporzionalealla vclocità,mailCOt"pOriceve espl icii.amente la legge de lla ,·elocitA. Calcolare lo spuio pm:Clr$0 in un 5C"Condo e
anche u111 spinta veno J'al10 pari al peso dell'acqua spostata. li peso dell'acqua lavelocitlidopoun .se<:ondo.
spostlt.aèparia
1.SJ.* Mo to di un razzo a musa variabile. Un razzo di massa M contiene
densitiacqua
m....., ·g• volumecorpo - densit.iacqua·g= m· densi!Acorpog • mg- pI carburanlc di massa iniziale mo. che viene consumato a ritmo oosiante, in modo

....
chc la massacfTeuivadelrau.oèfunzionedc l1cm po:
dove p~ il n11pporto(1dimensionale)tra la densità del COt"pOequclla delracqua,
rapportochesupponiamomaggioredi l (eorpopiùdensodell'acqua,q11indichcv1 m(t ) • M +(mo - kt)•
a fondo).
a. Scri\'crel'equazionediffereRZialedelmo1oinques1ocaso,calcolarela
funzione veloc ità u( t) (supponendo la velocità i11iziale nulla) e determinare la (mo_ kr)• _ { ~- A:t :;,:ie:,~t >o
~locitlilimite.
b. Determinarelacostanlehecalcolarev(t)per unasferettad'acciaiodcl
pcsodi!Ogedcnsità7g/cm3 eheraggi unge una \'clocità limitedi42cmfs. li razzo si muove con ve locità v(t) .se<:ondo l'equazione:
Cap. 1.Equazionidifferenziali Par. 1.1. Equazioni del primo ordine

circuitosoddisfal'cquazionedifferenziale:
m(t)~ "' -m(t)g- A~ di .
L;u+Rl=V.
dove g t l"acccleruione di gravità e A la veloc ità con cui il carburante t sp into
fuori. L'equazione vale nell'intervallo di tempo t e (o,~]. ossia finché il Si ri solva l'equazione, con condizione iniziale i(O)=O, e si stud i il
carburante11011éesaurito.lltennine - A~rappresentalafori.apropulsiv11(edè comportamentodi iperte mpi lunghi, nei casi:
posilivo perché llJll <O): la forza t proporzionale alla velocità con cui il a. V (t)=o Ecostante(correntecontinua);
carburante t bruciato. Risolvere l'equazione in v(t) e calcolare la velocità b. V(l)= Asinwt(corremeahemata).
nell'ist.anteincuiilcarburantetesaurito8.
Cliimica, proussi del second'ordine
Tumodinumica, legge di Newton del ra//reddamen/O
1.56.* Reuioni ch imi chea du ettage nti. lncertitipidi reazioni chimiche
1.54.* Se un corpo caldo t immerso in un ambiente tenuto a temperatura unanuovasostanzaCsifonnaapartiredadue sostanzedate,AeB.Lavclocità
costante T., questo si raffredda, nel tempo, con temperatura T (I) che obbedisce di crescita della nuova sosianza t proporzionale congiuntamente alla quantità
alla legge di Newton se<:ondo cui la velocità di raffreddamento t proporzionale rimanentedici11S1.:unodciduen:agentiA,B
alladiffercniaditemperaturatrailcorpoerambiente: lndichiamocon :r(t ) la quantità di sostanza C presentea ll'istantet(perciò
:i-(0) : 0), e con ""• "B le quantità inizialme nte presenti delle sos1anzc A,B,
ft = - k(T - T0 ).
rispeuivarnente. Se per fonnare un'unità di sostanza C occorrono n unità della
sostanza A e m unihl della sostanza B, all'islantc t la quantili\ di sostanza A
rimastat
Un oggetto metallico alla 1emperatura di lOO"C viene immerso per raffreddarlo
in un liquido tenuto a temperatura di ID°C. Se dopo l minuto la sua temperatura t (s,i -n:r)
sccsa.a80°C,inquantoternporaggiu ngeràlatemperaturadi 20"C?
(Suggerimen10: dopo aver ri solto il problema di Cauchy lasciando la costante etaquantitàdisostaniaBrimastat
k indicata, si usi l'infonnazionesullatemperaturadopounminutopercalcolan:k,
epoimedianiequestovaloresirisolvailproblema).
Perquamodetto,quindi,lavelocitàconcuisifonnalasostanzaCsanl
Elellrodinamieo, circuiti elettrici del prim'ordine
~ - k("" - m:)(ss - m:z:).
1.55.* Ci rcuiti d en ric l L. R. Un circuito elettrico contiene un indutton: di
induttanza Leunresistoredin:sisicnza Rcollegati inserie;alcircuito~applicata (Il termine processo del second'ordine si usa in quesco caso per indicare la
una forza elettromotrice V(t). Sono queste ipoiesi rintensilll di corrente i( t) nel proporiionalitàcongiuntadaduequantitàvariabili). Naturalmenie, l'equnioneha
senso fin quando entrambi i fattori ("" - n:r ), ("B - m:r) sono posirivi. (Oltre
qucll'istanteunodeireagcntitesauritoelan:azionenonhapiilluogo)
I Nanmlmeme questo modello non è n:ali$tico perché non coruidera rattri10 dell'aria; a. Risolvere il problema di Cauchy con la condizione :z:(O) = O. Supporre
se modifichiamo l'equazione insen:ndo un attrito proporzionale a V Olteniamo un'equazione n .te - m s,i #O; come si vednl, questo ha importanza nel ca lcolo.
r>tlineare néavariabiliscparabili;requazioneconattri1oproponionalea v invei;c è lineare,
b. Siconsideri orailcasodiunareazioneincui·
ma porta al cakolo di un iniegrale non elementare: questo~ il motivo per cui nelr~n:il.io
un'unità di sostanza C si fonna combinando un'unità di A e due unità di
abbiamoconsidcratoquestasituazionestmplifica1a.Sipotrtbbeancheobienarecheperun
rauoche$Blemoltodiqu01al'&e:çelerazionedi gravitànonècos1an1e.madecn:scccon la B;
quola ... Come 1i vede, impostare un modello realistico porta facilmente -.<I equazioni • inizialmente abbiamo 30g di sostanza A :;:ig di sostanu B;
complicatc.dicui t impoS11ibi!ecako!arelasolul.ionee:1aua. • in20minutisiformanol2gdisostanza l
Cap.1. Equazioni differenziali Par. 1.1. Equazion i del primo ordine

Scrivereeliplicitamentelafun zione:i: (t)inquestocaso,studiamel'andamento


Soluzioni§ 1.1
e stabilire qual è il massimo valore raggiungibile da x, e quale quantità della
sostanzaCsi èfonnatadopoun'ora. I.I."· Equazioneavariabili sepuabil i. So luo:ionicostanti :
v=O.
1.57.* Co neentrazione di una soua11u i11 una .wl u:r.iooe. Una sostanza
(inizialmente K1 lida) si scioglie in una soluzione. La soluzione si dice .sa111r<1
quando la coocentrai:ione9 dellasostanzadissoltaharaggiunto unvalorelimite c
chenon nonpuòcsstrcsuperato.
Indicando con :i:(I) la quant ità di sostanza che all'istante tè non i ancora
:1dc/1aecon x 0 1aquantitàinizialedisostanza, sihacheall'istante l laquantitàdi -~ = sin2:z:+c; y'(:r) = - 2(sin2~ +c)
sostanzagià scio lta è(:i:o- :i: ) e la concentrazioneè 7 ,dovev indicail vo lume

· ±J- 2(sin2~+c)'
(e051ante) de l liquido. E' nO{o che la velocità con cui la soHanza si scioglie è
proporzionale congiuntamente a: v(z )
• laquanti1àdisostanzaancoranondisciolta:
• la differenza tra la concentrazione della so luzione satura e !a b. lmponiarno y(f ) = ,/2in y2 (:z:)=-~:
concentrazioneeffenivaall'istante!
Perciò si ha: 2 ""-~;c • -~ ;
- ~ = t:z:(c - :z:o ;:z:)
1
per una ce na costante k > O. (Mano a mano che la sostanza si sc ioglie, la quantita y(:r)= J2(!- sin2:r)·
ancora non sciolta diminuisce , quind i ~ < O). Il tutto ha senso purch~ sia
(Scegliamo il ~gno + davanti alla radice percM la condizione iniziale impOne un valore
(c - 7 );:::0, ilcheinparticolarcsignificachese lacondizioneinizialenon
positivoa y)
ri spetta il vincolo LaKlluo:ione~definitasul piùampio intervalloll cooteneme f incuit ! - sjn21& >O,
~<i;;v, ciot lsin:i: l<~ ,quindi
la funzione z (I) non potrà tendere a zerol O, ma raggiungerà it valore limite
:ro -cv.
a. Riso lvere il problema di Cauchy con condizione iniziale :z:(O) == zo e 1.2. aEq uazionelinearc.
studiarcl'andamcnlodellasoluzione (S upJ>Om' :ro <cv).
a(:z:) • tan:z:; A(:r) = -loglcou l;
b. U na soluzione di acquaesalesatura contienecirca0.12kgdisale in un
litrod'acqua.Si versano 25kgdi saleinunavascadi4 00 1itrid'acqua.Sein 5
minuti si sciolgono 9kg di sale, quanto sale si scioglie in un'ora? Dopo quanto
temposisarannosc iohi20kgdi sa le?
y(:r)=elotl<-l (c + f e-ioa-.!3sin2:rdz) •

9 Ricordiamo che la concenll'llzione ~il rappono U'll la quantilà di sosf.111\Za dissolta


(ma.ua)eilvolumedellasoluzione
l-0 Se mettiamo nella Klluzione più KIStanui solida di quella eh.e La wun., una parte non l.lv.Osservazione l.lriguardo al significato ~ " intervallodidcfi nizionedella
$i$Cioglieri . solUZ1oncd1unproblemadiCauchy". r 1
32 Cap. 1. Equazioni differenziali Par. 1.1. Equazioni del primo ordine

"' lcoul( e+ J 1~:~ 1fa)


65
• (negli in1er;al!i in cui ecu > 0)
1.6.a.Equaz.ionclinearc.

a(:i: ): 2:i:; A(:i:)• /a(:i:)d:i:•:i:l

y(O):e- 6 : l ;e: 7;

y(:i:)= 7ccs.:z:-6eòs1:i:.
7
/ c"rsin (:i:')d:i:= [:i: : l; d:i:= ~l "' ~/c'sin!dl ""
Anche se la soluzioM ~ definita per ogni :i: E R, poic!>t llC'irl:quazione C<Jmp~ la funzione (conintcgruioniperparti standard)
ian:i:, dcf111iia wlo per :i: f- ~ + br, il più ampio intmlatlo contenente :i: • O in cui
l'equazionccln 1oluzio!IC'hannosensoè • ~ c'(sinl - cosi )= ~ c" (s in (:i:1 ) - eos(:i:1 )).

l.J. a.y ;;;; l soluzionecostanle. lntegralcgenerale:


y(:i:) • ! +u 11• con e E R.
i=y(O)= e-~ ;c= l
y(:i:) • l +ct+ll•, dcfinitain (- oo ,O)

1.7.a. Equazioneavariabiliseparabili.Soluzionicostanti:y= O; y • - 2
Soluzioninonçosianfr
+ ~:i: - ~-
y{:i:) :c-:i.

1.S. a. Equill:ioM • variabili separabili. Soluzione costante y "' O. Altrimenti ,


I ,c2d!,1 - J~
/ , "' / :i:d:i:; -; .. ~ +e
y(:i:}= - z 1 !2c J ! , r'l =elzl con c>O; :,=cz1 con eER
2 2

y(O)=- ~ • l ;e • -1 2e:i:1
y{:i:)= j'"":Ui "

y{:i:) •
2
~:i:' " Soluzione defin i1 a in ( - J2,./2). b. !mponiamolaeondizioneinizialc

2 = 1 ~c;e • ~: r(z) · 2 ~,
34 Cap. 1. Equaiionidifferenziali Par.1.1. Equaziooidelprimoordine 35

c. L.a soluiione del problema di Cauchyt definita per :t e ( - ../2,o). Questo t il più 1.9. a. Soluzioni costanti:v =O. lnteg.nilcgenerale:
ampioinlervallocon!enen!e - I incuiicoefficientide ltequazionedipanenzacla .sol...:iooc
11 --~
1
sono definiti.

NOliamo che è accettabile arn:he la risposta (meno resuiniva): definita per


:t E (-J2, ./2). Questo è il più ampki intervallo come-nenie - I in cui la soluzione è v(z)=~,
definita; in :t =O formalmente rcquazione perde significato ma nel senso dei limiti è
comunque verificata·

v.. ( 2 ~~)' = ~;
so!uiioncdcfinitain (-(-',)'''.(',)"').
Equazioneline=.

2 v+ i · 2 c~:1) + (2~:t2r ,.~; o(:t)= i:l: ;A(:t) =


1
f :t,':_ 1dz • ~logl:t' - li =

(in un inmmo di :t = O, in cui dobbiamo assegnare LII condizione inWalc,


ed en1nm1bi i membri tendono a zero per :t - O. In questo senso diciamo che requazione 1r- 11= 1-:i:1).
v(:t) · c-lotl.,ll:Zf { c+ f clotl.,ll:Z>3;i:d:t} =n{c+ J~ 3:td:t } •
èsoddisfanaanchein:t • O,nelsensodeilimiti.

1.8.a. Equazionelineare.
-n {,-<1-rJ'"} =~ - <1 -rJ
a(:t) • I - 2:t ; A(:t) • f a(:t)d:t =- x - x' lmponiamo laoondizioneinizialc·
11(0) = c- l ,., 3;c= 4.

=c"-• (c+e"(x - 1)) :ce'-•+c"{:i -1). e il più ampio ime.vallo contenente il punto :i: = O su cui LII soluzione e i cocfl"tcicnti
dell'equazionesonodeflniti t(- 1, l) .
2=y{O) • c- l ;c= l ;
a.Equazioncavariab iliscparabili. 11• J solul.ionccostanle.Pcry ""' l,
11= :Je"'-•+c" (i:-I ).

t1vaW
36 Cap. 1. Equazioni differenzia~ Par.1.1 . Equazionidelprimoordine

y• I + c-•(x!l) +c·
b. lmponiamolacoodizionediCauchy:

3 • r(O) • l +~;~ = 2;l +c"' ~;e•-~. ·il - C1- 2 P - 1·

lmponendolacondizioncinizialc 11{J2) = 2troviillflo


y(z)=i+ e-"{.,~l)-J"
4• .::,~ 2 ,dacuic1 =~
e-~(:i: + 1)- ~ '# O, ci~ e· f- 2(z + I),

chcrisoltaconunconfrontografico
11{:i:)=J?-2~
(don il K&JlO + davanti alla radice dipmdc dal fano che li solurio~ vale 2 in J2")
Intervallo massimale di definizione·
per
""J1;:;_ t dcfinila ;i: > I o ;i: < - !. Poich~ la condizione iniziale t asKgn.ata in
:i:o • 2, l'intcrvalloma:ssimalc dcv'esstrcconttnutoneltascmi~oa:i: > I; inolt~dcv'esscre

~-2~>0;~<~;:i:i<W

quindìl'in1ervallocerca1ot:
(I /1'5 ).
''
x.Pa,:i:'f-.PronaE(-i,0},,0€(1,2). EquazionctintaR. lntegralcgencnlc

llpiùampiointervallocontcncn1t:i:=Ochtrl$pettaquestccondizioni t 11(:i:)= t ::i: 1 {c+lop+~} in (O,+oo) .


(a,,0),
intervallo didefinizioncckllasoluzioncdelproblema
11 •
1
:xlG +logz+ ~ }per ;< E {O,oo).
l/(x) = u-Hf - e-•.
a.Sol uzionicostanli:y=O. lntegralegencnle
1
y(:i:) • -i logl2ci +l l+c

Eq u.ozioncavariabiliKparabili.Lasoluzionccostantey =O nonsoddisfala
condizionediCauchy;pery 'f-.O riscriviamo
38 Cap.1 . Equazionidifferenziali Par.1.1. Equazkmldelptimoordine 39

y(:r)= 1 -lto~l2z+ ll' ~ - cos:i:#± I,


pen:iò l"imcrvallo in cui la soluzione è definita è
(-~,e ; ' ) ·
1

soluzione definita nell'intervallo:

lnqlle$lointcrvallorisul!a .-(:r) =arcsin(~ - cos:i:)

Notiamochcncglicstremidcll'in!crvalloincffenilafunz.ioncarcsinnonèdcrivabile.
F \+; \I'3+------a-
(1-•) (1+•)') pcnE( - 1,l)
.-{:i:):u-i"+~ .
pcreM (-1,1) è il più ampio intervallo con!mrnte :ro - 0, in cui la soluzione e i
coefficicntidcll"equuioncsonodcfiniti. E' acccnabilcanchclarisposta"pcr:i: E(- l, <X>t .-(:.:)= ~- ~-i" .
in quanto la solllZione è definita in ques10 inteTVallo; in :i: • I la soluzione si annulla, il
denominatore del coeffteiente11 (:.:) si WU!ulla ma, nel senso dci limili(si veda l'esercizio
L.7),l"e<iuazioneèancornsoddisfatta

Risolviamol'equuione1variabiliseparnbili:
1.19. a. Equazioncavariabiliseparabili.Soluzionicostan!i:nwiuna.
Risolviamol"cquarior>e:

siny • -COSJ:+c 1!Yyi =:i-1dx;J1!Yr = jx1d:i-


lmponilmolacondizioneiniziale:

sini - - cosi +c; ~ =e


an:uuw =~+c;

1
sm 11 -
2 -cos:.:.
Dobbiamo risolvere !"equazione in 11. quando :i: varia in un illlOmO di :i:= J. Lacondiz~ l =y(O): tanc; c=~+h;
1
-I$ 2-tou :S I

-~ :S cou :S ~. quindi - ~,,. :S :i: :S ~,. (inaltrcparole, ragg:iuntadel la costante +krr nell"argornentodcllatangente èirrilevante).
Inoltre da ll'e<iuazione 1·ediamo che dev'essere rosy #O, quindi siny # ± 1, quindi PoicM targomento della tangente dev'essere diverso da j + hr e rinmvallo di
dcfinizionedcve,onte~ere :i: • O, lasolu~ioneèdefinitape-r:
40 Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.1. Equazioni del primo ordine

1.20. lmponiamoLarondi;tionediC•uchyprimadiespliciwe·
(a) Nonline=,ma.avariabil isepan.bili:
v{3)= 1,perci0 O=~+c;c=-~;

(b) Non line=, nemmeoo a l'ariabili separabi!i


(e) Nonlineare,maavariabiliseparabili:

r/ • a (:r)b{v) cona (:r)=:J.:-.. _z,l>M • v.

(d) Line-are (a(:r} • - ez, /{:r) =!) ,ma non a variabili separabili.
Sono due diverse soluzioni C 1 delproblcmadiC1uchy,cllesiaggiwigonoallasoluzione
(e) Non lineare,nemmenoavariabiti separabili.
costantcugualcal.
Osserviamoche(srudiamoades. lasoluzio111:colsegoo +)
w:'
~~~:r=:r~. pen:iò v'(3) =0.
(a) Equazione a l'ariabili separabili v'=a(:i:}li(i). LI furu:ione a(:r)= è
discontinuain:i:=O,percio)nonsipuo)gararuirecsistcnzadiwluzioni v'(:r)=
(b) Equazioncavariabiliscparabiti v' • a(:r)l>(i). Lafunzionc o(:r) • ~ tcontinua
Questo vuol dire che sono soluzioni del problema di Cauchy non solo
in un intorno di :r = 2 (prec isamente, in (0,oo) ), la funzione I>(,) = iloglvl è coniinua
(prolungabile con continuità) ma non è C' in un intorno di~ • O, la soluzione dcl problema i1 • 0
esiste (ma non si può garan1ire l'unicità), in un intorno di z: • 2, che ~bbe essere più
ristrcttodi(O,co).
(e) Equazione lineare J/+n{:r)v • /(:r_). Le funzioni a(:r) =-'=" e /( :r,) = ~
sono cont inue in (l,+oo) (questoè il più am piointervallocontenente:r = 2 in cui $000
continue),quindi!asoluzioocdclproblcmacsistcedèunka,d<:finitaintutto (l,+oo).
(d) Equazionc avariabiliseparabiliv' = <1(:r)b(v). Lafunzionca (:r)= l:r l ècontinua
in R, la funzione b(vl • ~è continua in (-1,l) e, pur non essendo C 1, ha rapporto
incrementale limitato in ogni intervallo del tipo [-l+ E, l -Ej, quind i la soluzione dcl

114 - { Il +[~t2
problema esiste cd~ unka in wt intorno di :r • O, contenuto in (- 1, J)
maanc:he,adesempio, se:r!:;3
1.22. Equaziooeavariabilisepanbili V=a(:r_)b(y) cona, bcontinueinR, pen:iil se:r!S;3
siamonelleipotcsidelteoremadiesistcnza.
tnoltre,bèderivabileconcontinuitàpery 7"!.La condìzionediCauchyèassegnata o quelle che si OltengononM:cordando in tutti i modi possibi li una delle 3 soluzioni per
proprie> in y =l, in cui non solo b non è derivabile, ma ha 1angcn1c venicalc(rappo<to :r:0:::3con un'altradel!e 3soluzioniper:r !:;3.
incrementaleillimitato).Pcrciùnoovalgonoleipolesidcltcoremadiunici1à
Risolviamo l"cqua>:i(me. Solu.;eioni costami: 11= l (che è già una soluzione dcl
problcmadiCa..::hy).A ltrcsoluzioni:
Cap.1 . Equazionidifferenziali Par. 1.1. Equazionl delplimoofdine

a.Equazionc lincarcdclprim'ordiM Quindi l'integrale generale~:

a(t) = 2t; A(t) = f 21d1 =11; y{z) = ~{c- e-•(x2 +2x+ 2}} = ~ -e-•(1 +; + ~)

v{l)=c-; =O=>c=;.

Quindi la soluriOM dcl problema~

y(:i)=~-t-•(1+;+~} in(O,+oo)

y(x)=-Lo&(c+cott)

y(x) • -log(cosx ),
Quindi y( t) =e-•' { e+ ~e''t 2 - ~e''}= u-i' + ~t 2 - ~-

y(O)=c-~=~=>c • I
y{z) •e-. +(1-e)e-.

y(z) = log(~x2 +e). i.olurionesurunoR soluzionein(t,+oo).

a. Equazione linea!lldc!prim'ordine. y= l ,y= 3,v{z) = ~=== concER.


11(x) - ;; A(x) = j a(x)dz = 21ogjxl; 1 + 3c'"
y(z) =~·

vl<l=---{,+ /·-·-·'·}-~{<+ / "·-·'·}· ~ Definita in R;Jl,~ limitata.

f "·-·'·= _,,,_. +/»·-·'·= _,,,-. +{-»·-· +/2,-•,,}- y(x)= tan (c+loglzl)

y(z} ,., tan(logl xl),


solurionein(e-f,ef)
t1vaW
Cap.1.Equazlonldrtferen.ziali Par.1.1. Equazionidelp<imoordine

b La soluzione ~ definita per 2:.: 7 - 2.i: + l ;:?: O, ossia su runo R. «I ~ reiolare su


w(.i:)"' ~3:i1+3.i:-l 1ut10 R perch~ilradic;mdonon s iannullamai .

- J - /21 - 3+ 12l) 1.34. Occomchcs ia


(
' . ' a(:i:) = V~l
(pm:h~ la so!urione non ~ deri Yabilenei punii in cui il raditando s i annulla)
rontinualnunintomodi Zo, C
w(.i:) - u-•+e-• ] e'sinzd:i:. b(w): ytV
derivabilcconcontinuitàinunin1omodi 11o.Qucs1o tveroper
oro'#-± J;11o,,O O.

Voro;11o#O.

w(O)=c-~=~~c=I
%o#O,± l ;1111;FO.

%o>O,.i:o'#- l; -l <1o1:>< I

a.Equazionc a variabiliseparabili:

~,2 -.i:2- :i:+c


perciò 11 popolazione ne5ec n~almcn!c nc:I tempo se >. > µ, mentre s i estingue
y{a:) • ± v'2(:i:7 -.i:+c) esponenzialmentese>.<µ.

w(OJ - - 1 ~ _,,.. -./2;, Si ha


(5eegliendoilsegno - d1Yan1iall1nidicc); N =-N°""'con: 2Na • Noc~,

2c"' I; e •~ quindi k • log2.

y(a:) • -v'2:z1 -2:i:+ l t1vaW


Cap.1. Equazionidiffefenzlali Par.1.1. Equazioni del primo ordine

Ctrehiarnotpcrcuisiha:
Perciò
c(t)=0.2=0.2e-l•+o.1.
ln20Nemczzalapopolazionccrqcediunfauorecirca2.8.
c-1• =~; I = 61<>g2::: 4.\6min ::: 4min !Os«.
1.45. a. Sia c( t ) la percentuale di CO, nella stanza all 'istante t (t misurato in
minuti). Perciò Lapcrcen1ualcdiCOJ1ecndeal 2%dopocirca4rninlOs« .

~- 120
t il volume totale di Cùi (in m3 ) pttsente nella stanza all'istante t. In un intervallo di tempo kNoe"
61 "' I min. vengono tolti l!Om 3 d'aria che contengono mt · 20m• di C01 ed immessi altri
N{t) = k- No+ Noe'"
20m• elle contengono ~ · 20m• di CC)i. Perciò nell'intervallo 61 si bi. un inc;n:imnto L'andamentotqualitativamemediversoneilcafr
(ncptivo)divolumediCO:iparicircaa l) No< k. In questo caso N{t) t mono1ona cm.::ente e tende al limite k. La
pop0lazionecio6crescefinoasa1u"1n:l'ambien1c,poi siasscstasulvalorecostan\Ck
(-~·20+~·20) : -~~+ ,
2
2) No = k. Si ha la soluzione di equilibrio N = k: il numero di individui rimane
crutanteneltempo.
eunincremc:nto(ncgativo)pcrccntualediC~paricircaa
3) No> k. ln questo caso N(I) t monolona decrescente e tende al limite k. La
popolazioneci~dimi nu iscefmoaraq:iungereilvaloreco11antek,chetquellosos1enibile

6c{I} = -~~+ 2 -~ • ~(I - !Oc(t)).


dall'ambien te.

1.47. a. Risolvendo il problema di Cauchy con condizione iniziale Q(O) = Q0 si


Questo t l'incn:mento percentuale in un intervallo di un minuto: in un qualsiui imcrvalln
trovala legge
D.trincn:!ll('ntosarà,propon:ionalmentc,

6 c(I) = ~(! - 10c(l)) 61.


Oraperdcf111izioncdi1emp0didimezzamcntosiha
Dividendo ora per 6 t e passando a) limite per ~I - O si onicne l'equazione differenziale
Q(r) - ~, ci~Qoe-' • ~·
d= ~(l-!Oc)
il che implica or • log2
cheliaintegnilcgeneralc c(l)=ke-i'+O.\ b. Poicht r • i620anni,
lmponiamolacondizioneinizialc.Lapcrcentualcinizialc t
c(0)=0.3,

quindi 0.3 ... k +O. I, k =0.2, perciò

Qucsta~pre»ioncuguaglia~Qoper
c(l) • 0.2c-l 1 +0.1.
b. Dopo! Ominutilapen:enllli.lcsarà e-ai'!;;;•=~; 16~g~il = logi;
c( I0)=0.2e- 10r- +o.1:::0. 131s
Cap. 1.Equazionldrfferenziali Par.1 .1. EquazionidelprimoOfdine 49

· ~~anni
t = logl
1 =0Al5 · 1620anni :.67'lanni.

Analogamcmc, il materiale si sani ridono a Qo per !


e-id'!.• - ~: 16 ~armit=2log2; T=21ogl0~
t = 2·1620armi=3240anni.
cusandoivaloriprecedcntipcrm,h:
1.48. Poncndov m 1fsiha
T • 21ogl0o.~°:/, ""2.35$
t! = g-~v,
equazione che risolta di

v(t) = T +h-~', conk E R.


lmponmdolacondiziooein izialcv(O) • Cl(ilcorpocadeapartiredallaquictc)sitrova

11(Tl=5[2.3S-0.51(1-e-+·•)] m""9.23m
Per I - +oo, v(I) - ?·
Ciò signif1<:a che il CO<J>O si stabilizza su una velocità limite
proporzionalcalpeso.XlcOfPOslnso,e!lntominorequantomaggioreèl'anri10. Dopo circa 9.23 metri di caduta (in 2.35 $econdi) la velocità della soxcia di pioggia
lnvece,pcr1 -o+siha 111uJunge il99"/o dellasuavelocitàlimi1e.

I.SO. a. L'equazioncdclmo1oè:

chc èloste!SOandammtochcavrerrunoinassenzadianrito:poictM!ilcorpocadeapartirc mt/ =m9-m9G)-h!1


dalla quicle, nei primi istanti la velocitil è bassa e quindi l'anrito, proporzionale alla
velocìtà,è!rascurabile;dico~gucnzala lcggedicadutapcr!empi piccolièindis!inguibilc
da quella in assenza di ~nrito. Si ottiene

a. Jnbaseall 'cscrciziopm:f<.lcntc,
Come si vede, l'esi10 net'lo della spinta di Archimede ~ solo <juello di ridurre di una certa
fraziooel'accelcrazionedigraviùi.Lasoluzioocquindi,ragion111docomencl casodclla
11oo= T• 'luindiA = ; : = cadutanelraria(es. 1.48)è·

= 0.033!:/~m/1~ = 0.0646Sg/$ v(t) = mg(~- ~ )(1-e-~')


(nelrultimari1ta1Jstapergrammi,nonaccclcrazionedigravità!)
b. lmponrndo
l>(t):O.!»u00
1vaW
Cap. 1. Equazioni differenziali Pa1. 1.1. Equazioni del primo ordine

b Per t1oo= 42cmls,m =o 10g.p =o 7, siha b. Distinguiamoon.ii;asi:


1) vt<11.., . lnquesto caso
h• mg(:: !) 10g-98:::(1 -t)_ 200 g/J
Lalegged icadu1aè(l in secondi):

v{ I) = 1100 (1 - t-~• ) ""' 43cm/s(l - e- :ioo). il che mostra che il denominatore è sempre :> I e tende moooconamentea oo. Perdo) la
velocitàcresce monot(lnamentetendendoalvalorelim ite
a. Ponendov = y'siha 2) vo:>1100 .lnquestocaso

v'= g- ~V.

Sot..Uonicostanti· v• fi!f- 'i i c.\loo


si ouervaehe ( ~ ) :> I e elw..~• :> I pert :> O, p=io>dinoovo il denominatore non si
(nonciintereMalasoluzionecostante11 "" - ~). Abbiamoindica1ocon 1100 la soluzione annulla mai, cresçe mono1onamcn1e a +oo, pcrçio) tr{I) va decrescendo monotonamente
costantepcn;héquc5taèla"ca<tdidata"adcsscrelavdoc ili limi1e . Ccn:hiamolc so luzioni verso il valore lim ite.
nonoostantidell'eq uazione:
1.52. a.L'equazionedelmolooriu.ontaleè:
m%'° = -h (z')1

doveh >O èun coefficiente diattrito. Ponendo u • z'siha


Ponendo v..,: ./i!f siha: .;.. d~~ - ~dt;
v - - ~v.
Risolviamo requazione:

v{I)=~
("""''+!) (
u(t) =l>oo cci....• _ ] 2
=1>oo l + ce2*..·•- 1) eimponendolacondizioncinizialcs itrova

eimponendolacondizioneiniziale siuova

e==~::-
Siosservachepert -.oo cffenivamcnccv{t)--+ 11..,= ,/"! (cioè quella che abbiamo
indicato altini.zio col simbolo di 'lo> per comodità di calcok> è cffcttiv;unente la velociti Sios~rvichelave!QCililtendc monotonamenteazeropert -+oo.
limiie)
Cap. l . Eq uazioni differenziali Par. 1.1. EquazKlnidelplimoordine

Orasfruniamolaprima informazione:
80=10+~ --;

Sia ora <11 =200mls, m .. 20g, t: 15, h =0 .iglm. Siouiene:

v(t)=x:r.~~- Imponiamoonichc s i~

20=10+~---2!.I

~• v{I)"" ~ ~ 'i!ii • IOOm/s. 0.25t: log9;t:.8.79min, çìot8min. e43S«

Riscriviamo rcquazione come


'= 200mlog(1 + ~ ·200) •200 1og2 m :. J39m
;'+~i=~·
L"equnione

m(l)Ti .. - m(l)g-ATi

con m(t) = M +mo - kt (c~ss ionc .,..lida per t < fflfi/k) dà


O=i(O) •N+c; e""-~;
ol=-g+M+~-kl

v(t) = Vo+ l(-g+ M +~-kT)dr • t.'"§-gt -A[log(M +mo-h)~ =

Lavetoc itànelriswu eincuii lcarburantctc5'1urito t:


Percalcol~laprimitiva(o~chccol?fOCcdimcntostandardcheconsistencll'incegra...,
perpar1iducvolce)puòcsscre ucileucili1.23reinwnericomple$si l2 :

Laroluzioncdcll'cquazioneè: ef<Ast" = lm (I•(f~;,,)•)


T(I) = T, + u-il
lmponendo ~condìzione inizialesiha

100= lO+e;c=OO;
1 2Quc~a iox nica t illum:ata in dettaglio nel pro:;.si mo,§ 1.2.'A
54 Cap. 1. Equazionidifferen<:iali Par. 1.1. Equazioni del primo ordirle

lmpooiamo lacondizioneiniziale:

O•ç- i((f):+..,i)' dacui

i(t)= i((f):+~)c-f•+ iJ(f~ 2 +wfsin(r..;t-..p).

da ~ui

I
,,,,;~,
e ---r:;-dt •
..... ((" )
L((fJ 2 +..,i) ·lm I-iw )
{coS<.>t+ifi....,t) =

i(I) • iJ{f~l+Wlsin(i..A-<p)
A•f• (R
• l((f)l+..,i) zsiM-(.JCOf<JI •
) cM risulta .essere un'osc illazione di ugual fnquenza, ma ritardo di fase, rispetto alla forz:t
elenromomce impressa, e ampiezza
A
A•f' ( R/L . w ) iJl!I'+"'·
- iJl!I'•"' Jc11· • .,·"'"'- J111·.,_,'""' - o. Equazioneavariabili scparabili:
,,
(1_.-nlt)(•s-m:i:) .. kdt

<0$<? • J<flR/L+._,,,sm'>'=
2
. w . wL
Jtf) +..,i' qu1ndi ..p= an:rnn R
2
f [(IA ~ n.t:) - (•s _'.'.1 m.t:J d:i: • k(n•s - m1A)I +e

~~~=;= c::bi:.mplicità che si.a (n•s - ""A) 'I- O, altri men li il procedimento di

logl '~':~::I - k(rus - m •A)I +c.

dacuipassiamoimp0rrc lacondizioneinizialco:(O)=Oc avcre

e=!..!
" t1vaW
Cap.1. Equazioni differenziali Par.1.1 . Equazionidelprlmooo:line

Quindi

l-t-< ...- .... )1 (c-B )c-ic«-?ltc


- !'! - t;é<-·--·li . :i:(I) • 1-'i;c-(«\i')tc
b. Appllchiamolaformulapr«cdcmccon: Imponiamola condizione iniziale:
1.t =30; IB =40;n= l ;m = 2
n1s-m•,i=40-2·30 "' -20. zo • z(O)=~; c-i=7
z(t) • jìjl ~ .~~-.
perdll:
Si vede cM la funzione~ dcfuiita per O&Jli t >0 e tende al valore limite 20 (che~ il
massimo raggiungibile, data la quantità d i A disponibi le) Utilizziamo la prima
infoonazione, z(20min) • 12, per calcolare la W51ante k: scrinura che evidenzia il fano elle z{t) decresce monotonamente da! valore iniziale zo al
valon1finaleO.(Supponcndo :z:o<vc)
12 = z(20) = Jjl ~i:: cM dà b. lnbaseaidati,laconcentrazionedisamrazioneèc • 0.1 2kg/ l. L"equazioneè:

e-fOOI: • ~ ;k= ~log~;20k:.0.02 -~ - 1:x(o.12- 2 ~~"')


Dopo un"ora (60min) laquamità di sostanza e presente tani ehasolutione,perz(O)=O,(::.o.52),

eo!~l0~! ~~-S2 = eOm~ - o.s2·


1-e-11.<!)MI 2 2
z(60)z ~ -jìje-11.!nMI :. 17.Sg. z( t) =
Pcrcalco larcilvaloredellacos1an1ekutilizziamoon.laprirnainformazione:

-z(c~~)= kdt
eO.:IW • ~ + 0.!>2 = l.27

k .. o.~ 88 1oe1.21 :. o.83.


12
•(•) - •'"'"-'·!::.
1f vaW
58 Cap. 1. Equaziooidifferenzial

1.2. Equazioni lineari del second'ordine


e dopo un'ora .t:(60) - tf>-"4n!2_ o.:;2 == o.1
1.2.A. Richiami sull'esponenziale complesso
ilchesignificachelaquantil.àscioltadopoun'onit2f> -0.7=24.3kg.
Sisanumosciolli20kg quanto z(t) .. :;,ciot L'utiliuo dell'esponenziale complesso, che lo studente dovrebbe aver appreso nel
corso di Anal isi Matemati ca I (v. [BPSl ]. ca p.S, §2.2) si rivela u1ile in varie
5· &·"'~~0.:;2 questioni legateallarisolu zione di equazionidifferenzialiordinare(manonso lo)
per semplificare i calcoli che coinvolgono le de ri vate di funzioni (reali)
L=22.4min:::22min24sec. esixmenziali e trigonometriche. Vogliamo qui giustificare queste procedure, che
useremo spesso nel seguito, e che al!rimemi potrebbero sembrare purameme
formali.
Se / 1,/2: (o,b]--R sono due funzioni reali di variab ile reale. possiamo
definirelafunzioneromplessad1"vari11bi/e reu/e:
f :(a, b)--C
chesioniene pone ndo
/ {!) -= /i (t)+ i/i (t).
Se/1ef2sonoderivabili in(o,b),porremoperdefinizione
/' (t) =/!(t)+i/~{t).
Esemp io 1.5. Per r =o+ ib e C , sia
/ (t) = exp(rt) =e(o+.OJI =e"'cosbt+ie"'sinbt.
Se calcoliamo /' (t ) in base alla definizione precedente, si veri fi ca che si oniene
(come cisi aspeuerebbe!)
/'(t)=(exp{rt))' =~xp ( rt). (4 )
lnfani inbasealladefinizioncappe nadata:
(exp(rt))' = (e"'cosbt+ie°'sinbt)'= (e"'cosbt)' +i(e"'sinbt)'

calcolandoledcrivatedellefunzionirealiçonlesolite regole
= (a e"'cosbt - be"'sinbt) + i(at:"' si nbt + be"1cosbt) =
60 Cap. 1. Equazion i differenzia~ Par. 1.2.Equazioni linearidelsecond'ordine 61

Esercizi
1.58.* Dimostrare la (5) (con le no1azioni e ipotesi spiegate nell'ossemuione
- (a + ib)(e• 1cosbt+ie"1sinbt) - rexp(r! ). l.2)

La(4)puòessercapplicatapiùvolte,ouencndoadesempio: 1.59.* Dimostrarela(6)(conlenotazionieipotesispiegatenell'osservazione


l.2).
~ (cxp(rt))= r1 exp(rt) "lrE C
1.60.* Siconsiderilafunzionccomplessa divariabilcrcale
Questi fauisimilizzano nellarisoluzionedelleequazioni differenziali lineari del
second'on:lineomogeneeacoefficienticostanti. / (t) = ~con r= a+ib E R.
11 mo1ivo dell'utilità del calcolo coi numeri complessi in relazione alle
equazionidiffcrcnzialilinearistancllaprossima a. Sirisc riva/nellafonnafi+ihconfief2rcali
Osservazionel.2. Un openu orediffere nzi ale li ncareaeoefficienti rea li se para h. Sicalcoli f' (t) inbasealladclinizionedataelairiscrivainformapiò
semplice(ci~comefunzioneditcdranzichécomefunzionedit ,a,b).
pa1"1 erealee lmma1tin ariade lh1runziooe. Sia
Lz 'il al' + bi +cz cona, b,c E R Queste1ec nichedivariabilecomplcssapossonoavercancheahreapplicazioni,
ad esempio al calcolo delle primilivc. Anche se questo fatto non è direttamente
Allora, se legatoaltemadelleequuionidifferenziali,cogliamoquil'occasioncperscgnalare
z(t)=z1(t) +iz.i(t ) qucslatecnica.
Notiamo che la definizione
conz 1,Z1funzioniavalorircali,perlalinearitàdell'equazionedifTerenzialeedella
delinizione di derivatadiunafunzionecomplessa,risulta
(5) sipuò leggerc anchedicendocbc
(come si verifica immediatamente) dove Lz1 e Lzl sono funzioni a valori reali. In Rc l/'(t)J= IRe/ (t)j'
altre parole, l'operatore differenziale Lagendos uuna funzioneavaloricompleSJi
agisce separatamente sulla sua pane reale e immaginaria. Questo significa che una lmlf'(t)J = llm/(t)]'.
soluzione complessa dell'equazione differenziale Lz = O, ad esempio di tipo
esponenziale cxp(rt), dà luogo a diie sol11:ionl reali della medesimo eq11mione, Poiché la primitiva è l'operazione inversa della derivata, queste re lazioni a loro
del tipo e"1cosbt, e"1sinbt. Questo è ciò che si sfrutta, implicitamente, quandosi volta implicano che
detcnninano due soluzioni indipendenti de ll'equaiione omogenea a coefficienti
costanti. Re(/ f (t)dt) "" /!Rc/(l)]d!
La stessa idea si !ifruua quando !ii de1enni na col metodo di somiglianza una
soluzione panicolarc di equazioni con 1ennine OOlo del tipo e"1cosbt o ~ sinbt
passando attraverso la variabile complessa. Si traua in questo caso di sfruuan: il
fatto che, scy = 111 + ilh e/ = /1 + ih(con111,Y",!,/i,h a valori reali), allora lm(/ f(t)dt) = f !lm/(t)]dt

Ly = /~ {L111 = /i (6)
L!h=h
Cap. 1. Equazioni differenziali Pllf. 1.2.EquaziOnilinearidelsecood'ordine 63

[,e mpio 1.6.Sivogliacalcolare l'intcgrale indefinito:


j :ctz(l+i)d:i: =(per parti )
/ c'"' cos(b:l:)d:i:

An zichéusarc:lateçnicafamil iaredi imegrazionepcrparti ,sipuò proccderecosì:

/ e.,.cos(b.:i:)d .:i:= f Re (e(-+ill)z )d:i:= Re/ (è+illlz )d.:i:


c poiricordiamoche

D'altro canto,po ichCsa ppiamochc (t")'.,. re'1 perr EC, saràanc he

/ c"d l • ~e",
pcreiò = Jm [.xcz<•~iJ - ~i
2 +e=
1 +1 (l +i)
j (c(o+.tP:) d:i: =a ~ibc(.+.t)z • 01
e: b1 (a - ib)(cosb.:i:+isinb.:i:)
( i -i) I
= lm .:i:è(cou+is in :i:)~+2ie .. (cos:i: + isin.:i:) +c=
[
l
/ eu«»(b.:i:)d.:i: = Re[ 01 c_:b{a -
2 ib)(cosb:i:+ isinb:i: )] =

= t.:.b2 (acosb:i:+bsi nb.:i:).


0
1.2. B. Equazioni omogenee a coefficienti costanti
[ ,sempio 1.7. Calcolarel'integra!eindefinito
Riferimento: librodi testo [BPS 2), cap. l, §J. l-3.4
/•<'•l•zdz.
Esempi svolti
Trattandosi dcl prodono di 1rc fimzioni (non due!) l'applicazione dire11.a
dell'integrazione per pani {che si farebbe per integrare .:i:cr, o :rsin.:i:, o e .. sinz) Esempio l.8.
riesce male. Lavariabilecomplessaconsentediaccorpareduediquestefunzioni, a. Scrivere l'integra legenerale dell'equazi onc
osservando che y"+ 2i/ + 4y • O.
zòloz ~ lm (z<''"). b. Ri solvereilproblemadiCauchy·
Ca lcoliamo allora y''+2y'+4y • O
y(0)= 2
{ J/(O)~ J.

a Tranandosidiun'equazionedi1Tcrenzi alelinearedel 2°ordine,omogeneaa


coefficie nti costanti , risolv iamo wu:itu~ l'eqU11Ziqns,,.\ ~llfalleris1ica
64 Cap.1.Equazionidifferenziali Par.1.2. Equazionilinearidelsecond'ordine 65

corrispondcntell: Eu mplo l .9.


a. Scriverel'integralegeneraledell'equazione
r2+ 2r + 4 = 0
y''+6y'+9y=O.
chehasoluzionicomplesscconiugate
b RisolvereilproblemadìCauchy:
r=-l±iv'J
v"+6y'+9y =0
Ricordando che a soluzioni complesse coniugate (o±i,8) dell'equazione y(0)= 2
carancri stiçacorrispondonoled uc soluzioni de!l'equazionedifferenziale {
y'(O)= L
z1(:i:) = e"~cos(.B:i:); z,(z)=e""sin(lh)
a. Equuionecarancristica·
troviamo,nc!nostrocaso, ledue sol uzioniindipcndenti

r = -J(radicedoppìa)
percuil'intcgralegencraledell'equuioneomogcneal 4 è: perciòducsol uzioniindipendentidell'equai.ione differenzialesono
(7) z1(:i:)=e-ll:; z2(:i:)=u-ll:

alvariaredellccostantireali c1,C2. el'ntegralcgeneralcè:


b. Imponiamo li; condizioni iniziali alla soluzione z(:i:) trovata in (7) z(:i:) =e-ll: (c1:i:+c,), per ogni ci, e, eR.
Dobbiamo prima calcolare
b. Per risolvere il problemadiCauchyimponiamolecondizioni iniziali alla
z(z) appenascri11a.Calcoliamoanzitu110:

quindi imponiamo· z'(:i:) =e- 11 (-3c1z- 3c,+c1)

quindi imponiamo
z{O) = c, • 2
Riso lvendoil sistcmadidueequazioniindueincognite c1,c, troviamo { z'(O) = -3c,+ c1 = I

C1 = 2;c, = v'J c,= 2; c1 =7


chesostituitenella{7)dannola soluioncdelproblemadi Ca uchy: e quindi la soluzionedelproblemadiCauchyè:
y(:i:)=e-ll:(7:i:+2).

ll v.libroditesto !BPS2 l, cap.J §3.4


1• v. libro di tes10 {BPS2]. cap. 1. §3.J, Teomna 1.6
66 Cap. 1. Equazioo i differenziaW Par.1.2.Equaziooi linearidelsecond'ordine 67

Esercizi
y"+y'-2y =0
Ri3ofvere i uguenli problemi di C(luchy. 1.69. y(O)=O
(Ulreriori eserci:i sulle equazioni omogenee a coefficiemi costami si trovtmo { y'(0)=2e
anche tra gli rserci:i del prossimo §1.l.C).

y"-2y'+5y=0 y''+4y'+4y=0
1.61. y(O) =I I.70. y(O)= I
{ y'(0) =4 { y'(0)=2

y''+2y'+:v=O
1.2.C. Equazioni non omogenee. Metodo di somiglianza.
1.62. y(O) = l
{ y'(0)=4
Riferimento: librodites10[13PS2], cap. l,§J.5.
Il metodo di somiglianza serve per trovare una soluzione particolare di
2y''-y' -y=O un'equuione lineare del 2° ordine oon omogenea, quando romogenea ha
1.63. y(O)=J cocfficienticostanti,cioè l'equazioneha la forma
{ y'(O)=O
o-i/'+by'+cy=f(x) eooa,b,ccostanti,

e il termine noto / (:i:) ha una forma particolare(polinomio, esponenziale ... ), che


y''+2y'+4y=O
pcrmcne di cercare una so luzione y simile a/. in un senso opportuno (da cui il
y(O) '" .j3 nome di "metodo di som i glianza~). Questa non è soltanto un"idea generale, che si
{
y'(O)=O chiedeallostudentedi provarcadusareconun po'd i in1·cntiva;alcon trario,sul
tes1osiill ustrauncertonumero di situaziQnibenprecise,incuisegucndounacerta
y"-6y'+9y-O procedura ben codificata è possib iledctenninare la soluzione. Metodo da usare,
1.65. y(O)= I avvertenze, eventuali eccezioni da tener presen ti: occorre aver studialo con cura
{ tuttoquesto, primadiaffrontareiprossimiesercizi. Presentiamo per comodità de l
;101-2
lettorc(v.tavoleapp. 76-77)unoschema riassun tivodellacasisticapresentatasul
testo ((13PS21, cap.1, §3.5), oltre, come al solito, ad alcuni esempi svolti, che
Jll"-2!1- 11 ... o natura lmente non coprono tutte le situazioni possibili. I successivi eserdzi
1.66. y(O) = 4
{ y'(O) =0 dovrebberocomunquemostrarcunventaglioampiodiapplicazioni.

Es empi svo lti


y"+2y'-3y=O
1.67. y(O)=O Esempio I.IO. Scril·crel'intcgralegeneraledell'eqmuione:
{
y'(0)=2e
y''+6y'+ 12y=4sin2x
y''+2!/+ 2y= 0 Per prima cosa cerchiamo rintegra le generale dell'equazione omogenea
1.68. y(O) = y'3 :!'+ 6z'+l2z =O.
{
y'(0) - 0
Equazionecaraueristica·
68 Cap.1.Equarionidilferenzlali Par. 1.2.Equaziooilinearidelsecond'ordine 69

r~ +6r+ 12 =O;r = -3±i ,/J cos2:i: ·(-4A + l2B + 12A) +s in2x · (- 4B - 12A + 128) = 4sin2:i:

L'integnilegeneraledell'equazioneomogeneaper<:iòè: cos2x ·(BA+ 12B)+ sin2x· (-12A+8B) = 4sin2:i:

lmponiamoorachequestauguaglianzarisultiun'idemità1 6.

Ora abbiamo bisogno di una solu:done particolare dell'equazione completa 8A+ l28=0
Poichél'omogeneahacoefficienticostantieiltenninenotoèdeltipo { - 12A +8B = 4
/ (x)= Asi""'-'"%, Ahbiamocosìtrovatounsis1emalinearedidueequazioni indueincognite,c hepuò
essere facilmente riso lto:
possiamo applicare il metodo di somiglianza e certare una so luzione del tipo:
y(:i:) '"" Acos2:i: + Bsinh (8) 2A +3B=0 {A =-fi
{ - 3A+2B=I B=~
Si noti che A, B sono da det<'nninarsi, mentre l'argomento 2:i: delle funzion i seno e
coseno è lostessochecomparc nella funzionesenocheèterminenoto. Si osservi Questi valori di A, B sostitu iti nella (8) danno la soluzione panico/are
che, pur essendo presente nel termine nolo solo la funzione si n2x, la soluzione del/'equazione complera,ehestavamocertando:
particolare va certata a priori come combinazione lineare di funzioni seno e
coseno 15 . v(x) = -fleos2x + ~sin2:i:.
Procediamo col metodo. Per la funzione y(:i:) in (8) cakoliamo la derivata
prima e seconda, sostituiamo nell'equazione, e imponiamo che sia un'identità, Infine, rinlegrale generale dell'equazione completa si otterrà sommando
ooenendo cosi delle cond izioni che determineranno i coefficienti incogniti A, B. l'integnile generale dell'equazione omogenea, ottenuto in partenza, e questa
Si ha: soluzione particolare dell'equazione completa:
y'(x) = - 2Asin2:i: + 2Bcos2x. e-:i..-(c1cos( vf:ix) +ciisin ( J3x))-iicos2::c+ fs s in2x.
y''(:i:) = -4Acos2:i: - 48sin2x .
0$servuione l .J. Notiamo che per determinare la so luzione particolare
Sostituiamonell'equazionecompletaleespressionidiy,y',y": dell'equazione completa co l metodo di somigl ianza non abbiamo utilizzato la
conoscenza de\l'intcgnile generale dell'equazione omo~nea. Le due procedure
(- 4Ac052:i: - 48sin2:i:) + 6(-2Asin2:i: + 2Bcos2:z:) +
sono tra loro indipendenti, anche se entrambe sono necessarie per detenninare
l'integrale generale dell'equazio ne completa.
+ 12(Acos2:i: + Bsin2x) = 4sin2x.
Eum plo I. Il . Determinare l'integrale generale dell'equazione
Raggruppiamoitcnnini similiinsin2:z:,eos2:i::

I! Questo è solo un esem pio <klle tante piccole avvenente che t facile dimenticarsi, K
si pensa di poter applicare il metodo di somiglianza in base al purobuon Knso, e non in 16Que!itoè un punto chiave da capire. Non vogliamorlsolvt re f'equa;ioneinz,ma
base allo s1udioprulso t oll'opplica;iont (Jltento dcl~ casistica dcl metodo stesso. E' capire per quali valori dci coefficienti A, B, i due membri dell'uguaglianza r<>pprntntano
istruttivo che lo $!udente provi, per rendmi conto di dov'è il problema, a impostare la la $1eJ.Jajim:lont, cioè per quali valori di A,8 l'uguagliarw. t vv/ficata pv ogni z.
ricefl'adi unaS<lluziooe del tipo Asin'l;i:(come verrebbe voglia di fare): si trovcnl in un Af!i11thtquestoaccadadovrannocoirw;idere.rispenivai:!!!J1t•.icoeffitientiditos2ze!iin2:.:
vicolo cieco nei due membri. j(
70 Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.2. Equazionilinearidelsecon<:l"ordlne

Riso lviamo anzitutto l'equazione omogenea. Eq uazione caratteristica· e infinerintegrale generaledell'equazionccom pl eta·

c1ez+e-ielz+ (~x+ ii) e-z


(r- l )(r- 2) = O;r = l,r = 2.
Eu mpi o 1. 12. Determinare una sol uzione particolare del l"equazionc
L'integralegcncralcdell'omogeneaperciò~:
i/'-2y'+4y =-e-""cosx.
z(z) =ciC +e-ie:iz.
Primo metodo (con f unzioni lrlgonomelrlehe reali). In base al metodo di
Ora cerehiamo una so luzione parti colare dell'equazione completa. Poiché il somiglianza,possinmoccrcare una soluzione particolarcdellaformalS:
termine noto~
y{z) = c-z(Acosx + Bsinz).
/(x) =Jxe - z.cioè(po lin omio di grado l )·e- z.
Calcoliamoy'c!/':
cerchcremouna so luzioncpartico lare diquestas1essa fonna :
y'(x) = e-""(- Acosx - Bsi nx)+ c-""(-Asinx + Bcosx) =

con a, b da determinarsi. Ca lcoliamo le derivate e sostituiamo nclrequazionc:

i/'(z) = c-z(-( B- A)cosx +(A+ B)siru:] + c-""[- ( B -A )s inz - (A+ B)cosx] =

= c-""[(-2B)cosx + (2 A)sinz].

c- z[(az + b - 2a ) - 3(- az - b + a )+ 2(az + b)) - Jxe-z Sostituiamo ora nell'equazione:


{e- "" [(-2B )cosx + {2A)s inz]} - 2{e-""!(B - A)co1;1: - (A+ B)sinz]} +

+ 4{e-""(Acos.x + Bsi nx)} = e-"" cosz.


cherisuha un'idemitàsesolosel7:
Semplificando per c-z e raggruppando i termini s imili in cou, si nz abbiamo
(-28- 2(8 - A )+ 4A)cosz+ (2A + 2(A + B) + 4B)sinz = cosx

perciòsionicnclasoluzioncpartìcolaredcll'cquazionccomplcta: chcportaalsis1ema:
6A -4B - I
{ 4A +68=0

che dà:

l7 ~mpl ifiClllldo per la quantili c-z, mai nulla, l'uguaglianza pn:cedcnte diventa
un'uguaglianza ITll polinomi di primo grado. Per il principio di identita dei polinomi , questi Il Di nuovo , si notid1e anchc se il secondomembronono;on1ieoe la funzione sin.:t,
coincidonoseesolosei ..ocfficient;deitcnnini$imilio;oincidono. rispeuivamen1e occorrecm:areuoasoluzione particolared iquestafomaeompleta
Cap. 1. Equazioni differenziali Par. 1.2. Equazionilìnearidelsecond'ordine 73

equindil.asoluzionepanicolaredell'equazio!Hlcompletarisulta:
(6-4i)A = I

A=~= 6+4i = 3 + 2i.


6-41 52 26 , .
Il metodo appena presentato è concettualmente molto si mile a quello
dell'Esempio 1.10, sol1anl0 reso più laborioso nei '8lcoli dal fatto che ora la Lllsoluzionepanicol aredcll'equazione (IO) è quindi
funzione che ccrehiamo, e di cui dobbiamo calcolare derivata prima e se<:onda, è la
somma di due termini ognuno a sua vo lta prodotto di due funzioni. li prossimo w(:r) = 3;6
2i é<-l+i)
metodo che presentiamo u1ilizza il calcolo con i m1meri complessi, in particolare le
proprietà dell'esponenziale compleuo (v. §1.2.A). Come vedremo il calcolo delle e la soluzioneparticolaredell'equazionedipartenza(9)è:
derivate risulta ora molto pi~ semplice; per contro, bisognerà eseguire qualche
calcoloalgebricocoinumericomplcssi.

Seco11do metodo (con /'esponcnziole complesso). Per risolvere l'equazione


(9) = e-~ (~cos:r - fJsin:r)
osscrviamocheil tem1inenotosipuòvcdco:comeparteo:alediunesponenziale
complesso: chenaturalmentecoincideconl asoluzionetrovatacolprimometodo.
Osservazione 1.4. Uti lizzo dell'ei ponenzi1 le eo mpleMo. Notiamo che il se<:ondo
metodo ci ha ponaio in realtà a riwlvere simultaneamente d11e equazioni
diffcrcnziali.Jnfatti,non wlo
Consideriamopereiòl'equazioncdifferenzialccontermine nmocomplesso:
vi' - 2u/+ 4w =ez(- L+il, Rew(z) è so luzione dell'equazione con termine noto Rc (c~( - l+il)
(IO)
e, applicando il metodo di somiglianza che si usa per termini noti esponenziali, ma, perlas1essaragione,
cerehiamounasoluzionedel1ipo lm w(z)èsohuioncde ll'equai:ioncconrcrm inenoto lm(e%(-1-tiJ)
w(:r)= Aezi-1+i)
equestosignificachel"equuione
conAaprioricomplesso. Calcoliamo lederivatel9:
vi =A( - l + i)ezi-L+<\ ha soluzione

w" = A(-1 +i) 2er(- L+i>;


sostituiamonell'equuione(lO)eraccogliamol'csponcnziale:
Questo fatto, oltre all'immediatezza del calcolo delle derivate dell'esponenziale,
Aez( ltil ((- l + i}'- 2(- l + i)+ 4)= e'"< l+ i) porta a suggerire olio studeme di privilegiare sistematicamente questo secondo

l9 SioJservi com'~ scmpliçe il calcolo delle derivate, in confrontoaqucllofat1ocol


primometod-0
Cap. 1. Equazionld ifferenziali Par. 1.2.Equazionilinearidelsecood'ordine

metodo, superando rìniziale ritrosia che potrebbe avere nell'utiliu.o


dell'espooenzia!ecomplesso20.
2A + 3{2Ax + 8 ) = 2x.
Ese mpio 1.13. Risolverei l problemadiCauchy: lmponendochequestasiaun'identità,sitmva

v ' (x) + 3y' (x) ~ 2z J2A +3B =O JA =I


11(0) =0 l6A = 2 lB =-:
{
i/(O)=i ·
e quindi
Per risolvere il problema di Cauchy dobbiamo anzitutto determinare l'integra le
generale dell'equazionecompleta,poiimporremolecondizion i iniziali.
Per scrivere l'integralegenerale dell'equazionecompleta, as.uavoha,occorre
Y(x ) = ~x 2 - ~x.
aru:itutto detenninare l'integrale generale dell'equazione omogenea, quindi L'integrale generale dell'equazione completa è pereiò·
calcolare una soluzione particolare dell'equazione completa. Il procedimento i
quindiinJpassi.
I. lntegralegenernledell'omogenea.Equazionecarntteristica:
y(x) =ci+ oie-:iz + ~ r - ~x.
r2+ 3r=0 3. Possiamo ora imporre le condizioni iniziali per risolvere il problema di
Cauchy:
r =O;r =-3
Integrale generale dell'omogenea:
z(x)= c1+oie-:1z.
2. Soluzione particolare della non omogenea: poiché il tenn ine noto ~ un
polinomio di 1° grado, in generale si potrebbe cereare una soluzione particolare lnconclus ione,lasoluzione delpmblemadiCauchyè·
polinomio di 1° grado; osserviamo però che l'equazione omogenea non contiene il
termine in y, ma so lo que ll i in i/, i/'; il metodo di somig/i(111;a prescrive in questo
caso di cercare uno soluzione panico/are polinomio di 1° grado (cioè un grado in
piùdeltemlinenoto),quindiçen;heremo

ji(x) = Ax2 + Bx.


(E' inuti le sc rivere un polinomio di 2° grado provvisto anche di tenn ine noto, ossia
ji(x) = Ax 2 + Bx + C, perché dal momen10 che la jj compare nell'equazione solo
mediante le sue derivate, il coefficiente C scomparirebbe comunque, restando
irldetenninato). Calcoliamo le derivate e sos1i1uiamo nell'equazione completa:

y'(l:) =2Ax + B ;ji"(l:):: 2A.


lO Pn'llltro, si tratla di uno sllllmento matematico comunemente usato in molle
applicazioni fisiclle e ingegneristicl>e(adcsempioncllosrudiodci cin:uiticlenrici),che lo
studen~e quindi polrTbbe incontrare ancl\e in altri contesti.
Par. 1.2.Equazlonlllnearidltlsecood'ordifle 77
76 Cap. 1. Equazioni differenzlaM

t'

j
78 Cap. 1.Equazionidifferenziali Par. 1.2. Equazionilinearidelsecond'ordine

Esercizi b. Determinare una soluzione particolare dell'equazione


1.7 1. Siconsideril'equazione: .,;'-4y'+4y=ze- z.
y"+xy' + ysin:z:=O. 1.75.•
a. Scriverel'iruegralegenera!ede ll'equarione
In base alla teQria, possiamo affermare che (di ciascuna delle seguenti, din: se~
vel'1!ofalsa): y''+4y'+4y=0.
a. Haduesoluzionilineannenteindipendenti
b. Ha due soluzioni del tipo .-."z per opportuni numeri a E C. b. Determinare una so luzione particolare dell'equazione
c. Comunque si assegnino le condizioni iniziali y(zo) = Jlo, y'{:ro) = 111. il y"+4y'+ 4y =e-bcos.:i:.
problemadiCauchyhaunaeunasolasoluzione,definiuisutuno !R
d. Comunque si assegnino le condizioni iniziali y(zo) =I/O• v'(xo) = Yi. il 1.76.* Scriverel'integnilegeneraledell'equazione
problemadiCauchyhaunaeunasolasoluzio11e,chepotrebbeessen:definitasolo
,/' +3J/- 4y =2sin:r.
inunintomodixo

1.72. A quali delle seguenti equazioni, in base alla teoria studiata, Scrivere l'integrale genera le dell'equazione
applichcrcsteilme1ododisomiglìanzaperde1erminareuna$0luzioneparticolare?
(Rispondere oMen·ando l'equazione, senza provare effenivamente a ri$Olverla; in y''+6y'+9y=O.
casoaffcnnativo,scri\·e re la forma della$O luzionecerca1a,senzarisolvere). De1erminareunasoluzioneparticolnredcll'equazione
y"+:ri/+11=2e~ ,/'+6,/+9y=2xe- 2 •
1.78.* RisolvereilproblemadiCauchy:

y''(:r) + 9.y(.i-) =3sin2x


Y"+2i/+v2=3cos.:i: y(0)=2
{ v(0)~6
2
y"+Si/=2C+:r
1.79.
a ScrivereJ'integralegenera!edell'equuione
y"-sy'+2y= l ~.i-2 y"(:r)-,/(:r)- 6y(:r) =0.
1.'3. Scr iverel'integrale ge nerale de ll'equazione: /l. Determinareunasoluzioneparticolaredell'cqunione
y" +2,/-3y = 4e:i. . y''(:r)-y'{:r)-6y(:r) =u- l<.
1.80.*
a Scriverel'integralegcneraleclell'eq uazionc a. Scriverel'integralcgeneraledell'cquazione
y"-4y'+4y=O. y"(t)-y'(t)-2y(I) = 6e21 •
oW
Cap. 1. Equazioni differenzia~ Par.1 .2.Equazionilinearidelsecond'ordine

b. Ri solvereilproblemadiCauchyperl"equazionepreçcdenteconcondizioni 1.86.•
iniziali Scrivere l'integra le generale dell'equazione

11(0)=0 y"+2y'-Jy=0.
{ y'(O) = l
Detenninareunasoluzionepartieolaredell'equazione
1.81.* Scriverel'inregralegenera ledell'equazione

y''(t) + 2y' (t) - Jy(l)=e- 21 cost. 1.87.* Risolvere il probl ema di Caudw
1.82. y''+4y'+4y • O
u. Scrivere l'inregralegenera le dell'eqmu:ione ( 11(0) =3;y' (0) =2
y"+Jy'-4y=O.
1.88.
b. Determinare una so luzione particolare dell'equazione a. Scriverel'integralc generale dell'eq uazione:
y''+2y'-3y=0
b. Riso lvere il problema di Cauchy per l'equazione precedente con le
Scrivere l'inregralcgenera!e de ll'equazìone condizioni

y''+2y=O. y (O) = l ;y'(O)=O.

Determinare una soluzioncpar1icolaredcll'equazione c. Determinare una so luzione particolare dell'eq uazione


y''+2y"'3':-~s in2z. 11" + 2J/-3y=sin:r.

1.84.
Scrivere l' integra le ge nerale dell'equazione o. Scriverel'integralegeneralede ll'equazione:
y" - 4i/-5y=0. 4y''+ 4y' +y=O.
Detcrminareunasoluzionepar1ieolaredcll'equazione b. Risoh·ere il problema di Ca uchy per l'equazione pre<:cdcnte con le
condizioni:
y''-4y'-Sy = 5cos2x.
y(O) = l ;i/(0)• 2.
1.85.
Scrivcre l'ìntcgrale gcncraledell'equazione c. Determ inare una so luzione particolare dell'equazione

y"+4y=2sin h. 4y" + 4'1/ +y=eiz.

Ri so lvereilproblcmadi Cauchy: J.90.* Siconsideril'operatoredifTerenzialelinearedelseçond'ordine:


1
y" (:r) +4y = 2sinJ:r Ly=i/'+211 +3y.
y(O) =2
{ o. Sc riverel'i nteg.ralegeneraled ell'equazione..Ly = O
y'(O) = f
Cap. 1. Equazioni differenzia ~ Par. 1.2. Equazionilinearidelsecond'ordine

b. Ri solvcreilproblemadiCauchy 1.99. * Risol ve re il problema di Cauchy:


">=o il/'= I
{ y(O)=O
y'(0)= 2
11(0) =O
{ y'(0)-1
Dcterminare una sol uzioncpanicolaredell'equazionc 1.100. Risolvereilprob!emadi Ca uchy:
(Ly){z)=3cos(2x). y''+2!1+ 4y =3s in(2z)
y(O) •O
Utili::ando il «metodo di somigli<m:a~. determinare u11a :ioluziont della uguellle {
equtmont: y' (O) = l

1.!H . 2y" - y'-y=e- zsin2x. 1.101. Ri solvere ilproblemadiCauchy:


ll'- 2i/ +3y= 2cos(3z)
1.92. 11' + 411 + 4y = x 2 + 3z + I. y(O)= i
{
v(O)=O
ll'-2y'+4y=-k- h.
1.102. Risolverei!proò!ema diCa uchy:
1.9-4. Y' + Y- 2y = 2cosx. y"-2'!/+ 4y - 3e'
y(O) =2
{
1.95. Y'+4y = x3 . y'(O)=O

1.IOJ . RisotvereilproblemadiCauchy:
1.96. i/'+ 2y'+3y=3e 2'sìn3z.
J/'-11- 2y =x 2 +1
1.97. i/'+2y'+3y =z 2 -2x. {
y{O) = 2
y'(O)=O
1.98.Si consideri l'equazione differen:tiale·
y"+2cr.1l+ 3y =0. 1.2.D. Equazioni di Eulero
a. Stabilire per quali valori di cr. E IR tuuc le solu;cioni y( I) dcll'eq uaz.ione Siconsideril'equa:zione
tcndon-0azeroper1 -- +oo.
b. SrabilireperqualivaloridiO"E !R tuttel e$0luiioniy(l) dell'equaiione
$00olimitatepcrognit E R. detta equazi011e di Eulero. Si osservi che~ un'equaz.ionc lineare del second'ordine
acoefficientinoncostanti.Riscrivendolainformanormale

siosscrvache ha coefficienticontinu itranneche--in O. Perciòsi puòrisolvereun


problema di Cauchy assegnando la condizione nlziale in ib~1 0, i: allora la
Cap. 1. Equazionidifterenziali Par. 1.2.Equazioni linea ridelsecornfordlne 85

soluzione sani definita in tutto {0,+oo), o ppure in xo <0, e allora la soluzione


- x"{cos(,8logx)±is in{.Blogx)).
saràdefinitaintutto( -oo,O).
Discutiamo in quakhe deuagl io questa c la!SSC di equazioni perdi~ è uno dei Questodà leduesoluzion irealieindipende nti
pochi esernpidì equa:i;ionidelsecond'ordine acQef/ic/enllvuriabi/ichesisanno
risolvere esplici tamente, e in modo piuttosto se mplice. Le tecnic he studiate per le x"cos(,81ogx), x"s in{ftlogx)
equazioni a coefficienti costanti (ri ceread i so luzioni esponenziali per l'equazione
e quindil'integra legenerale
omogenea, metodo di somigli anza per l'equazione non omogenea)11011so11oqui
applicabi li, ma rimane va lida la proprietà fondamentale delle equazion i lineari x" [c1 cos{.8logx ) + ~sin (,Blogx)] perx >O
omogenee: l'integra le genera le ~ combina:done lineare di due soluzioni
indipe ndent i. lnfine,sei l discriminanteènullotroviamounasolasoluzionex".Pertrovameuna
Supponiamoorape r scmpl ici tàd i studiarc: l'equazioneper x>O.Ossc:rvandoi seconda, osserv iarnocheinques1ocaso,essendo
gradi dell e potenze dix che moltiplicano i vari termini, si capis.:ec he si possono (b-o) 1 -4oc=0,
cerc.areduesoluzioniindipendcntideltipopotenza:
l'equazione halafonna:
11=x',
conesponenci(nonnecessariamente interi)dadetenninarsi. lnfani,calcolando

epertantosipuòriscriverecosl :
esostituendone ll'equazionesitrova:
O
d
[ Xd;
{b-•)] [ ,,
+ 2;;- X;&+ 2;;-1/ -
{b-•) l o

(come si verifica calcolando effenivamente qucst'ul!ima cspre~s ionc e


x'(ar(r- l )+br+c)=O semplificandola). Notiamo anche che r = 'f!-
~ in questo caso la so lui iorie(unica )
che,semplificandoperx',dàl"equazioneal gebricadi2°grado dell'equazione di 2° grado (11), pereiò poss iamo riscrivere ancora l'ultima
equazione nella fonna
ar(r- l)+br+ e =O. (11)
Se il discrim inan tc èposi1ivo troviamoducsoluzionirea li

(o-6)±~
L'equazione si può allora risol•·ere iridue tempi: prima(leggendo l'eqll.17.ione
'"
che forniscono due so luz ioni indipendent i dell'equazione differenziale, x'',x"
precedentc"dall'estemo")si cercay1 taleche

(almenoper x >O), e quindi l'integrale generale x~-ryi=O,


cix" +~x" iri (O,+oo).
e questa èu n'equazione delpri m'ordineavariabi liseparabilicherisohadà
Se il di scriminante è ncga1i•·o 1roviamo due so luzioni complesse coniugate a±i/t, 111(z) =cix".
in c01Tispondenzadellequalitroviamo le soluzionicomplessc
Ora si risolve
x"*"' = z 0 • x*"' = z"eloe(z'") = x"e*'tnop ,..
t1vaW
Cap. 1. Equazioni diHerenziali Par. 1.2. Equazionilinearidelsecoo<l"ordlne

1.104. Sc rivere l'integrale ge nerale delle seguenti equazioni (di Eulero) in


(0,+oo):
·~h/'+4:1:!1'+11=0
equazione linearedelprim'ordine cherisolta(lostudenteCinvitatoafareicalcoli
indeuaglio)dà

clKlèl'integralcgeneraledell'equazionediEuleronelcasoincuiildiscriminanteè
r.2i/'+3xy'+y=O
nullo Riassumiamo·
Perrisolverel'equouione 1.105. Risolvereiscguent i problemidi Cauchyper equazionidiEulero:

o.x2y''+bxy'+cy-=O x 1 y''-4xy'-5y=O
y(I)=l
slrisolvcprimal'equazionedi2°grado {
y'(I)=O
o.r(r-o.)+br+c=O.
2
:t 1/'+4:r:y'+3y =0
Sihanno)casi:
I) Sel'equazionedi2° gradoha2radicirealidistinteri,f). l'equouionedi
11(1)= 2
{
Eulero ha integrale generale v'(l) "' l

11(:i:)::e1:r:'•+ e:ix 01 per:r: >O. :r:2Tj'-:r:y'+h=O


2) Se l'equouione di 2• grado ha 2 radici complesse coniugate o±ifJ, 11(-l)= I
{
l'equouionediEulerohaintegralegenera!e v'(- l ):s 2
y(x) o: x 0 (e1cos(fJ1ogx) + e:isin(fJlogx)) per x >O.
:r: 2 Tj'-5:r:Tj+9y =O
3) Se l'equazione di 2° grado ha2radicicoincidcnti r, l'equazionedi Eulero y(I ) =- I
ha integrale generale {
v'( l )=8
y(x ) =:r:'(ci+e,logx)perx >0

Infine, se volessimo risolvere l'equazione per x < O potremmo cercare


soluzioni deltipoy = (-:t)', definite per :t <0. Si lascianl lettore la verifica del
fanoche, fattiicalcolicleopportunescmplificuionidisegno, sivieneatrovare
la 11enaequazione
11r(r- l ) +br +c
chedàquindisoluzionianaloghe(conzsostituitada - :r:).
Vediamooraqualcheesempionumerkoditunociò.
88 Cap.1. Equazioni differenziati Par, 1.2. Equazionilinearidelsecond 'ordine 89

1.2.E. Applicazioni fisiche venicale o orizzontale ha come unico effetto quello di spostare il punto di
equilibrio. llmotosaràdesc riuoda
Moto armonico semplice
z (t) =I +c 1 coswt+ ~s inwt = l+Acos (":t+,.,),
Esempio 1. 14. Vibrnzioni libere di un a moll a. Una massa è attaccata ad una
molla, li bera di allungarsi e accoreiarsi lungo una rena orin.ontale. La forza di con i.I:.!·
ric~iamo esercitata dalla molla è, entro certi limiti, proporzionale all'allungamento
del!a molla rispetto alla posizione di riposo. Se indichiamoconz(t ) la posizione 1.106.* Una massa si nuove di molo armonico semplice con periodo 25e(:.
della massa al tempo t e scegliamo l'origine nel punto di riposo, la forza dì All'istante iniziale si tro•·a in posizione -4cm con vel01;ità 4cm/s. Deteminare
richiamo avnl la forma F = - h (il segno - indica che la forza si oppone allo requazionedc l moto, l'ampiezza, la frequenza e l'istante in cui perla prima volta
spostamento)el'equazioncdelmotosarà anraversa laposizione ;i:=O.

m:r!'= - k;i;, l.1 07.* Una massa si nuove di moto armonico sempl ice. Qu ando è a 2cm dal
chcsipuòriscrivere punto di equil ibrio, la sua ve l01;ità è di 6cm/s, e quando è a Jcm dal punto di
equ ilibrio, la s ua vel01;iù è di 4cm/s. Calcolare il periodo e l'ampiezza delle
(12) oscillazioni. [Suggerimenlo: usare la formula ;i:(I) = Acos("1t + 'P'), calcolare
;i:'(l ), etrovare un'identitàchelegaz (l) ez'( t) utilizzando il fatto che
con i.I= ~> O. La(12) è dct1a tquazione dell'oscillatorearmonico . Le soluzioni
cos11'+ sin11' = I].
sonodellipo
z(t) =c c(l$4,,.lt + o_isi""1t =
1 Acos(wt + !p'), 1.108.* Siconsideril'equazionedelmotodiunamassa attaccataaunamolla,

cioè osc illazioni periodiche di pulsazione w, quindi periodo T • ~. ampie:aa A, m:e"= - kz.
fase '/'. li moto può essere pertiò dctenninato, notele condizion i inizia li.Seanchc Si moltiplichino ambo i membri per r,si integrino ambo i membri rispeuo al
la costante k non è nota, occorrerà avere un'ulteriore infomiazione per tempo, e si interpreti il risuluuo ottenuto come principio di conservazione
determinarla. dell'energia meccanica del sistema.
Supponiamo ora che la molla sia posla in on piano verticale. Allora il peso
dcllamassaappesatenderàadallungarelamolla,el'equazionedclmotosanl Estn1pio 1.15. Pie(o leosd ll a:r.ioni di un pendo lo. Un pendolo di lunghezza I e
massalnlSCurabilcsi muoveinunpianoverticale;allasua estremitàèappesauna
mz"=mg-kz.
massa m. Detto 1' l'angolo formato dal pendolo con la vertica le (orientalo
D'altrocanto,se pon iamolamassanelpunto di equilibrio(i n cuiilpesobilanciala posi1ivamente quando il pendo lo si solleva), la forza peso mg che agisce sulla
forzadirichiamo)siavrà massa dall'alto verso il basso ha una componente tangenziale al moto pari a
- mgsi n1' (v. fig.1.1). Lo spos1amento tangenziale della massa è pari a a= UJ,
Oo: mg -kl quindila suaaccelerazioncè/1'",e l'equazionc delmoto,inasscnudiattritì,sarà
dove l = T è l'allungamento della molla dovuto al peso. Poss iamo quindi ml1"'=-mgsin1'.
riscrivercl'equazioncdelmo to nellaforma
Qucsi.a è un'equazione de l 2" ordine non lineare ma, se supponiamo che le
mz" = - A:(:r. - 1), oscilluìonisianopicco le (c iotsidiscosti nodi poco dallaposizioncdìcquilibrio
de l pendolo),si potràapprossimare sin1'con 1' esiotterràl'equazionelinearizzata,
cheèlastessaequazionediprimapordi sccgliereroriginenclpuntoz = l(cioè
nel puntocheèdiequilibrioquandoil pesoèauaccatoallamolla). lnahre parole, mJ1'",.,-mg1'
il fotto di studiare le oscillazioni di un pesoanacca!oa una molla in un piano
Cap.1.Equazionidifferenziali Par. 1.2.EquaziOnilinearidelseconcl'ordine 91

Asuavoha,ilvolumeimmersoèparialprodollOdell'arcadibasedeleilindro,
ossia A, per la quota di cilindro che in condizioni di equilibrio è immersa, chiamiamola
I.Si avrà
che è l'equazione di un oscillatore arnionico semplice, e descrive in prima
mg=pAI.
approssimazione le oscillazioni di un pendolo in prossimitA dell'equilibrio
Osseiviarnocheilperiododioscillazioneè: Supponiamo ora di spingere leggerniente\·ersoilbassoil cilindro.Laspintadi

,, f;
T= ~ =2tr

-
g
An:himedeaurnenterà,respingendoversol'altoi l galleggiante,ed inizieranno delle
piccoleoscillazioni.lndichiamoconylaprofondit!acuisitrovalabaseinferiore
delcilindro(yorientataversoilbasso)
11. Scrivereerisolverel'equazionedifferenzialechedescri\·cilmoto.
eilmotosan\descrittoancorada b. Particolarizzare poi l'equazione trovata al caso di un cilindro di massa
m - 2kg, raggio r = !Ocm, che all'equilibrio è immerso peri= 5cm. Calcolare in
qucstocasoilperiododelleoscillazioni.

Esempio 1. 16. r e riodo di un pendolo reale. Abbiamo ricavato nell'Esempio 1.15


l'equazione del pendolo

In quell'esempio abbiamo lineari zzato l'equazione supponc11do sim1 ~ iJ.


Vogliamo capire ora come cambia il periodo del pendolo se non facciamo questa
semplificazio11e,ossia(dalpuntodi vistafisico)seamrnettiamochc le oscillazioni
possano essere ampie (ad es. anche di tr/2 rispeuo alla verticale). E' possibile
m ottenere una formula che assegna il periodo esano, mediante un integnileche11on
può essere calcolato elementannente, ma può comu nque essere eakolato
F=mg numericamente con buona approssimazione.
Mohiplichiamo ambo i membri dell'equazione differenziale per iJ' e integriamo
neltempo,supponendolecondizioniinizialifJ(O) =fJ0 ,fJ'(0} =0:

Fig. 1.1. Penclolo l iJ"(T)iJ'(r )d.- = -w2 l sinfJ(r )fJ'(r )dr


* A un pendolo semplice di lunghezza è impressa una vcl(l(ità
l.1 09. Sm
angolare ini ziale di ! rad/ s verso il basso dalla posizione fJ= i\ rad. Scrivere
l'equazionedelmotoedirequantovalgono l'arnpiezia,ilperiodoelafrequenia. l ~j; (tr (T) ]dr EO - w2
2
J : sinudu

1.110.* Piccole oscillazioni di un ga lleggia nte vicino a ll 'equilibrio. Un


COl"pO di fonna cili11drica ga lleggia nell'acqua, con l'asse del cilindro in verticale,
parzialmente immerso. Questo significa che il suo peso mg bilancia la spima di
An:hirnede,oSlòia il peso dell'acqua spostata, m. g, dovem. l: il prodouodel111
densitàdelt'acqua(p - l g/ cm 3)perilvolumeinunerso.
Cap.1 . Equazionidifferenziali Par.1.2. Equazionilinearidelsecond'ordine 93

Conunsoftwarediealcoloscientificosipuòvalutarequesto integralepervari
~(t) = ±j'[i.Jcos{) - cos{)o. valoridi1'o, perquantificarel'errorediapprossirnazione.Sitrovaadesempio:

t'!o rr/50 rr/25 rr/ 10 rr/6 rr/ 3 11 / 2


Orapassiamodallafunzione 1'(t)allafunzioneinversat(1' ),eperilteoremasulla 1.0002:> I.00099 1.0062 1.01741 1.07318 l.18034
derivata dellafunziorK:inversascriviamo
L'approssimazione lineare dell'ct1uazione differenziale, qui ndi, pona a un
~ (1')=± !I. JcostJ - cos1'o
I emire nel calcolo del periodo del pendolo di solo lo 0.025% per una piccola
d{) V29 osci llazione di rr/YJ, ma un errore di ben il 18% nel caso di una grande
oscillazionedirr / 2.
ch.epoii ntegriamoin1': Poich.é ilperiododioscillM.ionediun osc illatoreannonicoèindipendente
dall'ampiezza del moto, il crescere del rappono T/To al crescere dell'angolo
t(1') =±#.f: Jcosud:cos1'o.
iniziale (e quindi dell'ampiezza) significa anch.e che i/ ptriodo del ptrnlolo in
realtà cresce al crescere dell'ampiezz(•, rimanendo approssimativamente costante
solo per picco/e oscillazioni.
Ragioniamo ora sul fauo che se il pendolo parte da fenno nella posizione do, in
meuo periodoT/ 2 andrà da 1'0 a -1'0 , perciò
Vibratio11 fsmo11,ate

T {11.-•
2 "" V29 ,,
d•
Jcosu-cos1'o =
2 "J.'
V29 o
d•
Jcosu -cos1'o
I.li i . Oscillazio ni di un a massa sogge lla ad a nrito. Una massa m, mobile
suunarett.aori7.zontaleconposizioney(l),èsottopostaadunaforzadirichiamo
elastica -ky (es. molla); al moto si oppone l'anrito del mezzo, che si suppone
(tenutocontodel!aparitàdellafunzionecosu), perciò
proporzionalea lla\-elocità.L'eq uazionediffcrenzia lcèdunque

T ~ 2/2
V9(/_!.'o Jcosu-cos1'o
d• . m>/'=-ky-hy'
(conk , h >O)chcriscriviamonellaforma
Si confronti con il valore di T calcolato per piccole oscil!uioni, ossia
y''+ 26>/+ w2 y = O
sull'equazionelinearizzata(indichiamocon To ques1operiodoapprossimato):
avendoposto 6::: -f;;,w2::: !·
Scrivcre l'integralegeneraledell'equazione21.Saràneccssariodistingucrei3
To=2rrlf
casi:
1) 6 > w (resistenza elevata, caso detto di SO\'rasmorzamento, o smorzamento
llrapportotraidue è sopracritico);
il) 6 =w (resistcnzacriticaosmorzamcntocritico);
iii) 6 <w (resistenzadebole,sottosmorzamc nto,smorzamentosottocritico)

1.112.* Si consideri unamassam=Skgchcoscillasoggettaaunaforza


dirichiamoelastico(costante k = 20kg/s2)edall'attritodel mezzo.proporzionale

l 1 Questoca lcolotriponacone.ltes1o(v.I BPS2], f,!B· 1,§3.6), maquisiçhiedechelo


studentcrkostruiscada si ilcalcolo "Il
Cap.1.Equazionidifferenziah Par. 1.2.Equazioni!inearidelse<:ond'ordine

alla velocità (costante h • 30kgls), se<:ondo l'equazione descrina ne ll'eserc izio Conosçiamo già l'in tegrale generale dell'eq uazione omogenea (moto annonico
pre<:edente.S<:rivereesplicitamentelasoluzionesonolecondizioniiniziali di pu lsazionewa):
y(O):s lm ::(t)..: Csin(l4!01 +<P) ,conC,<pcostan tiartiitrarie.
{ y' (O)= lm/s.
Cerchiarnounawluzioneparticolarede!l'equaxionecompleta.
Calcolare il punto di massima distanza dal punto di equilibrio che la massa I. Sia prima w fc wo . Allora possiamo cercare una soluzione particolare del
raggiungeràperl EIO,oo] (ci~nelfuturo).Lamassaattraverseràmaiilpuntodi tipo23;
equil ibrio?
y (e)= Dsin(wt+ o: ).
Vibrat.ionlforJJ/e Calcoliamo le derivate e sostituiamo nell'equazione:

E1cmpio 1. 17. Una massa m , mobile su una retta orizzontaleçon posizione y(t), è y' (t ) = .0...-cos(wt + o: );
sonoposta ad una forza di richiamo elastica -ky (es. mo lla), mentre su di essa
agisce anche, dall'es1erno, una forza / (t) dipendente dal tempo. L'equazione y''(t ) = - Dw1sin(wt +o:);
differenziale corrispondente sarà
my'' +ky = f (t ) sin (wt + o:)[-Dl.? +~ D] = Fsin(wt + fJ) ,

che riscriviamo come dacuivediamochebastascegliere

J/' +i.io11 = ~/(t), con '4= ~. o: =fJ eD • c.?o ~~­


Una situazione fisicamente interessante,perglieffettiche produce, ~que ll a in cui Perciò la soluzione particolare dell'equazione~
la forzante esterna ha anc h'essa(come te soluzioni dell'equazione delle vibrazion i
libere)unandamentoperiodicosinusoidale,deltipo y(t ) = c.?o ~ ~ sin(wt + fJ)
~/(t) = Fsin(wt +fJ)
e l'inte le enerale ~

(sì noti che a priori w non~ uguale a "'°' anche se come caso particolare può
es.serlo).Sidetenninit'integ.ralegeneraledell 'equazione2l y(t) = Csin(Wo l +<P) + ~sin(wt + /J),
J/' + ~ y = Fsin(wt + fJ). conC ,~ costantiarbitrarie.

Sarà necessario disti nguere il caso generico wi'wo dal caso risonmrte
W=Wo . 23 N01iamo che questo è, anche se con un linguaggio diverso da qutllostguito negli
~i:ti r=edeme, esattam('rl!e ciò che pre:;çrive il melodOJ di somiglian;i;a: il !Cmii ne DQ(Q

Fsin (1.:t+,8), chesipuòriscriverenellafonna e 1 cOS<.·t+c:zsi~I,

1l OiqUC$10talcoloègiàs1a1ofomi1oilrisul1amsutlibrodi1cs10(v.[BPS2], eap.l,f perçiò«"rthiamounasoluzione deltipo


3.6), ma qui si chiede allo studente di ricostruire per proprio conto i! procedimmto
risolulivoçompleio.
Ac-.-t + Bsi~I. che si può ri:;çriverc n@ fonna Dsin(wt t ,f'.l:J
Cap. 1. Equazionid ifferenziali Par. 1.2.Equazionilinearidelsecond'ordine

Facciamooraqualcheo55Crvazionesullasoluzionetrova1a. Perciòlasoluzionepanicolaretrovataè
a. La soluzione è da1a dalla sovrapposizione di due vibrazioni sinusoidali di
diversa pulsazione. Una ha pulsazione WQ, che è quella propria del sistema
(nell'e5empio dell a molla, Wo dipende dalla massa e dalla costante di elasticità
y(t) = {;;,tsin(wut + {J- D"" {;;, tcos (Wot + fJ)

della mo lla; in altri esempi fisici Wo rappresenta comunq ue una caralltristica el'inte le eneraleè:
internadelsistema);l'altrahapulsazione w, cheèquelladellaforzanteestema(in
generale,dipende dallaforz.acheagisceda/l'esternosulsistema).
y(t) = Csin (Wo t + \P) + foicos(Wot + {J)
b. Non c'è un fenomeno di transit orio: nessuna delle due componenti
svanisce nel tempo. Ognuna delle due (e quindi a11che la somma) è limitata. Si può
dire che le due componenti "pesano" entrambe, nessuna è trascurabile rispetto conC,.,.,costantiarb itrarie
alraltra,i ngenerale Facciamoanchcquiqualcheosscrvazione.
c. La soluzione è somma di due vibrazioni periodiche; H ' il rappono w/wu è a. La so luzione è ora somma di due componenti di cui la prima è limi tata,
un numero razionale, anche la somma sarà periodica (di periodo molto lungo se i! mentre la seconda ~ illimitato, e si può vedere come un'oscillazione di omp•"ezzo
rappono tra le due pulsazioni è una frazione "complicata"); se il rappono è che cresce linearmente nel /empo. Que5!0 è il fenomeno della risonanza: una
irrazionale, !a somma sani una funzione non periodk:al 4, ma comunque limitata. forzante es1erna che agisce se<:ondo la stessa frequenza propria del sistema,
d. Le due vibrazioni hanno ampiezza Ce .[=J. La prima ampiezza dipende ecci terà il sistema in modo"disastroso",cioèconampieziachecresceoltreogni
limite.
dalle cond izioni ini zia li. L.asecondapuòesseremol10grandequando wè vicinoa
wo: u la.frtquenwdella.for.antees1erna è nwl10 vicinaal/afreq11en:::opropria
b. Per quanto appena detto, la pa11e prevalente della soluzione, per tempi
lunghi, è quella risonante. Si osservi che questa (a parte l'amp iezza crescente) è
del sis1ema. la/orwnte genera oscilla::: ioni di gronde ampie:::za. Un sistema cosi è
quasiri.so11ante. Torneremo su questo c.aso. Ora studiamo l'altra situazione. una vibrazione che ha la stessa pulsazione della forzante esterna ma uno
sfasamenlodi-rr/2.
2. S ia w=WI) . In questo caso una so luzione pa11icolare dell'equazione
complctanonsipuòcercarenellafonnaDsin(wol+a:) ma 1.l ll.* S inemi quasi risonant i. Vogli amo ora studiare megl io il caso di
unsistemaqU(Uiriso•JOnte,ossiai11cui lapulsazionedellaforzanteèmoltovicina
y(t)= Dtsin (wot +o). a(madi'"ersada)quellapropriadelsistema.
a. U1ilizzandoirisulta1idell'Esempio 1.17,sirisolvailproblemadiCauchy
Calcoliamolederivateesostituiamonell'equazione.
y" +~Il = Fsini...-t.
i/= Dsin(wot +a)+ tDwocos(wot +a) y(O) =0
{
y'(O)=O
i/'= 2DWl)cos(Wot +o) - t~sin(wot +o)
(sinoticherispettoall"esempioabbiamoposto (J=O).
2Dwocos(wot +o) - tWosin (wu! +a:) +~Dtsin(wot +o)= Fsin (wo l + (j) b. Si ponga oni F • 1,WQ = l,w = I +t. Con l'aiuco di un software di
calcoloscientifico sitracciilgraficodellasoluzioneperqualchc piccolovaloredi
t (ad esempio, per t = 0.1, sull'imervallo (O, 2411"]). Si 055Crva il fe11omeno di
2DWocos(wot +o)= Fsin(Wot + {J)
un'oscillazione di pulsazione WQ m()(/r,/aw da un'ampie:za lentamente variabile
(fenomeno noto in acustica col nomediba11/men11). Perrendererag ionediqueslo
da cui fenomeno, si può riscrivere opportunamente la soluzione trovata. (S uggerimento:
usare l'identità trigon ometrica sinA - si nB = 2cos( ~)sin( 4fll)J.

l4v.[BPSl l,cap.2,Complemetiti,esen:izio3.
98 Cap. 1. EquazionidifferenziaH Par. 1.2. Equazionllinearidelsecond'Oldine 99

1. 114.* Fona nlf di li po impuls ivo. Consideriamo un sistema descritto situazioneèottenutacomelimitediquellaincuiagisceunaforzanterappresenlat.a


dall'equazionedcll'oscilla1orearmonicofon:ato da una forni di intensità 1/c che agisce per un tempo t, quindi con un impulso
unitario. li passaggio al limite serve a modellizzare la situazione -idealizzata- in
mv'' + ky = f (t )
cuilavaria:doncdcl!aquantitàdimotoavvicneisiantaneamcme.

VibraUoni/orV11tron smor:am en10

Ettm1)io t .18. Una massa rn, mobile su una retta orizzontale con posizione y(t ),
dovee> Oèunapiccolacostante, cheinseguitos.aremointeress.a.1iafartenderea èsonopostaad unaforzadi richiamoelastica - ky(es.molla), mentre su di essa
zero. Questa forzante descrive una solledtazione di tipo impulsivo: una foria agisceanche, dall'estemo, unafon:a/ (t) dipendentedaltempo. Inoltre, al motosi
in!ensa che agisce sul sistema solo per un brevissimo inlcrvallo di tempo (ad oppone la resisteru:a del mezzo, che supponiamo proporzionale alla velocità
esempio, unurtocontroun'ahramassa). L'equazionediITcrenzialecorrispondemes.arà
a. SirisolvailproblemadiCauchyperl'equazionepreeedenteconcondizioni
inizialiy(O)=O,y'(O)=O. mv''+ hy + ky =/(t)
!Suggerimento: procedere in due tempi: prima si de1ermina la soluzione
sull'intervall oditempo [O,t] risolvendoilproblem.adi Cauchy che riscriviamo come

my" + ky = ~ v''+ 26y'+~y= f,;f(t), con ~= ; ,6= -f;.


y(O)= O
{
y'(O)=O Come nel caso !òenza attrito (v. Esempio l.17), è interessante la situazione in
cuilafonameesternaèditiposinusoidale
poi, denay 1 (t) lasoluzioneirovata,sicalcolano y1 (t),Yt(t)esirisolve il
problemadiCauchy ~ / (!) = Fsin(wt + fJ),

conunapulsazione w cheaprioripuòessereugualeodivers.adaquellapropriadel
sistema, o:.io. Anchein qucstocasociaspettiamo fenomeni di ri so nanzaquando w è
vicino a ""°' ma come vedremo la presenza dell'attrito introduce delle diITerenze
determinando cosi la sol uzione su (t,+oo). Detta 112 questa so luzione, si pone significative rispettoalcasosenzaaurito studiatonelt'Esempio l.17.

~~:l ~~: ~ ~~'.1oo) ].


SuppQ<Temosempre6 > O(ilcnso6 - 0èstatotra natonell'Esempio 1.1 7).
infine y(t ) = { Studiamo quindi l'equazione
b. Si studi il limite per e-.O della soluzione trovata; si mostri che questo
limiteèunafunzione11ocherisolveilproblemadiCauchy
v'' + 26y' + c.lou = Fsin(wt + fJ).
L'integralegeneraledell'equazioneomogeneaèstatode1ermina1onell'Esercizio
mv'' + ky =O
1.111,edhauna fonnadiversa neiJeasi
y(O) = 0
{ I) 6>lol(l(smorzamento sopracritico)
y' (0)= :0· il) 6=lol(l (smorzamentocritico):
La funzione Yo è detla risprura del sij/ema a un impu#o unitario. iii) 6 <"'tl (smorzamentosonocritico)
Dal punto di vista fisi<:o: se all'istante iniziale la velocità è v= ~;, vuol dire Quello che qui ci interessa è che in 1uni e tre i casi rintegrale generale
che la quantità di moto è mv : I; per il teorema deltimpulso, una (variazione di) dell'equazione omogenea rappresenta un regime transitorio (tende a zero pe r
quantilll di moto unitaria è prodotta da un impulso unitario. Oifani questa 1-.+oo).
100 Cap. 1.Equazi0nidif1e renziali Par. 1.2. Equazioni lineari del second'ordine 10 1

La so luzione particolare dell'equazione completa invece non fenderà a ::ero . COll 'f! = arctan ~. Quindi il regime permanente della soluzione dell'equazion e
lnfatt i,perilmctodod i som iglianzapossiamocercareunaso luzionc dc llafomia di anenza è:
y(t) = C1cos(wt + R) + C2 sin(wt + /J)
y(I) = F sin (wt+/j-rp)
con C 1 , C2 da detem1in arsi. Not iamo esplicitamente che qualunque sia il va lore di
w rispcuo ad WiJ, questa funzione v(t) non p11ò essere soluzione dell'equazione
J<Wfi-Wl) 2 + (26w)1
omogenea (essendo 6 >O l'equazione caralleristica non ha so luzioni immaginarie con rp= arctan ~ .
pure, quindi requazione differenziale non ha so luzioni trigonometriche pure).
Pertanto il metodo di somiglianza garantisce che l'cquazio11e compk111 avrà Notiamo che la forzante produce una risposta del sistema, a regime, di tipo
effettivamente una soluzione di questo tipo, che 110 11 1ende a zero e quindi osc illatorio con la medesima pulsuione, ma un ritardo di fase. La cosa
rapprese ntaìlregimepcrmanentedclsistema . interessante è stud iare l'ampiezza della vibrazione, e la sua dipendenza da!la
Ut ilizziarnui 11umericornplessiperrisolvere l'equazione pu lsazione della forzante. Si osserva che l'ampiezzarimanclimitatainquestocaso
(ilmo1oèperiodico),c l'ampiezza

A(w) = F è mass ima quando


J(~ - 2
Wl) + (26w)
2

Sia w(t) =Ce""; w' =11..Ce""'; w" =-Cw e..,,.


2

Ao"' (~ -w2) + (26w) 2 è mini ma.


1

[-C~ + 261'.-C +~C)e"" = F e'fJej,,A

C= ~ = Fe"'[(~-Wl)- i26wJ
(i.~ - i.il)+ i26w (Wfi-Wl) 2 + 462..} Perstudiarcilsegnodiquesu1cspressione bisogna oradis1inguereicas i:
i) 2<'i2 <:: ~ (smorzamento elevato). In questo caso ~ <:: O sempre, perc iò
e la so luzione cercata~
Ao è minima per w= O. ln sostanza, in questo caso l'ampiezza dell'oscillazione è
tanto maggiore quanto minore è la pulsazione della forzanie(che comunque non
y(t) .. lm w(t) = lmJ Fe.P!("'Ì-~)- i26w] (c... )) - sarà zero)
\ (Wfi-Wl) + 462Wl i1) 26 2 <Wfi (picco lo smorzamento). In questo caso ~<:::O per
Wfi-
,..; <:: 2'52, perciòAoèm inimaper WJ =~ - 2'52. Perii valore
(~-Wlf + 462w2 1m{ [(~ - i.J) - i26w](ws(wt+/3) +isin (wt +fJ) ) } -
"'"'~
-

J'ampiczza èm assima,edèparia
(Wfi-i.?~ + 462..; {(i.fo-J)s in(wt+fJ)- 26wcos(wt+fJ)} = A- F F
- ../464 + 46!i(:>o-2si) ~
(s iricordi chc stiamolavorand oso110 1'i potesi 26 2 < Wfi ).

·~·. -··
102 Cap.1 . EquaziOnidifferenzlall Par.1 .2.EquaziOnllinearidelsecond"ordine 103

Conclusione: nelca$0d i oscillazioniforzateedebolmen1esJllOl7.ate,si ha un


fenomerio di risonanza, con osc illazioni periodiche (perciò limitate) ma di
ampie:aa che può es:;ere grande. La pulsazione della fori:ante che provoca la
mass ima ampiezza non t la pulsazione propria del sistema, ma una pulsazione un Nel caso
po' più picco la. L'ampiezza massima t inversamente proporzionale al coefficiente
di attrito (perciò più debole t lo smorzamento, più ampie le oscillazioni, E (t )= Fsin(wt+ fJ)
coerentemente col fallo che in ll$$em:a di smorzamento le oscillazioni possono (com:ntealterna1a)troviamocosìleequazioni
aumentare l'ampiezza senza limite).
li lettorecuriosodell'imponanzafisica di questi fenomen i t invitato a leggere
ilpanigrafo(nonfacile,mainteressantc) "La risonanzainnatura" in"Lafisicadi
q"+ ~r/ + kq = f sin (wt+{:J)
Feynman.vol.l ",Zanichelli2001,§23-4

1. 11 5.* Unaparticcllasimuovesecondolalegge i"+ I i'+ k i = T cos(wl + fj),

y''+ 4"!1+ 16y = 3sinwt. cheè l'equazionedclleoscillazioniforzateesmorzate(v. Esempio 1.18), con


a. Quale pu lsazione della forzante/ fari sì che il moto a regime abbia
periodo11"/ 3?
b. Quale pulsazione di / (1)= 3sinwt produrnl risonanza? In condil:ioni di
risonanza,qualtl'ampiezzadetl'oscillazione, equaleilritardodifaserispettoalla
T cos(,,,:t. +{3) = Tsin(,,,,t+fJ +i)
forzante?
Sì possono perciò tram: annloghe conclusioni : per l' intensità di corrente i(t).
l'andamento a regime sarà
Esempio l .19.Suppon iamoehcuncircuitoelettricosiacostiluitoda;
unresi storediresiste n7.a/l(misuratain0hm); i(t ) F"'/L sin(wt+ p+!!:-'I')
uninduuorcdiindunanzaL(misuratainHenry); J(-{c-r.•?/+(ff)2 2
uncondensatoredi capaciul C (misuratainFarad);
che riscriv iamo come:
i tre elementi sono collegati in serie, e al circuito è applicala una forza
elenromotriceE(t) misuratai n vol t.
In queste condizioni, si dimostra elle il moto della carica q (misurata in i(t)"' F cos(..n+f1-I<')
Coulomb)nel circuitosoddisfal'cquazione Jr±-wl'+ R'
L</' + Rq' + ~q - E(t) , con 'f)- arctan - p .
Notiamo che l'analogia con l'equazione s1udia1a nell'Esempio 1.18 non è
che si puòriscriverenellaforma completa perch~ qui il termine noto è ? sin (wt + /3 + !),e il fattore w moltiplica

</' + %q' + -J:cq= LE(I).


lJ In effetti, ad es.sere perfettamente analoga all'equazione delle 0$Cillazioni
L'i11rensirà di corTCnte i = q' (misurata in Ampèrc) soddisfa l'equazione (che si
mcçcaniche Studiate nell'Esempio l.18 ~ J'equ1done /a cark a q, non qw lla ~r /iJ
ollienederivandol'equazionc preccdente) cornme i , che qui stiamo studiando, e che è ottenuta \ antro !a prima; ti dilrèrmza si
1G4 Cap. 1 Equazionldilfereniiali Par. 12.EquazionlNnearidelsecond'ordine 105

Tampicua della fOl7.lntel'. Queslo ~ il mOlivo per cui qui di seguito rifaremo il Supponiamo ora che la forzante tttcma sia un.a somma di tani i termini, del 1ipo
calcolo dcl valore di "" che rende massima l'ampiezza.
Il denominatore delrampiczza si chiama i~tcildel circuito, E (l ).: tF,sin (""it+ fJ;)

wn le pulsarioni """ "'I:'


··•""• tutte diverse. Per linearità, randamento a regime di
i (l ) sariilasommadeltipo
Fissate le canmcri51iche dcl circuito (L,C,R), l'ampiezza dell'oscilW:ione è
massima quando~ minima rimpcdcnu, ossia quando è minimo

Poniamoci on da questo punto di vista: le pu. lsa1.ioni "";sono assegnate, e noi


possiamo alterare la capaci1.li C (o l'induttanza) L del circuito. Scegliendo
Questo quadrato è minimo quando è nullo. ci~ per opportunamente C (e.lo L) pot:rcmo1 llon fare in modo che I / ./EC sia uguale a
l unapanicolaredelle i..i; . Se la rcsistenzadclcircuitoèpiccola, ilsi'ilemaquindi
"= 7LC. amplificherà di molto la vibrazione della forunte di pu lsazione c..1; rispetto a tunc
le altre. A questo modo il circ uito agisce da filtro. Questo è il principio su cu i si
Questovalorcdi""~qucllochcd.liluogoalla risonanzache, inpanicolarc,èquindi baulasintoni:auioncdiunriccvitoreradiosuunafrequcnzaparticolarc
possib ile ~' qualslcui ue//(l dci valori di R,L,C (e non solo nel caso di
resinenia piccola, come accade per le vibrazion i meccaniche). L'altra cosa 1.11 6.* Si determini la cOrTmte a regime in un circui to LCR in serie per
inaspcna1a(confrootandocon lcvibrazion i m«canicheforza1ecsmorzatc)èchcil cui C • 2 · 10- s, L = 1/20, R = l (nelle uniti di misura standard), a cui è
valore di i.i che massimiu.a l'ampici:za coinàdt con /(I p1ifs(l::i0m! profXi(l del applicata una fOl'7.a elettromotrice E(t) .. 50sinl20t.
si.sttmt1, Wg . L'1mpic1;1.a massima è pari a· Sidicapoiqualevalatl'diC(mantenendouguaJi lcaltrccart1tteri'ilichc)mcUe
ilcircuitoinrisonanu.
F F F
Z(..,J" J( t; -u..)'+R' " jj· 1.117,* Si 51udi l'andamento a regime di q(t),i(I) in un circuito LCR in
serie 1 cui è applicala una forza elettromotrice coslantc E (t ) .. E (cornnte
cominua).
L'ampicua alla risonanu è tanlQ maggK>n quanto mioorc è 11 resistenu.

llOtl 112" ltlC'mbro: il pusqaio da5<'00 I CQSeflOt ~ impQrtantc, ma lacc.nparsa di un


f.inorc "' cambia In moOO 1ignifica1ivo alcune ronscgumzc riguardo 11 fenocmM della

"'°"""'·
16 Questoconirastaronlan:g<Jlagmmilecheabbiamodato:"Anchescil1cnnincno10
contiene solo sin2z, in generale bo soluiione va ecrçata ndb formi Jhin2z + 8cos2z". In
quesio .:.SO,~. noliamo che a primo membro manca il 1cnninc in V, che nel c1kQlo ddle
deri''atc di f\inzioni uigonometrkhe ~ mponsabile dello •scambio" u-a funOOni seno e
coseno. Perciò escmlo il 1enninc not0 3.tin2z, possiamo «:r<:mo una sol~ dcl 1ipo
~~Alt' Wn
106 Cap. 1. Equazionl ditferenziati Par. 1.2. Equazionilinearidelsecornf ordine

Soluzioni§ 1.2 1.62.


l .S8. Sia L: !li a:t' + bz' +cz con a,b,c E R e :(t)"' z1(1) + iz 2{1) con z1,: 2
funzioni a valorircali. Allora

perdefinizionediderivacad iunafunzioneavalciricomplessi
; a(i.' + i.i;)+b(i. + i 4)+c(: 1 +iz:) - l.6S. y{o:)"'e"( I-:r).

= (azi +b.:J + cz 1 ) +i(az1' + &4+cz2) • Lz, + iLz 2 • v(:r)=e'+Je-~11.


Si.ano v=vi +iv:i e I = li +ifl,wnv1,11:Z,/1,f2 a valori real i), allora per
l'eso:rcizioprecedente.

percill

e poicM due numeri complcn i coincidono se e solo se coincidono rispettivamente le loro


pani reali e immaginarie,
1.70. v(z)=e-:to(l+4z).

a. Vcro.Questapropriell\valcper1Ut1eleequazionidifTcrcnziali linearidel
second'ordineomogen«•coefficienticominui.
"· Siar =a+ib,allora b. falso.So!uzionidi ques101ipo esiston0sempn:seicoefficienti.ooocos1ami
c. Vero.Per leequazionilin eariaooefficienticon1inu i valeun1corcmadi esistenzac
/(I)=~ = l(a ~ ib) = l~=·~i:;) = t(a2:"2) +it(a\-:)b')" unic itàingrandeperilproblemadiCal>Ch)'.
d falso. (v. rispostapmedente)

1.72. a. No, perclM! l'omogenea non t a coefficienti costanti, quindi non rientra nel
metodo ~iato. Peggio ancora, un toefficience dell'omogenea ~ :i rnenln! il co:rminc 0010 t
2e', due funzioni non simili tra loro, quindi non e'~ neppure speranza di "adauare• il
metodo a qucsta s icuazione.
b. Sl, qucstot uncaso scandanl, siccrcasoluzionedcltipo c'{A cou: + Bsino:).
c. No percM l'equ&~ione non è lineare (per LII p~scnu. del co:rmine !fl
d Sl, l ' cq~zionc omogenea è a coefficienti costanti, e il termine noto t somma di due
termini "standard": si può cercare una soluzione del 1ipo Ae' + sr + C:r.' + D:r.. (Somma
delledue soluzionichcsicerchcrcbbcro perttrmininotl2t'e~,rispeni vamcntt).Sinoci
che l'asscnZ11 div• primo membro compona che dobbiamo tCTCan= un polinomio di un
g:radoinpiùrispeuo a quelloo:lel sccondo membro, esenza1erminenoto
y(:i) =~z(cos2z+~sin2:i). t. No,perchti!1crminenocononèditipostandard.
108 Cap. 1. Equaziooi differel\lÌali Par. 1.2, Equazioni lineari del second'ordine 109

Equazione caratteristica: m:>l-'+ll[(-3+i) 2 +4(-3+i)+4] =e-1-3+;)

,.l- 4r+ 4 =0
a(8-6i-12+4i+ 41=I;01= ~i
( r -2) 2 =0;r='2(ndicedopp ia).

lntegralegeneralede ll'equazioneom<1genea

:(x)=e,.(c1+cix).
La:1<1luziooedell"equazi<1nerule ~:
b. Cw:hi111110unaso luzionede ltipo
.,(x) = Rtw(x) • Re (e-b~i(cosx+ isinz)) = -~e-bsinx.

i/ • e-•(-A- Bz + B) 1.76. Ceo:hianKJ prima l'integrale genmole dell'equazione omogcnu. Equazione


canneristica
rl+lr-4 • 0; r= l ,r • -4.
Integrale generale dell'omogenea:
e-'( A + Bx- 8- 8-4(-A- Bz + 8) + 4{A +Dx))= xe-•

9A-68 =0
{ 98 • 1 Cw:hiamo ora una :1<1luzione particolare dell"equazione completa, della forma
v(x) • Acosx + 8sinx

i/=-Asinx+Bcosx; v"=-ACOSJ:-Bsiru:

(-Acosx - 8sinx ) + 3(-Asinx + Bro~) - 4(Acosx+ Bsinz) = 2sinz

cosx(-A + 38- 4A) +sinx(-8- 3A- 48) = 2sinx


rl+4r+4 • O

{r+2)2 =0;r=-2
Integrale generale dell'omogenea
z(x) = (qx +c,)e-:i. y(x)=-~cos.x-?=rsinx.
b. Cen:hianKJ unasoluzioneparticolarede ll'cquazione complcssa L'integrale ienerale dell'equazione di partenza ~ q uindi:

u/+4w'+4w=oc<-1+•1 c1e' +c,e-.. +-~cosx-Trsinx.

della forma w(x) • aetl-Hif


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

110 Cap. 1. Equazion l differenziali Par.1 .2. Equazioni lineari del second'ordine

Outn ·ulo ne l .S. Utilino dr ll 'tspont nzla le co mplrMo per un ttrminc noto S<iluzione particolare della oon omogenea: em:hiamol6
crigoncmict r lco, Si ~bbc pomto usare anche il metodo delresponenziale compleuo, al
j(:r)- Asinh;
modo seguente:
2si~: lm [2e"], Jl'(:r) : 2Acos2:r; Jl"(:r) : -4Asin2z .
perciò cerchiamo una soluzione w • Aeu dell'e<iuazione a termine noto compleuo
n/'+3w'- 4w: 2e".
sin2z (-4A +9A) •3sin2z; A• g;
u/ • Aie";ur" • - Ae" quindi j(:r):gsin2x

(- Ae1') +3(Aie") -4(Ae") • 2e" el'integralegenera.k:dell'e<juazionecompleta~

A(-5+3i):2; y(:r}=c 1cos(3z)+c,sin(3'r:)+gsin2:r.

A~ - '- ... 2(-5-3i) = (-5-3i) Perriwlvercil problemadiCauchyimponiamooraleoondizioniiniziali:


-5+ 3• 34 17

w('I')= (-5 ;3i),..


1 Lasoluzi(lfl(: cercata ~ quind i

y{z): 2cos( 3z) + ~sin(3z) + ~sin2z.

In questo caso, esse ndo il termine noto una funzion<: trigonometrica singola e non il
prodouo di una funzione lrigonomctri<;a e una esponenzia le, il •·antaggio di usa~
l"esponenzi aleeompl euorispettoa lle funzionitrigonometri<:hesiperdc unpo'

Jntegnilegencni!edelromogenca·
r1 - r - 2 = O;r: 2;r: - 1;

Dobbiamo pri ma ocriverc rimegn.le generale dell'equaziooe comple1a; per Far ~( l ) • c1c:11+c,e-• .
questodeterminiamoanzituttol'integra!egeneraledelromogenea.Equazionecaraneristica:
r+9=0; r=±3i 16 Qucs10 contrasta con la regola grnerale che abbiamo dato: "Anche R il termine noto
lntegralegenerale dell"omogenea: eonticncsolo Jin2z, ingeneralclasoluzione vacercatanellaformaAsin2:r+Bcos2z". In
questo caso, però, nociamo che a primo membro manca il tcnninc in JI', çhe nel calcolo delle
r(z)..,c 1c0$(h)+c,1in(3z). derivate di funzioni trigonometriche t rnponsabik dello "ocam bio" tni funzioni seno e
coseno. Pcrdò essendo il 1ermine noto 3sin2:l, possiamo cercare Ullll soluzione del tipo
Asin2z.~nonavessimofanoqucsta~onee,rispcnando la regola gcneralc ,
avei.simo cercato una soluzione Asin2:r + Bcos2:r, n· te di male: risolvendo il siSlcma
aVTTmmo 1r0vato B =O.

. ~... -··
112 Cap.1. Equazioni differenziati Par. 1.2.Equazionilinearldelsecond'ordine

Cerchiamo una so luzione particolare della completa. Poiché il Hccndo membro 6e:11 i
solu:ione dell'omogenea, ilmc!ododisomiglianzaprcscrivcdiccrcareunasoluzioncdclla
forma:
y{l )• Alci.. A(- 2i - 4) • l ; A • -:2i _
1
4• ~~+l!i • -g + -fo;

Soluzioncrealedell"equazionedipanenza:

Ac,.[41 + 4 - 2t - l - 21] =&. - io ; 3A = 6; A = 2;


11 (t) .. Rclu(t)) = Re[ (-g+ -foi) c-" (cost + isinl)] =

Soluzioncpanicolaredellacornplcta:
ii(l)• 21c,.
=c-i- ( - ge05l -fosin1)

lntcgralcgeneralcdcllacompleui: lntegralegenttalcdcllacompleta:
y(t )=c1c2< + 0:.c-•+ 21c21 .
v{ t } = c-2< ( - grosl - ~sint) +e1c'+c,c-M.
b. RisolviamoilproblcmadiCauchy

{ ~\~):c;c~~::2 . 1 rl +Jr - 4 = 0
1.82....

(r - i) (r + 4) = O; r"' t,r"' - 4.

{:,-- -=.~· {~ : ~/13 lntegra~generalcdell'omogenea:

LasoluziooedclproblcmadiCamhy t ·
b. PoiclM! il tenninc noco ~ soluzione dell'omogenea, cerchiamo una soluzione
v(t) • -~ c 21 +~e-• + 21c:r> = c-:r:o (u- ~) + ~e-•. panicolaredctrcquazionencllaforma

r1+ 2r- 3 : O; r • l ;r = -3;

: (l )= c1c'+c,c-Jo.
Ac-''[( 16.:t -8) + 3(-4:i: + l)- 4:i:].,, ,x-..
Cm:hiamo una soluzione panicolarc della completa. Poi<:ht il secondo membro è
e-:r:o cost .. Rc [e'(-iH)J, - 5A:5;A=- 1

certhiamo prima una soluzÌQlle complcua, v(z)•- ze ....


u(t) = Ae<l-Wl,
dell"equazioneccntenninenoto cl(-UjJ, cpoincprendcremo lapancreak
lntcgralcgcncraledcll"omogenea:
u' = A c«- 1 ~ij(-2 + i); u•"' Acl(-fHl(- 2 + i}1;

,,,_,,, __ ..
Cap. 1. Equaziooi differenziall Par.1.2. Equazionll inearidelsecond'ordine

b. Usiamo il metodo delresponeru:iale complem: poictM!


1.86.... -? +2r- 3 • (r- l){r+3),. O;r • l;r • -3;
3e-"sin2z=lm(Jerl-1t,;J),
cm:hiamounaK1luzfonepanicolan:dell'equa.zionecomplessa
..t+2w=3er(-a,;)

u"+2.l-3u=3er(u,;)

u(z)=Aer(i+,;J.

A = -l ~ 4 ; = 3 (~~+,:i) = ~(-1 + 4i) Ae*nl[(J +2i) 1 +2(1 +2i)-3] • 3e>(L+,;};

A= - /+si= 3{1~~-~i);

v(z) = lm w(z) = ~e-~(-sin2z+4cos2z).


Si confronti con \'Esercizio l.78 (v. la nota a pi~ di pagina ne ll'est-rcizio). LI, in
prcsenzadiun primormmbroincuimaneala lfe un !enninenotodel tipo3sin2z,abbi.arno
cercato una Klluzione Asin2z. Qui, in p~senza ancon di un primo membro in cui manca la
v' e questa volta di un tCfl11ine noto del lipo :ie-•sin2z, avremmo potuto cercan UN
Kllutione del tipo Ae-•sin2z? No, perché anche se a primo membro manca la dC'rivalll Cerchiamo prima rintegrale generale de ll'equazione {che~ omogenea).
prima, il calco lo della derivata seconda del prodotro Ae-•sin2z introduce necessariamente r1 + 4r+ 4 = O;r • - 2 (so luzione doppia)
deitennin i dc l tipoAe-• cos2z.

Imponiamo ora le cond izioni di Cauchy:

-~cos2% - ~sin2x
v(O) = "l"" J;
v(z) -

1.85.

v(:i:} = -~sin3:i: + 2cos2': +sin2z.


116 Cap. 1_ EquaziOni differenzia~ Par. 1.2. Equazionilinea ridel second'ordir.e

Soluzionepanicolare dell'equazione:

r2+2r+3 .. 0; r=-l±i./2.

4... +4r+l • O.

(2r+ !) 7 ;0.r=-~rnlicc doppia. v(O)=c, =O.


Integrale genera le dell'equazione:

v(z)=e-l•{,,1+0:iz).

,{O)=c1"" l ;

3cos(2z) • Re:Jf.:'"2>-
y'(O) "' CJ- ~e, - 2
cm:hWno una :roluzione del tipo v = Aenz dell'equazione

Soluzionede lproblemadiCauchy:
i/ +2v' + 3"' Ae'.,..{- 4 +4i + 3)"' 3e4z
11(z)=e- l•(1 +~z)
Cerchi amounaso luzionede ltipo: A= -l~ 4 ;"'~(- l -4i).
11(z) • «:z,,;

Unasoluzione panicolaredell'equaziooc dipanenzata llora

~(z) = Rc (~(-l -4i)(cos2z+isìn2z))"' ~(-cos2z+4sin2:i:).


,-•
11(:1:) =6s(Scos2x-3sin2z)

w
11 8 Cap. 1. Equazioni differenziali Par. 12. Equazionilinearidelsecond"ordine

Cercando 1 • r troviamo l'equuione


:i:1 .t I
V(.t) • 4+4-g·
r(r-1)+ 4r+l • O; ,. . - 3 ~~;
,-•
v(:i)=3

b. Cen:andov =r troviamol'equaziooe

r( r-1 )+2r+l=0; r= -l~i,/3;

,..
v(:i)= "'i&l(-9cos3z+sinh)
Cen:andoy • z' troviarnol'cqu.aziooe
r(r-1)+3r+ l ,,.O; r=-I(radice doppia)

a.n>O; b. a =O

lntcgrakgcncrak.Ccrçhiamo y•;écoo
v(:i)= ~((2:c+1)1/3_ 1).
r(r-l)-4r-5 =0; r =H~J5

lmponiamolecondiziooiini2iali:
y( i )'"'c1+0z • l
( v(l)•o,("j>il) +o,("\") •O
l.H)2. vM •e' (1 +cosvlz- ~sinv3:i) .

c!asoluzionedclprobkma~:

y(:i)=
(
---r-
' - " ') :i,-+
•M ('+"') .,,
-
6
- :i.,- pcr:i >O.

..
.. ,, _ ..
120 Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.2.Equazionilinearidelsecond'ordine

b. lmegnle generale. Cerchi:uno li "' ~ ton elasoluzionedelproblcmat:

r(r-1 ) +4r+3 • 0; r • - 3 ~i /3 r( :r) · 3vTzi-M per:r <o.


d Integrale generale. Cercando 11 =~ troviamo requazione
r(r- \ )- 5T + 9 = 0; r =- 3(radicedoppia)

Jmponiamolecondizion i iniziali: 11(:r) =~(c 1 +c-.ilog:r) per :r > O.


Imponiamole condizioni in iziali:
l{ l) "" ci '"' - l

y' (:r) • - ~ (ci + o:ilogz) + ~;

11(i ) =c1 = 2 y'( l ) • -3c1+o:i • 8; o:i • 5

)'(:r)=~(51og:r-l ) ))<'r:r> O.
Dobbiamo imporre le condizioni initiali
cla sotuzioncdclprobh:mat :
:r(l )=c1WS<.1 + c,sin<.J;I

~log:r) +?;sin( ~~g:r))


:r(0) - - 4
11{:r) • :r- l (2cos( per:r >O. ( :r'(0) = 4

c. Poichélacondizioneiniziale t assegnatainro<O dovremoriso!verel'equazionc


in (-oo,0}. Cen:hlamo11 = (-;1;)' con {"C7"'=-•
• 4.

r (r-1) - r + l =O; r = ~,r = ~ l nol~ sappiamo cheT = ~ = 2, pcrçiò w ="·Quindi ci "' -4, c-.i "" :.e
z(t)z-4cos1ft +;sinirl.

Jmponiamolecondiz.loni iniziali·
L'ampiezza~

ll primo isl.anlc in cui la massa taglia la posizione "' • Ot il minimo t per cui

·~,,, - ··
122 Cap.1. Equazioni differenziali Par.1.2. Equazionilinearidelsecond"Ofdine

-4cos111+~Jin11t .. o, o:{I)= ../13.:os(21 +1<'),


coni.pincognita.
~arctan" :. 0.4.
wnrl: ,,.; I :
{ mz""(t)z'(t)dl: -1T ko:(t) i(l)dt
Paniamodallaformulagenrra!e cklmo10
o:{l); Acos (wl+I<') ·

in cui per il momento non conosciamo nessuna delle costanti A, </>,w. Calcoliamo andie la
vdoçità
:t'(t) • -Awsin(wt +'>').
D.alconfron1otralcducformulc ricaviamotidentitàutile

ilcl>c sign ificachclai;ruantitil

0:(1) 2 +r~)
1
o anche *' A' '111.

Utilizziam o ora le in~-~


· i date . Ad un ccnoi•tan!C t 1 ~ 0:(11) = 2c r(t 1) = 6, il che nelfotantc T (i;rualsiasi) t uguale a E(O), ossia: ~ costante. Questa quantità ~ l'energia
implica che meccanica totale del sistema: ~mV ~ rcnergia cinetica, mentre l:o:2 ~l'energia potenziale
della molla

1.109. PoicM I = 5m, g .. 9.8m/ 11, si ha w = ./f • l.4/1. Possiamo calco lare
sub ito il periodo
mentre ad un altro istame 12 ~ 0:(12) = 3,r(12) = 4, il che implica che

3 2 + (~)' = A 2
e la frequenza 11 : 0.22/ 1.
Abbiamo quindi 2 equazioni nelle 2 incogn ite A, w, cl>c ci pennettono di de1enninarle:
Per calcolan il mOlo dobbiamo imporre !e condizioni di Caochy all'integrale generale
dcll'equarioncdclpendoloperpiccoteoscillazioni:

1'(1) • c1cos( l.4 t)+oisin( l. 41)


1'(0)=fo
s -~; w - 2;A 2 • 13; A = /13 ( 1"(0) =-t
Perciò !'ampicUJt delle oscillazioni~ ,/13, mentre il pcriodc> ~ T = 1f5C<'.
= 11six
Sinocichcconquesteinfonnaiioni ilm01onontancoracomplc1amcn1cdc1crminato, I ;\.,,
in i;rtw1to poscsiamo dire çf>c \ - } "' l.4oi,oi=-0.357

percibilmoto!descrinoda
124 Cap. 1. Equazionidifferenziah Par. 1.2. Equazionilinearidelseçond'on:line 125

iù) 6 < "' (smo=mcnto son0<.:ri1ico):


il (t ):O.kos(J .41)-0.3i>7sin{l .4 t),

tampiezzat A : ,/O.! l+0.3i>fl • 0.37rad


conA ,\P «>Slantiarbiuarie
Sia1Tà(tcncndoconto chemg • pA/9): ln 1uni e tre i casi l'inlegrale generaledetl"equazione omogcnearapprnentaunrey,ime
mi/ = mg - pAyg = pAlg - pA119"" -pA(v - l )g transicorio(tcndeazcropcr l -> + oo)

Se scesJ iamo come origine delle 11 la profondità I a cui la base del cilindro si trova in l . 112. L'equazionediffermziale t
condizioni di equilibrio. ciot poniamo Y - y- I. otte~mo
>/+ 26v'+..fv - o
Y-=-VY con ,..?:~. con 6 • ~ -~ =- 3/s,u? : ~- ~ • 4/s 2,quindi
Siriconos«l'cquazionediun osc illacorearmonico. llmotosarà y"+ 6y' +4y=O
Y(l)•c1coswt +ois ino.il chil possiamo risolvere direttamente. anzicht applicare la fomrnla ascratta trO\lata al punco
prc.:edente.Equazione caraneristica

,l + 6r+ 4 '"'O; r = -3±J5;


integralc ~neralc:
b. Pn-: I = atm ; p = J g/cm1; A= 11" • i a2cm 2; m = 2kg si ha·

J l g/cml ·JOO>rcm2·980c m/s2


w= 2000g 12.4/s Imponiamo le condizioni ini zial i:

T=~ - ~s:=O ..».


"' 12.4
Quindi
1) 6 > "' (srnorzam~mosopracritìco)
11(t)=c1c"'+c,c"'
con c 1, c2 costanti ubitrwìc, do1-e r 1,r 2, entrambi negativi, sono le soluzioni ( reali e
distinte)deltequazione caratteristi<:a DctenninWno ora il massimo della funzione per t 2: O
1'+ 26r +..l=O,
i/(I) = ( !/;.;)(-3+ v'S)e(-H/i)•+
ossia r=-6±~.
il) 6•..,, (srnorzamen1ocri1ico):
+ (~ ) (-3 -/5)eH-/i)•2:o
coo c 1 ,c, costamiubitrari~

T~ tlvòW
126 Cep. 1. Equ<U:ionl dtfferen~ieli Per.1.2. Equ!IZionll inearidelsecond'ordine

e soluzione

=h[si~- ;;si~t]
b. PerF =i.'11= 1,w = l +ts ilta:
1
11(t) = - ( t +ti)lsin(I +t)t - ( I +t)s in1 j =
< l 2
27s k>g 7="7s
(7 + .,15)
t-

-( 2 t +è)[sin(l+t)l-sint)+~
1
=
quindi lo .. 27slog
l 7="75
( " "") :::i 0.1 48s Per t-O.l ungralkodiql>l'slafunzionetil11eguen1e·

tristante in cuiyraggiunge il suomassimo,chetparia

y (2J51o&
' (""")) ~ :::i l.06m

e il punm di ma~ima dis1anza dall'tquilibrio ~ JIOSIO a cin:a l.06m. quindi dopo soli 6cm
dalla pmenza il punto invene il suo percorso. Poiché per l>lo t y(t) d««lscente e
11(1)--. O per t .... +oo, ne segue che sani 11empn: ,{!)>O, perciò la massa non supera mai
itpuntodiequilibrio(eloraa.a;iun&esoloall'infinito).

1. 11 3. a. Sia P=O nellasoluzioi>eirovatanelCasoldell'Esempiol.17:

y(t) = Csin (Wo1t +..,)+hsinwt


Riscriviamola(prima)funtionecosl·
lmponiamoadcscmpiokcondizioniiniziali
y(O)=O;y'{O) = O. y(I) = - (2tl+t":) [2cos(t(1 + ~))sin~]+ ;~tt
Sionienc:ilsistem3(i>elleinc:ogniteC,ip)·
chetcimlugualea
f Cs int,> =O
lC~cl\SIP+ ~w:O -;sin(~)cost+~sint.
Il primo aMrndo t una funzione cost (periodo 2ir) moltiplicata per un Fanore -! sin( ~ )
ip=oO;C=o - "'O(~:~) che rappruen1a un'oscillazione di grande ampiezza (l/t) e periodo lungo (T = 41'/t) ,
ossia: llllll cosi nusoide modulata da un'ampiezza lentamente variabile. Il massimo sarà
dell'ordine di l /t. Qu03ta oscillazione di ampiezza variabile si sovrappone alla sin usoide
isin1,chenonahera sostanzialmen1eilfenomcno.
128 Cap. 1. Equ;12;ionidifferenziali Par. 1.2. EquaziOnilinearidelsecond'ordine

Coos ideriamoilproblema: lntcgnilegeneralc:


mv"+k11 • ~
v{O}= O
Imponiamole condizioni iniziali:
\ ((0)=0
lmegn.lcgeneralcdell'omogenea: y(e) = c 1 coswe+~sinwE: = f;. [1- eos~wc)]
( V(O) = -c,...,in:d+~ = t"""•n(wt:)

chtriscrivi.arno(semplificandoperwlasecondaequazione)

Soluzionepan icolaredc!lacompleta(costante):
c 1coswt:+oisi!1<.1€ • J;:[l - cos(wt:)J
( -c 1 s~+o,coswe=f;sin(wc)
I
11 - ki:" Sistema lineare di dueequaiioni in due inc:ogni1ec 1,o,. Notandod•• ildetttminame
lntegn.legeneraledell'equazione: dclsil;temavale l,ècomodorisolverloC<llleoremadiCramer.Siottiene

lmponiamo ltcondizioniinizi1 li :

Se>luzioned<= lprubtema· 11:1(t)"" -f;(coswt: - l )coswt + ~sinwnil'llJI =

=~(cosw(t- t) -coswlj.
La so luzi()l)C delproblemadipartenu(cooforumeimpulsiva)èquindia:iscgnatada·

l/(t)• ( /;(1-cos(wl)) pert elO,t]


/;[cosw(t- t) -coswll pert ~t

Poniamo d'era in poi per semplicità w • JF. (Sine>tidiequestafunzioMèeffcnivamcnteC 1(0,+oo), perchtla11 2 èsta1aappositamen1e
cosll'\Lita,me.:liame lecondizioniin izia li imposte, inmodcdaraccordan i coola y 1 in rnodo
111(t) = t11- cos(wt)J,Jl\ (e) "' icwsin (wt). C')
Ricordare che w • JF..
Risolviamo il problema di Calll:hy:
130 Cap. 1. Equazionidifferenziali Par. 1.2. Equazionilinearidelsecond'ofdine

Questa f1111tione rìwlve req111zione V'+ Vv =O ci~ mif' + kv "' O, e le condizi011i

~
iniziali

... 11o(O) • 0-,Vo(O) • 'f,. ~


1.115. a Ricordiamo anzitutto la relazione ira ITTquenza, pu lsazione e periodo:
l 2 3 4 5 6 "'= 1/T=w/ 211.
Nel molo a regime, lapulsazione~ugualeaquelladellafOfUllte,quindi vogliamo che

~·· T = i=:;pen:iò "'=6


_,
b. Dal primo membro dcll'equa?ione differcmValc leggiamo 6 • 2,"-'i • 16; la
Graficodi 11(l) per w .., k= t • I risonanzai>erciò si hai>er

b. Per t --> 0,l'espren ione analiticadi u(l)sari datadal limite di quella di 1"1(1),
percillcalcoliarno
eproduceun'ampkzza(pokhéF=3)

F 3 .j3
A = ~=~ "' 8
Calcoliamo il limite col teorema.di De L'Hmpi1al(derivandonumC1"11!0rc edenominalOR!
rtspe11oadt);

cp • arctan~ = arttan 11 ~2f: =arctan./i


Lasoluzionetrovatanell"E.Kmpio1 .l9 t

i(!)= j(;!-:)1 +R/ru(wl + ,8-cp)

~
... con cp= arctan p , , 8 • 0,w = 120,F • 50,C • 2· 10- 3,L = 1/ 20, R • l.percib

J(~ ~ ) 1 + cos(l201-'I') =*7ccn(l201-cp)


I 2 J 4 5 6
i(I)=
6 1
~ . concp • rirctan~ c arttan ~<=<-0.$.
Per i. risonanza dev'essere
_,
w=7Ecdotc .. b =~= l.3!·!0-1.

Graficodiy{l)e111(t) per w = k= 1, t =O. I

·~,,, - ··
132 C ap.1.Equazioni ditfarenziali

1, 111. Leequuiooiwno Cap. 2. Calcolo infinitesimale per le curve

2.1. Calcolo differenziale vettoriale.


•"' +Ii' +zZ; i=o, Curve continue , regolari
La prima Ila per soluzione un transitorio somma10 a un.a soluziono costante a regime, Riferimen1o:librodi1es1o[BPS2],cap.2,§l,2,3.
q x CE. Avvenenza: il prossimo §2.2contieneanclleeserci7.i di riepi logo sulle curve.
AltriesercizisullecurvesitrovanonelCap.6,§6.l.
La >econda ~ wnQgC'llea, e la solu~iOfl(: M unkamC'llte un !ransi!Ofio: a regime non c't
akuna corrente, ma solo una carica costante sul condensatore, che equilibra la foru Calco/o differenziale vettoriuleecMl'l'e: /inguaggioe no1azioni
ele11rom01r ice applica1a.
2.1. Una curva in forma parametrica si può rappresentare come funzione coi
segucn tidomi niecodomini(scegliercunarispostatraleseguenti)
a. /: R-R
b. 1 : R __, R"'
c. / :R" -R
d. 1 :R" - R"'
2.2. In ciascuna delle seguenti espn:"ion i, il simbolo quale operai:io11e
denma? (Rispondere scegliendo per ogni fonnu la una risposta tra le opzioni
possibiliriportaiepiilsono).
a. .K(t) ·y'(t )
•· 11•1· 1t 1•11
C. Jl. • J.!X?.1!
d. / (t) ·r(t)
e. :11.(t)·(A.l!(t))

0Jr.ionipossibiliperlerispos1e·
A. L'usualeprodonodiduenumerireali
B. Uprodonotraunoscalareeunvenore
C. llprodonoscalaretradueveuori
D. llprodonomisto
E. llprodonovenoriale

Detti i,i,k i versori fondamentali di R 3, si scriva il risulcato delle


seguenti operazioni:
"· i ·i= b i>< k =
c. i ·(i+l;:)= d. - ixi=
t1vaW
134 Cap. 2. Calcoloinfinltesimalaperlecurve Par_ 2.1. Caloolo differenziare Vf!ttoriale. Curve continue, regolari

e. i><(i>< i) = J :i·i = Curvecominue, regofuri


g. i·(!:xj) = h. i · (ix!:)=
Esempi svolti
2.4. Per ciascuna delle seguenti curve, si sc riva una possibile
parametrizzazione: Esem pio 2. 1. Consideriamo la segue nte curva piana (nota come Ci.Jsoide di
a. LII circonferenza di centro (1,0) e raggio 2, pertorsa una volta in senso Diocle2):
antiorariol.
b. LII cirtonferenza di centro (1,0) e raggio 2, pertorsa due volte in senso 2at1 2at3)
r( t) = ( l+J?' T+J? , per t E R,
orario.
c. Lasemire11aaven1eorigi nein (l,2)e passante per (- i ,3) dove a èun parametro positivo. Dimostrare che lacurva èoontinua, non chiusa,
d. L'cllisseavcmecentroin (2,1),assi parallcliagliassicoordinati,semiassi semplice, regolare a tratti con un unico punto si ngolare. Provare che il sostegno
dilunghezza2,3rispettivamente. dellacurvaècontenutoinunastri.sciaver1icaledelpiano,manonècontenutoin
e. LII semicin:onfcrenza di centro (0,0), raggio 3, posta nel semipiano una regione limitata.
.i-:s;o.
f ll segmentoAB,conA(l,2),B(2,- I). Sivedesubitochelecomponentidcllacurvasonofunzionicontinuc,pertiòla
curva è continua. Per t __, ±oo si vede che ad esempio y(t)"' 2at __, ±oo. Questo
2.!'i.• Datalacurvain R3 diequazioniparametriche mostra che la curva non è chiusa e non è contenuta in una regione limitata del
r(t) = (cost,s int,t ), piano. Poiché inoltre

calcolare i prodotti: r(t) · é(l),r(t)xr'(t),z:(l) · (r( t) xr'(t)) e il modulo 2al1


O:S: l+t2 :S:2a,
lr(t)xé(t)I.
la curva è contenuta nella s tri scia verticale O:S:::i::S: 2a Più pre<:isamente,
2.6.* Scrivere l'cquazioneparamctrica r(t) diunpuntochesimuovesuuna poss iamo atTcnnare che per t __, ±oo .i-(t) .... 2a e y(t) _. ±oo, pertiò la retta
circonferenza di raggio R e centl'Q l'origine con moto unifonne, in senso .i-= 2a~unasintotodcllacurva
antiorario, percorrendo un giro in un tempo T. Qui ndi calcolare velocità, Calcoliamo
accelerazìone, veloci tàscalareeaccelerazione.scalaro,verificandoche g( l)è
parallela madiversooppostoar(t)(accelenuioneccntripeta). 2 2
r'(t) = 20 (21 (1 + t )- 2t(t ), 3t2(l + t2)-21(tJ)) ~
(i+t2) 2 ( i +t2)2
2.7. * Siconsideriunpuntomobilelungol'artodicurva
z:(t) = (R( t -sint), R (I - cosi )), te I0,27r].
=( I ~~ 2 ) 2 (2t,3t + t 4) = (O,O) ~ t =O.
2
Si verifichi che l'accelerazione scalare~ costante
Si osserva che re C 1 (R) e r' (I) #2 tranne il punto r(O) = (0,0), che risulta
l'unioopuntosingolare.Lacurvapertiòèregolareatrani.

1 Ognivoltac heparliamodi unacirconfercnza(odiun'altracurvachiusanota,corr1t l Questa curva fu utiliwna dal matematico greco Dioclc di Carisio (intorno al 200
rellissc) come curva parame!rica, se non specifichiamo di versarne me s i $01\0intcnde di< s ia a.C.) per risolvere il famoso prob lemadelladuplicaz!One dcl cubo. La parola "cissoidc"
pcrroruuna so lavolta e insenroantiorario. sign ifica "aformadicdcra"
136 Cap.2.Calcoloinfinitesimaleperlecurve Par.2.1.Calcolodifferenzialevettoriate. Curvecontjnue, regolari 137

Ckcorre ancora mostrare ehe la curva è semplice. E' sumeieme osservare che a Ricordiamocheasscgnareunacurvapianainfonnapolare

:~2 ) 2 · {3t2 + t~) ?: OVt,


p =/{{}), per {) E I,
y'(t)"' (l
èunmodosinteticoperaffennarechelacurva haequazionipara metri<:he
quindi la componente y(t ) è strettamente crescente in R, perciò non ri pete mai i
:i: = / (iJ )e_osiJ 1'E I
suoivalori. Amaggiorrngionelacurva c( t ) nonassumeduevohe lostessovalore, { 1,1 = / (iJ) smiJ
e quindi è semplice.
Geometricame nte, possiamo pensare la curva tracciata da una penna posi.Il su un
braccio che mota anomo a ll'origine a ve locità costante (in modo che il tempo t
co incida con l'angolo{}); mentre il braccio mota, la pen na si sposla lungo il
braccio in modo da essere a discanza / (t'J ) dall'origine nell'istante I). La
rappresentazione polare è particolannente adatta pe r linee chi use ehc girano
anomo all'origine (c irconferen;ai, ellisse ... ) e per curve a sp iral e, ma può essere
usataanchei nahri casi
Nel nostro esempio, l'equazione polare si traduce nell a seguente equazione
parametnca·

r (O) = (p (O}cos{J, p (iJ)s in1') = (oe'" cos1',oe..,sin1') per {) E R.

Calco liamo quindi:


Fig. 2.1.Lacissoide
[ (0)= (ae..,(bcosO -siniJ), oe..,(bsin{J+ cosfiJ) .
Estmpio 2.2. Cunre pi a ne in fo rm a polare. Consideriamo la seguente curva
piana in fonna polare (nota come spirale logaritmicQl ): E'utileancheosservareche.posto

p = ae"*,t'JER, p (1') = oew si ha p'({J ) =abe"'


dove a,b sono parametri posit ivi. Scriverla esplic itamente in fonna parametrica La curva è regolare perché è di classe C 1 e in ohre (p(fi), p' (fi))
F (O,O) WI.
z:(t) eca lcolarc :r'(t ). Questoèil modopiùveloced i verificarclarcgolaritàperun11c urva assegnatain
a. Oimostrarccheèunacurvarcgolare, non chiusa,semplice formapolarc,edipendedalfattoche siha,ingcnerale(v. [11PS2 j,cap.2,§3.5),
b. Dimostrarechesesiescguenelpiano (:i:, y) unadilatazionedicoefficiente
k. lacurvachesi onieneapartiredallaspira lelogaritmicapuòessereruotata diun l:r'(d )[2 = p(1')2+ p '(iJ)2.
angolo opportuno in modo da pol"1arla a coinc idere esatlamente con quella di La curva C semplice e non chiusa perché p (d) è una funzione streuamente
partenza. lnohre, esistono infiniti numeri k pos itivi peri quali la dilatazione di crescente, quindi al crescere di 1} il punto z:(O) si allontana strettamente
coefficien tek della spirn lelogaritmicalaportaacoincidereconquella dipartenu dall'origine:pen:iòlacurvanonpuò nérichiudersim! 1utointeBCCarsi.
(senubisognodi motarla). b. Eseguiamo nel piano una dilatazione di coefficiente k >O; questa
trasfonneràlacurvainquelladiequazionepolare
p a k~w pe r t'J elit
l Questa curvafumo ltosrudiatada.JakobBcmoulli(l6S4-l70S),thelathi amò"spira
mirabilis" per le sue proprietà sorprendenti. ln questo esercizio vedremo wwi di queste Eseguiamo ora nel piano una rotazione di nngol ~ (con {)0 da determinarsi). Di
propriC!à, quellacsimssadalpuntob. nuovo,sistudiabene l'c!Tettodcllarotazioncusa ~ laforma polari1La' cur.,.a(già
138 Cap. 2. Calcolo infinites imaleperlecurve Par. 2.1 . Ca~lodifferenzialevettolialfl. Curveconlinue, regolari

dilatata)sitrasformeràinquclladiaiua:zioncpolare Esercizi
p • ka e~f-lo) per (JER. 2.8. Scegliere "Vero" o "Falso" per ciascuna delle seguenti affennuioni. Si
n1ccomanda di ri spondere a ciascuna domanda prima di leggere le suc«:ss ive
O'a!troeanto: Sia ; unacu rvaparametrizzatada r : [a, b]-.R"'.All0111:
a. Si dicec he 1 èchiusa sea = b
b. Sidiccche 1 èrego lare scrE C 1([a , b]) .
pur di scegliere Se 1 è regolare, r'( t)è un venore tangente alla curva per o goi t.
d. Se 1è unacurvasempl ice, cc namcntcnon èchiusa.
()o= ~logk, Se un a dellecom ponentidi 1 èz(t)=e1, alloralacurvaèsemp1ice.
f Si diceche 1 èchiusaser(a)•r(b).
quindi qul!'S ta rotazione dell'an go lo ri porta la spin1 le a sovra pporsi a quella di Si dicevelocità scalare laquam ità lr'(t)I.
partenza. Se lr(t)l• lallora r (t)· t' (t)= O.
Sid ice che 1 èrego lare sei#QVt E [a ,b].

2.9. Sia 1 lacurvapianadiequazioniparametriche

f x = cost + tsinl t [- [
\ 11 =sinl - tcosl E 'lf , 11' .

Stabilireselacurva 1 ècontinua,chiusa.
Calcolare il vettore derivato e il suo modu lo, semplificando le espressioni

c. Stabilireselacurvaèregolare, prccisandoincasocontrario ipunti non


regolari.

F!g.2.2. Spiralelogaritmica 2. 10.* Conic he in form a pola re. Dimostrare che la curia descritta
dalrequazionepolare
lnline. osserv iamocheseeseguiamounadilaruionediunfattore
k= e:i..••, per nEZ,
dove t, psono parametri positivi e" varia nell'intervallo in eui il secondo membro
l'esitodellad ilatazioneèlacurva
èdefinitoe pos itivo,è una eonica,eprecisa~nte:

un 'ellisse se t< l
una parabola se t = I
che eol cambi o di parametrizzazione tr = "+ Zmr, (}'E IR risulta la stessa curva
di partenza. (Sirifletta sull'importanzadelfattocheilparame1ro(Jvariainlutto !R
{ un'iperbole

Lostessovale perl'eq uazione polare


se t: > l.

e non in un intervallo limitato). Notare che il parametro 1" sì può ancora pensare
come angolo di rotazione rispetto ai medesimi assi, essendo stato incrementato di
Zmr, ina ltreparolelacurvahalostessosostegnodique lladi partenza.
P- l +~os() '
t1vaW
140 Cap. 2.Calcoloinfinitesimaleperlecurve Par. 2.1.Calcolodifferenzialevettoriale. Curvecontinue,regolari

2.11. Sia 7 lacurvapianadiequazionepolare Scrivere le equazioni parametriche di1; stabilire se la curva è: continua,
chius.a;calcolareilveuoredcri vatoeilsuomodulo,scmplificandolcespressioni
p=sin 2 G) per1' E[0,21r]. trovate;stabiliresclacurvaèn:golan:,pre<:isandoi11casocontrarioipu11ti11on
regolari
a. Scrivcreleequazioniparame1richcdi 1 .
b. Srabilireselacurvaèconti11ua,chiusa 2.15.* Sia1 la curvadiequazioniparametr iche
Calcolare ilvenorederivatoc il suomodulo,semplificandoleespressioni x= tcost
trovare y= tsi nt tE (0,2trJ
d. Stabilire se la curva è regolare, precisando in caso contrario i punii no11 { .i=tZ
regolari.
Stabilireselacurva ècontinua,chi usa;calco larei l venorederivatoeilsuo
2.12. Sia 1 lacurvapianadiequa:i:ionepolare modulo, semplificando le espressioni trovale; stabilire se la curva è regolare,
precisandoincasocontrarioipunrinonregolari;scrivereilversorerangente
p=2+cost1 per t1E(O,tr].
a. Scrivere leeq uazioniparame1richedi 1 . 2.16.• Siconsiderilacurvapiana(dettatrQllrice')diequa:i:ioni:
b. Stabilirese lacurva ècontinua,chi usa.
c. Calcolareil veuorederivatoe il suomodulo,semplificando leespressioni r(t) = ( a(t - tanM ), CO:ht) per t E R,
trovate.
d. Stabilire se la curva è regolare, precisando in caso contrario i pun ii non doveo.èunparametropositivo.
regolari. a. Si dimostri che lacurvaècontinua, nonchiusa, scmplice, n:golareatrani
conununicopuntosingolare,e dotatadiunasintoto.
2.13. Sia1lacurvapianadiequazioniparametric he b. Si scriva l'equazione della rena tangenteallacurvanelgenericopunto A,
dellacurva,siconsideriilpuntoP1 diintersezionediquestarenaconl'asse:i:,esi
{: : ~;: 1)2cr t E [O, I]
calcoli la lunghezia del segmen to PaPi. ver ificando c~e questa lunghezza è
COSIQnte(questaèlaproprietàcaratteristicadellatranrice).
[Suggerimemo: scrivere l'«1uaiio11e della retta tangente nel generico punto
Stabilireselacurva è:continua,chiusa. dellacur.•ane llafonna g_(u)=.r(t)+u.r'(t) doveu è ilparametrosullarena etsi
Calcolareilvenorederivatoeilsuomodu lo,semp lificandoleespressioni pcnsafissato;poiesprimereil funzioneditilpuntodi intersezione di questa retta
con l'asse :i:, e calcolare in fun:i:ione di t la distanza tra questo punto e r(I). Il
c. Stabilirese lacurvaèregolare,precisandoincasoconrrarìoipunti11on risultatodev'essere indipcndentedal].
regolari

2. 14.* Si•7lacurvapiana(dettasesticQJiCQ)llej4)diequazionepolare

p = cos 3 (~) per 1' E [0,3ir].

'QuestacurvafuintrodouadaClaudePerraultnel 1670,estudiatainsegul1odalsaac
Newton nel 1676 e daChris.tian Hu)'1'e!IS nel 1692. La sua proprietà interessante ~quella
'Sesiscriw:l"equazionecar1tJ/<m<Jdiquestacurvasitrovaun'equaziooede16° ordine, espres.u nelpuntobdell'csercizio. lnoltre,!asuperficiedirom:ionechesioniencfacendo
dacuiilnomc:disestiça. Qucstarnrvafustudia1aperprimodaMaeLaurinncl 1718. ll ;:!~~~::a~:::~~~-~ denapmdrufera cd~ un o~ct~~ imrynante nella
nomedi "seslicadiCayley" fuattribuitoallacurvane1l900.
142 Cap. 2.Calcolo infinltesimaleperlecurve Par. 2.1 . CalcolodifferenzialevettOriale.Curvecontinue.regolari 143

2.17.* Si consideri la curva(de11aLemni.sca1adlGtrone60Gerono) Soluzioni §2. 1


r(t) = (oost,sintcost) pcrtE (0,2ir)
Stabilireselacurvatcontinua,chiusa,semplk:e,regolare.
a. C; b. A; e C; d O;
2.18.* Si consideri lac urva(detta Chloccio/adiPascafl)
r( t) ={(l+acost)cost,(l +acost )sint)pertE [0, 2ir] "· o -i o
_,
doveatunpa.rametropositivoS.S1abilire,alvariaredelpa.rametroa >0,se la
I g. -l o
curva~continua, chiusa, semplice, regolare. 2.4.

"· {; :~s: 1 oost 1e [o, 2..]


2

Si noli che, rispello alla paramC'lriuazionc dd punto a, abbiamo sostituito t con -t per
inVC'l1ire il verso dì percorrenza, e abbiamo raddopp iato tintervallo dcl parametro per fare
due giri.

c. {;:~:~I IEIO,+oo)
Lasemireuasicos1JUisceinfont1aveuorialepooendo
c(l)=(i, 2) +1f(-J,3)-( l , 2)1 <;0Dt "2;0

d. { ; : ~:~:' t e(o, 211]

t. {; : ;;i:~t te [~,~11]
~stare •ttenzioneall'intervallodcip~tri

f. {; ~ ~ ~~I IE[O,l)
llsegmento i icoslrllisceinformaV<!norialeponcndo
r{1} .. (l,2}+ti(2,-l)-(l,2)) coo1 e[O,I)

Silla:
i:'( l)=(-sint, cosl,l);
'Curvas1udiat.ada. Camill~to~Gcrono(t799- 189l)
1 Curva studiata originariamenle da. Albmht Dattr bel 1525, riscopma
succeuivarnenteda E1imnePasca!(padrcdi BlaisePascal).
z:(t) · i:'(I) = (cosl,sinl,t) · (-sint , cosl, !) = -sintcost +sinlcost + I = t;
I Questa e<iuazione parametrica sembrerebbe immediatamente traducibil~ in forma
polarop = l+4cost. Tunaviasiosservichc quest'ul1imaquami1àpulldivcrnarcncgativa
K4< l ,cootroilsignificato &eometrico di equai.ionepolare .
144 Cap.2.Calooloinfinitesimaleperlecurve Par. 2.1.CalcolodifferenzialeveltOliale.Curvecontinue,regolari

2.8.
r(t)l<[(t)= • ; ·1
co:it sint t =(sinl -lcO'll, - cost-tsint,l)
a. Falso(confrontareconladomanda.I)

I
- smt cO'J.I l
b. Falso.Manca larichiestar' (t)'f.QVI
c. Falso.E'vffllsoloser'(t) 'f.!l..'il(inquan1oilvenorcnullol>Oflpubdirsitangl'!1te
1 unaCul"\'a,dal pumodivistagcQmetrico)
d. Falso. Ad esempio, la circonfermza t semplice e chiusa.
lr(t) xr'(t)I • J(sint -tcost) 2 +(-cost- tsint)1 + J ,.
t Vero.l nfani e',e quindi [(t). nonassumeduevol1clostcssovalorc
f. Vero.
= ,/sin2t +tlcoslt - 2tsinlcosl + coslt + tlsinlt +2tsintcosl + l= .;z+il: g. Vero.
h. Vcro.SidimO'ltradcrivandol'idrnti!lll .. r( t)·r{I ).
Infine. il prodouo miSlo di)· (r( t) x r'(t)) è ovviamente nullo perché due dei tre venori i. Falso.Siconfron1iconladomandab:ques1avol!acisièdimen1icatidirichiedcre
sonougualitraloro,quindi inpanitolllll!puallc!i che innanzitullo dev'essere tEC 1(1a,bl) (ipocesi senza li quale la richiestar'{t) 'f.QVt
nonhaMppure~so)

2.9.
a. Sia r(t) • (cost + tsint, sint - tcost). Le comp<>Mnti di r(t) sono fW1Zioni
con!lnue,quindilacul"\'aècontinua
r(-ll") = {-l,-11);t(:rr) =(-!,,,.}I- r(-11), dunque la curva non è chiusa

Jl(f) = r'(t) = R?;(-sin(~),ro1(~)} i:'(t)=( tcost,tsinl);lt(IJl=ltl

é{l):O pert =O, cioèint(O)={l,O)


bi(IJl - -T;
llpunto (i,O)è l'unicopunto singolarcdellacu .... a

2.H). Ri5erivi<UTlo l'o:quazioncnellaf0<111a


p-rpc:osO - rp
equindipassian1oalle coordinatecanc.; iane,ricordandochc:p=~cpc:o5{)=z

l!o!(t)I • R(~r Si ha:


#+/l=t(z+p)

Noiiamothe !ol(t) · -(~Yt(t) e,perz ;::-p,

z2{1-t2)+.j- 2pc2z-r2,; .. o.
l. 7. Siha: i:'(t) = (R(i - cosi), Rsint),
Questatunacurvaalgebricadisecondoira<:fo,quindiwiaconiea.Osservandolaparte
r''(t) = (Rsint,Rcost},lt'(t)I = R. di se<:ondo grado si osscrva che: per O< r < l si ha un'ellisse (~flkienli di z 1 e ,;
coocordi),pcrr> l un"ipcrbole(cocfficien1idi z:2e111 di$c(lrdi),pcr r - l5ioniene
,/-2px-,l • O,
146 Cap.2.Calcoioinfinitesimaleperlecurve Par. 2.1. Calcobdifferenziale ve!loriale.Curvecon!inue,regolari 1• 7

che t una parabola. Notiamo che nel ca.so dell'iperbole si uova un ramo solo, come d. Lac\llVanonèrego!are,haunpun105ingolareinr(O)= r (21t)=(O,O).
suggeri10 dallal imi1azionez ~ - p.
L'equazione p - ~s i 1ranaallos1cssomodo: inqU$0caso si ha

~ - tc( - z +p)
e, pcr z=:; p, ckvando al quadnHO si ln)Vll un'equazil)l!e con la $le$$a pane di secondo
{ ;~ :; :::::~
gradodelcasoprecedenle. b. [..acurvaècootinua,nonchiusapen:IM!z(O) = 3; :r(w) =- 1.
é(tf} "' (- 2sin1' - sinW,2cos1' + cos21');

z = $in 2W oos1' lr'(tt) I = ,/5 + 4{s in6s in2tf + cos1'cos21') •


{ Jt • $in1(f) sin" per,, e(0, 21t)
• ,/5 + 4cos(2"-tf) • ~Jl-OV,,(pmht5 + 4cos.i ~ l)
b. Lacul'\<1 tcontinua,~c hiusa: t(O)= d2ir)=(O,O)
d lacurvaèregolareinquanlo il suovt"ttoreuingenteèsemprcdefinitoemainullo
r' (tf) -

- (sin ~ cos ~ cos" - sin 1 (~)sintf,sin~ cos~ sin" + sin 2 (~)cos")

8 Fig.2.3. Lacurvadelresercizio2. 11 .

1c1•11- JP1•1'.;1•1'= J·"·(~l +•;·'m·~· m =


' 2.13.
Fig. 2.4.lacurvadelresercizio2.12

a La curva è continua, non è chiusa: z (O) = 0, z(l ) "'e- 1 .


r' (t) = e-'(1 -1)(- 1,3 - t)

lr'(1)I =e-'( 1-11J1 + (3 - 1) = 1

e-' (1 - t),/12 - 6t + IO: O pert : I.


Lacurvanonèregolare, haunpuntosingolare r( l ) • (e- 1,0).
=l•;•lnl=OP"M.• •2'
148 C;;ip.2C;;ilcolo in finitesim;;ileperlecurve Par.2.1 . CalcokldifferenzlalevenOOale.Curvecootinue,regolari

[t:'{t )l= ~ #O pnognit,


pm:iò!'an:odicurvaèregom.

vers(r'(t)) {cost-tsj; s:~ ; lc0$.!,21 ) _


La curva è cootinua pcn:ht le due funzioni componenti sono continue: chiU$1. pcn:ht
ciO) = (i,O),ciJ.-) = (l,O).
2.16. "· Sivfdeclle lecomponcntidtllacurvasooofunzionicon1inue(cosht # O
r'(d)= VI), pm:iò la curva è continua. Per t ~ ± oo si Ila:
%(t) ... 01 -±oo.11(1) ..... o.
Questo mostra che la curva ha l'asintoto 11"'0, e mostra anche che non è chiusa
Calcoliamo
-= cos1 ( ~) ( -sin~cos1'-cos~sin1', -sin~sin1' + cos~oostl) ==
r'(t) •a(l -(1 - umh1t), - cS::1)-a(tan1t1t, - c~~~:J
Notiamo che é E C(R), pcri:ib r E C 1(R), e é(t) "' O e:i- t "' O. Quindi la curva è regolare
atrani,conl'wlicopuntosingolarer(OJ=(O, a).
Poicht :i(t) = tanh1t 2: OVt , la componente :i:(I) è strettamente crescente, perciò llOl1
ripeleisuoivalori;amaggiorragione lacurvat semplice.
Il. l.art"UatangcntcallacurvanclsuogeTicricopunto(a( t-tanhl ),~ )è

Lacurvanonèregolarenclpuntor( t ,,.) = (0,0). (x(u), 11(u})= (a(t -tanht), c~t) + u(tanh1t, - e:~:,)

8
:i: (u) : a(t-tanh_l)+ u1anh 2t
{ 11(u) =~ -u ~

cheintCl'So:cal'assexpn l/( u)= O,ciot

. . cU:..1-"c~~~:t -= O,u • ~. c:!t =a::;::


e quindi

:i: = a(t - tanht) + a~tanh 1 t -= at - 11tanhl + alllnht • at

Dunqueilpuntodiin!crsczionctralatangcntcerasse :i:è(al ,O) e lalunghczza Ldel


Fig.2.5.LasesticadiCayley, esertizio2. 14 SCyMn!Odiwigcnuè
2.1 5. Lacurvatcont inuapcrchélelcomponcntisonofunzionicon1inue;
nonèchiu.saperçht adcscmpio: (O)=O c: (2n)= 4ll"I. L
1 1
= (at-atanht - 111} + (roiht/ : o.1 (1arth11+ c~hlt) : 111,
[ {t) =o (cosl-l$Ìn!,sint + tcost,21) quinditoostante

·~·. -··
150 Cap. 2. Calc:oloinfinitesima leperlecurve Par. 2.1. Calcolo differenzia le ~ettoriale. Curve continue, regolari 151

SeO<aS lsihal+acost ;:: Oclacurvaha equazionepo larc


p = l+ocosQ per 6E [0, 2wl

ln queslQcaso p'=-osinQ
Fig. 2.6. Latrattrice , Esercizio2.16.
lr'(DJI • J(i + 6CosQ)i +"1 • in'6 - ./(! + .. 2 )+ 2<>sin6

Ques1aquantità ~ SlretwnenW: pOS itiva le<> < l, pere~ l'equa.i.ione

sint • -~
'"
non ha soluzioni in quanto ~> I per a E (O , l ). Quindi la curva ~ regolare se
Fig.2. 7.Laproprie~caratteristicadellatrattrice O<a< !.

2.1 7. Lacurvatovviarneme continua. E"chiusaperclw! z:(O)=r(2,,.)=o(i,O). Per


lr'(6)1= ./2(1 + ~}=0per6 =,,.,
capire se ~ semplice o "°•
onerviamo che, per t E [O, 2,,.],cost "'O per t1 = ~. t:i =I""·
Perquestiduedivcrsivaloridelparametrosiha
e il punto r(ir)=(O,O)
~singolare.
perciò la curva non~ <tmplice (pasY due volte dall'origine). Calcoliamo Per O< a $ l, inoltre, poiclw! p ~ le 6 fa un so lo &iro intorno alrorizine. la curva non
pOOintrttciarsi,perciòtsemplice
r'(t) • (- sinl,cos1t - sin1t) = (-sinl,cos2t). • Se" > ltancon.w:roche
Lacurvatdi danc C',z'(t ) c Operl • 0,,,.,2,,. valori per cui si hay'(t) = I, perciò r' lr'(t) I= ./(l+al)+ 2asint
non si1nnullamai,c lacurva tregolare(v.f1g.2. 8)
(anche se 1 non ha piò il significato di angolo ron l'asse :i) e lr'(t) I #-O per ogni t (per la
stessaragionedisopra),perciòlacurva t regolare.
lnquestocasoperòlacurvanon tsempliccinquantol'equuionc

l +acos.t • O,cost • -~,


pera> lhaduc soluziooidistintein (0, 2>rj,

eperques1iduedivenivaloridelpanmetroèz:(l);(0,0),<1$$ial1curvapas1adall'origine
due volte.
Fig. 2.8. LemniscatadiGerone , Eserci:zio2. 17. Riassumendo:
Lacurvaèsemprecontinuaechiusa.
La cwva è ovviamente continua e di classe C 1. E' chiusa ixrclH! Laturvaèregolan:pera #- 1,ha.unpunlo Singolan:pera =l
La cwvaè semplice se O< a S I, intncci11.ase a> I
z:(O)=r(2ir)=(l,0).

·~· .. -··
152 Cap. 2.Calcoloinfinitesimaleperlecurve

2.2. Lunghezza di un arco di curva


ltrtgraficidiscguitoillusinmoletresituazjoni: e integrali di linea di prima specie

~
Riferi men10: libroditesto[BPS2],cap.2,§4,5

Linguaggio t notazlonf ~' gli Integrai/ di lint n di prima sp«ie


Fig. 2.9. Chiocciola di Pascal per a - o.r.. Semplice e regolare
2. 19.• Quali delle seguenti scritmre possono indicare correuamente un
inttgrafe di finea di prima specie? Per ciascu na scrittura, dire se è corretta o
scorretta, nel secondo caso spiegando con precisione perch~.Si raoxomanda di
rispondereaciascunadomanda primadileggere lesuecessive.

[t(t)i(t)dt

/,t(t)li(t)ldt

8
Fig. 2.10. Chiocciola di Pascal per a"" l. Semplice e non regolare
d.
[t(r(t)) lr'(t)ldt

[1(1)lt'(l)ld.11

2.20.• Quali delle seguenti scritture possono indicare correttamente la

~
coordinata y de l centroide di una linea materiale omogenea"(/ Per ciascuna
sc riuu ra, dire se è corretta o scorretta, nel S«ondocaso spiegando con precisione
perch~. Si raccomanda di rispondere a ciascuna domanda prima di leggere le
successive.

V
Fig. 2.11 . ChioccioladiPascalpe<a ,,. 2.lntreeciataeregolare
Yc=±[vr'(t)dt

Yc= ±[11li(l)jd1
154 Cap. 2. Calcololnfiniteslmaleperlecurve Par. 2.2. Lunghezzadiunarcodlcurvaeintegralidilineadiprimaspecie 155

'· Se 7 tunarcoditurv1regollre1trani,1llontrenific1bile.
d. Esis1onocurvcret1ilit1bili non regolari a tratti.
t. Esis1onocun·ctonti nuc nonrtttifte•bili .
f. Se una turv• t rcuilicabilc ma non t regolare• tratli , oon t possibile
talcolamclalunghczza.
g. Seuoaturval:regolareainni, l•sua lunghczza t uguale •flr'(t)ldt.

v. • ±f,1(t)li( l)ldt EH mpl svolti


~mpio 2.J. Si cakolino la lunghezza e il momento d'inenia rispetto alriwe .i
2.21.* Quali delle scguen1i scritture pos$000 indicare correttamente il dclrf'lico dlindrlco' omogenea di mana m descritta dalle equazioni parametriche:
momcn10 d'inerzia rispetto all'asse y di una linea materiale omogenea 7 di mana
m? Per ciascuna scrittura, dire set cOITCtta o scorretta, nel secondo caso
spiegandotonprcdsionepcrdM!.Sirac:comandadirispondereaci11scunadomanda
prirnadilcggcre lcsuccessil'e.
R,hsonoparame1riposi1i11i.
1 =T[v2<t>1-t<t>ldt
Cakoliamo anzituno il 11cnore derivato, e quindi rc lcmcnto d'arco·

I - T/!.i2(1) + y2(t)]li(t)ldt i{1') • ( - Rsin1', Rcos1', ~}

da= li(")ld1' = ;;;;;;;. dtJ .

Possiamo oni ulcolare la lunghcWI

L • f da •
}, o
J.
" Jw+
2
~d1'-2wJw+
4w
~ = ,/(2wR)2 +hi.
4w

Si OS$Ctvi il significllo geometrico della formula trovata: 2wR t la lunghczu della


tirconfertnzadiraggioR,sucuisiproicttarclica,11is1adalralto; htil "passo"
Cun•ertttijkablli dclrclic&,t~ladistanzain\"C11icaleinducspiresuccessivc.llri.sul1atotrova10
d dice che una s.pira di clical: lunga tome ripo1cnusadi un triangolorenangolo
2.22.* Sccglicre"Vcro"o "Falso"per ciascunadcllcscgucntiafTennai:ioni. d1ch1pcrea1ctil1cireonf=zamtif1<:111eilp1ssodclrclica.
Si n«omaoda di rispondere a ciascuna domanda prima di leggere le successive.
' T,.. Le uirve nello .spazio tridimensioMk:, questa~ una delle piil IClllplid ed
Sia 7 una curv• paramctriual.I da!: ; [a, bj - R... Allora;
imporl.ll'lti. Si può carwncri l.Zll'C come l'llniea e\ll"Va dello ~o (assie- •Il• ll'IUI e a!la
a. Sc,.~unarcodicurvatontinua,tertamentc"l'l:mtifte1bilc.
dreonfa'mZD,chcsipouonov«lerccomeetichedeicncri,rispetti111mm1eperR •Oc per
b. Sidiccchc "l'l: rettificabilcscf. lr'(t)l dtl:finito.
~es: %;~;~ec~p~.~)~ cruiame. (Per la definizione-del toncct10 di curvai:r. si veda il

·~·· ~ ··
156 Cap. 2. Calcolo infinitesima leperlecurve Par.2.2. Lunghezzadiunarcodicu rvae integralidilineadiprimas pecie

Veniamo al momento d'inen:ia. Si chiede di ca lco larlo ri spetto all'asse .x, EJt mpio Z.4. Si consideri l'arco di curva 1 parametrizzata in fonna polare da:
perciò la formula da usare è:
p = l + cos1', 1' e [-11", • ].

o. Stabilirese è l'arcod icurvaècontinua,c hiusa, rego lare,determinando gli


eventuali punt i non regolari.
b Calcolarel'integraledilineadiprimaspecie·

o. l...a curva è chiusa perc hé p(±7r) = O (a i due estremi la curva passa


dall'origine).
Possiamo usare la formula per il calcolo dell'elemento d'arco va lido per una
curva in forma po lare

d.J= ~d{J.
Calcoliamoperc iòr/ = -sin{) e quindi

d.J = ~d{J = ij~(l_+_oo-,6-)'_+_•_


in 1-1' = ,/2(1 + cos1')d t1
Perciòlacurvaèregolaretrannechepereost1 = - 1, cioè per t1= ±11".
L'origine (corrispondente a 1' -±11") è l'unico punto non regolare della
curva.10

b. y = ps infJ ,..( l + cost1) sinfJ,pe rc iò

j l!ild.J - 1:1( 1 + cosfJ)sin1'1 J2( 1 + cos1')d{J =

lcos{J = t; - sin{Jd1' =di ; te 11, - lii


1 1
,. 2../2 f (I + t)311 dt "" 2../2[ (! + t) 512 ] = 2../2· ~ . 4,/2 = ~-
2
Fig.2.12 L'elicacitindrica. Esempio2. 3 l-1 5 -I 5 5
158 Cap. 2. Calcoloinfiniteslmaleperlecurve Par.2.2. Lunghezzadiunarcod icurvaeintegralidilineadiprimaspecie 159

8 .
F;g.2.13. LacurvadelrEsempio2.4

Ese mpio 2.5. Calcolare la lunghezza e le coordinate dcl centroide dell'arto di


curvaomogenea(catenarfall)diequuione
y=Cbx xE l~I, 1 ].
Fig.2.14.Lacatenaria,Esempio2.5

Esempio 2.6. Una cunoa reui fica bile ma non rq:olare a tratli. Mostri amo un
esempioesplicitodiarco dicurvacontinuacherisultarcnificabilepurnonessendo
regolareatratti.Lacurva,cheèungrafioodi funzione,y = /(z )çonzE [O, I], si
Trattandosi di una curva pianacheègraficodi una funzione di una variabile definiscebeneconunacostruzionegeometricaiterativa.
y = f(x), applichiamo la formula per il calcolo dell'elemento d'arco Definiamo prima / (z) in (O,~]. come la funzione che ha il seguente grafico
("a iriangolo",conscgmentidipcndcnza45"):
ds= Jt+f'(z) 2dx,

pcrtiòessendoy' =Shz,

ds = ./I+ Sh 1xdx = Chxdx.


Quindi la lunghezza è:

L 1:
= Chzdz = 2[ Chzdx = 2[Shx~ = 2Shl. Poi la definiamo anche in [~, ~
graficosimile,madimezzatoinscala:
+ U aggiungendo in questo intervallo un

llcentroidehacoordi nate (x.,y,}, dovex,=O persimrne1ria, mentre

!I<= ±f,uds = 2 ;hll'. Chx · Chxdx • ~L Ch 2 zdx =


1

11 Si pubdimostranclle questa curva, o meglio lacur.'l.pi~generaleaChb:i:,dcscrivc


laformadiuna funepesan1eappcsapcrlentrcmità.Qucst1propriell\fumessainluceper
la prima volta Ml 1669 da Joachim Jungius. 11 nome •caten.aria" fu introdotto, proprio per
que1tasuaproprielà,daHuygcns , vaW
160 Cap. 2.Cak:oloinfiniteslmaleperlecurve Par. 2.2.Lunghezzadi unarcodicurvaelntegralidilineadiprimaspecie 161

Poi la definiamo in [~ +{, !+! + i] aggiungendounaltrogrnficosirnilea epoisiponc,perz E [0,1):


quello di partenza ma ridotto di ~ :
/ (z ) = ~g(~z ~~zt + 2).

Esercizi
Lungheua di un arco di cun·u, paramerro arco

e procediamo indefinitamente, definendo così la fu nzione in IO, ! ). Infine 2.23.* Siconsiderila cicloidel2;
poniamo / (1) =O. La funzione risuha cosi definita in tuuo (O, I ) ; ~ facile rendersi .r(t) = ( R(t-sint), R( l -cost)), I E IR.
contochesitranadiunarcodicurvacontinua.lnoltre,lasua lunghe:aapuòessere
approssimatadallalunghezzadeiprimi passidellasuacos1ruzione: adognipasso a. Siverifichiche èunacurvaregolareatrani,esiindividuinoipunti
intermedio della costruzione è una poligonale, e se distendiamo i suoi lati lungo la singolari
diagonale dcl quadralo che ha per lato l' intervallo [O, l ], ci accorgiamo che la b. Sicalcolilalunghenadcll'arcodicicloidechesionienepert E (0, 211").
lunghezzatotaledellacurva, ossia l'estremo superiore delle lunghezze di queste c. Siriparame1rizzi l'arcodicurvapert E {0,lf] mediantci l parametroarco.
poligona l i,~ uguale alla lunghezza della diagona le del quad rato di lato I:

··o
2.24.* Calcolare la lunghezza dell'arco di spirale logaritmica, espressa in
L= ../2. fonnapolareda
p = acw pa" E (- t?o, ..,o],
in funzione dei parametri positivi a ,b,..,0 • Quindi scrivere le equazioni
parametrichedellacurva mcdianteilparamctroarco.

·~AAoo
... ... .. ..,
2.25.* Calcolarelalunghezzadell'arroditra11ricelJ:

L( t) '"" (a(t- tanht),c~ht) peri E [O, T],


Ques1acurvad'al!rocnoton011 t regolarea1ra//i, perché l'intervallo IO, I] può in funzione dei parametri positivi o, T . Quindi, riparamctrii:zare ta cuo·a rlspcno al
essere suddiviso in un numero infini10, ma non in un numero finilo, di parame1roarco,pc r l > O.
sonointervallisuciascunodeiquali lacurvaèregolare.Eccoquindiunocu,-.·anon
regolare a tratti ma reuificabile. Per questa curva la lu nghezza si è calcolata
appellandosi direttamente alla definizione.
Perchiècurioso, unadefinizioneanaliticadcllafunzioneèlascguente.Si
Il La cicloide si può definire come la curva uacciata da un punto fisso su una
dcfinisceprima,paogni :e E IR, lafunzione"madre"
circonferenzachcrotolalungounarena(pensano 1desempio 1llaline11racciat11daunpumo
su una ruota di bicicletta in movimento). Il nome "cicloide" fu intrudono nel !S99 da
Galileo
llGiàincontra!anclrcKrtizio2. l6
14 L'epicicloidc sipuò_definirecomelacurvagenra1adaunpun1odiunacirconfcrerua
che rotola sulla superficie esterna di un'a ltra d ~ n ~. 11 !ermi~ "\iene usato

·~·. -··
162 Cap. 2.Calcoloinfinitesimale perlecurve Par. 2.2. lunghezzadiunarcodicurva eintegralidilineadiplimaspecie 163

2.26.* Siconsiderila famigliadicurvedene epic/c/okJi14, definiteda: 2.28.* Si consideri laspiralediCornu 16


r(1') = (oc05" - c05(oi7), osin1'-sin(O't1))

dove o> I è un parametro reale. L'intervallo in cui varia t va scelto


opportunamentcindipendenzadao. lnfani: Riparametrizzare questa curva mediante il parametro arco. Ca lcolare quindi la
a. Dim05trarecheseoèrazionalelacurva èchiusa. quantità
b. Se o è un intero <::: 2, detenninare il minimo T > O per cui la curva per
te IO, T ]è chiusa. lt'l•ll
c. Nelleipotesidclpuntoprecedente(ointero 2: 2eTscehoinmodochela
(cioè la curvatura della curva). Ripetere l'esercizio per la spirale di Com11
curvasia chiusacsemplice),m05trarechelacurvaèregolareatrani e detcm1inare
generalizza/a
isuoipuntisingo lari.Quamisono?

= (/.0 'sin (•""'


;+i)du , J.' cos (~
,. .. )du)
d. Nelle ipotesi de l punto pre.:edente, calcolare la lunghezza dell'arco di
curva. [Suggerimento: si può riutilizzarcpar1edelcalcolofauonell'eserc izio2.23 z:(t) perle iR
0
sullaeicloide).
dO\'Cll = J, 2,3, ...
2.27. Si consideri la famiglia di curve dette ipocicloidiu, defin ite da
Barluntri e 1110111e111i d'inenia
e(")= ( (a-b)cosd-bcos((o; b)1' ).(a- 0
b)sin1'+bsin (t ;b)1'))
2.29.* Calcolare il momento d'inerzia di una circonferenza omogenea di
massamen.ggioRchcruotaauornoaduna suarettatangcnte.
dove o,b sono parametri reali. In questoescrciziosupporremopersemplicitàchc
(Ilrisuhatofinalcdev'esse re esprtsso infunzionedeisoliparnmetri m,R).
a,b siano interi positivi primi tra loro, o> b. Sono queste ipotesi, le funzioni
x(t),y(t)sonoperiodichediperiodo21rb.
2.JO. Calcolare la lungheu.ac lccoordinatcdclccntroidedel seguente arco
a. Nelle ipotesi precedenti, mostrare che l'arco di curva (chiusa) per
di elica cilindrica:
te (0, 21rb)èrtgolareatraniedctcnninare isooipuntisingolari.Quantisono?
b. Calcolare la lunghezza dell'arco di curva per t e [O, 21rbj. [Suggerimento: '= R<m•
si può utili:aart un calcolo simile, ma non identico, a quello fatto nell'esercizio
2.23s ullacicl oidc]. { y= R$im'
z= hd
"e [0, 371"].

2.J L* Calcolare il momento d'inerzia di una linea materiale omogenea


ttadizionalmentcanchcper indicare ad C$. ]3 11'1licttoriadcllaLunarispcno a!Solc(dal rappresentatadaunacin:onferenzadi raggioRemassaM, rispenoaunasse
momento che la luna ruola intorno alla terra, che ruola intorno al so le), o la traie1toria di un passan1eperunpuntodellacin:onferenzaeperpendicolarealpianochela
pianttarilipcttoalla temi. Tullllviaqu..re1111icnoricnonSOflQcpicicloidi secondo questa contiene .
definizione matematica, ma ~pitroc<>ldl.
IJL'ipocidoide sipuòdefinirecomcla curv a11cncratada unpuntodiunacirconfereru;a 2.32.* Ca lcolare la Jungheua e il centroide di una linea materiale omogeneo
chcrocolasullasupcrficicintcmadiun'altracirconfcrtnza.
rappresentata dall'arco di parabola
16 Daremo qualche nOlizia $11 questa curva nelle 50llQ.ioni, per non anticipare qui la
propricUcara11cristicachcrcserciziovuolcmencn:inevidcnza
17 Come suggerisce il nome, qLM:sta curva~ di~gnata sul cono x2 + ~,. z~, aru:icht
suundlindrocomcl'clicacilindrica
Il Questa CUNI ~una particolare ipocidoide. Si veda l'Esercizio 2.27 per la definizione
di ipocicloide
19 ArchimedediSiracusa (-.lOO a.C.)studiò qucstacurvanc l suolibro "Sullc spirali",
164 Cap. 2.Calcololnfil'1itesimaleperlecurve Par. 2.2. Lunghezzadiunarcodicurvae integralidl lineadiprimaspecie

b. Calcolare l'integrale di linea di prima specie:


y=:i: 2 pcr :i: e [-a,a]
infonzione delparamctroa > O.

Est rclzJ"'" ' 2.J7.* Calcolarelatunghezzadell"aroodicurva:

Calcolare l'integrale di linea x=Jtcost


y=3tsint t e [0, 5]
1z 3
ds
{ z=4t

2.JS.* Calcolare il momento d'inerzia di una linea ma1eriale omogenea


dove ;è l'arcodie/icaconicali· rapp~ntata da un quarto di circonferenza di raggio R e massa M , rispcno a un
assetangemeallacurvainunodeidueestremi.

{ ~:;sint
' = '""
te [./2.J7]. 2.39. Calcolare la lunghezza dell'arco di curva piana la cui equazione in
fonnapolareè:
2.34.* Siconsideril'arcodicun·aparametrizzatada·

:i:=t2(t+ t ) t [- I lj
{ y=t 2( 1-t) E ' .
2.40. Calcolare l'integrale di linea
a. Stabilire se è l'arco di curva è continua.chiusa, R"golare,determina ndogli
eventuali punti non regolari.
b. Calcolarelalunghezzadell'arcodicurva.
J,.;;,,
2.J5.• Sìconsiderirarcodicurvaparnmetrizzatainfonnapolareda:
dO\'Ci è l'arco di curva 'g == tsint
'"" te [0, 211"].
p= lsintJj, pcr (JE [0, 27r]. { z= t1
a Stabilire se è l'arco di curva è continua, chiusa, semplice. regolare,
2.4t.• Calcolarel'in1egraledilinea
determinandogli e,·entual i punti non regolari.
b. Cakolarelalunghezza dell'arcodicurva

2.36.* Siconsideril'arcodicurva i parametrizzatainfonnapolareda:


dove;è l'areod i si nusoidey= sin:i:per :i:e [0,7r]
p = l +sin (J, (Je [0,11"].
a. S1abilirese è l'arco di curva è: continua, chiusa, regolare, determinandogli
eventuali punti non regolari

17 Co~ suggerisce il nome, q~sta curva è disegnata ru! cono x 1 + y2 "' z 1• anzicM
su uncilindro romel'elicacilindrica
166 Cap.2.Calcolo lnfinitesimaleperlecurve Par. 2.2. Lunghez;:adiunarcodicurvaeintegralidi lineadiprimaspecie

l .4l.* Sia 1 l'arco di curva: 2.46.* Sia 1 lacunoapianadiequazionepolarc

{ ·~""' p=e~, 'fJE [- 211",211").


y=4s int tE [0,4,,.]
z= 3t Il. Calcolareta lunghezzadellacurva
b. Calcotan:lecoordinate del centroidc.

Sicatcoli l'integraledili nea; J,z ds.


2 2.47.* Siconsiderirarcodicirconfercnza

2.43. Si consideri una linea materiale omogenea (detta asl1'Qidel8) di { li·~= rsin1'
~''• E [o~]
'2 ·

Calcolan:lecoordinatedelcentroide
z= Rcos3TJ
{ y= Rsin31' '(Je j0,271').
2.48. Siconsidcrilacurvadiequnioni
Si calcoli la sua tunghe:aa e il suo momento d'inerzia rispetto all'asse y,
indicandoconf\f lamassatotale.

2.44 . • Si consideri ancora la linea materiale astroide dell'esercizio


precedemc. & ne calcoli il momen!o d'inerzia rispetto a un asse passante per il Sicalcolil'integraledilinea J,<z+y)ds.
centroepc~ndicolare11lpianodellacurva, ricordandochelalunghczzadclla
curvaèL = 6R. 2.411. Sia-ylacurvapianadiequazionepo!arc

2.45.* Si consideri la spiro/e di Archimedel9, descrina in forma polare da:


p = A1',
a. Verificarccheèunacunoachiusa,continua,regolare.
con A > O fissalo. Si calcoli la lunghezza dell'arco di spirale cost ituito da n giri
completì,ossiapcr '(Je [0, 2n7r] . b.Calcolarel'integraledilinea f, <Pds.

2. 50. Siconsideril'arcodicirconferenzaomogenea,dimassaM,

{ y=
·~ rsin1'
~"' Oe [~ ~.]
4'4 ·
*
1 Questa curva~ una particolare ipocldoide. Si veda l'&ercizio 2.27 per la definizione
di ipocicloide. Calcolareilmomentod'inerzia r ispettoall'asse y.
l9 ArchimedediSiracusa(-.200a.C.)s1Udiòquestacurvanelsuolibro"Sullespirali",
oUellt'ndo due risultati che per le idee coinvolte anticipano il calcolo infinitesimale
moderno: ilcakolodell'are3 nicchiusadalprimogirodispirale,eladetcrminazione dell3
pendenza della retta tangente inognipunto.Archimededàdiquesta curva unadefinizione
cinema!ica: unarenache haun'estremitàfiuataruotaunifonnemente;sudiessa simuovedi
moto uniforme un punto. U. eurva dturitu dal punto ~ la spirale di Archimede. Come si
vede,qucstadefinizionecorrispondeesattamen1eallar>O:$traequazionc:in fonnapolare
168 Cap. 2. Calcokllnfinitesimateperlecurve Par.22. Lungheuadiunarcodicurvae integrali di lineadiprimaspecie

2.S l. Sia r l'arcodicurva: 2.56.• Sia -, J'arçodicurvad i equazionepolare:

p=-1' 4,1'E[0, 1l'j.


!E [0, 11']
a. Calcolare l'elememo d'arco d a, semplificando l'espressione ouenuta.
b. Stabil ire se la curva è regolare, detenninando in caso contrario i punti
(R,hcostantipositive).Calcolare l' integraledilinea si ngolaridelacurva.
c. Calcolarelalunghezzadellacurva.
/,11 : ds.
l .S7.• Si11 1 l'arcodicurvagraficodellafunzione
l.SZ.• Sia -, lacurvapìanadieq uazioncpolare
y= ~Ch2:i:, :i: E [-log2, log2).
p- 1'2, 1'E [0,211'].
a. Cak olarcl'clementod'arcods.
Dopo a~er scritto le equazioni parametriche della curva e aver calcolato b. Calcolarclalunghczza di 1, scm plificandol'espressioneottenuta
l'elemento d'arco ds. calcolare la lunghezza della curva. Questa linea è regolare? In c. Calcolare lecoordinatedelccntroidedi 1 (supponendoc hesitrattidi unn
caso negativo,q uanti puntisingolariha,equalisono? linea materiale omogenea).
2.53.* Sia -, lacurva pianadiequazionepolare
p=2e1, 1' E [0, 4lf].
Dopo aver scritto le equazioni parametriche della curva e aver ca lcolato
l'elementod'arcods,calcolaret'inlegraledili nea·

/,:i:da

2.54.* Sia .., la lin ea materiale omoge nea di massa. m, rappresentata dall'arco
di curva piana, grafico della funzione y= log:i: pcr :i:E [1,3]. Dopo aver scriuo
l'elemento d'arco ds, calcolare il momento d'inerzia di 1 rispetto alt' asse y.

l.S5.* Sia 1 l'arcodicicloide,diequazioniparame1riche:

Calco lare l'integrale di llnea·


170 Cap.2. Calcoloinfinitesimaleperlecurve Par.2.2. Lunghezzadiunarcodicurvaeintegralidilineadiprimaspecie

Soluzioni §2.2.

a. S<:orretto.Mancailmoduloalveitorederivato. cost • l,cwtt ,,. 2hconl.: €Z


b. S<:om:tto. Poiché la variabile di integrazione ~ t, sul simbolo di imegnile
dovn:bberocompariregliestn:midiin1cgrazione. f.,noni lsimbolo 1 Jpunti singGIUÌ$0HO r{2"1r)=(J:211R,O)conJ:eZ.
c. Corretto. Questo t l'integrale di line-a sc:ritto in forma esplicita.
b. CalcolilllnG ora la lungMua dell'•n:o per t E [O, 211)
d. Com:ttG.Questo~l'intcgra!edilineascrittGinformasimbolica
e. Scorrctto.Ques1ointcgraledo=bbec~in dl,nonind'.
L" ,/iR t ~d<" /iR t .;"°(l--~,~~2"°;:,~~~,.=") d<"
a.S<:orretto. Ncll'i ntcgranda manca il modulo al vettore dcri..atG; iooltre, essendo un
in1cvalein dt,dovrebbc comparire 11(1).non11.
b. ScorrettG.Esscndounintegralcindt, do=bbecGmparircv(l), non 11
.. .,f2ut' J:s:~Gstdl•2./2R[ Jts=~ostdt•
c. Corrctto.Questot l' intcgnilccheassegoo11,scrittGin formacsplici11
d CorrenG.QucstGtl'integralccheassegno 11,scrinoinfonna sim bolica. /cost=u;-sin!dl =duJ
1. Scomno. Poicht t un integrale in di, sul segoo di integrale dG=bbtto cGmparire
1litsuemidiintegrazi-.cos1:f.,cnon l'inditationcsimbolicadiintegralesu llacurva 7.

?.?I.
ScorrettG.Ladistanzaalqu•dn11odall'assc11nont!l,mai' +z 2 • CakGl iamopcrt E IO,,,.)ilpanunclrOan:o
Scorretto. Ladisumzaal quadratodalrasse 11 non~.,i + ,;, ma .,l + ,2 .
c. Corretto. Questo t il momento d'inc~a scri!!G in forma si mbolica
d. Scorretto.Manca ilmoduloalvcttC>Jedcriwto.
, • ..f2n1'~dr =
"" CO!Te!to. Questo~ il mom•nto d'inenia serino in forma esplicita.
(conic•kolifanisopn)
2.21.
. a. Falso.Esi$I0110curvecontinucnonrenificabili, v. [BPS2), cap.Z,tU,Escmpio
44
b. Falso. La defin iiione di n:ttifkabilit\ si dà mediante restmno supcriGrc delle
lungMucdelle poligonali inJcriuc,cladcfinizioochascnso&nehcpcrcurvcnonregolari,
pcrlcqualiz:'(l ) potrebbenon csi$tere
c. Vcro,qucstoèuntcorcma (v.I BPS2J, cap.2,§4.l , Teorcma2.4)
d Vero, come si capisce impficil3111Cnte dalle d..e risposte precedenti. Non è
immcdialG costruire un ~pio di quesio tipo, tunavia. Se ne forn irà uno nell'EscmpiG 2.6.
e Vcro, v.risposla a.
f Falso, si puOpcnsaredicalcolilmC la lunghczzadireuamcntcdalladefinixionc,
anziclM! ~ruidol"integrale de!lavcl<Xi~scalare
a. Vero, questo è un teorcma(Y. (BPS2), cap.2, ~. I , Teorema2.4)

?.23.
Lacurv.11 ~cvidemementcdiclassc: C 1 .Si1La·

z:'(t)=(R(l -cosi), Rsint);


, v.IW

• ~m - GO
172 Cap. 2. Calcolo infinitesimaleperlecurve Par. 2.2. Lunghezzadiunarcodicurvaeintegralidilineadiprimaspecie 173

ew • l +~

"=-,I logl
( +~
'' ) pcra e(O,+oo)
avl+b1
c laparamctrizzuionemcdiameJt:
w
e= ( l +~,
•• )

leequaziooipar.une!richesoooquindion:
per•E/0,4R).
i •=•"""'"'(•)= 0(1 +;fr..)0"[1101(1+;t,;,)]
:i~
. .. " . .
\ ' • ,.•l.,,;od(•) •o(i+ ;t,;,)•lo[/1og(1 +;t,;,)]
per aEIO,+oo)
Fig.2.15. Lacicloide(per te[O,S"ll Si ha:

t'(t) = a(l - (1- tanh't},- c~~:t) =a(


tanh't,- c~~::1 )

Calcoliamoon.,pert >O·

•• la::.>r • alogcosht
C1koliwnooniilpar1mc1roorco:

, .. f~1<Jl+bidt = aJI+b2[~J: =a~(ew-l}

tanht = 7 , , , Ji- e-1•1•

T~ tlvòW

m-m - GO
174 Cap.2. Calcoloinfinitesima!eperlecurve Par. 2.2. Lunghev:adiu n arcodicurvaeintegralidi ~nead iprimaspecie

(o("'8(<''"+ vr.=1)- .;, _,-i•i·)...-·1·)

EBEB
d•l =
per 1e [O,+oo]

2.26. a. Poiché cos1' ha pçriodo 21r e ros(a1') ha periodo 2rr/a, la funzione


z(1') = aeos1' - cos(Mt) è periodica se e solo se il rappor1o 1n1 i pçriodi, ci.X a, è
razionale20.Lostessovalcpçrlafunzioncy{1'). Pcrcibquando aèrazionalcr{1')è

.EB
. ·: . .
pçriodkaclacurva èchiusa
b. Se o~2 è un intero, r(I) è pçriodica di pçriodo T • 2:11'. La curva r(t) per
te[0,21r)èchiusa
c. Lacurvaèdi cl;osseC1 .Calcoliamo
r'(t) • (-os in" + osin(o1'},ocost1- ocos(o1'})

li:'(t) I = o../2 2sin61in(o1') 2cos1'cos{Qtj) ,. o./2Jt - cosi(<> - lJ") = Oper:

cos[(o -1)1'] • 1,(o -1 )" = 2h,


.
_,.
0 ~1 ,perk •O, l , 2, .. ,o - 2
2
1' •

Cisono o-lvalori di 1'Ej0,21rj che dannopun1isingolaridellacurv1


Fig. 2.16. Alcune epicicloidi, rispettivamente per o= 2,o =3,o = 4,a = 12

2.27. a. Lacurva è dicluseC1

perl.: • 0,1, 2, ..., o-2. lz:'(t) I =( o. - 6)./2J1 +o;os{i1') • Oper: 1' • ;11( 1 + 21.:), per i.: e z.
d. Cakoliamolalunghezzadell"arco dicurv;i.pert E[0, 211J·

L= J.:.a./2,/ 1 - cosi(a - l)1'jdt1 = [ca- !)1' = t;d" = a~ 1


]
Poicht o. è un iniero ~ 2, i valori di I.: per cui è 1'e I0,211bl si hanno per
k •0, 1,2, ... ,o- l.Cisonoo.puntisjngolari de llacurva:

= :~1i.t·-,) ~dt = :~ ·(o - 1)1?> ~di=


r(;,,.( 1 + 2k )) = ((o: - 6)cos(;11(l + 2kl ) - bcosC°': b)n( I + 21.:)),

(o-6)sin [~11(! + 2k)] Hsin C°':bJ,,.(l +2k)))


(ilcaloolodiques1oin1egia leèsta1ofanoneltEscrcizio2.23efa 8/ ./2}

=o./2·~-=!lo.
perk w 0, 1,2, .,o-1

lO v. (BPSlj, cap. 2, Complementi, E$C'l"(:izjo 8.


176 Cap. 2. Calcoloinfinitesimaleperlecurve Par.2.2. Lunghezzadlunarcodiçurvaeintegralidi lineadiprimaspecie

d•>- (•;·(~)··"(~))
<= (a-b)./2;·(1[' ~dt= ~(-> - (..,,(~)- ..;·(~)) .

:.
"'"
(ilcalcolodiquestointegralet simileaquellofa110nell'E.sen::i2io2.23)

=(<> - b)./2b[' J~s~~ostdt = 8b((l - b). La curvaturll di que$ta spirale coincide col parametro m:o: più arco percorriamo, più la
lineasiincurvall

.
*$ _,. .~ . .
_,
.
0

Fig. 2.17.Alcuneipocicloidi, rispettivamente per(a • 3,b = 2); (b = a,b = 2);


Fig.2.18.laspiralediCornu (n • I).

(a = 7,b • 4);{a • l3,b • !2);

li Jn particol=, questo significa d1e la linea si ineurva molto groduo/,,,e111e,


penneuendounalraMi2ionecon1inuadellac1U"Va1uratralalintareUaewiacurvacon
raggiodicurva1Uraa:sscgnato.Perquestom01ivoques talinea,dc1ta~hcclotoide,t
perciòt~ già il parametro arco! La curva~gìiparameuizza1a nel modo richiesto· u!ilizzatanellaprogeua2ioneditraecia1istradalieferroviari. lnvece,leducfunzioni
in1egraliz(t),11(t),$0nodettefunxioncsenoime l ecoscooinlegraledifresnel,e
intervengonoinouicageometrica,nellostudiodife l dirifral:IO~.
178 Cap. 2. Cak:oloinfini!esimale perlec1.1rve Par.2.2. L1.1nghezzadl1.1narcodieurvaelntegralidilineadiprimaspede

Casogcneralc,nintero ~ 2;

fo""cos"d" = fo""simMD z Opersinmetria,

dinuovoj['(tJI= lei =• .
1ll l:'>S,ddd= fol 1 sin 2 ddd=k~ perk = 1,2,3, ...

(intcgraledefi nitono1cvo!e,v.[Bl"Sl),cap.6,§S.4 .EsempioS.24)


lnquestocasol,curvacuniroincidcconlapo1cnza cnncsimadell'asdssac urvilinea
Fano ciò che richic<kva l'cscrcizio, torniamo a coruiderare la spirale di Comu p« L = 3.-~
n = I. Il grafico mostra che la curva spiralcggia anorno a due "wne limite". Se calcoliamo.
ad esempio

Scriviamol"equ11Zionediunacin:oofettnzapassameperl'originc,inmodoche
troviamo un punto le cui coordinate sono date dagli imtgra/i generalizzati dì Franti, che l'originesiailcemrodirotarionc:
conVttgOnoaivalori r{1') - {R+ Rcosd, RsinD),D E (0, 2,,.]
L'as.sedi rou.zioneèl'~sc :, quindiladistanzadelpuntodalrasseè!asuadistanza
dall'originenelpiano {r ,v):

(Questo fanosi può dimostrare con melodi di analisi complessa). Pcrciòcffcuivamcnte la


cur'l"a tmde a un punto limite per • - +oo (e al punto opposto per a - -oo)
I = o/; J, (r +Y)d• -
2
f!RLt. R
2
((1 +cosd) 2 +s in 2" ] RdD :

Scriviamo l'equazione della circonferenza in modo che l'asse di roi:u:ione sia


"~: 1.,.2( 1 + cosD)dd"' ~: fo""u., = ~: 4,,. = 2MR2 •
2 2 2
-

Poich~ 11 = /{r) con /'{r)'"' 2r, si ha·

(lnfani,ra...,yt 1angcncc aqucstacirconfcrcru;a) d• = Ji + /'{r) dr "' ~dr;


2

L .. 2:rR;d& = Rdd;

[2r:sinhu;dr=~eoshudu]
.. ~ l"(l +2cosD+cos2D}dD • ~(2~+0+11) = ~mR2.
Osserviamo che per il calcolo degli integrali definiti non siamo passati attnl'l"cno la
primiti'l"a, maabbiamoricordatoche
180 Cap.2. Calcoloinfinitesimaleperlec1.1rve Par.2.2.L1.1ngheuadl1.1narcodicurvaeilltegralidilineadiprimaspecie 181

- ["+ 1~ucoshu1 :-- = SeuSh2a + ;a~.


ll centroide per simmetria avnl asdSSll zc
• O, mmll'l'

11c• 7,jydi- 7,[.:.: 1 ~~ - 'I,[z' ~dz ..

[2:.: • sinhu; ~ - ~coshudu]

Rlcordiamoorachet

''"""~"' =('" -;-" )( ·· ~.-· ) = ( ·· ~ ·-· i = l•""'"


perciò

1IC = -kt"'- ~(sinh2u}'du • iJ:[sinh2~h2u-2ul:-:i. Fig. 2.19. E!icaconica (Esercizio2.33)

Ricordand o ora che Lacurvatcontinua,nontchiusa:z( -l ) • O;z( l ) =2.


sinh2u ,,. 2slnhucoshu;cosh2u=oosh1u + sinh 2u t(t )= (21 + 31 2,21 - leJ

lt'(t)I ; 111J{2 + 31)1 + (2- 31}1 = ltlJ2(4 + 911}.


Quindi!acurvatl'l'golarelfllnnepert"'O,cioèl'origine
1
L "' J: lli./2(4+9t1}dt = 2./2fo 1vf.ì+'9iid1 =

2
= 2./2[3. 18(4 + 91' )""'' [ = w(ll311-8) .

'uvaW
182 Cap. 2.CalcoloinfinitesimaleperleCUNe Par. 2.2. Lunghezzadiunarcodicurvaeintegralidi linead iprimaspecie 183

:L
r(1')=((1+simJ)cost1,(l+sin1')sint1)
poiclM!r(O)• ( l ,O)er(•)"' (- 1,0), lacurva non~chiusa.

b. o: •( l+ sin6)c0$6, pen: iò

i l.:tlda • 1·
j{ I + sin ,,)cost1l.,/2(1 + sint1)d6 •

Fig.2.20.LaeurvadelrEsercizio2.32

La curva è continua.chiusa (s in,, = t; cm"d" =dt;1 e(O,!JJ


Non è semplice pen:M per 1'"' O,:rr, 211" si hap =O.

{::/;;:; 11;;::: "e[o,2,.).

..;;;;;;;= il=

CD
Per1' .,,0,:rr,21f, li(")I • .,/sin1 ,,+cos 2 I.

CD
e_c:) -1 -o.!
'
o.•
Fig.2.22. Lacul'\ladell'Esercizio2.36
i

Fig.2.21 . lacurvadell'Esercizio2.35
i(t) • (Jcost - 31sinl ,3~int +3tcos.t,4)
Nei punti "=0,:rr,21f (corrispondenti all'origine) non esiste /!(1')equindi la curva
nonèrcgo!are. Aldifuoridiquc:lpunto,èrcgolarc.

L = fo" 1d1'=2n.
l=l~dl =
p "' cos6;da • .;;;;;;di!= ./2(1 +t in6)d1',
lacUl'Vllècontinuaercgolareper ,,E[O,ll"j. Lacurvainfo•maparamctricastandard t
184 Cap. 2. Calcoloinfiniteslmaleperlecurve Par. 2.2. Lunghezzadiunarcodicurvae integralidilinea diprimaspecie

lc'(t)l=~dt.

J.ll't.= {sinz~do: ={couat)

descrinQdal!c e<:Juazioniparalll<'triche:
-21- 1
Ch1udu • [ShuChu+ul:--' = /2 + SenShl.

r{l),,,(4cQSt, 4sinl, 3t);c'(t)=(-4sint, 4c0$t, 3);


d1 = Rdll
L'asse di ro1a2ione (tangente alla curva in lln cstremo, ciQè l'origine)~ rasse11, perciò d&= lc'(t) ldt = Jl6sin 2t+ l6cos 1 t+9dl = [>di.
.S'(o:, y)=o:'= R'( l+cQs") 1

d~ • lc'(1')id" = JR lsimk0$"1d1'.

' llVd~J
186 Cap. 2. Caloolo infinitellimaleperlecurve Par. 2.2. lunghezzadiunarcodicurvae integralidi lineadi primaspecie

L= 1'hw A#+! d" = i"= sinhl ; d" = coshldtl

M
Fig.2.23. L'estrolde (Esercizio2.43)

t =T1(=i1 +YJda=
(utiliuandoicalco!idell'escrciziopreccdC11te)

•ik J.,.. R2(cosG" + sin~.i)3Rlsimkos.ild" •


w
Fig.2.24. laspìrale diArchimede(Esercizio2.45).

=2MR2[-c~" +~J: (i+i) = ~MR1


11
1
= 2MR

Silla:

't1vaW
188 Cap. 2.Calcoloinfin~esima leperlecuive Par.2.2. Lunghezzadiunarcodicuivaeintegralidilineadiprimaspecie 189

li - .:i.!.-:i. f :eHsin1'd1'. = fll - H(. '+ ,iin- 1J


H(4,.' + 4)'' ' _ 43
Calcoliamo i du• integrali simuhaneamenle col metodo della variabile complena Lacurvat regolaretranneper 1' • 0; pumosingolare: (O,O).

{ ; : ~;:;i~: 1'e (0, 4,.).

- •;:+i;) - e~::·l = e••2-+"i_.. = e•· ~·--(2 - i)


pen:iò

(~.~)
Quindi:

2.49.
o. .c(-i) • .c(i) • (0,0); [(1') • (-sin2",cos2.i) t- (0,0).
b. ~

11Rh/7il+iii
d.a=Jl +/'(x)' d:i: =Rdx = ~dx
{ ::::::: 1'E[0,21rj.

d1 = J/(1')' + l' (")'d.i; /( ") - .i1;f(1') - 2.i


ds=~d1'= .i~ d1'
't1vaW
190 Cap.2. Calcoloinfinitesimaleperlecu!Vfl Par. 2.2.Lunghezzadiunarcodicurvaeintegralidilineadiprimaspecie

[~=t;zdz • ldt;~ = ~= 1 :~1 1 ;1 E (./2,./iò)]

1 =!!{ /.z2da,..!![[z2~dz =

.. 'i[z.ri+;idz = T[~(l +z1))/3[ =


f(z)=Sh2z

du• J1 +f'(:zfdz • ~dz= Ch'hdz

r'(t) ,. (1- cost,sint) L= 1: Ch2zdz • 2L~ Ch2zdz = [Sh2zJ:'C = Sh(21og2) ..

d' = ./I 2co5l + cos11+5in11dl • ./2(1 - cost)dt


b. é(I) =O perco1t = ],ciotperl = O, e quindi ilpunco (O,O) hingolare.
Per simmetria, ~=0.

~ - J2-2cost-(l-cost) 1 =~ = sint

1.~da =./2{sint~dt=

= ~J2[(l - cost)~J: = ~./2 · 2/2 = ~


2.56. 1=41?3;

d1 • Jp(6) 1 +p'(6? d6 "' l/1"+ IM" d6 - 4'.,tDi+l6 d6


t1vaW
Par. 2.2. Applicazionifisiche.DaNewtona Keplero

2.3. Applicazioni fisiche


Deduzion e delle leggi di Keplero dalle lt gg i di Newton

Contesto. Nel 1608, 1609 e 1619, rispeuivamente, Keplero fomrnlò le sue ire leggi r"=~=-~r- (I)
sul moto planctario. Si traUava della prima descrizione cinema1ica del moto dei
pianeti che fosse a l tempo stesso quam itativamente esalta e matematicamente Questo~un sistema di 3 cquazionidifferenzialinon linearidelsccond'ordine.
semplice. I sistemi sia tolemaico che copernicano infatti offrivano entrambi la Non lo sappiamo risolvere dete rm inando la legge oraria .r(t), ma mostreremo come
possibilitàdicalcolareleposizionideipianeliinbuonaccordoconleosservazioni, dall'equazione vcnoriale(l)si possanodedul'Tl' le3 kggidi Kep lero sul moto dei
ma a prezzo di una pesante comp licuione matematica, conseguenza del voler p1aneu.
descriverelelraiettorieapartirednc irconferenie(equindi"epìc ic!i")anzichC llfattochesialeçito,ai linidelcalcolochcsliamofacendo,considerareq11este
ell issi. Le leggi di Keplero sono queste: masse come punti materiati anziché come corpi estesi è un ulteriore problema, a
Prima legge. L'orbita descrina da un pianeta anomo al sole ~ un'ellisse, col cui si può rispondere utilii:zandoilcalcolo integrale:afTrooteremoefTettivamentc
soleinunodcifuochi. questoproblemanelcapitolosulcalcoloin1egrale,emos1reremoc hequestomodo
Seco11da legge. Il raggio veuore che unisce il sole a un pianeta descrive aree di procedere è effett ivamente giustificato. Per ora prendiamo lo per buono e
uguali in tempi uguali procediamo come segue
Terzo legge. I quadrati dei tempi di rivoluzione dei vari pianeti intorno al sole
sonoproporzionaliaicubideisemiassimaggioridellc rispettiveorbilc. Ladeduzioneprocedeinvaripassi.
Newton, nella sua grande opera del t687, fonnulò le leggi fondamental i della l. Dimostriamoanzi tunochc
dinam ica e la legge di gravitazione universale, creando un quadro coerente
all'interno dcl quale le leggi di Keplero si possono dedurre matematicamente come
r xi =l!=costante (2)
particolari applicazioni. Nella troria di Nc"1on il m(){odei pianeti riceve per la lnfallidcrivando
prima volta non solo una descrizione, ma qualcosa di più simile ad una vcra
spiegazione causale: tutto è conseguenza della legge di gravituione universale, (r xi )' =i x r' +r x i'= Operchl!:
chcasscgnalaforzacheil soleescrcitasuunpianela,edellaleggefondamentale
ilprimoaddendoèzeroperchè ilprodotto\·enorialed i unveuoreconscstessoè
della dinamica, che fornisce l'accelerazione dcl pianeta, nota la sua massa e la
sempre nullo; ilsecondoèzcroperché i due 1·ct1ori r,i'sonotraloropara lleli,
forzacheagiscesu diesso.
come si legge da lla(!). Perciò il vettorerxiècosunteperehéhaderivatanulla
Presentiamo ora una deduzione matematica delle tre leggi di Keplero a pan ire
rispetto al tempo.
dalle leggid i Ne"ion( leggedigravitazioneuniversalce legge fondamentale della
La (2) implica che il molo della massa m avviene in un piano, quello passante
dinamica). Come si vedrà~ coinvolta molta matematica stud iata in questo capitolo,
per l'origine e perpendicolare al vettore /J.. Sceglieremo in seguito un sistema di
edanchealtradicarattere piùa lgebrico-grometrico
riferimen1oopponuno,peroraso lol'origineèlissaro(nelpuntodellamassaAf).
2. Vogliamo ora riformulare la (I) in un modo più sempl ice. che elimini il
Consideriamo un punto materiale di massa m (es. un pianeta) posto nel campo
denomina1ore lr l3 . lntroduciamoil~ersore
gravitazionale di un punto materiale di massa M molto più grnnde (es. il sole)
posta ne ll'origine. ln base alla legge di gravitazione universale, sulla massa m y(t) =vcrs(r(t) )cponiamor(l ) =Jt (l) l,percuisiha:
agiràunaforzaattrattiva

E GMm
=-7r Oraealcoliamo:

equindi,inbaseallaseeondaleggedelladinamica,l"accelerazionedellamassam
194 Cap. 2. Calcololnfinitesimaleperlecurve Par. 2.2. Applicazioni fisiche. Oa Newton a Keplero 195

r" ><Il"" -~t x (t ><[) = -~ r11.>< [r:wx (r:u.'+ r'.w)] = r·(r'><h.)=ll·(r><t'J=h. ·!i =lh.1 =h ,
2 1

perdefinizionedel\·enor./J..Perciòabbiamoonenuto

= -~y x (r:w x r.w') = -GM.w x (.Mx .w'). (3) GM(r+rceosi')=h\

3. Ora ricordiamo che poiché .w ha modu lo costante (perché t un versore), .w e


.w'sonoonogonali22, perciò
'=--'-'--
GM(l+ccos1')
(6)

.w,11.',yx11.'sonounatemadestrorsa, quindi chetl'equazionediunaeonica in fonnapolare. Dalfattochesiac < I,= l, > l


dipende il fatto che la conica sia un'iperbole, parabola, ellisse, rispettivamente.
11.>< (11.x11.') = -11.' Ricorùiamochoi çèunaeostantediimegrazione, dipendeperciò dallecondizioni
iniz iali. li ca lco lo fotto fin qui va!e infanì perqualsiasi corpoorbitante intorno al
e la(3)siriscri\"C so le, nonneçessari amenteunp ianeta (potrebbe ad es.essere unacomcta che pa ssa
t"xh.=GM_w'. (4) unavolta solaviciooalsolesuun'orbitaiperbolicaepoiseneallontanaper
sempre); se il corpo orbitante~ un pianeta, e quindi l'orbita è chiusa, l'orbita sani
4. La (4)consentcdi abbassare l'ordine dell'equazione differenziale di neçessariamcnteun'ellis.se,eon unfuocone ll'origine2l.Abbiamoqu indi onen utola
pancnza. infauiessendoflcostantesiha prima legge di Keplero.
Notiamo che que ll a ottenuta ~ la descrizione geometrica della traienoria, non
t"xfl=(r'xh.)' perc iò ladescrìzionecincmatica della lcggeoraria:abb i amoonenutor(~).nonr(I).
6. Daluciamo ora la seconda legge di Keplero. Per questo torniamo alla (2).
([xfl)'=GM:u.' Notiamoche,perìtsignificaiogeomeiricodelprodotto vettoriale,

e quindi (5) ~lr x r'I


con i; vettoreeostante(diintegrazione) ~ l'an:adcl triangolo aventi due lati z:,t'; ossia, essendot'=dt/de, ~l a velocità
5. Vogl iamo ora scegl iere il sistema di riferimento in modo opponuno e istantancadi variazionedell'areadeltriangolo di !ati r, dz:, equcsta(v.fig.2.25)è
dedurre dall'equazionediffcrcnzialeprecedentelatraìettoriadelmolo. propriol'areaS(t)spau..atadalraggiovenon:z:.
Scegliamo l'asse z coincidente con il vettore !!. in modo che il moto si svolge Perciò abb iamo
ne lpiano :r:y. Poichésiaycllct' xh. si trovano in questo piano, per differenza vi
s1aa nchei;. S.:egliamorassedel!e:.:coincidenteconil\"Cttorei;,e introduciarno Tt--2lh.l-costantc, (7)
ne lpiano:.:y le coordinatepolari, perciòr(l)tp, mentre 1'è l'angoloformato da i;
con.w. che è la seconda legge di Keplero: il raggio vettore spazza aree uguali in tempi
Molt iplichiamo ora scalannente per r ambo i membri della (S): uguali ,ossia la vel odtliareolaredS/d i tcostante.
r · (r' x b.)= GMr ·(.Il+ i;)= GM(r +recasi')

con e = li;!, mentre a primo membro (proprietà circolare del prodotto misw)

llv.(BPS2],cap.2,§6. 1,Prop;>siziooe2.5. llv. (BPS2), cap.2,§3.5,"Conid1ilinfomiapol~ 1vaW


196 Cap. 2. Caleoloinfinìtesimaleperlecurve Par. 2.2. Applicazioni fisiche. Da Newton a Keplero

possibileesprimereinfunzionedeiserniassia,bdell'cllissestcsso(v.fig.2.26)

Fig. 2.25.

7. Deduciamo infine la terza legge di Keplero, che mene in relazione il


Fig. 2.26
periodo di rivoluzione attorno al sole con il semi asse maggiore dell'orbila. Dalla
(7)otten iamo,integrandosutu1toilperiodo!O,T]:
Per far questo occorre usare però non l'equazione dell'ellisse in forma polare,
Areaellisse = 2hT ma l'equazione cartesiana dell'ellisse, e la proprietà çaratterisiica dei fuochi
dell'ellisse.
conh= llif. L'areadell'ellissevaletrab,dovea,bS011oi semiassi.(Questoèun
Dall'equazioneçartesianadell'dlisse
risultatochesipuòottenerecolcalcolointegraleinunavariabile24 ).Quindi

(8) ~+~=I
(oral'origineènelcentmdell'ellisse, noninunfuoco)leggiamochese±:z:0 sono
Il problerma è esprimere la c05tante h in funzione di parametri noti, in part icolare
leascisse deifuochi,r( n è l'ordinatadelpumo di intersezione dell'ellisse conia
de i semiassi dell'ellisse. La(6)suggeriscedi ricavare h in funzione delle costanti
G, M e di qualche lunghezza lega1aall'cllisse,sos1itue ndoa !Jqualche valore rena:z:=:z: 0 , pereiò
notevole. Per sbarazzarci della costante di integrazione e (che non sappiamo
esprimere in funzione di altri parametri), imponiamo 1' = tr/2, che dà (IO)

(9) D'altroc.anto, la proprietà caratteristica dei fuochi dell'ellisse("l'ellisse è il luogo


dei punti per cui la somma delle distanze dai fuochi è coslilnte") otteniamo,
Il numero r(~) è la lunghezza dcl segmento elle si oniene 1racciando, da un fuoco uguagliando la somma delle d istanze di (a, O) dai due fuochi alla somma delle
dell'ellisse, il segmento parallel o all'asse minore, finché taglia la cur.,.a. E' chiaro
che questa è una grandezza legata alla geometria dell'ell isse, che dev'essere

2'v. IBPSl l, cap.6,§S.5.Esempio5.27. '9}j t1vaW ws


~' ZJn
198 Cap. 2. CaleoloinfinitMlmale perlecurve Par. 2.2.Appicazionillsiche. Da Newton a Keplero

distanzadi (O, b)daiduefuochi(v.fig.2.27),


a3 4GM
e infine Ti=~, (13)

che è la tera legge di Keplero, che esprime la costanza del rapporto tra il cubo del
scmiassemaggiorcdell'ellisseeilquadratodelperiododirivohuione.
E' curioso il fatto che la geometria dell'ellisse entri in questa formula solo
mediarne il semiasse maggiore (e non entrambi). Questo significa che, fissato il
semiasse maggiore, se rimpiccioliamo il semiasse minore il periodo non cambia;
d'altrocantol'orbiU1sièaccorciat11,dunquequestoèpossibilesoloseiJpianetaha
diminuitolapr<:1priavelocitli.Difanila(l2)cidicccherimpieciolendoilsemiasse
minore, lavelocitàareolarediminuisce.
Osse rvu ioni. Notiamo qua li sono gli strumenti matematici uti lizzati in questa
deduzione:
• Calcolo vettoriale (algebrico): proprietà del prodotto scalare. vettoriale.
misto,significatogcometricodelprodottowttoriale
Fig. 2.27. • Calcolo differenziale wttoriale: regole di derivazione de l prodotto scalare
evenoria le,011ogonali tàdi y e rlselt{t ) hamodulocostante.
(a +zo)+(a- :ro)= 2~ • Proprietà dell'ellisse: abbiamo usato la proprietà carane risticadei fuochi
dell 'ellisse (definizione metrica di ellisse), l'equazione dell'ellisse in forma polare
(che si basa su unadiW1rsacaraUerizzazioneme1ricadell'el!isse,mediantefuococ
direurice),J'equazionecar1esia nadell'ellisse,e la forrnutaper l'area.
Notiamo anche che le leggi di Keplero, nella forma in cui le abbiamo dedotte
(Il)
dalle kggi di Ne,..1on, contengono più in/ormo:ioni quwitilati»e rispetto a quelle
che emergono dalla loro usuale form ulazione "verbale". Questo~ particolarmente
Ques1atlardazionechecimaneava. Jnfa1tisostituendola(ll)nella(lO)siha evidente per la tena legge, che nellaforrnuhu:ionc usualc(che è quellaoriginaria)
afferma che il rapporto a 3/ T2 t costante, mentre la deduzione dalle leggi di

bv~·'-")
Ne111on specifica quamo vale la cos1m11e. La conseguenza è che mentre nella
r ( ')
2 = [i'ib'
I - \ --;r-) =by;} = -;• formulazioncoriginarialaleggeconsentesolodifaren11Trontitn1pianctidiversi
(ad esempio, noti T e a per il pianeta A e a per il piane!a B, si ricava T per il
chesostitult.anella(9)dà pianeta B), questa fonnuluione ha un effettivo contenuto predittivo anche su un
singolopianeta(ade1;.,notoasiricava7)
h 2 =GM~ (12)

chesostituitanella(S)(dopoaverelevatoalquadratoambo ì membridella(S))dà

r2 = 1!:~2t = 411~~2:~ = 4;;Ma3,


Cap. 3. Calcolo differenziale
per funzioni di più variabili

3.1 . Grafici e insiemi di livello


Rifrrimcn1o: libro di1estolBPS2],cap.3,§1 .

Si cons iderinolescguenli funzi oni n:al ididue variabili.(Sono funzionimo lto


semplici che lo studente ha già -o potrebbe avere già- incontrato). Ragionando
su ll'espress ione analit ica, ed eventualmente tracciando alcune linee di livello,
immaginare e cercare di tracciare il grafico della funzione . Contro llare quindi la
soluzione,certandodicapireperchéilgraficoè quelloc heè.

/ (z,y)=z2+ y2 3.7. / (z,y) = v'l-:i:2-y2

3.2. / {x,y)=z2- y2 3.8. / (z,y)=;i:4+y4

JJ. / (z,y) =2+3y-x 3.9. / {'.t',y) =sinz

/ (-;c,,y) =Xl/ J.10. / (z,y)=e- r-r

3.5. / (z,y)=~ 3. 11. / (z,y)-exsiny

3.6. f(x,y)=l-~

Si coruiderino i grafici di /i11ee di lfrello riportati qui di seguiro. Per ciascuno


di essi, si dico q11alefun:io11e descrivono. scegliendo una delle seguenti:
a IJI b. ze 1
C. ,f%f+Y2 d. I+ 2y - J
e. z 1 -1P f cosy
g. e-~'-.' h. zl+.,;
i. sinzs iny I. cosx

Graficidelle lineedi li ve llo:


202 Cap. 3. Calcolod ifferenzialepe<funzionldlpiilvariabill Par. 3.1. Graficieinsiemi dilivello 203

~j t1vaW ws
r'' ZJn
204 Cap. 3. Caleolodifferenzialeperfunzion/dlpiùvariatlili

Soluzioni § 3.1
J.J.2 + 3v-x
x'+i'

3.4. Xlf

t1vaW
206 Cap. 3.Calcolodifferenzlaleperfunzionidi plùvariabili Par. 3.1 . Gralicielnsiemidllivello

l.6. 1 -~

t1vaW
208 Ca p. 3. Calcolodiffereniialeperfuru:ionidi più variab ili P a r.3. 1 .Graficieinsiemldilfvello 209

J .11. e'siny

J. 12. h. %1 +'11
Le linee di livelk> sono cir<:onfertnze, ptr<:iO la furu:ione è radi ale; allonwiandos i
dall'originelcliri«ditivcllodivemanopiilvicinc-,per<:iòil graficodellarunzioncdiventa
piilripido. Tralcfunrioniproposte,lahè l'unicaconqucstc carauariS1iche

J.U. f. zl-rf
Lclineedil ivcllosonoiperboliaventiasintoti11 =±%.

J .14. <l %11


LA linee di livello sono iperboli aventi per as intoti gli assi coordinali .

J. 15. c. P+7
Lc!inudilivcllosonocir<:onfercnze,per<:iOlafunlioneèradlile, csonoequispa;:ia1e,
perciOlal\1111.ionchapendcnzaooslantc:il&J&ficoèuncono.

J. 16. g. c-'-r'
Lclinudi livcl!osonocir<:onfcrenze,pm:iO la funzione è radiale. Le linee sono
111\'\'icinateinuna:ronaintermedia,incuiilgnificodellafunzioncsar.l rip ido,eM:ompaiono
(ciot sono n1de) vicino all'origine e lontano dalrorigirn:: significa che nell'origine la
funzione ha un punto di massimo o di minimo e lontano dall'origine il grafico è quasi
ori:aontale.LasuperficieOauSC'liana "acampana" è ~icacorrq~es1ecaraUeri:;1ichc,tra
quelle proposte. \
210 Cap. 3.CalcoloMferentialeperfunzionidipiùvariabili

3.2. Limiti e continuità per funzioni di più variabi li


J .17. d :i:+ 2~- 3 Riferimento: libroditesto [BPS2],cap.3,§2.
Lelineedilivcllosonoretteparallcleedeq uispaziate, pm:iòlasupcrficieèunpiano.
Esempi introduttivi sui limiti di funzioni di due variabili
3.1 8. b. u'
Le li!IC'edilivclloassom igliano•dclle curvecsponenziali(se guardiarnora.ue11 come Il calcolo dei lim iti per funzioni reali di due o piiì variabili è delicato, pcrdté
assede1temci11St). Tralefunzionipropos1e.labhaproprioquestacaratteriscica. introduce fenomeni nuovi rispetto a quelli che si presentano nello studio delle
funzion i di una variabile. Il primo problema per lo studente è renderJi conto di
J. I ~. I. COU'.
Lclin«d i livellosonorene vertkali, pcn:iòlafunzionedipcnde solodallavariabile :i: qual è il problema.
(e non è una funzione lineatt perché le linee non sono equispaziate). Tra quelle proposce, I prossimi esempi non sono ancora esemp i svolti di ca lco lo di limiti, ma
questa è l'unica possibilità. esemp i di situazioni di vario ti po, clievogli-Ono farri fletteresuccrti fenomeniche
si possono presentare in due variabili. Trarremo spunto da quest i esempi per fare
aleunepuntualizzaz ionedi valoregenera le

Ese mpio J .J. S i consideri noilim iti:

(%>1\~0,0) ; :7;
2 1

(a) (b) <~..~O.O) ; :~ ;


a. La funzione è continua in tuno il piano, pen:M onenuta per prodott i e
quozienti di funzioni continue , e il denominatore non si annuita mai. Quindi il
lim ites i calcolasemplicementesostituendo ilvalore delpunto

(~.,\~op/(;i;,v) = / (O, O) =i=~


Ques10 semplice esempio è solo per ricordare che il problema, nel calcolo dei
limiti in due variabili così come in una variabile. nasce so lo quando troviamo
qualchefermadiindeterminmione

b. Qui siamo in presenza di una fonna di indetenninazione [g]. Vogliamo


capireeosasucecdeq uando (;i;,y) _, (0, 0).Macosavuoldire studiarelafunzione
quando (x ,y) tende a (O, O)? Se pensassi mo di imitare i ragionamenti
unidimensional i, potremmo pensare ad esempio di far tendere prima la :i: a zero:

per;i; -o O, :: : :: _, ~ = I;
ora facciamo tendere anche y a zero e abbiamo ,; ..... O. Con questo abbiamo
dimostrato,ineffeni , ehe

,,~,, · - ··
212 Cap.3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.2. Limitiecontinuità per funzion i di più variabi~ 213

a. Fonna di indetenninazi-0ne [O/O].


lim(1im~: + 11:)-o.
1-<I ~~I"+I/
Possiamo vedere cosa succede facendo tendere (z, y} a (O,O) lungo una
qualsiasirena y=mz:
Ma è quello che dovevamo fare? Notiam-0 che se avessimo fauo tendere a zero
primalay epc ilazavn:mmo trovato: f (x, mz) = z2x~~~:)4 = z i :2i::z4 = I +m:~z1 __,O per x - O.

pery -0, ~:::-~ .. ~ Dunque avvicinandoci all'origine da qualunque direzione 1 otteniamo lim ite
zero. Verrebbe da concludere che il li mite è zero. Tuttaviaqueswconclusioneno11
equestoper z-O tendea +oo. lnahreparole: è lecito
i!compcrtamentodellafunzionelungo alcuneotu11elere11e chesiavvicinano
!~(~~::: ) =+oo. a (zo,!,'J) non permette di concludere l'es isten7.a del limite per (z, y) __, (z o,!.'J).
In realtà si dimostra cheq uestolimitenonesiste.Cenesi può rendere conto
lnrealtàquestol imiteinduevariabilinonesiste. La conclusioneèche: osservandoadesempiochelungo lacurvax =y2 si ha:

non t /ecilo co/colare un /imi1e in due "ariobili facendo tendere !e due


variabilialpuntolimiteseparntamcnte,u nadopol'al!ra,
2
/(11 .11) = -b = ~·
perciò avvicinandoci all'originelungoquestacurva lafunzionehavalore costame
cosi !~(~/(x,y))oppurecosl!~(~/(x,y)). 1/ 2,dunquenontendeazero.
Non saremmo autorizzati a concludere l'esistenza del limite nemmeno se
sondassimo il comportamento della funzione lungo alcune (o numerose) curve
Siconsiderianchequest'altropossibileragionamento
dfrersc dalle rette . Si osservi che il procedimento criticato nell'Esempio 3.1.b,
cons istemenclcakolare
"Per (x,y) _, (O, O), z
1
+ y4 ,...,z1 , perciò;::::"' z"' X:.e ·. Errato !!
lim(lim/{x,y))
Que sta stima asimotica, che può essere suggerita dall'im itazione me<:canica di z~ ,--0
procedure usate nei limiti in una variab ile ("la seconda potenza prevale su lla
dal punto di vi sta geometrico significa far tendere ilpunto (x, y) al punto(O,O)
quarta potenza, perz-10")nonè lecita,pen: hé apriorinonc'énessunarelazione
lungolaspezzatachcuniscc (x,11) a (z, O)cpoia (O,O).(v.Fig.3.I)
traxey,quindinonc'èragioneperaffennareche y's iatrascurabilerispenoa :i:1 .
Analogamente l'altro limite iteratocorrispcndealt'altra spe:aata.Anchequeste
In un limite per (x, y) __, (O, O) le variabili ;i:, y sono i>l/initesimi indipendenti,
sono solo portico/ari curve, che non descrivono il modo generico in cui
non possiamo confrontare una potenzadi xconuna potcnzadi y. rerquestoeper
(x,11)-(0,0) .
altri mot ivi.

nonforemo mai iuo di stime osintotiche sufu11zio11/ di pìU 1•oriabifi.

E&e mpioJ .2.Siconsiderinoilimiti:

1 Per la verità le rette IJ • mzescludono una dittzione, quella della retta :i:=O;
::;,i;:~ia lungo questa retta la funzione ~ identiçamC11te nulla.. ~indi l'affennlll,ione fatta ~
214 Cap. 3. Calcolo differenzia le perfunzionldipiùvariabi~ Par. 3.2.Llmiti econtinuMperfunzionidipiùvariabili

I r~) allora:
a. esiste
b. se esiste
lim
(• .J"}-(0,0)
/(x,y)=O
lim
~/(p,t7)= 0,

/ (z,y), allora tal e limi lc è zero (ma potrebbe non

~O)
(•,,)-(O.O)
esistere)
c.èposs ibile che li m / (x,y)esistaesiadiversodazero
(•.J")-(0,0)

J.22 . Sivoglia calcolare Jim /(x,y).


(.,,)-(U.0)
Fig. 3.1 . La ~tecnica delle restrizioni~ di fa curve può essere usata·
a. perdimostran:cheillimiteesiste(manon chenonesiste)
Concetti e tecniche di base sul calcolo dei limiti in due variabili b. per dimostrarecheiJHm ite nonesiste(manoncheesiste)
c. perd imostraresiac hei tlimiteesistesiacheillimitenon es iste
Come si fa dunque a dimostrare rigorosamente che un limite in più variabili (che
dà luogo a una forma di indetenninazione) esiste o llOf1 esiste? Lo studen te è J.23. Si vog liacalcolare lim / (x,y).
invitatoastudiareconanenzioneq uantoillustratosultesto: [BPS2],c.ap.3.,§2.2,e (• ,,)-(O.O)
quindiproseguireconleprossimedomandedi verificadellacomprensioneteorica, La "tecnica delle maggiorazion i di/ mediante funzioni radiali " può essere
seguitedagli esempi svoltiedag li esercizi usata·
a. perd imostrarec he illimite esiste(manon chenonesiste)
Esercizi (domande di comprensione della teoria) b. perdimostrarec heillimi te nonesiste(ma noncheesiste)
c. perdimostraresiachei l limiteesistesiacheil limite nonesiste
Percirucunaafferma::::ione, direu è veruofa/Ja. (Pos$0noessercene più di
una vere). Si raccomanda di ri spon dereaciasc unadomandaprimad i leggere le J.24. Sivogliaca k o!are lim / (x,y).
(•.J")-(0,0)
successive.
Si suppongadi averdimostratoche:
J.20. Si vuglia cal~olare Jim /(x , y). Supponiam<>d iaververificatochc f (x,y) :52x71 . Allora illimiteesisteevalezero
(z,r)-(0,0)
perognirenay=m x passanteperl'originesiha
l/(z,y) I :5 l2xy2 1.Alloraill imiteesisteeva!ezero.
~/(x,nu:)=I.

Allora: IJ(x , y )I S /~I.Allora il limiteesisteedè +oo.


o. si puòconcludereche tim / (x,y)csisteevalcl
(z,,)-(0.0)
b. sipuòconcludereche lim /(x , y) seesistevalel
(•,,)-{0,0) l/(z, 11Jl:5zz"'.Allora illimiteesisteeva le l.

J. 21 . Sia f :R2 ->JR, e sia / (p,t7) la stessa funzione scritla in coordinate


po lari . Se V-O e [0, 2w )
216 Cap. 3.CalcolodifferenzialeperfunzionidipiOvariabili Par.3.2. Limitiecontjnuitàperrunzionidipiùvariabili 217

Esempi svolti
Tecniche standard delle maggiorazioni.
Ellempio J J. Calcolare il seguente limite, ossia: dimostrare che il limite esiste e
va le t, oppuredimostrarechenoncsiste,applicandocri1erio1eoremistudiati.
L'esempioprccedemecidàl'occasioneperpuntualizzare alcuni fauistandardche
(z,,~O,O) zy~~~ :?zl). si usano nelle maggiorazion i, e con cui lo studente può non essere familiare.
Commentiamo quindi i vari passaggi con cui si è maggiorato f(p, 1').
Scritta fin coordinate polari ed eseguita 111 semplificazione algebrica per pi
E' una forma di indetenninarione [O/O] . Pe r cominciare a farci qualche idea, (primcdueuguaglianza)siappl icaladisuguaglianzatriangolare:
esaminiamolercstrizionidellafunzionelungolerettey = mz:
la+b l:5lal+lbl
;1: ~:::2z ) =
2 3

/ (z , mz ) =
2
: : :; ~ 2x2 -+ O. come segue. Prima si spezza la fra7.ione (dentro i! modulo) come somma di due
addendi,poisiapplicaladisuguaglianzatriangolare:
Penanto il limite della funzione, se esiste, vale zero.2 Cerchiamo di dimostrare
2p1cos1's inl{/+p~cos4 t'.lsin{l l =I I<
1
che esiste con la 1ecnica tlelki maggiora::iMe mediw1/e una fim:ione radiale 2p1cos{/sins1' + p3cos4 {/sin1'
infiniiesima(v.IBPS2], cap.3,§2.2). p2cos4t'.I + sm11' p2cos41' + si n11' p2cos4tJ + sin11' ~
Passando in coordinate polari si ha(unaspiegazìonedettagliatadei prossimi
passaggisaràdatanelboxpostoal tennincdell'esempio):

l/ (p, t'.l)I = I 2
I
p cost'.lsint'.1(2p sin2{1.+ p3cos,1') ~
2

p4cos41' +p2 sm21'

= x~:4~~i;i:~~ + p:;;;"ls~~:J" .
L'ultima uguaglianu segue dal riscrivere oppon unamente il modulo dei quozienti:
net nostro caso il denominatORl è sempre positivo, quindi si può lasciare il modulo
2
P lc5~~;in 1'I
2 3
:5 + p3c;:::~n1'J = 2p2 lcost'.lsin1'1+ plsinill :5 alsolonurneralORl,anzi ai soli fouoridelnumeratorccheh.annosegnovariabile(p
e poteiuepari di cost'.I sono già ~O). Orasì fa un'altra maggiorazione, di questo
tipo:

sea,b,c ~O, b+c :5 b (perchl!b+c ~ b)


L'ultima funzione trovata I! una maggiorante radiale infinites ima; perciO Il limi1e
e5/51eevale:ero. in altre parole maggioriamo la frazione sopprimendo uno degli addendi a
denominatore. L'addendo da sopprimere è scelto "bene", in modo che quello che
re51asisemplificlricofnumera1ore. Percìòfacciamo

;~1o;~ì~:~~ :5 2p,lcs~~~;in3i?I .. 2p,lcos{/si nill

l Nelpauaggioqui sopraabbiamofattoUI1a stimaasint01iea.Ques1onon~incori1ras10 (sopprimiamo p2oos 41'J a denominatore in modo che sìnl{/ si semplifichi col
con quanto dkhiarato negli esempi introduttivi ("non useremo mai il simbolo di asintotico numeratORl)canalogamentenellaseeondafrazione
su funzioni di piil variabili") inquan1ostiamousandola stimaasintoticancllostudiodiuna
rtslri:IOtNdi/, che iMnafan:iontdiunas(J/av<U"iabilt.Lofaremospesso.
218 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabm Par. 3.2. Limitiecontinuitaperfunzionidipiùvariabm

Ese mpio J.4. Lo stesso esercizio si sarebbe potuto svolgere, in alternativa, con
;;~~:1'ls~~:J,, $ P':2s::;:~n1'I = pjsin1'1 maggiorazioni che non fanno usodcllecoordinatepolari. Si osservino i prossimi
passaggi:
(sopprimiamo sin 21' a denominatore in modo che p 2C-OS 41' si semplifichi col
numeratore). Infine, eliminati onnai i denominatori, applichiamo il fauo ovvio che
lcos1'1 $ 1,lsim11 $ I
e otteniamolamaggiorante radialeinfinitesima, 2p1 +p. $
2
1:f1 + x:~I"" 2lxtrl + 1111 __, O per (:i:,11) __, (O, O).
Lo studente è invitato a riflettere con attenzione su questi e simili passaggi che
trovenl.negliesempi svolti,e impadronirsidiquestetecnichestandard.l Perilteoremade/ eonfronto, ìllimitedipartenzaesistee valezero.
Si noti che qui sièapplicatouncriterio di versodaquello usaronell'escmpio
preceden1e, per provare l'esistenza dcl limite: l'ultima funzione scritta,
Osservazione 3.1. L:a "maggionmte radiale infinitesi ma" dev'essere radia le!
E' opportuno un altro commento sull'esempio precedente. Un errore piuttosto
=
g(x, y) 2lxtrl + 1111, non è una funzione radia le, ma è evidentemente una
funzione continua in tutto il piano, perciòper (z, y}- (0,0) tende ag(0,0}=0;
comune consiste nell'arrestarsi troppo presto nelle maggiorazioni preceden1i,
scrivere qualcosa come: per il teorema del confronto, anche / tende a zero. Anche quesia è
un'argomentll2.ionecorrcna, chcfauso diundiversoteorerna.
/f(p, t7)l$(dopovaripassaggi )!> 2p2 leos1'sin1'1+ Plsin t'll_, Operp _,.O,
En mpio J.5. Calcolare il seguente limite. ossia: dimostrare che il limite esiste e
e pretendere di concludere che il limite è zero. Questo è scorre/lo! 4 Si noti che vale l,oppuredimostrarcchenon esistc, applicandocriteri o teoremi studiati.
none'ènientedierratonellacatenadi reh11;ioni sc rinequi sopra, ma queste non
lim (xsin~ y + 3zy )
4

provano nulla. In fatti il criterio che abbiamo studiato richiede di trovare una (Z,J')-(0,0) z1 +2v4
funzionemaggioranted i lf l chcsiaradialceinfinitesima; oralafunzione
g(p, 1') = 2p1 lcos1'sin1'1 + pl sin ~I E' una fonna di indetenninazione [O/O]. Poicht la funzione è somma di due
addendi che sembrano a~ere diverso ordine di grandezza (zsin 2 y tende a zero
è sì infinitesima, ma non è radial e. L'ultimo semplice passaggio, che consiste nello come p3 , 3:ry4 tende a zero come p$ ), spe;;;:iamo anzitutto la funzione nella
scrivere somma dci due addendi e studiamoli separatamente:

zsi;:~~;11
4

= z~~n~~ + ,..13:~~ = / (z,y)+g(z ,y).


è fondamentale per l'applicabilità del criterio. Non si sonovalutinoquesti aspetti
logici: in ques1ogenerediproblemi,importantenon è tanto"indovinare" il limite ll secondo addendo sembraesscre il piùpiceolodeidue; eereh iamodidimostrare
gius10, rna dimostrarlo correttamente che tende azero

x;l:I~~
3
lu(:r , y)I = $ ~~:4 =~-o
l Spitgiu:ioni ancorn piil dem.glia1e e approfondimenti si possono trovare nel testo quindi perilteoremadelconfronto g(:i:, y)-0.(Lafunzione ~ è continua e
Bramanti, Travaglini' "Matematica. Questi<lM di metodo. " Zanichelli 2009. Cap.14 perçiòtende a zeronell'ori gine).
"Maggiorazioni". Studiamo oraillimitedi/.llfanocheilnumeratore siadigrodocomplessivo
' lntendiam(i dire che~ logicammJt •c&nllo il ' agionomento, amla se I• conclusione 3 mentre il denom inatore è z 1 + 2y4 suggerisce che il limite,r tre1?J?e n'T esistere
(tsistenza del limite) ~ vera (ma andrebbe &lus1ifica1a divenamenle).

,,~. -··
220 Cap. 3. CalcolodifferenzialeperfunziOni di piilvariabili Par. 3.2. Limitiecontinuitil perfunziOni di piùvariabili 221

Mostriamo che non esiste il limite, mediante la 1ee11iea delle re5trizio11i: paragrafo relativo alla differenziabilità, ci tro\·eremoacalcolarcaltri limiti, ea
quelpunto utilin.eremo anchei l conceno difunzione positivamenteomogenea
/ (x,z) = :r;~~n~, "'~ =z-.O; 3.25.. (%~~0.0)(%:~;~~~ )
J (,?, y) = ::~n;~ = r;~ y _, ~-
2
3.26.* (:r ~\~om::;i~~~:~~
Poickélungocurvediverseitlimitehavaloridiversi, il limiteinduevariab ili11011 J.27 .• lim (" +v')
(,.,,)-(O.O) x 2 +/t
/ + g avesse limite,
tsiste. Quindi non esiste neppure il limite di partenza: se
poiché g halimite, anche /avrebbe lim ite.
3.28.• 1;m
(:r~)- (0,0)
(Y +•')
:z: 2 + 11'
Ossuvazione J.2. Come si cerca no le cun ·e che mostra no la non esistenza del
lim ite! Lo studente si può chiedere "come sia venuto in mente" di provare proprio
le curve y=x e z=il . L'idea è che, se vogliamo mos1rare che il limite non Jim ( z,Il3y//3 )
3.29 ••
es iste, dobbiamo trovare due curve che evidenzino due componamenti diversi (z~}-(0,0) x2 + y2
della funzione. La rc:tta y =:i: "pesa" allo stesso modo le due variabili; si o ttiene
un limite in una variabile in cui il denominatore è x 2 + 2x~, quindi as intotico a z 2.
Nel deno minatore (z 2 + 2y4), quindi, lungo queJ/a re/lo prevale x 2 ed è
trascurab ile 2y4; detto altrimenti: rispetto all'infinitesimo campione :r;, il
J.JO.* lim
<~~l-(0.0l
,;,,,(-='-::.JL)
(z 2+ y2) 2
denominatore è di 2° gnido. L'altra curva, x = y2,èsceha in modo da rendere il
1ennine 2y 4 nontrascurabile:osservandogli esponentidelleduepotenze a
denominatore, scegliamo la curva x = il in modo da rendere i due addendi in
(z1 + 2y4) diugua l peso; orarispettoall'infinitesimo campione y ildenominatore
3.3 1.* . (•"'+"''";''")
lim - -- - '(*-'l
c~~i-co.oJ

z 2+ y2
è diquano grado. Perillustrare conunahroese mpio questatecnica: se, inuncaso
simile ma di verso, a1·essimo un denominatore del ti po (x8 + 3y4), potrebbe essere
utile pro vare le restrizioni y = :z: e y = z312. Altri esempi evidenzieranno
situazioni ancora diverse.
J.32 .• lim
<:r,,i-<o.o)
(',,., _')
- 2- -
x +1P

Esercizi J.33 .• r ( ylog(l +x2 + 112))


(:r,,)~0,0) ~
Co/colare i seguenti Umili. osJia: dimostrart cht il limite esiJle e vole t. oppwt
dimrutran cht non tsiste, applicando criteri o tt oremi studiati. Ulteriori esercizi
suili111iti si trovtranno 11e/ § J. 4.B. 3.34.* lim ( r 'V+ z3 v)
(:r,,)-(0.0) (x2 + y2 )2
Nota IH' nt. Alcuni dei pross imi esercizi diventano molto facili se si utiliZZllno
alcuni fatti relati vi alle funzion i pos itivamente omogenee (v . [BPS2], cap.3, §9.2).
Permagg ioregradualità, qui11onabbiamovolutodare pcr seonta1o che lo studente
J.JS.* lim
<~~}-(O.O)
("',,., _")
---
;i;2 + y2
conosca già queste nozioni, e quindi non le abbiamo usate. Nel successivo
1vaW
222 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfunzionldipiùvariabili Par. 3.2. Limitiecontinuilèperfunzionidipiùvariabili

Soluzioni§ 3.2

a. Fal so.Larestr izionelungo~ e nonconsentedidimoslrall!l'esi stcnzadcllimite .


b. Vero.Se illirniteesiste,èu~anchelungotuttelcrestrizioni

l. 21.
o. Fue il limite per p--. O per d fina10 (qualsiasi) è come fare il lirnitc lungo
F~lso.
q~IJiasi semimu: noo consente di coni.:ludcre resistenza del limite.
b. Vero.(Si~alarispostapre.:edcntce!arisposubdcll'cserdzioprecedentc).
lim (z2-yl)2 _
r;. Falso.(v.rUposta prccedente).
(~.r}-(0.0) x 2 +.;
x' a. Falso.; b. Vero.;
lim -.
(~.,}-(O.O) !I

J.40.* Dimostrare eh.e la funzione / (x,y)=y', definita per a. Vero.; b. Falso.;


x > 0,y >O, non ammette limite per (x,y) __. (0,0).
J.24.
(Notare che questo è il moiivo per cui all'espressione fjl non viene attribuito a. Falso. Se non si dimostra la maggiorazione in valou msoluto, nulla si può
sign ificato). concludere
b. Vcro,pe-rilt~adelt(lnfronto
r;. Falso. Se/ ha unamoggiOl'afllt chctende a +oo oonè denochc/ tenda a +oo.
Potremmot(IACludercql>C'lto se/ave'-Se unam/noramechctcndca +oo.
d Falso: ladisuguaglianzascrina,toglicndoilmodulo,si traduccin
-2""•s /(.,,'//)S2"'
Pen;H:l/ ècompresatraunafunzioncchctcndeal cdWL1chc1cnde •-l (limitidiversi): il
teorema del confronto cvidememcn te non pennette di coocludcre nulla.

;~;~~.. = z4+1+5'//4 + :r4+3;x:5'//4 • /(z,'/l)+g(z,'/I)·

l/(:r,'//)I = :i;4 +l:~S~ S ~a lzl .... O,


perciò /(;i;,,.)--. O (1wrema dcl ~onfi"omo)

g(z,.,)= ;i;2::z4-:b:-o0; g(z,z2) = 2z43:5~ .... ~-


Pcrciònon ni~tcillimite di g,epen.ar!toncancheillimitcdipartenza.
22• Cap. 3.Calcolodifferenziateperfunzionidipiilvariabili Par. 3.2.Limltiecontjnuitilperfunzionidi piùvariabili

Calcoliamo il limite di qualche restrizione. rcstrizlO!le.

/(z,z) = ;~~~:;21 -~=~-o. - / {:i: ,O) =~=O; /{:i:,z) = :i: 2 : V• ~-

J .30. Il denominatouè p\ il nwneratore si annulla almeno di ordine 5 (stnzy si


Poicht rtsuWooi di f lungo r;ur."C di.._ h<lnno limiti diV<"rsi, il limite di panenza noo annulla del seeond'Ofdinc), quindi c=hiame> una maggiorante radiale infinitesima.
Convienecominciareadosservareche

J.27. Maggioriamocomc:scguc: l•in:i:11ISlzvl pcrciO l/ (z,11)l:SIZil(~) I


1~:~1 :S :i:J:lir + v1 ~ 1ir :S J;i+~"' lzl+!,J.
(Spiegazione: prilllo passaggio : disuguglianza triangolare; il denominatore è somma di
termini positivi quindi togliamo il modulo; sccoodo passaggio: sorruna di due quantità
positiV<"è ;?: diunasoladiessc,quindipassandoalreciprocovalgonolemaggionzioni
scriue;terzopassaggio:scmplificazioncalgebrica).
Poicht g(z,11) = lzl +lui è una funzionecontin~ cheper(z,11)---> (0,0) tende auro, maggiorante radiale e infinitesima . P=iO il limite es iste e vale uro
perilteoremadclconfrontoillimitecerca1o csistcevale O
Cominciamo ad osservare la quanti!il
J.28. Una maggie>razione come: nell'esempio precedente (il testo del limite è
apparentcmentcmoltosimile,perciOripeterequella1ecnicaèinvitante)nonfuntiona.pcrclH!

1~:~1 :S z1l~lir + zj:lir =::; 19+~= ~+l:i:31 Il denomillatou è p 2, il numeratore si annulla di grado maggiore di 2, quindi si dovrebbe
potertrovarcunamaggioranteradialeinfin i1csimaeprovarecheg{:r:,11)-0. lnfani·
edooilafunzione Q nontcndea~roper (:i:,~) -o(O,O),pmiOperquestavianu//aJi
può roncludtrt. Attenzione: questi calcoli n<>n provuno che il limite non esille, ma
lg(p,1')1 -
p3cus1'sin,1'+ 2p113(sim') 1/Jsin1
p1
(pcos1')1 :S
sugguiscono çhc noo esista. perdO cerchiamo ora di dimostrare che il limite non esiste
medhlntelat...:nicadellercstrizioni. l

Una curva su cui il coenportllmC1llo potrebbe essere diveno da q1>C$IO t z=y1 (che
sostilu itanellafunzionc,pareggiag.lie1pooentia denominatore).Siha:
Sp+2r;>11 =p+2p111,
l(v1,11) -~:~ --~ - ;-±oopery -.0~.
maggioranteradialeinfini1esima.P=i0 g(:i:,y)-O pcr (z,11)--->(0,0).
PCIWltoillimiteinduevariabilinooesistc Osserviamo ora

J.29. Il nummltore è una funzione algebrica di gradocomples.sivo !+j-2, il .1~1


denominatore ha grado 2, ridla ~ che il quoziente 110n abbia limite . Ca lcoliamo quakhc
226 Cap.J.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariablli Par.3.2.Umitiecontinuita perrunzionidipiùvariabili

mquanio J.34. li denominatore è p', il numeratore è 50lllll1a di un addendo di grado


complessivo lJ ( > 4) e uno di grado complessivo 4. L'idea t che il primo addendo tenda a
1:::~1- l~:~I $ ~:~ = 1. uro ma il secondo non anunetta limite (e quindi il limite complenivo non esisti). Sl:guendo
quest'idea, scriviamo:

Pcn.:iò O<:c(~)$c

lg{:i:,y}c(~)1$c[g{:i:,y)l-00per (:i:,y)-o(O,O)
1/1(p,1'Jl -1 ;•l(ws1'~~(5in1'))1 $ rJ'',
Perilteorcmadelconfroolo,i!limitedipartcnza esistecva leuro
maggionuncradialeinfini1csima,perciòfi -O.
3.31. Per (%,y) __, (0,0), Mostriamo che h non ha limite calcolando il Hm i!c delle ~tritioni lungo divtt$C rette
c,/i'f+,f- 2 .... - 1,

h{:i:,na) = :r'(lm:~1)j • ~-
pm:iò f (x,y)-o -oo. La funzione h havalorecOSl.arlte(edivmo)lUOgni semire!taper l'origine, quilldiha
limite diverso lungo ogni si:mircna. Perciò il limi!e d i h non es iste, e poicM /i ha limite,
Abbiamo applicato in questO CtiO i teoremi sul ralgebra dei lirnili (nel caso di limiti infiniti). /i+/, nonhalimite:illimitedipartcnzanooesiste.

J.JJ. Os.serviamochc la funziooc halascguentcstrunun.: Sl:riw:ndoincoordina1tpolarila/,


J(x,v) =v·g(:i:,v)
cong funzione rodia/eS. La funzione g~ perciò$0SlanZÌalmenle una funzione di una $Ola
variabile,
C>Sscrviamochc ~/(p,1')=eos~,
g(p,1')= log(~+ll'l_lperp -0.
ilchc,ignificacheillimitelungoogni51:mircttapassantepertoriginediunv.ilorcdiverso
Pcnantoil limite dipanenu...,,.esiue
Que:l!O suggerisce che f tenda a uro come v. perciò cerchiamo la maggionnte radiale
infinitesima.E' molto facile:
3.36. llprimoaddendo,
fi(:i:,y)=e-•cosz,
èunafunzionecoo1inuachepertan10\efldeafi(0,0) - 1
Questa è una fun;iione radiale, infinitesima pm:ht

llS«ondoaddendo,

Perciò il liinitecercaioesistecd ~zero ,-;


~una furu:ionc radiale, h(p,") = 7 ·
J Di funzioni radial i parleremo più diffiuam cnte nel §3.4. t1vaW
228 Cap. 3. Calcolodlfferenzialeperfunzlonidi più variabil i

3.3. Topologia e proprietà delle funzioni continue


Questa funzione di una sola \lllfiabile tende a :tero per p-oO (gerarchia degli infiniti).
Pcnamo h ~ t$$3 stessa la mauiorantt radiale infinitesima dL.h, e quiDdi tende a zero6, Riferimento: libroditesto [BPS2],cap.3,§3.
Penantoil limite cercato ~!.

3.3.A. lnsittmi dttl piano dttfiniti da ttquazionl o disequazioni

l:r0!yl = ~"':~ S ~ • lo:l= lllcosDI Sp.


Ne l!ostudiodellefunzionididueopiùvariabilisihaspessoachefareconinsiemi
delpiano(odellospazio)definitidaunaopiùequazioniodisequazioni,Mentreto
studemehagiàunacenafamiliaritàa1rattareinsìemidefinitidaequazio11i{almeno
Poicho! 1/(%, ll)I Sp, maggiomateradialeinfini!esima,il limite~zero i grafici di funzioni y = / (:.:), :.: .,. g(y), e !e curve elementari studiate in
geometria analitica -sostanzialmente le coniche-), è possibile che abbia poca o
nessuna consuetudine a individuare quale insieme è rappresentato da una cena
OS (~1~~/ = p4(cos11';sin11')1 .. p1(cos'1'-sin~1')' 5 P'
disequazione, o viceversa con quali disequazion i si può tradurre un ceno luogo
geometrico. Si tratta d i una questione di matematica elementare, che però, come
vedremo, si intreccia con le proprietà delle /WJ:ioni contin ue di più ..ariabili. Per
perciòl.afunzionetendeazeroper (%,ll)-(0,0) questo può essere opponuno affrontarla ora. Quanto segue è davvero molto
elementare, e per molti studenti può risultare superfluo. Ad ogni modo,
J,J,, Lungo la rena li = z è f ="'__,O; lungo la mrva V= o:1 ~/= I. Pcn:iO il
l'esper~nzadicecheperaltrinonloè ...
limi1enones is1e
Sopragrajicl, $Ottografici, semipia11i.
a. Se/: J --R è una fu nzione continua su un intervallo J, il suo grafico
Lungolarenay • %1i lu. :i:lny • :i:lnz-O, dunque/- l
y=/(:i:)rappresentaunartodicurvacontinua,eilsopragrafico
Lungo l.acUl'Va v • e-•/• (e- 1/• ..... O per :t - o+) si ha :dny • - 1. dunque/--> e- 1.
Pm:iòillimitellOrteSÌSte y ;::: / (:.:)
defin ito,piùprecisamente,comel'insieme

{(:i:, y) e R 2 :%€ I ,y ;:::/(,.) }

rapprescntalaregioncdelpianocompresatralerette vertiea li z::a,:z:=b eche


stasoprailgraficodi/.Adescmpio:
y;::: log:i:perO<"' < 2
è l'insieme in fig.3.2
Analogamente y.:;; /(z) sarà il sot1ograjicu, te disequazioni
li< /(:.:),11 > / (:.:) indicano lo stesso insieme privalo delta linea del grafico

6Qucstoèunragionamentounpo'contonochesipuòevitareafavorediunargommto
gmerale: se una funziOfle è radiale, il suo limite si può calcolare come limite in una
variabileptrp -0.
230 Cap.3.Calcoloditferenzialeperfunziof'lidipiilvariabili Par.3.J. Topologiaepropriet:ldellefunzionicontinue

x-y-e• ~O

ind ica l'insieme dei punti che stanno alla destra del grafico della funzione
x = y+e~ (v. fig.3.3)

Fig. 3.2.

b. Comccasopartic<>laredtlprecedente,unadiscquazione
ax + by+c 2:0
( :5 O, < O, > O) rappresenta un semipiano, comprensivo (nel caso :5 , ;:: ) o non Fig. 3.3 Fìg.3.-4.
comprensivo(nel caso <, > ) dellasuareuaorigineax+by+c =O. L"lnsiemecercatoèquelloingrìgio. lbordiin neroappartengonoalrinsieme
Come si fa a capire quale dei due semipiani delimitati dalla rena
ax +by+ c = O è descrilto dalla disequazione? La cosa più semplice~ esplicitare
ladiscquazionerispcuoad 11,adescmpio arecany-2x2: O
indichenl l'ins ieme dci punti che stan no a sinistra del grafico della funzione
2x-3y + l 2:0 lariscriviamoeome y:S: ~x+~ x =laretany(v. fig.3.4). Jnparticolare,diseqlla7Jonicome

e questo mw tra che il semipiano è i! sottagrafico della reti.a y = Jx + !· x:S:3,z> I


Analogamente, indicanosemipianilimitatidarettcvertica!i.

3y - 2x + I ;:: O la ri sc ri viamo come y ;:: ~:i: - ~ lnlt rnoedesternodi un cerchioo un'elfisu.


La disequazione
equestoè il sopragrajicodcllareUay = jx-! .
Disequazioni
y;::J, 11<2,ecc indica rinsieme dei punti del piano la cui distanza (al quadrato) da (xo,!Jo) è

indicarKJgliopportunisemipianilimitatidareue orizzonta li.


c. Tutto quanto detto fin qui si può riferire anche a funzioni :i:=g(y).
Basta... girare il foglioeragionare.Adesempio:
"'1J t1vaW ws
~' ZJn

,~,, - ··
232 Cap. 3. Ca lcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariablli P!lf. 3.3.Topologiaepropriell!ldellefu~iOnicontinue

minore di r 2 . Pen:iò stiamo parlando dcl cerchio7 di centro ( :ro ,~ ) e raggio r. Se diversi in cui/ hasegniopposti,dovrcbbe csistcrc un 1erzopuntodiA1 in cu i /si
ci fosse la disuguaglianza < ,sarebbeilcerchioprivatodclladrconferen:i:a,ese annulla, cosa impossibile. Concludiamo chef ha segno costante in Ai.
ei fosse la disuguaglianza ~ o >,sarebbe la regione del piano esterna al 3. Questo ragionamento s i può ripetere per ciascuna componente connessa
cerchio,rispenivamcntccomprcsaoesclusalacirconferenzastessa. A 1,A 2, .. .,AR. Jn ciascuna regione A ; Il .fegno di/ non cw11bia (anche se può
Pcr11nalogia,sicapisceche cambiare da una regione all'altra). E'sufficientealloravalutare/ in un solo punto
didascunaregioneperconoscere il segnodi/ intuttaq ucllaregione.
~+!? ~ ! (oppurc <?: l) Applichiamoqueslaargornenta;i;ioneall'esernpioelcmcntare

indicheràlaregionedelpianoimerna (rispenivamcnte,estc ma)all'elli sse


/(:r , 11) =:r
2
-·l-1
L'iperbole /(x, 11) =O divide il piano in 3 apeni connessi in cui / (:r,11) "#O
~ + il = !
Di.fequazioni corri~pondenti a cun'I: più generali. Proprietà delle f unzioni
continue.
Consideriamo la disequazione
:r2 _ 11 2 <?: J.

Poichéx2- v2 =I è l'equazionediun'iperbole,ciaspeuiamo che la disequazione


denoti una delle regioni in cui l'iperbole divide il piano, ma quale? Qui non è
possibile l'intepretazione intenninididistanza(equindidiinlemo edestemo)data
nel casodelcerchio: ineffettil'iperboleèunalineainducrami,chedividei l piano
in tre region i, tune illimitate (non c'è una regione es1ema cd una interna).
Naturalmente in questo esempio molto se mplice ci sono vari mod i di capire
faci lmemequal e luogogeometricoèdescriuo dalladisequazione,mavalelapena
usarequestoesempioperillustrareunfauogenerale. Fig. 3.5.

1. Se f(x , y) è una funziooe continua definita in tutto il piano, la In ciascuna delle) rcgi0t1 i sappiamo elle il segno di f non cambia, perciò
discquazione/ (a:,y)# Odefi nisceun insieme aperto de l piano,cos1ituitoda un valutia1noadeK1npio·
certo numero (eventual mente infini10) di ape rti co1meJ.fi. Supponiamo per
/ (0, 0) = ~I < O, quindi in 1uttoA1 sarà/(:i:,11) <O
semplicitàchesianounnumerofini10:
A1,A1, ... ,AR. /(2 , O) =J > O, quindi in tuuo A_.i sarà / (:r, 11) > O
2. S!udiamoorailseg.nodi f in ciasc unadiquesteregion i.Consideriamoad
ese mpio A 1. In essa per definizione / (x, y) #O; inoltre sappiamo chef è / (-2,0) "" J >O, quindi in tutto A1 sani / (x,11) >O
continua in A 1 echeA1 è aperto e connesso. Peril leoremadeglizeriperfunzioni
lndefini ti va, illuogodescrinodal!adisequazione
continue di più varinbili (v. IBPS2], cap. 3,§3.2), se in A 1 esistessero due punti
x2- y2 <?: l
1 Ricordi111110 che, in geometria elemenuirc, ce,chio denOla la figllnl piena,
è l'unionedell'insiemeA 1 conl'insiemeA,.iecon il.grafieodell'iperbole
circonferenza la sua linea di contorno. Le due parole vengono confuse spesso Ml
linguaggiocomUM.
234 Cap. 3. Ca!eolodifferenzlaleperfunzionl dipiùvariabili Par. 3.3. Topologiaeproprietildellefunzionicontinue

Sistemi di equa:loni t disequatiofli, Unioni t iruerser,iofli di iflsiemi. 3.3.B. Topologia


Infine, quando abbiamo un insiemedcfinitodapiùcquuioniodisequazioni
che devono valere simu ltaneamente o alternativamente, dovremo considerare
rintersez:ione o l'unione (rispettivamente) degli insiemi definiti dalle singole Esempi svolti
relaz:ioni.Adcscmpio.
Esempio J .6. Sia E ç R2 l'insieme di definizione della funzione
1 <:r :S 2
rappresenta l'i ntersezione dei due semipiani :r > I e :r .:S 2, quindi la striscia /(:r, y)= lo~) ·
=
venicale compresa tra le rette :r I (esclusa) e :r • 2 (compre$8.). Analogameme,
lecondiz:ioni Dopo aver determinato analiticamente l'insieme E ed averlo disegnato, dire se
y <Oo y > 2 Eèaperto, seèehiuso,sc èlim itato,se è eonnesso

rappresenta la regionel'st.imoallastrìsciacompresatralc retteorizzontaliy =O e Imponiamo che l'argomento dcl logaritmo sia positivo:
y = 2, cdcscludelerettestesse.
Le condizioni :è - y >0,

y ;:: :r1,:r1+y1 :S I e che il radicando sia non negativo, anzi positivo perçhé la radice è a
de110minatore
rappresentanolaregionecheèintemaaleerçhiodicentro (O,O) eraggio lesta
anchcsopra ilgraficodellaparabolay =:i: 2, ossia: 1 -:r y >O.

Perciò: E::: {(:c, y)ER 2 :y <:r 3 ,:i:y < l}


L.adisuguaglianzay < :r3 dcserivei l sottogrnfieodellacubicay - :z:3.
Per l'altra disuguaglianza: :ry = I è un'iperbole equilatera di asintoti gli assi
cartesiani, posta nel 1 ~ e 3e quadrante; questa divide il piano in 3 regioni; detto
=
/ (:r,y) :ry - 1 notiamo che
/ (0, 0) < o, / (2, 2) > 0, / (- 2, - 2) >o,
perçiò il metodo illustrato nel §3.3.A consente di concludere che :ry < I
rappresenta la regione di piano compresa tra i due rami del l' iperbole (quella
contenente gli assi canesiani). L'insieme E è l'intersezione dci due insiemi definit i

F;g. 3.6. l'lnsiemecerc atoéquellolngrigio.


lbordiin nero appartengonoalrinsieme
236 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par.3.3. TopologiaeproprietàdellefunzioniCOf'ltinue

dalleduedisequai:ioni,perciò: Est mpio3.7. Studiarcilscgnodellafunzione


f(x,y) = (y-3)(x2+y2-2),
ossia: determi nare analiticamente l'insieme 1'o su cui si annulla e disegnarlo;
stabilire quind i il segno di fin ciascunapenoconnessoincui 10 spezza l'insieme
di definizione di/

L'insiemedeglizeridi/è·
1t1= {Cx,y) y=3ox 2 +y2 • 2}
quindi l'un ione di una rena e una circonferenza (che non si intersecaoo). Questo
insicmespezzailpiano in3 regioniaperteeconnesse·
Ai= {(x ,y): x 2 +y2 < 2}
(l'interno del cerc hio);

Fig. 3.7. L'insieme E èquelloingrigio. (laregioneestemaalcerchiomasonolareuaori:aontale);


lbordiin grlgionon app.:.irtengonoalrlnsieme
Ai ={(x, y) :y>J}
Notiamocheunerroregrosso/a11o(mafrcquente!)consistenel"riscrivere" ta (laregionesopralarcttaoriuontale)
disequazione xy < I come y < !,
il che eviden temente pona a un insieme Seguendo il metodo illustrato ne l §3.3.A, valutiamo fin un solo punto di
diverso.(Perchi nonsene fosseaccono: non~lecitodividereperx i due membri ciascunadellc3regioni.
delladisequazione,vistochexhascgnovariabile).
/ {0, 0) = 6 >O, perciò in A1 è /(x,y) >O;
Ora rispondiamo alle domande. Ciascu na delle due disequazioni
y < xs,xy <I definisce un insieme apeno, per il teorema sug li aperti e chiusi / (2,0) • - 6 < O, perciò in A~ è /(x,y) <O;
definitidafunzionicontinue8
Essendointersczionedidueaperti,Eèaperto. /(0,4) = 14 >O, perciò in A3 è/(x, y) > O.
E non è chiuso, perchéèapenoenon~ névuotonétutto il piano9.
E non è limitato, ad esempio perché comprende tutto il 4° quadrante, quin di Conciòilsegnodi/ èstudiato.
nessuncerchiolopuòcontencre
Eèconncsso,comesivcdcdallafigura.

• v. (BPS2),cap.3,§3.l,Teorcma3.5.
9SipuòdimO'llrare infaniche gli unicisonoinsiemidiR " .clessercsimultaneamente
apeniechiusisoooilvuotoel'interoR".

,~,, - ··
238 Cap. 3.Cak:olodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Pa r. 3.3. Topologiaeproprietàdellefunzionicootinue

(z - 11) e log(l+x-11)

sipotrannoavereecce:i:ioni allaregolaprecedente.

Esercizi
Di cirucuno del seguenti ogge11i geome1ric/, s i dica se è un insieme aperto,
chi11So, limitato, c01111esso. (Talvol1a fa risposia potrebbe anche essere "dipende
dacruoacruo -;.

3.41. Nelpìano lR.1:


a Un a retta.
b. llpianoprivatodiunaretta.
c. Ilgraficodiunafun:i:ione11=/(z}continua,defini1a su[O,l ].
Fig. J.8 . lng rigio leregioniineui/ (;1;,JJ}>O; inbiancoleregionidove/(z,JJ ) < O d. Il gra fico di una fun:i:ione li= /(x) cont inua, definita su (O, I).
e. Jl graficodiunafun:i:ioney=/(x)cont inua,defin itasu lR.
Osservazione J.J. Ad ogni confine e11.mbi1 il segno di / ? li metodo appena
presentato per studiare il segno di/ (valutarne il segno in un solo punto di J.42. Ne llospa:i:io Rl :
ciascuna regione connessa in cui l'ins iemedegli:i:cridivide il piano) talvolta può a. Unaretta.
essereullerionnentesneltito,aquestornodo.Comineiamoavalutareilsegnodi / b. Lospazioprivatodiunarena
{col metodoappcnadeserino) in unasoladclleregion i connesse, per esempio Ai c. La regione compresa tra due sfere concentriche, comprese le superfic i
{nell'esempio sopra); scopriamo così che in Ai è f >O. AUraversando il confine delle sfere.
tra A1 e A 1 notiamo che la fun:i:ione deve necessariamente cambiare di segno, d. llsostegnodiunarcodicurvacontin uar: [O,l )--R 3.
perché e. Il sostegno di un arco di curva cont inua r : R - R3. (Quest'ultima
domandaèpiùd iflìcilede llealt re ... )
f(z , y) = (y - 3)(z 1+ yj - 2),
Stabilire se cirucuno dei seguenti insiemi è o non ,_. aper10; chiuso; limitato:
e il fattore (x 2 + y2 - 2) cambia di segno al\!'11\lersando la cin:onfcrenza (mentre il cmmesso. (Diseg..arc l'insie~ solo u necessario per rispondere alle domande).
fanore (11 - 3} non lo cambia). l'en: iò in A2 sarà f < O. Passando ora in Al si
all!'11Versa un solo confine, lungo il qua le il fanore (y - 3) (e solo questo) cambia J.43.* E = { (z , y) e R1 : log(z 2 +11 2 - 2) :S: 3}
di segno. Dunque in A 3 sarà / > O. Questo argomento {ad ogni attraversamento di
confine si cambia il segno) va usato con una certa cautela: se la funzione contiene
fanorideltipo

J.45 .• E - { (x, y) E !R.2 : z l + y3 = 3}


(chenoncambianosc:gnoaura•·ers.andola c urvalungocuisiannullano)ocon tie ne
fanoridi tipodiversochecambianociascunosegnoal!'anraversamentodellostesso J.46.* E = { (~ . 11) e R1 : z 4 +y1 = 3}
confine, ad esempio
240 Cap.J. Cak:olo differenziale perfunzionidipiùvaria bili Par. 3.3. Topologla epropri eta delle funzioniconti nue

J.60. / (:r;, y )= ysin~


De1erminare <maliticome,,1e l'itJsieme di definizione E della seguemefimzione
/ e disegnarlo. Quindi. s1obilire se E è o notJ ì: aperro; chimo; limi1a10;

J .61. f (x, y)= log(x+ l ) .


J.51. E={(:i::,y)ER 1 :l<:i:: 2 +y2~2};
,JiJ-xLJ

J.62. /(•.vi~/2-~
E- {(:i,y)EIR.2 : I <:r;+y<2, 2:i::-y >0} . J .63. / (x, y) = log!:i~ ;:iy~ ~ 4).
Determinare analiticamente l'insieme di definizione E della seguentefim:ione
f. Quhldi. s1abilire Je E è o no" è: aperto; chiuso: limiloto; com1esso. (Diseg.1ore
J:i2+y1-2
l'insieme solo se necessario per rispondere alfe domande). J .64. / (x,y)= l+ log(x2+y2- t )'
J.54. /(:r;,y) = log(:i:~~i - 4)
J.65. f(x,y)= Jl-~~~2+1..1).
J .55. f(:i,y)=~
J.66. /(x,y) = ;::~:1-+:r;:s: I)2
.:;'2-(:i1+y1)
J.S6. f (:r;,y) = - - ,o..
--
(y- 3)1og :i2 +(11- tl
J.67. f(:r;,y)=
1 -log(y -:i::)
J.57.
3.68. / (:i,11)- ~0~1 J2- y -(:i - 1) 2
S1udiare il segno del/afim:ione /. ossia: determinare anoliricamente l'insieme
1t1 su cui si ann11/la e disegnarlo; stabilire quindi il segno di / in cirucun aperto
conne.1Soinc11i1t1spe::zol'insiemedidefini:ionedif.
3.69. /(:r;,y) =
log(4 - :i:2 - y2) + JX+4
(:i::- 1)2
3.58. / (x,y)=(y-:i:: 2 + t )(:i:: 2 +y2-t)

J.59. f (:x, y) = (y - 4)1og(:x2 + 1/ - 2) J.70. / (:i::, y) = log(l ~s~:x- 4yl).


w

,~ . -•o
242 Cap.3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. J_J_TopologiaeproprietàdellefunzioniconUnue Z43

Soluzioni§ 3.3
3.71. / (:z:, y) = log(l 1og(:z:2+y)) '
Nonapeno,chiuso,illimitato,connesso
Aperio,nonchiuro,illimitato,oonconnesso.
3.72. /(:z:,y) = log(l+:z:y) c. Nonapeno,chiuso,limitato,ronncsso
,/S-:z:Ly2 d. Non1peno,nonchiuso,limitato,connesso.
e. Nonapeno,d1;u!o,illimitato,connesso.

fii
/(:z:,y) = 3:z:+2y-4
a. Nonapeno,chiuso, lllimi~o.connesso
b. Aperto,nonchiuro,illimitato,C(lnnesso.
/ (:z:, 11) - ,/4 - log(:z:2 + y2 - 2) c. Nonapeno,chiuso, limitato,coonesso
d. Nonapeno,chiuso,limira10,conneuo
e. Non apeno, connesso. Può essere limitato o illimitato, dipende dalla curvi: una
3.75. / (:z:,y) = ,/3:z:- 5y + larcsin(:z: 2 + y2) rma è una curva di q11esto tipo col sostegno ill imitato; una circonferenza pcrCOr$& infiniie
voltetunacur\"adiquestotipoco!sostegnolimitato.Puòancheesscrechiusoononchiuro,
dipende dalla curva. Una mt.a ha sostegno chiuso. Una spin1k logarinnica, descrina in
3.76. /(:z:, y)= log{:z:y) forma polare da p "' e', d e R invece oo, pcn:ht il suo complementare non è apcno; infatti
,/I-:z:2-y2 l'origine, che appanime al cornplen>erltare del sostegno, non~ un punto interno del
complementare: qualsiasi intorno, pur piccolo, deltorigine, contiene punti della spirak.
3.77. /(:z:,y) = ~- log(:z: 2 +4.v2- t) J.43. Nntiamo anzitutto che occorre irnpom: la condizione di positivita
dcll'argomentodelloguitmo·

J:z:2 +~ - l
3.78. /(:r,IJ) = ,/4 - :z:L yl Inoltre,

2 11
3.79. / (:z:,y) = l~::z:~ : 11-- : )

3.80. / (:z:,y) =Jr + log((:z: +vi -1). L'insieme Et perciò una corona clrcolwe, rom~iva della circonferenza esterna ma non

3.8 1.
a. Detenttinarel'insiemedidefinizioneEdellafunzione

f{x, y ) = log(l - log(:z: 2 + v2 - !)).


/J. Dire poi se l'insieme E è apeno, ch iuso, limitato, connesso (rispondere sl o
no a ogni domanda)
c. Determinare l'insieme Fi n cui /{:z:, 11) > O
244 Cap.3. Calcolodifferenzialeperfunziooidipiùvariabill Par.3.3. Topologiaeproprietil dellefunzioni contjnue 245

di quella interna. Per queslimoliviè: nonaperto,nonchiuso, limit31o,connes.so. vediamo che E è il gnifioo di u rla funzione cooti nua definita su lutto R, pen:iò E è
ronnes.soenonèlimitatolO.

Flg.3.9. l 'insieme E équello ingrigio. lbordi in neroappartengonoall'insieme,


i bordiingriglononappartengono
Fig. 3.11 . l'insiemeE41 il graficodisegnato
J.44. Occorre imporre la condiziooe z. 1 - 11 1 >O, pera ltro implicita nella seconda,
lnsiemechiuso,nonapeno.Esplicilandol'equazìonenellaforma
.:r:1 - 1/ >e1
Si tratU certamente di un i11$ieme aperto e non chiuso. (Teorema su aperti e chiusi
definiti da fwttionicominue). vediamocbeEèl'un~dcign.ficididuefunzionidefinite su [- \13,\13),continue(e
E' anche illimiu10, pm:M x1 - ·1J1 • e3 è un'ipnbole, che spezza il piano in 3 regioni percil> limitate pn il teorema di Wcicrstrass) , perciò E è limitato. Inoltre B è conneno,
tutteillimiute

cn
per<:h~cias>:unodeiduegraficit unarcodicurvacontinuo.perdòèconnts.SO.eidue
Per capn se è connesso o no dobbiamo capire meglio che insieme rappresenu graf1cisitoccanoncgJiestremidelrintervallo
L'ipnbole r- 111 "'e• h.a asintOli Il= ±:i: e venici sull'anc ;r: . La disequazione
x1 -Y > e• indica le due regioni esterne ai due rami, come si vede ad esempio val utando
z.1 - Jl' -e 3 1ungoipun1i (O,O),(±e3,0). Pert.antol 'i11$iemenonèconncs.so.

Fig.3,10.l'insieme E équelloingrigio. lbordiingrigionon appartengono


all'insieme.
CD
Fig.3.12. l "lnsieme Eè tacu rvadisegnata (unionedi duegrafici)

l 11$iemcchiuso,non •perto.Esplic itandol'e<jUUìonencl~forma

I O Siosserviche questonondipendeda lfanoche la funrione~ siaillimiuu


(cosa che pure è vcr.i.) ma semptkemente dal fatto che il gnifiço di qualsiasi funzione
definita su lutto R è Wl sottoinsieme illimitato del piano~on ~ tomen!riO\tln&;lin cerchio

,~., - ··
246 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3 .3. Topologiaeproprielàdelletunzion lcootinue

J.47. L'equarionc z + :i:1 - ,; = O <16crive una superficie quadrica, precisamente Si veda rescrcitioprecedente.Ora E rappresentalastessarcgionediprima,
un paraboloide iperbolico. Ad ogni modo, si può vedere come grafko di una funzi~ di 2 maesclusalasuperficiestessadelcono.Perciòtun insiemeapeno,nonchiuso,illimitato,
variabi li, z .. yl - :i:•rontinua e ddiniia su 1uuo R1. Questo spezza lo spazio in 2 regioni,
sopn e souo il grafico; Et il 50pragrafico, valico escluso. Perciò t un insieme apcno, non
chiuso,illimi1110,connesso. J.50. Si vedano i due esercizi precedenti. Ora E rappresenta l'unio ne delle due
regioni che stanno dentro le due faldedel cooo,esonodisgiuntepercht lasuperficiesteMD
ddconotesclusa.Perciòtuninsiemeapeno,nonchiuso,illimitato,nonconncsso

Fig. 3.15. L'insiemeEèlaregionetridimensionale ingrigio


Fig. 3 .13. L'i nsieme Eèlaregionetridimensionaleingrigio(sopragrafico) (compostad;dueregionidistinte.ciascunaintemaaunafaldade lcono)

J.48. L'equa:zion.e : 1 = %' + ,;descrive un cono a due falde. Questo spezza lo


spazioi n3rcgioni,unacon1enenteilsemiasse:per z > O,unacontenenteil semiassc zper
• < O, la terza non contenente l'asse : ; E rappresenta quest'ultima, compresa la superfaie
stcssadelcono. Perciòtuninsiemenonapeno,chiuso,illimi1ato,connesso.

Flg. 3 .1 6 . L'insieme E è quello in grigio. I bordi in nero appartengono alrinsieme .


i bordi in grigio non appartengono

Fig . 3.14. L'insieme E fl la regione tridimensionale in grigio E non~ apeno, non~ ch iuso, t limita10, è connesso.
{compresatraleduesuperflciconiche)
1vaW
248 Cap. 3. Calcolodiffere!llialeper fulllionidiplùvariabili Par. 3.3. Topologiaeproprietadellefulllionicontinue 249

E= {{z,11): 11#3,~+,f >4}.

Fig. 3.17. L'insieme E è quello in grigio. I bordi in nero appartengono atrinsieme

E non tapeno, t çhiuso, non t limitato, non tconnesso.


Fig. 3.19. L'insieme E èquello ingrigio
lbordi ingrlg io nonapparten.gonoall'insieme

Et l\Ollapt"r10, l\Ollchiuso.illimiwo. ronnesso

Fig. 3.18.L'insif!me Eè quelloingrigio.


lbordiingriglononappartengonoalrinsieme

Et apcno, nontchiU$0,non t limitato, tconnes.so.

Fig. 3.20. l 'insieme E èquelloingriglo. lbordi in neroappartengonoalrinsieme.


i bordiingriglononappartengono

T~ tlvòW
250 Cap.3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabiti Par. 3.3. Topologia e proprietà delle funzioni continue 251

J.56. 111= {(:z, v) : 11 ;; z"l- 1o:z1 +111 : 1)


E~oonapeno,nonchiUS(l,limitato,nonconncsso.

Fig. 3.23. Regionegrigia: /positiva; regionebianca: /negativa

Fig. 3.21. L'in siemeE équello in grigio. lbordiin nero appartengonoall'insieme.


ibordiingri giononappartengono

(Lacondizione11 f'. 4 ~implicitanell'altra).Dunque :


Etoonapeno,chiuso,limi1a10,conncsso.

Fig. 3.24. Regionegrigia:/positiva ; regioneblanca:/negativa;


Fig.3.22. L'insieme E •quelloingrigio. lbordiin neroappartengonoalrinsieme reglonepunteggiata:/non' definita
252 Cap. 3. Calcolodlfferenzialeperfunzioni dipiùvariabili Par.3.3. Topologiaeproprietade!lefunziooicontinue 253

J.6Q.

-xi - {(z,)l)'ll=Qo R"+;i - brperb• 0,1,2,.}

Et11J1Cno.nonchiuso.limi1a10. nonconneuo

Fig. 3.25. Regione grigia:/ pos~iva; regione bianca:/ negativa


Fig. 3.26.L'insiemeEèquelloingrìgio.
Questoe5<'mpioèpanicolarmentcsignifiça1ivo allalucedcll'Osservuione2.3: qui ,più
lbordiin grigionon appartengonoalrinsieme
:~r.':~:::Jo i;i ~i::::a~~:~·i :~=~~;! ;a; ~nc~:i :~:~:~::~~
1

divem, e sempre dcl prim"ordine. Basi.a quindi valutare il segno di/ in ~11.11di ques1e
regioni, e poi cclorare la fi&Um · a scacchien".
E nontapeno,èchiuso.non èlimi11110,èconnesso.

L'insieme Eè quellolngrigio. lbordiln nero appartengoooalrinsieme


254 Cap. 3.Calcolodifferenzialeper funzionidipiùvariabili Par. 3.3. Topologiaeproprietàdellefunzionicootinue 255

E={(z,y): ~>2,yf'-3.1:+1}
Enonèaperto,nonèchiuso,t limita!o,nontçonnesso
Etmpeno, nontçhiuso,nontlimilalo,nontçonll('UO

Fig. 3.27.L'insiemeEèquelloingrigio.
lbordiingriglononappartengonoalfinsieme Fig.3.29. L'insieme Eè quello ingrigio.tbo«liin nero appartengonoalrinsieme,
l bordiingriglononappartengooo;il cerchietto indicaunpuntorimosso

E={{z,y):z2+~~2}
Enonèaperto;èchiuso;nontlimitam;tconncsso E = {(,.,y)E R1 : il+~ ;i!O,zl+~ ;i!~l; y> .,i_ 1}
Eèaperto,nonèchiuso.nonttimiiato,nonèconnesso.

Fig. 3.28. L'insieme E è quello in gri9iCJ. I bordi in nero appartengono alrinsieme, Fig.3.30.L'insieme E èquello in grigio.lbordiin grigiononappartengono
ibordiingriglononappartengono alrinsieme;il cerchietto indicaunpuntoM sso
256 Cap. 3.Calc:olodifterenzialeperfunzionidipiùvariabili Par.3.3. Topolog iaeproprietilde tlefunziooiCOfltinue

J.61. E • {(;r,v): -z2 < v < :i: 2 + e,(z,v) #-{O, lj} E~ {(z,v) :-z2+,J<4,z #- I}.
Et ape-rtQ, nontchiuso, oon~limitato,ècOMesso. E~ aperto, oon ~chiuso, t limitato. non t CQCUleuQ.

Fig. 3.31 . L'insi&meEèquelloingrigio. lbordiingrlglononappartengooo


alrinsieme;ilcefChiettoindicaunpuntorimosso

Fig.3.33. L'insieme E équelloingrigio


E nontapen<>,nootchiuso. t limita10,n<>ntconnesso lbordiingrlglononappartengonoall'insieme

~ Etape-rto,nontchiuso,tlimitato,nonèconnesso.

/_::i l \
F;g. 3.32. L°insieme E è quello in grigio. I bordi in nero appartengono all'insieme,
i bordi in grigio non appartengono

Fig. 3.34. L'insieme E équelloingrigio


lbordiingrigiQnonappartengonoalrinsieme
253 Cap. 3.Cakxllodiflerenzialeperfunzioni dipiùvariabili Par. 3.3. Topologiaeproprietildellefunzionicontinue

E= {(,,;,y) e R2 : :r:y2: 0,3:r:+2y- 4 j.O}


E m {(:r:,y) eR' :O <r2+11 <I o! < :r:2 +11 <e }.
E non t apeno, non t chiuso, non è limitato, non~ connesso
E è apeno, non Et chiU50, nGn è !imitato, non è connesso.

Fìg. 3.37. L'insieme E èquelloingrigio. lbordiin nero appartengonoalrinsieme.


ibordiingriglononappartengono

Fig.3.35. l 'insiemeEèquelloingrigio. J.74. E-{{:i:,y)eR1 :2<il+Y:>e'+2}


lbordiingrigiononappartengonoalrinsieme
Enont aptrto, non è ch iuso,è limitato,è eonneSS(l
E= {(:r:,11) E R' :xy> - !,:r:'+y' <5}

Etape-no,nontçhiuso,~ limita\o, è conn esso.

Fig.3.38. L'insieme E èquello ingrigio. lbordi in neroapparteng onoaltinsieme,


ibordiin g rigio nonappartengono

Fig. 3.36. l'insieme E èque lloingrigiO


1bordlln griglononappartengonoarrinsieme
260 Cap.3. Calcolodifferenziateperfunzionidipiùvariabili Par.3.3. Topologiaeproprietjdellelunzionicontinue 261

3.'1. B = {(:z,11): :z > 0,11 :'.:: log:z,:z-2 +4r/ >I}.


E non t apeno, è chiuso, è limitato, t connesso. Bnonta~ ne>,ne>n t chiuso,non è limita10,nonèconncsso

_LK
~
Fig. 3.39.L'insieme E6 quelloingrigio. I bordiitl nero appartengonoalrinsieme
Fig.3.41.L'in sieme E èquelloingrigio. lbordiin nero appanengonoalrinsieme,
i bordiingrigie> nonappartengono
E = {(:r,11) E R1 : :ry> O,:r1 +r1 < l}
Eè a~no,nont chiuso,èlimitam, nonèconncS30.
3.78.

Enonèa~no,oon èchiuso,tlimitato,nonèconnelSO.

Fìg. 3.40. L'insiemeEèquelloingrigio


lbordi ingrigio nonappartengonoalrinsieme

Fig. 3.42. L'insieme E 6quelloingrigio.lbordi ln nero appanengonoalrinsieme,


lbordiingrlgio nonappartengono
262 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperlunzion i dipiùva riabi~ Par. 3.3. Topologiaeproprietéde llefunzionicontinue

J.81.
a. E={(z,y):l<% 3 +.,3<1+ e}.
E non~ apcrro. noo ~ch iuso, t limiuuo, non t conncsw.

Fig. 3.45. l 'in sieme E èquelloingrigio.


lbordiin griglononappartengonoalrinsieme
Fig.3.43. L'insieme E èquelloin9rigio. lbordiin nero apparten90110afflnsieme,
ibordiingrigiononappartengono b. Etapeno,nonèchiuw,tlimitalo,tconnesso
F=={(z,y):l<~+Y < 2}

~
E nontapeno,tchiuso,non è limita10,llOfl t connesso.

w
Fig. 3.46. L"insiemeEè quelloingrigio.
lbordi in griglonon appartengono alrinsieme

Fig.3.44. L'insieme E èquello lngrigio. lbordiin neroappartengonoall'insieme


Par. 3.4. 0erivateparziatiedifferenziabitità

3.4. Derivate parziali e differenziabilità


Quindi valutiamo:
Riferimen!o:Jibroditesto [BPS2],cap.3,§4.
~(Jt, e) = -1; *(Jt,e) = -;: / (ir, e) =O.
3.4. A. Calcolo di der;vate parziali, plano tangente
Riferimento: libro di testo IBPS2],cap.3,§4.J, 4.2 Perciò il piano tangente è:

Esempi svolti
z = /(ir, e) + ~(,..,e)(z-'1") + ~(1r,e)(y- e)
Ese mpio3.8.Calcolarelederivateparzialidellaseguen!efunzione
ci<X: z = -(z -'1")- ;cy-e)
/ (z,y) = . /:,; per {z, y) # (0,0).
ossia

. ...
Fuori da ll'origine la fum:ione è derivabile in quanto composla di funzioni
elementariderivabili,epossiamoealcolareladerivalaparzialeconleusuali regole
dicalcolostudiatenel calcolodifferenzialeinunavariabile: Ese mpio J .10. Calcolare, seesis1ono, le derivale parziali indicate, nel solo punto
richiesto
(
&; z2+y2
) = .;; .~ (~cos(zyJ) in (O, I).
derivando quesracomefunzionedellasolaz,pensandoycostante
Si chiede di calcolare le derivate parziali di una cena funzione in un punto
e•(z2 + 11 2) - 2z(ze') er(u2 - z2) s~ifico.Non essendo ricltiestelederivateparzialiin (z,y) generico,possiamo
(z2+ 112)2 (z1 + 112)2 · applicareladelinizionediderivataparzialecomederivatarispeuoadunavariabile
diun'opponunarestrizioBedellafunzione:
Analogamente, pensando ora la i come costante e la y come variabile, calcoliamo

~(z 2z:112 ) ze'(z (:2:i ~?(ze')


2
=
1 ze•~:::~:f2y)_
Ese mploJ.9.Scriverel'equazionedelpiano tangentealgralicodcllafunzione
/ (z,y) - sin(zlosl/) nelpunto(zo,Yo) = ('11",e). Si osservi il primo passaggio: abbiamo anzi tutto sostituilo y= I
nell'espressionedi/(z, y), ottenendo11nafunzionedella.solaz;sitrauaquindidi
Calcoliamoanzituuo:
derivareq11estafunzioneinz =O. Poichélafunzi0Be ~coszècenamente
derivabi lein.t: • O(perchécompostadifunzioniderivabili),edèsimmetrieapari,
/;(sin(zlogy))= cos(zlogy)·logy
hanecess.ariamentederivatanullainz =O.

fv{sin(z logy))- cos(z logy) · ~-


266 Cap. 3. Calcolodifferenziateperfunziooidipiùvariabili Par. 3.4. Derivateparzialiedifterenziabilité 267

Senc>navessimofauoquest'ultimaosservazione,avrem mopot utocalcolarela Tuttavia, quando ciò clte inte ressa è calcolare la derivata parziale in 1111 punto
derivatainzgenericoepoisostituireilvalore:r =O: .SfNcifico,ivantaggicisono:
• La fu nzione / (z,11o) potrebt>erisuhare derivabileperuncertoYIJ liSsato,
~( vY+lcosx) = (~c~- ~sinx) =0. mentre non lo è per y 11enerico, quindi il calcolo fatto in questo modo risulta
d:r. "'"'° y:r.i+ I t~-o praticabile in più cui.
• La funzion e / (Z,YIJ) potrebbe risultare molto semplice (ad esemp io:
Analogamente· costante!)equindibanale daderivare, mentre/ (-;c,,y)potrebbenoneS!lcrlo.
Nel seguito ci riferiremo al metodo usato nell'Esempio 3.10 come "calcolo
della derivata parlialeusando ladefinizione",c al metodousatonell'Esempiol.8
come"calcolodelladerivataparzialeusandoleregoledicalcolodi!Tcrenzialc".11
Sì osscrviclte./Y2 =l11l. noidobbiamoderivareques1afunzioneiny=l,e
vicinoa questopuntoèjyl = Il· Esercizi
Osx rvu;ionc J.4. Calco lo di derivale pan:ia li media nte la definizione. Si Calcolare le deril'ote parziali delle .seguenti fanzio11i, nei pumi indicati.
semplificando le esprt"ioni traw11e.
confrontino i due modi di calcolare lederiva teparziali usati negli Esempi 3.8c
Ulteriori esercizi .sul calcolo di derivate parziali e pi(lJJo 1angen1e si trovano
3.! 0pre<:edenti .
llprifll()modo sipuò usareperfunzioni di cui sappiamoa priorichetcderlvate 1tel §J.6.
parzialiesistonointuttounaperto;sicalcolanoalloralederivateparzialiusandole 3.82. 3:r.li/-5:r.7/+2:r.3 -2:r.y per ogni (:r., y)
regoledicakolodifTerenzialeimpara!e in analisi 1, vedendo lafun zionedidue(o
più)variabilicomefunzionediunasolavariabile(quellarispenoacuisideriva).
menire l'altra (le altre) resta fissata. Questo è un metodo di uso molto comune, e J.83.* xlx:ytper (:r.,11)#(0,0);
sicuramcnlequellopiùfamiliareallo studente.
Il secondo modo sfrutta fino in fondo la definizione di derivata parziale
Downdo,adesempio,calcolare J .84.* Jog(:r.y) per ;i;y>O;

arctan(~) per y #0;


anziché{primomodo)calcolareprima

~(;i;,y),
2
J.86.* i (;i;- 1) +(y + 2)l per (:r:,11)#( 1,-2)

inunpun1ogenerico,epoi sostituire (;i;,y) "'(:ro,!l()),si sosti1uiscesubi toy=YO J.87. :r.' per x >O.
(ilvaloredellavariabilerispenoacuinon sidcrivaèlissato), quindisicalcola

-!;ucx.11o)J,

=
e infine si sostituisce :r. ;r0 • Lo studente di solito preferisce il primo metodo
{certamenle più meccanico) e non vede che vantaggi ci siallOadusare il secondo 1 1E•çhiaroehesiuanadidue denQITli~iunpo'conv~iorualiecriticabili {anche
~~a':c~:Cna le regole di calcolo, aix:he la scçonda rj.we<UI la defini~~j; ma t tanto
268 Cap. 3.Calcolodiffereru:ialeperfunzionidipiùva r~bili Par. 3.4. Derivate parziali e differenziabilrtà

J.88. J.99.* a( 1•1>'


8; y2+ 1xl
) m
. (-1, 1);

J.89. fiy 2 per x#'O. .;;, fv(sin(xy)s inx ) in (~, 1).


3.9(1.* x 2:r!;/:'z2 per (r,y,z)#(0,0,0).
aaa(")·m (l , 1,0).
a;·ay·az x1 +:1
Scrivere /'equa: iQfle del piano tangeme al grofico dellafun:ione z = /(r, y)
nelpumo (:ro,1tJ) <U$egna10:
3.4.B. Derivabilità, differenziabilità, derivate direzionali
Riferimento: libroditesto [BPS2],eap.3,§4.3,4.4.9.2.
log(x1 + y4 ) in ( l ,- 1); li concetto di funzionedifferenziabile,perfonzionidipiùvariabili ,èmoltopiU
delieatodelconcettodifunzionederivabileperfunzionidiunavariabile.Per
x 1 ~y4in (2, I); questo motivo, in quesmargomentopiù che mai,èassolutamentenecessarioaver
siud iato, com preso e assimi lato la teor ia in modo solido, prima di affrontare
qualsiasi esercizio. Perciò, ol!R! a rimandare ai riferimtnti opportuni sul libro di
J.94.* x 2r • in (:r 0 ,113)(puntogenerieo) testo,iniziamoquestoparag.rafocondelle domandediverifi cateorica.

3.95.* Sh(x y)-Stu:Shy in ( i,O). Domande di comprensione teorica su


derivabilità, differenziabilità, derivate direzionali
Calcolare. se esis101w, le derimte parziali indicate, nei wli punti riclliesli (in
altre parole: 11on calcolare le derimle parziali nel pwuo generico (:i:,y), per poi J.102. Di ciascuna de!le seguen1i affermazioni, dire se è vera o falsa
sastiluire /e coordinale del pw110 richiesw; ulili:wre invece la defi,,i:ione di (gi ustificando l'affermazione fotta). Si raccomanda di rispondere a ciascuna
deriva1a1K1niale.comenell'Esempio].JO): domandaprinmdilcggereledomande succcssive.
Sia/: IRft_,IR,IoERft.
J .96.* ;;.~(z 2 z:_y'J) in (O,I);
a. Si dice chef è d ifferenziabile in*° se le sue derivate pan:iali sono
contmue m ;[o.
J.97.* fx,~(fi!I') in(l,O);
b. Se f è continua in *°e ha tutte le derivate pan:iall in *°•
allcm / è
differenriabilein ;[o.
ltermini"derivabile"e "diffcrenziabile" hannolo stcs.sosignificato.
Se/èdifferenziabilein;[oallora/ècontinua in;[o.
J.98.* 8 (~
8y •'' ) .m (l,2); Se/èdifferenziabilein ;[o allora/èderivab ile in IQ.
Se/èderivabilei n ~a llora /ècontinuain ;[o.
g. La "formula del gradiente" sctveper caleolare il gradiente di una funzione.
270 Cap. 3. Calcoloditferenzialeperlunzionidipiùvariabili Par. 3.4. D&rivateparzialiedifferenziabilita

h Se una funzione possiede in un punto tutte le derivate parziali, allora (per


la "fOITllu ladelgradiente")possiedeinquelpuntotutte ledcrivatedirezionali. ~(zo, !.IJ) = !~ / (zo + hcos1', !.IJ +hhsin1'} - / (z 0, 11o)
i. Se una funzione è derivabile in un punto, allora il gradiente indica in quel
puntoladirezionedimass imo~crescimento
con 11= (cosll,sinll)
I. Se una funzione è differenziabi le in un punto, allora (per la "fOITllula del
gradiente")possiedeinquelpuntotuneledcrivatedirezionali.
m. Se una funzione è differem:iabile in un punto, allora il grad iente indie.a in
quelpuntoladirezionedimassimoaccrescimento
Dv/ (zo,11o) = !~j (zo + heosll,11o: hsinll) - j (zo,!.IJ)
J .JOJ. Quali delle seguenti scriuure possono indicare correttamente una
deril'a1apar:i(l/e? Per ciascuna scrittura, dire seè cOl'TC!ta oscorrctta (possono
es!iC'rccnc più di una corrette), nel se<:ondo caso spiegando con preeisione perehé eon11 =(cosl1 ,sin1')
Siraccomandadirispondereaciascunadomandapri111adileggcrelcsuccessive

J. 105. Di ei11$Cuna delle seguenti affermazioni, dire se è vera o falsa


(giustificando l'affennazione faua). Si raccomanda di rispondere a ciascuna
*(Zo, lllll = l~ / (zo, !.1J + hi- / (zo, 1'\I) domandapt"iinodi leggere le domande successive.
Sia / : R 2 ..... R differenziabile in (z0, 1111) E R2 e sia "'f una curva regolare
passanteper (zo,1111), cheèuna linea di livello di /. Allora:
a 'V/(zo,1.1J)è t.angentea 1 in (z11,1.1J).
b. L.aderivatadirezionaledi/nelladirezionetangentea "f è nulla.
c. L.aderivat.adirezionaledi/nelladirezioneperpendicolarea "f ènu lla.
d. 'V/(zo,!.IJ)èperpendicolarea "f in (zo,!.IJ).
~ (zo,1111) = -1;;IJ(z,11o)J1~-.
3.106. Di ciascuna delle seguenti affermazioni, dire se è vera o falsa
(giustificando l'affermazione ratla). Si raccomanda di rispondere a CÌ11$Cuna
domanda prima di leggere le domande successive
Sotto opponune ipolesi di componibilità e differenziabi lità delle funiioni
J. 104. Quali delle seguenti scritture indicano correttamente la defini:ione di coinvolte, valgono le seguenti identità, per/: R" __, R,r: R ..... R":
derivata dire.rionale? Per ciascuna scrittura, dire se~ corretta o scorretta (possono
essertene più di una corrette), nel !iC'COndo caso spiegando con precisione pcrehé. Vlf(r(t))I = Vflrlt)) · riti
SiraccomandadirispondereaciascunadomandaprimadileggerelesuccessÌ\'C. ilf(r(t))J= /' (r(t)) · 'Vr(f)
Wir(t))j = Vf(r(t)) ·ti•)
V[/(c(t))]=/'(c(t)) ·V'c(I)
272 Cap.3.Calcolodifferel'\ZÌaleperfunz.ionidipiùvariabili Par. 3.4.0erivatepa~ialiedifferel'\ZÌabilita

Domande di comprensione teorica sulle funzioni omogenee Cogliamol'occasioneperricordarequ iancheilseguenterisultatoperfi1111io11i


radio/i,cheuseremotalvoltaaccaotoairisultativalidiperfuniioniomogenee:
Poic lH! negli svolgimemi degli esercizi su lla differenziabilità utiliueremo
sistematicamente i criteri visti per funzioni omogenee, invitiamo il lettore. dopo Teorema J.5. (Crittrio tl•" continuità e tlifleunVubilirà per fu nzioni rutlioli). Sio
aver studiato attentamente questa parte (v. [BPS2], cap.3, §9.2) ad affrontare le / : R• \ {Q} _, R 11nafan:ioneradiale. cioè / fa) =g{l~.l) con 9: {O,+oo)-- R
prossime domande di verifica. es1"0/con1inuofa<>ridoll'origine,Allor<1:
A /ècontinuainQuesoloseesisttfi11i10~, g(p);
Di ciascuna delle seguenti affermazionidireseèveraofalsa(possonoesserci
più risposte vere). Si raccomanda di rispondere a ciascuna domanda prima di h. f èdifferemiabilei110.1eeso/oseesis1er/(O) =0.
leggere la successiva.
Ladimostrazioneèunfaci!eesercizio
3.107. Una funzione f: R• \{O}__, IR si dice posirframente omogmea di
grodoaE R se: Esempi svolti
a. /èomogeneadiesponente a:positivo.
/I. / (>.";i;.)= )./('!1.)V>. > 0'1;&.ER• ,;i;.#Q. E..st mpioJ.11. Datalafuniione
c. / ( >.'fl.)= >. ~ / ('!1.)V>.>O V,tER-,.;i;:# Q.
J~
l0
d. / (a::&.)= a:/(;)'<1'!1. ER•,._,,i;Q. / {x , y)= per (x , y) f' {O, O)
per (r , y) = (0, 0),
.U08. SiaI: = {xe R•: ix l = l }.Allora:
a. Se I : R• \ {!l} ..... R è positivamente omogenea di grado a, i suoi valori a. Stabilireinquali puntidelpianoèderivabile, calcolandoesplicit.amentele
in !:detenninanoisuoivaloriintuuo !Rn\ {Q}. derivateintalcaso(semplificareleespressionilrovatc!);
b. Se / : R" \ {Q} --+ R è positivame nte omogenea di grado o ed è continu a b. S1abi lirei nqualipum idclpia noèdiffcreniiabile;
inE,alloraècontinuaintutto Rn c. Determinare il più grande insieme apcnoA del piaoo in cui J è C 1.
c. Se J : R" \ {Q} -+ R è positivame nte omogenea di grado o ed è continua
in E,alloraècontinuaintuno R•\ fQ). a. Osserviamo che. fuori dall'origine, la funiione è cenamente derivabile se
d. Se f : R" \ {Q} ..... R è positivamente omogenea di grado o > O ed è x f' O (notare che la funzione di una variabile r1~ oon è derivabile per z = O). Di
continuainE,allora èeon linuaintutto R•. più. po5Siamo osservare fin da subito che/ è C 1 ncll'apertoll {x f' O} e quindi è
certamente differenziabile in quell'aperto (condiiione sufficiente di
J.109. Se f: lit"\ {Q} _, R è ]XlSitivamente omogenea di grado 1/ 3, allora differenziabilità,v.[BPS2], cap.3,§4.3. Teorema3.8)
(scegliere unasolarispostatralcsegue nti): Calcoliamo,perx #O,
a. /ècontinuain Q
b. /èd iscontinuain Q. ~ (r, y) = ~ y3(z2(:l~y~)~z(z31V) S:~:(: 27:2~) 2
c. /può esserecontinuaodiscontinuainQ.

3.110. Se/ : R"\ {Q} -.R è continua fuori dall'origine e positivamente


omoge neadigradol / 3, allora (scegliercunasolaris)Xlstatraleseguenti):
a. /èdiffereniiabitcinQ
/I. f non èdifferenziabile in Q. ii Notiamo che per affonnare che J è C 1 nell'•peno { z #O} non è n«cssario
c. /puòcssereo non esscredifferenziabilein Q. u kolare preventivamente le ckrivate puziali: è sufficiente osserwve la forma analitica

perz • O. r·
dellafan:iane / (z .11) e notare che è composta di fu~i elementari regolari, tranne che
1/1/,
274 Cap. J. Calcoklditrerenzialeperfunzionidipiùvari.abili Par. 3.4. 0erivateparzialiediflerenziabilità 275

c. Detenninare il più grande insieme aperto A del piano in cui f è C 1•


~(:i:,y) _ 3;ell5y2(z:~ :)y~);y(;e3/5y3) z3/5(~ :
2 3;;;.; a. Per (x,y) #:{O,O) la funzione è derivabile (anzi, ndl'apeno
{{x,y) # (O,O)} I è C 1 e quindi differenziabile). Calcoliamo:
Neipunti{O,YQ ) con11o#:O/nonèderivabile (perchéx3/$ nonèdcrivabile
inx =O). 8/ Jx2(x2 + t}) - 2x{r' + 2y4) x~ + 3z2y2 - 4xy4
ln (O,O) invcce/èderivabileeondcrivatenullc,pcrchéè identicamente nulla a;(x, y) (x' + y'J )' (z2 + y2)2
sugli assi; esplicitame nte:

~(O,O) = J;u(x,0)) 1z-o = -Jx (o) =o

(canalogamcnteper~(O,O)). Calcoliamoinbascaltadefinizioncledcrivate in (O,O).

b-c. Abbiamo già osservato chef E C 1(A) con A= (x '#:O}, ed è perciò /(x,O ) o:c x; ~(O,O)- I;
ivi differenziabile.
Neipunti (O,YCJ) con YO '1:0/ nonèdifferenziabileperchènon è derivabilc.
Rimane da studiare l'origine. E" importante che lo studente capisca perché / (O,y)=2y 2; * (0, 0 )= 0.
questopuntovasiudiatoapane. Daunaparte,l'originenonappartieneall'apenoin
cui /è Cl, quindi non c'è un motivoovvioperafTermareche/ è differenziabile; b.-c. / E C 1(A) con A= {(z,y) # (0,0)} (questo si stabilisce
d'altrocanto, lafunzionenell'origineèderivabile(conderivateparzialinulle), semplicemente osservando la fonna analitica della funzione). e perciò è iv i
quindi non c'è un morivo ovvioperaffermarechenonèdifferenziabile. In queste differenziabile.
situazioni, solilllmente occorre rimboccarsi le maniche ed applicare la defini=ione Smdiarno ladifferenziabilitànell'ori gine.Occorreverilicarese
di differenziabilità, che coinvolge il calcolo di un limite in due variabili ed è
quindi un po' delicata.
In queJ;/O eserci=io, però, siamo fac ilitati dal fatto chef è una funzione
/{x, y)-/(0,0)-x~ (O,O)- y*(O,O)=o(~)
continua fuoridall'originceornogencadigrado t +i > I. Infatti
per (s-,y)-> (O, O), ossia se:
J(>.x,>.y) - >, HH ;3:~2· f (x,y)-z=o(~) pcr (x,y)-(0,0).
Perciò, perle proprietà delle funzioni pos itivamcnteomogenee( v. [BPS21, cap.3, Esplicitan1ente, ciò significa dimostrare che per (x,y) - (0,0) il seguente
§9.2, TeoremaJ.32),/ è d ifferen?iabilcnell'origine quoziente tende a zero:

EsempioJ.12. Datala funzione

/(x,y)- J ~ per (z,y)'f: (O,O)


lo per (.:i:,y) = (O, O).
a. Stabilire inqualì puntidelpianoèderivabile,calcolandoesplicitamente!e = (.:i:2 ~y:1)3/2 - (z2::1)Jf2 =:gi(.:i:,y)+ 91 (x,y).
derivate in tal caso;
b. Stabilirein qualipuntidel pianoèdifTcrenziabile; Ora g1 è posi ti vamente omogenea di grado I, in ua,.fUOt:i ~aJl''?r,&ine;, pen:iò
276 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfunzionldipiùvariabiti Par. 3.4. Oerivateparzialiedifferenziabilita

tende a zero per (:i:, y)--+ (0,0), mentre 91 è positivamente omogenea di grado O
(senzacuerecostante),pcrciò nonammette limite.
Quindiilquoziente (•) nontende azcro,c/non t difTerenziabilenell'origine. I '+ I l"'"'I
log(zl yl) = 21ogp ::; 21Jogpl
p ..... O per P-- O,

Estmp ioJ.13. Siconsidcri lafunzione quindi/ècontinuain (O,O).


Cakoliamolederivateparzialincll'origine,inbasealladefinizione
/(x,y)~ { ~ P'' (•,y)f(O,O) - { ~ per .i::oFO
O per(.i::,y) = (O, O). / (.i::,O)- O per .i:: =0,

a. Calcolare le derivate direzionali di/ nell'origine per un gener ico versore


(cost'l,sint'I).
b. Veri ficare se vale o no la fonnula del grndien te. Di conseguenza, si può
perciò ~(:i:,O) = !~.i::lV:(:i:l) = !~ log~.i::l) =O.
diresclafunzioneèdi tTerenziabilenell'origineono?
Sinoticheinquestocasoladefi nizioneanaliticadi/(.i::, O) costringeacalcolare la
derivatacome limitedel rapporto incrementale
g(t ) = / (tcost'I, tsint'I) - tl(:::;~n:::~nt'I) .
Inoltre /(0 ,11) =O; ~ (O,y) =O.
Percost'l oFOc t -0,
lnparticolare, /èderivabite.
g( t ) .... t~=~ = -ds;,; Dr/ (0,0)"" 9 (0)"" cck· /alloraèditTerenziabilein (O,O)se risulta/ (.i::, y)=o(~ .

/ (x,y) 1-l"'o' l<-'--o ' -o


=
Percost'I Oabbiamog(t) =Oc Dr/ (O,O) =O.
b. Laformuladelgradiente nonvale,inquanto
I\19'+;t - 2plogp - 2llogpl pc p '

l!·'Y/(0,0) = (cost'l,sint'l) · (l,O) = costi quindi (criterio della maggiorante radiale infinitesima), ~-O per
(z,71) ..... (O, O),e/èdifferenziabilei11 {0, 0).
Dr/ (0,0) = ~-
Perciò!afunzioneccrtamentenonèdifferenziabilenell'origine(inquamosefossc Esercizi
differenziabile, certamente varrebbe la "formula dcl gradiente", v. [BPS2], cap.3, § 3.11 1.* Datalafunzione
4.4,TcoremaJ.9).

[M, mpio 3. 14. Stabi lire se la seguente funzione è con tinua, derivabile,
/(x,>)~ { o~ p<<(x,y)f (O,O)
pcr (x,y) '°' (O,O).
di!Tercnziabile in (O, O):
a. Calcolare le derivate par~iali di/ per (.i::, 11) # (0,0) (semplificando le
/ (.i::,y)= { ~ pcr (.i-,11)#(0, 0) cspressiooionenute).
O per (:r, y)=(O, O). ò. Calcolare le derivate parziali di fin (O,O) e stabilire se/ èdi!Terenzi~bile
Per come è definita /, verificare la continuità significa provare che nell'origine.
/ (.i::, y)-. (0,0) per (z,71) -.(O,O). Cerchiamo di dimostrare questo, cercando c. Determinare il pii'! grande insieme aperto A del piano in cui /è C 1•
una maggiorame di / radiale infinitesima (come abbiamo visto ne l §3.2).
278 Cap.3.Calcolodifferenzialeperlunzionidipiùvariabili Par. 3.4.Dertvateparzia!iedifferenzlabilita

J. 112. * Datalafunzione J. 116.* Siwnsiderilafunzione


J !1ot!z+1l-~r+2JK"b-lrl 1
/ (:z:,11)"" ilo""'S'o'"'
.... per(:z:,y)# (0,0)
per(:z:,y) = (O,O).
/ (:z:,11)= lo +ri
per (:z:,y)# (O,O)
per (:z:,y)=(O,O) .

a. Calcolare le derivate parziali di fi n (O, O) e stabilire se /è differenziabile a. Stabilire se esistono le derivate parziali di f nell'origine, e calcolarle
nell'origi ne. esp licilllmente.
b. Calcolare la derivata direzionale b. Scrivere requazionedel piano tangente al grafico di f nell'origine(nonsi
richiede diverificarese /6difTerenziabileono).
giuslificandoilprocedimentoseguito
J. 11 7.* Datalafunzione
J. 113.* Data lafunzione

1~ per (:z:,y) # (O,O)


/(<, ,)~ j ~ l"' (z,y);'(O,O)
/(:z: ,y)= l ~ \ O per (x, y)= (0,0).
per (:z:, y) = (O,O).
a Calcolare la derivata direzionale di f nell'origine rispelto al generico
Stabilire se /ècontinuaomenonelt'origine versore {cos~,sin~ ).
Stabilire se /èderivabileomenonelt'origine. b. Stabiliresenell'originevalelafonnuladelgradiente.
Stabilirese/èdiffcrenziabileomenonell'origine. c. Stabilire se /èdiffere11ziabileomenonell'orlgine
3. 114.* Siconsiderilafunzione 3.11 8.* Datalafunzione
_,,,.
f {:z:,y)=
\ ~
O
pe r y#O
pery =O.

a. Stabilireseesistonole derivatcpar.tialidi /ncipun1idcll'assc:z:(ossianel


/(:z:,y)= f ~
lO
per (:z:, y)#(O, O)
per (:z:,11) = (O,O) .

a. Stabilire inqualipuntidelpiano6derivabile,calcolandoesplici1amentele
genericopunto (:z:o,O} con:z: 0 ER),calcolandoleincasoafTermati\"O. derivateintal caso(ese mplificarele espressionitrovate);
b. Calcolare U nei punti che non stanno sull'asse :z: b. Stabilireinqualipuntidelpia noèdifTe renziabile;
(ossianelg"'""'ricopunto (:z:, y) cony#O).
J. 119.* Data lafu~ione
3. 115.* Sieonsidcrilafunz.ione
/(:r,,ll)= f ~ per (:z:,y)#(O,O}
J «-~l~-.i' lo
f (:r,, y )= lo z+
per (:z:, 11)#(0,0)
per (:i:,y) = (O,O).
per (:z:,11) = (0,0}.

a Stabilire se è derivabile omeno11cll'origine,calcolando esplicitamente le


a S1abilire se esistono le derivate parziali di f nell'origine, e calcolarle derivate in tal punto (nan si chiede di calcolare le derivate in ogni punto dcl
esplicitamente piano);
b. Scriverel'equazionedelpianotangentealgratìcodi/nell'originc(non si b. Stabilirescnell'origineèdifferenziabileomeno.
richiedediveritìcarese/èdifferenziabileono).
280 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfuruionidipiùvariabili Par. 3.-4.DerivateparziaJiedifferenziabilité 281

J. l?O.* Sia Stabilire st la St~nlt jun:iont i di.ffem1ziabilt ntlf'origint (dopo tn'trla


~ntual-nle rlckfini1a ntll'origiM ~' rrntkr/a continua). "Stabifirr~ significo:
! """""="
/ (:i:,r)· l ~
~ (:i:,J) # (O,O) di1ff0Strtrt che lo tochenon fot, appl~crl1trlo 1torr1r1istudiati.
per (:i:,r)-(0,0).
a. Caloolare in /xue alla defin~ione le deri\·atc direzionali D./(0,0)
J. 124. /(:i:,r)-sin~
oell'origille,OOOl!• (cos6,sim7).cd inpar1icolarelederi\'llepaniali.
b. OsStrVare se in questo caso la formula del gradiente l: verificata oppure
oos(~ -1
no.Cosasipuòoon<:ludereriguardoalladiffcnnziabilitàdi/nclrorigioe? J. m . /(z,y)= Jz2+,;
J. 121.* Datalafunzione
:i:1''lrl1/4
/(:i:,y)= f ~ per (:i:,r)#(O,O) J. 126. / {:i:,rl • :1:2+,;
lo per (:i:,r)-(O,O).
o. S1abi lirese11e//'origine /l:contìnuae sel:difTcrenziabile, giusiilicando le
proprieconclusioniinbaseacriicri studiati.
J.127, /(:r.,r)=(:i: '~~)3f2 · e(~)
b. Calcolare §f in tuui i punti del piano e slabi1ire se §f è con tinua
nell'origine.
(Suggerimento: nm1c.::rc:aredidedurrcilpuntoadalcaloolodcllederivate J. 128.• / (:i:,r)• (e..... - t)';(;2:i::vr
parzialii n ( :i: ,y) gcnerico.ci~dalpuntob.mastud iarelafunzionend/'arigine,in
base ai criteri studiat i).
J. 129.• /(-;t;,y)•(r"-e._):i:27ir
J.122. * Calcolare le derivate parziali della seguente funzione in lutti i
puntiincuiesistono.Scriverepoirequazionedelpianotangcntein ( l , 2).

/(z,y) • {:i:log(:i:2 +1i1) per{-;t;,r) # (O,O)


J. IJO.* / (:i:,v)s~ ('"'-''")
7+T
o per {-;t;,r) =(O,O).

~
2
J.123. * Calcolare in base alla definizione la derivata dire-rionale della J. IJI .*
seguente funzione oelTCM"igine, rispeno a un generico versore (cosd,s ind).
/(:i:, r) = ':12:
Cak:ol.areinpanicolarelt'derivatepanialinctrorigine, estabilireseinqllt'stocaso
Stabilirtinqfl(l/tsOltoin.sietnedflpianolaseguentefim:imreiderfrubile,ein
~le I• fonnula del gradiente.
quale t differtnn:iabile. •Stabilirt• significa; dimostran ehe lo to che non lo t,
/(,,y)~ j ;f,:, p« (>,r),.(0,0)
applicando criJeri o ltortMi studiati. o ueguendo calcoli opportuni.

lo per (:i:,r)=(O,O). J.m.*

J .JJl.* / (z,r) •(:i: - 1 )'1 ~ ·,va


282 Cap.3. Calcolodifferenzialeperfunzionidlplil variabili Par. 3.4. 0erivatepan:ialiedifferenziabima

d. Scriverel'equazionedelpiano tangentealgraficodi/ in (0, 1).


3. 134.* f (x,v) = xe;;r+.f
3. 140. Sia
3.135. Sia /(:t,y) = x'.
Calcolare le derivateparLial idi /intuu i ipuntidelsemipiano :z: >0.
Provare che/èdifferenziabileintunoil semipiano:z: >0.
c. Scriveret'equazionedelpianotangentealgraficodi/in {e, 2).
Calcolare le derivate parziali di / (z,y) in tutti i punti del piano. (Suggerimemo:
trattare separatamente il caso (:z:,y)=(O,O) ). Scrivere l'equazione del piano d. Cakolare !a derivata direzionale Drf(2,2) pe r J.!= (!,4).
tangentene l punto(2,1). giustificandoilproeedimentoseguito.

3.136. Sia 3.141.* Sia


/ (:t, y)"' :t</Y
/(x,y)= {o~ se:z: ;i'O
se:i:-0
Calcolare le derivate parziali di / (z,y). {Suggerimento: trattare separatamente i
pumiy =O).Calcolare laderivatadirezionalenelpunto(l,-l)se<:ondoilveuore
Calcolarele derivateparzialidi/intuttiipuntiineuiesistono
•=(--j;.;J;) Qual èilpiùgrandeape:rtoAdi R 2 incui/èC 1?
Scriverel'equazionedelpianotangentealgraficodi/in (3,2).
3. 137.* Sia Cakolare,medianteladefinizione,laderivatadirezionaleDrf (O,O) pe:ril
generico venore 11 = (cost?,sim,). Provare poi a calcolare D~/ (0,0) usando la
/ (z,y)=:i:~ "formula del gradie nte". Cosa si osserva? f è differenziabile in {O,O)?
Calcolare le derivate parziali di / (:t, y). (Suggerimento: tranare separatamente il
3.142.* Sia
punto (:i:,y) =(0,0)).Scrivere ildifferenziale di/nelpunto (- 1,1 ).

3.138.* Sia
Calcolarelederiv~teparzialidi /in tinti i punti in cui esistono
/ (:z:, y) =ylog(:i: 2 +y2) Qual è il più grande ape:no A di R 2 in cui/ è C 1?
Calcolare le derivate parziali di / (:i:,y). (Suggerimento: trattare separatamente il c. Scriverel'equazionedelpianotangentea!graficodi/in(./2, 1).
punto (:i:,11)-(0,0)). Scrivere il 1·ersore che indica la direzione di massima
d. Calcolare la derivata direzionale D~f( ,/2, I) per il generico venore
crescita di/ nel punto ( 1i• /f). 11 =(cosi1,sin1' ),giustificando ilprocedimentoseguito.
J .139. Sia
3.143. Sia
/ (:i:,11)= ?'u 2(:i:+ 1)+u.
/ (:i:, y) = yeVi.
Calcolarelederivateparzialidi/intuttiipunti incuiesiitono.
Qual èilpiùgrandeapertoAdi !R2 incui/ èCl? Calcolare lederivate parzialidi/intuttiipuntiincuiesistono.
c. Di rese/èdifferenziabilein (O, l ), giust ificandolarisposta. Qual è il più grande ape:no A di R1 in cuiT è C 1?_,\ t
284 Cap. 3. CalcolodifferenzialeperfunziOflidipiilval'iabili Par. 3.4. Derivatepar:zialiedifferenziabilita

Dire se/ è differenziabilein (l ,- 1}, giustifi candola ris?OSta. c. Stabilirc selafunzioneèdiffmnziabilc nell'origine.
Sc ri vere l'e<i ua:.i:io nedclpianoumgentealgraficodi/in (l ,-1).
e. Calcolare, mediante ladefinizionc.laderivatadirezionale D2 /(0,0)peril J.148. Sia
gencricoverson:l! - (cosd,s im1).
/ (" 11 I~ I ;!!', !"<!•"),. (O,OJ.
J .144.* Sia ' lO in (O, O)
Stabiliresuquale sortoinsiemedelpianolafunzioneè:
a. Continua;
b. derivab ile;
Sidica(giustificando la risposta)inqualeinsiemedelpìanolafunzione/ risulta: c. differe nziabile.
a. continua;
b. derivabile: J.149.
c. d iffere nziab ile. a. Calcolare
J. 145.* Sia lim xe;ç.._.
(z,r )-(0,0)
X~
/ (x,'IJ) = l +x2+'//2 · b Nel caso tale lim ite I es ista finito, prolungare con continui1à la funzione
ponendo/ (0,0) = 1,ecalcolarequindilederivateparliali di/in (O,O).
Sidica(giustifi candola ri sposta) inqualeinsiemedclpiano lafunzione/ris ulta: c. Stabilirequindi se/è differtnziabile nell'origine.
a continua;
b. derivabile; 3.4.C. Derivazione di funzioni composte
c. differenziabile.
Riferimento: libroditesto (BPS2], cap.3.§4.5.
J. 146.
a.Calcolare Esercizi

(z,1\~o, O)'lllog(2 + x2X.: 1P ) · J .1 50. Sia

b Nel caso tale limite I esista finito, prolungare con continuità la funzione / {x,y) • l ;:~i:.1' ,,;·
poncndof(O, O) = 1,ecaleolare le deri vateparzialidi/i n (O,O).
c. S1abilirequindisej è difTercn ziabitenell'origiM. a Caleolarclcderivateparzialidi/nelgencricopunto(x,11) esemplificare le
espress ionione nute
J. 147. Sia =
b. Detta .i:: R __, R 1 ,r(e) {a(t), b{t)) un generico arco di curva regolare nel
pianoe/lafu nzionecons iderataalpuntoa,calcolare la derivatadellafunzione
f(x, y)= f ~ per (x,y)#-{O,O)_ composta:
\o in (O,O)

Calcolare lederivatcpan:ialidi/in ogn ipu ntodel piat10


1,11tcc•111.
Stabili reselederivateparzialidi/sonocontinueinmttoilpiano. t1vaW
286 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperltinziooìdipiùvariabili Par.3. 4 . 0erivatepa~aliedifferenziabiltta 287

J.151. Sia/(z,y) unafonzionedilTerenziabilein R\e siconsideri la curva· J.159.* Sia/ :R•-oR definitada
r (t) = (2cost,3sinl ) pert e j0, 2ir). /(;r,.) = e-Lrl, per;i;:e R•.
Scrivere la formula che assegna la derivata di / {c(t)) .
a.Calcolare ~(;r,.) peri=l,2, ... ,n.
3. 152. Sia
/ (z,y) =e- {r+t) b.Sc rivcre csplicitamentc cscmplificarel'cspressione·

e sia r( t) =(z( t), y(t)) perte [a,b)


unarcod i curvaregalare. Scri vere la fonnulacheasscgna laderivatadi / (!:(t )).
3. 160.* Sia/: R•-R delinit.ada
J. 153. Sia/(z, y) una funzianedilTerenziabilein R2,c sia / (;i;:) =log 2 1;i;:I, per ;i;:eR•\(0,0).
g(z,y) = zel(~.rl,
a.Calcolare U; (;r,.) pcri = 1, 2, ... ,n.
Scrivcrclafonnul ac heasscgna ilgradicntedig.

J.154. Sia g: R-oR una funzione derivabile. Scri\·crc la fonnu la che b.Deuo.c(t) I -o!R"unarcodicurvaregolarc,calcolare
assegna il gradie nte di
fil/ (r(t))]
/ (z,y)=g(z 2sin 3y).
dove/èlafunzioncdelpuntoa,escmplilicarel'esprcssioncottenuta.
J. 155. Sia c(l)=(a (t),tl(t)} :IR---.IR2 una curva piana regolare, c.Applicare la fonnulatrovata alpuntoballacurvar: (0,1) -R3 dat.ada
g(x,y)=z 2el',esia/(l) =og(r( l)). Scriverel'espressione di /' (l)c di/' (2).
r(t)=(tcost,tsint,t)
J. 156. Sia g: R 2 - R derivabile, e sia / (I) =g(1 2,c'). Scrivere
cscmpli licarel'csprcssionc trovata.
l'esprcssioncdi/'(l) cdi/'(2).

J. 157. Sia g:IR- R derivabile, e sia / (z ,y)= g(z 2 +Y). Scrivere


l'cspressione di 'V/(z,y) edi'V/(2, 1).

3.158. Sia g: R2 ...., R derivabile e positiva, e sia / (z,y) = log(g(z,11)).


Scrivcrel'cspressioncdi 'V/(z, y),evalutare'V/(1,0).

Caraturis1ica dei proilimi due esercizi (1ranne il puma e del secondo) è


R~ con n qualsiasi. Va .Jvolto per n quolsiari (e non per
eJSel'"<! ambie,,lmo in
n=2o3). usando leopportune notazioni
288 Cap. 3.Calcolo differenzialeperfu nzloni diplùvariabili Par. 3.4. Derivateparzialiediflerenziabilita 289

Soluzioni§ 3.4

{)/
* • 9zi,2-10rw-2:z:.

ul(:z:1 +11' )-2:z:(:z:Y) v'(-z2+u').


8/
8% "'
11(zi+.;+..-1)-2x(:q,+:e')
(V+v'+:1)'l
11(-:t2+v'+..-i)-2:z:u•
(:z:1 +Y+:,)'l

3.!U. 8/ (:i:+:e')(:i:1 +i'+:1 )-211(:t11+:e')


8; (V+v') - (:i:'+v'll '
ay (:z:1+v1+•')
8/ 2:z;y{z2+u')- 4y'(:q,1) 2:z:r{z2-u'}
8/ e•(:z:i+.;+:1)-2:{:z:11+:e•) e•(z1+v'-:1 )-2zy:
&; • (V+u') • (V+v') 2 .
a;= (:z:'+v'+:i) .. (V+v'+:i)
log(:z;y) • logl:z:l+ logl11l, percill

3.85.

&/ I (
a;=~ -Y2" ) =r+r·
-•
{}/ 2:z: {}/ 4.,3
3.92.
a;=:z;i+u'; a;-=:z:i+v'
8/ 2(i:-1) :z:-1
V'/(1,-1) = (1, -2);/(l, -1) = lo&2
8%"' 2Jcz-1)1 + (11+2)1 - J(i:-1)1 + (11+2/
Piano tangtnte: z = 1og2 +(:i: - 1)- 2(11+ 1).
8/ w+2
8V = J(:i&-1)1 + (w+2/ 8/ 11(:z:1 +u'J-2:i:(rw) _ 11(-:i:1 +11')
&; - ~- (:i&'+ll'l

~ - (ll- J )rl; *mo:z:'"lop.


f!.1 .. -2:z:~-r1•. f!.1 .. cr1. (~-_!_) !
8:z: 11.fi ·a, r 2~ y
T~ tlvòW
290 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzkml dipiùvariabili Par.3.4.0erivateparzialiedifferenziabilita

J.99.

Pianotaugcnte: z= ~ - ~(z- 2) + E(11- I )


:Z(l~~zl)/l-l,I) - 1;(1 ~:zl)/C-1) - !;(z~ I)/Hl =
0$Sia
14 3
'"' 25 -25z+25ll·
2
- (·-•-·)
~ /(-1) .. - 4·'

Piano tangente:

~• yCh(zy) - Ou-Sh11: ~ = :i:Ch(Zll) - Stizeh11

V/(i,O) • (O, l - Shl ); / (1,0) • 0


-§;.~,§; (/:, 1 ) in ( l,1,0).

Pianotangcn1e· : • {l- Shl)11.

pm:hé !:z 1 -zpcrz-O.


fzC1Z:,1)(1.1,0) = f.C :.2),_ - o
~(z1z:i11 ) flo.Ll = ~(O)f(l,o) =O; (pm:ho! d? ~derivabile e si mmetrica pari, perciò ha derivata nulla in: • O) .

.;; (.YzY)/(t,o) = .;;(O) "'O; a. falso. Questa é una condizione sufficiente per la differenziabili!!, non la
definizione.
b. Falso.Conlinuitàederivabili1ànonimplicanodiffettnziabilit:à·
~(q'%~) 1 (1.ti=~(ul) 110 l "'o. c. Falso.(S!Udiare ledcfinizioni?)
d. Vero.Quesméunt<:<)ttrna(v. !BP$2) cap.J, §4.3,Propo;si~ionc 3.2).
t. Vno.Questoèunle<1~ma. (StessaProposizionecitalaquisopra)

' ( · '· )
&; d ( '' )
J:j:";J /0.1)=d; 2 / (2) ...
(~2 ) /(1)"'2·
•'
f Falso.Esistonocom~sernpi
g, Falso.La " formuladelgradiente" servepercalcolare l ederivatedi~zionalidi una
fonzione,..,sicooOKcilgradiemcc ' isachc!afunzi, diff=nziabile.
Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipi(lvariabili Par. 3.4. Del'ivatepar:zialieditrerenziabilità

h. Fai.so. Se non si su ppone che/ sia diffe!'1'nz.iabile, la fomiula dcl gradiente può Senonsirithicdela ooniinuità fuoridall'orìginc:,nullasipuo)concludc"'
non vale"' Se sirichi«lctacontinuilàfuoridall'origine,1 lloracertamcn1e/~con1inua.
I. Falso. L'a ffennazione ~ vera se si $8. Ch t /.!differenziabile.
I. Vero. F proprio quello che affenna il tCort'ma noto come "formula dcl gradienu: •. J. 110. b.
"'· Vcro. E'unac~gucnzadcllafonnuladclgradicnte.(lnsemo stretto, .!vcro solo
scilgnadientcnoosiannulla, altrimcntiqucstononindicaakunadirezione). J .lll.
o. Per (:i:,y) ;F{O, O}
l. IOJ.
o. 5<.:orrttta. Pnle dcri vatc pMZialinonsiusail simbolo ~.
b. Corrcua.
/.(:~."Il) - 2EJl(:i:2 + ~!: ~t' - 3v') .. ~
c. Scorrcua. A denominatore e·~ il vettore h", e que110 non ha senso
/,(:i:, v) .. (z2-9.,2)(z2 (: ~ ~}Mz2v - 3v'J
d. Corretta
2
/ (-z,O) z 0; / ,(0,0)-0;
o. Scom:na. Questa non .! la definizione, ma i! modo di u kolare una derivata
diri-zion.alc mediante la formula dcl gradiente (che, oltre tut10, pQUCbbc non vale!'1', se J
non .! diffc!'1'nz.iabilc, anche pn una funzione che effettivamente possiede derivate
dirc.tioMJi).
/ (O,v) = -;v' = -3y, / ,(O,O) • - 3.

b. Corrcna. /.!diffemiziabilcnell'origine~
c. Scom:lta. llsimbolo ~ oon siusa.
d. Sc<lm:ua. Adenominatorec'.!ilvettorch!l. cquestononhaxnso / (z ,11) -;;:~;)·(z,11) _, 0 per (:i:,v)-o(O,O).
r. Com:na
f Corretta

a. Falso; b. Vero; c. Falso; d. Vero

a. Falso. Nella formula compare la.scrinura V[/ (t(l))) chenonha scnso, essendo
/ (t(t)) unafunzionercalediunasola.variabile.
"" (zl ~;)J/2 • (in coordinate polari) •
4
ii'co~1'sin1' = 4cos21'sin1'
b. Falso. Nel la fonnula compare la 5'rinura Vt(I), che non ha senso, essendo r(1) nontendcazcroconp,perciò/nonèdifftttnziabile.
una~nzi~:~ vettorialc divariabilc realt, enonunafunzione!l'alcdipiùvariabili.
0 Oppure, si poteva citatt il teorema : poich~ /~una funzione continua fuori dall',,.-iginc,
d. Falso. Nella fonnula compare la Krimrn1 /' (r{t)), che non ha ROSO, essendo / omogenea digrado I ma non lineare, non è differenziabile nell'origine, (v. [BPS2J,tap.3.
unafunzìonedipiùvariabili §~.2. Teorcma3.32)

c. llpiùirandcapenoincui/ èC 1 èilpianoprivatodcll'origine: fooridall'ori&inele


a. Falso; b Falso; Vero.; d. derivatc parZiali sonoevidcntcmcnte coruinue;d'altrocanto/nonpuòessell' C ' in tutto il
pianopm:M/nontd iffercnziabilenelrorigine.

a. Vero; b. Vero; Falso; d.


294 Cap. 3. Calcolodiffe rel\lialeper funziOnidipiùvaria bili Par. 3.4.DerivatepalZiali editferenziabilita

Ora: fi t pos itivamente omogenea di grado 2, h e positivamente omogenea di grado I,


h t positivamente omogenea di gr.oo I, sono tulle continue fuori dalrorigine, quindi
/ (z,OJ - ' 5 - 2z;/,(0,0}"'2; ciasçuna delle tre tende a O per (z,11)-(0,0) . Per il teorema del confromo anche
/ (z,11)-0, quir>di è cootinua.

/ (0,y) • ~ = 4,/;/,(0,0) =O. /(z,0}= -~ =-2z;~(O,O)• - 2


/èdifferenziabi lenelroriginese

/(r,ll) :;:f~J) ·(:r,v) - O per (z,11) - (O, O).


lnpanicolare,/ tdcrivabilencll'origine
!(0, 11) = 0;*(o,o) .. o.

c. /differenziabile ncll'origine sec M>lo se:

'J~)++;z -O per (r,v)- (O,O)

che è una maggiorante radiale infinitesima; pertarno la funl.ionea primo membro tende a
21z1 ~
+fh
1
m oper (z,v)-(0,0), perciò/ è diffo:ttnziabik. 1r111
= (:r1+.,p}'f2 + (:r1+,r}'fl li g,
b. Poitht/èdiffcrenziabile 11ell'originepossiamoapplicare laformuladc!gradiemc e
affennare che: On.:g 1 è positivamente omogeneadi gradol,91tpos i1ivamcnte omogencadigrado 2,
quindientrambe tendonoazero. Pcr ilte«<madetco11fronto, illirni~desidera10 èzero,e /

({}-.-~) -Vi
èdiffcrenziabiknell'originc
D,/(0,0) .. V/(0,0) -.v - {2, 0)·

/(z,O) • Operc iò*(zo,O) • O perogni zoeR.

Di s,inguiamo ora: per :ro =O ~ ; ha

= %~7~2 +~+ :~:~2 • li+h + h . /(0,11):~chenon t dcrivabilc in 11 .. o, pcn::;11 non csi~e~(O,O).


296 Cap. 3. Calcolodifferen:ialeperfunz:iOnidipiùvariat>ili Par. 3.4. Oerivateparzialiedifferenz:iat>ilità

Per:ro#Osihaclle~ry-+0,~,.,~-0 ronveloçi!àesponeniiale,quindi
conderivatanu lla. Perciòesis1e g;:{:ro,O)=Ose:ro#O
/(0,11)= 1 o~ per 11Fo) = -91og(1 +!!, )
per 11•0
lncor>e lusione, la funzione~derivabiletranne che nell'origine .

b L'equazionedelpianotangentet:

~ = /{O,O) + :r*(0,0)+11*{0,0)
/(z,0)• 1 O~ perz f<.O ) ={e'- 1).
pcr z•O

g(I) • / (tcost1,lJintJ)'"' jlç2~:;s:~n:~•.,'"'

~(0,0)"" ~(1-e,.].-<> = (-2e"l>)~= -'l.


purchtsiacos., # 0.Pertos" # Osiha
b. L'equazinnedelpiano18rlientet:
D<--if(O, O) = g'(O) = Z:~";
z= /(O,O)+z~(0,0)+11*(0,0}
pertOSt,= Otg(t) li OeD(o,H)/(0,0)=0
b. LaformuladelgradientellOllvalenell'originepercht lagentricaderivaiadirezionale
°"il z=z-211. oontcomt>inazioMlinearedicost1 ,sin".
c. Pertanto/nonè difTtl"<'nVabilenell'origine

Fuoridall'origine/~certamen(ederivabilc.Calcoliamo:

~-W(z'+ll'J-'lz(z'+.,/) 4z1 +6z"'... -'J:r:.,/


8z- (zl+r')'l ~
298 Cap. 3. Calcokldifferenzialeperfunzionldipiì.tvariabili Par. 3.4. 0erivateparziali e differenziabilité 299

Nell'origint: /(z,Q) .., z'; ~(0,0)=0; z1y +:r3 - 2>} - :z:3-%Jl - :r3u2 + 2z2y+ 2Y+2z2.J
(z1 +yi+z1rJ /i:1 +r

/(0,y)=y2; ~{0,0) =0 3zly- -zv1 -:èv2+2z1Y :ry(3z -y-:r3y+ 2-zv1)


(z1+Y+zVJ:;;t'+? • (V+ y1+z1YJP"+"Y3 .
b Le derivate parziali ulcolate •I pumo precedente wno cvidcn1emcme continue
PoiclH!numcratoreedcoominatort"sonotntrambidcll'ordintdigrandezzadip3,1"idtatche
fuorida11"origint,quindi/ eC1(R 1 \(0,0)) epenantoèdifferenziabilefuoridall'origine.
Studiamoladifferenziabili1à ncU'originc. il limite non esista. Dimostriamo dunque che questo quoziente non ha limite (quindi il
quoziente ò non ha limite, quindi f 11()1'1 ~ differenziabile ntlrorigine), passando in
/èdifferenziabilein (O,O) seesoloi;e
coordin.aiepolari:
~ - O per (z,y)->(0, 0). ò (p, 1') ,. p-lcost'lsint1(3cos;(~ :in; c~~:::i~~i" + 2cos1'sin
1
1') "'

,(.,,) I .. +~
1
~ =(r+it)Jzl+Y5 =

ptr p-O,eperogni () fwatoconcos1'sin1' "' 0.PoicMsiottcngonolimitidivcrsilungo


di~rsedirezioni, illimitenonesistc.
""(zl+ it;Jzl' + y: + (z1+ir(J,,l+,1 :5

s~+m-1r11+1111- o
ptr (z,y) - (0,0). Per il teorema dcl confrooto, anche * - O, e/ t diffe-n:nziabile
ntll'origine.

Calcoliamo le derivate parziali nell'origine. Pcr,,fon10e l-O è


1
/(z,O) : ~ = z; quindi~(0,0)"' 1·
1
/ {!cost'l ,oind) - (eosll +sind )i t(cos ,, - ain1d) _

: (cosil+ sind)t(cos 1d - sin 1d)


f (O, y) = ~ "' - 2y;quindi ~(0,0) • -2
e quindi
Lllfun:.i:iooe t dtrivabilencll'origine
D~/(0,0) "" ~l/(Jcosil, l$inil)l1t-e =(cosi' + sin1')(ros11' - sin14).
b. Lafunzione~differenziabilei;e e soloi;elasegucntecsprcssionc1cndcauropcr
{:t,~)-(0,0) · lnpanicolare(pcr il :O,il: ~ ):

~(O, O):o l ;~ (0,0) =- 1


oW
300 Cap. J.Calcolodiffereru:ialeperfunzienidipiùvariabili Par. 3.4. Derivateparziali e differenziabilità 301

b. 0$$erviamoche:
'V/(O,O)·(cos.i,sin.iJ - ços1'-sin1',,(cOSt'l+sin1'l(cos11'-sin11'),

quindi in qucsm caw la fonnula dcl gradicmc oon ~ verificata. Se ne deduce che / non t cpoicMlamaggiorametfunzioneradialecintinitcsimapcrp --oO,
differenziabile nell'origine
~-Opcr (>:,11)-(0,0)
Pmanto ~ è continua nell'origine

Pn (:i-,11)<!-{0,0)·

/,(>:,y) • log(x, + ~) + );'r;


dove:/1ècontim1aradialc.cioè

/1(>:,j1) • g(~)cong{p)•psin (p2 ) J.(>:,11)=,,,2:/J,.


[noltn:: g è derivabile in p • O ton derivata nulla (pm:M g(p),..,fl'). pm:iO /i è
Percalcolan:: 'fl/(0,0), consideriamo
differenziabile ne ll'origine
fi t positivamente omogenea di grado 2 e continua fuori dalroriginc:, quU.di co111inua e
difTerenziabilcnt ll'origU.c. Pcnamo/ t continua cdiffcrcnziabilenc:ll'origine.
chenontdcrivabilc ncll'orgìnc.Quindinoncsiste/,(0,0}
b. Caltoliamoprima ~(O,O). /(0,11)=0,

/(>:,0)=(>:2j~"' )=1>:[sin{:r1),..,l>:l>: 7 ,
1
quir>di/,(0,0)=0
Pianotangcntt in (i,2):
z • / (l, 2)+/z(i,2)(>:-i)+/,(l,2)(11-2)
~(0,0) - 0.
Calcoliamo ora la derivata fuori dall'origine:

g(l ) - /(tcos1',lsin"} • l3oos;:sin1' • tcos11'sin1';

dunq~Ul! • (t0$1',sin1'),

D./(0,0) a- g'(O)•cos11'sin".
In particolare,
-[(•'d)•••(>'+>')+.,.1 ~ ) Oz/(0,0)=fJ,/(0,0)=0,
perciò in questo taso la fomiuladcl giad icmc non valt.(Sc valcsu, 1u11c !e derivate
din::zionalisan::bbtronultcnel forigine).
302 Cap. J.CalcolodifferenzialeperfunzionidipiOvariablli Par. 3.4.0erivateparzialiedifferenziabl!ità 303

i!;J nonhalim ite perchéè omogcneadigrado O, perciònoncsisie


3. 124. /è unafunziooeradiale,/(z,11) • g(~con
l•.r~o.o/Cz,11) .
g{p) -7 . La/ non t quindi prolungabile per continuità nell'origine. A maggior ragione non I:
ditTemiziabile.
g(p)--. I ptr p - O. Ridefinendo g(O) • 1 si ha g dnivabile e g'(O) • O (perçhé g I:
pari)quindi/èditTcrcnziabl\cn<lt'originecongntdiemenullo. (Critcriovalidopcrfunzioni
radiali)

3. 125. / è una funzione radiale,/(z,11)=g(~ con dovc, pcr (:i:,11) - (0,I)):

g(p) • cos:- l· e- - I ; :i::~,; -O(omogcneadi~ 2);


g(p)-O perp --.0. Ridclinendo g(O) • Osihagdtrivabi!ee g'(O)= lquindi/non
è difforenziabilc nell'origine. (Criterio valido per funi.ioni radiai ~ v. Teorema 3.S). .,;':'~ --. O (omogenea di grado 3)

3.126. La funzione t ~itivamcn ie omogenea di grado i+! - 2 • ~> I . fuori Pcrtanto/(>:,11)-0, rideftniamolaugualc 10 nell'originc.
dall'originc tcontin1Q,pc«:iòtditTC"1"enziabile nclrorigine / èio:knticarncnte nulla sugli ass i, quindi lla dcrivatcpan:ialinulle nell'origine. Penamo
è diffcrlnziabilesc cso lose/(>:,11) • 0(.,17+;2}. 0ra:
3.127. La funzione t positivamente omogenea di grado 4- 3 =I (s i noti che
1'csponcn1e èomogcneodigrado O), non t l ine~ , perciònon è di ffcrlnziabile 11e lroriginc 1
/ (z , 11) - ( r. ,J 2%!1' )
~se {:i:1 +v2JJJ'+11!- (>:'+YJJif'+"?
f(:i:, 11l · (•'""- 1lr7r
dovc, pcr (:i:,11)-(0,0):
/ (>:,11)-0 pcr (:i:,y)- Opcrcht ~è omogenea di grado l quindi tende a zero, e
(e--1) - o, per (:i:,11) - (0,0). Perciò prolunghiamo per continuità f in (0,0) e,,;. - I ; (:i:2 + :;5.,1 +J -
11
O(omogcneadi grado I);
panendolaugualea O
Sugl i assicoordinati /siannulla,qulndihaderivateparzia!inulleneltorigine
Percill /è differlnriab ile nc:ll'origine seeroloseto(~ .On.: (>:, + ;~y;;i + 111 - O(omogc11ea di grado 2).

(e- - l)(zl +Y~~zi+ J 11 (e... - l)g(z,11) Perumo ~-0, e/tdiffc!l'nziabilc.

dove g(:i:,v)è positivamenteomogeneadi grado O e contin ua fuori da ll'origine, pc«:iòè


limitata, (e""' - 1) - O, perciò il loro prodono 1ende a zero (teorema del confronto)
Pmanto/tditTmnziabilencll'origine

Pcr (>:,11)-0,

(<- - •-•)-•'-"= I- •, (teorema del confronto), perc illprolunghiamopcrconl inuitA/ in (O,O) ponendola uguale a
O. Dcrivate parziali ne lrorigine
304 Cap. 3.Cak:olodifferenzialeperfuniionidipiùvariabili Par.3 .4.0erivateparzialiedifferenziabilita

/(:s:,O) • ~• z•, quindi / ,(0,0): O;


zc~-z
~=z · ~mzg(z,v),
e~- 1

~ - t/, quindi/,(0,0) • 0;
dovc lafunzioncg!radia!c,
f( O,v) •
g(p)=el;t - lperp -0.
pen:iò/èdiffercnziabilcncll'originc se c solo scèo (~.

Pm:iòper (z,v) -(0,0),~-1,z-O, e il


In polari
prodotto ter>dea uro. !'manto/ è

l/{~1')1 $ f"{cn:.,e:~sin'1') + f"(cos~;s:~sin'1') + p-1~~~~,,~~::11') $ differenziab ile nell'origine

J. IJS. Per (z,v),,,(O,O)·

=lcos.' 1'+psin 21'+2llcos1'sin11'1 sl+p+'l,J.


8/ 2z'v
maggioramerad ia leinfITTitesima,quindi/(z,v) • o(~),c/è differcnziabi le o;=~
nelforigine.
Pokht/(z,0) • / (0,"!1) : 0, / ,(0,0)= / v(0,0)= 0
J . \JZ. Ne ll"apeno{ (z, "/l):zv ,,.O} /è C',penanto èdiffe~nziabile
Suiduc8$$Ì, mafuorida!torigine, 11111101'altradclleo:kriva1epaniali nonesistono,/
non è derivabile e q uindi non è diffCRnziibile
:= ~ + É(:i:- 2)+ *(v- IJ

f !continua fuori dalroriglne e positivamente omogenea di grado l+i :ff >I,


perciò è differenziabile nell'origine

J.IJJ. Nell'apeno {(z,v) ' :i:# !}/ è C', pertantoèdiffCRnziabile.


Nei punii (1,vn) con vn,,.O non esisle /., quindi f nonèderivabilcequind i l>Ofl è
differenziabile.
Studiamo (1,0) lnlSlando nell'origine: è come studiare !"origine per la funzione
g(z, v) =x''''1'
g è concinua fuori dall'origine e positivamente omogenea di grado ~ +f 00 fl > I,
pen:ibè diffCRnziabilenelrorigine.Quindi/ ! diff=nziabilcin ( l,O).

J .IJ.4. Fuoridall"origine/èC 1,quindidiffCRnziabilc./(0,0)=0.


Derivntepanialinell'originc: ~(1,-l) • -I; *(1,-1): ~
/(%,O)=ulsl.-.z, pen:iò~ (0,0) = 1

/(O, v)=O, pc rciò *(O,O) • O.


D. /(l,-l)=V/(1,- 1)·11= (-1,D. (-72.72)=~·
Perciò/~diffe~nziabileneltoriginesetendeauro i lseguente quozientc:
306 Cap. 3.Calcolodifferenzialep&Jfunzionidipiùvariabih Par. 3.4. Derivate parziali e differenziabilità 307

J .137. Se(z,11)F(O,O):

*-P+v2+~;* = ~
*= 'l(z;~)I/) + 1se 11FO;
nei punii (:r0 ,0) conz0 F -l, f non~ (lerivabile; ~(- 1, 0) = O.
Se (z ,y) = {O, O)•
poicM / (z,O) = xlzl,~(0,0) • O; pokhl! / (O, y) .. 0,~(0,0) "'O. A= {(x,y)eR 2 :z F- 1 e 11FO} .
Poicht (O, I) e A, f èdiffcrt"nziabile in {O, I}
~(-1, 1 ) = J2 + 7z; ~{- 1,1) -7z =
: .. 2 +i:r+ J (11- J}

* (:i:,y)•yz"- 1;*(:i:,y)•:i:'lop-.
d/{- 1, 1) = ( J2 + ~)d:r- ?zdy

*
b. Poiché k derivate paniali sono contin ue in tuuo l'aperto {z >O} , la funzione f ~
Se (:r,y)#<(O,O): ivi differenziabile.
c. / (e, 2)•e 2; V/(e, 2)=(2e,e 2).Pianoiangeme
~= x22:11 ·ii = log (:r2 + Y) + :r22ryi ~ = e2 + 2e(:i: - e) +e 2 (y- 2).
Se (z,11) = {0,0)• d. Poich6 la funzione ~ differenziabile, ~i può cak:olare la dttivata dirt"zionalc
poicM / (x,O) • O, ~(O,O) .. O. Poicht / (O, y} = 211logl11!, U (O,O) non esiste. medianieLafonnuladelgradiente:

D(l.-{i) / {2, 2}= ( 2'


I 2 fi) · V/(2,2) • ('2, 2fi) ·(4, 41og2 ) •

YtfS (OI (IVi' V3)


" ') =~-
('{i, 1) (I 2)
Ji'VG
/ ,(0,111>) =OV111>; / ,(0, 111>) = {:i.on es i$1e : : #6
3.lJ9. a. ~(z,y)= 3(,,:':)2,, su,;.- 1; b. A = {(z,y)eR1 : z;il;O}

nei punii (-l,111>) con lii> F O, f non è derivabile; ~(- 1 ,0) = O


308 Cap.3.Calcolodifferenzialeperrunzionidipiùvariablli Par. 3.4. Derivateparzialiediffereru:iabilita 309

d. Poich~/tdiffertnziabile in (./2,1) (inquan1oilpuntos1ain A), vale la formula


V/{3,2 ) = (-ij ,i} / (3, 2) •i dclgndicnte

Piano tangente: : =i- ~{:r - 3) + i (11 - 2) D,J( ../2, l) = - ~cus6- ~sin".

g(l)= {~(lçusd, 1sin"J : :~i:~"'


b.
/ ,(O, "'1) =

A - {(:>:,11),;ql.O}
{~on esiste : =; ~
/èdiffcrtnziabile in {l, - L) pmht (l, - l )E A.
'V/(1,- 1) • (-l, e); / (1, - 1) • -e. Piano tangente:

: = -i(x - l}+e(11+ I}- e


D, / (O,O)=g'(O) "' { ;;s ::::~~
lnvm,poicht 'V/ (0,0)= (0,0) ,
'V/{O,O) · (ços<'l,sin"J • O
quindi la formula dcl gnldicmc non vale nell"origine. Ciò implica che f non t
differtnziabilcncll"origiM.

tl(I) = s1n"e
. "-'(
' I+ '~) • sm1'c
3ti7' . "'"'( ~)
I+-
3
- ;

D~/ (O, O) • g'(O) • sin"


/,(:r,11) · c--'• (-:r:2.fii + ~)pcr v'f'O
J.144. a. /tovviamcmc cominufuori dall'oriiJinC. Nc\foriginc il limite esiste e
valczcru, infatti·
/ , {:E(l,0) noncsis1c pernessun :ro.
b. A • {(:r,v) : voFO}

'· V/( /2,1) • (-';\l,-;!.);1( /2,1) • ;.r1-~grn<< PcreKilafunzionctprolungabilcconcominui1ll aochc in (O,O),cd t quindicon1ìnuain
runoR1

: =~-~ (:r- ../2) -~(11 - l}. b. f t oYViarno:me derivabile (e differrnzlabilc) fuori dalla ll'tta 1'""0, poicht la
funz.ioncdi unavariabile ~ nonèdcrivobilcpcr 11=0.
Cakoliamolcderiva!cneipunti (:E(l,0).
/ (o:,O) • O,pcrciò/,(:z:o,O) • O.
31 0 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfun:zionldipi(lvariabili Par. 3.4.Derivateparzialiedifferenziabilità

a.Pn(:r,"IJ)#(O,O):
~
t (zt.,"IJ) • :rl+r' z10f'J.,,./3 + 7:r4/3llll/3 f,:rl1/J.j-P _ :r.TPV'/3
/,(:r,11) 3(z1+y?J ;/,(:r,51)e~;
chenonèderivabilciny =0, trannecheper :ro .. o. Dunque:
/èderivabileneipunti delpianoineui 11#0,W inoltre èdnìvabilein(O,O). mentrein (O,O), lederivateparzialisoooen1rambenulle
c. / è ovviammte differenziabile per Il #O (perché è un apeno in cui k derivate b. Lederivateparzialisonocontinueinwtto R 1 (per(:r,11)-(0,0) 1endono azero
parziali sono continue); non è differenziabile in (:ro,O) se'"-# O (pm:hè in tal caso non è perché entrambe fun:cioni omogen~ di grado l e continue tuoni dall"origine) e di
dnivabile). Rimane da verificare se è diffm-nziabilc in (O, O) (dove è dnivabil e, con C<)(IUgucru.a:
derivatenulle);ques1oaccadese c. /èdifferen.ziabile(anche)nell"origine
/(:r,11)
J;Ti7_, o.

lncoordinatepolari, quc:s!"espreuiooeèugualea: J. 149.


o
,,
plc011 1'@_co$2 1'~
- ,,,, .
/,(0,0) =l;/,(0, 0)=0
/nonèdifferenziabilein(O,O),inquamo

f.sscndociunapo1enupositiwdipade1>0111ina!ore,cenamen1eperp-.Oquestaquan1ità
nnoo ~ infinitesima, quindi / non è diffcrtnziabile in (0,0). In conclusione, è ~o.o) 'J;:~~:r. non esiste.
,...
differen:>.iabileneipun1icon 51#0.

3. 14S. o. /è continua in tuno R' (notare che il denominatore non si aruiulla mai)
/>. /è derivabile (e differenziabile) per y#O e (ragionando come nell'esert:izio
precWente)èderivabilein (O,O)(ronderivatenu!le),manonlotin (:r.0 ,0) per zt.#0.
c. Ccnamente / t differenziabile per y'#'O e non è differenziabile in (,..,O) per
e-'[cos~l : ~:11:1i Zusinu]
1
zt.#0. Rimaneda smdiare ladifferenziabil itàin (O,O).
/,(:r.,)I) =

l /l•»J l
~$~""
l'?"il '""'@1.r.
$\fP·
p fi!/(r(1))) - /.(a(t) ,h(1))4'(1)+ / ,(o(t),/>(1))1>'(t)=

Puichè.fj;èunamaggioranteradialeinfinitesima, ~-o,e /èdifferenziabilein


(0,0).
.. e"(•J'~l(l:~~~:)~a!;!;i}b(l)2)o'(t) +
3. 146. "·o
b. /z(0,0)=0;/,(0,0)=1og2.
/nonèd ifferen.ziabilein(O,O),inquantu

(•.r~G.ll /(:r.Jl.~"~ogZ ooncsiste ~(/(r{t))]=~[/(Zcost,3sinl)) -

,,~,, - ··
312 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzioni di piùvariabili Par.3 .4. Derivateparziali edifferenziabilità 313

:e-(<l•l'+rl<J')(- 2:i:(t):t'(l)- 4y'(t)f(1)) .

/'(I)"' :;(r(t))a'{t) + ~(r(t))tf(I) - i&(log'l;r;I) • 21~/"'l . iii "' ~·

fii/(z::(l)))"' V/(r(t))·z::'(t) =

- t.2r;[;~;;~lt(1)1r,(t),,, ~ tr,(l)r;(t).
/'(t) z ~(1\i)21+~(1 1 ,e')e'
fi[/(r(l))l a ~ tr,(t)r;(t)
/'(2) • 4 ~(4 ,e1 )+e 1 ~(4,el).
t(l) • {lcosl,hinl,I); ldl)I =,/ii= t/:?;
*(:i:,11)=/(x2 +V)2:i:
é(l) • (cost- tsinl, sint +lcost,l)

~(:i:,11J • /(:i:1 +V)211


~r,(t)T;(I) • tcost(cost - !sint) + tsint(sinl + lcost ) +I e 2t.
V/(z,11) • (2:i:t/(:i:1 +V),211t/(z' +V ))

V/(2,1) • (4t/(5),2g'(5)) fit(I{I)) • 2IOJg};,J2)2t= 21o&(:J2} "" 2logt 7Jog2 .


J. ISS. V/(:i:,;t)= :~~:~~); V/(1,0)= {~~'.~)O)
Par. 3.5.Deriva tesuccessive 315

3.5. Derivate successive


J.166. Verificare che le seguenti funzioni risolvono l'equazione di Laplace in
Riferimemo: libroditcsto[ BPS2),cap.3,§S.l,S.2 due vari ab ili,

J. 161.* Sia f (x,y)- ~.Calcolare(nei punti in cui esiste)


ilu=~+~=O.
u 1(x,y) .. x• -6zlY +1l
lll(z,v) = x 3 y-xy3
esemplificare l'espressione ottenuta. u3(z,y) = ezsiny
(Suggerimento: ponendo p = Jir+7 e f(x,y ) = g(p), si può usare u~(x,y) = coshxrosy
opponunamente il teorema di differenziazione delle funzioni composte... )
J.167. Scri•·ere losviluppodi Tayloral 2° ordine, con resto secondo Peano,
J.162.* Sia f (x , y ) = ;;f+;;· Calcolare (nei punti in cui esiste) nelpunto (l , l),perlafunzione
f(x,y)=x log(l +y 2 )
nellafonnaf( l +h, 1 + k) = ..
esemplificare l'espressione ottenuta
(S uggerimcmo: ponendo p = P+lf
e f (x, y) = g(p), si può usare J. 168. Scrivere lo sviluppo di Taylor al 2°ordine, con resto secondo Peano,
nelpunto ( l,1),perlafunzione
opponunamenteiltooremadidi!Terenziazionedellefunzionicomposte ... )
/ (z,y)-zarctany
J. 163. Scriverc lamatricehessianadellesegucn1ifunzioni (nei punti in cui
esiste),semplificando!ees ressioni onenute nel!afonnaf( l + h, 1 +k):: ..
a. arctan ! b. zl+y 2 c. ifFJ
J. 169.* ScriverelosviluppodiTayloral 2"ordine,conrestosecondoPeano,
nelpunto(l,l),per lafunzione
J. 164. Scrivere lo sviluppo di MacLaurin al second'ordine per le seguenti
funzioni: f (x,y)=x logy-yez
Q, ;r:e'b.yçosx+:niny c.e'"log(l+;i:+y)
nellafonna f (l +h, I+ k) = ..
J. 16S. Ve rificarecheperognikE R lefunzioni
u(z, t )= sin(h)·sin(kct) J.170.* ScriverclosviluppodiTayloral2"ordine,conrcstoseeondo Peano,
u(z,t)=sin(kx ) ·cos(kct ) nel punto (i,~), per la funzione
u(z,t)= cos(h) ·cos(kct) f(z , y) -zsiny - ycosz
u(.i-, t )= cos(h)·sin(kct)
soddi sfanol'eqllll:io11edelleonde:u11 -c1 uu .. o nella fonna f( ~ + h, i+ k) = ..
S/Qbi/ire se le segue111ifan:i011i so110 di druse C 1(Rl) o"°• se sono di clas$e
C1(1R2) o /JO. ws1QbilirewsignijicQ: dimostrore che lo è o che non lo è, Qpp/icQlu/o
criteri o teoremi m"1iati, o eseguendo cQ/cQ/i opponuni (mQ eYitare CQlcoli l'IOll
necessQri!)
316 Cap.J.Calcolodifferenzlalepertunzionidipiù variabili Par. 3.5.Derivatesuocessive 317

Soluzioni§ 3.5
J. 171. /{x,11) = x11;;+-ll)
/(:r,11) • p;Vp= (:i:~ll);
J.172. f (x, 11) = .yi"(x 2 + !?)

:z:3+ 2xy2+5:i::4
J.173. /(x,11)=~

/{:i:,y)=~:y~
/(:r,11) - g(p) tQfl g(p) - ~; \lp .. {11-~11);
J .1 75.* Eq11a:do ne dd ca lore in R". Verificare che la funzione
u: R~+i _,JR
V/(x,v} = d(p)Vp = -~ (:r~v) = - (z;J)

/zz=3;(-~)=-,;-;p2è =3:rl;;/\ /n= 3>/;p1


risoJ,·el'eq11azionedclcaloo:

ji-.6.u =0 !.u +!n =3""2;;,,; + 3rf;;,r? =3r?·;/,; "' ~ · cv+\rJ""


cioè

in R1<+ 1 (per! #O).


H/=( ~ ~)
~-~

H/ • ( -~~
~ -~ )

J//=( -~:!;'_,~
~... ~ ~
)
3.164.
a %+:rJr+o{il+v2J
b. 11+%11+o{il+v2)
" z+v+fil-frf+o(il+v2)
318 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.5. Derivatesuccessive

J.165. lntuttie4icasisiha: 3.170.


Uu • - 11, u,,,., -c1 u, utl -c-111.., • -.:'11+.:'11 =Ù

;;;. .. 12z1 - 12y1; ~ - 12y1-12x1:

~ = c'sinv: ~ = -e"sin11;
/,,. = cosy +siru::/ ,,.G, i) · 12
In= -:uin11;/rr G•i) = -12i

tG +h,i+J:) = 4 (1 +~}+4 (- 1 +~ )J: +

f. • 10&11 -ve": f, - ;-e•


La funzione è continua fuori dall'origine ed è omogenea di~ ~- 2= 3
f •• • -ve'; {,. • ~ - e-': f rr = -ffe Lederivatepaniali primesarannocominue fuoridal rorigineeomogenttdigradD2.ln
panicolar<',sonocontinuearn:henell'origine, quindif ECl(R 2).
Lederivateparzia!isecolldei.aranoocontinuefuoridall'origineeomogeneedigradol.
/(!, l ) "' - e; f ,( l, I) = -e;f1(l, I)= ! - e; lnpanicolill"<',sonocontioue:mchenell"origine,quindi{ Ec"l(R1).

/.,(!,i) • - e; {,,(!, i)= l - e; / .,(I , I )= -I J.ln.

f (l +h,l+ J:)=
* = ~x1+ 3 ~W
la funzione ~ 11Qn è continua in "' - O(almeno fuori daltorigine), quindi /non è Cl(R1)

3. 173. f(z,11)=~+~ • ft{:i,11)+ h(z,y)


coo {i positivamente omogenea di gradc 3 - I = 2, h positivamente omogenea di gJ3do
4 - 1 = 3.Entrambelefunzionisonoconiinuefuoridall'origine.
320 Cap.J. Calcolodifferenzialeperfunzioni di piùvariabili

3.6. Massimi e minimi liberi


fi ha derivate partiali prime pusitivame me omogen« di grado l, rontinuc fuori
dalroriginc, quiOOi çon1inue anthe in (O,O), perciò ft eC 1(R1). {Si ricordi che ogni Ri ferimento: libroditesto( BPS2),eap.l,§6
derivata paniale prima di una funzione p<.>Sitivamcnte omogenea di~ Q, 5e C5iste, è una
funzionepositivamenteomogeneadiirado<l - l,v.[BPS21, cap.l,§9.2,Escrcizio4)
Esempi svo lti
h ha derivate parzial i prime positivamente omogen« di grado 2, continue fuori
dall'origine,quindiconlinuellrtche in (0,0) ,pcrciòhEC'(R?j E.tempio J.I~. Dopo aver determinato tutti i pumi stazionari della seguente
Iterando il discorso si vede che Il: derivate parziali $eCOnde di h sono omogen« di funzione, studiarne la natura (cioè decidere se sono punti di minimo, massimo o
grado I quindi f2 E C1(R1), ma le derivate p;ITTiali sec:onde di ft sono omogenee di grado sella).
Oq uindidiscontinuenell'origine.Perciò hje2(R1 ).
ConclUJionc: / e Cl(R1); / i C1(R,).

J
J. 174. La funzione~ positivamente omogenea di grado 3- ; = e continua fuori Calco liamo le derivate parziali e riso lviamo il sistema per trovare i punti
dall'origine. Le derivate parziali primeJarM11opositivamcnteomog~digrado ! .le stazionari
dclivatepania!i setondesarannoposilivamrntcomogenttdi grado I·
Se ne deduce elle
/% = 2xy-y1 +y = y(2x - y+ I) =0
/ E C1(R1). {Si vedano le argomentuioni pi~ dettagliate dell'eser.::izio pre«demc).
{ / 1 = x1 - 2xy+x = x(x - 211 + I) =0.
Esserido il pri moesempio.discutiamoindettagliola riso luzionedel sistema.
Laprimaequazionedà
v=Ooppurey = 2x+ I
Sey=Olasecondaequazionedà
x(x+ I)= O,c ioèx =Oox = - 1,

ci°"ipunti (0, 0),(- 1,0).


Sey=2x+llasecondacquazi onedà

x(-3:;i:- l) =O,cioèx =Oox • -3,


valoriche sostituitiiny=o2x+ Jdannoipunti (0,1),(-! ,l)·
lnconclusioneipumistazionari sono:

(-~, ~} (- 1,0); (O,O); (O, 1).


Calcoliamo le derivate seconde e sc riviamo la matrice hcssìana:

2y 2x -2y+ ' )
HJ (x,y) = ( 2x -2y+ I - 2.l: ·

Ora valutiamo la matrice lkssiana in ciascuno dei punti stazionari e applichiamo il


322 Cap.3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.6.Massimieminimiliberi 323

criterkistudiato: Hessiana:

H/(-5•D J! = ( ~! ) definitapos.; (-5·Dpunto di min.rcl.; HJ (


x,y
) = [y2+ 2x
2:ry
2xy l
:r2 - 4 ·

H/(- 1,0) = (~I ~I) indefinita; (-1,0) puntodi sella; H/(0,0)= [o o] .


0
_
4
;pere1ò (O,O) èuneasodubbio.

Per studiarloeonsideriamolaseguenterestri zioncdi/


H/(0,0)= (~ ~) indefin ita;(O,O) puntodi se lla;
/ (z,O) = 5z3 chc ha un punto di flesso in :r =O,

H/ I0,1)= 2 -1).
( _1 0
.
mdefimta;{O,l)puntod1se lla. quindi (O,O)èpuntodisellaper/(:r.,11).
Sì rilleua sul criterio usato: se (O,O) fosse un pun to di massimo oppure di
minimo perla funzione / (x,11). losarebbeanchepcrlafunzionedi una variabile
che si on iene restringendo f a qual unque retta o curva; l'esistenza di una
E'M mpio J.16. Dctenninarc tuui i punti critici della seguente funzione, e studiarne restritionelungocui il punto è di llessoimplica quindichenon sia nédi massimo
la natura, detenni nando gli eventuali punti di massimo re lati vo, minimo relativo, o né di minimo per la funzione di due variabili. Alla stessa conclusione
sella. (Nel caso si 1rovi qualche caso dubbio, stabilirne la na1uracon i metodi giungercmmosetro\·assimoduediverscrestri2io nitaliche lungo l'una la funzione
studiati). haunpuntodirnassimoe lungol'altrahaunpuntodiminimo.

Hf(-2, ±..f:?) = [ :i:~~ =i:


4
J2]
0
matrice indefin ita.
Calcoliamoilgradienteecerchiamoipuntistazionari:
/% = :r.112 +:r.1 = :t(111 +:t) =O Perciò (-2,± v'Z) sono punti di sella.
( /, = x2 11 -4y = y(x1 - 4) =O
F.se mpio J.17. Dopo aver determinato runi i punti stazionari della seguente
funi.ione, studiamela natura (cioè decidere se sono punti di minimo, massimo o
y(:i: 2 - 4) =0 ~ y =O o:i: = ± 2;
sella).

11 =O~ z =O;:r. = 2 ~ y? + 2 = Oimpossibile;


Calcoliamo ilgradienteecerchiamoipuntistnionari:
:z; = -2~ V'-2 =0,y= ±./2.
f~ = 2(x-t )(z2-yl) + 2:i:(x- t )1 = (z- 1)(4x2-2yl- 2x) =o
Punii critici: { / , = -2y(x- 1)2 =O.
(0,0); (-2, /2); (-i, -12) Dalla seconda equazione:

- 2y (z- l ) =O~ 11 = Oi:!:f = l~t


1
324 Cap.3. Calcolodifferenziateperfunzionidipiilvariabili Par.3.6. Massimleminimiliberi

Conimetodivisti nel §J.2possiamoconcludereche:


v• O=> (:i:- 1){41:1-2x) = 0 => x = 1,x = O,x • ~·
pçrciòabb i~mo ipunti ( l ,0),(0,0),0,0);

x = I => anche l"ahraequazioneèsoddisfana


Pertiò(I,1.1:1 ) èun'interarcttad i pun1istazionari.
lndefi nitiva,ipuntistazionarisono:

(O,O):(~,o); e larenax= I.
(llpunto(l,O)è giàco mpresone llarcna).
Matri<::ehessiana

H/(0, 0)= ( 2 _
0 2
o). . .
mde fimta;(O,O) puntod1 sella
Fig. 3.47. Zonagrigia: / (z,11)>0; zonabianca: / (z,11)<0

Osserv iamo ora il compor1amento di f Jlt"ll'i ntomo dei punti della retta x = I.

11/G,o) = (~ 1
~~) defi nitaneg.; 00) 1 puntodima.uel.
Se t.1:1> I OYo < - l, /è negativa in un intomodi (1,Yo), quindi ( l,t.1:1) è punto
dimassimorclativo(pcrehé/( l,J,lo ) =0);
se -1 < Yo < I, f è positiva in un intorno di (l,1.1:1), quindi ( l ,Yo) è punlo d i
minimo relativo;
H/(1,>JO) = (2(l~~) ~) se midef.(l ,Vo) <::asi dubbi. inveçe in ogni intorno dei due punti (1,±1) f cambia segno, quindi {1,±1)
sono punti di sella
Abbiamoquindiun'interarenadicasidubbi.
Osservando che /(l,Yo) =O, vediamo che possiamo studiare la natura dei Es ercizi
pun1istazionari (l,J1o)Studiandoilsegnod i /.
J.176 .•
/ (z, y) =(:i: -1) 2(z-y)(:i: +y) a. Si determinino tutti i punticriticidcllaseguemc funzione,esencstudi la

f(x, y) = =f- z2 - 4:i:v.

b. Calcolarcilpiano tan gentealgraficodiz =/(x,y)Jlt" lpunto ( l,1 ).


326 Cap. J. Calcolodifferenzialeperfunzlonldipiùvariabili

3.177.* 3.181.
a. Sidetennininotuttiipunticriticidellasegucntefunzionc,esenestudi la a. Sidctcnnininotutti i punticritkidella seguentefunzione.esenestudi la

/ (:r.,'IJ)= 9-:r.2+zy-2x-y2.

(Suggerimento. Uno dei punti critici presenta un "caso dubbio": per studiarlo, b. Caleolan:ilpianotangentealgraficodiz = / (z,'//) nelpunto (l ,O).
ragionateopportunamente sulsegnodella funzioneinunintomodiquel punto). c. Calcolare la derivata direzionale di / (:r.,y) nel punto (O,l) secondo il
b. Caleolare ilpianotangentealgrafo;odiz = / (z, y)nelpunto (l ,O). versore1.1=( 4,!)·
c. Calcolare la derivala direziona le di / (z,'IJ) nel punto (1, 1) rispetto al
versore l! =u.v.
3.182.
a. Sidetcnninirio !Ulti i punti critici della seguente funzione, ese ne studi la
3.1 78.*
a. Sidetennininolllttiipunticriticidellaseguentefunzione,esenesrudila
~+z 2 y-3xy+y2 •
natura·
/ (z,'IJ) =
/ (x, y) = C(z- i )( y- 1) +(y-1) 2.
b. Calcolareilpianotangentealgraficodi z = / (:r.,y) nelpunto (O, l ).
b. Calcolareilpiano1angentealgraficodi z = / (:r.,y) nelpunto (l,2)
3.183.
3.179.* a. Si detennininotuui i punti critici della seguente funzione, e se ne studi la
a. Si detenninino tulli i punti critici della seguente funzione, e se ne studi la natura:
natura(èsufficienteconsiderareO :S::r.< 211"):
/ (:r., y)=z2y +z2+y2- 6y.
/ (z,y) = ~ -(y+ l )eou. b. ScriveR l'equazione del piano tangente alla superficie::= f (z,y) (del
puntoprt.><:edcnte)nelpunto (l, 2).
b. CalcolareladcrivatadirezionaleD~ / U,O) conl! = ( 'j;:.~ )· c. Calcolare la derivata direzionale di / (:r.,y) nel punto (1,2) rispetto al
3.180.*
a. Si detennininotulliipunticritici dellaseguentefunzione,ese nestudila
"=+7v;!;)
3. 184. Siconsidcrilafuniione

/ (:r., y) = (:r.log:f)(y- 2)- ~


a Si detennininotuni i punti cri tici di fin R 2,e sene stabilisca la natura.
b. Calcolareilpiano langemealgraficodi z= / (:r., y) nelpunto (e,l).
giustificandole proprie conclusioni.
b. Siscrival'equazionedelpianotangentealgraficodi/nclpunto(l,l).

3. 185. Siconsiderilafunzionediduevariabili:
2
/ (r., y)=:r. +·// ~\. aW
328 Cap. 3. Ca lcolod ifferen?ialeper lunzionidipiùvariabili Par. 3.6. Massimi e minimi liberi 329

Determ inare i pun ti critici di /e stabilirne la naturtl.


b. Scrivere l'equazione del piano tangen1e al grafico di / nel punto 3.190. / (<f,11) = xy2 + ~i/ + 3112 + ~x2 - I
(xo, !llJ)= (1, 1).

3.186. 3.191 .• /(x,y) =e-""(2xy-y2)


a. Si detenninino tuni i punti cri tic i della seguente fu nzione, e se ne studi la
3.192.• f (x,y} = <f211(X -y + l )
3.193. / (x, y} • e-•(2y2 + x~ + 4x)
b. Scrivere requuione dcl piano tangente alla superfic ie z= f(x,y ) nel
punto (2, -l ). 3.1 94. /(x ,y) = x 2y + 4xy - ~xa - 4x 2 +i/'
c. Calcolare la derivata direzionale d i / (x, 11) ne! pu nto (1,- 1) rispetto al
'~"(;);.-;);)
3.195.• f(x, y) = ~x2if - x112 + ~y2
3.187.
a. Si determ in ino tutt i i punti critici della seguente funzione, e sene studi la
3.196. / (x, y ) = 2e-~'+•(1- 11) +e'
J(x,y) =xi/-3.1}-12xy. 3.197.• f (x, 11) = (x - 1)4 +y4 -4xy2 +Bx
b. Ca lcolarei l pìano 1angentea!graficodi z • / (x,y) nelpunto (l , l ).

.U 88.
f (x, y) = ~xa + ~x2y- ix2 - -i112
a. Si determinino tutti i punti critici dell a segueme funzione, e se ne studi la
3. 199.• /(x, 11)= (~+x)(4 -y2)+y2
f (x,y) = ~ -y2 - 4:i:y.

b. Calcolare la derivata direzionale d i / (x,y) nel punto (l,l} rispetto al


3.200.• / (<f,y) =x4 + y4 - 2x2y

"="(1.l) 3.201. f(x,y) =8(:.:- 1)2 +r..'- 4x112


c. Calcolareilpiano1angentealgraficodi z • / {x,y) nelpu nto(l,O).

Dopo aver de1ermina10 tulli i pumi s1a::io11ari delle seg11emi funzion i, studiarne la
na1ur11 (cioè decidere se sono punii di mitiimo. mcusimo o sella)
3.202 .• / {:i:,y) = ~z2y2- ~z2 + iit
3.203.•
3.189.• f (x,y) = :z!y- xy1 - 5:.:y
/(:i:,y) = ~(x+ l )s+ {x+ 1)(3- 2y) +(x+ 1) 2(y - 2)- 2y2
330 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidlpiùvariabili Par. 3.6. Massimieminimiliberi

J.2 0;1. / (x, y) = x1/ + ~y' + 3y2 + ~x2 - 1 J.212.* Determinare qual è la sfera di raggio massimo, centrata
nell'origine, che sta sono il piano 3% + 2y + z = I
Suggerime1110 di imposfazioRe. La sfera che risolve il problema sarà langenl«
J.20S.* alpiano,quindiladistanzadell'originedalpianoèugualeal raggiodellasfera;
perciò si sta cercando il punto del piano a distanza mi11ima dall'origine.
Naturalme nte questo si può trovare con i metodi della geometria, ma cerchiamolo
minimizzando la distanza dall'origine dcl punto (x,y,z ) sul piano. Anzi, come
spesso si fa nei problemi in cui si vuole minimi:aare una distanza, conviene
J.207. minim izzare il qU(l(/roto della distanza dall'origine, xi+ ·l + z 2 , funzione più
facile da derivare (e d'altrocan10 la distanza è minima quando il suo quadrato è
minimo).Sostituendoallaz lasuaespressionericavatadall'equazionede l piano,si
J.208.• / (x, y) ::: (z- 1)2 (y-2 )- y 2 haunafunzionedi2variabili (:i:, y) dicuicercareilminimolibero.

J.209. / (:i:, y) = e~(x - l )( y - I)+ ~y 2 -y J.2 13.* Dcterrninareilpunto sullasuperficie

z= x~,; per x>O,y>O


J.210 ••
chehadistanzaminima dall'originc.
Applico7)011/ geometriche
I prossimi problemi di ottimi zzazione possono essere formalizzati sia come
Suggerimemo: leggere prima il suggerimento di impostazione de ll'escreizio
precedente.
problemi di ottimizzazione vincolata (che affronteremo nel § 3.8) sia come
problemidiottimizzazionelibera,usando il vi nçoloperesprimereunavariabilein
funzione delle altre e quind i ottenendo un problema di ottimizzazione libera, in
una variabile di meno. Qui è richiesto di seguire quest'ultima strada; opportuni
suggerimcntiguiderannolostudentenell'impostazione.

J.2 11. * Sivuoleminimizzarelaquantitàdicartoneconcuiècostruitauna


scatola, privadi coperchin ,cho: dc,·cavere volume di 1Cl00cm3 .Quindi, fissato il
volu111c di un parallelepipedo, si vuole minimizzare l'area della somma di S facce
su6.Trovareledimcnsioni deglispigo li.
Suggerimento di impcstazio,.e. Se scegliamo il riferimento in modo che 3
faccedellascatolacoincidanoconipianicoordinati,e (x, y,z)è ilverticeopposto
aquellochesitrovanell'origine,ilvolumedcllascatolaè

xyz "" lOOOcm~.dacuiz = IOOO_

"
Esprimere ora in funzione di x,y,z l'area da minimizzare e sosti tui re
l'espressione di z trovata qui sopra per ottenere una funzione di 2 sole variabili
(x, y)dic uicercaregliestremilibcri.
332 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzioni dipiùvariabili

Soluzioni§ 3.6
f /,=r'y+:qi a:qi{o:+l)=O
l t,=\+i:i-2 +y=O.

f /,=~-2:z--4y • O :qi(z+ 1 )·0~ z-=O o 11=0 oz = -!;


l t,"' :z-fl-4z • z(Y-4} =O~ o: =0 0 11 = ± 2

co,o), (-l,o), (-»-l}

"'("'· 111= [r-~" ~;/]


11/(0,0) • [~ ~J; DelH/ • OcaIDdubbio;
H/(0,0)= [ ::::~ o " ]. 0e1 =- l6 <0:(0,0) pun1odiscll1.

HJ(-~,o) = [ ; nDetH/ =- ~ <O puntodi sella;


H/(o,±2J3) = [ ~
2
~].Dei = -64 <0: (o,±2J3) punti di sella.

H!(-1.-D = [~ n DetH/ = ~ >0; /,,=~ > O punto di minimo


Studiamo ora la natura dell'origine (caso dubbio). / (0,0) • 0 perciò t milc studiare il
stgno di/inunintornodi(O,O).
( :i:~,±2) punti di mi1SSimorcliltivo.
/ {:i-,yJ= vGY+ ~:i-2+ ~r).
1(1,11 .. ~ -::. = -~; 1.(1,1) - ~ - 6 =-T·1.(1. •i - -3.
Piano tangente:
In un intorno dell'origine que,1a di.ug""&limza ~ vnifkaia in prima appnwimazionc
quandot mificata v~ -o:2. Lo studio del segno del prodot10 11(!11+ ~:r2+ !r') mostra
334 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.6.Massimieminimiliberi 335

111(0,D - [! ~]. Dt'I >o; T• >O, quindi (o.n t pun1odiminimo.

Hf(l,I) • [~ ;J. De1 <0, quindi {l, l}t pun1odisclla.

/(1,2)= l ;/.(l,2) = e;fr(i,2} = 2.


llpianotangentehaequazione·
:=l+t{:z:-1)+2{1-2)

.:=ez+2y-3- e.
Fig. 3.48. ln grigioleregionlincui/(:z:>11) >O;ln biancoleregioni i'leuif(z,11)<0

/z(l,0) = 0;/,( 1,0) •~; /(1,0)•0.

Piano tangente·

/.(1,1)=2;1.(J,l)=~ :z: • 0->11 "' 2;:z:oa11" .. )l=-2.

D,/(l, I} • 2 · ~ + ~ · ~ = ~- Pumicritiçì

J. 178.
/ , • e'z(11-l)=O "1-:Z: • Ooy=I. / ,, • (11+ l}c:os:e; /q • sin:z:; In - ~
{ /, • e'{z- 1)+ 2(11- l ) a O

y• l ~e'{:z:-l)o:O~:z::o l. H/(0,2) = [~ ~J; De! > O, Tr >O: (0,2) punto di minimo.

1//(11",-2) = [ ~ ~]; De! > O, Tr >O: (lf, -2) punto di minimo.


ll/{:z:,11) • [e'(:z:+e~~ll-i) ~""].
336 Cap.3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.6. Massimieminimiliberi 33 7

/{ e, I } : -~e, /, (e, I )"" - 2, f.(c, I ) : ~e

z =-~e - 2(z - e)+ ~c(y - I)

z: - 2z+ ~cy+ ie.


(-1, -1} punto di massimo; (2, 2) punto di Klla; (- 4, 2) punto di Klla
b. ~ · -4x+~y+I.
c. D./(O,l)=-~-1.
/,"' (log:i: + l)(y- 2):0 3.l82. a.{O,O)puntodisella:( ~,O) pun1odi Klla :(~,O)puntodi
{ f.=:z:log:i:-!yc=O
se lla; (1, t ) punto di minimo; (-3, -n
punto di minimo.
b. z=-3.t:+211- I.

3. 183. a. (0,J)pun!odiminimo; (±2./2,-1) punti di sella


b. z= 6x -11-9
" --},
3. IU . a. (0,0) pumodiminimo; (-2,-l) puniodi se lla
b. %=~z+e11-4e

ro.21;(H ) J. 185. o. (O,O) puntodiminimo; ± ( (1)


11
\-f U) 11') punti di sella
b. z=5z+311-5.

Jl/(.i:, I/)= [ "' '""'+']


~+l -!e · 3. 186. a. (1,±Jr) pun1idf sella; (~,o) puntodiminimo;
(- ~,o)puntodi sella
H/{e, 2) = [~ -~e ]; DttH = -4 <O=- (e,2) punto di sella b. •= H+ fC:z:- 2)+ 2{11+ l)
" -;7,
HJ(;, -~) = [ -: ; 2
e-!e]; DttJ/ • I +e
2
>0, TrH <O, 3. 187.
a. (-1,2), (t,-2) punti di massimo; (0,0) punto di sella; (o,±2J3) punti di sella
u.-c\) punto di massimo b. z - -l7.i:-9i!+12

3.188. a. (O,O) puntodisella; (-8,16) puntodimassimo


b. -3(1+:{!)
Cap. J.Calcolodiflerenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.6. M~ssimi e minimi liberi 339

c. z=o:-4y-f
lf /(0,0)= (~ ! 2
) indef.;{O,O)puntodisella

/. "' 3.:2y-y2- f>y • N{3:r:1 -y-5) • o


{ /, = ~ - 2:r:y- So:= :r:(.:2- 2y- 5) =0. H /(1, \ ) = e- 1(-;
6
!2 ) dcf. neg. (I, I) punto di max. rei
lpuntistaziooarisooo: (±1,-2);{±.fi,o);{O,O);(O,-S).
ff/(-1, - 1) • e- 1(-;
6
! 2) dcf. neg. (-1, -1) punto di max. rcl
/. - 3:r2y- 2o:y1 + 2o:y = :r;y(3o: - 2y+ 2) =o
{ / , • r-2:r:iy+:r:l •o:2(0:- 2y + l ) • O.

/f/(1,-2) = ( -;
2
! 2 ) dcf.ntg.; (1,-2) puntod i mM . rcl. I pumi stazionari sooo: {-1,0); (-~,~} e la retta (0,1111)
1//(-1,-2) • CD2
2
dcf.J>M.; (- l ,-2) puntodimin. rcl.

11/(±.fi,o) =( ° :;::~)inder.(±.fi,o)puntidisella
10 ///(-1,0) "' (i ~2 ) indcf.; (-1,0) punl(ldisella

H/(0,0)=o(~r. ~5 ) indef. (0,0) punl(ldi 5Clla


/I/(-!,!)= (-1i
2 4 •
~l) def.neg. (-!,!)
-i 2 4
punlodimax.rcl.

ff/(0,-5) = (~ ~) indef. (0,-5) ptlnlOdi 5C lla


2
H/ (O,p0) • ( Yo(l - llo)
0
~) 5emidef.(0, 11o) casidubbi
3.190.
(0,0) puniodi minimo relativo; (- 1, - 1) pumodi se lla; (- !>, 3) pumo di sella. Studiamo i punti della mia :r:"' O mediante il seg.no, poicht /(0, 1111) • O.
Lostudiodelsegnocidiceche:
i punti (O, 11o) per )lo> 1 e per 1lo <O sono punii di massimo relativo (perdi~ in quei
pumi /~nulla e in un intQnW tnegativa);
/. = c- "(-2z{2:r;y -y2) + 2y) - 2ye -."(- 2.: 7 + :ty+ 1) •O per 0<11o< I sooopuntidiminim(lrclativ<:> (percht inqueipunti/tnullaeinun
{ /, = e-"(2:r: - 2y) = 2e-"(:r: -y) • O intoroo tpositiva);

lpunti$ta.Ziooarisono: (O,O); (1,l);(-1,-1) .


340 Cap.3.Caleolodifferenzialeperlunzionidipiùvariabili Par. 3.6. Massimieminimiliberi

i punii (O,O) e (O, I) $000 di $ella (perch~ in quei punii/~ nulla e in ogni intorno Neipuntiy • Osi ha·
cambia disegno)
H/(x,O) = (~ 2 .i~l) caso dubbio.

S1udiamo col memdo del segno. /(zo, O) • O.

/(x,11) ~ YGx2 y-::i:+D <!Ose

Graficodi g(x) = ~ - ~

Fig. 3.49, ln grigioleregioniincui/(x,11)>0;


lnblancoleregioolincui/(x,11)<0.

(-2, l+./3) punto di sella; (-2, 1-./3) puncodi min. rei.


(O,O)punto disella; (-2,2) puntodimin.rel.;(-8,- 16) pun1odisel!a

/ .(::i:,p} - xi' - ./ - Y(z11 - !) - 0•


11 - 0011 - ; Fig.3.50.lngrigio leregionlincui/(z,v)>O;
{ J,(z,11) = jxV-2Z'IJ+ll= 11(1z'11-2x+ l) • O inbiancoleregioniincui/(x,11)<0

Quindi·
11 = 0 renadipun1i.s1azionari;
peno< I in un incomodi (zo , O) ~ l(x,11) <:!O; (ro,O) ~ pwitodi minimo;
per~~ in un incomodi (x0,0) ~ /(z,11} :S O;(:ro,O) ~ puncodi massimo;
in ogni imomodi (~,O)/ tambiadl segno, (i,O) ~puntodi sella.

(O,t)pun1od i massimo;(±Ji0g2,l) puntidisella


quindi
{~:~:::l: :~ =~-:. ~(; - 2~)
4 8
.. =O

4u(i'- 2z) =O ~ 11 • 0oY • 2x.


{ 4[(z-1J'-Y+2] ... o

111(2.D = (t !) deftnitaposttiva. Sev=Olasecondacq~i~~

(x- !)3 +2 • 0;z -= l ..- V'i.


(2,l) ~puntod im inimo. w
342 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperlunzionidipiùvariabili Par. 3.6. Massimi e minimi liberi 343

x2 + 2x - 2 = 0;x = -1±V'i
(x-1)1 -2x+2 • 0; (x-1)1 -2(x-l) "' O;
l punticri1id MHIO" (-1,0); {-1 ±./.i, 2); (- 1±./3. -2).
(z- l )((z- 1) 1 -2] =0 """"'= l °"'"' 1±./i
z = l ~V' : 2 =-J "' ±J2; 4- ,.'I - 211(:r+I) l
•= ' + v.~ ~ =2(• + v'i)"= •J2(• + v'i) H/(x,y)= [ -211(:r+l) 2(1 -f-:r) .

:i= ! - J2 ~ y1 = 2(1- ./2) <O, impossibile


Quindiipumicri1ici$000 H/ (- 1,0) · [~ ~] detinilapositiva,

(• -12,o); (>,±v'i): (• + v'i,±J2(• + v'i) )· (-l,O) puntodiminimorela1ivo.

Henillna

H/ ( I - ,y'2, O) = 0O s( yf2o_ ) ) dermita poSitiva; pun10 di minimo. (-1 ±./3, 2) punto di sella
( 1

HJ(- >±vl,-2) = [ ( \ )
4 ±y 3
<(±JJ)l
...
'"''""'"·

(>+ v'i,± ~) '" "~)


(-1±./3,-2) punto di sella.
H/ 2(>+ v'2) = ( r-r,, ( )
'F4yl +J2 16 1+./2
/.(:t,11) - 4x3- 4xy= 4:t(~-J1) =O
{ /,(x,11)=4v'-2xl • O
definitapositiva;puntidiminimo.

(O,O) puntodimassimorel.: (1,Dpuntodisella; (-5,,) puntodisella { :~~ ;,.~)==OO ~"' = O o Il= xi


f /, = (x+ 1)(4-,2)
l. 199.
\ !r = -2y(~ +x) + 211 • 211(1- f-z)
Sex ., O la sewndaequuione dà y =O.
Se11 =x2.

Quindi i punti critici sono·


344 Cap. 3.Calcolodifferenzlaleperfunzionldipiùvarlabili Par. 3.6. Massimieminimiliberi 345

/(0,11)= ~~cheha unpuntodiflesso in :r=O,


quindi (O,O) èpunrodi.sella

lleuiana:
H/(±3./3,-3) = [ T l~,/3 T~88f];pen:iò ( ± 3./3,-3) $011(1puntidi sc l!a.
H /(0,0) · (~ 6)caso dubbio
/z • {:r + 1)1 +3- 211+2(:r + 1)(11 - 2) '" :r(:r - 2+ 211)
( 1~ - -2(:r+ l)+(:i:+ 1)1 -411
/(:r,:r) • 2:r'-2:r3
haunpun! odiflessoin:i:=O,quindi z=Oè pun!odisc lla. z(z-2+211) =O~:r=O o :r.:2-211;

H/(±"7z'"J2
I I ) , ( -},
T~
>t,)
6 z • O~ -1- 411=0,11= -~;

De! • ~ - ~>O.Definita positiva. (±-$i,~) sono punti di minimo~lativo.

J.201. (l,O)punrodisc lla;(2,±2)puntidiminimo.

{~: : ;ç~~ ::/::;:):~ lpunti cr\tici$0no :

:r(111 -9) =O~ :r - 0011 - ±3; (o.-~} (-1- ,/6, J+2,/6} (-1 + ,/6, 3-/6)
:r "' O~ 11=0;11 - J~ z 1 +27 =0 impossibile;

H/ (0,0)= [0 9
6];pcn:iò (O,O) èuncasodubbio

Per studiarlo considero: (-1- ,/6, 3+/6) punto di se lla


346 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabiti Par.3.6.Massimieminimiliberi 347

[~ ~]
u1( i+J6'-Vo)-[
- ,-
, - -
-•+J6 2(-1-4+J6) ]
2(-1+,fi)
'"'''•'« H/(:±(2,0)) · indefinita, :±(2,0) puntidi11ella.

H/ (:±(2,4ll · [2! -~n ;n0cnni1a, :±(2,4) pun1idise11a.

(-1+ ,fi, 3-/6) 2


punto di st"lla.
/ z: 3:r:1y- 6:r:y = J:r:v(:r:- 2)
{ J.=z1+4yl- 3z 1

{~: =~::4u2+611= 2y(o:+2y+3) hy(:r: -2) · 0~ o: • 0011 • .:o :r: = 2;

l.21l4.
{0,0) punto di minimo ..,lativo; (-1,-1) punto di 11el!a; (-9,3) punto di sella.
11=0~ z3- 3:r:1 =O~ o: "'O o o:"'J;

lpunticriticiwno: {0,0);(3,0);(2,l).
(:r:1 - 4)(%- 11) = 0~ ~= o:o.:2-4 = 0, cioo!:z = :±2;
H/(:r:,11)"' [~~=:: ~2~6"'J
H/{0,0)= [~ ~] ca<iodubbio

ConJidcriamola ..,strizione
JpunticriticiW!lo (0,0);±(../2. 12);±(2,0);:±(2,4).
/ (z,o:) • 2z• - 3z3...,. -3z3 pcrz~ O.

Ptr questa reslrizione il punto % • O non è nt di m.llSJimo lii! di minimo (flesso a tangtme
orizzonta!t), dunqutpcrlafunzioncdiducvariabilil'origintlpuntodisclla.

ff/(3,0 ) = [~ ~] indtfinita; (J,O) èpuntodiulla.


fl/(0,0)= [~4 4
-... ] indtfinita, (O,O) puntodi u lla

ff/{2,1) = [~ 1~] dcfinitapositiva;(2,l )è puntodiminimo rtlativo

(O,O) puntodisella;(4, 0) èpuntodisella;


(2. },) "'""" ml"l~•L; (2.-},) "'""dlm=lmo•I
348 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.6. Massimi e minimi ~beri 349

f,= 2(z-1)(11- 2)=0


{ 1 = (z-1):-211=0
=).:i=l oy = 2
fl/(0,0) = [~ ~].definita posi1iva; (0,0) pumodi minimo.
1

:i • I ,,,.y • O;y=2~ (:i- 1)2 =o 4 ~:i=3oz: -!


Hf(o,D - [! ~2 ],indefinita, (o,D ~ punto disella.
(i,0),(3,2),(- 1, 2).
L'areadellasommadi5facceesç\uwil coperchio è
lff(q) · [~i:=~~ 2(:i_; !)]· A =:ry+ 2.u+2•11=:ry+2(z+11)~ • :ry+~+~.
H/(1 ,0)=o[~4 ~2 ]~ (i,O) puniodimauimo Cm:hiamo gli es!rTmi liberi di que51& funzione in "' >O, Il >O.

j y-1i§il =O V'
\ z-~-o ~11-2000·20002""0
H/(3,2): [~ ~2 ] ~ (3, 2)pumodisella

(poich~ y'l'O) l • ~, 11= 10.f:?:. l2.6cm;


H/(- !,2)= [~4 =~l ~ (-l, 2) pumodisella

(0, 2) puntodiminimore!ativo; (l,l) pumodi se lla. :i::'7= 1 ~,1, - 10.f:?:. 12.Gcm;


/ .=2.:i:(l-11)=0 ~:i:-0 011 = 1
L'unico pun!o 5lazionario è dunque ( lO y/2, Jo .y2°), e per il sign ific110 fisico del
{ J,• 211(1 -11}- (:i:+Yl =O problema è evidenie che sani punto di minimo. Acccrt i amoce~ comunque rigormamcntc,
cakolandol'Hessiana·

x =-0~ 2y-3i( • O,y=Ooy • ~

11•1•.:2 + 1•0, mai


matricedcfiniUposi!iva,quiOOi ( 10\(2,10,r2)è puntodiminimorela1ivo

(o,oi;(o.D La scatoladcvcquindiavcrTdimeMioni

:i=y=JOy/2:.tZ.6cm ;

Matricehessiana • - ~ - ~ - ~:.6.3cm.
.,, (10"2) 2
ln 1lrreparole,lospigoloinal1czza dev'esscremculdcglispigolidibase,ugual itraloro.
350 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfunzionldipiùva riabili Par.3.6.Massi mi e minimiliberi 351

!!/(1,0)= [~ ~2 ] indefinita;(l,O)puntodisclla.

Unicopumostai:iooario (~·~)· H/(!~~[


2'V - 4
v~-zJ ~ < ·~i
_ vz .
8 2
Per il significato iCOIHetrico del problema, s.arà il punto di minimo, comunque
vcrifichiamoloconl'Hessiana:

H/(:z:,11)= [ °
1
6
:].mauice(costante)definitapositiva,
Detl//O;A =40-24J2>0

quindi (f.,+) ~ effcnivamcntc di minimo. La disianu cercata t Malli« definita positiva,(~;~ t punto di minimo. Il punto della supcrfic~ t
individuato anche dalla 3° componeme: = ~ = ~· pcrciòt
1 (~.n - (~r + (~r + ( 1 - 3 ·~- 2 -~r = +1~2+'
32 1
-A·
Orailraggiodcllasfcracm:atatlaradkediqucstaquantità,quindi

R-*4·
Minimi~i amo la funzione

(
2x-~ - o
2y-~ - o.

L.a2"equ12;.dà11=0oppure(x+1/f =2
Dalla I' equaz., 71 .. 0=> z = -,\.;r' = l,z =I;
(z+111)1=2=>z=!=>(t+y1)1= 2=>11 =~·

(!,O);O;Vfl.
Par. 3.7. Funzioni defin ite implicitamente

3.7. Funzioni definite implicitamente


Riferimento: libroditesto [BPS2],cap.3,§8. Sia: / (x,1.1) = z 3 - z./!J + x+ v

Esempi oJ.18. Sia / (- 1, l )= - l+l - 1 +1 =0


/ (x,v) =u• - yC -1.
Si dimostri che l'equazione / (:i:, 11)= 0 definisce implicitamente una e una
sola funzione Il= g(z), g E C 1(J) in un intorno di :i: = I. Sì calcoli poi g'(l ).
~ (:i: , 11) = - ~ + l ; * (- 1, l ) -i # 0

perciò pe r il Teorema di Oini, in un intorno del punto {- 1,1), l'equazione


I E C 1(R 2) . L'e<[UUÌone / (z, 11) =O definisce impl icitamente una funzione y = g(x ).
11 fatto che qucstoesm:izi<>ric hieda il calcolo non solo di g' ma anche di g''
0 = / (I,11o)=c"'-11o- I
suggeri sce un procedimento leggenneme diverso da quello dell'esercizio
suggcriscc 11o ::: O.Calcoliamo pretedente, che anzich~ applicare direttamente la formula per la derivata della
funzione implicita ne ripercom: la dimostrazione: derivando rispetto ad z
* (:i: , 11) = z e'-ez; *(l,O) = I- e. l'e<[uaziorlC/(:i:,y(:i:)) =O si ha

Jzi- ,jg(zj -~ g' (x)+ i +l(z)= O


Perciòperilteorema diDini èdcfinitaunacuna solafunzione y = g(z ) in un
intorno/ di :i::= O; siha g{l ) =Oc

f( l )•-~ . 3 - 1 + g'(;l) + I + g' (-1 ) =O


!;lt,O)
dacuirkaviamc
Calcoliamo ~(:i:, y) = e' - 11e"; ~ ( 1 ,0) = I. Derivando ancora rispenoad z :

Perciò g'(l )= - ,~e = e~!" 6:.:


-;(,) - ~ -~ (t'(,)./9W -f,T.&; ) ' -
2J9W 2 Jg(i) 2 g {x ) + g' (x)-0

Esempio 3.t 9. Sicoosideri l'equazione:

1 + 1 + ~ (g"(- 1 )- 2) +g"(- 1) =O
3
z -:s: ,/Y+:s: +11 =0 - 6+
Si dimostri che, in un intorno del punto (- 1,1 ),questadefinisceimplicitamente
g''(- 1)= ~.
unafunzione y= g{x).
Calcolare quindi g' (- 1) e g"(-1 ), e scrivere lo sviluppo di Taylor al
sccond'ordineperg,inuni ntomo di ;i:= - 1
Possiamo ora scrivere la formu la di Taylor:
354 Cap. 3. Calcoloditferenzialeperfunzionidlpiùvariabi~ Par. 3.7. FunzionidcfiMe implicitamente

g(z ) =g(-1) +g'(- i )(z +I)+ ~g''(- l )(z+ 1)2 +o((z+ 1)2) J.218.* Sia

g(z) = I - 2(x+ 1) + ~{x+ 2 2


1) +o((z+1) ) Si dimostri che l'equazione /(z,y) =0 definisce implicirn menle una e una
sola funzioncy = g(z),g E C 1(1) in un intorno di zo = 1.
Sicalcolipoig'{l ).
Esercizi
J.2 14.* Si c011sideril'equazione:
f (x, y ) =e~' - e- 2•cosz - I.
z3 +zy2- 2y3 =0
Si dimostri che l'equazione /(z,y)= O definisce implicitamente una e una
Si dimostrichc,inunintornodelpunto {l, 1), questadefinisceimplicitamcnteuna sola funzione y"' g(x ), g E C 1(1) in un intorno di xo = tr/2.
funzioncy = g(z). Sicalcoli poig'(,,./2).
Calcolare quindi g'(l) e g''( l ), e sc rivere lo sviluppo di Taylor al
sceond'ordineperg,inunintomodi z= I. J.220.* Sia

J.2 15.* Siconsideril'equazionc: /(z,y) =arctan (zy)-e-2'l~- 1 i.

~-2:z+y - O Si dimostri che l'equazione / (z ,y) =O definisce imp licitamente una e una
sola funzioney = g(z), g E C 1(J) in un intorno di zo =I.
Si dimostri che, in un intorno dcl punto (2, 3), questa definisce implieitamcmc una Sicalcolipoi g'( J).
funzioncy=g(z).
Calcolarequindi g'(2) escrivcrelosvil uppodi Taylor al prim'ordincperg, in J.221.* Sia
un intorno di z = -2
f (z,y) = xlogy+xu21ogx- z 2.
J.216.* Sia
Si dimostri che l'equazione / (z, y)=O definisce implicitamente una e una
sola funzioney =g{z), g E CL(!) in un intomodi zo - I.
Sicalcoli poig'(l ).
Si dimostri che l'equazione / (z, y) =O definiscc implicitamente una e una
solafumdonez = h(y),h E C 1{I) in un intomodiy z l. J.222.* Sia
Sicalcolipoih'( l ).
f(x,y ) = 2y(z - 1)2 +3x+ ~ (z -2)(y - 1)5 .
J.2 17.* Sia
Si dimostri che l'equazione /(z , y) =0 defini sce implicitamente una e una
solafunzioney=g(z),gEC 1(J) inunintomodizo= 2.
Sicalcolipoig'(2).
Si di mostri che l'equazione f (x,y) =0 definisce implicitamente una e una
=
solafunzioney g(z), g E C 1(1) in un intorno di zo = 2
Sicalcollpoig'(2).
T~ tlvòW
356 Cap.3. Cak:olo differenzialeperfunzionidipiilvariabili Par. 3.7. Funzionldeflniteim plicitamente

3.223.* Sia Soluzioni§ 3. 7


/ (x, 11) =e -~• - (x + I )+ 1/(x - 1)
l.2 14.Sia
Si dimostri che l'equazione f (-z:, y)=O definisce implicitamente una e una
sola funzione y =g(x), g E C 1(I) in un intomodi 'Z:(J = I
Siealcolipoig'( i ).
/( l , 1)=0;/,(1, 1)--4
3.224.* Sia
Perciò per il t~ma di Dini, risulta definita, in un intorno di :i: • I, una funzio~ Il • g{:i:)
ta!uhe/(:i:,g(:i:))=O
g(i) .. 1
Si dimostri che requazione / (-z:,11) =O defi11isce implìcitame11te d11e fu nzio11i
!I =g1 (-z:), 11 • 92(x), gi ,92 E C 1(I) in un intomodi zo = O. ederivando requazione
Siscelga u11adel!eduefunzioni g,esenecalcoliladerivataprimain -z:=O.
~+zg{z) 2 -2/(:i:)=O

3+ I + 2g'(!) - 6g'(I ) =O; g'(!) • !


e deriv;mdo;mcora rispenoll(! z la(•j·
6:i: + 2g(:r)g'(:i:) + 2g(:i:)g'(z) + 2:zf (:.-) 2 +

+ 2zg(:r]g"(:r)- l2g(z)g' (:r) 2 -6g(:r)'g"(:r)=O

6+ 2 + 2 + 2 + 2V'(l) - 12 - 6,"(1)"" o

g"( l}=O

g(:r)=(:r- l )+ o((:r - 1)2 ),perz-.].

/(:r, 11)=~- 2:.-+11

/(2 ,3) • l-4+3 • 0

3(.,2 ~ 1 )21, +1;*(2,3) •


1
*(:i,11)= ~;.o
pen:iò per il Teorfln!I di Oini, in WI imomo del punto (2, 3), l 'tq ~!IZiooc: / (:i, 11) = O
deflnisceimplki ~n1eunafunzione 11:g(:r).
358 Cap. 3. Calcokldifferel'\Zialeperlun:i:ionidipii:tvariabili Par. 3.7. Ful'IZiooidefinlteimplicitamente 359

~(z,v)= 3(z 1 ~vl 111 -2; ~(2,3)=-~;


3e-1 3
g'(2)= -~ · -1-==l f( 2 J = - - 10e-2 - w·
/(1 ,11) = 1 - 2v·O~ v • ~-
g(:i:) = g(2) + g'(2)(:i:- 2) +o(z - 2)

g(:r) = 3 + (:i:- 2) +o(:r- 2)


J.2 16. I EC 1(R1). L'equazione O= /(:.:0,1) = c~+zo - I suggerisce zo =O.
C1koliamo:
~ = - 2z+4v'(o:-1);*(1.D = -2 #O.
~(z,y) = -.,sin:i:+2cosGv);~(O,l} • l.
U
Poicht / (1, =O,/ t C 1 in un intorno di (1, t) e ~(l, \)#O, l'equazione /(z,v) =O
Perc iò per il !eo«ma di Dini ~definita una e una sola fun2ione :i:,. h(y) in un intorno
definisce impliciwnentc una e una sola funzione V: g(z) in un intorno di (l, t), e risulta
di y,.I; sihah (l ) • Oe
g(i) • !.Caleoliamoom:
h'(I )•-g(o,1)_
Ufo;ii ~ - 3z2-2v+v•;~ (1 ,D - 2+~;
Cako liamo

f{l)= -W= -~ - 1+~ - ~-


J.219. /(tr/ 2, 11) =e"'"'-1 =O~ v=O.
' •+-"•
h(l)=-~=- 1+311. ( /3 )
f E C 1(R1}. L'tquazìonc0 • / (2,vo)= 2e-~-2vor 1 suggerisce vo .. J.
Calcoliamo
*=:re"'+2e-1'cos:r; * G ·o} =~#O.
%(z,v) = -4%l'I'-~ - 2e-z; ~(2, l) = - Sc-1 - 2e- 2 = -10e-1
Poicht/ (J,O) =0,/~C 1 in un intorno di (f,O) e ~(j,O) #0, l'equazione/ (:r,v) :O
Pcn:iòperil teorcmadi Dinièdcflnitlluna e unasolafunzione v=g(:i:) inunintoroo definisce implicitamenie una e una sola funzione V= g(o:) in un intorno di {J,O), e risulta
di z=2; siha g(2) • 0e g( ~) ,.. O.C1lcoliamoora

f(2)= - ~.
360 Cap.3. Calcolodifferenzialepe r funzionidipiùvariabili Par.3.7.Funzionl definiteimplicitamente

g'(l} • -~ ·T•e-es.

/(l,y) = amany- I = O'* 11 =i· / (2,11) - 2y + 6 =o'* Il= - 3.

* = ~+2{,.,-l)e-blo-1>;*(1,i) = t+~i/ 16 ,;o.


* • 2('1'-1)
1
/(2,-3)=0

+ ~('1'-2)(y- l) 4;*(2,-3) =2#-0.


Poicht /(2, -3) • 0, / ~ C 1 in un intorno di {2,-3) e S!(2,-3)#0, l'equa.rione
Poich~/(l ,U =0,/tC 1 in un intorno di (q) e ~(q ) #0, r~ione/(z,11)=0 / {z,11)= 0 definisce implicitamente una e una sola funzione 11=g(z) in un intorno di
definisce implicilarneme una e una sola funzione Il= g{z) in un intorno di ( l ,n.
e risulu.
(2, -3), e risulta 9(2) • -3. Calcoliamo oni;

g( I)= i-C• lcoliarnooni· ~- 4y(z - 1) +3+ R:c11 - i )'; ~{2, -3) . -12+3 - tM = - 73;

~"' 1 +~zy)1+ 2ye-lll•-l);~( 1,i) = ~+i;


g'(2) · -~ .. ~-
/ {l ,11) =e-• - 2 =0=-11 = - log2
/ (l,y) • IOi!l - 1 z 0~11=t. / ( l, - log2)=0.

/ (1,e)=O.
%"" -'l:e-"+ 3y1{,.,- l);*( l, - log2) "' -2#0.

% - ;+2:rylogl:;*(i,t) • ;# 0 Poicht / (1,-log2)=0,/ ~ C 1 in un intorno di (l,-log2) e U( l,- log2)#0,


requuione / {z,11) =0 definisce implicitamente una e una sola funzione y = g(z) in un
PoicM / (1,t) • O,/ ~ C 1 in un intorno di (l,e) t u(l, e) #0, l'equazione / ('1', 11) =0 in!QmOdi (i, - log2},e risultag(I) = - log2.C1lcoliamoora:
definisce implicitamente un.a e una sola funzione Il =g(z) in un il11omo di (i, e), e risulu.
g( I )= ~. Calcoliamooni: ~=-~-"- I +i};~(l,-tog2) = 21og2- I - (log2)3;

g'(i) = - Ui: =: :- 21og2-12- (1og2), = loJZ- ~ - ~(log2),.


362 Cap. 3.Calcolo diffe renzialeper funzioni dipiùvaria bi li

3.8. Massimi e minimi vincolati.


Moltiplicatore di Lagrange
Ri ferimento: libro di testo [BPS2], cap. 4, §6. l
/ {0, l )= / (0,-3) = 0.
Scegli amog 1 (r) talecheg1 (0) • 1. Esem pio J.20. Detenninare i punti d i massimo e minimo asso luti per !a funzione

* = 2e- • + 211(r + l ); *(O, !) = 4; *(0,-3)"' - 4 f (x,y) = :re-(r+r'l

soggenaalvincolo
Poiclk! / {O, !) :0,/ è C' in un iniomo di (O, l) e ~(O,l) ;,o, l'equazione / (r,11) =O
definisce implicitamente una e una sol.a fun>.ione Il = g1{;i:) in un intomo di (O, i ), e risul1a 2
g(x, 11 ) =x 2 +(11 - 1) - 1 = 0.
tJ1 (0) = l.Analogamente·
Poich~ / (0, - 3) =O, / ~ C 1 in un intorno di (O, - 3) e U(o, - 3) F O, l'equazione Si richiede di detenninare i "candidati " punti di massimo o minimo vincolato
/ (r, 11) .. O defin isce implicitamente una e una sola funzione Il • g,(r) in un intorno di U$lllldoi lmetodode l moltiplicatored i Lagrange, e qu indistabilirel'effen ivana1ura
(0, - 3),c risulta g,(0)-=-3 deipuntitrovati, giustificando leproprie affennazioni .
Scegliamo ora g 1 e calcoliamo·
Comindamo ad osservare cheilvincolo nonhapunticriticiin quanlo
Vg(x, y) =(2x, 2(y-1 ))

~ - -=f - ~-
si annulla so lo in (0,1 ), punto che non soddi sfa l'equazione di vinco lo . (Questa
fJ\(oJ- - \'erifica ~ ne.:essa ria per poter poi applicare il metodo del moltiplicatore di
Lagrange)
Analogamente: Scriviamo laLagrangiana:
Scegliamo ora g 2 e ta lcoliamo:
L(z ,11, .\.) - xe- (r+Yl - .\. [r~ + (11 - 1)1 - 1]
~ (0, -3) • 9; e impostiamo il sistema :

e- <r+r'l [- 2x1 + I]= 2.\.x


che dà : e-(r'+Yl i- 2xyj = 2.\.(y- I )
{ 1 1
:i: +(y - l ) - 1 =0.

Dividendo membro 1 membro le prime due equazion i otteniamo

T~ tlvòW
364 Cap. 3. CalcolodifferenziatepertunziOnidipiilvariabili Par. 3.8. Massimi e minimi vincolati 365

2
2z - l =
2zy
-=--·
y- 1
y= - 2z 2 + I
J.22 7. De term inare tutti i punti di massimo e minimo assoluti della funzione
/ (z,y) =:i:J-r/

chesostituitancllaterza(equazionedivincolo)dà soggcttaalvincolo::i: 4 +y4 = l.Giustificareleproprieconclusioni.


4::i:t+z2-1 =O. J.228.* Detenninare i punti di massimo e minimo assoluti per la funzione

::i:2 = vTI - 1·x = ±J./17 - 1.,, = l - vTI - 1 =s- /i7


8 ' 8 •a 4 4 • soggetta al vincolo

Quindiipuntistuionarivincolati sono g{z,y)=::i: 2 +~- 1 =0.

( ± V~·-.fii)
~· 4 ·
J.229.* Determinare i pu nt i di massimo e minimo assoluti per la funzione
/ (:i:,y) =z./
Oraragioniamoeosi. llvincoloèunacirconfcrenza,insiemcchiusoeli mitato; soggeuaalvincolo
/ è continua, quindi per il teorema di Weierstrass ammette massimo e minimo
asso luto sul vincolo; d'allro canto la funzione f è, rispettivamente, positiva e
ncgativaneiduepunti staziollari,perciò
J.230.* Detenninare i punti di massimo e minimo assoluti per la funzione
(~.!::fil) è pun to di mas.simoll.'isol utovincolato;
/ (z, y) = z 2 + 2./2:1:11
(-~,!::fil ) è punto di minimo assoluto vincolato. soggetta al vi ncolo
g(x, y) = ::i: 2 + y2 - 4 =O.
Esercizi
J.23 1.* Determinare i punti di massimo e minimo assolut i per la funzione
J.225.* Detenninare tuni i punti di massimo e minimo della funzione
/ (:i:,y) = ./+ 4::i: 2 y -4y
/ (:i:,y)=z2-·/
soggetta al vincolo
2 2
soggcuaalvincolo x +y = l.Giustificarclcpropricconclusioni.
g(x,y) =z 2 + 1? - 1 • O
J.226.* Determinare i punti di massimo e minimo as soluto della fun:tione
J.232.* Dctenninarc i punti di massimo e minimo assoluti per la funzione
/(::i:,y)=e- r-r / (:i:, y) = ::i:e-~'- r'
soggena al vincolo (:i: - l )l +4 11~ = 4. Giusti ficare le proprie conclusioni. soggetta al vincolo
g(x,y) =::i: 2 -y2 - l =O
oW
366 Cap. 3. CalcolodifferenzialeperfunzionidipiUvariabili Par. 3.6. Massinieminimivincolati 367

Notabene: ancheseinq11es1ocasoilvirn:ofo11ondescrive1minsiemechiusoe ottimizzai.ione vincolata per una funzione di 3 var iabili. li volume della scatola
limita/O. pQ/e/e "dare per bl/Ono" che mussimo e minimo asso/1110 esisw110. contenuta nell'ellissoide intero l: 8 volte il volume della scatola che sta nel 1°

3.233.* De1enninal"t' i punti di massimo e minimo assolu1i per la fum.:iooe


3.236.* Si vuole calcolart! il massimo volume di una scatola a fonna di
panllelepipedo contenuta dentro un cono di raggio Re altezza h.
Rapprt!sentiamo il cooo come
soggetta al vincolo
c- { (:r, y,:) ::r 2 +y2::; n2 ,o::;z::;:h- ~~}·
Per semplicità, assumere fin dall'inizio che il parallelepipedo di volume
Applicuzionigeometriche massimo abbia la base inferiore ncllab.ascdelconoeivcr1icidcllabasesuperiore
appoggiati sulla superficie del cono. Data la simmetria del problema, possiamo
3.234. * Sivuoleprogettarelaforma(cil indrica)di u111lattinadabibite in limitarci a considerare quel che succede nel primo ottante :r: > O, y > O, z > O. La
modo da minimizzare ral"t'a della superficie totale (quindi minimizzare il metallo porzione della scatola che cerchiamo conte nuta in questo oliante sarà un
usato), realizzando un volume V0 prefissato. Determinare in che proporzioni parallelepipedocon lfaccesui pianicoordinati; detto (x,y,:) il ve11iceoppostoa
devonoesserescelti ilraggioRel'alte:wi.hdeleilindro quello che si trova nell'origine, il volume di questo paralklepipedo l:
Si imposti il problema come problema di massimo vinco lato, scrivendo le semplicemente xy:, che va massim izzata sotto il vincolo
funzioni J (R, h ), g( R,h ) che assegnano. rispenivamcme, l'area della superficie
totale e il volume del cilindro, e min imizzando / (R,h ) sono la condizione
g(R,h)=Vo .
Si notichcsilTllttadiunproblemadiottimizzazionevincolataperunafunzionedi
3.235. * Si vuole calcolare il mass imo volume di una scatola a fonna di 3 variabili. llvolumedella scatolacontenutanel cooointeroè4 volte il volume
dellascatolac hestanell 0 onante.
parallelepipedocontenutadentro l'ellissoide

3.237. Si svolga nuovamente l'esercizio 3.211 del §3.6, uti lizzando ora il
metodo del moltiplicatore di Lagrange (in sostanza, si chiede ora di non usare
Per semplicità, assumere fin dall'i nizio che il parallelepipedo abbia le facce l'equazionedivincoloperesprimereu navariabi leinfunzionedcllealtre, anche sc
parallele ai piani coordinati. Data la simmetria del problema, pos.siamo limitarci a questo è possibile).
cons iderare quel che succede nel primo atlante :r > 0,11 > O,z > 0. La porzione
dellascamlachecerchiamocontcnutainquestoottantesaràunparallclepipedocon 3.238. Si svolga nuovamente l'esen:izio 3.0 de l §3.6, utilizzando ora il
3 facce sui piani coordinati; dcno (:r,y,z) il ve11iccoppostoaquelloche si trova metodo del mo ltiplicatore di Lagrange (in sostanza, si chiede ora di non usare
nell'origine, il volume di questo parallelepipedo è semplicemente :r:yz. che va l'equazionedivincolo peresprimcreunavariabileinfunzionedelleahre.anchese
mass imizzata sono il vincolo questol:poss ibile).

:z:2 p
1 z2 3.239. Si svolga nuovamente l'esercizio 3.0 dcl §3.6, ut ilizzando ora il
~+b2+2=l. metodo del moltiplicatore di Lagrange (in sostanza, si chiede ora di non usare
l'equazionedivincoloperesprirnereunavariabileinfunzionedelleal1re,a11these
(lnfatti, se lascatolanontoccala superficiedell'ellisso ide,certamentenonstiamo questol:possibile).
usando al meglio lo spazio disponibile). Si not i che si tratta di un prob lema di
368 Cap.3.CalcolodiffeJenzialeperlunzion l dl piùvariabili Par. 3.8. Massimieminimivincolati

Soluzioni§ 3.8 Perciò, poicht /,essendo continua sul viJK:olo (che ~ un insieme chiuso e limiUtO)
deve avere musimo e minimo vincolati, si può concludere che·
J .llS. Siverificacheilvincolononhapun1icri1ici:
Vg(:r,11) • {2z, 211) • 0soloncll'origine,che nons1asulvincolo.
lntroduciamolalagrangiana (3,0) pun!o di minimo asso luto; (- ~, ±~ ) punii di mas;iimo assoluto.
L{:z,11,>.) = x2 - ·Jl- >.{z 2 + .j- l ).
3.227. Siverificacheilvincolononhapw11icri1ici:
Vg(z,11)= (4:.-3,47')=0soloin (0,0), cheoons1asulvincolo.
L, =2i:- 2>.x • 2:r(I->.) =O lpuntistazionaridellalagrangianasono:
L, = -2y-2.\y • - 2y( I +>.)=O
(0,±1);(±1,0);±(t,.-t,).
\ ,.,2+11l-= l Esaminandoilvaloredi/inquC$tipuntisiconcludcche
La t• equuionedll z:O o.\ • l. (O, 1),(- !,0) sono punii di minimo assolu1o(min . = - 1);
o: .. o ... (Equaz.3) 11-± l ~ (Eq.2).\ • -I , quindi: (0,-1),( !,0) sono punti di massimuassolutu(max. = l)
(z,11,>.) • (0,±l,-I).
>. = l ~ (Equu..2) 11 =O~( Equaz.J)z • ± !,quindi: (z,y,.\) ~(± ! ,0,1). Vg(z,11J=(2z,n•!lso lonell'origine, chenonsoddisfailvincolo.
l candidatipun!id imassimo;>eminimo;>vincola!osonoquindi:
(0,±1); (±1,0).
NO!iamoche/(0,±1) = -1./(±1,0)= I
La funzione/~ continua, il vincokl ~un insieme chiuso e limitalo (circonfmnza), per
j[ Teorema di WeiersD'11.SS ~ esis!~ almeno un punto di musimo e uno di minimo.
Quindi il minimo~ -I e il massimo t \, C'fltrambi i punii (0,±1) sono di minimo ed
tntrambiipun!i(±l,O) sonodim;usimo

3.226. Siverificache ilvincolooonhapunticritici: Dividendo membro a membro le prime due equationi otteniamo
Vg(z,11) • (2(:1:- l ),811)=0 soloin (l,O),chenonstasul vincolo.
L(z,11,.\) •e_,,,_,. - >. [(x -1)2+4.j- 4] -f; • -:r; 11 = -40:2

cheS0$1irui1anelvincolodà
f.'= -he_,,,_,._2).(:i:-1)=0
4:1:•+ :.-1 -1 - 0
g- - 2ye_,,_,. - 8.\11 =o
{
(:z-1) 1 +4!T= 4
.,2,., ,/17-1 . z=± ~-,= l-./i7
PuntisurionariperL: s · V ~· 2 ·

Quindiipunl isuzionarivincolatisono

~ 1-/i'i)
( ± V ~· 2

Ora ragionia mo cosi. 11 vincolot un'e ll~, insieme dliUlO e tìmi11110; / t continua,
quindi per il teorema di We~ ammene massimo e minimo assoluto sul vincolo;
d'altrocamo la funzione /t,rispettivameme, posi1iva enega1iva ncid11epunli s1azionari,
pm:iò
370 Cap.3. Calcolodifferenziateperlunzionidipiùvariabili Par. 3.8. Massimieminimivincolati

(fiJ!ii, !=.f!!) ~punto di mas, imo a.noluto vincolato; O in (± l ,O) (per A=O)

(-W. 9'") •p~<odi mioi~ uwl"'"'"wl•<oi quindi i primi due punti sono di massimo es.soluto, i se: condi due di minimo 11SSOluto.

[l v imolononhapunticritìci

L(%, y, .1. ) = %2 + 2J2:iy - J.[:i2 + 112 - 4].


L(%,11,.1.) .. %i/ -J.{% 2 + 4Y- t].
Ri$olviamoil sìstema:

Dividendo membro a membro le prime due equazioni, ne ll'ipote$ i). io O, otteniamo

;; - ~; 4r/ = 3:i2;w=±.Yf%

ehesostituitanelvineolodà

4%1 - 1 =0;%=±~
v · O~ (dallal " equaL) :z: • O,cheperò nonsoddisfa requaz.dclvincolo;
Quindisonopuntistazionarivimola1iisc:gucnti:

± 0,~} ± 0·-~)
:z: = ±L
Se poi A =O, la prima equazione dà v=O, allora la seconda t soddisfatta, e la terza da
Quindi abbiiUllo anche i punti
(± l,0)
Quindisonopuntistazionllrivincolaliiseguenti:
(chesonopuntistWonari!iberi, chesitrovano s ulvino;olo).
Ora ragioniamo cosi. li vincolo è wi"ellissc:, insieme chiuso e limitato; J è continua,
quindi per il tco"'ma di Wciers1n1u ammeue massimo e minimo 3$.SOl uto sul vincolo;
d'altroçantolaf1111Ziooc/ vale·
Ora ragioniamo cosi. Il vincolo ~ una drtonf«nZa, insieme chiuso e limitato; J è
continua, quindi per il teorema di Weierstrass ammette massimo e minimo llUO!uto sul
vinwlo;d'altrocantolafwizione/vale:

quindiiprimiduepumi sonodiminimo"™'lu10, i sc:cood id""dima.uimoaMOlum.

,~,, · - ··
372 Cap. 3. CalcolodifferenzialeperfunzionidipilJvariabili Par. 3.8. Manimieminimlvincolati 373

J.2JJ. Vg{z,,) • {z + 11,:r: + 211) = {! solo nell"orig.ine, che noo soddi$fa il vincolo,
quindiilvincolonoohapunticri1ici

8:iy->.2z= O=-:r:=O o.l. = 4y.


L~"" (:r:+ 11}1 - .l. (z+11) =0
:r =O"* 11 = ±l ,- I T 2.I. =O, >. = 'f ~. L.= (z+11)1 -.l.(:i: + 211):: 0
\ f+:i:11+Y- 2 ""0.

). = 411 =- {~~-;~ ~ 4 = o =-"' = ± 1, Il= o. Laprimae<juazionc:di·


:r:+ 11:0 oppure:r +11= .I.
Qui:ndisooopuntistazionarivincolatiiKguemi:
:r+ y .. O,cioèy •-:r.sostituitancllate!7~dà
(0,± 1);(± 1,0).
Ora ragioniamo c1nl. Il vincolo t ima cin:onferrnza, insieme chiuso e limitato; f è
o;ontinua, quindi per il teorema di Weicrstrass ammene mass imo e min imo assoluto sul
~- :i:1+:r1- 2 - o,:r1 =4,:r: •±2
vincolo: d'altn)cantolafunzione/vale: equindiiduepumi (2, -2),(- 2,2)
/ {O,± l )m'f 3: /{±1,0) .. o Jnv«e 20+11 • >.di.nella2• e3" e<juazione,ilsistcma

quindi {O, I) t plllltodi minimo assoluto, (0,-i) di m.wimoassoluto. J(z+ 11)1 -(:r:+v)(:r:+ 211) "' 0
3.2J2. llvincolonoohapunticritici
l ~+.r11+Y- 2 =0
E.scludrndo(20 + v) • O(giàd iscusP) laprimadà
:r + 11- :r- 211 =O, cioè 11 =O
Risolviamo il sistema:
che sostiruita nella 3" dà ancon. :r: = ±2, quindi troviamo (2,0),(-2, 0)
QuindisonopunliS!azionari vincolatiiKguenti
{2,-2),(- 2,2),(2, 0),(- 2, 0).
Ora ragioniamo cosi. li vincolotunaellisse,insiemechiusoelimitato;/tcontinua,
La2• equu.dà:11=0 o .l.=:re _ _,_,. _ quindi per il teorema di Weierstrass ammcne massimo e minimo assoluto sul vincolo;
Sey =O,:r:=± !; d'a!trocantola funzione/vale:
K .I.• :r:e _ _,_,. , la l " equu. dà - 2z2 + I • 2:i:1,:i: • ±~, e la 3° cquu. dà r/ = -f, / (2,-2)= / (- 2, 2) .. o;
impo5'1ibile
Quil"ld i ipuntista1:ionarivincolatisono (± i ,O). Poiché
/ (2,0) - ~; /(-2,0) - -5
s.apendo che massimo e minimo esistooo po " iamo coocludere che ( 1,0) t punto di quindi {-2,0) t puntQ di minimo usolu10, (2, O} di m3"imo assoluto
massimo asroluto, e (-!,O) di minim(> assoluto
374 Cap. J. Calcolodifferenziale per funzionldipiùvarlabili Par. 3.8. Massmi e minimi vincolati 375

) .234. Superficiet01ale: Punticriticidel!alagr.mgiana:

n
/(R,h) = 2AN"a base + AN"asup. laterale = 2 · .. 1 + (21rR)h;

li problema dunque!
f';!;(Z>rR1+2irRh)
l ir R1h=Vo. Dalle prime due

Per il significato del problema saranno R>O,h >O, inpanicolareilvincolononha divi.Xndo membro a membro si ha:
punticritici.Lagrangiana
Il z6 1 z> 'il
L = 21rR1 + 2"Rh- >.(,.R1h-V0) ; "'Uà2' à2 • b'·
Punticriticidellalagrangiana: Analogamente dalla prima e terza equazione 011eniamo
4"R + 2,.h- 2>.irRh=O z1 z1
21rR->.<rR 1 - 0 à2=C2
\ trR1h=Vo equesteN"lazioniinseritenell'equazionedivincolocidanno

Dalla2" equazione,

che nella prima dà 4irR+bh-4"'1 •0;


e quindi
h = 2R.
Questa è l'informazionecheciinteN"s.sa:occorrechelalatt inaabbia raltezzauguale al
diametro. lnta!caso,l'an:adella superficie latcraleè
,.,.
llvolume.Xlla sca1olacontenuianell'ellissoideimero è 8vol1eilvolumediqUC$ta $CatC1la,

/(ll, 2R) =2.- R1 + 4" R 1 • 6irR1 v - s o.be


3v'i
J.B 5. llproblemaè·
A titolo di confronto, V. - = ~11Clbc (come cakolemno in !le&;Uito usando il calcolo
intcp-ale),percib

Per il significato del problemasaranoo x>O,y>O, z>O, in panicolan: il vincolo cheèpocopiildil/S


non ha punti cri tici.

Lagrangiana;
376 Cap. 3. Calcolodifferenzialeperfurizionidipi(Jvariabili Par.3.8. Massimieminlml vincolati

J.136. Il problemat:

{'"'
.. .,,
z=h-l~
A titolo di confronto, v_ • l'll"R2h, pcn:W

v:= -/; -t; ~0.28.


J. 2J7. llprob~at:
Per il significato del problema saranno z >O, v > O, z >O, in par1kolare il vincolo
nonhapu11ticritici min[:ey+2{:r+v)2]

'"'
{ :i:vz • 1000.

Pwiticriticidellala&rangian.a: L(:r,v,;,>.J - :ry+2(:r + v)z - .\(:r): = 1000)

11+2'->.yz • O
:r+2z-.\:rz • O

1 2(o:+v)->.:qi=O
:rvz= 1000

Dalb 3• si ha>. = :qi. che sostituita nelle prime due d'I Ricavando

dalla 3• cqua:t. e sostituendo nelle altrc troviamo il sistema in (z,11,z) (teniamo ~scntc
che:r,11,z,,i..O perchtZ11z=I OOO)

\ {'"'' \<=V.
xmpllfttando per 11 la prima, pc:r o: la seconda, e dividendo membro a membro si ha: ,.,,~"""'
z+2z - ~ y=2: z=IOef2
l • ~, quindi 11=:r, "'ti• • 1000 4zi= 1000 v=IOV":i

chesostitu itanella(")enell'equazionedivincolodanno: L'unicopun1ostazionariodellalagrangianat(1oyt2,1oyt2,~).epcril1ignificato


geometrico del problema sari. il pumo di minimo vincolato che cerçhiamo.

J.1]8. Hproblemaè·

e quindi

che risolta dà

11volumcdellascatolaton!enutanelconointerot4 voheilvolumediquesiasca!ola,ciot

V • 4ijR 1 ·i = ~R2h
378 Cap.3. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.8. Massimi e minimi vincolati

L(:i:,v,:,,\) = :i:1 +v1 + z1 - ,\ (3:i:+ 2v + z - 1)

clletencndocon todellaJ ' dà


Ricavando ,\=2:
dallaJ• equaz.esosiiruc:ndo nellealtn:!roviamoil sistemain {:i:,v,z)
La 2'equaz. dà v=O o (:i:+Yl' = 2. Dalla l",
2x- 6• o 0 1 •~ 3,
'"'' v=O ~ :i:' • l,:i: • l, z = l,ti~ilpunto( l ,0, 1 );

1 2y - 4z • O
3:i:+ 2v+• .. J
11 • 2:
9z+ 4•+• • 1 1 v = 2:
9:+ 4z+z • l

L\miw punto stazionario della lagnmgiana t ( fi,, ~' f;), e ptT il significato geornwico
(:i:+Y)'= 2 ~:i: = ~=i-v • ~··=tz,
dcl problema sarà il punto di minimo vincolato che cerchiamo. Il massimo raggio della sfera
chestasottoilpiano t
ei~ilpunto

Esscndo!'unicopunt<:> Stazionarioperla lagrangiana,peril 1ignificatogeornctriwdcl


prob!emas.ariilpuntodiminimoche ct rchiamo.
J.239. llproblem a~·

Ricavando À • 2z
dalla l' equaz. esostiruendonellea ltn:troviamoil sistemain (:i:,v, z):
Par. 3.9.Applk:aziOnifisieheedesercizivari

3.9. Applicazioni fisiche ed esercizi vari


Eu mpio J.2 1. Determinazione del po1enzia le Newto nian o
Mostreremo ora un'applicaiione sign ificativa del teorema di derivazione delle
funzionicornposleperfunzionirca lidipiùvariabili
Consideriamo l'equazione di laplac.e, in RM :
= f"(p)~ + f'(p). p2 ~z?_
ilu(.i.) =t~(-*.) =O.
Si traua di un'equazione alle derivate parziali molto imponantc, che ~
sodd isfana, ad esempio, in Rl (o in R1 se le simmetrie del problema riducono la
~~ (-*.) = ~f"(p)~ + f'(p). pi~ zl =
dimensione):
•dalpoter11.ialeeleurostat ico ne ipun1i dcllo spazioprividicaricaelenrica;
• dalpotenzialegravitazionalencipuntidellospazioprividimateria;
•dallatemperaturadiun corpoinequi libriotenn ico,neipun1iin cuinonsono
prcscntipozziosorgentidicalore;
in R.1 :
•datl'altezza,rispeuoalpianooriuontale,diunamembranaelasticasucuinoo
= !"(p)+ (n; I) /'(p).
agisconoforzeesteme,inequilibrio;
... csonopossibilidiversealtrcinterpretazioni. Cercare le soluzioni radia li di ll.u(.i.) = 0 é qu indi ricondotto a risolvere
Ci proponiamo ora di detenn inarc lcsolu::ionirodiolidi qucst'equazione,ciot l'equmione differenzio/e ordinaria:
le funzioni radiali che risolvono l'equazione in tutto lo spazio (tranne al più
nell'origine). Ad esempio, ci aspettiamo che siano radiali il polenziale
elettrostatico generato da unacaricapumifom1eposta nell'origine, o il potenziale
f"(p) + (n; I) J'(p) = O in (O,+co). (• )

gravitazionale generato da una massa puntiforme posta nell'origine. Questi (Ci interessa che la funiione soddisfi l'equazione.fuori dall'origine; questo é il
potenzialisonoimportantì non solo pen::hécorrispondonoadunasituazìonefisica caso fisicamente interessante del potenziale generato da una carica puntifonne
semplice ma significativa, ma soprauuno perché a partire da questi si possono netrorigine,adesempio).Si no1icome l'ipotesi che la funzione u sia radiale abbia
ricos1ruireipo1enzialirelativiadistribuzionidicarica(odimmeria)piùgenerali. permesso di ridurre il problema a un problema unidimen sionale: abbiamo
Poic héipotizziamoaprioricheusia radiale,seriviamo trasformato un'equazione differenziale a derivate panini! in un'equazione
differenziale ordinaria.
L'equuioneèdelsecond'ordinemasiabbassadigradoponendo
! : {O,+oo) ..... R
l• I,
e applichiamo il teorema di derivuione delle funzioni composte: ponendo p =

~(.i.)=f'(p)!!P....=f'(p)!!.;
v'(p) + (n; l }11(p) =0 in (0,+oo).

az, 8z; p
Si1rau.adiun'cquuioneavariabilisepa.rabili.A panelasoluzionebanale11 ,,.0,si
382 Cap.3.Calcolodifferenzialeperfunzionidlplù variabili Par. 3.9. Applicaiionifisicheed esereizi vari

npu/siva. Questodunqueèilcarnpogeneratoda unacaricapuntiforme unitaria(i n


~=-~; loglvl-(1- n )logp+ci; v=c-ip 1 -~. particolare positiva) posta nell'origine, i quanto due caric he di segno uguale si
" p respingono. Il potenziale generato da una carica puntiforme -1 (ncgat iva) posta
Orapertrovare/eseguiamoun'imegrazione:poiché/' =v, nell'origine è allora
u(z, y) = - log(;i;1 +y1) ,
/(p)= jv(p)dp =c-ij/-~dp={=~ ~ ; ~~~-Cl
edàl uogoadu n campoattra11ivo.
In definitiva, troviamo che le soluzioni radiali dell'equazione di Laplacei n I prossimi esercizi utilizzano ques!i fotti. Al di là dell'interpretazione fisica
tuuoR•\{Q}$011o: interessante,sonoesereizidi ri epilogos u variaspetti delca lco lodifferenzia leper
funzionid i piùvariabilicheabbiamoincomratonelcapitolo.
u(._) = l:r~- 2 +C;J sen;:: 3;
J.240.* Polenziale eleuros1a1ko e,c nera10 da due cariche di ugua l
seg no nel piano. Tenendocontodelladiscussionedell'Esempio preccdcntc,cdcl
u(.t) =oi logl.tl+C;Jsen = 2. fanocheilpotcnzialedelcampogcncratodaunnumerofinitodicaricheunitarie
pun tiformi è semplicemente la somma dci potenzial i generati dall e singole cariche:
Queste funzioni sooo delle, rispelliva mente, polen:iole New1onia1W e po1e11zia!e a. Si scriva il poienziale U(;i;,y), nel piano, generato da due caric he
loguritmico puntiformiunitarie(positive)posteneipunti (l,0),{-1,0).
Si notichenonesistonoinvecesoluzioniradialidell"equazionedilaplacein b. Si calcoli il campoelellrostatico(grndientedi u);c i sono punti del piano
1uf/o/osrxrzio.auanelccostanti in cui il campo si annulla? Ci sono punti di massimo o minimo relativo del
Scriviamoesplicitame nteilpotcnzialeNc"1onianonelpianocnellospazio: potenziale?Dareun'intepretazi oncfisicadi quanlotrovato.
c. Si vuole studiare la linea di li•·ello U(:r,r) =O. Si trovino punti non
u(:i:, y, z ) = J:r 2 + cy 2 + z
2
m:llo spazio tridimensiona le; critici incuiqucstacurva interseca l'assc :r,csi dimostrichenell'intomo di questi
punti defi ni sceimplicitamenteunarcodicurvaregolare.
d. Provare che le lintt equipotenziali si possono rapprese ntare in fonna
u(z,y)= clog(:r 2 + y 2) nclpiano.
1
(z 2 +.J+ t ) -4:r2 =c pere e JR.
Pro/J!emisu! potenziu!eeleflros1u1ico
Nelseguito,perfissareleidee,ci concentreremosull'int erpretuionediu.come J.241.* Polen~ i a l e elettrosiatico ge neralo da due cari( ht di seg no
potenziale eleurostatico. 11 gradiente del potenziale elettrostatico è il campo opposto nel piano.
eleurostatico,cioèlaforzaesercìtata suunacarica puntifonneeunitaria(in a. Si scriva il potenziale U(z,y ), nel piano. gcncralo da due cariche
particolare:caricaposi1iva),postanelpun10.Scegliendo c-= l,ossia(nelcaso puntiforme unitarie, la primaposi tivapostain (l ,O) elasea.indanegativapostain
piano) (- 1,0).
b. Si calcoli ilcampoele11rosta1ico(gradientedi u);cisonopumi del piano
u(z,y)= log (:r2 +y1 ), in cui i! campo si annulla? Ci sono punti di massimo o mi nimo relativo del
potenziale?Dareun'intepretazione fi sicadi quantotrovato.
c. Si scriva {$Cmplificando opponunamcnte l'espressione) l'equazione della
si ha '" 2y ) '
'Vu(;i;, y) = ( z2+y2';i;2+y2 linea di livello U(:i:, y) =c.Riconoscercdichetipodi lin et:sitrana,eprovarea
fareungraficodelle lineedi livello.
campo che ha di rezione radiale usceme da ll'origine, ossia descrive una forza
384 Cap. 3. Calcolo differenziale perfunzionidipiùvariabi~ Par. 3.9.Applicazionifisicheedesercizivari

J.242.* Potenzialeele1trost atkogencratod a 1re ca riche diugual seg no Soluzioni§ 3.9


nel piano.
a. Si scriva il potenziale U(z, y), net piano, generato da tre oricbe
puntifonn i unitarie e positive poste nei punti (1,0),( -J, O),(o,v'J) (ci~ sui
vertidd i untria.ngoloequ il atero).
b. De1erminare tutti i punt i del piano in cui il eampo elettrostatico è nullo.
Suggerimemo: il significato fisico del problema e le simmetrie consentono di OU ( 2(:.: +I) 2(:.:-1) 2y 2y )
supporreaprioricbeipuntiincuiUèstazionariostannosullan:na z=O. (oc,y)= (oc+ I) +vl+(oc- 1) +vl'(oc+l)~+y2+(oc- l) +vl

J.243. *
Kg noncllospazio.
Potenziale elettrostatico generato da due ca riche di ugual
J ~+~=O
a. Si scriva il potenziale U{z,y,io), ~Ilo spazio, generato da due cariche l211/~+~] - o
puntiformi unitarie e positive poste nei ponti (I , O, O), (-1, 0,0).
Dalla2'equaz.sihay • O, quindidallaprima
b. Siverifichichenell'origineilcampo è nullo.
c. Si dimostri che l'origine è un punto di sella perii potenziale U, studiando
oppCll'tune n:stri zioni.
%~ \+:i~l =0,:.:=0
L'unicopunto in cui il campo si aruiu!la~ foriginc.
J.244.* Eq uazio ne del trasporto. Si consideri l'equazione del traspCll'to Studiamoquestounitopunto stazionariodiU.
1inean:in!R"+ 1,ossia:

i;· \71:u+~= O L'ori;ine è un punto di sella. L'interpretazione fhicaè !asegllt'nte: se meniamo una
carica positiva nell'origine, su di essa !lOfl agisce alc una forza, per cui la carica è in
dove la funzione incognita è u(,I,t) con ;i;: E R", 'ii';a:u indica il gradiente di equi librio (e qllt'SIO succede solo in q<>CStO pun10); mtta~ia, tale equilibrio t instabile, in
u rispettoallesole variabili;i;:,eçtunvettorecostanteassegnato q1Wl1o in ogni in1omo di quel punto ci sono linte lungo cui il campo a!lontana dal punto di
a. Si verific hi che per ogni f: R" _, R differenziabile, la funzione equilibrio.

u(;r,t) = / (*.-kt)
risolve l'equazione.
b. SirisolvaquindiilproblemadiCauchy:

(O,O)è puntocriticoper U, qu indi$CCgliamo

(±../2,o), punti!lO!lcri1icidi U chc$tannosulla curva.

w(±/2,o) = (±</2,o)
oW
386 Cap. 3. Calcolodifferenzia le per l unzionidipiùvariabili Par. 3.9.Applicazionlfisicheedesercizivari

%;(±4./2,o) ;'O, ptTCiò VU ( 2(z+ I) 2(z - I) 211 211 )


(z,r) • -(z+i)'+Y+(z- 1) +r2'-(o:+ l ) +Y+(z-1) +Y ·
in un incomodi <>g.nu110 dei due punii (±vf2,o) te.iua.:ione U(o:,11)""0 definisce
implici1amenu WLa funzione :r: = gW), C'. f -~+~=0
U~~ - ~ ~+ 1 ?+~+ ~~-1 ? +~ - c \211[-~+~]=o
Dalla2'eq uaz.siha

[(z + 1)2 + i/j((z - 1)2 +i/] • e• a: k


chedà z ~ Ooy=O,quindi dallaprima
{:r+i?+ l + 2x][z1 +111 + 1-2.i:] = k
z-O=- -
1
:r-i:r =O, imposs ibile;

11=0:;. - z! 1 + 20 ~ 1 • O, impossibile

Non ci sono punti del piano in cui il campo t nullo. Quindi llOrL ci sono punii di massimo o
minimodel pmenziale.

I [ (•- !)'+~ ]
og (z+ l)l+y • e

conk "'e<>O. Siha·


(z-1) 1 + i/= k{(z+ 1)1 +,2]
Fi9.3.51 . Alcunetirieedilivellodi U(z,11)
(:r+y')(1-k)-2:i:(I + k}+( l -k) "'O.
Pcr k/.lsitranadicirconfe~ze

(z2 +r/)-2z(~~:) + 1 .. 0
ponendoa=~ siha:
388 Cap. 3.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili Par. 3.9. Applitazioni lisicheed eserciZivari

(z- oi+Y=o 2 -l.


1 !llr+~=O
çìrwnfereru:arealepurçMsia f=t > l,i l c~tvcrupcrognik >0.Le lincedi li~llosono
quindicirçonfCTCn:tea•-cnte~ntrosuU"assez
Seinv«ek • lsih.alarettaz =O ay2-2./311 +1 - o

y="J3'
Quindi il punto stazionario ! (o, ?i) (cioè il baricenU'O del triangolo equilatero che ha sui
venicile3cariche).

~(0,0,0) =-I+ I= 0
Fig. 3.52. Alc:unelineeditivellodi U(z,11)

au 2(z+l) ~ 2z
"&z • (z+ l ) +112 +(:r:-l) +~+ ;ii+(v-./3)
~(0,0,0)=~(0,0,0) "' Cl.

U(z,0,0) - ., ~ I l + 1., ~l i • vidnoall"origine = .,~ 1 + 1 ~., =


1

l ~z1
Sostiruiamo ;i: • Cl nelleprecedentiespres.sioni(v. sugserimento)eabbiamo
• -= 2(t+z2+o{:r:1))

quindi :J = Oèpun1odi minimoperqueslarestrii:ioncdi U.

Laprima èsempresoddisfauaela secondadi


390 Cap. 3. CalcolodifferenziaJeperlunziooidipiùvariablll

Cap. 4. Calcolo differenziale per funzioni


di più variabili a valori vettoriali
Riferimento: libroditesto (BPS2 ), çap.4,§ 1,2, 3,5.
quindi := Oè punto di massimo pcrqueslil rntri~ionedi U.
Di çonseguenza (O,O,O) èunpun1o srazionariopcr U, di11ella
Linguaggio delle funzioni di più variabili a valori vmorlall

4.1.Perciascunodeiseguentioggenimatematici,direchecosarapprescnta:

\
;;;(;r_,1) - k(/(;r_-t,;.t)) = U;(;:-t,;.t); ·~ / (•)
I. y=g(t ) te [a,b];
z=h(t)
~(;r_, !) • *'(/(;:-t;t)) "' ~(;: - ,t) · (-c.,-);
· - / (!, • )
2. y = g(t ,u) te (a,b],ue (c, dj;
\ z= h(l,u )

~. [e;;f(;:-,1)+ ;fc;r_-'1J·(-e;J] - o.

u(;r_,l)=/(;:-,t)
con/dadctenninar1i,eimpo;miamo 5. E(:i:,y)=(2.x+y,:1:-11J
e-1.<1' =u(;:,O) c / (;:).
6. p=/(t'J),t'JE ja, b].
Quindi / {;r;;) • .,-Lrl' e la soluzione del problmna è
7. u=/(x, y,z)
u(;:,l)=e-~1' .
Sceglierelarispos1aesa1101raleJeguenti·
a. unafum.:ionerealedipiùvariabili;
b. unarettanellospazio;
unacurvanello spa:tio;
una superficie;
una curva piana;
f uncampovenoriale nellospazio
g. uncampo~enorialepiano
392 Cap. 4.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabili avalorivettoriali Par. 4.1.Superftciregolariparametrinate 393

4.1 . Superfici regolari parametrizzate Versore nonnale:

Riferimento: libroditesio [BPS2),cap.4, §3. i(sinu - ucosu) - j(cosu + usin u) + 5


Altri esen.: it i sulle superfici si trovano nel cap.6, §6.2 (area e integrale di 2+u2
superficie).Anchesenoncalcoliamoareeeintegralidisuperfici,inquestasezione
utilizziamogiàiltennine nelementod'an:a"per indicarel'espressione Elementod'area: dS=t~dtdu
dS= lr. xr:.. ldtdu,
una scrittura comoda e si ntetica che mette in ev idenza la regolarità o meno della Esercizi
superficie.(Dovelr. xr.ls iannulla abbiamo puntisingolari).
4.2 .• Siconsiderilasuperfidediequazioniparametriche:
4.1.A. Superfici in forma parametrica <= l<MO
y= ls in" pertE [0, 2], -IJE [0, 4lf].
Esempio4. 1. Siconsideri lasuperficiediequazioniparameuiche: {
z =-0

{ ·~·=·
Il""
z=tu
tsinu pert E ll,2], uE [0,41'1"].
a. Sc riven:lam atricejacobianadella superficieeverificare sela superficieè
regolare, indicandoin casocontrarioipunti si ngolaridella superficie.
b. Calcolareilversorenonnaleel'elementod'areasullasuperficie
Scrivere lamatricejacobianadellasuperficie. c. Si considerino ora le due famiglie di linee coordinate sulla superficie,
Calcolare il versore normale e l'elemento d'area su ll a superficie, ovveroquellechesiottengonopert costante e1'variabi le,oviceversa.
semplificando l'espressione onenula. Verificare se la s uperficie è regolare, Riconosi:eredichetipodicurve sitrana.
indicandoincasocontrarioipuntisingolaridellasuperficic.
4.J. Scrivere la matrice jacobiana e calcolare l'elemento d'area per
l'ellissoide
Matricc jacobiana: J-
- [<Mo '''' "]I
- tsinu tcosu x=s in,,.,cos1'
y=2sinipsin1' '/!E (0, 1f],1'E [0,271"].
{
zeJcOS'f'

j j ·1
r.xr.=
I oosu
-tsinu
sinu
tcosu
Il =i(lsinu - ulcosu)-j(tcosu+utsinu)+!;t
t
Siconsiderilasuperfici e di equazion i parametrichc:

lt. x rii= .,/(tsinu - utcosu )2 + (lcosu + utsinu)2 + t~ = {,_,-•""y =e-•sint


z=cost
peri E [0, 21f],uE [0,1).

Scrivcrelamatricejacobianadellasuperficie
=Jt2+u212+ t2=t~ Calcolare il versore nonnale e l'elemento d'area sulla superficie,
semplificando l'espressione ottenuta. Verificare se la superficie è regolare,
lr.. x r. l =O perl mO, indicandoincasocontrarioipuntisingolaridel la superficie

ma poiché I E [1,2j nonc i sono punli singo lari: la superficie è regolare.


394 Cap. 4.Calcolodiffereru:ialeperfuru:ionidipiùvariabiliavalOlivettorlali Par. 4.1.Superflciregolariparametrizzate 395

4.5. Siconsiderilasupcrfieiediequazioniparamctriche:
x = (3+cos.,)c0St? 1 ~ ['01~
o ~i
11 =(~+cos\O)sin1' O S-.p:S: 2ll',0 S 1'S2ll'.
{
z = sm-.p
Calcolare ilvcrsorenormaledellasuperficie. (-~.-~ .1)
Calcolarel'clemeniod'arcadellasuperficie. Jt+4~
4.1.B. Superfici In forma cartesiana
Esempio4.l.Siconsideri lasuperficicgmlìcodcllafunzione
f (x,11) = log{l +x2 + y1).
4.6. Scrivere la matrice jacobiana, il versore nonnale e l'elemento d'area
S<:rivcre la matricejacobiana della superficie, il suo versore norniale e il suo perlasupcrficiegraficodellafunzione
elemento d'area

Superfici cartesiane Siconsiderilasuperficiegraficodellafunzionc

Come di consueto, il gmfico di una funzione f (x, y) si può vedere come / (x,y) = xsin (xy).
superficie in fonna parametrica ponendo, forma lmente, Scrivere la matrice jacobiana della superficie, il suo versore nonnale e il suo
elcmeniod'area

{ · ~·
11=11
z = / (x , y). 4.8.* Siconsiderilasuperficiegnificodcllafunzionc

Con queste notazioni lamatrice jacobianadìvcnta / (x,y)= x/: 112·


Scrivere la matriccjacobiana della superficie, il suo versore normale e il suo
J - ['o ol '·]·
/, ' elemenrod'area,dcterminandoipunrisingolari.
ilvcrsorenorrnale(versol'alto)è:
4. 1.C. Superfici di rotazione
( -1~.-f,,l)
Ese mpio 4.J. Sia i l'ellisse di centro (3,0) e semiassi 2, I, rispettivamente, in un
n= J1+ Jv111 pianoxy
a. Scrivcreleequazioniparamctrichcdellacurva -y.
b. Scri\·cre le equazioni parametriche della superficie E che si ouiene
el'elementod'arcaè dS= J1 +1V /1 2 dxdy. facendoruotarelacurva 1 a11omoall'assey
c. Calcolare l'elemento d'area su E (semplificando al meglio l'espressione
Nelnostrocasoabb1amoq umd1. ottenu1a). evcrificamelaregolari!à
396 Cap.4.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvaliabiliavatorivenoriali Par.4.1 . Superfieiregolariparametrizzate

Superfici di rotazione :i: = (3 + 2cosip)eos1'


E: " = sin,,., \"E [0,211"], 1'e [0,211"].
Sappiamoche,datanelpianox"unacurvadiequazioniparametriche { z ={3+2eos,,.,)sin1'

x=a(t) t E I
{ y=b(t )

la superficie che si ottiene facendo ruotare questa curva anomo all'asse y ha


equazioni parametriche

•~•1 •1• 0 •'


{ 11=b(t)
:;:sa(t)sin{J
t e J , tJ e [0,2w], (•)
LasuperficicèregolarepercM
l'elemento d'area è
(J + 2cosl"),/! + 3sin21" "#0,
dS = la(t )[ Ja' (t)2 + b'(t )2dtd1', inquantoilradicandoèscmpre:;::: l,c (3 + 2cos.p) ;:: 3 - 2 = I.
e il versore nonnalcè: 4.9. Scriverelcequa:zioniparametrichedelleseguentisuperficielementari,
vedendole come superfici di rotazione anomo all'asse z dell'opportuna curva posta
n- I Ia'(ti)cosll i a'(t)sinll
b'(t) • I"' nelsemipianox z, x <:: O:
a. la sfera di centro l'origine e raggio R, a partire da una semicirconferenza
la(t)1Ja'{t)2 + b'{t)2 -a(t)sin1' O a{!)eos1'
diraggioR;
b. il ci lin dro di raggio Re ahe:na h, a partire da un segmento verticale di
(b'(t)eosll,-a'{t ), b'(t)sinll) lunghcZZ11h adistanza R dall'assc z;
Ja'(t)~ + b'(t)2 • c. il cono di raggio Re alteu.a h, a partire da un opportuno segmento
obliquo uscente dall'origine;
Lefonnule (• ) vannoopponunamenteadauatecasopercaso,teendocontodei d. il toro di raggi R , r, a partire da una circonferenza di raggio r il cui cen tro
nomidellevariabilinel pianoincuièasscgna!a lacurva,edell"asscanomoacui la hadistanzaRdall'origine {R > r ).
curva ruota. Ricordareche,se1' e [0,211"], lacurvadafarruotaredevestareda una
pane sola dell'assedi rotazione.Adescmp io,volendoscriverelceq uazionidclla 4.10.* Scrivere le equazioni parametriche della superficie che si ottiene
fa.cendorootan;:attomoall'assezlacurva,postanelpiano:z:z,diequazioni·
sfora come superficie di roiazione, è una semicircon/ere11za e non una
circonfercnzackc occorrefarruotarcdiunan golo2tranomoa unassc :i:= t{t + I) t e jl,2].
{ z=l 3
x = 3. + 2cos.p E [02<j.
{ !/=Slll\i' \i' ' Calcolarnepoil'elementod'arca,verific.ando sc la superficieèrcgolare
398 Cap. 4. CalcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariablliavalorivettOfiali Par. 4.1. Superficiregolariparamelrizlate

4.11. Siconsiderilacurvapianadiequazioni Soluzioni §4. 1

{·y :tl
-•' l:c; 2:d; l:/, 4:b; S: g; 6:r, 7:a.
I E [- 1,l].

a.Dire se l'areo di curva ~ continuo, chiuso, regolare, sp«ificando in caso


contrario i puntioonregolari;scrivereilvcrsore1angente,ovedefini10.
b. Sia E la superficie che si onicne facendo ruotare l'arco di curva di cui al
puntoaattomoall'assey.ScrivereleequazioniparnmetrichediE, ilsuoelemento De!( l,2} = I; De!(l ,3} : eos1'; Det(2,3) : sin1'
d'area,ei ndividuareipuntisingolari.

Scrivere le equazioni parametriche della supe rfic ie che si ouiene


4.12. dS : Ji1+T di d1'.
faccndoruotarcattomoall'asseylacurvagralicodellafunzione:
y =e-~, r E [0,2]. isino1-jcos1'+/:;.t
n=~
Calcolarne poi la matrice jacobiana, il versore nonna.l e e l'elemento d'arca,
deienninandoglieventualipuntisingolari. c. Per.,, = cos1.,sitranadircnc(pos1einpianiparallelialpianory, e in1ersecanti
tawez);per t=c<.>$t.,siuanadieli<:hcdlindrichediraggiotepusol
4.IJ. Scrivere le eq uazioni parametriche della superficie E che si ottiene
facendo ruotare auomo all'asse z l'arco di curva descritta nel piano rz dalle J ,. [ ~:::n~ ~~:::=~ -3gn~]
equazioni:
Dct( l,2):2sinopcos1p; lkt (l,3)=-3sin1vis irtt1; Dct(2,3) ,. 6sin 2<peosil.
• =3 - t'
{z= 13 tE [O, !].

Scrivere quindi la matrice jaoobiana della superficie, verificare se la


superfcicieèregolare(iodicandoaltrirneotiipun1isiogolaridellasuperficie)e
scriwre l'elernentod'area.

4.14.* Siconsidcrilasuperficie(dettap.seudo.rfera)genemtadallarolazione
attomoall'assezdellatratrricel,diequazionipanunetriche:
r • a(t- tanht) R
{ 11 .. a!N pert E

dove a è un pamrne!ropositivo.Siscrivanoleequazioni parametriche, si verifichi


se la superficie è regolare, detenninando gli eventuali punti si ngolari, e si scriva lr~xr.loFORmpre,
l'elemento d'area.
quindi La superficie~ regolare.

lv. ç;ip.2,Es. 2.16


400 Cap. 4. Cllk:olodifferenzialeperfunzionidi piùvariabiliavalorivettoriaU Par. 4.1. Superfidregolariparametriuate

... J-['° t.li;$]·


o~·
dS=e-•../sùlJ.1+e-11od1d11.

r.,><CJI • ,
-•ili\XOl1' ,
-sin<psin1' • 1•
009<p

I-{3+c05<p)sin1' {3+e05<p)cos1' O

• -i(3+eos<p)cOSo,OCOSlt-i(3+cosip)cos<psin1'- &{3+eos<p)sillcp.
Lll$Uperfic: ie~ rea;olllfetranne in (0,0).

"f= { : : ~::: \PE(0,11]

:i: - /ls intp(:ot1'


J • [~ ~ ::] I:: r•Rsimp:5iii1'
{ 1 • Rcosip
'PEI0,•],1'E[0, 211I.

n• J~:':Li1%l: J) "f: {:: 1R te(0,111

.-R...
E: J• Rsin1' lE[0,11],IE(0,2•).
{ ,_,
V/(r,11) • (sin(q)+rJ1COS(zr),r1cos{ZJ1))

dS • J 1 + IV/ (r,r)l 2 1hdr=


E:
{ · - if·~·
r - uin1'
t •
!E(O,R!,1'E(0,211].

(-(sin(zw)+:rps(:ry)),-r1C(l$(rp),I)
.,/I + sinl(ry) + 2'11:\1Sin(ZJ1)cos{rp) + rl(:J + ;s)coJ>(rw)
402 Cap. 4. Calcolodifferenzialeperfunziooi dipiùvariabmavalorivettoriali Par. 4.1 . Superficiregolariparametrizzate

:i: = {R+ rc05<p)cosD


\ ·=·~·
v=e~'
z = tsm1'
te [0, 2]," e [0,2,,.1

r: , v ={ ~+n:05<p)sin1' V1E(0,21r],1'E 10, 2... ].


J = [ ~~!6 -~-· t~i:',,)
\ z=nUl\P

Supcrliciesingolarcpert cO.cioè:(O,O,l)t punlOSingolare


:i: • t(l + l)cos1'
4. IO. io= t(l+ l)s in1' te [l,2],"el0, 2irJ {te-•cos",t,te-•sin") (e-•cos",l,C'sin1')
\ ~= tl n• Jé(e-i+1) ~

a(t) • tl+t;6 (1)"'t' dS • l~}dtdD.

a'(t)=2t+1;6'(t)=3t1 :i:=(3-t1 )cos"


11 ""{3-t1 )sin1' 1 e[O, l),1'e 10,21r]
dS • t(t+ 1),/(21 + 1)3 + 9t'dtd1' \ z=t 3

PoicMpert e[ l,2)t a(tJ,/a'(t)1 +b'(t)1 #-0, la superficiet rq;olarc

a. E' conlinoo; non t chiuso; t regolare , tranne che per t =O: il punco (O,O) t
sin&olatt; vor$0relllngmte·
a'(t) • - 21;11'(1) • 311
r=~sgn(t).
dS = (3- t1)J«1+9tid1d" = (3 - t1)tv'i+9iidtd"

.- •'·~·
{
singolarepert • O, doè
y•t3 te [-1,1 ),1'e[0, 21rJ
y-- ~~· De(0,21f],
\ ,_,
z=t1sin1'
• 3sin1'

a(I) = t1;11(1) • l'; dS = [a(tJh/a!(t)1 + b'(t}1dtd1' =


chettunacin:onfCft'tlzadipunti singolari.

•l t l~~dtdD.
Siannullaper t =O. llpunto r(O):{O,O,O}t l'uniropunco singolarcdellasuperficie.
404 Cap. 4. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabiliavalolivettoriali

4.2. Trasformazioni regolari di coordinate


EquazioniparamC"trichedellasupcrfkiedirow.ione
Riferimento:libro ditesto{BPS2],cap.4,§5.
r=a(J-tanht}
Notazio ne. Coerentemente alle convenzioni fin qui seguite , per indicare la
y= ~ tosa! tE R,1'E(0, 21r). mntrice Jacobiana di una trasformazione I : R~ _, R~ si userà la notazione
\ := ..:i.sm1'
Dr
o(!) = ~ 1 ; b(t):o{!-tanht); a'(l) .. ac::,; b'(l) .. atanh 2t; (anziché lanotazione lYI' usata nel libro di tes1o [BPS2]),chcha i! •·antaggio di
potercssereutiliuai.anellascritturaamano.

dS • c:s:tJ:::~ +(tanh2t) 2dtd1' • ~~:)~d!d1' = 4.2.A. Trasformazioni di coordinate e di operatori differenziali

Esempi svolti
Llsuperficietre&olaretranncchepcrl - O,chccorrispondcallacirconfcn:nzadi Ese mpio 4.4. Si consideri la seguente trasformazione di coordinate nel piano:
punti singolari:
(u,v) = X(x, y) = (x 2 - y 2, 3 - xy).
r(6)=(0, '1COS1',asin1') 1'E(0, 21r).
a. S<:riverclamatriccJacobianadiT, stabilireselatrasformazioneèregolare
intuttoilpiaoocindividuarcglieventualipuntisingolari.
b. Se /(u,v): ~ 2 --IRè una generica funzionediffcrenziabile,scrivere(in
termini di/.,, /~) le derivate par.tiali Bz,Bz della funzione composta / (T(x, 11)).

a. MatriceJacobiana

Dr~["
- y -'']·
-x

dct.QT= -2(x 2 + 11 2} "#O pcr (x,11) "# (0,0).


Latrasfonnazioneèregolare fuori dall'origine.

' Bz[/{I'(x,y))J = / .(x2 -y2, 3 - xy)2x - / .(x2 - 11 2, 3 - x11)11;

81 1/(T(x, y))] == - f .. (x 2 - y2, 3- x11)2y- / . (x 2 - y2 ,3- xv)x.


408 Cap.4. Calcolodifferenzialeperfunzionidipiù variabiliavalorivenoriali Par. 4.2. Trasformazioroi regolari di coordinate

Esercizi 4.18. Si çonsideri la trasfonnaiione di çoordinate nel piano


(:c, y)=T(u,v):
4.15.* SiconsiderilafunzioneT: R 2 --R.7cosldelinila:
T(:r,y)= (:r3 +2:cy,y2-:r).
a. Sçrivere la matrice jacobiana di T e veriliçare çhe I è una trasformal:ione Scriverelamatriçc jaçobianaf2Tdellatrasformazione:
dicoordinateregolarenclquadrante{:r: >0,y>O}. Sia '"Y l' insieme dci punti del piano (u, 11) in cui la trasformazione non~
b. Sia ora / (u,v):IR 2 -->IR una funzione C 1. Posto (u,v)=T(:c,y) regolare:detenninare 1 edisegnarlo
definiamo c. &riverel'clcmentod'aread:rdyinfunzionedcllevariabiliu,v.
g(:c, y) = /{I'{:c,y)).
4.19. Siçonsideri la trasformazione di coordinate nello spazio:
Sfrunandoil teciremadi differenziazionedellafunzionecomposta,scriverecome
funzionidi:reylederivate :r ={2 + pcOS1p)ços1'
y ::{2.+pc05<p)s in1'
{ .i:= psln<p
~(:c,y),~(:r,y),
Scriverelama!riçejacobianadellatrasformazione.
mediantelederivatedi/. Provaredenellaregionc

4.16.* Siconsiderilatrasformazione d icoordinatein R 2 : fl = {(p,<p,1'): O< p < 1,0 :SIl':S2w, O:S1' :S 2w)

u =2:r+.y la trasfonnazione ~rego lare.


{ v=:r:+y ç_ S<:riverel'elementod'aread:r dyd.i:infunzionedellevariabilip,<,ll,1'.

a. Dcna f una funzione C 2(R 2), si calçolino


csprimendolemedian!ederivaterispenoau, v.
U. u. li{, tif,, f.{ 4.20.* Siconsideril'equazionedifferenziale

b. Sfrunando il cak:olo precedente, si cakoli ~ - 3-JU; + 2fJ. '!1 _ 2fl +'!1 + ~ =0


i):r:2 òxòy 8y2 8x

4.1 7.* Siconsiderilatrasformazionedicoordinatein R 2: nella funzione incognita / (:r:,y). Riscrivere L'equazione rispetto alle nuove
variabili
• =•+Y
{ v=J.-y.
o. Dcna / una funzione Cl(Rl). si calçolino
esprimendolemcdiantederivate rispettoau,v.
U, *' ~. lJ;, fJ (111 allre parale: si chiede di calcQ/are cQme # 1rasforma /'Qpera/Qre difleren:ia/e
in base alla trasforma:iQne di variabili indicata. app/icandQ il feQrema di
h. Sfruttando il calcolo precedente, si çalcoli ~ + 2-Jil; - 3f,{. deriva:::ione delle fan:::foni oomposte).
408 Cap.4.Calcolodifferenzlaleperfunzionidipiùvariabiliavalorivettoriali Par. 4.2.Trasfofmuioniregolaridicoordinate 409

4. 21.* Siconsiderilatrasfonnazione dicoordinatein R 3: trasfonna l'equazione differenziale in


z'= z + I
Y = 11 + 2 chehaintegnilegenerale
{ z'=z+ 3 + 2z - 11
u(o, fJ) = / (o )+ g(fJ)
Si scri vanorispcnoall evariabi li (z', y' ,r!) glioperatoridilTercnziali:
con / ,g generiche funzioni C 2(R). Ne segue che l'integrale generale
a
~ + ya;
a a
e ay-za;.
a delrequuionedipartenzaè
u(l:, I/) = / (y - )ql:) + g(y - >.2%).
Cosa si osserva?
li prossimo esercizio chiede di dimostrare i vari passi dc l metodo appena
espos10.
4.2.B. Applicazioni alle equazioni a derivate parziali
llrne1Gdo delleunin r-ri11tiehe 4.22.* Siconsidcri!atrasfonna.zionedivariabiliin !R2datada:

Un'applicazione elementare ma interessante delle trasforma.zioni di variabili


applicate agli operatori dilTerenzia!i è il metodo delle car(llreristic~ per le
equazioni del second'ordine iperboliche a coefficienti c01Sranti, che è già stato dove>.1 , >.2sonole so luzionide ll 'equazionc
usato implicitamente negl i Eserc izi4.l6 e 4.17. Sitrattadi quantosegue. Sultesto2
si è illustrato il metodo di D'Alcmbert, con cui si detennina l'integra le generale (J>. 2 - b>. + c = O
dell'equazioncdeltacordavibrantc: con(l, b,c ER, b2 - 4(1c > O
Uu - c 2u:u =0. a. Riscrivcrcl'equazioncdilTcrenziale

Piùingenerale,lastessaideapem1ettedirisolverel'equazione (luu+ ~+cu,,. =0

(IUn + buz, +cu,. =O rispettoallevarlabilio,{J,semplificandol'equazione trovata


b. Usando la stessa idea ill ustrata nel caso dell'equazione della corda
cona, b, ccostanti eb2- 4ac>O.a #O. (Il fal!oehc i coefficienti soddisfi no la vibrantel, scriverel'integralegenerale dell'equuione.primarispettoallevariabili
condizione b2 - 4ac>O si esprime dicendo che l'eq uazione è iperbolica; o ,{3 equindiri spcttoa!levariab il i z , y.
un'equazioned iqu estotipodescrivefenomeniditipovibratorio).
llmetodoconsistei nquesio.Siscrive l'equazionedisecondogrado 4.23.* Usandoilmetodoappena illustrato,
a. scrive rel'inlegnilegencrale dell'equazione
a>. 2 - b>. + c = O
Uu - 411~• -!>un = O;
(attenzioneal cambiodisegnodib, rispenoall'e<juazionediffcrcnzialedipartenza)
elasi risolve;s iano>. 1, A2 lesuesoluzioni(realiedistinte, pcr l'ipotesi b. determ inare,tra le so lu zionide ll'equazioneprccedentc,quell achesoddi sfa
b1 - 4ac >0).Allorailcambiodlvariabile le seguenti condizioni aggiuntive:
0: = 11 - >.1:r,;/J= y - >.z:r,

l v.(BPS2), cap.4 , §S.2,Escmpio5.3. l v. notaprn:cdenlc


410 Cap. 4. Calcolodil'ferenzialeperfunzionidipiùvariabiliavalorivettoriali Par. 4.2. Trasformazioni f&gOlari di coordinate

Analogamentesitrova(blstacambiareilnomedella\'ariabile ::i: iny!)


(li procedimemo da seguire non è ovvio: dopo averc i almeno provato, studiare con

~ =Pn ~ + 1'n:.,+(p,) 2 ~ + 2p,{J, a~p +({J,) 2 ~


cura la soluzione forn ita)

ll La pl ada no in coordinatepola ri,cilindricheosfe riehe


L'importanzadell'equazionediL.aplacein R~, equ indi perilL.apl ac ianova lel'iden1ità·

è già st.nta com mentata in preccdeni:a (v. cap.3, §3.9). Quando si vuole ri solvere
quest'equazione in par1icolari region i del piano o dello spazio aventi cer1e
simmetrie(ades.uncerchionel pianoounasfera nellospaz io fsimmetriaradial e;
un d lindro nello spazio f simmetria assia le, e<:c.) è utile riscrivere prima Orasichiedeallostudenteunpo'diiniziativaperconlcudercilcalcolo:si
l'equazione differenziale in oppor1unecoordin(l{e. Vedremo ora come si ri scrive svolga il prossimo esercizio
l'equazione in coordi natepolari,ci lindricheesferiche
4.2 4.* Ca lcolareesplicitamente, inbasealle(l),tuttclederivatepzz,Pn> ··
Effmpio4.S.Laplacianoi ncoont in ate polari,nelpiano che compaiono come coe fficienti nella (2), verificando cosi che si otlielK' la
Vogliamo scrivere in coordinate polari l'operatore di Laplace in ft2: seguentcespressioncperi llaplacianoincoordinatepolari :
a2 a2
ti.=&xi +ajf .

Eseguendo latrasfonnazionedicoordinale Esempio4.6.La placia no in c0-0 rd in11teci/indriche , nellos pazio


Poiché lecoordinateçilindriche nellospazio 4
::i: = pcos1' { p = .;;r:+7
{ y=psin{J 1' = arcta11! (I )

si ha, inditando con p~, (J~ le derivate rispetto a :i di p e (J, rispenivamente

coincidono nel pi ano ::i: ~ con le coordinate polari, è immed iato il fano che
l'opcralore di L.aplaee in R~,

4 Come s~uo facciamo, nel passaggio di coordillatc cilindritlM: continuiamo a


chiamare z la variabile z originaria, anziché introdWTc fittiziamente un nuovo nome
sc:rivi:ndoadcs. .: • I.

..~.. -··
• 12 Cap.4.Calcolodifferenzialeperfunzionidipiùvariabiliavalol'ivettofiali Par. 4.2. Trasformazioniregolaridicoofdinate

siriscrivaincoordinateçi lindrichecosì:
I 8 81 I éJ2 lJl
ti.= PFP + 8P2 + "Pi"Mi + a;i· Analogamente si trovano le espressioni di ~' ~ (basta cambiare il nome
dellavariabilex in oz).Diconsei.1ucnzaavremo:
[..sempio 4.7. La placia noineoo rdinates rerie he, nellospazio
Più impegnativo è inv«e calcolare come si trasforma l'operatore di Laplace in
(4)
coordinate sferiche:
x=psimpcos&
y = psimpsin" p E IO, +oo), 'P E (O, 11"], fJ E [O, 211")
{
Z={J(:.OS<p

Le trasformazioni inverse sono:

{ ~ : f:i:n~y1+z2
'f'= arçtan~
(J)

Siha,indicandoconp%,"zlederivaterispe11oaxdipe",rispet1i\"amente:

Di nuovo, chiediamo ora all o studente di svolgere da sé il seguito dei calcoli.

4.25.* Calcolare, inbaseall e(J),tuue lederivatedip,",'f) rispettoad:z:,y,z


thesonocoinvo henella(4),e verificarecosichesi ouienelaseguenteespressione
per illaplatiano incoord inate sferiçhe:

lP I 8
6. =api+ p2sin2,.,&;;2
1
la2
+ pi8ç + ~ +
28 (m• )oa;·
p2sin<p
414 Cap.4. Caleolodifferenzialeperfunzionl dipiùvariabili avalorivettoriali Par. 4.2. Trastormazioniregolaridicoordinate

Soluzioni §4.2.

D.X= [ 3"'22:'.lv ;:]


ilI ha v
~r elerMnti funzioni cominue; ioolire, l)etl.2 X - 6:t 2 + 4tl + 2:i;, che t
:& = ~ +e:Jv +9~
ttrtarnente positivo per x > O,y > O, pcnanto non si annulla mai; dunque X~ u:gol;m nel
\"quadrante
~=~-2:Jv+~
fl ... 'fl+ 2 fl_/!.l
f):i;{)y ""' {)uéh.J o.;
= (lx2+2v)~(r+2,,,,, -:i;)- *(,...+2:i;y,, -:i;).
:f;+z::~ - 3~ -
~(:i;,v) = 2,,~(,.-' + 2:i;y,y1 - :i;)+ 2v*(,.-' + 'l:i;v,, - :i;)
= ':&+6~ +9~+2(':&+2:~L-l~) +

b. DetQX=e..."(l+uv)=Operuv=-1.
'"f = {(u,u)ER2 :1111co-I}.
:~~ - z':6+li,~+~ E"un'ipcrboleequila1m1:

~-3::tv+z~ -

= 4~+4::;" + ~ -3(2~+3:'.,L +~) + .--:t,,~


+z(B+z:Jv +~) =-:'Jv·
~ t1vaW
416 Cap.4.CalcolodifferenzialeperfunzionidipiUvariabiliavalorivettoriali Pa r. 4.2. TrasformaziOniregolari diCOOfd inate 417

quindi
COS<p<:OS" COS<pSim)
I2 T • -psirnpcos" - pSin<psin"
[ -(2 + pc05<p)sin" (2 + pc05<p)cos1'

DctI2 I .. sin<pj-ps in<p(2 + WS<P)) - pcoS<p!ros<p(2 + c05<p) J • -p(2 + pc05tp) .


Per O < p <I t 2 + pcosvi ~ 2 - 1 • I. quindi p( 2+pc05<p)'# O, e la trasfonnazione e Si osserva cl>c: i due open.tori differmziali hanno la stessa tsp<HSione rispetlo alle
rtgolare nuov.: coordinate e rispcno al le voxchic. Si dice che sono lllWlriQflli rispeno n quella
dx d11 dz= p(2 + pc05<p) dpd<p d1'. panicol:wfl'aSfonnazionedicoordinate.

:X=-À1 fo- Ài ~;

{y, (:O+ fp )(:O + ~) - ~ +zt!p + ftp


a

~= ( fu+~)(-fu+~) = -~ + ~;
l'equazionequindi divenla:
8~8y - (->-1 -§o- >.1-h)(-§o +~) .. ->.1 ~ -(>., +>.1),:0p -À1 ftp
Quindil'equazioncdiffcrmzialcdivcnta

auu +h., +c"n =a(À~-:; 2À1>.18'::ap + >.l~


+ )u +
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

418 Cap. 4.Calcolodifferenzialepl!ffunzionidipiù variabili a valorivettoriali Par. 4.2. Trasformazioniregolari dicoordlnate

Il. lmponiamo0111lccondirionidc:tte:

u(:i:,0}=/( - :i:)+g(5z)=e-"' (• )
poicht>. 1,>.2 Wflosoliu:ionidell'cquazione<1>. 2 -ll>.+c=0,
~(:i:,11) = /'(11 -:i:) +t/ (11+5:i:);
= (2>.1.l.i<> - (.l.1 + >.2)b + 2c) IJ~;fJ ={costante)· :::;fJ.
Ounquel'equuione dipartent1 èe<juivalente1 ~{:i:,O) = /'( -:i:) +g'(5:i:) • O. ( . )

&~;p =O. Perrisolwre il sistema delle due equazioni (•),(••),deriviamoanche la prima·


-/'(-:i:) + 5g'(5:i:) = -2u-"'.

~(~) - o. Abbiamoquind iil $isterna

- /'(-:i:) +5g'(5z) • -2:i:e-'


deduci11moche{ IJ )tindipendentedaa,ci~~unagcnericafunzionedifJ, { /'(-:i:)+g'(5:i:)o:O

~ · fil.PJ;
integrandoquestarispetto afJ troviamopoi

u(a,fJ) • j fdft)dfJ+h(o)
e integrando
(la"cosran1ediintegrazione"tuna quan1itàindipcndenteda {J.ci~dipenden1e solodaa)

• h(/J)+h(a),
conh,/J arbitrariefunzionidi cliwcC2
Tornando alle variabili :i:, Il otteniamo l'integrale generale:
u(o:,11) • h(ll- >.i:i:) + h(11- .l.1<t),
cheèilrisultatocnuntiato in pm:edenza. perciò u{:i:,")= / (11-:i:)+g(11+5:z:) • ~e-h•-•l' + ~e-(•+~)'~+c
Considc:riamorcquazione
lnfine.controlliamoilvaloredi c perchtvalga !acondizione
2
.l. + 4.l.-5 • 0
u(:i:,O) • /{ -:i:)+g{5:i:)=e->'
(.I, - l )(.l.+5) • 0,.1. - 1,.l.= -5. (quest'ultimacondizione èstataderivata,perdendounainformazione).Si ha:
L'imegrale generalo delte<iuazione differenrlale ~allora

11(:i:,11) m /(J/ -:i:)+g{y+5z)


u(:i:,ll) • ic-' +~e->' +e= e->'+ e,

perciò c - 0,c lasoluzioneeercataè


con/, gEC'l(R),arbilnlrie
jcws
' "rn••
• ~'o a Fire fr x

420 Cap. 4. Calcolodifferenzialeperfunzioni di piOvariabiff a valorivettoriaH Par. 4.2. TrasformUioni regolari di coordinate 421

11(z,Jt)"' ij.:-<r-•l' +~e-<,..a..l'f"_ [(1.11+(1,111-(-~f+(~)'=r;r' =~; <•1


AbbiamorisoltoW1proh/flModlC~perreq~•cleriYa1tpNZialidip1nmza.

lnbueallc( l)siha: (h1'.+11rf,) - ; . (-~) + ~. (~) =0. (9)

, . • §;(P+Yi) ~;;p .... fxG)=9 ="';:i:\ Sostitutndolc ($).(6).(1).(l).(9) nellri(l)sioniene:

6 - ;f,+{;+~~ (IO)

chetquan1ocm:1vamo: rttpm.Sionedel Lapta.:iano incoordina1tpolari.


Si no1i cho se, in particolare, nkoliamo il laplaciano di una funzione radiale, e~ del
tipou(p,f) • /(p),oocniamo:

(p.,+.o,,J· r;r +,;;r _ 2f"- ~+Yl -$- ~ ,,, au - ~/'(pJ+r(p),

((p.)1+(p,)'1 - Gf + (~f =:i:';" - 1. (6)


che coill(:idc: con la fonnula (• ) 1rova1a ne l Cap.l, §3.9, cSC"mpio 3.2 1 ne l caw11 • 2 .
Tunavla l'importan7.ll dtlla(IO)t quella di permtllerci di esprimere il Laplac:iaoo di una
funiione qlllllsiasi (non n«t$W iammtc Bdialc) in coordinate pobri. Quesio t utile ptt
risolvere tequ1Zione di Laplace in domini 1 sirnnw:tl'ia radiale, ad es. il cen:hio.S

lnbue1lle(3), chequicoovie11erisc:riven:,

( ~ - am.n~
, .~
" - ~!

p, • ( J.r+r+.r)."" 2J:é ~fi+ zi • ~;

Analopmmle:

' Sul lesto IBPS2!, cap.7, pp.399 SK&-. ~ do:scrino in'detta&lio fullliuo del laplac iano in
polaripcr1isolvoml'equ1:i.i011CdiLaplacesuletrehio.
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

422 Cap.4. Calcolodifferenzialeperfunzionl dipiOvariabiliavalorivettoriali Par. 4.2. Trasformazioniregolalidicoordinate

(p,.+Pn+p.,) • p2~:z:1 +p2~·1i +p2;:1-=~ · ~;

(p,)1 +~J'+(p.)2 => G)' +(~)I+ (~)2 .. l. op,=~ (-~) = -(:ir::?:'l


lnsecondoluo&o,da

%(:z:'+i}+z2Jv9'+7-:iz\2:i.,;;r:i7+~}
(:z: 2 +v'+z2) (V+yl)

tJ,=O;tJ .. =0;
op,.= (:z:2+v2J(:z:'- zv'J+:2.,2
z(V +v'+z')j(:z:l+J?J./i"'+'"V'

(tJ,)' +(tJ, )' + (tJ,)' "' :z:1 ! v' 1


= p3si n1op;
CoosorntMesem lilkazionioiteniamoda ueste:

(p,tJ,+,.tJ,+p,tJ,)= ~. (,;17v2) + ~. (:i,:'/f) +~ -OoeO

lnflnc,poithé

! X
op, • 1+o/~ - (:z:'+Y+:')Jz2+v'
:i:z
. ., ',,
(p,op.+,.op,+p,op,J=;;,rJv+r+P,rJ.,1+y+p' ( - ~
P' ) =

jcws
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

424 Cap. 4 . Calcolodifferen:tialeperfunzionidipiùvariabi liavalorivettoriali

Cap. 5. Calcolo integrale


per funzioni di più variabili
Riferimento: libroditesto[BPS2],cap.5,§l,2,3.
[I calcolo degli integrali doppi e tripli in ultima analisi si riconduce,
utilizzandoopponunamente le tecniche deglii ntegratidipiù vari abili,al catcolodì
integrali in una variabile. Perciò per affrontare l'argomento di questo capitolo~
lnde fini1iva,sosli!uendon.ella (•) levarieespre$Sìonicalcola1eneiriquadrioneniamo assolutamente fondamentale che lo studente abb ia completa padronanza dei metodi
dicalco lodegliintegraliinunavariabile(definiti eindefiniti)studiatiinnnalisil:
(;)~+(o)!J+(;::l')/;+{I)~ + L.:si n11']~+
1
6 • un buon ripasso di !BPS I] cap. 6 e di (BI] cap. 6 può essere opportuno per lo
studente, prima di prosegu ire con questo ca pitolo. Nel segu ito spieghere mo

+ l
[~ ~ + 2(0) ::ap + :;p +
2(0) 2(0) ~=
dettagtiatamentel c nuoveidce c heinterven gono nelcalco lodeg liintegralidoppi e
tripli , manoncidilungheremonellaspiegazionedeipassaggichccoinvolgono il
ea lcolo di integraliinunavariabile,chesono unprerequisito

- ~+ p?si n11'~+~~+~~+(;::1')~·
1
5.1. Integrali doppi
llrisulwtofinalet uindi: Rifcrimento: li broditesto lBPS2], cap.S,§l.

( Il )
5.1.A. Rappresentazion e analitica di insiemi del piano
Come nel caso delle coordinate polari nel piano, se in panicolate calcoliamo il Una de lle prime difficoltà che lo studente incontra ne ll'impostare il calcolo di un
l.aplac:iano di unafun:tioneradiak.ciotdeltipo t1(p,1',1') • /(p).ottcniamo: integrale doppio consiste nel rappresenlare anal iticamente il dominio di
integrai:ione come i11Sieme semplice (per la defin izione di in sieme semplice, v.
611 - ~f(p) + r(p), [BPS2 ), cap. 5, § 1 .2~ I prossimi esem pi mostrano le idee, le avvertenze e le insidie
piùcomuniche sipresentanoinques1a opcrazione, in séekmemafl:madclica1ain
che coincide tonia Formula (•)ddCap.3, §3.9,EsempioJ.21 nelcason:3. Lll {ll) t quanto,seerrata,pregiudi caovviamentel'interocalcolo
tunaviamoltopiùgenerale
Ese mpio5. I.
a. Sc rivere come domini o y-semplicc e come dominio :i:-semplice il triangolo
Tdivertici(O,O),(O, l),(1, 1).
b. Scrive re come dominio y-semplice (o unione di domini di questo tipo) il
triangolod ivertici (- 1,0), (0,2),(3,0).

a. Disegn iamo il triangolo edosscrviamo(v. fig. 5.l)che il lato obliquo sta


su llarenay=:i::. Perdescrivereil triangolomedianteunionedi segmenti verticali
(insieme v-scmplicc), la variabil e :i: deve percorrere l'intervallo I0,1]; per ciascun
fissato valore di :i:E [0,1], la retta verticale di ascissa x interseca il iriangolo
lungo l'i ntervallo y E IO,x). Qui ndi la rapprescnw:ione di T come dominio 11-
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

426 Cap. 5. Calcololntegralepertunzioni dipiùvariabili Par. 5.1. lntegraliOOppi 427

se mplice è:
T={(:i:,y):0:5x S: l,OS:yS:x ) . U { (x, y) : 0:5 x:5 3,0:511 :5 2 -ix } .
Un errore comune è, dopo aver 110tato corre11amente che :i: E [O, I), affermare
che anche Il E [0, 1], anziché chiedersi dove varia la coordinata Il per ogni :i:
fissara.Coslfacendotroviamol'insieme
{(x ,y) : 0S:x:5 1, 0:5 11 :5 1}
ch.enonèiltriangoloT,maunquadrato.con1e11e111eT.
Per rappresentare lo stesso triangolo come insieme x-scmplice dobbiamo
invece descriverlo mediante segmenti orizzontali. Facciamo quindi variare
ye(O,l] (v.fig.S.2).Perogni y fi ssato, la retta ori:uonta!ediordinatayi nterseça
orai l triangolonel segmento [y,l ].Quindi:
T={(:i:,y):OS:11S: l,yS:xS:l} Fig.5.3.

Ese mpio 5.2.


(1,1) a. &:rivere come domini o v-semplice e come dominio x·semplice il
(1,1) semicerchioCdicentrol'origine,raggioR,contenutonelsem ipianoy ?:O.
b. S<:riverecomedominio11·semptice(ounionedipiùdominidi questo tipo)
ilparallelogrammaPdive,,ici (0 ,0),( 1,2),(4,0),(5,2)
Y"'X ,.! y=x
a. La semicirconferenza in questione è definita da x 2 + y1 = R', J.' ?: O. Si
~i y ~.~ ..... ·~·······-· ········ ..
ycx< 1 puòperciòesprimerecomegraficodifunzione,ricavando
vi
o ;
11~ ~pcr xe [- R,R].
(0,0) )( (1 ,0) {0,0) (1 ,0) Il semicerchio C è quindi l'unione di segmenti verticali con x e 1-R, R)~ per ogn i
x fissata, la retla ve,,icale corrispondente taglierà il semicerchio nel scgmen10
Fig. 5.1 F;g.5.2
[o,~,pe,,anto(v. fig.5.4)
b. Disegniamo il tria ngo lo(v. fig. 5.J)ed osserviamo che i due lat i ob liqu i
stanno sulle rene y = 2x + 2 e y = 2- Jx. Il triango lo è comp1uo tra le rene c - { cx, 11 J:- R :5x:5R,o:s; 11 s:~} -
\"e,,icali x=- 1,x..,3, qu indi xE(-1,3]. La situazione è simile a quella
dell'esempio a, ma ora mentre :i: percorre l' intervallo [-l,3j, la rena di ascissa x
taglia il triangolo in un segmento che ha come primo estremo O e come secondo
estremo un punto dì uno de i due lat i obliqui, a seeonda eh.e xe [- 1,0] o
:i: E [O,Jj. Perciò conviene rappresentare T come unione di due insiemi 11-
semplici, così:
T = {(x,y): -1 :::;: x:::;: 0,0:::;: y _:::;: 2:i: + 2} u
• e rctal ,,

428 C1p. 5. C1lcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.1. lntegralicloppl 429

,,_
(1 ,2) ___ ~
(5,2)

y =2x-8

(-R,O) (R,0) (0,0) (4,0)

Fig.5.<I. Fìg.5.5

Questa t la rappresentazione di e
tome insieme y-scmplice. Se vogliamo ln sostanzasitrappttsenta1o ilparallelogrammacomeunione diduelriftngoli
rnppresen1arlo come insieme :i:-semplice dobbiamo vederlo come unione di e unreuangolo.
segmenti orizzontali con y E [O, Rj. Ogni rena orizzontale di y fis53ta taglia il
semicerchio lungo un segmento che si oniene esplicitando l'equazione E.oiempio5.J.Dato rinsiemey-scmplice
zl+.j- R1 rispc110 1d :i::

:i:=±~
rappttsentarlo come insieme :i:-sempliee (o unione di insiemi :i:-scmplici).
(pttndendocomeassedelleascissel'assc11,lasemicirconferen1.anontungrafico
difun:tionemal'unionediduegraficidistin1i).Perciò Disegniamo E (v. fi&. S.6). La figura suggerisce che per rappresentare
rinsicme come unione di segmenti oriuonta li conviene \"ederlo come unione di
dueinsiemi,ottenutipcr yE [- 2,0j epcr yE [0, -&J.
Per11 E[-2,0J, risofrendo ledisequarioni 0:S:i::S2,-:i::5y:Sr" rispetto
In queslO euo la geometria dell'insieme suggerisce di utilizzare la ad .z: si h1 -y :5 :i: S 2; invece per r E [0, 41 le stesse discquarioni risolte danno
rappresentazione come insieme v-sempliee pìunosto che :i:-scmplice, anche se ,/iS:i:S2. Penamo
entrambe sono possibili.
b. Fncciamolafiguraeosscrviamo(v. fig.S.S)che ilatiobliquistanno sulle E= {(.z:,y): -2:S y :SO, -y :S :i: S 2)u{(:i:,r) :O:S r :54, /Y:S:i::S2}.
rene v • 2z e v • 2% - 8. Il parallelogramma t compreso tra le rette \'enica li
:i: •O e :i: • 5, quindi :i: E IO, 5]. E' naturale \'edere il parallelogramma come
unione di 3 domini r-semplici, che si ottengono f!ICCTldo variare :i: successivamente
in jO, l ],[ l , 4],(4,5]. lnfatticoslfacendosiha:
P = {(:i:,11) :O :S :i: :S 1, 0 :5 r :S 2:i:} u{(:i:,11): I :S :i: :S 4,0 :S r S 2) U

U {(:i:, 11) :4 :S :i: :S 5,0:S:i: :S 2:i: -8}.


• ~'o a Fire fr x

430 Cap. 5. Cak:ololntegraleperfunzionldipiùvariabili Par. 5.1. lntegralidoppi

b. Datorinsicme:i-scmplice

E•{cx-, r):o::sr::s1,211-2::s:z:::s~}.
noppresentar\o come insieme v-semplice (o unione di insiemi )'-semplic i).

5.1.B. Tecniche di b..-e e calcolo di in tegrali doppi

,.,, come integrali iterati


Riferimento: libro di testo !BPS2], cap. S, §1.4.

Esempi svo lti


Eltmpio5.4.Calcolarel'intcgrnledoppio:

Per linearità, l'in1cgrale doppio~ ugua le a

Fig.5.6.
I l -1,il•(-1,'Jl :i:111ld:i:d11+ I i-1.11~!-1.?)~x,hildxdy+
Eurclzi
5.1. Rappttsenlare come insiemi x--semplici o y·semplici o unione di più
insiemi di questo tipo (nel modo che sembra piil semplice) i seguenti insimli del E5aminiamo separatamente i 3 integrali.
piano (z, y): I 1 • O ptt simmetria,
a. lltriangoloTdi•·crtK:i {l , 1),(0, 2),(1,4).
b. Il rombo R di •·ertK:i (±o.,0),(0,±6) con a,b >O. in quanto la funzione integrandaèdispari rispcnoadz, erinsicmcdi integrazione
e. Il qLW10 di cerchio C raa:hiuso nel 2° quadrante dalla circonferenu di èunrettang<:1loincuizEl-l,l].
cmtrol'originee111ggioR. NoliamoOn1che /2è rintegra le,MI un rettangolo, di una funzione a variabil i
d. Il quadrilatuo Q di •·c11ici (O,O), (2 , - 1), (2, 2), (6, 3) . 5epU11te,pcrciòè ugualealprodotto diducintcgrnl iinuna•·ariabilc:

'2.
Il. Dnto rin$icme l'-$Cmp lke
1,- (1}''•)(1'.1•l'•) - (2f,'J,o,,)(2f.'.d,) -
E - {(z, r ): O:s;z:s; 1,0:s;y:s; t- ~}.
rappresentarlo come insieme %·semplice (o unione di insiemi z«rnpl ici). - [~[ [r2]~ ~ ~ ·4== ~·
Wn
• ~o a F re fr x

432 Cap. 5. Calcolo integra\eperfunzionldipiìlvariat>IU Par. 5.1 . lntegralidoppi 433

(Abbiamo•PP"'lusatole proprielédegliin1cgraliinun1\'lriabiledi funzioni pari Pcnanto l'integrale doppio si scrive tome somma di due integra li iterati, al
o dispari s uunintcrnllosimneuico). modo seguente:

1/, -,',,,, _I' _!__ (J.k"...)••+J.'_!__(f.'-·,..),··


lnfinc/3 v1 calcolatocomcuncffcuivo intcgralcitera10:

T +z J _1l + z o o l +z o

- j- I 2(e:b- l)d;i;= 2[~-z]


1 1

=e'-c-2- 4.
2 -I

Compless ivametlte l' intcgra!e valc

~ +e~ - e- 2 - 4 = e1 - c-1 - 5.
Eum ploS.S.Cako larel'integraledoppio: - J.r12(z+ l )dz + !J.'
2 o
(:z: -5+ ~)dz=
l+z

f fr,!;J:dzdy
dove T t il triangolo di venici (- 1, O), (2, O), (O, 2).
•f(z+ l),j_ 1. '["+z y -5z+ 91og(l + z ) ]'0 =

Questo integrale t esteso a un dominio semplice (che però non t un • I+ ~ (2-1 0+ 91og3) = - 3+ ~ log3.
rettangolo). Chscrvando La figura (v. fig. S.7)c le aiuazioni delle rette vediamo
chciltriangolo Tsipuòrapprcsentarecomc: E1empio 5.6. Calcola"' le coordinate del eentro ide di una lamina piana omogCTiea
{(:11' 1 J): -I :S z :S0,0 :5 r :S 2 + 2x} U{(z ,r ) : 0 :5 z :5 2,0 :5 J :5 2 -z} O aformadisemiellisse:

o - { (z,r}:~+~::; 1,r:::o} .
Per simmetria, zc - O. Calcoliamo pen:iò:
(0.2)

y= 2 + 2x y= 2-x
llC - ~J L rdzdr.

L'arca dell'ellisse~ nota (si può ea lcola"'con un iniegralein una variabile). pen:iò

(-1,0) (2,0)
""'
ll R miellisses ipuò rappresen iarecome
Fig.5.7
'Att'-1 Wn
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

43-4 Cap. 5. Calcoloif1tegraleper funzlonidlpiùvariabili Par.5.1.lntegralidoppi •35

5.6.* Calcolarel'imegrale doppio

j lx11 #+11dxdy
perciò
doveTèil triangolodi vertici (0,0),(1,0), (1, v'3).
5.7.* Si consideri la lamina piana omogenea O di massa M avente la fonna
del trapezio di vertic i
(2a,O); (a,a );{-a,a); (- 2a,O)
= _±_J.•
1!"ab
!b 2 (t -~)dx
2 a2
,. ..-a
~[x -..=:1
3a 2
· = ..-a
~ !a 3
=i_b
3,,. per a >0 fissato (s i consiglia di fare una figura). Si calcoli il suo momento
0 0
d'incrziarispettoaunasscperperKlicolarealpianoxy e passantepcrl'origine.
Qu ind i il centroideltacoordinate(O,~ b).
5.8.* Sia T il triangolo di vertici (1, t) , (2, n,(2, 1). Dopoavemescriuola
Esercizi rappresentazione analitica come domin io x·se mpl ice e y-semp lice, si calcoli il
seguenteintegraledoppio,iterandonell'ordine piùconveniente:
Ulterioriesercizisitrovanoassortitinel§S.1.D.

5.J.* Calcolarei l sc:guenteintegraledoppio·


Calcolare i seguenti integrali. presetando a11enzio11e alle e wmtuali simmetrie:

doveTèiltriangolodi\"C rticì (- 1, 0), (0, 1),(2,0).

5.4.* Calcolare la coordinata li del centroide di una lami na piana omogenea


Daformadì quadrilaterodivertici: 5.10•• j i,,•lx~,1ij si nxsinydxdy
(- 1,0); (0,0); (2, 1);{0, l ).
Suggerimento: fare u11 disegno e preMare a//em ione allo roppresenrazione
analitica del dominio D; f'ar~a si può calcolare elemenrarmeme. senza inregrali.
f l ,.jxfO,•lsinxcosydxdy

5.5.* Calcolareilsc:guenteintegraledoppio:
5.12.* j{ •,-J•!O,"llsiru:lsinydxdy

doveTèiltriangolodivcrt ici(-!,0),(0, V,(,..,O).


~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

-436 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.1. lntegralldoppl

5.1.C. Calcolo di Integrafi doppi con camb i di variabili Enm pioS.8.


a. Si dimostri il seguente risultalo. dovuto ad Archimciel :
Riferimento: Jibrodi testo [BPS2],cap.5,§l.S. "L'area racchiu$a dal primo giro di una sp irale "di Archimede" è pari a un terzo
dell'area del cerchio circoscritto".
Esem pioS.7.Calcolareilseguenteintegraledoppio:

I l x2%:yy2d;r,dy

doveD ={(;r,,y):;r,1+v2::54, y <::O} .

lldominioDèunsemicen:hiocentratonell'origine;Jafunzionei ntegrandaè
omogcnea(digrado i ).E'namratcpas$areincoordinatepolari (p,t1); ildominiosi
trasforma in
D={(p, 1'):0::5p::52,0:St1::511"}
e ricordandola fomrnlapc r ilcambiodivariabilieolari:

dxdy=pdpd1'
Fig. 5.8. L'are.. ingrigiopiùscuroéunterzoclel'area delcerchlo
si ha:

I l;r,2;r,:~y2dxdy = i1pdp i~ p3cos~1'sint1 d\1 = ,,


lnahreparole, considerato l'arc o di spiralediArchimededescrino infonnapolare

p=~pert1e[0,211'],
sicalco lil'areadellaregionepianalimii.ata daquest'arco di curvaedalsegmento
IO,R) su ll'asse%, e lo si raffronti con l'area del cerchio di raggio Re ce ntro
l'origine.
~ [!".]'[-'""']"
3 o
~~.~~~9·
3 o 3 3
b. Supponendo poi che questa regione piana sia una lamina omogenea di
massa m,se ne calcoli il momento d'inerzia ri spettoaunasse perpendico larea l
Notiamo che, in coordinate polari, il don1inio semicircolare è diventato un pianox11epassanteperl'origine
"retlangolo", l'integranda, omogenea di grado I , è diventata una funzione a
variabil i separate, dcl tipo pg(t1), e in conclusione l'integrale doppio si è a. La lamina piana può esse"" descrina in coordinate polari al modo
semplcicmente trasformato nel prodouo di d ue integrali unidimen sionali. seguente:

O= { (p,1') :t1e [0,211'],p ::5 ~}


Calcoliamoan:tit uuol'area:

IArchimedediSiracusa,litm>HSulle5pinili",drca a.C!;'I
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

-436 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.1. lntegralldoppl

5.1.C. Calcolo di Integrafi doppi con camb i di variabili Enm pioS.8.


a. Si dimostri il seguente risultalo. dovuto ad Archimciel :
Riferimento: Jibrodi testo [BPS2],cap.5,§l.S. "L'area racchiu$a dal primo giro di una sp irale "di Archimede" è pari a un terzo
dell'area del cerchio circoscritto".
Esem pioS.7.Calcolareilseguenteintegraledoppio:

I l x2%:yy2d;r,dy

doveD ={(;r,,y):;r,1+v2::54, y <::O} .

lldominioDèunsemicen:hiocentratonell'origine;Jafunzionei ntegrandaè
omogcnea(digrado i ).E'namratcpas$areincoordinatepolari (p,t1); ildominiosi
trasforma in
D={(p, 1'):0::5p::52,0:St1::511"}
e ricordandola fomrnlapc r ilcambiodivariabilieolari:

dxdy=pdpd1'
Fig. 5.8. L'are.. ingrigiopiùscuroéunterzoclel'area delcerchlo
si ha:

I l;r,2;r,:~y2dxdy = i1pdp i~ p3cos~1'sint1 d\1 = ,,


lnahreparole, considerato l'arc o di spiralediArchimededescrino infonnapolare

p=~pert1e[0,211'],
sicalco lil'areadellaregionepianalimii.ata daquest'arco di curvaedalsegmento
IO,R) su ll'asse%, e lo si raffronti con l'area del cerchio di raggio Re ce ntro
l'origine.
~ [!".]'[-'""']"
3 o
~~.~~~9·
3 o 3 3
b. Supponendo poi che questa regione piana sia una lamina omogenea di
massa m,se ne calcoli il momento d'inerzia ri spettoaunasse perpendico larea l
Notiamo che, in coordinate polari, il don1inio semicircolare è diventato un pianox11epassanteperl'origine
"retlangolo", l'integranda, omogenea di grado I , è diventata una funzione a
variabil i separate, dcl tipo pg(t1), e in conclusione l'integrale doppio si è a. La lamina piana può esse"" descrina in coordinate polari al modo
semplcicmente trasformato nel prodouo di d ue integrali unidimen sionali. seguente:

O= { (p,1') :t1e [0,211'],p ::5 ~}


Calcoliamoan:tit uuol'area:

IArchimedediSiracusa,litm>HSulle5pinili",drca a.C!;'I
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

438 Cap. 5. Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par.5.1.lntegralidoppi

1n1= Ji dxdy = D= {(:t:,y) ::t:2 +y2 < R, x?:O, y?:O}

avcntedensità/ (x , y ) =a + b~.
pas$11ndoincoordinatcpolari

/.'· (1.f ) 1.•21("')'


5.15.* Ca lcolare il centroide del senore di corona circolare definito in
- o o pdp diJ - o 2; diJ = coordinate polari da fl = { (p, 1') : r $ p $ 2r;O $ iJ $i}. con r > O,
semplificuudo le tsprl'sSiQfli trovate. (Il risultato finale dev'essere espresso in
fonzionedcll'u 11icoparametror).

= t;. [~J:" . ~ . ~ = 51'n2, 5.16.* Calco lareilscguenteintegralcdoppio

cioeesattamen1e i dcll'areadclcerchiodiraggioR,cioedelcerchiodrcoscritto.
/l. Calcoliamo ora il momentod'iner..:ia rispetto a un asse perpendicolare al
piallO e pa.ssanteperl'origine.Essendola la mi naomogeneasiha: conunopportunocambiodicoordinate

f ::o (ifi/i (x + 2
Y')dz dy - 5. 17.* Ca k olareilseguenteintegraledoppio:

passandoancoraincoordinatepolari

3mJ.'"(J.e
= -
7<W o o
)
p2 -pdp diJ = -2 -
trR o 4
3mJ."1(R' )' -
211'
diJ = dove Dèilcerchiodiccntrol'origineemggiol.

5. 18.* Ca lcolareilscguenteintegraledoppio

j ly1 e-(~'+r')dxdy
dove Dè il scm icerchiodicemrol'origine, raggio I, contenuto nel semipiano
Enrcizi 11 ?: 0.

5.13.* Calcolarcilseguenteintegraledoppio 5. 19.* Calcolare l'area e la coordinata X d el centroide di una lamina piana
omogencaDrappresentataincoonlinatepolarida:
f lxJ~~dxdy D = {(p,iJJ : p $ iJ,iJ E [0,11']}
doveDèilcerchiodicentrol'origineeraggioR Si raccomanda di fare un disegno.

5. 14.* Calcolare il baricentro di una lamina piana rappresentata da l quan o di


cerchio
• e rc tal ,, - • X

440 Cap. 5. Calcolointegralepertunzionl dipiùvariabili Par.5.1. lntegra lidoppi

S.20.* Calcolare l' integrale doppio S.24.* Mo n1en10 d'lnenla dcll 'cms.w. Calcolare il momento d'incn:ia di una
lamina piana omogenea O di massa ma foona di ellisse di 5Cllliassi g,b, rispetto a
JLC+'.;!,,,)'·'· un&SSe:
a. piusan1e per il centro e pcrpmdicolare al suo piano;
dove s• il scttottcircolare {(z, r ) : J: 2 + ,; < l , 0 <, < z}. b. coincidenteconunodcisuoiassidisimmctria.

S.21.* Calcolare il momento d'incrria di un.a lamina piana D a forma S.25.* Mo mento d' int nia dcl ~llangolo. Calcolare il momento d'inenia di
una lamina piana omogenea O di J1llS$8 m a forma di rettangolo di dimensioni a, b,
scmkircolare di raggio Re centro rotigine,e dmsit.à / (z, v) - f! (2- ~). rispettoaunusc:
rispettoaun &SSepassanteperl"otigincepcrpcndicolarealpianodcl cerchio. 11. pauan te per il centro e pcrpmdicolare al suo piano;
b. passan teper ilcentroeparalleloaunodeisuoilati.
s.22.• Calcolarel'integraledoppiode llafunzionc
S.26.* Momento d'l ncrtia dcl rombo. Calcolare il momento d'inerzia di una
/(x , r ) =x4 +·i/ lamina piana omogenea O di massa ma forma di rombo di diagona li a,b, rispeuo
sul cerch ioCdicenirororigince raggioR. a un asse:
"· pass.o.ntepcrilcentroepcrpendicolsrealsuopiano;
j fc (x + !l)dxdy.
4 b. coincidentecon unasua diagonale.
(Suggtrim1mlo: usare a11c/1t C011sidera:ion i di 5imme1riu, 11ell'impostazi011e
de/calcolo).
(Suggerimento:convicncscrivercx 4 +y 4 :: (x2+fl}2 - 2x2fl).
Chiudiamo questo gruppo di escri::izi con un esempio svo lto in deuaglio, in
5.1.D. Appllcazlonl geometrico-fisiche degli Integrali doppi quantoè significativoe ric hicdeun'imposlllZionenonbanale.
ed esercizi vari
Est mpio S.9. Momcnl o d'in erzia dcl poligo no rq;ola ~ di n la ti. Calcolare il
Momenti d'inenia di lamine piane omogenee momento d'inertla di una lamina piana omogenea fl di mass.a ma forma di
Nciprossimieseri::ili la parte più istru1tivaedelicatatrimpos1a:ionedclcalcolo: poligono regolare di n. lati, rispetto a un asse passante per il centro e
si presti attenzione alla formulazione del problema, si faccia una figufll, si scelga perpendicolare al suo piano. Esprimere il risultato in funzione di m , il numero n di
opportunamente il sis1ema di riferimento (quando non è esplicitamente indicato) e la1ieil01ggioRdclccn:hiocil"005Crit10.
si esprima opportunamente, nei problemi sul momcnlo d'inerzia, la fonzionc
"distanzadelpuntodall'assedi rotazionc". Discgniamo il poligono di n. lati cd uniamo ogni vertice al centro del ccri::hio
circoscriuo. fissato nelrotiginc dcl riferimento (v. fig. S.9). Cosl facendo il
S.2l-* Momcn10 d'ine rzia dcl cc n:bio. Calcolare il momento d'incr:zia di poligonorisultasuddiviso inn 1riangoli isosccli uguali,dilstoobliquoReangolo
una lamina piana omogenea O di J1llS$8 m a forma di ceri::hio di raggio R. rispetto al vertice 27r/ t1 . Data la simmetria centra le, rtntegnle che definisce il momcnlo
aunll$SC: d'incniatn voltequelloes1esoa uno solo di questi triangoli, e diviso per l'arca
a. pass.o.n1eperilccn1rOepcrpcndioolarealsuopiano; dcl poligono che • n vo lte quello del triangolo dà lo stesso momcnlo d'inerzia dcl
b. passan1epcrilccn1roecontenutonelsuopiano; triangolo. In simboli:
c. passante per un puntodcll1cireonfercnzaepcrpcndicolareal suo piano.
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

442 Cap. 5. Calcolointegraleperlunzionidipiùvariabiti Par. 5.1. ln!egra lidoppi

-- ~1.'-"'[,
ITI o y+ i]-"'
3z: - o dz:-

Fig.5.9.

E' sufficiente quindi calcolare il momento d'inerzia di uno di questi triangoli T.


2m ( (')
= R2sin(!)cos(!) tan -;; + ------f'-
''"'(') ) ["]'-l!l
4 0
=
Scriviamo la rappresentazione analitka di T. Possiamo scegliere gl i assi in modo
chesia(v. fig.5.10):

fonn ulachcsi uòriscrivercinvarimodi corncadet:sem io:

Notiamo che /~ è una successione crescente, i! cui minimo va lore è perciò


quello assu nto per n =3 (1riangolo equilatero), mentre per n__, +oo,
f -->! mR 2,ilmomentod'i nerziadelcerchioeircoscriuo.

Fig.5.10. Usando una delle due fonnu leequivalenti sc riue qui sopra si può dare qualch e
esempio numerico.
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

444 Cap. 5. Calcololntegraleperfunzionldipiùvariabili Par. 5.1. lntegrali doppi

Pern - 3(triangolocquilatero),

I= ~mR2 G + ~ n= i mR
2

Per n= 4(quadrato),

I = ~ mR 2 G + H) = ~mR 2 .
(il volume dcl sonografico di una funzione di due variabili è l' integrale doppio
Ricordando che la relazione tra lato L del quadrato e R è 2R = L ./2 si ha dellafunzione).S i calcolitaleintegrale.
Rz= [,2/2 e
5.28.* Pa raboloide.Siconsidc'fi il segmento di pllrabo loidedi rotazione di
al!enahechehaperbaseuncerchiodiraggioR

checoincidecolrisu!tatotrovatoingencraleperunrcnangolodilatia,b(v.
Eserc izio5.25)
Si calcoli il volume di P , in particolareriottene ndoilseguenterisultatodovuto
l = -km(a 2 + b2) = (perii quadrato) = ~mL2 . adArchimcde2:
~11 volume di un segmen10 di paraboloide di rotazione è ~ de l volume del cono
Qualche altro esempio numerico:
aventelastess.abasc e alteua".

h= ~mR 2 ; 5.29.* Un iperbolidedirotazione è lasuperficicquadricadescriuaìnfonna


canonica da:

Is= smR
1 ' (2 + li);
2
z 2+ y2 -z1,,. I.

Vogliamo calcolare il volume racchiuso da questa supcrficieeducpiani paralleli


zs O,z = h. Per dare dei parametri d imensionali al sol ido, consideriamo la

2+ 2,/3) .
fu nzione:
In= 6I m R ' (

Volumi di solidi
che descrive una superficie dello stesso tipo, con il significato dei parametri
5.27.* Ellissoide. Calcolarc il volumedell'ellissoide
h ,r, Rillustraiodallafig.5.11.

~+ ~ + ~$!
/mpos1<1zione: il volumeèil doppiodiquellodc!semielli ssoidecomprcsone!
semispazio z :;:.:o, quindi ricavando per la superficie de l semiell issoide superiore
l'equazione
l ArchimWc di Siracusa, libro "Sui~onoidie gli$ eroldi", ·ia . lòO a~Ò.
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

446 Cap.5. Calcclointegraleperfunzlonidipiùvariabili Par. 5.1. lntegralidoppi

Eurcìùvari

5.30.* Cakolarcl'integraledoppio:

j jixl<'dxdy
doveTèiltria11golodivertici (- l ,O),(O, l ),(l ,O).

5.31.* Nel piano Xli si oonsidni la lamina materiale omogenea Il avente la


forma dd settore circolare espresso in coordinate polari da: p :S R;O :S {} :S ~.
Calcolarelccoordinatcdelbaricentrodellalamina.

5.32.* Si consideri, in un piano zy, la lamina piana omogenea 11 di ml$Sll Al


descrilla i11 coordinate polarida(v. fig. 5.12)
11= {(p,{}) :p:S{},0< {} :S2ir}.

Fig.5.11

Jlvo!umcdelsolidochcciintercssaèladiffereni.atrailvolumcdclcilindrodi
raggio Re aheua h e il volume del sonograficodi queslll funzione sulla corona
circolarc r2:S;i: 2 +y1 :S R1 . Si haquindi: Fig.5.12.

Dopo aver calçolato l'arca di O, caloo larne il momento d'inerzia rispetto


j L .,,,,.+r'-S.1(1 h .j~r d;i:dy.
2
1
V= 7<hR - a!l'asse z (cioèrispettoaunarettapassameperl'origineeortogonalealpianoin
cui vive la figura).
Cakolaretalevolume,vcrificandochesihal:
5.33. Calcolare lacoord inataUde lccnlroidedcl triangoloche nel piano xy
V = ~ V,~-..inoaitto + ~ V,;hndto,,_.,,.. havertid (O,O), (3,0),( 1,2).
(Fare undisegnoeprestareatteni:ioneallacorrettarapprcsentazionedel
dominio mediante disuguaglianze).

l Anche questo risultato, formu!Bto in modo divi:rso, 5i trova nd libro già citato di
An:himede,"Suiconoidieglisferoidi".
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

4411 Cap.5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.1.lntegralidoppi

5.34. Sia T il triangolo, nel piMO xy, di vertici (- 1, 0), (0,2 ), {3, 0). 5.40. Calcolareil seguente integroledoppio.
Calcolare:
Jh #+;t dxdy
dove Tè il se micerchio di centro rorigine e raggio I, compreso nel semipia no
5.35. Calcolareilseguenteintcgrntedoppio. Y ~ o.

I hx~~~d:cdy 5.41. Ca lcolareilseguenteintegrnledoppio.

dove T è il settore di corona circolare di raggi r 1 = l , r2 = 2, compreso nel


semip iano y ~ O. (Si consiglia di fare u11di:sepo. .. )
j hi : x dxdy
2

doveTèi l1riangolodivertie i {O,O),( l ,O),(O,l).


5.36. Calcolarel'integrnledoppio{generalìzzato)
Calcolareilseguen1ei ntegrnledoppio .
jfv1os~dxdy
dovcDè ilcerchiodiraggio2ccn1ra1onell'origine.
J/nx 1
sin(:z:y) d:cdy

doveTèilrettangolo [O, l] x [0 , 11'].


5.37. Calcolareil seguente integra ledoppio.
5.43. Siconsidcriuna lam inapianaomogeneadimassaM, rappresentata
I hx2X:.y2dxdy nel piano xy dal tria ngo lo di vertici (O,O), {a,O), (O, I>) (a , b costanli positive).
CaJcolame ilmonwntod'i nerzia risJ)"UoalJ'assc z .
= 1, 1) = 2,compreso nel primo
dove Tè il sell~di corona circolare di raggi
quadrante. (Si co11sig/ia difare 1111 disegno.. . )
r1
*
5.44. Sia T il triangolo, nel piano xy, di vertici (- 1, O), (O , 2), (2, O).
Ca lco lare:
5.38. Cakolareil seguenteintegrnledoppio.

I hx2X:."2d:cdy
5.45. Calcolare l'integrole doppio
dove Tèi ltriangolodiven ici (0,0),(4,0), (4, 3).
j Lvlog.;;r+!j1dxdy
5.39. Calcolareilsegucnteintegraledoppio.
dove D = {(x,y): I S: x2 + y2 S: 2,y ~ O}. (Si consig lia di disegnare l'in sieme).
Jh11~dxdy
5.46. Ne l piano zy si consideri la lamina ma1criale D omogenea di massa
doveTèiltriMgolodivenici (0,0),(4, 0),(4,3). M, averne la forma del triangolo isoscele di venici (-a,0),(11, 0),(0, h )
(cona ,h >O ). Calcolare il momento d'inerzia della lami na risJ)"ttO a un asse
perpendicolarc alpiano:cyepassa nteperl'origine
• ~o a F re fr x

450 Cep. 5. Calcoloint119raleperfunziooidipiùvariabili Par. 5.1 . lntegra~doppl 451

5.41. Sia D una lamina piana omogenea di massa m a fonna di Soluzioni §5. 1
parallclognimmo di venici (3, l ), (- l , l ),(-3,- l ),( l,- I) (fare una figura).
Calcolare il soo momento d'inerzia rispetto a un asse perpendicolare • I piano x-u T • {(r,r):O:S:iS: l ,2 - z :Sr:S 2z + 2}
(inc11igiacelah11nina),epiusantc:pcrrorig.ine.

5.48.Sia D la porzione di corona circolare di raggi r, R, com~sa nel


primoquadl"llnte(diK"gnar\a).
o. Calcolare lecoordinatedclcentroidedi D(supponcndosi 1ranidiun1
lamina ma1ffiale omogenea)
b. Calcolarerintcgraledoppio:

5.49.* Si consideri un disco materiale n di raggio R e centro l'origine,


compos10 da due metà ( i due sem icerchi contenuti rispenivamente nei semipiani
S O,% 2: 0) tali che: ognuna delle due metà 6 omogenea, ma la metà di si ni stra
;i:

(z :SO) ha massa tota le Mi. !a metà di desira ha massa totale Mi . (Quindi il disco
nel suo complesso 11011 è omogeneo). Ca lcolare le cOOl'dinaie del baricentro di O.
E5primerei lri sultatoinfunzione deiparamctriR, M1, M1.

S.50.* Si consideri la lamina materia le 11 a forma di triangolo equi latero di


lato L (\·ertici (L/ 2,0),(- L/ 2,0), (o, Lv'i/2)), composto da due metà (i due
triangoli contenut i rispettivamente Mi semipiani ::i: s; O, z ~ O) tali che: ognuna
delle due mc1à ~omogenea, ma la metà di sinistra (;i: SO) ha massa totale Ali. la
meti di dcstn Ila massa totale M1 . (Quindi il triangolo nel suo complesso non i
omogt11to). Ca lcolare la coordinata % del baricentro di 11. Esprimere il risultato in
runzionedciparametriL, M1, M1. [,-m•f',,. /.',.,,,{'",,.
5.51.* Sia T il triangolo di vertici (0,0), (1,0),( l , 2), nel piano z11.
Calcolarerintegnledoppio: - f. -•(>+ l}d.+ J."<· -il•· -
- 1+~[,+ [~ -~J: =

'Wn
• ~'o a Fire fr x

452 Cap. 5. Calcolointegralepeffunzjonidipiùvariabili Par. 5.1. lntegralidoppl 4!13

D=- {(:i-.w): - I :S:r:SO,O :Sl/$ z+l)U

u{(:i:,ll) :OSz s 2,~ s ,::; I}

101- (411~2'1)o. =Ja1.

I • Mi![/•' +v')d;nly
Pcr 1immetria, , . ~2/L (r+rldxd~
doveO'tiltrapeziodlvcnici (2a,O);(a,a);(O,a);(O,OJ,percib

•'1J. (f.'(f.'<"•w'I<•)••+ f (rc.-+w'I+•) ·


- '1J.(f."("'·~l··· t("("' -·)• ('•;•)'H -

-[,.•{h+i)<>+ f."·•·(i-~l·· ­ "'((··3+3•') +.1·(,,,,, - "+ ... _,,,,....... _,,.) )


-J;i 3 d.z ..

• looo(h)'•+ J."~m· ..
-Il·•·("{,· 1,,·m1:=; • l 2
• -~a·O + [~ -• +T-8+ T- ~ -G- ~ + ;-2+ ~ -~)]) =
• ~'o a Fire fr x

'54 C1p.S.C1lcolointegraleperfunzlonldlplùv1riablli Par. 5.1. Jntegralidoppl

.. [~J:[-wdt1J:f2 • !f · 2 • 1
R .

Oc<:orrearWl\lllOc1lcolarellmas.vlO(ale:

fil • !/, !.'" !."


/(:r.,r'}dxJ, .. o "~o •( "'" ")
(o+ tip)pdp•2 6 3 + "2 .

: -~e 2 +~e'.
O. nowe cM impostando l'Integrale iteralo in online inverso si trovava un'intesnnda
dallaprimitivapiiicomplic:ata.

u.
latùnzionetdispari ri 1pc11oado: czE [-11",,.). Per simmetria, P•!'.

::([-coszJ:)2 =o2 2 =4.

Pn1immctria: fo~cosvd11 • 0,
equinditin1epletn1,1llo.

S.16. Il dominio di in1egazione t un'ellisse, pub essere utile il e .... biamemo di


çoordi1111epolareellinico:

Pn1imme1ria,wi
cM irasfon1111 l'ellisse nd dominio
J
r- L ~7~ dzdir - •J fo- r7rd:rdy {(p,f): OS p S l;O S 1' S 2" )·

doV10 D• • {(z,1):r2+'1:5:R\z~0,1~0}.

PIS$alldoi l coordinatcpc>lari siha:


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

456 Cap.5. Calcolointegraleperlunzionidi piùvariabiti Par.5.1 . lntegrali doppl

:f = rbi/ /ozdzdv = ~[do[(peosd)pdp=


(l[p'J')(41•'"
= 25 o ) =10·4
cost11in11'dt1 I [''''']'"
3 o 2
=u;·
Per simmdria.

j fo 1v-il'ldzdv = 2J frr(v-:il')dzdv
do~D+ = { (p, ") :p e {O, l l,d E [~,~1f]} .quindi l'inteiralemcatoèparia:

I· 1' (1'
• o
peestJ + psina dd)pdp =
l + p1

=2[~I ·[-cost1-sint1JÌ' =2·i· (~+72+72+7z) = ~·


s.•s. rn - ~i.

a Fig.5.13.
...

jcws

·~,, - ··
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

458 Cap. 5.Cakx>lointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.1. lntegrali doppi

=;;Ji;{2•J.'pR'dp-(f.'2;Rdp) (t =Md) +2"J.';dp)•


5.B. a_ Rapp~sentiamo n come cerchio di centro torigine e raggio R ne l piano
(o:, 11), e calcoliamo il momento d'inerzia rispetto air>l.'lse 2.
= ~{ [~R 1 J: +o+ [~J: } = ~{ !f +f}.. ~. iRl .. ~mR2 ,
5.2J. Ra~semiamo la lamina n come el liue con il centro nell'origine e as1i sugli
in coordinate polari as.'licoordinati:

=m-
ir«1
J."(J.' )
0 0
p1pdp d6 =m- · 2ir· ["]'
irffl
- =2m
4
Il'= -I mR 1
-·-
0 R' 4 2
n= {(0:,11): ~+~ s 1}.
b. Rappn=sen!Ìamo O çome ccn=hio di «:ntro rorigine e raggio R nel piano (z,11) , e E'notoche l'~adell'ellisset lO lcirab
a. lnques1ocaw!'assedirotazione tl'11SK2,c :
calcoliamo il momtnto d'inmia ri~peno alrasst Il·

f• #ijjfuo:1d:rd11 • incoordinatepolari l • #ij f i(x 1 +'!1')d:rdy

~rcakolare !"integrale utilizziamo il cambio di variabi li polare ell inico:

{ ::::::: dxdv • obpdpd"

=~-ir - ? = ~mR 1 .
{Riconlarcchcl'imcgralcdcfi nitodicos1"su unintc-rvallo<kl tipo [0,1;i)t ugualc• ' )

c. Rappn:sentiamo n come cerchio di centro l'origine e raggio R nel piano (z, 'JI), e
calcoliamo il momcnta d"inerzia rispe110 alla retta parallela all"assc : ma passante per
= ~ (!.'(•',,'t'~'Mo+b',,'{•'""'))dp•
(R,O}.

l • #ij f l({o:- R)1 +,)dxdy = in coordinate polari = ; (fo'(a1 _if,,-+b1p3,,-) ) dp = m(a1 + b1)[.ifdp "' m(o'/b ).
1

Altro procedimento (se llQfl viene in mente di usare le coordinate polari cllinkhe). Per
simmetria.

jcws
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

460 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzio nl di piùvariabili Par.5.1. lntegralidoppi 461

= -<m[(
1'0 b o
z'b g] --+-
• ~ ( •')'")
01 3
1- -
01
d:1:
pcr lesimmelrie

sostituzione:1: c os int;d:1:= 11costdt;t e [O, f )

"' ~1'( a 1bsin:lcost + ~c.,.-lt)ocos.ld! = 71'( 1 1


a sin tcos t
1
+ ~cos•t )di •

• ~1.I (~sin'(2l) + ~(I +


"o 4 3
ros(21 ))i )" •
4
- ~ (~ + ~) = iim(a1+&1).
b. lnquntocasol'asse di rotazioncè(ad esi:mpio)l'asseu.quindi

I = ìffi- Ji z'd.rdy = per le simmetrie

=ab<mJ.'''(J."'
o o ) <mJ.'''("")
T
z'du d"' '"' ab
0
d.r =
<>. [nquestocaso l'assc dirotazioneè unodegliassicoordinali, ad es.l'asseu, e:

usandoancorale coordina1e polarielli1ticile do veaè ladi~ns ionc d el l atodP,erso da quc llo a cu i è parall e l o l'asse dirotazione.

/=i;i;;,f(f.'(o'''""'i"'"'+·= ';(f.' (•'lfoM'6d6))d,= Se scegliamo gli IS5i coordinati sulle diagonali, la lam ina O si nipp.--rua

='; ([•'l} =m•'[ ,,'d,= "f.


Il momento d'incn:ia è pari a tma1 do~" è il semiauc diverso da quello auomo a cui
ruotala lamina.
Per simmclria,ilmomento d'incn:ia
5.1 5. Rapprc.enliamola lamina!l c~ :

!1 : { (z, y) : - ~ :S :a: :S ~. - ~ :S u:S H; 101 • ab.


I= {ffi f i(z' +v2)dxdy
è uguJle a quello di uno dei 4 uiangol i uguali in cui il rombo è suddivi.o dalle
a. lnques1oe.ual'anc dirotu.ioneè l'assc :, quindi diag<mali(pt"rtMl'=adirlè 4volte quelladiunuiangoloc l'intcgrale su0 è4volle
qucllosuuntriangolo); sceglicndoad es. qucllonelprimoquadn1me,
• e mtal o e PI

462 Cap. 5. Caleok>lntegraleperfunziOnidiplùvariabili Pa<. 5.1. lntegrallOOppl 463

formulacheaenenilìIDinmodonatunJc quclladelvolwncdellasfera,l 11R'.

v. Jl . ,.s.,h(1- r-;/)d:rd,=
""[[ 3>']~'• 2mf."[
dz • ";b • ;r: (11-;i:b) +~
'•-""] dJ: • inc:oordinatepolari
- ~ • r',+
0 11
.,..hfo (1- ~)pdp - 211h[~P'- ~J: - 2"hR2· i= ~ . R1h.
Il volume del C(lnl)di ua;ual base ea!tcIZll ~:

v_ . ~"R'h, perciò v........,'"' ~ v-.


- ~ (~--};a• +~) =2m(~+~) .. ~m(a 1 +111).
«P1'1Cdim0itn1todaAr<:himedc.
b. Ori l'use di rornione ~ l'Use v (ad csempia) e si ha (us.ando t(ln1e prima le
simmetrie) : lni;oordinalepolari,

v - ..i.111-~1"~pdpa

•,_f.o{(['· ..,,)•·=~["(•-;·)•··
• ~[("- ~)•• · ~[~-fJ: •~(~-~)=i~'. • 11hR'-~j(R2-r')sn•

Si N, usaNlo le coordinate polari ellinkbc gii i;ortSidnMc in altri esempi,


• irh[R2- ~(R' - r')] • 11hrnr' + jR2]
quindìil vol111M delseiinmtadiìpcrbolidedirocuionc ~può.nçMesprimcno;ome;

{ ; : : : ; : dzdw • llhpdpd{J v - ~v--+jv_ __

Pcr simmttria,dctlori ltriangolodivcnic:i (O,O),(O, l },{l ,O),rU111ta


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

464 Cap. 5. Calcolointegraleperfunzionidipiùvaria~li Par.5.1.lntegralidoppi

=Mi['dn[ldp=

,. -2-2+2e- I • -5+2e.

21r(21og2-1)

S.38. 4(1og25 - log16) =81og~

5.40. e+~ -2

10 1= j ldxdy = (inpolari)
-1,.d6lpdp•1,.~d6 • [t[ .. 5~.
CakoliilllWorailmomentod'iner.:ia:

1= tfflf i(r1+-,l)dzdy=(inpolari)
• e mtal o e PI

46e cap. s. Calcolo ilitegrale per funzioni di più variabifi Par. 5.1. lntegralidoppi 467

- -4[~ + ~r'+ ~r'[ + [~ - ir'+~].' -


-4n- ~ +D+(4-f +a) -i+ i- i·

-'f(J.'(D"'">'•)"· J.'(/.'..c.· .. ')•++


•"i(f.""'"'[>'•v+ f.}r•-•l+ jc•-r•-•i'l]•·l =
f.';..,.,,=
• [, . ]' !.'"' ' - -'[t.]' . !
8
3logp,-1J·pdp-3l0&2 331 3'°'2 _ !.
g
"'{!
"' 4 3 + ["- ~ · '· · (2-•l']')-
4 3 12 L

J.",in1'd1' • 1-cos1'J0= 2 -7H+26-20+H- ~ ·8=2m.


"" IDI• f(R1 -..i);
j fo 111o&.J;i+Vidzd11 • 2{51og2 - i). ~j fozttzdr • •(RJ4-r)L' ([pcosdpdp)d1'=
.... I•

,• "'-! ' c"+>ll"''•· "'ah- •[(f.'


1D1 Jo • -"c»•>'>••)•.-
o
-- · (J.',-·)(1·,,.,,) =
11(W-ri) , ,

11(W4- ~) · I· ([ti ;r) - i;R'~~~+r.


- ~fH·-H·H·-H}" - -

Per dmme1ria, i • ~-

- ~fr-f·~(·-m···
- ~[f-*-T;{i-~)'J: • 7(~ - ~+~) · ~(a'+h')
9)
..... Arti
'
Wmdow
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

•68 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzioni di piùvariabili Par.5.1.lntegraliOOppi

=(M1 + M7)L7(Mi[-~+~] +Mi[~-~]) =


8

= M1:Mi(MiG -D+MiG-D) HZ:~Z:).


=

= e 11 (R-1)-
R'
2 - e'(r- I}+
~
z· J;,....... ,,= J.'··t ....,,=
-f.'*•i::.u -J.'+"'-•).U=

Ji=Opersirnme!ria.

jcws
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

Par. 5.2. lntegra!itrlpll 471

5.2 . Integrali tripli


L-Ostessoinsiemeflcomesisarcbbcdeserittopers1ra11"'!
Rifcrimento: libro ditesto [BPS2],cap.5,§J. O è compreso tra i piani : : 0,z = R , quind i z E [O,R);
per ciascun z E (O, R] si ha x 2 + 1J2 S R2 - : 2, quindi
5.2.A. Rappresentazione analitica di Insiemi dello spazio
fl = {(x,y,z): z E (O, R),x 2 +y 2 S R 2 - : 2 }.
Come abbiamo fatto per g li integra li dopp i, anche per int rodurre il calcolo degl i
integralitripli è utilepremene rcqualcheosservazioneedesempiosul modo incu i In questocasol'insiemefl, è {(:t,1J): ;e2 +y2 S R2 - : 2}.
tipicamente si rappresentano ceni insie mi de llo spazio tridimensionale. In
particolare, il metodo di ridu zione porta spesso a cakolare un integra le triplo in Esempio 5. 11. Rappresentiamo il cono O di raggio R, altezza h, asse sull'asse.:,
uno dei due modi detti "per fili"e "perstra1i",checorri spondono adued i\·ersi basenelpiano(:e,y)evenice nelsem ispazioz >0
modidirappresemarcins ie mi tridimensionali. Per fili: l'ombra proiett.ata dal cono sul piano (:e, y) è
Unin siemefldifitlèdefinito"per strati "seèdel tipo · D= {(x,y) :x2+y2 S R2);
per ogni (x,r) E D, la retta verticale taglia il cono in un segmento [O,h(x,y)J
fl = {(x,y,z) E R3 : z E [a,bj,(x,y) E fl, } dm-e,come mostraundisegno bidimensionale (v. fig.5.14 ).

dove per ogni z E !a,b], fl, è un domin io semplice del piano. Geometricamente
l'insieme èdesi:rittoaquestomodo:primasi fi ssanoduequote a,b taliche l'intero
insieme fl sia contenuto nella strisea co mpresa tra i due piani orizzontali
z=a,z=b; poi, per ogni piano oriu.ont.ale compreso in questa striscia, sì
consideral'intersezioneconfl:questasariundominiof!, piano;i l solido fl s i può
vederecosìricostruitodaisuoi "strati"fl., al variarcdellaquota zE [a,b].
Uninsiemefldi lRJè definito "per fili "seèdeltipo:

fl = {(x,11,z) E R 3 : (:i:,y) E D,g{;i:,y) SzS h{:i:,11)}

do\·e D è un dominio semp lice del piano e g, h : D _, R sono due funzioni


continue. Geometricamente l'insieme è descritto a questo modo: prima si disegna
l'ombra D che il so lido fl proietta su l piano (x,y); poi da ciascun punto (;i:,11) e O
si innalza una retta verticale e se ne considera l'intersezione con fl; questo ~mo" è
un intervallo i cui estremi variano {con continuità) al variare dcl punto (x,y),
perciòqucstointervallosipuòesprirnerenellaforma (g{x,11),h(x,11)].
Fig.514.
Ese mpio 5. 10. Sia O la se mi sfera di centro l'origine e raggio R cOrnPfesa nel
semispazio z ~O. h(;i:,11)=h-~pcon p= ~. Perciò
SipuòdeserivercflJWrfi/icolseguenteprocedimento.
D = {(x, 11): :e2 + 11 2 S R1} (questa è l'ombra proiettata dalla semisfera sul fl= { (x,11,z) : x2 +y1 S R 2,0 S z S h -%~ }
piaoo);
per (%,Jl)ED,ze(o,~; quindi Per strati: il conu è compreso nella strisc ia z E (O, hj . Ogni piano oriuontale
fl = {(;i:,11,z) : x 2 + 11 2 S R2,0 S z S JR2 - (x 2 +11 2) }. diquestaquotatagliailcono inuncerchio
fl, - {(x,r) :;i:2+112 < r! }
• ~o a F re fr x

472 Cap. 5. Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.2. lntegrali bipli 473

dove, come mostri WU1 figura bidimensionale,


r, : R =(h -.i) : h,

h -•

"

R Fig. 5.16.

Fig. 515 Possi• mn allOf'll rappresernnre O pu fili come segue. L'ombra de l tetraedro sul
piano (z , y) è il triangolo di vertici (0, 0), (1,0), (O, 1), pereiò
e quindi r, = ~ (h - z). D • {(z ,y): O :S: z ::5 1,0 ::5 11 ::5 1 - z};
per ogni (:i-, v) e D, la retta verticale taglia il mnltdro lungo il segmento
Perciò o - {{z,y,z) ze[O, h], z 2 + y2 :S:~(h -.;) 2 } . O S .z ::5 I - :i: - Il (ci~ quello che sta SOito il piano di cui abbiamo scritto
l'ft!UUione). Perc iò
Effmplo 5.l?. Vogliamo rappresen1are il tetrudro O di vertid 0 - ((z,y,z):O:Sz ::5 1,0:Sy:S: t - z,0::5.: :S: l -z-11).
(O,O,O),( l ,0,0),(0, 1,0),(0,0, l ).
Un di segno mostra (v . fig. S. 16) che il tetraedro è IU!to çon1e1H110 nel primo che in reallA può vtdeni anche come rappresentazione per strali, perpendicol.ri
ottante, z ;? O, 11 ;? O, z ;? O. PrMisamente, è l'insieme dei punti dd primo ottante pef"Oall'asse r ( invecedieeomeal solito all'asse;::);
che stanno SOl.10 il piano pusante per i 3 punti ( l ,0,0),(0, 1,0), (O,O, l ) (v. fig.
S.16). Per prima rosa scriviamo quindi l'equuìone del piano per questi 3 punii.
Conimetodisdandarddella gcometria1L11aliticadellospazio4,s i1rOVa: .-.. ,_,, ,_,.I
"•-"" vs-v" zs-•"
r+y+;:: e:: L
1"e- "" vc -v" zc-•"
• O,

·- .• o·1
-I I - z-l+v+: • O.
•Ad esempio si pub usano la formula scguenie, d>e assegna rcquaziOM del piano per )
puru:i A,B,C, dove nel nostro caso A • (1,0,0), B "' (O, l,0),C • (0,0, I}: I -I O I
474 Cap.5. Calcolointegratepertunzionldlpjllvariabili Par. 5.2. lntegralitripli

0 = {(:r,y,z) : O~ :r ~ l ,(11,z) E flz} , 5.2.B. Tecniche di base per integrali tripli.


Integrazione "per fili " o "per strati". Cambi di variabile.
n~ = {(11,z) :0:5y :5 l - :r,0::5 z :5 l - :r-11}
Esempi svolti
Negli esem pi precedenti abbiamo rappresentato ogni insieme sia per fili elle
~empio 5. 13. Calcolare il momento d'inerzia del parallelepipedo pieno omogeneo
perstratiperfareeserciziosuentrambiimetodi;nellapra1ica,inciascunesempio
dimassamespigolia,11,e, descrinoda
di calcolo di un integraletriploèsufficienterappresentare l'insieme in uno solo di
questi due modi. Osserviamo anche che questi due modi di rappresentare un
insieme non esauriscono le possibilità. Oltre al caso elementare del
parallelepipedo, insieme definito da tre condizioni indipendenti
.:i: E [a, li), y E [c,d], z E [e, / ], incontreremo insiemi definiti globalmente da una o rispettoall'assez
più disuguaglianze che coi nvo lgono simultaneamente mne le variabili, come la
sfera llmomentod'inerz.iarispenoall'assezèdatoda:

Jnquesti ultimicasisanìutile,solitamente, uncambiodivariabilechefaccia


I= #ij / j L(:i: 2 +1l)d.:i::dydz

assumere all'insieme una rappresentazione analitica molto semplice. Ad esempio, dove IO l =abc, e poiché il dominio è un parallelepipedo, l'integrale si calcola
incoordìnatesfericheuna sferadiventa ... unparallelepipedo,essendodefinito semplicemente come integra le iterato
dalle3condizioni
p::S R,d E I0,2rr],<PE [0,lf].

Esercizi
&ppresemorc "per filr o "per s1ru1i" (come umbro più semplice) i seguenti
=k
m [.''
a -•12
(J'''c(1'
-•ti
2
)
+y2)dy d:i:=

insitmlde/lospazio
tenendo conto delle simmetrie
5.52. Un cilindro di raggio R,altczzah,assesull'asse z, base inferiore sul
piaoo (:i:, y).(lnquestocasoleduerappresentuionicoincidono).
5.53. Un cono di raggio R,altczzah, asse sull'asse z, vertice nell'origine e
,., ab2 J.''' ) 4m[''([
m [ o ' ' ( 2 o (.:i::2+y')dy d;i;=~ o "]'")d:i: -
;i:?y+3 o

basenelsemispazioz >0.
5.54. L'ellissoide(picno)
=~["
ab
(~+~)d.:i::
2 24
- ~[~
ab 6
+~]·12
24
=
~+~+~$!
0 0

5.55. La piramide a base quadrata con vertice nell'origine, altczzah,asse


sull'asse z, bascdilatoLpostanelsemispazio z >0
476 Cap.5. Calcololntegraleper lunzionidi pWvaliabill Par.5.2.tntegralitripli

Si noti che la formula coinvolge le due dimensioni del parallelepipedo a.ScriverelarappreSC"lltazioneanaliticadiC"perfili".


diverse da quella corrispondente alla direzione dell'asse di rotazione (in b.Supponendocheil conosiaunsolido pienodidensitlivariabile
questocasoscmiassec, asse z). 6(x,y,z)=az+ b
Ue mpia S.14.Calcolareilseguenteintegra letriplo: percertecostantipositivea,b,cale-01arelamassatotaledi C.

j j L:z:2(2 - z)d:tdydz a. Conimetodivistiinesempiprecedentisideducelarappresemazione:

dove C= {(:z:,y,z):0 :5z :5 2,x2+y2:5z }.

ln questo caso il dominio C è descritto "per !ilrati", e l'integrale si imposta


come integraleiteratoalmodo seguen te:
M = j j fc (az+/J) dxdyd: =
~ JJ.z>+r>:s1(k;;r;r
f' (o.+b)d•)d•dy~
Quindil'integraleestemoèfauoinunavariabile(in questocasola z),traes1remi
fi ssi, mentrerintegrale interno è un integra ledoppio.estesoa undominio CT, del
piano (x,'1), che varia al variare di:. In questo caso il dominio O, è
semplice mente un cerc hio, e questo suggerisce di calcolare l'integrale doppio
intemomedian1elevariab ilipolari(mentre lavariabilez dell'integrale estemonon
~ I L.... rn" ..{,,,.,)'·'·-
vienetoccata).Sih.Dquindi:
=j L +r':S L[T (1-x2-y2)+3b(t- ~)]dxdy=
I= { (2-:)(LZTd(}L.;;p cos 1'pdp)dz=
2 2
in coord inate polari:

= 2"/fl (~ - 91 +3bp -3bp2)dp =


~ f.'i2-.i ( [~(}~

="lf {c2- z)~dz = H~ - ~[ - ~ ·UI - 4) =i· Esempio 5. 16. Calcolare il momento d'inerzia di una sfera S piena omogenea di
massaMe raggioR, rispeuoa unassediametralc.
Esempio 5. IS. Sia C un cono solido di altezza 3, raggio dì base l, avente il venice
nelroriginee l'altezzal ungoil semiassez<::O.
478 Cap.5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.2. Integrali trip li 479

5.58.* Calcolarelamassa totaledelcono


l=T:fif j fs(x 2 +1/ )dxdydz
ln coordi na1esferichc:
2 2 2
C= { (x,y,z):x +y :S: R ,0:S:z :S:h(l - 7)}
, _,,,;""'"''
{ y =ps impsin1'
z =p«JS'f'
avente densità d(x,y,z)=a(z+ h)
dove a~ una costante posi1iva avente dimension i massa/( lungheua)4
si ha·
5.59.* Calcolare il volume e il momento d'inerzia, rispetto all'asse z, del

I= i~3 L,. (L•(LR


solido di massa m rappresentato analiticamente da:
(p sin ,,,cos 1'+p sin 1.{)sin 1')p sinl.{)dp )d<p )d1' =
2 2 2 2 2 2 2

C = 2 + 11 2 :S: -(h-•I'
Il (x,y,z): zE [O,h],vx,,.-,.--, . ,- }

conh >O costante fissata

S.60.* Calcolare il vo lum e e il centroide del solido omogeneo rappresentato


da:

conR, hcostant i positive fissa.te . Esprimere i risu ltati finali in funzione dci so li
paramctriR,h

Esercizi 5.6 1.• Calcolarel'integrale triplo


5.56.* Calcolare l'integrale triplo
j j L+r'+»<R'~dxdydz.
j j fc ze- ls'+r'ldxdydz 5.62.* Sia C il cooo(pieno)destrinoda:
doveC ~ il cono {(:c:, y,z) : O :S: z :S: h,:c:2 +v2 :-:=; (Rz / h)2}. e= ( (x,v,z): o:s: z :s: h,x2 +v2 :s: (h - z) 2}

5.57.• Calcolareil seguen1e integrale 1riplo: conh >O fissato.SupponiamocheladensitàdiCsia:


/ (:c:, y,z )= l+x 2 +y2.
Dopo aver disegnato C. calcolare la massa 101ale di C.
doveBè lasfera cemratancll'origineedi raggio R.
480 Cap. 5. C1lcolointegralflperfunzioni dipiùvarilbili Par. 5.2. lntegralillipli 481

5.63.• Sia D la.scmisfer1pie1111.di ctnlTO l'origine: e raggio R, po:Slll nel 5.68. * Cakolan:l'integraletriplo
stmispazio z 2: O. Cakolare

j j f.*'+Jt')dzdyd> j j L +r-+.,<R'l:ui;Jd:rdydz
5.64. Sii C il çono d i alte1Z11 h e ra&&io R, avente vertice nelrori1ine e asse 5.69-* Sia C ilcooo(solido)dtscrittoda:
su l semiasse z 2: O, e sia n la porzione di tale çono contenuta nel primo ottante
(:r;?:O,r2:0,z2:0). lnaltn:parolc, C:: {(x,v,z ) :O:S: z :S:h,z'+;j :S: {h-z)' }

R 2 ~,z 2: O,r 2: o}.


conh>Ofissato.Supponiamoe he ladensil!o di Csia:
O - { (z,11,z) :O :S: z :S: h,0 :S: x 2 +;j :S:
f (z,v,z)=2h-z.
a. Rapprdentan: O in coordinate cilindriche (si ~sti attenzione agl i CalcolarelamassatOla led iC.
intervalliincuivarianoiparnmdri).
b. C1 lcolarelawguen1emediaintegrale: 5.70.* Sian li tcu~cdro s ituatone l primoonante(x?: 0,112: O,z?: O) e che
f
sta ttoi1o ilpiano f + +z • l .Calcolan:

5.65.* Sia n la porzione ~fern di ce ntro l'origine e ra ggio R, con tenuta nel
primoouanle(z?:O,r ?: O,i ?:0). ln altreparole,
O • {(z, 11, z): z 2 +;J +i 2 :S: R 2, z?: O,r?: O,:?: O}. 5.2.C. Appllcazlonf geometrico.fisiche degli integrali tripli
a. Rappresentare n in coordi natesfCTiche(s i prtsti attenzione agli intervalli Va/umi, u 11truldl e mome11tl d'l11ert}o d; su/idi omoge11ei
in cuivari anoiparameiri;sioonsigliadidisegnan:O).
b. Calcolareil 5Cguentein1egraletriplo: 5.71. Cili ndro, momento d'ine rzia (I). Calçolare il momemo d'inerzia di
un ci lindro pieno omoge11CO di m85$8 M, raggio Re altelZll h. rispetto al suo l.55C.

5.72.* Cilind ro, mome nlo d'inerzia (l}. Calcolare il momen10 d'iner~ia del
S.66.* Sia O il tetraedro di vert ici (O,O,O),(l,0,0),(0,i,0),(0,0, 1). cililldro pieno omogeneo di mana M, allelZll h e 111ggio R, rispetto a un asse
Calcolare perpendiculart all'asse del cilindro e passante per il suo centro. Suggerimellfo:
scegliere il rirerimento in modo che l'origine sia il centro dc l cilindro e rassc de l
cilindro sia l'assc z.Qua l~r-di nXnìone?

5.7J.* Cilln dro, momento d'inerzia (J). Calcolare il momento d'inerzia dcl
S.67.* Si• n lii corona sferica di centro roriginc e raggi r, R (r < R). cilindro omogeneo di massa M. raggio R e altezza h, riJptllO a UIW JUO
Calcolare gtMN1tril:e.

JJLt"•"l''''''· S.74.* Cono, momenl o d 'Inerz ia (I). Sia C il cono pieno omogeneo di
raggio R, alteu. h, massa m, vertice l'origi ne ~asse coincidente con l'auc: z.
Calcolare il momento d'inerzia di C rispettoall'~
482 Cap.5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par. 5.2. lntegralitripli

5.75.* Co no, mo men10 d'i nerz ia (2). Sia D un cono omogeneo di massa m *
5.80. Corona sferica, momenlo d'ineriia. Sia C il solido omogeneo di
descritto da: massa M aven te la fonna di una corona sferica di raggio interno re raggio esterno
R. Calcolare il momento d'inerzia di C rispetto a un asse passante per il centro.
D= "~ )
{(;z, y,z) :O S zSh;:i:' +y' Sfil 5.81.* Ellissoide, •·olume e momenlo d'l ncn.ia. Calco lare il volume e il
Calcolare il momento d'inerzia di D rispetto all'asse :i: (anenzione! Non rispeno momento d'inerzia dell'ellissoide pieno omogeneo di massa Me semiassi a,b,c,
all'asse z. Suggerimento: fare una figura, utilizzare le coord inate cilindriche, descritto da
prestandoattcnzioncallarappresentazionedi O in queste coordinate).

!'i.76.* Tronco di cono, •·olume e ee ntroide (I). Calco lare il volume e il


{ •' ,, "
11= (x, y,z) : ;i+ b2 +CiS I )
cen1roidedeltronco dicono C d1eharaggiodellabasemaggioreR, raggiodella rispenoall'asse z.
baseminorcR/ 2,al!czzaR/ 2. (Suggerimento: nelcalcolodegliintegrali,perprimacosa escguireilcambiodi
(Prima di imposllln qu11/JitUi integrale, j OTe un diJeg110 per capire la variabì li::i: = a:r',y= bfl',z= c z'; quindi ... ).
geometria; scegliere opporluname,,te il riferime1110 e scrivere la rappreunla!iane
ana!iticadiC). 5.82.* Paraboloide, cen troidc. Calcolare in funzione di R, h il volume dcl
paraboloide
5.77.* Tronco di eono, volume e tt nlroidc (2). Calcolare le coordinate del
centroidedel solidoS(pieno)a fonnadi tronco di cono: P = { (z , y, z) :O.$ z S h ,;z2 + 11! S ~z }
S= { (;z, y, .t) : 0 Sz S h,z 2 + 1l S (1 - f,;-f R2} elecoordinatedcl suoccntroide(supponendoPomogeneo).

dove R,h sono parametri positivi.(Si raccomanda di fare una figura, osservando 5.83.* Ipe rboloidc,volumee centroidt.Calcolare il volume e ilccntroide
chcS è ladifTertnza 1raunconodi raggio Realtczza3hed uno di raggio ~ Re dellarcgionef2delimita!adallasuperficicdcll'iperboklide
altezz.a2h).

!'i.78.* Sfe ra, momen10 d'i nen.ia (2). Calcolare il momento d'inerzia di una
~+ ~- ~= !
sfera solida omogenea S di massa m e raggio R, centrata nell'origine, rispeno edaipiani z= O,z"' c.
atrasseparalleloatl'asscz e passan!cperilpunto (R ,0, 0).
(Attcnzione:l'assediroiuionenonèl'asse z comencll'Esempio5.16) 5.84.* Toro. volume e mo mento d' int rzia. La superficie di un toro di ragg i
R,rbacquuioniparametriche:
5.79.* Calotta1 rcrica,volumc.SiaGlacalo11asferic11dcfinitaincoordin11te
cartesiane da ;z:= {R + rcosip)cos1'
y "" (/~+ rco51p)sin1' ipE [0, 2ir ),1' E [0, 211" ).
{ Z = TS ID \;?

PerciòuntoropienoTsipuòrappresentarecomeilsolidodescrittoda:
Calcolare. mediante un opponuno integrale triplo, il volume di S .
{Suggerimento: ragionando opponunamente sulla figura. scrivere la
rappresentazione di Sin coordinate sferiche)
484 Cap. 5. Calcolointegraleperfunzionldipiùvariabili Par. 5.2. lntegralitripli 485

Bariet:nlrl e momenti d'inerzia di :solidi non omogenei


:r = (R + pcos.p)cosfi
y=(R+pcos.p)sin1' ( ') 5.89.* Calcolare il momento d'inerzia, rispeno all'asse z, del cono
{ z=psinop

con op E [0, 2ir),1' E (0, 2tr),pE [O, r]. lnahreparole, rispettoallecoordinate(•),


il toro solido è rappresentato semplicemente dalle condizioni:
op E I0, 2tr ),1'E [0, 2ir),pE jO,r].
di densità
Sfruttandoqucs1ifan i,calcolare:
a. ilvolumedeltoro;
b. il suo momento d'inerzia rispetto all'asse z (supponendo il solido (dove R,h,o > O,o ha le dimensioni di una densità, R,h sono raggio e altezza
omogeneodimassaM); delcooo).
c. ilsuomomentod'inerziarispcttoall'assc;i::
5.90.• Calcolareilbaricentrodelfasemisferasolida
5.85.* Cubo, momen1 0 d' inen:ia. Calcolare il momento d'inerzia di un cubo S = {(;i::,y,z): ;i:: 2 +i/ +z 2 < R1,z?: O}
omogeneodimassaM,spigolol, rispc11oaunasscpassanteperilcentrode\cubo
eperpendicolareaduefacce. aventedensitii b(:r,y,z} = I +z/R.

5.86.* Piramide a bue quadrata, centroide. Calcolare il volume e il 5.9 1.* Siconsideri ilcono(pieoo):
centroidedellapiramideabasequadratadefinitada
C = {(:r,y,z): zE [O,h],:r 2 +y2 :5z2 }
P - {(;i::,y,z): l;i::I + 1111 :5 (h- z);z E [O,h]}
SupponendochesitranidiunsolidodidensitAvariabileb = 2z, calcolare;
con h >O assegnato. (Si consiglia di fare un disegno per capire la geometria e a. lamassatotale;
tcnemecontonelcakolodegliintegrali). b. lecoordinatedel baricemro;
c. ilmomentod'inerziarispenoall'assez.
5.87.* Se mis fera, cc111roide. Calcolare il centroide della semisfera Fornire risultati espliciri, dipendente da ll'unico parametro h che figura nel testo
omogenea dell'esercizio.(Siconsigliadifareunafig11ra... )
S = {(:r,y,z): ;i:: 2 +r? +z 2 s; R,z?: O}.
Un "applica~io11efisicu; campo g ra1·i1azionale generalo da un carpa sferica
5.88. Ottavodi sfrra, ccntroide. Calcolare le coordinatedel centroidcdella
panione di sfera (piena) omogenea di raggio R e centro l'origine, compre58. nel Esem pio5. 17. Laleggedigravitazioneunivena le
primo onantc (ovvero: ;i::?:0, y ?:0,z?::0). Fornire un risultato e.1plici10,
E= Gm1m2 1 ~~ l3
2
dipendente dall'unico parameTro R che figura nel testo de ll'esercizio. (Si
suggerisce di/are mrafigura... )
dovez: 12 è il vettore che unisce i punti in cui si trovano le masse m1 e m2
ri spettivamente, riguarda masse pllllli/ormi. Quando si tratta di calcolare il campo
gravita:;:ionale generato ad esempio dal sole, sarebbe comodo poter fare il conti
come se tutta la massa si trovasse nel centro del sole (o il suo baricentro, se non
coincide col centro), in altre parole come se il e fos~e una massa punti forme.
486 Cap. 5. Calcolointegraleperrunzionidipiùvariabili Par. 5.2. lntegra~tripli 487

Ma questo è lccitoperunamassadistribu itasudistanzeenonnicomc è ilsole?


Risp::mdiamo mediante il calcolo integrale p2 + L2 - 2pLt = u 2;-pLdt = udu; u E ( L + p, L - p)
Si dimostra che i/ campo gravitazionale generato in un punlo dello Sp<l;;io do
un corpo esteso ' uguale al campo generato da uno massa punliforme pori allo
nuissa 101ale del corpo. e pru1a nel baricemro del corpo si esso
Qui proveremo questa proprietà inuncasopanicolare,sufficicnteatranare in
prima approssimazione il sole e i pianeti: elle il corpo abbiajar111(1 sferica e la siia
densilà sia rma.fumione radiale. Scegliamo un riferimento in cui il corpo è una
sferadice ntrol'origine e raggio R e scegliamol'asse z passanteperil punto in cui = _l_
2L2p
((P' - L')[-_!u_)'"
L-,
-2p) = 2L2p
_I_ ((P' - L')(_!L_) - 2p
L2-p'2
)=
vogliamo ca lcolare il campo, dunque sia esso (O, O, L) con L > R (calcoliamo il
canipo solo nei punti esterni al corpo). Sia 6"(z, y,z) =6"(p) la sua densità
(111diale)eMlasuamassatotale. Useremolecoordinatesferiche
z= psi n<peos1'
li= psi n.psin{} dxd11dz = p2 sincpdpd.pd tJ . Perciò, inserendoilrisultatonell'integraledoppio (• ),
{ z = pcosip

llcampogeneratoin (O , O, L) è
~ =- ~1R6(p)p2dp.
g_= c//1
m ~•+ri+,t< R'
6"(z,y,z) (x,y,z-L)
[z2 + y2 + (z _ L )2j 32
I
d xd yd z.
D'altrocantolamassatotaledelcorpoè:

Per le simmetrie si vede subito che le componenti z e y del campo sono nulle.
M = j j L +r'+•'<R''6(z, y,z)dxdydz = 4ir foR 6(p)p2dp ,
Calcoliamo quindi dacui si riconosceche

.!,_ -!."(!.'(!.'( --L j' )"'"'•)·~)p'dp) dO=


mG o o o (/>2sin1<p+(pc0$1p-L)1 11
~ - -V ·
Penanto ilcampogeneratonelpunto {O, O,L ) è

g_=-GM ~
m L'
Oranell'i ntegra leinternofacciamolasostituzione cioèproprioilcampoprodonodaunamassapunliformepostanell'origine.
coscp = t; - sinl"dl" = dt,t E [1,- 1] e abbiamo

/.o' ( (p2 + Ll"''" - L )"'•'•= l-1


- 2p[,cos.p]312
{'([Y + L2pt -- 2pL!J
L 312 )dt
ora poniamo
488 Cap. 5.Calcololntegraleperfunzionl di piùvariabili Par. 5.2. lntegralitripli

Soluzioni §5.2

n = {(x,,,z): x1 +y2 s R1 ,0 S z s h}
(E' sia "perflli " che "per SIJ'llti ").

S"l • {(:.:,,,z) : OS z S h ,x1 + y2 S ~· 2 } {"per strati")

{"ptt fili ")

v. fig.5 .1 7.

fl : {(x,,,•) : OS • S h,lxl S i;~ .l'I S ~i } {"perm!i").

Fig. 5.17
usandoleçoordinatepolarine ll'imcgniledoppiointemo


!.. ( J,"''
o' "2n o ) ;,· [ ,-;]'"'
e-;pdp dz• 2" o z- 2 o d: =

i
x = p:s inl""°'"
, = p:s imp1in1' B • {(p,<j0,tl) :p € [O, R ),<PE (O,,,.], tl € [0, 2nl);
· - pcOS</J
490 Cap. 5.Cak:olointegraleperfunzionidipiùvariabili Par.5.2. lntegra!i tripli

calcolandorintcgnilcindzcpoipassandoincoordinarepolari
= 21r1R[e-:-J> 2dp = 21r1R(e' - c-')pdp • 41r 1 11
pShpdp =
= 21rh 1R pe-1fRdp = 21rhR1 (I -;).
= 41r{ !PChPJ:- J. 11
Chpdp } - 41r{ RChR - ShR} = 21r{R(e" +e-')- e' + e-').
Per simmetria, :te • 11.:: = O;

M= j jl d(z,11,z)dxdplz = j L+rsll' (1·(·l!il)


- a (.:+h)dz) dzdv= -- 2.. hn 2I(1- n 11 (1"-fN" -d•) '''' •
-"+rsll' o •

uk:olandol'integn.leindzcpoipassandoincoord inatcpolaliin q ~lloind:tdy


calcolandol'in1egratcind:epoipa5Salldoincoordina1e polari

f
=ah221r (~ (1- ~) + (1 - ~))pdp = f211ah 2R2.
1

In coordinare sferiche,

•4l 1
(e" -e'')pdp= 81R pShpdp = 8{RChR - Sh R)

~.62. M= j j L(l+-;c +,')1Udydz=


2

l~d:J l+r'!l.~-•l'(l +x 2 +y')dxdy =


=~1 ! ~
hl o 4 .[
112
d: • ~1
21111 o ']' .(h - [ "]'
: )!Id : - 21111
~~ 13 o •
=

(calcolandol'integraleinremoincoordinarepolari)

=
1'( 1·-·
21r
0
) 1'[(• •)' (• •)']
(p+p3 )dp dz = 2lf
0
-T--+~ dz • [:= h -t]
492 Cap. 5. Calcolointegraleperfunzionldi piùvariabili Par. 5.2. lntegra!itripli

Larapp«~ntaiioncanalir i" di !ltstaiaricavatanelrEscmpioS.l2

!l "' ((:r,y,z):O:Sx:S l,O:Sy:S 1-:r,O:Sz :S 1-:r-y),

5.67. lncoordinatesferiçhe,

I• !'(f (f (p"'"'"°'"dH'""•)p',;..,;'l-·)d'"
_u·,.,,)(["··(...... +,..~··>'·i= ~·("'-'l
5.68.

:r • psin<peos6
y=pti1>1psinD
( z=pt.IW.p
In coordinate sferiche,

s = { (p,'{J,1'): p E [O, Rl,'P E [o, il·" E [o,~]}.dxdyd: = r}sin'{Jd'{JdDdp,

[c~=ti= l(t 1
-t')dt= ~ -; • ~
494 Cap.5. Ca lcolointegraleperlunzionidipiùvariabih Par. 5.2. lntegrali tripli 495

fMR2
u-JJL(2h-z)dxdydz · Possiamorappresemarei l cilindroncllafonna

-1•(2h-z)d.z:j l+r'si~-./""11= C• {(;s,11,z): r+11 2


S: R2,-~ :S • S: n.
ecaloolameilmomemod'incrriarispenoall'IU.'011.Sih.a:
poic;ht rintegralc interno~ rarca dcl cm:~io di raggio (h - z),

= 1•(2h-z)11(h-z) 2d.z: =[h-.z: = t l l=WiJ Jfc<r+z 2


11
)d:.:d d.z: =

_,,l(h+t)t2 dt ·,+~+ ~J: - ,,h·G+D - iz,,h·.


Rappresentiamo analiticamen1e O. Il piano J + I + z = I taglia gli a.i.si :i:, Il
MÌ punti (3,0,0),(0, 2, 0), quindi Ili base del twudro (ombra dcl tetraedro sul piano
{0:,11))~

O • { (:i:,11,z) :O S: zS: 3,0S: 11 S 2 - ~o:,O S z S: I- i-n Rappresentiamo il cilindro come il dominio

JJ I J nczd%d1fdz- o 1'(lo1•<•-ll (1•-t-1 ) )


o e'11% dy d.z: • O = {(:i:,y,z): ze [O,hj,::i:' +,2 S R 2 );

scegliamo com<; gerieratrice la retta ~nicalc passante P'f (R,0,0 ). Allora


P(:i:,y,z) •(:i: - R) 1 +Y e il momentod'iMrzia~:

I = f"friL.s2(:i:,11,.z:)dzdyd.z:=

fo e 3 ~t13d.t=le3 1'·-"1 2 d1 -
1

(rondueintegrazioni~rpan i)
=
,. n;'ll. h · l (1-i. {p2 + R2 - 2Rpcos.J)d1' )pdp =

T-4... tlvòW
496 Cap.5. Calcolo integraleperfunziof'll di piùvariablll Par. 5.2 . lntegralitripli

C• l (•.v,•) •O< • <h, <' +.'< (~•)').

I : iii I [i•'+>')'"'" - Pcrsimmc1riaìl cen1roidc lta :f= !i • O; Inoltre:

?=-I
CI
I J."' (!!.
o
z
.>+r:s:!ll ->l'
)
d:cdy dz =2<,,, -!.'"
7'l " n· o '
z11 (R -z) dz •

pa.ssandoinpolarincl!"inLeiraleintcmo

=
3
';,,~l [ z' dz =
3
';,,~l ~ = ~mR1 Per 1imrnetria,rç=yç • O.

IDI • l'll"r1h.

Per ulcol&A: il volume 151ossnviamo che il tronc:o di «>no t la differenza tra un cono
diraggioRealtczza3hedunodiraggio : RealtcZZl'l2h,pen:iò

1ncoordinaie cilindrichc· { ~: rr:: !SI= ~,,. [JhRi-ij Rih] = ~lfhRi.

V = { (p,d, t) : 0$ d $ 211; 0$ t $ h;O $ p $ ~} Quindi

• ..... 'J
498 Cap.5. Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabili Par.5.2. lntegralitripli 499

(cOSljO=t,-sin,., d,., =dt,t e [1,~])


ln coordinaic sfcri<;he;

= 2~" (1 + ~-~ - D = ~nrr.


S.80.

lncoordinatcsfcriche siha;

incoordinatcsfcriche,d:i d11dz=P'sin0j> dpd" d"'

4., .(;~r1) 1'1>d"1"d<pt·,,2sin,Oj>· p1si n<pdp ""


1

R /, R 1
Z jf 2 COS<p
Fìg. 5.18
500 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzionidipiùvariabi!i Par. 5.2. lntegralllrlpli

5.82.

Col çambiodi variabile :i:: 11.:i!,y :"1/,z :c.:t,


dzdydz z akdx'd>/dl, ""l>r!f.zdz=>r!f.~ ~ i Rlh.
Pcr simmc.1ria. :e-:y:O,
V • 11.lx: j j J,,..+,.•u•s id:t!di/dl= ~11abc,
pcrclM! rinugralc triplo scritto rapprnc'n1a il volume dflla sfera di raggio l.
Momen1od'ine!Da rispc1toalras.Kz:

conlosccssocambiodivariabilcdiprima UndiscgnoaiutaacapirelagcometriadiO:

pi!Ssandoincoordinaccsforkhe ·

Fig.5.19

t1vaW
502 Cap . 5.Caleolointegra leperfun:zionidipi(lvariabili Pa r. 5 .2 . lntegralltripli

Sip.Wrappresentarel1pcr s1racialrnodoseguen1e· Pcrciòilvo!umcdcltoro~·

11: {cz,y,z): z e [O,c],~ +~S I +~} 11"1"" 1,.d"'L,.do[p<._R+pcos,.,}dp =


Si ooti che ogni sezione piana 5+ ~ S l + ~ ~ un'dlisse di semiassi
= ~~R·41t 2 •2otR·irr2
af0,bR (il >'Olume ~il prodorto dell'an:a del disco di raggio r per la "cireon f~nza media
equatoriale" 2irR).
e qu indi area •"'(1+~) b. llmomcntod'ineriiarispcu e>all'iwc.:t

101- [(!h.;,.. ;'"')'' =


(perqWllltoappenaosservato) = 21tffi1' pdp 17'< (R"' +3R2pc05ip +3 Rp 2cos2VJ+ p3cOS!VJ)dVJ =
(per simmetria gli addendi coo le potcnu dispari di cosi/) hanoo integra le nullo su
I0, 2.-), mcnlll:«J$2'{Jhaunintegralenotevole)
Per il ccntroide C, per simmetria si ha zc., ~=O, menlfe
• 21ffj,{p(R32,,.+3Rp',,.)dp'°"2,,. 2 u(2R'~ +3n~)
~-M J!,''"'"''"I•~"['(!!;.;, .. ;'"+'- =

= •• '..of."··•(1 + ~)« - ~ff·~)'' "


oonlostessocarnbiodivariabi!idiprima

c - (o,o,~c) ,., fJ,17< d1' [ pdp 17< [(R +pc05ip)2sin21' +p21in2VJ](R+ pcoS<p)dVJ
Econcalcolid i routinesiorticnc:
llmodulodeldetmninantejacobianodellatrasfonna7.ionedicoordinate:
:r = (R+pc05'{J}l:os1' l = ~(n3+~,.J).
v · U~+pcot<p}sint'!
\ z - f'S""P Sia Q = {(z,.-,z)::r,.-,z ef-i.i]} e rasse di rotazione sia rassc: z.

p(R+pc05ip)

"'\. t1vaW ws
504 Cap.5.Calcololntegraleperfunzionid i piùvariabili Par. 5.2.lnteg ralltripli

J= WiL:dzL:dy1:(z1+y2)dz =
"" ~-l·L:dz1:(z2 +y1 )dv : = z,.3RJ ·211· [si~1,,.[n . !f = ijR
(i R, f R, f R)
M(f_j
•rr z2dz+f/_jy 1dy ) =rr·
M 2l J_jx 1dz=
I
-i -I -I !89 f
I = !L«'+,')o(~+l)d•dvd'"

=l'·(c_,'
o
+>)[JJ.•'+,Os(M' (.'+,')d.d']'' "
IPI • 1(! /,,.,,,,._,,'''')'•- =1'·G+1)[>.L'>,,],· =
Osserviamo che l'integrale inlemo ~ l"atta di un quadrato la cui Kmidiagonale vale (h - :),
IX'"iò l'in1egrale incemo vale [(h - z)Jzr. e - 2 ··1'(~+,)l(H" - ·;,-: [(~+··)·, -
IPI = l2(1t-zJdz = rnrz-1tJ'l: =~h'.
1

Ccnll'Oide. Per simmetria, 1' = y = O, ment~

5.90. Per simmetria sarà zc = l/C =O.


UtiliWl!ldole<»ordina1e5frriche5iha·

J: 2rfo'fxos<;>(l+p(ço"t')/R)5in'f'd<p p'ldp
J~R 211 J0l(l+ p(cos<;>)/ R)sin<;><l1' p2dp

Per simmetria, 1' • Y• O. Calcoli.amo

Y•~fffszdzdydz •
506 Cap. 5.Calcolointegraleperfunzionidiplùvariabili

Cap. 6. Campi vettoriali


L'(l + 1J(.trwp)/R )sin<;>dop = [-crwp + ~ si~op1:' '"' I +fR_;
1
Rifcrimemo:libroditcsto[ BPS2j, cap.6.

6.1. Lavoro di un campo vettoriale ,


campi conservativi e potenziali
Riferimento: tibrodites1o !BPS2],cap.6,§J.3, l.4, l.5.

l inguaggio, notazioni t conce/I/ fo ndamentali per gli integrali di linea di


.stconda speclt

5.91. 6.1.* Quali delle seguenli scriuure possono indicare correttamente un


a. M =Jh4 imegra/11 di linea di seconda specie? Per ciascuna scriuura, dire se è corretta o
b. 0 = (0,0,th) scorretla, nel secondo caso spiegando con pred sione percll~.Si raccomanda di
'- I = f h' ri sponderea ciascunadomandaprimad i leggere les uccessi\'e

[E(r{t))lr'(t)ldt

[E(r(t))xr'(t)dt

[1(t))r'(t)!dt

i,E(r(t)) ·r'(t)dt

fE(r (t)) ·r'(t)dt


508 Cap. 6. Campivettoriall Par. 6.1. Lavoro di un campo vettoriale, cam pi conservarivi e potenzia li

Perdefinizionesiha:

6. 2.* Rispo11dereveroofalsoaciascunadelleseguentia!Term11.1:ioni.
a. Un cambiamento regolare di parametriuazione della curva ')' non cambia
ilvaloredellavorodiElungo 1. Calcoliamo: r' (t) - ( - Rsint, Rcost, ;;}
b. Un cambiamento di orientazione della curva i cambia il segno del lavoro
di E lungo ')'.
c. ll lavorodiuncampolungounacurvachiusaesemprezero.
d. Unc.amposidiceconservativosetirrotazionale.
e. 11 lavorodiuncampoconservativolungounacurvachiusaesemprezero.
f Un campo C 1(0 ) si dice conservativo in u11 apeno n se ammene un Quindi
potenziale in O.
g. SeuncampotconservativoinO,alloraèirrota:z:ionale inO.
k Seu n campoèconservativoi n O,alloraèsolenoidalc inll
L ~ J.'' ( - Rsint.!!.t, Rcost~t, R 2cos 2
o 21T 21T
t) ( - Rsint, Rcost, .!!.)dt =
21T
/. Se un campoèirrotazionaleinO,alloraè1:onservativoin O.
I. Se un campo (tridimensionale) è irrotazionale in una sfera O e Ri, allora
tconservativoinfl.
m. lllavorodiuncampovettorialelungounaçurvadipendesolo dagliestremi
della curva.
2
= ~ ( (4;) + 21T) = (41T + l)hR 2.
6.1.A. Lavoro di un campo vettoriale
Riferimento: libroditesto 1BPS2],cap.6,§l.3. Esempio 6.2. Calcolare la circuitazione del campo venoriale
F= (-u,2x)
Esempi svolti
lungo il triangolo di •·enici A= (O, O), B = (3 , 0), C =(O, I ) percorso in verso
E.te mpio 6. 1.Calcolartil lavoro del campo vettoriale antiorano

Sitrattaquidicalcolareil lavorodiuncampopiano.Laçurvainquestocasoè
lungol'arcodielicacilindrica: una linea spezzata, descritta da ndone i venici e il verso di percorrenza, spettenla
noi scriverne la rappresentazione parametrica. Prima di fan: calcol i~ bene però

,.,:
{ .:·~= """
y =- Rsint
f; t
te I0,41T].
510 Cap.6. Campivettoriali Par.6.1 . Lavorodluncampovettoriale, campiconservativiepotenziali

osservare la geometria: Esem pio 6.J. Calcolare il lavoro del campo vettoriale

F- ( y " )
- \Txf'+'?' \&-+?
lungol'arcodicurva7 pammetrizzatainformapolareda:

Anche in questo caso abbiamo un campo vettoriale piano. La curva è assegnata


Fig.6.1.
in form.a polare. e la prima COSll da capire è che se vogliamo impostare
corrcuamen reilcAlcoloddlavoro,per scriv.,..,, illavoroeleme nt11re
Notiamochei!lavoroelemeiitare E(r(t )) · t'( t)dt
E (r(l))·r'(t)dt ènecessarioscrivereesplicitamentelaparametriuazionedclla curva,ciOOpassa re
si annulla ogni volta che uno dei due veuori E(r( t)}, r'(t) è nullo, oppure i due dallaforma polareallaformaparametricastanda rd.
\"ettorisonotraloroortogonali.Nelnostrocaso r ('7) = (1kost7 ,t7sin t7).
il lavoro !ungo AB è nullo perché su esso E=(0,2:i:) èperpend icolan: ad
AB; Solocoslpossiamoealcolarelequantitàcheciinteressano,ossia
il lavoro lungo CA è nullo perché su esso E= (- 11,0) è perpendicolare a
t'(il) = (cosd -17sirn7,sin1'+17cos1');
CA;
calcoliamo perciò solo il lavoro lungo BC. Si traila del segmento:
E(r(1'))= (sind,cosd);
y= 1 - :i:/ 3, per :i:E I0, 3],

percorwdadestraasinistra; quindi il lavoro che cerchiamo è l'oppa51odi quello


calcolato lungoileammino:
e quindi L= !:' E(r(d)) · r'(!9}dd =

r (t) = (t, 1 -t/3) per t e (0, 3]

r;'( t) = (1,- 1/ 3);f(r(t)) = (t/ 3- l , 2t)

L= -lE(.r( t))·r'(t)dt= -[(3-1 - ~t)d1 ..


(21' = t) = ~~· [sint+ ~cost]dt

vu'o/
512 Cap. 6. Camplvettoriali P8f. 6.1. lavorodiuncampovettoriale, campiconservativiepotenziati 513

lungorarcodicurv1oricntato:
PoicM j lcostdt = lsinl + oost +e, %..,(3+C05(3t))cost
11 •(3+cos(3t))sint I E [0,2ir]
{ i • sin(Jt)
1
L • [ - - cost+! (tsint+cost)] • =! [1sint -cos1J:11•
2 4 •fJ 4 6.7.* Si e1koli il Lavoro del campo \-enoriale piano

hmgo l'•reo di circonferenza 7 descritto in coordinate polari da


{(p, "): p • R,d E (O, il} ('yl: pereorsa in senso111tiorario).
Esercizi
6.8. Calcola.te il lavorodel campovcnorialepiano
6J. Calcolare il lavoro dcl campo •'ettorialc
.11:-(-ll,%)

( "
E= %2+ii'- %2+,r ' ) lungo l'areodispiralcdiArehimcdedcscrittadal l'cquazionc infonnapolare
p= R'O,lJ E [0, 4w],
!ungo la se micirconfcrenrn di centro l'origine e raggio R posta nel 5Cmipiano
v~Oepercorsa in verso antiorario. doveRl:un parametro positi vo.

6.4.* Cakolare il la voro del campo vettoriale 6.9. * Si caleolila eireuita:tionedelc1mpovcttorialcpiano

E(%,11) = %~%~11~
lungol'astroide 7 di~uazioniparamruiche:

sulr.rcodiellisse ,-: {·--


11 • 2sint [ ']
t E 0, 2 · {
% - Rcos1"
li • Rsin~" d E {O, 2lf].

6. 10.* Si calcoli la circuituione dcl campo \'etloriale piano


6.5.* Calcolare il Lavoro del Clmpo \'etloriale
2
E= (r, -%) E- {-1,% )

lungo il J>ll'llelognomm11 7 di venic i (0,0),(2, 0), (3, 1),( 1, I) percorso in verso


antiorario.
.c{t).c (t-sinl, cost) 1 € [o,~) .
6.6.* Caleolare itlavorode l campovcnoriale
E=(11,-%,:)

~~Alt' Wn
514 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.1 . Lavoro di un campo vettoriale, campi conservativi e potenziali

6.1.B. Campi r;ons ervativi e po tenziali


U ( x , y,z) = xlogy +zlogx + ylog.: + logy + 2log.: + c.
Riferimento: libroditesto (BPS2 ), cap.6,§l.4, l.5.
Il potenziale è staio infine determinato, come sempre a meno di costante additiva.
Esempio 6.4. Siconsideri ilcampovenoriale
Es ercizi
E(x, y, z)"" ( logy+ -z ,logz+-
x + l , logx +y +-2)
'
definito in O = {(x , 11,z) ; X> 0,11 > O,z >o).
' '
6.11. Siconsiderii l campo\·ettoriale
E (x,y, z) = (e'+ ze~,(x + l)e' + e',(y + 2}e' + e~)

a. Sì verifichi esplicitamente che esso verifica nell'apeno O le condizioni definitoin R 3 .


necessarieaffinchésiaconservalivo. a. Siverifichiesplicitarnentecheessoverificain R 3 1econdizioninecessarie
b. Sicalcoliunpo1enzialediE in O. affinché sia conservativo.
b. SicakoliunpotenzialediE in R3 .
a. Verifichiamo che E è irrotazionale in O.
8Fi I 8Fi . 8F1 i 8FJ 8F2 I 8F3 6. 12. *
a; = V=a;· a;= :; = a;; 7h. ; = a;· a. Sia "( l'ari;odiiperbole

b. Poiché O è semplicemente connesso, questo implica che E è conservativo 11 = .; per xe !t , JO]


Cen:hiamounpotenziale.
esiaEilcampovenoriale
~ = logy + ; '* U (x, y,z) = xlogy +zlogx+g(11, z);
{abbiamo calcolato la primitiva di F1 rispe1to ad x; la •costan te di in tegrazione• é E= (x2~ 111 + ;,' x2~y~ - ~).
qualsiasiespressionenondipendadax, perciòèunagcnericafunzion<: g{y,.:)); Dopo aver dimostrato che E è conservativo in una opponuna regione
semplicemente connessa contenente /, si calcoli il lavoro di f. lu ngo "f utilizzando
~= ; + g,(y,.:)= logz + x;
1
=* 91 (y,.:) = logz + ~ un potenziale.

~9 ( 11, z) =ylogz + logy + h (z); 6.13.* Siconsideriil campoveuorialc

E (x,11,z) = (x 2z; y1 +xlog.:, :r;l :: y1 + ulogz, ~log(x2 + 112) + x ~Y )


1 1
{abbiamo calcolato la primitiva di g1 (y, z) rispeno ad y; la "costante di
integrazione" è qualsiasi quantità non dipenda day, cioè, trattandosi ora di
funzioni dig,z,unaqualsiasifunzionedih(z)); a. Determinare il più grande in~ieme apeno fl in cui E è ben definito e dire
U(x, 11 , z ) = xlogy + zlogx + ylogz + logy + h(.:); sef/èsempliccmenteconnesso.
b. Determinare un potenziale di E. se esiste, e concludere se il campo è
2 conservatìvoomcnoinO.
~= logx+ ;: + h'(z) = logx + Y; '* h' (z) = ~
'* h(: )- 21ogz + c '*
l'i16 Cap.6.Camplvettorlali Par.6. 1. Lavorodiuncampovettoriale, campiconservativiepotenziali

6. 14.* Siconsidcriilcampovcttorialc ti.17.* Cakolarcunpotcnzialedelseguentecampovettorialeconservativo:

defmi!o in R 3 .
E(x,y,z) =(e- • - zc- z,e- • -xe- •,e- z -ye-• + z)

a. Sivcrifichi esplici1amemecheessoverificain R 3 le condizioni necessarie


E(x,y,z)=~1+ " ' )2 i+
y . [J+;l-(t+Jf
" l
affinché sia conservativo.
b. SicalcoliunpotenzialediE in R. 3 .

6.1 5.* Siconsideriilcampo


6.18. Calcolare, nel modo più conveniente, il lavoro del campo vettoriale
E (x,y,z )= ( 2xz-y
72
+ 112 , 2yz+x
72
( , +y' )) .
+ 112 ,logx
Verificaresc ilcampoèirrota:zìonale nels uoinsiernedidefinizionefl.
Determi nare, se esiste, un potenziale dcl campo. lungol'arcodicul'\'aorientato
e. Calcolare il lavoro di E lu ngo la circonferenza di equazione
r (t) = (çost,sint,0), t E (O, 2ir]. Commentare i risultati ottenuti nei punti a, b, c. r(t)= (t,t2,t3),te [O,I]
d Calcolare il lavoro di E lungo la circonferenza di equazione 6.19.* Siconsideriilcampovettoriale
C(t) - (1,cosl,s int), tE [0,2ir].(NonCH:corronocalcoli!)
e. Cakolare il lavoro dì E lungo la curva
(x~~)1 + ;, z~y2 - ~ +zz)
di equazione
.c(t) =
(J(:ost,3si nt ,e•io'c),te [0, 2ir).(Non occorronocalcoli!) E(z,y,z) = ( -(z+zy2),,-

6.16. Calcolareunpotcnzialedelsegucntecampovettorialeconscrvativo definito nel dominioT = ((z,y,z): z > O,y > O,z >O}.

[''"
E(z,y,z)=3ylog(l+z 2)ì+ ~+3.:z:log(l+z 1 ) i+
l +y l
a. VerificarecheEèirrotazionalein T.
b. Calcolarcunpo!enzialediEinT.

6.20.* Siconsideriilcampovettoriale

1~ :2 ]1;.
11
+ [zztog(l +i?) +

Quindi,calcolareillavorodiEl11ngol'arcodic11rv1:
dcfinitoneldominioT = {(z,y,z): z > 0,11 > O,z >O) .
"I:
{" ~·
y = i+t1
z • I +! 3
t e [0, 1) a Verificare che E è irrotazionale in T.
/J. Calool9re11npo1enzialediEinT.
518 Cap.6. Campivettoriali Par. 6.1. Lavoro di un campo vettOriale, campi conservativi e potenziali

6.1.C. Esercizi vari s u lavoro di un campo,


campi conservativi e potenziali E= 11i-:z:l
Calcolareillavoro dif lungo "'( .
6.2 1.•
Calcolare il lavoro delcampovenoriale 6.26. Si consideri il campo vettoriale piano:

E = :z:~ :~2
11
E~
2
( ,/1+:r2 +,;+ :r )i+ :rJI j.
,/l +z2+y2 ,/l+z2+ y2
lung<> l'arcodi parabola y = z2,z € [- 1, I ].
b. Quindi ,stabilire seilcampoèconservati vonelsuo insiemedidefinizione. Vcrificareseilcampoèirrotazionalenel suo insieme di definizione.
b. Dalla ri spos111 al pumo precedente si può concludere che E è conservativo
6.22. Siconsideriilcampovcnoriale intunoilsuoinsiemcdidefinizione?Perché?
c. StabilireseEèconservativoin tutto il SI.IO insie me di defini zione, e in
E(x,y,z ) = (2xe- •,-:r 2e-• +::3e••',er" {211z2 + 1) + e- •). caso affermativo calcolarne un pote nzia le (suggerimento: integrare per prima la
seconda componente).
a. Veri ficarecheEè irrotazional ein R 3 .
b. Cnlcolareunpotenzialedi E in R3 . 6.27. Sia 1 l'arcodiellissed iequazioni parametriche·
X ~2<MU
6.23.* Si consideri il ca mpo vettoriale, conservativo nel suo insieme di
{ y = 3sint1 1' e [0,1fj
definizione
e sia E il campo venoriale piano:
ol
.i:.x,y,z =
) ( l+:z:2y2'
y x 2y
1 +:r2y2+,;+z2+e -• 2z
'112+z2-e -•1 y+ I 1) .
E= (3:i: 2 +y2)i+ 2:i:yj
Calcolare un potenziale di E in R3 pri vato della retta y = z =O. a. Calcolare il lavoro di E lungo "'f (d irenamentc dalla defin izione, cioè
calcolando un opportuno integrale).
6.24.* Sia1 lac urva b. Stabilire se E è conservativo in R2, e in caso affermat ivo calcolarne un
potenziale. Quindi (sempre in caso affermativo), utili:uare il potenziale per
calcolarenuovamente i!lavoro di cuial puntoa.

6. 28.* Si çonsideri il campo venoriale piano


esiaf ilcampo\'ciloriale: E= (z, 2y,x ). y2 -z2 . 2:ry
E(:r, y) = (z2+112):i1-(z2+112)2i.
Caloolareillavorodi E lungo "'(.
a. Verificare se E è irrolazionale in tulio il suo dominio di definizione
6.25.• Sia 1 l'arcodispirale logari1micadiequazionepolare R2 \{(0,0)) .
p = e',fie [-21f, 211'j b. Stabilire se E è conservativo in tutto il suo dominio di definizione
R 2 \ {(O, O)}, calcolandone, in caso affermativo, un potenziale. (Suggerimento:
csiafil campoveuorialeplano· integrareperprimal'equaxioneU,=F2)
Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.1. Lavoro di un campo vettoriale, campi conservativi e potenziali 521

c. Ca Icolore il lavoro comp iuto da l campo E lungo l'arco di curva: b. Stabilire se E è conservativo in tutto R. 2, calcolandone, in caso
affennativo,unpoteniiale.
..,. : {: : ~~~slt te [O,,,.]. CalcolareillavorocompiutodalcampoElungol'arcodicurva:

6.29. Siconsidcriilcampo\·euorialcpiano:
E= 11(11- :i:)i + :i:(:i: -11),i.
a. Stabilire se il campo è conservativo nel piano, calcolando in caso 6.JJ. Siconsideriilcampovcllorialc piano
afTennativo unpotcnzialc.
b. Calcolare il lavoro dcl campo lu nga il perimetro dcl triangolo di vertici
E-~
- (l+:i:2+ 11 2)a12·
(O,O), (I,0), (0, 2), pcrcono in verso antiorario
Verificarescilcampo è irro1.11zionalcncl suoinsiemcdi defi nizionc.
6.30. Calcola re il lavorodclcampovcnoria!c b Dalla risposta al punto preeedentc si può coocludere che E è conservati vo
intuuoi l suoinsiemedidefinizionc?Perché?
c. Sefèconservativo intulloi lsuoinsicmcdidcfinizionccalcolamc un
potenziale.
:i:=Rsinip d. Calcolare illavorodiflungo l'arcodicurva;
lungo la curva..,.: y =R.s inip o.pE 10,11"]
{
z= RcoS<p ,{:.: =31 2-simrt te[Ol[
'"1 71 = COSll"t '
6.J I. Sia ..,. l'arcodicurva
6.34. Siconsidcriilcampoveuorialc
• =ro"
y=sinl
{ i=2c' te [0, 211"j . E=- 2xz i-~i+ (-1- +_!_);
(:i:2+y'J-)2 (:i:2+y2)2 :i:Z+y2 l+z2 ·

a. Stabilire se lè regolarecseèchiusa,giustificando la risposta.Calcolare Siverifichiseilc.am poèirrotazionalenelsuodominiodidefinizione.


l'elcmentodilunghezzasu ..,.. Dalla risposi.a al punto preeedente si può dedurre se il campo è
b Catcola re t'integratedilinea conscrvativoomenonclsuodominiodidefinizione?Perché?
c. Srabilirescitcampoèconscrvativo,e incasoaffennativocalcolameun
f,i 2 d~ poteru:iale
d. Cai<:olareillavoro diflungol'arcodicurva
c. Calcolare il lavoro lungo -y del campo vettoriale •y=t=•
E=zxi+zyi+ y/>. {::=t3 2 te [O,I].

6.J?. Siconsidcriilcampo\·cnorialcpiano
E(:i:,y,z) = 2:i:zi+4y3zj+ (1 +:i:7 + y~ )l;.
a. VerificareseEèirrotazionalc intuttoR1.
522 Cap. 6. Campl vettoriali Par. 6.1 . Lavorodiuncampo vettoriale,campioonservativiepotenziafi

Soluzioni§ 6.1 E(r(l))=(cosl,sint -1)

a. ScorK'lla. Il venor velocità r'(I ) qui compare entro modulo, mentre dovtl'bbe r'(t) • (l-cost,-sirU)
essere moltipl icato scalannente per il c=Jl(l
12
1~/'I E(r(l))·é(t)dt = [
b. Scornna. Tra i due vettori compare il prodotto venoriale, mmue dovtl'bbe
comparinilprodouoscalare. L= (cost,sint - 1)·(1- cosl,-sint)dt "'
c. Scorttna.Lafonnu!aindicaunintegraledi tincadiprima,nondisecoodaspecie.
d. Scomtta. L'integranda~espressa inmodoe!iplicit0romi:fun2ionedi t,quindisul
simbo!e> di integrale dovtl'bbe-ro comparire gli estremi [a,bJ tra cu i varia I, e non il simboki
')' thedenotalacurva
t. Cornua. QIMcstaindical'in1egraledisecondaspecieinfcmnaespliciua.
f Scorretta.Qucstaindical'integrale dipl'lmaspecie, informa simbolica.
g. Comtta.Quel;taindical'integraledisecondaspt"cieinformasirnbolica.

Falro.Sccllmbial'orientazione,cambia ancheilsegno. - · -~+0+1 - 2 -~


V=.
Falro.{v.peròlaprossimadomanda e).
[(I)=
Falso. (La defini2iorie corretta~ data nella domanda})
Vero.
Vero. • (- 3sin(3t)cost - (3 + cos(3t))sinl, - 3sin(3t)s int + {3 + cos(31))cost,3cos(31))
V<ro
Falro. E(r(t)} ., (( 3 + cos(3t))sint, -(3 + cos(3t))coU,sin(31 ))
Falso. E' vero sotto qualche ipor:esi aggiuntiva, ad es. che Osiasempliciemenle

I. Vcro,perquantoos.servatoini.(Llsfera tsempliccmenleconessa). L= 11<E{i:(I)) · r'(l)dl =


m. Fa!so.E'veroseilcampoèconservativo.

-fR. = 11' {-(3 + cos(3t))' + 3cos(3t)s in(31) }di =


r(t) = (coU,Z5inl ); i:'(t) • (-sinl,2cost)

1
L = /E·dc - fo E(r(e))·é{l}dt • · 1i. {-(3+ cos(31))1 }d1 • -11' {9+ cos'(3t) + 6cos{3t )}dt ...

• -{9· 2ir +,,.+O} = - l lh.

zh'l=( Rcos,,,Rsid),de [o.~]


524 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.1. Lavoro di un campo vettoriale, campi conservativi e potenziali

,, (3, 1)
,,
[-R,~+R3(rost9- '~") +R3~r· =-~+~- ~R3.
(0,0) ,, (2,0)
~~ R2.
Fig.6.2.

1
f (r(i')) = (-/bin 21',RrosJt!)
L E· dr: ... fo (0,:i:l)·( l, O}d:i: - 0;
/, E·dr = t• f(r(6)) ·((6)dt! =

L E·dr= l(-1,{3-z)')·(-l,O)d:i: • ld:i:=2;

i E ·dr - l (:i:-1,(1 -,.)


2
) ·(-!,-!Jd:i:=

Indichiamo con 1't,"71,i3,1'• rispc11ivamcmc i 4 lati dcl parallelogramma


percorsiinvcrsoantiorario•partiredalvcrtic:e{O,O},e calooliamosc:paratamftlteillavoro
suci11SCunsc:gmmto (v. fig.6.2)
1'1 =r(:i) • (z,O),:i:e(0,21;
n:r(z}=(z,z-2},:i:e [2,31;
!, E·dr • O+ ~+2+ ~ • 8.
1'1 :r:(:i:J • (3-:i:, 1),:i:e!o,21;
a.Etirrocazionalein R 3:
'l'• :r(:i:)=(l -z,J-r),zEIO, J].
~ - e•=~; ~ ,. e· = ~; ?{; = e' =~.
Prima di proseguire, lo studcn1i ossc:r;i con attenzione come wno sm i ra.pprcsc:ntati gli
arl:hi i3o1'•· per far si che la para.metriwu:ione traducesse cornnamcnte il veno di
pere~~
b. PoidM! E! irrotazionale in R3 che t sc:mpl iccmcn\e C011nuso, questo implica che E
!oonserv11tivo inR1.Po1mziale:
526 Cap. 6. CampivettOliali Par_ 6.1. La voro di un campo vettoriale, campi cori servativi e potenziali

6. 12. E~ definito per :i:#0,11FO, quindi Ìl1 ciascuno dei quattro quadranti 1
(aperti). La cur."a 1' ! conten uta nel primo quadnmte, Q, che~ scmplicemenle connesso. U,= ~log(z1 +v2)+ :i;~~.; + li'{:) • ~log(:z: 1 +il)+ "' :.; =>
2
Verifichiamo che E~ irrotazionale in Q
DFi 4~ DF1 => h'(z).,O=>h(:) :e=>
&;=-~=a;·

Perciò f ~ CQH~mHivo in Q. Cerchiamo un poten.l.ia!e U(z,11) di f in Q. U(z,ti,z) = ~:1og(:z:1 + Y) + ~ (:t' +.;)iog.. +c.
U.(:i:,11) • :z:1~if+~; Perciò il campo ! conservativo in n
6.14. a. Verifichiamo che E! irrolaziooale in R1.

~ - ~ - ~~-~-~~-~ - ~
U,(z,11) = .x'~V' +c'b)"' :z:l~'lf - ~; b. Poicht R1 ~ semplicemente connesso, questo implica che f ! con~rvativo.
Cerchiamo un potenziale.
u. • e-• - ze-• => U(z,y,z) = ze-• +:e-•+ g(ti,oi);
c'(y)= -~;c(ll)= ;;

U(z,11) = log(:t2+11')-; +;. =>9(11,:) :11'!'-•+ 11(:-);

La curva 1 haestmni A(l, l),B(IO, fo). ll lavoro del campo! dunque


L • U(B)-U(A) = log(1 00+ ~ ) - ~+ 10-log2. U, =e-• -11'!'-'+h'(:) =e-• -ye-•+z~ h'(:) = :=> h(:) =~+e=>

a. n ... {(:1: 11,:) ' '


1 > o,:z-2+,2 #0 ) non!scmplice~nteconneuo.
b. Cerch i3JIM)unpo1en.zialeU.

u. = :z;i'.;y +.t:logz => U(:i:, 11,:) = ~z!og(:z:1+.;) + ~:i:ilog:+g(I/,:};


, , •I
Vxf=
Ia. a, a,
~ ~ log(zi+.;J
=

T~ tlvòW
528 Cap. 6. Campi vettoòall Par. 6.1. Lavoro di ul'\ campo vettoriale, campi COl'lse!'Vativi e potel'IZiali

d. Lacurvaoral"IOll giraintornoalr&SKz, maèintcramcntc contenutainunan:gione


scmpliccmcmc conncS!la (ad ncmpìo, il semispazio :r: > tJ in cui E è irrotazionale e quindi
conservativo.Poichtlacurvaèchiusa, 1llora,illavoro è nullo
r. Q.iesta ~ una curva che gira imomo alrasse :, quindi non si può ripetere
!'arg001Cntodcl puntod.D'altrocantonon èr>ec:essariofan: esplicitamcntcilcalcoto:il
lavorotunioquestacurva è ugualc1 llavorolungo laciroonfeN:nzacon sidcrata alpun1oc,
in qWIRIO una curva pub esser<! deformata con continuità nell'altra seni.a uscin: da O
L'irrotazionalitàdclcampoinl1garantiscequindicheleduecurvesoooequi\'3len!iai fini
=5(2(:r:2 +r1J- 2(:2:~t 4:r:pz+4X11: ) :0. delcaleoloddlavoro.Pcnanto,L = 211"{comeMlpuntoc).
U: lig= 6.3.a,b illustrano questa argomentazione (già riportati., in un caso piano, nel
!I campot irrotazionale in Q ,,. {(:1:,1,z) ::i: 2 +rloFO} . Notiamo che Il (lo spazio te$t0, v. [BPS2), u p.6, §1.5, Esempio l . 12.b). Nella prima figura sono rappN:scntatc le due
privato dcll'ISK z) non t scmpliçcmeme connesso, quindi !'irrotai:ion.1.lità di E non implica rum:, entrmbe avvolt;enti rasse .i ; chiamiamole 7 (la curva che ci interessa) e e (la
la suaconscrvativitàintuttol1. D'al!rocan10Fsaràoonserva1ivoinqua.lsiasi sonoinsieme cirvonf~za). La S«Onda figura TTI<)!.tnl un cammino chiuso r che non &vV<llge l'ISK z . e

di 11 semplicemente connesso, quindi possiamu cen:arc un potenziale. Si trancrà di vedere, quindilungo il qualcillavorodclcampo è nullo~ht si puòtrovan:undominio
apos!eriori,qualtilpiùgrandeinsiemesucuiralcpoteni.ialctdefinitu semplicemente conneMO contenente questo cammino e nel quale il campo è irrotazionale, e
pen:iò tonKl'Vativu). D'altro canto usservando la figura vediamo che il lavoro lungo r è
u. =!~%+-;e> u - J !~~-,~d:i::o pari al lavoro lungo ..,, meno il lavoro lungo e (i lavori lungo i due segmcNi si elidono
perch~opposti); l'annullarsi di questa ditTen:nzaimp!i ca !'uguaglianza dcl lavoro tungo ìe
lungo c.

U,= "'2'l~zy. _ ~ (-ffe) + / , {l,z)= !~:++; :i-/, (1,.:) • 0

U, = tog(:i?+rl) + g'(z) =tog{r2+rl) :i-g'(z) =0, g(z) =c.

U(z,1, z) = zlog{:i? + ,2) - arctan(;) +c.


Abbiamotrova1ounpo1e11zialc,tun.aviaqucS10tdefini!opery oFO, quindinon intuito
ll. PoicM q ues1opo1enziale nonèprolungabi tesutunoO,ilc;unpononlconservativo

r{ t )=(cost ,sint, 0),tE I0,211l;t'(l) =(- sint,cosl ,O);


Fig. 6.3.a Fig. 6.4.b
E(r(l)) • (-sint, cosc,O);

U(z, '' z) = l:i:, tog(l + zl) + z' log (l + ,1) +c.


L = 1 ,.(-s int,cosl,O)·{ -sinl ,cosl,O)dl • /.i.dl ='lir.
L =U(l,2, 2 )-U(O,l,l) =l ~- lo~ \
530 Cap. 6.CampivettOfiali Par.6.1. Lavorodiuneampovettoria te.campiconservativiepotenziali

Quindi E è irmtazionale in T. Pokht Tè semplicemente connesso, ne segue che E


U,(:s, y, z) - 1!z1 ammcneunpotenzialeinT.
b. Ccrchiamo U(ii:,11,z) talc chc

U,{ii:,11,z}=-~;

U,(ii:,11,z)- 1 :. 1 +/,(11,z)• 1 :. 1 -~

/ ,(11,z)- -~: /(11,z)= ,;


111
+g{z); u,(ii:,11,z) - -~+!,(11,z)=-~+; ... , ,(11,zJ - ;

U(:r,11,z}=
1
:.,+
1
:r +g(z);

U,(:r,11,z)=-~+ l~y1 + g'(z)=- 2tl(~:~~) + l ~y1; U(ii:,11,z)= "':rr + ~ + g( z):

g'(z) =-~: g(z) • l ~zl+c; U,(:i:,i.i,z) "" ii:~rl - ;i- +g'(z} • .,~., 1 - ~ +2z.,.g'(z) : 2z;

g{z) = z1 +c;
U(ii:,11,z) • 7++z! +I :111 +c.
U(:r,11,z) - ii::.,;+~ +z +c.
1

Cm:hiarno prim a un potcru:iale U(:s,11, z) dcl campo f:

U(z,11,z)= u-r' +ze-» -~-"

L = U(t(I))- U(t(O)) = U(I, I, 1)- U(0,0,0) .. ;.

Quindi f è irrotazionale in T. Pokht Tè semplicemente connesso, ne 11eguc che E


ammettcunpotenzialeinT.
b. Cen:hiarno U(:i,11,z}taleche

U,(:s,11,zl • - "',"';. ;
11
532 Cap.6. Campivettoriali Par. 6.1. Lavorodiuncampovettoriale, campi conservativl epotenziali

le condizioni non sono ~rifkate in ncuun aperto dcl piano, il campo non pub C$WC
conservativo

~ - -2:re-• .. ~; ~ - O== ~; ~ - e•"(3z 2 + 2yz')=~·


/ (11,z) - J-~dy: 11 !,• ., + g(z);
Q.iindi E~ irrow:ionale in RJ. Poicht R 3 ~
arnmc:ne un potenziale in R3.
sempl icemente connesso, 11esegue che E

U(:r,y,z) • :r2e-• +uF - e-• +c.


U{:i:,y,z) = -zan:tan; ! ,• +
+ 112 g{z);
Ccr<:hiarno U(x,11,z) 1aleche

U,(:r,11 1 : ) = +~~ 112 ;


U,{:i:,11,z) • -arctan ~ - ~ +g'( z) • - ar<:!an; - ~ +; =- 1

=-/(:) • ;: g(z)• logz +c;


U(::;,11,z) = J +';..,
1 112
d:r • ar<:tan(:r11)+/(11,z);

U{:r,11,z)= -zarc!an~ + ,!, +loiZ+c.


2
U,(:r,11,z) • 1 +:•y +/ (11,z) = 1 +:,y• + J?~ z' +e-•=-
1

11

U(:r,11,z) • ar<:1an (:ry) + iog(y2 + z2) +Il"'-•+ g(z);

,. 21 1

1
::r2 d:r • 6{ar<:tanx~ = 6· i • ~,,..

U(:i,11,z) • ar<:1an (x11) + 1og(y2 +z') + ye-• +e-•+ c.

r(l) • (t,t' ,t') ; [(t) = (1,2t, 3t');

E(c(t)) • {t 3,2t2, t);


53.4 Cap. 6 . Ca mpivenoliali Par. 6 .1. Lavorod i uncampovenoria le , campiconservaliviepotenziali

6.28.

a. (fì) "' ( Ji'-z


2 ) "'2it(z2 +v2) 2 - 4v{z 2+v2J(.,2-z'J =
'• ~, <"'2 +ri•
- [(t3+4t3+3t 3)dt= [s13dt=[21•J!"'32.
r(1')=o (e1cost1,e1sint?),1'E l-2ir, 2or).

é(1')= e'(cos1' -sint?,s in1' + cost!)

f(ci1'))=oe 1 (1int!,-cost!).
-2v(~2+:~)+Bz v., 2~;!~~~) =(Fil,
2

l = 1: .f(r(tf}). é(tf)d1' -
pcrogni (z,y)
.,

oF (0,0), pcrtantoi!campotirrotazionale intale insieme


b. Pnich~ rinsieme in cui il campo t irrolazionale non è semp licemente connesso, non
è poi.sibilc conçludtre inunediatam1:n1c che il campo è conserwtivo: ocoom: cerca«! un
potenziale.

6.26. "· (F1), • (I +~+::l)J/1 "'(Fi) 1 u - J -~dv · :i: 1 : 112 +J(,,;);


con!va:::~ht R2 è semplicemente connesso e il campo è ivi irrotazionale, il campo è
u. ; (:z:l:i'). +/'(,,;)= ~+ /'(,,;) • {~:~l
U(z,v) = ,,;\l'I +:z:'+tf.
scegliendof' (z) =0,c iot/(z)=c. Pcnamounpotenrialeè

J, f -dr • 61•(&cos t?- 3)sin.idt? "' -16.


2
uc:z:,v) - z•:r·
c. Olie~nmni della curva sono i punti A(R,O); 8(-R,O),quindi il lavoro è·

llcampoèirrotazionalein!Ulto R2,pcrciòèoonservativo.Sitrovailpotcnziale:
U(B)-U(I.) "'U( - R,0)- U(R,O) ""7/i- -:i-= -j:.
U(:z:,y) • ~+:z:vl.
11. llcampononècon~rvativonelpiano
7haes tremi :I. =r(O) = (2,0), B • r(or) • (-2,0). lllavorofauoè: ~- L= -l
L = U{-2,0)- U(2, 0)"' -16.
~\ t1vaW
536 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.1. Lavoro di un campo vettoriale, campi conse rvativi e potenziali

6.J I. Sappiamogiàcheilcampo t conservativo


o. -,t regolare,nontchiusa.d~=~ dl.
b. ! [(I +4e'")1/2 -s•nJ. Us =(I +z/'+v2}1,12; U(:z:,v) = j (i +z/+'r1•11 d:z: •
c. L= 1- e:i..

(Fi),= O; (f ì)s : O
- -~+H1k

u, - (-~+f(v)),=
(Fi), • 2z;(H),z 2x;

(F,), • ~J"; (Fi), = 4.j.


P~iòE tirT01azionaleintuno R 2

b. PoidM! E t irrotazionale in tutto R 2 e R2 t Kmpliccrmnle connesso, Et


=
0
:r)•f1. +f(Ji) •
+ z2 (i +r'+v2)J./2 ~f (i) • O
conservativoin R 2• Detenniniamollllpotenziale. dotjcost.IUlte . Unpotenziale di E dunquc t·

U, (z,11,zJ - 2:z:z; U(:z:,y,.) • f 2:z:zdz = z2z+ f (y, z) U(z,i) · -~·

-,: {; : ~:,.~sinnl t e [O, IJ

haesiremi A{0,1}, 8 (3,- 1). lllaV<><O t datoda:

L = U(D)-U( A) = U(3,- l )-U(O, I) = -*1 + ~

LacurvaMesm=miA(J,0,0), D(2,2, l ).lllavorot:


L .. U (B )- U(A) = (i +4 + 16)- O= 21

(Fi) .. ( -
'
- • --2 )
(l+:i:'+v2) "" '
=~
( i +:i:2 +11 2)"'2

(Fi). - C, +z2:rJ•12) , - (1 +;3:~11/i Il campot irT01azi011ale nel suodominiodi dcfini7.ione,fl • R1 - { ;,"'V= O}


b. Poicht .O non è sempliccrmnteconnesso, nOll $Ì può concludere daqucsmsolo
Il campo t irrotazionale in !Ulto il soo dominio di definizione(R2). fano cheE 1iacons.ervativoin1uuoi1 1uodominiodidefinizione.
b. PoicM R' t semplicemente connesso e il Cillllpot ivi irrotazionale, il campot
538 Cap. 6.Campivettoriali

6.2. Area e integrali di superficie


Cerchiamounp<J!enzialedif
Rifcrimento:libro ditesto [BPS2],cap.4,§J;cap.6,§J.
Uh:,11,z) • -~;
Esempi svolti
Esempio6.5. Calcolarel'inlegrakdi superficie

u,(:r,y.z)=-~+ /,(y,z) - -~
l :s lhJdS
quindi/, (u,z)=O, ossia/(u,z )=g{z),e
;t: •tcosu

U(:z,11,z}= ,.2 :r + g(z)


dove S ~ la superficie
{
1J • 2tsinu t E [O, I], u E [O, >t].
:= t
Calcoliamo anzitutto:
21 ~y + g'( z) • 21 ~y +
quindi
U,(:r,11,z) =

g'(z) • l :z1,g(z)=armnz+c,
1 :zl

""·~ I ~- - tsmu
l
2sinu
2tcosu
!I= (-21cosu,-tsinu,2t}.

U{:z,11,z} • 21 : 111 + arctaru.

PoicM abbiamo trovato un p<J!enziale. possiamo (solo ora) coodudere che il campo
co~rvai ivoin!l
~
j LydS = 1(1~ 1
2tsinu · t ./4cos2u + sin211 + 4du) dt =

d Laclll"\'ahaestremi A(0,0,0), B(l,1, 1),il lavoro ~

L "' U{ I , I, 1)- U(0,0,0) • ~+i·

= rnt 3 J:(l1 ~ds)=~·2l~ds= [~=J5Shwj

= iJ.S<uSloy'j Jschw ~Chwd.w= 20 [ChwShw+w]$ftl$lly'i =


J o V3 3J3 2 o
540 Cap.6. Camplvettorlali Par.6.2. Areaeintegralidisuperficie

cakolare le coordinate del bariccn1ro. Fornire un ri su ltato esplicito, dipendente


'°[{8[3 /31 =sv
= 373 V5VS+SenShVSJ ' "2+ 10./3senShVS(3
3
dall'unicoparametrorchefiguraneltestodell'csercizio.

Si tratta di una superficie assegnata in fonna canesiana z = / (:r;,y), per la


quale si ha:
Eaempio 6.6. Si scrivano le equazioni parametriche della superficie I: che si
on iene facendoruotarea11omoall'assc z l'arcodieurvadescriuonel piano :i:z dS = /1 +I V / (z,y)[ 2 dzdy.
dall'equazione z = (l - z)1 per z E [O, I] e se ne calcoli l'elemento d'area. Si
calooliquindil'imegraledi superficie
V/(z,y)= ( h • h )
JJ,r;+,;dS
La curva "f di equazioni :r:=t,:= ( l -t) 2, t E(O, I) genera per rotazione si ha dS= ./2dzdy.
auomoall'assc z lasuperficie
Per simmetria il baricentro avrà zc = !IC = O. Calcoliamo
I::
{ ·~ ""''
y= tsim1
z = (l -t) 2
t E (O, I],1'e [0, 2ir/
zc =
f fr. z · 3zdS
ffi;3zdS
f f~'+r's,.. 3(:r: 2 + 1/)./2dzdy
= flr +r!>r>3v9'+Y2\!2dzdy
che ha elemento d'area

dS = t/1 + 4(l -t)2dtdi1.

Perciòilbaricentrol:

6.2.A. Applicazioni geometrico-fisiche


= 271" [(1-t)/1 + 4(1-t)2dt= degli integrali di superficie
6.J!'i.* Momen10 d'inerzia di una s upe rficie sferica. Calcolare il momento

.
d'inerziadiunasuperfieiesfcrieaI:ornogeneadimassaMeraggioRrispettoaun
= 271" r - (1 +4( 1- t)1)"1/Jl I= .'.':(153/2 -1) asse passanleperilcemro.
12 6
6.J6.*Momcnto d'incn.ia di una s uperficie con ica. Si consideri la
Eae mpio6.7. Siconsideri la superficicconicaI:diequazione superficiela1eraleI:diunconodiahezzaheraggioR.Supponendositra1tidiuna
z=~,x2+y2:=;r'.
superficie materiale omogenea di massa M, calcolarne il momcn10 d'inerzia
rispeuoall'assc delcono.
Supponendochesi trattidi unasuperficiem.atcriale didcnsiulvariabilep =J:,
542 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.2.Areaeint19ralidisuperticie 543

6.37. Ce n1 roide di un a s11pulicie se misferka. Calcolare le coordinate del


cemroide della superficie semisfe rica omogenea di raggio Re ccntrQ l'ori gine, E = kjf (z , v,z-L) QdS
compresa nel semispazio z ?: O. Fornire un risultato esplicito, dipendente Jr. {x1+ y1 + (: - L)2)l/2 4,..J?1
dall'unicoparametrQRchefiguranel!estode!l'esercirio.
(dove k è la costante di Coulomb). Per simmetria sar! Fz = F, =O, calcoliamo
6.38.* Area e mome nto d' inenda di un a s uperlide torica. Si consi deri la perciò
superficie torica
z = (R + n:oS<p )cos~
E: v=( ~+rc051p)sin ~ 'l'EI0,211"),~E[0,2,..] .
{ z=rs m'f'

Calcolare l'area di E
Calcolare il momento d'inerzia di E, supponendola una superficie
materialeomogenca dimassaM,rispcnoall'assez,oppurc
c. rispenoall'asscx.

6.311.* Arta e momcnlod 'inerzia della s uperficie di un paraboloide. Si


consideri la superficie E
z = z2 +v2 pcrx2 +il .:5 R1.
Sica!colil'arcadellasupcrficie
Q.
b. Si calcoli il momento d'inerzia della superficie ri spetto all'asse z.
supponendola una superficie materiale omogenea di mas511 M.

6.40.• Arca della s uperficie della pseudosrera. Si calcoli l'area della


superficie delta pseudos/era, elle si ottiene facendo anorno all'asse z la curva Da qui inpoii lca lcoloèidenticoaquellofottonelCap.5,§5.2, Esemp io5.l7
(trallrice),diequazioniparametriche; (calcolo del campo gravitazionale generato da una sfera piena). L'ultimo integrale
scriuovale -f;, perciòsiconclude
:i;• R (t - rnnht)
y= c;5;;- pcrt ER.
- - ~D= -~.
{
F,
ù:t mpio 6.8. Ca mpo denrico generalo da un a superficie dcriu ca rica. Si
elle è uguale al campo grnerato nello stesso punto da una carica puntiforme Q
consideri una superficie sferica E di raggioRecentro l'origine, su cui vi sia una
postanelcentrodellasfera
distribuzione unifonnedicaricaelettrica,cioèunadensitàdicaricaparia
Q / 4,..R 2, dove Q è la carica totale. Calcoliamo l'intensità del campo elettrico nel
genericopuntodellospaziocstemoallasuperficic.
Poss inrnoscegliertilriferirnentoinrnodocheil puntoincuiciinteressa
calcolare il campo sia (0,0,L), con L > R. Il campo elettrico sarà assegnato
dall'integrale di superficie·
544 Cap.6.Campivettoriali Par.6.2.Areae integralidisuperficie

6.2.B. Esercizi vari


6.41. Calcolarel'integrale di superficie lI x-'
z: ~ te [O, .hl
v3J
esenescrivarelementod'area.Sicalcolipoil'areaditalesuperficie.

doveS è lasemisferadescriuaincoordiMtesferielieda 6.46.* Ca lcola rel'integniledisuperficie

s= {(p,O,ip): P = n,o e [0,21r],ip e [o, i]}·


6.4 2.* Siconsiderila superficiedirolazione I: onenutafacendoruotare doveTèlasuperficietoricadcfinitada:
attorno all'asse z la curva z ~ ~r/l per :e E [0,3j. Dopo aver serino le equazioni
pararne1richcdi E e aver ca lcolato il suo elemento d'area, si calcoli l'integrale di :i:""' (R. +rcosip)cost1
superficie 1J=(R+rcosip)sim1
{
z= rsm'f'

6.47.* Sia S la semisfera superiore di cenlro l'origine e raggio R . Calcolare


l'integrale di superficie:
6.43.* Siconsidcrilaporzionedellasuperficie sferindcfinitada

I:= { <z, y,z): :i: 2 +y'l+z 2 "" R~; ~::; ~; : >0}


6.48. Sia E una superficie sferica materiale di raggio R, centro l'origine e
(Si consiglia di fare un disegno per capire la geometria e saper esprimere E in densi1à superficial e p{:i:,11,z) =
1+:2. Calcolare il momento d'inerzia della
forma parametrica standard). Calcolare l'area e il centroide di E. superficieI:rispettoall'assez.

6.44. Calcolareilseguenteintegraledisuperficie: 6.49.Calcolarelecoordinatedel centroidedellaporzionedi superficie sferica


omogenea di raggio Re centro !'origine, compresa nel primo ouante (ovvero:
j k(l+ z2~r;,+1121 ds :e 2::0,112::0,z;:: O). Fornire un risultalo esplici10, dipendente dall'unico
parametro R che figura nel testo dell'esercizio. (Si suggerisce di/are una figura ... ).
doveEèlascguenteporzionedisuperficiesfericadiraggioR:
6.50. Calcolare il momento d'inerzia della semisfera di centro l'origine e raggio
%"" Rsino;cost1 R , compresa nel semispazio z;::O, rispetto al l'asse :e, nell'ipotesi che sia una
{ : : ~;;,~,';"' .e [o. ~J .•e [o.i] superficiematerialeomogeneadimassaM

6.~ 1. Scrivere le eq uazioni parametriche della superficie I: che si ottiene


6.4~. * Si scrivano le equazioni parametriche della superficie E che si olliene
facendo ruotare attorno all'asse :e l'arco di curva y = l /:i: per :e E [1,2]. Scrivere
facendo ruotare attorno all'asse z rarco di curva descrino nel piano :i:z dalle
quindi lamatricejarobiarw1dellasuperticìc, verificareselasuperfcicieèregolare
equazioni parametriche (indicando altrimenti ipunti singolaride//a s uperficie)escriverel'elementod'area
546 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.2. Areaeintegratidisuperficie

lnfine,calcolare l'integra ledisupc rficie: Soluzioni§ 6.2

I h~dS. EquWoniparame:trich(:de lla sfen;

l
%• Rsin<PCol11
'l/• Rsinl"sinil -DEI0,2orj,'fE [O,orj
:=Rcos-p
Se non si ricorda !'elemenlO d'area sulla sferii (sarebbe bt-ne ric:ordarlo!), il modo più
vela« pt"rricavar!o~ vedffl la sfeni come su~eie di ~ionedell• curva

{: ~ :(~? : ::: \OEIO,or)

euti lizzarelaformulaperl'elememod'arcadellesuperlicidiro1azione(v.Cap.4,§ 4.!.C)

fomrnlachenelno:strocasodà dS = R2sin<pdopdd.
Quindi:


4 :~ 2 - 2:ir~1o·(1- cos 2 ,,.,)sin<;>d\O=
• M2R2[-coS<p+ co;'"'J:., M2R2 -~=~MR2.
Lasuperficiesipuòrappruenwecome:

\ · - ·~
" "~'
~= !Sin " tE(O,R],iJE(0,2ir).

ds - 1Nd1d"
548 Cap. 6. Campivenoriali Par. 6.2. Areae integra!i di superficie

IEl - 11 R ~
Momento d'inerzia

1-Afi j h (z'+il) ds =wRJ~+ hi fo,.d,,[ 12 - 1 Ndt =


1

• •RJi.; +li' ·211·.!f . ~ = ~MR 2 •


(0,0,,)
- tfafo,.{W+ 3/1,rros<;> +3/lr1cm 2<.p+

+ r1c<WV' + 2r1 R5in1V'+ 2..-1COS<pSin 2rpdV'} -

• 2irr ( 211 R +r fo,,,cOSV'dV') '"' 211r· 2ir R.

I = M
dht:r:' + il)dS =

"'f!Rl 't> (R' + JR' rc0$<p + 3Rr1cos'V' + r1cos3V')dV' "'


"' ~{2rrW +0+3R.-2·rr+O) •M(R2+ ~.-2) .
l • Mi f h(il +z2 )dS =

t1vaW
Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.2. Areaeintegralldisuperfk:ie 551

[~=t; l +4p'°:t 2 ;8p<lp=2td1;l - ~(t 2 -1)]

= !!..21ff. .,fi""Wii1. !(12 -1). lidi ...


IEI , 4 4
~1..;;-+:iiii
l:EI ,
(t• -1 1)dt -

F;g. 6.5. Una pseudosfera e una sfera con lo stesso cerchio massimo
hannolasteuaarea.

6.4 1.

/ = 12'< (1' 12
(Rcos.pR2 sin\pcas1 t! + R1sin\ps in 21')R2sim,od<p) dt! =
L'elementod'attat

dS= lo(t) IJa'(t) 1 +b'{tj2dtdt! cona(t) "' ccf1 ,b(t) = R(l - tanhl) = ~~1f+~R' ...
2 LecquazioniparametrichediEsionengor>atbllarotazionedellac11nia
dS= ...!i__
cosht
[(_1!__)'
cosht
] + [R(l - tanh1)'] 2dtd1' •
{;:g:j te [0,3].
1, 11

{'"""'
11 • tsint!
z = jt312
con 1'E [0,2>T],1EI0,3).

=~~~::~dtdt! • R 2 ~:::dld1'

j hdS= {'(J.n2 ~~~:;d1)d1'=2irR2 ·2L+«>c~~:1 dt=


l!:I•
Jh*• "' 2
['([11C<>s1')1J"i+td1)d1'= [ "1cost!ldt1·[i J"i+tdt=

=4"1l2 [-wk] ~ =41fR2 2


[u .. Jl+/;u2 • I +1; 2udu • dl;t2 = (u2-l) = j
La pswdosfera,quindi , nonostantesiauna$uperlkieillimitau, haun'attaMalefinitae
pari • quclladella~fcrachehailmcdcsimocm:hiomassimo(v.fig. 6.3)
552 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6 .2 . Area e integralidi s uperfic~ 553

dS = f.1' (l )IJ .1"(1): + :'(t)1dtd6 = ~./ii"+i'dtdd = ~Ji"+"ildtdd

IEl • j lds - [' (L ./i~../l+iid1)do ufo'/i1 3 ./l+iidt =


ln fonnaparametrica t :
u = ../l+ii; udu = Jdl;t1 =u-1- i ;uEIJ, 2)

f:: ::::::::
l z = Rcos.p
con tJ E (O, 2it), <p E [o, ~]
Inoltre dS • R: sin<pd<pd1', perciò

Per simmeaia il centroide ha ~• V • O. lnV«e :

"f=iJhzdS • 211
2
!r2(: - * ) 2" fo'RcoscpR sin<pd<p •

- ,.,.J."' (R" + 3R rc05<p + 3Rr2cos <p+,.-lcos <p)d<p -


2 1 3

(usandolesimmetrie e l'in1egrale no1evole dicm 2<p)


• rrr(R" · 211 +O+ 3Rr2 ·"+O } =

Superficie di rotazione:
S:
(... ,;""~'
11 - Rsin.,.,sin tJ 0$-0$ 2ir;O $ <p$i; dS = Hls in <pd<pd1'

i'"'"'
: • Rros<,o
Il '"" ~ sin1' t e [o, ./3] , -oe {0, 2..].
z• ~

"'1J t1vaW ws
~' ZJn
554 Cap.6.Campivettoriali

6.3. Flusso di un campo vettoriale


Riferimen!o;libroditesto [BPS2], cap.6,§4.2

Esempi svolti
~t mpio6. ll. Sicons iderila superficied iequazi on iparame!riche:

{ ·~ tsind
""''
11=
z=l'J
pert E[0, 2], 1'E (0,4lfj.
a. Calcolare felemento d'area e il versore nonnale sulla superficie,
orientandoloi n modochela sua1erzacomponen1e siopositiva.
b. Calco lare i! Ousso a\lraverso la superficie orientata come nel punto
= 2,,. fo' (R's ir><p(l-cos11>')+R"sin1>'(cos1..,-cos'ip)]d1>' - ~1rR'(1 + !f ). precedentc,del campovenoriale:
E"' (11,- x,z).
{O,Cl,i)

,_ , z:.xr1=
I i
cos1'
- tsinl'J
j
sim'.I
tcosl'J
·1
O -(sin1',-cos1', t).
l

{ ~ - f cos1' 1'EI0, 211j,IE[l,2)


.:= t sin1' dS = iz:. x r1 idtdl'J = #+ldtd1'.

n = vers(z:. x r.) = (sinj;?ff' t)_

dS=MdrdiJ pm:iòStrego lare E (r(1,1')):(tsi nl'J,-tcosl'J,1'.I);

ndS =r. x (d dtd1' := (sin1',-costl, l) dtd1'.


Flusso

=
!.' J."
0
tdt
0
(1+1') d1'= ['']'[
'2 •']"
20
ll+
0
= 2(411' +811'1).
556 Cap.6. Campivettoriali Pa r.6.J.flussodiuncampo11ettoria!e

In ques10 primo esempio abbiamo applicato le definizioni, calcolando il Quanto all'elemento d'area, sarà:
versore nonnale e quindi il flusso in base alle fonnule s1.andard chevalgollQ per le
dS=2d.Jdt
superfici in forma parametrica. In realtà, come vedremo in alcuni dei prossimi
esempi ed esercizi, almeno quando la su perficie~ abbastanza sempli ce (sfera, (un renangolino sulla superficie ha una latoreuilineo vertica le di lunghçzu dte
cilindro,piano, parallelepipedo, ... ),convienesemprechiedersi senonc'~un modo unooriu.ontalepariaunarcodìcireonferenzadi lunghezu2d.J).
più semplice, basato su qualche considerazione goometrica. per scrivere
direnamente il versore nonnate (e l'elemento d'area) senza passare dal calcolo di Infine, .f(r{t,1'))= (Scos 2 .Jsinl7,t , 21~inl7) ,
r.xr •. chepuòessereunpo'laborioso. perciò:
Ut mpio 6.10. Calcolare il flusso del campo vettoriale
Flusso = L~ (LJ (8cos1 .Jsin l7, 1, 2tsin.J) · (cosl7,sin0,0}dt)2dl7 =
anra•·erso lasuperficiesemieilindrica

oricntal.Dnclversodell'assey.
=
/.'[ . + 2'·] = [ '"'''
0
24cos'11smt1 s111tl 2dtl -48 · ~ - 9cost7 i· =
0

- (-12 +9+ 12+9) = 18


llcilindrohal'asse zcomeasse;perciò(v.fig.6.4)itsuoversorellQrmalesarà
orizzontatee,nelpinoo:ry,paral!eloa (eos1',sin.J); inahreparole: E.te mpio 6.1 1. Calcolare il flusso uscente dalla supe rficie sferica di centro
n=(cos1',sin1',0); J'originecraggioR,per:

il campo

b ilcampo E =(lzl,lzl,:1111 ).
Il versore nonnalc uscente dalla sfera di centro l'origine e raggio R nel pun10
(:r, y,z}èparalleloalraggiodellasferapassanteper (x,y,z), perciò

ll = ./:r~~~y~2z~ z2 = ~·
L'ultima scriuura, più s intetica,~ quella comoda per il pun!O a, in quanto

E =~,
Fig.6.4
t1vaW
558 Cap. 6. Campivettotiall Par. 6.3. Flussodiuncampovettoriale 559

1
perciò + Rsinipcosl<p fo "1sim? ldt'I) sinrpd<p =

poichéneipuntidetlasferaè l.rl = R perlcsirnrnetriedcll'intcgrandaindr'J

=~I f/s ~ = R31•(o+ O+ 4Rsimpcos <p)sin\Pd\P • 2

senza bisogno di ca lcolare l'elernen!od'areasu!la sfera, basta sfru narc il fatto che
l'areatotaleè:4ir R 2

- ~·4irR 2 - 4ir.
Si presti attenzione ai due modi in cui si è: espresso il ""rsore nQl"mo/e alla
b. ln questo caso il campo E non ha una fonna semp lice corne nel caso a, e supuficiesfericai nques1oesempio:
qu~tocostringe a scrivere esplicitamente il flusso come integrale di superficie.
Consideriamoleequazioni parametrichedellasfera
n= fil= (s inopcos1',simpsin1',coscp).

x= Rsinipcost? Poiché!asferaèunasuperficicnotevoleche si prescntaspesso,conviene


E: y=Rsin,,,sinr'J 1'e[0,2ir],<pE[O,irJ; dS = R 1sin..,,dcpd1'. ricordarequ~te ~pressionisemplicidelsuoversorcrionnalc,anzichéfared ivolta
{ z =Rcoscp
involtadeicalcoliapartireda!lamatricejacobiana.
Dalle equazioni parametriche leggiamo che il versore normale si può esprimere
Esemp io 6. 12. Calcolareilflusso dclcampovcttoriale

n= iii= (s inopeos1',sin<psin1', cos.p )


anraversolasuperficiegraficodi
E=(x,y,z)

E(.r(lf',t'I)) = (I Rsinipcos1'),)Rcos.pj, jRsin<psin1'1RcoS<p ) z = 1 - (:rl+yl) per zl +y2 :5: 1,


orientataconlanonnaleversol'aho.
perciò <I> = fo
2
" (1" (I RsinipcoS1lll 1 IRcoscpl, IRsi111Psin1' IRcoS<f1) · Per l'e lemento ndS lun go una superficie grafico di z = / (:r,y) vale la
semplice formula :
ndS = (- /~ , - J,, l )dxdy = (2x,2y, l)dxdy

(sclanorma!eèorientatavcrsol'alto; ahrimenti s icam bianoisegni).lnoltre

ricordandochesin\P~O E(:r,y,/(:r,y)) = (x,y, 1 - (x2 + yl)) ,

/."( f.'" f.'" perciò


= Ff s in 2<p jcost11cost1d1' + lcoS<p ls in'f' simUQ +
0 0

' llVd~J
560 Cap. 6. Camplvettoriali Par. 6.3. Ftussodiuncampovettoriale

b. Calçolare il flusso del çampo E u~ente dalla $uperficie sferica di raggio


Recentrol'origine.

6.55. * Calcolarei!flussodclcampov~oriale

= j L +i'S. I (2x2 + 2y2 + I - (x2 + il))dxdy = E=(x, 2y,3z)


auraversolasuperficiecanesiana,oricntataversol'alto.
: = x2 -,;, per:i:2 +il< n2
conRcostantepositiva.

6.56. Sicalcoliilflussodclcampovenoriale

attravcrsolasuperficicconicaEgraflcodcllafunzionc
Esercizi
6.52.* Calcolareilflussodclcampoveuoriale
: • .;;,r+Yi,x2 +•i :5 R2
e orientata verso l'alto.
E- (x , y,:)
- (x2+ yz+:1) 6.57.* Sia E la superficie(tota!e)delcilindrodiraggioR ealtezzal che ha
uscentedatbordodellaregionetridimcnsionale l'assesull'asse:, unabasesul piano xyegiacenel se mispazio : ;::O.Si calcoli il
flus.sousccntcdaEdclcampovcnoriale
11 = { (x, y,:) : R1 :::; ./x2 +y2 + :2:::; R2}
E-~
- Jx2+ 1+:2·
conO < R1 < R2. 11
6.58. Calcolareilflussodelcampovettorialetridimensionale
6.53.* Calcolareilllussodelcampoveuoriale
E=(x,y,-:)
auraversolasuperficieconicaEdescrinadalg.raficodellafunzione
attraverso la seguente superficie cartesiana, orientata con lanonnale verso l'a lto:
:=~, pcrx2 + y2:o::;R2,
:=..;;:;+il peri <z?+i/< 4
oricntataconlanorrnaleversol'alto.
6.54.* Siconsideriilcampovcnorialetridimcnsionale
6.59.* Sia E la superficie grafico della funzione z=:i:1 +J? per
E=rexp(- lz:i2)
x 2 +J? $ 1, 0l'ientataconlanonnaleversol'alto.
dover= (x, y,:). a. Scri\·ere rispetto alle coordinate canesiane il versore nonnalc e l'elemento
a. Calcolare divE e riscrivere l'espressione trovata nel modo più semplice e d'areasu I:
compatto.
562 Cap.6. Campivettoriali Par. 6.3.FlussodiuneampQvettoriale 563

b Calcolarei l flus.soattraverso E delcampo 6.63. Siconsideri il campovettoriale


E= (z+ l )i +11i+zk. 2 2
E= (x 2 : :2)2i+ (:::; )2 1
6.60.* Siconsideriitcampovcnoriale
E=i+:e "i+11e'" fi.
1 come campo veuoriale nello spazio tridimensionale (in altre paro le, la tena
componente è nu lla). Calcolare il flus.sodiques1ocampoattraversolaporzioncd i
a S1abilire se il campo è conservativo in R); in ca.so affennativo calcolare un superficiesfericadi'centrol'originceraggioR.compresanel primoonante(cioè
potenziale. x <:::O,y<:::O,z ~0),orien tataverso l'alto (cioè per le zcrescenti).
b. CalcolareilflussodiEanraversoil quadrato
{z • 0,;r: E [0, 2],y € 10,2]}, 6.64.* Siconsiderilacurva 1 diequazioni

orientalonel versodel l'assez.

6.61. Sia.E lasuperficiediequazioniparamc1 ric he:


{·-"'"
,_,
y=tsint tE!71",27T]

{·-·=·
~=!~~t) IE(0,l],t1E[0,27fj.

a. Scriverelamatricejacobianadi .E everificamelaregolarità,individuando
eilcampovenoriale

a. Ca lcolarei l lavorodi E lungo '"(, inbasealladefinizione.


gli eventuali punti singolari.
b. Calcolare il flusso di E uscente dalla superficie sferica di raggio Re
centro{!.
b. Ca lcolare il,·ersoreoonna le el'elementod'areasu lla superficie.
c. Calcolare il flusso del campo vettor iale
E= (x,y,O)
attraverso .E,orientataverwl'aho(cioèperle zcrescenli).

6.62. Siconsiderii l campovenorìale

a. Stabilire a priori se il campo è con!>Crvativo in R'\{!!}; in ca.so


affermativo calcolare un potenziale.
b. Calcolare il flusso di E uscente dalla superficie s ferica di raggio Re
centro O.
564 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.3. Flussodiuncampovettoriale 565

Soluzioni§ 6.3
6.Sl . Sullasuperfaicdclla1fo:nt!

n=±~;E=&
= .-[-~I +o+ .. [~I =-i . +~~ .. ~~
dove la normale uscente avri il segno + sulla superficie esterna Id = R 1 , il segno - sulla
superficic intem.a ld=R1. Poniamop= Id.Allora
Quindi D~(Fi) =Dh~xp{-?)J :exp(-;)( 1+x· (-2p· ~)) =

.. exp(- p') ( l - 2zp· ~) - exp(-p2){1- 2z1).


Persimmetria, siavnl

/(Z,'/I)=~;
'"'exp(-i>2)[( 1- 2z2)+ (1 -2,2)+ (t-2: 2)] =

• exp(-,.2)(3- 2p2) • exp(-lr1 2)(3- 2ltl 1).


b. Percalcolarei l flusso usccn1eda1:R"'superficiedellasfenidiccntro(O,O,O)e
niggioR, ricordiamochei l verwrc nonnaleuscentc!

•=!! (.........·~l·(-,.;.,..,,.---,-ii.,-,, 1)d•dy=


•<-'+T« y:z·+r yz·+r
perciò

- Jj ( .. ,,... ,,)
Lo'+T<t
-~-~+t/vV+~ dzd11=
y:z·+v- y:r-+r
~i = j .(exp(-ld)~dS=Re-R' j L/S =Re-R'· 4.-R = 4ll"R3e-R'. 1

1· (!'(-"''~·· -,,,,,, +,.,,••,),,,,,),,


= =
<I> = f l+ . <R'E(:z,11,J(x,11)) · (- f., - J,, l)dzd11 •
o l p p
Cap.6. Cam~vettoriali Par. 6.3. Flussodiuncampovettoriale 567

Sul'-o~: n • (0,0,- l);dS=dxdv,E • ~;

ndS = (-f,,-f., 1)d.rd11= (- ~,-~, 1)dxd11


• ="""'
.f(x,11,/(x,y)J=(a:la:l,11lzl,~); { ~= ~sin"
'" I:i,,: I EjO, l ],,, e(0, 2")

4'(E,E)= jl E -ndS= n = (cost1,s in,,,O);.f= (Rcoj~~:~~·t');dS = Rd.Jdl

·/.'(!." ~RdQ)dl • 2•R'f.' ,.,,..,..,,


o o ..;R1+t2
R; ,di=
o yfl•+t•

(1 • RSht1; d! • RCh u.duj

= z,. R 11 s-sM.l//I.) R~,.RChudu =- 2,,.f?2&nSh( l / R ).


= - ~ · 4[flcos,jd,,+2.. !f - - Ir + ~ .. w.
Jn conclusione, il flusso !OCale uscente~:

6.57. Oi~idiamo E in 3 pani: la superficie laterale E..,, la base inferiore Eo e la base


superiore E,.

SuE 1 ~: n=(O,O,l);dS • d.rdv, E= J;::~)+ I ; 6.58. jl +r sll.'.f(z, 11, / (:r,11)) · (- / ,(z, y), - / , (z, 11}, l)d:rdv •

"'' = Jl . . s.11.• J;::~)+ I . {O,O, l )dxdv =


568 Cap.6. Campivettoriali Par. 6.3. Flusso diuncampovettoriale 569

6.59. <l 1~=2:i:;f, =2y

n=
{J'
dS =
-/,I)
=~
{-2J:,-2y,I)

Jl +4(:i:2+y2}dzdy
. ~
a. E'conscrvativo,U(:i:,y,z) - -~.

t(t) • (tosl-tsint,sint+tcost,l)

f'(l::(t))= (tcosl~~int,t)

= J.~d1'l (-rJl- 2pcos1')pdp = 2,.. l(-p )dp"" -~.


3

a. Si vrie facilmenic che un potentiale ~ U(:i,y,z) • z+ e••,percill E~


C011$ervalivo.

b. n =.!i; f(;q·,O) • i+y.!i;f · 11 • y; rlS • rlzdy

•=J.'•·f.'·••='[~J: =•
J = [ ~,:,, ,::,, -~-· 1
Superficieregolaretrannc chcper t=O,oi.s ia:(O,O, l)~ puntosingol are.

dS=t.,fi"+'CidtdO

iC'cos.i+ie - 'sin1'+&
Jt +e ":I •
Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 571

6.4. Teoremi di Gauss , Green, Stokes


Riferimento: Jibroditesto [BPS2], cap.6,§1.2, §2,§4. r«(/Q )= ....... +/ rotQ.

6.67. * Cako la re rotEdewe


6.4.A. Cafcofo differenziate con gfi operatori divergenza e rotore.
Riferimemo:libroditesto [BPS2],cap. 6,§ 1.2. E= (x~ -:~:;k, 2 , k = t , 2, 3...
Notazion i. Utilizieremo indifferentemente il simbolo Determinare seesiste un kpercuiilcampoè irrotazional ei n R 2 \{!!:} .
'V·EoppuredivE per[adivergenza, e
6.68.•
a CaleolaredivE dove
'V x Eoppurero1E perilrotore.
6.65. Per ciascuna delle seguen ti afTennazion i, dire se è vera o falsa. Si E(x,11,z )= (:z; 2 1:211:z~ 2 )'f2' k = 1, 2,3 ...
raccomanda di rispondere ad ogni domanda {J'ima di leggere le domande
successive b. Determinare se esiste un k per cui il campo è solenoidale in R.3 \ {ll}.
a. Ladìvergenzadìuncampove11orialeèuncampove11oriale. Rispondere alla steSSA do manda per il campo ,·ettoriale, in a~\ {Q),
b. Ladivergenzadiuncamposcalareèuncampo\'etloriale.
c. La divergenza di un c~mpo vettoriale è un campo scalm:. E(;ç_)=~-
d. La divergenza di un campo venoriale E : Rn - a~ di classe ci è ben
definitaqualunquesialadimensione n.
ci
e. Il rotore di un campo vettoria le E: a.~ - R_n di classe è ben definito
a. CalcolarerOlfdove
qualunquesialadimensione n.
f Se E è un çampo vettoriale piano, il suo rotore appaniene allo s tesso E(x,y,z) - (x 2 + v",v" + z 2 ,:i +x2) .
piano.
g. Se E è un cam po vettoriale piano, il suo rotore è perpendlcolm: a quel b. Calcolare la circuitazione di rotE lungo la circonferenza "f di centro
piano. rorigineeraggi0Rpostanelpianox11.

6.66. Completare co rrettamente le seguenti identità 6.70.* Dimostrare le seguenti identità differenziali, dove tulle le funzioni
coinvolte si suppongono deri'"abili con continuità tante volte quanto~ necessario
divrot E=
perché le fonnule abbiano se nso. Si chiede anche di precisare dominio e
codornini ode!lefunzioniooin volte,affinché le formuleabbianosenso
div(/.G)'"' .. .. .... + /divG.
'V· (IQ ) = 'V/ ·Q + f'V ·G.
rot'Y u= ..
V'·(/'V g)= 'V/ ·'ii'g+/CJ.g
div(/'Yg)= ....... . +'V/ ·'Vg
'il·(/'ilxG.)=V/·('ilx.G).
div'il u= ..
'V x(/G.)= 'V/ xQ.+ f ('V x.G).
572 Cap. 6. Campivet1oriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss. Green. Stokes 573

'17 )( (! '17g) = '17/ )( '17g


~=46u.
'V )( ('V )( Q.) = 'V ('V. Q) - D.Q do•·eòèil laplac:ianonellevariabilispaziali (;r,y,z)
doveò.G. = (6Gi,6G2,6G3). Suggeri111e1110: util izzare l'idemità/dell'Esercizio 6.70 e la proprietà espressa
Per dimostrare le formule, oltre ad usare le definizioni. è lecito applicare nell'Esercizio 6.71. Si può scpporre che tutte le componenti dei due campi siano
(senzaridimostrarle)le3identità funzioniC2(R 4).

'Vx ('V/) =0; Ese mpio 6. IJ. L'o peral ore diverge nza ~ Jn ... aria nte pH rotuioni, cioè non
dipende dalle par1icolari coordinate scelte in R~. (Si dice perciò elle la divergenza
'V· ('VxG)=O; di un campo ha un sign ificato intrinseco, indipendente ciOO dal sistema di
riferimento).
i11. 'V· ('V/) = 6/.
SiaE(;r;.) uncampoveuoria!ein R• dicl asseC 1,quindi
6.71.* Sìa E(:z:,y, z,t) un campo vettoriale variabile net tempo, e
supponiamo che E E C 2(fl) con O aperto di a•.
I simboli 'V· E, 'V x E
continuano,ìnquesmcon1esto,adenotareglioperatoridifferenzialidivergenzac
ro1orefattirispeaoallesolev11riabìlispazìali.Dimostrareche
Supponiamo di scegliere un di ...erso sistema di riferimento cartesiano in R• ,
~ ( 'V·E)- 'V·~ e ~('VxE) - 'V x~ ossia die51:gu in:unatrasfonn:1zionedicoordinate
-.r.' = M;r,.,
6.72.* Deduzione dell'eq uazione delle ond e elelt ro magne1iche dalle
equuioni di Muwdl. Si considerino le equazioni di Maxwelt nel vuolo e in doveMèunamatriceortogonale,ossiaunarotazionel.tlcarnbiamentodivariabili
asscnudisorgcnti: trasformerà ilcampo E in
e - ME,
ìnol!repoiché;r,.=M- l;r,.1 avremo

P;(,1.') = tm.;F1 (M - 1;r,.')


esplicitamente
,..,
dove J:ì,J2.s.:mo il campo elettrico e il campo magnetico fu nzioni di (:z:, y, :) e del
tempo t, Cl,J è Jn velocità della luce nel vuoto, l'operatore 'V agis.;e sulle sole
I Ricordiamo dic questo significa che M t una matrke n x n invcnibile, la cui matrice
variabili spaziali (:z:,y, :). Applicando opportune idemiul differenziali, dimostrare invmacoincideconlatrasposta. [na1treparole, dettaM • {m,i )7.;-iSiha
clieognicomponentediognunodeiduecampisoddìsfal'equazionedelleonde
574 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Greeo, Stokes 575

Cako li amoora,inb.ase alteorernadiderivazionede llefunzionicompos1e: rotaziomi nel piano xy, il rotore di u11 campo 1·;worialc piano (nel piano xy) non
cambia.Anc he ilrotoredi uncam po,quindi,haunsignificatointrinsa:o.
~fa') = tim;;k [F;(M- ~')] 1 =:
Sia.f:(:;r;, y) un campovenorialepianodi classeC 1, quindi

rot.E (:;r;, y) =: !> ( aF, aF, )


a;- (:;r;, y)- ay (:;r;, y) .

Supponiamodieseguireunarotazionenelpiano,

(z', y') =M(x, y)T con .~f= [~~:ti ;::],,lr 1 = [~:; -=~]
ll cambiamento di variabili trasformerài l carnpo.Ein

quindi ~( ') 0
ar, ..... w m;; [0
L.... a~( u - '~')mh' ] .
/!=ME.
' J- l k• l Xt ossiaesplici1amente
Infine,

inoh~ poieM a - M - lre', ossia esp lieiramcnte

x = x'cos ti-y'sinti
{ y = x'sin ti+ y'costi

(poich~{m~} 6 1'inversadi {m;1}) Pi(x' , y' ) = F1 (x'costi - y's inti, x1sinti+ y'costi)costi+

- t [t~(M-'i)]••;-
l• l
J'" i k
t~(W',')
:r:,
- d;,C[<),
j•)
+ F2 (z'çost1 - y'sin t1,'1'1Sinti + y'costi)sinti;

f2(x',i/) =o - F1(.t:'cost1- i/sind,z'slnd + y'çost1 )sint1+


che6quantovolevamodi mostrare.
Osserviamo che nella dirnosrra:i;ione non si 6 mai sfmuaro il fatto che la
marrice M sia unama1rieediro1a:ionc: l'invarian:i:adell'opcratoredidivergenza + F2(z'çost1 - y'sint1, z'sint1 + y'costi)costi
sussis1eineffettiperqua!Jiasi 1rasforma:/011eli11eare(einve nibil e)d i coordina1e.
Abbiamoc nunciaroil risu ha!o perlerota:i:ionisolopersottolineameil significato Calco liamo ora, in base al 1eorema di derivazione delle funzioni oomposte:
gcometrieo.
~e i.'J- I!<'(?li
ar - ~)·
~-~~~ nf~!~r~·:::~::: ::~~: ~nin;:.ri;::;hr~1 r:~:c:~:i~
0
ç: ~~ !:~=-
lim1t1amoc1 a dmmstrarlo nel caso di un campo venoriale piano: rseguendo una
l'O(.L av '
576 C11p. 6. Campivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 577

aF, aF, }
silla ~(x',y')= = k { a;(:r:,y)- ay(:r:,y) = mtE(x, y),

clleèquanto vo levamodimostrare.
=sin1' [-~(:r:'cos1'-y'sin1',x'sin1' +y'cos1')cos1'- ~( .. )sin11] +
6.4.B. Formule di Gauss-Green nel piano
Riferimento: libmditcsto[BPS2], cap.6, §2.

Ue mpio 6.15. Utilizzando la fonnula di Green, calcolare l'area della regione lì


=
rllCChiusa dall'arco di spirale di cquu ione poi~ p 1', (}E (O, 2:r) e il segmento
~(:r:', y')= dell'asscx pcr 0.:5 x ::5 21f.

Si ha: l!ll = ~iu-,, (-yd:r: +xdy)


=cos1'[-~(x'cos1'-y'sin1',:r:'sin1'+y'cos1')sin1'+ ~( . . 11)cos1'J +
dove 11 :r(1') = (t'lcosfi,(Jsin(J) 1'e (0,2 ir);

i((J)=(cos1'--t'lsin(J,sin1' + (Jcos(J);

12:.c(t)= (211"- t,O) t E [0, 2ir];

r'(t ) = (-1,0).
= 6.{~(:r:'cos1'-y'sint'l,:z'sin1' + y'cos1')[- sin11cos1' + sintkos1'j +

+~{ ... )[sin1'cos1'- sin1'cos1'J } =

20 & { ~(ùos1' -y'sin1',:r:'sin,,+y'cos1')-~( .. )} =


Fig. 6.6.

t1vaW
578 Ccip. 6.Ccimpivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 579

Perciò Riferendo$iaquestenotazioni, lostudenterispondaalleseguentidomande:


a. L'insieme D è un dominio del piano o dello spazio? Limitato o illimitato?
/fi l= ~fo'h [-1'sim'l(cos1' -1'sin1') + 1'cos1'(sin1' + 1'cos1'))d1' + b. Cosa indica il simbolo 8 0 , e che prof)fietà deve soddisfare quesco
insieme?
c. Cosaindicailsimbolo n.?
d. L'integranda 'il·E èunafunzioneavaloriscalarioveuoriali?
e. La superficie checom1J3re nell'integrale a secondo membro può avere un
bordo?
f Se si applica il l~ma a un campo E solenoidale in D, cosa si ouiene?
Esercizi g. Se si applica il 1eorema a un campo E consrrvativo in D. cosa si on iene?

Ulilizzando le formule di Gauss·Green (e non altri metod i) calcolare l'area dell e li.79.* Dire se il teorema della divergenu è npplicabile nelle seguenti
regioniracchiusedalleseguenticurve piane: situazioni,gius1ificandole proprieaffennazioni(v.( • ) per ilsignificatodei
simboli):
6.7J.* L'ellìsser(1') - (acos1', bsi n1'), 1' E[0, 2,,.]. a. Dèunparalklcpipcdoc E•(:z:l,""'v').
b. D è unasferncemrntanell'origine eE=~ .
6.74.* L'astroider(1') = (Rcos'1', Rsin 31'), 1' e [0, 211"]. c. Dèlaregionelimitatadallasuperficiedeltoro
6.75.* La chiocciola di Pascal, descrina in forma polare da p = I + cos-0 per x "' (R + rcosip)cos1'
1' E [0, 271'). y "" ( ~ + rcas<p) sin1' <p e [O, 271'), 1' E [O, 2ir).
{ z= rsm<p
6.76.* L'epicicloide r(il) = (a cos1' - cos(a 1'), as in1' - si n(rnj)) per
1'E!0, 2>T], doveoè un intero ~ 2. • I>~
d. D = {(:i:,",z) : z ~ :i:1 +y?,(z, y) E R1},e E = (x 1y,z,if.:i ).
6.77.* L•ipoc ìcloide e. Dèunapirnmide a baseesagonale,contcnutanelsemi spazio i ~ O, e

E= (z,z~ l ':z:?: 1) ·
per 1'e[0, 47r]. Domande !li comp-e11sione /eorica sul teOTf!mfl del rowre.

6.4.C. Teoremi della divergenza e del rotore 6.80.* llteoremadel rotoreaffennalavaliditàdellaseguenteuguaglianza.


sotto opportune ipotesi e pur di definire opponunamente tuni gli ingredienti che
Domande di comprensione teorica sul teOl'ema della diverge11:a. compaiooone!l'uguaglianzastessa:

li.78.* Il teorema della divergenza affenna la validità della seguente


uguaglianza, sono opportune ipotesi e pur di definire opponunamente tultl gli
ingredientichecompaiononell'uguagtiania stessa·
Riferendos i aques tenotazioni,lostudenterispondaalleseguentidomande
a. L'insiemeEèundominionelpianoouna superficie nellospazio?
580 Cap. 6. Campive!toriali Pa r. 6-4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 581

b. Cosa indica il simbolo a+E, e che proprietà deve soddi sfare questo Calcoliamo 'V· E= 3:c2 + 3y2 + 3:1 .
insieme?
c. Cosa indica il simbolo V x E?
d. La superficie che compare nell'in tegrale a primo membro può avere un
bordo? Può non avere bordo?
e. Sesiapplicailtcoremaaun campo Eco nservatìvo,cosasionicne?
f Se si applica il teorema a un campo E piano, eosa si ottiene?
g. SesiapplicailteoremaaunasuperficieEsenzabordo,cosasi ouie ne?

6.81.* Dire se il teorema del rotore è applicabile ne lle seguenti situa:.i:ioni,


gìustifica ndolepropric a!Tem1azioni(v.( .. ) perilsignifica10deisimboli):
=121rre:.i,
5 I
• l2ir·:!.!:.5 =~1r.
5
a. E è la superficie laterale di una piramide a base quadrata e
Eu mpio6.17. !iiconsideriilcampoveuoriale
E=(:c,,y.i,yl).
b. I: è la superficie della semisfera centrala nell'origine di raggio Re E= (y+ y2 z3,z +2:cyz3 ,:c+ J:cr/: 2}
E=~ e l'ellisse
e. I:èlasupe rficiedeltoro
x= 2cos1'
:e= (R+rcoscp)cos1'
-y: y= Js in" "E [0, 21r].
Y "' ( ~ +rcos<p)sim7 <pE (0,27r),"E (0,21r). {
{ .::=I
z = rs m<p
a. Si calcolirotf:.
•E =~ b. Si calcoli la circuitazione diE lungo "f(percorsa in sen$0 anliorario),
E= {{:c,y,z): z = x2 + y2,:&2+ y2 :S 4},eE = (:&211,.::,~).
d. utilizzando ilteoremadelrotore.
E= {(x,y,.i): z = 0,0 < x2 +112 :S 4} e E= (2x,Jy,5.:: 2).
e.
I I:= {(:c,y,.i): .i= :c2 +y 2,(:i:,y) E R2},eE = (X" 2y,z, y).
g. I:è un "nas1rodi Moebius"(v. [BPS2],cap.6,§4.I e §6, EscrcizioJ6)e
E=(l'. 211,z,y).
rotE =I ~z
(y+y2z3)
~r
(z+ 2:tyzs)
:,
(:t+J:cy1zl)
I= (-l,~ 1,-1).
Esempi svolti
b. -y=élE dove
Est- mpio6. l 6. Calcolareil llusso del campoveuoriale
;e=2tcos1'
E=(:c3,y3,.::3)
E:
{
11 =J1s in1' iJe[0,21r],te !O, l ]; u=k
usccntcdallaeoronasfericaC={(:i:,y,z): I :S;e2+.;+z,:S 4}. .i= I

Poichélasuperficiea11raversoc ui sivuolecalcolarcilllussot chiusa(cioètil


bordo di una regione e
tridimensionale), si può pensare di applica re il teorema
della divergenza.
582 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.4. Teo<emi di Gauss, Green, Stokes

z=I- (•'4+9•') •',;


pcr4 +9<l,

orientata con la nonna!e "verw l'alto". (Non si chiede di calcolare l'integra le


doppio,ma solodiscriverlo,esp!icitamente)
c. Calcolare il nusso del punto prc<:edente utilizzando il teorema del rotore
dovesièusatalafonnulapcrl'lreadel!'ellisse,A= irob. (qu indicalcolandoun'opportunacircuitaiione,inveceche unnusso).

6.8S.* SiconsiderilasuperficieEdescrinada·
Esercizi
z=:i: 2 +1/ per :r1 +y2::;: R2,:i: ?.0,y <:::O
6.82.* Sicalcoliil rotoredelcampovettoriale
e il campo vettoriale
E= (:e1 + ;, + z1' z1 + :2 +z,,o). E(:i:,y,z)=(l,O,y).

Quindi sì calco li il nu sso di questo rotore attraverso la porzione di superficie a. Calcolareilflusso di"V xE attraversoEoricntata verso l'alto.
sferica b. Calcolare la circuilaiione di E lungo &+E. (Suggerimento: fare un
disegnopercapirecos'èeoomesirappresenta &+I:).
(Si richiede di eseguire i due calcoli indipedentemente, anche se sappiamo a
prioriche perilteon:madelrotoredevonodarelostessorisuha!o).
orientata con lanonnali:usccnti:dallasfera
6.86.* Siconsideriiltetraedrofldivertici (0,0,0), (1,0,0}, (0, 1,0},
6.8J.* Siconsideriilcarnpoveuorialein Rl
(O,O, l )e il campovettoriale E=(:i:,y,z).
a. Calcolare
E(z,y,z)=~

con r= (:r,y, z).


a. Sicalcolii l flussodi E uscentedallasupcrficieEde!la sferadiraggioRe
b. Calcolare il flusso di E uscente da Ml.
centrol•origine.
(S i richiede di esegui re i due calcoli indipedentemente,anchese sappiamoa
b. Sicalcoli"V·f.
prioricheperilteoremadelladivergenzadevonodarelostesso ri sultato).
c. Si calcoli l'integrale di 'i7 ·E nella sfera S di raggio Re centro l'origine.
Siconfront icol risulta101rovatoalpun1oa; comesispiegailrisul1ato?
6.87.* Sicalcoliilflussodelcampo(Nev.10niano)

E=~
6.84.* Siconsideriilcam povenorialetridimensionale

E= i (: -y)+ i:r(l + : 2) + !s.xy.


uscente dalla superficie delcono divertice l'origine,a!tezzah e raggio dibaseR.
a. Cakolarerotf. E'possibilecalco lareques1onussoconilteorem1tdelladivergenza?
b. Scrivere esplicitamente !"integrale doppio che assegna il flusso di rotE
attraverso la superficie
58.4 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.4. TeoremidiGauss,Green,Stokes

Calcolare il flusso di 'V x E attraverso la superficie laterale E dcl


6.88.*
cono dive rticc(0,0,l)cbasez=O,z 2 +y2 :51,oricn!ala versol'a l!o, dove Q.,. = JJ lp(c)dxdydz
E= (z1v, :vz1,y1+z1).
nel caso continuo.
Il 1corcmavalesiaperdistribuzionidiscretecheperdistribuzionicontinuedi
carica. Dimostriamolo, procedendo in vari passi. Lo studente é invitato a
6.4.D. Applicazioni fisiche dei teoremi di Gauss e Stokes soffermarsi su 1uni i denagli che, come si vedrà, mostrano u11'applic1Zione
Ese mpio 6.18. Deduzione del teore ma di Ga uM dell'elettro!ll1tica dalla legge istruttiva del teore ma della di\·ergenza e di vari altri fatt i di calcolo integrale
~cnori a le.
di Coulomb. La legge di Coulomb dell'elenrostatica afferma che il campo elenrico
generatonelpunto'!!daunacaricaelettticapuntifonneqpostanelpunto ré paria Passo I. U11a sola carica pu11tifonn e, posta 11e!l'origine; la superficie é UM
sferadicentro l'or igineeraggioR. l11questocaso
I;(i)=kq ~ E.=kq~ =fil
lr'-rl conr= (z, y,z),n..

dove k é la costante di COlllomb. Per un sistema di pii.i cariche punti formi, il


campo tota le é semplicemente la somma dc i campi generali dalle singole cariche;
per una distribuzione continua di cariche, di densità p(r), il campo é assegnato
dall'analoga formu la ne l cont inuo, cioè
(ca!coloelementaregiàfaHonell'Escmpio6.lldel §6.3)

•kq·%JhdS:o41tkq
dove !1 é la regione dello spa~o (c he supponiamo limitata) in cui la den sità di
caricaèeffenivamentenonnulla. Passo 2. Una sola carica puntifonne, posta nell'origine; la superfi cie è una
qualsiasisuperficiechiusacheracchiudel'origine
li 1eorema di GarlSS dell'eie11ros1a1ica affenna che il flusso del campo elenrico
Sia E = 00 la superficie, e consideriamo una sferetta BR di centro l'origine e
uscentedauna superfici ec hiusa Eè
raggioRcontenutain!1.0sscrviamoche(v.lig. 6.7)'
<1> (~, E)=4irkQ.,,,

dove Q.,.è la carica totale racchiusa dalla superfi ciestessa.(Lasuperfici e E


deveaverelaregolaritàric hiestadalteorema deltadivergenza,q uindiadescmpio
può essere una superficie regolare a pezzi). 111 altre parole. se E=&fl per una
cenaregio nc limitata !1dellospazio,

nel caso discreto, e


• e mtal o e Play 1\1 - • X

586 Cap. 8. Campivettori.lli Par. 6.4. Teoremldi Gauss ,Green,Stokes

q1 1 112, .. ,qR;qu~tinussi.pcri!Passol,Vllgono
4ll'kq1,4ll'k(f;:, ... ,•IOTkq~
~iòilnusso1ot1k:è

4'rkq1 + 411'kll'J + ... + 41fkq,, = 4irkQ•.


Quesio completa la dimostruione del teormia di Gauss nel caso di una
distribui:ionediscreiadicariche.

Pauo 4. Distribw:ionccontinuadicariche, di densità p(z , u,:), non nulla in


un apcno Jimilato fl; calcoliamo il flusso auraverso una superficie chiuSll E che
aVV(llge n. Supponiamo inolu·e che E sia di sgi unta da fl (ciut la superficie
aUra\·erso cui ca lco liamo il flu sso non tocca La regione dove p '# O). Nel prossimo
passovcdremocomerimuoverequest'ipotcsi.
lndichiamocon
r - (.:i:,y,:)ilgenericopuntodifl
incuic'èun1dcnsitàdicarica11onnulla,econ
é• (z', t/ ,:') ilgenericopuntodel!asupcrficie E
Fìg. 6.7. Rapprefff'ltiamo schematicamente la s~uai:Klne come se fosse nel pia rio. sucuivogliamocalco lareil campo,e quindii l flusso.Siha:
Il ftuuo uscel'1te da (O \ BR) è pari al flusso uscente da :i: merio ~ nusso
uscentedaBR
On il secondo addendo a 2° membro è quello calcolato al passo l, pari 1
4d:q. Mostriamo che il primo addendo a 2° membro è uro, da cui seguirà il
risultato che ci int~ssa in qucs10 passo. li campo E nella regione (O \ BR ) è Calcoliamoilnussoauraversol::
regolare(pen;héquestaregionenonconticnel'origine,unicopuntoincuiilcampo
è imgolare). ~iò poHiamo applicare ad (O\ BR) il teon:ma della divagenu. e

j L.rr-..s.)&.·n.dS- j j j "".B•JV·&.dzdydi - o Si ll(){i i;he il denomina10te [r' - tf


non si annulla mai pen:h~ t E O, é E E e
abbiamo suppos10 n e E disgiunte. Quindi la funrione ~ ~ limitata.
~M V · E.• O fuori dall'origine, come si verifica con un calcolo direu o (v. Scambiandotr11loroJ'integraledoppioerintcgrale1rip\osiha:
Esen:ii:io6.6S).

Pauo J. Un sistema di piil cariche pun1ifonni, in numero finito; la supnficie è


unaqua lsiasisuperfidech iusac he leracchiudetune.
Segue dal passo 2 per linearità: il campo generato da q1, q;,, ... , q. è la somma Or. osserviamo l'integrale interno. Si tratta del nusso attra\·erso E del campo
dei campi generati 5Cpatatamcntc da q1,112, ... ,q,.; quindi il flusso del campo
generalo da q1, llJ, ... ,q,. è la somma dei flussi dei campi generati scparatamenle da
• ~o a F re fr x

581 Cap. 6 Campi vettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 589

che C il campo elcurico generato da una ca rica puntiforme unitaria posta nel punto
llr-t) I llt-tll
~·n.(c').:51r'-c1Jln.(i)l=lr' - ri7' ,
outtiiamo un integrale di superficie che, scritto esp licitamente come integrale
c. PoicM te !l e la superficie E droonda fl, questo nusso e quello calcolato al doppio, C$mialtro di vergente. Ricordiamo infani che l'integrale doppio
passo2:

I hk H·n.(é}dS(r')-4itk· l , JL.rs,.z~~~
diverge, come si vede calcolandolo in coordi nale polari. Proviamo che però, in
che sostituito nell'integrale che assegna ~(E. E ) dà reakà,valeladisuguaglianu piùfinc:

<l>(E ,E) • 411"k j j fop(r )dzdyd : = 471'kQ...


e il teorema e cosl dimostrato anche per una distribui:ionc continua di cariche,
ncll'ipotcsichcOeI:siano di sg iunte.
llt-tl I< ,
tr'-cl3 ·n. (c'l - 1r-!I'
(perquakhecostante c,c per lr'- cla bbastan:iapiccolo)chemos1rad1c inrea!1à
( I)

l' integrale scritto è co1ffergeme, e IR dimostrazione del passo 4 si può ripetere


P• sso 5. Distribuzione con1inuadi cariche, di densità p (:z:,u,z), non nulla in anche in ques10 caso. La (I) vale per ogni superficie abbastanza regolnre; come
un aperto limitato O; calco liamo il flusso attraverso una superficie chiusa E e anticipatonoi ladi rnos triamoperuna superficiesferiea.
regolarec heavvolge O e puòancmin1crsecare fl. S<:egliamo un riferimento cartesiano in cui r=O e l'asse z co incide con
Ci limiteremo 1 dimostrare quest'ultimo punto nel caso part icolare in cui E sia -n.(Q). ln a l!re parole, lasuperlicie Eè la sfera
un1sfer1,che saràsufficienteperleapplicazionicheciinteressano. Laproprieli è
~racomunquepiùin gencn1lc.
z-1 +1/ +(z- R)2 = R1,
Lad imostraziooeèquellagiàfattaal passo4;sitrattasolodi convincersichc chevicino1Jl'origincègralico dc llafunzìonc
1nche in questo caso la fonnu l1
z,.. R- .jRL (z 2 +y2) pe r z 2 + Y :S R1,
e la d isuguaglianzadadimostn1re'

hasenso. Questononèovvioperchése ilpuntor,cheappanienc1f1,siavv icinaa


r! che appartiene a I: (e qucsu. •·olta ciò è possibile pen:hè I: e fl ROii si
l~·n.Ct')l:S ~coné -(z,u,z)EE
suppongono disgi unte), la funzione
o,equiv1Jcn tementt:

l~~~!è illimì1ata, (2)


Lasc iamo un po' d ilavoroal lettore:
e l'in lc8flllle 5C rino va qu illdi inteso come integra le generalizzato. Di più, se
magioriamo l'integ.rallda Del modo piil "ingenuo", scrivendo
6.89.* Con leno1azion i ed ipotesi appena introdotte, si scriva esplici tamente
Jr!·n.(c')l csidimostrichevalela(2)per lr'I :S
R/ 2.
• e mtal 10 1ePlay·l\i - • X

590 Cap. 6. Campivettoriali Par. 6.4. Teorem i di Gauss. Green . Stokes

Questo conclude b dilTIOStruione dc l twn:ma di Gauss dell'e lettrostatica, nei


\'ari casi di inttttSSe.(Siosservi çheipas5 i ),4,Snonsonosolopassiwcccssivi,
ma enuntbti di inten5se indiptndente).

~n·uioae 6. 1. T tort m • di GauSll pe r il ca m po gni \i tuionale. Il campo


gnivitaz.ionale obbedisce ad una legge fonnalmente identK:a alla kggc di Coulomb
e quindi j j fs.[V · E(d - hkp(r)]dzdyd: =O.
dcll'elcu rostatita, çoo l'unica differenza dcl segna della foru: mentre una urica On rioonliamo çhe questo è vero ptr qualsiasi sf~ BR ç O. Se a llora. fissato il
clcttritapositi\·aescrcitasuunataritaclcttrica unitaria(qui nd ianth'essapos it iva) centro Po della sfera, dividiamo ptr il \'olumc della sfera e faççiamo tendere a iero
una forza npulsivo, una massa positi,·a(l'unico tipodi massa esistente!) esercita il raggio. Olteniamo the è nulla la media integra le su sfere sempre più pi«ole e
su una m85SI unitaria ultll foru u11ra11im. Quindi ptr il campo gnivitaziona le E quindi, al lim ite, l' integninda ne l punto P0 centro della sfera. D'alirotanto Po è
varrà un "teorema di Ga uss" oon il segno opposto: ptr il nu sso de l tampo arbitrario: ne segue çhe la fun:done integranda dev'essere idcnt itamentc nulla1 in
gnivitu.ionale[ usi:entedaunasuptrfitieI:vale n,
4>([ ,!:) = -4lfG · M.,. 'il ·E. - 41rkp=O in O.
doveGè la cos1antedigravituione universa lce/lf.,,..èla masu totalccontcnu1a
Abbi amo dedo110 IH prima equo:io"e di Mant•tll per il campo elettrico (in
nella regione li mitata di cui!:èi l bordo. Ne l caso diuna distribuzioncconti 11u11 di
prescnza di sorge nt il):
materiasi avrà
'V·E. = 41rkp.
At,.,. - II Lp(r.)dxdydz
11 signifitllodi questa deduzione è tras formare un'equazione integra le, avente
un signifit.io globa le, in un'equazione differtnziale, a"cnte un signifiuto
doveorapè ladensitlldimassa.
puntualclloult. In base all'Osscrviu:ione 6.1 , per il campo gravita~ionale dovuto
Un'ulterioreapplicu ionedcl tcoremadcll:iidivergcnu.apattiredal risultato adunadistribuzionecontinuad i massatondcns ità pvamiun'equ11X1one simile, ma
apptnatrovatoci pcrmctteràdidcdurreun'equazionedilTertnzialc fondamentale col segnoçambiato.
dc ll afisicamatentatic:ii.
V·f =-411"Gp.
fM 111 pio 6. 19. Da l teorem a di GauSll dell'elettrosl at Ka a ll 'eq.aVo ne di
Mn.,.·ell per il ca mpo e lell rico. Consideriamo una dist ribuzione continua di Osse rvadoa e 6.2. Proprietà di a onullam1n10 decli io1rgra li tripli . Nella
carie.a in un aperto limitatoOdcllospazio,di deruiùp(r) . Sia BR una qualsiasi d~ionc precedente abbiamo sfruttato il fatto t he se / ; O - R t una funrione
sferetta (di raggio R e centro qualsiasi) contenuta in O, e applK:hiamo 1 B R il tootin111(ointegnibilc)e11ppiamothe
teormia di Gauss dell'elettrostatica ( Passo S della dimostruione faua in
precedenu):

j L8.E.·n.dS=4irkQ....A =41'1:/ j L .p(r)dzd11<h. l La~OM f1nat vera se rin1r~t«>n1in111(1bbiamo1pplicato il uomna


della lllfdia, che vale sono qucsu ipoi.,i). Se supponiamo che sia soltanto integrabile (ma
diKontinua), allora si puoO dimostrare che rincegranda t uro in 11, ,,._ al piil ;,. ..,,
(Nociamo che la ~tarica tota le"è inq uestocasosoloquc:llaoontenutain BR,che
Uuinledi1t1iswanulla.
abbiamo scri tto come in1egni le delb densità). T111Sfonnando il primo membm l Si chiami rosi rr:quazionc qumdo 1 secoodo membro t presente Wll densiU p non
mcdiantc ilteon:madelladivcrgenzaotteniamo nulla (dle t -icntc: dcl campo). Nei punti dello spazio dov.: non t't çarlç1 w1ll JO<ldisfaua
un"r:quaziooe V · S. •O, dc\UI ~~ÌOM di Marwell il CamJH) tlet/r/co In autn:D di
1orgen1/.
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

592 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Gteen. Stokes

VsferaBnçn j j L/(:z,y,z)d:zdydz=O,
si riscrive V· (Vu) =4irkp
allora necessariamente /(x,y ,z) =0 in ogni punto di 11 (o in ogni punto di 11 ad
eccuione di un insieme di misura nulla. rispettivamente). Un errore comu ne nel
cioe 6u=4d:p,
pre:.entare la dedu:tione precedente consiste nell'omettere, all'ini:tio
dell'argomentazione, il fatto çhe si sta ragionando su una gen~rico sfera (o pili in chetl'equa=ionediPoissonperilpotenzioJeelet1ros1otico.
generale, souoins ieme apeno) BR ç 11, e l imitarsi a lavorare su tutto 11. Notiamo Al solito, pe r ii potenziale gravitazionale va le l'equazione d i Poissonsimile,
peròchesesapessimosoltantoche maconunsegnodiverso,

j j L[V. E. (r) - 4irkp(r)]dxdydz = O 6u=-411"Gp.


Unificando le due teorie en•ro un unico quadro, l'equazione a derivate pariia li
non potremmo ceno dedurne che l'integranda e nulla in 11. (Si pensi alla furuione
sin:zchehaintegralenulloin (0, 2lf ) senuessereidenticamentenutla)
t..u = !
viene detta equazione di Poisson per il pole11ziale ne..-1oniall(}. Il tenn in e noto f ha
Esempio 6.20. Equ adone di Poi!ISO n per il potenziale New1oniano. L'equazione ilsignificatoditenninedi~orgeme.
di Maxwell per il campo elettrko in presenu di sorgenti può essere trasfom1ata in
un'equazione scalare sul potenziale, sfruttando il fano che il campo e/e/Irico i E.!iempio 6.2 1. Da lla legge di Neumann dell'elettrom agnetismo all 'eq un ione
conservati~o. Questo fatto, che abbiamo finora verificato solo ne l caso del campo di Maxwell per V x E. La legge di Neumann affenna che un campo magne1ico
generato da una carica punt iforme, rima ne vero anche per una distribuzione B(t,:z,y,:) variabile nel tempo in una regione 11 dello spazio genera un campo
cominuadicarica.lnfattise elettrico E, concatenatoadesso,secondo lalegge:

-ft•P{B (t, · ),E)= k,r;E.·dr

perognisuperfic ie Eregol areeorien1ata.


notando che ApplicandoilteorernadiStokeseiltipodiargomentazionecheabbiarnov isto
nelt'Esempio 6.19, mostriamo come si ricava da questa relazione l'equazione d i
Maxwe ll:
escambi:iodo l'integrazionerispettoa_rcon la derivazione rispcttoar! si può
scrivere
- ~ - 'V x,E.
Fissiamo Po e 11,un \"ersorcn,esia E .. B (Po, R,n ) ilccn:hiodicentro Poe
raggio R posto in un piano avente versore nonnale n. Applichiamo in questa
si tuaiione la legge di Neumann e riscriviamo lacircuitaiione di E.mediante il
teoremadiStokes:

èunpotenzialed i E, intutto lospazio(in panicolarc,intuttoO). Ponendo quind i


E.= Vu, l'equ~ziooedi Max.,.'1:11
li primo membro, esplicitamente, è
• ~o a F re fr x

5M Cep. tl.CampivettoriaH Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stole.es

I "'~(j,E).

Con queste ipotesi e notai:ioni si deduai rcquarione di Maxwell per V x .!J.:


dove abbiamo portato la derivala rispetto al rempo sotto il segno di integnle.
L'identità1rovat11sipuòriscrivcrecosi: VxIJ.=l'O.i+l'Of:o~ inO
(S~ri-n10: utiliuarc il 1eorema di Stokes imitando la tecnica usata
nclfEscmpio prttedcnle).
cquindianchccosl:
6.91.*DifTusioncdcl nlorc.StudiamoladiffusionedelcaloreinunCOl'pO
ii/ h(~+v xE)·ndS:O tridimensionale O in cui oon ci sono sorgenti o pozzi di calore. In altre parole, il
calore gii presente s i SI.a diffondendo(ad esempio, il corpo il immerso in un
ambiente più frcddocsistarafTrcddando).Scriviamoun'equazioncdi bilancio per
do~c IEI è l'arca dcl cerchio E . Per R tendente a iero, per il teorema della media il calore al modo seguente. Per ogni sfcrctla BR(Po) ç O possiamo ragionare cosl:
pergliin1egralidoppisio1tiene ilnus:;odicalorcusccntcè

(~ + V xE) ·n•O inPo. J kB.(l\IJ·!!.dS


D'altro canco questo vale per ogni versore n; scegliendo successivame nce dove j ~ la llcnJità di jlu.uo termico'; ques10 nusso (non esse ndoci pozzi o
n • i,J,k. si oniene che ~ zero che ciascuna delle tre componenti, e quindi il sorgentidicaloreintemi)devcuguagliare lavelocitàistantaneadidiminuzionedel
calorencllasferena,ciotlaquantità

7Jf-+vx,E=OinP0 .
-fil J l .{l\)c(pu){t ,z, y,z)dzdydz
Infine, poitht queslO ~ vero per ogni punto Po E O, si ha che vale l'equaziooe
diffcttm:iale do~ e~ il calore spccifioo del COl"JIO, che supponiamo OOSlante, u (!,z,11,:) ~la
temperatura e p{z,11,z) la densili dcl COl"JIO (che supponiamo variabile da punto a
~+V xE.=OinOepcrognit. punto ma çosiance nel tempo). Infine. tra temperatura e nusso 1ennico vale la
reW:ione(leggediFourittdellaconduzionedelcalore):
,.90.* Dalla J~e di Ampère genera lizzata 11!1 lqgc di /\1a:u.-cll per j s -k'Vu
V x /J.. La legge di Ampère generalizzata afferma che un campo clcnrico
dovei.: >O ~lacoslllltcdidiffu sivilà.
variabilc,E(t,z,J1,z)ounaoorrenteclcttrica/inducooouncampo1J111gnetiooB.
too(:atenato,sccondolaleggc:
Con queste ipotrsi e notazioni, dedurre rcqua:ione di dijfuJionrc soddisfalla
dalla temperatura:
Lr:11. ·dr= µo! + JlO(o~<t>(E.(t, ·),I:)
per ogni superficie I:rego lareeorientatacontenutanellaregionc Oincui i vari
. ,,
~-~.6.uin Opcrognit
llcoclflcienteD - ~ èdettoçocfficientedidiffusionc.
campi sono definiti. Qui toc µo sono delle costanti; la corrente I anraveno E può
a suavo ltavcdcnicomc it nw;sodelvcnorcjdensi1àdieorrente:
~Quindi inq~ttocscrcizio it 1imboloj1100 indica r al '°~io il .lers0~ (ò, 1;o).
• e rctal ,, - .
'

596 Cap. 6. Campivettoriali Pat. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 597

(Suggerimento: util izzare il teorema di Gauss e imitare il p~cdimcnto s-cguito V · (l\lg ) = /llg + Vf · V'g,
nclr&empio6.l9).
""'~
j j Lr~gdrd!i"+ j Jh Vf
6.92.* Equ adonc di ronti11.ui d 1. Sia l!(t ,z, Jl',Z) la nlocil.il di un fluido e
p{t , z , Jl',,) la1uadensilll(chequindiapriori supponiamovariabiltneltcmpo), sia Vgdr d,,., ~ j LtVg n,dS.
O la reiione dello spazio in cui qu~i campi SOilo definitii. Scri viamo
un'equazionein1cgralcdibilancKl chccsprimalaconscrvuioncdellamas$11. Nell'ultimo integrale serino, la funzione 'Vg · n.. e uguale (per la formula de l
Fissato un punlo Po E O e una sfcn BR di centro Po e nggio R qualsiasi , la gradiente) alla derivata dil't'zionalc di g nella dil't'zionc dcl \"crson: nonnale
massa1otalccon1cnutaal l'istantctinqUC$taSfcren.asarà uscente. Questa derivata dil't'ziona lc port.a il nome di derii'Ola normale, e si indica

jj l / (1, z , y,:)dzdydz,e laquam il.ll -fil j l . p(t,z,y,:)dxdyd: çol simbolo


&g
&;."·
Cquindi lavelodùiistanmncadidiminuzioncde lla massacontcnutancllasfcrcua.
Pcrlaco nM"rvazionedc llamassa, 1.alequantitàèparial fl ussousccntediPJJdall1 lndcfini tivaabbiamooucnutola,,../m(JidtnlillÌdiGrun:
sforetta,ci~

j j fo1ngdzdyd : + j j fo'ilt·'Vgdxdydz= j / 8/-#!i/s (3)

va!idaperogn i copp i11difunziooi:


a. Conqucs1eipotcsi e notazioni, dedurre l'cqua::icmedicominui1à
/ e C 1(0 )nC{l'i) ,ge C2 (0) n c 1 (0).
~ + V · (Pl!)= Oin n.
b. Seilfluido~incomprimibilc, \"alcl'ultcriol't'l't'lazione Qucst'idcnlilà Ila varie conSt"guenze intcl't'SSllnti; i prossi mi esercizi ne
metteranno in luce qualcuna.

6.!IJ. * a. Applicando la (3) PTO\"ll't' che se Il e un apcno limitato connesso


Dedurne che il campo JI in i.I caso~ solenoidale con frontic111 regolare e u E C'(O)nC(O} e soluzione delprob/cmodi {);rich/et
omogeneo
6.4.E. Applicazioni matematiche del teorema di Gauss l!.u "'O inO:
{ u = O su8fl
Elempkl 6.22. Idea lità di G rttn. Sia O un dominio limitato di R3 • cui ~
applicabile il teorema della divergenza (ad cscmpio, con fron1ie111 regol•re • allonueidcnticamtntenulla inO.
pezzi). e siano / ,g : O-R, /eC 1(0 )n C(O) , geC'(O)nC 1{fi). b. Dc.:lurre da qucslo il fallo che il prob/ewu1 di Dirichlet non omogeneo
Applicando il teorema della divergenza al campo E = /'Vg si Il•:
l!.u • / in\1
jj LV·(/'ilg)dzdydz = j j"'JV'g · n.dS.
{ u= g suOO
con/ e C(O), g E C (811 ) assegnati ha al più una soluzione. (Teorema di unicità
D'altro canto, pcri l problcmadiDirichlcl).
• e rctal
,, - .
'

598 Cap. 6. Campivettoriall Pat. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes

6.9-4.* a. Applkando la (J) provvcche se O Ccorne nelresm: iziopre«dente


eu e C2(0) n C 1 (O) e soluzione dcl problema di Neuniann omogeMO
ll.u:O inO
{ t :O suOO
dcltlLsecondaidentiflldiGreen.

allonuCcost&11teinO. 6.97.* ApplK:ando opportunamente il 1eorema della di\·ergenza. dimostrve


b. Dedum da questo il fat\O che il probfemo di Neuma1111 non omagenw che se necome negli eSCl"Cizi pncedcmi e / ,g e C 1 (0}.si Ila (indK:&ndooni le
variabilidiR1 conz1 , z 2, z1):
ll.u = f in O
{ t =g suOO
j j fot~dz1 dz2dz1 • j /11/gn,dS- j j Lg*fdz1dz2dz1
con/ e C(O),g E C(OO) &$$egnati ha al pii.i una so luzione, a meno di cootanti
addltfre. per i • l,2,3, do11C n1,n2,n1 sono le componenti dcl 1•ersorc n,.. (Fom1ula di
in1 egrazioneperpar1iin3variabiti).
6.95.* Appl icando la (3) provare che se O è come negli escJ'l: iZi pm:edcnti cd lnpa11 ico l are,sealmcno un adc ll eduefu~ioni/,gCnullasuOOsiha

esiste una $O luzione u E C1(0) n C 1 (il) del problema di Neumann non


omoge11eo j j fntF!.dz1dz2dx3 = - j j Lg7Jfdx dz2dx,. 1

{t":/ ;:~n 6.4.F. Dimos trazione def teorema di Stokes e conseguenze


con / E C(O), g E C(OO). allor11 necessariamente i dati / , g devono soddisfare la
Nel libro di ICSIO (v. [BPS2], cap. 6, §2) C stai.a fomita la dimostruione delle
condizionedicompa ti biliu\o:
formule di Gauss-Green oel piano: si tratta di una semplice applicazio11C dc l
teorema fondamentale dcl ca lcolo integrale. Daremo qui una di mostrazione dc l

JJÙ'''''' ~ Jf,,,,•dS teorema dcl rocore (non ripor1a1.a in [BPS2j), illustrando i vari passi logici e
lu:iando alcuni dettagli come esercizio per il lenore. Come si vedrà, la
lo par1icolare, il problema di Neumann per l'equazione di Laplacc dimostrazioncsisuddiv ideinduecasi cheinultimaanatisisiriconducooouoo•lle
formule di G1Uss-Green 11C I piano, l'altro, di nUO\'O, ad un'applicazK.ne dcl tanma
Au -=O inO fondament1 ledclcalcolointegralc. Anche ilteottm1delro1ore, quindi,corncgii il
{ J: • g suOO teoremadelladi\·ergenta,nonCcheunaconscgucnzaunpo'elaborata,11Clcontesto
del calcolo integrale venorialc. del 1eorcm1 fondamentale del calcolo integrale
può1veresoluzionesolose
Sludiato in ana lisi I . Pl"C$Ctl li1mo ques11 dimostrazione perché ci sembra un
esercizio molto istruttivo, che coin1'0lge simuluneamentc unti conccni di calcolo
differcnzialecintegralcinpiùvarìabiliìncontrati inprcecdenza.
Come conseguenza del teorema di Stokes, infi11C, presenteremo una
6.96.* ApplK:ando la (3) provare che se O e come negli cseJ'l:izi ~enti e dimostrazione dc l criterio sufficicnic di conservativi!! di un campo, enunciata ne l
f ,g e C2(0 )nC 1 (0),si ha lC$10.
Ri portiamo anzitutto l'enunciato del:
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

600 Cap. 6.Campivettoria1i Par. 6.4. TeoremidiG;iuss. Green, Stokes

Teoremu del ro/ort (o di S1okes), SiQ E ima superficie regolare (o regolare a E;eE; l'orientame11toindottoèopposto(v.fig.6.8).
pezzi) orientabile. oriemata con il versore normale n. dotata di bordo &+E
orientato positiw:imeme. Suppc<1iamo ino/"e che &+E sia una cun-a regolare, o
l'unione di più c11rw regolari. Se E il U/I campo •'l'lloriole regolare definito ili un
intomodi E, alforavalelajorm11/a:

j fcv xE ·ndS • L/·dr..


Lo studente è invilllto a soffennarsi su ogni dettaglio nella prossima
argomentai ione.

Pa5.'lo I. E' 511fficieme dimostrare la tesi nell'ipotes i che la superfic ie E sia un


grafico di funzione z:: / (:r:., y) (oppure 11 = / (:r:.,z), oppure :r:.=/(y,z)) per
(:r:.,y) E AeonAapertodelpianolacui fron tieraèregolareounionedi piùeurvc
regolari.
Infatt i: ogni superficieregolareoregolarea pezzi E può vedersi come unione
di un numero fi nito di superfici E1, ~ ' . .. , E. ciascuna rappresentabile come
grafico di funzione, nel sensodeuo. Inoltre, se E èorientabileeorientata,questo
orientamento ind uce un orientamento su ciascuna E,, e di conseguenza sui loro
bordi,talechesuogniarcodicurvacheèbordo comunediduedi"e rscpo raion i

Fi9. 6.S

Applichiamo allora il teorema del rotore a ciascuna delle superfici E1 e


sommiamolerelazion i cos itrovate·

llprossimoeserciziocompletaquescopasso
6.98.* Dimostrarechedalla(4)scgue lates i deltoorema.

Passol. Supporremo quindi d'ora inpoiche Esia ungraficodi funzione. Per


linearità, è sufficiente ino!tre dimosirare ilteoremaperuncampoaventeunasola
componente, come
E(x,y,z)= F(x, y , ~
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

602 Cap. 6.Campivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss , Green , Stokes 603

lnfatti,di mostratoilteore mainquesto caso, inmodoa nalogosegueperun campo


E(:r, y ,z) = F(x,y,z)j o E(x,y,z) = F (:z.,y,z)k, j fcvxE·ndS=
e quindi sommando membro a membro le 3 identità trovate s i ha il teorema per un
campogeneriro.(Perché? Lo studentescrivaindenagliocosasm:cede)
Dunque proveremo il teorema per E(x,y,z) = F(x ,y, z)i e per una superficie
-= jh - f,(:z.,y)8,F(x,y, / (z,y))- 8,F(x,y,f(:e,y))]dzdy.

grafico di funzione. Notiamo che, tranando un campo che ha solo la prima Osserviamo ora che, per il teorema di derivnione della funzione composta,
componente, abbiamo spezza~o la simmetria e~ist~nte tra le) variabili, perciò ~on l'integrandadell'ultimointegra le doppioè:
è lecito ora supporre a prion che la superficie sia, ad esempio, proprio del tipo
z = / (x,y); dobbiamoconsiderare separatamentei 3casi - /1 (:z.,y)8, F(:r,y, / (z,y)) - 81 F (:z., y,/(:z.,y)) = -~JF(z,y, / (z, y))].
z• /(x , y ), y=/ (:z.,z), r=/ (11,:).
Pertanto sc rivendo rintegralc doppio come integrale iterato si può calcolare po i
Per rmglio dire: poiché il campo E ha solo la prima componente, il ruo lo di y rintegralc intemocol tcoremafondarncntaledelcalcolointegrale.Supponiamochc
ezè ancoras immetrico, quindii casi A ammetta la seguente rapprese nLazione5 come insieme sem plice:
:- f (x ,y),y - f (:r,z) A= {(x,y) : :re [a, b),yE [g1 (:r),9l(z)]}
SO!Kl effettivamente analoghi. Dobbiamo comunq ue considerare due cas i distinti: perg1,92 (a,b]-0Rcon1 inue. Allora:
a. Lasuperficie è dc lt ipoz = / (:r,y) con (z , y) E A,8Acurvarego lare;
b. la superficie è del tipo z. = / (11,z) con (:i:, y) E A,8Acurvaregolare. E'
quanto faremoneiprossimidue "passi". j hV xE ·ndS = j 1 -~IF(z,y,f(.x, y))]d:i-dy=
Passo J .Prov iamoiltcoremade l rotoreper
E(z,y,z)=F(:r,y,z)i = [ (!""'
• 11(~ )
a
-alF(;i;,
Il
y, f (z, 11))Jd11) d11 -

E: z - f (.x, y) con (z., y) E A,

8Acurvaregolare

Ca lcoliamo (lo studen le verifichi i cakoli) Si tratta ora di riconrn;cereche l' integraleunidimensionalescritto nonèaltro
V X E= (0,8, F, -fJ,F'); '"'
L r;E ·dc.
n dS - (- /i,-f., l )d:edy;
Occorreperquestoscriverelarappresentazioneana liticaditJ+I::

l Questa ipotesi non~ C0$1 nstriniva se ricordiamo che A~ il dom inio dci parametri di
una piccola porzione E; della superfic ie iniziale: pur di suddividcn E in un numero
abbast~zaa l1odipiccoleporlioni,leI;isipossonosupwrrediques1ot\J?<>antheperuna
superficie E molto generale.
• ~o a F re fr x

604 Cap. 6. Camplvettoria~ Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes

6.99.* Dimostrare che a-+E si può ,·edere come unione di 4 archi di curva: c,qucslavolta. ndS = (1, - / ,, -f,)dvdz;
11 :r(t)= (l,g1 (t),/(t,g1 (t))) pcrt E la,b];

,.,:r(t )-(b, t, / (b,t)) per t e l91(b),92(b)J;

1"l :t(t) -(l,92(t), / (l, 9:1 (l))) pcr! E (b,a);


"' J L [-f, (11,z)B, F(/(11,z), y,z)+ / 1 {11,.i:)8,F(/(y,: ),11,z)]d:z:d11. (6)
7,:r(t) •(a, t,/(o,t)) pcrte [g,(0), 91 («)].
Ques1a volta rintcanmda non li rie$ce a ~ere come la derivata di una
(Suggcri111cn10: un boon disegno dovn: bbe essere sufficiente 1 capire pcn:hè}. funzione compos1a. Ckcorrc un'osservuione e una ri5':rittura più allenta
dell'integranda, per poter trasfonnare l'integra le doppio in un integra le sempli<:c.
Ora ricord iamo che il campo è E = Fi. quindi è onogonalc alle curve 'n e ")'4. Ciò è il conten uto de l prossirnoesen:izio:
Rimanepcri::iò
6.100.* Si veri fichic hc, ponendo
G(v,:) - F(l (u,z},IJ,:},
esupponendo6/ d ic l.s5ee",11ale l115eguenteidentiti:
• [ F (z, g1(z),j(x,g1(x)))dx- [ F(x,9'J(x), / (x,9:1(x)))dx. J,(IJ, :)(8,F )(l(v, 1),v, 1) - / ,('J,1)(8,F)(/(:v, :),v, z) •

Pcrciò la(S)dà - 8,l/, G)( u,z ) - 8,[J~ GJ(v,:-).


Util i:aando l'idcntitàdell'ultimocsercizio.la(6)siriscrivecome

e il teonma ~in quesio caso dimostrato. Si OO(j ehe in quesio caso ridentità ~ sia11 j hv x E· nds = j D8,[J,G] - 8,[f ,G]]d11d :.
diroostrata, in ullilNI analisi, applicando dircttamcnle il teorema fondamentale del
calcoloin1cgralei n una11ari1bile. Possi1mo ora applicare le formule di Gauss-Green7 nel piano 11:-, ed affennare
cherultimo intcgrale~uguale •
P Hao 4. Pn:iviamo il teormla del rotore per
- LAJ,Gd:+f,Gdy.
E (x,u,1) = F (z ,y,z)i
Abbiamo qu indi trasfonnato rintcgrale di nusso in un integrale di line•. Si
I:: z = f (y,z) eon (x, r ) E A, tratlJ. on di riconoscere che ciò che si t Olttnmo t que l elle volevamo; in altre

8A curva~olare.
pa.role,sitrattadiprovareche:

Abbiamo, come: prima ' Qunf'ipolesi ~ pii! f~ di qudla ipocizzat.a ne!renuncialo del teomr.a del roun
(sup«flcie I: ~golart a pc.ui). e si pocrri>be fame 1 mmo con un procrdimemo di
'il X E= (0,8, F, -8-F); •pprossimuff>M. Non entriamo pen'i in q11C$10 den.glio.

que;as:o::i:1~~~~1;:i~J!~~ap:1 ~!:: to~!.~= diretta di


~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

606 Cap.6.Campivettotiali Par. 6-4. Teoremi di Gauss, Green. Stoli;es

Proviamo quindi che se E E C 1(0) è irrotazionale inne n è scmplicememe


(7 ) connesso, allora per ogni curva chiusa, semplice e regolare a trani 1C O si ha
f0E · dr = O.
Occorre per questo scri\·cre più espl icitamente ognuno dei due membri. Consideria mo dunque una tale i::urva 7; per t'ìpot~si su !1, 7 si può i::ontrarre
Osserviamo che, se a+A ha equaiion i parametriche fino a un punto senza uscire da O; i::ontraendosi a questo modo, "I descrive una
superficie I::,rontenuta in fl, di cui 1 è il bordo(v, fig. 6.9). E' possibile inoltre
scegliere E regolare e orientabile. (Ques1oè un puntocheandrebbcdimostrato,e
elle qui ci !imitiamo a lasciare all'intuizione). Cosi facendo, l'applicazione del
tcoremadelro1orea E dà:
allOn18+ Ehaequazioniparametriche

• - / (y(1),,(•))
11=11(!) t E [a,b]
{ z = z(! )
perché E e O e 'V x E = O in !l per ipotesi. Per quanto richiamato all'inizio della
dimostrazione, con ciòilteo!"emaèdimostrato.
(dovc11 (t ), z (t) sonolefunzionichecom!)lliononellcequazionidi8+A).Quindi:

6.101.* Utilivando le parametrizzazioni precedenti per a+A e &+r:, e


ricordandocbeE=Fi, verificarechevale!a(7)

~sto comp leta la di mostrazioue del teorema del rotore. Veniamo ora ad una
interessante conseguenza:

Dlmostrat)on e della condit)o11e su/ficiellte per la consen1atfrità di Ull campo, a


panire dal teorema del rotore.

Nel testo abbiamo enunciato senza dimostrazione il seguente teorema (v. [BPS2],
cap.6,§l.5, Teorema6.3):

Teorema. Sia E e C 1(0 ) irrolazionale in Il & fl è semplicemente connesso


al/oraE è conservath'Oinn
Fig. 6.9.
Possiamo dame una dimostrazione {anche se non comptctamente rigorosa)
basatasu\teoremadelro1ore,esuunaltro teorernadimostratoneltcsto(v. (BPS2),
cap.6,§1.5,Teorema6.2),chea1Terma,tral'altro,quantosegue:
se E E C 1(fl ) e per ogni curva chiusa. semplice e regolare a tratti "I C n si ha

iE·dr= O,

alloraEèconservativo in fl
• e mtal o e PI

608 Cap. 6. Camplvettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes

Soluzioni§ 6.4 Ponrndop - ~,

~ - 3;(~) - ,,._1-l~ = ";.+t;2;


,,,,.
Falso

·~· ~ - ";?'; 1!f! -";:z2.


f.
·~·
fabo.
Falso.

•· divE - ~+~+,l;~z2 _3,1,f~:; _ {3~k)_

divrotE "' O b. J>m:iò il umpotsolcn(lid.ak: inR1 \ (!;l} ""'e solo Kk = 3.


Un u k:olo ni1logo In R" mostra che i? ~ solcn(lidalc in R• \ {DJ""' e solo se
div(/G) • V/· G + /divG k • n·

div(/Vg) • /tJ.g+V/-Vg

divVu=6u

rot(fG) • V/ x G+/rocG
~c - 1 z2+J2
~ 4 ;,
,2+z2 z2+r2
l · (-2~.-2x,-2~).
b Lldrwnf'1"CIWl..,,tqt1atione
r{") • (Rcos,,, Rsin,,,O), é{") .. {-Rsintt, Rços,,,O);

rotE(r(")) • (0,-2Rcos,,, -2/bin,,).


cr + ,;)•11 _ zHr2 + r'lHb (r2 + Y> -, b2
- <r+rl' - <r+,;J • 1
• 1 r«E ·dr: - J."'(o,-2Roostt,-2Rsin"l. (-Rsin,,,Rços,,,Old" -

8F1 8 ( -• ) -(r2+YJ+l<Y
8ii · o;: cr+rt 11 - ~·

rotE • t ( (r2+!1')-kz2 + (z2+Yl-.l:Y) =


(zi+y)l+1 (z2+y2)!+1

• }>(;~;;). • Q SCC501oKk • 2.
9)
..... Arti
'
Wmdow
• e rctal o e PI

610 Cap. 6. Camplvettoriali Pat. 6.4. Teoremi di Gauss. Green. StokH

6.70. 11. 9·{/G.)=VJ·G.+/V·G.. /.r: 1 2 - R.Applithiamo la dtonG • Vgeabbiamo:


V 11 (/V11) • V/x Vg+J(Vx (Vg)): V/ x Vg,
I: R~ - R,G.: 1• .... 1•.
riconlandorickn1iti(()Vx (Vg)-o.
v-uG)· t t&uc,)= ~[U;c.+1~) - V X (V 11G) • V(V·G)-6G.
G:R1 -R1 .

V·(/Vg) =Vf·Vg+/t:..g.
v x a - I~.
G1
~
G1 G,
:. I- (8,G1 - a,c,,a,c1- a.c,,8,c, -a,c,J;

/,g; R• - R. Applkhiamo la a ton G. • Vgeabbiamo: .


8. , 8, • I
8, .
V· (/Vg) • V/· Vg+ /V· Vg• V/· Vg+ /t:..g
rkordandoridenti!à{iit)V · Vg: /J.g
V11{V11GJ •
Ie,c,-a,c, 8,G1-8.G1 8.G2-8,G1
Calcoliamo ad es. la prima compontnte·

V·(/V11G.):'V/·(VxG.).
/: R1 .... R.G.: R1 .... R1. Applichiamo la aconG.sostituitoda V 11 G e abbiamo·
V. (/V)( G) .. V I . (V)( GJ + /V . {V )C G) = V/ . (V X GJ. 1ggiun1endoetotliendountennine@.,G1
ricordandocheV · (VxG) • O. • i(-e:,c, -a;,c1 -dlncGL +&1,G1 +8,8.G1+8,8,,G1) •
'V x (!G.)• V/ x Q +J{V 11G).
• 1(-6G1 +8,(8.G1 +<\G1 +8,G1)) • i(- t:..G1 +8,(V · G)).
/ : ~-R,G.:Rl-R1 .
O.e le simmcuit, lc altre wmponen1i di V x (V x G) saranno

Vx(/G.)=I!, ~
/G, /G1 /C1
:.1 - quindi
.i{-IJ.G1 +8,(V · G,)),i(-t:..G, +él,(V ·GJ)

pokhf, ad es., 8,(/G1) • (8,/}G1 + /8,G,, riscriYiamo il detmninank formale V x (V xG) • -AG+V(V·G).
~.5l'parwl(io&)iaddcnd.iincuisickriY11/daquelliincuilickriY11W11.
componentediG, 6.7 1. E'..,..5l'mpli<:capptiuzionedel 1eoremadiSchwarzsull\Liua&lianzadellc
dcriY11teseçondemisle:

- 18~! ~! l1l+l1~.G1 /~e, Al,,.V/11G+/1~


G1 e, e, G1
~
Ci G1
:.1 -
e, !.cv·n
81 ;.,8:s.; - (t
- 81!. (t~) "'" )=
,_ 818z; 1

=V/xG.+/(VxG).

V 11 (/Vg) • V/ x Vg.
• =serc lt az io e ~' ,1emaf:a t. Goog le Play - ~' oz i

612 Cap. 6 . Campivettoriali

Applichiamo ad ambo i membri della terza equazione )"operatore rotore. Si ha

V x (V x_t;) "' V x (-~ )=- ~(V x[J_) =

perlaquartaeq~ =-*' ( ~~)=-~~·


Si noci che ne lla prima riga abbiamo scambiato l'operatore rotore con l'operatore Ain
baseaquantoprova1oncl!'cscn;izioprccedcntc .
D'altro cMto per l'idcntità/dcll'"5ereizio 6.71 il primo membro~
V X (V xm = V(V· E) - t:.E. - - t:..f;
perlisecoodaequazione.Qu indi

-t:.E=-~~

h.E; "' ~~ per j"'l,2,3.


Analogamente si dimostra requazione delle onde per le compoocmi del campo JJ.: si
applica !'opcmore rotore ad ambo i membri della quana equazione e si ha

V x(V xJJ.) • V x ( ~~) - ~~(Vxl;;) •

perla terza equazione

D'allrOcantoancoral"identità / e,qutstavolta,laprimaequazioot, danno


V X (V X lì:) = V(V·.B)- t:.JJ. = - /::,.fi.

~~ t1vaw_ jcws
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

614 Cap.6.Campivettoriali Par. 6.4. Teoremi di Gau", Green, Sto!les 615

lfll · ~i(zdv-ydz) =

= in("'·- =(rn. ("''""ml.


2

t(i') = (oc051'- cos(o-1'),osin1'-1in(o 1')) -(·''"''''(m. (-··'"''(nl]"=


[(1') = (-os ini' + osin(ot'l),o cosi'- ocos(m'));
-in _,_,,.,,,.m .......ml"=
1

lfll•~J,(zd11-ydz) •

• ~ 1"" [(ocosi' - cos(oi')) · (ocosi' - ocos(oi'))


Abbiamo ot1cnu10 un risultato ncg.al ivo. li motivo~ che e$3lllinando più da vicifto la
parametriuazione ci si può rendere conto ehe ripocicloide cosl parametri uau ~ un.a curva
$Cmplice •chiusa che avvolge l"ori&ine in $CllSO tN"Ol"io;perciò il valore dell'integrale va
- (o sini' - sin(o-1'))- (- osini'+os in (m'l)]M = cambia1odì$Cgno,e1roviamocorrcn.amcntechelmavale'l1r

a. D ~un dominio liinimo dello spazio


b. 8D ~la frontiera di D; dev'OSKrc una superficie~olarc a pezzi e orimtabile
c. n, indicailvcrsorcnonnalc allasupcrficic, oricntatOvtrsol'cs\emo
d L'integrandaV· E, cioèdivE,è unafunzioneavaloriscalari.
t. La superficie che compare nell'integrale a secondo mC111bro non può aval! un
bordo, inquancoleistcssa t ilbordodiunarcgione !ridimcnsionale.
= i(,.l + u)11 - (o 2 +o)iL.,.cos((o - 1)1')d1' = i(a 2 +a)11. f Sesi applicaillcorcnla1uncampol:.'solcnoidalcinD,sionicne

Si ha:

d•> - (,,., _,,,.(D"''""''(DJ g. Se si applica il teorema a un campo E conscrva1ivo in D, deno U un polenzialc d i


f,sionielll'

<'l•l = ( _,,,,.,,,m..,.,. .,.m} j j fotJ.Udzdydl • j fo 0 vU -u.dS


ciotrìntcgralcin D dcl laplaciano di Ut ugualeall'intcgralesuf}Ddeltadcrivatanonnalc
uscen!cdi U.
• ~'o a Fire fr x

111 Cap. 6. CampivettoriaH Par. tl.4. Teoremi di Gauss. Green, Stokes 617

6.79.
a. Applic:abile. Il bordo del paralle~ipedo
Solll'OIRIOlan:;ilcampotC 1 inD.
t una supnfkie rqoOO 1 pezzi, lllChe

b. Non1pplKllbile. ll çampotillimiwo in uninlomodelforiJine,quindinMtC 1 in


tuaalas(cr1.
c. Applinbilc. Il campo t C 1 al di fuori di IDI inlOnl(I dtltoripie, e la l't&k- D
qooesuYOlues<:bk1D1in1omodell'ari&ine.
'-"- VxE·lt. ~ :.1 -
- (~.-7.0)
~ ~ .
d Non11pplic:1bile.LlrccioneDtmimi1a1.1.
c. Applkabilc.Ll~ionc:Dtunpoliedro,quindihafi'ontienttgolseapczzi;il •vendoJ!0$10p •~. 1Anonnaleusçm1cdallasfm1tn •{~,,. z)/Rptteiò
campotC 1 nel semispazio z 2: O(il denominalore •+I non si 111nulla).

uo.
Vxf·a-(~.-*,O)· rn.~,~) . 'lzl!:;'J:q: =0
a. r; t una $upcrficie nello $pUio, e come caso particolare può essere un dominio del
pillW,).
b. lltilnboLoO•E indiu il bordo di r:,chesisupponeasi:reunacUl'Vllregolllll! a
tratti o tunlorw: di un numero f., iio di curve regolari a traui, e si suppone oricnla!o
pos~ivamcntc rispcno alroricntnionc di E: se si cammina su &E con la testa dalla parte del
vcrsorcn<>rmale1E,!1 rcgioneEdev'esseresulla sinistra.
Vxf • rotf.
ln cenen le la superficieE habordo,mapuò anchenonaverlo
SeftconKrvativo,sioniene - ~·4,.Jr1=4,../1.
L/·d["•O.
SiOltienelafcwmula diGrttn.
Se 8E • I, ti oitime Quindi

v-e. =r-,,.2r +r-,,.2r +,,i-,,.2.' _3p1;2p1 =~=~+~+.i·


6.81.
o. Applicabile. I: t una supericicorieniabile e regolare 1pezzi,1n1:he se -
rt&olart,eilsuobordotilbordodiwiq-nto, quindi1111af;lll"Vartj0lare1pezzi; f t
C' .
b. Applic:obile. I: t oritntabile e ...golart, con bordo regolare-. Notart che la
. 4.,J. ~p1Jp • 4itR
11
superfocienonpu.5&pertorigine,doveilcampoCtdiscontinuo
c. Applicabile. I: t orimtabile e rttolare, smza bordo. NOlart che la superficie non
paua per l'ori1inc, dove il campo etdbcauinuo. L'intt&Jllledelladiverir111;1di.f.inStugualeaJnus:sousc~iediEdalbordodìS.
d. Non 11pplialbile. Il campo t irrqo!IR sul piano r • O, che in~• la superficie Ancmione al CU111Mnto: non 11 pwò dirt: "L'in1eg:rale della divergenza di E in S t
nel t ori&ine. uawole 11 HU$$0 Ukmte di E da.I bordo di S per il tcomna della divergenza" in quanto il
L Applicabile. ll campotregolareelasuperficiear.::he. tKlrtmll della dil'ttJeflUI In que110 cuo NON t applicabile, pttd>l il c...,po f non t
f. Non app licabile. La JUpnftcie t illimi1ata. regobrc11ellartgioncconsidmit1:nelrqneva1lrinf111ito.
J, Nonapplicabile.Lasupnficie nontorientabile. Si può dirt che In qut>sto caio constotlumo e~ f'iltltgr'ale lkflo d~gt>••:a di f In Si
""'"'"al j/1410 ..,ame J; E dal_~ di S, o~ 1e _le ipofe3i del IU>nmo dellu
d/11trgtn:olt()n1(}1t()vtf"ijic0le1q111/ld1i/1COl'tmu ~1cftti1(e.,
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

618 Cap. 6.Campivenoriali Par. 6.4. TeoremldiGauss, Green. Stokes

ndS = (-/.,- / ,, l )d:idy = {-2z, - 211, l )d:i:dy

1>(E, I:J- / lV xE·ndS - j l+r'SR>,.~,.~(l,0,0) - (-2.r,-211, l )d:rdy=


V ><E(z,y, / (:r,y)) •

+gy(
' l - ~) +2 + ,? - 9" ) ' ) d:i:dy
( 1-4

8+I::r(t!) - (2cost!, 3sin1', 0), 1' €(0, 211");

r'(t!)z(- 2sin1',:kostl , O);

f(r(t!))=(- :km1', 2cost!,6cos1'sint!);

= !.,. 6dt! = 1211.


Fig. 6.10.
1'L :r(l) • (0, 1,11),te (R,0];

n:r(t) .. (Rco~ , /ls int, R 1 ), te [o, ~] ;


,, •
V xf= 8, tJ.. 8, =(l,0,0).
'h '!(t)= (t ,0,11),IE (O, RJ.
II O V1

1W

. ~. -··
• ~'o a Fire fr x

620 Cap. 6. Camplvenoriali Par. 6.4. Teorem i di Gaun. Green , Stokes

f. f · d[ • f. 1
{1,0, Rsinl) · (-Rsìnt , Rcost,O)dt -1 1
-Rsinldl • -R.

f.f·d[ • J.R(l,0,0)·(1,0,21}dl= J.R ldt• R. quìndfinl(ltale 4>(l',E) • ~·


Quilldinwnplnsivamente

lr-r.f ·dr. • -~R"- R+R • -51?3 6.87. Noiiamoche il campo ttangm«: • Ila superficie l•teraledel cono, perciò Il
nusso UKmte dalla supnftcie laten!c t nullo, ed t s uff11:imte c1lco!are il nuuo usc:m!e
(comcJiilroVlHO•lpunlOll). dalla base die,scegliendoo Hriferimento con l'use z sulrauedcl cono t il cerchio
:: • ll;:i:2+Y::; n1.

1J.dS • k.drd11; E • (zl1~ll~h1 1 )in;


dove1bbiamo1.1S11toilfanoche

b. llld ichi&mocosl le4 faccc: delt~ron:

tor>O le3f~postc1uipianicoordinatieperpendi.:olaririspenivamcnu:,qli assi:i:,11,:,

tlat'attiaoblìqba,pauantepc!'"i~i {l,O,O),(O, l ,O),(O,O,l)e quindipollllMllpiano


• 211/t 1' ,,.,,
(Ji'+ll')ì/1 • 21111
[-~'
I ]' (I I )
=2 rh ;;- JRi+ll 1 •

z+11+z = l.
Su E, il vcnon: nonn11le l.l:!o«rlt( t (-1,0,0), il campo t E - (D,1,1), pcrc:iò i d11e

"~7.:~~c~=i~=~~lefacccE,eI:,.
I:. ti r.ppmtnll comt:
z • l -:i:-J pcUE (0,1),JE [0, 1- z );
Si oanva che quc:slO
non dalk 111e
"""° diprnde solo dal rappono R/ lt, '~ dalrapcrnn del cono,
dimensioni auolu1t, PCI' qualsiaii apmura posi1i~ in particolm, questo
nu.uonon~nullo.
n4S=<(l,1,l)d:i:dJ Qutrviamo che il çampo C ha divergenza n11l b. fuori dall'origine, quindi in MIO il
cono(lfallne il vcnice); 5e fosx applicabile il !tomM della divcr&enz.a., il flusso °"'ente
sarcbbtn11llo,cosafalM. llteoremadella divergmzanon ~ applH:abilep•m:ht ilcampoE
nont rcgolarein1unoil cono.Sinoticheques1o esm:WO:ria"l1cMYliini1t; ~l carnpo
• e mtal o e PI

122 Cap. 6 Campi vettoriali Par. 11.4. Teoremi di Gauss, Green, Stokes 623

t imgolarc in un J!Ul'llO dcl bordo di O; ciò non impedisce, in que$!0 caso, di ulcol~
comunque il flu.uo dcl campo 1nra\Oft'SO la superficie, nt rintcgralc dcli• diverseiw. nel
dominio (che t rimq;rale della funrlonc: nulla), ma le due quaruit.11 non sono upali.

6.U. Convimecakolare laciKuitazionedì E lungo Oi°E, cho t lacin:<mfrmu.a


z • O,r"+v' • l, pm;orsainVft'SO...iionrio. (Peril1coranadclrocon:, questaquantitll
upl&lil ilflllSSO tcKltO). Quindi:
c{l) •(Qlll,1int,O) pert E[0, 2irJ; c'(t),,.(-sinl,cost,0);
chetqu1111o sivolcva dimostrve.

6.90. Fin iamo un pun10 I\ e n,un qualsiasi venere n. e sia E il o;erehlo di centro
I\, rq&io R, po$10 nel pillllO di VerKQ normale ll· Applichiamo la lcJ&e di Am~re a
4• • L"' (eos1u int,0, 1) · (-sint ,cost,O)d1 • L.,. - cos21sin21dl • superficie E . Rì,.;rivcndo la dreuiiazione di E. mtdi1ntc il IComN di Stokcs e
ql>CSl.a
Krivendoesplicitamenteivariflussi1bbiamo:

j Lv xJJ. ·rnlS• JJoJ f/ ·ndS+~·fiJk E.· ndS •


ponandoladcriva1a ri1pWo al1cmposonol'in1cgrale
6.8!1. Silla, su E ,

t =(:i:,~, R- ../R1 - (r" + ~));

j k(v )( a -JJ<ii -l'oto~) ·ndS.


O... si raaiona come nell'cfe11lpio pm:edcntc: per n e I\ fissati sidivideper ir R 1 c si fa
1ende-re1zeroR,trovando{nelripo1aidicon1inuitàdclrin1cgnindl)

li· n.lill• l~+'l::' - C• -~I s (v M ll-"4J-J'OC•~) · n • Oin I\.


I+ ~
Per ta 1mmilitlldi n ques1odl

:s IJ@~ii+;s) - R + ../R2- {r"+,:Z)l - V M Jl. -pej-!'04~ - 0 in l\


cperla 1aicral itll dil\ q<Jt$!0dl
• l(r"+v') - R~+R2-{r"+v')I =
R z + ) V M B • l'Oi+~.~ inn
ci..trequuionediMaxwcllctTUl.I.

- 1 ··-JR
·~1
(z + ) -<
9)
..... Arti
'
Wmdow
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

624 Cap.6.Campivettoriali Par.6.4. TeoremidiGauss, Green,Stokes

Siane> f'o E O e R >O qualsiasi. l"artianw dalridentiù: che,perlagenerici1àdif'oedRdà,oome inaltri csempi,

j h,.(1'/·n.dS=-~f j l o<Petpudxtiyd: . ~+ 'V ·(PJl)=O inO,ptrognit.

Riscriwndo il prime> membro mediante il \COR'ma di Gauss e, a secondo membro, b. Sappiamogiàehe


ponlllldoladcrivatarispeuoatWltol'integnile,abbiamo
~+V·CP0 • 0,
d'altro tanto Q - (PI.!)= 'Vp·JI+ pV -~quindi

~+Vp·Jl+pV· J<= O,
e quindi j j l .(i\)[v-j +cp~]dxdl'th=O
e la condizione di incompressibilità ~+ Vp ·].! =O implica allora
che, per la genericità di Re Po. implica (come ndl'E11empio 6.19)·
pV- ]1 • 0.
V-i +cp~ •O in O eperogriil. Poicht la densità non può annullarsi, ne 11egue V · 11 .. O, OMia il campo 11 è soler>Oidale

Jnfine,Jaleggcdifoorieri=-kVucipennenediriscriv~requaziooenellafoona: 6.93. a. Applichianw !a (3) con f -= g • u e abbiamo

V·(-kVu) +cp~ =O

8u k dacui,poicht6. u • Oinllcu =Osu&n ,


0i • q; 6.u

cheèl 'equazionedidiffusiooe.
~l'integrandaoonncga1ivaerin1egni l c nullo,rintegrandadev'e= ~ id e nticamC'nte
Siha,perilteoremadiGau.u:
nulli. Allora u = costante in l1 (qui utilizzillllKI ripotesi che l1 sia ronnesso); ma essendo
u E C(l'i) e u = Os u&f/., talecostame è uro, e~ u =O.
-~! j L.p(,1 ,x, y,:)dxdydz = j ls.PJl·u.dS• b. Sianou 1,u.,,Msoluzioniddloilts.soproblcma

= j j J,,v·(Pl.!)dxdydz. {~:;' ~:~


Alloraperlincarit.à, lafunzioneu =u 1 -u1 èsoJU2ionedelproblema
D'altrocancoilprimomembroè
6.u • O inO
-~j j J,,p(_l,x,y,:)dxdydz = -j j L.~(l,x,y,:)11-zdyd:, { u =O su on

e queste>, perii puncoa, implicachesia u a O, ossia u 1 =u.,,,cheè il risultato di l!nitit.à


quindi che s ivoleV11dimos1~

6.\14. a. Come nell'esempio precedente, ma u$1ndo que$ta volta l'ipotesi t; =O su


&f/..siprovaancorache

126 Cap. 6. Camplvettol'iaH Par. 6.<I. Teoremi di Gauss, Green, Stolles 627

tquindi" • oos1amc in n. OnperòdaQIQIO nonsipuo)dcdum: die" -o.


b.Seu 1 ,11i 10110soluzionidellosi:es.«1problemadiNrumanrt11011~ A primo membro atteniamo ovviamnuc il nusso
di (V x E) attrave$() l'llnione delle
11•111 -"i
t solu.Donc dd problcm11 di Nwmann OITIOgCMOt qumi, per il punto a, t suptrfici E;-, ciot attn1vn'IO E; 1secondomembro1rovemno la cirucuitazione tuneo 8•E,
pnthttuaigliintepalidl lincasuardlidil;lll'\'linlcmiaErisultanoelideniadueaduc
(v. flc.U),perbprvprin!notMain~riguardoalrorimtamrntoìndotlo.
Applichiamola())con/ = lc g= ... Siha;

11J,.,.,.,,,,, I JJ;;dS
=
6.99. (v, f11-6. ll).

JIh"'"' =IJM.is
che t la condizione di compa1ibilitl o;oi;ata. Ovviamente se/ a O dev'H~

E' lufficitn1c Kri~R due volte la (3) con i ruoli scambiali di f e g, ciot

j j L111fdzdfld:+ j j favg-V/dzdfldz = Jfan1!§fas


cpoi1101Uam1Mmbroamembro.

6.97. Proviamo ridmlilt per 1 • l. E' sulflcieftte applicare il ieorema della


d~cnu al campo E. • /ft. Si ha:

V·E • -/;ys) =t!!; +1:f Fig.6 .11.


71 :r(t)•(t ,g1(l), / (1,,,(l))) per1e fa,6J;
quindi
71:t(l)•(6,1, / (1J,1)) per1 e{li(6),1J(6));

b!c{l) =(l ,h{l ), / (1,9:1(f)))pcTt E[b,a);


~quindi

/4:r{l) •(a,l,/(a,l))pcTIE~(a),g1(<>)).
• e mtal

1528 Cap.e. Campivettoriali

Cap. 7. Serie di potenze e serie di Fourier


Paniamodal secondonlftllbro:
Riferimento: libro di tes10 IBPS2].cap. 7, §I, 2. 3.
8,[/,GI - 8,lf.GI""
• 1.c. + 1..c-1,c. - 1..c"' 1.c, - 1.c, 7.1. Serie di funzioni e convergenza totale
do~ 11 11m1plirKWone effemia11 si basa sul ~ma di Sçhwan: di llpl&lianu delle Riferimento: libro di testo fBPS2J. cap. 7, §I.
derivate seconde miste, ncl l'ipolcsi / di e ~ 02. Per il t«>rrn111 di derivazione delle
funzioni composte, essendo G{r,z) • F{/b1,z),r,z), rultirn.11 esprcnionc scrina t ucuale
Esempi svolU
/ ,(Jt,•)[F.(/(r,z),11,z)/,(11,z)+F,(/(11,z),11,•)]+ ERmpio7. l .Siconsidcri11seriedilùnzioni

-/,(r,z)[F,(/(r,•),11, •)/,('r,•)+F,(/(11,•),r,•)] • ~cou(siru)'"+Ji.


• / , (11,z)F,(/(11,z),w,z)-/,(11,•)F,(/(11,z),Jt,Z),
u. Detenninare l'insie me J ç [0,27r] dei punti in cui la serie c011\"crgc
pm:iò l'idcntiùitdi m0$trata. puntualmente.
b. Stabilire se la ser ie con11erge1oialmentc in J, o in cll.'iOcontrario stabilire
ìnqualiintcrvallicontcnu1 ii nJ la scri ccon11crgctotalmcntc.
fr,/Gdt+ J,Gd11 • J,,.A F(/(11,z),11,z){/,{11,z)dz + J,('11,•)d11) • a. Per r 'f' J, '1f ~ lsinrJ < I , perciò
•f F(/(l'(t),z(t)), 11(1), z(!Jl(/.(w(t), z(l))z'(t) + / ,(M(I), z(l)),'(l)]dt.
jcosr(sinrt+Jil :S lcos:rllsìnrt+Ji :S l cosrllsinrl~.

scrìegcomctric1con11crgente.Sepoi r•j,~,cos.r=Opcrciò la sericcon11erge


D'altro can10, E• F1, t ulcolando r(t) ~ r(I)"" /(11(1),z(I)), si ha:
comunq ue. Dunque la serie con••erge sempl icemen te in tutto [O, 2irl.
frt E · dc - [ F(f(J(t), :(1)),w(t), z(l)):i(t)dt •
b. Non si lui petti con11Crgmza tDllllc in rutto [O, 271"], ma solo ne i
SOltoi ntcrvalli [o,b] che n011 con1mgono ~. , . Infatti, fi$Sll tO un intervallo
•t F(/(11(1), z(t)),11(1), z(l))(/,(J(l),z(l))r'(t) + /,(J(l),z{l))z'(l)}dl, [o,bJ ç I0,27rj chcnoncoruicnc f,'f-,esistc un 6 >O tale che ls inrl 5 6 per ogni
:iE [a,bj, equindi
die~ lalleu. npm.11ioneironu. pcr frAf,Gdz + /,Gdl'
l«IU(s irur+Jif :s lJ"+Ji :s 6"
peruncerto6< l,equindilaseriecoo11ergcto1nlmen1e.

9)
..... Arti
'
Wmdow
• ~o a F re fr x

630 Cap. 7. SeriedipotenzeeseriediFoorier Par. 7.1. 5eriedifunzionieconvergenz.atotale

Estmpio 7.2. Si consideri la serie trigonomclfiça Esercizi


Siconsidcri laserie difunrloni:

( I)
Stabilire se la serie com·erge lotalmente in [O, 21f].
b. Stabilire se la somma/(~) della serie è uBa fonzioncçon1inua in jO, 211rJ (o
inqualcintervalloloè). La serie converge totalmente in [0, 2K]? Se si. perçht?
c. Stabilire se la serie delle derivale con,·ergc 5Cmplicementc in [0, 2irJ e se Scrivcrelascricdefr,•11adella(I).
corwcrgclotalmtntein[0, 211'1. c. Laseriederivatadella(l)converge totalmentein [0, 21r]?
d. In ba$e ai punti preçedcnt i, si può affcnnare che la $erie è derivabile
1erminea lennine? 7.2. Siconsidtrilascrictrigooomctrica:

I I
<;Mx < __i_
l+nl - ! +n2'
f:(';""" + ="")·
••l 2~ n2

scrieeonvergentc.Qu indilascrieconvergetotalmcntein (0, 271"). a. l.aserieconvergesemp lk:emcnte inf0,21f]?


b. Poic~ J~ (:i) • tf.li
sono continue e la serie converge 101almc nte in b Laserieconvergetota lmcntci n [0,2ir]?
[0,21f), lasommadc1Jaserieécontinua1 int utto[0, 21f). Sipuògaran tirechelasornmadcllaseriesia unafun:.donecontinua?

/~(z) - ~e:::. 7.J. Siconsiderilaseriedifunziooi:

La serie delle derivate é una serie uigonomeniea convergente semplicemen1e in f;c~~n::) (2)
(0,2 ir) in quanto r::';;J ..... O monotonaJMntt (v. Proposizione 7. 1 in [BPS2J, cap.7,
§l.1). In z • 0,z = 2ir la serie delle deri~·atediverge: l...llserieconverge1<>1almente?Sesl, perché?

~f~(O)• ~l:n?; 1:n2 "';. e.


Scriverelaseriedcrivatadc:lla(2).
l...llseriederivatadella(2)oonvergetotalmmtc?

Laseriedellederivatenonoonvergelotalmenle,pm:hé 1..-.• Siconsiderilaseriedifunzioni:

t. z eÌ0:2 ir]lr.(z)l= t.i:n 2 divergmte.


d. Penanto non si può afferman: che la serie di panenza é derivabile termine a. Determinare l'insieme I ç [O, lj dci j)llllli in cui la serie converge
atenninel. puntualmente.
b. Stabilireselaserieconverge1otalmentein!.

lv,[BPS2).çap.7,§1,Teorema7.l
lv. [6PS2j, çap.7, §1. Teorema 7.2. ~~Alt' Wn
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

632 Cap. 7 . Serie di potenze e serie di Fourier Par. 7 .1. Seriedl funzioniecoovergenza to1ale

7.5.* Sieonsiderila scriedifunzioni: Soluzioni §7. 1


7.1.
t.;x"(l-x)" a_ Conwrgcto1a lmentcin l0,2:11 j ,percl1l!!~l::; 1 /11.3 e2:;l /nl converge

b. f ~ .
a. Determinare l'insieme J ç (O, l] dei punti in cui la
1
serie converge c.. La scrie derivataeonverge semplicementein (0, 2,,.) madivergcin
punru.almente. :z = O,:z = 21f. Penamo non conver-ge toulmcnte in [O , 211"]
b. Stabilire se la somma / (x) della serie~ una funzione continua in [O, l] (o
in quale intervallo lo~). o. Sl.b. SI.e. SI pen:IH!lascrieconverge totalmcnteeisingoliaddendisono

o. Sl,pen:hl!l ~l:>rf.., cL; rf;, converge.

b. • ~-~
c. Nopen:ho!ilterminegcn.eralcnontende 1 =0.

a. Per :ze(O, l ) fissato, siunuadiunaserie 1 terminiposi1ivi.Siha:


:z"( l -:z")-:z".
serie geometrica eonvegcntc. Pcn:iò la serie converge puntualmente per :r. e {O, ! ). D"altro
canto per :z=O o :z= I la se-rie t identitamentc nulla, quindi la serie converge
puntualmcnteintuuo [O, l ].
b. Per provare !'eventuale convergenza totale cerchiarJI(> una maggÌQf'!lnte di
:z"( J -:z") indipendenteda :z (n~che :z"( l -:z") è ?; Oin [O, l )). Bastacaleolarepcr
ogni n ilmassimoin (O,l j deUafunzionc
/ .(:z)-:z"( l -:z").

Si ha: /~(:.:) = n z•-L - 2n:i::i.- L • n:i:"- 1(1 - Z:z") 2: O per :r. $ ti


Quindii!manimodi / 0 in {O,llt

Qu~to significaehequalsiasisuc~sionc a,, percui siha

:z"( l -:z")$a,, 'lf:ze(O, !]

.wdd isfaa.~ l, quindi[:a~ di""f8e,e la scriedipartenzanonconvcrget01.almen1e


• e rctal ,,

134 Cap. 7. Seriedipotenieeserie di Fourier

,_. 7.2. Serie dì potenze


Riforimcnlo: li broditcstolBPS2],c1p. 7,§2.
a. E' una serie &-!rie• di ragioM t{l-z), pcn;iò per opli tE(O, I) flSSllO
conwcc. D'1l110 e11110 per :r: •O o :r:= 1 la scrio:~ idmtii;lmemc nulla, quindi Il serie
convasepuntualnwnreinruno Jo, JI. PeT gli 11gomcn1i : JeTie d i T•ylor di trascendenti c~uiri, serie geometrie..
b. Come rttlreserc:ltio precedente, per provare la conwrimz;a tO!alc calcoliano per Krie aponmz.iale. csponenzi1lc complcuo, si rimanda 1 IB!J, c1p.S, §S.2. In
opinilmassimoin Jo,JI Mlllfunzionc qucS1o paragrafo sono raccolti esercizi sulla dctennillllZione dcl raggio di
/.(z) •:r:"( 1-:r:r . convergcnzadiuna9CT'iedipo1cnt.e.

~terminare il raggio di UJmv:rgtn;o delle scgwnti strie di po1en;c. Se o fio11co


Si ba: f.(t):::n[t{J-z)t- 1(J-2t)?: Opcrt :S: ~- dello urie l serino "(studiare tsmmlr 11udiart anche il caro11tn dello serie
negli csITTmi dell'intervallo di conwrgcn=a.
Quilldi il massimo di/. in IO, I ) ~
1.(i) -~ 7.6•• f:"-':t"
•-O 3"
(studiare estremi)

z"(J-z)":S: ~ VzE[O,l), 7.7 •• ~ (- ~;z• (studiare estremi)


el15eriediparnnueonvcrge 101almente in [0,1].&semlocontinuclcfunzion i / 0 ,sene
conclude eh.e li.somma~ con tinua in [O, l i.
7.8 .•

7.9.• f:n"s"
_,.
7. 10. -(
~I+;; ')"'s"
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

636 Cap. 7. sene di potenze e serie di Fourier Par. 7.2. Serie di potenze 637

Soluzioni §7.2
~:l: ~ (2:z)" (studiareestremi)

~=-~~~ - ~
(perchl! fn-. I), pcrdò R = 3. Com~nco agli esc~mi clcll'in!ervallo dì
7.14.

per :r= 3 Ji halaserie ~n' divergente;


7.15.

pt"• :i: m - 3siha laserie


7.16.*
7.7. i =.~irf..,i{f • I; R = I. Cooiportamcnto agli est~mi:

per :i: = l sih.ala serie

~log( l + n ),. pt"r :t=- l sihala serie t . ;;, convergente.


~ 2"+3" :z
7.8. i= 2~":!, fl =.}!o) "'O; R ., +oo.

7.!I. i=.~'!'... # •.~~!"" +oo; R =O.

7. ll. R =j .Componamentoagli e.smmi·

pcr r= ~si ha la serie

t. ~ eonvergente:
7.22.
• ~'o a Fire fr x

138 C•p. 7. Seriedlpotenzeesef'ie di Foorier Par. 7.2. Serie di potef\%11

7. 12. R • 9.Comportametitoagliestremi: 7.19. R • l.Componamm10.glin1mni:

perz • lhihalunic ~(-1)"9"9:1 im&<>lare; perz • l lihalalerie ~(-!)":,:~ COl!Vfllenle;

pcu: • -9sihalaserie -.
~li"+! irregolare. pcrz • -l1i hal1xrie t:.:~ diVfllenlc.

7.IJ. i -.~rr,,.~z2.R • j.Comportamenlo qlit$U'emi:

per z .. ~ 1iha!1xrie

per:i: • -~tihalaserie ~(-1r;:~ convergente.

per il cri1C'rio di Leibniz: si mostra che ~ ~ dlinitivamtnte monoiona decrescente, 7.21.


poncndo/ (z) • ~ · calcolando/'(z) emostrandochequuui ~def1ni1i vanwn teMgativ1.
pel'('.iòff • 4.

ia.r· l~~~:il-~

quindiR • 3.
• e mtal o e PI

Par. 7 ,3. serie tngooometriclle e serie di FoOOer 641

7.3. Serie trigonometriche e serie di Fourier


Rifm mcnto: libro di testo {BPS2J, cap. 7, §3. ... ~si= - ~sin3:i:.
1.3.A. Polinomi trigonometrici La :iene di Fouricr rll: hics1a t: questo polinomio t rigonometrico.

Quals iasi polinomio in OOSCJ% 1 sillW%, ci<X qualsiasi combinazione lineare di In alternativa, si può usare il calcolo col nunttri complusi. lticordlllldo le
runzionideltipo foonulediEu lero:
(• ) t"'+t-"' . t"'-e-"
" "' • - 2- ; sm:i: • - 2-,-
si può riscri\'tre come combinazione lineare di funzioni
cos( kw:i: ) e sin (kw:i:) pcrkintero,

ci<X come "pol inomio trigonometrico" (e questo t: il mot ivo per cui si ch iamano
polinomi 1rigonome1rici le funzioni di questo tipo). Ciò significa cheloserit di
Fourltr di ww fan:lon t (/el tipo (• ) è In realtà una somma fin/la, che si pud
(cos:rr(1iin:1:)• - .....
(- 2- --)"(··-·-·)"
- ,-,-

scrlwre tn uformtmda la funzion e di pan enza mediante idenlitò rrlgr,,,ome1rlche


e/eme111ar/, Mtlc"' r:afr:o fando imegrali. Le identità che se rvono per questo sono e, sviluppando con pazienza le potenze cd eseguendo i prodoni, si ou iene una
le seguenti: 50lt1ma ditem1inideltipo tikz (conkin1eroreln1ivo)che, riscrinea lorovolca
nella forma trigonometril:a cos.b + isink:i:: e sem plificate, danno
cOJ2a: = +~
1 2
:t; si nz;z; = I- ~
052
:.: ; sin:i:cos;r = ~sin2:c; combinu.ionclinearedifu nU<>ni dclt ipocosn;z;, sinn:i:.

Esempio 7.4. Siscrivala scricdiFourierdellafunzione2:r-pcriodica


cOJ<tCos{J,.. cos(o + fJ); cos(o -fJ); sinosinP = cos{o -fJ); cos(o + fJ);
/ (:r)=sin3 :i:

senza cak:o lare i coefficienti di Fourier, ma u1ili:uando le formule di Eulero.


s ino cos,8., sin( o+ fJ) ; sin(o -fJ).
• O ( eb-e-iz ) S r-Jeiz+3e-iz-e-:ltz
11n :i:• - , - ,- • -Si =
EHinpfo7.J. Si tc:riva ln scriediFourierdellafu~ione 21r-pcriodica

/(:z) • sin3;z;
senza calcolan1 i wcfficicn1i di Fourier, ma utilizzando idcntili trigonomelriche
clemenu.ri.

.0 . . , . (l -<M2') = a ~Sill% - ~sinlz,


sm :1:=s1n:z: ·s1n :1:= sm:i:· - -
2
risuluitoovviall'K'ntcugualeaquetloottenuto applicandoidcn titétrigonomctrichc.

• ~sin:z: - ~ sin:rcos22: = ~si= - ~ (sinJ:i: - sin%)=


'!-\Arti a Wmdow
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

642 Cap_ 7, SeriedipotenzeeseriediFourier Par. 7.3. SerietrigonometricheeseriediFourief 643

Esercizi / {x )zxsiiusu (O,.,..],


Scrivere la urie di Fourier (che è una somma fi11ita!) delle uguenti fim:ifmi
rillessapari su/-ir,O)epcriodiv.atadiperiodo2ir.
trigonomelrkhe, sen::a colcolare integrali, mo utilizzando i metodi appena
illristrali. / (x)= xsirusu [O,ir],
7.23.* sinl %COs3 x periodizzatadiperiodoir.

7.24.* cos 4 :r 7.29. Tracciareigraficisu j-2,2]:

/ (:r) = e- "'su (0,1], periodizzatadiperiodol


7.25.* sin5:r

7.26.* sin1 xcos 4:r / (:r) =e- "' su [- 1/2, 1/2], periodizzata di periodo L

7.30. Tracciare igraficisu (-6,6]:


7.3.B. Periodizzazione, regolarità dì funzioni periodizzate / (-z) = -zer su IO, 2],
Lo sviluppo in serie di fourier s i applica a funzioni periodiche. A volte 11 rillcssad isparisu (- 2,0]c peri00izzatadiperiodo4.
funzione da sv iluppare è già in partenu defin ita su IUlto Re T·periodica, allre
/(-z) "':re~ su (O, 2],
vohcinizialmenteèdefinita solo su un intervallo, ad es. [O,T], esiamonoi che la
prolunghiamo a tutto R periodizzandola, per poterla poi sviluppare. Poiché, nei riflessa pari su [-2, 0jeperiodizzatadiperiodo4.
teoremi sulla convergenza punmale delle serie di fourier, le ipotesi coinvolgono
ancheleproprietàdellafunziooeperiodizzata.èimportanteimparareariconoscere Rego la rilà diun a run zione,conlinuilà dellaperiod izzala
come si esegue la periodizzazione, inpartico lorecomesiverificalacontinuitàela Ricordiamo che una funzione/ si dice rego/a,.ea/l'al/isu!l'intervallo [a, b)se
regolarità della funzione periodizzata. I prossimi ese reizi ruotano intorno a queste è limitata sull'i ntervallo e questo si può suddividere in un numero finito d i
questioni preliminari. intcrvalli(a;,b,] talichcinciascun (a.,b,) /èderivabile,c ino!trees istonofinitii
limi1iper :r-ate per :i:-+b;- di/edi/'.
Perl udiv..uione e aimm etriuazione di un gra fico La regolarità a tratti di f si valuta osservando la funzi one sul solo intervallo
Tracciare il grafico delle uguenli/un::ioni sull'inter.·allo indicato, ossel'vando [a,b]. Pe r appl icare i tCOfemi sullacovcrgenudelleseriedi Fourierci interessa
le differen::e1ralgraftcipresema1inello stessoeserci:io. anche, però, sapere se la periodi::::aw di f è cominua in R. Ques!O significa che
non so lo/ècontinuaìn la, bJ, machevaletacondizionediraccordo/(a) = / (b).
7.27. Tracciareigraficisul-4 ,4]: lpross lmieserciziriguardanoquestiaspetti
/ (:r) = xsu[0, 2], periodìzzat11diperiodo2
Dire se fa segwnte fi111:ione i regolare a /ralli sul SUQ imer.·allo buse di
definizione (periodo) oppure no, e dire se lo sua periodizzata è co111inua su R
/(:i: )= :r su (- 1, l], periodizzata di periodo 2.
oppure no
7.28. Tracciareigraficisu [- 311",311"):
/ (:r) =e- r su [- 1/2,l/2], periodizzacadiperiodo I.
/ (:r)=:i:sin:i:-su (O,irl,

riflessadispari su (-11",0l eperiod izzatadiperiodo21f. 7.32. / (:r} =e _,,,_ su [O, l], periodinata di r oI
• e rctal o e PI

M4 Cap. 7. Seriedlpotenzeesefie di FOUl'ier Plt". 7.3. Serie!J9onometriche e serie di FOUl'ier

convergenza puntuale della serie di Fourier? Rispondere m(l(ivando le


7JJ. / (z)= ~ su[O,l],periodi:aata dipcriodol. affennuioniraue.
b. Calcolare esplicitamente i coefficienti di fourier di f sfruttando le
7J4. / (z) - z ( I - z ) su [O, lj, pcriodiv.ata di periodo 1. simmetrie, tenendo conto del periodo di / , e Krivcre in forma compatta la serie di
Fourier.
7J.5. / (z)-z( l-z) su !-1/ 2, 1/ 2], periodi:aata diperiodol.
a. LII periodizzata di/ t regolare a trani e corHinua tranne in ±1+4k {v. fig.
7J 6. / (z)=lz l su !-l, l ], periodi:aatadiperiodo2. 7.1), quindi i coefficienti di Fourier$111flno solo o(l ). Per lo stesso m(l(ivo, la
serie di Fourier convergerà puntualmente a /(z) per ogni :r E [ - 2, 2],:r 'ft ± 1;
7J7, / (z)•zlogz su[O, l],periodi:aatadiperiodo l . inz •±l l•seriecon\·ergeràal/2, chcèlamediaiki lim itidestroc sinistroin
qUC'stipuntL

JJ[
Per clasc1111a dtllt seg~ntifunzloni, dire se la perìodi;;:ara i C 1(R).

7.38. / (z) • z 2 su [-1,1], pcriodiu..atadiperiodo2.

7J9.
pcriodo2
/ (z) • z(l -z) su [0,1], riflessadispari su f- 1,0je periodi:uatadi
.
7.40. / (z)•z( l -z) su [O, l], riflessa pari su [- 1,0] e pcriodiu.atadi '
periodo2. •I ·I ! 2

7.4 1. / (z)•z,( 1 - z )2 su [O,l], periodi:aatadiperiodo l. Fig. 7.1

b. La fonnula generale che iusegna i coeff1eicn1i di Fouricr sult'intCl"Vallo


7.42. /(z)'"' z) logz su [O, l ]. riflessa dispari su [- 1,0] e periodizzata di
[-f,fj. quindiperfon1ioniperiodichcdiperiodoT,è:
periodo2.

7.3,C. S•rie di Fourier: convergenza puntuale 11~ ~ L :


- / (z'Jcos(b.n)dxcon w= ~·
e rapi dità di convergenza a zero dei coefficienti
NelnostrocuoT • 4. Poicht/tpari,bt =OVk, mentre
Riferimento: libro di testo (BPS2], cap. 7, §3J, J.4, 3.6.
·· - fl.Tnt (>J<o<(1-)d•· J.'11->=(!T-)•·~ [=(~;,'}·
En mpl $volti
~111 pk17 •.5. Si consideri lafunrione4-pcriodicadefinitada:
1 se I ::; lz ! ::;2
/ (z)::: { 0 se lzl < 1 perxe l-2, 2].
... 1,..- [f.·;·(T)J'. ~-;!;;·;·(';)
a. lnbaseallatcoria,cosatpossibilediresull1rapidi1.àdicon11ergenua Quindi /(<)- !-!f:!,;,(~)·~(~)
2 ~ ... jk 2 2
lCTOdeieocfficientidi Fouricr,perquestafun1ione?Cosaèpossi biledirecircal•
• e mtal o e PI

646 Cap. 7, Serledipotenzeeseriedi Fourier Par. 7.3. S&rietrigonometricheeserie diFourier 647

A titolo d'esempio, mostriamo il grafico di f sovnipposto 1 quella dell1 su• riguardo1Jlarapid it•dicon\'ttgenz.a 1 zero.Scriverepoi/comesommadcllasua
somm1di Fourierpern = 10: serie.

a. La fu~ione ~ limitall e intc:gntbile e la s.ua pcriodiu.all è continua e


regolan:a1n1ni{v. fig. 7.3). perciOicodftcientidi Fouriersono o( l / k).

\::I I
Fig. 7.2.
~
-I ~-'

F9. 7.3
O. ~ l

Osu rvazlone 7. 1. lm11ostnlon e del calco lo dei coefficienti di Fouritr. Si faccia


par1icolarc aneiniooo, ne l momen to in cui si imposta il calcolo di Ot e bt , ad La se rie di l'ourierconvergepun1ualmenteafintu110 [-l,l].
appl icarecorre!tamenlc lafonnulagenera lc,prestandoat!enzionea:
I ) qualèilperiodoTdcllafu nzionc;
2) se iJ periodo fondamentale su cui possediamo la defi nizione analitica della
"• • ~1 : / (z )cos(kw:z)d-:J:conw - ~;
fu nzione~ l'intervallo JO,T],oppure (-T/ 2, T / 2] (o un altro intervallo ancorai). E'
chiaro infatti che un erron di impostnione in quesia fase pregiudica Jn questocasoT • 2e
completamente il calcolo successi\IO. Infine:
3) selafunzioneh1unasimmctria(pariodispari)chcconsentcdi conc ludert
1priorichcicoefficientibtoppureot sonoiderrticamente nullì. NonaccorgerJidi
questo non è di per K un erron ma, evidentemente, può far perdere molto tempo in
alcoli inutili.

~mpio7.6.Sicons iderilafunzione2-periodicadcfinitacla:

/ (z ) •{-:r a: peri: E l- 1, 0J .
pcu e(O, l ]

a. ln base11lateoria,cosaèpossibilcdi"'sullarapiditàdiconvcrgenza1
zero dci coeflicien1i di Fourier, per questa funzione? Cosa~ possibile di"' circa 11
convergcnzapuntualedellaseriediFourier?
b. Calcola"' esplici1amcntc i coefficienti di Fourierdi / , teoondocon1odcl ~ -I
J' - { [-2,~(•n)] '. J.',=C•u)dz} •
-[-=l•n> (h )2 o o (h )2
pcriododi/, everificarechcrispenanolaprevisionef1naalpuntopreccdente,
• ~o a F re fr x

54! Cap. 7 SeriedipotenzeeseriedlFourier Par. 7.3. SerietrigonometricheeseriediFoorier 649

= _ (1-cos,(h ))
2
+ 2 cos(h ) _ 2 [sin (ku)l 1
= JcoJ(h )- t .
(.h) (bT (klll o (h )2

Go• [, I
-%d%+
!.'
O
z? dz = - -[ •']' ["]'
2 -1
+ -
3 o
= -I + ---.
2
I 6
3 6

bt :: 1: / {z')sin(hz)dz =

Fìg. 7.4

Esercizi

• ( [•'~(kn)]
A.'11'
' - [,"•1-'"•l,,)
- 1 k1r - 1
+( [-•''°'(h•)]'
hr
+J.',,=(k<Z)"
o h
)• Pcr c iascunadcl l eJeg~nt i run zioni,sichiede:
a. In base alla teQria, c05a ~possibile dire sulla rapidità di convergenza 11
0
zcrodcicoeff11;icntidi Fourier, perqucstafunzione?Cosaèpossibilc direcircala
convergenza puntuale della serie di Fourier? Rispondere motivando le
• =lh)
h
-[•~
io(k«)]' _<~(h) 2{ [•"'(
ku)]' - /."''lh•)d• } ~
(i;T
- I h
+
0 e (b )1
affermazioni fnnc. Talvolta può essere utile di segnare il grafico di f su un
intervallo più ampio di un periodo, per \'ÌSualizzare la continuità o mcoo dclla
periodizza11di /.
b. Calcolare esp licitamente i coefficienti di Fourier di/ e scrivere in fonna

- 2 ['~1•..>]'= ' [~1">


(h ) l , ~
- •].
compatta la serie di Fourier. (Talvo lta si ch iederà di calcolare solo i termini Ot o
bt; in qucstocasononsiscri\·eri la seriedifourier).
Si raccomanda di scrÌ\'tre esplK:itamente la formula generale elle si applica per
il calcolo dei eodfocicnti di Fouritr, prestando attenzione al periodo e alle
evcntuali ,immctric:.
/ (:r)• -' + f:3cos(b ; - Jcos(bz) + f:2 [oos(h ),- l] sin(kn).
12 l •I (b ) .t-1 (h ) 7.43.* Funùone 2•·periodka definita da:
Notiamo che effettivamente i coefficienti di Fourier sono o( l/ k). La pr0$$i ma / (:r) • l:r:J pcr - w :5 :r: ::; :r.
fig11n1 ITI05tra il grafico di / sovrappost0 a que llo della sua somma di Fourier per
n = J. Si nota elle l'approssimazione e già buona per un piccolo ulore di n, in 7.44.* Funzione4-pcriodieadcfi nitapcr:re j-2, 2] da:
quc.5tocaso.
/l•l= (1
I
•1 l"' l•Ie 10, 11
per iz i e 11, 2].
7.4.5. Funziooe2·periodicadefinitada:
/ (:r)• l -l:i:I per :i:ef- 1,1).
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

650 Cap. 7. Serie di potenz.e e serie di Fourier Par. 7.3. Serietrigonometrk:heeseriediFourier 651

7.46. Funzione2r.-periodicadefinitada: 7.53. * FunzioneJ-periodicadefin itada:


/ {:s:) = 11" 2 - z 2 per -11" :S: z :S: 11". o per:s: e j0, 1)
/ (z) = per:s: e jl,2).
7.47.* Funzione2-periodicadefinitaper:s: E (- 1, l ] da: { 21 per:s: e 12,3)
l per xE [0, 1]
/ (x)= { x+l perx E[- 1,0] Calcolare solo i coefficienti b* (non è ric hies10 il calcolo degli llk)

Calcolaresolo i coefficien1ìak(nooè richiestoilcalcolodei bt ). 7.54. Funrione2-period icadcfinitada:


/ (x)=:s:3 perz E [-1 , I].
7.48. Funzione2-periodicadefinita da:
7.55.* FunzioneJ-periodicadefinitain [- l ,2]da:
/(x)=z 2 - i per ze[-1,ll.
7.49.* Funzione11"-periodicadefinitaperz e [0,11"] da: / (x) = { x+ I per::r; E [- 1,0]
1 -x/2 per::r; E [0, 2].
/ (• )~•»
Calcolare solo i coefficienti bt (non è richies10 il calcolodegli ak)
Calcolare soloi codlicientiai,(nonè richieslo il calcolodei bk)
7.56. Funzione4-periodica definitada :
7.50.* Funzione 211"-pe riodicadefinitada:
/ (z)- { 1 -::i: perzE (O, l]
/ (z) = { :-x
? seO<z <?
se~~ z $
~ sez E I0, 11"],/ riflessa dispari in [-11",0].
e riflessa dispari in [-2,0).
O per:i: E [I ,21

7.51. Funzione2-periodicadefinitada:
7.!57.* Funzione4-periodicadefinitain [-2, 2] da:
:s: 2 se O< z < 1
/ (z)= { 0 se-J :s:;:S: 0 per zE[-l , l ] l per:s: E /1,2]
f (z) = x per:s: E !O,l]
Calcolaresoloicoefficientiak(nonèrichiestoilcalcolodeibk). {
O per:s: E (- 2,0J.
7.52. Funzione4-periodicadefinitada: Calcolaresolo i coefficientiak(nonèrichies1o ilcatcolodeih).

7.58.* Funzione2r.-perìodica,uguale acos:i: perz e[0,11"]e rillessa dispari


io f-<,Of.
e rillessa pariin [-2,0).
7.59.* Funrione2-periodicadefin itada:
/ (z) =elsl per zE !-1, 1).

'llVdW
• e rctal ,,

852 Cap. 7. seriedipotenzeeseriediFourier Par. 7.3. Serielrigonomeb'ici'MleseriediFourier 853

7.60. Funzione271'-pcriodic1definitain [- 71', 71'J da: 7.3.D. Forma esponenziale complessa delle serie di Fourier
/ (%)= { '11'% pu0:S:% Sir Riferimento: libro di teslo [BPS2 j, cap. 7, §3.S .
:t2 per- '11' S%:S:0.
Riconiiamo elle le funzioni T periodiche po$SOOO essere sYiluppate in serie di
Caloolaresoloiooefficienli4t(non~ r ichiestoilealcolodeibt). Fouricr oomplessa(SOflolcopportunc ipotesi), inbascallcfonnulc:

7.61 .* ("Onda quadra"). Funzione 2-periodiea definita in [- 1, !Jda:


I pcr OS z :S: l
] (k )'"' f LT/ (%)c-"""d% ptt k E Z,w = 27r/T ,

/ {%)= { - I per -1 '.'S z<O

7.62.* Funzionc2ir-pcriodieadefini1ada:
Si scril'a la serie di Fo11r/er tkllt st g11enti funzioni in forma compltssa, dopo
/ (%) "'c-1-1 per -lf S % S ir. awr vcrific"/o la vtiliditfl dtllt ipo1rsi del t1;<onm1J di convergenza p11ntualc.
7.6J.* Funzionc2K-pcriodicadefinitain [-ir,ir) da: Riscrivere informo ofgebricol coeJflcirnti](k ).

o per - lf '.°S% so 7.68. Fu nzioncl-pcriodicadefinitada


/ (:r)- { z per o S ;i: < lf.
/ (z )= %in !O, l ].
7.64. Funzlonc4-pcriodicadefinitada:
7.69. Funzionc2-pcriodicadefinitada
z-1
/ (;i:)• { 0
per :re ll , 2] . . I I
per :r E IO, l ] cnness.apanpcr:z:E - 2, 0 . / (%) • l;i:I in j- 1,1].
7.70. Funzione21f-periodicadefinitada
7.65.* Funzione27r-pcriodicadefinitain (- '11','11'] da:
/ (:z:) ce' in [0, 2ll'j.
s per izi Si\
/ (;i:)= {o per i\< l:z:I s 71'. 7.7 1. Fun1.ionc2-periodic1definitada
/ (:z:) • sgn{:z:) in f-1 , I].
7.66.• Funzione271'-periodica definitada:
/(:z:)= :z:l:z:l per-lf :5z $; 1f.
7.67. Funzionc2ll'-periodieadefinitada:
/ {:i;)= Ch:z: per - 71' s % :::;;: 71'.
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

654 Cap. 7. SeriedipotenzeeseriediFourier Par. 7.3.SerietrigonometricheeseriediFourier 655

7.3.E. Serie trigonometriche dalle proprietà dei coelftciemi, se e in che senso qucslll serie converge, e quali
proprieràevenrualmenteavràlasuasomma(ades. continuità,deri vabi lità,ecc.).
Rifcrimento:librodirestolBPS2], cap. 7,~J. 1,J .J. In un ceno senso, quindi, i due conceni di serie rrigonomentrica e se rie di
Fouriereorrispondonoadueproblcmichesonol'unol'inversodell'altro.
& rie trigonometricheese riediFourier : un confronlo
Ricordiamo che una serie trigonometrica (adattata all'in!ervallo (O, T )) è una L'anal isi della convergenza delle serie trigonometriche sul tesioè stata fatta
qualsiasiseriedeltipo appellandosi quando possibile al concettogeneraledi comwgen::a totoleperuna
Jtrie di fun::ioni5, oppure al criterio di convergen:a puntuale per serie
ao + ~(akcos(kl.>~) + bksin(kWJ: )) con w = 21f /T. trlgo,,ometriche6 basato su lla monotonia delle s uccessioni {at}, {bt ). I prossim i
esereiziriguardanoquestotema
O.C.differenzac'è traleserierrigonornetrichceleseriediFourier?E'fac ile
chelostudcmefacciaq ualeheconfusionca riguardo.Anzimttoèchiarocheogni Studiare la convergenza prmtuale delle seguenti serie trigonometriche,
seriediFourier èunaserietrigonometrica,mentreilviceversanonèovvio nell'inten·nllo specificato. ftJ ciascuno degli esempi, dire se è possibile affermare a
Ad esempio, priori cM la somma delle serie è cominua, e se la serie è derfrahile termine a

7.72 •• 'f:'2f-( 21."'1f+P


,;•., ) in [0 , 21f].

è una serie trigonometrica su [0, 21f], puntualmenteoonvergentc3 in tuno [0,2irj,


manonpuòesserelaseriedi Fourierd in essunafunzione limitalaeintcgrabilein
l0, 2lf],altri menti4dovrebbeessereconvergenteanche la serienumerica 7.73 .• i2-('~'"
f;r (-!)'.·;"'")
k3 + -,-, . I I.
- m0,2"
~b? = ~i• che invue diverge.
7.74 •• 'f;;~cos(2k1rz) in [O, l].
Quindi, almeno se ambientiamo la nostra analisi nello spazio delle funzioni
limitate e integrabili su [O, T ] (ciòchesi fa neltesto [BPS2]), la classe delle serie
trigonometriche(anche li mitandosi aque ll eoonvcrgcntialmenoinun interva llo) 1
noncoincideconlacla~dcllcscriedi fouricr. L:
- ('-,.-
+ 2k - -k ) sin(k1r.z} inl0,2j.
l.-• l +1
Ma è sopranutto il punto di vista che è diverso, nello studio di questi due
oggetti matematici. Infatti, quando parliamo di serie di Fourier solitamente stiamo
partendo da una funzione / espl icitamente nota e ci chiediamo qua l è la sua serie
di Fourier (calcolo dei coefficiemi) o, a parrire dalle proprietà note della somma
7.76.• if-(1 +2k)
'--' ~ cos(klfz) m [0, 21.
h l +!
..
.
/,cichiediamoseeinchesensolaseriedi Fouricrconvergea/.
Viceversa, quando parliamo di serie trigonometriche solitamente stiamo
partendo da una serie esplicitamente nota (conosciamo già i coefficienti), di cui
però in generale la somma non è esplici tamente nota, e ci chiediamo, a partire

lQucstoscgucdalla Proposizione 7.1 in IBP'S2], cap.7, §J. I. Sv. (BPS2], cap. 7,§l.
4inbase a1Teorema7.l0in [B PS2],cap.3, §3.3 6 v.Proposizione7.!([BPS2j, cap.7, §3.l). \ t1vaW
• ~o a F re fr x

65e Cap. 7. Seriedipoteru:eeseriedi Fourier Par. 7.3. Serietri!1ooomelricheeseried1 Fourier

7.3.F. Applicazioni nslche delle serie di Fourier


Applicnloni • lle ft!u azioni• deriv1te puzi1 li.
"P(z ) • ~~sin{kz) perzE [O, :irJ
Mccodo di Hp ...aziou d ellevaria bili
Nel testo (v. [BJ>S2], cap. 7, §3.l) ~ illustralo, su 1leuni esempi, il mclodo di
scparuionc delle \'atiabili, con cui, facendo uso anche degli sviluppi in serie di
Fourier, si riesce: a 5Crivcre npl icilarnen!c la soluzione di ceni problemi al
C(llltomo per equazioni a derivate parziali, quando il dominio Ila un.a fonna
pankolarmente semplice. Qui non daremo nessun riepilogo dcl metodo ma ci Perçiòquesdcoeff..::itntisiricavanodallosviluppodiFourierinsaiedisoli
limiteremoapre$Cnlarequak:heescn:iziochefaesplici1oriferirnento aglicscmpi scnidellcfunzioni "P c l/l in [0,11"]; asuavolta,perot1encttqucstosviluppooccorre
discussidel libroditesto. rineuere in modo dispari queste funzioni su [-11', 0], e quindi svilupparle eome
furizioni 2w-periodiche su f- ir,w]. Nei pro55imi eserc i:i:i si chiede di applicare
FM mpio 7.7. Equazio ne della co rda \"ibr.;1 n1e eon tt lrt mi fiss.li. Si consideri il esplicitamente queste fonnu lc.
seguenteproblemadiCauchy-Dirichletper l'equaziOlledellacordavibra!lte:
Esercizi

{
~• •'li! I"'" e(O,.), t >O
u{t,0 )- u(t , 11")• 0 pert>O RiJoh>ert Il probft lfl(J di Couchy-Dirich/e1 per lo corda vibrante di1cu.uo
u(O, :i:) ... .,,(:i:) per:i:E [O,,..] ntll'esempio precedente per i Jeg11enti d111i 1"iziali
t (O,z)-1/J(z ) per :i:E[0,11"]. 7.77. * rp (.;e) .. sin 3:i:,t/>(:i:) =O.

Signi fi cato fisico: u (t, z ) rappresenta l'ahc:wi rispetto all'oriuontale,


all'istantet, dc l puntodiunacordavibran tcchcinpos izionediriposositrovancl 7.78.* rp{z ) • O, !/J{z ) =sin:rcos2z .
punto di ascissa z . La corda, rapprcscnlata dal segmento [O, w], l: fissata agli
estrem i (questo l: CSl>f"CSSO dalle oondizioni u (t, O) = u (t,11") •O per t > O), 7.79.* rp(:i:)=sin1z,f>(z)= O.
mentre all'istante iniziale l: nota la forma dell a corda (u (O, z ) = ip(z )) e la su•
velocità islantanca ( t (O,z) = li(z )). La soluzione del problema che si ottiene 7.80.* rp(z )= sil13x,f>{:r)= sin5z.
colmetododiseparazionedcllevariabili7 l:
Eun1pio 7.8. Equ11.ione di Laplace 1ul u rcbio. Si eonsidcri il seguente
u (t, z ) • ~(~sin(kz}cos(akt) + dtsin (b )sin(okt))
problemadiDirichlc1perrequazionedilaplacesulce..chio:

{ uF.l+lil-• "" "'+v' ~•


doveicoefficKnli c,,, dt sonoquellipercuisi ha: (z , r ) - / (z , r ) per:i: 2 +r'= t.
lsignific•tifisicidclproblcmapossonoasercdiversi,nerkordiamodue:
I. Equnione di diffusione dcl calcn in regime stazionario. La fonzione
u(:r, r ) l:l• 1emperaturanelpun1o (:r, 11) diuna lastrac ircolareincuinoncisono
sorgenti e pozzi di calore, la temperatura al bordo~ mantenuta uguale a / (z, r ).e
il sistema ha raggiunto requilibriotermico(ossia latempen1turnnoncambiapi1i
nel tempo).

7v.[BPS2J.clfl.7, §l.S.
• ~o a F re fr x

658 C•p. 7. SerledipotenzeeseriediFourler Par. 7.J. SerielrigonornetricheeseriedlFOIXiet

2. Equilibrio di una membrana. LI funzione u{z , y ) rapprescnl.I raJtem Nei prossimi esempi cd esercizi vedremo che cosi accade quarldo la fornnte è
sulroriuon11 lc di una membrana clastica circolare fissata sul bordo su un COfllomo unafunzionepcrioditam1non s inusoidale.
di sagoma i • / (z , JI), in equilibrio.
U JOluziooe dcl problema che si otticm: col metodo di SCpan1Zionc delle Ese mpio 7.9. C onsickriiimo requazione
variabili 1 ~, cspressaincoordinatepolari (p ,1'),

u(p, 1') - ~~(ai.cos(k1') + bi,sin (k1'))


tonFfunzione 21r·periodicadcflnil.lsuf-ir,lf] da
dovcieocfficicn1iai, bt 5000quellipercuisi ha: F (I) = 1•1-
/ (" ) • ~{ai,cm(.1:1') + l>ksin('"1f)) per 1' E {O, 211']. Sappiamo gìi dalla di$Cu5$ione svolta nel Cap.l che che l'equazione omogenea
ha 1m imegrale generale che tende a v:ro per I __. +oo. Se lrOYiamo 11na soluziooe
dcltequuionecomplctachenontcndeazcroper l - +oo, ques1an1pprescntcri il
Nciprossimiescrdzisichiedediappliçarccsplicilamen1eques1efonnulc. rcgimcpennanentedelsistema.
Possillllo sviluppareiltcrmincnotoinseriedi Fourier. Fè2rr·periodica, pari ,
si ha:
Esercizi
Risofrere Il problema di Diric/Jlet per l'equazio"e di Lopftiu discusso
ne/l'esempio precedente per i seguenti dari ini:iali:
7.81 .• / (z,y)- z·i l
'!.'
(lt • -
ito
<• Jd '{[";'(")]'
tcos t I • - -- -
k
71" 0
f.'';'("l,)
o
-
k
t -
7.82 .• / (r.,r) =Jr.I
Applin:donl allccq 11azio nidirfcrenziali o rdiaaric.
Ostill u io ni forzat e co n rorza n1c non s i1111SOidalc
-~[~]
lt kl o' =-'-(<-tJ'
lfk1
-1).
Nel Cap.l, § 1.2.E, abbiamo stud iato l"cquarione delle oscilhWoni forzate,

i'+ i.çy = Fsin(i.it:+ fJ)


Quindi F (t)• !
2
+3.E(<-•l:-
"" •-1
1)"""'-
k
(sc11211 smorzamcnto) o Ora Rgioniamo I questo modo. Poiché rcquazione è lineare, $C noi per
k :t0, 1, 2, ... risolviamorcquazione
i'+ 2#+""611 "' Fsin(i.it:+fJ)
(con $lllOl"Ulmento). In quegli esempi , la forzan1e era in ogni caso una funzione di V:.+ ~~+ Jlt = (ltCOS(.l:t)
tipo sinusoidalc, chepotcvamcnerein risonanzailsistcmaquandolapulsatlone w
dell a fon-.an !e era ugua le (in a.~~enza di SJnOr7.amcnto) o vicina (in presenn di la somma delle soluzioni lit dari uni soluzione delrcquazioncnonomogcncacon
smon.amcn10)11lapulsazionepropri1dcl sistema, 1o1o. tcnninenoto F (t ).

•v.(BPS2 J, cap.7,§3.S. 'T'~ Ali' Wn


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

660 Cap. 7.Seriedi potenzeeseriediFourier Par. 7.3. SerielrigonometrieheeseriediFourier

Perk=O,unasoluzionedi
y(t) - ~ + ~(cteosk! + dtsinki) =
itk+ ~Ji,+yt =i è 1'0(1) =i·
Perk ;::t, unasolu:tionepart icolaredi

è effettivamente due volte derivabi le termine a termine, e di conStguenza risolve


l'equazione non omogenea (in baSt al teorema sulla derivabìlità termine a termine
diserie lacui deriva1aconverge101almente).
Tabuliamo i primi coefficienti. ct,dk =O per k pari; per k dispari:
k 1 5 7 9
Ct 0 0.0177 0.002 0.0005 0.00012
dt - 5.093 -0.00 16 -o.oo:n -o.OOJ02 -0.()()()()()M

Si vede quindi che

y(t)~ ~-5.093s inl .


(1-11'-1)
2 - , - , - ~kl
+(ctcoskt +dtsinkt)=;
lnahreparole,unsingolo 1ermincèdigranlunga(almenoducordinidigrandezza)
più grande degli altri. Questo si spiega col fenomeno della risonanza. Jn base alla
discussione fatta a! Cap.l, § l.2.E, la nostra equazione omogenea è l'equazione
-Ctk1 + !dtk+Ct = ?(* ) dellevibrazionismoronceonpulsazioncpropria
{ - dtk 2 - !ctk + dt = O
Wo = 1,li= ~·
sistema che risolto dà
quindi21i<~("piceolosmoraamento").daeuisirieavaehe lapuls.azionechc
d • •(1-11' - 1) . produce la risonanza è
k nk (t6(1- k2)~ +P)'

32((-11' - 1)(1-k') Ora, lra le armoniche che compongono lo svi luppo di Fourier della forzante F,
Ck = 11".i:1[16(1-kl)1 +kl]" quellapcrk = lèquclla lacui puls.azione(ugualea l)piùsiavvicinaaquelladi
risonanza. Questospiegailfonochequestasia laeomponentepiùrilevanteanehe
nellasolu1Jone.
Notiamo che A titolo di verifica, calcoliamo il primo membro dell'equazione differenziale
pery(I) - ~-5 .093sinl ,
il chemostrache lafunzionedcfinitacomeserielrigonometrica
~',1emaf :a t. Goog e P a - ~' oz

662 Cap. 7. Seriedipotenzeeseriedi Fourier Per. 7.3.Serietrigonometriche eseriedi Fourier 663

b. Tabulare i valori numerici dei primi çoefficie nri, individuando se è


,, Id ) (' . ) '
( dii+ 4"dt +I 2-5.093s mt = 2- l. 27325cost
possibi lcapprossimarebe nc la soluzioncçonlasommadipochiterrnini.
(Si osserv i çhc la differenza con l'esempio precedente sta ne l pc'riodo della
forzante)
e rappresentiamo questafunzioncs uungrafiçoinsiemca]-SC(:ondomembrol11:
7.84.* Sicalcoli,col me1odo ill ustratonell'ese mpiopreeedente, un11 soluzione
panicol11redclJ'cquazionenonomogenca:
t/'+1J "" F(t)
conF funzione2ir-periodicadefinitasu [-rr,rr] da
F(l )=ltl.
lndividuareilregimepem1anentedelsistema, ciOOlasoluzionedell'cquazioneper
tempi lunghi.
(Siosservicheladifferenzaconl'escmpiostanell'assenzadismorzamento).

Fig.7.5.

La funzione y(I) è quindi effettivamente una soluzione approssimata


dell'cquazio~ differenziale, ottenuta prendendo un solo termine della serie
infinita!
Si rifletta su l fatto che, pur non essendo sinuso idale, la fon:an!e di
quest'esempioèperiodicadipc'riodo2ir,quindi pulsazione w= l,cheèvicinaalla
pulsazione propria del sistema smorzato (V'+ !V+ y =O), e uguale alla
pulsazionepropriadeloorTispondente sistemanonsmorzato,ci~dell'equazione
(y'' + 11 = O). Nei prossi mi esercizi si esploreranoo si tuazioni leggermente
diverse.

7.83 .• Sicalcoli,colmetodoi llustrato nell'esem pioprecedente,unaso luzione


panicolaredcll'equazionenonomogcnea:

oonFfunzione2-pc'riodicadefinitasu[ - l , l ] da
F(t) =l tl.
Precisamente:
a. Sc rivere la sol uzio~ esattade ll'equazionenononogeneain forma di serie
trigonometrica.
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

66' Cap. 7. Serie dipotenzeeseriedi Fourier Par.7.J. Serietrigol'IOmetricheeserie diFourier

Sofuzioni §7.3
= isino:- ~(sin3o:-sill'I.")+ k(sin.5o:-sin3%) =

= -~(e&;• +e...,(4 -2)+e"'(l -8+6)+(4-12+ 4)+

+e-,..(1 - a +6) +e-..•(-2 + 4) +e"""' ) -

= -~(2cosb+4cos4o:- 2cM2o:-4) =

/]/VJ/
... -2 2 •

jcws
• =serc it az io e ~' ,1emaf : at. Goog l e Play - ~' oz i -refox

666 Cap. 7. Seriedipoteozee5eriediFourier Par. 7.3. SerietrigoflQmetricheeseriediFourier 667

1t1V'/1v·

"/17.28.
v~: ~
_, -l ! '

/\ ::1/\ /\
~
...
\l\l~''

{\ffil/V\/\
~I 4 'I M $ M

/\/\Ml\/\
~-' ~ ~' ~' ' '·'

~j t1 vaW jc ws
U' _ zJn Pfi: ~re
• e mtal o e Play 1\1

661 Cap. 7.Seriedipoteru:eeseriedlFourier Par. 7.3. SerietrigonometricheeseriediFourier

7.;LJ. a. Ufbnzioncpniodizzat11tco111inuasutunoR,regolan:arrani,pm:iòla
serie di fouricrconWJF inopipunio1/(:I<). l coefJkientiRnnOO o(l / .l-).
b. /t2a"·pttiodlçaepari,perciòbt - Ot

111-if.":1h =i·~- . .
Pcr.1: ~1. ..• • ;L1,,1c~bd:1 - ;f."=isb"'.

Reriolare1tran i.U periodizatatcon1inuainR.

Rt&ollre 1 traul. Lllperiodizatatdisc:ontinua. \.:l • ~+~;.(-l!:-lc~h \/.:E(-11,a").

NOJ1ttJolare1trani:!adniva1adtstrainOeladtrivatasini11n1in !tono 7.44. a. L1fun7.ionc/tçon1inuainRen1olarea111ui . Penan1ol11ttiedi


inflnite.Uperiodizzatatçontinua. Fouriertonvtrge lnoSJli punto 1 /(.:) t icoeflkimti d i fouriera~ ,l>,. di f sonoo(l/1>).
b. /~2·periodkaepari;qui00il>,. • Ot
Rqolare1trat1i. Uperioditta1<1~con1inua.

Rqolare1trani. UperiodiuatatdÌ$COn1inua
0.• J.1/ (:I<)d:z:• J.L.:d.: + l1dz • ~+l • ~.
Rqolare1111ni. Uperiodizzatatcontinua.

Non t rqolau 1 traili: pur definendo per con1inuilt / (O)•O, risulta


~ · J.'1(•!<~(!!'/-)•,. J.'-(!!'f-)•u J'~(!!'/-)•,.
f(o•J - - oo. Uperiodizza11tcontin111.

7.38. No,in:l:l b.dnivata"°"siracwnbinmodocontinuo. • [;;·•(!!f-J[-U·•(!!f-J•.. ~H!!f-ll'. •


7.39. l(O•)•O, f (O•) • I, b. riflessa di$plri pm:iò t C'{- 1, 1): chiamando
-=m / b.fluu::ione ~I definita su 1-1,l l si ha ora /{l) • 0 • / {-1).
f (I) • - I • /' (- l ), perçiòlaperiodizzat11tC 1(R).
• ~"'(Tl • (M°H!!f-JJ: - ~··(T) •
No, larifltssiootparirmdc/nondnivabikinO.
·7.;.HTJ-1)
/ (O)• 0, / (1) •O; f(O) = O,/'(I) =!,quindi I.a ptriodizatatC1(R).

7.42. / (O)•O, /'(O) •O, ptrçÌ(l la riflessa dispari t <;Olltinu.a e dcriv1bile in /(•)+ t,;t;;,(~(T)-1H!!f-l ,.
(- 1, I). l110ltre /' ( I) • I • /'(-!),quind i la ptriodiwua ~ C 1(R).
• ~'o a Fire fr x

670 Cap. 7 5eriedipotenzeeseriedi F01Jrier Par. 7.3. Serielrigonometriche e serie di Fourier 671

7." 5. o. Llfiinz:ione/tcontinu.ainRe~ 1 1ratti. J>ertan10la seril:di


fourift"ccn-icinopiJIWllOl /{r) eirodficimtidiFourier o,., 6,,di/sono o( l /n).
b. f t 2-pmodica e p11ri; quindi 6,, =O e
•l zros(b:r)dz + 1'. oos{h:i:)dz *

o,, - 2J. {1- z)cos(Jrnr)dz • ~(l- (- I)");


1

o.• l
• ['~\t;,1') + nin!~:r)[ 1 +O: 1-,.~~,. )t.
1..... a. Llll\mxionct~11r11tielllswprriodiual.ltron1irwlinR, quindi
1 - l:rl- i + ~ ~(I - ~;l )" )oos(n..:r) Yr E f-1 , l j. lllwriedifouriirrron~inopipuntoad/c i suoi coelfocientidifouriersaraMO
o{ l/.I:). PokM / t pari.-.ulO pramti 10lo i coefficienti "l·
7.46. a. La~ periodiuaiatCQntinuasurunoR, ~lare11r111i. ~iò la
seriedifourierconverieinognipw1101/(z ). l coelficientisan1MO o{ l / A:).
Il. / t 2•-pttiodicaepari,pm:ib6'1 •O e

111 • i J >11 2 -z1)coshd:.: • - ;J.~r 2 wshd:r = ~ (- 1) 1 ; 0o • ~,,. 2 ,

ll'2- z2 ,. ~>12 -t,-fi(-ltcosb: 'l/:z: E [-ll',11']. 7.49. a. LI fun~ione periodiuaia t n:golm= a nani ~ t diso;ontinua 11rgli ~mi
0,'lf. LI ~rie convergerli puntua lmente a /(x) per xE (O,lf), metl!K conl'tl1trll a
(l +e")/2ne&Jie1tn:mi.
Lafunziooctrcgolare11r1u i, la5ua~iua1atperòdiscon1lnl'a(no11
valelacondizionc diraccordo),pcm:ibicoefficienlidi Fourier lendcrannotzeromad
as~i.amocheoon1i11110 o( l /k ). LIKriedi Fouri<:rconvtrg(Opuntualmcn1e a /in1unii
at • ~{/(z'Jco{~)dz= ~fe"~{2h)d;r.
punti di (- 1, I), menm negli esmmi delriniervallo converge a lla 1~ia dei valori
/ (- 1) + /(I ) I
--
,- · 2·
b. Formuleatnmli:

<lt • ~1:/(z'jcOJ(b~}lr. bt • f1: /(z)iin(bj;)dx


Pernoi T • 2, Quindi I • \e:~;; eat -;~e:~~ peri< • 1, 2, 3, ..

ao • J:/(z)dx =- [, (z + l}dz + J.11.u .. ~. ao • ; J."e'dx • ;(e" - l).


7.50. a. LI periodizuta di/ t rqolan: a tr.mi e conlinua tranne in 0+ 2k'lf,
quindiic~fficientidiFouriersan.MOsolo o(J). Perlostts$0mD1ivo,laseriedifowier
conv"gcrh/(z ) pcrop1Ì ZE[-1r,1rf,xrf-O; inz =O laseriecon~1 0.
b. PoktH!/t2 .--periodieloedQp.i.a• • OVk, 111Cfltn:

bt • ~1.· / (•)l in(b


""o
)dz • ~" [/.o ' !sin(b
2
)d:c +f."
I
(1r - z )sin(b )dx] •
r
• ~'o a Fire fr x

670 Cap. 7 5eriedipotenzeeseriedi F01Jrier Par. 7.3. Serielrigonometriche e serie di Fourier 671

7." 5. o. Llfiinz:ione/tcontinu.ainRe~ 1 1ratti. J>ertan10la seril:di


fourift"ccn-icinopiJIWllOl /{r) eirodficimtidiFourier o,., 6,,di/sono o( l /n).
b. f t 2-pmodica e p11ri; quindi 6,, =O e
•l zros(b:r)dz + 1'. oos{h:i:)dz *

o,, - 2J. {1- z)cos(Jrnr)dz • ~(l- (- I)");


1

o.• l
• ['~\t;,1') + nin!~:r)[ 1 +O: 1-,.~~,. )t.
1..... a. Llll\mxionct~11r11tielllswprriodiual.ltron1irwlinR, quindi
1 - l:rl- i + ~ ~(I - ~;l )" )oos(n..:r) Yr E f-1 , l j. lllwriedifouriirrron~inopipuntoad/c i suoi coelfocientidifouriersaraMO
o{ l/.I:). PokM / t pari.-.ulO pramti 10lo i coefficienti "l·
7.46. a. La~ periodiuaiatCQntinuasurunoR, ~lare11r111i. ~iò la
seriedifourierconverieinognipw1101/(z ). l coelficientisan1MO o{ l / A:).
Il. / t 2•-pttiodicaepari,pm:ib6'1 •O e

111 • i J >11 2 -z1)coshd:.: • - ;J.~r 2 wshd:r = ~ (- 1) 1 ; 0o • ~,,. 2 ,

ll'2- z2 ,. ~>12 -t,-fi(-ltcosb: 'l/:z: E [-ll',11']. 7.49. a. LI fun~ione periodiuaia t n:golm= a nani ~ t diso;ontinua 11rgli ~mi
0,'lf. LI ~rie convergerli puntua lmente a /(x) per xE (O,lf), metl!K conl'tl1trll a
(l +e")/2ne&Jie1tn:mi.
Lafunziooctrcgolare11r1u i, la5ua~iua1atperòdiscon1lnl'a(no11
valelacondizionc diraccordo),pcm:ibicoefficienlidi Fourier lendcrannotzeromad
as~i.amocheoon1i11110 o( l /k ). LIKriedi Fouri<:rconvtrg(Opuntualmcn1e a /in1unii
at • ~{/(z'Jco{~)dz= ~fe"~{2h)d;r.
punti di (- 1, I), menm negli esmmi delriniervallo converge a lla 1~ia dei valori
/ (- 1) + /(I ) I
--
,- · 2·
b. Formuleatnmli:

<lt • ~1:/(z'jcOJ(b~}lr. bt • f1: /(z)iin(bj;)dx


Pernoi T • 2, Quindi I • \e:~;; eat -;~e:~~ peri< • 1, 2, 3, ..

ao • J:/(z)dx =- [, (z + l}dz + J.11.u .. ~. ao • ; J."e'dx • ;(e" - l).


7.50. a. LI periodizuta di/ t rqolan: a tr.mi e conlinua tranne in 0+ 2k'lf,
quindiic~fficientidiFouriersan.MOsolo o(J). Perlostts$0mD1ivo,laseriedifowier
conv"gcrh/(z ) pcrop1Ì ZE[-1r,1rf,xrf-O; inz =O laseriecon~1 0.
b. PoktH!/t2 .--periodieloedQp.i.a• • OVk, 111Cfltn:

bt • ~1.· / (•)l in(b


""o
)dz • ~" [/.o ' !sin(b
2
)d:c +f."
I
(1r - z )sin(b )dx] •
r
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

672 Cap. 7.Seriedipoteni:eeseriediFourier Par. 7.3.Serietrigonometricheeseriedifourier

_ J-ços(k V
k
+! f ~~ - [sin(b) J ' l = !+2-sin(1.:~)
,,. \ 2 k k2 I k 111;,~ 2 . -Ht··c·:·J,··J,"··c·:·H =

Pen.:iò,perogniz e [- •,•],z# Oè

/(z) = ~[~ + ~sin(k~)]sin(h).


= j\[-,i.•m(;")J'. + [-f.•m(;"JJ:l -
La periodiu.la di/ t "'llolaw a i.ani e cu11linua tranne in I+ 2k, quindi
i coc:ffiden1i di Foorier saranno wlo o{! ). Per lo sicsso motivo, la serie di Foorier
-l{-,i.H!j') -=('J")] . -f.l' -=(!j')]} -
,,,
convergerà punrualmcmc a / (z) per ogni z e (-1,l }; in z = ±l la serie convcrgcrt a

• &H!j'J +<m('i"l-'l
N.B. Per k = 1, 2, 3 la quantità entro {} ...,Je rispcttivamcmc - 4, - 4,0, e poi ripete
ci<;li<;amcnrequestivalori
7.52. a. La funzione è limitata e integra.bile e la sua pc-riodiwita è cont inua e
l"<'golareatrani, percibicoefficicn1idiFouricrsono o( i / k ). La uricdiFouricrcoovcrge 7.54. a. Latùnzionet limitata e integnibilc malasua)X'riodizzataèdiscontinua,
pun1ualmcn1ca/inruno l- 2,2I. pen::illicocmcientidiFouriertcndooosemplicementcazcro.(Ciancndiamovelocirànon
b. Poichè/è4-periodicacpari.icocfficienrib•JOnozcro. pi~ di l / k). La urie di Fowierconverge pun111.11lrnen1e a/ in (- l , i) mentre negli estremi
convcrgeaO(rnediadeivaloriin ± I).
b. Poich~ f è 2-periodicacdispari, a~= Opc-rogni k.
" • jf>(>)<m(>Hd'" J.'i(•)<m(•Hd'"
b1; = f::rsin(k->rz )dz = 2lr15in(brz )dz= (-l)Hl [it - ~]·
• J.' "-('~•)d.+ J,'.m(k~•)" = !,b{•mViH;•;,(•~}}

7.SS. a La funzion~è limitata, integrabi!ecregolarearrani,e la sua periodizzata


~continua,percibicoc:ffickntidi Fouriersono o( l /k }
Laseric diFourierconvergepumualmentca/inlutto (-1,2).

b. Ca lcoliamo·
7.53. a. La funzione t limitaUI e integrabile ma discontinua, i coefficien1i di
Fourier tendono semplicemente a zero. (Ci 1nendiamo V(:loei!à non pi~ di l / k).
La uriediFourierconVttgcpunrualrnenrea/in (0,3) 1rannencipunli:
Oe3in euieonverge a l ;
lincu i convergea l/2 ;
2incu i convergea3/ 2
jcws
• ~'o a Fire fr x

674 Cap. 7. SeriedipotenzeeseriediFourief Par. 7 . 3. Serietrigonomelricheeseriecli f~ 67l5

7.56. 11. La funzione t limii.ta, intcarabilc e R"golarc 1 lfatti ma la Ala


6t • fJ>(z)sin(kwz)d.z conT • 3,w"' ~ - T.quindi:
periodiu.ata t diseomim1a, pm:iò i coefficierui di Fourin sono solo infinitt$imi (non
po»siamoprantirechesiano o( l / k)).
LI Krie di Fourier converge puntllalmetMe • fin l-2,2) ptt z,,.O, mentn: in O
ron~a O.
b. Poidit/tdi1pari,icodlicienti11.sonozim>.

- iU:i. · 1~·('i"l',. f.'11-·t•l·•('i"H


~ -f.'/(•)•;•(•i·)'• - f.' (1 -•l••(•Hd· , M1- f,;·;·(<i)}
Effenivamente .. nont o( l/.I:).

[ (r+l}$in(T1u)c1,,,. /(>:) • ~t H ! -!;sm(1;i) }sin(k~"') perz ,; o.


11. LI funzionetregol1111!11nmimalasuaperiodi>.UU1tdiscootinua,pm:ib
• ~ [-(z + l)cos(Tb)[ + ~[ cos(Tb)dz = i cotfficifnti di FourieTsono 10lo infinitesimi {non pouiamogan.ntire che siano o( l / k)).
UllCfiediFourierconvcrgcpun1ualmcflle1/intuno(- 2,2),mentrein±2convergea!
/>. Ca lcoliamo

• -z[,; + J; [J;sin(~b) [ = -~ + 4k~1'2 1in(~k). "'• • f1 : / (z)ros{la.tz)dz conT • 4,.., • T.._~, quindi:
J.'11-•t•J•;·('i")'· - ~[-<•('i..JJ: + ··- lf'.ti·•~Vi·l" - Hf.'~+H"' •f·Vi·H
-1 \ ~[-=('i ..JJ:· ~l-('i .. H- f.'-Vi·l'·-f,;H·~·ll: =-~··Vi)
- M--('f·ll·~,-('f·J-H ..:..... (,,, ..JJ:- !.'=Vi•)"- f,;[=•('i·)J:-i.J.'·•Vi-l"=
-f,;o..(•j)+f,;[f,;-(<i·)]:-~··Vi)+;.,-(•i)-;.,
Quindi

Quindi ot - Ht;sin(1i) +~'°'(ti) - F,;,-~sm(ti)} •


-;f.,[,~(<i) - 1] ,.., =1,2,3 .
• =serc lt az io e ~' ,1emaf:a t. Goog le Play - ~' oz i

676 Cap. 7. Serie di pote nze e serie di Fourier Par. 7.3. Serie trigonomelriche e serie di FCK.Jrier

Calcoliamo 1111che

In effetti i cocfficienti ak sonoo( l / .l:); ti 1.$pclliamodiçooseguenzache i coefficicn1i


btn<>niiatwa(l / k).

7.58. a. LaFunz.ionc/è regolareatraniedètontinuatranncneipunti h


Pcrtan1ola 5el'icdifouricrconvergcinogni puntoa/(x), tranne in klr, dove converge a O
Possiamo dire che i coeffiticnli di Fouricr n.,,,11. 1endono a zero, ma non possiamo precisa«
la vclcx:i!A di convergcnu(probabilrrn:ntcnoni.aranno o( l / n)l
b. Po kM /t 21r-pcriodicaedispari, n.,, - O, c

Il.: ~L>(x)sin(nx)dx : ~l"cosnin{nx)d:z : e~ • (e -1) + t, 2 1\-~>;:n~ l)oos(nu) Vx e l-1 ,l l.

= ~ fo"~{sin((n + l )x) +sin ((n - l)z)}dx •

. ! [_(-l)•+ l _ l_(-1)•-•- 1] - {sc n dis~ O


" n+ l n- 1 - scn pan ?[;;h +;~--d - !;l:i

a. La funtione / (z) è cominua in (-ir,ir j, inoltre /(-1r) '"' 1r1 >0 / (1r), pcrtiò /è
Quindì (n = 2k) /(z ),.. ;t,( .1: k_ 1) sin (2b).
4 1
con1inua in1uno R ; / (z)è regolare a 1ra11i, quindila scric difouricrconvcrgcovunque; la
SOIDil.l è/(x) inognipun!o, ancorapcrlacon!inui!Adi /. lcocfficicnti saranno o{ i / .1:).
b.
7.59. a. La Fun7.icme /è continua in R c regolareatmtti. Pertanto la se rie di
fouricrconvcrgeinognip..ntoa/{:r:) c i cocfficicn!idifourier n.,,, b,, di /sonoo(l / n)
b. / è2·pcriodicaepari;quindi b0 = 0 c ai = ;{f(z~l»kzdz= ; 1>lcosJ:xh+ f xcosk:r:dx = .P(-1 +3(-1)*).
<1Q = 2[/(z)d:r:= 2[e"dz = 2[e'~ ., 2(e - J) .

' u n 1 W _ jcws
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

678 Cap. 7. SeriedipotenzeeseriediFoorier Par. 7.3.SerielligonometricheeseriediFoorier

b I ~2,,-·pc-riodica e pari; quindi b,. "'Oe

n·:n 1 ao"' ~{t(*z= ;{e-'lh• ;1-e-•)~ .. ;( 1 -

;1•
of"•).

-'_j L:::J LJ a."' /(z)cos(11:e)d:t = ~ fo 'e-•cos(nz)dz.

o. Lafunzione t regolru-eamini.coniinuaperz#0,±1,±2, ... ln1uniquestipul1li l • L 'e-•cos(nz}dz • [-e-•cos(nz))~ - 11fo'e-•sin(n:e)dz,,,


laserieconvttgi:allamedia1r1illmitides1roesinisu-o,chetO. Altrove converge ad/. I
cocffidcntisarannoinfiniitsimimaciasptttiamQchenonsianoo(l / k).
b. Poich~ f ~2-perioditaedispari.ett =O per ogni k,e
"' 1-e-•co,(n,,.)-n{[-e-•sin(nz)i:+nfo"e-•cos(nz)dz} =
b1 = L'.t(z)si n(hz)d:e=2ls in(hz)dz:

Quindi

/(z)-t,~( -(-1) 1
+1)s in(kn)"' ;f;sin((~: : :),.z)
llgraficodi/(z) insierMallasomm1parzialedellaseriediFourierfinoan : 5,cioè
k =ll,ti l seguente·

o u u' Il.
1111 I
-21' _,. 2 .. 3,.

La~one/(z)tregolarea1n111iel1Ju.aperiodizzata~conlinualrannencipunti

;.!l~~~~=i~ii~;~::::~~o~~;;;~ ;f. ~ :~~i~~:v:n: "in~:i~:S;i!~ ~:


1 11

aspe111amochenons1anoo{l / k).

~J:/(z}dz = ~[z:dz• i;
_,/,\À(\"
Cto""

a. Lafunzioneperiodizz111atcon1inuasutuuo R, regolareatraui, perciò la serie di


Fourierconvergeinognipuntoa/(z). lcoefficientisaranno o(l/k).
t1vaW jcws
• ~'o a Fire fr x

680 Cap. 7. Serie di potenze e serie dì Fourier Par. 7.3. 5erietfi9onometricheeseriediFourier

/ (:r:J-

I
~+ ~~((-l)l- 1)cos.b- +

li "k1 )
't,-c-:)' sinb.

con~rce
ili
a. /tdisconlinua int1111i i punti lzl• Q+2br; in""'51ipun1i la serie di Fourier
al valor medio 2.5, e non 1 / (:r:) • ti. Alirove la serie ronvn'gt' ad/, pm:ht f t
r\'j,Olare1trani.lc0t"ffir:ien1l~oinlini1esimi11111ciaspeuiamononsiano o( l/n ).

ot • ;{f(z)dz • ;;
.)); -2n -11° ~ 2n li<

Fig. 7.5. Gralico di /(z) insieme alla somma parziale di Fourier per n • 5

7.6". a. La ptriodi:uata di / t continua, o:d t regolare 1 trani; perciò I codfieienti


saBnnoo{ l /.l:); perlostmomo1ivolaseriedifourierconvtrgtri1/(:r:) per oani
:r: El-2,21
~- LlfunzioMt.f.-periodica,pari, perçi66l • OV.1:, e

Flg. 7.7. Gralicodi/(:r:) insiemeallasomma parzialedi Fou~FOf\ !'>""! 20


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

682 Cap. 7. SeriedipotenzeeseriediFourier Par. 7.3. Serie trigonometriche e serie di Fourier 683

a. La serie di Fourier cooverge in ng.ni punto a/, pm:h6 f è con1inua in R e regolare


7.66. a. La funzione f è regollre a trait~ la ~ua periodizzala è discon1inua w:i au-a11i.J«1efficicn1idi Fouricrsaranno o( J/ A:).
punii ..-+ 2.br. La Kric di Fourier coovH"gerl. ad fin (- 11,11), e negli estremi±"
:i: • b. 61 =O pcrcht/tpari.
coo~.rgc7 tadO~a~:!~;1~:i:a~~ infmit.,imi ma ci aspeniamo che non siano o( i / k).

"~ = ; f ::i:lzlsink>=d>= - ~1".,1 iinbd%

7.68. Funzion<: regolare a traili, la 1ua pcriodiwna è discontinua. La serie


convergerà a/(>=) in (O, i ), e a f negli esiremi Calco liamo:
](A:)= lo:e-:lribd:r = (pcrA: '!- 0)

I ,-~"] o+
""-%-z;;r- ' 1'.-"'" I
o ~do: =- z;;ik +
[,--·i' '
~ o = hl·

2[ .. • 2((-1,-)'- 1)]
111 = ;;: · -T(-1) +kl - =

Funziooeregolareatrani,periodizza!aconlinua.Laserieconvergeràa/{o:) in
[-l , l ]. C1lcoliarno:

\l1AJ
Perk'#- 0,

- 2
1(1 .~·1· 1··-m· I .-...1· ,..-... )
-:rtiii:" o+ o ""rikd:r+ ""--;;:;;;- _, - J_, --;,:r-d:r =

-311 - 2n -n 211 311


jcws
' llVd~J
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

684 Cap. 7.Seriedipotenzeeseriedi Fourier Par. 7.3. Serie trigonometriche e serie di Fourier 685

_ H:~-1i;

21r~k2 {r-11l -1-1 +Hll} .. (-!~:;


1
= .

(ci.X tmdc: a zero monoionamente). Quindi la serie converge punmalmen1e in (0,2w), ed


7.70. funzione~gol:iirea tniui,periodiwitadisoontinua. La5erieconvffgenla esselldo una serie di $Oli seni converge anche negli estremi. lnconclusione,converge in
/(:i:) in (O, 2w), e 1 111 media ~ negli est~mi dell"inteTVallo. Calcoliamo: runo [0,2wJ. PoiclH!

bt'""i,;;cheha5eriedivergente,

oonsipuòapplican:iltritniodellaconvergrnzatotale,equindinonsipuòprantirela
~ wa derivabiti1à.
2:I(::::).
continuitti della somma, untorneno la
.. ~(~,.-~:) = e> Lascrieconvcrgc t<ll.31mcmepen:hé
Notiamo che questa volta il calcolo ha senso anche per k • O, quindi non c't bisogno di
calcolareapane ](O). Quind i

sono convergenti. Quindi la serie converge intutto {0, 211J e la suasommat unafunrione
continua.Laseriederivata t

Funzionen:gol:iireatratti,discon1inua.Lascrieconvergerta/(:z:)per
::r: E (- 1, l ),::r: '#O, e convergerà a Oper::r: = 0,±1. Calcoliamo

](O) = ~L sgn(:i:)d;i: =O. e, data la velocità di convieTgenza a uro dei coefficienti, converge anch"CS$1.10talmente
Quindi la somma della serie t derivabile, e la serie si può deriv:iire tennine a 1em1ine
i>erk J!O.
7.74. La serie numerica

. !(1-·-m•]' + ['~]' ) !(-é:'L-:J+!±!'!)


2 111k 0 1nk _1
= 2 ink ir1k
=
quindilascrienonconVO'gCtotalmente . Proviamochelasui;cessiooe ~ ,che t positivae
tendeal<'l'Operla gerarchiadegli infmiti,tanchemonotonadecrescente. Si pone

/(:r) - ~esicalcola/'(:i:)so l-.,l,og:r<Oper::r:>e,


~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

686 Cap. 7.SeriedipotenzeeseriediFourier Par. 7.3.SerietrigonometricheeseriediFourier

quindi per I;<;: 3 la suoxessiorn= O.t è monolQrul d«resccnte9. Ne Rgue che !a 'IC'l"Ì•
trigooometrica converge in (0,1). Negli estremi si ba la serie numerica I:o.k.divergente.
Non si pub garantire né la continuità nt la dtrivabilità della somma.

b, . c+~:~k· )---~ quindinoosipu0garantireladt"rivabilitàdell3somma


sin 1::règiàdispari,

quindi la serie non converte 1otalmence. LI suoxes:iione bt è deftniiivamente negativa; perdi> non 0<:corn1 rifktterla. La sua serie di fouria si 01\iene con ident ità trigonometriche
raoxog!irndo un segno - dalla serie avmno una successione definitivamente positiva e (~gi~unpolinomiotrigonometrico).
tendenteai:ero.Proviamochc
1 $in1J: =sin::r 1 - ~osb = ~sin:r - ~sinzcos2::r =
- bk • ( k ;i ~~ Zk) è monotona de;:rescente.

• ~siiu: - ~ (sinlz- si11:i:) = ~sin:i:- isin3:i:.


:i:1 -1-2:i:
/{ .,; ) = ~e calcoliamo
Quc:stoèlosviluppoinseriediscn i disin3:i:,percil>
3 l
CJ '"' 4; .:i= -4,
erut1igli 1ltric~fficientisononulli.Lasoll1Zionedt"lprob!emaquindièdatada:

u (I, .,;)= ~siiu:<;os(ol) - i sin (3.,;)cos(3ol).

Quindi la successione (-bk) è dt"fmitivamenie decrescente, e la serie: trigonometrica


con\lffge puntualmente (essendo di soli seni) in tutto [0,2). Non si può &&rantire né la
coruinui1à nt la derivabilità della somma

7.76. Poiché

= ~sin:i: + i(s in3%- siiu:) = ~sin:i:+ isin3%


la st:rie irigonorneuita con~rgc 101-'lmente. Quindi con~rge in tutto [O, 2) e 11 sua somma è
continua. La serie derivata,

d1 - f,;;dJ= d ;

etunig!ialtricoeff1eien1isononulli.Llsoluzionedelproblemaèquindidatada:

u(!, .,;)= i;sin(::r)sin(al)+iiasin(3:r:)sin(31it).

' Quc:s1a tecnica per provare che una successione è monO!ona ~stata illustrata in
(BPSl ), cap.4,§4.2
• =serc lt az io e ~' ,1emaf:a t. Goog le Play - ~' oz i

688 Cap. 7. Serie di potenze e serie di Fourier Par. 7.3. Serietrigonometric::heeseriediFourier 689

7.79. La funzione sin 1:i: tpari, non dispari. Dobbi amo svilupparla in serie di soli riscriver!Qndlaformaopponuna·
scni,quindisvilupparela suariflei.sadispari. Siha:

• ~ [ros.i- ~(c0$3tl + costi)] "'icos"- ~cos30.


"';1"[sinb:-cos{2:i:)sin(k:i:)]d:i:=o ;1"[sink:i:- ~ (sin((k+2):i:)+sin{k-2)z)]d.1: •
Perciòlasoluzionedelproblcma ~:
se.1;#2
u(p,1') .. {pcostl-~p3cos.3t1.
Se vogliamo riscrivere in la wlu.iione in funzione di (:i:, 11) ~iamo sfrultare il calcolo
coi numericomple!Si:poicht
•""JJe('=-.r-"-p"e;"'=p"e<»ntl+ip"sinn1', siha:

(Anthesek=2sitrovact=O). Per kdisparisiha(semplificandol"espres.sione) p"cosn" : Re(:i: + iy)", p"s inn1' = Jm(:z + i11)"
Nel nostro caso,
e*= - lfk(k~ _ 41 perkdispari,
f'005""'"';p3C0!>36 m Re(z+iy) 5 =z3-3.zy2,
eruttidi altricoefficiemi sono nulli.Lasolu.iionedelprobltmaèquindidata da:
perciò u(:i:,11)=i{:i:-~+3:ru2)
Dobbiamo antiMtO riscrivere / come funz.ione di 1', per p = I. Quindi
:i:= cos", e /(1'l "' lcos1'1
- 8
= ~ •( 2n + lJ(( n +I) _ ) sin((2n + l):i-)cos(a(2n + 1)1)
2 4 Onidobbianiosvilu~/inscriediFourier.
Noti.amochelafunzione cou: dcfinitasu [-f,~)eperiodizz.:atadiperiodo ... coinc:ide
ld~ dati inizia lisonogiàsviluppatiin serie di soliseni,sih.a: conlafunzione lcoul definitasu [-lr,l!)c periodizzatadiperiodo2.-. Svi!uppiamopc'rti0
cos:i:tiu [-j,j). Funzioncpari,6t =O.
ci= 1;'4 =-la·
eiuniglialtriçoefficienti sono nulli.Lasoluzlonedelproblematquindidatada: ao = ~1: cos"d" = ;f 11
cos"d"= ;.

u(t,:z)=s in{3z)cos(a3t)+-l;s in ({>:zjs in(aM).

Dobbiamo anzituno riscrivere J come funzione di "' per p = L Quindi


:z • costl,v • sin,,,c

Or1I dobbi amo svilu~ f in serie di Fourier. E' già un ~l inomio trigonometrico, basi.I
~~ t1vaw_ jcws
• ~'o a Fire fr x

llO Cap. 7. Seriedìpotenze e seriedi Fourier Par. 7.3.Sef'ietrigooometricheeserie diFourief 691

poichtrostkoa(2kd)=~jros((2k+l)f)+cos{(2k- l)d)J

,. !f [sin({2.I:+ l}d) + sin((2k- J)f)]'") •


•l 2.1:+1 2.1:-1 •

• ! ( •in((2k+l)I) + sin((2k-J)j) ) • !(cos(.b) _ ~)


" 2.1:+1 2.1:-1 " 2k + l Zk-1

- 4cos{h) I
= - . - . :w-=1·

T111uando5i di un.a serie effetti.,. (cioo!con infiniti term ini d i ~ni da zero) in que"o
CllSOoont"ievole riKTi verlacomefunzionedì(:r,i), anchesepo~far lo,çonun po'
di pazìmu, per li somma pania le dei primi tmnini.
f\ -"""• !'""+" - • ('4")
-d•k'n'-Jct kir+d••O
1.8.J. Sviluppiamo F (I) in serie di Fourier, F t 2·periodica, pari, si h1: si~macheri$ohodli
1
ao• 2J. tdt = I;

at •
1 1
2J. 1ws(h1)d1 • 2( ['s.in(hl)J' -J. •in{hl) dt )•
o .. .1: . . . ..1: 32((-1)•- 1)( 1 -k')
et• •'k'[l &{l - r'.1:1)1 +.f:lr•]"
LllJOiuzìonetrovaiatquindi:

I - 32((-1)' - I)c1 - •'>'I •(c-11' - I) .


Quindi F(I) • ~+~~(<-I~ - I )cos{hl).
ll(I) = Z+ ~ •'k'(16(1- •'k'J' +~"'J cos(bl) + d[16{l - 11•.P)f +h•j 1111(hl).

Pttk • O.unawluOonedi

,Z+~rt+Wt- ~ t JJD(tJ· ~·
~',1emaf :a t. Goog e Play - ~' oz i

692 Cap. 7. Serie d!pote nzeeseriediFourier Par. 7.3.SerietrigonomelricheeseriediFourier

Siffiieche 11(1):.~+0.().J5ços(11"1)-0.00131in(orl), v;'(I) = 2(-<>sinl +bcost) + t(-<>cost - bs in t)

eglialuicoe fficienTi!IOllOdia lmcnodueordinidigrandcuapiùpicool Ll"urnon essendoci 2(- asinl + bcost) + t (- aoost - bsint) + t{acosr +Mini) - - ;co•t
qui un vero fcncrmno di risonanza (la forzante t periodica con pulsazione "',.,,,. rmnm la
pul sazionepropriadel sistcmanonsmoriatot l ),tancon.V<"roche, !endendoazeromolto
vel ocementeicoefficicn!idclla serictrigonometriça cheas$Cgna laso!uzion.e,qucstatben 2( - ..sint +bcost) • - ;cost; - 2a • - ;;b•O
approssimatadaUJ1asingolafunzione sinlliOidale. l!gralkomostn1ilconfi'Oll101n1F{t)e il
prirnorncmbrodcll'equazionedifferenziale calcolatosullasoluzioncapprossimata.
a= ;:v 1 (t) = ;1cos1 (so luzionerisoname)

mentnper ktt2,3,4, ... l'eq uazionc

V:+vt • ;' ( -(- 1)-


. ,-1)
- cos(kl)

avràUJ1asoluzionedel1ipo c1cos(kt ).
Quindi la wluzione con 1crminc noto F ha una soluzione parikolarc che t somma di
unafunzionclimita!aedcllafunzionc

Sappiamogiàdaicalcolifaninclresempiosvoltoche
111(l)=~lcost,risonan1e

F(t ) ~ • +;2 ~
2
. (t->J'
- ,.--') coskt.
PoicM anche rintegrale genera le dell'equ.aziom omogenea
wila soluzionc pertempilunghi
~ limitata, (c1cost + 1:2sinl), Il•

Oobbiamopcn:iòriwl~rcperk .. 0,1,2, ... l'cquazione

l/Z+llk""akCOS(kl)
Pcr k • O, una soluzionedi

Perk • l,unasoluzione di

sipuòccrcare (osservandochcs iamonel caso particolareincuiil lerm/Mn<JIOèJo/u:iont


dtll'omogtnt.,) nellaforma
111{1) .. 1{.. cost + Mint),

Yi(IJ = o.cosf +kinl + 1(-.,~int + bcost )


jcws
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ne1Settcmbrc20 13 da
L.E.G .O . SPA
S1abilin1cn1odi Lavis(TN)

QucYo libro~ l1110 stampalO a basso imp.ino ambicntak, a111u·crw una ~ l e ricerca di
risparmio CllCfllCtico. riduzione ddl"inquirwnmto. ridL>rioM degli sprechi. •1 fine: di cormi-
buirc •I rispcuo llcll"ecosi.cc1n11.

Nel 2010 L.E.G.O. ha onmu10 la cCl'li ficv.ionc secondo lo schema dd l' f"l r• mm r for 1he-
ER dOr>me-nt or J"orb l C tr1Ulu 1lon •chc m .. - l' EFC"'. r. ,·orcndo 1"111i tiuo di malcnc
prime provenkn,i da for~!C o pianta11ioni iestite in modo ~Sponsab ilc. 9) Arti Window
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