Ai tradizionali protagonisti dell'imperialismo (Gran Bretagna, Francia e Russia) alla
fini del 19 secolo se ne aggiunsero altri due: Stati Uniti e Germania. La situazione cambiò in Germania quando salì al potere il nuovo imperatore Guglielmo 2 che volle assumere un ruolo politico più decisivo rispetto ai suoi predecessori. Questo causò contrasti con Bismark che fu costretto a dimettersi nel 1890. Infatti il nuovo re e il nuovo ministro (Caprivi) non ebbero le stesse capacità di Bismark nel tenere isolata la Francia che infatti stipulò un'alleanza con la Russia chiamata Intesa. L'Europa si trovò divisa in due : Triplice Alleanza e Duplice e intesa. La Germania, che aveva sorpassato la Gran Bretagna nei nuovi settori industriali, decise di creare una grande flotta militare per far concorrenza nell'espansione coloniale alla Gran Bretagna e alla Francia. I britannici iniziarono a guardarsi dalla Germania senza dimenticare i vecchi concorrenti. Gli inglesi e i francesi ,durante la conquista dell'Africa(precisamente in Sudan), si scontrarono ma raggiunsero un compromesso (grazie alla comune ostilità con la Germania) chiamato Entente cordiale(1904). Vediamo gli Stati Uniti. Ottennero un protettorato su Cuba dopo aver battuto gli spagnoli che stavano reprimendo le forze indipendentiste in una guerra civile. Mentre di Portorico avevano il pieno possesso. Duri erano i rapporti con la Colombia che non accettava i termini di concedere in affitto di alcuni territori nei quali gli Stati Uniti volevano realizzare il canale di Panama. Ma durante una guerra civile tra il governo colombiano e un movimento indipendentista , Roosevelt (presidente americano) appoggiò quest'ultimi in modo da ottenere l'accettazione di quei termini. Il canale venne realizzato nel 1914. Gli americani erano proiettati verso la Cina ( avevano già ottenuto Hawaii e Filippine). Il segretario di Stato Hay affermò che nessuna potenza doveva approfittare della debolezza della Cina. Differentemente la pensava Roosevelt che giustificava le conquiste , dichiarando la superiorità degli Stati Uniti. Divenne il manifesto dell'imperialismo la poesia di Kipling dove l'autore affermava il compito dell'uomo europea di civilizzare i paesi “barbari”. Questa linea non era seguita da tutti. Gli americani pensavano di basare la loro ascesa come potenza globale basandola sul potere economico, sulla “diplomazia del dollaro”. La personificazioni di questa linea è Woodrow Wilson , che divenne presidente (1913) segnando la politica estera americana e mondiale. Abbiamo visto come il Giappone stava diventando una grande potenza militare , grazie alla volontà di imitare gli europei. Il governo zarista di Nicola 2 mirava alla Manciuria, regione cinese molto vicina al Giappone. Quest'ultimo strinse , in funzione anti-russa un patto con l'Inghilterra e due anni dopo scoppiò il conflitto russo-giapponese nel 1904. La Russia iniziò la sua serie di sconfitte causate ( Port Arthur) che causarono una rivoluzione interna. Le masse popolari si organizzarono in assemblee cittadine che presero il nome famosissimo di soviet. Nel frattempo il conflitto si stava concludendo con i russi che , dopo aver circumnavigato l'Africa , furono sconfitti nella battaglia navale di Tsushima che portò al trattato di Portsmouth. Lo zar decise di allentare le prese del suo potere , concesse una Costituzione ed istituì un Parlamento (Duma) ma , appena recuperata l'autorità, tornò sulla vecchia strada confermando la sua estraneità al liberismo. La vittoria giapponese evidenziò come anche L'Occidente potesse essere sconfitto innescando le rivolte dei nazionalismi come quello cinese e quello turco. In Cina, un leader politico di opposizione, Sun Yat-sen formulò il suo programma politico dei “tre principi del popolo”(Repubblica democratica,riforma agraria ed indipendenza nazionale). Tornò in Cina e divenne presidente nel 1911 della nuova Repubblica. Essa tuttavia trovò difficoltà , sopratutto nell'emanare riforme in quanto il territorio era frammentato. Successivamente Sun Yat-sen fu costretto a dimettersi. In India la rivoluzione partì dal movimento dei Giovani Turchi che aspiravano a modernizzare il paese e mettere in pratica le istituzione rappresentative previste dalla Costituzione .Anch'essa fallì perchè sfociò nel nazionalismo turco (dopo che a Istanbul si riunì un Parlamento dove erano rappresentate tutte le nazionalità). Anche in Vietnam ci furono una serie di rivolta perchè i patrioti accusavano il sovrano di essere divenuto un “fantoccio” dei colonialisti francesi. MESSICO vale la pena soffermarsi sul caso del Messico. Il paese latino-americano era soggetto ad un'industrializzazione e alla nascita di un ceto medio desideroso d'indipendenza dagli stranieri. Tuttavia,i grandi proprietari terrieri avevano espropriato la terra ai contadini ,formando un sistema oligarchia e danneggiando le classi più povere. Vigeva durante il Novecento il regime di Porfirio Diaz ( militare che aveva combattuto contro Massimiliano D'Asburgo). Aveva un passato liberale ma , una volta salito al potere, pensò che sviluppo e diritti potessero progredire anche se separati. Il suo regime era dunque una dittatura. Contro Diaz si schierò nel 1910 un liberale, Francisco Madero che formò un esercito riuscendo a destituire Diaz. Madero dovette fare i conti con le aspettative dei guarriglieri che lo avevano aiutato. Due erano i leader del movimento guarrigliero : Emiliano Zapata ed Pancho Villa. Entrambi avevano visioni utopistiche (abolizione dell'esercito, mandare a lavorare nei campi i militari) ed , dopo una serie di interminabili insurrezioni, furono entrambi assassinati ( rispettivamente nel 1919 ed 1923). CULTURE DI GUERRA La pace ,che sembrava essersi affermata nel tardo Ottocento, fu cancellata dal colonialismo e la competizione iniziò a spostarsi verso più interni. In particolare l'area balcanica rappresentava la maggiore area conflittuale da smpre territorio di instabilità. Come abbiamo visto, con il Congresso di Berlino(1878) , l'impero Asburgico si era insediato in Bosnia-Erzegovina. Tuttavia , il re di Serbia Pietro Karadordevic non volle più relazioni pacifiche con l'Austria-Ungheria , mostrandosi tollerante verso i gruppi nazionalisti che sostenevano l'idea grande-serba o jugoslava: riunire tutti i territori slavi del sud ( in particolare la Bosnia-Erzegovina) in un unico Stato. Gli Asburgo volevano creare una federazione aggiungendo un terzo Stato (slavo) e ,quindi uscire dalla logica binaria Austria-Ungheria. Mentre l'Austria introdusse il suffragio universale, l'Ungheria si rifiutò. Alla fine la classe dirigente si decise e la Bosnia-Erzegovina fu inglobata (1908) andando contro i patti del Congresso di Berlino. ITALIA Quest'annessione provocò la rabbia dell'Italia desiderosa di recuperare i territori rimasti sotto il dominio Asburgico. A questo proposito, entra in gioco il movimento irredentista appoggiato internamente ma non ufficialmente in politica estera a causa della Triplice Alleanza. Inoltre l'Italia cercava di riavvicinarsi alla Francia. Spiccano figure nazionaliste come Cesare Battisti (irredentista in territorio asburgico), il poeta Gabriele D'Annunzio e il fondatore del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti. Nel 1910 fu fondata l'ANI (Associazione nazionalista italiana) che predicava l'espansionismo coloniale, il rafforzamento militare, la lotta al socialismo e alla democrazia liberale (quindi Giolitti). La guerra era considerata l'unica soluzione e l'estetica della violenza interessava estrema destra ed estrema sinistra, politica intera e politica estera. Si avvicinava la riforma elettorale e Giolitti , per eliminare la possibile elezione di un socialista, cercò sostegno nei cattolici attraverso trattative che passarono alla storia con il nome di “patto Gentiloni”. Inoltre per calmare gli animi nazionalisti, Giolitti organizzò una spedizione coloniale(1911-1912) con l'intento di ottenere le parti dell'Impero ottomano che erano rimaste libero. L'Italia acquisì la Libia, l'isola di Rodi e l'arcipelago del Dodecaneso. Nonstante questi sforzi, Giolitti ,accusato di essere l'uomo del “compromesso”, non ottenne buoni risultati nelle elezioni del 1913. Terminò “l'età giolittiana” e assunse il ruolo di primo ministro Antonio Salandra. BALCANI Nel 1912 Grecia, Serbia, Bulgaria e Montenegro formarono una Lega balcanica dalla quale si verificarono due guerre. La “prima” guerra balcanica fu contro l'impero ottomano che fu sconfitto e privato di alcuni territori tra cui la Macedonia. La “seconda” guerra balcanica fu combattuta tra i vincitori per la spartizione della Macedonia (fu sconfitta la Bulgaria). La Macedonia era un paese multietnico e dopo la “riconquista cristiana” , gli islamici furono costretti a scappare in Anatolia, mentre altri furono catturati e deportati. In Anatolia i musulmani riservarono lo stesso trattamento ai cristiani ortodossi(che fuggirono in Grecia). In conclusione. La Serbia(era appoggiata dalla Russia , la quale chiamava in causa l'Inghilterra e la Francia) era uscita rafforzata dai conflitti e doveva risolvere quelli con l'Austria-Ungheria( era appoggiata dai Tedeschi).