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Introduzione

A cavallo fra il XIX secolo e il XX secolo nel mondo arabo e in particolare nel Medio
Oriente si svilupp il primo grande dibattito sulla condizione della donna.
Per la prima volta dallavvento dellIslam, alcune tradizioni, da sempre universalmente
accettate, come luso del velo, la poligamia e la segregazione, furono apertamente
messe in discussione.
La questione femminile inizi ad acquisire importanza e venne affrontata soprattutto in
Egitto, che stato il primo paese della regione ad aver sperimentato cambiamenti sociali
nella condizione delle donne.
Infatti, stato in Egitto che, nel lontano 1919, le donne aristocratiche abbandonarono,
per la prima volta, i loro harem per scendere in piazza a protestare contro loccupazione
coloniale inglese.
Ancora, stata unegiziana, Huda Sharawi, la prima donna musulmana ad essersi
strappata pubblicamente il velo nella stazione del Cairo nel 1923.
Da quel momento, le donne egiziane non hanno pi smesso di lottare, sia per i loro
diritti, sia per lindipendenza del loro paese.
Gli storici hanno sottolineato spesso questo fatto e cio che, almeno nelle loro prime
manifestazioni, le donne egiziane non chiedevano maggiori diritti per se stesse, ma
lottavano insieme agli uomini per lindipendenza dellEgitto.
Del resto, fin dallinizio, la questione dellemancipazione femminile si era intrecciata
con i problemi del nazionalismo, della modernizzazione, del confronto con lEuropa e
della lotta contro il colonialismo.
Nel mio lavoro di ricerca, esamino la condizione delle donne egiziane a partire dagli
inizi dellOttocento sino ad oggi e, parallelamente, le battaglie per i diritti compiute
dalle tante femministe che si sono succedute in Egitto.
Prima di ripercorrere la storia delle donne egiziane ho ritenuto opportuno dedicare un
breve capitolo al rapporto donne-Islam perch, soprattutto in Occidente, diffusa la
convinzione che sia la religione islamica a sottomettere e a segregare le donne.
Anche se nel Corano, come vedremo, presente qualche versetto che relega la donna in
una condizione di inferiorit rispetto alluomo, sbagliato sostenere che sia lIslam la
causa delloppressione delle donne musulmane.
Piuttosto, come sostengono le femministe islamiche, di cui parler, la discriminazione
delle donne musulmane deriva da uninterpretazione patriarcale e maschilista del
Corano e delle parole del Profeta.

Capitolo I
Donne e Islam
Una delle accuse pi frequenti nei confronti dellIslam quella di relegare le donne in
una posizione di assoluta subordinazione rispetto alluomo e di privarle dei pi
elementari diritti umani.
La questione controversa perch difficile stabilire quanto delle relazioni tra uomo e
donna debba essere attribuito al Corano1, quanto invece dipenda da interpretazioni
successive di questultimo e quanto infine, dipenda da concrete pratiche sociali.
LIslam, diffondendosi nei diversi Paesi2 si sovrapposto a culture ed usanze che gi
esistevano, di conseguenza, molti aspetti della condizione femminile non sono
direttamente riconducibili alla religione islamica.

1. Prima e dopo lavvento dellIslam


Nel VI secolo d.C., lArabia era lunica regione del Medio Oriente in cui il matrimonio
patrilineare e patriarcale non era ancora stato istituito come unica forma di unione
legittima.
Le testimonianze storiche indicano che fra i tipi di matrimonio diffusi in quel periodo
cera anche quello matrilineare in cui la donna restava nella sua trib e il marito poteva
visitarla o risiedere con lei, mentre i figli appartenevano alla trib della donna.
Ma n la diversit di usanze matrimoniali, n la presenza di tradizioni matrilineari
indicano necessariamente che le donne avessero potere nella societ o pi ampio
accesso alle risorse economiche.
provato, per, che erano indipendenti e partecipavano alla vita pubblica, anche in
attivit come la guerra, con il ruolo sia di infermiere che di combattenti. Inoltre, si
sposavano e separavano a loro piacimento, parlavano senza alcun timore e osavano
criticare apertamente gli uomini.
Bisogna precisare per, che la condizione delle donne variava fra le diverse comunit
dellArabia.
Questa libert dazione non era collegata allassenza di misoginia anzi, vi sono prove
inconfutabili del contrario.
Ad esempio, in quei tempi era molto diffusa la pratica dellinfanticidio femminile, frutto
della credenza secondo la quale le donne erano imperfette e quindi eliminabili.
Il Corano proibir questa pratica e nei suoi versetti 3 di condanna descrive la vergogna
che gli arabi della hiliyya4 associavano alla nascita di una bambina.
1

Il Corano, il testo sacro dellIslam, composto da 114 capitoli, detti sure, di diversa ampiezza. Nelle
citazioni il primo numero indica la sura, il secondo il versetto. I musulmani credono che sia la
Rivelazione che Dio ha fatto discenderesu Maometto, che lha trasmessa senza modificarla.
2
LIslam si diffuso in numerosi Stati: dalla penisola arabica al nord Africa, allIndia, allIndonesia (dove
presente il maggior numero di musulmani).
3
XVI, 58-59 Quando sannuncia a un di loro una figlia se ne sta corrucciato nel volto, rabbioso. E
sapparta dalla sua gente vergognoso della disgrazia annunciata, e rimugina fra s se ignominiosamente
tenersela, o seppellirla viva nella terra! Malvagio giudizio il loro!. Il Corano, introduzione, traduzione e
commento di Alessandro Bausani, Sansoni, Firenze, 1955. Per tutte le altre citazioni coraniche, ci si rif
alla stessa edizione.
4
Ovvero il periodo dellignoranza precedente la Rivelazione.
4

I sostenitori dellIslam sottolineano spesso che il Corano ha migliorato la condizione


delle donne.
Oltre a stabilire che fosse rispettato il pudore femminile, diede alle donne alcuni diritti:
le autorizz ad avere propriet a proprio nome, le liber dallobbligo di contribuire al
sostentamento della famiglia e stabil che in caso di ripudio conservassero il donativo
nuziale.
Molte di queste innovazioni erano probabilmente legate alla personalit stessa del
Profeta, un uomo che aveva vissuto anni di successi religiosi, militari ma anche
personali e in campo affettivo5.
Maometto, considerato il modello da imitare (taqld) per ogni credente, (ovvero luomo
perfetto al-insn al-kmil) ebbe sempre con le donne e con le sue mogli dei rapporti
paritari e mai misogini.
Ad esempio, egli fu sempre contrario alla violenza nei confronti delle donne 6 e lunica
volta in cui si trov di fronte alla ribellione delle sue mogli, non le picchi, come la
societ di quel tempo si sarebbe aspettata, ma prefer lasciare la casa per un mese.
Proprio su questo tema, si rese conto di potersi trovare, come individuo, in conflitto con
Allah. Infatti, una donna, offesa per essere stata picchiata dal marito, si rec da lui 7 per
chiedere lapplicazione della legge del taglione e lui gliela concesse.
Ma, quando stava per mettere in atto la sua decisione, gli fu rivelato il versetto 34 della
Sura delle Donne che sancisce il diritto degli uomini di picchiare le loro donne in caso
di nushuz, cio di ribellione contro lautorit maschile.
Infatti, il versetto recita: Gli uomini sono preposti alle donne, perch Dio ha prescelto
alcuni esseri sugli altri e perch essi donano dei loro beni per mantenerle; le donne
buone sono dunque devote a Dio e sollecite della propria castit, cos come Dio stato
sollecito di loro; quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi
lasciatele sole nei loro letti, poi battetele; ma se vi ubbidiranno, allora non cercate
pretesti per maltrattarle; che Dio grande e sublime.

1.1 Khadija e Aysha


La vita e i matrimoni di due delle mogli di Maometto, Khadija e Aysha simboleggiano
i mutamenti della condizione delle donne nellArabia islamica.
Khadija era una ricca vedova che aveva assunto Maometto come guida della sua
carovana che commerciava tra La Mecca e la Siria.
Si sposarono quando lei aveva quarantanni e lui venticinque, e rimase la sua unica
moglie finch mor, allet di sessantacinque anni.
Occupa un posto importante nella storia dellIslam per due motivi: innanzitutto, la sua
ricchezza liber Maometto dalla necessit di lavorare per poter vivere e gli permise di
condurre unesistenza contemplativa che fu il preludio della sua vita di Profeta.
In seguito, il suo sostegno e la sua fiducia furono decisivi nel periodo in cui egli inizi a
predicare lIslam. Maometto, angosciato dalle prime rivelazioni 8 e terrorizzato dallidea
che stesse impazzendo, le raccont a Khadija che lo rassicur e lo convinse che ci che
stava succedendo era qualcosa di meraviglioso ed unico.
5

Vercellin Giorgio, Istituzioni del mondo musulmano, Einaudi, Torino, 1996, pag 134.
Ricordiamo che la societ araba pre-islamica era molto brutale con le donne, e il grado di violenza
variava a seconda della classe sociale di appartenenza.
7
Maometto svolgeva la funzione di hakam, ovvero di arbitro.
8
Durante uno dei suoi ritiri eremitici sul monte Hir, nellanno 610, Maometto afferm di aver ricevuto la
rivelazione di Dio, per mezzo dellangelo Gabriele, con lordine di recitarla (iqra: recita!; versetto 1
della Sura 96). Era la notte del destino che la tradizione islamica celebra il ventisette di Ramadn.
6

Fu lei la prima persona a credere nella missione del Profeta, e quindi nel messaggio di
Dio, e dunque, il primo fedele dellIslam stata una donna.
La fede di una donna matura, ricca e altolocata spinse sicuramente anche altri,
soprattutto membri del suo clan, quello dei Quraysh, ad abbracciare lIslam.
Khadija si colloca nel periodo di passaggio tra la hiliyya e il momento in cui la nuova
fede viene accettata e poi diffusa, per cui, se da un lato stata la prima credente
dellIslam, dallaltro era ancora una donna della hiliyya, ovvero una donna
pubblicamente attiva, che sceglieva di persona non solo i collaboratori per la propria
impresa, ma anche il proprio coniuge.
Queste situazioni diventeranno impensabili e inaccettabili per la mentalit musulmana
delle epoche successive.
I limiti che avrebbero segnato la vita delle donne musulmane vennero prefigurati dalla
sorte di Aysha: nata da genitori musulmani9, fu data in sposa a Maometto quando aveva
9 o 10 anni e subito dopo, insieme alle altre mogli, cominci a osservare le nuove
usanze del velo e della segregazione10.
Aysha, bella e intelligente, aveva un carattere e una personalit che il Profeta
apprezzava e divenne la sua sposa favorita e la sua consigliera.
A prova di questo legame, Maometto decise di trascorrere i suoi ultimi giorni di vita in
sua compagnia.
Secondo quanto riferisce un hadth11, Maometto avrebbe ricevuto una delle rivelazioni
mentre si trovava in sua compagnia, episodio assolutamente senza precedenti.
Inoltre, tutti concordano che ci sia un riferimento 12 ad Aysha perfino nel Corano a
proposito di un episodio che la vide coinvolta.
Nel 626, dopo una spedizione contro una trib pagana, Aysha rimase indietro durante
la marcia di ritorno per recuperare le perline di una collana che aveva perso, e
ricomparve il giorno dopo in compagnia di un giovane cammelliere.
Subito si diffusero dei pettegolezzi sul suo conto (sembra che il principale accusatore
fosse Al, il genero di Maometto) e per mettere fine a questa situazione ci sarebbe stata
un specifica rivelazione13.
Ma limportanza di Aysha per la storia dellIslam trascende questo suo particolare
legame col Profeta, e dipende soprattutto dalle iniziative che attuer dopo la morte di
Maometto, avvenuta l11 giugno 632.
Aysha aveva allora 18 anni, non aveva figli n aveva il diritto di risposarsi e, in quanto
moglie del Profeta, aveva ricevuto il titolo di Madre dei Credenti.
Essendole stata riconosciuta una conoscenza speciale delle abitudini, dei detti e del
carattere del Profeta, veniva consultata sugli hadth e prendeva decisioni su costumi e
leggi sacre.
Anche le altre mogli venivano consultate e citate come fonti di tradizioni, ma nessuna fu
cos importante come Aysha, e si dice che il Profeta avrebbe detto ai musulmani che
avevano ricevuto met della loro religione da una donna14.
9

Suo padre era Abu Bakr al-Siddiq, primo amico e primo alleato di Maometto, che diventer il primo
Califfo.
10
Ahmed Leila, Oltre il velo: la donna nell'islam da Maometto agli ayatollah, La Nuova Italia, Milano,
1995; pag 49.
11
Ovvero i detti e fatti di Maometto, che raccolti formano la Sunna, seconda fonte del diritto (fiqh).
12
Aysha non vi citata di persona, in quanto lunico nome di donna che compare nel Corano quello di
Maryam ovvero di Maria, madre di Ges.
13
Sura XXIV, versetti 11 e seguenti. Certo che quelli che hanno inventato la calunnia son parecchi tra
voi, ma non crediate che questa calunnia sia un male per voi, anzi un bene. E ognuno di quelli che lhan
propalata avr quel che s guadagnato col suo peccato, ma chi s incaricato avr un castigo tremendo!
..
14
Ruthven Malise, Lislam, Einaudi, Torino, 2000, pag 112.

Appena diventata vedova si tenne in disparte dagli affari pubblici, ma usc dal suo
riserbo per condannare gli errori di Uthman, il terzo Califfo (644-656) che praticava il
nepotismo.
Tuttavia, quando questi fu assassinato, apparve, velata, nella moschea di Medina per
tenere un discorso pubblico in cui dichiar che la morte del califfo sarebbe stata
vendicata.
Radun attorno a s una delle fazioni che si opponevano alla successione di Al (genero
di Maometto) e si rec in Iraq a Bassora, dove si svolse una famosa battaglia.
Era il 4 dicembre 656 e gli storici chiameranno questo scontro battaglia del cammello,
riferendosi allanimale montato da Aysha, evitando cos di legare nella memoria dei
musulmani un nome di donna a quello di una battaglia.
Lo scontro termin con la vittoria militare di Al che divenne il quarto Califfo. In quel
momento Aysha si trov in una posizione difficile: era politicamente annientata e
ritenuta causa del sangue versato da 13.00015 uomini che erano caduti sul campo di
battaglia.
Nonostante la sconfitta, Aysha continu ad essere trattata con rispetto e durante tutta la
sua vita godette di una considerazione enorme.
Infatti, ci che sorprende leggendo le cronache di quella famosa battaglia il rispetto
che la popolazione mostrava nei suoi confronti, a prescindere dalla propria posizione nei
confronti della guerra.
Rare furono le occasioni in cui fu insultata e, in quei casi, questo non avvenne mai da
parte di uomini politici, ma dalla gente comune.
Questa battaglia fu anche loccasione per far conoscere 16 un hadth del Profeta che
diceva Mai conoscer la prosperit il popolo che affida i suoi interessi a una donna17.
Aysha mor allet di sessantaquattro anni ed venerata da molti musulmani, anche se
bisogna distinguere tra i musulmani sunniti e quelli sciiti.
Infatti, se si chiede di Aysha ai musulmani sunniti, essi diranno che stata il grande
amore di Maometto, uninsegnante dellIslam e uneroina in battaglia. Gli sciiti, invece,
la considerano colei che distrusse la pace domestica di Maometto, che complott contro
Fatima e che provoc una lotta tra fazioni cha caus la divisione del mondo musulmano.
Addirittura, il suo nome fra gli sciiti unesclamazione di esasperazione, con cui ad
esempio, una madre rimprovera la figlia che si sta comportando male.
Il suo ricordo rinvigorito dal fatto che il complesso funebre costituito a Medina dalla
sua tomba e da quella del Profeta, divenuto oggetto di culto di tutti i musulmani.
La sorte di Aysha ebbe conseguenze non solo sugli sviluppi politici della dr alislm18, ma anche sulla posizione complessiva della donna.
Infatti, con luscita di scena di Aysha scomparve dallimmaginario musulmano la
figura femminile attiva, pubblica, brillante e si impose il simbolo della donna sposa e
madre: Fatima. Costei, pi vecchia di dieci anni, era la figlia di Maometto e la moglie di
Al, da cui ebbe due figli, Hasan e Husayn.
Su di lei non ci sono molte tracce storiche, la sua personalit resta avvolta nel mistero e
il suo ruolo esiste solo in quanto collegato a figure maschili (padre, marito e figli).
15

Era la prima volta dalla morte di Maometto che i musulmani si trovavano gli uni contro gli altri. A
questa situazione fu dato il nome di fitna, ovvero rottura, guerra civile.
16
Ma la questione controversa perch luomo che rifer questo hadth Abu Bakra che, a quei tempi, era
uno dei notabili della citt di Bassora. A seguito della battaglia si trov in una posizione difficile per non
essersi schierato con nessuno dei due fronti; cos a distanza di 25 anni dalla morte del Profeta,
provvidenzialmente si ricord quella frase. Mernissi Fatima, Donne del profeta: la condizione
femminile nell'Islam, EGIC, Genova, 1997, pag 12.
17
Secondo Abu Bakra, Maometto avrebbe detto quella frase dopo aver sentito che i Persiani avevano
nominato una donna come loro sovrana.
18
La Casa dellIslam, le terre abitate da popolazioni a predominanza musulmana.

1.2 Il ruolo delle donne nella dr al-islm


Per quanto riguarda il ruolo della donna nella vita economica, il Corano dice: Gli
uomini avranno la sorte che si saran meritata con le loro azioni e le donne avranno la
sorte che si saran meritata con le loro azioni 19 ancora: Non mander perduta una
sola opera di voi che operate, siate maschi o siate femmine, ch gli uni vengono dagli
altri...20.
sicuro che nella dr al-islm la donna ha storicamente avuto diritti che non le erano
concessi nel mondo europeo-cristiano. Si pensi, ad esempio, allindiscussa autonomia e
indipendenza finanziaria o alla divisione del lavoro allinterno della famiglia,
nettamente sancita a suo favore21.
Direttamente o indirettamente, le donne hanno sempre partecipato alla vita economica:
si recavano di persona dalle campagne nei mercati cittadini per vendere prodotti come
uova, pollame e verdure e, spesso, alcuni lavori agricoli ricadevano unicamente sulle
loro spalle.
Inoltre, soprattutto le donne pi ricche, partecipavano ai commerci e facevano
investimenti finanziari.
Due pellegrini fiorentini tornati dal loro viaggio in Medio Oriente, compiuto nel 1384
scrivevano: Per la via dAlessandria insino al Cairo, trovammo moltissimi navili di
saracini carichi di mercatanzie, ed eranovi in su ciascuno grandissima quantit di donne,
grandissime mercantesse, le quali andavano in Alessandria e per Roseto a fare le loro
mercatanzie. Elle vanno per tutto lEgitto, come farebbe un grande mercante, e
cavalcano su bellissimi somieri22.
Ma oltre ai racconti dei viaggiatori, ci sono accurati e documentati studi su donne
musulmane che investivano grandi capitali nel commercio, ad esempio sulle navi che
attraversavano lOceano Indiano.
Tutto ci non esclude che limmagine della donna che lavorava in prima persona fosse
fortemente negativa, e da questi pregiudizi sfuggivano solo le donne dei ceti superiori,
quelle cio appartenenti, per nascita o in seguito al matrimonio, a famiglie potenti in
grado di investire notevoli capitali in affari commerciali.
Nella dr al -islm sono esistite delle sovrane musulmane che avevano vari titoli tra cui
quello di malika (regina).
Fatima Mernissi23 parla di quindici sovrane musulmane salite al trono tra il XIII e il
XVII secolo con tutte le insegne ufficiali della sovranit: due erano mamelucche, sei
mongole, sette delle Maldive e dellIndonesia.
Ma come si pu notare, appartengono tutte ad aree geografiche ed etniche periferiche
allinterno del mondo musulmano.
Ad esempio, uno dei problemi che i mongoli dovettero affrontare appena giunti nella
dr al- islm fu quello di conciliare lo statuto pubblico della donna, predominante nella
loro cultura centroasiatica, con quello privato tipico della civilt musulmana.
Il risultato fu che lIslam dovette adeguarsi alle usanze delle steppe per quanto riguarda
il ruolo delle donne e la loro presenza pubblica e politica. Di conseguenza, anche dopo
19

IV, 32.
III, 195.
21
Vercellin Giorgio, op. cit., pag 182.
22
J.Gurin Dalle Mese, Egypte. La mmoire et le rve. Itinraires dun voyage.1320-1601, Firenze 1991,
pag 159.
23
Nel suo libro Le sultane dimenticate. Donne capi di stato nellIslam. Marietti, Genova, 1992, pag 7.
20

la conversione allIslam, le donne mongole ricevevano parte del bottino di guerra,


partecipavano con pieni diritti ai quriltay24 e potevano agire in qualit di reggenti,
sedendo pubblicamente sul trono.
Anche unepoca della lunga storia ottomana, intorno alla met del XVI secolo, stata
chiamata dagli storici sultanato delle donne o, secondo la traduzione dallarabo
predominio delle donne.
Unaltra differenza era tra le donne che vivevano nelle citt o nelle campagne, qui la
donna lavorava allo stesso modo delluomo: integrate nella vita attiva, la contadina o la
nomade avevano e hanno uno statuto diverso da quello della cittadina.
Nessuna segregazione quindi, la vita allaria aperta non lo permette; niente velo davanti
al viso perch ostacola il lavoro nei campi e con le greggi. La poligamia forse pi
diffusa ma ci dovuto alla necessit di avere pi braccia che lavorino nei campi25.
Nelle citt le professioni delle donne si distinguevano in base alle specifiche
competenze che richiedevano: da una parte cerano infermiere, balie e levatrici e
dallaltra le guardiane di schiave e di prigioniere, le custodi dei bagni femminili e le
donne incaricate di percepire imposte da altre donne alle porte delle citt.
Le donne ancor pi preparate facevano le insegnanti o le poetesse. Non era raro il caso
di ulam26 maschi che ricevettero lijza (ovvero il permesso di insegnare) dalle almat,
donne dotte che erano riconosciute pubblicamente come tali, e che potevano concedere
agli uomini il privilegio di trasmettere quanto imparato da loro, secondo la prassi usuale
per la diffusione delle scienze.

1.3 I rapporti tra uomo e donna nel Corano


In relazione al rapporto uomo-donna, nel Corano ci sono un insieme di posizioni
diverse: ci sono versetti che pongono le donne e le loro azioni su un piano di parit con
gli uomini e allo stesso tempo, ce ne sono altri che, invece, le relegano in una posizione
di subordinazione.
Innanzitutto, il Corano dice esplicitamente che il dovere di realizzare la volont di Dio
vale per tutti i credenti, indipendentemente dal sesso: In verit i dati a Dio e le date a
Dio, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i sinceri e le sincere, i pazienti e le
pazienti, gli umili e le umili, i donatori di elemosine e le donatrici, i digiunanti e le
digiunanti, i casti e le caste, gli oranti e le oranti, a tutti Iddio ha preparato perdono e
mercede immensa27.
Anche in campo economico, come abbiamo visto in relazione al ruolo della donna, ci
sono dei versetti che danno alle donne la libert dazione e che riconoscono alle loro
azioni lo stesso peso di quelle degli uomini28.

24

Le assemblee ufficiali nella vita sociale dei gruppi tribali.


Vercellin Giorgio, op. cit., pag 181.
26
NellIslam sunnita sono gli studiosi della shara.
27
XXXIII, 35.
28
IV, 32; III, 195.
25

Accanto a questi, per, ve ne sono altri che indicano lesplicita sottomissione della
donna alluomo; per esempio: Le vostre donne sono come un campo per voi,
venite dunque al campo a vostro piacere, ma premettete qualche atto pio, utile a
voi, e temete Iddio, e sappiate che lo incontrerete: danne lieta novella ai credenti29.
O ancora: Esse agiscano con i mariti come i mariti agiscono con loro, con gentilezza;
tuttavia gli uomini sono un gradino pi in alto..30.
Inoltre, il Corano sancisce linferiorit giuridica della donna, ad esempio, nel diritto di
successione, la parte di eredit destinata alla sorella rappresenta la met di quella del
fratello, dando per scontato che sar il marito a mantenerla.
Inoltre, in alcune procedure legali la testimonianza della donna vale met di quella
delluomo, e dunque la donna deve ricorrere a unamica per rafforzare la sua
dichiarazione. Il Corano (II, 282) infatti, dice:
Convocate due testimoni, uomini della vostra gente, e se non ci sono due uomini, un
uomo e due donne, scelti fra coloro che accettate come testimoni, cosicch se una delle
donne sbagliasse, laltra le possa ricordare il fatto.
Alluomo permesso, come gia visto, ricorrere alle punizioni corporali nei confronti
della moglie ostinata o disobbediente, se tutti gli altri tentativi di ridurla alla ragione
sono falliti. (IV, 34).
Ci sono per, anche degli obblighi verso la moglie :O voi che credete! Non vi lecito
ereditare mogli contro la loro volont, n di impedire loro di rimaritarsi allo scopo di
riprendervi parte di quel che avete loro dato, a meno che non abbiano commesso
infamia provata, trattatele comunque con gentilezza, che, se le trattate con disprezzo,
pu darsi che voi disprezziate cosa in cui Dio ha invece posto un bene grande31.

1.4 Il matrimonio
NellIslam, il matrimonio fortemente raccomandato ed considerato un atto lodevole
e meritorio.
Un hadth attribuito a Maometto recita Luomo benestante che non prende moglie non
appartiene a me. Ma anche il Corano dice: E unite in matrimonio quelli fra voi che
son celibi e gli onesti fra i vostri servi e le vostre serve; e se saran poveri certo Dio li
arricchir della sua Grazia, ch Dio ampio sapiente32.
In arabo, lunione matrimoniale viene indicata col termine nikh, che letteralmente
significa accoppiamento.
Il matrimonio non un sacramento, bens un contratto giuridico tra uomo e donna, e si
rif alle norme della shara.
Perch il nikh, sia valido ci devono essere quattro condizioni indispensabili: a) la
capacit giuridica delle parti; b) il consenso dei futuri coniugi; c) lintervento del tutore
(wali); d) la costituzione del donativo nuziale a vantaggio esclusivo della futura sposa
(mahr).
Tutto il resto, e in particolare le cerimonie che lo accompagnano, compresa la recita di
alcune sure, le feste nuziali e il corredo, non sono sancite dalla Parola di Dio, ma fanno
parte di rituali tradizionali.

29

II, 224.
II, 228.
31
IV, 19.
32
XXIV, 32.
30

Queste cerimonie sono importanti perch rappresentano un rituale antropologico di


passaggio in cui si intrecciano norme di origine divina, simbolismi religiosi e usanze
sociali.
Da un punto di vista sociale, la pubblicizzazione del matrimonio importante perch il
nikh rappresenta spesso il risultato di complesse strategie familiari33.
Ma anche le donne, in queste occasioni, assumevano una seppur parziale visibilit
pubblica, che normalmente era loro negata.
Erano loro, infatti, che sondavano linteresse delle famiglie coinvolte 34, che facevano
avanzare o rallentare le trattative.
Una volta che la reciproca disponibilit al nikh veniva manifestata, spettava ancora alle
donne adoperarsi per definire con esattezza lammontare del mahr.
Solo dopo che tutto era stato preventivamente organizzato, intervenivano i wali (i tutori
della donna) i quali mercanteggiavano sullammontare della dote. Ma queste
discussioni, arrivavano, guarda caso, alla stessa cifra che avevano gi deciso in
privato le donne delle due famiglie.
Tra le quattro condizioni fondamentali per lo svolgimento del matrimonio, grande
importanza viene data alla figura del wali, che ha il compito di rendere manifesto alla
controparte laccordo della donna e di concederla al futuro sposo.
Infatti, mentre lo sposo agisce in prima persona, la sposa agisce solo tramite il tutore
che pu essere solo maschio, e di solito il padre o un fratello maggiore.
Fra gli esperti si discute molto se il wali abbia anche il diritto di imporre alla donna la
propria volont sulla scelta dello sposo. Questa ipotesi non prevista dal Corano, ed
anzi, sembra venisse condannata dal Profeta.
Infatti, un episodio racconta che Maometto avesse chiesto la mano, ottenendola, al
tutore di una ragazza famosa per la sua bellezza.
La ragazza, per era contraria a questo matrimonio, e Maometto la rimand nella sua
famiglia, facendo prevalere la sua volont su quella del tutore.
In sostanza, la diversit di pensiero delle diverse scuole giuridiche 35 e le consuetudini
locali, facevano s che in alcune zone della dr alislm la donna potesse negare il suo
consenso, mentre in altre fosse costretta a subire limposizione del tutore.
In particolar modo, la scuola malikita36 prevedeva che il wali dovesse imporre alla
ragazza la sua volont sulle nozze.
Un'altra condizione importante nel nikh il mahr, che nellArabia preislamica era un
corrispettivo pagato ai familiari della sposa, solo una parte del quale spettava alla
donna.
Il Corano, invece, ha stabilito che il mahr venga dato unicamente alla donna a cui spetta
lesclusivo possesso. Pagato dal marito o dalla sua famiglia, il mahr obbligatorio
anche nel caso di matrimoni contratti tra un musulmano e donne cristiane o ebree37.

33

Talvolta, e in certi casi ancora oggi, si trattava di un patto sociale stabilito durante linfanzia della
donna, tra i padri dei futuri coniugi.
34
Nella societ del Marocco, la madre o la katba (una donna anziana o una vedova del paese) che cerca
e sceglie in realt, una sposa o uno sposo.
35
Le principali scuole giuridiche sunnite sono quattro: hanafita, malikita, shafeita, e hanbalita. Gli sciiti
hanno invece due scuole: la scuola zaydita e la scuola jafarita. Vedi: Negri Augusto, Islam. Conoscere e
capire la religione musulmana, Utet Universit, 2007, pag 51.
3
6
Il suo fondatore fu Mlik b. Anas (712-796); questa scuola d molta importanza alle
consuetudini e ai
costumi dei musulmani della prima generazione di Medina e si diffuse nel Maghreb e nellAfrica sub
sahariana. Oggi la scuola dominante in Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
37
Bisogna precisare che, mentre luomo pu sposare una donna non musulmana, non permesso il
contrario, ovvero la donna non pu sposare un non-musulmano.

1.5 La poligamia
In tutto il Corano, esiste un solo versetto che autorizza la poligamia: Se temete di non
essere equi con gli orfani, sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due o tre o
quattro, e se temete di non essere giusti con loro, una sola, o le ancelle in vostro
possesso; questo sar pi atto a non farvi deviare38.
La frase Se temete di non essere equi con gli orfani, viene spiegata col fatto che
questo versetto fu rivelato dopo la Battaglia di Uhud39 che cre numerosi problemi alla
piccola comunit per laumento del numero di orfani e vedove.
Tuttavia, la parte del versetto che viene ritenuta pi importante : e se temete di non
essere giusti con loro, una sola.
Lo stesso Corano ripete che, seppur mosso dalle migliori intenzioni, luomo non in
grado di soddisfare una simile condizione: Anche se lo desiderate non potrete agire
con equit con le vostre mogli40.
Questultima affermazione del Corano, viene usata dai modernisti islamici, per
sostenere che di fatto impossibile per un marito essere giusto ed imparziale con tutte le
mogli. Di conseguenza, secondo molti degli ulam contemporanei la poligamia, se non
pu essere negata o soppressa in quanto pur sempre ammessa e prevista dalla parola di
Dio, va ritenuta accettabile solo in casi eccezionali41.
Si discute molto sulla poligamia, e per secoli gli arabi e i musulmani furono accusati
dagli occidentali di essere dei lussuriosi.
Di fatto, la poligamia sembra sia stata diffusa molto poco fra la popolazione, e anche fra
i sovrani stessi era poco utilizzata nonostante limportanza che poteva avere nelle
alleanze politiche.
Il tipo di poligamia pi diffusa era quella delluomo che si sposava una seconda volta
quando la prima moglie era ormai anziana e, generalmente, questultima dava la sua
autorizzazione e approvazione.
Questo si spiega col fatto che in questo modo essa si liberava dei lavori domestici e, a
causa della sua et e del suo prestigio, non subiva danni economici.
Alcune scuole giuridiche inoltre, prevedono norme che consentono alla donna di
inserire nel contratto di matrimonio delle clausole che proibiscano al marito di prendere
altre mogli finch dura la loro unione 42, oppure si da alla donna il diritto al ripudio in
caso di nuovo matrimonio.
A questo proposito bisogna sottolineare che agli albori dellIslam le donne appartenenti
alle lites43 erano in grado di negoziare i termini dei propri contratti matrimoniali, e
quindi di pretendere anche la monogamia dei loro mariti.
Ma, man mano che il nuovo ordine patriarcale inizi a prevalere, gli uomini acquisirono
il potere di respingere questi limiti.
38

IV, 3.
Nel 625, sullaltura di Uhud, i musulmani furono sconfitti dallesercito di Abu Sufyan.
40
IV, 129.
41
Vercellin Giorgio, Tra veli e turbanti: rituali sociali e vita privata nel mondo dellIslam,
Marsilio,Venezia, 2002, pag .112.
42
Ad esempio, il nuovo Codice di famiglia del Marocco, che segue il diritto della scuola malikita, prevede
che la donna pu chiedere linserimento nel contratto di matrimonio della clausola della monogamia, e se
tale clausola viene violata, si apre la via del divorzio.
43
Famosa fu la vicenda di Umm Mus, unaristocratica araba e sposa del Califfo abbaside al-Mansur
(754-75), che aveva preteso nel contratto matrimoniale che il marito rinunciasse a prendere unaltra
moglie. Quando questultimo divenne califfo, richiese a diversi qadi di dichiarare nulla la clausola, ma
Umm Mus riusciva sempre a sapere in anticipo lidentit di chi doveva giudicare e gli inviava vistosi
doni affinch si pronunciasse a suo favore. In questo modo riusc sempre a impedire che il marito
prendesse unaltra moglie.
39

10

1.6 Il ripudio
Un altro elemento discriminatorio importante nei rapporti tra uomo e donna e
nellistituzione matrimoniale del mondo musulmano il ripudio (talq).
Il talq un istituto previsto dal Corano che ne sancisce le modalit e i tempi: Il
ripudio v concesso due volte: poi dovete o ritenerla con gentilezza presso di voi o
rimandarla con dolcezza..44.
Tuttavia, il Corano auspica che possa verificarsi una riconciliazione e non ha esitazioni
nellaccettare eventuali ripensamenti: A coloro che giurano di separarsi dalle loro
donne imposta unattesa di quattro mesi. Se ritornano sul loro proposito, ebbene Dio
indulgente e perdona45.
Inoltre, in caso di problemi tra moglie e marito, c la possibilit di fare ricorso a un
arbitrato familiare per tentare una riconciliazione.
Il ripudio viene dunque visto come un male inevitabile e anche un hadth attribuito al
Profeta esprime lavversione verso questa pratica: Tra le cose lecite il ripudio la pi
odiosa al cospetto di Dio.
Il Corano attribuisce solo alluomo il diritto incondizionato ed extragiudiziario di
ottenere il ripudio.
sufficiente che egli pronunci per tre volte la formula Io ti ripudio; le prime due
dichiarazioni devono essere seguite dallidda, un periodo di attesa della durata di tre
cicli mestruali, al fine di appurare che la donna non sia incinta o, nel caso lo sia,
stabilire con certezza la paternit del marito46.
Durante il periodo dellidda, i familiari e gli amici devono cercare di riconciliare i
coniugi, e se il tentativo fallisce, la terza e ultima ripetizione della formula sancisce la
separazione, senza dover ricorrere a un tribunale.
Anche pi della poligamia, il ripudio costituisce il vero pericolo interno della societ
islamica, in quanto disorganizza la famiglia eliminando ogni sicurezza effettiva dei suoi
membri.
La maggior parte dei bambini di strada nel mondo musulmano, sono ancora oggi la
conseguenza dei ripudi, in quanto la donna si trova abbandonata con i figli, spesso senza
casa e senza nessuna risorsa economica oltre agli aiuti familiari.
Accanto a questa forma di ripudio chiamata sunni ovvero tradizionale, i dotti
musulmani ne hanno introdotta unaltra47 che ignora tutti i limiti e le possibilit di
ripensamento previsti dal Corano. Ad esempio, il ripudio pu essere pronunciato
durante il periodo dellidda oppure in una sola volta anzich ad intervalli con la triplice
dichiarazione48.
Questa procedura annulla le poche ma, concrete, garanzie a favore della donna sancite
nel Corano.

2. Il velo nel Corano

44

II, 229.
II, 226.
46
Ruthven Malise, op. cit., pag 98.
47
Che viene chiamata talaq bidi. Lutilizzo dellaggettivo derivato da bida innovazione, indica la
consapevolezza di operare in contrasto con il Corano. Linnovazione, infatti, da sempre considerata
come una minaccia allo spirito dellIslam.
48
Vercellin Giorgio, Tra veli e turbantiop.cit, pag 162.
45

11

Parlando della condizione femminile nellIslam, una delle questioni pi controverse


riguarda ci che definito in arabo col termine hijb e che noi traduciamo come velo.
Innanzitutto, storicamente parlando le donne non sono state le sole a doversi nascondere
dietro ad un hijb, dietro ad una tenda: lo stesso Maometto viene rappresentato in molte
miniature con il viso coperto da un velo, al pari di altri mistici o condottieri49.
Lo scopo di quella copertura era di separare il detentore del potere dalla massa popolare
in segno di rispetto e per tutelarne la sicurezza.
Entrambe queste manifestazioni dellIslam politico, lhijb che nascondeva il detentore
del potere e lhijb che nascondeva le donne, risalgono senza ombra di dubbio alle
culture sedentarie, bizantine o comunque cristiano-orientali50.
Esaminando il Corano, vediamo che in esso il termine hijb compare sette volte, ma si
tratta, salvo un caso, di velo nel senso di tenda, di cortina, da dietro alla quale pu
avvenire anche una Rivelazione51.
Portatore di conseguenze storiche e sociali il seguente versetto 52: O voi che credete!
Non entrate negli appartamenti del Profeta senza permesso, per pranzare con lui, senza
attendere il momento opportuno!.. E quando domandate un oggetto alle sue spose,
domandatelo restando dietro una tenda: questo servir meglio alla purit dei vostri e dei
loro cuori. E non vi lecito offendere il Messaggero di Dio, n di sposare le sue mogli
mai, dopo di lui. Questo sarebbe, presso Dio, cosa enorme! .
Linvito di rivolgersi alle mogli del Profeta da dietro una tenda aveva come motivazione
il protocollo e la buona educazione.
Infatti, secondo la tradizione questo versetto (chiamato dagli esperti versetto dello
hijb) sarebbe stato rivelato il giorno del matrimonio di Maometto con sua cugina
Zaynab, durante il quale si era trovato in difficolt perch non riusciva a liberarsi dalla
presenza scomoda di alcuni invitati che non si decidevano a lasciare la casa53.
In seguito, invece, questo versetto fu preso come pretesto per giustificare forme di
segregazione ai danni delle donne.
In un solo caso, la parola hijb compare nel Corano col significato di velo inteso
come abbigliamento femminile: E nel Libro ricorda Maria, quando sappart dalla sua
gente lungi in un luogo doriente ed essa prese, a proteggersi da loro, un velo54.
Dunque, nel Corano non c nessun riferimento esplicito allhijb come capo di
vestiario che obbligatoriamente debba coprire le donne musulmane.
Ma ci sono altri due versetti che trattano dellabbigliamento femminile e che vengono
usati per giustificare luso del velo55.
Il primo prescrive alle donne di vestirsi con modestia e secondo il comune senso del
pudore: E di alle credenti che abbassino gli sguardi e custodiscano le loro vergogne e
non mostrino troppo le loro parti belle, eccetto quel che fuori appare, e si coprino i seni
di un velo e non mostrino le lor parti belle altro che ai loro mariti, o ai loro padri o ai
loro suoceri o ai loro figli e non battano assieme i piedi s da mostrare le loro bellezze
nascoste.56.

49

Vercellin Giorgio, Tra veli e turbantiop.cit, pag .108.


Un esempio il tradizionale tendaggio che nelle chiese orientali divideva la zona absidale dallaltare.
51
XLII, 51: A nessun uomo Dio pu parlare altro che per Rivelazione, o dietro un velame, o invia un
Messaggero il quale riveli a lui col Suo permesso quel che egli vuole.
52
XXXIII, 53.
53
Mernissi Fatima, op. cit, pag 102.
54
XIX, 16.
55
Vercellin Giorgio, Tra veli e turbantiop.cit, pag 112.
56
XXIV, 31.
50

12

Il secondo invece, presenta unammonizione pi precisa: O Profeta! Di alle tue spose


e alle tue figlie e alle donne dei credenti che si coprano dei loro mantelli; questo sar pi
atto a distinguerle dalle altre e a che non vengano offese57.
In arabo, quello che noi traduciamo come mantello lo jilbb che unampia tunica
che probabilmente copriva il corpo dalla testa ai piedi.
NellArabia preislamica lo jilbb era considerato un segno di distinzione ed era
indossato dalle giovani ragazze e, soprattutto, dalle donne appartenenti ai ceti pi alti e
nobili, con lo scopo di differenziare le signore rispettabili dalle schiave e dalle
prostitute58.
Lo jilbb potrebbe essere considerato un predecessore dellattuale velo islamico ma non
si sicuri se esso nascondesse o meno il viso delle donne59.
Gi nei primi secoli dellIslam ci furono donne che cercarono di resistere e che
rivendicarono il diritto di uscire barza60 (ovvero senza velo).
La pi celebre di queste donne stata Sakina, una delle pronipoti di Maometto
attraverso sua figlia Fatima. Oltre alla lotta contro il velo, Sakina non rinunci mai alla
sua indipendenza e nei suoi diversi matrimoni fece sempre inserire la clausola in base
alla quale essa non avrebbe mai obbedito al marito, come invece prescriveva il
Corano61.

57

XXXIII, 59.
Vercellin Giorgio, Tra veli e turbanti.op.cit; pag 114.
59
Anche oggi il viso nascosto solo in alcune zone come lAfghanistan, il subcontinente indiano e la
penisola araba.
60
Secondo il dizionario Lissan Al-Arab una donna barza colei che non nasconde il suo volto, non china
la testa e che si mostra alla gente e riceve a casa propria. Una barza anche una donna dalla capacit di
giudizio apprezzata. Vedi Mernissi Fatima, op. cit, pag 223.
61
Mernissi Fatima, op.cit, pag 224.
58

13

Capitolo II
LEgitto e lemergere della questione femminile
1. LEgitto tra il XIX e il XX secolo
La spedizione di Napoleone in Egitto nel 1798-17991 e la successiva presenza francese
fino al 1801, sono tradizionalmente considerate lo spartiacque della storia moderna del
paese.
Questa spedizione non fu significativa dal punto di vista storico o politico ma ebbe un
alto valore simbolico2.
Con larrivo dei francesi infatti, la societ egiziana e soprattutto lintellighenzia
egiziana, vennero scosse dal vento della modernit e si resero conto che lEgitto era
rimasto per secoli escluso dal progresso scientifico e tecnologico3.
La societ egiziana era relativamente vivace nellattivit economica e al suo interno era
divisa in due: il potere politico e militare era nelle mani delllite mamelucca 4, mentre il
potere religioso e giudiziario risiedeva nelle mani dei nativi egiziani, dei dottori della
legge e degli ulam il cui punto di riferimento era lUniversit dellAhzar, polo e faro
della tradizione sunnita nel mondo musulmano5.
Quando nel 1801 i francesi abbandonarono lEgitto6, gli Ottomani tentarono di
riprendere il controllo del paese e inviarono delle truppe con a capo Muhammad Al, un
giovane comandante albanese.
Egli raggiunse lobbiettivo e per questo nel 1805 ricevette il titolo di governatore.
Innanzitutto, per rafforzare il suo potere decise di liberarsi dellingombrante presenza
dei Mamelucchi i cui capi vennero attirati in unimboscata nella cittadella del Cairo e
sterminati.
Da quel momento, inizi unopera di ammodernamento del paese attraverso una serie di
riforme.
Tra le sue principali azioni ricordiamo: le opere di canalizzazione dellacqua nelle
campagne, lintroduzione della coltivazione del cotone a fibra lunga e lavvio di un
censimento catastale delle terre che port a una tassazione molto onerosa, soprattutto
per i contadini pi poveri.
Egli non si sentiva egiziano e le sue riforme furono intraprese non tanto nellinteresse
del paese e della popolazione, quanto nellinteresse patrimoniale della sua famiglia e del
suo clan turco-albanese.
Tuttavia, ebbero effetti duraturi per il paese e, soprattutto, prepararono la strada agli
sviluppi successivi.

La spedizione fu motivata dallintento di contrastare legemonia inglese nel Mediterraneo nel quadro
delle guerre europee condotte dalla Francia.
2
Per la prima volta, da pi di quattrocento anni, le terre islamiche venivano a contatto diretto con
lEuropa.
3
In realt, lEgitto ottomano del XVIII secolo non era stato completamente decadente, ma anzi, fu in quel
periodo che maturarono i presupposti di quella che sar la rinascita dellOttocento.
4
Si trattava di schiavi-soldati di origine turca circassa e mongola che avevano preso il potere nel 1250,
imponendosi alla precedente popolazione araba.
5
Campanini Massimo, Storia dellEgitto contemporaneo. Dalla rinascita ottocentesca a Mubarak,
Edizioni Lavoro, Roma, 2005, pag 15.
6
A seguito dei continui attacchi degli Inglesi e degli Ottomani e dellinstabilit politica in patria, i
francesi furono costretti ad abbandonare lEgitto.

14

Nel 1849 Muhammad Al mor e i suoi immediati successori 7 Abbas Hilmi e Said, non
furono altrettanto bravi come governatori.
Del loro regno lunico avvenimento degno di nota fu linizio, nel 1859, sotto Said,
dello scavo del canale di Suez che peraltro, era stato fortemente voluto dalla Francia e
dalla Gran Bretagna8.
Pur diventando propriet di una compagnia anglo-francese, il canale fu costruito
interamente con i soldi dello stato egiziano.
Questo enorme sforzo finanziario sar una delle cause della bancarotta in cui incorse
lEgitto sotto il governo di Ismail, nipote di Muhammad Al, che sal al trono nel 1863.
A peggiorare la situazione fu lo stesso Ismail che, entusiasta ammiratore dellOccidente,
si lanci in una serie di spese ambiziose9.
Per uscire da questa crisi, chiese laiuto degli europei e ci porter alla subordinazione
economica e poi, politica del paese.
Ismail, insofferente alle continue ingerenze anglo-francesi, tent di riprendere in mano
il controllo del paese e del governo ma, nel 1879 gli europei decisero con un colpo di
mano di dimetterlo e di sostituirlo col figlio Tewfiq.
Nel 1882, a seguito di violente agitazioni nazionalistiche 10, la Gran Bretagna intervenne
militarmente e diede inizio al controllo coloniale britannico sullEgitto.
La situazione era in realt paradossale, perch lEgitto era ancora formalmente parte
dellimpero ottomano, ma allo stesso tempo era sottoposto al controllo politico e
militare della Gran Bretagna.
Il governo inglese decise di installare un console generale che governasse il paese in
funzione degli interessi britannici.
Di fatto, la presenza britannica era molto ingombrante e il console generale dettava
legge in ogni decisione importante presa dal governo, in cui peraltro erano presenti
ministri europei, e lunico settore che sfuggiva al controllo coloniale era quello degli
affari religiosi11.
Nel 1914 lEgitto fu trasformato in un protettorato e durante la prima guerra mondiale,
il movimento nazionalista rimase quieto nella speranza che, finita la guerra, la Gran
Bretagna concedesse lindipendenza.
Ancor prima che iniziassero i colloqui di pace, una delegazione (Wafd) di nazionalisti
guidati da Sad Zaghloul, premette su Londra per vedere riconosciuti i diritti del paese.
Ma al rifiuto inglese, il popolo insorse in quella che passata alla storia come
rivoluzione del 1919 che dimostr la presenza di un forte spirito nazionalista.
Dopo tre anni di disordini, la Gran Bretagna decise di dichiarare lEgitto una monarchia
indipendente con a capo re Fuad, ultimo discendente di Muhammad Al.
In realt, si trattava di unindipendenza incompleta, poich la Gran Bretagna si riservava
il controllo dellesercito, della polizia e del canale di Suez e mirava a condizionare la
politica estera del paese12.
Per questo motivo i nazionalisti tentarono pi volte di ottenere dai britannici nuove
concessioni ma laccordo pi favorevole che riuscirono ad ottenere fu il trattato del
1936.

Suo figlio Ibrahim mor prima di lui.


Campanini Massimo, Storia del Medio Oriente: 1798-2005, Il Mulino, Bologna, 2006, pag 38.
9
Ad esempio, pag a carissimo prezzo il titolo di vicer e ci comport laumento del tributo da versare
agi ottomani.
10
A capo di questo movimento cera Urabi Pasci, un egiziano che accusava sia il governo del vicer, sia
gli europei per la loro invadenza. Col tempo le agitazioni divennero pi violente e per questo motivo la
Gran Bretagna decise di intervenire.
11
Campanini Massimo, Storia del Medio Orienteop.cit, pag 41.
12
Ibidem, pag 80.
8

15

Questultimo, prevedeva alcune misure a favore dellEgitto come la sostituzione


dellAlto Commissario con un vero ambasciatore e lentrata del paese nella Societ
delle Nazioni13 ma, allo stesso tempo, veniva ribadito il diritto degli inglesi di mantenere
truppe nel territorio, di utilizzare le infrastrutture egiziane in caso di guerra e di
conservare il possesso del canale di Suez14.
Di fatto gli inglesi lasceranno lEgitto solo dopo il 1952 (anno della rivoluzione di
Nasser, che vedremo nei capitoli successivi) anche se fino al 1956, quando ci fu la
nazionalizzazione, mantennero la propriet del canale di Suez.

1.1 La condizione delle donne egiziane tra il XIX e il XX secolo


Per le donne la penetrazione politica e culturale degli europei ebbe delle conseguenze
complesse, per certi aspetti negative, per altri positive.
Questo processo di trasformazione, innescato dallarrivo degli europei, port a una
graduale disgregazione delle istituzioni sociali e dei meccanismi di controllo e di
segregazione che escludevano le donne dalle principali attivit.
Ma leffetto principale fu lemergere della questione femminile come argomento di
pubblico dibattito: confrontando la condizione femminile in Francia e in Egitto, la
nuova classe al potere inizi ad interrogarsi su quale ruolo riservare alle donne in una
societ islamica in via di modernizzazione15.
Le gi citate politiche di Muhammad Al ebbero un impatto negativo sulla condizione
delle donne, soprattutto nelle campagne e fra le classi inferiori delle aree urbane.
Le importazioni dallEuropa provocarono il declino dellindustria tessile locale, che era
una delle poche attivit redditizie a cui avevano accesso le donne.
Tuttavia alcune imprese statali, specie nelle citt di provincia, assunsero manodopera
femminile, ma esse ricevevano circa due terzi del salario degli uomini.
Anche le opere di canalizzazione dellacqua ebbero effetti negativi, perch furono
realizzate con il lavoro forzato dei contadini per cui le donne con i bambini furono
costrette ad accollarsi i lavori agricoli in aggiunta ai loro gi numerosi impegni
domestici.
Secondo alcune testimonianze, vi erano interi villaggi in cui i campi venivano coltivati
soltanto da donne16.
Al contrario, il tentativo dello Stato di ammodernare il paese attraverso lo sviluppo
dellistruzione e le innovazioni tecnologiche port alle donne dei benefici sia in modo
diretto, che indiretto.
In modo indiretto, perch gli uomini che avevano frequentato le scuole moderne o si
erano recati in Europa per studiare17, proposero riforme sociali per le donne e questo
ripensamento sul ruolo femminile aument le opportunit di studio e anche di lavoro.
Fra questi uomini, ebbe un ruolo importante Rifaah Rafi al-Tahtawi18 che in un suo
libro sulla societ francese raccomandava che le donne ricevessero la stessa educazione
13

Era stata fondata nellambito della Conferenza di Parigi del 1919 con lo scopo di prevenire le guerre
attraverso una gestione diplomatica dei conflitti.
14
Campanini Massimo, Storia del Medio Orienteop.cit, pag 81.
15
Per la prima volta alcune tradizioni, come la poligamia, il ripudio e la segregazione delle donne,
vennero messe apertamente in discussione.
16
Ahmed Leila, Oltre il velo: la donna nell'islam da Maometto agli ayatollah, La nuova Italia, Milano,
1995; pag 153.
17
Muhammad Al aveva il desiderio di impadronirsi delle tecnologie europee e, a tal fine, invi in Europa
molti studenti per imparare le scienze, lingegneria e altre tecniche come la cantieristica e la stampa.

16

dei maschi, spiegando che questo era il costume delle nazioni pi forti, ossia di quelle
europee.
La sua opera sanc per prima il collegamento tra la riforma della condizione femminile e
le innovazioni tecnologiche e sociali del paese.
Muhammad Al amava molto lopera di al-Tahtawi e ne raccomandava la lettura agli
studenti. Per questo motivo, il governo si proclam favorevole, almeno in teoria,
allistruzione femminile e dichiar ufficialmente che era rimasto impressionato
dallimportante contributo che le donne davano al progresso nelle societ moderne19.
Nel 1840, il Consiglio Egiziano per listruzione raccomand che venisse incentivata
listruzione pubblica delle donne ma, se si esclude la creazione, nel 1832, di una scuola
femminile di medicina, fino al 1870 lo stato non intraprese alcun provvedimento in tal
senso.
Del resto, la decisione di fondare la Scuola per dottoresse (hakimas) era stata presa per
motivi pratici20, ovvero per preparare delle operatrici sanitarie che potessero avvicinare
le donne e di conseguenza, curarle21.
La scuola fu istituita sotto la direzione di una dottoressa francese e la durata dei corsi di
studio era di sei anni, come la facolt riservata agli uomini.
Allinizio ci furono delle difficolt per reclutare le ragazze, ma a partire dal 1846 si
raggiunse il massimo delle iscrizioni e questo livello fu mantenuto per tutto il resto del
secolo.
Le laureate che uscivano da questa scuola erano autorizzate a effettuare vaccinazioni, ad
assistere ai parti, a curare gratuitamente donne e bambini.
La loro azione, soprattutto nel campo della vaccinazione, fu enorme 22 e, nei casi di
quarantena, avevano il compito di visitare le donne e di verificare le cause dei decessi,
elemento fondamentale per pianificare gli interventi di prevenzione23.
La loro attiva presenza nella societ egiziana contribu a diffondere lidea del valore
dellistruzione femminile anche se, soprattutto allinizio, dovettero affrontare diversi
pregiudizi nei loro confronti, a causa dei quali esse non ricevevano offerte di
matrimonio.
Cos, intervenne il governo che inizi a combinare matrimoni tra le hakimas e i laureati
della scuola di medicina24.
Oltre alla scuola delle hakimas, linsegnamento delle discipline europee alle donne si
diffuse anche nelle classi pi alte e ad esempio, le figlie di Muhammad Al furono
istruite da precettori europei.
Fra le classi medio basse, invece, una piccola percentuale di ragazze continu a
frequentare solo le kuttab ovvero le scuole tradizionali che insegnavano a leggere e
recitare il Corano.
Intanto, tra il 1830 e il 1840, erano state fondate anche le scuole dei missionari il cui
scopo principale per, era di fare proseliti per il cristianesimo25.
Per questo motivo, le studentesse di queste scuole erano per lo pi copte, in quanto la
maggior parte dei genitori musulmani era riluttante ad affidare le proprio figlie a delle
scuole cristiane.
18

Direttore della scuola di traduttori di al-Azhar, era stato membro di una missione di studio a Parigi, ed
era un grande ammiratore dellEuropa.
19
Ahmed Leila, op.cit, pag 154.
20
Infatti, a causa della scarsit di manodopera, e con la diffusione di malattie endemiche e di epidemie,
Muhammad Al si era convinto della necessit di organizzare dei servizi sanitari.
21
Aruffo Alessandro, Donne e Islam, Datanews, Roma, 2001, pag 89.
22
Ogni anno venivano vaccinati 15.000 bambini, di cui quasi seicento nellOspedale civile del Cairo.
23
Ahmed Leila, op.cit, pag 155.
24
Una volta sposata, la coppia veniva mandata nello stesso distretto dove riceveva anche una piccola casa
ammobiliata a spese del governo.
25
Ahmed Leila, op.cit, pag 156.

17

Inoltre, i corsi di cucito che queste scuole offrivano gratuitamente suscitarono lostilit
delle egiziane che insegnavano a pagamento lo stesso mestiere, e che andarono a
riprendersi con la forza le allieve che avevano perso.
Il Khedive Ismail, che regn dal 1863 al 1879, dichiar che le scuole erano la base di
ogni progresso e istitu un Comitato per listruzione con lo scopo di far aprire nuove
scuole, comprese quelle femminili, che fossero accessibili a tutti secondo i propri mezzi
economici.
Al Mubarak26, membro di questo comitato, sosteneva che le donne avevano diritto a
unistruzione completa e al lavoro anche se il loro compito principale rimaneva quello
di allevare i figli ed essere delle buone mogli.
Il Comitato per listruzione incaric al-Tahtawi di redigere un libro di testo per i ragazzi
di entrambi i sessi.
La sua Guida per ragazze e ragazzi (Al-murshid al-amn ll-bant wal-bann), che fu
pubblicata intorno al 1870, era una raccolta di brani su vari argomenti, fra cui
listruzione femminile.
In questa guida al-Tahtawi diceva che listruzione di uomini e donne avrebbe portato a
dei matrimoni armoniosi, consentendo anche alle donne di dedicarsi a delle occupazioni
riservate in genere agli uomini.
Secondo il suo ragionamento, uomini e donne, differivano solo per la loro specifica
anatomia e lintelligenza delle donne non si limitava alla sfera dei sentimenti, ma si
estendeva fino a quella del pensiero astratto27.
Nel 1873 il governo apr la prima scuola elementare femminile e nel 1874 istitu una
scuola secondaria.
Con loccupazione britannica, la questione dellistruzione, compresa quella delle donne,
pass in secondo piano sia per ragioni finanziarie che politiche 28 ma nellultimo
decennio del XIX secolo la crescente domanda di istruzione e di riforme intese a
migliorare la condizione femminile cominci a farsi sentire pi chiaramente.
Le donne iniziarono a esporre i propri problemi su giornali e riviste femminili che
fecero la loro comparsa proprio in quegli anni.
Nel 1892 fu pubblicata la prima rivista femminile chiamata Al-fatat (La Giovane)
guidata da Hind Nufal, una siriana la cui famiglia lavorava in Egitto.
Scritti da pi donne, gli articoli in essa presenti muovevano dal presupposto che senza
istruzione non sarebbe stato possibile conseguire lemancipazione29.
Gi nel suo primo editoriale, la rivista dichiar il suo impegno per il progresso delle
donne egiziane secondo la via seguita da quelle europee e le esortava a considerare il
giornale come il loro difensore, a inviare articoli30 e a non ritenerlo un fatto disdicevole.
Oltre a creare le proprie riviste, le donne iniziarono anche a pubblicare su riveste dirette
da uomini31e a far stampare i loro libri.
26

Era un educatore che aveva studiato in Francia e che divenne famoso per aver contribuito a creare un
moderno sistema educativo in Egitto. Infatti, nel 1870 fond la Biblioteca Nazionale dEgitto e nel 1872
la Scuola delle Scienze che veniva considerata un centro dinnovazione e una struttura accademica
davanguardia.
27
Ahmed Leila, op.cit, pag 158.
28
Ad esempio, se nel 1881, poco prima dellarrivo degli inglesi, il 70% degli studenti riceveva aiuti per lo
studio, per il vestiario e per i libri di testo, nel 1892 il 73% dovette provvedere a sue spese.
29
Aruffo Alessandro, op.cit, pag 91.
30
Invocando esempi di nomi famosi, sia occidentali come Giovanna dArco, sia arabi come varie
poetesse, la rivista dichiarava che il suo scopo era di occuparsi di qualsiasi argomento potesse interessare
le donne: letteratura, moda, cucito, economia domestica e educazione dei bambini.
31
Nel 1888, Zeinab Fawwaz, una scrittrice cristiana libanese, pubblic su una rivista degli articoli sui
problemi dellistruzione, in cui chiedeva agli inglesi di dare a tutti gli egiziani lopportunit di studiare e

18

Le donne stavano cominciando a far sentire la loro voce su una nuova definizione del
ruolo femminile nella societ, sulla necessit di unistruzione per tutti e le loro opinioni
e le loro idee cominciarono ad arrivare sui giornali e ad essere conosciute nel mondo
intellettuale.
Gli inglesi si appropriarono del linguaggio femminista come unarma, utile al
colonialismo, per accusare gli uomini appartenenti a culture diverse.
In altri termini, lidea delloppressione delle donne nelle societ colonizzate venne usata
retoricamente dal colonialismo per giustificare il progetto di smantellamento delle
culture dei popoli sottomessi.
Il femminismo colonialista sosteneva che lIslam era oppressivo verso le donne e che
larretratezza delle societ islamiche era causata da questi costumi.
Il velo inizi a essere considerato il simbolo delloppressione delle donne e
dellarretratezza dellIslam, e divenne il bersaglio preferito dai colonizzatori32.
Loperato di Lord Cromer33 un esplicito esempio di questo atteggiamento. Cromer
credeva che la religione e la societ islamiche fossero inferiori a quelle europee e che
questa inferiorit si manifestasse in molti modi.
LIslam, per il console inglese era un fallimento e il principale motivo di questo
fallimento era il trattamento riservato alle donne: mentre il cristianesimo insegnava il
rispetto per le donne, lIslam le aveva degradate.
Il velo e la segregazione, manifestazioni di questo degrado, erano lostacolo fatale che
impediva agli egiziani di poter apprendere la civilt occidentale.
Particolarmente preso di mira era anche il matrimonio che veniva considerato il
momento di ufficializzazione sociale della segregazione e la manifestazione di una
sessualit peccaminosa, al contrario del matrimonio cristiano ritenuto superiore in
quanto fondato sullamore34.
Ma, nonostante i propositi35, le politiche di Cromer furono dannose per le donne
egiziane.
Le limitazioni poste allaccesso alle scuole pubbliche e laumento delle tasse
discrizione ridussero il numero di studenti di entrambi i sessi. Inoltre, la scuola delle
hakimas fu ristretta ai soli corsi di ostetricia.
Ma le idee di Cromer erano sostenute non solo dagli altri funzionari dellimpero, ma
anche dagli stranieri36 residenti in Egitto e dai missionari. Anche per i missionari infatti,
le donne erano la chiave di volta per trasformare larretrata societ musulmana in una
societ cristiana progredita.
Essi si rivolgevano alle donne che si occupavano delleducazione dei figli, affinch
esercitassero uninfluenza indiretta su di loro per minare lIslam dal suo interno.
Le insegnanti delle scuole gestite dai missionari erano contrarie al velo e cercavano di
persuadere le ragazze a sfidare le famiglie e a smettere di indossarlo.

di creare posti di lavoro per i diplomati.


32
Ahmed Leila, op.cit, pag 175.
33
Ovvero il maggiore Baring, meglio conosciuto come Lord Cromer. Era il console generale mandato
dalla Gran Bretagna nel 1883, col compito di tutelare gli interessi inglesi. Lasci la sua carica nel 1907,
dopo ventiquattro anni di governo.
34
Aruffo Alessandro, op.cit, pag 99.
35
Se in Egitto si proponeva come difensore delle donne, in Gran Bretagna, invece, fu uno dei fondatori
della Lega contro il voto delle donne e per un certo periodo, ne fu anche il presidente.
36
Ad esempio, anche le femministe europee (come Eugnie Le Brun, che prese sotto la sua protezione
Huda Sharawi) si fecero portatrici di questa battaglia, e cercavano di persuadere le giovani musulmane ad
abbandonare luso del velo come primo passo nella lotta per lemancipazione femminile.

19

2. La voce degli intellettuali


Come abbiamo visto nel caso dellistruzione, sono stati gli intellettuali musulmani a
cominciare a discutere pubblicamente, per la prima volta, della condizione delle donne
nelle societ islamiche.
Questo tema sincrociava con quelli della modernizzazione e del confronto con
lEuropa, e in questo modo la questione femminile venne assorbita nella pi generale
problematica della lotta di liberazione dal colonialismo.
Nello stesso periodo, idee simili venivano espresse anche in altri Paesi del Medio
Oriente, specialmente in Turchia37, che nel campo delle questioni sociali seguiva un
corso parallelo allEgitto.
Del resto, era il periodo della Nahda, ovvero il rinascimento della cultura araboislamica: mentre limpero ottomano era ormai in decadenza e gli europei cercavano di
impossessarsi del Medio Oriente, gli intellettuali egiziani, in particolare, proposero un
rinnovamento in diversi settori della vita pubblica, con lo scopo di modernizzare
lIslam.
LEgitto fu al centro di questo movimento perch, a differenza di altri paesi come la
Siria e il Libano, dove la censura ottomana era pi forte 38, poteva contare su una
maggiore libert di stampa39.
Uno dei pi importanti teorici della riforma della condizione femminile stato
legiziano Muhammad Abdu (1849-1905), che era proprio uno degli esponenti
principali della Nahda.
Allievo di Jamal al-Din al-Afghani40, era un intellettuale di grande levatura che aveva
un grande seguito anche al di fuori del suo paese.
Infatti, a causa della situazione politica dellEgitto, era stato costretto a vivere un
periodo in esilio in Francia dove conobbe al-Afghani.
Chiamato dai suoi allievi il maestro guida, Abdu viene descritto dai suoi biografi
come un personaggio profondamente religioso, lucido, che amava la critica e coraggioso
dal punto di vista politico poich affront le tematiche nazionaliste41.
Era favorevole allassimilazione delle scienze moderne, alle riforme culturali e sociali, e
sosteneva che lIslam fosse una religione razionale che chiedeva ai suoi fedeli non solo
di credere, ma anche di ragionare e per questo motivo non aveva nulla da invidiare alla
civilt occidentale per quanto riguarda lapertura alla scienza e al progresso.
Per lui il riformismo nellIslam non consisteva solo in una rilettura teologica, ma
sconfinava anche in una riflessione sociale, i cui paradigmi devono essere la tolleranza e
la razionalit.
37

Nello stesso periodo, in Turchia lo scrittore Namik Kemal affermava limportanza dellistruzione
femminile e nel 1880 lenciclopedista Semseddin Sami pubblicava un libro intitolato Donne in cui
invocava una riforma della poligamia, che a suo parere era s consentita dal Corano, ma non
raccomandata.
38
Anche i consoli inglesi, fra cui Cromer, erano tolleranti sulla libert di stampa perch il giornalismo era
considerato uninnocua valvola di sfogo degli egiziani.
39
Infatti, il pi prestigioso quotidiano del mondo arabo, Al-Ahrm, venne pubblicato al Cairo a partire dal
1875.
40
Al-Afghani (1839-1897) era un riformatore e un politico la cui preoccupazione era quella di rinnovare
lIslam e di riportarlo allantica potenza. Di origine persiana, aveva vissuto in Egitto e, dopo esser stato
espulso, si rifugi a Parigi dove fond la rivista Il Legame indissolubile in cui esponeva il suo pensiero
e alla quale collabor anche Abdu.
41
Khaled Fouad Allam LIslam contemporaneo in Filoramo Giovanni (a cura di), Islam, Editori
Laterza, Roma, 1999, pag 238.

20

Luniversit di al-Azhar, dove inizi ad insegnare nel 1890, fu il banco di prova delle
sue idee riformiste e per questo si scontr subito con i suoi oppositori tradizionalisti.
Nel 1899 fu nominato anche muft (la principale autorit religiosa dellEgitto) con
lincarico di interpretare la shara e di emettere delle fatwa42.
A causa delle continue opposizioni degli altri membri delluniversit, nel 1905 diede le
dimissioni dal suo ruolo di insegnante e si ritir nella citt di Heliopolis dove mor poco
tempo dopo43.
Per quanto riguarda la questione femminile, Abdu sostenne la necessit di elevare la
condizione della donna in vari momenti della sua vita, scrivendo articoli pubblicati sui
quotidiani.
Fu probabilmente il primo a sostenere la tesi, ancor oggi condivisa dalle femministe
islamiche, secondo cui fu lIslam e non, come dicono gli europei, lOccidente, a
riconoscere la piena e pari dignit delle donne.
In tal senso diceva: Sar chiaro che la pretesa degli Europei di essere stati i primi ad
onorare la donna e a concederle leguaglianza falsa. Perch in questo lIslam li ha
preceduti, e ancor oggi le loro leggi e tradizioni religiose continuano a porre luomo al
di sopra della donna Ad esser giusti, i musulmani hanno sbagliato nelleducazione e
nella formazione delle donne e nellinformarle dei loro diritti..44.
Secondo Abdu una delle prove a sostegno di questa teoria sarebbe il verso del Corano
sulleguale ricompensa per le fatiche: Non mander perduta una sola opera di voi
che operate, siate maschi o siate femmine, ch gli uni vengono dagli altri...45.
Infatti, questo verso dimostrava che uomini e donne sono uguali di fronte a Dio sia per
quanto riguarda la ricompensa che le opere svolte.
Abdu aveva osservato come si attuava in pratica la poligamia nellEgitto della seconda
met del XIX secolo ed era rimasto sconcertato: gli uomini non rispettavano le
prescrizioni coraniche, pensavano solo ai piaceri carnali e si comportavano
irresponsabilmente come se avessero solo diritti e nessun dovere nei confronti delle
mogli e dei figli.
Anche le donne litigavano e complottavano in continuazione tra di loro, i figli delle
diverse donne si detestavano e tutto ci secondo Abdu stava mettendo in pericolo il
tessuto sociale e familiare dellEgitto46.
Inoltre, aveva analizzato i versetti 3 e 129 della sura IV del Corano 47 e ne aveva dedotto
che quei versetti avevano come obiettivo esplicito quello di scoraggiare un uomo dal
prendere una seconda moglie perch di fatto impossibile essere giusti con tutte.
Considerando i due versetti nellinsieme era possibile affermare che la monogamia
fosse sicuramente lideale coranico.
Per porre rimedio ai problemi della poligamia, Abdu propose una soluzione
rivoluzionaria per la sua epoca: autorizzare un uomo ad avere una seconda moglie solo
in casi eccezionali, ovvero se questa era sterile o aveva qualche malattia che impediva i
rapporti con il marito48.
Negli ultimi anni della sua vita aveva anche emesso una fatwa in cui affermava che la
poligamia era legittima solo se la regola dellequit era rispettata ma, tenuto conto che
42

Si tratta di una risposta a una questione pratica, di natura giuridico-religiosa, formulata da un dotto o da
unistituzione della comunit islamica.
43
Khaled Fouad Allam, op.cit, pag 241.
44
Ahmed Leila, op.cit, pag 161.
45
III, 195.
46
Khalid Chraibi, Est-il licite dinterdire la polygamie?, ottobre 2009, http://oumma.com/Est-il-licite-dinterdire-la polygamie.
47
IV, 3: ..sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due o tre o quattro, e se temete di non essere
giusti con loro, una sola. IV, 129: ..Anche se lo desiderate non potrete agire con equit con le vostre
mogli...
48
Khalid Chraibi, op.cit.

21

la maggior parte degli uomini non poteva essere equo con le diverse mogli, allora
bisognava vietarla49.
Per quanto riguarda luso del velo affermava che nel Corano non c alcuna
disposizione che imponga di indossarlo e che si trattava di un costume che i musulmani
hanno adottato casualmente, uniformandosi agli usi di altri popoli con cui erano entrati
in contatto e, con il passare del tempo, la fede fu utilizzata per giustificare questa
tradizione.
In relazione alla pretesa che loccultamento del corpo femminile servisse a evitare ogni
forma di seduzione, Abdu osservava ironicamente che anche le donne potevano
rimanere colpite dalla bellezza di un uomo e dunque non aveva senso impedire solo agli
uomini la vista dellaltro sesso.
Dunque, secondo Abdu, le regole riguardanti le donne, come quelle sul divorzio, il velo
e la poligamia, non erano presenti nellIslam originario, ma sono il frutto delle
distorsioni e delle errate interpretazioni che ha subito nel corso dei secoli.
Lintento originale del Corano era stato mal interpretato e ignorato, ed erano necessarie
delle riforme, anche giuridiche, per rimediare agli errori commessi nel tempo.
Come abbiamo visto, Abdu diversamente da altri intellettuali e riformatori del suo
tempo, per lo pi laici, aveva una solida preparazione religiosa e poteva sostenere le sue
riforme di modernizzazione facendole apparire in armonia con i veri principi
dellIslam50.
Muhammad Abdu si impegn anche nella creazione di societ di beneficenza
musulmane con lo scopo di istituire delle scuole che raccogliessero studenti di entrambi
i sessi51, anche se i posti per i maschi erano pi numerosi di quelli per le donne52.
Rashid Rida53 (1865-1935) suo allievo, fu molto pi rigido e conservatore del maestro
ed espresse delle critiche ai cambiamenti che stavano avvenendo nella vita delle donne.
Infatti, riteneva che limitazione dei modi di vita europei fosse visibile ovunque sia fra
le classi alte che in quelli inferiori che seguivano il loro esempio e, per di pi, anche
luso del velo stava scomparendo.
Questo comportamento si era diffuso persino nelle case degli sceicchi e degli uomini di
religione dove era evidente negli abiti indossati dalle donne. Ci spingeva Rashid Rida a
chiedersi a cosa avrebbe condotto questo nuovo atteggiamento54.
In questo periodo di vivacit culturale, anche Qasim Amin (1863-1908), un avvocato di
estrazione sociale medio-alta che aveva studiato in Francia, si occup della questione
femminile.
Tra il 1899 e il 1900 pubblic due libri, La nuova donna (Al-mara al-jadida) e La
liberazione della donna (Tahrr al-mara) in cui sosteneva limportanza
dellinserimento della donna nella vita pubblica e sociale.
In particolare, il libro La liberazione della donna pubblicato nel 1899, accese una
furiosa polemica.

49

Idem.
Ahmed Leila, op.cit, pag 162.
51
Affermava infatti, che lasciare le donne nellignoranza fosse un grave crimine.
52
Nel 1897, le scuole statali mettevano a disposizione 865 posti le ragazze, mentre le societ di
beneficenza 1.164.
53
La sua figura fu molto importante perch fu uno degli esponenti del movimento della salafiyya che
riteneva necessario il ritorno alle origini, allesempio dei salaf, ovvero la prima generazione dei credenti,
periodo in cui lIslam era ancora puro e originario.
54
Ahmed Leila, op.cit, pag 165.
50

22

Le vivaci reazioni furono provocate dal fatto che lautore invocava labolizione del
velo, e con esso, tutta una serie di mutamenti culturali e sociali che sarebbero stati
decisivi per lEgitto e per gli altri paesi musulmani55.
In realt, le idee esposte in questo libro sono simili a quelle di Cromer e dei missionari
cristiani56, e anche il ragionamento sul quale egli fondava la proposta di modificare la
condizione femminile e di abolire il velo era sostanzialmente lo stesso.
Anche Amin, infatti, ammetteva la superiorit della civilt occidentale e riteneva che,
per poter superare la sua arretratezza e raggiungere il progresso occidentale, la societ
musulmana dovesse modificare la condizione della donna.
Nellesporre il suo pensiero, Amin esprimeva un disprezzo generale per i musulmani, ed
i suoi bersagli principali erano gli ulam57 e la famiglia reale ritenuta corrotta e
ingiusta58.
Per quanto riguarda la questione dellistruzione femminile, Amin sosteneva che i padri
che pensavano che la propria figlia avesse bisogno soltanto di acquisire le competenze
relative al governo della casa, si sbagliassero.
Infatti, una donna non pu svolgere bene i suoi lavori domestici se non ha un minimo di
istruzione e dovrebbe imparare almeno ci che gli uomini imparano nelle scuole
primarie.
importante, dunque, che una donna impari a leggere e a scrivere, conosca i principali
eventi storici e le teorie scientifiche basilari59.
Amin non era quindi fra coloro che sostenevano la parit di istruzione fra uomo e
donna, ma riteneva che per una donna fosse necessaria solo unistruzione di base per
assolvere al suo ruolo di moglie.
Una moglie deve essere in grado di gestire il reddito familiare, deve saper bilanciare le
spese per evitare di avere debiti, e deve controllare scrupolosamente il lavoro dei servi
per verificare la loro onest.
Ancora, sempre secondo Amin, una buona moglie deve rendere la casa un posto
piacevole e tranquillo di modo che il proprio marito sia felice di stare nella sua casa e
non preferisca passare il tempo con i vicini o in altri luoghi60.
Ma oltre ai lavori domestici, la societ progredita ha assegnato alle donne il nobile
compito di educare al meglio i loro figli per farne degli uomini di successo.
Una madre ignorante non segue le normali regole delligiene lasciando i bambini
sporchi e malati, e non in grado di far emergere le qualit migliori del proprio figlio
perch, nella sua ignoranza, non riesce a individuarle.
Da qui lesigenza di dare unistruzione di base alla donna in quanto luomo adulto,
altro non che ci che la madre ne ha fatto nellinfanzia impossibile allevare
uomini di successo senza madri in grado di educarli a raggiungerlo61.
In un periodo in cui le ragazze egiziane gi frequentavano le scuole, istituite dallo stato
e dalle missioni, queste affermazioni non crearono alcun scalpore.
Ma, paradossalmente, sebbene si dichiarasse paladino della causa delle donne, le
critiche maggiori le rivolse proprio a loro.
Amin, infatti, sosteneva che le donne egiziane non svolgevano alcun lavoro domestico e
le descrive come ossessionate nei confronti dei mariti: sempre attente ai loro
55

Ahmed Leila, op.cit, pag 167.


Quando lopera fu pubblicata, si sparse la voce che fosse stata scritta su pressione di Cromer.
57
Nel libro vengono descritti come rozzi, ignoranti, avidi e pigri, e come uomini dagli orizzonti ristretti e
deboli di carattere.
58
Gli unici elogi erano rivolti allamministrazione britannica e alla civilt europea.
59
Qasim Amin, The Liberation of Women and the New Woman: two Documents in the History of
Egyptian Feminism, American University, Cairo Press, 2000, pag 12.
60
Qasim Amin, op.cit, pag 23.
61
Ahmed Leila, op.cit, pag 179.
56

23

cambiamenti dumore, a controllare se erano in collera o se adocchiavano una serva o


unospite62.
Secondo il suo ragionamento, il velo, ma anche la segregazione delle donne, erano un
enorme ostacolo allelevazione della donna e al progresso del paese.
Questa affermazione veniva giustificata col fatto che, costrette ad usare il velo e a
segregarsi in casa, le ragazze avrebbero finito per dimenticare tutto quello che avevano
appreso. Infatti, let in cui si cominciava a seguire queste regole oscillava tra i dodici e
i quattordici anni e, dunque, un periodo cruciale per lo sviluppo delle inclinazioni e
delle capacit intellettuali di una persona.
A chi diceva che una ragazza poteva continuare la sua crescita intellettuale anche dentro
casa, Amin rispondeva che ci era falso perch a una donna segregata era impedito il
contatto con il mondo esterno (a volte non poteva neanche leggere) e poteva vedere e
sentire soltanto ci che riguardava le banalit della vita domestica63.
Lautore criticava anche la comune convinzione che la reclusione fosse necessaria per
preservare la castit e la moralit della donna.
Confrontando le statistiche sul numero dei casi di adulterio nei paesi in cui la donna
segregata e quelli in cui non lo , era evidente che non cera alcun legame tra la
segregazione e una maggiore fedelt coniugale.
Il modo di vivere di una nazione, la sua cultura e il tipo di educazione diffusa erano i
fattori che influivano sulla moralit delle donne.
Amin fa lesempio dellAmerica dove le ragazze possono uscire quando vogliono,
studiano nelle stesse classi dei ragazzi con cui interagiscono in continuazione.
Nonostante questa grande libert, le ragazze americane tengono in particolar modo al
proprio onore e hanno una grande moralit64.
Ma anche le beduine e le donne che vivevano nelle campagne dellEgitto, nonostante
non indossassero il velo ed avessero dei rapporti pi aperti con gli uomini, erano meno
immorali delle donne che vivevano nelle citt dove la segregazione era lideale di vita
per le donne.
Inoltre, indossare il velo era unusanza comune a tutte le societ antiche, ma, sostiene
Amin, se il suo uso darebbe dei vantaggi, perch gli europei, che hanno raggiunto un
grande sviluppo morale e intellettuale, lo avrebbero abbandonato ?65
Nellultimo capitolo66 del libro, vengono indicati quali sono i principali svantaggi della
segregazione e delluso del velo.
Innanzitutto, queste due usanze imponevano alle donne di trattare affari e questioni
legali attraverso un intermediario, ma ci metteva le donne povere, che dovevano
guadagnarsi da vivere da sole e che non potevano pagare un rappresentante, in una
posizione difficile.
Il libro di Amin scaten la prima grande controversia mai apparsa sulla stampa araba:
pi di trenta libri e articoli furono scritti in risposta alla sua pubblicazione.
Anche se in realt la battaglia non riguardava solo la donna, ma verteva piuttosto sulla
tradizione, contrapposta alloccidentalizzazione dei costumi.

62

In realt, questo comportamento, seppur vero, era giustificato dal fatto che gli uomini avevano ogni
potere sulle donne, che di conseguenza, erano preoccupate per ogni sbalzo dumore del marito. Prive di
tutela giuridica, bastava un capriccio o uninfatuazione, per venire ripudiate e finire in miseria.
63
Qasim Amin, op.cit, pag 48.
64
Idem, pag 51.
65
Ahmed Leila, op.cit, pag 184.
66
Secondo Muhammad Amara, il curatore dellopera, questo capitolo sarebbe stato scritto da
Muhammad Abdu. A prova di ci si pu dire questo capitolo diverso dagli altri nello stile, nel
contenuto, ma anche nel linguaggio pi umano e meno sprezzante.

24

Oltre che dalle autorit religiose delluniversit di al-Azhar, Amin fu criticato dal
Khedive Ismail, dai politici e dai leader nazionalisti67.
Tra questi, ad esempio, cera Mustaf Kamil68 che nel 1901 scrisse un articolo nel
giornale El Lewa per criticare duramente la proposta di Amin sullemancipazione delle
donne.
Ma anche personalit conosciute per le loro idee liberali, come Talat Harb (1876-1941)
a cui si deve la fondazione della Banca dEgitto e la netta modernizzazione degli
apparati finanziari, criticarono le idee di Amin.
Infatti, Talat Harb nel 1899 scrisse il libro LEducazione della donna e il velo (Tarbiyat
al-marah wal-hijb) proprio in risposta a Qasim Amin.
Harb sosteneva che mettere la donna sullo stesso piano delluomo significava andare
contro natura e soprattutto contro le leggi di Dio. Pur riconoscendo alle donne una certa
importanza in seno alla famiglia, Harb metteva in guardia i suoi connazionali
dallaccordare troppa libert alle donne perch generalmente hanno la tendenza ad
abusare della libert, che bisogna misurare come il sale sugli alimenti69.
Ma le critiche pi forti furono fatte dallo shaykh Muhammad Farid Wagdi che, nel 1901
respinse le tesi di Qasim Amin esponendo le sue idee nel libro La Donna musulmana
(al-marah al-muslimah).
Wagdi contestava la tanto pretesa libert femminile in Europa e affermava che non si
poteva emulare la posizione delle donne nella societ occidentale, dal momento che si
tratta di una societ malata.
Per sostenere le sue tesi citava unedizione della Grande Encyclopdie Franaise in cui
la donna era definita inferiore alluomo psicologicamente e intellettualmente70.
Al contrario, molti si schierarono con Amin e, oltre allamministrazione britannica e ai
rappresentanti delle fazioni filo-inglesi71, ci furono anche dei letterati che lo sostennero.
In breve, i suoi libri divennero un vero e proprio simbolo a cui ricorsero diversi autori
per sostenere le idee di riforma della societ e per inculcarle, attraverso le loro opere
letterarie, negli animi degli egiziani.
Ad esempio, il famoso poeta Hafiz Ibrahim lo spron a non mollare e a non lasciarsi
abbattere dallincomprensione della gente72.
Il dibattito che si cre pu essere considerato come precursore di quello sul velo che
avrebbe assunto in seguito varie forme nei diversi paesi musulmani, e che continua
ancora oggi, anche nelle nazioni occidentali73.
Il libro di Amin stato considerato tradizionalmente come il punto di partenza del
femminismo nella cultura islamica, anche se la questione controversa, in quanto, pi
che lemancipazione femminile, lobbiettivo di Amin sembra essere quello di criticare i
suoi connazionali per i loro usi e costumi.
67

Nawal el Saadawi, The Hidden Face of Eve, Women in the Arab World, Zed press, Londra, 1980, pag
171.
68
Kamil era un nazionalista egiziano che nel 1907 aveva fondato il partito Hizb Watani (partito nazionale)
che fu il primo ad avere nel suo programma la liberazione totale del paese dal colonialismo.
69
Camera d'Afflitto Isabella, Letteratura araba contemporanea: dalla nahdah a oggi, Carocci, Roma,
2002, pag 179.
70
Camera d'Afflitto Isabella, op.cit, pag 180.
71
Il giornale di una di queste fazioni, al-Muqattam, lo descrisse come il miglior scritto fra quelli usciti
negli ultimi anni.
72
A tal proposito, compose anche i seguenti versi: O Qasim, non vedi che il cuor della gente s spento e
non hanno compreso quello che hai scritto nei libri? A chi ti rivolgi, e chi vai biasimando se non stato
ancora tolto il velo della loro ignoranza?. Camera d'Afflitto Isabella, op.cit, pag 181.
73
Ad esempio, in Turchia dove Ataturk denunci luso del velo, e nellIran degli anni Venti dove Reza
Shah lo proib col sostegno dellaristocrazia.

25

Leila Ahmed, studiosa della condizione femminile nellIslam, a riguardo dice: Lungi
dallessere considerato il padre del femminismo arabo, Amin potrebbe essere definito
pertanto, pi correttamente, come il figlio di Cromer e del colonialismo.74.

Capitolo III
Le prime femministe

74

Ahmed Leila, op.cit, pag 186.

26

1. Lattivismo femminile nei primi decenni del XX secolo


Agli inizi del XX secolo, mentre la societ egiziana cambiava rapidamente 1, le donne
facevano la loro comparsa nella vita pubblica.
Per la prima volta entrarono nel mondo del lavoro svolgendo sia professioni qualificate
(dottoresse, insegnanti), sia lavori meno specializzati nelle fabbriche e negli uffici
postali.
Ma anche gli stili di abbigliamento stavano cambiando, sia per gli uomini che per le
donne e, in particolar modo, il velo stava assumendo diversi modelli, sempre pi sottili2.
Allinizio del XX secolo, labbandono del velo divenne sempre pi frequente,
soprattutto da parte delle donne dellalta societ3, abituate a viaggiare in Europa.
Nel 1908, Nabawiyya Musa fu la prima donna egiziana a conseguire il diploma di
scuola superiore, nonostante gli ostacoli che Douglas Dunlop, il consigliere inglese
dellistruzione, le aveva creato rifiutando di ammetterla agli esami, perch donna.
Nabawiyya aveva lottato e opposto resistenza e in questo modo riusc a sostenere
lesame e ad essere promossa e il suo caso fece sensazione e venne riportato sui
giornali4.
La Costituzione del 1923 introdurr listruzione obbligatoria per entrambi i sessi 5, ma
allinterno della societ cerano ancora molti pregiudizi.
Infatti, se nellambiente borghese urbano listruzione era vista come una forma di
modernizzazione e di promozione sociale, nella societ restava il pregiudizio per cui per
una donna cercare lavoro fosse umiliante.
Tuttavia, non mancarono i casi di donne che, seguendo lesempio di Nabawiyya Musa,
lottarono per superare queste barriere e raggiungere i loro obiettivi.
Anche le operaie riuscirono a migliorare le loro condizioni di lavoro grazie alla legge
n80 del 19336.
Questultima limitava a nove le ore giornaliere di lavoro per le donne, prevedeva un
giorno di riposo alla settimana, un mese di congedo in caso di maternit e tredici giorni
di congedo dopo il parto pagato con met del normale salario.
Nonostante questi nuovi diritti, le donne continuavano ad essere sottopagate (ricevevano
2/3 del salario maschile) e alcune di loro erano costrette a dare una parte della paga a
colui che le aveva trovato il lavoro7.
Inizi un periodo di grande attivismo femminile che si manifest soprattutto attraverso
la creazione di organizzazioni che presero parte a manifestazioni e agitazioni politiche.
La prima di queste fu la Societ per il Progresso delle Donne, costituita nel 1908, e che
adott una linea islamica conservatrice. Unaltra fu lAssociazione Culturale delle
Donne Egiziane, fondata nel 1914, che ebbe fra le sue fondatrici Huda Sharawi8.
1

Fu creata una rete di trasporti che metteva in comunicazione i grandi centri urbani, mentre i quartieri
delle citt vennero collegati da tramvie e strade asfaltate. Nel 1884 venne introdotto il telefono, mentre la
prima sala cinematografica apr al Cairo nel 1906.
2
Ahmed Leila, Oltre il velo: la donna nell'islam da Maometto agli ayatollah, La Nuova Italia, Milano,
1995; pag 196.
3
Nel mondo rurale, invece, il cambiamento non si percep, in quanto la consuetudine del velo era molto
meno diffusa, dato che era un ostacolo per il lavoro.
4
Ahmed Leila, op. cit, pag 197.
5
Sette anni dopo la promulgazione della Costituzione, il 24% degli studenti era composto da donne. Ma
nel 1937 oltre il 90% di esse era ancora analfabeta.
6
Anche se questi miglioramenti furono dovuti allazione del sindacato maschile.
7
Crs Wissa-Wassel, Femmes et politique en Egypte, in Femmes et politique autour de la
Mditerrane, LHarmattan, Paris, 1980, pag 187.
8
Oltre a queste, possiamo citare la Societ per la Rinascita della Donna Egiziana, la Societ delle Madri
del Futuro e la Societ della Nuova Donna.

27

Sempre su iniziativa femminile, vennero create scuole materne e societ di beneficenza


per le donne, spesso al servizio anche di uomini e ragazzi.
Tra queste, un ruolo importante ebbe la Mubarat Muhammad Al, creata al Cairo nel
1908 da un gruppo di donne dellalta societ, che costru cliniche, ospedali e
dispensari9.
Iniziata come una piccola impresa10, ebbe un grande successo e nel 1961 aveva in tutto
lEgitto dodici ospedali, diciotto tra dispensari e cliniche, dove i pazienti venivano
curati gratuitamente o pagando un prezzo simbolico11.
Oltre che nel campo della beneficenza, le organizzazioni femminili erano attivamente
impegnate nelle lotte contro il dominio britannico.
Infatti, come abbiamo visto nel capitolo precedente, nel 1914 la Gran Bretagna aveva
trasformato il suo controllo dellEgitto in un protettorato e ci aveva suscitato lostilit
degli egiziani.
Dopo la prima guerra mondiale, ancor prima che si aprissero i colloqui di pace, una
delegazione (Wafd) di nazionalisti guidata da Sad Zaghloul aveva iniziato a premere su
Londra per chiedere lindipendenza dellEgitto ma la risposta dei britannici fu larresto
di Zaghloul12.
Alla notizia dellarresto, siamo nel marzo 1919, in tutto il paese scoppiarono dei
disordini cui presero parte donne di ogni classe sociale.
Nelle campagne, le donne furono attive quanto gli uomini nellappiccare incendi,
abbattere linee telefoniche, distruggere rotaie e compiere saccheggi, mentre nelle citt le
studentesse organizzavano dimostrazioni e inviavano telegrammi di protesta al primo
ministro13.
Il 14 marzo 1919, Hamidah Khalil venne uccisa di fronte alla moschea di Hussein dagli
inglesi che avevano iniziato a sparare per sedare le rivolte sparse nel paese14.
Due giorni dopo, circa 350 donne appartenenti soprattutto allalta societ, arrivate da
Alessandria e dalle zone circostanti si riunirono al Cairo e organizzarono una marcia di
protesta15. Coperte dai veli, sventolavano delle bandiere con le croci e la mezzaluna per
sottolineare la solidariet tra le donne musulmane e quelle copte.
Questa manifestazione femminile fece scalpore e anche un corrispondente del Times di
Londra la descrisse cos: Le donne scendevano in gran numero nelle strade, quelle di
ceto pi elevato ancor velate ed avvolte nei loro mantelli neri, mentre le prostitute dei
quartieri pi bassi della citt, anchesse contagiate, si mostravano a volto scoperto16.
Il coraggio delle donne egiziane fu ammirato persino dallambasciatore degli Stati Uniti
dAmerica che fece diverse fotografie della manifestazione.
Alla guida della manifestazione cera Huda Sharawi, che aveva esortato le donne a
scendere in piazza e aveva portato alle ambasciate straniere una lettera di protesta a
nome delle madri, delle figlie e delle mogli delle vittime del dominio inglese17.
Gli storici hanno sottolineato spesso il fatto che, almeno in queste prime manifestazioni,
le donne non stavano chiedendo maggiori diritti per se stesse, ma lottavano per
lindipendenza del loro paese e quindi avevano gli stessi obiettivi degli uomini.
9

Ahmed Leila, op. cit, pag 197.


I finanziamenti si trovavano organizzando feste, lotterie, vendite e donazioni.
11
Nellarco di ventuno anni, in questi ospedali, che furono nazionalizzati nel 1964, vennero curati oltre 13
milioni di pazienti. Vedi: Ahmed Leila, op. cit, pag 198.
12
Campanini Massimo, Storia del Medio Oriente: 1798-2005, Il Mulino, Bologna, 2006, pag 79.
13
Nawal el Saadawi, The Hidden Face of Eve, Women in the Arab World, Zed press, Londra, 1980, pag
176.
14
La Khalil fu la prima donna martire della causa nazionalista.
15
Era la prima volta che le donne dellalta societ lasciavano il loro isolamento per prendere parte alla
vita del paese e manifestare in piazza.
16
Ahmed Leila, op. cit, pag 199.
17
Crs Wissa-Wassel, op.cit, pag 182.
10

28

L8 aprile 1919 si svolse unulteriore manifestazione che coinvolse uomini e donne che
marciarono insieme, anche se lordine dei manifestanti rifletteva lordine gerarchico
della societ: ovvero, in prima fila marciarono gli uomini del governo e i deputati, poi
seguivano gli studenti e infine, le donne delle classi superiori con le loro auto e poi le
donne povere con le carriole.
Il 12 dicembre 1919, un gruppo di donne musulmane e copte si riunirono nelle chiesa
copta della Morcosiyya 18 per discutere della situazione generale del paese e per
protestare contro una missione dinchiesta britannica, conosciuta col nome di missione
Milner, che doveva indagare sui motivi dei disordini.
Quando, poco tempo dopo, la missione giunse in Egitto la protesta si riaccese e le donne
vi presero parte nuovamente.
Sembra che uno dei metodi di protesta usato dalle donne fosse quello di impossessarsi
dei tram guidandoli attraverso la citt gridando abbasso Milner!19.
L8 gennaio 1920, 500 donne si riunirono ancora una volta nella chiesa copta della
Morcosiyya e decisero di creare il Comitato Centrale delle donne del Wafd composto da
quindici membri e con Huda Sharawi come presidente.
Il comitato inizi subito ad agire adoperandosi per trovare dei luoghi sicuri per le
riunioni dei leader del partito e boicottando ogni prodotto inglese per incoraggiare la
produzione locale20.
A seguito della notizie allarmanti sulla salute di Sad Zaghloul 21, una delegazione di
donne si rec il 17 luglio 1923 presso lAlto Commissario britannico Lord Allenby per
protestare contro lesilio del leader.
La protesta fu poi indirizzata alle ambasciate straniere, alla Camera dei Comuni e alla
stampa inglese.
Inizialmente il femminismo fu un fenomeno urbano che rifletteva le aspirazioni delle
donne dei ceti medio-alti, che stavano acquisendo la consapevolezza delle proprie
qualit e si stavano ritagliando uno spazio nella societ egiziana, che le aveva per tanto
tempo relegate a un ruolo subalterno22.
Nacque cos il femminismo egiziano vero e proprio, che infranse il mito occidentale
secondo cui il femminismo era una prerogativa dellOccidente.
Successivamente, iniziarono per ad emergere le prime tensioni e le prime divisioni che
portarono alla separazione in due opposte correnti: una diventer predominante in Egitto
e in tutto il Medio Oriente per gran parte del secolo, mentre la seconda rimarr
marginale e spesso, neanche riconosciuta come femminismo.
La corrente predominante, che era legata alle classi alte e medio-alte, proponeva un
femminismo laico e favorevole al progresso verso una societ di tipo occidentale.
Quella alternativa, invece, era contraria allimitazione dei costumi occidentali e cercava
una via per affermare una specifica soggettivit femminile allinterno di un discorso
islamico che comprendesse anche il rinnovamento sociale, culturale e religioso di tutta
la societ.
La principale esponente della prima corrente era Huda Sharawi, mentre Malak Hifni
Nassef rappresentava la seconda.
18

La scelta di questa chiesa copta aveva un valore simbolico, ovvero dimostrare agli inglesi che la loro
politica di protezione delle minoranze, attuata per dividere i diversi gruppi religiosi, non aveva
funzionato.
19
Ahmed Leila, op.cit, pag 199.
20
Crs Wissa-Wassel, op.cit, pag 182.
21
Dopo essere uscito di prigione era stato costretto allesilio.
22
M. Campanini, K. Mezran, Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in et contemporanea,
Editori Laterza, Bari, 2007; pag 154.

29

Probabilmente, furono la morte prematura di questultima e il grande successo della


Sharawi e delle sue organizzazioni, a determinare laffermazione della corrente laica e
legata allOccidente23.

2. Huda Sharawi
La figura di maggior rilievo nellambito del primo femminismo egiziano stata Huda
Sharawi, che si dedic sino allet avanzata alla causa dei diritti delle donne.
Le sue battaglie e quelle delle altre femministe che seguirono il suo esempio negli anni
successivi sono state molto importanti e hanno permesso allEgitto di diventare uno dei
paesi arabi e islamici pi avanzati in fatto di emancipazione femminile24.
Il suo orientamento era filo-occidentale e volto a valorizzare i costumi europei
considerati pi progrediti e civili rispetto a quelli locali.
Ad esempio, al contrario della Nassef che scriveva correntemente in arabo, la Sharawi
non aveva una completa padronanza di quella lingua e la sua biografia la dovette dettare
alla sua segretaria25.
In un certo senso, la cultura araba era per lei quasi estranea, mentre mise sempre in
evidenza linfluenza che lOccidente e la sua cultura ebbero durante il periodo della sua
formazione.
Huda Sharawi nacque nel 1879 in una ricca famiglia di proprietari terrieri dellAlto
Egitto: suo padre era conosciuto come re dellAlto Egitto per il gigantesco latifondo
che possedeva in quella regione26.
Dopo aver perso il padre allet di cinque anni, trascorse la sua infanzia in una casa di
donne, dove gli unici uomini erano suo fratello e un eunuco.
Il benessere della famiglia le permise di studiare e di imparare oltre allarabo, linglese,
il francese e il turco27.
Allet di tredici anni venne obbligata a sposare il suo cugino e tutore, Ali Sharawi
Pasci ma, poco tempo dopo le nozze, come era da aspettarsi data la grande differenza
det tra i due coniugi, il matrimonio non funzion e la Sharawi fece ritorno per qualche
tempo nella grande casa di sua madre, dove rimase sette anni28.
In questo periodo di tempo, inizi a viaggiare e a coltivare amicizie femminili,
sopratutto con donne europee che contribuirono a formare le sue idee
sullemancipazione femminile29.
Trascorsi sette anni, torn a vivere con suo marito che nel frattempo era diventato
membro del Wafd dove aveva lincarico di tesoriere.
Nel 1908, fu tra le promotrici della Mubarat Muhammad Al, la gi citata
organizzazione filantropica gestita da donne egiziane.
23

Ahmed Leila, op. cit, pag 199.


Campanini Massimo, Storia dellEgitto Contemporaneo. Dalla rinascita ottocentesca a Mubarak,
Edizioni Lavoro, Roma, 2005, pag 87.
25
Ci che sappiamo della sua vita, soprattutto della sua infanzia vissuta in un harem, deriva dalla sua
biografia Harem Years: the Memoirs of an Egyptian Feminist, Virago, London, 1986.
26
Oltre che proprietario terriero, fu anche il primo Presidente del Senato sotto il Khediv Tewfik Pasci.
27
Consapevole della propria ampia formazione afferm in diverse occasioni che la sua mente valeva
quanto quella di dieci uomini messi insieme.
28
Sania Sharawi, http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=191
29
In particolare, fu molto amica di Eugnie Le Brun, una femminista europea sposata con un egiziano che
aveva scritto il libro La rpudie. Fu lei a trasmetterle la convinzione che il velo fosse il principale
ostacolo al progresso delle donne egiziane.
24

30

Era convinta, infatti, che le donne dovessero intraprendere progetti di servizio sociale
per due motivi: il primo per ampliare i propri orizzonti e acquisire una conoscenza
diretta dellesterno e poi per dimostrare di non essere delle creature di piacere che hanno
bisogno solo di protezione, come si riteneva in quel periodo.
Sempre nel 1908, con laiuto di altre rappresentanti dellalta societ, inaugur un ciclo
di conferenze per le donne, tenuto nelle universit egiziane (il venerd quando non erano
presenti gli studenti maschi), in cui vennero invitate a parlare intellettuali egiziane ed
europee30.
La prima conferenziera del ciclo fu Margherite Clment, una studiosa europea, che nelle
sue conferenze fece una comparazione fra la vita delle donne orientali e quelle
occidentali.
Nel 1919, con le fondatrici della Mubarat Muhammad Al, cre, in un quartiere
popolare del Cairo, la Societ Della Donna Nuova, di cui fu nominata presidente
onorario.
Lobiettivo era di alfabetizzare le ragazze povere, dinsegnare loro ligiene e qualche
nozione generale e professionale che desse loro la possibilit di fabbricare oggetti
artigianali da vendere per poter ottenere qualche guadagno31.
Forte del suo successo in questa organizzazione, si dedic allo sviluppo intellettuale
delle donne delle classi superiori, consapevole che per le donne dei ceti elevati laccesso
allistruzione era spesso pi difficile rispetto alle donne dei ceti medi, in quanto queste
era meno sottoposte allobbligo della reclusione, e potevano frequentare le scuole
femminili che ormai, stavano diffondendosi nel paese.
Alla vigilia della Prima Guerra mondiale, dopo aver assistito a Parigi a una conferenza
sul diritto di voto alle donne, decise di creare lAssociazione Intellettuale delle Donne
Egiziane.
Invit ancora una volta Margherite Clment, questa volta per discutere del rapporto tra
lIslam e la condizione delle donne e per affermare che questultimo non era la causa
delle disuguaglianze ma anzi, era la fonte da cui ricavare i diritti delle donne32.
Come abbiamo visto prima, partecip attivamente alle manifestazioni di protesta del
191933, e nel gennaio 1920 fu nominata presidente del Comitato Centrale delle donne
del Wafd.
Lattivit di queste donne, tutte appartenenti a ricche famiglie, fu importante; ad
esempio, ebbero una parte nella nascita della banca Misr, la nuova banca nazionale del
paese che era il simbolo della futura indipendenza34.
Da quel momento, anche le opere di beneficenza venivano condotte in nome degli ideali
del Wafd.
Ma la dura realt emerse quando scoprirono di non essere state consultate sullaccordo
con la Gran Bretagna35.
Huda Sharawi mand una lettera di protesta al leader del partito in cui diceva che non
era giusto che la met della popolazione egiziana fosse esclusa dalle decisioni
importanti per il futuro del paese.
Dopo la morte del marito, approfittando di una pi grande libert, decise di occuparsi
unicamente della causa delle donne abbandonando quella nazionale, che le aveva creato
solo delusioni.
30

Ahmed Leila, op. cit, pag 197.


Dayan Herzbrun Sonia, Fministe et nationaliste gyptinne: Huda Sharawi,
http://www.persee.fr/web/revues/ home/prescript/article/mcm_1146-1225_1998_num_16_1_1184
32
Un tema che ancora oggi molto dibattuto, soprattutto tra le femministe islamiche.
33
Si occup anche dei familiari dei feriti e dei morti di cui tenne un registro, e poi visit le scuole
femminili incoraggiando le alunne alla lotta.
34
Dayan-Herzbrun Sonia, op. cit.
35
Ovvero laccordo del 1922 in base al quale la Gran Bretagna aveva dato lindipendenza allEgitto.
31

31

Cos, dopo aver preso le distanze dal Wafd, che non si era mostrato disponibile a lottare
per accordare il voto alle donne36, il 16 marzo 1923, fond lUnione Femminista
Egiziana (UFE).
LUnione cre una bozza di statuto ed elesse un comitato direttivo e un esecutivo per
conseguire il programma fissato che prevedeva trentadue punti di cui sette riguardavano
la politica, diciannove le questioni socio-economiche e solo sette le donne e
lapplicazione della parit tra i sessi37.
Per quanto riguarda la politica, lUFE chiedeva: lindipendenza assoluta dellEgitto e
del Sudan38, la neutralit del canale di Suez 39 e il non riconoscimento del Trattato di
Losanna che era stato firmato senza il consenso della Nazione.
Inoltre, proposero che la delegazione egiziana eletta per negoziare con gli inglesi
preparasse in precedenza una dichiarazione di base su cui discutere, per evitare i
fallimenti del passato40.
Allinterno della societ, il loro obiettivo era di lottare per listruzione obbligatoria per
ragazzi e ragazze in tutto il paese. Si dichiaravano disponibili alladozione
dellinsegnamento religioso e morale ma, prima di tutto, dovevano essere impartite
nozioni di igiene e di diritto pubblico agli allievi. Insistevano anche sullimportanza
dellinsegnamento universitario e sulla diffusione della lingua araba.
Sostenevano limportanza delle industrie locali che dovevano essere protette dalla
concorrenza estera attraverso un sistema doganale appropriato e limitando le
concessioni commerciali degli stranieri.
Raccomandavano di combattere contro la prostituzione, contro i trafficanti di
stupefacenti, e chiedevano la costruzione di nuovi ospedali e la ristrutturazione delle
prigioni41.
In definitiva, il loro progetto era di modificare a fondo la societ egiziana per renderla
egalitaria attraverso le riforme.
Per migliorare la condizione delle donne egiziane, chiedevano luguaglianza tra uomo e
donna, il riconoscimento costituzionale del diritto di voto alle donne, la riforma del
codice di famiglia con lobiettivo di cancellare la poligamia e la fissazione a sedici anni
dellet minima matrimoniale per le ragazze.
Il lavoro compiuto dallUnione diede dei risultati importanti:
- per quanto riguarda lo statuto personale, la legge n25 del 1929 riconobbe alle donne,
per la prima volta, il diritto a divorziare se si verificava una delle quattro situazioni
indicate dalla legge42, e inoltre cera la possibilit per la madre di ottenere laffidamento
dei figli;
- nel campo dellistruzione, nel 1923 una legge sanc lobbligo dellistruzione scolastica
per tutti i bambini fino ai dodici anni e dal 1929, fu permesso alle ragazze di accedere
alluniversit43.
36

La Costituzione che era stata approvata nellaprile 1923 concedeva il voto solo agli uomini.
Dayan-Herzbrun Sonia, op. cit.
38
Conquistato da Muhammad Al tra il 1820 e il 1822, il Sudan faceva parte dei territori di dominio
egiziano in una sorta di condominio anglo-egiziano.
39
Anche se lEgitto era diventato indipendente, la Gran Bretagna aveva mantenuto il possesso del canale
di Suez.
40
Delcroix Catherine, Femminismo e lotte di liberazione nei paesi arabo-islamici: Algeria, Egitto,
Palestina, Tunisia, LHarmattan Italia, Torino, 2002, pag 41.
41
Delcroix Catherine, op.cit, pag 41.
42
Ovvero, lincapacit dello sposo di mantenere la moglie, una malattia pericolosa o contagiosa del
marito, in caso di scomparsa di questultimo e se si verificavano maltrattamenti.
43
Delcroix Catherine, op.cit, pag 42.
37

32

In quello stesso anno, dunque, il primo gruppo di ragazze che aveva ottenuto il diploma
della scuola superiore statale, fu ammessa alluniversit del Cairo44.
A partire dagli anni Venti, lUFE mand molte giovani donne in Europa con borse di
studio, organizz una scuola elementare femminile con tasse minime o inesistenti e cre
un programma di assistenza per le vedove che offriva loro un auto mensile temporaneo,
il pagamento delle tasse scolastiche e delle cure mediche dei figli.
Inoltre, furono costruiti un dispensario45 e un laboratorio per la formazione
professionale delle ragazze povere, in cui imparavano a cucire e a tessere tappeti.
Tutte queste attivit venivano finanziate dalla Sharawi, che aveva un grande patrimonio
personale, e dagli altri membri dellorganizzazione, mentre per i lavori pratici cera il
supporto delle volontarie.
I contatti con le femministe occidentali furono da subito uno dei punti forti dellUnione
che inviava regolarmente sue delegazioni ai congressi internazionali.
Le tecniche organizzative e le capacit cos acquisite furono in seguito utilizzate per
promuovere la causa delle donne egiziane e arabe.
Ad esempio, come presidente dellUnione, la Sharawi venne invitata al congresso
dellAlleanza Mondiale Femminile46 che si svolse a Roma nel maggio del 1923.
La Sharawi partecip al congresso insieme a Saiza Nabarawi 47 e a Nabawiyya Musa48 e,
di ritorno da questo viaggio, fece un importante gesto simbolico di emancipazione.
Scendendo dal treno, nella stazione del Cairo, si tolse il velo suscitando lentusiasmo
delle altre donne presenti che lapplaudirono49.
Da quel momento, la Sharawi inizi ad uscire sempre col volto scoperto, facendosi
anche fotografare.
Nel 1925, dopo aver letto Jus Suffragi, la gazzetta dellAlleanza Mondiale
Femminile, decise di fondare una rivista egiziana in lingua francese che fu chiamata
LEgyptinne.
Lobiettivo di questo giornale, che aveva come sottotitolo Femminismo, sociologia e
arte, era dar voce alle rivendicazioni delle donne egiziane per poter realizzare unera di
giustizia e pace. Luso del francese indicava che la rivista, in cui lavoravano anche degli
uomini, si rivolgeva alle donne dellalta societ che svolgevano opere di beneficenza e
che frequentavano le conferenze.
Inoltre, come spieg la Sharawi nel corso di un congresso, venne usato il francese per
far svolgere alla rivista il ruolo di messaggera di pace tra lOriente e lOccidente e per
permettere anche agli europei di leggerla in modo da poter avere unimmagine veritiera
delle donne egiziane50.
Decise poi di fare della propria casa un punto dincontro per i personaggi coinvolti nella
scena culturale e politica globale e fece issare quotidianamente la bandiera egiziana sul
terrazzo, poich la bandiera dellImpero Britannico sventolava sopra la caserma vicina
delle forze occupanti51.
Dodici anni pi tardi, lUFE fond una nuova rivista bimestrale chiamata Al-Misriyya,
(La donna egiziana) questa volta in lingua araba.
44

Nel 1933 le prime donne completarono gli studi superiori, anche se non furono le prime laureate
egiziane, in quanto alcune si erano gi laureate in universit inglesi e americane.
45
Nel 1928 questo dispensario aveva affrontato circa 19.000 casi di malattie intestinali e oculari.
46
Era nata allindomani della prima guerra mondiale per difendere i diritti politici e sociali delle donne.
47
Femminista e cofondatrice dellUFE, era una grande amica della Sharawi e la sua protetta.
48
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, era la ragazza che nel 1908 era riuscita a prendere il
diploma nonostante gli ostacoli creati dagli inglesi. Adesso era un membro dellUFE e si occupava
soprattutto di aiutare le donne che vivevano nelle campagne.
49
Ahmed Leila, op. cit, pag 201.
50
Sania Sharawi, op. cit.
51
Da allora la sua casa fu battezzata La Maison de lEgyptinne.

33

Anche in questo caso, si trattava di associare le rivendicazioni femministe ad un


programma politico che si fondava sullideale pan-arabo e sui diritti dei palestinesi, il
tutto riferendosi pi esplicitamente allIslam.
Nel 1930, quando si intensificarono i disordini in Palestina52, la Sharawi organizz un
congresso femminista con lo scopo di riunire tutte le donne arabe per esaminare e
difendere la causa palestinese.
Il congresso si svolse al Cairo il 15 ottobre del 1938 e vide la partecipazione di delegate
provenienti da sette paesi arabi, che presero posizione a favore dei palestinesi, chiesero
la condanna internazionale della Dichiarazione Balfour53, e organizzarono una raccolta
di fondi.
Nel 1944, in occasione di un secondo congresso delle donne arabe, svoltosi sempre al
Cairo, fu fondata lUnione Femminista Araba la cui presidenza fu assunta proprio dalla
femminista egiziana54.
Qualche mese pi tardi fu fondata la Lega dei Paesi Arabi 55, in cui non cera nessuna
donna rappresentata e la Sharawi comment: La Lega di cui ieri avete firmato il patto
non che la met della Lega, la Lega della met del popolo arabo.56.
A causa del sostegno dellUFE ai palestinesi, i legami con lAlleanza Mondiale
Femminile iniziarono a incrinarsi, in quanto questultima si dimostrava neutrale rispetto
ai problemi pi gravi del mondo arabo e non prese alcuna posizione sul caso della
Palestina.
Al contrario, la Sharawi si era esposta in prima linea sulla questione arabo-palestinese e
di fronte allindifferenza dellAlleanza nei confronti del problema palestinese, decise di
dare le dimissioni dallorganizzazione.
Ritorner unultima volta a parlare al congresso dellAlleanza, per esprimere il suo
orrore di fronte al genocidio degli ebrei.
Fedele ai suoi principi, scrisse una lettera allambasciatore della Grecia che doveva
partecipare alla riunione delle Nazioni Unite, per chiedergli di non votare la mozione
sulla divisione della Palestina, ma fu un tentativo inutile.
Lannuncio della divisione della Palestina57 decisa allAssemblea Generale delle
Nazioni Unite segn la fine della sua speranza in una pace universale.
Questo fu il suo ultimo atto pubblico, in quanto due giorni dopo, siamo nel mese di
Dicembre del 1947, mor a seguito di un infarto dovuto allangina pectoris di cui
soffriva da diversi anni.
Dopo la morte della sua fondatrice, lUnione Femminista Egiziana ebbe vita breve. Non
perch le femministe egiziane non fossero pi attive, ma perch le circostanze nazionali
e internazionali del periodo agirono contro di esse.
Con la presa del potere di Nasser 58 le organizzazioni femminili e i partiti politici furono
vietati.
52

A seguito dei primi trasferimenti di ebrei in Palestina, stava aumentando la tensione con gli arabi in
quanto i due popoli si contendevano luso dellacqua e della terra.
53
Si tratta della dichiarazione, fatta il 2 novembre 1917, dal ministro degli esteri inglese Balfour secondo
cui gli inglesi avrebbero visto di buon occhio listituzione di un focolare ebraico in Palestina. Di
conseguenza, il governo britannico si sarebbe impegnato a favorirne la realizzazione.
54
Ahmed Leila, op. cit, pag 203.
55
Era stata fondata il 22 marzo 1945 ed univa i paesi arabi allora pi o meno indipendenti (cio Egitto,
Siria, Arabia Saudita, Libano,Transgiordania e Iraq). Il suo scopo era di stabilire relazioni pi strette fra i
paesi aderenti, coordinare le attivit dei diversi stati in alcuni settori e salvaguardare le rispettive sovranit
e indipendenza.
56
Dayan-Herzbrun Sonia, op. cit.
57
Dopo i lavori preparatori di una commissione, lONU prese atto dellimpossibilit di far convivere i due
popoli e decise la spartizione della Palestina in due stati con Gerusalemme eretta a citt libera sotto uno
statuto internazionale.

34

LUFE fu trasformata nellAssociazione Huda Sharawi che per doveva svolgere solo
opere di beneficenza mentre le femministe pi attive furono spesso costrette allesilio,
agli arresti domiciliari o portate in prigione.

3. Malak Hifni Nassef


Nei primi decenni del secolo, mentre Huda Sharawi sviluppava il suo femminismo
basato sui modelli occidentali, Malak Hifni Nassef (1886-1918) dava vita a un
femminismo che mirava allemancipazione femminile attraverso un processo di
rinnovamento islamico della societ59.
La Nassef fu sicuramente una pioniera in tanti settori: fu la prima donna a prendere il
diploma in una scuola del governo, la prima a scrivere regolarmente per la grande
stampa, la prima ad aver indirizzato una lista di richieste al Parlamento, la prima ad aver
gettato le basi del movimento femminista in Egitto60.
Innanzitutto, la Nassef era contraria allabbandono del velo e sollev la questione 61 circa
dieci anni dopo la pubblicazione del libro di Qasim Amin che ne chiedeva labolizione.
Bench grata ad Amin per il suo interesse per le donne, spieg che sentiva lesigenza di
esprimere la sua opinione su un argomento cos tanto dibattuto. La sua contrariet
allabolizione del velo non era dettata da conformismo religioso, n da preoccupazioni
etiche tradizionali (pudicizia/impudicizia) ma da uno specifico ragionamento.
A suo giudizio, la religione non forniva alcuna prescrizione sul fatto che le donne
dovessero indossare il velo, n affermava che quelle che lo indossavano fossero pi
pudiche di quelle che non lo facevano.
Mentre gli intellettuali uomini basavano i loro ragionamenti su intuizioni e analisi
tecniche, le sue idee erano il frutto dellosservazione, dellesperienza e si basavano sulle
testimonianze di un gran numero di donne62.
Queste ultime per la Nassef erano abituate a portare il velo e quindi gli uomini non
potevano imporre, allimprovviso, di toglierselo, anche perch, quando una donna non
lo portava, erano loro stessi i primi ad insultarle o a guardarle con desiderio.
A suo avviso, il rischio era quello di esporre le donne alla sfida di una morale maschile
discriminatoria e trasformarle in oggetto di pubblico disprezzo.
Le donne erano ancora troppo ignoranti e gli uomini troppo corrotti perch
labolizione del velo rappresentasse, per il momento, una buona idea.
A riguardo scrisse: Visto come sono oggi gli uomini, pronti ad abusare sfacciatamente
di qualunque donna incontrino per strada, e come sono oggi le donne, che hanno
lintelligenza di un bambino, per esse togliersi il velo e mescolarsi ai maschi sarebbe
uninnovazione foriera di pericoli63.
Inoltre, osservava che anche se alcune donne iniziavano a uscire a volto scoperto,
compiacendosi per il loro aspetto moderno, la maggior parte di esse apparteneva alle
classi pi elevate e lo faceva per seguire la moda piuttosto che come simbolo di libert.
58

Il 23 luglio 1952 il gruppo degli Ufficiali Liberi organizz un colpo di Stato che rovesci la monarchia.
Ben presto tra questi ufficiali emerse la figura di Nasser che divenne presidente.
59
Ahmed Leila, op. cit, pag 205.
60
Malak Hifni Nassef: the Woman, the nation, and the silent history, http://www.wmf.org.eg/en/node/332
61
Le sue opinioni erano state elaborate per la prima volta sotto forma di una lettera aperta indirizzata alla
giovane femminista Mia Ziyada che, tramite la rivista al-Jarida, le aveva chiesto di dare alle donne dei
consigli su come comportarsi.
62
Ahmed Leila, op. cit, pag 205.
63
Ahmed Leila, op. cit,pag. 206.

35

Per la Nassef lassimilazione delle idee occidentali non era n buona n cattiva ma,
luso indiscriminato dei costumi occidentali senza tenere conto della loro adattabilit in
un ambiente diverso, come quello egiziano, non era una cosa saggia.
La modernizzazione invocata dai riformisti islamici le appariva il risultato
dellimposizione di modelli occidentali che sottolineava soltanto la subalternit della
societ araba, senza considerare laspetto coercitivo della dismissione del velo che
negava la libert di decisione della donna64.
Infatti, la Nassef era consapevole della misoginia presente nelle opere degli scrittori
suoi contemporanei, e criticava larroganza che mostravano quando pretendevano di
imporre alle donne un certo tipo di abbigliamento.
Puntando il dito contro il dispotismo delluomo diceva: Se ci ordina di portare il velo,
noi obbediamo. Se ci chiede di toglierlo facciamo altrettanto e, se desidera che siamo
istruite, siamo pronte ad accontentarlo. bene intenzionato in tutto ci che richiede a
noi e in nostro nome, o ci vuole del male? fuor di dubbio chegli abbia commesso
gravi errori nei nostri riguardi e nello stabilire i nostri diritti in passato ed altrettanto
indubbio che sbagli nello stabilirli oggi65.
Le opinioni degli uomini dovevano essere dunque attentamente esaminate poich non
tutti gli uomini che scrivono sulle donne sono dei saggi riformatori e poi perch:
Luomo si comporta in modo dispotico quando ci vuole liberare, cos come lo stato
quando ci ha voluto tenere schiave. Siamo stanche del suo dispotismo66.
Rispondendo ad Amin che considerava le donne ignoranti e pigre, osservava che,
invece, erano gli uomini ad essere corrotti e degenerati.
Le donne erano s ignoranti, ma era lignoranza ingenua delle bambine e la loro
emancipazione sarebbe dovuta avvenire tramite listruzione e leducazione e solo in
questo modo la donna sarebbe stata in grado di decidere autonomamente.
Di conseguenza, una delle questioni a cui attribuiva pi importanza per lemancipazione
femminile era listruzione67 e dunque la riforma scolastica.
Come la Sharawi, anche la Nassef riteneva che la societ dovesse consentire alle donne
di proseguire gli studi fino ai limiti delle proprie capacit.
Si occup inoltre, delle leggi sul matrimonio e sui rapporti tra i coniugi, denunciando
soprattutto i problemi della poligamia, il divorzio arbitrario consentito agli uomini, il
matrimonio delle ragazze in giovane et e quello tra sposi di et troppo diverse.
Criticava queste usanze in modo appassionato, parlando dei terribili costi umani 68 che le
donne dovevano pagare.
Questo grande coinvolgimento derivava dalla sua esperienza personale: dopo essersi
laureata in giovane et, grazie al padre69 che laveva sostenuta, aveva accettato la
proposta di matrimonio di un importante personaggio di origine araba ma, solo dopo il
matrimonio, accompagnando il marito nella residenza estiva, aveva scoperto che questi
aveva gi una moglie.

64

Aruffo Alessandro, Donne e Islam, Datanews, Roma, 2001, pag 105.


Ibidem, pag 105.
66
Idem.
67
Lei stessa si era laureata presso il Sannita Teacher Training College e, prima di sposarsi, aveva lavorato
come insegnante.
68
Ad esempio, diceva che alcune delle donne che aveva intervistato le avevano confessato che avrebbero
preferito vedere il loro uomo morto piuttosto che sposato a una seconda moglie.
69
Suo padre era un intellettuale amico di Muhammad Abdu, ed era fra i fondatori del partito Umma, sul
cui giornale al-Jarida apparvero i primi articoli della Nassef.
65

36

Per la Nassef fu una scoperta angosciante 70, ma non rivel a nessuno le sue sofferenze
perch temeva che la sua infelicit coniugale venisse considerata come una conseguenza
del suo livello distruzione elevato.
Ad esempio, quando i suoi articoli ispirarono alla giornalista Mai Ziyada 71 una lettera
aperta di grande ammirazione nei suoi confronti, lei rispose che le sue parole non
derivavano da una sofferenza soggettiva ma, dalla compassione che provava per tutte le
donne egiziane che soffrivano e che si era impegnata ad aiutare72.
Nel 1911, quando il primo parlamento egiziano si riun per deliberare sulle necessit del
paese, vedendo che non cera nessun punto allordine del giorno che riguardava le
donne, fece subito un elenco da includere nel programma del parlamento.
Si trattava di dieci richieste, di cui otto riguardavano espressamente le donne73:
- insegnare correttamente alle ragazze il Corano e la Sunna e creare uno spazio loro
riservato in tutte le moschee affinch potessero partecipare alle preghiere;
- permettere alle ragazze di frequentare la scuola primaria e secondaria e garantire
comunque a tutti unistruzione;
- dare alle ragazze unistruzione pratica e teorica sulleconomia domestica, la salute, il
pronto soccorso e linfanzia,
- stabilire una quota di ragazze che studino medicina per aiutare tutte le altre donne
egiziane;
- consentire ad ogni ragazza di poter frequentare luniversit in qualsiasi materia senza
restrizioni;
- dare loro sin dallinfanzia uneducazione che sottolinei la pazienza, lonest, il lavoro
e le altre virt;
- seguire le leggi della shara per quanto riguarda il fidanzamento e il matrimonio
evitando che un uomo e una donna si sposino senza essersi incontrati prima;
(naturalmente in presenza dei parenti maschi della sposa)
- utilizzare il velo ed il soprabito esterno delle donne turche di Istanbul;
- occuparsi al meglio degli interessi del paese;
- preparare anche gli uomini per poter attuare questo programma.
Come ci si poteva aspettare, le sue proposte furono bocciate dal Parlamento.
La Nassef scrisse molto, tenne numerose conferenze, e fu molto attiva anche in campo
politico e fond e diresse istituti di beneficenza.
Fond unorganizzazione per dare alle donne la possibilit di riunirsi e di essere
informate, un pronto soccorso e un servizio infermieristico sul modello della Croce
Rossa, una scuola per infermiere con sede nella sua casa (e da lei finanziata)74.
Anche la Nassef era decisa quanto la Sharawi a modificare radicalmente la condizione
delle donne ma, essa era pi legata alla lingua e alla cultura araba e voleva che le
riforme fossero pi consone alla cultura autoctona.
70

A riguardo scrisse: una parola (seconda moglie) terribile, la mia penna quasi stenta a scriverla,
mortale nemica delle donne. Quanti cuori ha spezzato, quante menti ha sconvolto e famiglie distrutto,
quanto male ha fatto? . Ahmed Leila, op. cit, pag 208.
71
Era una scrittrice, intellettuale, e femminista che svolse un ruolo importante nel mondo intellettuale
egiziano. Nel 1912 inaugur un salotto settimanale che richiam molti famosi politici, intellettuali e
scrittori arabi.
72
Sembra che il dolore sia proprio una costante nella vita delle femministe egiziane, che soffrirono tutte
per le situazioni che furono loro imposte dalla societ, anche quando erano ancora bambine (come Huda
Sharawi costretta a sposarsi a 14 anni). Dalle loro azioni emerge il desiderio di opporsi con energia a
queste ingiustizie per evitare alle altre il proprio destino.
73
Vedi: http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm.
74
Ahmed Leila, op. cit, pag 210.

37

Esponente della classe medio-alta, aveva ricevuto uneducazione molto tradizionale,


mentre la Sharawi era cresciuta fra due culture e con un maggior legame con quella
francese.
La sua tragica morte nel 1918, allet di 32 anni, a causa di unepidemia di spagnola, fu
una grave perdita per la causa delle donne ma anche per la letteratura araba in generale.
I suoi contemporanei avevano riconosciuto le qualit in suo possesso, e al suo funerale
parteciparono le pi importanti femministe, accanto ad esponenti politici (tra cui il
ministro dellistruzione) e ai rappresentanti degli lam che pronunciarono discorsi in
sua lode75.
Tuttavia, col passare del tempo, le sue lotte e le sue idee sarebbero cadute nelloblio se
non fosse per suo fratello Majdeddin Hifni Nassef che pubblic il libro Tahrir alMarah fi al-Islam nel 1924 e Athar Bahithat al-Badiya76 nel 1962 in cui raccont la sua
vita e le sue opere.

Capitolo IV
Nuovi diritti per le donne egiziane
1. La donna egiziana nella prima met del Novecento
Grazie allapprovazione della Costituzione del 1923, che aveva introdotto listruzione
obbligatoria per entrambi i sessi, la percentuale di ragazze che andavano a scuola era
notevolmente aumentata1.
75

Nel 1924, in occasione del settimo anniversario della sua morte, si tenne unaltra commemorazione
presieduta da Huda Sharawi, diventata nel frattempo la pi illustre femminista, e le sue colleghe come
Nabawiyya Musa e Mai Ziyada lessero delle poesie e fecero dei discorsi in suo onore.
76
Bahithat al-Badiya ovvero colei che cerca nel deserto lo pseudonimo con cui scriveva sul giornale
al-Jarida.
1
Nel 1930 le ragazze che frequentavano la scuola erano circa il 24% del totale degli alunni, mentre nel
1913 erano solo il 10%. Vedi: Ahmed Leila, Oltre il velo: la donna nell'islam da Maometto agli ayatollah,
La Nuova Italia, Milano, 1995; pag 217.

38

Dopo le prime iscrizioni femminili che avevano creato scalpore nel 1929, era aumentato
anche il numero di donne che andavano alluniversit2. Tuttavia, le laureande avevano
difficolt a trovare un impiego in quanto, oltre alla carenza di posti di lavoro, dovevano
affrontare i pregiudizi nei loro confronti sia da parte della societ che delle loro famiglie
e, fin dal 1929, era scoppiata nella stampa una grande polemica sulle donne che
sottraevano il lavoro agli uomini.
Vinte queste resistenze, le prime donne laureate cominciarono ad entrare nelle libere
professioni come lavvocatura, il giornalismo, la medicina e linsegnamento
universitario3.
In generale, la maggior parte delle donne era occupata soprattutto nellagricoltura e nei
servizi, mentre soltanto il 3% di esse lavorava nelle industrie, in particolar modo in
quelle di sigarette, di tessuti e di prodotti farmaceutici.
La seconda guerra mondiale fu un avvenimento importante anche per le donne in quanto
contribu ad abbattere alcune barriere nei loro confronti.
Infatti, il cospicuo ruolo svolto dalle volontarie egiziane nel campo dellassistenza
medica e sociale, contribu a rendere socialmente pi accettabile il lavoro delle donne.
Le donne iniziavano a chiedere la riforma dello statuto personale e pi diritti politici,
ma si scontrarono con la reazione veemente degli ulam di Al-Azhar che l11 giugno
1952 emisero una fatwa che si opponeva alla concessione del diritto di voto alle donne.
Distinguendo tra funzione pubblica e funzione privata, il comitato degli ulam
affermava che la legge accorda pari diritti alla donna e alluomo solo per la seconda
funzione e non per la prima e che questa proibizione giustificata dalla natura della
femminilit, la cui missione, la maternit, rende la donna sensibile al richiamo dei
sentimenti4.
In questi decenni a cavallo fra le due met del secolo, le donne partecipavano a
unampia gamma di attivit politiche: come conservatrici che abbracciavano lIslam,
come nazionaliste impegnate a sostenere i diritti delle donne e le aspirazioni
allindipendenza, e come intellettuali di sinistra e comuniste.
Fra queste donne possiamo ricordare Inge Aflatun che, oltre ad essere unartista, era una
militante politica ed una femminista, che fu delegata dalla Lega delle Studentesse e
Laureate dEgitto (lorganizzazione delle donne comuniste) per partecipare al
Congresso Mondiale delle Donne che si era tenuto a Parigi nel 1945.
In seguito, fu perseguitata dal regime per la sua militanza comunista e fu imprigionata
per alcuni anni, durante i quali continu a dipingere prendendo come soggetto le sue
compagne di galera4.
Anche Latifa al-Zayat, unattivista delluniversit di Fuad che si rivolgeva a un pubblico
non solo femminile ma anche maschile, fu perseguitata dai fondamentalisti islamici che
accusavano tutti i comunisti di immoralit, ma si fece forza e continu la sua attivit
politica.
In generale, per lEgitto fu un periodo caratterizzato da crescenti tensioni sociali,
provocate da una massa di persone istruite con aspettative frustrate e prive di speranze,
dalla pressione demografica5 e dal crescente inurbamento.
Sul piano politico, il Wafd, logorato da rivalit e divisioni interne, stava perdendo la sua
popolarit, mentre stavano nascendo nuove forze nazionaliste anti-britanniche.
2

Nel 1937 le laureate furono 1.979, nel 1947 4.000 e nel 1960 diventeranno 24.800. Vedi Ahmed Leila,
op. cit, pag 218.
3
Fra queste pioniere, alcune raggiunsero posizioni di primo piano nei loro campi.
4
Ahmed Leila, op. cit, pag 219.
4
Proprio grazie alle sue opere possiamo avere una veritiera testimonianza della condizione delle donne
incarcerate.
5
Ad esempio, tra il 1917 e il 1937, la popolazione del Cairo era aumentata del 66% passando da 791.00 a
circa 1.312.000, mentre quella di Alessandria aveva avuto un aumento del 55%.

39

1.1 I Fratelli Musulmani


In questo clima di tensione, nel 1928 Hasan al-Banna, un giovane insegnante
elementare, cre lorganizzazione dei Fratelli Musulmani.
In poco tempo il numero dei seguaci aument notevolmente e, negli anni Trenta i suoi
affiliati erano circa 500.0006.
Al-Banna costru unorganizzazione che si basava su una struttura di tipo gerarchico ma
allo stesso tempo flessibile, in cui lui svolgeva il ruolo di Guida Suprema7.
Le giovani reclute venivano inquadrate in falangi che svolgevano un ruolo attivo nel
campo della propaganda.
Il principale obiettivo della Fratellanza era di rinnovare lIslam e di purificare la societ
islamica dai mali che laffliggevano, come il gioco dazzardo, il consumo di alcol e
droga, i film, i libri e le canzoni sconvenienti8.
La riforma spirituale e dei costumi avrebbe dovuto portare a una profonda
trasformazione della societ islamica, non solo in Egitto ma in tutto il mondo
musulmano, per giungere poi alla nascita di uno stato islamico.
Lidea della politicizzazione dellIslam costituiva laspetto pi nuovo e originale del
messaggio dellorganizzazione. Si trattava di promuovere unislamizzazione progressiva
dal basso su base popolare e questo obiettivo doveva essere raggiunto tramite la
propaganda e lazione sociale.
I Fratelli Musulmani conquistarono subito il favore della popolazione egiziana perch
erano molto impegnati nellassistenza, negli ospedali e nelle scuole, svolgendo quelle
funzioni che lo Stato non era in grado di svolgere.
La Fratellanza aveva anche un suo ramo femminile, ovvero la Societ delle Sorelle
Musulmane, ma le affiliate (che dovevano indossare anche un copricapo) erano poche.
Neanche la creazione dellIstituto per le Madri, avvenuta nel 1933, aveva aumentato il
loro numero9.
In particolar modo, i Fratelli Musulmani si resero conto di non essere riusciti ad attrarre
le donne pi istruite che pensavano che la Fratellanza avrebbe portato al ritorno della
segregazione femminile.
Al-Banna dava alle donne un ruolo importante nello svolgimento della riforma islamica
rifacendosi al pensiero di Muhammad Abdu10, di cui si considerava debitore.
I Fratelli sostenevano che era molto difficile trattare tutte le mogli in modo esattamente
uguale, come prescriveva il Corano, e inoltre, la poligamia portava a non rispettare altre
regole del Corano stesso, secondo il quale il matrimonio doveva essere improntato
allamore, alla gentilezza e alla compassione.
Anche il divorzio, come recitava un hadth del Profeta, era una cosa odiosa a Dio ed
erano in molti ad abusare di questa facolt.
I Fratelli Musulmani non volevano che le donne occidentali venissero prese a modello
in quanto lOccidente secondo loro sfruttava le donne e la loro sessualit a scopi
commerciali, come ad esempio nelle pubblicit11.
6

Campanini Massimo, Storia del Medio Oriente: 1798-2005, Il Mulino, Bologna, 2006, pag 97.
Inoltre cerano un Comitato di gestione e varie commissioni di studio come, ad esempio, la commissione
della Costituzione islamica, la commissione della shara e la commissione della propaganda di massa.
8
Negri Augusto, Islam. Conoscere e capire la religione musulmana, Utet Universit, 2007, pag 98.
9
Nel 1948-49 erano circa 5.000.
10
Come abbiamo visto nel capitolo II, Muhammad Abdu era favorevole al miglioramento della
condizione delle donne e riteneva che lIslam desse piena dignit alle donne.
11
Ahmed Leila, op. cit. pag 223.
7

40

Le occidentali dovevano essere emulate soltanto per i progressi che avevano compiuto
nel campo dellistruzione, che era ritenuta essenziale anche per le donne in quanto
permetteva loro di svolgere al meglio il loro ruolo di mogli e madri.
I Fratelli ritenevano che lIslam non proibisse alcun settore di studio, e che ogni donna
potesse svolgere la professione che voleva purch mostrasse un abbigliamento e un
comportamento decorosi12.
Tuttavia, anche se lo studio e lesercizio di una professione erano consentiti, il vero
compito di una donna era quelle di badare alla famiglia.
Anche Sayyid Qutb14 (1906-1966), un altro teorico dei Fratelli Musulmani (la sua
adesione ufficiale al gruppo risale al 1951-52) riteneva che il ruolo principale della
donna fosse quello di occuparsi della casa e dei figli.
Il suo pensiero sulla questione femminile si fondava innanzitutto sullimportanza della
famiglia: La famiglia la base della societ, e la base della famiglia la divisione dei
lavori tra marito e moglie, e lallevamento dei figli la pi importante funzione della
famiglia15.
Il modo in cui si svolge la vita familiare e le relazioni tra i sessi determinano, per Qutb,
il carattere di tutta la societ.
Proprio in base a questi due aspetti, Qutb distingueva nettamente tra la societ morale
dei musulmani e quella immorale degli occidentali.
Questultima caratterizzata da un gran numero di figli illegittimi, da relazioni libere tra
uomo e donna basate sul desiderio e limpulso, mentre le reciproche responsabilit
familiari non vengono rispettate.
La donna occidentale cerca soltanto di essere bella e attraente e si dimentica della sua
fondamentale responsabilit di allevare e educare i figli16.
Questa situazione, oltre ad essere innaturale, viene percepita da Qutb come una delle
cause della degenerazione morale delle societ occidentali.
Una buona famiglia invece, deve seguire le norme islamiche che proibiscono le libere
relazioni sessuali.
In questo modo la famiglia, oltre ad essere il pi importante elemento della societ,
diventa anche il sostegno della civilt islamica.
Tuttavia, pur sottolineando limportanza della maternit e limportante ruolo sociale
svolto dalla famiglia, Qutb sostiene che una donna pu svolgere anche altre attivit,
purch non interferiscano col suo compito principale di moglie e madre17.

1.2 Il periodo di Nasser

12

A riguardo, Hasan Ismail Hudaybi, il successore di Hasan al-Banna, diceva: Il posto naturale della
donna la casa, ma se le resta tempo dopo aver assolto i suoi obblighi domestici, pu dedicarlo in parte al
servizio della societ. A patto che ci avvenga entro i limiti prescritti a salvaguardia della sua dignit e
moralit. Tratto da Ahmed Leila, op. cit. pag 224.
14
Studioso di letteratura e di critica letteraria, era un funzionario del Ministero egiziano dellEducazione
che fu mandato negli Stati Uniti nel 1949 per studiarne il sistema scolastico. Questo viaggio, che gli fece
conoscere una societ egoista ed individualista come quella americana, lo indusse a riscoprire il Corano e
ad abbracciare lIslam. A causa delle sue idee radicali, trascorse gli ultimi dodici anni della sua vita nelle
carceri di Nasser dove mor giustiziato. In particolar modo, per il regime di Nasser era pericolosa la sua
idea di opporsi ai regimi ritenuti atei.
15
Karam Azza, Women, Islamisms and the State: Contemporary Feminisms in Egypt, London,
MacMillan, 1998, pag 177.
16
Karam Azza, op.cit, pag 178.
17
Ibidem, pag 179.

41

Dopo il 1945, lEgitto precipit in una grave crisi, accentuata dalle cattive condizioni
economiche che provocavano il malcontento popolare.
A ci si aggiunse, nel 1948 la disastrosa partecipazione alla guerra contro Israele che
aveva evidenziato lincapacit e la corruzione della classe dirigente.
Infatti, dopo che i sionisti, il 14 maggio 1948, avevano proclamato la nascita dello Stato
di Israele, gli arabi gli dichiararono guerra e gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e
Giordania entrarono in Palestina.
La guerra dur dal maggio 1948 al gennaio 1949, e fu vinta in modo netto dagli
israeliani, anche grazie alla loro pi efficiente organizzazione militare.
Il re Fuad era incapace di gestire la situazione mentre i partiti erano impegnati nelle
reciproche controversie.
Nel frattempo, in un anno imprecisato, era nata tra i giovani ufficiali dellesercito la
societ clandestina degli Ufficiali Liberi, che sentivano il peso delle ingiustizie e che
non sopportavano pi la corruzione e lincapacit della classe dirigente al potere18.
Cos, il 23 luglio 1952, questo gruppo di Ufficiali Liberi organizz un colpo di stato che
costrinse il re Faruq allesilio, e un anno dopo fu proclamata la repubblica.
Dopo un primo periodo in cui divenne presidente della repubblica Neghib, un anziano e
rispettato generale, emerse la figura di Nasser che divenne primo ministro e poi, nel
1956, il Presidente della Repubblica.
A partire dallattentato di cui fu vittima ad opera di un Fratello Musulmano, nellottobre
del 1954, Nasser inizi a perseguitare la Fratellanza Musulmana che fu bandita ed
alcuni dei suoi capi furono impiccati.
La sua politica aveva come base due principi: il panarabismo e il socialismo. Il
panarabismo consistette nellassumersi una responsabilit politica nei confronti di tutto
il mondo arabo19.
Il socialismo nasseriano, invece, prevedeva labolizione della propriet privata, il rifiuto
della lotta di classe, lenfatizzazione del ruolo dello Stato anzich prevederne la
dissoluzione.
Si trattava, per di un socialismo le cui basi morali erano islamiche, ma la cui prassi
politica era del tutto laica20.
Quasi tutte le imprese furono nazionalizzate e poste sotto il controllo della burocrazia di
Stato, mentre lesercito sinfiltr nellamministrazione.
La rivoluzione del 1952, grazie al suo orientamento favorevole alluguaglianza sociale 21
e allemancipazione femminile, inaugur una nuova epoca per le donne egiziane.
La nuova Costituzione, elaborata da unassemblea costituzionale, sanciva leguaglianza
tra i due sessi e dichiarava che il socialismo e la libert dal bisogno potevano
essere realizzati solo se si offrivano a tutti i cittadini eguali opportunit di ottenere
una parte equa della ricchezza nazionale.
La Costituzione diceva che: La donna deve essere considerata uguale alluomo e deve,
pertanto, spezzare tutte le catene che impediscono la sua emancipazione, cos da
determinare in modo consapevole la propria vita.
18

Campanini Massimo, op.cit ; pag 82.


Anche se solo nel caso dellunione con la Siria questa responsabilit si tradusse in unistituzione
concreta.
20
Campanini Massimo, op.cit, pag 126.
21
Un primo esempio di questo atteggiamento fu la riforma agraria del 1952 che limitava la propriet
terriera a duecento fedan a persona, per spezzare il potere dei grandi proprietari terrieri. Prima della
rivoluzione, il 20% della terra era concentrato nelle mani di 2.000 proprietari.
19

42

Larticolo 11, invece, stabiliva che: Lo Stato assicura alla donna i mezzi con cui
conciliare i suoi doveri verso la famiglia con il suo lavoro nella societ, la sua
uguaglianza con luomo nel campo politico, sociale, culturale e economico22
Nel 1952, per la prima volta nella storia dellEgitto moderno, il governo della
rivoluzione diede alle donne ampi diritti politici anche se il voto veniva concesso solo a
quante sapevano leggere e scrivere e non veniva ancora data la facolt di essere elette.
La Costituzione del 1956 riafferm questo diritto sancendo che potevano votare le
donne che lo richiedevano, indipendentemente dal saper leggere e scrivere, ma
soprattutto, per la prima volta, le donne potevano essere elette.
Infatti, a seguito della promulgazione della nuova Costituzione, si ebbe lelezione dei
350 membri dellAssemblea Nazionale e fra questi vennero elette due donne, una del
Cairo e una di Alessandria23.
Rawya Attia, eletta al Cairo, disse: Io devo scontrarmi con risentimenti nascenti dal
fatto che sono donna eppure ho parlato e ricordato loro le mogli del Profeta, affinch
essi cambiassero opinione24.
Laltra vincitrice era Amina Shoukry, conosciuta per la sua esperienza lavorativa con
Huda Sharawi.
Nel 1959 venne emanata la legge n 91 che sanciva la tutela delle donne lavoratrici da
ogni discriminazione di genere, il diritto al congedo di maternit col 70% del salario, e
dava alle donne sposate la possibilit di poter lavorare per met tempo, senza metterne
in pericolo i diritti25.
Nel 1960 lUnione Nazionale26 decise, in accordo con la sezione che si occupava dei
problemi femminili, dimporre una percentuale minima di elette in ogni istanza politica
del paese, dai comitati di quartiere e di villaggio allassemblea nazionale.
La decisione segn lavvio di un orientamento favorevole alla partecipazione politica
femminile.
Nel campo dellemancipazione femminile, un altro merito del regime nasseriano fu
quello di aver predisposto, dal 1960, una pianificazione familiare per frenare lalta
crescita demografica.
Lazione venne coordinata da un Comitato per la Popolazione e per la Pianificazione
familiare, che fu istituito nel 1965 come organo indipendente da qualsiasi ministero.
Questo comitato selezionava e formava le volontarie che, dopo qualche mese di stage,
venivano inviate nei centri di pianificazione familiare rurali ed urbani soprattutto per le
campagne per favorire luso dei contraccettivi.
Le volontarie, che venivano scelte nelle comunit di villaggio e nei quartieri popolari
delle citt, erano di solito giovani e sposate, per poter condividere meglio le difficolt
delle interlocutrici e per poter essere pi rispettate ed ascoltate rispetto a coloro che non
erano sposate27.
22

Crs Wissa-Wassel, Femmes et politique en Egypte, in Femmes et politique autour de la


Mditerrane, LHarmattan, Paris, 1980, pag 189.
23
Pi precisamente, i membri dellassemblea erano 360 ma, di questi, 10 venivano nominati dal
presidente Nasser e i rimanenti venivano eletti, due per ciascuno nei 175 distretti in cui era suddiviso il
paese.
24
Debora De Rosa, Lo status giuridico della donna nel Corano e nella legislazione di alcuni paesi
musulmani in Tedeschi Mario, La presenza islamica nellordinamento giuridico italiano, Jovene Editore,
Napoli, 1996, pag 113.
25
Oltre a ci, la legge fissava la durata della settimana di lavoro a 48 ore (con 8 ore giornaliere, che
saranno ridotte a 7 nel 1961).
26
Un anno dopo la rivoluzione, i partiti erano stati sciolti e sostituiti da un Raggruppamento della
Liberazione che a sua volta fu disciolto e sostituito dallUnione Nazionale.
27
Delcroix Catherine, Femminismo e lotte di liberazione nei paesi arabo-islamici: Algeria, Egitto,
Palestina, Tunisia, LHarmattan Italia, Torino, 2002, pag 46.

43

Pur offrendo dei servizi gratuiti, i centri svolsero unazione limitata in quanto un
numero elevato di figli veniva considerato dalle donne stesse una garanzia per
assicurarsi che il matrimonio durasse a lungo.
Al di l dei risultati poco positivi, la politica di pianificazione ebbe il merito di far
evolvere la mentalit, visto che, per la prima volta, la donna non veniva vista pi
soltanto come procreatrice, e le questioni legate al controllo delle nascite non erano pi
un tab28.
Questa politica ha incoraggiato una visione positiva dellimmagine femminile nella
societ, perch la donna veniva responsabilizzata da scelte personali e condotta a
partecipare alla vita economica e politica del paese.
Nel 1962, la dottoressa Hikmat Abu Zauid venne nominata da Nasser ministro degli
Affari Sociali, diventando la prima donna ministro dellEgitto.
Nel campo dellistruzione, un decreto del 1952 aveva reso listruzione primaria gratuita
e obbligatoria per tutti i bambini fra i sei e i dodici anni 29, e aveva portato alla
formazione di classi miste.
Le iscrizioni femminili continuarono ad aumentare pi velocemente di quelle maschili e
il divario fra le due cifre diminu gradatamente stabilizzandosi, intorno al 1970 ad un
rapporto di 2 a 1 (ovvero due maschi per ogni ragazza)30.
Il maggior accesso delle donne allistruzione produsse un radicale mutamento
delloccupazione femminile, sia in termini numerici che strutturali.
Nel 1962 lEgitto contava circa 618.000 donne occupate, che rappresentavano il 4%
della forza lavoro.
Questo incremento era dovuto allentrata nel mondo del lavoro di tante donne che
avevano unistruzione scolastica. I settori in cui erano maggiormente occupate erano
linsegnamento e il pubblico impiego, anche se ormai erano entrate in quasi tutti i settori
professionali.

2. Il femminismo islamico
In questo periodo di progressi e conquiste a favore dellemancipazione femminile,
emerge un nuovo tipo di femminismo: il cosiddetto femminismo islamico31.
La sua prima e principale rappresentante stata Zaynab al-Ghazali (di cui parleremo nel
paragrafo successivo) anche se soltanto in tempi recenti che esso ha guadagnato una
crescente fama e legittimit, sia in Europa che nel mondo musulmano, grazie a tante
altre esponenti32.
Il femminismo islamico pu essere definito come un discorso articolato allinterno del
paradigma islamico che rivendica allIslam stesso e al Corano di aver difeso i diritti
delle donne33.
Dunque, il processo di recupero dei diritti non si pone in contrasto con la pratica
religiosa, ma anzi trova proprio nella religione la sua fonte di legittimit.
28

Delcroix Catherine, op.cit, pag 47.


Cos, se nel 1952 solo il 45% dei bambini in et scolare frequentava le scuole elementari, nel 1960 la
cifra era salita al 65%.
30
Ahmed Leila, op.cit, pag 241.
31
Il termine stato coniato dalla studiosa Margot Badran che lo ha utilizzato nel suo libro Feminist, Islam
and Nation: Gender and the Making of Modern Egypt, Princeton University Press, Princeton, 1995.
32
Tra queste ricordiamo Amina Wadud, unattivista e studiosa ancora in attivit, che ha compiuto un
attento studio sul Corano per verificare che esso stato storicamente interpretato in chiave maschilista.
Oltre che per i suoi studi, la Wadud diventata famosa per aver condotto nel 2005, negli Stati Uniti, la
preghiera del venerd senza velo, davanti a un pubblico misto.
33
M. Campanini, K. Mezran, Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in et contemporanea,
Editori Laterza, Bari, 2007, pag 155.
29

44

Il principio da cui parte il femminismo islamico che il Corano afferma luguaglianza


di tutti gli esseri umani, ma nella pratica, luguaglianza di uomini e donne (e altre
categorie di persone) stata impedita o sovvertita da idee, ideologie e pratiche
patriarcali34.
Anche gli hadth del Profeta, non sempre autentici e a volte di dubbia provenienza, sono
stati spesso utilizzati per sostenere idee e pratiche patriarcali e misogini.
Lobbiettivo delle femministe islamiche di esaminare direttamente il Corano per
recuperare il suo messaggio egualitario e, in particolare, esse evidenziano quei versetti
dove il Libro Sacro suggerisce luguaglianza tra uomo e donna.
Ad esempio, il seguente versetto: O gente, noi vi abbiamo creato da un maschio e da
una femmina e abbiam fatto di voi popoli vari e trib..35 oppure: I credenti, maschio
e femmina, si proteggono vicendevolmente36.
A partire da questi passi, il loro obbiettivo di correggere lerrata interpretazione di
coloro che, invece, privilegiano quei versetti (che di fatto esistono) in cui si sottolinea la
superiorit delluomo sulla donna.

2.1 Zaynab al-Ghazali


Zaynab al-Ghazali (1917-2005) stata una delle figure centrali del femminismo
islamico, forse la figura pi importante.
Il suo pensiero e il ruolo politico che aveva assunto in prima persona avevano mostrato
lattuabilit di un modello islamico di emancipazione femminile 37. Al seguito del
padre che ne apprezzava le doti intellettuali e che la portava sempre con s, Zaynab
aveva conosciuto il mondo della politica, che era sempre stato un ambito riservato solo
agli uomini.
Anzi, sembra che il padre, che era un commerciante di cotone laureatosi alluniversit di
al-Azhar, lavesse educata proprio per diventare una leader islamica. In questo modo
Zaynab aveva familiarizzato da subito con lambiente politico, agendo al suo interno.
La sua attivit politica era iniziata collaborando con Huda Sharawi e aderendo al suo
movimento femminile. Ben presto per, si trov in disaccordo con le sue finalit e a 18
anni fond la sua Associazione delle Donne Musulmane (Jamiat al-sayyidat almuslima).
Non condivideva lidea di dover imitare unemancipazione di tipo europeo perch lo
riteneva un errore in quanto in questo modo si rinnegava il proprio passato. Al contrario,
proprio nel passato, secondo la sua visione, si trovavano le libert che le donne
musulmane stavano cercando.
Infatti, pensava che fosse un grave errore parlare di liberazione delle donne in una
societ islamica.
Era convinta che lIslam offrisse alle donne ogni libert e ogni diritto, da quelli
economici, a quelli politici, sociali, pubblici e privati anche se tali diritti rimanevano
spesso in uno stato latente nelle societ islamiche.
Lobiettivo della sua associazione era quello di far conoscere alle musulmane la loro
religione affinch si convincessero, studiando, che il movimento di liberazione delle
donne uninnovazione deviante dovuta allarretratezza dei musulmani.

34

Margot Badran, Islamic Feminism is on the Whole More Radical than Muslims Secular Feminisms
http://weekly.ahram.org.eg/2002/569/cu1.htm
35
Corano, IL, 13.
36
IX, 71.
37
M. Campanini, K .Mezran, op.cit, pag 158.

45

A tal proposito diceva: Le donne possono parlare di liberazione femminile nella societ
cristiana, ebraica o pagana, ma un grave errore farlo nella societ islamica. La donna
musulmana deve studiare lIslam al fine di sapere che lIslam ad averle dato tutti i suoi
diritti38.
A tal fine, organizzava anche dei corsi di Corano e hadth per le donne, affinch fossero
educate allIslam originario e lo potessero diffondere.
Le sue lezioni alla moschea di Ibn Tulun al Cairo erano frequentatissime e si
inquadravano bene nel progetto dei Fratelli Musulmani di islamizzazione dal basso della
societ.
Inoltre, svolgeva opere di beneficenza, gestendo un orfanotrofio, assistendo famiglie
povere e aiutando le persone a trovare un lavoro.
Creare una societ in cui le donne godevano delle libert e dei diritti politici significa
anche far rivivere la nazione islamica, che racchiudeva un terzo dellumanit.
Dopo solo sei mesi dalla fondazione della sua associazione, Hasan al-Banna cerc di
persuaderla ad aderire al movimento dei Fratelli Musulmani, ma lei rifiut39.
Soltanto nel 1948 si affili formalmente alla Fratellanza anche se conserv sempre la
sua indipendenza e quella della sua associazione.
Quando negli anni cinquanta Nasser inizi a perseguitare i Fratelli Musulmani e li mise
fuori legge, arrestando i suoi dirigenti, Zaynab, rimasta in libert, divenne una delle
principali protagoniste del movimento e cerc di ricostituirlo, bench in modo
clandestino.
Il governo ordin anche alla sua associazione di sciogliersi, ma lei fece ricorso al
tribunale e vinse.
In quegli anni ag come anello di collegamento tra la Fratellanza e i vertici del partito
Wafd con cui era in contatto, svolgendo il ruolo di portavoce del movimento.
Mentre la sua associazione prestava soccorso alle famiglie dei Fratelli Musulmani
arrestati, Zaynab al-Ghazali riun segretamente intorno a s la cerchia dei simpatizzanti,
organizzando, tra il 1959 e il 1965, numerosi seminari di preparazione spirituale e
politica delle giovani reclute.
LAssociazione delle Donne musulmane continu la sua attivit fino allincarcerazione
della Ghazali che avvenne nel 196540.
Infatti, negli anni Sessanta Nasser aveva intrapreso una durissima repressione nei
confronti degli oppositori: Zaynab venne arrestata e trascorse quasi cinque anni di
carcere duro, subendo numerose torture.
Al suo ritorno alla vita normale riprese la collaborazione con i capi dei Fratelli
Musulmani, in particolare con Abdel Fattah Ismael, Hudaybi e Sayyid Qutb.
Nella sua autobiografia racconta di come avessero deciso di sostenere la loro causa con
opuscoli, gruppi di studio e conferenze per un periodo di tredici anni, la durata della
chiamata alla Mecca.
Dopo questo lavoro avrebbero dovuto condurre unindagine sui risultati ottenuti sui
giovani e sui vecchi a cui avevano rivolto la loro predicazione. Se avessero constatato
che il numero di credenti che considerava lIslam una religione e uno Stato fosse
almeno il 75% sul totale, avrebbero chiesto linstaurazione di uno Stato islamico.
38

M. Campanini, K. Mezran, op.cit, pag 159.


La al-Ghazali descrive questi avvenimenti nel suo libro Return of the Pharaoh. Memoir in Nasirs
prison (The Islamic Foundation, United Kingdon, 1994) che fu scritto quando ormai i Fratelli
Musulmani avevano iniziato ad essere perseguitati ed al-Banna era stato assassinato.
40
Non fu pi ricostituita, anche se la sua fondatrice continu a tenere conferenze e a dedicarsi alla causa
islamica.
39

46

Se il risultato fosse stato inferiore avrebbero proseguito nella loro opera di


insegnamento per altri tredici anni.
Secondo Zaynab, le donne sono un elemento essenziale del messaggio islamico in
quanto sono loro che svolgono il compito di educare i futuri uomini e donne e per fare
ci devono essere colte, ben istruite, devono conoscere i precetti del Corano e della
Sunna41 e devono essere informate sulla politica internazionale.
A riguardo, scelse un approccio integralista alla questione femminile e al femminismo,
attenendosi strettamente ai dettami e ai contenuti della sua religione.
Ancora, sosteneva che lIslam non proibisce alle donne di partecipare attivamente alla
vita pubblica, di lavorare, di occuparsi di politica, di esprimere le proprie opinioni
purch queste attivit non interferiscano con il suo dovere principale che quello di
essere madre.
Tuttavia la sua vita si svolse contravvenendo a questi principi. Infatti, si spos due volte
e dal primo marito divorzi perch il matrimonio prendeva tutto il suo tempo e la
allontanava dalla sua missione che era quella di attivista islamica e non di moglie e
madre.
Prima di sposarsi aveva stipulato un accordo in base al quale la sua missione veniva
davanti a tutto e che si sarebbe separata se si fosse verificato qualche dissapore a causa
del suo lavoro.
A tal proposito, nelle interviste ha spesso confessato di aver ringraziato Dio per non
averle dato dei figli, permettendole di avere molto tempo da dedicare allattivit
politica.
Zaynab ha scritto moltissimi articoli per giornali e riviste dove teneva rubriche regolari
dedicate alle donne, trattando di politica, di religione e di questioni sociali.

3. Doria Shafik
Doria Shafik (1914-76), contemporanea di Zaynab al-Ghazali, per certi aspetti il suo
opposto.
Infatti, se la al-Ghazali era stata educata dalla famiglia secondo la tradizione islamica, la
Shafik aveva ereditato dalla famiglia la convinzione della superiorit dellOccidente e
dellinferiorit della cultura locale42.
Dopo aver conseguito il diploma, decise di continuare gli studi, ma voleva frequentare
la Sorbona, per poter conoscere quellOccidente di cui tanto aveva sentito parlare.
Il padre per non aveva i mezzi economici per poterla mandare in Francia, e allora
decise di chiedere aiuto a Huda Sharawi, che simpegn per farle avere una borsa di
studio43.
Grazie alla Sharawi pot dunque andare a studiare allestero e torn in Egitto nel 1940
dopo aver conseguito il dottorato alla Sorbona.
Dopo aver lavorato nel campo dellistruzione44, si dedic al giornalismo e fond tre
riviste tra cui il periodico femminista La Figlia del Nilo (Bint al-Nil) che usc
41

La Sunna la seconda fonte della religione per i musulmani sunniti, subordinata al Corano. Essa la
raccolta degli hadth , ovvero i detti e i fatti di Maometto
42
Frequent un asilo gestito da suore italiane, e a otto anni fu mandata a vivere con la nonna a Tanta (una
citt che si trova nel delta del Nilo) per poter frequentare la scuola della missione francese, anzich quella
araba del luogo.
43
Ricordiamo che la Sharawi, tramite la sua Unione Femminista Egiziana aveva lottato per fare accedere
le donne allistruzione superiore e, inoltre, organizzava borse di studio per mandare le ragazze a studiare
in Europa.

47

regolarmente dal 1945 fino al 1957, quando venne fatto chiudere da Nasser.
Inizialmente evit, nei suoi editoriali, di chiedere luguaglianza delle donne perch
temeva che tale richiesta avrebbe messo in pericolo il loro diritto a pretendere il
sostegno economico del marito. Soltanto a partire dal 1948 assunse una posizione forte
e fond lUnione delle Figlie del Nilo con lo scopo di ottenere pieni diritti politici per le
donne.
La nuova organizzazione ader immediatamente al Consiglio Internazionale delle Donne
con il nome di Consiglio Nazionale delle Donne Egiziane e, in seguito, la Shafik venne
nominata membro del comitato esecutivo del gruppo.
Questultimo fatto urt le altre organizzazioni femminili egiziane che sollevarono una
grande polemica sulla stampa dellepoca, protestando per la pretesa della Shafik di voler
rappresentare con la sua organizzazione tutte le altre.
LUnione delle Figlie del Nilo entr in azione per la prima volta il 19 febbraio 1951, in
occasione di quello che fu definito dai media e dai contemporanei lassalto del
Parlamento.
Si trattava di circa 1500 donne guidate dalla Shafik che protestarono in modo chiassoso
di fronte al parlamento egiziano, disturbandone le sedute per tre ore, finch non furono
ricevute dai presidenti di entrambe le Camere che promisero il loro sostegno alla causa
femminista.
Prima di guidare il corteo, la Shafik aveva tenuto un comizio in una piazza in cui aveva
annunciato: Il nostro incontro di oggi non un congresso, ma un parlamento
Rappresentiamo la speranza e la disperazione della met pi importante della nazione.
Propongo di andare l, forte della consapevolezza dei nostri diritti, per dire a deputati e
senatori che le loro assemblee sono illegali, fino a quando i nostri rappresentanti
saranno esclusi il parlamento egiziano non pu essere il vero riflesso della nazione
fino a quando le donne non saranno ammesse.45
La vittoria fu di breve durata, in quanto i presidenti delle Camere rinnegarono le loro
promesse e, per di pi, la Shafik fu costretta a comparire in tribunale.
La sua iniziativa suscit comunque grandi commenti nella stampa nazionale e
internazionale, ma anche grandi ostilit.
Infatti, prima del processo, il capo dellUnione delle Associazioni Musulmane (che
comprendeva anche i Fratelli Musulmani) invi un telegramma di protesta 46 al re
chiedendogli di sciogliere le organizzazioni femminili che pretendevano di partecipare
alla vita politica e di ordinare alle donne di tornare a casa e di rimettere il velo.
Il processo si svolse il 10 aprile e, grazie a un gruppo di avvocati competenti che
seguirono la sua causa, si concluse senza alcuna condanna.
LUnione della Shafik aveva anche un suo braccio paramilitare composto da circa
duecento militanti addestrate a tale scopo. E fu proprio questo corpo paramilitare ad
organizzare gli scioperi che si svolsero il 16 gennaio del 1952 contro il re e le autorit
britanniche, durante i quali fu impedito agli impiegati della Barclays Bank di entrare
negli uffici47.
Gli inglesi reagirono ai disordini e negli scontri pi di cinquanta poliziotti vennero
uccisi e, alcuni giorni dopo, la folla inferocita appicc il fuoco in alcune zone della citt.
44

Lavor nel College femminile di Alessandria e alla Sannia School, e poi come ispettrice dei corsi di
francese per il ministero dellistruzione.
45
Vedi: http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm.
46
La sua petizione intitolata mantenere le donne entro dei limiti descriveva il movimento femminista
come unorganizzazione dei nemici dellIslam, ispirata dai bolscevichi e dagli atei, e un insulto alla
tradizione del paese.
47
Pochi giorni prima di questi scioperi la Shafik aveva partecipato a una conferenza sulle donne in India
in cui si era sottolineato che la liberazione delle donne doveva accompagnarsi alle lotte per
lindipendenza nazionale dei paesi sotto controllo occidentale.

48

Il governo impose la legge marziale e cerc di riconquistare il controllo della situazione,


ma il parlamento venne sciolto e in questo quadro di instabilit si verific il colpo di
stato dei Liberi Ufficiali.
Nel frattempo, la Shafik continuava la sua lotta per i diritti politici delle donne, che
and a intersecarsi con gli avvenimenti politici.
Infatti, nel marzo del 1954 venne formata unassemblea costituente che doveva
progettare una nuova costituzione, ma nessuna donna era stata chiamata a farne parte.
La Shafik decise dunque di far lo sciopero della fame e invi diversi telegrammi alle
principali personalit egiziane e alle agenzie di stampa nazionali ed estere, dichiarando
che il suo obiettivo era quello di ottenere pieni politici per le donne48.
Al suo sciopero della fame si unirono altre 14 donne del Cairo e alcune aderenti
allUnione delle Figlie del Nilo di Alessandria.
Il governatore del Cairo la rassicur che i suoi diritti sarebbero stati garantiti dalla
nuova Costituzione ma la Shafik chiese che questo impegno fosse messo per iscritto.
Dopo alcune esitazioni il governatore accett di mettere per iscritto almeno il messaggio
di cui era portatore, e la Shafik interruppe finalmente il suo digiuno, soddisfatta del
risultato49 e delle reazioni che il suo gesto aveva provocato a livello internazionale.
Infatti, a seguito del suo sciopero della fame, era diventata una celebrit internazionale e
fu invitata a parlare in diverse occasioni in pi parti del mondo50.
Nel 1954 alcuni giornali stranieri la dichiararono una delle donne pi importanti del
mondo e il Daily Mirror la defin la Cleopatra del ventesimo secolo51.
La Costituzione del 1956 garantiva il voto alle donne, ma solo a quelle che lo
richiedevano. La Shafik protest dichiarando che la sua Unione si rifiutava di accettare
questa clausola.
Cos nel 1957 annunci che avrebbe iniziato un altro sciopero della fame ad oltranza per
contestare contro le violazioni alla mia libert personale sul piano esterno come su
quello interno52.
Pi precisamente, la sua protesta era contro loccupazione israeliana del territorio
egiziano e contro linizio di una dittatura che stava portando lEgitto alla bancarotta e al
caos.
Per attuare la sua protesta si rifugi nellambasciata indiana ma le sue compagne
dellUnione la costrinsero a dare le dimissioni e, insieme ad altre organizzazioni
femminili egiziane, la denunciarono pubblicamente come traditrice.
Nasser la mise agli arresti domiciliari e fece chiudere il suo giornale e LUnione delle
Figlie del Nilo.
La Shafik continu a scrivere, anche se le sue pubblicazioni furono ufficialmente
bandite dalla stampa egiziana, ma ebbe vari esaurimenti mentali che la portarono al
suicidio nel 1976.
Dopo la sua morte le lotte femministe continuarono, ma venivano condotte in maniera
pi impersonale e professionale rispetto ai suoi modi un po melodrammatici ed
eccessivi.
48

Diceva infatti: Protesto contro la formazione di unassemblea costituente senza rappresentanza


femminile. Non accetter mai di essere governata da una Costituzione alla cui stesura io non abbia avuto
voce in capitolo Vedi: Ahmed Leila, op.cit, pag 235.
49
Il mese successivo scrisse nel suo giornale Bint al-Nil che i giornali avevano compreso il significato
profondo della sua lotta e che ci era la prova di una nuova coscienza popolare che stava sviluppandosi in
Egitto.
50
Ad esempio il presidente indiano Nehru la invit come sua ospite durante il viaggio che aveva fatto in
India.
51
Vedi: http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm.
52
Ahmed Leila, op.cit, pag 236.

49

Con le sue azioni, infatti si era messa apertamente contro Nasser, non comprendendo
che in questo modo, oltre allostilit del regime, si attirava lodio di quegli egiziani che
lo consideravano un eroe nazionale e che la ritenevano troppo dalla parte
dellOccidente.
E anche le sue colleghe femministe capirono che, per la propria sopravvivenza, era
necessario denunciarla come traditrice53.
Se la al-Ghazali si mostrava sicura di s, capace di affrontare con astuzia e
determinazione qualsiasi ostacolo ai suoi progetti (come il carcere e la tortura) per
riemergere ancora pi forte, la Shafik appariva debole ed arrogante, ed incapace di
valutare realisticamente lambiente sociale e politico in cui viveva.
E alla fine, quando dovette affrontare la repressione del regime di Nasser, ne usc
distrutta.

Capitolo V
Nawal el-Saadawi
Nessuna femminista egiziana ha svolto un ruolo pi importante e significativo di Nawal
El-Saadawi che, con i suoi libri, ha raccontato le violenze fisiche nascoste che le donne
subiscono.
La pratica della clitoridectomia, gli abusi sessuali sulle bambine: nessuna femminista
stata pi franca o si spinta cos oltre nel denunciare queste pratiche e nel criticare i
comportamenti misogini e androcentrici presenti non solo nella sua cultura, ma in tutte
le societ1.

1. La sua giovinezza
Nawal El-Saadawi nata nel 1931 in una famiglia colta e benestante che viveva nel
piccolo villaggio rurale di Kafr Tahla, nel delta del Nilo.
cresciuta in una miscela di contraddizioni sociali, a partire dalla composizione della
sua famiglia: sua madre proveniva dalla classe dirigente dei Pasha che aveva origini
53
1

Ibidem, pag 238.


Ahmed Leila, op. cit, pag 247.

50

turche e si identificava come bianca, in contrapposizione a suo padre, un uomo di


umili origini contadine e dalle radici africane2.
La Saadawi ha ereditato le connotazioni fisiche del padre, tra cui il colore scuro della
pelle e per questo la sua comunit la percepiva come una diversa, unemarginata, una
donna destinata ad occupare una classe sociale marginale.
Suo padre, che aveva partecipato attivamente alle lotte contro gli inglesi avvenute nel
1919, rimanendone anche ferito, era un funzionario governativo del Ministero
dellEducazione Nazionale.
Nawal El-Saadawi cominci a ribellarsi contro la discriminazione delle donne gi
allet di cinque anni vedendo che suo fratello, considerato la perla della famiglia in
quanto primogenito, poteva liberamente giocare mentre lei doveva stare in cucina ad
aiutare la madre3.
Inoltre, sin da piccola si chiedeva perch se Dio giusto, aveva rivelato al Profeta
Maometto che una femmina vale la met di un maschio e quindi perch, nei giorni di
festa, a lei spettava una sola moneta anzich due come al fratello maggiore.
Per questo motivo, scrisse una lettera di protesta addirittura a Dio: Caro Dio, perch
preferisci mio fratello? Lui pigro e stupido, non fa nulla n a scuola, n a casa, mentre
io mimpegno. Come fai a preferire lui ?4.

Nel 1937, quando aveva appena compiuto sei anni, non riusc a sfuggire al crudele
destino riservato, ancora oggi, a tante bambine: la mutilazione genitale5.
La Saadawi non dimenticher mai quel giorno e per questo motivo ha lottato a lungo per
far sparire questa pratica, riuscendo ad evitarla a sua figlia e a molte altre bambine6.
Di fronte alla sua disperazione la zia paterna le aveva detto che era stato il Profeta ad
ordinare questa pratica ma, una volta adulta, la Saadawi ha studiato attentamente il
Corano per verificare che invece, non c alcuna prescrizione di questa pratica.
Frequent la scuola elementare prima nella citt di Alessandria, dove la sua famiglia si
era trasferita poco dopo la sua nascita, e poi nel villaggio di Menouf, nella provincia di
Al-Menoufeya.
Questo perch suo padre, per aver partecipato a una manifestazione contro il re e contro
gli inglesi, era stato punito e costretto a trasferirsi nello sperduto villaggio di Menouf
che, secondo Nawal non era presente neanche nella cartina7.
Nei dieci anni di permanenza in questo paesino, suo padre non ricevette alcun aumento
salariale n ottenne alcuna promozione, perch era stato inserito nella lista nera dei
cosiddetti dipendenti dimenticati.

http://www.arabismo.it/?area=letteratura&menu=narrativa&pag=figliadiiside
A riguardo diceva: Mia madre mi metteva di fronte ai fornelli per insegnarmi a cucinare, a tagliare le
cipolle ad anelli con un coltello affilato. Ma quellodore acre mi bruciava nel naso e mi faceva piangere.
N mio fratello n mio padre misero mai piede in cucina, pelarono patate o lavarono i piatti: fu quello il
luogo in cui conobbi lumiliazione di essere donna. El-Saadawi Nawal, Una figlia di Iside.
Autobiografia di Nawal El-Saadawi, Nutrimenti, Roma, 2002, pag 52.
4
Gruber Lilli, Figlie dellIslam: la rivoluzione pacifica delle donne musulmane, Rizzoli, Milano, 2007,
pag 90.
5
Si tratta di una pratica, diffusa soprattutto in Africa e nel sud-est asiatico, che tuttavia non ha legami con
la religione islamica e che risale a tradizioni dellAntico Egitto. Consiste nellasportazione di alcune parti
dellapparato genitale femminile.
6
Nella sua autobiografia racconta questesperienza traumatica che era avvenuta una mattina, nella sua
stanza, ed era stata compiuta da quattro donne del villaggio vestite di nero, senza anestesia n
disinfettanti.
7
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 87.
3

51

A Menouf la Saadawi frequent una scuola femminile inglese, lunica presente


nellarea, in cui accanto ai normali studi previsti dai programmi ministeriali, era
presente anche unistruzione a livello avanzato di lingua e cultura inglese.
A dieci anni, grazie allintervento della madre con cui ebbe sempre un rapporto
particolare, riusc e evitare un matrimonio combinato con un suo cugino8.
Continu cos a studiare, nonostante le perplessit familiari, soprattutto da parte del
padre che, seppur favorevole teoricamente allistruzione femminile, avrebbe preferito
vedere sua figlia sposata, come tutte le altre ragazze della sua et.
Infatti, allet di undici anni la Saadawi era gi considerata quasi una zitella e tutte le
donne del villaggio si chiedevano a cosa le sarebbe servito il diploma di scuola 9 se
non era brava in cucina e se comunque, il suo destino sarebbe stato quello di moglie
e madre.
Ma lei ha risposto alla chiacchiere prendendo sempre ottimi voti perch Se non fossi
stata la migliore, mio padre avrebbe smesso di pagarmi gli studi, ma lo ero10.
E la scuola rappresentava per lei la libert, nonostante luniforme e la bacchetta
dellinsegnante, perch era lunico strumento che lavrebbe salvata dal matrimonio che,
sin da piccola, aveva iniziato a considerare come una calamit per le donne.
Dopo la licenza elementare, ha frequentato al Cairo la scuola media Nabawiyya Musa
che, come abbiamo visto, era la femminista diventata famosa per la sua sfida contro le
autorit inglesi che non le volevano far prendere il diploma.
Ma la Saadawi non la consider mai unantesignana n un modello da imitare ma anzi,
la descrive come una donna dallespressione torva, arcigna, adirata e che, soprattutto,
odiava le ragazze e le costringeva a vestirsi di nero11.
Dopo aver completato la scuola secondaria12 siscrisse nella facolt di medicina
delluniversit statale del Cairo dove si laure nel 1955 specializzandosi in psichiatria.
Ma in realt, la sua vera aspirazione era quella di frequentare la facolt di lettere per
diventare una scrittrice come Taha Hussayn 13, che era uno dei suoi scrittori preferiti, ma
il padre laveva sconsigliata perch i letterati normalmente erano poco considerati e
vivevano nella povert.
Nel periodo universitario fu molto attiva in campo politico e di tutta la facolt fu lunica
studentessa che teneva discorsi nelle occasioni pi svariate, come ad esempio la Festa
dei Lavoratori, e anche nelle manifestazioni a volte era lunica donna tra migliaia di
studenti uomini13.
Sempre mentre frequentava la facolt di medicina, si innamor di un compagno di studi,
Ahmed Helmi, con cui si spos nel 1955 ed ebbe una figlia, ma divorzi poco tempo
dopo quando lui cominci ad usare stupefacenti.
Nonostante il matrimonio e la maternit non rinunci al suo attivismo politico e quando,
nellottobre 1956, Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra allEgitto 14, fu pronta ad
8

In unaltra occasione, riusc a sfuggire al matrimonio rovesciando il vassoio del caff caldo addosso al
suo futuro sposo.
9
Nel 1942 aveva ottenuto la licenza elementare.
10
Gruber Lilli, op.cit, pag 90.
11
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 172.
12
In quel periodo la scuola secondaria durava cinque anni per i ragazzi e sei per le ragazze. Questo perch
il Ministero dellIstruzione considerava le ragazze meno dotate e in pi, cerano delle materie
supplementari da cui i ragazzi erano esentati: ricamo, cucito, tutela dellinfanzia.
13
Taha Hussayn (1889-1973) era un uomo politico e uno scrittore che, sebbene cieco, studi alla Sorbona
e in et matura divenne anche Ministro della Pubblica Istruzione. Le sue due principali opere crearono
scalpore perch in una (Sulla poesia araba preislamica) sosteneva che la formazione dellarabo classico
fosse successiva alla rivelazione del Profeta, mentre nellaltra (Lavvenire della cultura in Egitto)
affermava che il suo paese fosse legato alla storia mediterranea della Grecia e di Roma.
13
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 283.

52

indossare luniforme per combattere e unirsi ai gruppi di resistenza ma la guerra fin


prima che riuscisse ad arrivare.

1.1 Le prime attivit e la prigione


Dopo la laurea inizi a lavorare come medico condotto nellospedale universitario Kasr
Al-Aini a Kafr Tahla, il piccolo villaggio in cui era nata.
Viveva a stretto contatto con i contadini in cui vedeva gli effetti che provocano la
povert, lignoranza e la malattia e da quel momento inizia a ragionare sulla povert,
sulla malattia, sulla corruzione dei funzionari governativi e sullo sfruttamento delle
classi sociali inferiori.
Scrivere divenne allora unarma con cui combattere il sistema, e le parole divennero per
lei un atto di ribellione contro lingiustizia perpetrata nel nome della religione, della
morale o dellamore15.
Cos inizia a scrivere e, nel 1957, nel periodico egiziano Ruz al-Yusuf apparve a puntate
Memoirs of a Woman Doctor, il suo primo romanzo che per non fu pubblicato nella sua
forma originale ma in quella censurata dal governo.
Nonostante ci esso fu considerato da una parte della critica un romanzo femminista
rivoluzionario in quanto metteva in evidenza la doppia oppressione subita dalle donne
egiziane nella societ musulmana e nellistituto del matrimonio16.
Infatti, ogni giorno, a Kafr Tahla, la Saadawi combatteva contro le difficolt, i soprusi e
le ingiustizie subite dalle donne e quando ha cercato di aiutarle, gli uomini del villaggio,
daccordo con le autorit statali, la fecero trasferire17.
Fu cos trasferita al Cairo, dove fu nominata direttrice della Sanit Pubblica e occup
questo ruolo dal 1958 al 1972.
Nel 1960 si rispos una seconda volta con un avvocato proveniente da una famiglia
ricca e tradizionalista, ma dopo un anno di matrimonio lui la costrinse a scegliere fra lui
e i suoi scritti e la Saadawi scelse la scrittura18.
Nel 1964 spos Sherif Hetata (il suo attuale marito), uno scrittore, medico ed ex
prigioniero politico, da cui ebbe il suo secondo figlio.
Fonda la rivista di medicina preventiva Health e diventa segretaria generale
dellAssociazione Egiziana di Medicina.
I suoi problemi iniziano nel 1972 quando pubblica il libro Women and Sex in cui critica
duramente la pratica dellinfibulazione.
La Saadawi fu la prima donna araba ad occuparsi di un tema cos scomodo e per
questo motivo perse il suo lavoro al ministero e in quello stesso anno la sua rivista
Health venne chiusa.
14

La guerra scoppi perch nel giugno 1956 Nasser aveva deciso di nazionalizzare il canale di Suez che
era ancora di propriet britannica. Colpita nei propri interessi e sfidata sul piano politico, la Gran
Bretagna strinse un accordo con la Francia (che non tollerava laiuto di Nasser ai ribelli algerini) e decise
di dichiarare guerra allEgitto. Ad esse si aggiunse anche Israele che voleva occupare i pozzi petroliferi
del Sinai. Grazie allintervento degli Stati Uniti e dellUnione Sovietica, che imposero ai britannici, ai
francesi e agli israeliani di ritirarsi, la guerra si trasform in un successo politico di Nasser che venne
acclamato come leroe del mondo arabo.
15
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 300.
16
Successivamente il libro fu edito pi volte sia al Cairo sia a Beirut, ma mai nella versione integrale
essendo andato perso il manoscritto originale.
17
Ho visto ragazze bruciarsi vive o buttarsi nel Nilo e morire affogate per sfuggire alla tirannia di un
padre o di un marito. El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 300.
18
E poich, a dispetto della sua risposta, lavvocato non intendeva concederle il divorzio, la Saadawi lo
minacci con un bisturi.

53

Ma non si scoraggi e decise di dedicarsi alla ricerca, sfruttando la sua laurea in


medicina con specializzazione in psichiatria.
Prendendo spunto da alcuni casi di sue pazienti affette da disturbi mentali, per tre anni
condusse una ricerca sulle nevrosi femminili presso la facolt di medicina della Ain
Shams University al Cairo19.
Dopo questi studi, giunse alla conclusione che molte delle malattie psichiche di cui
soffrivano le donne egiziane erano causate dal contesto patriarcale in cui vivevano e
dalle pressioni a cui erano sottoposte sin dallinfanzia.
Dal 1979 al 1980 stata consigliera delle Nazioni Unite per il programma a favore delle
donne in Africa e in Medio Oriente.
Questo lavoro la port a viaggiare in tutto il Medio Oriente e in Africa e fu
unesperienza molto importante soprattutto per la sua formazione, perch in relazione al
ruolo svolto dallorganizzazione disse: Credo che lONU non sia seriamente
interessato allo sviluppo e alla condizione delle donne.20 .
Nel 1979 la Saadawi pubblica in arabo Imra a ind Nuqtat al-Sifr tradotto in inglese nel
1983 dal marito Sherif Hetata, con il titolo Woman at Point Zero21.
Il libro la storia di una prostituta che si chiama Firdaus che viene condannata a morte
per aver ucciso il suo protettore. La Saadawi mostra una grande ammirazione per questa
donna che era diventata prostituta per mantenersi dopo aver lasciato il marito violento,
ribellandosi alla sua famiglia che laveva costretta a sposarsi 22. La Saadawi offre a
questa donna che sta per morire una voce pubblica, che la riscatti dal silenzio nel quale
la sua vita, cos come la sua morte, sarebbero altrimenti cadute.
Siamo alla fine degli anni Settanta, e la sua vita sintreccia con quella del suo paese:
lEgitto, infatti, stava vivendo un periodo di violenze, con gruppi fondamentalisti che
tentavano colpi di stato e organizzavano attentati terroristici con lo scopo di colpire le
istituzioni23.
In risposta a questa situazione, Sadat25, tramite un decreto del 2 settembre 1981, decise
un giro di vite sia contro gli islamismi sia contro gli oppositori civili e dunque
unondata di arresti si abbatt sui militanti islamici ma anche su personalit politiche e
della cultura: perfino il papa copto fu esiliato in un remoto monastero26.
Cos, anche Nawal El-Saadawi venne incarcerata senza processo con altri 1600
intellettuali ed esponenti politici, tra cui suo marito, per crimini contro lo Stato.
Ma proprio quando il governo pensava di essere riuscito a farla tacere, la Saadawi
decide di scrivere in prigione il suo libro pi importante, che sar tradotto in dodici
lingue: Memorie dal carcere delle donne (Mudakkirt fi sign al-nis)27.
In questo libro racconta la sua esperienza in carcere dove divideva la cella con altre
dodici donne, con cui condivideva la dura realt quotidiana fatta di pane e fagioli, pulci,
insetti e il pavimento o una tavola di legno per letto.
Anche in carcere era tenuta sotto controllo e infatti, quando le autorit seppero che stava
scrivendo un libro le negarono persino la carta.
19

I suoi studi la condussero nelle carceri e nei manicomi.


Raekha Prasad, Lone star of the Nile, http://www.guardian.co.uk/books/2000/jun/17/society.politics
21
Alla versione inglese la scrittrice aggiunse una prefazione in cui spiegava le ragioni che lavevano
portata alla stesura del romanzo. In Italia, invece, il libro viene tradotto con il titolo Firdaus. Storia di
una donna egiziana Giunti, Milano, 2007.
22
In realt sembra che Firdaus sia una donna realmente esistita e che la Saadawi ha incontrato durante i
suoi studi in carcere.
23
Campanini Massimo, Storia del Medio Oriente: 1798-2005, Il Mulino, Bologna, 2006; pag 175.
25
Ricordiamo che nel 1970 Nasser era morto e Anwar al-Sadat, che era stato uno degli Ufficiali Liberi,
divenne il nuovo presidente.
26
Campanini Massimo, op.cit, pag 175.
27
Gruber Lilli, op.cit, pag 91.
20

54

Ma le altre donne presenti nella cella fecero di tutto affinch riuscisse a scrivere e le
passavano le penne e la carta igienica dove poter scrivere e quando le sequestrarono
anche le penne prestate, scrisse con un matita per gli occhi, sempre portatale di nascosto
da unaltra prigioniera.
Verr liberata dopo tre mesi, (a seguito dellassassinio di Sadat 28) che aveva ordinato il
suo arresto, mentre suo marito rest ancora in carcere.
Riassunse questa sua dura esperienza in carcere in una frase: Il pericolo ha fatto parte
della mia vita fin da quando ho impugnato una penna e ho scritto. Niente pi
pericoloso della verit in un mondo che mentisce29.
Nel 1982 fonda lArab Women's Solidarity Association United (AWSA) (L'Associazione
per la Solidariet tra Donne Arabe) che ha lo scopo di promuovere la partecipazione
economica, sociale, culturale e politica delle donne arabe.
La Saadawi, insieme ad altre 120 donne, fonda questorganizzazione basandosi sul
principio che la lotta per la liberazione del popolo arabo e la libert dalla dominazione
politica, economica, culturale e religiosa, non pu prescindere dalla liberazione delle
donne arabe30.
Nel 1985 lAWSA aveva gi tremila membri ed aveva acquisito una rilevanza
internazionale ottenendo un ruolo consultivo come organizzazione non-governativa
araba presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Fu registrata presso il Ministero degli Affari Esteri egiziano, cre filiali in numerosi
paesi arabi e gruppi di lavoro di donne arabe in Europa, Stati Uniti, Canada e Australia.
Tra il 1982 e il 1991 lAWSA ha organizzato 4 conferenze internazionali, ha ideato
diversi progetti economici per aiutare le donne povere, ha pubblicato libri e riviste e
prodotto film sulla vita delle donne arabe.
Il 15 giugno 1991, il governo egiziano fece chiudere la sede principale del Cairo a
seguito delle proteste fatte dallorganizzazione contro la Guerra del Golfo31.
La Saadawi, che era la presidente, fece ricorso al Tribunale che per non prese alcuna
decisione in merito e la sede dellassociazione fu spostata in Algeria32.
Tre mesi prima della chiusura dellassociazione il Governo aveva fatto chiudere anche il
giornale dellassociazione Noon di cui la Saadawi era capo redattrice.

1.2 Lesilio e laccusa di apostasia


Nel 1991 il nome della Saadawi compare, insieme a quello dello scrittore Faraq Foda,
nella lista nera dei condannati a morte di un gruppo fondamentalista.
Dopo lassassinio dello scrittore, ucciso davanti al suo ufficio, il governo egiziano forn
alla Saadawi una scorta militare ma lei, non fidandosi di questa protezione, decide di
lasciare la sua casa e di trasferirsi in North Carolina.
Qui inizia ad insegnare alla Duke University e alla Washington University dove riceve
anche dei riconoscimenti per il suo lavoro.
28

Era il 6 ottobre 1981, mentre assisteva a una parata commemorativa, Sadat venne assassinato da un
affiliato del gruppo terroristico al-jihd. A Sadat successe il vicepresidente Muhammad Husni Mubarak,
tuttora in carica.
29
Graziana Coco, http://www.ilmediterraneo.it/it/news/storie/naw-l-al-sa-d-w-0002962, 8 marzo 2009
30
http://www.awsa.net/
31
Saddam Hussein (presidente dellIraq dal 1979) decise, nel 1990, di invadere il Kuwait. Gli Stati Uniti
intervennero in modo massiccio e anche alcuni Stati arabi e islamici, tra cui lEgitto, inviarono truppe in
aiuto degli americani. Campanini Massimo, op.cit, pag 212.
32
http://www.awsa.net/profile/index.html

55

Ma la nostalgia per il suo paese comunque molto forte: Dal gennaio 1993 vivo in una
piccola casa affacciata su Duke Forest e la sua massa densa di cedri, pini e querce: un
mare di verde. Ma questa vista non mi familiare. La parola foresta suona strana alle
orecchie di una donna che ha trascorso la sua vita in Egitto...33.
Cos nel 1996 decide di tornare in Egitto ma i problemi non sono ancora finiti: cinque
anni dopo viene accusata di apostasia34.
Ad avviare il procedimento stato il noto avvocato integralista Nabih el-Wahsh che ha
inviato al procuratore35 la richiesta di incriminazione della Saadawi con l'accusa di
derisione dell'Islam e ridicolizzazione dei suoi principi fondamentali. Non solo, ha
chiesto al marito Sherif Hetata di divorziare dalla moglie in quanto apostata36.
Laccusa nata da unintervista che la scrittrice ha concesso al settimanale Al-Midan,
nel marzo 2001, nella quale ribadiva alcuni pilastri della sua battaglia femminista37.
Fra questi la sua tesi in base alla quale il velo non obbligatorio, contrariamente a
quanto afferma la maggior parte degli studiosi dell' Islam che, secondo la scrittrice,
sarebbero ossessionati dal sesso.
Tra le altre affermazioni incriminate vi anche quella che definisce il pellegrinaggio
alla Mecca (uno dei cinque pilastri dell'Islam38) come vestigia del paganesimo39.
Inoltre, la Saadawi aveva anche attaccato la legge islamica sull'eredit, in base alla
quale le donne ereditano la met di quanto spetta ai maschi. Una legge che dovrebbe
essere abolita secondo la Saadawi, visto che il 35 per cento delle famiglie egiziane
dipendono dal reddito di una donna.
Le prime accuse, dopo la pubblicazione dell'intervista, erano arrivate dal gran muft
egiziano, Sheikh Nasr Farid Wassel, che invi una lunga lettera al settimanale
accusando Nawal El-Saadawi di eresia e di porsi al di fuori dell'Islam.
Anzi, prima della pubblicazione, il muft avrebbe ascoltato i nastri dell'intervista e
avrebbe chiesto alla scrittrice di ritirarla ma lei si rifiutata ribadendo di aver
semplicemente ricordato dei fatti storici40.
A questo punto intervenne lavvocato Nabih el-Wahsh che avvi il procedimento ma,
ci che sorprese la scrittrice, che in quel periodo si trovava in Europa, non stata tanto
la denuncia dell'avvocato che considerava mentalmente disturbato, ma la decisione
del procuratore.
Nawal El Saadawi ha ricevuto moltissime testimonianze di solidariet da intellettuali e
gruppi femministi di altri paesi arabi: Tunisia, Algeria, Siria, Libano, Palestina, Sudan.
In sua difesa molti intellettuali hanno scritto al presidente del Tribunale e al Presidente
Mubarak.
33

El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 300.


Lapostata, murtadd, il nemico per eccellenza dellIslam, ed colui che ha rinnegato la religione
islamica dopo averla praticata. Dunque, il musulmano che ha abbandonato la sua fede non soltanto un
rinnegato, ma anche un traditore e come tale la legge insiste che sia punito.
35
Il procedimento era nelle mani del procuratore generale del Cairo, perch a lui che spetta la decisione
di dare seguito a una querela per apostasia. Questo cambiamento avvenuto dopo l'approvazione, nel
1998 - per arginare le accuse contro intellettuali - di un emendamento alla legge (nota come hisba) che
permetteva a qualsiasi individuo di intentare causa per atti contrari ai principi islamici.
36
Questa prassi, in precedenza, era gi stata utilizzata contro il professore di studi islamici Nasr Ahmed
Zayd, anche lui accusato di apostasia, e per questo motivo la Corte del Cairo, nel giugno 1995, aveva
imposto alla moglie il divorzio. Ma la coppia and a vivere in esilio in Olanda, dove tuttora vive.
37
Giuliana Sgrena, Medioevo al Cairo. L'obiettivo questa volta Nawal El-Saadawi, nemica dei fanatici
islamici, http://www.cestim.it/rassegna%20stampa/01/04/26/islam.htm%2038
I cinque pilastri dellIslam sono: la shahda (la professione di fede che recita: Non c dio se non Dio
e Muhammad il suo inviato), la salt (preghiera rituale), il sawm (digiuno rituale), la zakt (elemosina
legale) e il hajj (il pellegrinaggio). Negri Augusto, op.cit, pag 74.
39
A riguardo sosteneva che il pellegrinaggio alla Mecca uneredit delle religioni preesistenti allIslam e
anche Maometto stesso avrebbe detto che bisognava stare bene attenti a non adorare una pietra.
40
Giuliana Sgrena, op.cit.
34

56

Ma anche nel mondo occidentale c stata unimponente mobilitazione in suo sostegno e


alla fine riuscita ad evitare le conseguenze di questo procedimento.
Ancora, nel 2005, pur sapendo naturalmente di non avere alcuna opportunit di vittoria,
presenta la propria candidatura alle elezioni presidenziali, scatenando un grande
dibattito sul diritto di una donna a governare un paese41.
Nel novembre 2006 la sua commedia teatrale Dio rassegna le dimissioni nel corso del
vertice viene bandita in tutto lEgitto, le diverse copie vengono distrutte e la sua
presentazione viene vietata al Salone del libro del Cairo.
In questopera la Saadawi espone le contraddizioni e le discriminazioni patriarcali,
di razza e di classe presenti nei tre Libri delle religioni monoteiste: il Corano,
LAntico e il Nuovo Testamento.
Secondo il suo ragionamento, in questi testi prevalgono concetti quali linferiorit delle
donne, il razzismo, la dittatura, le guerre e luccisione di eretici ed infedeli.
La maggior parte dei governi usa questi libri per opprimere la popolazione e quindi la
religione asservita al sistema politico42.
Cos, nellopera teatrale il Dio dei Libri si dimette quando si trova a confrontarsi con le
sue contraddizioni e ingiustizie.
A causa di questopera, nel febbraio 2007 viene nuovamente accusata di apostasia e di
eresia e questa volta stata luniversit di Al-Azhar ad aver sollevato laccusa di fronte
al tribunale. Ma il 13 maggio 2008 la Saadawi vince anche questa causa.
Il 28 gennaio 2007, insieme a sua figlia, Mona Helmy, anchessa scrittrice e poetessa,
viene nuovamente accusata di apostasia e interrogata dal procuratore generale del Cairo
per aver chiesto che sua figlia portasse il suo cognome43.
La questione emerse a seguito di un articolo che Mona Helmy aveva scritto in un
settimanale chiedendo che il cognome della madre fosse rispettato e non ignorato.
Inoltre, dichiar che da quel momento avrebbe firmato i suoi articoli con entrambi i
cognomi, quello della madre e del padre44.
Nel 2008 entrambe vincono la causa ed i loro sforzi portarono ad una legge sui bambini
nati fuori dal matrimonio che ottengono il diritto di portare il cognome della madre.

2. La condizione delle donne


Secondo Nawal el-Saadawi le donne sono oppresse in tutti i paesi, in tutte le culture e
da tutte le religioni. Lo sono state sempre nel corso della storia, in tutti i sistemi politici:
dal feudalesimo al capitalismo, fino al socialismo guidato dallUnione Sovietica.
Loppressione delle donne pu essere considerata come un fenomeno universale, al pari
della schiavit da cui, del resto, trae origine, che si sviluppato a partire dalla divisione
della societ in classi e dallo sviluppo del patriarcato45.
Secondo il suo parere, nemico delle donne non solo chi le sottomette, ma anche chi
accetta che esista la schiavit nel mondo e, soprattutto, chi la pratica mantenendo la
gente nellignoranza.
41

Nel dibattito riappare anche lhadth del Profeta in base al quale Mai conoscer la prosperit il popolo
che affida i suoi interessi a una donna. In realt, come abbiamo visto nel capitolo I, lorigine di questo
hadth incerta.
42
http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/19/noi_preseguitate nel nome di Dio.
43

http://www.nawalsaadawi.net/bio.html
http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/19/noi_preseguitate nel nome di Dio.
45
Caldiron Guido, Donne, da Nasser ai fondamentalisti la stessa repressione, Ottobre 2008,
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2008/10/30/donne-da-nasser-ai-fondamentalisti-la-stessarepressione/
44

57

Infatti, c uno stretto collegamento tra loppressione delle donne e loppressione del
sapere, termine con cui la Saadawi indica i tentativi delle classi dominanti di privare le
classi pi povere dellistruzione per poterle sfruttare pi facilmente.
Questo perch, per la Saadawi, vi un legame fra la condizione delle donne e la
condizione dei poveri, in quanto il femminismo include tutto: giustizia sociale,
giustizia politica, giustizia sessuale. E il tratto che unisce medicina, letteratura, politica,
economia, psicologia e storia46.
Lei stessa si definisce una socialista femminista per sottolineare che il suo
ragionamento la spinge a superare sia il marxismo tradizionale, nella sua riduzione del
conflitto sociale al modello unico della lotta tra classi, sia quelle correnti del
femminismo occidentale che fondano sulle differenze biologiche tra uomo e donna
lanalisi delloppressione femminile e le conseguenti proposte di liberazione dal potere
maschile47.
La Saadawi molto critica verso le religioni in quanto le donne sono oppresse da tutte
le religioni del mondo e oggi, a suo parere, la minaccia principale alla libert delle
donne arriva proprio dallestremismo religioso.
Gli attacchi continui che oggi il femminismo subisce sono provocati soprattutto dal
riemergere delle correnti religiose fondamentaliste e conservatrici, che stanno
riacquistando importanza in tutti i paesi del mondo48.
Secondo lei il peggior nemico delle donne in Egitto, in America e in generale, in tutto il
mondo il dio, o chi per lui, che ha punito Eva perch voleva attingere allalbero della
conoscenza49.
Con la fine del mondo bipolare, lIslam diventato il nemico delle donne, ma la
Saadawi non crede che questa religione sia pi oppressiva delle altre nei confronti delle
donne.
Anzi, diversamente da come pensano gli occidentali, la condizione femminile nellIslam
non era peggiore di quella del Cristianesimo o dellEbraismo50.
In queste due religioni, loppressione delle donne anche pi evidente e, ad esempio, il
velo un prodotto dellebraismo.
Infatti, lAntico Testamento prevedeva che le donne dovessero coprirsi la testa con un
velo mentre pregavano, mentre gli uomini potevano restare a capo scoperto perch
erano stati creati a immagine di Dio51.
Secondo il suo parere, lAntico Testamento, il Nuovo Testamento e il Corano
dovrebbero essere conservati nei musei, come parte della storia, e non dovrebbero
essere utilizzati in politica, nella morale o nella sessualit.
E proprio riguardo alle religioni afferma: Qualcuno ritiene che la religione riguardi la
moralit: no, se si studiano i testi sacri non c moralit. Nei libri sacri c una doppia
moralit: una moralit per gli uomini e una moralit per le donne; la poligamia per gli
uomini, la monogamia per le donne; persino nel cristianesimo, nellebraismo, c la
poligamia per gli uomini. Ogni qualvolta si ha un doppio principio non c moralit,
perch la moralit significa uguaglianza52.
46

Caldiron Guido, op.cit.


El-Saadawi Nawal, Firdaus. Storia di una donna egiziana, Giunti, Milano, 2007,pag 10.
48
Inoltre, secondo lei, le religioni, oltre a opprimere le donne, non permettono neanche la nascita di una
vera democrazia. In nessuna religione esiste democrazia perch Dio un dittatore e la religione si fonda
sullobbedienza.
49
Providenti Giovanna, Nawal el-Saadawi: dissidente e creativa, Articolo: la donna del mese, 28 ottobre
2008, http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=02160
50
Per verificare questo suo ragionamento, per pi di ventanni ha studiato e confrontato i tre libri sacri:
lAntico Testamento, il Nuovo Testamento e il Corano. andata anche in India a studiare la
Bhagavadgita.
51
El-Saadawi Nawal, The Hidden Face of Eve, Women in the Arab World, Zed press, Londra, 1980, pag 5.
52
Caldiron Guido, op.cit.
47

58

Quindi non c nessuna moralit nella religione: c la politica, c il capitalismo, c il


feudalesimo, c la schiavit, c linferiorit delle donne, c luccisione degli infedeli,
c il concetto di verginit, c il delitto donore.
La Saadawi, invece, crede che la religione debba essere una questione personale, e che
listruzione debba essere totalmente laica e, per questo motivo, favorevole alla recente
decisione del governo francese di eliminare nelle scuole qualunque simbolo religioso.
Sempre sul tema delle religioni, la Saadawi afferma che in America quando attacca il
fanatismo islamico riceve numerosi inviti alle trasmissioni televisive, mentre quando
critica tutte le altre religioni (ma anche quando attacca il capitalismo, limperialismo
americano e il neocolonialismo) tutti spariscono.
Ma lei non intende cadere nel tranello di essere solo contro lIslam, perch invece,
contro tutte le religioni.
Secondo la Saadawi loppressione femminile nasce con il nuovo sistema economico
basato sulla propriet privata e sulla divisione in classi sociali53.
Infatti, in molte delle antiche civilt, inclusa quella dellAntico Egitto, le donne avevano
una posizione importante nella societ e occupavano diversi ruoli di potere.
In particolar modo, le societ del passato usavano il modello familiare matrilineare in
cui la madre generalmente era il capo della famiglia, e i bambini erano legati alla
famiglia della madre da cui ereditavano.
In questo sistema matriarcale le donne avevano unalta posizione sociale e, sopratutto,
erano libere di separarsi dal marito secondo la propria volont, anche senza il consenso
del marito54.
In questi casi il marito era obbligato a lasciare la casa della moglie e tornare nel suo
clan, mentre i bambini restavano con la madre.
Le donne erano uguali agli uomini anche nelle pratiche e nei riti religiosi che potevano
essere svolti da uomo o donna indifferentemente.
Ma a un certo punto (si tratta di un passaggio molto antico della storia) lagricoltura
inizia a diventare la fonte primaria per il sostentamento e nasce lidea della propriet
privata, soprattutto della terra.
Secondo la Saadawi alla base delloppressione femminile c dunque la nascita della
propriet privata: Questo cambiamento stato accompagnato da una parallela
degradazione nella posizione delle donne, le quali, allinterno delle classi dominanti, e
nello stesso tempo nel resto della societ, hanno iniziato a subire la dominazione
economica, sociale e religiosa maschile55.
Infatti, la propriet privata priva le donne dei loro diritti, distrugge il sistema matriarcale
e porta alla divisione in classi della societ.
La donna perde anche il suo ruolo nei riti religiosi, in quanto viene sostituita dalluomo
che, oltre a diventare il capo famiglia, monopolizza anche la religione.
Questo processo si verificato in tutte le societ visto che Lopposizione contro i diritti
delle donne e la loro oppressione universale e non un fenomeno particolare della
regione araba o dei paesi islamici56.
Nonostante loppressione femminile sia un fenomeno comune a tutte le societ, gli
occidentali, a partire dallOttocento e con linizio della colonizzazione, hanno iniziato
ad accusare i musulmani per la condizione di sottomissione in cui vivevano le loro
53

Per verificare questa sua teoria ha studiato e analizzato attentamente la storia della condizione delle
donne (soprattutto arabe). I risultati di questo studi sono riportati nel gi citato libro The Hidden Face of
Eve, Women in the Arab World.
54
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 93.
55
Idem.
56
El-Saadawi Nawal, op.cit, pag 1.

59

donne, dimenticando che anche in Occidente le donne, pur non indossando alcun velo,
non erano completamente libere.
Anche oggi, continua la Saadawi: In nessuna parte del mondo le donne sono veramente
libere, anche se credono di esserlo, e anche nei paesi pi industrializzati del mondo, esse
subiscono delle discriminazioni e sono schiave della societ57.
Esse sono schiave del libero mercato che trae i suoi maggiori profitti utilizzando il
corpo delle donne: coperto o scoperto, nudo o velato, esso viene utilizzato dalla
pubblicit e dal mercato per soddisfare i bisogni sessuali di coloro che lei definisce
patriarchi.
Ecco perch, ad esempio, la Saadawi completamente contraria al trucco che definisce
come un velo post moderno usato dalle donne in maniera orgogliosa per sottolineare
il loro essere, senza capire per, che lunica arma che hanno davvero il loro cervello.
E proprio su questo legame tra il velo e il trucco la Saadawi dice: Ci sono donne che
portano il velo come altre usano il trucco: per questo definisco il make-up un velo post
moderno. Perch alcune donne si mettono il rossetto sulle labbra? Perch mostrano il
reggiseno e indossano minigonne cortissime? Perch sono considerate un oggetto
sessuale. Essere coperte per dettami religiosi oppure spogliate per leggi di mercato
sempre una forma di schiavit58.
Lo sguardo del libero mercato, ma anche dei fondamentalisti religiosi maschi
principalmente sulle donne.
Secondo il suo pensiero, se non ci fossero pi guerre, n donne, crollerebbero entrambi:
il Dio del libero mercato e il Dio dei gruppi religiosi fondamentalisti.
Sono infatti gemelli, due facce della stessa medaglia, sono uno al servizio dellaltro, a
dispetto delle false differenze o dei conflitti temporanei che scoppiano quando i loro
interessi economici collidono.

2.1 La vita della donna araba


La Saadawi si occupata ovviamente nello specifico delle diverse forme di oppressione
e delle ingiustizie che le donne arabe subiscono sin dal momento della loro nascita.
Infatti, una bambina appena nata viene vista dalle altre persone come incompleta o
con qualcosa mancante e, per parecchi giorni dopo la nascita, i familiari rimangono a
chiedersi il perch di tale disgrazia59.
Per la Saadawi la prima oppressione che una donna subisce da parte della societ
proprio lessere considerata, sin dalla nascita, come un peso o un qualcosa di spiacevole
che non doveva arrivare60.
Questo spiega, ad esempio, perch, sopratutto nelle campagne, pi alta la percentuale
di mortalit infantile femminile rispetto a quella maschile.
Leducazione che una donna nelle societ arabe riceve fatta sostanzialmente di una
serie di ordini su ci che viene ritenuto dannoso, vietato, vergognoso o illegale dalla
religione.
Una ragazza viene obbligata a sopprimere i propri desideri, a svuotare se stessa e non
avere una propria personalit, per diventare soltanto ci che gli altri vogliono.

57

Providenti Giovanna, op.cit.


Gruber Lilli, op.cit, pag 93.
59
El-Saadawi Nawal, The Hidden Face.. op.cit, pag 12.
60
Contemporaneamente, anche la madre subisce lira del marito che la minaccia con larma del divorzio.
58

60

Pi che uneducazione si tratta di un lento processo di annientamento della personalit


di modo che alla fine una ragazza perda anche la capacit di pensare indipendentemente
con la propria testa e si trasformi in un giocattolo manovrato dagli altri61.
Oltre tutto, tramite i suoi studi in campo psichiatrico, la Saadawi ha potuto verificare
che il criterio di giudizio usato per verificare la normalit di una donna proprio la
sua subordinazione senza proteste al marito o al padre.
Di conseguenza, tante donne sono finite negli ospedali psichiatrici semplicemente per
essersi ribellate alle ingiustizie della societ nei loro confronti62.
Accanto a questo tipo di educazione, una bambina deve subire la mutilazione genitale,
una pratica che, come la sottomissione femminile, frutto di quel particolare sistema
patriarcale dominante in gran parte del mondo.
Per averla subita allet di sei anni, la Saadawi si occupata molto di questa pratica e
infatti, in uno dei suoi primi libri Women and Sex lha condannata duramente,
descrivendo anche tutte le conseguenze che provoca nella vita di una donna.
Secondo la Saadawi molti studiosi chiudono gli occhi di fronte alle motivazioni
storiche, sociali e politiche che stanno dietro alle mutilazioni genitali femminili,
preferendo dare la colpa allIslam che avrebbe prescritto questa pratica63.
La Saadawi ha studiato attentamente i tre Libri Sacri, e ha potuto affermare che in essi
non c alcun riferimento alle mutilazioni genitali femminili64.
Esse erano praticate in molte parti del mondo prima ancora dellarrivo dellIslam e lo
stesso Profeta si era opposto a questa tradizione che considerava dannosa per la salute
della donna65.
Secondo la Saadawi fanno parte di quel pacchetto patriarcale che include66:
- luso del velo e la segregazione: le donne vengono segregate e isolate nelle case,
costrette a lavorare (in casa e fuori) senza che venga riconosciuto il loro lavoro per il
mantenimento della famiglia;
- severe punizioni per le donne che non obbediscono agli uomini. Lobbedienza al padre
e al marito viene considerata inseparabile dallobbedienza a Dio. Fra queste dure
punizioni c anche la morte per le donne colpevoli di aver tradito il marito, mentre
costui pu tradire liberamente (in quanto Dio gli avrebbe dato il diritto alla poligamia e
al divorzio);
- limportanza della verginit e della fedelt della donna in quanto la paternit deve
essere nota e per questo motivo la donna subisce ulteriori oppressioni e violenze.
E infatti, uno dei motivi alla base delle mutilazioni proprio il controllo sessuale della
donna di modo che il marito sia sicuro della propria paternit67.
La Saadawi si impegnata molto per far sparire questa pratica ed stata attaccata dal
governo, da medici di entrambi i sessi (musulmani e copti).
Tuttavia, secondo la sua visione, anche le donne occidentali subiscono una sorta di
mutilazione perch: Sono vittime di una mutilazione culturale e psicologica e, la
mutilazione peggiore non quella genitale ma quella intellettuale68.
61

El-Saadawi Nawal, The Hidden Face.. op.cit, pag 14.


El-Saadawi Nawal, Firdaus op.cit, pag 9.
63
Ma anche molte persone normali credono che sia una pratica prevista dal Corano e infatti, la Saadawi di
fronte alle sue lamentele aveva ricevuto dalla zia la riposta che era stato il Profeta a decidere.
64
NellAntico Testamento si parla per delle mutilazioni genitali maschili, la circoncisione.
65
Oltre a non aver alcun legame con la religione islamica, non hanno legami neanche con le altre religioni
monoteistiche in quanto erano praticate in tutte le societ, comprese quelle che credevano in pi divinit o
che non credevano affatto.
66
El-Saadawi
Nawal,
Female
Genital
Mutilation,
Febbraio
2007,
http://www.nawalsaadawi.net/oldsite/articlesnawal/07articles/Female-Genital-mutilation.doc
67
El-Saadawi Nawal, Female Genital mutilation..op.cit.
68
El-Saadawi Nawal, The Hidden Face.. op.cit, pag 14.
62

61

Per quanto riguarda la discussa questione del velo, la Saadawi si dichiara contraria al
suo uso anche se osserva amaramente che esso riapparso con successo fra le donne
egiziane.
A riguardo dice: Quando studiavo medicina, negli anni Cinquanta al Cairo, nessuno
portava lhijb; quando mia figlia era studentessa a sua volta, negli anni Settanta, il 45%
delle ragazze lo indossava. Oggi persino le femministe indossano il foulard, magari con
i jeans e la pancia scoperta!69.
Anche per il velo, la Saadawi ha studiato attentamente il Corano e afferma che non c
nessun versetto che prescrive alle donne di coprirsi la testa ma semplicemente si chiede
loro di vestirsi con modestia e di coprire le proprie grazie70.
Le sue sorelle portano il velo ma lei rifiuta di considerarla come una libera scelta in
quanto, anche se mascherata, vi una forte pressione sociale che le costringe a
indossarlo.
Allo stesso modo, si dichiara contraria alle leggi, che negli ultimi mesi alcuni paesi
europei stanno proponendo, con lo scopo di costringere le donne musulmane a non
indossare pi il velo.
In particolare, intervistata recentemente sulla proposta del Parlamento del Belgio di
vietare alle donne luso del burqa e del niqab in tutti i luoghi pubblici, ha dichiarato:
Non con i divieti o le imposizioni di legge che si modificano i costumi o si rendono
pi libere le donne musulmane. Non credo in una via giudiziaria
allemancipazione71.
Secondo il suo parere nella libera ed emancipata Europa c la convinzione che una
donna che indossa il velo sia di per s una donna violata, costretta da una societ o
comunit o famiglia maschilista, patriarcale, a nascondere il proprio corpo o parte di
esso.
La Saadawi non nega che questo aspetto esista, per ritiene esagerato estenderlo a tutte
le donne che portano il velo72.
Inoltre, in questo modo lOccidente cerca soltanto di imporre anche alle donne
musulmane il suo modello di emancipazione.

69

Gruber Lilli, op.cit, pag 92.


Corano, XXIV, 31: E di alle credenti che abbassino gli sguardi e custodiscano le loro vergogne e non
mostrino troppo le loro parti belle, eccetto quel che fuori appare, e si coprino i seni di un velo e non
mostrino le lor parti belle altro che ai loro mariti, o ai loro padri o ai loro suoceri o ai loro figli e non
battano assieme i piedi s da mostrare le loro bellezze nascoste.
71
Intervista a Nawal el-Saadawi sul divieto del velo integrale in Belgio, 3 aprile 2010,
http://milleeunadonna.blogspot.com/2010/04/intervista-nawal-el-saadawi-sul-divieto.html
72
Idem.
70

62

Capitolo VI
La questione femminile negli ultimi decenni del secolo
1. La crisi del nasserismo e larrivo di Sadat
La crisi del nasserismo fu provocata fondamentalmente dal disastro della guerra dei sei
giorni contro Israele del giugno 1967, anno che pu essere considerato come uno
spartiacque fondamentale della storia di tutto il Medio Oriente1.
La situazione internazionale era diventata incandescente nella primavera del 67: la
guerriglia palestinese aveva intensificato i suoi attacchi, la Siria non cessava di emettere
proclami anti-israeliani, mentre lo stesso Nasser prima aveva chiuso lo stretto di Tiran
alla navigazione israeliana e, poi, aveva chiesto allONU di ritirare le sue truppe dal
Sinai2, dando limpressione di essere pronto ad un attacco via terra.
In realt ormai opinione condivisa da molti osservatori e studiosi che Nasser non
desiderasse la guerra con Israele o, per lo meno, non in quelle condizioni3.
Infatti, nel 1967 il presidente era assillato da un gran numero di problemi ben pi
urgenti del confronto con Israele: le difficolt di far decollare il suo socialismo, i
problemi economici, la rinnovata sfida dei Fratelli Musulmani e il problema della guerra
in Yemen, molto dispendiosa per le casse dello Stato e mal vista dallopinione pubblica4.
Al contrario, Israele viveva in un clima di isteria provocato dal timore
dellaccerchiamento e di uno nuovo attacco, cos decise di agire per primo.

Campanini Massimo, Storia del Medio Oriente: 1798-2005, Il Mulino, Bologna, 2006, pag 145.
Che vi stazionavano dal 1956, anno della guerra contro inglesi, francesi e israeliani.
3
Campanini, Massimo, Storia dellEgitto contemporaneo. Dalla rinascita ottocentesca a Mubarak,
Edizioni Lavoro, Roma, 2005, pag 186.
4
Nel 1962 nello Yemen (dove cera la monarchia conservatrice dei Mutawakkiliti) si era verificato un
colpo di stato ad opera di un gruppo di Ufficiali Liberi guidati da Abdallh al-Salll. Il re sfugg alla
cattura e, rifugiatosi presso le trib a lui fedeli, organizz la resistenza. Nasser decise di schierarsi con gli
ufficiali, mentre lArabia Saudita si schier con il re. Dopo la sconfitta con Israele del 1967 lEgitto si
ritir dalla guerra che prosegu fino al 1970 e si concluse con la nascita della Repubblica Araba Yemenita.
2

63

La guerra consistette in un attacco preventivo di Israele che il 5 giungo 1967 distrusse a


terra in primo luogo laviazione egiziana, la pi potente nel mondo arabo, e scaten una
successiva devastante offensiva in tre direzioni: contro lEgitto, la Siria e contro la
Giordania.
Lesercito israeliano in poco tempo occup tutto il Sinai egiziano e Gaza; a nord
conquist le colline siriane del Golan, arrivando a tiro di cannone da Damasco; ad est
occup la Cisgiordania e soprattutto Gerusalemme.
La sospensione delle ostilit il 10 giugno vedeva gli arabi annientati, prostrati da una
sconfitta politico-militare di proporzioni inattese, mentre Israele aveva moltiplicato i
territori in suo possesso5.
Nasser si assunse la responsabilit della disfatta e, ancora nel pieno della guerra, il 9
giugno diede le dimissioni che per furono rifiutate a furor di popolo.
Per la prima volta da molti anni, lEgitto fu scosso da forti proteste popolari: nel
febbraio 1968 lavoratori e studenti, a cui si mescolarono anche i Fratelli Musulmani,
scesero in piazza, arrivando a presidiare lAssemblea nazionale e le sedi dei principali
giornali6.
Chiedevano un Parlamento libero, la democrazia e la correzione degli errori del passato.
Nasser riusc a controllare la situazione, punendo alcuni generali e promettendo libere
elezioni nellUnione Socialista Araba7.
Da quel momento inizi a pensare a unapertura politica del paese che avrebbe portato
allallargamento degli spazi di presenza e partecipazione della societ civile ma, di fatto,
si tratt soltanto di proposte8.
Sul piano della politica estera, Nasser era consapevole che solo una nuova guerra
avrebbe restituito allEgitto i territori perduti e la dignit ma era altrettanto consapevole
del fatto che lEgitto non era momentaneamente in grado di affrontarla.
Perci scaten una guerra dattrito cio assalti parziali e limitati, ma continui, contro
le postazioni israeliane sul canale di Suez9.
In occasione del Settembre Nero10, cerc di fare da paciere proponendo di riunire allo
stesso tavolo le diverse fazioni, ma il vertice del Cairo del 27 settembre 1970 non ebbe
alcun esito.
Quello fu il suo ultimo atto perch, subito dopo aver salutato allaeroporto lemiro del
Kuwait, al termine dei lavori, ebbe un malore e poche ore dopo, la sera del 28 settembre
1970, mor a causa di un infarto.
I funerali furono imponenti e gli osservatori rimasero impressionati dagli egiziani in
lacrime che seguivano il feretro: Nasser aveva diretto la loro vita per molti anni e
lasciava un vuoto che pochi credevano sarebbe stato colmato11.

Campanini Massimo, Storia del Medio Orienteop.cit, pag 145.


Campanini Massimo, Storia dellEgittoop.cit, pag 197.
7
Era lunica organizzazione partitica lecita.
8
Ad esempio, in un famoso discorso del 30 marzo 1968 espose in dieci punti le direttrici del
rinnovamento interno. Tra queste, il rafforzamento dello Stato e del governo tramite istituzioni e
organismi di rappresentanza decentralizzati, lindipendenza della magistratura e la creazione di una
suprema Corte costituzionale.
9
Campanini Massimo, Storia del Medio Orienteop.cit, pag 147.
10
Con la perdita della Cisgiordania e di Gaza il problema dei profughi palestinesi divenne drammatico
perch ormai i palestinesi non avevano pi alcun luogo dove vivere nellantica patria ed emigrarono in
massa, soprattutto verso la Giordania. Qui, tuttavia, iniziarono a rappresentare un contro-potere che
preoccup re Hussein, la cui legittimit era a rischio. Cos, nel settembre 1970, il re dichiar la legge
marziale e fece intervenire lesercito che attacc i quartieri generali delle organizzazioni palestinesi. Si
giunse addirittura sullorlo di una guerra intestina araba, poich la Siria era pronta ad aiutare i palestinesi.
Alla fine il re ottenne il suo scopo e un numero cospicuo di rifugiati si trasfer in Libano.
11
Campanini Massimo, Storia dellEgittoop.cit, pag 201.
6

64

Quando Anwar al-Sadat divenne il nuovo presidente dellEgitto, nel settembre 1970, era
relativamente poco conosciuto, soprattutto sul piano internazionale.
Nonostante avesse fatto parte fin dallinizio degli Ufficiali Liberi, durante la presidenza
di Nasser aveva ricoperto incarichi di prestigio esteriore ma con un potere limitato.
Nasser laveva scelto come suo delfino 12 proprio per questa sua apparente opacit e
anche il gruppo dirigente lo aveva accettato come presidente con la convinzione che
avrebbe continuato la politica del suo predecessore.
Egli invece la rovesci completamente, abbandonando nel corso del tempo le scelte
passate e distruggendo la vecchia classe dirigente.
Innanzitutto nel settembre 1971 promulg una nuova carta fondamentale che sanciva il
cambiamento di nome dello Stato, che abbandonava la dizione di Repubblica Araba
Unita13 (simbolo del fallimento del nasserismo) per assumere quella di Repubblica
Araba dEgitto.
I poteri autocratici del presidente venivano confermati: costui restava il detentore del
potere esecutivo, nominava il primo ministro e il governo e aveva il diritto di veto sui
provvedimenti proposti dallAssemblea Nazionale che, con la nuova Costituzione
diventava lAssemblea del popolo14.
Fra il 1974 e il 1977 Sadat promosse lapertura economica (infith) ovvero una serie di
leggi che promossero gli investimenti interni ed esteri, stimolarono la circolazione del
denaro, liberalizzarono le transizioni commerciali.
Si cerc inoltre, di ridurre lintervento statale anche nel campo dellassistenza sociale
ma i risultati dellinfith furono deludenti e costrinsero lEgitto a ricorrere in modo
massiccio ai sussidi economici esteri15.
Ci fu anche una infith politica, che consistette nello scioglimento dellUnione socialista
araba, il partito unico di Nasser, e nella formazione di tre tribune, una di centro, una di
destra e una di sinistra che si sarebbero trasformate in veri partiti politici.
Nel 1976 si svolsero anche le prime elezioni libere e negli anni successivi si consent la
nascita di (pochi) altri partiti ma, di fatto, fu unapertura solo apparente e alcuni
sostennero che lesperimento di Sadat fosse un pluripartitismo senza democrazia16.
Nel campo della politica internazionale, ricordiamo il suo clamoroso viaggio a
Gerusalemme nel novembre 1977, primo capo di Stato arabo a parlare di fronte al
Parlamento israeliano.
Questo viaggio spian la strada ai colloqui di pace che culminarono, tra il 1978 e il
1979, negli accordi di Camp David e poi di Washington17.
Dopo trentanni di belligeranza continua, il pi importante paese arabo firmava una
pace con il tradizionale nemico sionista e per questo motivo lEgitto fu punito e venne
isolato ed espulso dalla Lega Araba18.
12

Infatti, nel dicembre 1969 Nasser lo aveva nominato vicepresidente, carica che lo indicava come il
potenziale successore.
13
La RAU, Repubblica Araba Unita, venne proclamata nel 1958 ed era lunione fra Egitto e Siria. Ma gi
nel 1961 fall a causa del ruolo predominante svolto dallEgitto. Infatti, il presidente era egiziano, ovvero
lo stesso Nasser, la capitale era il Cairo e, inoltre, Nasser impose ai siriani le sue scelte e direttive in tutti i
campi.
14
Campanini Massimo, Storia dellEgittoop.cit, pag 211.
15
Proprio per abbassare il debito pubblico e ottenere nuovi prestiti, il governo tagli drasticamente i
sussidi alle famiglie povere e questo provoc una violenta rivolta nel 1977. La repressione fu durissima e
ci furono settantanove morti (ufficiali) e circa mille feriti.
16
Campanini Massimo, Storia del Medio Orienteop.cit, pag 172.
17
Il trattato di pace fu firmato a Washington il 26 marzo 1979 e consisteva fondamentalmente nella
restituzione del Sinai allEgitto (che per non avvenne subito, ma nel giro di tre anni, visto che solo nel
1982 le ultime truppe israeliane abbandonarono la penisola), nellavvio di normali relazioni diplomatiche
tra i due paesi e nella garanzia della vendita a Israele per quindici anni del petrolio del Sinai.
18
Ibidem, pag 173.

65

Nel 1971 Sadat liber tutti i Fratelli Musulmani rinchiusi nelle prigioni dopo la
repressione di Nasser del 1966.
Fu certamente un atto politico in quanto il presidente voleva accreditarsi come
presidente credente, rivalutando il ruolo dellIslam in Egitto19.
La sua politica filo-islamica non era solo il frutto della sua fede, ma obbediva anche al
calcolo politico di combattere la sinistra interna, nasseriana e comunista.
Il condizionamento della scelta islamica di Sadat sulle istituzioni fu notevole e, ad
esempio, nel 1978 venne promulgata la cosiddetta legge della vergogna.
Si trattava di una legge che istituiva tribunali per la salvaguardia della morale pubblica
che poteva giungere a emettere sentenze molto pesanti, fino a privare il colpevole dei
diritti politici.
Si rivitalizz lantica legge islamica della hisba che, oltre a prevedere listituzione di un
funzionario (il muhtasib), responsabile della moralit pubblica, del controllo dei
divertimenti e della correttezza delle transazioni commerciali, prevedeva che ogni
singolo individuo potesse fare esposti ai tribunali ordinari contro chi riteneva colpevole
di atti contrari allIslam20.
Inoltre, gli emendamenti alla Costituzione del 1980 prevedevano che la shara
diventasse la fonte primaria del diritto21.
nel decennio di presidenza di Sadat che si affermarono in Egitto e divennero sempre
pi pericolose le avanguardie fondamentaliste e radicali, come le associazioni Takfir wa
Hijra (Dichiarazione di miscredenza ed emigrazione) e al-Jihad22.
Le ragioni dello sviluppo di questa corrente fondamentalista sono tante: la sconfitta
nella guerra del 1967 contro Israele, il crollo del nasserismo e il fallimento di questa
politica, lo scontento verso limpegno egiziano nella guerra in Yemen, la politica di
Sadat nei confronti dellIslam, il fallimento delle infith e la conseguente crisi
economica.
Di fronte a questa situazione lIslam appariva come lautentica e unica alternativa, come
una religione di giustizia e di uguaglianza adatta a riportare in Egitto lequilibrio e il
benessere.
Dal punto di vista sociale, le organizzazioni islamiche trovarono terreno fertile
soprattutto in due categorie: i diseredati e gli studenti.
Questi ultimi crearono le jamaat islamiyya, associazioni islamiche degli studenti che
simposero durante la presidenza di Sadat come la forza dominante 23 dei campus
universitari24.

19

Ad esempio, andava fiero di mostrare sulla fronte il callo caratteristico di coloro che effettuano molte
volte al giorno la prostrazione durante la preghiera.
20
Campanini Massimo, Storia dellEgittoop.cit, pag 229.
21
Mentre nelle Costituzione del 1971 era solo una delle fonti principali.
22
M. Campanini, K. Mezran, Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in et contemporanea,
Editori Laterza, Bari, 2007, pag 68.
23
Nel 1977 essi gi controllavano le facolt pi importanti e iniziarono rappresentare una minaccia per il
regime di Sadat soprattutto per la loro forte ostilit verso la pace firmata con Israele.
24
Kepel Gilles, Le Prophte et Pharaon. Les mouvements islamistes dans lEgypte contemporaine, La
Dcouverte, Paris, 1984, pag 126.

66

Fu un membro dellassociazione al-Jihad ad uccidere Sadat il 6 ottobre 1981 durante la


parata militare che doveva celebrare la vittoria della guerra del Kippur24.
Khaled al-Islambuli, cos si chiamava il suo assassino, era un giovane tenente
dellesercito che ag per vendetta nei confronti di Sadat che aveva fatto arrestare il
fratello nel settembre 1981 durante il cosiddetto autunno della collera.
Infatti, a causa delle continue critiche e opposizioni al suo operato, a cui si
aggiungevano i gruppi fondamentalisti che tentarono colpi di Stato e fecero attentati
contro le istituzioni, Sadat decise nel settembre 1981 di reagire ed arrestare i suoi
oppositori.
Cos, il 2 settembre, circa milleseicento oppositori (tra cui, come abbiamo visto, Nawal
El-Saadawi) furono arrestati e fra essi cerano Fratelli Musulmani, leader dei partiti di
opposizione e anche il papa copto Shenuda III, fatto esiliare insieme ad alcuni vescovi
copti25.
I giornalisti contrari al governo furono arrestati mentre i predicatori delle moschee
furono costretti a far approvare i loro sermoni dal governo.
Sadat giustific queste misure repressive in un violento discorso televisivo ma un mese
dopo fu ucciso e il suo assassino url: Io ho ucciso il Faraone 26 e non ho paura della
morte!27.
Dopo la sua morte, il nuovo presidente divenne Muhammad Husni Mubarak che era
stato il suo vice.

2. La condizione delle donne dalla fine degli anni Sessanta


A partire dalla seconda met del XX secolo la condizione femminile in Egitto ha avuto
un enorme sviluppo.
Le donne sono entrate in tutti i campi della vita intellettuale e professionale, compresi
settori quali laeronautica, lingegneria, la grande industria e la politica, diventando
anche membri del Parlamento28.
Le uniche posizioni che non hanno ancora occupato sono quella di giudice e di capo
dello Stato29.
La loro partecipazione alleconomia e alla vita politica e culturale ha assunto forme e
caratteri sempre pi complessi, anche a causa del cospicuo numero di donne che
lavorano per integrare, soprattutto tra le famiglie della classe media, il reddito del
marito.

24

Il 6 ottobre 1973, giorno della festivit ebraica del Kippur (per questo motivo venne chiamata guerra
dello Yom-Kippur) contando sul fattore sorpresa, lesercito egiziano attravers in forze il canale di Suez,
sfondando le difese israeliane nel Sinai. Contemporaneamente la Siria apriva le ostilit sul monte Golan. I
primi giorni di guerra furono favorevoli agli arabi, ma Israele si riprese rapidamente ed era sul punto di
rovesciare le sorti del conflitto quando fu firmato larmistizio. Sebbene non ci fossero n vincitori n
vinti, la guerra rappresent un successo per gli egiziani e una sconfitta morale per gli israeliani.
25
Lintransigente papa copto Shenuda III era infatti uno degli oppositori di Sadat e spesso aveva
protestato vivacemente con lui per le discriminazioni a cui sarebbero stati sottoposti i cristiani.
26
Nellimmaginario islamico il Faraone il prototipo del tiranno e del perverso, del persecutore della fede
e del nemico di Dio. Cos era diventato Sadat, che dunque doveva essere eliminato.
27
Kepel Gilles, op.cit, pag 184.
28
Ahmed Leila, op.cit, La Nuova Italia, Milano, 1995, pag 239.
29
Ricordiamo che la prima donna ministro fu la dottoressa Hikmat Abu Zaid, nominata da Nasser nel
1962 ministro degli Affari Sociali, mentre nel 1957 per la prima volta due donne erano state elette in
Parlamento.

67

Listruzione era stata dichiarata gratuita a tutti i livelli, compreso quello universitario.
Laccesso alle facolt miste era competitivo, basato sui voti e senza discriminazioni fra i
due sessi.
Lo Stato forniva assistenza finanziaria agli studenti bisognosi e a quelli meritevoli,
garantendo inoltre un impiego ai laureati come ulteriore incentivo al completamento
degli studi.
Queste agevolazioni statali permisero il notevole aumento del numero degli iscritti e
soprattutto, aumentarono il numero di ragazze che accedeva ai livelli pi alti
dellistruzione.
Nel 1980 circa 154.000 donne avevano un titolo universitario e rappresentavano un
quarto dei laureati del paese30.
Di conseguenza, queste donne istruite iniziarono ad entrare nel mondo del lavoro e nel
1982 le donne occupate rappresentavano il 15% della forza lavoro, ovvero circa un
milione di donne.
La maggior espansione delloccupazione femminile si avuta nel campo
dellinsegnamento, della sanit e della pubblica amministrazione.
Tuttavia, a causa dei problemi economici le ragazze, soprattutto nelle campagne,
venivano spesso costrette a non andare pi a scuola e, se fra il 1960 e il 1970 il tasso di
analfabetismo maschile era diminuito passando dal 56 al 43%, quello femminile era
calato solo dall84 al 72%31.
Per quanto riguarda la pianificazione familiare, sebbene Sadat avesse dato il suo
consenso, solo verso la fine del 1970 si torn ad investire in questo settore creando una
rete di 3.675 consultori familiari sparsi in tutto il paese32.
Per quanto insufficiente, questa rete di consultori era la pi estesa della maggior parte
degli altri Paesi dellarea ma i sistemi di controllo delle nascite non erano usati ancora
su larga scala.
I motivi dellinsuccesso di questi metodi non furono esaminati ma probabilmente i
servizi offerti dai consultori non erano sufficientemente adeguati e inoltre, considerando
lalta mortalit infantile33, cera la tendenza a formare grandi famiglie per assicurare
almeno la sopravvivenza di qualche figlio.
La nuova Costituzione proclamata nel 1971 stabiliva nellarticolo 40 luguaglianza
totale fra uomo e donna: I cittadini sono uguali di fronte alla legge, sia per quanto
riguarda i diritti che i doveri. Non permessa alcuna discriminazione sulla base del
sesso, dellorigine e della religione34.
Larticolo 14 dava a tutti i cittadini uguale accesso al pubblico impiego
indipendentemente dal sesso.
Inoltre la donna godeva degli stessi diritti delluomo: diritto allinsegnamento, al lavoro,
il diritto a votare e a candidarsi alle elezioni, il diritto a formare associazioni e ad esser
membro dei sindacati.
La donna obbligata quanto luomo a pagare le tasse, a contribuire alla vita generale del
paese, a preservare lunit dello Stato e a proteggerne i segreti.
Larticolo 11 stabiliva che: Lo stato deve assicurare larmonia tra i doveri della donna
verso la famiglia e il suo lavoro nella societ e la sua uguaglianza con luomo nei

30

Ahmed Leila, op.cit, pag 242.


Ibidem, pag 243.
32
Un consigliere del governo aveva paragonato la minaccia della sovrappopolazione a quella dei nemici
sionisti.
33
Nel 1967, 119 morti su 1000 nati e probabilmente nelle campagne la percentuale era anche pi alta.
34
La femme egyptienne dans la Constitution et les lois. http://www.sis.gov.eg/Fr/Story.aspx?sid=1351
31

68

diversi settori della vita: politica, societ, cultura, economia senza infrangere le
disposizioni della shara.35
La legge 137 del 1981 permetteva alle donne di lavorare di notte negli hotel, teatri,
aeroporti fino quando era possibile una protezione adeguata (si trattava dunque di una
clausola piuttosto ambigua e che per questo motivo non veniva rispettata)36.

2.1 Il ritorno del velo


Mentre si credeva che in Egitto luso del velo fosse definitivamente scomparso, anche a
causa dei cambiamenti economici e politici legati alla modernit, esso ricomparso
dun tratto, allinizio degli anni Settanta, sotto una nuova forma chiamata velo
islamico37.
Ci che si chiama adesso il velo islamico, o ancora lo hijb, indica infatti un nuovo
modo di vestire, preconizzato dal movimento integralista in nome dellIslam. Si tratta di
un grande foulard, generalmente bianco, ma talvolta nero o di un altro colore che la
donna mette sulla testa in modo da nascondere i capelli e il collo e circondare il viso.
Questo velo talvolta accompagnato da un vestito detto islamico, ossia una lunga e
ampia tunica fatta in un tessuto opaco che nasconde tutte le forme del corpo.
Laumento improvviso delluso del velo fu sorprendente, soprattutto in un paese come
lEgitto che, per decenni, anche grazie a femministe come Huda Sharawi ma anche ad
uomini come Qasim Amin, lo aveva combattuto e criticato38.
Inoltre, stranamente esso ricomparso non tanto nelle campagne o fra i ceti pi poveri
bens nelle citt e negli ambienti istruiti.
Il velo, infatti, fece la sua prima ricomparsa nelle universit e nei maggiori centri
urbani, quali il Cairo, Alessandria e Assiut, in questi anni.
Il ritorno al velo legato allo sviluppo di movimenti islamici fondamentalisti che, come
abbiamo visto, erano ricomparsi proprio nel periodo di Sadat, e che coinvolsero studenti
e giovani professionisti dambo i sessi.
Da alcune ricerche effettuate, emerge che ladesione spesso formale delle donne ai
gruppi integralisti consentiva loro di affrontare le insidie e i pericoli della vita cittadina
mantenendo un legame con i valori tradizionali della propria famiglia.
Infatti, in questa nuova societ egiziana, le ragazze entravano a far parte di un mondo
promiscuo, in cui maschi e femmine frequentavano le stesse aule universitarie,
viaggiavano su mezzi pubblici sovraffollati e svolgevano le loro professioni in continuo
contatto luno con laltro.
Esse cercavano di adattarsi a queste nuove situazioni riaffermando i valori tradizionali
in cui erano cresciute: in pratica, ladozione dellabbigliamento islamico e ladesione
allintegralismo indicano laffermazione di costumi morali e sociali (specie riguardo ai
rapporti tra i due sessi) con i quali si ha familiarit e ci si sente a proprio agio39.
Ma luso del velo comporta anche una serie di vantaggi pratici: innanzitutto,
economico perch evita di spendere per lacquisto di abiti alla moda e di dover disporre
di un gran numero di capi di vestiario.
35

Ivi.
Nemat Guenena and Nadia Wassef, Womens Rights,
http://www.popcouncil.org/pdfs/unfulfilled_promises.pdf
37
Guemara Raoudha, Il problema del velo nel
http://www.itc.it/DocumentsGate.aspx?id=1220
38
Guemara Raoudha, op.cit.
39
Ahmed Leila, op.cit, pag 257.
36

Corano:

tra

teologia

integralismo,

69

Inoltre, chi lo indossa segnala la propria adesione a un codice morale e sessuale


islamico col risultato paradossale di poter stringere amicizia con gli uomini e di
mostrarsi in loro compagnia senza timore di perdere la reputazione o di essere accusate
di immoralit.
Alcune donne confessarono che prima di indossare labito islamico evitavano di
rivolgere pubblicamente la parola ad uomo mentre ora si sentivano libere di frequentare
le classi miste o anche di poter camminare accanto ad un uomo senza doversi
vergognare40.
Dunque, secondo le islamiste luso del velo rendeva la donna rispettata e sicura, in
ossequio alla sua naturale vocazione di essere madre e moglie41.
Adottando labito islamico, le donne si ritagliavano uno spazio pubblico legittimo e
ci implica che esse non pensavano che il ruolo della donna fosse stare in casa ma, al
contrario, il velo legittimava la loro presenza fuori di essa.
Infatti, generalmente si presume che la scelta dellabbigliamento islamico indichi, da
parte delle donne, unaccettazione implicita del predominio maschile e della soggezione
femminile.
Per questo motivo nel 1982 Zeinab Radwan42 e la sua quipe, nella ricerca intitolata Il
concetto religioso del velo tra le studentesse universitarie, ha posto una serie di
domande a studentesse universitarie (velate e non) su argomenti relativi allistruzione
femminile, ai ruoli della donna nelle famiglia, nel matrimonio, nel posto di lavoro e
nella vita pubblica.
Di fatto, i risultati emersi dalla ricerca indicano che in generale le donne che portano il
velo sono prevalentemente pi conservatrici e meno femministe di quelle non velate43.
Ad esempio, il 93% delle non-velate considerava importante listruzione femminile,
contro l88% delle donne velate.
Oppure alla domanda se le donne potessero lavorare fuori casa, il 95% delle non velate
rispondeva di s contro l88% delle velate.
Anche riguardo alla vita politica, un maggior numero di donne senza velo riteneva che
donne e uomini dovessero avere gli stessi diritti e doveri (81% contro il 53%).
Invece, entrambi i gruppi ritenevano che il lavoro pi adatto alle donne fosse nel campo
dellinsegnamento (43% contro il 51%)45.
Inoltre, la Radwan ha posto alle ragazze velate un ulteriore questionario per indagare
sulle ragioni che le spingevano a portare il velo.
Il 50% di esse ha dichiarato che il principale motivo che le spingeva a portare il velo era
la pace interiore; il 19,5% ha risposto che tale abbigliamento evitava loro di essere
molestate dagli uomini, mentre il 20% ha dichiarato che venivano trattate con pi
rispetto nei luoghi pubblici46.
Allinterno del discorso sullemancipazione femminile la questione del velo
sicuramente uno degli aspetti pi studiati e dibattuti.
Se un intellettuale o uno scrittore decide di occuparsi della condizione delle donne
musulmane, immancabilmente il velo sar al centro delle sue riflessioni.

40

Considerando che ormai i matrimoni combinati stavano scomparendo e le donne dovevano dunque
trovarsi da sole i mariti, la possibilit di poter parlare liberamente con gli uomini era sicuramente per le
ragazze un vantaggio molto tangibile.
41
Aruffo Alessandro, Donne e Islam, Datanews, Roma, 2001, pag 132.
42
Zeinab Radwan una docente di Filosofia allUniversit del Cairo, membro del Consiglio Nazionale
delle donne (NCW) e del Consiglio Politico Superiore del Partito democratico (NDP).
43
Ahmed Leila, op.cit, pag 260.
45
Idem.
46
Idem.

70

Anzi, in alcuni casi, sembra che esso sia pi importante dellistruzione o dei diritti
allinterno del matrimonio.
A partire da Qasim Amin, quasi tutti gli intellettuali hanno voluto esporre la loro
opinione sul perch una donna dovesse o meno indossare il velo, spesso criticandola
duramente.
Ma pochi, si sono concretamente informati su cosa pensa una donna e quali ragioni
psicologiche, sociali e economiche, la spingano ad usare o non usare il velo.
Personalmente, ritengo che la ricerca condotta da Zeinab Radwan e da altri studiosi che
hanno fatto un lavoro simile, pi utile e interessante dei tanti libri scritti
sullargomento perch a parlare sono le dirette interessate che spiegano le loro ragioni.

2.2 Le modifiche al Codice di Famiglia


Con larrivo al potere di Sadat le femministe iniziarono a chiedere una revisione dello
Statuto personale al fine di risolvere i problemi della poligamia, del divorzio e
dellaffidamento dei figli.
Aisha Rateb, insegnante di diritto alluniversit del Cairo e nuovo ministro degli Affari
Sociali inizi, col sostegno di Jehan Sadat (la moglie del presidente) unintensa
campagna per la modifica del Codice di famiglia47.
Chiedevano delle riforme miti, come imporre al marito di informare la moglie del
divorzio o della sua intenzione di prendere unaltra moglie, caso in cui la prima moglie
doveva ottenere il diritto di divorziare entro dodici mesi.
Per quanto riguarda la questione dei figli, chiedevano che anche le donne divorziate
potessero ottenere la custodia dei figli, almeno fino ai dieci anni per i maschi e ai dodici
per le femmine48.
Inoltre, si chiedevano alimenti pi equi, il diritto di una moglie con prole di tenere per
s la casa e il diritto di appellarsi al tribunale contro il marito che pretendeva il bait el
taa49.
Ma nonostante la loro mitezza, queste riforme provocarono immediatamente grida di
protesta: le leggi dellIslam non sono le leggi di Jehan! e alcuni sceicchi intransigenti
accusarono Jehan Sadat e Aisha Rateb di ateismo e di essere nemiche della famiglia50.
Alluniversit di Al-Azhar scoppiarono dei disordini e gli studenti gridavano: Un, due,
tre, quattro! Vogliamo una, due, tre, quattro mogli! anche se di fatto le riforme che
venivano chieste non mettevano in discussione il diritto alla poligamia.
Tuttavia, nel 1979 Sadat trasform le proposte in legge attraverso il decreto legislativo
n44 che, peraltro, prevedeva che nelle successive elezioni ci dovesse essere almeno un
seggio in ogni Consiglio circoscrizionale riservato alle donne.
Il decreto disciplin minuziosamente la materia matrimoniale per cui, ad esempio, si
stabil che il matrimonio non approvato dalla prima moglie fosse idrar e cio che
costituisse un danno morale e materiale per la prima moglie che otteneva il diritto di
chiedere la separazione legale entro un anno51.
47

Brooks Geraldine, Padrone del desiderio, Sperling paperback, Milano, 1998, pag 229.
Questo periodo poteva poi essere prolungato tramite unordinanza del tribunale fino ai quindici anni o
al matrimonio.
49
Si trattava di una legge che dava al marito il potere di costringere la moglie che si era allontanata o era
fuggita di casa a ritornarvi e ad avere rapporti sessuali con lui. Se necessario, si poteva chiamare anche la
polizia per costringerla a tornare a casa.
50
Brooks Geraldine, op.cit, pag 230.
51
De Rosa Debora, Lo status giuridico della donna nel Corano e nella legislazione di alcuni paesi
musulmani in Tedeschi Mario, La presenza islamica nellordinamento giuridico italiano, Jovene Editore,
48

71

Ma gli oppositori continuarono la loro lotta in tribunale finch, nel 1985, riuscirono a
far dichiarare dalla Corte Costituzionale illegittimo il decreto perch in contrasto con
alcuni articoli della Costituzione.
Infatti, liter necessario per convertire in legge il decreto non era stato correttamente
rispettato e, come tale, il decreto diventava illegittimo e perdeva efficacia.
A questo punto il Parlamento egiziano dovette decidere se tenere in vita le norme
vigenti precedentemente al 1979 oppure emanare una legge che contenesse le norme del
decreto legislativo illegittimo52.
Durante la discussione parlamentare su che scelta effettuare, emerse lantagonismo fra
due diverse associazioni femministe: da una parte lArab Women's Solidarity
Association United (AWSA)53 che difendeva il decreto e spingeva per la sua
trasformazione in legge e dallaltra la Progressive Womens Union che riuniva
le donne islamiste, che chiedevano che fossero ripristinate le norme
antecedenti al 1979.
Alla fine, si decise, nel giugno 1985, di emanare la legge n100 che era una copia
riveduta e corretta del decreto, per cui sostanzialmente le richieste dei movimenti
femministi progressisti furono soddisfatte54.
Il 27 gennaio 2000 lAssemblea popolare ha compiuto un ulteriore passo verso la
revisione del diritto di famiglia, approvando la legge n1/2000 che introduce alcune
modifiche a favore delle donne.
In particolare, larticolo 20 di questa legge d alla donna la possibilit di porre fine
unilateralmente al matrimonio in cambio della rinuncia agli alimenti, alla dote e ad
eventuali pretese sui guadagni del coniuge55.
Tuttavia non tenuta a rimborsare n i regali, n i gioielli offerti durante il
fidanzamento poich essi non hanno un legame diretto con il matrimonio. Potr anche
ottenere la custodia dei figli e di conseguenza il diritto a occupare il domicilio coniugale
fino al compimento della maggiore et e la pensione alimentare per la loro crescita56.
Le conseguenze di questo articolo sulle donne sono problematiche in quanto in una
societ a basso reddito procapite come lEgitto, la rinuncia agli alimenti e alla dote per
una donna non certo unazione indolore57. La donna viene costretta a una scelta
dolorosa: diritti o miseria.
Inoltre, rimane la discriminante giuridica legata a modalit e tempi del divorzio qualora
sia il marito a chiederlo.
Infatti, il divorzio accordato al marito in pochissimo tempo e per ottenerlo
sufficiente che compili un modulo senza nemmeno informare la moglie delle proprie
intenzioni58.
Unaltra novit importante viene introdotta nellarticolo 26 che d alla donna il diritto di
recarsi allestero senza lautorizzazione del marito.
Napoli, 1996, pag 113.
52
De Rosa Debora, op.cit, pag 115.
53
LAWSA era lassociazione fondata nel 1982 da Nawal el-Saadawi e da altre 120 donne con lo scopo di
promuovere la partecipazione economica, sociale, culturale e politica delle donne arabe.
54
De Rosa Debora, op.cit, pag 116.
55
Viene disposta anche una procedura di riconciliazione tra le due parti, durante un periodo massimo di
tre mesi, attuata da due mediatori nominati dagli sposi e comunque appartenenti alle rispettive famiglie.
Al termine di questo periodo, se la donna non ha cambiato idea il divorzio diventa definitivo, irrevocabile
e la decisione del giudice non ricorribile in appello.
56
Paonessa
Costantino,
Recenti
modifiche
dello
Statuto
personale
in
Egitto,
http://www.juragentium.unifi.it/it/surveys/islam/law/paonessa.htm
57
Di fatto, la legge favorisce soltanto le donne della ricca borghesia, dotate di un proprio reddito, che si
possono permettere di divorziare senza subire conseguenza economiche.
58
Aruffo Alessandro, op.cit, pag 175.

72

Nel 2004 il Codice di Famiglia ha subito due ulteriori modifiche: la prima attraverso
l'approvazione della legge n10 che introduce un tribunale specializzato per le sole
questioni familiari con lo scopo di accelerare le procedure giuridiche nei processi che
riguardano lo statuto personale e di regolare tutti i conflitti coniugali al fine di diminuire
i casi di divorzio59.
La seconda modifica avvenuta ad opera della legge n11 che avvia la fondazione di un
Fondo di assicurazione familiare, chiamato Banca Nasser, per il mantenimento della
donna e dei figli in caso di divorzio.
Infine, la legge n4 del 2005 ha stabilito che una donna divorziata possa ottenere la
custodia dei bambini fino allet di 15 anni.

2.3 I movimenti femministi


Mentre le prime femministe degli inizi del secolo contestavano soprattutto le ingiustizie
sanzionate da leggi e da pratiche sociali, negli anni 60 e 70 le donne non si limitavano
a continuare la battaglia per la riforma delle leggi sullo stato civile, ma cominciavano a
denunciare apertamente le violenze fisiche e psicologiche su cui prima tacevano.
Se la prima generazione di femministe, vista la situazione dellEgitto, si concentrava
soprattutto sui problemi relativi allindipendenza e alla costruzione delle istituzioni del
paese, le femministe della nuova generazione collocavano la loro battaglia allinterno di
un femminismo di sinistra anti-imperialista60.
Questo periodo stato contrassegnato da un attivismo femminista che ha trovato
espressione in forme organizzative e letterarie in cui si manifestata una coscienza
critica del predominio maschile nella societ.
Nacquero diverse organizzazioni femminili come The New Woman Research Centre
fondata nel 1984, e The Alliance of Arab Women.
In particolare, un ruolo importante sia nel campo della beneficenza che nella lotta per i
diritti delle donne, fu svolto dallAlliance of Arab Women, unorganizzazione nongovernativa che fu fondata al Cairo nel 1987, che riuniva un gruppo di donne
appartenenti alla classe media professionale del paese.
In ricordo del passato e in particolare delle manifestazioni femminili del marzo 1919,
lAssociazione Huda Sharawi61 organizz nel marzo 1973, al Cairo, una giornata di
celebrazioni.
Oltre alle centinaia di donne egiziane che parteciparono a questa giornata (tra cui anche
la moglie di Sadat che fece il discorso di apertura) ci furono anche le delegate delle
associazioni femminili provenienti non solo dal mondo arabo, ma anche dagli Stati
Uniti, dallUnione Sovietica, dalla Romania e dallUngheria62.
Tuttavia, il femminismo restava ancora diviso fra la sua forma secolare che
inquadrava la questione dei diritti delle donne indipendentemente dalla religione, e il
cosiddetto femminismo islamico che invece considerava lIslam come la fonte dei
diritti delle donne.

59

Paonessa Costantino, op.cit.


Badran Margot, Flows of Feminism in Egypt in Bartuli Elisabetta (a cura di) Egitto oggi, Il Ponte,
Bologna, 2005, pag 114.
61
Ricordiamo che lAssociazione Huda Sharawi non altro che lUnione Femminista Egiziana (UFE) che
nel 1952, con la rivoluzione degli Ufficiali Liberi, era stata costretta a cambiare nome e a svolgere solo
opere di beneficenza.
62
Waddy Charis, Women in Muslim History, Longman, London, New York, 1980, pag 153.
60

73

Fra le femministe di questa generazione possiamo ricordare Amina al-Sayd e Ekbal


Baraka, rappresentanti del femminismo secolare, e Safinaz Qazim e Heba Rauf,
rappresentanti del femminismo islamico.
Amina al-Sayd (1914-1995) giornalista e scrittrice, allet di quattordici anni entr a far
parte dellUnione Femminista Egiziana di Huda Sharawi (dove collabor fino alla morte
della Sharawi nel 1947) e nel 1931 fu tra le prime ragazze ad essere ammessa
allesclusiva universit del Cairo Re Fuad I63.
Nel 1946, insieme alla Sharawi, partecip alla campagna di stampa contro il re Farouk
per i suoi atteggiamenti ritenuti offensivi verso le donne e, quando il re divorzi dalla
sua prima moglie Farida, insieme organizzarono una manifestazione per festeggiare la
liberazione dellex regina64.
Fu sicuramente un evento senza precedenti per lEgitto, che mostr anche la grande
tenacia della Sayd che, tre giorni prima di morire, disse: Le femministe di oggi non
hanno lo stomaco per lottare65.
Nel 1954 fond la rivista femminile Hawa (Eva) che da quel momento divenne il
modello per tutte le altre riviste rivolte alle donne.
Hawa conteneva una serie di articoli su bellezza, salute, famiglia, moda, alimentazione
e dal 1954 al 1964 (quando nacque la rivista Hiya, ovvero, Lei) fu lunica rivista
femminile egiziana.
Quando Nasser costrinse lUnione Femminista a trasformarsi in unassociazione di
beneficenza, lei a sua volta trasform unintera colonna della sua rivista in una tribuna
politica.
Divenne dunque una delle pi importanti e rispettate voci del moderno Egitto e fece
parte dello staff dei collaboratori di Nasser durante il suo viaggio a Gerusalemme nel
novembre 197766.
Dopo il suo ritiro ufficiale nel 1985 continu a scrivere e, nei suoi ultimi cinque anni di
vita, malata di cancro, collabor con le organizzazioni femminili egiziane per trovare la
migliore strategia per partecipare alla Conferenza mondiale dellONU sulle donne a
Pechino67.
Durante la sua vita la Sayd ha cercato di integrare la visione liberale femminista con
quella di uno stato socialista, neutro rispetto al genere, che fosse in grado di mobilitare i
cittadini.
Ha criticato duramente il Codice di Famiglia e il fatto che lo Stato non fosse in grado di
aiutare le donne lavoratrici, attraverso dei progetti di assistenza allinfanzia che le
aiutasse a conciliare il lavoro con la cura dei figli68.

63

Durante questo periodo inizi a scrivere nei giornali e nel 1940 fu la prima giornalista ad essere pagata
per lavorare in una casa editrice.
64
Darwish Adel, Obituary: Amina al-Said, 5 settembre 1995,
http://www.independent.co.uk/news/people/obituary-amina-alsaid-1599537.html
65
Idem.
66
Waddy Charis, op.cit, pag 151.
67
Nel 1995 alla IV Conferenza mondiale sulle donne svoltasi a Pechino, i delegati di 185 Stati
simpegnarono a garantire leguaglianza dei diritti e della dignit tra uomini e donne, anche in rispetto del
principio riconosciuto alle donne del controllo sulla propria salute e sulla propria sessualit. Vennero
messi in risalto gli ostacoli (divisioni etniche, linguistiche, religiose) che negano o minacciano diritti e
libert femminili.
68
Margot Badran, Egyptian Feminism in a Nationalist Century, Dicembre 1999,
http://www.mediterraneas.org/article.php3?id_article=178

74

Per quanto riguarda la questione del velo, ha sostenuto che nel Corano si chiede alle
donne soltanto di coprirsi la scollatura e di evitare luso di abiti volgari69.
E poi sempre il relazione alluso del velo disse: Il giorno in cui ci siamo strappate il
velo70 stato il nostro primo passo sulla via dellemancipazione. Sono state aperte delle
scuole femminili dove veniva impartito lo stesso insegnamento che ai ragazzi, poi ci
sono state le scuole secondarie, luniversit, gli impieghi conformi e i diplomi
conquistati; tutto questo grazie a quel velo strappato!71.
E per questo motivo che di fronte al numero crescente di ragazze che allepoca
cominciavano ad usare il velo afferm sconcertata: Dove sono finite le eroine della
rivoluzione, le compagne che sfidavano a viso aperto la vita e la tradizione? Le donne
oggi non meritano diritti, gettano via ci che noi abbiamo conquistato72.
Dal 1985, anno del ritiro di Amina al-Sayd, al 1993 la nuova direttrice di Hawa stata
Ekbal Baraka, scrittrice, editorialista di sinistra e femminista della seconda generazione.
Ha pubblicato una ventina di libri su viaggi, letteratura, politica e Islam e anche sei
romanzi73.
Per quanto riguarda la questione femminile ha scritto il libro Al hijb in cui critica il
fenomeno del ritorno del velo fra le giovani musulmane e indaga sulle origini di questa
tradizione.
Invece, nel suo ultimo libro The New Woman ha ripercorso la storia del moderno Egitto
attraverso gli occhi dei movimenti femministi nati a partire dal XIX secolo74.
Riguardo alle richieste dei fondamentalisti che sostengono che le donne debbano stare
in casa lei afferma che si tratta innanzitutto di una questione economica in quanto lo
scopo quello di far uscire le donne dal mercato del lavoro e di ridurre le loro esigenze
(niente abiti, niente auto e poche strutture sociali).
Per questo motivo, il suo obbiettivo di aiutare le donne a resistere e a stare a galla
nonostante londa integralista.
Infatti, secondo Ekbal Baraka inutile stare a discutere sul velo, quando una donna non
pu andare a lavorare perch non trova un asilo dove lasciare i suoi numerosi figli.
Safinaz Qazim, giornalista e scrittrice, fa parte di quella generazione di ragazze che
ebbero come guida e insegnante Zaynab al-Ghazali.
La Qazim fu messa in carcere da Sadat nellautunno 1981 e forse per questo motivo
che considera Khalid al-Islambuli, ovvero lassassino del presidente, un liberatore dalla
tirannia e dalloppressione75.
A differenza della sua maestra, non ha mai fatto parte dei Fratelli Musulmani e, in
generale, ha preferito lavorare da sola, anzich far parte di un gruppo o di un
movimento.

69

A riguardo dice: Potete leggere il Corano una, due, tre volte, non troverete mai una sola descrizione
della divisa islamica femminile. Il Corano chiede alla donna solo di essere degna e decente. Allinizio le
donne avevano vestiti scollati (...) il Corano le esortava a coprirsi il seno quando portavano il costume
tradizionale. Noi non siamo obbligate a fare questo o a portare quello. Vedi: Avolio Debora, Amina alSayd contro il velo, http://www.donnamed.unina.it/velo_opi05a.php
70
Si riferisce al famoso gesto compiuto nel 1923 da Huda Sharawi che si tolse il velo alla stazione del
Cairo, di fronte a una folla di donne che lapplaudivano.
71
Avolio Debora, op.cit.
72
Stefanelli Barbara, Femministe contro integralismo: la nostra battaglia in Egitto, Ottobre 1993.
http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/31/femministe_contro_integralismo_nostra_battaglia
73
Alcuni di questi romanzi sono stati acquistati dalla televisione egiziana che li ha trasformati in film.
74
http://www.arabworldbooks.com/authors/ekbal_baraka.htm
75
Nella sua casa ha appeso nel muro proprio un ritratto di Khalid al-Islambuli.

75

Questo perch ha affermato di avere poca fiducia sia nelle istituzioni sia nelle
organizzazioni, governative o meno76.
Ha studiato giornalismo, facendo anche un viaggio di studio negli Stati Uniti, mentre la
sua conoscenza dellIslam deriva dalle innumerevoli letture fatte.
Per quanto riguarda la questione femminile, la Qazim sostiene che le donne sono
sempre state oppresse e ci ha portato alla loro ignoranza sia sulle questioni religiose
che sui loro diritti.
Ma il problema ben pi serio alla base delloppressione femminile lignoranza
(jahiliyya) e le barbarie (hamajiyya) della societ, che sono frutto dellinfluenza
occidentale77.
Ma anche il femminismo, secondo la sua concezione, un prodotto della societ
occidentale ed un movimento che non libera le donne ma, al contrario, le incatena e le
aliena dalla loro umanit.
A riguardo afferma: Io sono una delle pi ardenti nemiche del femminismo, sia qui, nel
mio paese, che nel resto del mondo78.
Allo stesso tempo si dichiara favorevole alla liberazione delle donne ma, secondo la sua
visione, una donna pu raggiungere il pi alto livello di liberazione soltanto
impegnandosi a seguire strettamente le regole della shara.
Ammette che i diritti che la shara concede alle donne sono violati ma anche vero,
secondo lei che le donne dovrebbe cercare di riacquistare quei diritti perduti evitando
per di usare una prospettiva sessista e laica.
Dio ha dato una diversa benedizione alle donne e agli uomini ma questa diversit di
ruoli non significa che la donna sia inferiore alluomo.
La donna viene preferita da Dio per la funzione che svolge con la gravidanza, mentre
luomo preferito per la sua forza fisica e la sua capacit di guadagnare attraverso il
lavoro.
Sulla questione delle mutilazioni genitali femminili, la Qazim, oltre ad esprimere il suo
orrore79 per questa pratica, afferma che si tratta di una tradizione pre-islamica che stata
gradualmente ereditata dalle societ islamiche.
Ironicamente, afferma che lassociazione fra le mutilazioni genitali e lIslam frutto
delle societ occidentali, dove per parecchio tempo le donne hanno dovuto portare la
cintura di castit.
Ci sono poi dei comandamenti del Corano che devono essere semplicemente rispettati,
senza questioni.
Fra questi comandamenti, ci sono quelli relativi alluso del velo e al diritto del marito di
picchiare la moglie disobbediente80.
Una donna musulmana non deve obiettare alle regole del Corano: se Dio nel suo Libro
ha detto che un uomo pu picchiare una donna che non obbedisce ai suoi ordini, allora
giusto cos.
Lo stesso discorso vale per il velo anche perch, in questo modo, un uomo viene attratto
dalle capacit intellettuali di una donna, anzich dal suo aspetto fisico.
Attraverso luso del velo una donna pu ottenere tutti i diritti che lIslam le ha
accordato: lIslam la religione della libert e della liberazione ha dato alle donne il
diritto alleducazione, alla scelta del marito, alleredit e alleffettiva partecipazione alla
costruzione della societ81.
76

Karam Azza, Women, Islamisms and the State: Contemporary Feminisms in Egypt. London,
MacMillan, 1998, pag 216.
77
Ibidem, pag 218.
78
Idem.
79
E infatti, come madre di una bambina, ha impedito che subisse questa pratica.
80
Karam Azza, op.cit, pag 220.
81
Ibidem, pag 221.

76

Unaltra femminista Heba Rauf, che attualmente insegna nel dipartimento di Scienze
Politiche delluniversit del Cairo.
Heba Rauf ha avuto come insegnanti due icone dellattivismo femminile islamico:
Zaynab al-Ghazali e Safinaz Qazim e lei stessa rappresenta la nuova generazione delle
donne islamiche attive in Egitto.
Tuttavia, durante la sua infanzia ha ricevuto uneducazione occidentale avendo studiato
prima in Germania e poi in Gran Bretagna82.
Dal 1992 al 1997 ha tenuto anche una rubrica intitolata Women's Voice nel settimanale
Al-Shaib.
Secondo il suo pensiero la liberazione delle donne nelle societ islamiche necessita del
risveglio del pensiero islamico e di un rinnovamento allinterno della giurisprudenza
islamica.
Ma il suo obbiettivo non ricostruire le leggi islamiche ma difendere lIslam dalla
stagnazione e dai pregiudizi83.
La Rauf rifiuta di riconoscere legittimit al femminismo che si dichiara il difensore dei
diritti delle donne, definendolo come individualistico e come portatore di divisione nella
societ.
Il femminismo soltanto un prodotto dellOccidente che non deve essere applicato alle
culture islamiche.
A riguardo dice: Il femminismo si occupa delle donne ma abbiamo mai sentito parlare
di masculinism? Per eliminare loppressione delle donne bisogna rivolgersi allintera
societ perch lobbiettivo deve essere il cambiamento delle mentalit84.
La Rauf attribuisce un ruolo importante alla famiglia che considera un mezzo
importante per la liberazione delle donne, dimenticandosi che essa proprio il luogo
dove spesso una donna subisce le maggiori ingiustizie e violenze.
Per lei una donna che sta in casa per molto tempo occupandosi della crescita dei figli sta
svolgendo un ruolo importante in quanto sta proteggendo lunit della societ (e della
famiglia).
Secondo la sua visione, la maternit85 e la famiglia hanno un ruolo politico e per questo
ha coniato il termine, con cui definisce anche se stessa, di political mother.
Ma oltre allimportante ruolo svolto allinterno della famiglia, una donna deve essere
attivamente coinvolta nellamministrazione, nel governo e nella difesa della umma86.
Per questo motivo, la Rauf sostiene che il servizio militare debba diventare
obbligatorio anche per le donne.

3. Il pensiero di alcuni predicatori


Come abbiamo visto, dagli anni 70 in Egitto si verific un forte movimento teorico e
pratico di neo-islamizzazione, allinterno del quale svolsero un ruolo importante i
82

Ha criticato duramente la scuola secondaria in cui studi in Germania e in particolare, latteggiamento


della scuola verso le altre religioni. Infatti, mentre nellistituto era presente una cappella per permettere
agli studenti cristiani di frequentare la messa la domenica, era stata rifiutata la richiesta di dare una stanza
agli studenti musulmani per le loro preghiere quotidiane.
83
Karam Azza, op.cit, pag 224.
84
Karam Azza, op.cit, pag 224.
85
In questo contrasta con la sua maestra Zaynab al-Ghazali la quale sosteneva che linfertilit di una
donna non era un ostacolo in quanto anche una donna sterile poteva svolgere un ruolo importante
allinterno della societ.
86
I musulmani di tutto il mondo si considerano una sola umma (comunit) basata sulla fede.

77

predicatori popolari, vere star televisive che, con le loro prediche, influenzavano
fortemente lopinione pubblica87.
Questi predicatori si occuparono anche del ruolo della donna nelle societ musulmane e
molti di essi scrissero anche dei libri.
Negli anni tra la presidenza Sadat e la presidenza Mubarak, il pi importante di essi fu
lo shaykh Muhammad Miwtalli al-Sharawi (1911-1999).
Dal 1980 Al-Sharawi ha condotto, in una televisione egiziana, il famoso programma
Friday lessons in cui parlava del Corano e delle sue interpretazioni88.
Per quanto riguarda la questione femminile, ha scritto il libro Al-mara al-muslima (La
donna musulmana) che fu pubblicato a brani nel 1992 nel Jaridat al-Umma alIslamiyya (il Giornale della Nazione Islamica).
Secondo la sua visione le donne e gli uomini sono uguali nei loro tentativi di
guadagnare la piet e la grazia di Dio.
La differenza sta nelle loro capacit: Gli uomini sono caratterizzati dalla risolutezza
e le loro emozioni sono quasi inesistenti. Le donne sono esposte alle situazioni che
richiedono luso delle emozioni prima della ragione, mentre gli uomini sono esposti alle
situazioni che richiedono la ragione prima delle emozioni89.
Una donna, secondo al-Sharawi, dovrebbe occuparsi del padre, del marito e dei fratelli
e, solo nel caso in cui non abbia nessuno di cui occuparsi, pu lavorare fuori casa.
Ma anche in questo caso deve essere un lavoro che riguardi il regno della casa: nel
ministero della salute, delleducazione o delle finanze.
Tuttavia, una donna fuori casa, soprattutto se non indossa il velo, rappresenta una
costante minaccia per le altre donne.
Infatti, un marito, ma anche un giovane, possono rimanere affascinati (e magari fare
anche dei confronti con la propria moglie non pi giovane) dalla vista di una giovane
donna che cammina per strada90.
Questo anche uno dei ragionamenti che al-Sharawi usa per giustificare luso del velo,
su cui si dimostra inflessibile: tutte le donne musulmane, una volta varcati i confini
della casa, devono indossare il velo.
Secondo il suo parere, il velo non ordinato da Dio ma rappresenta comunque un
simbolo di fede.
Per quanto riguarda labbigliamento femminile, esaminando il Corano e alcuni hadth
afferma che una donna non deve vestirsi in modo attraente, non deve usare abiti che
mostrino le forme del corpo e non deve usare profumi.
Al-Sharawi non riconosce il femminismo come una scuola di pensiero ma lo considera
soltanto come un prodotto dellOccidente che rientra nella categoria dei nemici
dellIslam.
Infatti, il femminismo utilizza i diritti delle donne come mezzo per attaccare la religione
islamica e la sua cultura91.
Un altro predicatore che si occupato del ruolo delle donne Muhammad al-Ghazali,
apprezzato giurista che ha emesso diverse e importanti opinioni legali.
Le sue idee sulle donne sono espresse nel libro Qadaya al-mara al-taqalid al-rakida
wa al-wafida (La questione delle donne: tra stagnazione e tradizioni importate).
Come al-Sharawi anche al-Ghazali parla della necessit delluso del velo per una
donna, per usa una giustificazione diversa dal suo predecessore.
87

M. Campanini, K. Mezran, op.cit, pag 128.


http://www.sunnah.org/history/Scholars/Shaarawi.html
89
Karam Azza, op.cit, pag 180.
90
Ibidem, pag 183.
91
Ibidem, pag 186.
88

78

Infatti, egli sprona una donna ad impressionare la societ, uomini e donne compresi,
attraverso le sue capacit intellettuali e i suoi talenti, anzich con la bellezza92.
Al-Ghazali critica i moderni vestiti europei e, in generale, labbigliamento non-islamico,
perch evidenzia il corpo delle donne, sminuendo la loro dignit93.
Uomo e donna sono uguali agli occhi di Dio per, allinterno del Corano, si prevede che
luomo svolga il ruolo di supervisore della donna.
Questo non vuol dire negare luguaglianza tra i due sessi ma, semplicemente, che
alluomo spetta una pi grande responsabilit (e maggiori sacrifici) nei confronti della
donna.
Al-Ghazali sostiene che alcuni lavori sono migliori di altri per le donne in quanto per
una donna non bene lavorare in un settore che non corrisponde alla sua natura.
Ad esempio, una donna non pu fare il vigile urbano perch un lavoro troppo
faticoso94.
Oltretutto, aggiunge che una donna non dovrebbe lavorare senza accompagnamento
perch lavorando da sola rischia di essere vittima di qualunque malintenzionato si trovi
a passare.
Anche per al-Ghazali il femminismo un prodotto delle societ americane ed europee
che sono dominate dallimmoralit e dalla corruzione.
Per questo motivo, raccomanda agli uomini egiziani che, per motivi di lavoro debbano
vivere in un altro paese, di non sposare unimmorale donna occidentale perch essa
crescerebbe i figli senza una religione e li condurrebbe lontano dalla via di Dio95.
Come si pu evincere da quanto detto prima, il dibattito sulle questioni di genere oggi
pi acceso che mai, articolato al suo interno fra correnti di pensiero, intellettuali, politici
e sensibilit religiose diverse.

92

Karam Azza, op.cit, pag 188.


Allinterno di questa critica, gli unici elogi li rivolge a Margaret Thatcher, il primo ministro inglese, che
definisce come una donna vestita in modo decente e rispettoso.
94
Ibidem, pag 194.
95
Karam Azza, op.cit, pag 189.
93

79

Conclusione: le donne egiziane oggi


NellEgitto di oggi1 le donne hanno ottenuto nuove conquiste ma ci sono ancora luci e
ombre.
Prima fra tutte la bassa presenza in Parlamento: in unindagine condotta nel 2006
dallUniversit di Stoccolma e dallInternational Idea 2 sulla presenza delle donne in
parlamento, lEgitto risultato lultimo paese, fra quelli a democrazia rappresentativa,
con sole 9 donne (su un totale di 454 parlamentari) in Parlamento3.
Molte donne oggi lavorano e contribuiscono al mantenimento delle loro famiglie ma i
ruoli familiari, che vedono luomo in una posizione predominante, non sono ancora stati
messi in discussione.
Infatti, fra i principi contenuti nel Codice di famiglia vi ancora quello secondo cui i
mariti sono responsabili del mantenimento della famiglia e le donne sono subordinate ai
loro mariti4.
Gli uomini, nonostante la citata modifica del Codice del giugno 2000, possiedono
ancora il diritto incondizionato al divorzio, mentre le donne devono ancora ricorrere
allapprovazione del tribunale, che spesso viene concessa solo se rinunciano a tutti i
diritti finanziari (inclusa la dote) o se riescono a provare che i loro mariti hanno
esercitato abusi o violenze nei loro confronti.
Le organizzazioni della societ civile, tra cui diverse ONG femministe, stanno
lavorando per riformare sia la legge sullo statuto personale sia quella che regola le
procedure dei tribunali per la famiglia ma, per ora, nulla cambiato.
Nel giugno 2008 il Parlamento ha approvato una legge in base alla quale le mutilazioni
genitali femminili in Egitto diventano un reato5.
In base alla nuova normativa la mutilazione di una bambina punibile con una pena da
tre mesi a due anni di reclusione o con una multa compresa fra 1.000 e 5.000 lire
egiziane (fra 118 e 590 euro).
1

Che ha per presidente sempre Muhammad Husni Mubarak.


Istituto internazionale per la democrazia e l'assistenza elettorale.
3
http://www.quotaproject.org/country.cfm?SortOrder=LastLowerPercentage%20DESC
4
The Daily Star, Le donne stanno infrangendo i tab ma i problemi rimangono, Dicembre 2009,
http://www.medarabnews.com/2008/09/12/le-donne-egiziane-stanno-infrangendo-i-tabu
5
Questa legge, di fatto, costituisce un approfondimento del provvedimento approvato lanno precedente
che gi vietava la pratica negli ospedali e nelle cliniche private del paese.
2

80

Questa legge parte di un pacchetto di provvedimenti per l'infanzia che fra l'altro
innalza l'et minima per contrarre matrimonio da 16 a 18 anni e consente alle madri di
registrare i figli sotto il proprio nome6.
Tuttavia, da chi si batte contro le mutilazioni non pu essere considerata una vittoria
totale.
Lascia infatti aperta una finestra, stabilendo che l'escissione pu essere praticata in caso
di "necessit medica": un cavillo che pu essere facilmente usato per continuare la
vecchia pratica che ancora molto diffusa.
Infatti, secondo uno studio condotto dall'ufficio governativo demografico nel 2005, il
96% delle donne egiziane fra i 15 e i 49 anni, musulmane o cristiane, ha subito la
mutilazione genitale7.
A partire dal dicembre 2009 ad una ragazza che indossa il niqab (il velo integrale che
lascia scoperti solo gli occhi) vietato lingresso nelle aule universitarie.
La questione era nata nellottobre dello stesso anno a seguito di una visita, dedicata al
tema dell'influenza H1N1, del grande imam dell'universit egiziana Al Azhar (che
ricordiamo la massima autorit religiosa del mondo sunnita), Mohammed Said
Tantawi presso un istituto femminile gestito dall'universit a Nasr City (vicino al
Cairo)8.
Tantawi era rimasto colpito dalla presenza in classe di una ragazza che portava il niqab
e le ha imposto subito di toglierlo e, di fronte alle resistenze della ragazza, ha affermato
che si tratta di unusanza tribale che non ha nessun legame con lIslam.
L'imam ha dato istruzioni all'istituto religioso di non fare entrare nella scuola altre
ragazze velate, a meno che non siano disposte a togliere immediatamente la "copertura".
Tantawi ha poi espresso l'intenzione di provvedere subito all'emissione di un
comunicato ufficiale a nome di Al Azhar, per mettere al bando il niqab da tutte le
istituzioni dipendenti dall'universit.
Allepisodio seguita dunque la decisione del ministro dell'Istruzione superiore Hani
Helal di proibire il velo integrale nelle universit.
Una dozzina di studentesse della Ain Shams University, il secondo ateneo pubblico del
Cairo, che si sono viste vietare l'ingresso agli esami perch portavano appunto il niqab,
hanno fatto ricorso al tribunale9.
Pochi giorni dopo, il tribunale amministrativo del Cairo ha annullato la decisione del
ministro sostenendo che essa contraria alla Costituzione, che prevede la libert
personale e di fede religiosa10.
Inoltre, secondo la magistratura, la decisione sarebbe contraria anche a precedenti
sentenze definitive del Consiglio di Stato sull'argomento.
Le studentesse nel corso del processo avevano sostenuto che la decisione del ministro le
aveva messe di fronte a una scelta difficile tra la loro decisione di portare il niqab e il
loro avvenire.
Tuttavia, il 6 giugno 2010 l'Alta Corte egiziana ha respinto il ricorso sancendo in modo
definitivo il divieto di andare alluniversit col niqab11.
6

Caferri Francesca, Mai pi donne mutilate. L'Egitto vieta l'infibulazione, giugno 2008,
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/egitto-infibulazione/egitto-infibulazione/egitto7
Caferri Francesca, op.cit.
8
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/egitto-velo/egitto-velo/egitto-velo.html
9
L'iniziativa legale, secondo l'avvocato Nizar Ghorab, che rappresenta alcune studentesse, non si basa
sulla religione, ma sui principi della Costituzione e dei diritti dell'uomo. Quella di indossare il niqab e'
infatti una libert costituzionale perch la donna che non lo porta ha il diritto di indossare ci che vuole,
mentre chi indossa il niqab non ha questo diritto.
10
http://www.ansamed.info/it/top/MI13.XAM13511.html
11
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/06/06/visualizza_new.html_1819802757.html

81

Concludiamo con un altro dato positivo in base al quale la partecipazione femminile alla
forza lavoro aumentata dal 15,4 % del 2001 al 23% del 200612.
Inoltre, rispetto al passato, quando le donne si limitavano a lavori nel campo della
medicina e dellinsegnamento, oggi lavorano come ambasciatrici, come giudici e come
ministri13.
Nel 2004 stato emesso un decreto storico in base al quale sono state nominate, per la
prima volta nella storia dellEgitto, 30 giudici donne.
Dalla fine del XIX secolo ad oggi, le donne egiziane hanno ottenuto nuovi diritti e si
sono fatte strada nel mondo del lavoro e della politica.
Questo non sarebbe accaduto senza il coraggio e la determinazione di tante femministe
che hanno lottato contro i pregiudizi e le discriminazioni di una societ patriarcale che
voleva che le donne fossero solo delle mogli-madri, ignoranti, velate e segregate.
Certo, il percorso ancora lungo, ci sono ancora dei diritti da ottenere e da far applicare
(perch sono solo sulla carta), ma la tenacia dimostrata dalle donne egiziane fa ben
sperare per il futuro.
Del resto, come afferma Nawal el-Saadawi, con cui concordo, in nessuna parte del
mondo le donne sono veramente libere, anche se credono di esserlo, e anche nei Paesi
pi ricchi e avanzati subiscono ancora oggi delle discriminazioni.

12

http://news.egypt.com/en/200909237333/news/-egypt-news/growing-number-of-egypt-women-joinworkforce.html
13
Attualmente nel governo egiziano ci sono due donne ministro: Aisha Abd al-Hadi Abd al-Ghani,
ministro del Lavoro e dellimmigrazione e Faiza Muhammad Aboulnaga, ministro della Cooperazione
internazionale.

82

Manifestazione del 1919

.
http://www.popcouncil.org/pdfs/unfulfilled_promises.pdf

http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm
http://homepages.udayton.edu/~fleiscel/photowom.html

83

Riunione in casa di
Huda Sharawi per decidere il boicottaggio dei prodotti inglesi nel Dicembre
1919. http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm

Copertina della rivista fondata da Huda Sharawi.


http://www.cealex.org/pfe/presentation/article_200ansPFE.php

Incontro tra Huda Sharawi e le


rappresentanti delle organizzazioni femminili degli altri paesi arabi nel 1944.
http://weekly.ahram.org.eg/1999/462/women.htm

84

Nabawiyya Musa, Huda Sharawi e


Saiza Nabarawi alluscita dal Congresso dellAlleanza Mondiale Femminile
svoltosi a Roma nel maggio 1923.
http://www.imow.org/community/blog/viewEntry?id=4

Riunione del Comitato


centrale delle donne del
Wafd.

Muhammad Abduh e Qasim Amin. http://weekly.ahram.org.eg/2001/523/sc3.htm

85

Malak Hifni Nassef


http://weekly.ahram.org.eg/1999/462/women.htm

Doria Shafik e Amina al-Sayd. http://weekly.ahram.org.eg/1999/462/women.htm

Nawal el-Saadawi http://nurainmagazine.wordpress.com/2008/11/06/

Protesta delle ragazze egiziane contro il divieto delluso del niqab nel dicembre
2009. http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche/mondo/2010/06/06/

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