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Economia

Politica I
Concorrenza perfetta
Obiettivi della lezione
Il capitolo esamina il comportamento dell’impresa in
mercati di concorrenza perfetta
Studieremo le condizioni che definiscono i mercati
come perfettamente concorrenziali
Affronteremo la massimizzazione del profitto della
impresa concorrenziale nel breve e lungo periodo
Costruiremo le curve di offerta dell’impresa e del
mercato in concorrenza perfetta
Discuteremo l’efficienza dei mercati competitivi e i
meccanismi di aggiustamento di lungo periodo
Massimizzazione del profitto

In economia tradizionalmente si assume


che l’obiettivo principale dell’impresa sia
la massimizzazione del profitto
Il profitto contabile è la differenza tra i
ricavi totali e i costi sostenuti
esplicitamente
Il profitto economico è la differenza tra i
ricavi totali e i costi sostenuti
esplicitamente e implicitamente (costi
opportunità)
Massimizzazione del profitto

Profitto = ricavi – costi

Profitto contabile, normale ed economico


Massimizzazione del profitto
Profitto contabile, normale ed economico: esempio

A Giuseppe converrà restare in montagna poiché il


profitto economico è negativo

L’obiettivo delle imprese è massimizzare il profitto


economico
Massimizzare il profitto economico non significa
condurre l’attività sempre nel miglior modo
possibile ma significa agire nel miglior modo
possibile, date le circostanze.
Concorrenza perfetta: condizioni

1. Le imprese producono un bene


indifferenziato
2. Le imprese sono price takers, nel
prendere le loro decisioni considerano
come dato il prezzo del prodotto
3. I fattori produttivi sono perfettamente
mobili nel lungo periodo
4. Le imprese e i consumatori dispongono
di informazione perfetta
Max profitto: breve periodo

Data la forma istituzionale prevalente nel


mercato, l’obiettivo della massimizzazione
del profitto consente di determinare la
quantità di output offerta dell’impresa tale
da rendere massima la differenza tra ricavi
totali e costi totali
In termini grafici ciò significa trovare la
distanza massima tra la retta del ricavo
totale (TR) e la curva del costo totale (TC)
Max profitto: breve periodo

La curva del
ricavo totale
parte
dall’origine
degli assi
Differenza
tra RT e CT
è il profitto
economico
Max profitto: breve periodo

La massima distanza tra le curve RT e CT


si ottiene nel punto in cui le rispettive rette
tangenti sono parallele
La pendenza della retta del ricavo totale
rappresenta il ricavo marginale (MR)
La pendenza della curva del costo totale
rappresenta il costo marginale (MC)
Il ricavo marginale misura la variazione del
ricavo totale quando varia di una unità la
quantità venduta
La massimizzazione del profitto avviene
dove il ricavo marginale è uguale al costo
marginale
Max profitto: breve periodo

Per l’impresa concorrenziale il ricavo


marginale è uguale al prezzo di mercato
perché il prezzo è fisso dato che nessun
operatore è abbastanza grande da
influenzarlo
Infatti, al prezzo vigente sul mercato,
l’impresa concorrenziale può vendere
qualsiasi quantità senza che la sua offerta
lo faccia variare
In definitiva, la massimizzazione del
profitto in concorrenza perfetta impone
l’eguaglianza tra il prezzo di mercato e il
costo marginale: P=MC
Max profitto: breve periodo

L’eguaglianza tra prezzo e costo marginale


deve essere verificata lungo il tratto
crescente della curva del costo marginale
Se il prezzo incrociasse il ricavo marginale
“da sotto” (nel tratto decrescente),
all’impresa converrebbe aumentare la
produzione e la quantità corrispondente
all’eguaglianza tra P e CM non sarebbe di
equilibrio
Qualsiasi altro livello di produzione, minore
o maggiore del livello corrispondente a
P=MC, risulta non ottimale ai fini della
massimizzazione del profitto
Max profitto: breve periodo

Una condizione necessaria per la massimizzazione del


profitto è che il prezzo sia uguale al costo marginale nel
tratto crescente della curva del CM
Max profitto: breve periodo

Oltre all’eguaglianza tra il prezzo di mercato e il


costo marginale l’impresa deve anche rispettare una
seconda condizione
Il prezzo deve essere superiore rispetto al livello
minimo dei costi medi variabili
Se ciò non avvenisse, l’impresa avrebbe convenienza
a non produrre, poiché non sarebbe in grado di
coprire nemmeno i costi variabili sostenuti per la
produzione.
Il prezzo rappresenta infatti anche il ricavo medio che
se inferiore al AVC, significa che l’impresa sostiene
una perdita su ogni unità venduta.
Max profitto: breve periodo

Se invece il prezzo di mercato risulta superiore


rispetto al punto di minimo dei costi medi variabili,
ma inferiore rispetto ai costi medi totali, allora pur
realizzando un profitto negativo all’impresa
conviene continuare ad offrire il prodotto sul
mercato.
Ciò dipende dal fatto che se in tale situazione
decidesse di cessare la produzione, incorrerebbe in
una perdita ancora maggiore per via dei FC.
In definitiva, la curva di offerta dell’impresa di
breve periodo corrisponde al tratto crescente
della curva del costo marginale al di sopra della
curva del costo medio variabile
Max profitto: breve periodo

Se P è inferiore al minimo del CMEV, l’impresa sostiene


delle perdite che minimizza non producendo
Per prezzi superiori si determina la curva di offerta
dell’impresa nel breve periodo
Offerta di mercato: breve periodo

Ad ogni dato prezzo, la curva di offerta di mercato di


breve periodo è pari alla somma delle quantità offerte
da tutte le imprese operanti sul mercato, a quel prezzo
Essa è uguale alla somma orizzontale delle curve di
offerta individuali di ciascuna impresa
Equilibrio: breve periodo

L’equilibrio di mercato di concorrenza perfetta di


breve periodo si realizza quando la quantità
domandata eguaglia la quantità offerta
Dall’intersezione delle curve di domanda e di
offerta scaturisce il prezzo di mercato
Per la singola impresa tale prezzo determina la
curva di domanda (perfettamente orizzontale)
alla quale fare riferimento: se alzasse il prezzo,
non venderebbe nulla e se abbassasse il prezzo,
non massimizzerebbe il suo profitto.
Max profitto: breve periodo

Nel mercato si determina il prezzo di equilibrio di breve


La curva di domanda per l’impresa è una retta orizzontale
In corrispondenza di equilibrio si ha un profitto economico
Max profitto: breve periodo

Nel mercato si determina il prezzo di equilibrio di breve


La curva di domanda è una retta orizzontale
In corrispondenza di equilibrio si ha una perdita economica
Efficienza: breve periodo

L’equilibrio di concorrenza perfetta


garantisce l’efficienza allocativa delle
risorse, nel senso che garantisce il
completo sfruttamento delle possibilità di
guadagno derivanti dallo scambio
Non esiste la possibilità, né per i
consumatori né per le imprese, di
accordarsi per effettuare scambi
reciprocamente vantaggiosi ad un prezzo
diverso da quello che scaturisce
dall’equilibrio di mercato
Efficienza: breve periodo

In corrispondenza di prezzo e quantità di equilibrio CMA


è uguale al valore dell’ultima unità di output per i
compratori
Non possono verificarsi ulteriori scambi reciprocamente
vantaggiosi
Il surplus del produttore

Il surplus del produttore è il beneficio


monetario di un’impresa che produce il
livello di output che massimizza il profitto
In generale, nel breve periodo il surplus del
produttore è pari al profitto economico più
i costi fissi
Il surplus aggregato dei produttori è pari
alla somma dei surplus di tutte le imprese
La somma del surplus aggregato dei
produttori e del surplus aggregato dei
consumatori misura il beneficio totale dello
scambio
Il surplus del produttore

La differenza tra RT e CMEV misura surplus del produttore


(rispetto al caso di una produzione nulla in cui comunque
sostiene i FC)
Alternativamente il surplus si può misurare come differenza
tra RT e costo variabile (l’area al di sopra della curva del CMA)
Il surplus del produttore

Il surplus aggregato
dei produttori con
curva di CMA della
singola impresa
inclinata
positivamente è la
l’area compresa tra
la curva di offerta e
la retta del prezzo di
equilibrio.
Il surplus totale

La somma dei
surplus dei
consumatori e
dei produttori
misura il
beneficio totale
dello scambio
Aggiustamenti nel lungo periodo

Nel breve periodo, abbiamo visto che può essere


conveniente produrre anche se si sostiene una
perdita per via dei FC. Cosa avviene nel lungo
periodo?
Nel lungo periodo un’impresa può adeguare la
propria dotazione di capitale alle mutate
condizioni di mercato
Sempre nel lungo periodo è possibile che nuove
imprese decidano di entrare dal mercato
qualora intravedano la possibilità di realizzare
profitti
Analogamente, imprese già operanti nel mercato
possono decidere di uscire se non ottengono
profitti positivi
Aggiustamenti nel lungo periodo

Questi aggiustamenti fanno si che nel lungo


periodo si determini una situazione nella quale:
•  Il prezzo di equilibrio è pari al valore minimo
della curva del costo medio di lungo periodo
•  L’output è prodotto al costo unitario più basso
possibile
•  Al venditore è pagato solo il costo di produzione
•  Il profitto economico è nullo per tutte le
imprese
Aggiustamenti nel lungo periodo

In corrispondenza del prezzo di mercato l’impresa realizza un


profitto economico (SMC e LMC sono entrambi uguali al p di
mercato che, a sua volta, è maggiore di ATC). Si tratta però di
una situazione instabile.
Aggiustamenti nel lungo periodo

L’entrata di nuove imprese determina spostamento a


destra dell’offerta (le curve di MC delle imprese entranti si
sommano a quelle già nel mercato).
Il prezzo si riduce e le imprese riducono la dotazione di K
Si hanno nuove curve di costo di breve e una riduzione del
profitto economico
Aggiustamenti nel lungo periodo

L’entrata di nuove imprese e l’aggiustamento della


dotazione di K termineranno dove il prezzo di mercato è
uguale al minimo del costo medio di lungo periodo
Il profitto economico è nullo e non ci saranno incentivi
all’ingresso in questo mercato per ulteriori imprese
La mano invisibile

A parte le proprietà di efficienza, l’equilibrio di


lungo periodo in concorrenza perfetta ha la
capacità di coordinare un grande numero di
attività senza alcuna struttura di pianificazione
centrale, soltanto attraverso le libere decisioni
di una miriade di operatori, ciascuno dei quali
persegue il proprio profitto economico
I mercati sono efficienti nel produrre ciò che le
persone domandano e, di conseguenza, quanto
è prodotto riflette il livello di reddito di
ciascuna di esse
Offerta di lungo periodo

La curva di offerta di mercato di lungo


periodo fornisce la quantità totale di
prodotto che viene offerta ai vari livelli del
prezzo
Poiché nel lungo periodo, per definizione, le
imprese possono entrare o uscire, non
possiamo costruire la curva di offerta
sommando le quantità offerte dalle
imprese presenti sul mercato
L’andamento della curva di offerta di
mercato di lungo periodo dipende dalle
diverse condizioni di costo relative al
mercato dei fattori
Offerta di lungo periodo

In equilibrio di lungo periodo, il prezzo è uguale al costo


medio minimo di lungo periodo
Se il prezzo degli input non cambia al variare dell’output
dell’industria, la curva di offerta di lungo periodo è una
retta orizzontale in corrispondenza del punto di minimo
del costo medio minimo di lungo periodo
Offerta di lungo periodo

L’espansione o la contrazione di un settore


può influenzare o meno il costo al quale le
imprese pagano gli input produttivi
Se il prezzo dei fattori rimane costante al
variare dell’output, in tale industria si
opera a costi costanti e la curva di offerta
di lungo periodo sarà costante
Al contrario, se il prezzo dei fattori varia al
variare dell’output, allora si è in presenza
di effetti pecuniari
Offerta di lungo periodo

Se gli effetti pecuniari sono negativi, allora


l’espansione dell’industria è accompagnata
da prezzi dei fattori produttivi crescenti e
tali industrie sono dette a costi crescenti
⇒ la curva di offerta di mercato di lungo
periodo sarà inclinata positivamente
Se gli effetti pecuniari sono positivi, allora
l’espansione dell’industria è accompagnata
da prezzi dei fattori produttivi decrescenti e
tali industrie sono dette a costi decrescenti
⇒ la curva di offerta di mercato di lungo
periodo sarà inclinata negativamente
Offerta di lungo periodo

Estendendo il ragionamento al caso di un’industria


caratterizzata da costi crescenti, la curva di offerta di
lungo periodo è inclinata positivamente
Elasticità dell’offerta

L’elasticità dell’offerta misura la variazione


percentuale della quantità offerta in seguito
ad una variazione dell’1% per cento del
prezzo del prodotto

S ΔQ Q ΔQ P
ε = =
ΔP P ΔP Q

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