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Lezione 27/11/23

o Y: prodotto
o K: capitale (beni che detiene un’unità produttiva)
o X: esportazioni
o M: importazioni
o L: lavoro
o C: consumi delle famiglie
o CI: consumi intermedi
o G: spesa pubblica
o I: investimenti
o S: risparmio
o PIL: prodotto (ciò che si produce veramente) interno (dentro un dato territorio) lordo (non netto)
o VA: valore aggiunto

PIL = prodotto interno lordo

 Uno degli aggregati fondamentali del SEC (=Sistema Europeo di Contabilità); misura il totale delle
attività economiche esercitate su un territorio economico che comportano la produzione di
prodotti atti a soddisfare la domanda finale dell’economia
 Misura il valore dei beni = le quantità dei beni ponderate con i prezzi (peso del bene dipende dal
prezzo); beni intermedi (utilizzati nella produzione di altri beni) non entrano nel PIL  il valore del
bene finale contiene il valore di quelli intermedi
 Somma dei VA di tutte le aziende in un determinato territorio (componente privata) + componente
pubblica
 Mi restituisce beni disponibili per usi finali

Come si misura?

Tre metodi che dovrebbero dare lo stesso risultato in teoria, ma raramente accade per le approssimazioni:

1. Metodo della spesa


2. Metodo del reddito (redditi remunerazione)
3. Metodo della produzione (valore aggiunto)

Es. fabbrica compra da un’altra 1 mln di bottigliette vuote a 0.40€, le riempie e le rivende a 1€  somma

delle due 1 mln + 400k; se le due aziende si fondono la somma è 1 mln ⚠️NON si altera l’economia

Produzione attiva: guadagno – spesa

Consumi intermedi: prodotti acquistati e poi rivenduti; valore di beni e servizi consumabili come input in un
processo di produzione

Fatturato: vendite effettuate dalle aziende, quello che si ricava, aumentare complessivo dei ricavi registrati
durante l’esercizio contabile

Valore della produzione (VdP): fatturato + Δ stock (se si vende solo parte dei beni prodotti); totale della
produzione economica generata da un’impresa

Valore aggiunto: VA = VdP – CI = (valore di produzione dell’azienda) – (servizi intermedi consumati/input)

 Indipendente se un’azienda è sola o fusione tra aziende


 Valore che si aggiunge all’input acquistato
 Se due aziende si fondono cambia il valore della produzione rispetto alle singole ma non il valore
aggiunto
Esercizio 1 - calcolo del valore aggiunto

Settori Costi di produzione Valore della


Beni intermedi Rem. Fattori produzione finale
Agricoltura --- 100 100
Industria 100 200 300
Servizi 300 300 600
Totale 400 600 1000
Il valore detto «produzione finale» dei tra settori è 1000.
1. Perché questo non rappresenta rigorosamente la produzione di questa economia? Il valore della
produzione finale include sia il fatturato che il delta stock senza sottrarre le spese per l’acquisto
degli input (costi intermedi)
2. Calcolare il VA corrispondente all’economia descritta dalla tabella: 1000 – 400 = 600

STATO (SETTORE PUBBLICO)

 Di norma vende ciò che produce, alcune volte non vende, altre vende sottocosto
 Come misurare produzione e valore aggiunto del settore pubblico? Ci sono tabelle dell’ISTAT
 Non c’è vero e proprio mercato ma:
o valore di produzione = costo di produzione dei servizi, acquisti per garantire servizio +
stipendi
o valore aggiunto, detto “ai costi dei fattori” (per garantire il servizio): (costi di produzione) –
(consumi intermedi CI)

Esercizio 2 – perché il valore aggiunto “vale”


Si suppone un settore composto da un’unica azienda che produce tutto in proprio e fattura per 1 milione di
euro. L’anno successive l’azienda si scinde in due entità l’una produce in proprio un semi-lavorato che vende
all’altra per 500 000, l’altra compra solo questo input e vende un prodotto finito per 1 milione.

1. Calcolare il fatturato di questa realtà (le due entità dopo la scissione): 1 mln + 500 k = 1500000€
2. Calcolare il valore aggiunto di questa stessa realtà: 500000 + (1000000 – 500000) = 1 mln
3. Il ministero dell’economia pubblica un comunicato stampa dove scrive “E’ stato un grande successo
per la nostra economia, il fatturato del settore è cresciuto di 500 000 euro”. Quanto vi sembra
condivisibile questa affermazione? Nonostante il fatturato sia aumentato, il valore aggiunto è
rimasto invariato, quindi l’economia non ha subito alcuna modifica

Insieme dei valori aggiunti nell’economia considerata può essere visto anche come
(VdP – consumi interni) + (costi settore pubblico – CI) = componente privata + componente pubblica

Come si misura il PIL?


1. METODO DELLE SPESE: somma delle spese per acquisto di beni e servizi = consumi (spese dei
privati) + investimenti + spesa pubblica (per acquisto di beni e servizi) + esportazioni nette
(differenza tra esportazioni e importazioni = saldo commerciale estero) = C + I + G + (X-M)
Esportazioni = produzione acquistata all’interno del paese da paese estero
Importazioni sottratte perché sono spese che non corrispondono a
produzione interna
Es. macchina: valore sarebbe altissimo, VA toglie i costi di mezzo, PIL da valore finale del prodotto
2. METODO DEI REDDITI: retribuzioni + redditi da capitale; anche senza ricavi posso calcolare VA e poi
PIL

3. METODO DEL VALORE AGGIUNTO: somma dei beni e servizi prodotti dalle imprese; (ricavo ottenuto
dalla vendita) – (spese per acquisto materie prime); PIL lato produzione / metodo reale

Metodo personale: disponibilità da cui attingere per pagare agenti che hanno contribuito alla produzione,
somma delle remunerazioni dei fattori

PIL lato impieghi: sfrutta equilibrio tra beni disponibili e beni utilizzati

Identità risorse – impieghi: Y = C + I + G + (X-M) + Δ stock

Beni disponibili Beni utilizzati

Su un dato periodo i beni che l’economia ha a disposizione sono quelli che ha prodotto / importa / ha già

Y + M + stock iniziale = risorse disponibili per l’economia

Le risorse possono essere comprate da fund (C), da aziende, da stato, esportate o essere aggiunte a stock
finale se non sono state acquistate

TUTTO SI TRASFORMA, NIENTE PUO’ SPARIRE

SETTORE PRIVATO

Quantità iniziale (prodotta + importata + stock iniziale) = quantità finale: (CI + consumi finali + stock finali)

In valore: se c’è un prezzo unico vale l’equazione se invece si fanno sconti non vale più

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Lezione 29/11/23

A qualunque utilizzo del bene deve corrispondere qualche modo in cui esso è stato reso disponibile

Gli acquisti dello stato per risorse sono consumi intermedi del settore privato

Y = C + I + G + (X-M) + Δ stock

Da una parte ci sono risorse disponibili dall’altra ci sono gli impieghi possibili

Investimento: formazione lorda di capitale fisso da parte del settore privato

o Formazione: ciò che nasce, si materializza ed entra a far parte della produzione
o Lorda: senza sottrarre capitale dismesso nello stesso lasso temporale
o Capitale fisso (durevole, utilizzabile per più di un anno) vs capitale circolante (destinato al consumo
entro un anno) (=/ consumi intermedi) [se non si precisa si parla di capitale fisso]

Le famiglie possono investire? Sì, se comprano fabbricati di nuova produzione, acquisti di case e immobili
Acquisto di case preesistenti non vanno conteggiate perché non rappresentano formazione di nuovo
capitale

Acquisto di automobili aziendali rientra nella categoria degli investimenti

Spesa governativa:

 Acquisto di beni e servizi  spesa capitale del governo


 Trasferimenti es. pensioni, bonus nazionali
 Stipendi

G non comprende trasferimenti perché essi vengono utilizzati da cittadini per acquisti che vengono già
conteggiati in C, per cui li conteremmo due volte, è come se non li includessimo ma essi sono già presenti
nell’equazione

C + G = consumi finali ⚠️spesa capitale del governo è volta a garantire servizi ai cittadini quindi si può
considerare consumo

C + I + G + (X-M) = usi finali  beni utilizzati in modo finale

PIL = GDP (Gross Domestic Product)

Equazione serve a capire come sono destinati i beni prodotti

Contributo alla variazione del PIL

NON È UN PERCENTO DI VARIAZIONE DEI CONSUMI FINALI MA UNA VARIAZIONE DEL PIL RISPETTO ALLA
VARIAZIONE DEI CONSUMI FINALI

Tasso di crescita del PIL: ΔY / Yₜ = ΔC / Yₜ + ΔI / Yₜ + ΔG / Yₜ + Δ(X-M) / Yₜ + Δ (Δ stock) / Yₜ

Esercizio 4-contributo alla variazione del PIL

Anno Anno Aumento tra N e Contributo alla crescita del


N N+1 N+1 PIL
Consumi delle famiglie 1000 1100 +10% (100/1000) 6,6% (100/1500)
Investimenti 200 300 +50% 6,6%
Saldo scambi con 100 200 +100% 6,6%
l’estero
Spesa dello Stato 200 100 -50% -6,6%

1. Calcolare il PIL del paese per ogni anno: P(N)=1500 e P(N+1) =1700
2. Calcolare il tasso di crescita del PIL fra N e N+1: 200/1500=13,3%
3. Calcolare lo stesso risultato, raggruppando le voci in due voci (esportazioni nette e domanda
interna) come illustrato nel seguente riquadro

Esercizio 5- il consumo delle famiglie e il suo contributo al PIL

“il PIL è cresciuto del 2% di cui il contributo del consumo delle famiglie 1.8%, per cui il consumo delle
famiglie è stato il motore della crescita” ERRATO perché non c’è causalità, se aumento la spesa delle
famiglie non è detto che aumenti il PIL

Al netto di * = non considero *

PIL non può essere negativo, si parla di variazione negativa del PIL
ECONOMIA NON OSSERVATA

o Attività illegali (traffici), vietate


o Attività sommerse: esercitare attività autorizzate in modo non dichiarato (lavoro in nero)

 È DIFFICILE DA OSSERVARE MA NON È COMPLETAMENTE IGNOTA AGLI STATISTICI

PIL = economia osservata + economia non osservata

Come stimare economia sommersa? Valutare uso del contante all’interno di un’economia es. confrontare
usura delle banconote

Economia non osservata va inclusa nel PIL!

 Nel caso di fondi europei, se non si conteggiasse l’economia non osservata si potrebbero dare
maggiori fondi ai paesi sembrano avere un PIL più basso ma sono caratterizzati da una forte
economia non osservata

Sul territorio nazionale agiscono anche agenti non residenti

RNL (Reddito Nazionale Lordo) = PIL – redditi versati (ad agenti esteri) + redditi ricevuti

o Nazionale: comprende anche reddito prodotto all’estero da residenti di un dato paese (es.
frontaliere che lavora all’estero, azienda che ha sedi all’estero dove genera capitale), mentre
esclude reddito sul territorio destinato a non residenti

Redditi netti: sono i soldi che escono verso l’estero ed entrano dall’estero, hanno una contropartita, sono
remunerazione di capitale per un lavoro

Trasferimenti netti: non hanno una contropartita, sono unilaterali es. rimesse (soldi mandati a famigliari
all’estero)

PIL = remunerazione per le attività svolte sul territorio nazionale

RNLd (disponibile)= RNL – trasferimenti verso estero + trasferimenti da estero

RNL > PIL se redditi percepiti dall’estero sono maggiori dei redditi pagati all’estero

RNLd > PIL se vengono trasferiti più soldi all’interno del paese rispetto a quelli che escono, es. paese riceve
molti aiuti dall’estero (Timor orientale)

Perché molte multinazionali hanno sede in Irlanda? Le tasse sui redditi sono pari al 12,5%, molto basse
rispetto al resto dell’Europa, per cui le società insediano le loro filiali in Irlanda e poi inviano i profitti
all’estero, ciò aumenta il PIL irlandese ma diminuisce il RNL (RNLd < PIL)

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Lezione 01/12/23

Autoproduzione: lavori domestici, fai da te, no remunerazione = servizi personali e domestici all’interno
della stessa famiglia  esclusi dal PIL, non contabilizzati

Esercizio 7 – PIL e servizi autoprodotti


Supponiamo una persona sia datore di lavoro di un cuoco. Successivamente, i due decidono di sposarsi. La
prestazione di cuoco non viene più rimunerata ma viene prodotto all’interno della famiglia.
1. Qual è l’impatto di questo cambiamento sulla registrazione dell’attività del cuoco nella contabilità
nazionale? La sua attività non fa più parte della contabilità nazionale ma diventa autoproduzione
2. Possiamo dire che per questo ultimo motivo, diminuisce il PIL? Il cuoco non può più spendere il
proprio stipendio, ma il datore di lavoro potrebbe utilizzare quello che prima dava al cuoco per antri
consumi.
3. Supponiamo si risponda sì alla domanda precedente, possiamo perciò dire che questa riduzione del
PIL sia un male o un impoverimento per la società? Se la spesa della coppia rimane invariata, c’è
una riduzione del PIL che però non corrisponde a una riduzione della produzione o del benessere.
Servizi ecosistemici (in natura) es. ossigeno delle piante, flussi idrologici, inseriti nel PIL so se artificializzati,
altrimenti no

Capitale = insieme dei beni economici DETERMINATI prodotti dall’uomo e destinanti alla produzione diretta
di altri beni

PIN (Prodotto Interno Netto) = PIL – ammortamenti (perdita di valore dei capitali fissi in un periodo per
usura, svalutazione, evoluzione del mercato, danni accidentali assicurati)

Qualsiasi elemento che esiste al lordo può essere considerato al netto con adeguate modifiche

Risparmio = insieme dei redditi disponibili non usati per consumi finali

Reddito disponibile: reddito effettivamente spendibile dopo aver pagato tasse

Economia chiusa Economia aperta Economia chiusa Economia aperta


senza Stato senza Stato con Stato con Stato
Prodotto usato per I=S-(X-M) Si distinguono risparmio (Sf – I) + (T – G) = (X – M)
consumi delle Se è un’economia famiglie e risparmio stato
famiglie e che esporta (T-G) con T  ricavo della
investimenti, il molto (X>M) tassazione
valore aggiunto allora I<S ** I = Sf + Sg
viene distribuito alle Se è un’economia I – Sf = Sg = T – G
famiglie che lo che importa Se il governo ha un disavanzo
possono consumare molto (X<M) importante bisogna aumentare
o risparmiare allora I>S risparmio delle famiglie o
S=I diminuire investimento

Aziende si indebitano per svilupparsi

** Y = C + I + X – M
Y–C–I=X–M
[S = Y – C]
S–I=X–M
S > I se X – M > 0 Non bisogna mai ragionare sulla causalità a partire da un’identità contabile

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Lezione 04/12/23
TRIBUTI

Imposte Tasse Contributi


non hanno contropartita es. IRPEF (imposta sui redditi), IVA ha contropartita es. pensionistici /
(vengono erogati previdenziali danno diritto a
Dirette Indirette
colpiscono ricchezza già
esistente (patrimonio) colpiscono ricchezza mentre
o mentre si produce viene spesa o trasferita;
ricchezza (reddito); valore valore economico oggettivo, dei servizi) prestazione / beneficio
economico soggettivo in base comune alla popolazione es. TARI (tassa sui individuale, contropartita
a caratteristiche del singolo rifiuti) individuale

Sussidi: soldi ricevuti dallo Stato es. agricoltura e aziende comunali di trasporto

Imposte nette: (imposte pagate allo Stato) – (sussidi ricevuti dallo Stato)

Imposte indirette:
 Imposte sulla produzione: indipendentemente dal livello della produzione
 Imposte sui prodotti: IVA + accisa (= costo aggiuntivo nell’acquisto di un determinato prodotto)
su alcolici, tabacco e prodotti energetici

IVA (imposta sul valore aggiunto)


Es. input p. finito
azienda A  azienda B  consumatori
40€ 100€

Cosa significa pagare il 20% di IVA?

o Idea 1: contribuenti pagano 8€ + 20€  questo modello porterebbe a un’unione dell’azienda A e B


per non pagare 8€
o Idea 2:
B: fattura con IVA 120€; fattura senza IVA 100€; IVA fatturato 20€
acquisti con IVA 48€; acquisti senza IVA 40€; IVA acquistato 8€
A: fattura con IVA 48€; fattura senza IVA 40€; IVA fatturato 8€
Azienda B deve (IVA raccolta) – (IVA pagata) = 20 – 8 = 12 € = 20% di 60€ (valore aggiunto di B)
Azienda A deve 8€
Per cui in questo caso il 20% dell’IVA è suddiviso tra le aziende che sono intervenute nel processo
produttivo

Esercizio 9: modalità di applicazione dell’IVA


Scopo dell’esercizio è di chiarire le regole di applicazioni dell’IVA (si suppone 20%) e le loro implicazioni sulla
contabilità nazionale.
Si suppone un’economia composta da due settori: Il settore 1 non utilizza input comprati sul mercato, ma
solo K e L. Il settore 1 produce 1 000 000 € (al netto dell’IVA) di un bene intermedio utilizzato dal settore 2.
Il settore 2 produce 2 000 000 (al netto dell’IVA) di bene destinato al consumo finale.
1. Calcolare l’ammontare delle vendite di ogni settore, IVA inclusa.
Settore 1: 1,2 mln; settore 1: 2,4 mln
2. Ogni azienda deve pagare all’erario la differenza fra IVA raccolta e IVA pagata. Calcolare
l’ammontare di IVA che ogni settore deve pagare all’erario.
Settore 1: raccoglie 2 mln; settore 2: raccoglie 2 mln e paga 2 mln
Entrambi devono 0,2 mln di IVA
3. Qual è il valore aggiunto dei due settori e dell’insieme dei due settori?
Per entrambi i settori il VA è 1,2 con IVA inclusa e 1 mln al netto dell’IVA

Supponiamo che le aziende dei due settori si fondano. L’input è trasferito fra diversi reparti della stessa
azienda senza che sia fatturato.
1. Qual è il Valore aggiunto, l’IVA pagata del nuovo macrosettore: VA=2 mln + IVA=0,4 mln
2. Cambia qualcosa in termine di contabilità nazionale il fatto che i due settori si siano fusi? E in
termine di ricavi per l’erario? Il fatturato delle due aziende è maggiore rispetto al fatturato nel caso
in cui vi sia un’azienda unica, ma gli altri aggregati economici rimangono invariati, per cui
l’economia non migliora né peggiora. L’IVA versata all’erario è sempre uguale
3. Vi sembra che un sistema di contabilità nazionale dia informazioni più affidabili se produce stime
invarianti (il cui risultato non cambia) rispetto alla fusione fra aziende e settori? Si
4. Vi sembra che un sistema di tassazione funzioni meglio se produce ricavi invarianti rispetto alla
fusione fra aziende e settori? Si

Lezione 06/12/23

Pressione tributaria: rapporto tra entità dei tributi T (ricavi fiscali) e reddito nazionale/PIL  P=T/Y

Peso della spesa pubblica:

G= investimento + funzionamento

Spesa pubblica = G + trasferimenti

Due tipi di PIL:

 Al costo dei fattori: dopo aver tolto dai calcoli la componente IVA, altre imposte indirette e sussidi
sulla produzione (accise e sovvenzioni sulla produzione es. agricoltura)
 Al prezzo di mercato: prendendo cifre IVA inclusa

Il peso di un settore nel PIL:

es. “il turismo rappresenta il 10% del PIL”

⚠️NON POSSO CONFRONTARE FATTURATO CON IL PIL

Bisogna incentivare i settori ad alto VA?

Valore aggiunto non basta per decretare il peso di un settore in un’economia, perché ci sono settori che
hanno ridotto al minimo i costi es. agricoltura

BES: benessere equo e sostenibile

Evoluzione del PIL

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Lezione 11/12/23

Unità residente = agente che ha centro di interesse prevalente nel territorio economico di un paese

Esportazioni contabilizzate in due modi:

o FOB (Free On Board): nata per trasporto marittimo; tutte le spese di trasporto a carico del
venditore fino al porto d’imbarco, compresi costi per l’imbarco e dazi doganali
[valore dei beni + servizi distribuzione e trasporto + imposte sui beni esportati (nell’UE anche IVA)]
o CIF (Cost, Insurance and Freight =Trasporto): inclusi costi di trasporto, assicurativi e doganali;
consegnato fino alla frontiera del paese importatore

Tasso di cambio (nominale) = prezzo relativo di una valuta


rispetto ad un’altra; due metodi di quotazione:

o Certo per incerto: 1 = x (n dollari per euro), quante


unità di valuta estera per unità di valuta nazionale?
Es. per sapere quanto spenderò fuori dall’Eurozona
o Incerto per certo: x = 1 (n euro per dollaro); quante
unità di valuta nazionale per unità di valuta estera?
Es. per sapere quanto vale in valuta domestica un
prodotto venduto all’estero

Usando la prima quotazione, se aumenta/diminuisce tasso di cambio significa apprezzamento/


deprezzamento della valuta nazionale (euro diventa più forte/debole delle altre valute)

Usando la seconda quotazione, se diminuisce / aumenta tasso di cambio significa apprezzamento/


deprezzamento della valuta nazionale (euro diventa più forte/debole delle altre valute)

Tasso di cambio reale: rapporto a cui possiamo scambiare beni tra nazioni; compara prezzi di bene
nazionale ed estero all’interno di un’economia; dipende da tasso di cambio nominale e prezzi del bene
nazionale ed estero nelle rispettive valute locali; determinante nella scelta del consumatore tra beni
nazionale ed esteri

Adottando la quotazione certo per incerto:

P= prezzo deibeni nazionali∈€ ;


EP= prezzo dei beni nazionali∈$ ( prezzo∗tasso di cambio E ) ;
ε =tasso di cambio reale ;
P∗¿ prezzi dei beni esteri;
EP
ε= ¿
P
Autorità monetarie stabiliscono se tasso variabile (regolati da domanda e offerta di mercato) o fisso (in
modo che rapporto tra due valute sia costante; attraverso politiche monetarie)

Quando l’euro è debole le esportazioni europee sono convenienti perché il tasso di cambio è più
favorevole, mentre le importazioni in dollari sono più care

Determinazione dei tassi di cambio: influenzati da diversi fattori

o Inflazione: se inflazione bassa  potere d’acquisto superiore; se inflazione alta  valore della
valuta inferiore
o Politica monetaria: in base a decisioni della BCE che determina tassi d’interesse  se BCE aumenta
tassi d’interesse allora tasso di cambio aumenta
o Stabilità politica: andamento economico stabile/no disordini politici/no fattori di rischio  valore
maggiore della valuta e tasso di cambio alto perché attraente per investitori stranieri

Ragione di scambio = quanto un paese è favorito/sfavorito da evoluzione dei prezzi dei beni
importati/esportati  rapporto tra variazione del prezzo di export/import

p❑ → Prezzo del bene


q❑ → quantità di bene
Indice x → bene esportato
Indice m →bene importato
Indice i → tipologia di bene
Indice 0,1 → anno
Σi ( p x ,i , 1 . q x ,i , 0 )
Σi ( p x ,i , 0 . q x ,i , 0 ) L(P)export

Σi ( pm ,i , 1 . q m ,i , 0 ) L ( P ) import
Σi ( p m ,i , 0 . q m ,i , 0 )

Parità del potere di acquisto (PPA) = tasso di scambio per confrontare livelli dei prezzi tra località diverse

Idea di base: lo stesso bene deve avere lo stesso prezzo se espresso in una valuta comune

⚠️altrimenti ARBITRAGGIO  acquistare per rivendere su un altro mercato, sfruttando differenze di prezzo
per ottenere profitto

Cambiando al tasso E, il potere d’acquisto all’esterno della zona euro dovrebbe essere:

1 E EP
= ¿ quindi 1= ¿
P P P

Esempi

 OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) esamina negli stati membri
quantità di dollari necessari per acquisto di un paniere di beni che negli USA costa 100$
 Indice Big Mac
 Indice KFC

Teoria economica divisa in due versioni:

o Parità assoluta: dopo conversione valutaria, paniere di beni deve avere lo stesso valore, guardando
solo a prezzo
o Parità relativa: suggerisce correlazione tra inflazione e tassi di cambio  inflazione può ridurre
potere d’acquisto quindi va presa in considerazione

Misurazione della PPA su livello macroeconomico utilizzata:

o Per confrontare produttività e standard di vita tra paesi


o Come parametro comune per misurare PIL
o Per valutare situazioni socioeconomiche
o Per fare previsioni su una valuta e stimare tasso di cambio

Conto delle transazioni internazionali:

 Importazione/esportazione
 Redditi da lavoro dipendente
 Redditi da capitale
 Trasferimenti correnti
 Trasferimenti in conto capitale (per formazione di C)  ditta che investe in stabilimento all’estero
 Acquisizione al netto delle cessioni di attività finanziarie non prodotte

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Lezione 13/12/23

Bilancia dei pagamenti: registra transazioni tra residenti e non residenti (internazionali)
Flusso di denaro registrato come debito (uscita/-) o credito (entrata/+)

o Conto corrente/partite correnti  beni,


servizi, redditi di lavoro (da impiego
all’estero), redditi di capitale (da
immobile all’estero), trasferimenti
unilaterali correnti
o Conto capitale/dei movimenti di K  rappresenta percentuale molto bassa, operazioni particolari
es. cessioni di brevetti, concessione per sfruttamento dei giacimenti
o Conto finanziario  investimenti diretti (acquisti di aziende all’estero, a lungo termine),
investimento portafoglio (acquisto di azioni/obbligazioni, temporaneo, percentuale minore),
derivati (altri titoli finanziari), Variazione Riserve Ufficiali* (insieme delle valute disponibili nel
sistema nel tempo)

Azione: quota di un’azienda, piccola percentuale di proprietà di un’azienda, se azienda guadagna soldi una
parte va agli azionisti

Obbligazioni (bond): a scadenza del titolo, posso chiedere rimborso della quota versata con anche interessi,
metodo per un’azienda per ricevere capitali da investire ma con tassi di interesse inferiore rispetto a quelli
bancari

*CC + CK + Investimento e portafoglio = Δ⁺RU

Conto finanziario
Operazione Conto corrente Conto capitale Investimento e Δ⁺RU
portafoglio
Import
Brevetto
Inv.to
Export

Se un paese ha un eccedente corrente, posso dire che le sue riserve ufficiali aumentano? No, perché non
comprende investimenti

Saldi intermedi della bilancia dei pagamenti: CONTO CORRENTE

 Bilancia commerciale: BENI


Bilancia beni e servizi
 Bilancia dei servizi
 Redditi primari: redditi L e K
 Redditi secondari = trasferimenti unilaterali

COME VALUTARE SE SI TRATTA DI CC O CF?

Criterio: genera debito / passivo su RdM (Resto


del Mondo)? ; le operazioni si esauriscono o
creano variazione di patrimoniale (=ciò che
possiedo)? Se le operazioni si esauriscono vanno
nel CC

Parlare di disequilibrio / deficit della bilancia dei


pagamenti è SBAGLIATO  è sempre in equilibrio

(X – M) vanno conteggiate fra beni e servizi del CC


È positivo per un paese avere un aumento della bilancia commerciale? No, è un segno che gli altri paesi
crescono di più, conseguenza di una crescita minore, gli altri comprano più da te di quanto tu compri da
loro

Debito Credito
Conto corrente Beni
Servizi
Redditi K
Redditi L
Trasferimenti unilaterali
Totale
Conto K
Totale
Conto finanziario Investimenti
portafoglio
Variazione riserve
Totale
Errori e omissioni

Posizione netta sull’estero: differenza tra ciò che l’Italia possiede all’estero e ciò che gli altri paesi
possiedono in Italia

Attività ≈ patrimonio

Passività = quello che devi agli altri

Operazioni che modificano patrimonio netto:

 Prestiti all’estero: attivo


 Crediti dell’estero: passivo
 Riserve ufficiali: attivo
 Riserve ufficiali degli altri paesi nella stessa moneta: passivo

Paesi creditori e debitori

Contabilità nazionale nel SEC (Sistema europeo dei conti)  del 2010 ma in uso dal 2014; definito nel
regolamento 549 2013 dell’Unione Europea

G REDDITI NETTI

TRASF. NETTI

I RISPARMI

PIL
RNL RNLd CONSUMI
C
FINALI
NAZIONALI

E-M
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Lezione 18/12/23

Circuito economico: flusso di beni e servizi, corrisponde a flusso monetario

Diagramma di Knight:
Matrici di contabilità sociale (Social Accounting Matrix o SAM) = tabelle a doppia entrata che registrano
flussi tra operatori economici

Operatori raggruppati in categorie omogenee: resto del mondo (agenti fuori dal territorio considerato con il
quale fanno scambi) e saldo degli agenti

Contabilità nazionale definisce settori istituzionali:

 Famiglia: insieme di persone che abitano insieme e hanno rapporti di parentela, matrimonio o
simili; anche una sola persona; anche se assente per un periodo
 Impresa: produce beni e servizi destinabili alla vendita, compresi lavoratori autonomi e liberi
professionisti
 Amministrazioni pubbliche: definizione particolare

⚠️interferenza nelle attività del mercato  esistono enti di proprietà del settore pubblico
es. Trenitalia o ITA Airways
⚠️vincolata da norme sul budget dell’UE; limite a debito pubblico
 CRITERI DI DEMARCAZIONE: controllo da parte del settore pubblico; origine dei ricavi dell’ente
(più ricavi più non è classificabile come settore pubblico)
Producono beni e servizi non destinabili alla vendita e redistribuiscono reddito e ricchezza del
Paese; risorse costituite da versamenti obbligatori effettuati da unità di altri settori; suddiviso in:
o amministrazioni centrali: ministeri e organi istituzionali; competenza su tutto il territorio
o amministrazioni locali: competenza limitata a una sola parte del territorio; regioni,
province, comuni, università, ospedali pubblici …
o enti di previdenza: erogano prestazioni sociali finanziate attraverso i contributi obbligatori

Matrici

o Riga  ricavi
o Colonna  spese
o Flusso monetario: colonna  riga
o Flusso di beni e servizi: riga  colonna

Circuito deve sempre essere in equilibrio: totale spese = totale introiti  totale riga = totale colonna

Utile anche aver info su settori produttivi: decomposizione delle righe/colonne in settori per mettere in
evidenza scambi intersettoriali
Dico prima nome della riga e poi della colonna

Matrici Input-Output (IO) mostrano commercio tra settori industriali, misurano scambi di merci e servizi;
esprimono in che modo output (prodotti) di un settore sono input (forniture) di un altro

Coefficienti tecnici: indicano valore degli input di un settore necessari per ogni € di produzione di un altro
settore (rapporto che lega la produzione di settori diversi)

valore della cella


c=
totale della produzione
Per ogni coppia di settori servono due coefficienti tecnici
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Lezione 20/12/23

ESERCIZI SAM E IO

Esercizio 1

Produttori Famigli Stato Risparmio Investimento RdM Totale


e
Produttori 1000 500 400 100 200 2200
Famiglie 600 0 300 0 0 900
Stato 200 200 0 100 200 700
Risparmi 100 0 0 100 500
Investimenti 300
RdM 100 100 0 300 0 500
Totale 2200 900 700 500 500

Esercizio 2

Ipotesi IVA =0
32000 Fatturato produttori
10000 Acquisti delle famiglie ai produttori nazionali
4000 Acquisti dello stato ai produttori nazionali
17000 Stipendi versati dai produttori nazionali
5000 Spesa dello stato per stipendi
50% Tassa su stipendi  versati sia da stato sia da
6000 Esportazioni
2000 Importazioni dei produttori
3000 Importazioni dello Stato
1000 Importazioni per consumo finale delle famiglie
0 Valore assunto per i versamenti da famiglia a famiglia, stato a stato,
1000 Tasse pagate del settore produttivo allo Stato

Produttori Famiglie Stato Risparmio Investimento RdM Totale


Produttori 12000 10000 4000 6000 32000
11000 33000
Famiglie 17000 0 5000 0 22000
100 22100
Stato 1000 11000 0 1000 0 12000
10000 1000
10000
Risparmi Investimenti 1000 1000 1000
0
RdM 2000 1000 3000 0 6000
7000
Totale 32000 22000 12000 1000 6000
22100 7000

Se le tasse sul lavoro diminuiscono di 1000 e i cittadini decidono di risparmiare interamente questi 1000

Se le famiglie più abbienti danno 100 alle famiglie meno abbienti

Se lo stato costringe i cittadini a spendere i 1000 di tasse risparmiate e gli stranieri decidono di investire
1000 nel paese

Nella SAM troviamo le voci della contabilità nazionale e si può vedere anche il PIL

Visto che il PIL si calcola in tre modi, possiamo usarli tutti e tre per evincere il PIL da una SAM:
1. Metodo spesa
2. Metodo valore aggiunto
3. Metodo dei fattori

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Lezione 08/01/24

GLI INDICI
o Semplici: singola variabile
o Complessi: evoluzione contemporanea di più variabili

Es. 58,4 mln di abitanti nel 2005 e 59,13 mln nel 2007

59 ,13
=1,1025 oppure110 ,25 oppure+10 ,25 %
58 , 4
Indici semplici:

1. Numero indice a base fissa: confronto tra anni diversi, uno viene scelto come base per il confronto
e rimane sempre lo stesso
qt
ₐ I ₜ=
qa
2. Numero indice a base mobile: confronto tra anni diversi, ogni volta che cambio indice varia anche la
base
−1 qt
ₜ I ₜ=
q ( t−1 )
Per trovare indice a base fissa: se conosco indice a base mobile, posso moltiplicare insieme tutti gli indici
degli anni intermedi

Per trovare indice di base mobile: se conosco indice a base fissa, posso porre i due indici uguali
(proporzionalità fra numeri indici)

x (1985) : 92.54 = 141.39 : 100

x (1985) = 130,84

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Lezione 12/01/24

Perché utilizzare numeri indici? Per confrontare l’evoluzione di due serie di dati nel tempo

Indici complessi:

Es. voglio valutare l’evoluzione dei prezzi di un paniere di quattro prodotti

Prodotto 2015 2018 Indice


Arance 47 50 1,06
Mandarini 47 44 0,94
Clementine 71 62 0,87
Limoni 82 102 1,24

Prodotto P (15) P (18) Q (15) Q (18) Spesa (15) Spesa (18) P (18) * Q (15)
Arance 47 50 22 24 1034 1200 1100
Mandarini 47 44 2 3 94 132 88
Clementine 71 62 2 4 142 248 124
Limoni 82 102 7 7 574 714 714
Totale 1844 2294 2026

o Calcolo gli indici semplici


o Calcolando la media degli indici semplici non riesco a sintetizzare la variazione complessiva perché
ho bisogno di sapere se sia uguale la quantità dei prodotti scambiati  devo considerare peso della
richiesta di ciascun prodotto
o Sapendo le quantità posso calcolare la spesa per l’acquisto di ciascuno dei tre prodotti
o Calcolando nuovamente la media ottengo solo l’effetto dell’evoluzione contemporanea dei prezzi
nelle quantità
o Per poter fare un confronto devo calcolare la spesa per l’acquisto se le quantità vendute fossero
rimaste le stesse  devo neutralizzare variazione delle quantità
o Calcolo P (18) * Q (15) e trovo spesa per l’acquisto dei beni al prezzo del 2018 MA a pari quantità
o Quindi il prezzo di questo paniere di beni è aumentato del
P ( 18 )∗Q ( 15 ) 2026
= =109 , 87 →+ 9 , 87 %
P ( 15 )∗Q ( 15 ) 1844

Indice Laspeyres (L)  considera quantità iniziali fisse, misura evoluzione della spesa se i prezzi fossero
rimasti fissi al loro valore iniziale

Indice Paasche (P)  considera quantità finali fisse

Posso fare anche indici delle quantità

P ( 18 )∗Q ( 18 )
Indice Paasche delle quantità:
P ( 18 )∗Q ( 15 )
Numeri indici complessi

con Q iniziali Indice Laspeyres dei prezzi


a Q fissa
con Q finali Indice Paasche dei prezzi

con P iniziali Indice Laspeyres delle quantità


a P fisso
con P finali Indice Paasche delle quantità

Formula:
j=n j=n

∑ ptj∗pbj ∑ ptj∗ptj
j=1
L ( P )= j=n P ( P )= jj=1
=n

∑ p bj∗q bj ∑ ptj∗pbj
j=1 j=1

Posso calcolare anche indici Laspeyres intermedi cambiando anni di riferimento

Posso dire che solitamente L(P) > P(P)?


⚠️Quando il prezzo di un bene aumenta, il consumo di quel bene tende a diminuire

Questi indici misurano l’inflazione!!

Proprietà degli indici

Is L P
Identità X X
Reversibilità X
Circolarità X
Invarianza X
Determinatezza NO * *
Inversione dei fattori NON APPLICABILE NO NO
Monotonicità X X X

 Identità: ₜ I ₜ=1
1
 Reversibilità: ₐ I ₜ=
ₜI ₐ
 Transitività/circolarità
 Invarianza rispetto alla scala (commensurabilità): aumento dei prezzi non dipende dalla scala in cui
la variabile è espressa; se trasformo la scala l’indice non cambia
 Determinatezza: indicatore è utile quando è calcolabile; sono frequenti le situazioni in cui non si
può calcolare?
pt∗qt
 Inversione dei fattori: =L ( p )∗L ( q ) NON VALE MAI
p b∗qb
 Monotonia: sempre crescente/decrescente; se i prezzi aumentano di quello che si pensava allora
anche gli indicatori dei prezzi devono crescere di conseguenza

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Lezione 15/01/24

Laspeyres e Paasche posso anche non riferirsi solo ai prezzi ma ed es. anche a emissioni inquinanti dei
veicoli (sommatoria di numero veicoli * emissioni per veicolo)

Altri indici:
Inflazione: termine si utilizza da dopo la Guerra di Secessione americana; aumento generalizzato dei prezzi
per un periodo non breve; questo periodo è caratterizzato da una bassa inflazione mentre negli anni 80 alta

Disinflazione: inflazione decresce rispetto a un picco, ma rimane positiva (prezzi continuano ad aumentare)

Deflazione: inflazione diventa negativa (prezzi si riducono, diminuzione del livello generale dei prezzi)

Per arrivare a deflazione bisogna prima passare dalla disinflazione

Stagflazione: situazione nella quale sono contemporaneamente presenti inflazione e stagnazione

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Lezione 17/01/24

Inflazione percepita:

 È più facile ricordarsi gli aumenti che le riduzioni di prezzo


 Aumento dei prezzi collegato a miglioramento della qualità
 Inflazione passata pesa nella percezione dell’inflazione recente
 Tendenza a generalizzare: se prezzo di un bene aumenta si dice che c’è stato aumento generale dei
prezzi

Inflazione anticipata: inflazione che le persone si aspettano, previsione dell’inflazione nel futuro

Es. devo stipulare un mutuo  devo considerare inflazione perché se c’è tanta inflazione peso della rata è
diverso, anche se scelgo mutuo a tasso fisso

Inflazione tendenziale: variazione dell’inflazione in ritmo annuale, a carattere stagionale, ad agosto


solitamente c’è una leggera spinta dei prezzi  per valutare inflazione tra due anni diversi, mi conviene
confrontare livelli di inflazione nei mesi di agosto

Shrinkflation: piuttosto che aumentare prezzi si riduce dimensione del bene, cosicché il price cap rimane
invariato ma si tratta di inflazione nascosta

Iper-inflazione: tassi di inflazione forti ed esponenziali (>50%); prezzi fuori controllo; cambiano prezzi in
modo repentino

Perché misurare inflazione?


 Necessità contabile: per confrontare valori su anni diversi (es. stipendi e prezzi)
 Anticipazioni degli agenti economici: trovano info nominali sul valore futuro di alcuni prezzi e
devono stimare valore reale
 Determina rivalutazione di alcune voci importanti: alcuni contratti sono indicizzati (adeguati in base
all’andamento generale dei prezzi), ovvero hanno clausole (es. affitti, Price Cap) per cui sono
soggetti a rivalutazione dei costi secondo indici che tengono conto dell’inflazione  nelle
costruzioni se indice passa da 100 a 110, affitto viene aumentato del 10%
 Impatti distributivi: inflazione impatta diversamente su classi sociali; può favorire classe
sociale/settore (chi perde e chi guadagna) es. se devo pagare rate fisse al 10% e inflazione sale al
20% ci guadagno perché diminuisce peso del mio debito
 Obiettivo primario della politica monetaria della BCE (Banca Centrale Europea) che si occupa del
controllo e della stabilità dei prezzi  mantenere inflazione fissa allo 0%, anche se è concesso
margine di errore (2%)

Debitori sono favoriti da inflazione perché si riduce valore del loro debito

«La Banca centrale europea ha come obiettivo prioritario, stabilito dal suo statuto, di mantenere la stabilità
dei prezzi»

Come si calcola inflazione (ISTAT)?

Indice dei prezzi al consumo (delle famiglie)

Il nucleo del calcolo è l’indice Laspeyres dei prezzi basato sulle quantità osservate nell’anno precedente

Posso calcolare sia il valore del paniere con il prezzo di adesso, sia il valore del paniere con il prezzo
dell’anno precedente

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Lezione 19/01/24

Paese immaginario in cui ci sono solo due beni di consumo, conosco i prezzi dei due beni nei diversi mesi di
due anni successivi e i prezzi e le quantità a dicembre dell’anno 0

Calcolo dell’inflazione

1. Calcolo della serie dei L(P) su un anno


 Calcolo la spesa del bene al prezzo dell’anno 1 ma con le quantità di dicembre dell’anno 0
 Calcolo L(P) per ogni mese confrontato con dicembre dell’anno 0
 Per l’anno 2 posso sia confrontare con anno 0 sia con anno 1
2. Calcolo della serie concatenata
 Dicembre dell’anno 1  punto di contatto fra le due serie, mi dà la possibilità di convertire ed
esprimere con la stessa base i numeri indici dell’anno 1 e dell’anno 2
 Trovo proporzionalità e riconverto tutti i dati in una sola serie di numeri indici
3. Eventuale ribasamento = cambiamento di base in cui la base è il valore medio annuale dell’indice
4. Calcolo dei tassi  sulla base della serie concatenata posso calcolare indici legati a diverse
periodicità

Variazione congiunturale: variazione da un mese all’altro

Variazione tendenziale: calcola su un periodo annuale


Variazione da un anno all’altro: confronto tra prezzi annui medi

Inflazione ereditata: pur non essendoci variazione di prezzo, spinta dell’anno precedente va a impattare su
dati dell’anno successivo

Esercizio
Supponiamo che:
• La media degli indici dell’anno a sia 1,02
• L’indice nel dicembre dell’anno a valga 1,03
• Lo stesso livello dei prezzi si perpetua per 12 mesi, nell’anno (a + 1)
Calcolare l’inflazione dell’anno (a + 1)?

Se quindi gli indici mensili dell'anno restassero tutti al livello di dicembre dell'anno precedente, con tassi
congiunturali tutti nulli, si avrebbe comunque un tasso annuo di inflazione non nullo.

Questo 0,98%, che non è altro che la variazione dell'indice di dicembre dell'anno precedente rispetto alla
media di quell'anno, costituisce l'inflazione acquisita che ciascun anno eredita dal precedente.

Inflazione acquisita: al mese n calcolo valore dell’inflazione se l’indice rimanesse costante anche per i mesi
successivi, come se si dovesse riprodurre stesso valore di prezzo

Consumi delle famiglie: paniere non chiaro perché se ne possono calcolare di diverso tipo

Istat calcola tre indici che corrispondono a tre definizioni diverse di paniere:

 NIC: indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale
 FOI (famiglie operaie e impiegate): consumi dei lavoratori dipendenti
 IPCA(indice dei prezzi al consumo armonizzati): per il confronto internazionale es. per verificare
condizioni economiche che garantiscono permanenza nella UE

Alcune variazioni:

 IPCA al netto dell’energia: energia ha valore molto volatile dal 1973 (causa: crisi energetica)
 NIC al netto del tabacco
 IPCA-TC (a tassazione costante): i prezzi sono aumentati perché le tasse sono aumentate o per altri
motivi? Neutralizza aumento della tassazione
 Core inflation (inflazione di fondo): al netto dell’energia e di frutta/verdura perché hanno prezzi che
oscillano molto
 Indice dei prezzi alla produzione
Deflatori: per correggere variabile per l’effetto della variazione dei prezzi, coefficiente è un Paasche dei
prezzi

coeff .=
∑ pt qt
∑ pb qt
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Lezione 22/01/24

Problemi per la misura dell’inflazione:

 Assenza di effetti di sostituzione: non tiene conto del fatto che, se aumenta il prezzo del bene a,
posso comprare più bene b (posso spostare il mio consumo su bene sostituibile)
 Assenza della qualità: spesso la qualità migliora col tempo, anche se il prezzo rimane alto, varia la
qualità che viene offerta allo stesso prezzo e quindi migliora il potere d’acquisto dei consumatori
 Riflette male l’introduzione di nuovi prodotti: i prodotti tecnologici hanno una veloce diminuzione
dei prezzi ma non entrano subito nelle statistiche quindi l’aumento dei prezzi è sovrastimato

Commissione Boskin = commissione parlamentare statunitense che riunisce evidenze empiriche di alcune
distorsioni (bias)

 Substitution
 Outlet substitution
 New products / quality change

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LA DISTRIBUZIONE

Per alcune variabili (es. reddito/patrimonio) è interessante valutare la distribuzione fra la popolazione
È utili avere un indice che sintetizzi distribuzione di un certo carattere

Grupp N. di persone Redditi del gruppo Cumul. persone Cumul. reddito


o
1 100 10 100 10
2 100 15 200 25
3 100 20 300 45
4 100 25 400 70
5 100 30 500 100
Totale 500 100

Curva di Lorentz: asse x  % popolazione; asse y  % variabile (si tratta di percentuali cumulate)

Posizione meno egualitaria è rappresentata in questo modo:


Un solo individuo possiede tutta la ricchezza, mentre il resto
della popolazione possiede 0

Per misurare disuguaglianza devo valutare area della superficie compresa tra la linea di equità (bisettrice) e
la curva di Lorentz; più è vicina a zero più ci troviamo in una situazione di equa distribuzione

Rapporto tra superficie della singola distribuzione misurata e la superficie in caso di massima eterogeneità

Indice di Gini: varia da 0 (equità) e 1 (massima disuguaglianza)

Metodo di calcolo semplificato:

dove (pi-qi) sono distanze verticali tra bisettrice e curva di Lorentz

Più è grande (pi-qi), più è vicino a pi; quindi maggiore è la disuguaglianza ed

Proprietà degli indici di concentrazione:

 Compresi tra 0 e 1
 Anonimità: non dipende da chi
 Indipendenza di scala: se trasformo la scala, l’indice non cambia
 Incrementi egualitari: se aumenta allo stesso modo reddito di tutte le persone, indice di Gini
diminuisce
 Trasferimento progressivo: se trasferisco reddito da ricco a povero, senza però modificare
ordinamento iniziale dei redditi, la disuguaglianza diminuisce
 Scomponibilità per gruppi
 Indipendenza rispetto alla dimensione della popolazione
 Non considera dove si crea ineguaglianza
 Non discriminante: a stesso valore di Gini possono corrispondere distribuzioni diverse

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Lezione 24/01/24

Ad un valore di Gini possono corrispondere diverse distribuzioni, in cui la superficie della curva di Lorenz
può essere concentrata più a destra o a sinistra  Gini mi dice valore della disuguaglianza ma non mi dà
informazioni sulla fonte della disuguaglianza, su dove si crea la disuguaglianza (se è dovuta a ricchi o a
poveri), tutti i diversi tipi di disuguaglianza sono misurati nello stesso modo; dov’è localizzata
l’eterogeneità/la disuguaglianza?

Percentile

Mediana: valore sull’asse x che divide la popolazione in due gruppi che


rappresentano entrambi il 50% del totale

Posso considerare questo ragionamento anche per altre percentuali


 percentili: valori che mi consento di separare la popolazione in gruppi
che rappresentano una certa percentuale della popolazione globale

Decile  10%

Quintile  20%

Quantile  25%

Gini non è molto indicato per misurare disuguaglianza dei redditi

 Rapporto interdecilico: rapporto fra reddito compreso tra 9° e 10° decile e quello compreso tra 1° e
2° decile
es. se D9/D1 è elevato significa che ricchi hanno molto più reddito dei poveri
 Rapporto interquintilico*

Qual è la percentuale di reddito posseduta dal primo decile? Quanto possiede il 10% più povero della
popolazione rispetto al reddito globale?

Es. nei giornali si legge “Il 10% dei più ricchi guadagnano il 30% della somma dei redditi”

*La legge di Pareto: studia la ripartizione dei redditi a livello mondiale, nel 1989 il 20% dei più ricchi
possedeva l’80% dei redditi; in realtà questa legge 80/20 si presenta in una vasta serie di situazioni

Legge di Zipf: i dati si concentrano in una piccola parte della popolazione

Misurare la povertà

La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario a prezzi correnti del paniere di beni e servizi
considerati essenziali per ciascuna famiglia

Povertà relativa: porzione del reddito medio o mediano (meglio perché poco suscettibile ad outlier)

Es. OCSE  indice di povertà relativa che mette come soglia il 60% del reddito mediano di un certo paese

“Le politiche contro la povertà sono inefficaci in quanto il tasso di povertà relativa (% della popolazione
sotto la mediana) è rimasto costante durante gli ultimi anni”

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