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DEFINIZIONE DI SEMANTICA

La semantica, dal greco semaino “significo, indico”, è la scienza del significato, lo “studio del
significato che le lingue convogliano” (R. Simone). La lingua è principalmente uno strumento di cui
l’uomo si serve per comunicare significati.
SEGNO LINGUISTICO SI DIVIDE IN: SIGNIFICANTE [‘ka:sa] e SIGNIFICATO
La semantica si occupa del significato del segno linguistico
OGGETTO DI STUDIO
. cos’è il significatoù
. i rapporti esistenti tra i significati delle parole
. l’organizzazione del significato all’interno della parola (semantica lessicale)
. l’organizzazione del significato all’interno della frase (semantica frasale)
ORIGINE DELLA SEMANTICA SCIENTIFICA
La riluttanza di molti linguisti, tra ‘800 e ‘900, a trattare argomenti di semantica, si giustifica sia per
il carattere sfuggente, soggettivo, scarsamente rappresentabile del significato; sia per la vastità
dell’oggetto di studio, difficilmente delimitabile se si pensa alla quantità di parole e di frasi
possibili.
Per queste ragioni si è pensato che il componente semantico fosse meno adatto all’applicazione di
una rigorosa metodologia scientifica.
INTERAZIONE SEMANTICA
L’interazione tra la semantica e gli altri componenti della linguistica è riscontrabile a tutti i livelli di
analisi:
. FONOLOGICO (fonema, intonazione, accento, durata, ecc.)
. MORFOLOGICO (morfemi lessicali, grammaticali, entrata lessicale, ecc)
. SINTATTICO (ruoli tematici, significato di frase, ecc.)
LESSICALE VS STRUTTURALE
SIGNIFICATO LESSICALE: morfema lessicale
SIGNIFICATO STRUTTURALE: morfema grammaticale
TEORIE SEMANTICHE
SEMANTICA REFERENZIALISTA
L’approccio referenzialista allo studio del linguaggio trae origine dalle teorie espresse da Aristotele
nel “De interpretatione”, il cui nucleo è costituito dalle relazioni che intercorrono tra 3 entità: le
“cose” (entità concrete), le immagini mentali delle cose, le parole foniche, con cui si denominano
le immagini mentali:
C ----------------- I ------------ PF
Il primo è un rapporto naturale e necessario (C, I), il secondo è arbitrario (I, PF)
TEORIA REFERENZIALISTA
La teoria aristotelica è detta referenzialista perché si basa sull’idea che il significato sia
direttamente collegato ai referenti extralinguistici. Le differenze tra le lingue sarebbero da
attribuire al livello fonetico (Saussure parla di lingua come nomenclatura). Il concetto di
arbitrarietà fu teorizzatoper la rpima volta da Aristotele.
Si tratta di una visione esclusivamente sincronica del significato, che non tiene conto della
mutabiltà della lingua nel tempo.
SIGNIFICATO COSTRUTTO MENTALE
La teoria del significato costrutto mentale risale al filosofo J. Locke (seconda metà del ‘600), che
divide i significati in:
SIGNIFICATO SEMPLICE: percezioni inìmmediate (sensoriali o mentali) UNIVERSALI es: uomo, mela,
sole, cerchio, ecc.
SIGNIFICATO COMPLESSO: percezioni non immediate (combinazione di percezioni immediate),
ARBITRARIE es: parricidio, ecc.
UNA TEORIA DIACRONICA
Mentre i significati semplici hanno un referente in natura e sono percepiti passivamente, i
significati complessi sono creati dalla mente: essi sono legati alla società in cui vengono di volta in
volta creati.
Orientamento diacronico, perché i significati complessi presuppongono la combinazione di idee
(costruzione mentale) per necessità di ordine sociale: se questa decade, può decadere anche il
significato corrispondente.
SIGNIFICATO COME SISTEMA DI RELAZIONI
La concezione del significato come sistema di relazioni è connessa alla concezione di lingua come
sistema, codificata per la prima volta da F. de Saussure (1916). La teoria saussuriana coglieva
l’arbitrarietà anche in senso orizzontale:
la “sostanza” del contenuto (Hjelmslev) viene “formata” in modo arbitrario: i confini tra i significati
sono stabiliti nelle lingue in base a convenzioni sociali.
SIGNIFICATO COME SISTEMA
Estremizzando, si potrebbe dire che, poiché la sotanza del contenuto è uguale per tutte le lingue,
se una lingua possedesse due sole parole, tutti i significati si distrubuirebbero tra esse
NOZIONI SEMANTICHE DI BASE
DICOTOMIA INTENSIONE/ ESTENSIONE
L’intensione è l’insieme delle proprietà definitorie del significato di un termine vhe ne
determinano l’applicabilità
L’estensione è l’insieme degli oggetti cui il termine si applica (applicazione extralinguistica)
UOMO: INTENSIONE = essere animato, mammifero, bipede, dotato di parola, ecc. ; ESTENSIONE =
tutti gli esseri animati, mammiferi, bipedi, dotati di parola, ecc.
INTENSIONE/ESTENSIONE 1
Le nozioni di intensione ed estensione sono inversamente proporzionali: maggiore l’intensione di
un termine (più ricco l’insieme delle proprietà definitorie), minore la sua estensione (il campo di
referenza extralinguistica è più strettamente delimitato).
Es.: “animale” ha un’estensione maggiore di “gatto”, la cui estensione prevede l’aggiunta del tratto
[+felino] rispetto agli altri animali quadrupedi, mammiferi, dotati di pelo, baffi e coda, ecc.
INTENSIONE/ESTENSIONE 2
La semantica si occupa principalmente dell’intensione delle parole, in quanto ha il compito di
definirne il significato.
L’applicabilità, cioè l’estensione delle parole, presuppone anche un’operazione cognitiva, che
mette a confronto il mondo linguistico con quello extralinguistico.
SENSO VS. SIGNIFICATO
Il carattere soggettivo e sfuggente del significato è visibile nel fatto che ognuno può dare
interpretazioni diverse fi una stessa frase o parola, a seconda dei contesti di riferimento.
. SIGNIFICATO: si riferisce all’aspetto formale di un enunciato o di una parola, condivisibile da tutti
gli utenti del codice
. SENSO: rappresenta l’aspetto personale e irripetibile associato da ogni parlante ad un enucniato
o parola, e quindi strettamente connesso all’esperienza individuale.
SENSO/SIGNIFICATO
ES. “oggi seguo la lezione di linguistica”
UN SOLO SIGNIFICATO: affermazione di A su una azione che riguarda A di seguire un evento X che
risponde all’intensione…
PIU SENSI POSSIBILI: affermazione di A su una azione che riguarda A di seguire un evento X che
annoia A; affermazione di A su una azione che riguarda A di seguire un evento X che rallegra A
DENOTAZIONE VS CONNOTAZIONE
Ogni parola ha un significato primario, detto denotazione, ma può anche avere un significato
secondario o “spostato” detto connotazione: nonostante abbia una precisa intensione, una parola
può assumere due significati diversi:
. il CUORE è un muscolo cavo DENOTAZIONE
. bisogna avere un CUORE CONNOTAZIONE
PROCESSI METAFORICI
Spesso una diversa connotazione deriva da un processo metaforico:
. In cielo vola un’AQUILA DENOTAZIONE
. Giovanni non è un’AQUILA CONNOTAZIONE
. Ho portato a spasso il CANE DENOTAZIONE
. Quel professore è un CANE CONNOTAZIONE
PROCESSI METAFORICI 2
A differenza della dicotomia senso/significato, un significato connotato è normalmente
riconosciuto da tutti i parlanti che condividono lo stesso codice, non è così legato all’esperienza
personale e soggettiva.
In diacronia, la connotazione può a volte prevalere sulla denotazione, sostituendola:
. Imbecille significava “debole
. Bifolco significava “pastore”
. Barbaro significava “balbettante”
ANALISI COMPONENZIALE 1
Come a livello fonologico è possibile scomporre in tratti un fonema, allo stesso modo, per
uniformità del modello, L. Hjelmslev teorizzò che anche il signficato di una parola potesse essere
scomposto in tratti o componenti semantici, di natura binaria:
UOMO: [+umano], [+adulto], [+maschio]
DONNA: [+umano], [+adulto], [-maschio]
BAMBINO: [+umano], [-adulto], [+maschio]
BAMBINA: [+umano], [-adulto], [-maschio]
LIMITI DELL’ANALISI COMPONENZIALE
. Incontrollabilità del numero di tratti semantici (carattere illimitato del lessico) vs. 15 tratti
fonologici (contro il principio di economia)
. Incontrollabilità del valore definitorio e universale dei tratti
. Inapplicabilità del modello di analisi in un dizionario troppo vasto
. Individuabilità dei tratti semantici delle parole dal significato astratto, come identità, specificità,
ecc.
PRINCIPI DI ORDINAMENTO SEMANTICO
Le parole che compongono il lessico di una lingua non sono entità isolate, ma sono organizzate in
una rete di relazioni semantiche. I principali principi di ordinamento semantico sono:
GRADAZIONE: principio in base a quale interi gruppi di parole sono disposti in scala mel lessico
mentale
A causa del carattere digitale del codice verbale, la lingua non riesce a coprire analogicamente (in
modo continuo) l’intera gradazione. Le gradazioni possono infatti avere lacune: l’assenza di parole
specifiche è colmata dall’uso di forme perifrastiche es. molto caldo, piuttosto caldo, ecc.
IPONIMIA E IPERONIMIA 1
IPONIMIA: principio in base al quale il significato di una parola A è incluso in quello di una parola B.
es. CANE è iponimo di ANIMALE
IPERONIMIA: la parola B, a sua volta, contiene il significato della parola A: es. ANIMALE è
iperonimo di CANE. Due o più parole iponime di uno stesso iperonimo si dicono co-iponime: cane,
gatto, zebra, sono co-iponimi della parola animale.
FUNZIONE DELL’IPONIMIA
Come altri principi di ordinamento semantico, ha la funzione di rendere coeso un testo, facilitando
il dinamismo comunicativo. Es. il cosiddetto effetto-zoom, con cui si collegano più frasi all’interno
di un testo:
negli ultimi tre secoli GLI UOMINI hanno raggunto un alto livello di progresso.
Gli EUROPEI hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo della tecnologia.
Gli INGLESI hanno inventato la macchina a vapore…
PRINCIPI UNIVERSALI
I principi di ordinamento esaminati sono considerati universali: essi fanno si che il lessico di
ciascuna lingua non sia un ammasso disordinato di parole, ma che tutti i significati intrattengano
delle relazioni tra loro. Il parlante è così faclitato
. Nel compito di memorizzazione del lessico, grazie alla possibilità di associazione dei significati
. Nella produzione/interpretazione degli enunciati grazie all’attivazione di meccanismi di attesa.

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