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I girasoli di

Van Gogh
Tecnica e materiale

Olio su tela

Modelli di riferimento

Post-Impressionismo

Soggetto

Vaso con dodici girasoli


I girasoli sono uno dei soggetti più celebri di Van Gogh, nonché uno dei suoi preferiti.

Tra i vari dipinti, ci sono tre versioni simili con quindici girasoli in un vaso, e due con dodici girasoli in un vaso.

Una prima serie di quattro "Girasoli" era stata dipinta in precedenza a Parigi, nel 1887.

Periodo e
Van Gogh iniziò a dipingere questi quadri a fine estate del 1888 e continuò durante l'anno successivo e alcuni di

essi andarono ad adornare la stanza dell'amico Paul Gauguin. I dipinti mostrano i girasoli in ciascuna fase della

storia fioritura, dal bocciolo all'appassimento, con diverse prospettive e, per lo sfondo, anche con diversi colori.

dell’opera Van Gogh scrisse un gran numero di lettere al fratello Theo che hanno permesso agli storici di ricostruire

dettagliatamente la sua vita. Il pittore descrisse anche i girasoli che nella sua intenzione dovevano esprimere

gratitudine e gioia. Per questo li destinò alla stanza di Paul Gauguin che lo aveva raggiunto ad Arles, nella Casa

Gialla. Van Gogh amava talmente questo tipo fiore, da immedesimarsi con esso, infatti come questi fiori erano

protesi verso il sole così lui era proteso alla ricerca della felicità che sperava di trovare proprio attraverso i girasoli
Descrizione dell’opera-

-Una serie di dodici girasoli è raccolto in un vaso


panciuto, esposto su un piano, contro una
parete chiara. I fiori vengono rappresentati in
diversi
gradi di maturazione e prospettive. Infatti, mentre
alcuni di essi sembrano appena sbocciati, altri sono
sul punto di appassire. Inoltre i fiori si dispongono
in modo apparentemente casuale mostrandosi da
diverse angolazioni. Il vaso riporta il nome Vincent,
un gesto semplice che rimanda alla tradizione dei
grandi artisti del passato, soliti firmarsi con il solo
Analisi dell’opera-

I grandi fiori gialli, intensi nella loro semplicità, sono resi con grandi pennellate, che ne
delineano il volume, e spesse linee di contorno. Anche il vaso è riprodotto essenzialmente,
attraverso due colori e senza chiaroscuro. Allo stesso modo, il piano e lo sfondo
sono delineati esclusivamente con il colore. Una tecnica, quella dei girasoli, in linea con il
resto della produzione dell’artista. Van Gogh infatti, era solito applicare il colore con
pennellate ruvide e dense, sovrapponendo gli strati uno sopra l’altro. Caratteristica
peculiare dei girasoli è invece l’uso del giallo cadmio, un pigmento di invenzione recente
(al tempo) che l’artista prediligeva. Quello che salta immediatamente all’occhio è il netto
contrasto tra la profondità dei fiori, che si divincolano in tutte le direzioni, e la
bidimensionalità dello sfondo. Manca infatti del tutto la prospettiva geometrica. Il piano e
il muro sono separati da un spessa linea di colore e lo spazio è reso esclusivamente grazie
alla sovrapposizione dei volumi. L’accordo cromatico delle diverse gradazioni di verde e
di giallo utilizzate trasmettono un’intensa sensazione di gioia e serenità. 
Le grandi teste dei girasoli, modellate con sinuose pennellate che descrivono l’andamento
dei petali, emergono con forza dallo sfondo realizzato al contrario con pennellate regolari.
L’opera quindi viene resa come una forte metafora della vitalità della natura e della
gioia che l’artista in quel momento specifico provava, in particolar modo nel dipingere e
studiare i girasoli.
di Alessandro Rotondo

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