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SPEECH ACTS

«Parlare dell’atto linguistico è parlare dell’enunciato dal punto di


vista di ciò che il parlante fa proferendolo»

Adriana Boniforti
3203710 L11
Filosofia del linguaggio
INTRODUCTION

La teoria dello speech acts


studia i modi in cui il Mette in luce la relazione tra Partendo dall’opera di
linguaggio può essere quanto dipende da regole G.Frege e L.Wittgenstein, la
considerato azione, dal punto linguistiche e quanto è teoria è stata formulata da J.L.
di vista degli atti che, col determinato dalla situazione Austin e successivamente
parlare e nel parlare, si concreta (speech situation). sviluppata da J.R. Searle e P.
compiono. Grice.
FREGE E L’ANALISI DELL’ASSERZIONE
Un enunciato dichiarativo/assertivo e un
enunciato che formula una domanda o
esprime una supposizione sono usati in
modo diverso ma possono avere tutti lo
stesso senso.

Solo l’asserzione soddisfa


Per la comprensione di un
condizioni di verità, per tale ragione
giudizio egli sottolinea che è
deve esservi qualcosa che si
necessario considerare
aggiunge al senso per dare luogo ad
unitariamente il suo contenuto
un enunciato
concettuale.
Filosofo e matematico
tedesco 1848-1925
Il contenuto concettuale di una proposizione va poi distinto dall’asserzione di tale
contenuto, con cui esso diventa un enunciato, e per questo definisce due segni distinti:

- Il segno — indica il contenuto concettuale di una proposizione a : — a


- Il segno | indica l’asserzione del giudizio : |― a , che rappresenta la forza assertoria
o l’adesione assertiva della proposizione.

Un asserzione è formata dal suo contenuto concettuale (proposizione) e la sua forza


assertoria.
Nel saggio Sinn
und Bedeutung,
egli mostra come D’altro lato lo stesso nome
nomi diversi può essere usato per far
possano essere riferimento ad oggetti diversi.
usati per fare
riferimento allo
stesso oggetto.

Un nome
Per chiarire il comportamento dei nomi, Frege proprio
analizza il loro significato nei termini della esprime il suo
dicotomia tra Senso (Sinn) e Denotazione o senso e
Riferimento (Bedeutung). designa, o
denota, il suo
riferimento.

Il significato Frege ha scelto il

secondo Frege
termine Bedeutung
che implica il senso D’altro lato il senso è il modo
di indicazione, quindi
la denotazione di un in cui l’oggetto ci è dato.
nome è l’oggetto
stesso.
WITTGENSTEIN E IL LINGUAGGIO
COME ATTIVITÀ
La sua teoria dei giochi linguistici
si basa sulla concezione che il
linguaggio è azione: parlare è un
1889-1951
attività e il linguaggio consiste in
un insieme di pratiche di vario
genere.

Un gioco linguistico può essere


definito come una certa attività che
i parlanti compiono, in una data
situazione, osservando certe regole Egli paragonò gli usi del
o convenzioni. linguaggio a dei giochi,
introducendo la metafora del gioco
linguistico, che attirava
«Su ciò di cui non si può l’attenzione sul fatto che i diversi
usi del linguaggio sono retti da
parlare bisogna tacere» regole.
Parlare un linguaggio è
una pratica acquisita,
Un gioco linguistico è che si apprende: parlare
quindi una parte del un linguaggio è una
linguaggio usata nella forma di abilità.
A Wittgenstein interessa vita o un modello
stabilire che qualsiasi uso semplificato di una parte
del linguaggio è regolato del linguaggio.
dall’interno da regole
proprie,
intersoggettivamente
accettate modificabili.
Austin: Teoria degli atti linguistici
La sua teoria degli atti linguistici si sviluppa a
«i performativi sono enunciati alla
partire dalla fondamentale nozione di enunciato
prima persona del presente indicativo
performativo attivo, che pur essendo all’indicativo
non descrivono un atto, ma servono a
compierlo; l’atto in questione è poi di
carattere convenzionale, e la sua
validità richiede il darsi di circostanze
appropriate, senza le quali esso non
riesce felicemente o può addirittura
risultare nullo»
1911-1960

Anche gli enunciati assertivi o dichiarativi che Austin chiama constativi possono essere
intesi come un caso particolare di questo genere: enunciati usati per dichiarare qualcosa in
merito allo stato di fatto delle cose.
Per tale ragione gli enunciati dichiarativi devono soddisfare condizioni di verità ovvero
condizioni che stabiliscono che l’enunciato è vero o falso.
D’altro lato gli enunciati performativi possono essere:

Garantisce che l’enunciato sia proferito correttamente, in una


Felice situazione appropriata e che abbia gli effetti previsti

Nullo: il parlante non perviene col suo enunciato ad eseguire l’atto


che intendeva compiere
 Insincero: il parlante non intende mantenere ciò a cui si impegna

Infelice con l’atto in questione


Rottura d’impegno: comportamento che si verifica quando l’atto
viene effettuato, ma non si rispetta la regola dell’atto
• Ci si poneva il problema di caratterizzare e definire le diverse forme linguistiche quindi nasce così la
classificazione di Austin degli atti linguistici in locutori, illocutori, perlocutori.
• L’atto linguistico è un evento unitario che può essere descritto sotto aspetti diversi, a partire dalla semplice
emissione, al raggiungimento di certi effetti nel contesto extralinguistico.
Austin individua 3 aspetti principali dell’atto linguistico:

Locuzione Illocuzione Perlocuzione


Il parlare come dire Il compimento di La produzione di
qualcosa una fra le tante effetti sulla
azioni che è situazione del
possibile compiere discorso
nel dire qualcosa

In conclusione secondo Austin il linguaggio deve essere considerato e studiato come azione e
quindi non c’è una contrapposizione tra dire e fare, ma ogni dire è anche un fare.
GRICE: LA LOGICA DELLA
CONVERSAZIONE

Alla base della sua analisi si


«Conforma il tuo contributo
trova una concezione seconda
conversazionale
Questa logica si a quanto Il principio intende esprimere il
la quale la comunicazione
richiesto, nel momento in cui
esplica fatto fondamentale che la
segue una logica che si
avviene,
nell’ambito del all’intento comune comunità dei parlanti collabora
collega in modo costante con Principio di
accettato e alla direzione dello alla riuscita dello scambio
le proprietà conversazionali: cooperazione :
scambio verbale in cui sei d’informazione.
le modalità dello scambio tra
impegnato».
parlanti.
1913-1988
L’autore introduce la nozione di significato del
parlante: ciò che il parlante intende comunicare.
Formula un nuovo concetto che è il concetto di
implicatura, distinto tra:

Le massime conversazionali rappresentano


specificazioni del principio di cooperazione e sono:  Implicatura convenzionale: dipende dalle parole
utilizzate dal parlante
 Implicatura conversazionale: indica uno sforzo da
parte dell’ascoltatore, che gli permette di andare oltre
 Qualità: non dire cose false né che non si possono il significato letterale e di comprendere l’intenzione
provare comunicativa del parlante
 Quantità: fornisci l’informazione necessaria né piu’
né meno
 Relazione: sii pertinente
 Modo: sii chiaro, evita ambiguità, sii breve, procedi
in modo ordinato
Grice divide le implicature
conversazionali in 3 gruppi:

Standard: le massime della conversazione


Esempi di implicature conversazionali non sono effettivamente violate, il ricevente
integra il significato del suo proferimento
Ironia con l’implicatura.
Teheran è in Turchia? Si, e Londra è in Armenia
Da conflitto: il parlante comunica che non è
Sarcasmo in grado di soddisfare una tra le due massime.
La grammatica è affascinante

Metafora Da sfruttamento: una massima viene violata


La regina Vittoria era di ferro apertamente, ma il significato dell’enunciato
viene reinterpretato dal ricevente in modo da
essere compatibile con il principio di
Tautologia cooperazione.
La guerra è la guerra

In conclusione, secondo la sua teoria, i partecipanti degli scambi conversazionali devono comportarsi da agenti razionali
e rispettare il principio di cooperazione, anche quando viene richiesto di manipolare le regole espresse dalle massime
conversazionali.
Leibniz

L’analisi di Grice mostra che la nostra organizzazione Distinzione tra intenzionalità e


mentale si basa sull’intenzionalità e questa viene intensionalità dove, intentio è
definita come la proprietà della mente di dirigersi verso «l’oggetto» di uno stato mentale, e ciò
i propri progetti. L’intenzionalità è il carattere distintivo a cui si indirizza la mente. In questo
di tutti e soli i fenomeni mentali. modo si delinea la differenza tra il
concetto o intentio e l’oggetto di cui
si ha un intentio.

Questo concetto richiama l’idea di


prospettiva e punto di vista, con due
riferimenti fondamentali:
Brentano

Tutti e soli i fenomeni mentali


esibiscono direzionalità
(directedness) e forma aspettuale
(aspectual shape).

INTENZIONALITÀ
DUALITÀ DEL SEGNO
LINGUISTICO
Ferdinand De Saussure evidenzia il contrasto tra il Significato (piano del contenuto, immagine
mentale, concetto) e Significante (piano dell’espressione, della forma, immagine acustica).
La dualità tra significato e significante svolge un ruolo centrale nella trasmissione
dell’informazione durante un atto comunicativo.

Durante il circolo della comunicazione o circolo semiotico,


nella mente del parlante si forma un immagine mentale che
viene tradotta, attraverso la mediazione dell’apparato fonatorio,
in immagine acustica; tale immagine acustica viene colta
dall’apparato uditivo dell’ascoltatore e tradotta in un nuovo
concetto nella sua mente.
La langue rappresenta l’aspetto sociale del
linguaggio, il sistema che è comune a tutti,
Un’altra distinzione l’insieme di significati e significanti
fondamentale è tra Lingua condivisi che permettono gli atti di parole.
(langue) e Parole. La parole rappresenta l’aspetto individuale
del linguaggio, ciò che fa riferimento alla
singola esecuzione.

Il primo asse consente di capire che


funzione ha un elemento linguistico
in rapporto agli altri elementi; il
secondo asse d’altro lato consente di
capire da che cosa viene e che cosa
diventa un elemento linguistico.

Nel pensiero di De Saussure


Infine, i due assi ortogonali della rientra anche l’arbitrarietà del
sincronia o della simultaneità e segno linguistico: non esiste una
della diacronia o della connessione tra la sequenza (di
successione, rappresentano suoni o simboli grafici)
un’altra idea innovativa.
a-l-b-e-r-o e il concetto «albero».
ESPRESSIONI, SIGNIFICATO E ATTI
LINGUISTICI
Parlare una lingua vuol dire impegnarsi in una forma di comportamento governata da regole, quindi parlare
significa eseguire degli atti secondo certe regole.
John Rogers Searle introduce la distinzione tra i vari tipi di atti linguistici e analizza le nozioni di proposizioni,
regole, significato e fatti.
Austin aveva dato agli atti linguistici il nome di atti illocutivi (affermare, asserire, comandare, chiedere, scusarsi).
Searle, all’interno dell’etichetta generale di atti linguistici, dà un nome a ciascuno di essi:

L’enunciare parole (morfemi,


Collegata alla nozione di atti illocutivi
frasi) si dirà eseguire atti
enunciativi è quella delle conseguenze o effetti
che tali atti hanno sulle azioni, i
Il far riferimenti e il predicare
pensieri degli ascoltatori
si dirà eseguire atti
proposizionali (argomentando posso persuadere o
convincere, ammonendo posso
spaventare o mettere in guardia).
L’affermare, il domandare, l’ordinare, il Queste espressioni denotano atti
promettere si dirà eseguire atti illocutivi
perlocutivi.
Predicazione:
Collegamento tra la nozione
di predicazione e quella di
verità:
le espressioni possono essere
dette vere o false in rapporto
agli oggetti

Significato:
Proposizioni:
I suoni emessi Analizza le
nell’esecuzione di un atto Per proposizione si intende
seguenti ciò che è asserito nell’atto
illocutivo vengono definiti
significativi, per ciò nozioni di asserire, ciò che viene
pronunciando tali suoni si ha enunciato nell’atto di
l’intenzione di dire qualcosa enunciare

Regole:
Parlare una lingua significa
Regolanti: ossia che regolano impegnarsi in una forma di Costitutive: regole che
forme di comportamento già creano o definiscono
comportamento governato da
esistenti in precedenza o nuove forme di
regole che possono essere:
esistenti indipendentemente comportamento
Regolanti e costitutive
BIBLIOGRAFIA
 John L. Austin: «Performativo-Constativo»
 John L. Austin: «Come agire con le parole»
 Paul Grice: «Logica e conversazione»
 Gottlob Frege: «Senso e denotazione»
 Ferdinand De Saussure: «Corso di linguistica generale»
 John R. Searle: «Espressioni, significato e atti linguistici»

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