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M A R I O

G A R G I U L O

LE FUNZIONI ECONOMICHE
APPLICAZIONE DELL

ANALISI MATEMATICA

APPLICAZIONE DELLANALISI MATEMATICA ALLE FUNZIONI ECONOMICHE

FUNZIONI ECONOMICHE

Leconomia lo studio di come impiegare, con maggior convenienza, il denaro di cui si dispone per raggiungere determinati fini. Per descrivere ci si fa ricorso alle leggi economiche, basate sulle funzioni economiche. Lo scopo ultimo, quindi, osservabile fondamentalmente sotto due aspetti:

ottenere il massimo utile a parit di costi; sostenere il minimo costo a parit di utile.

Le principali funzioni economiche sono:

la funzione di domanda; la funzione di vendita; la funzione di ricavo; la funzione di costo.

Dobbiamo sempre distinguere, poi, tra due tipi di mercato:

c o n c o r r e n z a p e r f e t t a : caratterizzato dalla presenza di molti operatori, che singolarmente, con il loro operare, non riescono ad influenzare il prezzo di mercato e/o la quantit di equilibrio; m o n o p o l i o p e r f e t t o : caratterizzato dalla presenza di un solo operatore che decide ed impone il prezzo di mercato e la quantit di equilibrio.

Esistono, poi, numerosi tipi di mercati intermedi a quelli indicati, che si spostano su unasse immaginario tra la concorrenza perfetta ed il monopolio perfetto, come la concorrenza monopolistica e loligopolio.

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FUNZIONE DI DOMANDA

La domanda latto con cui un individuo fa richiesta di un bene dietro corresponsione di un corrispettivo in denaro. Le variabili che influenzano la domanda sono:

il prezzo del bene; il reddito disponibile; i prezzi degli altri beni; i fattori psicologici che influenzano la scelta.

La funzione di domanda una funzione matematica che ci spiega come, al variare del prezzo p, varia la quantit q domandata del bene. Quindi, diremo che q = f (p). Le funzioni pi comuni sono:

funzione lineare: espressa da q = a bp dove a e b sono due variabili positive.

a/b

funzione quadratica: espressa da q = a bp dove a e b sono due variabili positive.

(a/b)

funzione iperbolica: espressa da q = variabili positive. a b dove a, b e c sono tre p+c

a/c -b

a/b -c

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funzione esponenziale: espressa da q = a e dove a e b sono due variabili positive.


-bp

q a

Si pu facilmente verificare , comunque, che la quantit domandata di un bene funzione inversa del prezzo dello stesso bene, quindi la funzione di domanda decrescente.

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FUNZIONE DI VENDITA

La funzione di vendita indica il prezzo in funzione della quantit. Sono due i tipi principali di funzione di domanda:

funzione lineare: espressa da p = a bq dove a e b sono due variabili positive.

a/b

funzione iperbole: espressa da p = positiva. a dove a una variabile q

a/b

La pi importante e nota la funzione lineare, comunemente nota come curva di domanda.

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FUNZIONE DI RICAVO

Il ricavo totale di unimpresa la somma del prodotto tra il prezzo e la quantit venduta di ogni bene. Per facilit di calcolo e di rappresentazione grafica, standardizziamo il modello economico ad unimpresa che produce e vende un solo bene. Ci troviamo di fronte ad una funzione rappresentabile su di un diagramma cartesiano, diversa a seconda che il mercato :
R

concorrenza perfetta: espressa da R = pq.


q

monopolio: espressa dalla stessa funzione della concorrenza perfetta, dove per p = a bp dove a e b sono due variabili positive.

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FUNZIONE DI COSTO

La teoria economica classifica i costi in costi di breve periodo e costi di lungo periodo. La classificazione basata sulla possibilit di variare tutti i fattori della produzione, ed abbiamo i costi di lungo periodo, o meno, ed abbiamo i costi di breve periodo. Esistono altre tipologie di costi, cio:

c o s t i f i s s i : costi che non variano al variare delloutput; c o s t i v a r i a b i l i : costi che variano al variare delloutput; c o s t o m e d i o f i s s o : costi fissi per unit di output; c o s t o m e d i o v a r i a b i l e : costi variabili per unit di output; c o s t o t o t a l e : somma dei costi fissi e dei costi variabili; c o s t o m e d i o t o t a l e : somma dei costi medi fissi e dei costi medi variabili.

Dato C il costo totale, abbiamo i seguenti altri costi: Cmf Cf q Cmv Cv(q ) q Cm C Cf + Cv(q ) Cf Cv(q) = = + = Cmf + Cmv q q q q

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LA TEORIA DEI COSTI NEL BREVE PERIODO

Nel breve periodo troviamo tutte le configurazioni di costo analizzate sopra, con le seguenti caratteristiche:
C

costi fissi: costanti rispetto alla produzione.


q C

costi variabili: variano al variare della produzione.

costo medio variabile: rappresenta linclinazione della funzione di costo variabile.


C

costi medio fisso:

costi medio totale:

Il punto di minimo della funzione dei costi totali medi rappresenta il punto in cui la produzione ottimale, ci indica cio la quantit da produrre al minor costo sostenibile, dati i vincoli ed i costi di produzione.

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IL COSTO MARGINALE

Il costo marginale il costo da sostenere per la produzione di ununit aggiuntiva di output. La funzione del costo marginale ci aiuta a quantificare le variazioni del costo marginale al variare delloutput. Il costo marginale, in termini matematici, la derivata prima della funzione di costo totale, quindi: C ' ( q) = da cui deriva: C ' (q ) = dC (q) dCf dCv(q ) dCv(q) = + = = C ' v( q ) dq dq dq dq dC (q ) dq

Il costo marginale dunque la derivata prima del costo variabile. Graficamente la funzione di costo marginale rappresentata da:
C C C C Cm

Nel punto di intersezione della funzione del costo marginale con la funzione del costo medio, si ha il punto di minimo della curva del costo medio, cio le coordinate ottimali di produzione quantit e costi.

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RICAVO MARGINALE E RICAVO MEDIO

Il ricavo totale dato dal prodotto tra la quantit venduta ed il prezzo di vendita. Abbiamo visto che la formula del ricavo R = pq. Il ricavo medio il ricavo per unit di output venduto, che, in base al tipo di mercato in cui limpresa opera, corrisponde: concorrenza perfetta R(q ) pq = =p q q monopolio R ( q ) p( q ) q = = p(q ) = a bq q q

Come si vede il ricavo medio uguale al prezzo di vendita, sia nel mercato in concorrenza perfetta che nel mercato monopolistico. Il ricavo marginale il ricavo ottenuto dalla vendita di ununit addizionale di output. In concorrenza perfetta abbiamo: R' (q ) = dR(q ) dpq = =p dq dq

Il ricavo marginale, in concorrenza perfetta, uguale al ricavo medio. In un mercato monopolistico abbiamo: R' (q ) = dR(q ) d (a bq)q daq bq 2 = = = a 2bq dq dq dq

che corrisponde al ricavo medio in monopolio, ma con inclinazione doppia. Graficamente:


C C

Rm Rm = R R

concorrenza

monopolio

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MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

La massimizzazione del profitto impone due alternative per il calcolo prima del profitto e successivamente, in termini matematici o grafici, il calcolo del punto in cui il profitto il massimo. Il profitto si determina come differenza tra il ricavo totale ed il costo totale. Graficamente abbiamo due metodi:

differenza tra il ricavo totale ed il costo totale; punto di intersezione tra la curva del ricavo marginale e la curva del costo marginale.

In concorrenza perfetta, analiticamente, per massimizzare la differenza tra il ricavo totale ed il costo totale bisogna determinare il punto di massimo della funzione del profitto, cio la derivata prima della funzione di profitto = R C, e porlo uguale a 0:

' = R'C ' = 0 e quindi R' = C ' = p


Per massimizzare il profitto la produzione deve essere tale che il costo marginale sia uguale al prezzo. Questo passaggio ci riporta al secondo punto, cio lintersezione tra la curva del ricavo marginale, il prezzo, e la curva del costo marginale.
q C C Cm

R=p

Anche in regime di monopolio abbiamo luguaglianza tra costo marginale e ricavo marginale, ma in questo caso dobbiamo tener presente delle due funzioni di costo. Abbiamo quindi il sistema formato da R = aq bq e da C = c + dq. La soluzione sar: ad . 2b

' = R'C ' = a 2bq d da cui deriva che = 0 se q =

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ELASTICIT DELLA DOMANDA

Lelasticit di una funzione f in un punto x la quantit:

= y'

x dy x = y dx y

ed esprime il limite degli incrementi di y e della variabile x. Lelasticit, nella teoria economica, ci aiuta a determinare lelasticit del mercato in base al prezzo. Tale valore ci guida su come varia la quantit venduta al variare del prezzo. Lelasticit della domanda sar, quindi: dq p dq / q = dp q dp / p

che per valori assoluti assume i seguenti significati: || < 1 domanda inelastica || = 1 domanda unitaria || > 1 domanda elastica

La domanda elastica se ad una variazione del prezzo segue una variazione dello stesso segno della quantit domandata. La domanda inelastica, invece, caratterizzata da un comportamento del mercato in senso opposto alla variazione del prezzo. La domanda unitaria se la variazione del prezzo e della quantit hanno lo stesso segno e lo stesso rapporto costante.

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DOMANDA, OFFERTA ED EQUILIBRIO

Lofferta la quantit di merce posta sul mercato dai produttori. Essa funzione crescente del prezzo, nel senso che allaumentare del prezzo aumenta la quantit di output posto sul mercato.
p q

La domanda la quantit di merce richiesta dal mercato dai consumatori. Essa funzione decrescente, nel senso che allaumentare del prezzo diminuisce la quantit di merce richiesta dai consumatori.
p q

Dallequilibrio tra i due mercati abbiamo il punto di equilibrio, che definisce la quantit ed il prezzo di equilibrio tra domanda ed offerta. Allaumentare del prezzo i produttori tenderanno a offrire pi output ed i consumatori a domandare pi merce. I produttori allora tendeconsumatori. In questo punto dincrocio si torna al punto dequilibrio. Analiticamente la quantit domandata q = a bp e la quantit offerta s = - c + dp. Il punto di equilibrio sar il punto in cui q = s, cio a bp = c + dp da cui deriva (b d ) p = a + c e da cui si ottiene il prezzo e la quantit di equilibrio: p= a+c e q = a bp bd
p

ranno ad offrire quantit decrescenti di output fino a trovare la quantit domandata dai

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INDICE

FUNZIONI ECONOMICHE ..................................................................................................................2 FUNZIONE DI DOMANDA..............................................................................................................3 FUNZIONE DI VENDITA ................................................................................................................5 FUNZIONE DI RICAVO ...................................................................................................................6 FUNZIONE DI COSTO.....................................................................................................................7 LA TEORIA DEI COSTI NEL BREVE PERIODO ...................................................................................8 IL COSTO MARGINALE........................................................................................................................9 RICAVO MARGINALE E RICAVO MEDIO .........................................................................................10 MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ................................................................................................11 ELASTICIT DELLA DOMANDA .......................................................................................................12 DOMANDA, OFFERTA ED EQUILIBRIO ...........................................................................................13 INDICE ...............................................................................................................................................14

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