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ANALISI E GESTIONE

DEI COSTI

Dott. Lorenzo Neri


La variabilità dei costi.
L’analisi costi-volumi-profitti e il BEP
24 FEBBRAIO 2022
Le applicazioni dell’analisi
della variabilità dei costi
L’analisi del comportamento dei costi in funzione del
volume di produzione/vendita permette di:

Analizzare le relazioni tra costi, volumi e profitti (BEA)

Valutare la redditività dei diversi prodotti, al fine di


individuare le combinazioni produttive più convenienti

Scegliere se continuare internamente lo svolgimenbto di certe


fasi produttive o affidarle a terzi (Make or Buy)

Scegliere se eliminare o mantenere aperto un certo


segmento dell’attività produttiva (Outsourcing)
Gli scopi conoscitivi
dell’analisi dei costi
SCOPI TRADIZIONALI SCOPI EMERGENTI

 Giudizi di efficienza e  Monitoraggio delle spese


produttività; generali;
 Calcolo della redditività;  Analisi dei costi per le decisioni
 Formazione dei prezzi di strategiche;
vendita;  Analisi della flessibilità dei
 Decisioni di convenienza processi produttivi e dei
economica comparata prodotti/servizi offerti;
(mix produttivo, make or buy,  Controllo dei costi della qualità;
outsurcing);  Controllo dei costi impegnati in
 Valutazioni delle poste di fase di progettazione e design.
bilancio (come il magazzino).
La nozione tradizionale
di controllo dei costi
Scegliendo come determinante di costo il volume di produzione/vendita, i
costi possono distinguersi in:
- Costi variabili il cui ammontare complessivo varia in misura
direttamente proporzionale al volume di produzione/vendita;
- Costi fissi il cui ammontare complessivo non varia al variare del
volume di produzione/vendita.
Q + c
C v u*
CT =
Costi

u* Q
= C v
CVT
CF = c

Cv u
Volumi di produzione/vendita
La nozione tradizionale
di controllo dei costi

Il comportamento dei costi fissi e variabili


AMMONTARE TOTALE INCIDENZA UNITARIA
Il CVT aumenta in
VARIABILI

Il CVU rimane costante per


proporzione all’aumento e qualunque variazione
si riduce in proporzione alla del volume di
riduzione del volume di produzione/vendita
produzione/vendita

Il CFU si riduce al crescere


Il CFT rimane costante
del volume di
per qualunque variazione
FISSI

produzione/vendita
del volume di
e aumenta al ridursi
produzione/vendita
del volume di
produzione/vendita
La nozione tradizionale
di controllo dei costi

Il comportamento dei costi totali

AMMONTARE TOTALE INCIDENZA UNITARIA


Il CT segue le variazioni Il CTU decresce se il volume di
del volume di produzione/vendita aumenta
TOTALI
COSTI

produzione/vendita, ma perché la componente CF si


in modo meno che spalma su più unità di output;
proporzionale perché la viceversa se il volume di
componente dei CF non produzione/vendita si
subisce modifiche abbassa
Le relazioni tra
costi-volumi-profitti
Il modello che analizza le relazioni tra costi, volumi e
profitti aiuta i decision-maker a capire come:
1) raggiungere il pareggio tra costi e ricavi;
2) ottenere certi obiettivi di profitto;
3) scegliere le più opportune politiche di prezzo.

Tali relazioni possono essere apprezzate :


a) da un punto di vista logico-matematico;
b) da un punto di vista grafico.
Entrambe si basano sull’equazione dell’equilibro economico
aziendale, secondo cui:
UTILE = RICAVI TOTALI – COSTI TOTALI
Le relazioni logico-matematiche

UTILE (P) = RICAVI TOTALI (RT) – COSTI TOTALI (CT)

Quando UTILE (P) = 0 RICAVI TOTALI (RT) = COSTI TOTALI (CT)

Sapendo che:
1) RT = Pu x Q
2) CT = CVT + CF
3) CVT = Cvu x Q

possiamo scrivere Pu x Q = Cvu x Q + CF

Risolvendo l’equazione in base a Q troviamo che (Pu – Cvu) x Q = CF

Qbep = CF / (Pu – Cvu)

RTbep = Qbep x Pu
Le relazioni grafiche
Ricavi/Costi

* Q
Pu
=
RT c
Q +
= C v u*
C T
u* Q
= C v
CVT
CF = c

Cv u
Qbep Volumi di produzione/vendita
Le relazioni grafiche

RT
Ricavi/Costi

fitto
i pro CT
ad
Are
CV

rdita
di pe CF
Area

Qbep Volumi di produzione/vendita


Il Profittogramma
Risultato economico

UTILE (P) = RICAVI TOTALI (RT) – COSTI TOTALI (CT)

P = Pu x Q - Cvu x Q - CF
P = (Pu – Cvu) x Q - CF

- C T
RT
P=

fi tto
i pro
a d
a Are
dit
i per Qbep Volumi di produzione/vendita
a d
Are - C vu
Pu
- CF
Le applicazioni della BEA:
valutare la redditività
SIMULA L’IMPATTO CHE LE VARIAZIONI DELLE VARIABILI IN GIOCO
PROVOCANO SULLA REDDITIVITÀ:
1) VOLUME E PREZZO DI VENDITA;
2) EFFICIENZA INTERNA NELL’USO DEI FATTORI CHE GENERANO COSTI VARIABILI;
3) COSTO DI ACQUISTO DEI FATTORI PRODUTTIVI VARIABILI;
4) CAPACITÀ PRODUTTIVA.

CONSEGUENTEMENTE, PERMETTE DI DARE UNA RISPOSTA A DOMANDE DEL TIPO:


1) QUAL È IL VOLUME DI PRODUZIONE/VENDITA CHE PERMETTE DI
CONSEGUIRE UN CERTO AMMONTARE DI REDDITO?
2) A QUALE PREZZO SI DEVONO VENDERE I PROPRI PRODOTTI/SERVIZI
PER CONSEGUIRE UN CERTO AMMONTARE DI REDDITO?
3) CHE LIVELLO DI EFFICIENZA INTERNA SI DEVE CONSEGUIRE PER OTTENERE
UN CERTO AMMONTARE DI REDDITO?
4) OLTRE QUALE VOLUME DI VENDITA NON BISOGNA SCENDERE
PER NON CADERE IN PERDITA?
Analisi di sensitività
- Cosa comporta un decremento del costo di acquisto dei fattori produttivi variabili?
- Cosa comporta una maggiore efficienza nell’impiego dei fattori produttivi variabili?
Analisi di sensitività
- Cosa comporta un decremento del costo di acquisto dei fattori produttivi variabili?
- Cosa comporta una maggiore efficienza nell’impiego dei fattori produttivi variabili?

RT
Ricavi/Costi

CT Una diminuzione
della pendenza
della retta CT
CT’

Una diminuzione del BEP

Qbep’ Qbep Volumi di produzione/vendita


Le ipotesi semplificatrici
del modello BEA
IL VOLUME DI PRODUZIONE/VENDITA (Q) RAPPRESENTA L’UNICO DRIVER DI
COSTO: il comportamento dei costi, cioè, viene investigato unicamente con
riferimento al volume di produzione/vendita e mai in base ad altre variabili
come il n. dei progetti, il n. degli attrezzaggi o la dimensione dei lotti. Così
facendo, è il volume di produzione/vendita che determina in modo univoco il
fabbisogno di ogni fattore produttivo.

INESISTENZA DEL MAGAZZINO: tutto ciò che viene prodotto è anche venduto.

LINEARITÀ DELLE FUNZIONI DI COSTO E DI RICAVO: si assume implicitamente


che il costo di ogni unità aggiuntiva di fattore produttivo resti costante, come
pure il rendimento della materia impiegata.
Nell’attuale mercato le funzioni
di costo non sono lineari
Costi

Costi
y = ax² y = ax½

Q Q

COSTI VARIABILI PROGRESSIVI: COSTI VARIABILI DEGRESSIVI:


aumentano in modo più che aumentano in modo meno che
proporzionale all’aumento del proporzionale all’aumento del
volume di attività volume di attività
Nell’attuale mercato le funzioni
di costo non sono lineari
COSTI MISTI O SEMIVARIABILI: sono
costituiti da una combinazione di costi
Costi

fissi e variabili, il cui rapporto non è


detto sia del 50%.
Il loro ammontare varia nella stessa
direzione delle variazioni del volume
canone di produzione/vendita, ma
cresce/decresce meno rapidamente:
se i volumi aumentano del 10%, il
Q costo misto aumenta meno del 10%.

esempio one di un’autovettura: esempio ergia elettrica:


Costo di ge
sti
e e d e l lu b rificante Costo dell’e
n
e r il f u n z io namento
urant zata p
- i costi del carb - l’energia utiliz n le o r e d i utilizzo
ili; ione e a ri varia co
sono variab ll’a s s icu ra z de i m a cch in
ti v i al bollo, a
- i co sti re la
nto s o no fissi. degli stessi; illu m in a zio n e e la
all’ammorta
m e - l’energia per l’ o fissi.
a zio n e s o n
climatizz
Nell’attuale mercato le funzioni
di costo non sono lineari
COSTI A GRADINO (step function cost):
si riferiscono al consumo di risorse
Costi

acquisibili solo in “blocchi” minimi.


L’altezza del gradino indica il costo
aggiuntivo necessario per ottenere un
certo incremento di capacità, mentre
la larghezza mostra quante unità di
produzione/vendita possono essere
gestite con quella risorsa addizionale.
Q
Se i gradini sono “bassi e stretti”, cioè
se ciascun blocco minimo di risorsa
incrementale è relativamente piccolo
esempio o g n i 1 0 im piegati: e la crescita di capacità produttiva è
atore
Un coordin i u n a m m o ntare limitata, la funzione di costo a gradino
enta d
Il costo aum a llo s ti p e n dio del si può linearizzare, altrimenti
nte
corrisponde conviene considerarlo costo fisso.
e.
coordinator
Nell’attuale mercato le funzioni
di costo non sono lineari

COSTI VISCOSI (sticky): sono quei costi


che si contraggono meno
Costi

rapidamente, quando il volume


diminuisce, di quanto crescano
quando il volume di
produzione/vendita aumenta.

Volume attuale
Q
esempio onosciute ad agenti
ric
Provvigioni
tanti
e rappresen
Nell’attuale mercato i
rendimenti non sono lineari

La teoria microeconomica non


concorda con l’assunto della costanza
Costi

dei rendimenti.
Quando ci si avvicina al massimo o al
minimo della capacità produttiva, il
sistema è sotto stress ed è via via
meno efficiente.

Q
Variabilità dei costi fissi

COSTI FISSI DISCREZIONALI: il loro importo deriva da


stanziamenti effettuati in fase di programmazione, che
possono essere rivisti periodicamente (pubblicità,
promozioni, ricerca e sviluppo, formazione del personale)

Il livello di tali costi non risulta influenzato direttamente dai volumi di


produzione/vendita. Tuttavia, sono relativi a risorse che possono essere
adeguate ai fabbisogni di breve periodo senza compromettere le
prestazioni aziendali.

Fonte: Sostero U., L’analisi della variabilità dei costi, in L’analisi e la


determinazione dei costi nell’economia delle aziende, Giappichelli, Torino, 1997
Variabilità dei costi fissi

COSTI FISSI DI STRUTTURA: sorgono in seguito


all’acquisizione di beni durevoli (ammortamento)
o alla stipula di contratti con obblighi a lunga
scadenza (fitti passivi)

Se la perdita di valore del bene durevole dipende dal logorio fisico,


l’ammortamento risulta un costo variabile, in quanto il suo impiego
è commisurato al volume di attività.
Se la determinante dell’ammortamento è solo l’obsolescenza,
l’ammortamento risulta essere un costo fisso, poiché non risente
dell’intensità di utilizzo del bene.
Nella realtà le due determinanti coesistono, per cui dovremmo riconoscere
all’ammortamento la natura di costo semivariabile.
Fonte: Sostero U., L’analisi della variabilità dei costi, in L’analisi e la
determinazione dei costi nell’economia delle aziende, Giappichelli, Torino, 1997
La validità e attualità delle
determinazioni BEA

SOLO NEL BREVE PERIODO: per effettuare scelte relative all’utilizzo ottimale
della capacità produttiva (di cui l’azienda si è precedentemente dotata).

SOLO IN UN DATO INTERVALLO DI RILEVANZA.


Costi

RT

CT

CV

CF

Qbep
Q
ESERCIZIO
Un’impresa ha analizzato la sua attuale situazione di redditività disegnandola nel grafico
che segue. Ora sta valutando l’opportunità di acquistare un nuovo macchinario che le
permetterebbe di adottare una tecnologia più avanzata. Ciò comporterebbe, da un lato,
un aumento dei costi (pari a 55.000,00 €) per acquisire e installare il macchinario, dall’altro,
un grande vantaggio in termini di efficienza dei materiali e di risparmio di manodopera
diretta (l’efficienza aumenterebbe del 20%). Come potremmo disegnare questa nuova
situazione di redditività?
RT
Ricavi/Costi

CT

100.000,00

50.000 Volumi di produzione/vendita


ESERCIZIO soluzione
La retta dei costi totali si sposta verso l’alto per un ammontare pari ai costi fissi necessari
per l’acquisto e la messa in opera del nuovo macchinario, ovvero 55.000,00 €.
Contemporaneamente, la maggiore efficienza produttiva comporta una diminuzione
della pendenza della retta del 20%.

RT
Ricavi/Costi

CT’
CT

155.000,00
100.000,00

50.000 75.000 Volumi di produzione/vendita


ESERCIZIO

Un’azienda che produce ceramica ha una struttura dei costi tale per
cui il costo variabile unitario è 40,00 €, mentre i costi fissi che la
stessa sostiene ammontano a 400.000,00 €.
Lo scorso anno l’azienda ha venduto 30.000 kg di ceramica per un
valore pari a 1.500.000,00 €.
Si determini, algebricamente e graficamente, il punto di equilibrio
nel caso in cui lo Stato dia all’impresa un contributo di 200.000,00
€.
Senza il contributo dello Stato la formula per calcolare il BEP è :
QBEP = CF/(pu-cvu) = 400.000,00/(50,00-40,00) = 40.000 kg

Mentre con il contributo la formula diventa:


soluzione
QBEP = (CF-Cs)/(p-cv) = (400.000,00-200.000,00)/(50,00-40,00) = 20.000 kg
ESERCIZIO

soluzione
Il contributo provoca uno spostamento
verso il basso della retta CT e una RT
Ricavi/Costi

diminuzione del BEP

CT

CT’

400.000,00

200.000,00

20.000 kg 40.000 kg Volumi di produzione/vendita


The greatest danger in times
of turbulence is not the turb
ulence; it is to act with yester
day's logic.

Peter Drucker

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