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1. Introduzione.
La macroeconomia studia il comportamento aggregato del sistema
economico e non, come la microeconomia, il comportamento dei singoli
individui e delle singole imprese.
Non esiste oggi una teoria macroeconomica unanimemente accettata, vi
sono molte controversie per tre motivi:
1. In economia non possibile replicare un fenomeno in laboratorio
attraverso il metodo sperimentale.
2. Loggetto di studio delleconomia possiede una dimensione storica.
La struttura economica di una societ cambia con il passare del
tempo, con il progresso tecnologico e il cambiamento della qualit
della vita.
3. Leconomista studia questioni della societ in cui vive e di cui egli
parte integrante, non come lo scienziato che studia dall'esterno un
fenomeno. Sar condizionato dai propri giudizi di valore.
Dalla microeconomia alla macroeconomia
Eormai invalsa la distinzione tra microeconomia e macroeconomia.
La prima propone una trattazione dettagliata delle decisioni individuali in
merito a beni particolari.
L'analisi macroeconomica si sofferma sulle interazioni deventi particolari
nel sistema economico nel suo complesso. Lanalisi degli aggregati
macroeconomici (Produzione, consumi , investimenti, Spesa pubblica,
Esportazioni, Importazioni, occupazione ecc.)
IL PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL)
Vi sono tre metodi di calcolo del PIL: spesa finale complessiva, somma
dei valori aggiunti e somma dei redditi.
Il PIL come spesa finale aggregata.
Valore di tutti i beni e servizi finali prodotti in un sistema economico in un
dato periodo di tempo.
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Impresa metalmeccanica A
Ricavi
Costi di cui:
Salari
Profitti
100
80
80
20
Impresa automobilistica B
Ricavi
Costi di cui:
Salari
Acquisto di acciaio
Profitti
200
170
70
100
30
=
=
100
(200 - 100)
200
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Y C I G NX
L'eguaglianza tra risparmio e Investimento.
Indichiamo con Y il livello di produzione in un sistema economico
semplificato, nel quale non esistono n una pubblica amministrazione n
scambi con lestero.
C la spesa per consumi effettuata dalle famiglie e I quella per
investimenti realizzata dalle imprese.
Le uscite complessive che registrano le famiglie e le imprese sono quindi
pari alla spesa globale Y in consumi e investimenti.
Y =C + I
Consumo + Investimento
Consumo + Risparmio
Investimento
Risparmio
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Consumo + Investimento +
Spesa pubblica
Consumo + Risparmio +
Imposte
al
netto
dei
trasferimenti pubblici
Risparmio
E quindi:
S=I +(G+TRTA )+( XM )
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inteso
come
uscita
Risparmio
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I PREZZI.
Uno degli obiettivi della teoria macroeconomica,come si accennato in
precedenza, di spiegare il livello generale dei prezzi e le sue variazioni
nel tempo.
Per utilizzare la teoria, abbiamo bisogno di una stima empirica del
livello generale dei prezzi. Una possibile misura di questa grandezza
data dal deflatore implicito del PIL (o, pi in sintesi, deflatore del
PIL) pu essere calcolato come segue:
deflatore implicito del PIL = (PIL nominale/PIL reale) x 100
Nel nostro esempio il deflatore del PIL : (PIL nominale/PIL reale) x 100 =
(550/462) x 100 = 119. In altri termini, il prezzo del bene medio
cresciuto de1 19% tra il 2002 ed il 2003.
Questo valore una media ponderata dell'incremento percentuale del
prezzo del burro, pari al 15%, e di quello delle matite, pari al 20%.
Si noti che i pesi usati per determinare la variazione percentuale media
sono le quote, in valore, dei due beni nel PIL del 2003, ossia 0,18 e 0,82,
rispettivamente.
Il deflatore usato per deflazionare (ossia depurare dall'inflazione,
che la variazione del livello generale dei prezzi)
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Il risparmio (S).
C
Propensione media al risparmio
Y
C
Propensione marg. al risparmio
Y
S
Y
S
Y
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Incremento
di reddito
1000
1 x 1000
1000
800
0,8 x 1000
800
640
640
512
512
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risparmio. Per fare una manovra politica espansiva, l'unico modo avere
un disavanzo di bilancio.
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Questa una regola che vale per le banche, non vale per i fondi di
investimento o per le compagnie assicurative.
Il coefficiente fa s che le banche tengano sempre presente questo
vincolo, che fa da freno all'emissione.
LA BANCA CENTRALE custodisce le riserve delle banche, per questo
chiamata anche banca dei banchieri o banca delle banche.
Prospetto dello stato patrimoniale, della passivit e delle attivit
delle banche. Rapporti attivi sono i crediti, i rapporti passivi sono debiti.
BANCHE
BANCHE CENTRALI
ATTIVO
CREDITI
Imprese
Famiglie
Banche
TITOLI
Riserve
obbligatorie
e libere
PASSIVO
Depositi
Imprese
Famiglie
Banche
Azioni dei
soci
ATTIVO
Riserve in
valuta estera
(c.d. Riserve
ufficiali)
Finanziamenti
al tesoro
Finanziamenti
a banche
Canali di creazione
o distruzione di BM
PASSIVO
Riserve
obbligatorie
Circolante
ovvero la BASE
MONETARIA
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1
Y=kY
V
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7. Il modello IS-LM
stato creato dagli economisti Hicks e Hansen, cerca di spiegare quanto
avviene in un sistema economico nel breve periodo e di valutare gli
effetti della politica fiscale e monetaria sulla determinazione del reddito
di equilibrio.
c 0 +c 1 T + I 0bi+G
]
1c1
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( M 0 +mi)
k
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L'effetto di spiazzamento.
Si pensi ad un governo che mette in atto una politica fiscale espansiva,
aumentando la spesa pubblica o riducendo le tasse. Il reddito passer da
Y0 a Y2. Se il tasso di interesse rimanesse uguale, il punto di equilibrio
sarebbe il punto B. Tuttavia, il tasso i si sposter da i0 a i1, causando una
riduzione degli investimenti, quindi una riduzione del reddito Y. Il punto di
equilibrio sar quindi il punto C.
L'effetto di spiazzamento un meccanismo di retroazione monetaria che
segue ad una politica fiscale espansiva. L'aumento del reddito far
contrarre gli investimenti e quindi ridurre nuovamente il reddito.
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Politiche monetarie.
Nel caso della politica monetaria avviene l'esatto opposto. I keynesiani
ritengono sia inefficace, mentre i monetaristi ritengono che abbia
efficacia massima per il controllo della domanda aggregata. A tal
proposito, va ricordato che la domanda di moneta per i monetaristi a
solo scopo transattivo, non esiste la domanda di moneta speculativa di
Keynes.
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8.3 Il modello
neoclassico
Nel modello neoclassico
esiste quindi un salario di
equilibrio. Tutti coloro che
sono disposti ad offrire la
propria forza lavoro al
prezzo (w/p)* troveranno
un lavoro. In questo
modello gli unici
disoccupati sono coloro
che non si accontentano
del proprio salario e l'unica forma di disoccupazione e volontaria, poich
basta che i lavoratori adeguino la propria offerta di lavoro alla domanda.
Essendo la domanda data, le politiche si devono concentrare sull'offerta,
che va resa flessibile per potersi adeguare alla domanda.
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P w
=
P
w
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1
] (c0-c1 T0 + I0 + G0 + X0)
1c 1+ m
1
1c 1+ m
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Influenzano il cambio:
i movimenti di merci
i movimenti di capitale finanziario
Domanda di valuta estera:
Il valore delle importazioni corrisponde ad un certo ammontare di
valuta estera. Un turista europeo che vai in US ha bisogno di
acquistare $, cos come un'azienda che ha bisogno di materie prime
americane.
Vale anche per il capitale finanziario: immaginiamo un
risparmiatore italiano che vuole acquistare azioni della General
Motors. Dovr convertire gli euro in dollari.
Domandano valuta estera gli importatori e tutti coloro che generano
deflusso di KF, capitale finanziario.
Chi offre la valuta estera?
Chi esporta in USA viene pagato in dollari, quindi offre dollari per
avere euro
I turisti USA che soggiornano in Europa
Risparmiatori USA che acquistano titoli di stato italiani, che faranno
affluire capitale in dollari
Banche americane che finanziano investimenti europei
Investimenti diretti esteri
Tutto questo determina continuamente la fluttuazione del tasso di
cambio.
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X= f (Yf; e)
M = f(Y; e)
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BP = X(Yf; e) M(Y; e) + KF
KF, i movimenti di capitale finanziario, dipendono dai tassi di
rendimento degli investimenti nei diversi paesi.
KF (i if)
Se i tassi di interesse i nazionali si riducono, avremo un deflusso di
capitale. I KF lasceranno il paese in cerca di tassi pi elevati.
BP = X(Yf; e) M(Y; e) + KF(i if) = 0
Con il pareggio della BP si raggiunge l'equilibrio .
Possiamo considerare Yf e if come dati esogeni, poich riguardano altri
paesi e il tasso di cambio e come dato esogeno in un regime di cambi
fissi.
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Se, come in UE, il mercato unico, i prezzi dovrebbero essere gli stessi.
Dobbiamo logicamente dedurre che i tassi d'interesse dipendono da ci
che si determina a livello globale.
L'unico modo per ridurre il disavanzo, in tal caso, sar ridurre il reddito.
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movimenti di capitale
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inflazione pi bassa.
4. Assenza di squilibri di finanza pubblica: il rapporto deficit/pil
non deve superare il 3% e il debito pubblico/pil non deve superare il
60%
I parametri hanno mostrato una veloce convergenza dei vari paesi
aderenti. Anche se l'Italia e il Belgio non hanno raggiunto i parametri di
finazna pubblica, si sono appellati al fatto che la velocit con la quale si
avvicinavano era notevole, cos si dato il via alla terza fase, divisa in re
fasi.
1. FASE A: Da maggio a dicembre '98 il Consiglio Europeo ha definito
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