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Introduzione

Posti con più musulmani al mondo: Indonesia poi India, Pakistan, Bangladesh… La stragrande
maggioranza di musulmani nel mondo vive nel sud-est asiatico.
Il mondo semitico comprende l’area geografica a est del mar mediterraneo, quindi mondo arabo,
berbero, sudsariano, sudafricano, turco, persiano.

Storia dell’inizio dell’Islam


622 dc: emigrazione del profeta Maometto da Mecca a Medina, indica un inizio di calendario islamico
(non si ha ancora l’Islam geografico e una dottrina/pensiero collegato ad esso, nascerà molti anni
dopo).
Il profeta avrebbe voluto equità tra le persone (uno dei suoi grandi insuccessi), ed eliminare le enormi
differenze tra i clan ma era normale ci fossero famiglie più ricche ed altre più povere (la sua era una
famiglia ricca)
- Fino al 690 con un ritrovamento tombale non si ha nulla che rimandi a Maometto
(probabilmente morto di febbre malarica nel 632 con sussidi interni per la sua successione)
Distinzione tra sciiti e sunniti: chi sosteneva il marito di sua figlia e chi l’amico di Maometto.
Dal 632 al 661 la comunità Islamica, la proto Umma si scinde (Sunniti e Sciiti). Gli Sciiti sostengono
che la continuità politica debba andare ai Banū Hashim (clan profeta Mohammed), mentre i proto
Sunniti sostengono che si debba seguire la persona migliore della comunità. A questo punto non si
può ancora parlare di vera Umma, veri Sunniti e veri Sciti, bensì di coloro che poi costituiranno tali
gruppi e si differenzieranno anche dal punto di vista religioso. Al momento si tratta solo di un
problema politico. Il clan Banū Hashim è una sorta di famiglia estesa e reale, dove vi sono matrimoni
anche tra primi e secondi cugini, ed è da qui che i Sunniti sostengono debba venire il prossimo
governante, a cui invece sono contrari gli Sciiti.
Si parla di fitna, ossia di uno scisma che porta a un conflitto interno alla comunità (che si sta però
appena formando). Quando Mohammed prima di morire torna in Mecca, il papà (Abu Sufyan) del
primo califfo omayyade (Mu awiya) è un oppositore di Mohammed ma il figlio diventa subito suo
scrivano e successivamente governatore della Siria: si stanzia a Damasco e costruisce un potere
militare ed economico e ha sostegno. Va a Gerusalemme nel 660 e si fa incoronare Re (malik, non
khalifa perché non è una parola araba), come facevano i bizantini.
Ghassanidi: grande confederazione arabo-cristiana in cui stava Mu awiya prima di andare a Damasco.
I ghassanidi si erano alleati ai bizantini contro i Lakhmidi (alleati dei persiani)
628 ultima guerra romano persiana, imperatore bizantino Eraclio sconfigge i persiani che implorano la
pace, i bizantini ottengono la restituzione dei territori occupati dai nemici nei primi due decenni del
conflitto.

Nessuno si aspettava questa morte imminente di Maometto e fino al 660/1 c’è un periodo storico
concepito come quello dei “califfi ben guidati”: sono dei compagni del profeta/legati a lui per vincolo
matrimoniale delle sue figlie (i figli maschi muoiono tutti) quindi non c’è un erede, c’è però una
continuità politica, si tiene una shura (riunione maschile per decidere cosa fare politicamente). Il
successore (califfo ben guidato) che morirà dopo due anni verrà susseguito da un uomo duro e
burbero. I clan poi si fanno la guerra tra di loro per quello non c’è già un pensiero islamico.
- Omayyadi (dinastie califfali arabe) sono la prima entità storica che porta avanti determinate
tipologie di conquiste.
Solo dalla prima metà dell’ottavo secolo circa si può iniziare a pensare che ci sia un pensiero
islamico e si hanno i primi autori credenti all’interno di questa visione.
Le storie legate alla nascita dell’Islam sono molte, una narra che circa cinquant’anni prima della
nascita di Maomettoil sud della penisola arabica (Yemen) era retto da una monarchia di matrice
giudaica. Dal ¾ secolo di conquista il sud della penisola arabica e la Persia delle popolazioni arabe
chiedono l’aiuto cristiano e nella tradizione islamica c’è una narrazione che i cristiani avessero sentito
parlare dei commerci e avessero cercato di conquistarla. Il sud viene conquistato dalle forze cristiane
(legge dell’elefante/sura):
Nella sura si descrive l'evento che dette il nome all'anno dell'elefante, l'anno in cui una parte della
tradizione islamica vuole fosse nato Maometto, vale a dire il 570 d.C.
Il titolo della sura deriva dal suo primo versetto. Questa sura allude ad una spedizione militare
compiuta dall'esercito abissino contro la città della Mecca nell'anno 570. Abraha, viceré cristiano
dello Yemen aveva edificato una grande cattedrale a Sanʿāʾ con lo scopo di dirottare verso i suoi
domini e quel santuario il flusso del pellegrinaggio che da secoli si effettuava in Arabia.
Con questo intento si diresse perciò verso la Mecca per distruggere la sua Kaʿba, alla testa di
un'armata in cui era presente almeno un elefante da guerra, così imponente da stupire gli stessi Arabi.
Abraha e le sue truppe vennero però colpite da una tremenda epidemia (vaiolo o tifo) che impedì loro
di varcare le soglie della Città Santa.
Problema politico
l’Islam prima di essere una religione è questo: la frammentazione in varie sette c’è fin da subito per
ragioni politiche di successione, esistono quindi la figura del califfo e quella dell’imam, due figure
distinte
- il “kalifa” si identifica come “successore” e quindi una figura sempre meno religiosa, poi gli
viene data una denominazione politico-religiosa (ma non sarà esattamente così)
- l’imam invece è il “successore” che elige la preghiera nella moschea ma con il tempo,
all’inizio è una figura politico-religiosa ma con il passare del tempo diventerà sempre più
religiosa (scelto dal clan di Maometto), è considerato una “guida spirituale”
Nell’8 secolo non c’è quindi un cambiamento solo geografico e politico (arrivo degli abbasidi) ma
anche dottrinale: affermazione di califfo e imam
(Al Mamun cercherà di unire queste due figure)

Oggi ci sono due clan/famiglie che si considerano direttamente successori del clan del Profeta:
Marocco e Giordania. In Iran è un po’ diverso (solo chi ha il turbante nero ne discende direttamente,
chi ha il turbante bianco no).

In questa fase storica c’è un'altra distinzione politica: il kharigismo (una setta che si forma durante la
fitna, una minoranza molto radicale: l'ipocrisia e l’omicidio non sono ammessi, credono nella
predestinazione divina quando succede qualcosa. Le loro comunità muoiono rapidamente perché il
loro estremismo non era in grado di affermarsi come un pensiero guida della comunità. Arrivano bene
però presso le tribù berbere di Marocco e Algeria che si convertono all’islam e fondarono dei regni
indipendenti che sopravviverono per secoli), quando viene pugnalato Uthman Affan (terzo califfo ben
guidato, omayyade) nel 656 perché al contrario di Mu'awiya si oppone ai bizantini, non cerca punti di
contatto.
- Ibadismo: l'unico ramo oggi esistente dei kharigiti
L’anno dopo c’è la Battaglia di Siffmo tra i partigiani del clan del Profeta e gli omayyadi (come
Uthman Affan) che chiedono giustizia. Si decide di fare un arbitrato (si scelgono due persone per
decretare una soluzione politica pacifica, i kharigiti sostengono che quella Battaglia dovesse essere
portata ad una fine così Dio avrebbe decretato chi era nel torto e chi no). “Vincono” gli omayyadi
perché si scopre il responsabile dell’uccisione di Uthman, quindi viene tolto potere ai partigiani e si
ha una frammentazione ulteriore. Mu wiya si elegge califfo omayyade e alla sua morte (680) lo
succede Marwan fino al 692.
dilemma qadarita: chi è l'autore che determina gli eventi? Il dilemma del prigioniero può essere
descritto come segue. Due criminali vengono accusati di aver commesso un reato. Gli investigatori li
arrestano entrambi e li chiudono in due celle diverse, impedendo loro di comunicare. Ad ognuno di
loro vengono date due scelte: collaborare, oppure non collaborare. Viene inoltre spiegato loro che:
1. se solo uno dei due collabora accusando l'altro, chi ha collaborato evita la pena; l'altro
viene però condannato a 7 anni di carcere.
2. se entrambi accusano l'altro, vengono entrambi condannati a 6 anni.
3. se nessuno dei due collabora, entrambi vengono condannati a 1 anno, perché
comunque già colpevoli di porto abusivo di armi.

Il Corano
Al Qur’an
Viene definito il primo esempio di letteratura araba, ma ci sono dubbi nel concepire il suo processo di
canonizzazione (creazione/formazione). C’è una tradizione arabo-islamica. Viene creato un testo
unico poi si hanno altre 4 versioni che vengono mandate in altre parti del mondo islamico: una rimane
a Medina, una va a Kufa in Iraq, una a Damasco e una ad Al fustat (Cairo). Di questo testo non
abbiamo nulla oggi, solo alcuni versetti e i primi frammenti sono della seconda metà dell’ottavo
secolo. Alcuni accademici affermano che ciò che emerge dal Corano compaia anni e anni dopo la
morte di Maometto (come Wansbrough e Crone) mentre altri come Donner e Hoyland sostengono il
contrario.
- Fino almeno al 7 secolo non vi è un Corano canonizzato.

L’arabo nasce con il Corano e l’arabo coranico è diverso da quello che ritroviamo negli scritti storici,
quello del passato è amalgamato con altre lingue storiche del tempo.
- Nel Corano non ci sono le conquiste islamiche, ci sono versetti che rimandano alla guerra
Ci sono alcuni episodi simili nella Bibbia e nel Corano (di Gesù e Mohammed), le radici quindi sono
comuni.

Fritha: condizione del peccato originale nell’Islam secondo cui ogni bambino nasce puro (non è ne
ebraico ne Cristiano ne musipulmano e sono i genitori a farlo diventare tale). Il pensiero islamico
quindi parte da altre religioni, prende spunto però poi rielabora, c’è un concetto di libero arbitrio (che
si pensa non esista nell’Islam)

Problema del corano creato e increato: Al mamun (califfo, vedi 4 lezione) vince la guerra civile e
prende il potere di suo fratello e vorrebbe riconciliare imamato e califfati. Prima di morire dà vita a
un’inquisizione: mina (probabilmente l’unica della storia dell’islam). É un’inquisizione teologica
incentrata su un dibattito molto importante ossia quello della creazione o non creazione del corano:

Il corano è rivelazione della parola di dio e inizialmente era orale. Subisce un processo di ispirazione
perché si trasforma da una trasmissione orale dell’arcangelo Gabriele ad una scritta: questo ne facilita
l’interpretazione. D’altra parte ci sono teologi che sostengono che il corano sia l’immodificabile
parola di dio e che non può essere interpretato ma solo letto letteralmente. In un mondo dove la
religione è fondamentale questo dibattito ideologico diventa un vero e proprio scontro. Chi sosteneva
l’incarnazione del corano era anche colpito dall’inquisizione.
L’interpretazione del Corano: diventa da “la parola di Dio” a “libro”. Subisce un potere necessario per
la sua preservazione e porta ad una interpretazione aperta in base a due fattori:
- storia
- cambiamento del significato delle parole

Nel periodo abbaside in relazione al problema del Corano creato viene fatta un’ inquisizione (Milkana
inizia nel 833 e finisce nel 851): caso enorme e limitato nella storia del pensiero islamico, si parla di
Al mamun che cerca di riconciliare nelle sue mani il potere califfale: cerca di purificare= tutti coloro
che sono al potere devono essere pro al concetto di Corano creato (Qudat). Questo percorso
inquisitivo promette tortura e vede resistenza che viene in parte personificara da alcuni tradizionalisti
(Muhammad ibn Hambal: il fondatore dell’Hanbalismo: scuola giuridica piu tradizionalista. Lui va a
corte di un califfo abbaside, Muhamman è una figura altolocata ma incapace di gestire un grosso
potere)

Tuttavia questa inquisizione differisce tra:


- una visione razionale e legata al concetto di libero arbitrio
- una tradizionalista
Questa frattura si troverà ancora nel 1800 ambito religioso, con una società con le spalle al muro porta
ad avere questa rottura tra una visione progressista ed una conservatrice.

La Mihana (mikhna) dal punto di vista islamico è un evento paradigmatico (legata a Corano
creato/increato) perché nella contemporaneità il neo mutazilismo verrà riscoperto e si ritorna al
medesimo problema: libertà dell'interpretazione all’interno del pensiero islamico.
C’è un duplice aspetto legato alla mistica che fa riferimenti a due concetti:
- Zuhd
- Jihadi: “jahada”= sforzarsi nel migliorare se stessi

Il processo di canonizzazione del corano c’è stato e alcuni sostengono che sia accaduto con Abd al
malik ma non ci è giunto nessun coreano completo di questa epoca quindi è difficile crederci, altri
sostengono siano stati gli abbasidi a riprenderlo e metterlo in un altro formato ma non abbiamo un
testo completo, in più ci sono altri problemi che il testo coranico non ci dice, c’è il 35% di versetti con
valore giuridico su tot migliaia, non è quindi SOLO un testo giuridico.
Quando gli arabi diventano conquistatori è un sistema complesso quindi non basta solo quel 35%
(bisogna guardare vari aspetti che hanno a che fare con una società complessa) quindi il mondo
islamico ha dovuto aggiungere ciò che aveva detto Maometto, ma come possiamo decretare che ciò
che ha detto ha avuto e continua ad avere una valenza giuridica nella contemporaneità senza un
processo interpretativo e senza una traslazione di concetti e significati, questo è il dilemma soprattutto
in ambito religioso in cui la giurisprudenza ha anche un valore morale oltre che legale.

Dibattito sul libero arbitrio


Quanto le azioni dei credenti sono determinate dall’azione del credente o esclusivamente dalla
conoscenza e onniscienza divina.

L’origine della credenza è da legare alla formazione della società islamica, cioè una città di mercanti
connessi tra loro e cosmopoliti che si sono rapportati col mondo Cristiano giudaico.
La questione del libero arbitrio diventa un macroargomento del pensiero islamico nei secoli futuri che
porterà una frammentazione tra il razionalismo filosofico e la visione predestinazionista che non
riconosce all’uomo la capacità di poter scegliere.
Il dibattito tra chi era musulmano e non, e del libero arbitrio è stato poi associato anche a un problema
politico: se la dinastia che mi governa (cioè gli omayyadi) non sono giusti musulmani e quindi la
dinastia non dovrebbe dominare, io devo obbedire o ribellarmi?
Nascono i primi teologi che riflettono sul concetto politico della religione e del libero arbitrio e per la
maggior parte danno più importanza al libero arbitrio.
Gli omayyadi riuscirono a dominare effettivamente solamente la costa est del mediterraneo, l’iraq,
l’arabia e per ultimo il nord africa ma non riuscirono ad affermare il loro potere fino ai confini.

Fonti del pensiero: il testo coranico è l’ultima rivelazione di un processo di religioni abramifiche,
sotto alcuni punti di vista l’Islam sembra molto legato all’ebraismo e sotto altri è un’eredità
cristiana. La penetrazione del cristianesimo nell’ebraismo è un dato di fatto.

2a lezione:
L'Islam è un mondo abramitico, e viene concepito almeno inizialmente come un'eresia cristiana.
Giovanni Damasceno definisce questa alterità: suo padre lavora già per l'impero bizantino a Damasco
e anche lui lo farà. Bisogna dunque identificare l'Islam come una discontinuità dal cristianesimo,
almeno in un primo momento.

Le conquiste arabe dal 634 al 642 sono rivolte verso Alessandria d'Egitto, e in questo momento il
mondo bizantino non fa distinzioni particolari tra i vari clan del proto-islam. Una figura importante è
Amr Ibn Al-as, uno stratega, che poi si alleerà con Maometto.
- Egli sostiene che sia necessario conquistare l'Egitto Arabo, perché se no poi l'impero
Bizantino li schiaccia
In questo momento c'è la dinastia degli Omayyadi, e Amr Ibn Al-as è filo omayyade. Addirittura va
contro il califfato.

Abd Al-Malik Ibn Marwan è una figura estremamente importante perché è il califfo omayyade che
canonizza il Corano, dà origine e sviluppa questa comunità in divenire. La rivelazione Coranica è
orale, però, e serve farla divenire scritta. Si dice che il terzo califfo, mentre Mohammed era ancora
vivo, cerca di raccogliere frammenti, e metterlo per iscritto. Però non si ha certezza che sia la verità.
Anche perché allora non c'era koinè linguistica, era dunque difficile distribuire a tutti lo stesso testo, e
per parlare di vera comunità islamica si deve aspettare il 7 secolo. Dunque è Abd Al-Malik che per
primo mette per iscritto in una lingua comune e definita il Corano ben 70 anni dopo la morte di
Mohammed. Abd è anche colui che mette fuori gioco i suoi nemici, e definisce finalmente gli
omayyadi come dinastia regnante in quell'area geografica (Damasco).
- Questo, unito al processo di arabizzazione della penisola fa sì che le comunità abramitiche si
distaccano progressivamente da Damasco.
Nella sua epoca si sta avendo una lenta transizione dall'identità bizantina a quella islamica (monete
con figure bizantine, ma scritte arabe). Abd inoltre incarna le difficoltà della prima comunità islamica
e del cosiddetto pietismo islamico: un concetto che riguarda tutte le comunità religiose all’inizio della
loro storia (anche cristianesimo durante il terzo secolo dc), muore nel 705 dc.

Novità architettoniche: Durante il periodo di Abd nasce anche la moschea, a partire dal palazzo
Omayyade (della dinastia omayyade). La Cupola della Roccia ha una struttura simile, anch'essa
cupolata, però la planimetria è bizantina: sembra un battistero. Testimonia la fusione dei due: nella
storia del califfato omayyade rimangono elementi mosaicali e di architettura bizantina. Ad esempio tra
Giordania, Israele e Siria si hanno i castelli del deserto, che erano lì o per difesa o per lusso, dato che
c'erano fonti termali. I mosaici interni sono di matrice bizantina, però fatti in epoca già omayyade
(quindi araba).
Inoltre gli Omayyadi raffigurano ancora le immagini, segno che siamo in epoca proto islamica. Non
c'è ancora iconoclastia (rifiuto delle immagini) totale. Nel famoso cubo sotto la Mecca ci sono figure
umane antropomorfe: dunque il cupo è proto islamico. Siamo in una fase di passaggio, sotto tutti i
punti di vista. Nell'ottavo secolo si passerà poi del tutto al mondo arabo.

Espansione
La prima poesia in epoca post islamica alla corte di Damasco è in parte una poesia di cristiani, la
Siria continua ad essere la regione più ricca dell’impero, i marinai assediano costantinopoli e si
supera lo stretto di Gibilterra (viene nominato così), quindi è una fase di espansione che diventa più
islamica che finisce nel 732 in Francia e nel 751 in Cina (Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan), la
carta è fondamentale perché senza di essa le grandi conquiste non si sarebbero mai realizzate, in
Islam viene anche aperta la prima cartiera da prigionieri cinesi nello stesso anno. Poi si avrà la
traduzione e la ricopiatura dei testi.

Prima della conquista araba c'era un impero Arabo-Sassanide che era poli-religioso, e che confinava
con l'Impero Bizantino. Nel frattempo le popolazioni ungheresi e germaniche che arrivavano dalle
pianure Russe iniziavano a spingere altre popolazioni all'interno dei confini dell'Impero Romano, che
divenne sempre meno italico e sempre più germanico. Mentre questo succedeva c’erano popolazioni
arabe già all'interno dell'impero romano da circa due secoli, le truppe vennero anche usate contro i
persiani a favore dei Bizantini.

Gli Arabi sono una popolazione migrante, così come lo sono i Mongoli ei Germani. Le conquiste delle
popolazioni nomadi sono sempre velocissime (anche se non è detto che durino). Il pattern è sempre
che durante le guerre civili i nomadi si espandono. E come i romani anche gli Arabi durante le
conquiste partono da accampamenti militari, che poi divengono città. Soprattutto con le conquiste in
Iraq (es. Kufra e Bassora). Ma allo stesso tempo non tutti si stabilizzano, c'è ancora una percezione del
nomadismo Arabo. Non è un passaggio istantaneo quello da nomadismo a popolo stabile.

E in questo momento nasce anche un vero pensiero islamico, basato su quattro pilastri:
- la giurisprudenza (fiqh)
- la filosofia (falsafa),
- il kalam (discors, linguaggio)
- la mistica o il sofismo.
Non nascono tutte assieme ovviamente, ma partono dalle domande. E la prima domanda, in una
società così frammentata, è "chi è il musulmano?" Ci si chiede come si definisca rispetto ad altre
persone arabe, magari giudaiche, che vivono nella stessa zona. E la risposta sarebbe legata alla figura
di Mohammed, però non è che si sappia molto (manca una biografia). In questo periodo nascono le
Moschee, però in tutto il proto islam si pregava in una parte della chiesa. Le prime moschee
comunque hanno direzione di preghiera duplice: Mecca e Medina. E Abd al Malik che per primo ha
canonizzato il Corano, ha in mente una concezione universale, e vorrebbe anche Gerusalemme
inclusa come città sacra di preghiera, perché:
- è vicina
- è un centro importante
Egli in teoria governerebbe anche Mecca e Medina, pur risiedendo a Damasco, che è la capitale.

Il Musulmano ha i suoi 5 pilastri della fede:


- la shahadah (professione di fede)
- il pellegrinaggio
- la preghiera (all'inizio non era chiaro se 3, 5 o 7 volte al giorno. Ora sono 5)
- l'elemosina: tasse in base alla propria ricchezza, e dare quel che si deve ai bisognosi (il
proposito originario di eguaglianza di Mohammed)
- il digiuno del Ramadan: il digiuno era parte un po' di tutte le religioni, e non era così
regolamentato all'inizio. Inoltre nella Sura 9, vv 29, la Jizyah, è la tassa che devono pagare i
non musulmani per avere protezione dal mondo islamico. Però il primo censo si ha alla fine
del 7 secolo. Anche la questione dell'elemosina era quindi complessa.

Problema: se faccio qualcosa di male, o contro i pilastri posso essere ancora musulmano? Cosa è
permesso e cosa no? Il Munafiq è l'ipocrita, dice di credere ma si comporta in modo diverso (Muslim
credente, Kafir miscredente). Però questa distinzione è giuridica, chi davvero può dire chi è chi non è
credente? Deve essere una figura religiosa. E poi, il Munafiq può essere considerato comunque
Musulmano? Questa situazione è uno stato intermedio fondamentale, se no sarebbero come i
Kharigiti.

3a lezione:
Dibattito teologico
In cosa crede il musulmano oltre al corano?
Pentateuco (torah, riferimento centrale dell’ebraismo), vangeli, figura di Maometto ma anche in quelle
della tradizione giudaica (Abramo Isacco gesù), destino.
Il kalam (linguaggio, discorso) è l’esempio massimo del pensiero razionale islamico. Sono dibattiti
che nascono nell’ottavo secolo ma continuano soprattutto nell’epoca abbaside e trattano l’identità
della fede. I primi due dibattiti più rilevanti riguardano chi è un vero musulmano e il libero
arbitrio/predestianzione.

Emergono i primi teologi: non erano specialisti esclusivamente filosofi ma provenivano da comunità
di mercanti (hanno un interesse per il religioso ma un background pratico).

Teologicamente si affermano i principi teologici della murja (di coloro “che si esimono dal dare una
risposta chiara” e sostengono che l’ipocrisia faccia parte della religione. Sono in antitesi con i
kharigiti e si dimostrano l’unica alternativa a preservare la religione. Si rifiutano di giudicare le azioni
sbagliate del passato di chi si è comportato male perché è necessario andare avanti. Questa idea è alla
base della prima scuola di Abu Hanifa.

Jahamiyya: gruppo teologico (di Jaham ibn safyan) di figure 8/9 sec che credono nell’assoluta
onniscienza divina: la nostra libertà di scelta non esiste ed è già stata decisa dalla divinità. Si pone il
problema di come si può giudicare la comunità se tutti sono già stati giudicati. Sostengono anche
“l’abbattimento del mondo” versetto coranico difficile da interpretare che i jahamiti interpretano come
abbattimento della vita sulla terra. È una visione presente nel mondo persiano e in quello cristiano e
viene tradotta con il termine di "apocatastasi" cioè continuità della vita sulla terra ma non come
reincarnazione, bensì come cicli di distruzione e ricostruzione della comunità per volere divino. Si
legano l’escatologia (pensieri sul dopo morte) e la predestinazione.

Mu'tazila: gruppo di teologi razionalisti che derivano dal concetto 'itzala -> un gruppo che esce da un
altro gruppo. Si riferisce al gruppo di Hasan al basri e i Maometto. Sostengono che esista uno status
intermedio tra i veri credenti e i non ed è quello dei musulmani che sbagliano (violano la legge) ma
perché questo fa parte della vita.
- Sostengono il Tawhid: unità assoluta di Allah
Dio è a favore di una chiara manifestazione del bene. L’uomo è libero nel compiere le sue azioni e il
male è una creazione umana e non divina. É l’uomo che agendo porta a situazioni negative e quindi ha
effettivamente un potere creativo. Non è il potere creativo della genesi divina ma comunque è un
potere che appartiene all’uomo.
5 pilastri del pensiero:
1. L'unità e unicità di Dio (tawḥīd).
2. "Dio è giusto".
3. Differenza tra peccato veniale e mortale.
4. La posizione del peccatore è intermedia tra quella del kafir e quella del credente ed è
definita fāsiq (empio).
5. Ordinare il bene e vietare il male (anche con la spada, se necessario).

Al jaliz (intellettuale e mutazilita) figura emblematica dell’ambito accademico del nono secolo che per
la prima volta usa l’ironia: si dice che sia morto cadendo mentre si arrampicava sulla sua libreria.
Scrive il libro “perché la popolazione scura è meglio di quella bianca” ed era nero. Scrive libri che
prendevano in giro anche la natura religiosa di Baghdad e anche l’ignoranza rurale tramite il “Libro
degli avari” che è una sorta di Decameron. Vive alla corte abbaside ed è stimato dal califfo.

assume una posizione pietistica e mistica: qua sono situate le radici del sonetto di jihad (lo sforzo di
ogni credente nel migliorare sé stesso). Esistono varie jihad:
diritto alla guerra: contenuto nel kitab al jihad e spiega come un islamico si deve comportare in
guerra. Dalla fine dell’ottavo secolo viene considerato come il diritto alla guerra ma il suo senso è più
alto e ampio: la guerra difensiva ma anche lo sforzo che ognuno deve fare nei confronti del suo
proprio agire.

Ibn al-Mubarak scrive due libri sulla jihad che raccolgono come un musulmano possa migliorare sé
stesso. Lui è un intellettuale di origine rurale e iraniana, formazione da medico e sceglie di andare a
combattere contro l’impero bizantino perché crede sia la massima espressione del suo pietismo sosia il
rigetto della fama, potere e ruoli sociali—> combatte per 6 anni per difendere il mondo abbaside.
É legato alla concezione otto e novecentesca della jihad anche se nel corano la parola guerra è harb e
non jihad.
Si ha una relazione tra attitudine guerriera nel primo secolo e quella mística dei credenti, Ibn al
mubarak alla fine del primo secolo scrive testi in cui associa questa scelta personale di risiedere nei
ribat (fortizi al confine in cui i califfi abbasidi vanno a combattere ogni estate contro bisanzio, nei
periodi invernali non vanno perché è già difficile e freddo) in difesa della comunità islamica.

Monachesimo: per l’islam non esiste perché l’astensione dalla carne non appartiene all’uomo. Fonda
le sue radici in oriente e in seguito in occidente
Nel Corano ci sono un paio di versetti che sembrano in contrasto:
Uno sottolinea l’importanza del monachesimo e dall'altra parte il monachesimo come istituzione che
deve essere rigettato perché il vero monachesimo è il jihad.
Per l’Islam più ortodosso il monachesimo è qualcosa di estremo/antiumano quindi non verrà mai ben
considerato.

Nuova accademia araba con sede a Baghdad: bayt al-hikma: accademia in stile greco con traduttori
arabofoni che conoscono la complessità della filosofia greca. Si fonda anche la grandissima biblioteca
di Baghdad 150k manoscritti.

'Scuole' di Bassora: un elemento di rilievo nel panorama intellettuale del 9 e 10 secolo e


rappresentano quella fase in cui la grammatica tentava di definire sé stessa come scienza.

4a lezione:
Hasan al-basri: figura controversa che non si sa se sia vissuto veramente, ma probabilmente sì. Viene
concepito come uno dei primi mistici e mette in atto una visione apolitica e pacifica in contrasto ai
dissidi della prima comunità.

Indaga le radici di chi è un musulmano: la sua visione pietistica considera l’uomo al centro aldilà
delle divisioni politiche. E’ una visione che parte dal testo coranico canonizzato (rispettare i principi
dell’islam, 5 pilastri...) ed esalta ciò che accomuna le persone invece che le differenze.
La sua figura è associata a quella di cantastorie (qurra o qussas) ossia figure che fanno sì che il
messaggio rimanga vivo nonostante le diverse fitne attraversando i diversi villaggi.

Al-basri mette insieme nel suo pensiero tutte le domande iniziali dei primi musulmani: come essere
vero musulmano, cosa posso fare per la mia comunità?
La concezione omayyade di tipo arabo non ha vita lunga: innanzitutto il loro dominio basato su
conquiste e saccheggi fa arrivare molto benessere a chi ottiene il potere tramite le conquiste.
All’interno del califfato vi erano due confederazioni in lotta per i favori del governo centrale:
- quella Kalbita: origine cristiana e diffusa nel nord della penisola arabica
- quella qay sita: sud dello yemen
Combattono diverse guerre interne per i pregi. Le lotte andavano contro ai dettami originari del
corano che puntavano ad abbattere le differenze interne e continuano ad essere combattute anche dopo
la fine del califfato omayyade presso il califfato nella Spagna meridionale.

Con l’arrivo delle rivolte abbasidi (che iniziano nel 747. impero cosmopolita e molto vasto, che
afferma l’identità islamica. I califfi abbasidi si sentono dei cesari, alla pari di quelli di costantinopoli,
con i quali combattono nel nord della siria ma senza grandi conquiste. il potere rimane centralizzato
nelle mani del califfato fino alla metà del 9 secolo, dopo si inizia ad affermare il visirato: il potere
apparteneva al visir che si occupava di vari ministeri) si diffonde una tradizione letteraria secondo la
quale loro sono gli unici in grado di governare la umma. Le loro posizioni erano inizialmente
supportate dagli Alidi, che li aiutano a conquistare l’Iraq ma gli abbasidi non spartiscono il potere.
Fondano la nuova capitale a partire da un piccolo villaggio nella confluenza tra tigri ed Eufrate:
Baghdad. Venne sviluppata una grande città con grandi mura tonde con 4 porte a rappresentare
l’universalità. Non è più una città mediterranea e cristiana come damasco ma una città con continuità
col mondo iraniano e persiano (gli absidi vengono dal khorasan: la zona tra samarcanda e Kabul ca)
- Presso gli abbasidi si continua ad affermare l'identità islamica e si inizia ad abbattere il mondo
legato ai clan degli omayyadi, ma c’è una frammentazione interna delle zone ai limiti del
territorio rispetto alla capitale.
- Omayyadi dinastia califfale dal 661 al 750 ca, Abbasidi da 750 a 1258
Presso gli omayyadi, chi si convertiva all’Islam non era ancora visto come un musulmano autentico
ma gli abbasidi iniziarono a “sdoganare” questa concezione.
Nonostante questo, molte zone conquistate dall’islam si convertirono con velocità disparate:
-Maghreb veloce perché molto legato all’oralità
-Egitto circa nel 12 secolo perché a maggioranza opposta a Costantinopoli
-Nubia (sud egitto) fino al 13/14 secolo con i mamelucchi.

Fiqh al akhbar: prime raccolte di aspetti comunitari che erano inizialmente attribuite al giurisperito
Abu hanifa. Contenevano aspetti dottrinali dell’islam e sottolineavano per primi l’unità dei musulmani
all’interno del loro mondo anche politicamente: si dice che le disquisizioni sulla successione non
servissero.
Abu Hanifa canonizza i 4 califfi ben guidati ma anche il fatto che la mente umana non debba
occuparsi della successione perché materia divina.
Le raccolte sottolineano anche la continuità abramitica con le religioni giudaico cristiane: crede negli
angeli e negli arcangeli, e nei profeti. Crede anche nei Jinn (peculiarità rispetto cristiani e ebrei) sono
figure sia buone che cattive che appaiono alle persone perse nel deserto che possono portare verso la
salvezza ma anche verso la pazzia.
Ibn Malik: scrive “al-muwatta” la prima raccolta di hadit legati al diritto personale, religioso, di
guerra.
- Abu hanifa e ibn malik sono i primi che cercano di dare una continuità giuridica e religiosa
per distinguer el’islam dalle altre fedi.

Ibn al muqaffa: letterato che traduce per primo la letteratura in lingua araba, viene dall’india (fiabe) e
viene ucciso per essersi opposto a ibn al mansur (califfo abbaside). Egli rappresenta la commissione
tra mondo arabo e mondo persiano. C’è un parallelismo con Giovanni Damasceno perché entrambi
hanno un background diverso, uno cristiano e uno persiano
Fu un traduttore: l’ottavo e il nono secolo sono di passaggio da letteratura in lingua greca, siriaco o
aramaico alla lingua araba. Vi è anche un'affermazione dell’uso dell’arabo come lingua diffusa anche
in tutti gli ambienti dello stato. Non vi è però una tradizione letteraria propriamente arabica se non la
poesia, definita in continuità con la poesia preislamica.

“Rinascimento” della civiltà islamica: seconda metà 8 secolo fino al 13: cosiddetta pax abbaside con
approcci alla cultura e pluralità (80 anni circa)

Nonostante nei mesi estivi ci fosse la guerra durante i piccoli periodi di pace rappresentanti arabi si
mettevano in contatto col mondo greco e bizantino prendendo libri e traducendoli.

6 secolo: giustiniano chiude l’accademia di Atene e gli studiosi fuggono in persia (Ninive ad esempio)
dove si mantiene. Tutto ciò che rimane di filosofia greca antica arriva in occidente tramite questa
accademia emigrata.
Dialogo interreligioso: questione importante del confronto dialogico tra il mondo musulmano che
aveva come suo mecenate di riferimento il califfo

Califfo Al Mamun: 813-833 prende il potere dopo una guerra civile contro suo fratello. Sale al potere
grazie all’appoggio di eserciti turchi e durante la sua vita puntava al concilio del califfato e mimato e
identifica uno sciita come suo successore. Questo successore identificato purtroppo muore prima che
Al mamun muoia -> problema (gli sciiti affermano che sia stato ucciso ma è plausibile sia morto dato
che aveva 40 anni più di al mamun)
Con Al mamun vi è la disquisizione dei 5 pilastri: si afferma un’analisi razionale della parola di dio.
Si affermano le prime idee alla base del principio di analisi. Gruppi di teologi razionalisti
(mutakallimun) che attraverso l’analisi puntano a mostrare la complessità del religioso.

5a lezione:
Dio non può essere creatore del male perché è l’uomo che ha il potere di farlo. Questo porta a
chiedersi se questo posto di dannazione sia momentaneo o permanente.

La Mistica
L'esperienza spirituale condotta attraverso l'approfondita conoscenza e la contemplazione del divino,
per mezzo della quale l'anima raggiunge la sua massima perfezione
Aspetti che danno origine al concetto della mistica:
- storia del monachesimo cristiano (in varie aree ci sono dei monasteri, Benedetto da Norcia)
- in oriente nasce con la regola di san Pacomio (regola di lavoro e preghiera)
Da una parte abbiamo quindi un’influenza del mondo monacale e dall’altra un’influenza autoctona
che nel Corano è sottolineata dallo sforzo che ognuno ogni giorno deve compiere per migliorare se
stesso.

Alla radice della mistica islamica c'è una pluralità di aspetti legati alla matrice orientale, bisogna
integrare gli aspetti di “cosa vuol dire lo sforzo che ogni credente deve fare per migliorare se stesso”.
La mistica è quindi qualcosa che appartiene al singolo credente (come uno agisce).

Altro aspetto fondativo del pensiero islamico nella sua fase formativa:
scuole giuridiche
- Scuola Hanafita e Malikita
- Scuola Sciafeita
- Scuola Hanbalita

Con ottavo e nono secolo abbiamo collezionisti di tradizioni religiose che


arrivano dalla figura di Maometto, durante il nono secolo alcuni di
questi che servono per ampliare giuridicamente il corano e la parola di
Dio vengono messi per iscritto quindi abbiamo collezioni canoniche di
tradizioni islamiche (es quella di Muslim e quella di Bukhari).

- durante l'epoca omayyade c'era la scuola Zahirita che ora non c’è più

Differenze in queste scuole giuridiche: le hanno anche in relazione alle fonti della giurisprudenza
islamica, ma quali sono le fonti su cui si fonda la giurisprudenza islamica nel mondo Sunnita?
- Il Corano= parola di Dio. La piu importante. Es Si parla della possibilità di divorziare, questo
può essere considerato perché è presente sia nel Corano sia nella Sunna (=tradizione) ma c’è
un procedimento da fare seguito da un giurisperita, però l'uomo non può subito risposarsi, può
farlo dopo 4 mesi minimo perché se leí è incinta si sa dopo 4 mesi, l'uomo quindi deve
aspettare, questo non è scritto nel Corano ma è stata messa in normativa a come legge
familiare (oggi si passa da Fiqh a Sharia-> legge islamica che si afferma dopo un processo che
ne ha consolidato le fonti)
- La sunna: tradizione, i fatti che vengono relazionati a Maometto quando era in vita
- Ijma: consenso tra i giurisperiti (esperti di diritto) che devono disquisire su un argomento su
cui dovrebbero trovare il consenso tra di loro
- Qiyas: singolo giurisperita che non essendoci il consenso, da un giudizio proprio, da qui si
forma l’ijtihad (pensiero critico di analisi messo in pratica dagli esperti)
Queste fonti sono valide per 3 scuole su 4 (Hanbalismo non accetta l’ultima).
Tutte queste fonti sono alla base di una legge (fiqh)
Per gli hanafiti il Corano ha prevalenza mentre per hanbaliti mette sullo stesso piano Corano e sunna,
oggi l’hanbalismo è molto presente nella penisola arabica.

Il mondo Sciita è un po 'diverso: (quando arriviamo alla giurisprudenza nel nono secolo si può
iniziare a parlare di sciismo e non più di protosciismo).
All'epoca gli sciiti erano più di oggi ed erano in competizione con Baghdad sul dominio del mondo
islamico. Si erano frammentati in relazione alla successione dell’imam.

Oggi il mondo sciita è detto:


- duodecimano (dai duodecimani): si pensa che dopo Maometto ci siano stati 12 imam
- ismaelita: di chi crede nei 7 imam dopo Maometto
Aspetto importante nel mondo sciita distinti dal mondo sunnita: non hanno un corano o tradizione
diversi, ma li sottolineano con maggiore enfasi, questo fa sì che anche la loro giurisprudenza abbia
una maggiore enfasi: discendenza direttamente da Maometto, le differenze più impattanti:
- credere nel primato di Banu Hashim
- creazione di una leadership religiosa nel mondo sciita, per questo viene associato al
cattolicesimo/cristianesimo
- Imamismo e Marji’ al-Taqlid: l’imam la figura giuridica per eccellenza poi il 12esimo (o
7imo escondí gli ismaeliti) l’imam scompare (va in occultamento, ghayba) e credono che
tornerà alla fine dei tempi. I Marja al-Taqlid sono i giurisperiti che si iniziano a formare e
sono coloro a cui i propri studenti chiedono che pubblichino ciò che dicono, gli imam non ci
sono più e ora sono loro le figure della giurisprudenza sciita contemporanea per eccellenza,
possono esprimere valori giuridici con effetto immediato.

Frammentazione dell’impero e pluralità di pensiero:


10imo secolo: Falsafa: un aspetto del pensiero islamico in continuità, filosofia di matrice islamica. Al
kindi è il primo filosofo, va nelle civiltà abbasidi e studia (quali materiali/metalli si usano per certi
compiti) poi scrive un trattato di metallurgia, al tempo i filosofi facevano anche altri mestieri.

- all'interno del pensiero abramitico la filosofia non è una materia esistente, ma c'è un processo
di trasformazione. La filosofia di matrice greco romana ha una valenza e viene portata in una
forma mentis monoteistica. È attraverso il pensiero e la civiltà islamica che c’è questo
passaggio.
Baghdad viene fondata la casa della saggezza (accademia di stampo antico, ma anche un centro di
traduzione della cultura antica in lingua greca a una nuova versione attualizzata in un mondo
monoteísta in lingua araba), ed è con questo passaggio che abbiamo un rientro in mondo
latino-medievale e quindi il rientro di un pensiero filosofico antico in Europa.

Pluralista di aspetti, Baghdad è la prima perché traduce in Arabia gran parte delle fonti che Bisanzio
dà agli abbasidi quando non sono in guerra, quindi abbiamo un effettivo passaggio culturale, il primo
e più importante è quello della traduzione. Abbiamo un primo processo di rendere monoteistico ciò
che in origine non lo era, l’aristotelismo è un problema per il monoteismo, si vuole rendere monoteista
il pensiero di Platone che si basa su concetti ampi. Al Kindi e Al Farabi sono i filosofi arabi per
eccellenza, loro prendono il pensiero filosofico platonico e lo rendono adattabile al mondo islamico
attraverso il principio di analisi, quali sono gli aspetti innovativi su questo?

- intelletto: concetto pre monoteista, si basa su esperienza e conoscenza


- anima: concetto con valenza per il mondo religioso, un’anima che è rinchiusa
obbligatoriamente in un corpo, su questo si fonda la base etico-morale di qualsiasi religione
monoteista, da dove arriva l’anima? Quesito fondamentale all’interno del pensiero islamico.

Pensiero platonico: Anima e corpo interagiscono durante la vita materiale e dopo la morte si dividono,
l’anima poi risorgerà in un’altra dimensione (con o senza il corpo), si arriva quindi allo sforzo che
un’anima deve fare durante la vita perché sta in un corpo materiale (e di conseguenza all’interno di
una dimensione di salvezza o di dannazione in base a come essa si comporta, è lei che verrà
giudicata). Con Al Kindi abbiamo un collegamento tra anima e corpo della persona, il corpo se è
preponderante sull’anima fa sì che essa non riconosca più il suo spirito, se invece domina leí, al
suo giudizio ultimo potrà salvarsi.
- Al Kindi è un razionalista che sfrutta le tradizioni che emergono dal pensiero mutazilita.
Pensa che le fonti debbano essere analizzate razionalmente.
Più avanti teologia e filosofia prenderanno strade diverse. La teoria dell’anima e dell’intelletto
iniziano a cercare di dare una spiegazione che sostiene il pensiero islamico per una comprensione
della natura umana da un punto di vista etico, morale ed escatologico.
L’anima che si danna perché nella sua vita terrena ha vissuto troppo non riconosce più che esiste un
divino ed è condannata alla sofferenza.

C’è un dibattito sull’intelletto, come esso è diverso dall'anima? Secondo Al kindi l’intelletto è
conoscenza e esperienza, l’anima fa esperienza durante la vita, questa esperienza le permette di
riconoscere la sua vera natura (all’inizio è pura).

Al farabi vive in un periodo successivo a Al kindi, porta la repubblica di Platone in una dimensione
urbanistica del mondo islamico,”la città dell’intelletto” è una traslazione della repubblica di Platone,
testo pre monoteista, la polis di Platone si basa sulla figura del filosofo (massima ente política e
moralizzante della società), Al farabi trae la repubblica in ambito islamico quindi abbiamo la città che
diventa simbolo di una comunità che può muoversi verso comportamenti morali corretti o
andare verso la dannazione (le città si salvano se i loro abitanti e chi li guida sono in grado di
preservare i dettami morali della convivenza).

Al farabi porta come figura moralizzante nella società il ruolo del filosofo, non c’è il califfo come
figura preminente (non è ruolo centrale e l’impero abbaside si è diviso), è il filosofo che concilia le
differenze di una comunità. (il filosofo ha ruolo politico, morale ed escatologico)

Allo stesso tempo l’impero abbaside è esteso quindi si formano dinastie locali (frammentazione),
alcune indipendenti da Baghdad, come la dinastía governatoriale (inviati dagli abbasidi perché fanno
fatica a governare tutto).
Questa frammentazione perita al primo califfato sciita (fatimidi) che dal nord Africa conquista tutto
l’Egitto nel 909 occupando Alfustad (Futuro al Cairo).
Nel corso del 10imo secolo quindi non c’è più solo un califfo (Baghdad), ci sono altre realtà culturali
che emergono
Cordoba-> nuovo paese con pensiero islamico insieme al Cairo???
Abu bakr al razi: medico e alchimista (trasformazione dei metalli) + uno dei primi filosofi dell’Islam,
è il primo che sottolinea come i profeti siano tali per volere umano/comunita (non di Dio),
esaltazione della natura umana, il concetto di profezia non esiste perche sono gli uomini che
decretano la guida della comunita (c’è un versetto nel Corano che indica che Maometto sia l’ultimo
profeta della tradizione abramitica). Questo aspetto porta ad un conflitto tra pensiero teologico e
filosofico. Sottolinea il dilemma tra libero arbitrio e predestinazione divina, solo che sottolinea come
il libero arbitrio sia all’interno di un costrutto mentale a cui l'uomo è associato. Entrambi sono
costrutti religiosi. La natura umana ha bisogno di profeti ma questo porta ad un processo costruttivo
non sempre incentivante, si giunge a problematiche. Pensa che la religione sia un costrutto umano che
può avere resoconti negativi.

- qui si arriva a domande senza soluzione: chi è il creatore di Dio? La parola di dio è una
rivelazione ispirata che ha a che fare con Maometto, non con una divinità, siamo in una fase
di conflitto religioso e filosofico.

Al Hallaj verrà ucciso per le affermazioni che fa, per la frase “io sono la verità” detta in pubblico,
narra di non avere più necessità di stare in quel corpo ma di essersi visto nell'unicità di Dio (cerca di
arrivare alla comprensione di Do seppur con estrema presunzione).
È il mistico per eccellenza (nella sua visione del divino-> tariqa il fine ultimo è la fana), porta
l’anima in una dimensione terrena, l’anima combatte con il corpo per tutta la vita, il fine ultimo del
místico è l’annientamento del corpo dopo la morte e l’anima “svanisce” (privarsi di determinate cose
materiali).

- Nello stesso secolo abbiamo uno dei primi sostenitori dell’inesistenza della profeziacome
matrice divina e dall’altra parte qualcuno che viene ucciso perché attribuisce alla sua natura di
essere direttamente in relazione con dio. Sono entrambi di origine persiana ma al hallaj è
meno poliglotta.

Mistica e libero pensiero: abu bakr al razi enfatizza che le religioni sono utili alla natura umana (non
che sono inutili)

6a lezione:
9 e 10 secolo: epoca d’oro del pensiero islamico perché c’è teologia razionale, mistica, impatto di
giurisprudenza e filosofia…Baghdad è la capitale ma l’impero nel 9 secolo è frammentato. In
Marocco ci sono i kharingiti e in Tunisia gli abbasidi (che combatteranno in Sicilia). I fatimidi che
arrivano dal Nord Africa conquistano Il Cairo e ne fanno la capitale.

Altre due figure in contrasto:


- Al hashar: fonda un pensiero che si fonda sulla non libertà della natura umana, concetto del
Kasb= “acquisizione” da Dio, l'uomo deve prendere una decisione ma questa è già conosciuta
da Dio, non c’è un passaggio legato libero arbitrio quindi come veniamo giudicati alla fine dei
tempi?
- Al maturidi: crede nel razionalismo umano. L’essere umano può essere etico esclusivamente
con la ragione, riconcettualizzazione del pensiero mu’tazilita-> “uomo si fonda su libero
arbitrio” NO, il libero arbitrio fondamentale per il giudizio dell‘uomo ma l'uomo ha delle
scelte finite, non infinite. Non dice che la profezia sia inutile ma che la ragione sia sufficiente,
lui è per una visione del libero arbitrio. Il suo pensiero sarà seguito dalla scuola giuridica
hanafita.

I mutaziliti dicono che finché non muoiono, paradiso e infernó non esistono, secondo Al maturidi
invece esistono ma l’inferno è finito, secondo i mutaziliti sono infiniti (è Dio che decide il nostro
giudizio). Al maturidi pensa inoltre che nel post vita non c’è un luogo geografico in cui ci sia eternità
della pena.

Per il Corano il faraone è un peccatore terribile perché si fa dio (si definisce Dio vivente), secondo al
maturidi lui può redimersi quindi ad un certo punto l’inferno sarà vuoto.

L’Islam ai suoi confini geografici ed intellettivi: Siamo ancora in una fase in cui l’intellettualismo
pone problemi etici e morali.
Ibn Sina: o Avicenna (primo filosofo completo islamico) medico Persiano e filosofo, ai limiti
dell’intelletto religioso, nel 9 secolo nascono gli ospedali in cui lavoravano medici cristiani ed ebrei
(es c'erano medici cristiani dei califfi abbasidi) poi giungono da Spagna e Persia medici giudaici,
curano malattie e scoprono l’esistenza di batteri e virus. Si ispira alla medicina dell’antichità ma
guarda anche le innovazioni del periodo.

Ibn è anche filosofo neoplatonico, sottolinea la relazione assoluta tra corpo e anima: definisce l’anima
in relazione ad alcuni aspetti:
-non è materiale/visibile (antitetica al corpo)
-fa esperienza insieme al corpo e preesiste al corpo (ed è quindi possibile che esista anche dopo),
l'anima quindi impara.
Successivamente c’è un processo di associazione di una singola anima con un singolo corpo, in questa
struttura corporale proverà piacere e dolore, quando il corpo morirà, l’anima sopravviverà e in base
all’unione passata dei due l’anima reagirà alla morte corporale: tornerà a riconoscere la sua natura
spirituale oppure potrà perdersi e svanire, a causa della dura vita all’interno del corpo.
Questo aspetto si situa all’interno della pluralità di intelletti, ci sono intelletti legati all’uomo ma
anche che hanno potere creativo nel mondo (ibn sina sottolinea l’aspetto filosofico, sottolinea che
l'uomo non può esistere logicamente).
- L’entità divina (Dio) viene percepita, da Avicenna, come essere ultra necessario

7a lezione:
La falsafa islamica parte da un presupposto razionale (del libero arbitrio), il concetto della
predestinazione non può basarsi su finti razionali, teoria di anima e intelletto non possono basarsi sul
concetto di libero arbitrio, ma su una acquisizione di conoscenza ed esperienza.
Quindi il pensiero della falsafa proietta il pensiero della vita umana su un miglioramento che deve
essere fondato su razionalità e libero arbitrio, per questo il rapporto tra predestinazionismo teologico
islamico e falsafa è abbastanza problematico (non è che Dio non sia onnisciente, ma che l’uomo è
l'eletto del libero arbitrio).
- In una società più legata al libero arbitrio si va più velocemente verso l’ateismo
Difficoltà del periodo: conciliare visione teologica con filosofica

L’intelletto umano: la teoria di Avicenna riprende quella di Al kindi e Al farabi, anima e corpo
permettono all’uomo di cambiare lo status della propria anima, al di sopra di tutto c’è l’intelletto
agente (insieme di tutti gli intelletti della natura umana), ed è anche quello che regola tutto e inizia un
processo conoscitivo. Poi ci sono tipologie dell’intelletto umano (ognuno associato ad ogni singola
persona), in base a come questo intelletto agisce e risponde alla vita.
Intelletti in base alle fasi della vita(?):
- Intelletto in potenza: come quello di un bambino, conoscenze base appena si nasce
- Intelletto in habitu: all’interno di un essere umano mentre sta crescendo e acquisendo
competenze
- Intelletto in atto: un adulto che ha scoperto la meccanicità della vita ma anche le potenzialità
spirituali di una perso a
- Intelletto acquisito: quello di una persona che ha scoperto verità fondamentali (morte) e
affrontato riflessioni sul post vita, anima e corpo sono arrivati alla piena maturità. Alcune
volte questo si ricongiunge con l’intelletto agente (molto raro)

La teoria dell’anima non è contrapposta a quella dell’intelletto, anche se la teoria dell’anima è più
platonica e quella dell’intelletto aristotelica, vengono integrati all’interno di un pensiero.

Avicenna aggiunge il concetto dell’intuizione: la capacità di vedere e analizzare determinate cose


(successivamente confermate dalla storia e dagli eventi) anche senza l’aiuto dell’intelletto agente,
questo viene attribuito ai profeti.

La Spagna andalusa è isolata. In più dopo la fase di conquista ce n'è una costitutiva, dopo la conquista
si vogliono ricostruire delle identità (problema della frammentazione).
756: arrivano gli omayyadi a Al Andalus che sono stati massacrati dagli abbasidi in Siberia, alcuni
monarchi omayyadi gestiscono bene l’impero (es uno riesce a tenere sotto controllo tutti i potentati
del Nord, un altro rade Santiago de Compostela quasi al suolo) Abd Al Mansur è abbaside
- Toledo e Cordoba sono i principali centri di cultura
1031 fine dell'impero Omayyade e si formano centri di potere locali a Saragozza ad esempio (taifas)
che però sono prede facili delle potenze cristiane del Nord ma anche dei barbari del sud (combattono
tra di loro)
1085: viene riconquistata (Reconquista del Nord Spagna) Toledo (capitale dell'impero bizantino) e
presa dalle mani degli abbasidi
1212: Batalla de las Navas de Tolosa in cui i cristiani riescono a sconfiggere gli almoravidi

- Almoravidi: dinastia berbera che regnò sul Marocco e nella Spagna musulmana tra la fine del
1000 e l’inizio del 1100 (quelli di Averroè)
- Almohadi: dinastia berbera opposta agli almoravidi che regnò da metà del 1100 alla fine del
1200

Ibn Bajja Ibn Bajja: filosofo andaluso per eccellenza, secondo lui la felicità dell’anima si basa sulla
conoscenza assoluta della metafisica (di ciò che è spirituale e non comprensibile solo a livello
materiale), era il maestro di Averroè, era andaluso e scrisse due trattati:
Regime del solitario: testo politico che riprende Al farabi e la sua repubblica platonica, sottolinea che
il filosofo ha due opzioni: essere l'ispiratore principale della politica cosicché la società parta con una
valenza etica e una legge morale oppure può scegliere l'isolamento (diventare un solitario) perché si
rende conto della sua incapacità di successo. Qui si sottolinea questa duplicità e si riconoscono le
dinamiche e le problematiche ma anche l'impossibilità di successo.

Il percorso dell’intelletto umano: sottolinea che la massima aspirazione dell’intelletto dell’uomo sia
quella di ricongiungersi all’intelletto agente, questo porta anche alla felicità (associa la razionalità
all’emotività). Il mondo Sufi si ispirerà a lui tramite questo trattato per l'annientamento dell'uomo in
Dio.

Ibn Tufayl è contemporaneo, figura importante per il testo “Hayy ibn Yaqzan”: una narrazione
fantasiosa in cui in un mondo naturale un infante viene cresciuto da una gazzella e affronta il percorso
intellettuale (in potenza, in habitu..) poi la gazzella muore e impara cosa sia la morte-> questo aspetto
lo porta a riflettere sul mondo oltre la morte (intelletto acquisito) quindi giunge ad una completa
maturazione, nell’isola vicina incontra altri esseri umani e scopre che sono arrivati al suo stesso livello
intellettuale=> il percorso conoscitivo dell’intelletto umano è plurale, così che anche il suo fine ultimo
potrà essere plurale.
È uno scritto paradigmatico perché sottolinea che la natura umana è in crescendo, così come il corpo
umano. Alla base c’è la razionalità umana (uno cresciuto su un’isola può arrivare allo stesso livello
conoscitivo di una società).
- Il testo può essere associato a Robinson Crusoe, un altro testo scritto nel 700 (ispirato)

Dal 9 secolo in avanti ci sono figure (matematici, logici..) contemporanei ad Avicenna e Tufayal. C’è
un percorso conoscitivo non indipendente da Dio, di persone credenti ma anche specialisti di
determinati settori scientifici (es Omar Khayyam, Khwarizmi).

12esimo secolo: invasioni turche che arrivano dall’est e sconfiggono gran parte degli eserciti abbasidi
e i bizantini che fino al 1071 sono stati eretti da una dinastia Macedone (imperatori guerrieri).
La prima crociata nasce da questi aspetti e riesce perché è composta da cavalieri cristiani che
sconfiggono i turchi selgiuchidi (Massacri di Gerusalemme nel 1099).

Impero selgiuchida: Turchi barbari che sconfiggono impero bizantino e lo occupano quasi
completamente (ma non sconfiggono gli sciiti), si nominano visir (ministri) degli abbasidi e gestiranno
il potere politico, militare e culturale. Si passa anche da un sistema scolastico antico a un sistema di
madrasa quindi di formazione di alto livello (si fa giurisprudenza, mistica e molta religione
ortodossa).

Ghazali vs Ibn Rushd?


Scontro intellettuale tra al Ghazali e Ibn Rushd (detto anche Averroè), non si incontreranno mai. Al
Ghazali nasce come insegnante alla nizamyya (la più importante madrasa dell’ortodossia islamica di
Baghdad) e scrive importanti trattati, poi ha una crisi infatti i trattati che scrive prima e dopo la crisi
sono diversi (inizialmente è un predestinazionista, poi elabora un pensiero diverso, inizia a criticare
l’ashaismo e la filosofia, quest’ultima è un pericolo per la religione). Al contrario, la scesa di Averroè
è relativa alle proprie scelte (non per problemi personali).

3 aspetti per cui filosofia e falsafa sono in contrasto e che fanno in modo che i filosofi siano
miscredenti:
1) La terra esiste da sempre, il fatto che il mondo esista da sempre è in contrasto con la religione
perché secondo quest’ultima, non coincide o non è postumo a Dio
2) Dio non conosce i particolari. Sembra depotenziare il divino
3) L'anima è distaccata dal corpo, dopo la morte di questo lei vivrà, l’uomo può risorgere con
l’anima ma non con il corpo
Ha timore che la filosofia che mette al centro l’uomo insieme a Dio, possa depotenziare Dio
Non è il caso di Averroè, nel libro “l’incoerenza dell'incoerenza dei filosofi” dice che non è chiaro nel
Corano il processo di creazione, ci sono a versetti che riprendono l'interpretazione abramitica (natura
e Dio sono coesistenti) ma anche quelli che sostengono che Dio sia sul trono da sempre e coesistente
con la terra

I 3 aspetti secondo Averroè:


1) è d’accordo
2) i particolari sono aspetti intimi dell’essere umano e fanno parte di ciò in cui Dio non si
intromette (sottolinea il concetto di libero arbitrio)
3) problema della resurrezione: sottolinea la difficoltà delle relazioni, il corpo non può tornare in
vita perché morto poi però si dice che potrebbe essere rinascere in un corpo diverso
Alla fine anche lui è d’accordo con Al Ghazali sulla miscredenza

Al Ghazali nel trattato dell’incoerenza dei filosofi scrive che i filosofi sono miscredenti ed eretici (non
considerano che Dio abbia degli atti).
Nel suo ultimo trattato (Farc Bayna Al Firaq, quello sulla distinzione tra la non credenza e la
credenza), fa un’analisi giuridica di come si fa a riconoscere l’eredità e come la si può condannare.
Elenca perché un musulmano può essere eretico, in cosa ci può essere l’eresia nell’Islam e come si
dimostra a livello giuridico come questa eresia può essere considerata, arriva alla soluzione che
nessun essere umano può condannare qualsiasi persona di essere eretica/miscredente (neanche un
giudice) perché alla fine la misericordia di Dio è imperante, depotenzia qualsiasi tribunale. Lui stesso
è stato giudice e prof universitario e alla fine secondo lui solo Dio potrà giudicare, dal punto di vista
giuridico questo non è possibile.
Eresia: paganesimo, chi non conosce o non vuole conoscere la verità
Miscredenza: più grave dell’ eresia, portare avanti un assunto chiaramente in contrasto con un
dettame religioso

Al Ghazali nasce come asharita predestinazionista e muore come razionalista

8a lezione:
Nel 12 e 13 secolo la situazione è critica dal punto di vista territoriale (crociate e invasioni mongole)
Cause scatenanti di questa nuova fase:
- crociate (interessano una geografia limitata)
Visir sciiti del califfato abbaside: Buyidi contrapposti ai turchi selgiuchidi
L’arrivo dei selgiuchidi riafferma il sunnismo come punto di riferimento per l’impero abbaside (i
selgiuchidi annientano a est i Buyidi e prendono il loro posto come visir).

1071 i selgiuchidi sconfiggono i bizantini, fase espansiva che ha fine con la dinastia macedone, questa
è una causa scatenante delle crociate
La prima crociata iniziò come un vasto pellegrinaggio armato della cristianità occidentale obbediente
alla Chiesa di Roma per riconquistare la Terra Santa, caduta sotto il controllo dei musulmani durante
la prima espansione islamica (avvenuta nel corso del califfato di ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb) La crociata
terminò nel 1099 con la presa di Gerusalemme.
La formazione dell'idea di crociata era connessa allo sviluppo dei pellegrinaggi e della sua
componente escatologica, ma si lega a precisi fattori geopolitici ed in particolare all'avanzata dei
Selgiuchidi a danno dei Fatimidi in Palestina e dei Bizantini in Anatolia, tanto che l'imperatore
bizantino Alessio I Comneno si rivolse al pontefice e ai governanti occidentali affinché lo aiutassero a
respingere gli invasori turchi. Come risposta, Urbano II convocò il Concilio di Clermont e, il 25
novembre, dichiarò ufficialmente la crociata con l'obiettivo di conquistare Gerusalemme dopo 462
anni di dominio islamico.
1147 seconda crociata Europa contro Islam. Fu la diretta conseguenza della caduta della contea di
Edessa avvenuta nel dicembre del 1144 che, con la città anatolico-mesopotamica di Ḥarrān, erano i
centri più significativi della regione che gli Arabi chiamavano Giazira (letteralmente "l'isola") - solo
nominalmente dipendente dai Selgiuchidi e, ancor più simbolicamente, dal Califfo abbaside. La
contea di Edessa venne creata nel 1098 durante la prima crociata.

1291 i mamelucchi conquistano i poulains (francesi, “polli ruspanti”). Caduta di San Giovanni d'Acri:
vent'anni dopo la fine della nona e ultima crociata, un esercito di circa 160 mila soldati mamelucchi
aveva posto la roccaforte di San Giovanni d'Acri sotto assedio per estromettere definitivamente i
cristiani dalla Terrasanta.

- invasioni mongole nel 13esimo secolo in Europa: fu lo sforzo militare dei Mongoli per
invadere e conquistare l'Europa. Essa implicò la violenta e incontrollata distruzione dei
principati e delle principali città slave orientali, con diverse campagne militari occuparono la
Persia, l'Iraq, l'Anatolia, l'Armenia e la Georgia, parte della Siria e dell'India.

In questo periodo di insicurezza dovuta alle crociate, Baghdad viene distrutta senza riprendersi. La
maggior parte delle persone segue un’ortodossia di base (segue i 5 pilastri dell’Islam, prega
regolarmente..). Giurisprudenza e sofismo si affermano, al contrario di filosofia e falsafa che
rimangono isolate.

Dal 300 in avanti abbiamo autori conservatori ma anche quelli che iniziano a scindere il pensiero in
direzione duplice (tra giurisprudenza e sofismo: visione dell’immanenza di Dio).

Figure emblematiche:
Ibn Arabi è un Sufi che sottolinea l’importanza dell’uomo che tende alla perfezione, anche se la
natura corporale tende alla corruzione ma la natura mistica dell’uomo tende alla comprensione anche
di Dio “ero un tesoro nascosto e mi é piaciuto essere conosciuto così ho creato le creature per essere
conosciuto da loro”. Non è chiaro se è stato Dio ad aver creato l’uomo o se sia stata la natura. Questa
è per l’uomo una tendenza naturale (chiamata teoria dell’uomo perfetto).
Ci sono varie fasi che portano l’intelletto umano ad acquisire competenze.

Suhrawardi è un teologo politico, in alcuni scritti ha una visione in discontinuità con la falsafa
islamica, a gestire la società ci sono filosofi (che si occupano di aspetti legati all’ordine del mondo), ci
soni i teologi ma c’è una terza categoria (intermedia) preferibile perché collega aspetti di tutti i giorni
della società a quelli più inspiegabili di questo mondo, chi dobbiamo mettere a capo della società?
Persone in grado di comprendere ed interpretare la parola di Dio e d’altra parte coloro che possono
spiegarci la complessità della natura (filosofi). Suhrawardi Sottolinea questa duplicità (ci vuole una
figura intermedia), IN CONTRASTO con Farabi che voleva il filosofo a capo di una società ideale.

Teoria dell’illuminazione: la presenza di Dio è senza confini, l’espressione di massima divinità ne fa


una visione teosofica= all’interno di questo mondo abbiamo una divinità assoluta (nella conoscenza) e
la natura umana per comprenderla deve superare dei passaggi. Strada filosofica, mistica e gnostica
(gnostica= conoscenza ultima delle rivelazioni e si comprende una nuova chiave interpretativa che
dovrebbe svelare ciò che la rivelazione è manchevole).
- Quindi il pensiero di Suhrawardi è nebbioso e poco chiaro

Ibn taymiyya uno dei teorici del fondamentalismo islamico vive un periodo difficilissimo del mondo
islamico, i mongoli arrivano in Siria, solo i mamelucchi li fermano (diventa quindi necessaria la
convivenza con i mongoli). Si confronta con un mondo mongolo che si è convertito all’Islam ma non
è islamico, afferma che se un monarca è musulmano ma non si comporta come tale, ci si puo ribellare.
Verrà messo in carcere. La sua visione è la più cosmopolita/aperta in relazione al dopo vita, per lui
(diffida della falsafa e filosofia islamica) all’origine del male c’è la mancanza di Dio. L’escatologia
ultima è un inferno vuoto (ha un inizio e una fine) perché non c’è alcuna geografia in cui Dio non sia
presente, anche il peggiore dei miscredenti si redimerà della pena. È QUESTO IL SUO PENSIERO
RIVOLUZIONARIO
è in contrasto con…
Fakhr Al Din Al Razi (un logico, un razionale che scrive un trattato sulla logica) quindi non possiamo
pensare che questa sia una fase di decadenza dove il pensiero di si ferma, prende solo nuove strade,

Tabari: primo storico dell’epoca islamica

9a lezione:
Il pensiero islamico punta ad un processo di canonizzazione che interessa la parola di Dio e la Sunna,
le vuole analizzare portandoci davanti ad una speculazione intellettuale
Il kalam
teologia speculativa razionale
Porta a comprendere meglio fin dall’inizio chi è il credente e se è libero, quali sono i pilastri della fede
islamica e in cosa l’Islam si distingue rispetto alle altre religioni.
Dal kalam emerge l’aspetto della falsafa (una necessità autoindotta).

- In parallelo alla parola di Dio e alla Sunna abbiamo la giurisprudenza (Fiqh): ciò che gestisce
cosa è lecito e considerato “islamico”.

Ibn Khaldun: tunisino, più importante storico del 14esimo secolo, ha scritto “Muqaddima” (in quella
raccolta siamo di fronte alla creazione di una nuova religione).

Tabarí nei suoi libri non parte dalla vita di Maometto ma da fonti dell’antico testamento giungendo
all’epoca più contemporanea (scontro tra mondo romano e persiano), per lui è una storia ancora
universale, dall’inizio di Dio alla figura di Maometto, concezione della storia che è una cronaca di
eventi. Segue un percorso ideologico, gli abbasidi hanno necessità di lui perché attraverso di lui sono
in grado di affermarsi come la dinastia islamica per eccellenza (il sistema cronachistico aiuta perché
cerca di evitare le conflittualità interne).

Con Khaldun la storia è sempre narrazione degli eventi ma geografia e altro assumono importanza
maggiore, lui è uno storico antropologo che utilizza le conoscenze per sottolineare determinate
complessità, è evoluto rispetto agli altri del tempo perché tratta la storia in maniera più scientifica e
complessa (relazioni diplomatiche, principio di conversione e non..). Diventa quindi il primo storico
moderno del mondo arabo islamico perché non siamo davanti ad opinioni personali ma a narrazione di
eventi intersecati alla natura delle popolazioni.
I 3 grandi imperi
Imperi che dominano il mondo islamico, l’arabo è esclusa come lingua, sono 3 aree geografiche ben
distinte e vengono chiamati gli “imperi della polvere da sparo” definiti tali dall’Accademia
Occidentale perché il mondo riconosce a questa polvere pirica un’importanza effettiva, questi tre
imperi la utilizzano in maniera massiccia.
- Moghul: hindi. 1526-1857
- Safavide: persiani. 1501-1727
- Ottomano: turchi. 1300-1918
Questi tre imperi assumono caratteristiche simili, il mondo islamico diventa regionalistico con lingue
diverse (l’arabo rimane la lingua della religione) e tipicità esclusive del pensiero.
Caratteristiche simili:
- fase espansiva e di decadenza
- realtà multietnica, multireligiosa e multilinguistica per tutto il loro periodo
- serie di regnanti capaci e determinati (in una prima fase, poi i figli non saranno più in grado)
- centralizzazione della cultura in quanto potere assoluto del regnante
- drastico confronto con il colonialismo europeo
Gli Stati nazionali diventano tali perché eliminano le differenze (a partire da quelle religiose), lo stato
Europeo si fonda su questo concetto (esempio a fine 500 Enrico di Navarra passa dal calvinismo al
cattolicesimo “Parigi val bene una messa”)-> questo nel mondo islamico non esiste.

Impero Moghul
Akbar è il monarca cinquecentesco dei Moghul, è cosmopolita e si fa attorniare da
diplomatici e intellettuali di altre religioni per assumere il ruolo di figura eminente. Gli
storici di corte hanno il ruolo di costruire la narrazione storica della sua figura*

In India prima dell'impero mongolo c’è il sultanato di Delhi che rimane a maggioranza indù,
in più sono i musulmani che assumono caratteristiche indù (quindi locali) tramite il sistema delle caste
(È permesso sposarsi solo con membri della propria casta. Inesistente nel mondo islamico). Tutte le
religioni dell’India hanno assunto caratteristiche proprie indiane.
Peculiarità del pensiero moghul
si fonda su due aspetti
- estrema vivacità dell’arte calligrafica
- rappresentazione della pluralità naturale di questo continente
Ci sono quindi autori musulmani come Ustad Mansur che viene considerato uno degli artefici dei
libri di illustrazione della flora e della fauna dell’impero Moghul, diventa una forma pittorica della
natura, si creano libri in cui sono disegnate piante, fiori e animali, come analisi di forma letteraria
importante, anche a Delhi viene creata una scuola di traduzione come quella di Baghdad di Al
Mamun: si inizia ad analizzare la cultura preislamica di questa area geografica (dall’hindi si traduce in
urdu), i nuovi monarchi danno vita ad una necessità di far sì che i forestieri vengano accettati dai
locali e questo viene fatto attraverso un nuovo tipo di letteratura: *la narrazione degli eventi e della
storia mitologica di coloro che sono state le figure politiche per eccellenza

Aspetto più importante per la tenuta dell’impero: far sì che ci sia un’unità, le peculiarità sono legate
ad una tipologia di scrittura, il pensiero rimane incentrato sulla figura dell’imperatore e la religione
assume un ruolo secondario.

L’India viene conquistata da dinastie mongolo turcofone ma oggi l’Indonesia è il paese più
musulmano al mondo, come mai? A causa del commercio
Impero Safavide
Quello che dura di meno ma anche quello più peculiare, perché è un ordine sufi (safaluyya)
che acquisisce potere politico e militare grazie ad una rapida conquista di Persia e
Afghanistan.
Sono sciiti duodecimani e differentemente dagli altri due imperi cercano di creare un’entità
statale imperiale incentrata su questo pensiero, cercano di avere un’identità che si fonda su
una geografia, un pensiero politico e una lingua chiara. La tradizione rimarrà anche dopo la sua
scomparsa, in Iran c’è ancora una forte identità del proprio popolo

L’aspetto che distingue il pensiero safavide è la costruzione di scuole teologiche e di pensiero


filosofico, la scuola filosofica di Shwan non ha un proprio pensiero politico ma cerca di rispecchiare
quello del monarca, un pensiero razionale mutazilita (fondato sui 5 pilastri).
Il mondo si basa su una relazione tra Dio e l’uomo che sono legati da una condizione intellettuale,
l’intelletto primario che espande la propria cultura su intelletti secondari (quelli delle singole persone).
C’è una conciliazione con Mulla Sadra Shirazi tra il pensiero filosofico morale ed etico e quello
religioso (lui riprende Avicenna ma ha anche una visione illuministica), lui fa si che non ci sia la
conflittualità come quella di Ghazali e Averroè ad esempio.
- Nel mondo safavide c’è ancora la relazione tra kalam (teologia razionale) e falsafa

- Anche nel mondo safavide, come in quello moghul e ottomano è importante narrare la storia
del capostipite.

Nel mondo sciita e in quello sunnita abbiamo figure sacerdotali=> nelle scuole/madrasse si struttura
una gerarchia religiosa (uno scontro su cosa è lecito e cosa no), la poesia è bandita nell’impero
Safavide per non alimentare i dubbi che Maometto fosse un poeta e non un profeta (perché persone
senza studi potessero essere importanti per la loro capacità dialettica).
Altre tradizioni iniziano ad avere forte crisi es medicina (nei primi secoli in questo secolo il mondo
arabo eccelleva) perché la cultura assume delle priorità.

Impero Ottomano
Il più longevo dei 3 (1300-1918)
Zona di origine della dinastia: nord Turchia, divisi in can (come i clan).

Espansione:
Due anni prima della presa di Costantinopoli (che avviene nel 1453) gli ottomani
invadono la zona europea (zona egea), e nel 1481 è un impero molto “greco”. Nel 1520
sconfigge i mamelucchi nel Cairo prendendo l’area egiziano-palestinese (d’ora in poi non è più un
impero turco europeo ma anche arabo) . Nel 1566 abbiamo una massima espansione circa dell’impero
(zona orientale dell’Europa, nord Africa, tutta la Turchia e un po’ di Asia circostante). Sono diventati
un pericolo militare per l’Europa sconfiggendo tutti i crociati
1683 raggiunge la massima espansione ma iniziano le sconfitte (cercano infatti di mettere Vienna
sotto assedio nel 1529 (con Solimano il Magnifico) e nel 1683 (con i Koprulu famiglia di primi
ministri ottomani e dopo aver fallito andranno a scemare), la capitale che cerca di tenerli in un mondo
balcanico, ma nella seconda data falliscono) e perdono un po’ di Europa, questa decadenza viene
sfruttata dall’Europa per ragioni economiche militari.
La presa di Costantinopoli è un evento paradigmatico perché c’è una grande ipocrisia, tutti sanno in
occidente che Costantinopoli sarebbe caduta ma quando capita si è stupiti di questa nuova realtà,
questo fa sì che continuino altre crociate che sono dei disastri perché è un'ideologia ormai morta.

Siamo all’interno di una entità imperiale multietnica e multilinguistica: gli ottomani mantengono un
potere centralizzato e vivono del prestigio delle loro conquiste.

Innovazioni nel pensiero islamico ottomano: alcune sono anti islamiche, un aspetto fondativo
dell’Impero è il suo esercito che si fonda su bambini cristiani-> giannizzeri: élite di bambini cristiani
rapiti e formati dagli ottomani, ambito militare e amministrativo VS ulema (dottori della legge,
ambito religioso e della giurisprudenza, scuola hanafita). Conversione forzosa: il Corano afferma che
la conversione non può essere forzata ma il sistema Devshirme viene utilizzato anche se in contrasto
con i valori dell’Islam, l’impero ottomano vuole rinvigorire il proprio esercito con giovani leve prese
da territorio balcanico (l’islamofobia nei paesi balcanici è radicata). Alla fine dell’impero l’unico
aspetto che li rende uguali e che sono musulmani e sono stati formati alla corte di istanbul.

Maometto II è conquistatore di Costantinopoli ma anche mecenate perché la sua conoscenza è alta,


quando muore nel 1481 l’esercito ottomano ha messo Otranto sotto assedio e da lì si pensa vogliano
prendere Roma ma in realtà si ritirano, la nuova capitale diventa Istanbul (la nuova Roma).

Nella fase d’oro dell’impero da una parte c’è lo scontro di civiltà e dall’altra parte abbiamo relazioni
economiche e diplomatiche (Venezia ha un ambasciatore fisso ad istanbul e viceversa). Permeabilità
assoluta del pensiero. La falsafa torna in auge. Torna il dibattito Ghazalidiano ripreso da Khoja Zade
(filosofo di corte di fine 400) e Kamal Pashazade narra la storia del can ottomano arrivando al
sorman perché vive alla corte del sovrano.

La poesia è bandita dalle corti dei Safavide e dei Moghul perché considerata anti islamica ma
nell’impero ottomano è un genere letterario è un’innovazione, nel mondo sufi infatti la centralità era
l’amore tra uomo e Dio, qui invece l’amore tra uomo e donna diventa fondamentale (soprattutto
all’interno dell’Harem del palazzo Topkapi, il palazzo imperiale di istanbul). Si sottolineano gli
intrighi amorosi delle figure di corte, i Fuzuli sono artefici di questo genere letterario che nasce come
parte del pensiero islamico mistico poi viene riadattato a dinamiche in cui c’è l’amore per le persone,
non per Dio.

Bayezid II figlio di Maometto dopo la Reconquista (1492) in cui Isabella di Castiglia e Ferdinando di
Aragona prendono Granada, accoglie gli emigrati ebrei dalla Spagna (questo porta tracolli economici
alla Spagna che per la comunità musulmana avevano un ruolo fondamentale).

- Selimani I fa uccidere tutti i figli tranne Solimano che dovrà regnare (pratica comune
nell’impero ottomano)
Solimano il Magnifico muore nel 1566 e suo figlio regnò per poco, si pensa ci sia una decadenza ma
non sarà così. C’è la battaglia di Lepanto nel 1571 (flotta ottomana contro i cristiano cattolici, vincono
i cristiani e da qui in poi si capisce che l'impero ottomano sarà sconfitto). Venezia è la principale
artefice della sconfitta (poi farà pace con Istanbul).

Conseguenze della decadenza:


Dal figlio di Solimano la qualità dei sovrani inizia a calare, così come le ricchezze e la perdita di
territori che impatta sulla conflittualità interna (da un lato intra islamica es. tra giurisprudenza e
sofismo e d’altro lato intracomunitario) e qui inizia la decentralizzazione del potere che dalla metà del
1600 passa dal del sovrano a varie famiglie, donne dell’harem, ministri e giurisperiti conservatori.

I sultani cercano di portare riforme, Selim III cerca di riformare l’esercito (le difficoltà dell’impero
ottomano terminano, i giannizzeri vengono sterminati nel 1827, creazione di un nuovo esercito
moderno),vuole che all’interno ci siano ufficiali stranieri, i giannizzeri possono farne parte ma devono
evolversi (fallirà e verrà ucciso), anche il fratello dura poco e solo all’inizio dell’800 con Mahmud II
queste riforme (le tanzimat: eliminazione dei giannizzeri, 1839-1876, sono un processo riformistico
burocratico amministrativo univoco del mondo ottomano sotto pressione delle potenze occidentali (in
particolare Inghilterra e Francia), si vogliono contrastare gli obiettivi indipendentisti delle etnie che
componevano l’impero. Le riforme incoraggiano l'"ottomanismo" (ispirato a Montesquieu),
sforzandosi di integrare i non-musulmani e i non-turchi nella società e nell'esercito ottomani,
tutelando i loro diritti mediante l'applicazione del principio europeo di uguaglianza di fronte alla
legge) andando in atto modernizzano l’impero. Si chiede ai sultani ottomani di fare riforme quando
l’Europa stessa ha problemi a farle (ipocrisia dell’Occidente), Affaire Dreyfus. Le tanzimat si attuano
attraverso dei firman: decreti sultaniali (primo ministro Rashid Pasha)

I gruppi religiosi si iniziano a scontrare, la mistica e il mondo sufi viene malvisto in ambito
giurisprudenziale così come danze, musica e pellegrinaggi.
Abd al-Ghani al-Nabulusi: intellettuale arabo giurisperita del 700, integrazionista (considera l’impero
ottomano in grado di preservare la pluralità e la diversità), dice che quando un cittadino cristiano paga
la tassa che deve, è considerato uguale ad un cittadino musulmano.

10a lezione:
Caratteristiche comuni tra impero Ottomano e Moghul:
- c’è un pensiero accentrato nella corte imperiale, il sovrano è il mecenate della cultura di corte
e il pensiero passa attraverso di lui, c’è una nuova tipologia di letteratura es incentrata sulla
poesia, la rappresentazione della natura (Maraqqa: testi e dipinti??).
- entrambi cercano di rafforzare il ruolo regale della dinastia che si eleva a monarchia assoluta
(es imperatore Akbar pensa che il mondo indiano sia in maggioranza), uguale per impero
ottomano, infatti sono imperi con modelli antichi.
Il mondo safavide invece nasce da una tariqa religiosa che porta la Persia a cercare una propria
identità politico ideologica legata al mondo sciita duodecimale (si avvicina di più al modello
europeo). Nonostante ciò, per imperatore moghul la pluralità religiosa non è un problema all’inizio
della sua ascesa.
- il pensiero islamico si polarizza in un confronto tra giurisprudenza (fiqh, importante per la
legislazione che cambia in base alle esigenze del popolo) e sofismo (insegnato in scuole con
grande sostegno, in alcuni casi è lecito e in altri no) che sono gli aspetti più importanti di
questa fase storica, sono in conflitto, abbiamo madrasse di entrambi i tipi. Secondo Kazi
Dadeli bisogna preservare l'ortodossia, emerge in maniera antitetica al mondo sufí perché
dichiara che ormai l’Islam si arricchisce di tradizioni non ancorate all’Islam e quindi illecite

I Dervisci fondano una madrassa da cui nasce una corrente sufi, quando danzano (problema
all’interno di un Islam ortodosso) con una mano verso la terra e una verso il cielo, mostrano la loro
spiritualità sufi che entra in contatto con la divinità.

- con i moghul c’è un sistema giuridico di una parte reietta e di una di lavoratori.. non ci si
sposa con ceti differenti. Nell’impero ottomano invece si ha il Millet: sistema comunitario, il
sultano è il padre della patria e fa sì che la giustizia possa esser messa in pratica ma le
comunità religiose rispondono solo al loro punto di riferimento (che sia un patriarca o una
sinagoga, es un problema tra due ortodossi di Salonicco viene risolto nella scuola ortodossa di
Salonicco). Questo sistema sopravvive fino all’800, cerca di portare ad un processo
segregativo (non per forza in senso negativo perché rende qualsiasi comunità dell’impero
ottomano parte di un progetto, si annullano le faide o comunque c’è la possibilità di reprimere
i problemi interni) come pensa l’Imam Birgivi (ognuno ha il proprio punto giuridico di
riferimento per cause civili e penali), lui è uno uno dei primi hanafiti. Ma ci sono dei dibattiti.
In questo sistema c’è una sovranità da parte del sultano ma ogni comunità ha un ruolo.
- entrambe le comunità sono multietniche, multilinguistiche e multireligiose (diversamente
dall’ impero Safavide che punta ad una religione più conservativa a causa dei safaluyya
- decadenza politica-militare

IMPORTANTE Nella storia dell’Islam non ci sono le dinastie e il concetto di purezza di sangue, non
ci si sposa tra famiglie imperiali, i sultani prendevano le loro future mogli dall’harem (quindi una ex
schiava poteva diventare una califfa).

IMPORTANTE fiction naturale/di fantasia. Al Aziz Efendi è un ambasciatore ottomano in Prussia e


all’interno di una geografia ottomana è l'autore di storie di fantasia, si pone come rivoluzionario.

11a lezione:
Le scoperte geografiche svolgono un ruolo importante nel mondo islamico per chi può costruire flotte
militare e commerciale per raggiungere nuove terre: il mondo Mediterraneo diventa geograficamente
limitativo, la decadenza dell'Impero ottomano è paritetica alla decadenza delle repubbliche marinare
italiane, chi acquisisce potere dopo questa fase di decadenza dell’impero sono Inghilterra, Francia e
Olanda, se in periodo medievale Venezia e Genova hanno ruoli importanti per portare prodotti
dell’oriente in Europa, l’impero ottomano già nel 500 si pone in contrasto con portoghesi, olandesi e
britannici, da una parte c’è il sistema di Ancien Régime (In Europa con Luigi 14, i protestanti sono già
emigrati) e dall’altra un sistema in decadenza=> le famiglie prendono potere, le flotte diventano
transoceaniche, inizia il problema economico di inflazione, ma se ne accorgono e cercano di attuare
politiche di riforma, la gente si impoverisce, con meno territori ci sono meno entrate finanziarie,
questo ha un impatto sulla conservazione e sul cambio di pensiero.

Nel mondo ottomano l’assenza di analisi che vede filosofia e kalam e incentiva la duplice direzione
giuridica e del mondo sufi provoca una stagnazione=> ingenuo pensare che la stagnazione sia dovuta
a problemi economici, la sua sovranità centralizzata inizia a perdere pezzi, il mondo si allarga e la
conseguenza è la conservazione del religioso.

Se l’impero Moghul cade quando il suo ultimo imperatore a fine 600 inizio 700 cerca di conquistare
tutta la penisola indiana investendo moltissimi soldi, l’impero Safavide ha problemi all’inizio del 700
con le popolazioni del nord, l’impero ottomano invece si trova ancora ancorato a questo problema
economico che risente in ambito religioso.
Nahda: tentativo di riformulazione/rinascita culturale che vuole portare ad un riformismo interno che
va di pari passo con il tentativo ottomano di riformare la struttura del suo impero. Un vasto
movimento di grande vivacità spirituale che modernizzò non solo il pensiero arabo, ma anche le
società arabe e islamiche, gettando le basi culturali delle attuali società mediorientali. La prima
generazione della Nahda che va in Europa a studiare l’abbiamo a inizio 800. Si esprime a molteplici
livelli:
1. il livello pubblico: Il grande sviluppo del giornalismo. In Egitto fu fondata la prima biblioteca
nazionale del mondo arabo grazie ad 'Ali Mubarak e agli inizi del 20 secolo nascevano le
prime università moderne a Istanbul.
2. il livello sociale: mondo femminile e il ruolo della donna. Vennero fondati i primi movimenti
femministi egiziani
3. il livello politico: concetti di nazione-patria e libertà. Senso della patria legato all’idea di
patriottismo, libertà individuale da salvaguardare e promuovere, libertà religiosa anche
4. il livello filosofico e culturale: separare la religione dalla scienza. Si imputava all'Islam di
confondere la fede con la politica e quindi bisognava affermare nel mondo arabo: scienza
giustizia e libertà.
Può essere divisa in 3 o 4 fasi storiche:

1) riconoscimento del problema: riformisti burocratico-militari, nella prima e seconda metà 800
(Rifa’a, Khayr e al-Kawakibi) cercano di individuare quali siano le cause di questa
decadenza, le ragioni religiose sono di un mondo giuridico legato ad un diritto familiare, con
un impatto sociale, altri aspetti sono militari e finanziari, nel corso dell’800 soprattutto nel
mondo ottomano ma anche Siria e Palestina c’è cambiamento epocale in cui i musulmani
hanno forte potere in amministrazione e nel l’esercito, quindi si crea una frattura, minoranze
si arricchiscono perché arrivano prima in contatto con gli occidentali e quelle musulmane si
impoveriscono (si crea conflittualità)
Al-Kawakibi è sunnita e riprende il pensiero mutazilita, sottolinea come il reformismo religioso debba
partire dalla giurisprudenza.
Due riformatori del 700:
Shah wali allah Al-Dilawhi: giurisperita indiano hanafita che attua riforme estremamente limitate in
una fase storica di conflitto crescente tra comunità islamica e indù
Muhammad Ibn Abd al-Wahab: di scuola hanbalita, considerato il fondatore del movimento
wahhabita, visione puritana del pensiero islamico, nessuna falsafa, misoginia (parlare di riformismo è
arduo). Questo movimento predicava in generale un ritorno al testo coranico, definito "arcaico" e
"ultraconservatore".

1798 Campagna d’Egitto di Napoleone, fondamentale perché:


1) L’esercito francese sconfigge i mamelucchi-ottomani davanti alle piramidi di Giza, l’esercito
francese rimane in Egitto e cerca di distruggere Acri senza riuscirci
2) aspetto culturale: Napoleone si porta molti intellettuali illuministi, aprono il mondo
Mediterraneo all’egittologia moderna, si iniziano a fare scavi archeologici per poi pubblicare i
risultati delle ricerche, questo ha un impatto enorme
Al-Jabarti: storico egiziano che vive in Egitto quando Napoleone inizia la sua campagna, si confronta
con gli intellettuali occidentali che sono lì per studiare l’Egitto antico, questo porta a comparare
l’antico con il nuovo Egitto attribuendo all’Islam una decadenza, non c’è un interesse di scoprire il
mondo islamico.

Quando i soldati francesi se ne vanno, a detenere il politico in Egitto non sono più governatori formati
ad Istanbul ma Muhammad’Ali, mamelucco di origine albanese con suo figlio Ibrahim, il loro scopo
è quello di:
- riformare l’educazione: enfatizzando il ruolo femminile all’interno delle madrasse
- riformare la sanità: creano i primi ospedali moderni in Egitto, le donne possono diventare
medici per curare donne e bambini
- riforma amministrativa e militare: ufficiali francesi e tedeschi, inizio della produzione di armi,
flotta moderna ad Alessandria d’Egitto, campagne per allargare territori sotto dominazione del
Cairo, il Sudan inizia ad essere conquistato, l’esercito egiziano verrà usato da quello ottomano
per recuperare Mecca e Medina contro i saud)
1821: problema in Grecia, iniziano i moti indipendentisti (si vogliono staccare da Istanbul), viene
mandata la flotta egiziana con un esercito mamelucco, hanno successo ma intervengono gli europei
che sono preoccupati che l’Egitto acquisisca troppo potere, affondano la flotta egiziana, d’altra parte
c’è una classe di intellettuali cosmopoliti europei occidentali (Lord Byron muore per l’indipendenza
della grecia). La grecia acquisisce l’indipendenza su un territorio molto limitato ma questo basta per le
potenze europee per affondare la flotta egiziana nel 1827, questo sottolinea che il riformismo va bene
finché non urta interessi economico-politici e militari + negli anni 30 gli egiziani chiedono un
risarcimento al sultano ottomano per costruire un'altra flotta e chiedono Siria e Palestina, gli vengono
negate quindi invadono Istanbul ma vengono fermati, vogliono una compensazione effettiva e gli
viene concesso che governino l’Egitto per conto di Istanbul. Le potenze europee vogliono mantenere
lo status quo quindi far sì che l’impero ottomano sopravviva perché è ancora esteso e la completa
decadenza porterebbe ad un'anarchia assoluta => i commerci andrebbero male. Stessa cosa accade
negli anni 1854-56 durante la guerra di Crimea: Francia e Inghilterra aiutano l’impero ottomano
contro i russi.
- Khedivè: futuro sovrano d’Egitto dell’800, che alla fine dell’800 sarà paese dipendente,
Muhammad Ali e suo figlio lo sono
Rifa’a al-Tahtawi intellettuale egiziano che viene spedito da Muhammad Ali a Parigi per imparare
come si amministra l’educazione in un paese occidentale, il primo di una schiera di intellettuali della
Nahda, attribuisce all’ulema un ruolo conservatore eccessivo
Khayr ad-Din intellettuale, militare e riformatore nord africano (tunisino, crea l’arsenale di Tunisi)

Da una parte abbiamo conservatorismo giuridico religioso degli ulema e d’altra parte intellettuali
riformisti

12a lezione:
1839: primo firmam a cui servirà nel 1856 un altro firmam, questi portano ad una velocizzazione delle
riforme (troppo). Creato un sistema di licei che serve per formare l'élite culturale di Istanbul, formato
sistema ministeriale con una dogana, borsa e moneta, tutto ciò che incentiva il commercio tra
ottomani e occidentali, ci vuole una riforma dell'esercito dopo che i giannizzeri sono stati massacrati,
ad allenare i militari ora ci sono gli ufficiali stranieri, prima ferrovia.
1856 abolizione del Millet, nascono i concetti di appartenenza nazionale. Questo crea confusione,
l’Europa sta cercando di istituire equità fra cittadini (Benjamin Disraeli primo ministro britannico di
origine ebraica)

Berat: portano conflittualità all’interno dell'impero ottomano da un punto di vista religioso. Molti
musulmani hanno potere politico e amministrativo mentre sotto l’aspetto economico sono le
minoranze ad avere più potere (cristiani ecc). Le berat sono accordi per cui gli occidentali davano ai
propri cittadini la possibilità di commerciare direttamente con l’impero ottomano pagando meno tasse,
avvantaggiano sia l’Occidente sia le minoranze religiose, finché limpero ottomano è in ascesa è un
bene, ma quando va in decadenza porta a perdite, insieme all’abolizione del Millet crea problemi.

La jizya (tassa per i non musulmani) arriva ad avere un ruolo importante nei confronti dell’esercito,
questo concetto di sovranità e cittadinanza crea il dubbio che cittadini cristiani ed ebrei siano fedeli al
sultano, questo dubbio prima non c’era poi con l’abolizione di Millet ecc aumenta la conflittualità.
1858: accademico Ernest Renan pubblica “Averroè e l’averroismo” diventando colui che dice che
nella loro epoca storica hanno avuto solo Averroè di importante. Viene rinomato per essere colui che
ha riscoperto Averroè, l’orientalismo nasce qua, ma nel libro non c’è nulla sul mutazilismo o sul
libero arbitrio.

Al-afghani uno dei principali esperti della Nahda, Primo panislamista (sostiene che Islam sia una
religione che può solo far si che mondo islamico sia unito senza distinzioni, alla radice c’è un pensiero
semplice e concreto, utile per unire la comunità islamica… è un illuso), lui è sciita, nella sua analisi
evidenzia differenze tra sciismo e sunnismo. Invitato a Parigi e Londra per parlare. Verrà accusato di
voler diventare il nuovo sultano. Per la prima volta in questi scontri si affrontano tematiche già diffuse
nel mondo islamico (perché l’Islam è in declino?). Torna in Egitto per cercare di attuare una politica
riformista, non ne avrà il tempo.

Mohammed Abduh forse il più importante intellettuale della Nahda di questa fase storica, è un
giurisperita islamico ma? è riformista, neo mutazilita (corrente con l’obiettivo di tornare a far
conoscere i primi musulmani) e presidente dell'Università religiosa di Al Azhar, muore giovane e non
attua le riforme che dovevano portare il mondo sunnita ad aprirsi alle scienze secolari, si trova però in
contrasto con gran parte della casta sacerdotale. In un libro scrive come l’Islam sia una religione
razionale e metodica. Si trova schiacciato tra intellettuali europei da un lato che non capiscono la
complessità della religione islamica ed il conservatorismo religioso islamico dall’altro.
Voleva che le madrasse fossero non solo più centri religiosi ma in cui si studiassero medicina e
materie laiche.

13a lezione:
Taqlid: 'accettazione pubblica', oppure 'tradizione' e comunque si riferisce alla maniera tramandatasi
nei secoli nel fare qualsiasi cosa, sia sacra che profana. Può dunque riferirsi alle numerose tradizioni
dell'artigianato, come anche ad abitudini di vita quotidiana o a questioni religiose. In molte società
islamiche moderne, il termine ha ormai assunto un significato peggiorativo, con implicazioni di
arretratezza.
In ambito religioso, al taqlid si oppone la ijtihad, cioè la ricerca di soluzioni originali a questioni
religiose, che caratterizza gli sciiti.
Ijtihād: "interpretazione" (dei testi sacri come Corano e Sunna al fine di proporre norme giuridiche).
Nello sciismo indica il diritto di promulgare una fatwā, che diventa subito operativa come legge,
basandosi su un'interpretazione indipendente da parte di religiosi autorizzati. Questa parola araba
significa letteralmente "sforzo", "applicazione", ed è usato per indicare l'esercizio individuale di
elaborazione normativa operato a partire dalle fonti scritturali.
Secondo il taqlid (il principio dell'emulazione) dello sciismo, la società è divisa in due categorie
rispetto allo status religioso:

● il primo gruppo è altamente esclusivo e ha il diritto di ijtihād. Ciascuno tra loro può
proclamare interpretazioni indipendenti che saranno seguite dai rispettivi seguaci.
● il secondo gruppo, gli "emulatori", è costituito dal popolo dei credenti.
Nel sunnismo: l'interpretazione chiusa del Corano nel sunnismo si è sviluppata solo dal 4 secolo dopo
l'Egira, con la diffusione delle convinzioni di al-Ghazali, che cercava di conciliare ortodossia islamica
e sufismo.
Muhammad Iqbal: poeta, filosofo e politico pakistano. È considerato il "padre spirituale del
Pakistan", una delle figure più importanti della letteratura urdu. Anche se è meglio conosciuto come
eminente poeta, viene anche un acclamato quale "pensatore filosofico musulmano dei tempi moderni".

Sayyid Ahmad Khan: era un reformista indiano musulmano che fondó la scuola per musulmani,
divenne il pioniere del nazionalismo musulmano in India ed è chiamato il padre della teoria delle due
nazioni (i musulmani e gli induisti sono due nazioni separate per definizione, per questo motivo, i
musulmani dovrebbero poter avere la propria patria separata nelle aree di maggioranza musulmana in
India, in cui l’Islam può essere praticato come religione principale), che settó le basi del movimento
pakistano.

- Velayat E-Faqih: colui che pratica l’ijtihad

1850/60 primi pogroms contro le minoranze (persecuzioni, entrano in casa e distruggono


tutto/uccidono)=> potenze europee intervengono diventando protettrici sovrane delle minoranze
religiose e questo incentiva l’affermarsi di un concetto di identità, il Millet ormai è stato distrutto

- Drusi e alawiti sono sette che i musulmani identificano come eretiche, perseguitate
I drusi costituiscono un gruppo etnoreligiosoarabo praticante una dottrina monoteista di derivazione
musulmana sciita ismailita, distribuito principalmente tra Siria, Libano, Israele e Giordania.

Più avanti si va più l’impero ottomano perde i territori balcanici (gli armeni che sono cristiani
diventano una minoranza), ruolo politico ed economico sempre maggiori, emergono opposti
nazionalisti e questo porta a problemi tra mondo turco e armeno + tanzimat (che finiscono nel 1876)
l’impero ottomano per la prima volta ha una costituzione. Il sultano è legato ad un parlamento con una
camera con borghesi che ha potere legislativo, il sultano poi le approva.

Sistema costituzionale ottomano (1876): decade subito perché il sultano Abdul Hamid II non vuole
essere controllato, con lui l’impero ottomano si frammenta: da una parte l‘ottomanismo: si forma nella
seconda metà dell’800, non ha comunità religiosa di appartenenza e vuole preservare l'unità plurale
dell’impero ottomano, d’altra parte c’è la corrente dei giovani turchi che si ispirano alla l'italia di
Mazzini repubblicana con una figura anti sultaniale (pensiero nazionale borghese cosmopolita).
Questo nazionalismo identitario delle comunità ha un impatto all’interno dell’esercito che è stato
formato da potenze europee.

Il pensiero nazionale ed identitario lo si cerca di imporre a questa realtà, interventismo di Stati


europei che cercano di far sì che minoranze religiose diventino un problema di solidità dell'Impero.
Le minoranze non prestano servizio militare ma si arricchiscono

Da una parte nahda legata al riformismo del pensiero islamico che riconoscono la fascinazione ma
anche di pericolo e dall’altra nello stesso mondo arabo e armeno ed ebraico c’è affermazione di questa
identità. Questo porta alla prima conflittualità interreligiosa

1a guerra mondiale: evento importante per l’evoluzione del pensiero islamico: i giovani turchi
assumono sempre più potere, 1908 colpo di stato contro il sultano imponendogli si reintrodurre la
costituzione +le guerre balcaniche decreteranno che l’impero ottomano non è più un impero, si
formano nei Balcani gli staterelli (Bulgaria, Macedonia, Romania, Montenegro) che fanno ancora
parte della grande conflittualità balcanica. Quando scoppia la guerra l’impero ottomano è in una
situazione diversa da 20anni prima: investimenti tedeschi sono stati ingenti, ferrovie costruite dai
tedeschi e collegano Istanbul-Damasco-Telaviv-Baghdad... Il nazionalismo si afferma in maniera
maggiore: da una parte giovani turchi simbolo di identità nazionale in affermazione ma l’impero che
partecipa alla guerra è turco ma anche arabo.

Promessa britannica: gli arabi potrebbero avere uno stato loro, nel 1915 c’è uno scambio di lettere tra
il governatore britannico del Cairo con lo sceriffo Al Hussein della mecca (che non rappresentava il
mondo arabo) ma l’anno dopo inglesi e francesi firmano l’accordo segreto Skyes-Picot in cui si
divideranno il vicino oriente arabo.
1917: dichiarazione Balfour, gli inglesi promettono che alla comunità ebraica londinese che dopo la
fine guerra l’Inghilterra aiuterà la creazione di un enclave ebraico dove gli ebrei porteranno migrare.
Quando termina la guerra l’impero ottomano non c’è più e il sultanato finisce con esso, i giovani
turchi sopravvissuti riescono a combattere e creano la Turchia contemporanea, dal 1923 si parla di
Turchia moderna, la Francia occupa la Siria, Inghilterra occupa Palestina, Giordania e Iraq.
- Francia protettrice dei paesi cattolici, crea il Libano (maggiore parcellizzazione che non
rispetta più i governatorati ma porta ad un processo di nazionalizzazione), Gran Bretagna
protegge l’Egitto
1860 Libano creato, territori a maggioranza maronita (maroniti: membri della comunità del Libano).
Giordania non è mai stato nulla negli ultimi 400 anni ma gli inglesi credono in una monarchia e ci
mettono i rampolli (discendenti) dello sceriffo Hussein, anche in Iraq.

Siria e Libano pericolosi, dovrà essere creato uno stato armeno e se la dichiarazione Balfour va in
porto ci sarà un nuovo conflitto in Palestina, con la fine della 1gm si formano stati senza storia,
perché prima c’erano dei governatorati ottomani con a capo un governatore che rispondeva ad
Istanbul.

Rashid Rida principale allievo di Muhammad Abdu => nasce religioso reformista ma a differenza del
suo maestro vede tutta la guerra mondiale e rimane problematico, muore wahhabita, fortemente
antioccidentale/anti britannico ma di cui assorbe la forma mentis, da essere sostenitore dell’impero
ottomano a vedere il disastro con la fine del califfato a vedere che gli wahhabiti sono gli unici a voler
costruire uno stato nei pressi di mecca e Medina (ci riescono nel 37), viene definito camaleonte
politico.
Wahhabiti hanno cercato varie volte di conquistare mecca e Medina e ottomani si sono sempre messi
in mezzo, nella prima metà del 900 vede una frattura maggiore all’interno del pensiero islamico.

Esplosione storico politico religiosa perché sistema mandatario è un sistema


monarchico/parlamentare (dipende dai territori, es Egitto: monarchia).

14a lezione:
Salafismo: scuola di pensiero sunnita hanbalita che identifica le prime tre generazioni di musulmani: i
"Compagni" di Maometto, la generazione successiva a quella del Profeta e "Coloro che vengono dopo
i seguaci. D'altra parte, la Conferenza islamica mondiale del 2016 ha dichiarato il salafismo ed il
Wahhabismo non sunnite (e quindi non hanbalite), nel qual caso queste sarebbero classificate frange
kharigite.

Fase post 1 guerra mondiale difficile perché: una ventata di nazionalismo, sono dei confini artificiali e
ci si obbliga a riconoscersi.
Presidente della Turchia dopo la prima guerra mondiale: Mustafa Kemal nazionalista che vuole
rivoluzionare ma si rimane ancorati alla propria tradizione religiosa (lui si mostra come un
ssecolarizzaotre delle usanze della Turchia). Dall’altra parte abbiamo lo Scià
Da un lato c’è una fase proto democratica: i partiti che si formano sono liberali, il massimo esempio è
il Wafd=. Uno dei più antichi in Egitto del 900, dei reformisti, partito politico parlamentare.

Il mondo arabo dopo la fine della prima guerra mondiale vede il sistema mandatario Franco britannico
nel vicino Medio Oriente e dall’altra parte paesi sotto il dominio coloniale oppure fintamente
indipendenti (Egitto: nel 22 gli si regala una finta indipendenza perché rimane quasi tutto sotto luogo
britannico; e Iraq), in questo scenario avanzano partiti di matrice democratica ma soprattutto uno
nazifascista di ruolo anticoloniale perché gli arabi ritrovano in questa forma-mentis una speranza di
abolizione del sistema mandatario Franco britannico, intanto i partiti liberali perdono consenso mentre
es fratellanza musulmana acquisisce consensi sociali.

Le masse si impoveriscono e nasce la Fratellanza musulmana (1928) in Egitto. Fondatore Hasan al


Banna (insegnante). È un'associazione sociale (che cercherà di diventare partito) che nasce per
ragioni educative e sanitarie (in aree di estrema povertà e fornendo assistenza) e come una rivoluzione
degli ufficiali liberi in Egitto. Si impegnò in un’azione politica soprattutto antibritannica, ricorrendo
anche ad azioni terroristiche.
Il movimento è divenuto un punto di riferimento per numerose organizzazioni integraliste. Sul piano
religioso propugna il ritorno al Corano secondo i principi del modernismo islamico. Sul piano sociale
chiama i musulmani alla solidarietà e all’impegno attivo, da un lato per superare il sottosviluppo
economico, dall’altro per individuare le possibili forme di una lotta di classe. Sul piano politico
teorizza lo Stato islamico, interpretando l’Islam come un sistema totalizzante senza distinzione tra la
sfera religiosa e quella civile. È presente in Libano, Iraq, Giordania, Palestina e soprattutto Siria, dove
la sua azione politica è cresciuta di importanza fin dalla fine degli anni 1970.

- La Siria non accetta il sistema mandatario francese

Sionismo: Theodor Herzl è stato un giornalista, attivista e avvocato austriaco. Sostenne il diritto degli
ebrei di fondare uno stato ebraico, ove possibile in Palestina. Fondato a Basilea alla fine del 19esimo
secolo. Questa patria avrebbe dovuto accogliere gli ebrei che avessero voluto trasferirsi o non
avessero potuto vivere serenamente nel paese in cui abitavano.
Nel tempo ha assunto caratteri razzisti nei confronti del popolo Palestinese. Emerse in reazione
all'antisemitismo. Alla base c’è un élite intellettuale con forte potere economico, Theodore era
scioccato dall’esplosione dell’antisemitismo durante l’affaire dreyfus in Francia. È un pensiero che
affonda le radici nel concetto di una nazione contemporanea ispirato all’Europa, figure che
sostengono il sionismo sono politici accademici, urbanizzati dell'Europa colonialista.
Negli anni 20 fondano sindacati ebrei, associazioni ebraiche, 1925 prima università ebraica con fondi
britannici (molti sionisti facevano parte del governo inglese), esercito segreto per ebrei.

- Negli anni 40 il 30% di palestinesi faceva parte del mondo ebraico.

Impatto sulla Nahda e sul pensiero nella prima metà del 900: si persegue un binomio fra riformismo e
conservazione, con un processo di autodeterminazione che porta all’affermazione di nuove ideologie
politiche e religiose.
Nella prima fase storica della guerra fredda c’è una visione panaraba (movimento politico e culturale
di matrice nazionalista araba volto all'unificazione del mondo arabo). Dal 70 in avanti, in seguito alla
guerra dei 6 giorni il pensiero cambia, si passa ad una ideologia più panislamica.
Vari partiti: druso, francia maronita, sciiti e sunniti, in Egitto ci si divide tra liberali (Wafd) e religiosi.
In Siria: fratellanza musulmana ha ruolo politico e ha una parte liberale ecc, ogni paese ha la propria
complessità.

Corrente panaraba che dal 1952 legata al presidente musulmano che strizza gli occhi all’URSS,
anticolonialista. Educazione limitata così come la sanità, pensiero panarabo prende sopravvento
dappertutto.

Mahmud Shaltut: mufi reformista (discepolo di Muhammad Abdu e Rashid Rida), riforma
dell’università religiosa di Al Azhar, vengono insegnate nuove lingue

1952: Salita al potere dei colonnelli in Egitto, con un colpo di stato che mette fuori causa il re e i
militari, al potere Nasser (primo presidente militare dell’Egitto)
- la fratellanza musulmana è fuori dai giochi
- si abbraccia l’URSS (riforme agricole e ridistribuzione terra)
Il partito degli ufficiali liberi egiziani è panarabo e socialista=> frattura nella società egiziana con
partitocrazia religiosa e quella militare.
Da una parte c’è una propaganda per l’unione dei partiti di sinistra del vicino Medio Oriente (Siria ed
Egitto provano ad unirsi alla repubblica araba unita), il tentativo fallisce perché i due paesi hanno
radici diverse, si tenta di fondare il partito Baut (“partito del risorgimento arabo socialista”, fondato
da un cristiano, un alawita e un sunnita, partito plurale e cosmopolita senza un‘elite, un fallimento)
- La Siria subisce una dozzina di colpi di stato militari, situazione di anarchia politica tanti
partiti compresi i proto democratici, nazionalisti, di sinistra…

15a lezione:
Guerra dei 6 giorni: Israele nel 1967 distrugge l’aviazione egiziana e giordana, occupa Gaza in soli 6
giorni (si mettono in dubbio le alleanze storiche con l’urss), l’Egitto sa che non può attaccare
Israele=> Nasser si dimette (gli egiziani lo vorrebbero al potere). Dal 70 in avanti i principi e i valori
iniziano a perdere fascino con Sadat al potere (l’Arabia Saudita prende il sopravvento): è un politico
debole fino al 73, successore di Nasser, militare, il paese però è panarabo quindi lui viene criticato,
cerca la vittoria militare contro Israele perché questo potrebbe cambiare pensiero, guerra dello Yom
Kippur del 1973 è una vittoria del mondo arabo, Israele viene colta di sorpresa da Siria ed Egitto per
tentare di recuperare i territori perduti a causa della guerra dei 6 giorni, e se Stati Uniti (e Unione
Sovietica) non avessero rinforzato con armi Israele, quest’ultimo sarebbe stato sconfitto. La guerra
cessa con un esito alla pari ma gli arabi siriani ed egiziani dimostrarono di poter battere quella grande
potenza della guerra dei 6 giorni + Arabia Saudita quadruplica il prezzo del petrolio (con Fayal
Abdelaziz).
Sadat è l’eroe dell’Egitto quindi dopo questa azione il cambiamento verso una visione più panislamica
è facilitato, l’ideologia panaraba è in crisi ed è favorito l’ancoramento del mondo arabo al libero
mercato.
Negli anni 60 nasce il movimento di Gush Emunim: movimento politico dei coloni israeliani, sorge
un’ideologia religiosa. È sorto per agevolare la formazione di insediamenti agricoli ebraici nei territori
palestinesi occupati da Israele con la guerra dei Sei Giorni del 1967. Sull'onda del deludente esito della
Guerra dello Yom Kippur, il Gush Emunim cominciò a sostenere la necessità di sfruttare le acquisizioni
territoriali derivanti dalla guerra dei Sei Giorni del 1967, incoraggiando gli insediamenti israeliani sui
Territori occupati palestinesi e siriani.

- Conservatorismo religioso (visione panislamica) VS Necessità di finanziamenti di potenze


occidentali

Sadat arriva a firmare accordi di pace con Israele nel 77/78 accordo di Kardelj, gli altri paesi arabi
escludono l’Egitto perché non sono d’accordo con Israele (prima c’era visione panaraba e socialista,
ora il religioso torna in un mondo più conservativo), causa scatenante è la guerra dei 6 giorni.

Per la prima volta c’è un pensiero legato a Mawdudi (pakistano) ed Sayyid Qutb (egiziano) che
puntano con i loro scritti a reincentivare un approccio religioso della società.
Mawdudi: riprende concetti islamici dei secoli precedenti e cerca di riattualizzarli, è il creatore della
alchimia (sovranità di Dio): neologismo da lui creati per sottolineare l'importanza della sovranità di
Dio nella società contemporanea (ironico) lui è sunnita e vorrebbe ci fossero governi di stampo
teocratico in cui la sovranità ultima spetta a Dio.

Sayyd: (prima metà 1900) prima è panarabo, si forma in Egitto e viene mandato negli USA, vive in
varie realtà e subisce un processo di radicalizzazione, là non capisce molto. Scrive un libro in cui
esalta l’importanza della giustizia nel Corano, quando torna in Egitto si avvicina alla fratellanza
musulmana in cui riprende il pensiero di tradizionalisti conservatori (come Ibn Taymiyya?) e
sottolinea la necessità di riformare l’Islam con una visione conservatrice che possa usare violenza
contro autorità politica (es se il mio presidente si dice musulmano ma non si comporta da tale sono
autorizzato ad agire). Nuova trasformazione del concetto di Jihad (contro il colonialismo Franco
britannico impersonificata da sufí che combattevano scindo leggi medievali con cavalieri armati)

16a lezione:
OLP= organizzazione per la liberazione Palestina, nasce nel Cairo nel 64 e la sede si trasferisce in
Giordania nei campi profughi (Palestina occupata e palestinesi buttati fuori dagli israeliani)

- Il pensiero non vuole nessuna forma di reformismo e vuole una omogenizzazione


Faysal Abd Aziz: a capo di un impero dell’Arabia Saudita importante, reformista che viene ucciso nel
75= > da lì in poi visione conservatrice (Nahda smette di esistere), + Libano in una guerra civile (i
cristiani maroniti sono una maggioranza relativa ma l’ideologia panaraba prende il sopravvento, i
poteri sono suddivisi -> presidente è cristiano maronita, vicepresidente musulmano sunnita e
presidente del parlamento sciita, così si accontentato tutti). Ma dagli anni 70 dopo che OLP torna nei
campi profughi palestinesi e scoppia l’insurrezione in Giordania, l’organizzazione si trasferisce a
Beirut e questo porta a frammentazione.

In Libano dal 75 al 91 scoppia una guerra civile che vede i drusi (setta secolarizzata legata ad un
clan), i sunniti e dall’altro lato i maroniti. Con questa guerra l’OLP si trasferisce a Tunisi (lontano
dalla Palestina quindi quando nell’87 scoppia la prima intifada, l’OLP ormai è lontana).

Mubarak prende il posto di Sadat nel 91, si torna ad avere un atteggiamento “ostile” verso l’alleanza
musulmana
In Turchia dal 50 in avanti hanno sempre vinto partiti di matrice religiosa, le loro leggi vengono
percepite eretici dai militari. Dal 50 Fino al 96 quando c’è l’ultimo colpo di stato con vittoria politica
di Al Bakar (figura religiosa= che si ispira alla fratellanza musulmana egiziana)

1979 rivoluzione religiosa in Iran (rivoluzione islamica): una serie di sconvolgimenti politici e sociali
che trasformò la monarchia del Paese in una repubblica islamica sciita, la cui costituzione si ispira
alla legge coranica. La strage venne attribuita allo Scià che tortura e incarcera migliaia di oppositori
politici=>abbandono dello Scià che porta ad una frammentazione.

1980-89: guerra Iran Iraq: casus belli: invasione irachena dell'Iran, dopo una lunga storia di dispute
sul confine, attriti tra i regimi in causa (dittatoriale-laico quello iracheno, teocratico-dittatoriale quello
iraniano). L'Iran sostenne di esser stato vittima dell'attacco iracheno: infatti gli iracheni attaccarono
per primi e di sorpresa, senza una formale dichiarazione di guerra.
All'inizio del settembre 1980, il dittatore iracheno Saddam Hussein sconfessò il trattato che regolava
la disputa confinaria siglato nel 1975, dal suo predecessore Al-Bakr con lo scià Moḥammad Pahlavī,
allora regnante in Iran. Curiosamente, entrambi i contendenti non erano soddisfatti degli accordi
confinari siglati dai rispettivi predecessori: l'Iraq si rifaceva al vecchio confine ottomano in vigore
fino al 1920, e l'Iran avrebbe desiderato annettersi tutto l'Iraq meridionale, a predominanza sciita, la
stessa confessione religiosa maggioritaria all'interno della Repubblica Islamica. Con lo scoppio della
guerra, l'Iraq ristabilì le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, relazioni interrotte nel 1967 a
seguito della Guerra dei Sei Giorni con Israele. L'Unione Sovietica, invece, aiutò direttamente con
forniture militari l'Iraq e indirettamente l'Iran tramite la Siria. Dopo i primi successi da parte
dell'esercito iracheno, la guerra si trasformò in una guerra di posizione.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite richiamò all'ordine più volte entrambi i governi, ma il
cessate il fuoco non fu decretato prima del 1988.

17a lezione:
Ali Shariati: critica il pensiero occidentale ma muore pochi anni prima della rivoluzione iraniana,
enfatizza come quando l’Iran si libera dallo scià passerà da una dittatura ad un’autocrazia della
religione (questo aspetto si concretizzerà).

In Israele non c’è più una guida (OLP da Beirut a Tunisi), la comunità si sente persa ed organizza un
insurrezione popolare (che porta a scioperi), è la prima intifada (insurrezione delle pietre, dura 2 anni
con progetto di pace, senza una guida), nel 87 a Gaza. Le violenze e le proteste (con il lancio di pietre
alle truppe israeliane da parte dei palestinesi) persero intensità nel corso degli anni a seguire, anche
per l'uccisione di molti manifestanti. La creazione dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) è
considerata come il termine della conclusione della prima Intifada palestinese.

Edward Said: intellettuale palestinese cristiano noto per la sia critica al concetto di Orientalismo (78).
Fa un’analisi storico-critico-letteraria.
Orientalismo: definito dallo studioso come strumento attraverso il quale l’Occidente esercita la sua
influenza e il suo controllo sull’Oriente, producendo rappresentazioni culturali lontane dalla realtà
effettiva. In Orientalism, Said suggerisce una nuova metodologia di studio del colonialismo: un modo
di pensare il cosiddetto Oriente da parte degli studiosi occidentali costituito da un insieme di
concezioni false e stereotipate. Concezioni dovute a una visione del mondo di tipo eurocentrico, che
ha come naturali conseguenze la creazione di opposizioni radicali fra ciò che è europeo e ciò che non
lo è, al fine di creare un concetto di alterità e di ossessiva diversità nei confronti di tutto ciò che non è
"occidentale". Non interessa solo Medio Oriente e mondo arabo (ma anche Turchia, Giappone,
Etiopia..)
È evidente l’accusa del panarabismo nei confronti della visione superficiale dell’Occidente rispetto a
queste aree geografiche ma Ed Said non tratta solo di questo, anche di viaggiatori occidentali e
descrive ciò che vedevano secondo i loro canoni di superiorità ecc.. Questa visione viene attaccata dal
conservatorismo accademico europeo.
- Il dibattito sull’orientalismo si rinnoverà negli anni 90 (con il discorso delle torri)
- Il libro scatena l’accusa di razzismo
Duplice dibattito: uno interno, dei paesi colonizzatori (anni 50?), l’altro è internazionale e inizia nelle
accademie del Cairo/Damasco e sottolinea quanto l’orientalista è colpevole del colonialismo di
matrice europea, questo si apre negli anni 69 tra accademici arabi e panarabi e i vecchi baroni
orientalisti.
- Said viene accusato perché è una critica letteraria e non storico-critica

Gli anni 90: aria di rinnovamento per l’Occidente. Nell’89 con la caduta del muro di Berlino il mondo
occidentale vede una pace possibile, anche l’Oriente vede una pace poiché finisce la guerra civile
libanese e iran-irachena (L'invasione del Kuwait, avvenuta il 2 agosto 1990, fu voluta dal dittatore
iracheno Saddam Hussein per impossessarsi dei ricchi giacimenti petroliferi del piccolo Stato arabo e
per assumere l'egemonia politica e militare su tutta la regione.), MA incrementa/si riprende il processo
di colonizzazione delle terre e l’idea di pace termina. C’è chi non vuole la pace come Hamas e gli
ultra ortodossi israeliani.
Quindi negli anni 90 c’è grande speranza ma basata su tipologia di accordi discutibile, la violenza
non si placa, accordo politico c’è ma non risolve nessun problema.

18a lezione:
Femminismo islamico: Huda Sharawi è stata un'attivista egiziana, pioniera del movimento
femminista egiziano e arabo.
Amina Wadud è un'afroamericana convertitasi all'Islam negli anni settanta. Oggi è una delle figure
preminenti del femminismo islamico. Ha fatto scalpore nel marzo 2005 quando, richiamandosi alla
figura coranica di Umm Waraqah, ha guidato la preghiera del venerdì in una chiesa anglicana di New
York di fronte ad un'assemblea mista di fedeli: ad oggi, infatti, è normalmente consentito ad una
donna di guidare la preghiera di altre donne, ma non di gruppi di uomini o misti.

La teologia islamica della liberazione:


Alla conferenza episcopale di Medellín (Colombia) del 1968, nell'ambito del cattolicesimo
latino-americano, si manifestò una corrente di pensiero che diventerà nota come “Teologia della
liberazione”.

Il movimento, non lontano dalle analisi marxiste del tempo, privilegiava la “prassi di liberazione”
rispetto alle riflessioni teologiche. Nacquero comunità di base con scopi di emancipazione politica,
sociale ed economica e non semplicemente confessionale; la difesa della dignità umana e la riduzione
di miseria e sperequazioni diventarono prioritarie.
La Chiesa ne prese presto le distanze. Ora il tema, diverso nella pratica religiosa ma non nella
terminologia, emerso nell'ambito dell'islam e non del cristianesimo, ritorna in un libro di Hasan
Hanafi: “La teologia islamica della liberazione”. L'autore, nato nel 1935, è uno dei maggiori filosofi
arabo-musulmani. Per comprendere meglio la portata del suo pensiero è necessario osservare che
l'Islam in quanto religione intrattiene un rapporto privilegiato con la politica, sebbene non sia affatto
teocratico. L'Islam è indubbiamente un'ideologia che ingloba religione e mondità, cioè la dimensione
del sacro con la dimensione del sociale”.
La proposta di Hanafi è riassumibile con la locuzione “teologia politica ortopratica”, e si fonda su una
“particolare proposta esegetica del testo coranico”; o meglio, il pensatore propone un'interpretazione
“latitudinale” del Corano, non cronologica ma tematica. La quale non si traduce semplicemente in una
lettura critica, ma dovrebbe concretizzarsi in un'azione pratica.
Hanafi, per dirla in breve, ritiene che l'uomo acquisti la piena libertà di essere agente dalla
trascendenza di Dio: è impegnato in maniera attiva nella lotta per emancipazione e giustizia nel nostro
mondo terreno, senza attendere un riscatto sito in un paradiso pieno di quel genere di promesse che
ogni tanto troviamo elencate accanto alle idee fondamentaliste.

Quelle organizzazioni che agitano l'Islam e che ogni giorno giungono alla ribalta delle cronache, sono
distanti anni luce dal pensiero di Hanafi. A esse egli contrappone una forza ideologica che nasce dalla
scrittura coranica e desidera cambiare le cose di questo mondo, senza ricorrere o credere nella
violenza.

Farid Esack: studioso, scrittore e attivista politico musulmano sudafricano noto per la sua
opposizione all'apartheid, la sua nomina da parte di Nelson Mandela a commissario per l'equità di
genere e il suo lavoro per il dialogo interreligioso.
Mahmud m Taha è stato un teologo e politico sudanese riformista e fondatore di un movimento
politico filo-democratico. Come militante del Partito Repubblicano, fondato nel 1945, fu condannato a
un anno di carcere per essersi rifiutato di mettere fine alle sue rivendicazioni politiche contro il
governo coloniale britannico. Tuttavia, come risposta alle proteste organizzate dal Partito
Repubblicano, fu graziato dalle autorità coloniali e liberato dopo appena 50 giorni di detenzione. Ma
non restò in libertà troppo a lungo. In quello stesso anno fu arrestato ancora, giudicato e condannato a
due anni di carcere per aver diretto una rivolta popolare contro i britannici nella sua città natale.

19a lezione: Occidentalismo: testo uscito nel 2004.


Alla fine le ideologie si assomigliano (si parla sempre della stessa pace), lo scontro tra città e ruralità
che pone campagna e semplicità in contrasto con corruzione e iperpopolazione sono già all’interno di
un pensiero occidentale.
“Dio è con noi” questo concetto appare in tutti gli atti di conflitto ideologico (2A gm, Guerra fredda)
Disumanizzazione dell’altro: ideologia che si ritrova all’interno di qualsiasi movimento
fondamentalista religioso con tendenze puritane.

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