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La Produttivita’

Indica la produzione riferita ad una unita di fattore produttivo. Essa si distingue in marginale, marginale
ponderata e media.

 Produttivita’ Marginale: Esprime l’incremento di produzione relativo all’impiego dell’ultima dose


del fattore produttivo variabile congierata. Si può esprimere come quantita’ fisica o come quantita’
monetaria. La produttivita’ e’ definita prodotto marginale (Pm) che si calcola facendo la differenza
tra la prod. Tot della dose considerata e quella precedente [Pm= Ptm-Ptm-1]. Invece quella definita
con una quantita’ monetaria e ricavo marginale (Rm) si calcola moltiplicando il prodotto marginale
per il prezzo indicato. [Rm=Pm x Prezzo di mercato]

 Produttivita’ Marginale Ponderata: Esprime l’incremento di produzione corrispondente ad ogni


euro speso per l’acquisto del fattore variabile considerato, si calcola dividendo il ricavo marginale
per il prezzo d’acquisto.

 Produttivita’ Media: Si calcola dividendo la prod. Tot. Per la quantita’ tot. Del fattore produttivo
utilizzato, indivcato con (n). Il tutto viene espresso.

Costi di Produzione

Sono i seguenti:

- Costo tot (c+): È la somma di tutte le spese sostenute dall’imprenditore puro per la produzione
aziendale. Dette spese vengono cosi’ definite:
- Quote di manutenzione, assicurazione e reintegrazione (Q)
 Trattasi di spese relative ai capitali fissi a fecondita’ ripetuta e a legge annuo
parziale (fabbricati, macchine ecc..) al fine di reintegrare la loro efficienza.
- Spese varie (sv) sono le spese che riguardano l’acquisto di tutti i mezzi produttivi o materie prime
utilizzabili in un solo ciclo produttivo, che vengono acquistati sul mercato, come la semente, i
concimi, i diserbanti oppure la farina, il lievito, la mozzarella
- Tributi (Tr) da corrispondere allo stato, sottoforma di imposte, tasse e contributi
- Salari (Sa) da corrispondere agli operai
- Stipendi (St) da corrispondere agli impiegati
- Interesse (I) da corrispondere al capitalista.
- Beneficio Fondiario (Bf) da corrispondere al proprietario del fattore produttivo natura.
 Pertanto il costo tot. Viene indicato dalla seguente relazione: ct= (Q+Sv+Tr+Sa-
St+i=Bf)

 I costi fissi e variabili: Il costo tot. Si puo’ distinguere in 2 gruppi di spese:


- Costi fissi: Sono quelli relativi ai fattori fissi, cioe’ ai capitali fissi a fecondita’ ripetuta,
per i quali tali costi rimangono costanti a prescindere dal livello di produzione, come le
quote di assicurazione ecc..
- Costi variabili: Riguardano i fattori vairiabili, i capitali circolanti a fecondita’ semplice,
per i quali i costi variano con il variante del livello di produzione, come i salari ecc..
- Quindi il costo tot, viene anche indicato dalla relazione: Ct= Cf + Cv (costi fissi e costi
variabili)

 Il costo unitario: indica il costo relativo ad una unita’ di prodotto, si calcola dividendo
il costo tot, per la quantita’
 Il costo marginale: Indica l’incremento di costo relativo all’impiego dell’ultima dose
del fattore produttivo variabile considerato, si calcola facendo la differenza tra il costo
tot della dose considerata con quella precedente (Cm=C+m-C=n-i)
Fattore Variabile C+
2alla seconda euro 220,00
3 alla seconda euro 30,00

Quando la dose del fattore variabile corrisponde all’unita’ di misura in uso in comercio,
per il fattore variabile il costo marginale si identifica nel suo prezzo di acquisto cioe’:
Cm=P (prezzo d’acquisto) ad esempio per il fattore variabile gasolio l’entita’ della dose
coincide con l’unita’ di misura il quale, sul mercato, viene venduto a 0

 Il costo unitario marginale: Indica il costo che l’imprenditore deve sostenere per
aumentare la produzione di una unita’, si calcola dividendo il costo marginale per il
prodotto marginale, secondo la relazione:

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