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11.10.

2010

Storia dei paesi islamici

Da S.L.M. in arabo vengono fuori molte parole (aslama = abbracciare Dio, salamm alay
kum = la pace sia con voi, salama = prosperità, dar al salam = casa delle pace [era il
nome di Baghdad, poteva anche essere utilizzata per Gerusalemme o per il paradiso],
muslimum = musulmano [colui che crede]). Islam significa abbandonarsi, sottomettersi a
Dio, rassegnazione, autoblazione (coloro che si sono dati a Dio).

622 anno zero del calendario islamico, Maometto lasciò La Mecca, rifugiandosi a
Medina. Nel 632 muore Maometto, si succedono i 4 califfi (vicari), nel 661 muore
l'ultimo, inizia la prima grande dinastia califfale (prima si usava l'elezione) con gli
Ommayaddi, che istaurano la capitale a Damasco, vi governeranno fino al 750, anno in
cui ci fu un cambio di dinastia, dagli Abbassidi, derivati dallo zio di Maometto Abbas, la
capitale viene spostata a Baghdad. La dinastia dura fino al 1250 (circa), dopo il mondo
musulmano viene stravolto da invasioni d'Oriente (Gengis Khan), nel 1257 viene messa a
fuoco Baghdad, ucciso l'ultimo califfo e sterminata la sua famiglia; data in cui segna la
fine dell'Islam classico. L'avanzata mongola iniziò nel 1220, il territorio viene diviso in
khanati. Fine del 1300 invasione di Tamerlano. Agli inizi del XVI secolo c'è una grande
riorganizzazione del mondo musulmano, prima di questa data era iniziata l'avanzata verso
l'India; a ovest si consolida l'impero ottomano, a est l'impero dei mogul, in mezzo c'è il
mondo iranico (Iran, Afghanistan, Tagikistan) dove si forma la dinastia dei Safanidi, che
ebbe rapporti con i veneziani per combattere i turchi. Questi regni arrivano fino in età
contemporanea, l'impero mogul finisce nel 1858 a seguito di un grande ammutinamento,
l'impero safavide nella prima metà del '700 da invasioni provenienti dall'Afghanistan,
l'impero ottomano cade nel 1922. Nel 1798/99, l'invasione napoleonica dell'Egitto, per la
prima volta l'Islam conosceva un arretramento territoriale. Nel XIX secolo gran parte del
territorio islamico finisce in mano europea, in un secolo con eccezione dell'impero
ottomano quasi tutta ecumene musulmana cade sotto dominio coloniale diretto o
indiretto. Nasce un grande movimento critico, che si interroga di questa debolezza, ciò
crea uno schoch culturale. 1905 primo parlamento moderno in Iran; periodo che si guarda
all'Europa e cultura scientifica come d'adottare per ovviare al gap con quelle europee.
Tutto ciò mette in moto delle reazioni, che si protaggono fino ad oggi, essi vedono un
male peggiore del colonialismo europeo, quello di prendere la mentalità occidentale.
Oggi gli arabi sono il 20% dei musulmani, gli arabi diventono minoranza già nel periodo
ommayadde, nel 711 gli arabi arrivano in Spagna e all'Indo, rimane però una minoranza
importante, in quanto elité, di più erano i sudditi i sassanidi, i greci, la lingua della
cancelleria ommayade a Baghdad era il greco. San Giovanni Damascedo, fu l'ultimo dei
grandi padri del cristianesimo, che vive nella prima metà dell'VIII secolo, era figlio del
ministro delle finanze del califfo, che era greco; egli scriverà la prima confutazione del
corano, la centesima eresia cristiana sarebbe l'Islam, non viene considerata come un'altra
religione, sono gli eretici d'oltremare ancora come nelle crociate. Parla di Maometto
come un seguace di Ario, che contostava la divinità di Cristo, anche nel corano viene
tolta la divinità cristiana. Con gli Abbassidi, sono in realtà nati da una rivolta nata
dall'elemento sassanide, l'elité dirigenti diventano in maggioranza persiane, il califfo è
arabo, ma le famiglie che governano sono persiane. Tra il X e XI secolo c'è una
traslazione in favore dell'elemento turco, l'impero abbasside si frammenta con dinastie
locali, ciò va di pari passo con l'assoldazione di mercenari turchi. Nel 1055 Baghdad
viene investita da truppe turche che fondano una dinastia sultunare, con i selgiuchidi,
rimane il califfo (che non conta più niente) e un sultano che ritiene il potere vero (sultan
= potere, forza politica e militare), da questa data il califfo rimane simbolico. L'elemento
turco forma le nuove elité fino a quasi i tempi nostri. Il baricentro geografico si sposta
verso oriente, la penetrazione in oriente fu grazie ai mercanti. Dopo il 1000 l'India viene
invasa da Maumud da Ganzda, la presenza islamica in India si consolida; poi i Guridi
(Afghanistan) creano il sultanato di Deli.

12.10.2010

Il corano fonda la civiltà e lingua islamica, nel 610 - 632 viene rivelato a Maometto il
corano. Mecca e Iatrib (futura Medina = città del profeta) erano grosse oasi/città e si
staccano dal contesto nomade del resto dell'Arabia; a sud (Yemen) ci sono territori
montani dove si può coltivare, dove c'era lo stato millenario dei sabariti. Maometto nasce
nel 570 circa; l'Arabia centrale è il centro commerciale con le due oasi/città. L'elité
commerciale è composta dai meccani e medinesi, che lavoravano nel trasporto di merci
dal Mediterraneo al centro dell'Arabia e verso i porti dell'Oceano Indiano, i meccani
organizzavano le carovane. Veniva organizzata verso La Mecca il pellegrinaggio (hajj =
parte del calendario) alla KA'BA, erano radunate tutte le divinità adorate dagli arabi.
L'Hajj è uno dei grandi riti che unisce tutt'ora gli islamici, Maometto ricicla questo rito,
veniva organizzata per l'occasione la fiera di u'gazz; alla sera i poeti di ogni tribù
raccontavano le gesta delle loro tribù. Gli arabi erano divisi in nord e sud, quelli del nord
scesero dalla Siria dal II millennio(?), quelli del sud discendono da popolazioni
mesopotamiche. Dal punto di vista linguistico gli arabi fanno parte del gruppo ...
(amoreo, arabo). Raramente sorgevano confederazioni di tribù, solo per guerre poteva
accadere, ma poi si scioglievano, c'era anarchia tribale. All'interno delle tribù il vincolo
sociale è il sangue, nell'onomastica araba dopo il nome c'è una trafila di nomi che risale
fino al capostipide (ibn = figlio di), il non aver parenti era essere in posizione minoritaria.
L'offesa fatta a un membro di un clan obbligava tutto il caln a vendicarsi, c'erano grande
problema di faide. L'arbitrato (hakam) serviva quando due clan litigavano, ci si affidava a
un arbitro (stimato da tutti e due clan), il suo giudizio veniva normalmente rispettato.
Esisteva il principio del taglione, l'omicidio veniva pagato coll'esecuzione con l'assassino
o suo parente, o c'era il riscatto del prezzo del sangue, la pena massima era l'esilio, che
significava determinarne la morte. C'era razzia in epoca di crisi, è un modo di
sopravivenza; esiste la razzia di pedroni che aspettavano lungo le vie carovaniere. Le
decisioni importanti erano prese da un consiglio di anziani, l'hakkam era la persona
emergente che dirigeva le tribù, chiamato anche shaykh (sceicco = anziano). I pascoli
sono collettivi; l'individuo conta poco è la collettività che conta. C'è la poligamia, ma in
alcune zone esisteva anche la poliandria (donna con più uomini), contro ciò Maometto
lottò; non esisteva limite di donne che si potevano avere, se non quello di mantenerle,
Maometto fisserà il limite a 4 mogli.

Alcuni di questi caratteri si ritrovano nell'umma (grande tribù islamica con vinconlo della
fede e non del sangue) islamica. Il diritto islamico riconosce il taglione, anche se
Maometto tenta una mitigazione di questo principio attraverso il perdono. Con Maometto
la sospettata di adulterio non poteva essere a morte se non c'erano almeno quattro
testimoni; da il diritto di eredità alla donna; da il diritto alla donna a dare il consenso al
matrimonio.

Il polidemonismo era la credenza della credenza di spiriti e demoni in alberi, fonti e


pietre, una di queste pietre è quella nera incastonata nella caba. I jinn sono figure di esseri
invisibili, che sono una comunità parallela a quella umana, si crede che invasano i folli
(majnun), anche d'amore. Folli sono ritenuti anche i stregoni ei sacerdoti che emettevano
oracoli; anche il poeta (accusa fatta a Maometto). Tre dee diventano importanti Uzza,
Allat e Marat, conosciute come le tre figlie di Allah (chiamato dai meccani Ubal), che
prima di Maometto era una sorta di Zeus, Maometto rifiuta il culto alle tre dee.
Esistevano già al tempo di Maometto alcuni monoteisti che credevano che Allah fosse
l'unico dio; in Arabia centrale si ha notizia di altri due che in un contesto tribale
predicano un idea monoteista affine a Maometto, i tempi erano maturi per il monoteismo,
morto Maometto Abu Bark sconfiggerà le tribù del centro, guidate da un altro profeta.

18.10.2010

L'Arabia pre islamica

C'è una presenza ebraica e cristiana (periferico). Nella parte settentrionale dell'Arabia si
situavano oasi popolate da tribù ebraiche di lingua araba. A Jatrib (Medina) si trovavano
tre tribù ebraiche. A sud (Yemen) c'è un regno governato da dinastie di fede ebraica.
L'origine di questa diffusione ebraica è anche perché il deserto era zona di riparo della
Palestina, c'è anche una spiegazione commerciale (dalla bibbia in Re); sembra che reparti
ebraici dell'esercito babilonese furono mandati a presidiare parte dell'Arabia. La
distruzione del tempio e di Gerusalemme da parte dei romani nel 70, ciò portò una fuga,
tra cui l'Arabia. Queste tribù ebraiche hanno la loro autonomia, sono completamente
arabizzata nella lingua e costumi, sembra fosse un'elité economica, distinguendosi nei
commerci. Queste tribù erano più colte, anche perché disponevano di libri, molte tribù
invece non sapevano leggere; avevano una struttura religiosa più evoluta, si ben
distinguevano dalle altre tribù. Dagli arabi erano chiamati Ahl al-kitab = gente del libro,
anche i cristiani erano conosciuti con lo stesso nome, da ciò erano ammirati, ciò si nota
sul corano (prima fonte scritta araba). L'ebraismo ha un influsso notevole sull'islam:
pulizia, circoncisione, digiuno (rimandi all'ebraismo e alla quaresima cristiana),
macellazione animale (vietato di mangiare il maiale), sacrifici animali (rievocazione del
sacrificio d'Abramo). E' ripresa la legge mosaica, per regolare i rapporti umani; Mosé è il
personaggio bibblico più citato nel corano, sembra che Maometto si ispirasse a lui,
l'Isalm sembra una riformazione dell'ebraismo e di univirsalizzarlo.

L'Arabia era una periferia dell'impero bizantino e sassanide, al confine c'erano due regni
arabofoni Hira e Gassan, erano due regni cristiani eretici, una monofisita e una
nestoriana; questi due stati cuscinetto servivano a tenere a banda le razzie provenienti
dall'Arabia. Nel nestorianesimo c'è una svalutazione della divinità di Cristo; nel
monofitismo c'è un dibattito sulla natura di Cristo, ossia che Cristo avesse solo una natura
divina e non umana. Nel centro dell'Arabia il cristianesimo è a macchia di leopardo, nel
Najd sono presenti tribù cristiane. Nel curoe dell'Arabia (Higiaz) ci sono elementi
cristiani, proveniente da schiavi abissini, non ci sono comunità cristiane organizzate. Tra
i parenti della prima moglie di Maometto c'erano dei cristiani. Lungo la via carovaniera
c'erano monasteri di origine greco-siriaci, dove si produceva vino, sono ricordati in ciò
nella poesia islamica. E' riportato il nome del monaco Bajra nel corano, che Maometto
conobbe. Nello Yemen esisteva l'oasi del Najran che era una città cristiana (la più
importante), legata ad invasioni cristiane dall'Etiopia (una nel III secolo e nel VI secolo),
ricordata nel corano perché sterminati dal regno ebraico dello Yemen, il corano
simpatizza per i cristiani. A La Mecca in occasione del pelegrinaggio e della fiera,
arrivavano mercanti e missionari cristiani dalla Siria. E' un cristianesimo ereticheggiante,
nel centro Arabia con il gnosticismo. Nel corano si parla spesso di Cristo, ma è un uomo;
la tradizione islamica parla di due angeli che nei primi tre giorni della morte interrogano
il defunto, sembra che ciò fu ripreso dal nestorianesimo; ripreso dal nestoriano è anche
l'idea che i marteri della fede vadano subito in cielo. Da connettere al monachesimo sono
altri temi coranici, col giorno del rendiconto (yawm al-hisab), tutti saremo chiamati a
rendere conto delle nostre azioni. Il corano è pieno di descrizioni del giorno del giudizio,
sempre di matrice monastica. Altre idee sembrano di matrice gnostica, come la
concezione di Dio come luce e che tutto deve tornare a Dio. L'idea di una rivelazione
periodicamente aggiornata (Dio fa scendere dal cielo versioni aggiornate da un libro
[Torah, bibbia, corano]), ripresa dal gnosticismo. La venerazione particolare di Abramo è
ripresa dal gnosticismo. Si accenna nel corano alla trinità cristiana, ma con Gesù, Maria e
Dio, questa sembra preso da sette cristiane eterodossa, tra cui i colloridiani che avevano
elevato Maria a divinità. Presenza nell'ambiente meccano dell'hanif, ossia il monoteista,
questo movimento (in realtà figura isolate), Abramo rappresentato come il primo
rappresentato, nell'ambiente meccano rappresentavano alcune persone singole che
avevano iniziato in protesta a ostentare la propria personale credenza dell'unicità di Dio
(venerazione di Abramo); Maometto apparteneva a questa nuova sensibilità. Il corano
spesso presenta uno spezzone che rivendica l'arabicità della rivelazione agli arabi.
Maometto probabilmente raccoglie tutte le influenze degli hanif, l'angelo Gabriele gli
avrebbe dettato le parole del corano.

Il nome arabo di Maometto è Muhammad che significa colui che viene lodato, le fonti
della sua vita sono il corano, l'hadith (=racconto o detto di Maometto), narrano la sira
(vita di Maometto). Sono fontti molto diverse, il corano ha uno statuto particolare perché
parola di Dio e non di Maometto, che ha solo ripetuto, dal punto di vista dello storico è
detta da Maometto. L'hadith è una letteratura sterminata, perché sono anche i detti o
racconti di Maometto, che si contraddicono.

19.10.2010

Col terzo califfo Osman viene canonizzato il corano. La prima scienza che si sviluppa è
lo studio dell'hadith, per capire ciò che veramente è stato detto da Maometto. Si fanno
ricerca sui primi compagni di Maometto, che riferirono i detti di Maometto. Nacque nel
570 circa, anno in cui gli etiopi tentarono di invadere La Mecca, guidata da Abrahm con
elefanti. Maometto guarda a Mosé come suo modello, come re profeta (legislatore,
conmdottiero), anche se rifiutò il titolo di re, che doveva essere riservata solo a Dio.
Maometto si sposerà più volte. Verso la fine della sua vita un hadith dice che ha amato le
donne e i profumi, ma la cosa che più amato è la preghiera, ciò dimostra non svalorizza la
vita giornaliera. Anche l'infanzia di Gesù ci è oscura, la sappiamo attraverso vangeli
apofrici, anche se Maometto non sappiamo molto, molti sono leggende. Maometto nasce
già orfano del padre, sua madre Amina muore quando ha 4 anni. Si dice che un angelo
gli annunciò la nascita di suo figlio, ciò sembra un calco col cristianesimo. Si dice che
alla sua nascita si spensero tutti i fuochi dei tempi dell'impero persiano, a significare la
prossima conquista. Nella società del tempo l'orfano si trovava nella famgilia del parente
più vicino, si rimane nel clan, si ritrova col nonno, ma muore dopo due anni, si ritrova
con lo zio Abu Taleb, che era un mercante dell'elité mercante, che non si convertirà, ma
protegge Maometto. L'incontro tra Maometto e il monaco Baghira (chiamato Sergio dai
cristiani, nestoriano o ariano): lo conosce duerante una carovana con suo zio e lo
indottrinerà. Il suo matrimonio con Hadigia (595 circa), era una vedova di un ricco
mercante, più anziana di Maometto che probabilmente fu lei a proprgli il matrimonio, fu
la prima a convertirsi, fu lei a instradarlo nel suo futuro profetico. Si suppone che si
avvicinò ai hanif. Nel 610 circa ebbe la sua prima rivelazione, la tradizione si sbizzarisce,
Maometto scompare da La Mecca andando sul monte Hira, vive senza mangiare, finché
non ha il contatto con un angelo. Hadigia lo porta da un parente per capire perché
Maometto diventa strano, gli viene detto che ha visioni soprannaturali. La predicazione si
svolge in ambito famigliare (si convertono una 60ina di persone). La sua predicazione fa
presa sugli strati più bassi della società meccana (ex schiavi, famiglie decadute),
Maometto ha una carica antisistema, contro le ricchezze.
Il momoteismo è il tema intorno al quale girò la sua prima predicazione, ed era il tema
più scottante, metteva in crisi gli affari del pellegrinaggio verso La Mecca. Mometto
vuole fare riconoscere Allah come unico Dio. Altro grande tema è la vita futura, che
prende dal cristianesimo, col tema del giudizio finale, su cui il corano torna con
insistenza, si crede nella risurrezione dei corpi nell'ultimi giorni.

C'è un momento di debolezza di Maometto, perché viene schernito, ciò crea molti disagi
ai suoi seguaci, che vengono anche picchiati. Un gruppo di musulmani decide di lasciare
La Mecca per andare in Etiopia, ciò ha fatto pensare che l'islam simpatizzasse il
cristianesimo. e difficoltà crebbero parecchio tanto che Maometto accettò il culto delle tre
dee, per questo molti suoi seguaci lo lasciarono, dopo poco dichiara di essersi sbagliato e
dettati da satana, è stato un momento di debolezza (versetti satanici). Maometto vive
molte fase di vita, quella del mistico (ritirandosi sul monte Hira), quella famigliare, che si
confonde con la vita comunitaria e la vita pubblica in cui Maometto non disprezza i riti
partecipati dai suoi concittadini, anch'egli partecipa al culto della caba. Maometto non
vuole presentarsi come un contestatore totale di questi riti, cerca un compromesso. Nel
619 muoiono Abu Taleb e Hadigia, Maometto tocca il fondo, a La Mecca l'ostilità era
cresciuta, i suoi discepoli vengono aggrediti, Maometto medita l'emigrazione, cerca
appoggi fuori da La Mecca, a Yatrib (Medina) e Tarib, città dell'elité meccana, dove va e
prova a predicare, ma viene cacciato a sassate. Tornando da Tarib incontra un gruppo di
jin e ascoltandolo alcuni si convertono. Nel 621 a Yatrib c'è il giuramento delle donne, i
medinesi erano tenuti a fare il pellegrinaggio, trovano Maometto, con cui viene fatto un
patto di mutuo soccorso, che si giura sui propri beni e donne, è un'allenza preventiva, sarà
molto utile a Maometto, perché nel 622, emigra a Yatrib, perchè gli fu fatto un attentato
contro. Non tutti i musulmani se ne vanno da La Mecca, i meccani inseguono Maometto
e Abu Bark. L'egira segna una svolta, tronca coi meccani, il 622 è l'anno 0 del calendario
musulmano.

25.10.2010

Maometto ha il merito di aver saputo a porre fine a una faida (cosa difficilissima),
attraverso la costituzione di Medina, che prevedeva che al vincolo di sangue si metteva il
vincolo di fede. Il rapporto con la componente ebraica Maometto fa un utopia di un'unica
umma (= comunità), il Dio degli ebrei è quello di Maometto, si credeva un profeta post
bibblico, guarda alla gente della scrittura come degli autorevoli personaggi che possono
verificare la veredicità del suo messaggio, pensava erroneamente che la pensassero come
lui. L'edificio utopistico crolla, il concordismo dura poco, i rapporti con gli ebrei
precipitano, si ipotizza che con l'accordo di Medina Maometto diventava il capo della
città, questa posizione provocò degli attriti, la pretesa di essere preso come profeta non
andava bene agli ebrei. Probabilmente ci furono contestazioni a Maometto mentre
predicava in piazza, perché ci sono particolari nel corano che non coincidono con la
bibbia, come il sacrificio d'Isacco, in cui nel corano al posto d'Isacco c'è il figlio
d'Ismaele, che sarà poi cacciato da Abramo e abbandonato nel deserto, nel corano viene
detto che fu accompagnato fino a La Mecca, dove insieme ad Abramo restaura la caba,
Ismaele sarebbe il padre degli arabi. Nel 624 Maometto pensa di poter regolare i conti
con una delle tre tribù ebraiche di Medina, all'epoca i meccani si erano accorti dell'errore
che avevano fatto di aver lasciato andare Maometto, visto che si disegnava un futuro
scontro tra le due città. In una razzia Maometto vince, nonostante sia una scaramuccia
verrà epicizzata nel futuro e chiamata vittoria di Bardar; Maometto torna a Medina da
vittorioso e espelle una tribù ebraica. Il tharif sarebbero accuse fatte dagli islamici contro
gli ebrei, che accusano il corano di alterare i fatti bibblici, ciò porta Maometto a cambiare
politica contro gli ebrei. La rivelazione corano da ora viene presentata come l'ultima e la
veritiera profetizzazione, gli ebrei sono accusati di aver alterato le scritture. L'islam da
parallela della religione ebraica passa a essere una religione universale. L'islam viene
presentata come la fede che si riallaccia al messaggio che Dio ha dato ad Abramo,
messaggio che si era poi corrotto per colpa degli ebrei non fedeli; parlano che Abramo
non era ne ebreo ne cristiano, ma era un puro monoteista; il corano diventa la correzione
del messaggio di Abramo.

Il periodo medinese è una fase di rapporto con La Mecca, che mostra due potenze in
lotta; nel 623 sposa Haisrhan, figlia di Abu Barak, che la tradizione mostra come il suo
vero amore, ma porterà la prima grande scissione. Il corano del periodo medinese è pieno
di normative (matrimonio, adottivo, militare), Maometto si era trasformato in un capo di
stato e il corano è il suo codice. Nel 625 a Huhut c'è uno scontro che vide Maometto
sconfitto e ferito, tornato a Medina, Maometto emana un secondo decreto di espulsione
per la seconda tribù ebraica. Probabilmente le tribù ebraiche erano in alleanza coi
meccani. Nel 626, Maometto era sicuramente sposato con più donne, per questioni di
alleanza, nella tradizione Haishan rimane la donna del cuore, ma durante un trasferimento
si perde in mezzo al deserto, un cammelliere le da un passaggio, Haishan arriva solo il
giorno dopo, ciò porta accuse. La famiglia di Maometto guidata da Alì consiglia di
ripudiare Haishan, per non perdere il suo onore, ma Maometto non ha intenzione a
ripudiarla, si ritria a colloquio con Dio, dopo un po' di tempo torna con una nuova
rivelazione, dove parla del sospetto di adulterio, che ci vogliono 4 testimoni del fatto, la
pena era la lapidazione, gli accusatori se meno di 4 ricevano 80 frustate. Il provvedimento
era per tutelare la donna, che prima bastava solo una accusa per uccidere una donna. Nel
627 ci fu la battaglia del fossato (in realtà non ci fu battaglia), i meccani resosi conto di
aversbagliato a non seguire Maometto, si prepararono ad attaccare Medina in forze, ma
Maometto fece costruire un fossato attorno alla città, idea completamente nuova, venuta
da Salman il persiano, uno schiavo di Maometto affrancato, che fu probabilmente un ex
ufficiale sassanide del genio militare. L'esercito meccano non attrezzato rimane bloccato,
esaurite le scorte si ritirano. Viene accusata l'ultima tribù ebraica di alto tradimento,
abbandonando le postazioni di difesa, è possibile che ciò sia accaduto perché non
volevano essere espulsi, per punizione i maschi adulti furono massacrati, ciò era previsto
nel diritto militare del tempo, 600 decapitazioni. Inizia il confronto diplomatico tra le due
città, cercando di portare dalla loro parte la maggior parte delle tribù del centro Arabia.
Nel 628 Maometto si presenta a La Mecca volendo fare il pellegrinaggio alla Caba, rito
permesso sempre a tutti, ma i meccani gli impediscono di proseguire, Maometto sceglie
di parlamentare, viene stilata una tregua, in cui le due parti si impegnano di non
aggredirsi, a Maometto viene permesso di fare disarmato il pellegrinaggio l'anno dopo.
Ai meccani da segno di ragionevolezza, Maometto in questo periodo sposa 8 donne di
altre tribù per le alleanze, poteva lui sposare più di 4 donne in quanto profeta. Nel 630
Maometto con un esercito si presenta davanti a La Mecca, con la scusa che i meccani
hanno contravvenuto alla tregua, impedendo a una tribù di allearsi con lui. I meccani in
quanto governata da mercanti, si accordano, facendo sposare la figlia di un notabile Abu
Sufian meccano, che era il comandante in capo dei meccani. Maometto può prendere la
città, impegnandosi a non prendersi vendette, mantenendo il commercio. La Caba viene
liberata dagli idoli e distrutte, tra queste immagini c'era anche una Madonna con bambino
che Maometto non fa distruggere.

26.10.2010

Maometto nel 630 vede coronato il suo sogno di vita, è un trionfatore (a differenza di
Gesù), a differenza del cristianesimo dei primi secoli (catacombe), l'islam conosce un
trionfo anche politico, l'Arabia è comandata dagli eredi di Maometto. Il governo di
Maometto su La Mecca è soft (periodo meccano), ma si era ancora ben lontani da
comandare tutte le zone dell'Arabia; mandò lettere di conversioni ai più grandi regnanti
dell'epoca: Eraclio I, Cosroe II e il sovrano etiopico. Scrisse una lettera al patriarca dei
copti in Egitto; si vede che si sente il capo della zona. Maometto fece spedizioni a nord e
conquistò oasi abitate da tribù ebraiche, che arrivano a un compromesso con Maometto
(avrebbero pagato le tasse). Arriverà fino al confine con l'impero bizantino, ci si chiede se
fu una spedizione razzia o se Maometto avesse un proggetto diverso, forse Maometto
pensava a un Islam fuori dai confini d'Arabia. Tornato a La Mecca qualcuno in sua
assenza aveva cercato di creare una nuova situazione, attraverso un gruppo contrario a
Maometto, che si radunava attorno alla moschea del male, Maometto fa distruggere
questa moschea. Problemi più grossi Maometto deve affrontarli coll'interno dell'Arabia,
con le sue popolazioni nomadi che non vogliono un controllo centrale. A La Mecca
arriveranno molti ambasciatori inviati dalle tribù arabe, Maometto stringe accordi con
loro, ciò fa capire che con la diplomazia voleva controllare l'Arabia, che non aveva mai
visto un potere centralizzato. Gli accordi venivano stipulati tra capi tribù, ed erano
considerati fatti solo con Maometto, quando muore non si sentono più vincolati dagli
accordi. Le tribù si sottomettono a Maometto e si impegnano a contribuire alla diffusione
dell'Islam. I cristiani di Nagjram, provenienti dall'Etiopia, mandarono una delegazione a
Maometto, l'incontro si concluse con un trattato. Si discusse di teologia, l'accordo sarà
applicato ogni volta coi cristiani, la popolazione avrebbe pagato un tributo, i cristiani
ottengono libertà di culto ma non di propaganda. Vengono differenziati chi avevano il
libro (alakitab) e chi non ce l'ha, gli alakitab non possono essere obbligati a convertirsi a
differenza dei pagani.

Nel 631 Maometto ha una crisi, perché non si sente di guidare il pellegrinaggio, viene
affidato ad Alì, che era divenuto genero di Maometto. Fu donata a Maometto da
un'ambasceria etiope una schiava copta, Maometto se ne invaghisce e le moglie sono
gelose, ella gli darà un figlio maschio, Ibrahim, ma vive solo un anno. Un uomo senza
discendenza maschile viene offeso, ciò feriva Maometto, alla sua morte in assenza di
maschi si sarebbero creati problemi, per questo fa sposare la figlia Fatima con Alì. Dopo
la morte di Maometto la comunità islamica si divide nella discussione per chi avrebbe
dovuto prendere il suo posto. Alì proclama che quello è l'ultimo anno che gli idolatri si
possono unire al pellegrinaggio, le conversioni aumentano molto, alcune per
convenienza. Maometto si assentò per un po' da La Mecca e lasciò le redini
momentaneamente ad Alì, gli alinidi portarono questo episodio come l'investitura ad Alì,
quindi era lui che doveva succedere.

Nel 632 durante il pellegrinaggio Maometto si rivolge alla folla, viene ricordato come il
suo testamento, è un discorso con parole semplici, si capisce il suo grande successo, parla
delle donne in modo positivo e innovativo (donne compagne da trattare bene). Maometto
stabilisce che la vedova ha il diritto di risposarsi, a differenza di quanto succedeva prima,
che era incamerata nei beni della famiglia del defunto. C'è un discorso di uguaglianza tra
gli uomini, nonostante ci fosse una società molta stratificazione. Sono due elementi
nuovi, viene imposta l'elemosina rituale (sakkat), che diviene poi una tassazione, gestita
dai califfi, doveva essere pagata da tutti i musulmani, i proventi dovevano essere
ridistribuiti secondo un termine descritto dal corano. Dice che nessun profeta verrà dopo
di lui e nessura religione nascerà; il primo profeta (Abramo, Mosé, Davide, Gesù) era
considerato Adamo e Maometto è l'ultimo, col corano si chiude la fase profetica
dell'umanità. Cinque pilastri dell'islam: Shahada è la dichiarazione di fede, la preghiera
da fare 5 volte al giorno è il salat (difficile da rispettare), sawn è il digiuno praticato
sopratutto nel ramadam (rispettato anche dai non credenti), zakat è l'elemosina e l'hajj è il
pellegrinaggio (solo per chi possa permetterselo).

27.10.2010

Nonostante l'età avanzata la morte di Maometto nel 632 fu inaspettata, chi doveva essere
il nuovo imam (colui che sta davanti agli altri, ossia il capo della comunità) o califfo (è il
vicario del profeta)? Un alrto probelma è quello dei rapporti tra La Mecca e il resto
dell'Arabia, con le tribù nomadi. Molti aspirano a essere eredi di Maometto, scoppiò una
protesta tra medinesi e meccani, i medinesi volevano scegliere loro il successore in
quanto furono i primi ad accettare Maometto, ma i meccani recriminarono che il profeta
era meccano quindi il successore dovevano sceglierlo loro. Si formarono due partiti: il
partito della famglia guidato da Alì (alidi), ma non sono d'accordo i vecchi compagni di
Maometto (Abu Bakr), c'è poi chi dice (Omar) che Maometto non è morto ma è
scomparso come Mosé che andò a parlare con Dio. In questa confusione si impone Abu
Bakr, più vecchio di Maometto, fu anch'egli mercante, era il braccio destro del profeta,
era una persona molto equilibrata, egli sottolinea che Maometto è morto. Fu eletto come
califfo, in quanto vecchio non sarebbe durato molto, infatti morì nel 634, l'islam
sopravvive però grazie all'opera di Abu Bakr, che riesce a risolvere i problemi lasciati da
Maometto. Abu Bakr deve risolvere la ribellioni delle tribù (ridda), egli intima alle tribù
di rispettare i patti, inizia delle spedizioni militari, a una a una le tribù vengono riportate
sotto La Mecca, alla morte di Abu Bakr la situazione è ristabilita. Abbiamo notizia che
c'erano altri due profeti monoteisti contemporanei a Maometto, un certo Musaima era
sopravvissuto a Maometto, a cui prima scrisse che lui avrebbe governato la sua tribù,
mentre Maometto a La Mecca. Musaima ebbe successo tra le tribù del deserto, prende
quota dopo la morte di Maometto, Abu Bakr gli da battaglia e Musaima muore e la sua
tribù sottomessa. Dopo questa battaglia il fronte interno è sedato, La Mecca è
riconosciuto il centro politico dell'Arabia. Nella battaglia muoiono molti musulmani, tra
cui molti che trasmettavano il messaggio coranico ed erano chiamati hatiz (colui che
tiene a mente, valeva di più la parola detta che scritta), Abu Bakr si rende conto che si
rischia di perdere il corano, ogni anno Maometto ripeteva il corano nel mese del
Ramadam, in modo che la gente potesse impararlo. Abu Bakr convoca una commissione,
tra cui c'era il segretario privato di Maometto, Shabit, che aveva registrazioni parziali del
corano su materiali di fortuna. Shabit mette insieme gli hafizùn rimasti (una ventina), che
hanno il compito di scrivere il corano sui fogli, ma il corano di Abu Bakr non sembra un
edizione canonica, Abu Bakr lo diede alla vedova di Maometto Hafra, forse unica donna
che sapeva leggere a La Mecca, era una poetessa. Muore nel 634 nel suo letto, viene
eletto Omar, nonostante la famiglia che tornava a proporre Alì. Omar regna fino al 644,
era stato uno dei più grandi nemici di Maometto prima di convertirsi diventando uno dei
compagni più entusiasti di Maometto. Omar era un battagliero, con lui l'Islam cambia
pelle, gli arabi si lanciano fuori dalla penisola, verso l'impero persiano e bizantino, i
sassanidi vengono più volte sconfitti, conquista l'Egitto che era il granaio del
Mediterraneo, anche Gerusalemme viene presa. Alla morte di Omar gli arabi non sono
più la maggioranza degli islamici. L'impero persiano viene abbattuto, l'impero bizantino
perde le sue regioni più ricche. Nell'impero islamico la lingua più usata diviene il greco.

08.11.2010

Il corano è un libro fondativo di un intera comunità, non ci sono quassi documenti scritti
in arabo prima del corano, abbiamo testimonianze della poesia araba coeva, si discute se
c'era qualcosa di scritto anteriore al corano. Secondo la tradizione Maometto riceve il
testo dall'angelo, lui lo ripete, non si riconosce a Maometto nemmeno lo stile letterario
(nessuna impronta umana). Corano significa raccolta di testi sacri, il corano va recitato ad
alta voce davanti al pubblico. Il testo è diviso in 114 capitoli, che si chiamano sure, sono
capitoli sui generi, c'è continuo cambio di argomento, lo stile è molto frammentario, gli
argomenti vengono più volte ripresi o ripetuti (tratto arcaico). Nel periodo medinese si
perde la parte poetica del testo e diventa prolisso, perché ci sono parti dogmative, che
hanno uno scopo pratico; la parte più antica era poetico oracolare. Le sure sono
organizzate in un modo pratico, dalle più lunghe alle più corte, prescinde dall'ordine
cronologico, le sure più brevi sono quelle più antiche. Ci fu una mano redazionale, una
prima volta con Abu Bark, poi con Osman. Sorse l'esigenza di precisare all'inizio di ogni
sura il periodo in cui fu rilevata, furono divise sure medinesi o meccana, è una distizione
importante, il corano meccano è considerato il più autentico, mentre quello medinese
viene considerato più contingente, considerato per l'Arabia del VII secolo. Ma l'Islam
conservatore dice che anche quella parte va rispettata nella sua integrità, quando nella
seconda metà del '800 inizia una corrente modernista, lascia cadere questa parte
medinese. Ogni sura ha un incipit, "nel nome di Dio il clemente il misericordioso", solo
una non ha questo incipit, secondo alcuni clemente e misericordioso erano nomi di due
divinità che vengono ora messi come attributi ad Allah. Ci sono sure con lettere isolate
che hanno pensato che queste lettere rappresentano le iniziali degli hafizun che vengono
messe per rappresentare la veridicità di chi ha scritto; c'è chi dice che le lettere
appartengono al corano celeste che sarebbe scritto nella madre del libro costudito presso
Dio; speculazioni cabalistiche dicono che ogni lettera ha un numero ed attraverso un
calcolo si possono fare speculazioni numerico. Il sagg è uno stile in prosa con rima
ritmata, vi emergono volumi sonori; la tradizione nega che il corano possa essere
paragonato a poesia, in quanto il poeta era un invasato dai jinn, ciò significava che non
era più opera degli angeli ma dei jinn. L'ascolto del corano dell'originale è stato sempre
considerata un opera pia, è probabile che gli hafizun dessero origine all'arte della lettura
del corano, perché bisogna saperlo salmodiarlo (recitar cantarlo) con regole precie, si
formarono gruppi di ascolto/preghiera presso gli hafizun. La parola che definisce questi
lettori professionisti è Qurra', che deriva dalla parola corano Qur'an. Il corano afferma di
essere un testo inimitabile, questo dogma va ricondotto all'altro dogma che dice che la
parola di Dio è inimitabile.

La lingua del corano è arabo, ma si chiede quale arabo, alcuni dicono che sia quello
aulico dei poeti, alcuni dicono che sia il dialetto dell'Higiaz. All'epoca dell'allattamento i
meccani davano i bambini a una donna del deserto, perché si pensava che il loro latte
fosse più buono. Il meccanismo della rivelazione: il corano ha due poli, uno celeste
chiamato umm al-kitab (madre del libro) e il polo storico che è il corano rivelato; questa
teoria viene messa anche per le rivelazioni precedenti (Torah e nuovo testamento),
provengono da un libro madre e vengono dati a un profeta che li reciterà. Si insiste sul
corano in arabo, affinché tutti possano capire. C'è un libro divino alla fine di ogni era,
ogni nuova rivelazione ha iniziato una nuova era, vengono pienamente riconosciute le
prime rivelazioni (tanzil = discesa, rivelziaone). Il corano sarebbe la rivelazione più
completa, i tre testi sono però messi sullo stesso piano, ciò andò a scemare visto il
conflitto tra Maometto e le comunità ebraiche. Anche i zorastriani verranno considerati
al-kitab in quanto avevano il libro sacro dell'Avesta, quando i mussulmani arrivano in
India, alcuni dottori dicono che anche il Veda (libro sacro all'induismo) sia disceso dal
cielo. Nel corano si parla del vangelo al singolare, probabilmente perché Maometto
conosceva il vangelo come testo unico; o significa tutto il messaggio a Cristo.

Ci si chiese quando il corano fu rivelato, c'è un brano che dice che il corano fu rivelato in
una notte, gli esegeti poi dicono che poi in modo che potesse recitaqrlo gli fu ripetuto nel
corso di ventanni. Questa notte viene chiamata notte del destino (layl al-qadr) (giorno 27
del ramadam), il ramadam è sacro perché è il mese in cui fu rivelato il corano. Il corano
viene visto come una conferma di ciò che era già stato detto, Maometto conferma ciò che
fu detto dai primi profeti, Maometto si sente pienamente erede della tradizione
precedente.

Cosa i contemporanei pensavano di Maometto? Il corano non trasmette le accuse che i


suoi contemporanei gli fecero in quanto si diceva portatore di un testo sacro. La
principale accusa era in quanto invasato dai jinn (maynun) era uno stregone o un poeta.
Un'accusa dice che l'ha copiato sotto dettatura (la tradizione dice che è analfabeta), alcuni
suoi contemporanei non pensavano fosse analfabeta, si pensa che a dettarglielo fu
Salman, il suo liberto persiano, che si pensa fosse un nestoriano inizialmente., poi tra
parenti di Khadija c'erano dei cristiani, poi il contatto con ambienti ebraici; ciò illuminina
lo studioso sulle possibili fonti del Maometto costruttore del corano. Gli angeli Gabriele,
Michele e Raffele li ritroviamo nel corano. Il corano conteien anche delle indicazioni
esegetiche, del modo in cui deve essere letto, c'è un versetto che dice che il corano è
composto da versetti solidi e versetti allegorici (da interpretare), coloro che voglio fare
scismi si attaccano ai versetti allegorici; questa distinzione viene fatta perché c'erano
problemi.

09.11.2010

Assente...

10.11.2010

La figura di Abramo era presente negli ambienti gnostici; il corano quando parla
d'Abramo dice che non era ne ebreo ne cristiano, ma era un anif, nel corano si fa un
lavoro di estrazione di Abramo dalla sua matrice giudeo ebraica. Anche Mosé viene
ripreso nel corano; Faraone è preso come un nome proprio, il nome sarà poi usato
nell'Islam per un potere dispotico. Ci sono episodi che non hanno riscontro nella Bibbia,
ma trovanti in fonti rabbiniche (talmud). Mosé è il modello concreto cui Maometto
guardò, egli è profeta, condottiero e legislatore, questa è le stesse qualità di Maometto
nell'egira e la terra promessa è Medina. Nel corano c'è scritto che Mosé nel Siani chiede a
Dio di poter vedere il suo volto, ed egli rispone no, ma è enigmatico perché poi dice che
se il monte rimarrà al suo posto mi vedrai, ma viene distrutto da un fulmine. Questo
brano darà argomentazione se si possa o meno vedere Dio, ci si chiede se Maometto vide
Dio, in quanto il corano dice che Maometto viaggiò in cielo e colloquio con Dio. Mosé
trova hadir (nome dato dalla tradizione) che dovrà portarlo nella confluenza dei due mari,
egli dice che lo porterà ma non deve far domande. Hadir vede una barca e l'affonda, in
una città uccide un giovinetto, trova un muro crollato e lo ricostruisce. Mosé tutte e tre le
volte non riesce a non chiedere spiegazione, Hadir dice che la barca apparteneva a poveri
e un re nemico voleva requisirgli la barca, il giovane era figlio di credenti e avrebbe
portato i genitori a pena in quanto sarebbe diventato empio (teoria della predestinazione),
il muro apparteneva a due orfani con un padre pio. Alla fine dice che quello che ha fatto
non lo fa lui, Hadir viene presentato come la figura di un santo, che fa il volere di Dio.
Mosé torna ampiamente negli hadith; Maometto va da Allah e gli dice che il suo popolo
deve fare 50 preghiere al giorno, poi tornando giù in un altro cielo trova Mosé che gli
dice che è meglio che va sù, Maometto risale e abbassa a 40, poi torna giù e Mosé gli
dice di tornare sù, si va avanti finché non si arriva a 5 preghiere al giorno. E' una
trattativa mercantile, ci sono dei precedenti nella Bibbia, c'è soggezione tra Maometto e
Mosé, quest'ultimo sembra quello che gli insegna il mestiere.

15.11.2010

Gesù è una figura importante del corano, infatti San Giovanni Damasceno dice che il
corano è la centesima eresia; Damasceno fa di Maometto un discepolo di Ario. Si nota
come Maometto conosce un Gesù di una tradizione più ampia, che si trova nei vangeli
apocrifi (Gesù asolescente). Il corano sostiene che Gesù nacque da vergine, si accettà che
Cristo tornerà; ciò fa penare che Maometto era un cristiano eterodosso; Gesù è collacato
su un piano quasi sovraumano. Gesù è un profeta dei cristiani, ma nella tradizione
islamica è il santo per eccellenza, visti i messaggi di povertà e amore. Il corano dice che
Gesù torrnerà, ciò crerà molte leggende.

Il Gesù coranico viene fatto nascere nel deserto, Maria partorì sotto una palma; la nascita
di Cristo viene fatta portare dallo spirito. Nel testo c'è un eco della vergogna di Maria, di
aver un figlio senza marito, questa era una critica degli ebrei. Nel corano Gesù inizia a
parlare dalla culla, dove sottolinea la sua non divinità, in polemica coi cristiani. Per il
corano Gesù era mandato per gli ebrei, non l'hanno accettato e hanno tentato di ucciderlo;
hai cristiani si rimprovera di averlo divinizzato. Cristo dice che è un servo di Dio,
negando la propria divinità. Il corano dice di smettere che Dio è trinitario e Dio è troppo
glorioso per avere un figlio. Gesù doveva confermare la torah e togliere alcune
proibizioni.

Il Gesù che compie miracoli è pieno di leggende nella tradizione islamica, mentre
Maometto non fa nessun miracolo è solo un ascoltatore muto, la tradizione tenta di dargli
miracoli; ma solo Gesù è l'unico che fa molti miracoli. Vengono riassunti i principali
miracoli (resuscitare i morti, riportare la vista), ci sono anche miracoli presi da vangeli
apocrifi; si sottolinea che Gesù compie miracoli col permesso di Dio. Viene negata la
morte in croce di Cristo, dicendo che muore uno che era simile a lui (teoria del sosia =
teoria di sette cristiane docetiste, per alcuni era impensabile che un Dio morisse in croce);
accusa gli ebrei che hanno ucciso i profeti ingiustamente. Si afferma l'innalzamento di
Gesù vivo al cielo, che tornerà sulla terra per annunciare l'ora; con degli hadit viene
spiegata l'importanza del ritornò di Gesù, uno dice che non c'è altro messia oltre a Gesù
(Hissah), detto spesso usato dai sunniti contro gli sciti, che dicono che sarà l'imam
nascosto a fare l'ultima battaglia contro l'anticristo (ultimo grande eretico), cosa che per i
sunniti deve fare Cristo.

Maria è fatta oggetto di molto interesse nel mondo coranico, insieme ad Hadigia; Maria
concepisce attraverso lo spirito Gesù. Anche di Maria si sottolinea l'elezione, è l'eletta tra
le donne. Si nota un abbaglio del cornao, che crede che la trinità cristiana sia Dio, Gesù e
Maria. Allah chiama Gesù a discolparsi della sua divinizzazione insieme a Maria. Questa
trinità fa parte degli ambienti eterodossi presenti in Arabia, sembra fosse idea della setta
colleridiani. Infondo all'inferno dantesco ci sono Maometto e Alì, che sono messi tra gli
eretici.

16.11.2010

Nel 754 muore San Giovanni Damasceno, c'era stato il cambio tra abbaside e ommayadi,
questi ultimi furono tutti sterminati tranne uno che riuscì a fuggire in Spagna e a creare
un emirato. Giovanni Damasceno che era greco, è considerato l'ultimo padre della chiesa,
parlava l'arabo, sapeva probabilmente il latino. Inquadra l'Islam nelle eresie (non
considerata una religione, ma un inganno del diavolo), chiamati i suoi seguaci agareni,
ismaeliti e saraceni (spogliati da Sara, perché Agar scacciata da Sara), nessuno li
chiamava musulmani (nome che si afferma in età moderna), agareni è più spregiativo,
perché era una schiava. Saraceno deriva da Sara e ceno è un verbo greco che vuol dire
diseredato. Giovanni riconosce che Maometto conosceva la bibbia, ma ci è arrivato
attraverso un monaco ariano, che negavano il carattere divino di Cristo. Mette in
discussione la pietà di Maometto, dice che le teorie del corano sono ridicole. Giovanni
lesse di sicuro il corano e lo cita nella sua opera; Giovanni dice che però alcune dottrine
coincidono col cristianesimo (unicità di Dio, nascita di Cristo), ammette alla fine che
certe verità ci sono nel corano. La conoscenza di Giovanni dell'Islam era altissma e non
sarà comparata per secoli. Per Giovanni gli islamici vanno recuperati.

Tra il XII e il XIII secolo San Francesco pose il progetto dell'envagelizzazione dei
territori islamici, nel 1213 andrà in Marocco e nel 1219 andò a Damietta, durante la
quinta crociata, arriva prima della battaglia, tenta di portare la pace, va anche a parlare
col comandante in capo degli arabi. Le fonti arabe parlano dell'incontro dell'emiro Al
Kemel che ebbe un incontro con un grande monaco (Francesco); non si riesce ad evitare
la battaglia, i crociati sono sconfitti. Francesco torna in Italia e redige un abbozzo di
regola (non bollatta = non approvata dal papa), dove è stilata un programma di
envagelizzazione dei territori islamici, in un primo tempo i frati dovevano testimoniare la
loro fede e comportarsi bene, poi quando piacerà a Dio dovranno predicare. All'epoca ciò
sconcertò, vita l'epoca di belligeranza, perché era una critica all'approccio bellicista della
chiesa; dice che i frati in territori islamici dovranno sottomettersi alle autorità locali, ma
la chiesa proibiva ciò, in quanto autorità pagane.

San Tommaso, perno della filosofia scolastica (tomistica), pilastro del pensiero della
chiesa; si occupa degli eretici e per i musulmani usa una nuova espressione, i
maomettani, ciò da la percezione che i maomettani non sono paragonabili ai eretici.
Scrive sui maomettani, dicendo che erano rozzi abitanti del deserto, che solo loro
potevano credere al messaggio di Maometto e con la forza hanno obbligato gli altri a
convertirsi. Dice che ci sono delle verità nel corano, ma inquinate da racconti favolosi; la
forza delle armi porta l'eco dell'espansione islamica. Dice che Maometto non fa leggere ai
suoi la Bibbia, per non essere tacciato di falsità, questa accusa è falsa; dice che non si
serve dei miracoli sopranatturali, che sono l'unica testimonianza di Dio e Maometto non
fu preannunciato da nessun profeta. In un altro brano Tommaso fa un confronto con
l'islam; Tommaso era alunno di san Alberto Magno, che lesse i filosofi arabi (Avicenna,
Averroé, Alvazari), Tommaso li cita, questi filosofi avevano riportato la riscoperta di
Aristotele in occidente, sono visti come i grandi pensatori del medioevo, che sono messi
da Dante nel limbo, nonostante fossero pagani e dovesero per questi essere messi
all'inferno. Tommaso dice che bisogna ragionare coi maomettani e pagani con la
filosofia, in quanto non riconoscono la bibbia (anche se questo è falso per gli islamici);
mette i maomettani fuori dagli eretici. Tommaso guarda al mondo islamico con
ammirazione.

Ricoldo da Monte Croce era un frate domenicano degli inizi del XIV secolo, all'indomani
della caduta di San Giovanni d'Acri (1291), ultima rocca forte crociata in Palestina,
rimane molti anni in territori musulmani, imparando l'arabo e scrivendo un diario, tenta di
evangelizzare, ma ebbe scarso successo. Mostra ammirazione per gli arabi, ma al suo
ritorno, Ricoldo ha un mutamento d'animo, visto lo scarso successo; scrisse un testo
contro la legge dei saraceni. In questo testo prevale l'esagerazione contro l'Islam, dice che
l'Islam ssarebbe un concentrato di eresie, che è la pienezza di tutte le eresie, per questo
estremamente pericolosa e va combattuta, anzi tutto con le armi della polemica, scrive i
capitoli: errori del corano, come comportarsi con loro, il corano non è testiomoniato da
nessuna fonte, non ha uno stile, non concorda nelle sue affermazione con nessun altro, la
legge dei saraceni si contraddice, la legge non è confermata dai miracoli, è irrazionale,
contiene menzogne, il corano è una legge violenta e di morte, è una legge disordinata, è
una legge malvagia. In un'altra opera inventa cose sul corano, come c'è detto che ci possa
essere la sodomia.

Il domenicano Giovanni da Tripoli è una figura avvicinabile a San Francesco, conosce


l'arabo e legge il corano, si propone di leggere il corano alla ricerca delle verità, è
affascinato dall figura del Cristo coranico, dice che il corano è conferma di molte dottrine
del cristianesimo, ma in modo incompleto, questo approccio ha insuccesso in quell'epoca.

San Pietro di Cluny scrisse contro la setta dei saraceni, con cui da il la a tutta la polemica
contro i saraceni in quell'epoca. Pietro organizza una spedizione in Spagna, per
recuperare testi sacri islamici per confutarli, viene fatta anche una traduzione da parte di
un inglese del corano in latino, ma si inabissa fino agli inizi del '500, pubblicata in
Svizzera. Pietro definisce Maometto omicida, assassino, adulter, ecc... Parlando della
setta dei musulmani li definisce come privi di legge, ignari di qualsiasi bene, dediti
unicamente ai piaceri della tavola.

San Bernardo di Chiaravalle crea il concetto del malicidio (uccidere il male), ciò servì per
la crociata contro gli albigesi.

22.11.2010

Nell'islam ci fu una scissione dopo 50 anni dalla morte di Maometto, lo sciismo. Shi'a
significa partito, fazione, lo scisma aveva origini politiche dinastiche, per la successione
di Maometto. Alì fu il quarto califfo, ma ciò scatena la dissidenza nella comunità
musulmana, dopo la morte di Alì a Damasco regnano gli Ommayadi e nell'Iraq si forma il
bacino della dissidenza, attorno alla famiglia di Alì, che pèrò sono sconfitti pesantemente
nella battaglia di Kerbela nel 680. I califfi Ommayadi tennero a bada gli alidi, solo verso
il 740 la dissidenza diventa forte, reclutando truppe e trovando un capo, che organizza la
grande marcia su Damasco, che porterà alla conquista di Damasco nel 750 e lo sterminio
della famiglia Ommayade.

Con la sconfitta nel 680 iniziano le dottrine eretiche degli alidi, una eresia c'era già stata
con Alì in vita, quando Ab Dalà ibn Saba, ex ebreo, dichiarà Alì come divino, Alì li fa
bastonare. La tendenza alla divinizzazione all'imam (guida), sarà una costante dello
scismo religioso, un altro episodio accadrà con il figlio di Alì, Moammahd, che ispirò la
rivolta di Muktar, le leggende dopo la sua morte ne fanno un essere immortale. E' la
teoria dell'imam nascosto, che veglia sulla comunità e tornerà alla fine dei tempi. Imam
sarebbe originalmente colui che guida la preghiera. Per gli Ommayadi il califfo organizza
la difesa della comunità e protegge la religione contro l'eresia, il califfo era un capo
politico e militare, raramente era un teologo. La imamologia che viene elaborata nello
scismo, l'idea è che impossibile che Maometto è impossibile che sia morto senza
designare un erede. L'imam è capace di entrare nel mistero divino, ha una scienza
sovraumana, è infallibile, è l'interprete per eccellenza del corano.

La divinizzazione dell'imam è una delle accuse dei sunniti, che dicono che gli sciti hanno
preso delle idee cristiane, il termine incarnazione è aborrito anche dagli sciti, che usano il
termine tajalli, che significa irradiazione, che l'imam sarebbe una irradiazione di Dio
(rispecchia la luce divina). L'idea della sopravivvenza dell'ìmam fino alla fine dei tempi,
è una sorta di immortalità, l'imam non può morire perché è semidivno, quando l'imam
scompare, non muore neanche neanche fisicamente, ma diventa invisibile (ghayba) ai
sensi umani. L'imam tornerà come messia (mahdi = ben guidato da Dio, che per i sunniti
è Gesù), che guida la comunità fino alla fine dei tempi. L'imam come Gesù infine non
muore. Come Cristo, l'imam tornerà, qui è una cristiologia islamizzata.

L'imam in virtù del carattere divino, la sua parola interpretativa è legge; per alcuni si
salva solo colui che ascolta la parola dell'imam. In ambito filosofico-teologico si disse
che se l'imam non esisterebbe cadrebbe tutto il creato, perché l'imam sostiene fisicamente
il mondo. Dopo il 680 ci sono 12 imam, intorno a queste figure di riferimento, la
comunità si stringe in modo solidale, quasi tutti furono uccisi di morte violenta. Si
elabora la teoria della doppia lettura dei testi, perché ci sarebbero due livelli, uno di
significato evidente (zahir) e un livello di significato nascosto (batin), alcuni sunniti
chiamarono gli sciti come batiniti, in quanto cercavano significati senza senso al corano.
Gli iniziati (che conoscono l'imamm), hanno accesso a un significato profondo del libro
sacro, ciò ribaltava la predicazione pubblica di Maometto, che non coltivò un circolo di
iniziati. L'imam è così depositario del senso profondo della parola coranica, l'imam è
superiore allo stesso profeta perché ha una conoscenza a lui superiore, in quanto in
contatto con Dio. L'accusa di batinita fu lanciata anche addosso a chi andava contro al
potere ufficiale, anche se non era scita, i sunniti invece sono fedeli alla sunna del profeta,
il suo messaggio, mentre gli sciti si sono allonati. La shi'a diventa di fatto un'altra
religione, nonostante ci sia lo stesso libro. L'imamologia si diffonde in territori iraqeni,
dove c'erano ancora forte presenza ebraico - critiana, portando contaminazioni a queste
idee scite.

La shi'a al suo interno altre scissioni, ci furono tre grandi divisioni (moderato, medio,
estremo), che differenziano nella visione dell'imam. La shi'a moderata o Zhaidita (uno dei
discendenti di Alì), Zhaid intorno al 740 insorge contro il califfo Ommayade, ma fallì e
morì in battaglia. Nello Yemen si pratica lo zhaiditismo. La tendenza media si chiama
Dodecinema, dal numero 12 che sono la linea di discendenza principali degli imam da
Alì fino alla metà del IX secolo, questo è quello maggiormente praticato (Iraq, Iran,
Azerbajgian, Libano, Siria, Pakistan e India); attualmente lo scismo è del 10% dell'Islam.
La tedenza estremo è quello ismaelita.

Nella forma estrema l'imam è un Dio in terra, nello scismo medio riporta alla cristologia,
si pensa che ci sono nell'imam c'è una natura umana e una divina; nella forma moderta
l'imam è un idividuo infallibile guidato da Dio, ma è presa con le pinze la divinizzazione.

23.11.2010

Muhammad l'atteso è il dodicesimo imam (scismo dei dodici imam è quello oggi
professato in Iran), morì nell'874. Gli ismaeliti si dividono in altri tre gruppi, nizariti,
muhmmaiditi (scomparsi dopo che furono sconfitti da Saladino nel 1171) mustailiti. Alla
morte di un imam succede spesso che la comunità si divide per la scelta del nuovo imam.
La serie canonica dei 12 imam è ricostruita a posteriori. Con la morte di Ja'far al-Sadiq
(m. 765) si formano i rami dei ismaeliti e dei qarmati; Ja'far è considerato fondatore di
una lettura cabalistica del corano, fondatore della scienza alchemica. Musa al-Kazim
viene investito all'ultimo momento da Ja'far, alcuni non accettano e seguono Isma'il, altri
ritengono che Ja'far non sia morto e lo attndono. Altri designano come imam Muhammad
figlio di Ismail, che era ancora in fasce, perché i figli di Ja'far sono considerati indegni.
Quando Abu Muslsim conquista il potere viene assasinato.

Gli zaiditi sono i moderati, perché non esagerano nella divinizzazione dell'imam, in certi
periodi i sunniti tentarono di riportarli nell'ortodossia. Gli zaiditi non furono moderati in
senso politico, accettano i primi due califfi e Alì e basta. Secondo loro l'imam doveva
scendere in armi contro il califfo usurpatore, per dimostrare che lui era scelto da Dio. Il
primo imam zaidit, Zaid (m. 740), si rivoltò ma fu sconfitto e ucciso; le rivolte zaidite
continuano nel tempo. Oltre a ciò l'imam deve discendere da Fatima (moglie di Alì e
figlia di Maometto), l'imam veniva eletto dalla comunità. Gli zaiditi furono persecutati
costantemente, per questo si riparono in zone poco raggiungibili (montagne dello Yemen
e africane).

La tebdenza dodicesima, riconosce i primi 12, riconosciuta la morte dei primi 11, ma il
12 non muore, Muhammad l'atteso, questa è la versione più seguita dagli sciti.
Muhammad era di fatto agli arresti domicidiali, era stato prelevato dal califfo abbasside e
messo a Savarra vicino a Baghdad, dove risiedeva il califfo. Muhammad poteva riceve i
suoi fedeli ma non uscire dalla città. Secondo la tradizione non è mai morto ma è
scomparso in un pozzo, nel 874. Viene anche chiamato anche imam del tempo, tempo
che inizia con la sua scomparsa e finisce con la fine dei tempi. Rimanda alla figura di
Cristo; i dodicimani dicono che nella figura dell'imam c'è una particola di luce, che è
trasmessa da imam a imam, fino al dodicesmo. La dottrina prevalente dice che l'imam ha
due nature, una umana e una divina, che è concentrata nella particola di luce, questo
rimanda alla discussione del cristianesimo sulla divinità di Cristo.

Quando scompare Muhammad sembra che la comunità non si rassegni alla sua scomparsa
e salta fuori il wakil, che diviene il suo rappresentante, creduto in contatto diretto con
Muhammad, si succedono 4 wakil, dopo nessuno si arroga questo diritto. Il tempo dei
wakil viene chiamato gaiba (scomparsa) minore, perché l'imam è ancora in contta
attraverso i wakil con i fedeli; mentre la gaiba maggiore continuerà fino al ritorno
dell'imam. Nelle moschee scite al venersì si malediva la generazione dei califfi sunniti,
ma comunque vive in pace con il califfato, riuscendo a volte ad ottenere la simpatie del
califfato, ciò accadde sotto gli abbassidi. Gli abassidi discendevano da Abbas che era zio
di Maometto, essi si presentavano come restauratori di una linea legittima discendente
dalla famiglia di Maometto. Nonostante gli Abassidi erano sunniti portarono avanti una
politica di riappacificazione con gli sciti, questa politica ha successo con i dodicimani,
che accettano il compromesso. Col califfo Al-Ma'Mun, fu un califfo teologo, fu
sospettato di simpatie filoscite, organizzava dibattiti teologici anche con cristiani. Chiamò
tra i suoi consiglieri molti sciti dodecimeni, nomina Akì ar-Ridà (uno dei 12 imam) come
suo successore, ciò spaventò molti e Aki ar-Ridà fu avvelenato nell'818. Nel 945
Baghdad viene conquistata dai curdi, che impongono un sultano al califfo, inzia la
dinastia dei sultani Buidi e dominano per un secolo (fino al 1055), non depongono il
califfo perché rappresentava l'unità della comunità islamica, i Buidi erano sciti. Nel 1055
i turchi selgiuchidi conquistano Baghdad, i selgiuchidi sono sunniti e vogliono ridare
forza al sunnismo. Era nata da poco la setta dei ismailiti, che venivano chiamati assassini,
erano un problema per i sunniti, per questo i selgiuchidi reprimono gli ismaeliti e
vengono fondate delle università per difendere l'islam ortodosso. Lo scismo medio
continuò a riuscire a convivere con i sunniti, anche se con disagio. Gli assassini faranno
molte risurrezione e omicidi. Con il periodo mongolo (XIII secolo), nel 1258 viene presa
Baghdad e posta fine alla famiglia abbasside, la famiglia viene sterminata. I mongoli non
erano islamici, alcuni erano cristiani nestoriani, i mongoli valorizzano i rapporti con gli
sciti che hanno libertà d'azione. Nel 1300 circa i mongoli si convertono all'islam sunnita.
Nel XVI secolo in Iran sale al potere la dinastia safavide, che crea un impero (Iran,
Afghanistan, fino in Asia centrale), che era di osservanza scita, fanno una politica
autoritaria, imponendo la loro religione.

24.11.2010

Gli ismaeliti oggi sono pochi, sono gli eretici per eccellenza (batiniti = coloro che
cercavano significati occulti nel corano, per trovare apoggi per le teorie assurde), l'accusa
di batinismo viene lanciata a grandi pensatori, tra cui Avicenna. Nella metafisica
dell'ismaelismo si usò il concetto dell'emanazione, ossia Dio non crea direttamente, gli
ismaeliti dal 970 per due secoli si crea a Il Cairo un anti califfato. Alla morte di Ja'far il
succesore Katab disse che Ja'far non era morto ma era suo profeta, dice che in ogni epoca
ci sono due profeti, c'è uno parlante e uno muto. Questa è una visione ciclica del tempo
(da Adamo a Set in poi) che per i sunniti è finito con Maometto, mentre per gli ismaeliti
dicono che non è così, dicendo che Maometto-Alì è il penultimo ciclo. Katab morirà
impalato.

Nel X secolo con la predicazione di Quarmat nato a Cufa, l'ismaelismo diventa una spina
nel fianco del califfato. Quarmat partendo dalla Siria iniziò la sua predicazione, che
attecchì in Arabia; partendo dal Bahrein (loro stato) i quarmati compirono brigantaggio
sulle carovane, che sconvolgeva gli arabi. Rapirono la pietra nera incastonata sulla Caba,
che fu restituita solo dopo vent'anni. Nel quarmatismo si prende lo schema
emanazionistico, in testa c'è Dio, con tre emanazioni (ogni grado emana quello
successivo), il tempo viene considerato in 7 cicli, in ogni c'è un doppio profeta, il
penultimo è quello da Maometto-Alì, l'ultimo è quello di Abdallah Mamun (che si
considera figlio dell'imam nascosto). Ogni profeta tramette un grado maggiore di verità. I
quarmati avevano una società segreta e si trovavano nelle città importanti, la struttura
clandestina era il loro tipico modo di agire. Nelle gilde d'artigiani faceva presa il
messaggio quarmata; i quarmati furono duramente perseguitati. La forma più estrema del
quarmatismo si ha in Africa, nel Magreb il predicatore Ubai Dallah si presenta come
madi (Colui che annuncia la fine dei tempi), ha un successo immediato sopratutto tra i
berberi; Ubai diventa il padrone del Nord Africa e nel 969 gli eredi di Ubai arrivarono in
Egitto e fondarono Il Cairo. Con la conquista d'Egitto, avevano preso il granaio del
Mediterraneo, creando un anti califfato, chiamandosi Fatimidi, ossia si riconoscono
discendenti da Fatima, termineranno nel 1171 quando il sunnita Saladino scenderà in
Egitto e conquisterà l'anticaliffato. I Fatimidi controllavano tutto il Nord Africa, per
controllare il loro stato, i caratteri religiosi vengono moderati, vengono accettate le altre
religioni, per avere pace interna, furono i Fatimidi a mediare per la restituzione della
pietra nera a La Mecca. I Fatimidi non si faranno adorare in pubblico, solo il sesto califfo
volle onori per la sua "divinità". I Fatimidi danno una spinta batinitica con le loro scuole,
le loro idee fa presa nell'islam medievale, sopratutto negli ambieni gnostici, accusati dai
sunniti di batinismo. I fratelli dei puri compilarono la più importante enciclopedia
filosofica islamica del medioevo, si nota una matrice greco-neoplatonica, fu il testo più
letto e diffuso nel medioevo islamico, i califfi ne ordinano la distruzione, ma ne vengono
creati moltissimi.

Dio ha intelleto anima, materia, spazio, mondo...

29.11.2010

Religio ha la stessa radice latina del verbo legare, che la religione sia una legge è un'idea
antichissima, Mosé presenta le tavole della legge. Buon musulmano è chi segue tutti i
precetti previsti, l'imitazione di Maometto è la stella polare del buon musulmano (sunna =
condotta). Sharì'a significa via maestra; la figura del mhullà (studioso della legge)
assomiglia a quella dei rabbini, nei seminari (madrase) il curriculum è incentrato sullo
studio del complesso normativo estraibile dalle scritture (diritto = fiqh). Il diritto
canonico copre anche il diritto dello stato, ciò riprende il concetto della legge mosaica,
che è calata dall'alto per la società, in quanto l'umanità non è capace a governarsi. I
trattati dove si formano i mhullà si dividono in due capitoli, un capitolo degli atti del
culto ('ibadat), l'altro è gli atti tra gli uomini (mu'hamalat), in quest'ultimo è un codice
civile, di guerra e costituzionale, è un'impostazione mosaica. La divisione è solo pratica
perché tutte le leggi vengono da Dio, perché l'uomo è totalmente incapace di regolarsi. La
definizione di islam è solo una pratica di norme del culto, qualcuno ha dedotto che l'islam
più che un'ortodossia è una ortoprassi (una pratica diretta), ciò lo definisce non le sue
credenze. Nell'islam non c'è sacerdozio, non c'è nessuno che amministra sacramento,
nell'islam il matrimonio è un contratto (nel cristianesimo è un sacramento). Umma
significa comunità, viene dalla parola madre (umm), c'è anche l'umma ebraica e cristiana;
l'idea di maggiore età è legata alla pubertà. Quando il musulmano è in territorio di
un'altra religione può avere problemi nell'osservanza di alcuni suoi costumi, come la
poligamia che nonè adottabile in Europa, ciò ha aperto un dibattito, alcuni dicono che le
leggi del paese che ospita deve prevalere. L'unico legislatore è Allah, il califfo
rappresenta il potere esecutivo, che fa osservare le leggi, nemmeno il califfo poteva
arrogarsi il titolo di legislatore. Le responsa (fatwa) si Maometto, sono risposte date ai
discepoli, che sono contenuti oggi negli hadith. Nello sciismo l'imam può avere un
profilo legislatore, ma in realtà è più un interprete della legge, non dice nulla di nuovo da
ciò che c'è nel corano. Dal IX secolo iniziarono a crearsi raccolte di leggi attorno a dei
regnanti locali, viene preso atto di ciò e le norme extra sharitiche (non divine) verranno
chiamate (qanùn), nella vita pratica divenne più importante il qanùn e poteva entrare in
conflitto con la sharia. I principi una volta al mese accoglievano le doglianze dei loro
sudditi; in altre zone si creò un tribunale sharaitico presenziato da un cadì, cosa che
divenne più comune della prima. Una terza legge fa capo alla consuetudine ('urf), sono gli
usi e costumi che nei tempi e territori regolavano parte della vita societaria, sono regole
non scritte. Nei territori conquistati ai bizantini e persiani la sharia ha fatto fatica ad
imporsi, in quanto c'era già una tradizione di diritto solida. In epoca ottomana (metà del
'500) il califfo sente il bisogno di codificare il qanùn, l'impero ottomano oltre alla sharia
farà a capo anche a questo quanun emanato da non religiosi. Nell'800 con l'affermarsi di
una tendenza riformista si parla della necessità di introdurre codici di importazione
europea, ciò avverrà in tutti i paesi musulmani fino all'inizio del '900, si copia il diritto
commerciale francese, il codice penale italiano. I nuovi tribunali senza legge religiosa,
devono gestire con leggi europee. Ciò iniziò a bloccarsi negli anni '70, in connessione
con l'affermarsi dei fondamentalisti, nel 1979 in Iran vince la rivoluzione dei religiosi
contro l'ultimo scià di Persia, in Iran vengono riscritti i codici della sharia, comunque i
codici europei non vengono aboliti totalmente. In Sudan c'è una rivoluzione di stampo
religioso dove viene ristabilita la sharia; anche in Afganistan in certe zone viene usata la
sharia. In Pakistan c'è un governo militare, che ha fatto concessioni alla sharia per
prendersi consenso popolare. C'è quindi una reislamizzazione dei codici.

01.12.2010

Aggettivi di Allah, rahman e rhaim (clemente, misericordioso) (stessa radice di materno


rhm), termini con cui inizia ogni sura; si paragona quasi Allah come madre. Il nome che
più solitamente viene attribuito ad Allah è rabb (signore) ei suoi fedeli sono 'abd ossia
schiavo o servo, che deve avere fedeltà pronta al suo padrone (matrice ebraica, la legge è
al centro, l'obbedienza è la prima virtù).

Le fonti della legge

Fonte della legge in uno stato moderno è la cosituzione, in campo religioso della sharia le
fonti sono di più, alcune di carattere scritturale (corano e hadith) e altre sono
extrascritturali (ragionamento giuridico e consenso della comunità. Fiqh, faqih; nel
corano Allah parla all'uomo dicendo che è stato dato il corano e la sapienza (hikma =
significa anche filosofia), al-Shafi'i uno dei grandi giuristi la considera parola sacra.
Maometto nel suo discorso d'addio dice che ha lasciato il corano e la sunna
(comportamento) e ciò serve a salvarsi, la sunna è riportata dall'hadith. Il corano si
presenta come un materiale poco omogeneo (parti narrative, prediche, preghiere, norme),
non sembra che possa essere una fonte per la legge. Gli studiosi del cornano radunano le
norme negli ahkam (Stessa radice di hikma, anche se significa regole ossia decreti di
Dio), quello che non è ahkam è quisas (narrazioni), gli esempi sono amthal. Nel tempo
sono state fatte raccolte di ahkam, prese dal corano, anche se non è una fonte
sovrabbondante, ci sono materie trattate molto, come il diritto canonico (obblighi
religiosi), diritto del matrimonio, ripudio e adozione; ci sono altre materie trattate solo
per sommi capi, come il commercio, che si dice che a volte servono contratti in forma
scritta, a volte invece serve solo la parola. Il diritto penale è un po' più completa del
commercio, ci sono i casi di pena di morte. Quello che non si trova nel corano spesso si
trova nell'hadith e se non si trova lo si crea. I responsa di Maometto (fatwa) sono date a
domande precise, qui ci sono haidth giuridici. Le prime raccolte vengono fatte nel VIII
secolo, ma le grandi raccolte canoniche scritte di hadith verranno fatte nel X secolo, che
raccoglie materiale non omogeneo, ci sono decine di queste raccolte. Questi raccoglitori
di tradizioni profetiche (tradizionisti) significò la formazione della scienza dell'hadith
('ilm al-hadith), si sviluppa accanto delle scuole di grammatica, si sviluppa anche la
scienza della biografia di coloro che tramandavano gli hadith, visto che erano stati
tramandati di padre e figlio (catena dei trasmettitori), che sono in totale un centinaio di
persone (seguaci dei seguaci del profeta), si tenta di capire quanta credibilità ha l'hadith,
capendo se la persona era affidabile.

06.12.2010

Da un tradizionoista all'altro spesso ricorrono gli stessi detti con qualche variante, a volte
ci sono hadith che si contraddicono. La scienza dell'hadith è la prima a svilupparsi ed
interesserà generazioni di studiosi, gli hadith inizialmente girano in forma orale. Nei
tradizionalisti si forma una griglia di qualità, l'hadith è considerato sano se è trasmesso da
una catena di testimoni considerati attendibili, ciò aveva portato alla scienza ausiliaria
della biografia dei seguaci di Maometto. Si sviluppa la lessigografia per capire le parole
non più in uso. Abbiamo sei raccolte di hadith, che hanno fatto il punto su ciò che il
profeta può avere detto, questo è materiale frutto di una selezione. La catena dei
trasmettitori era l'isnad; in caso di contrasto di hadith, nonostante una buona catena di
trasmettirori, i commentari dicono che Dio ne sa di più (Allah A'lam), l'umana memoria
ha la sua debolezza. Gli hadith sulla parola di Allah sono detti sacri e vengono separati da
quelli profetici, cioé è semprea Maometto che parla, ma in quelli sacri riporta
dichiarazioni divine. Ci si chiede perché non siano stati inseriti nel corano, forse perché al
momento della redazione del corano la commisione fu dubbiosa di questi versi e
nell'incertezza furono scartate, ma comunque non si è volute perderle. Questi hadith sacri
sono quasi al pari di importanza dei versi del corano. A formare la scienza dell'hadith
concorrono tutte le varie popolazioni dell'ecumene musulmana, che scrivono tutti in
arabo per le opere religiose, il persiano sarà usato per la letteratura e poesia, la lingua
madre per le esigenze quotidiane. L'hadith ci trasmette sopratutto la condotta del profeta,
che viene additato dal VII secolo a oggi, come modello di imitazione, il buon musulmano
è chi imita Maometto. Ci sono delle sezioni particolari dell'hadith che si chiamano Sira,
che sono in ordine cronologico hadith che parlano della vita di Maometto. Nelle azioni
umani ci sono azioni: vietate, riprovevoli, indifferenti, raccomandavoli, approvate, nei
manuali di diritto l'aspetto giuridico vengono esaminati insieme, viene esaminata la vita
di Maometto per capire se una cosa si possa fare; la maggior parte delle azioni sono
indifferenti, cioé non sono ne buone ne cattive. I pareri (faqtwa) venivano dati solo se
richiesti, ci sono raccolte di faqtwa per capire se il proprio modo di vivere è giusto, il
mufti fornisce dei faqtwa che sono validi solo per il richiedente. Matn = testo, emesso da
Maomeotto; matn + isnad (catena trasmettitori) forma un hadith.

La terza fonte: non è scritturale, il principio analogico, attuato in tutti i principi giuridici,
dove la legge dispone una certa prescrizione. Il corano proibisce l'alcool, ma nulla dice
contro sostanze allucinogine (droghe), ma i giuristi lo proibisocono per un principio
analogico, perché la droga crea lo stesso effetto dello stato d'ebrezza. Un tipo di gioco
d'azzardo viene proibito dal corano, quindi la speculazione finanziaria viene proibito per
un principio analogico. In un hadith Maometto dice a un nuovo governatore che gli
chiede cosa deve fare per decidere, Maometto gli dice di trovare le risposte nel corano, se
non la trovasse lì la troverebbe nella sua suanna e nel caso non lo trovi neppuri lì deve
usare i suo cervello ('aql). Ciò autorizzò il ricorso alla ragione come fonte ausiliaria del
diritto.

La quarta fonte: non scritturale, è la ijma' ossia consenso (comunitario o dei dottori), ciò
fu elaborato nel IX secolo da Al Shaki (elaboratore della teoria delle 4 fonti). I giuristi
musulmani si domandarono presto dell'istituzione califfale e si notò che il corano e nei
hadith non se ne parla mai di un sucessore di Maometto; il califfato ha la sua
legittimazione grazie al consenso unanime e costante della comunità. Il culto dei santi
non era previsto dall'hadith, definito nel corano waly allah (amico di Dio), il santo viene
alla ribalta dal IX secolo, quando in vari punti dei territori islamici sorgono dei mausolei
di fondatori di scuole o di una confraternita sufi, nell'XI secolo il fenomeno esplode e in
ogni zona c'è un santo con tanto di pellegrinaggio e vendita di relique. Questo fenomeno
fu visto come ritorno di momenti idolatri del popolo, i fatwa si pronunciarono contro a
questo culto dei santi, ma il fenomeno non cessava di crescere. Di fronte al sentimento
generalizzato i dottori si rassegnano e lo fanno rientrare nell'ijma', che non c'è dubbio che
la comunità è daccordo con questo culto. L'ijma' fu usato anche nella questione del velo,
nel corano non esiste una norma che impone il velo, negli hadith c'è contradittorietà, c'è
anche un ijma' di certe zone geografiche. L'ijma' per alcuni è valida solo quando c'è il
consenso dei compagni del profeta (una sessantina riconosciuta), per altri anche chi aveva
conosciuti i compagni, per altri (la maggioranza) è l'ijma' dei dottori, però ciò che poteva
essere dichiarato ijma' da una scuola poteva non esserlo per un'altra. L'ijma' spiega molte
cose nella formazione dell'ortodossia, visto che non esistono concili che decidono cosa
sia una cosa ortodossa e cosa no, sembra una religione anarchica, l'ortodossia si è formata
attraverso le scuole, infatti il musulmano decide di che scuola fa parte, esiste la scuola
malikita (Magrebh), Shafi'ita (Egitto e paesi arabi), Hanafita (paesi di lingua turca) e
l'Hanbalita (quella più nuova e tradizionalista). Ogni scuola ha il suo credo 'aquida, che
dice le dottrine professate da quella scuola. La bid'a significa innovazione (nuova teoria),
si apriva un dibattito che poteva durare secoli, l'innovazione con senso negativo (perché
potenzialmente eresia), infine veniva incorporata nelle dottrina ufficiale della scuola. Se
veniva espunta, chi la seguiva veniva espulso dalla scuola. Attraverso il consenso nella
scuola di innovazioni, creava l'ortodossia. Anche in campo scita si creano delle scuole,
con lo stesso funzionamento.

07.12.2010

L'ortodossia nell'islam si definisce con la professione di fede (shahada), che dice che non
v'è dio oltre che Allah e Maometto è il suo profeta, coloro che si convertono all'islam
pronunciano la shahasa di fronte a dei testimoni. La formula in origine la seconda parte
non c'era, nella Mecca dell'epoca di Maometto era una frase scandalosa perché andava
contro il pantheon meccano. La parte "Maometto è il suo profeta", sembra sia stata
aggiunta dopo la morte di Maometto, per contrastare i profeti concorrenti dell'Arabia,
sembraquindi che la formulazione sia stata cambiata con Abu Bakr. Il non musulmano
(kafir) è colui che rigetta tutta o in parte la shahada; esistono diversi gradi di non
credenza (kufr), le comunità del libro ([Ahl al-kitab] cristiani, ebrei e zorastriani) sono un
kufr minore perché riconoscono l'unicità di Dio ma non la missione di Maometto. Erano
protetti dalla comunità islamica, potevano fare il culto ma senza propaganda attiva. Poi si
collocano alcune dottrine filosofiche, dei materialisti e dualistiche, i materialisti credono
nell'eternità della materia, ciò metteva in discussione la prima parte della shahada, perché
presupponeva qualcosa di non creato da Dio, quindi era una dottrina dualistica. Altre
dottrine dualistiche erano diffuse in Persia, sopratutto manichei, che fa un Dio del bene e
un Dio del male. I peggiori kafir sono gli idolatri ei politeisti
L'eresia (zindiq = eretico) per i sunniti è lo sciismo. C'era qualche fangia mistica
musulmana che diceva che l'esecuzione dei precetti non era fondamentale. Alcune sette
musulmane credono in teorie della trasmigrazione delle anime. I bathiniti sostenevano
due piani di signifiacto del corano, con un significato occulto, solo alcuni potevano
capirlo, si vedeva di cattivo occhio perché creava dei fedeli di serie A e di B, per i
sunniti il corano è fatto per essere capito da tutti e non c'è nessun significato nascosto.
L'accusa di batinistmo fu lanciata agli sciti, sopratutto agli ismeliti. Negli sciti l'imam era
superiore al profeta, perché a conoscenza del significato nascosto del testo, l'imam oltre
che conoscere il testo riesce anche a interpretarlo. Alcuni credevano nella presenza di un
profeta dopo Maometto (karmadi, fatimidi) è un ciclo profetico, ma nel corano è scritto
che Maometto conclude la profezia.

La jihad = guerra santa, ha una radice che significa sforzo (inteso come sforzo della
propaganda della fede), di jihad si parla spesso nel corano. Secondo alcuni esiste una
jihad grande e una piccola, quella grande è quella definita da Maometto come guerra
spirituale, che il credente fa contro tutto ciò che lo distrae da Dio. La jihad piccola sono
tutti gli altri sforzi, tra cui quello bellico. Nel corano c'è scritto che non v'è costrizione
nell'islam; in generale la jihad è intesa in origine come sforzo della prima comunità dei
credenti, per riconquistare la Ka'Ba (ikndividuata da Maometto come casa di Dio),
bisogna cacciare gli infedeli da dove sono stati scacciati i musulmani, intendeva i
meccani. La guerra contro i meccani finiva nel caso i meccani non avessero più attaccato,
non c'è come condizione la conversione dei meccani. Altri passi del corano parlano della
jihad verso i non musulmani, su cui c'è scritto di combattere coloro che non credono Dio,
sembra che si intendano i pagani, c'è scritto di combattere coloro che ebbero una
rivelazione fintché non avessero pagato un tributo (sottomissione politica). Nei territori
conquistati viene data libertà di culto, ma col pagamento del tributo da parte degli
infedeli. Quando gli arabi arrivano in India (attuale Pakistan) nel 811, si pone il problema
di come comportarsi con gli induisti e buddisti, fu allargato il concetto di al-akitab, fino
ad aggiungere gli induisti. La guerra di conversione fu applicata solo in Arabia, per
convertire le ultime tribù politeistiche. Nella mistica musulmana ha importanza il
concetto di jihad. La takfir è la scomunica, ossia dichiarare qualcuno kafir, ciò aveva
conseguenze pesanti se lanciata a un musulmano, perché veniva così espulso dalla
comunità. Negli anni '80 in Egitto si formò un gruppo che si chiamava takfir wa hijra, che
assassinarono il presidente dell'Egitto (detto Faraone), credevano di dover fare un hijra
(egira) perché gli egiziani erano diventati degli apostasi (rigetto della propria religione),
guidati dal nuovo musulmano, e non erano più musulmani. L'accusa di apostasia viene
lanciata solitamente ai capi politici. Bin Laden dice di aver fatto una egira e sta
combattendo il nuovo farone (il sovrano saudita); egira assume il concetto di staccarsi da
una comunità malata. Una jihad come oggi, portata contro degli altri musulmani è
considerato assurdo dalle scuole. Si è creata una paura della modernità, sopratutto tra gli
studenti, che vedono la modernità con una visione di paura di perdita di identità.
10.01.2011

Mahdia (approfondimento)

Il mahdi in ambito sunnita è meno importante che tra gli sciti; il mahdi significa il ben
guidato, iniziò ad avere un significato importante dopo il 680, con la morte del califfo
Muanrya, si iniziò a parlare di un atteso regnante che avrebbe riportato l'islam alla sua
purezza naturale. Secoli dopo si pensava che il mahdi avrebbe sconfitto l'Anticristo,
sarebbe un regnante che avrebbe riunito i musulmani. Ogni califfo tentò di spacciarsi per
mahdi contraffando dei hadit. La mahdia in Sudan nacque in chiave anti turca.
Mohammed Ahmed nel 1881 si proclama mahdi, radunò diverse tribù e sconfisse gli
egiziani, creò uno stato e impose la sharia. Nel 1886 muore, lo stato si scioglie nel 1894
con la conquista inglese. A dodicianni Mohammaed sapeva già a memoria il corano ed
era dentro una tariqa (confraternita), aveva una forte spinta fondamentalista. Era nel
mondo dei sufi, ma era contrario alle loro innovazioni, ruppe con il suo ishaykh (anziano)
perché fa indirre una festa con canti e balli (fondamentali nel misticismo islamico), egli
non riteneva ciò una cosa ortodossa. Mohammed fece chiamare i suoi compagni ansar, lo
stesso nome con cui venivano distinti i compagni di Maometto; voleva cancellare come si
era sviluppato l'islam in Sudan e rinnovarla. L'islam in Sudan si era diffuso attraverso i
sufi, essere islamico significa essere in una tariqua, quindi era molto differente dal
sunnismo. Il wahabismo nato nel '700 in Arabia Saudita nato quando Mohammad Ibn Al
Wahab (padre del fondamentalismo moderno), vuole che devozione sia sul corano e la
sunna, questa è la dottrina fondamentalista che vige oggi in Arabia Saudita.Il mahdi è un
rinnovatore (riprende dal passato), ha caratteristiche escatologiche, per influsso dello
sciismo. Sudan deriva dal termine arabo Bilad al Sudan, ossia paesi dei neri, che era tutta
l'area shariana e sub shariana. Questo paese non aveva nessun elemento comune, tranne
la mahdia, il proggetto di Mohammed era la conquista dell'Egitto e poi dell'intero islam,
tutti gli stranieri erano chiamati turchi (gli inglesi), ossia infedeli, in quanto non
seguivano più la sharia. Oggi il Sudan è a nord islamico e al sud cristiano e pagano.
Confligge che un mahdi sia un fondamentalista come è successo in Sudan. Mohammed
voleva conquistare tutto il mondo per portarlo all'islam, usò Maometto come suo
modello, mandando lettere ai popoli stranieri.

La mistica delle confraternite è molto contradditorio. Il Sudan era una semi colonia
egiziana, l'Egitto aveva raggiunto una quasi indipendenza dall'impero ottomano, aveva un
suo vice re. Oggi c'è una espansione dell'islam in Africa al dì là dell'area subsahariana
(Mozambico). I ribat dove operavano dei monaci guerrieri erano molto presenti in area
Shariana e subsahariana, fu loro il merito dell'islamizzazione di queste aree. Il
rinnovatore (mugiaiddid) riguarda al passato, quindi è una parola ambigua, per loro il
rinnovo è tornare alle origini medinesi, perché i tempi hanno corrotto l'islam. I whaibiti si
rifanno a un pensatore del XIII secolo, Ibn Taymiyyn, allievo di Ibn Habnal, fondarore di
una delle 4 scuole, quella più conservatrice, per questo i fondamentalisti si rifanno a Ibn
Taymiyyn. I whabiti contrasteranno il sufismo, distruggendo le tombe dei santi,
innovazione (bidda) sufi, che era contraria allo spirito dell'islam primitivo. I primi
whabiti ritenevano che anche la venerazione della tomba di Maometto era un atto
idolatrico. Il mahdi si autoproclama.

11.01.2011

Sufismo

Massignon fece degli studi sulla mistica musulmana, si interressò ad Halladj che disse
Ana al-Haqq = io sono dio. Il compagno di Massignon, Palacio, era un ecclesiastico di
ottima cultura, conosceva l'arabo, nel 1919 scrisse l'escatologia musulmana e la divina
commedia, dicendo che quest'ultima era ispirata dalla mistica musulmana, ciò portò
scalpore. Palacio scrisse su Al Kazadi e su Ibn Arabi, quest'ultimo fa parte di un islam
cristianizzato. Ci sono correnti che legano il sufismo al buddismo; il sufismo ebbe un'area
d'espansione di tutte le terre musulmane. La meta finale del mistico è il nulla, per alcuni
sufi che sembra riprendere la nirvana / fanà dell'India. La mistica nasce per andare al di là
dell'islam dei dottori (di precetti, divieti, norme = islam legalistico), c'è bisogno di un
rapporto più stretto con l'aldilà, si crea un attrito fra l'islam dei dottori e dei sufi. La
parola sufi, proviene da suf che significa lana, perché le prime tarique adottavano dei
panni di lana grazza. Altre spiegazioni fanno derivare il termine da safa, che significa
purità; o dal greco sophia. Il sufismo delle origini rappresenta una tendenza religiosa, che
fa dell'autopurificaizione, il sufismo ha qualcosa di polemico con l'islam ortodosso, dei
dottori e dalla corte califfale (accusata di corruzione, invece di Dio si parlava di tutt'altro,
si vede il tradimento della povertà dei primi califfi), si vuole un ritorno a una purezza
naturale. L'idea di ascesi contemplava una vita di penitenza (linea etica), c'è un influenza
del cristianesimo orientale; si aspetta il giorno del rendiconto, questo è il nucleo iniziale
del sufismo. Sophia (sapienza, filosofia) individua un'altra corrente, che presenta un
sufismo attento ai temi di carattere filosofico, si forma un pensiero mistico (o gnostico).
C'è poesia persiana e turca ripresa dal sufismo, Rumi di Iconio nel XIII secolo scrisse un
canzoniere a tema spirituale. La linea di sophia (linea speculativa) è quella che fa meglio
conoscere il sufismo, perché si crea una produzione immensa. Nel campo teologico Ibn
Arabi rappresenta il personaggio più brillante del sufismo speculativo. Esiste un sufismo
popolare, che si nutriva di elementi preislamici, con santoni; questa religiosità accomuna
tutta la gente comune mediterranea, che cerca la guarigione. In Egitto ci furono gli
esorcisti, che aiutavano la gente invasata dai jinn.

Dal XII secolo il sufismo comincia a conoscere fenomeni di aggregazione e si formano le


prime confraternite organizzate, è una nuova fase del sufismo, che non si forma più
attorno a grandi figure, che aveva il suo corteo di discepoli. Rabi'a (vissuta nel IX secolo
a Baghdad) non si sposa e si ritira a vita solitaria, si crea una fama di santità; ma è una
figura scandalosa per il rifiuto al matrimonio (ebbe molte proposte), contesta l'idea che
nell'altro mondo si sarà premiato o punito, chi ama dio deve amarlo non per paura
dell'inferno. Rabi'a crea l'amore mistico, dio è l'amato per eccellenza e lei è l'amata, ciò
sarà poi svillupato dal mistico Hallaj (m. 922); il sufismo impone un nuovo linguaggio
nella sfera religiosa, che strideva con quello dei dottori. Hallaj fu messo a morte da un
tribunale a Baghdad, visto che si era dichiarato dio; il sufismo lentamente ebbe successo
a imporre il nuovo linguaggio. Rabi'a e Hallaj non scrissero nulla, furono i loro discepoli
a radunare i loro detti; i sufi solitamente sono inconti, tranne Hallaj che ebbe una
formazione. Con Gazali (m. 1111) si arrivò al pieno del sufismo.

Quando si parla di mistica si parla di una sensibilità, un'unione con dio. Il dio coranico
non si fa quasi mai vedere, i sunniti dicono che si vedrà nel giorno del giudizio. Gli sciti
vedono nell'imam come manifestazione di Dio.

12.01.2011

Rabi'a ha introdotto il linguaggio dell'eros mistico (parla del rapporto con Dio come fosse
il suo amato). Hallaj era mezzo arabo e mezzo persiano (o zoroastriano), fu allievo di
Junayd, uno dei primi grandi teorici del sufismo che rifletterà sul passo coranico del
giorno del patto, argomento molto studiato dai mistici islamici, perché dice che già si è
conosciuto Dio e che bisogna tornare a lui: Adamo fu chiamato da Dio prima della
creazione e poi tutta la sua genee, Dio chiede se è lui il loro dio e loro rispondono di sì.
Junayd tenta di capire che importanza ebbero quei pochi attimi di pre vita dell'umanità,
descrivendoli come massimo raggiungimento; c'è l'idea del fanà (unione con dio)
attraverso che l'umanità la figura di Dio; alcuni vedevano in questi discorsi dei mistici un
attacco a Dio. Hallaj aveva un'altra totale idea dell'unione con dio, credeva nella
mescolanza dei due spiriti (ciò faceva scandalo perché tolgieva la trascendenza), nel
cuore del mistico si specchia in quello di Dio e si uniscono le due anime. L'ortodossia si
lamentò che nemmeno Mosè vide Dio, quindi come può un comune mortale vederlo? I
mistici risposero che Dio non si vede ma si gusta. Con Ibn Arabi (XIII secolo) teorizza
l'unità dell'essere (wahdat al-wujud).

Modelli dela mistica musulmana

Nel corano c'erano modelli per il ritorno a Dio, che sono Gesù, Maometto, il diavolo
coranico, il profeta Idris (Enoc = assunto vivo al cielo). Gesù non muore in croce ma
viene assunto in cielo, privilegio non concesso a nessun altro oltre a Idris. Maometto
divenne esempio per la sua preghiera nottura e per i suoi dialoghi con gli angeli (dettatura
del corano e della sua ascensione celeste).

17.01.2011

L'idea dell'incarnazione è estranea ai mussulmani, nemmeno la concezione dell'ostia è


inconcepibile nell'islam. Per i sunniti Dio forse si può vedere nell'aldilà, sicuro è che si
vedrà nel giorno del giudizio. Per gli sciti con l'imam egli sarebbe una manifestazione di
Dio. Nella mistica si tenta di rompere le barriere, che porta a scontrarsi con l'ortodossia
musulmana; per gli imam Dio non si può vedere ma si può assaporare, questo è un modo
per girare i problemi. [Riassunto]

La mistica musulmana guarda Maometto come punto di riferimento, si dice che pregava
due terzi della notte. Maometto riprovera un fedele che voleva lasciare moglie e figli per
andare a predicare nel deserto; egli non proponeva il modello dell'asceta, ma proponeva il
modello di colui che si calava nella società. Sembra che Maometto nelle ultime parole
disse che volesse l'arcangelo Gabriele; il mirag di Maometto sono riportati in alcuni
hadith, tra cui c'è un viaggio notturno (isra') e un'altro chiamato mi'raj, nell'isra'
Maometto racconta di essere svegliato da degli angeli e monta su un cavallo alato dove
da La Mecca arriva in un attimo a Gerusalemme, dove entra nel tempio e incontra tutti i
profeti del vecchio testamento e prega con loro. Esistono altre versioni dell'isra' in cui la
meta da Gerusalemme viene cambiata in un monte e qui ha la visione di alcuni profeti,
ciò si ricollega quando Gesù andò sul monte Tabor. Il ciclo della mi'raj è quando
Maometto sale al cielo, per alcuni con un cavallo alato, per altri con una scala o con una
palma che si alza. Maometto trova una scala dorata che lo porta al cielo, fino ad arrivare
alla sala del trono di Dio, non si sa vede Dio, per alcuni Dio gli da il corano, per altri
dopo fa un giro in paradiso e inferno. Furono sopratutto i sufi che guardarono a questa
immagine del profeta che va a colloquio con Dio, come l'archetipo, per i sufi bisognava
imitarlo, mentre tradizionalmente si pensava fosse solamente Maometto e non altri a
poter salire in cielo. Dopo la morte di Hallaj il movimento sufi per difendersi
dall'inquisizione, diceva che erano di imitatori di Maometto. A Baghdad i sufi erano mal
visti per questo sentono il bisogno di legettimarsi. Le confraternite sufi sono paragonabili
agli ordini religiosi del cristianesimo, essi copiano e diffondono una letteratura immensa,
con largo spazio per le tappe della viaristica. Secondo i mistici Maometto si fermava in
ogni cielo perché incontra un diveso profeta. La tariqa è il termine che riconosce la
confraternita e la via, nella via l''inizio è messo nella shari'a, che dopo la morte di Hallaj i
sufi si preoccupano di dimostrare la loro ortodossia, però vogliono arrivare alla haqiqa,
ossai la realtà spirituale. Nel sufismo il pir o shaykh è l'anziano, ossia la guida spirituale,
che distingue il cammino lungo la via, il maestro fa l'iniziazione dell'allunno; nel sufismo
c'è la presunzione che esiste un'altro corpo di dottrine che si trasmette di generazione in
generazione tra l'anziano e l'alunno che si trasmetteva nelle generazioni, ciò si scontra
con l'ortodossia; qui il sufismo si avvicina al tema scita della discussione tra Batin e ?,
alcuni sufi dicono che la loro confraternita risale fino ad Alì, altri a Maometto, che si
suppone che oltre ad aver recitato il corano in pubblico aveva a un gruppo a dire segreti
maggiori. Tra le tappe ci sono le maqam (dimore) e gli hal (stati mistici), il waqt è il
tempo (momento estatico). Il mistico iranico Atal (XII-XIII secolo) parla delle 7 vie:
amore, ricerca, conoscenza, distacco, unificiazione, stupore e fana'. Ciascuna
confraternite ha avuto una sua visione, come l'arabo Sarrag con 7 tappe diverse, ci sono
altri che distinguono 10 tappe; altro numero che si ripete spesso è 40 o 100 (chi esagera,
tra hal e maqam). La tawakkul è l'abbandono di Dio, il vero mistico è colui che si
abbandona nelle mani di Dio. Al -Ghazadi in epoca selgiuchide, disse che ci sono tre
livelli dentro la tappa del tawakkul, il primo livello è quando ci si mette nelle mani
dell'avvocato il secondo livello è la fiducia che il paziente mette nel suo chirurgo, il terzo
livello che è raggiunto da pochissimi è quando il cadavere si mette nelle mani del
becchino.

L'ultima tappa il fana' (autoannientamento) concepiva l'unione con Dio. Hallaj disse fino
alla fine che era Dio, perché aveva raggiunto il massimo livello del fana'. C'è una
decustruzione dell'io, una lotta ostinata del mistico contro se stesso; sembra riprendere
certi modi del buddismo. Veniva usata la musica e la danza (arti mal viste dagli
ortodossi) dentro le confraternite miste, impiegate in sedute di preghiera comunitarie.

18.01.2011

'Hattar è un sufi del Corassan (Pakistan-Tagjikistan) uno dei fulcri del sufismo, scrisse un
testo su Gesù visto come modello di povertà dal sufismo, lo sfondo è Gesù che passa i 40
giorni nel deserto in cui viene tentato da Satana (Ibnis), che gli sottre una pietra su cui
poggia la testa per dormire, in quanto tutto ciò che c'è nel mondo è suo dominio. Ibn
Arabi è un andaluso vissuto tra XII e XIII secolo, morirà a Damasco, è un teosofo in un
brano riflette sulla natura di Gesù, secondo cui Dio creò degli inviati, uno di questi era
Gesù ma speciale (sigillo dei santi, in parallelo con Maometto il sigillo dei profeti, con
Gesù finiscono i santi e con Maometto finiscono i profeti) che era metà uomo e metà
angelo (ripreso dalla cristoangeologia, riconducibile alla comunità di Gerusalemme di
Giacomo) ed era uomo senza peccato. Anche Hallaj riflette su Gesù, fu accusato di
criptocristianesimo, infatti a volte la sua morte è rapresentata come una crocefissione.
Hallaj attribuisce al Gesù degli ultimi tempi un ruolo di profeta post Maometto, che
porterà una nuova parola, rinnovando l'islam.

Il fanà riververa dottrine preislamiche (nirvana). 'Hattar nasce a Anjakur e non si sposta,
scrive 114 poemi (in realtà numero delle sure del corano spesso richiamato nell'islam, in
realtà ne scrisse una ventina), scrisse un poema in cui gli uccelli del mondo si radunano e
discutono di come mai tutti hanno un re tranne gli uccelli, Lupupa dice che invece c'è ma
sta al di là del kaf (ossia fuori dal mondo per gli iranici), si propone agli uccelli di andare
alla ricerca del re (poema allegorico, gli uccelli sono le anime, Lupupa il pir), attraverano
7 mondi, fino ad arrivare alla fanà. Molti uccelli si perdono e su decine di migliaia
arrivarono solo in 30, ma arrivarono senza piume e ali e senza testa e senza zampe (fanà
estinzione) arrivano davanti al loro re è Simur (gioco di parole significa 30 uccelli), il re
in realtà è lo specchio di quelli che lo cercano. Simur dice che se fossero stati più o meno
di trenta lui sarebbe stato diverso, in modo che si potessero rispecchiarsi.
Nel poema delle falene (innamorate della candela), una notte le falene decisero di partire
in cerca della candela (chiamata l'amata [Dio] ha la parte di Simur), una falena arrivò in
un castello trovando la candela, tornò a chiamare i compagni, ma l'anzian (Lulupa) disse
che non narrava com'era l'amata. Andò un'altra falena, ma poté narrare poco e per questo
criticata dall'anziana, una terza falena si gettò nella fiamma e ne assunse il colore della
fiamma (fanà = la falena è consumata dal fuoco), l'anziana dice che lei ha agito, solo che
non potrà narrare ciò che ha provato.

Il sufi Al Mistadi nato in Afghanistan, è anteriore ad 'Hattar, fa parte del sufismo ebbre
(distinte da quelle sobrie, le ebbre pongono la passione mistica al centro del proprio
pensiero). In un suo testo mette in guardia gli asceti devoti dal proprio ascetismo, c'è il
tema della mistica orientale con una presa di distanza dalla sapienza dei sapienti, che
porta da tante parti ma non a Dio, diventa un ostacolo, ma persiono l'ascesi (dell'asceta) e
la devozione (del fedele), può diventare un impedimento. I sufi si sbagliano se pensano
che progrediscono durante la via, perché non dipendono da loro ma dalla concezione
divina. Al Mistadi riprende il tema del miragh di Maometto, uno dei suoi detti più noti
dice che Maometto ha sorvolato la spianata del non essere e ha viaggiato su di essa per
dieci anni, poi ha avuto la perdita di se stesso nell'unione con Dio (fanà), si dimentica di
essersi perso in Dio. Al Mistadi da il via all'ebbrismo, molto più accalorati nel vedere
l'unione con Dio, con toni incarnazionistici non diversi da quelli di 'Hallaj.

La tradizione sufi si pone tra obbendienza ('ubudiyya) e amore ('ishq), il sufismo che si
rifà più all'ubbidienza a Dio, si parla di più di ascesi (zuhd), povertà (faqr), sincerità
(sidq), pazienza (sabr), la fiducia in Dio (tawwakkul), l'accontentarsi di ciò che Dio ci ha
dato (qana'a), ringraziamento (shukr). L'amore è il tema di preferenza degli ebbri, che
porta alle estreme conseguenze sfocia al fana'.

Una delle accuse dei dottori verso i sufi è quella di trascurare i precetti (pregare in ore
sbagliate), ciò accadeva tra i sufi malamati (riprovevole) che si manifesta nell'Iran intorno
al X secolo, che fu più uno stile di vita con un aspetto contestatore; contro i malamati si
scagliano tutti anche gli altri sufi, li si accusava di comportamenti sconvenienti (anche
nell'etica musulmana, non mettevano su famiglia, si dedicavano al vino e altri piaceri).
C'è la dissimulazione del proprio stato di vicinanza a Dio, facendo pensare alla gente il
contrario, con comportamenti da pazzi. Una corrente analoga c'è nella mistica cristiana
orientale dei shcituta. I sufi isolano i malamati, dicendo che non appartengono al loro
movimento; all'accusa di non pregare affermarono che le pratiche dei sufi delle
confraternite, includevano la preghiera regolare e in maniera facoltativa l'esecuzione di
altre preghiere. La dhikr (ricordo di Dio) è un termine coranico che si riferisce alla
preghiera che assume il significato di ricordarsi di Dio. C'è un dhikr che segue il battito
del cuore dicendo continuamente che Dio è glorioso, era il pir a dare al fedele la
preghiera, pratiche analoghe si trovano nel mondo ortodosso (esicasmo) e nel mondo
indiano. La Ilah illa allah = non c'è Dio se non il Dio (negazione e affermazione), questa
formula viene usta per il dhikr, prima di eseguirlo bisogna lavare il cropo, pregare,
mettersi nella nicchia che indirizza a La Mecca, sedersi a gambe piegate, chiedere
perdono di tutti i peccati (§prefigurazione del giorno del giudizio), recitare la prima sura
del corano e la centododici che afferma l'unicità di Dio offrndosi a tutti gli scicchi,
chiudere gli occhi sigillare le labbra e spingere la lingua al palato, eseguire l'esercizio
della tomba (immaginarsi di essere morti e essere deposti), mettere il cuore al shaik,
concentrare tutti i sensi corpori espellere ogni pensiero e pensare solo a Dio, terminato
l'esercizio aspettare per qualche tempo la visita (rapimento spirituale).

19.01.2011

Palacio teorizza che il sufismo è un islam cristianizzato, mentre Horte parla di influssi
indiani vista la teoria del fana'. Massignon aveva vissuto nel mondo mussulmano, scrisse
sulla passione di Hallaj, dice che il sufismo è fatto totalmente islamico. Nelle correnti
gnostiche e neoplatoniche, derivate dal mondo greco-ellenistico, influenza il mondo sufi,
furono riprese le teorie dell'emanazionismo (l'uno con tutte le sue derivazioni). Si
sviluppa una metafisica della luce vista come fenomeno spirituale; i califfi stipendiavano
dei traduttori, con cui gran parte del lascito greco arrivano alla cultura araba, senza cui
non ci sarebbe stato lo sviluppo della filosofia ellenistica, la dialettica entra nei piani alti
della cultura araba. Moris Lombard afferma che tra l'VIII secolo e l'XI, il mondo arabo
rappresenta il massimo centro della scienza; uno dei grandi centri era Baghdad, vicino a
cui sorgeva l'antica sassanide Gundascicur, che era stato il più grande mondo di studio
del periodo sassanide, dove arrivavano filosofi dalla Grecia e dall'India. Baghdad diventa
erede degli studi di Gundisiciacur. A Baghdad viene prodotta una enciclopedia in
ambienti che pargono filoislamitici (tra gli ismaeliti si sviluppò lo studio dello
gnosticismo); l'opera del saggio parla di alchemia; il mondo arabo non si limita a
tradurre, ma porta avanti. Nel XIII secolo si inizierà a tradurre dall'arabo a latino, si
traduceva in Spagna, Sicilia e Salerno (antica scuola di medicina), si traducono sopratutto
le opere scientifiche; a Palermo si traduce opere di astronomia; ciò segna la nascita
dell'umanesimo.

Nella metafisica della luce, in ambiente scita si riflette sulla metafisica della luce su
Maometto, viene paragonato al Gesù del cristianesimo; in ambiente scita si sente il
bisogno di dare a Maometto una proiezione metafisica, qui si sviluppa la nozione della
luce (nur) o realtà (haqiqa) muhammadica eterna, in qualche modo presistente a
Maometto e che si mantiene anche dopo, Maometto così non è più un umile pastore, ma
ha una sua proiezione metafisica eterna. La sucessione dei profeti da Adamo fino a
Maometto, sono una epifania della realtà muhammadica eterna. Nel XIII secolo Hattar
scrive su una specie di demiurgo, nella creazione di Dio nell'universo, c'è anche il logos,
è forte l'insistenza della presistenza di Maometto, su ciò c'era a disposizione un hadith, in
cui Maometto disse che la prima cosa che Dio ha creato è la mia luce. Nel versetto della
luce del corano (sura 24), che descrive una lampada posta in una nicchia, ciò ha acceso la
fantasia degli esegeti, nel XIII secolo il più grande poeta mistico medievale, Rumi,
interpreta il versetto che crea una teoria della santità, dice che in ogni epoca c'è un santo
(awliya' = amico di dio) guidato e guidante (mhadi) è la luce del profeta, il suo santo
minore è la sua lampada, il santo ancora minore è la nicchia, quello ancora minore è il
cristallo della lampada. La teoria degli awliya viene ripresa dal sufismo speculativo, Ibn-
Arabi parla di una gerarchia di luce all'interno del mondo sufi, secondo lui in ogni tempo
esiste un polo-mistico (qutb), sconosciuto ai più, ha sotto di se i pilastri (abdal), questi
santi costituiscono una gerarchia invisibile che è la vita del sufismo in ogni epoca, ci sono
alcune leggende che ogni anno a La Mecca durante il pellegrinaggio ci sarebbe l'incontro
tra il qutb e l'abdal, alcuni l'hanno individuato nell'imam scita (criptosciismo).

24.01.2011

Islam indiano

Gli arabi chiamono la terra indiana hal indi, nonche usavano i persiani, poi che hanno
usato anche i greci, ne facevano parte tutta l'Asia del sud est, infatti gli inglesi le
chiameranno le Indie. Gli arabi preislamici ebbero interessi commerciali ed avevano
empori commerciali sulla costa indiana. Le monete romane le troviamo anche in
Indonesia e Corea, perché c'era un ampio commercio. L'islam eredita questo commercio e
l'India diverrà la zona più vasta di questo commercio e avrà la Cina e il Mediterraneo
come grandi mercati e l'India sarà il grande centro di smistamento. Le incursioni
nell'India da parte araba iniziano nel VII secolo, si era sviluppata una azione di pirateria
indiana contro il commercio islamico (casus belli). I psofato erano dei medici molte
conversioni avvengono dall'esempio che si ha dal beneficio che si ha da questi mistici.
L'occupazione militare porterà alla costruzione del sultanato di Beli, ci furono distruzioni
di molti tempi indù, per motivi iconoclastici. L'élite islamica si accontenta di prendere il
potere di imporre le tasse ai non islamici, quindi l'indù conserva la sua fede, si
convertono alcune caste (scudra e fuori casta) così elevandosi socialmente. Lentamente
l'islam islamico si castalizza, le caste più importanti erano: di discendenza di Maometto,
araba, persiana, afghana ei neoconvertiti. L'India ha un'enorme divisione regionalistica,
per lingue, forme religiose (buddismo, jaidismo, sichismo), differenze commerciale,
etinico; il processo di induizzazione dell'India è ancora in corso, ma questo mantiene le
differenze. L'islam rinuncerà quasi da subito di convertire gli indiani, alcuni tempi furono
distrutti perché alcuni tempi erano considerati offensivi all'islam. Il sufismo in realtà è
esoterismo non misticismo (ci assomiglia), per alcuni il sufismo aveva un'origine
zorastrina (Corbet), ora questa ipotesi è scrditata; l'altra ipotesi è che il sufismo fosse
stato influenzato dall'induismo, come ad esempio il continuo ripetersi del nome di Allah è
come ai modi dei mantra. La tariqua indiana della nascmandia (forse la più importante
nell'islam) dice di discendere da Abu Bakr, dice poi di avere una eredità alìde. Al Kidr è
un profeta che aggancia Dio ai sufi. C'è la dottrina del nafais (luminosi = corpo di luce),
diffusa in tutta Eurasia, il corpo psichico è l'unione del corpi e dello spirito. Vengono
localizzate nelle parti del corpo [i profeti (?)]. Nello yoga indiano c'è la teoria di 7 punti
luce nella colonna vertebrali, che devono essere risvegliati. L'urdù è la lingua arabo-
indiana, ne abbiamo testi tra islamici e indù che parlano di mantra. La nuova Dehli è una
città islamica, dove nacque la nascmandia, dove si creò un "pellegrinaggio" dal VII
secolo. Lo sciamanismo è un fenomeno tutt'ora esistente, la nascmandia assimila elementi
del scimanismo turco-mongolo. Nella mistica cristiana non ci è nessuna traccia di una
preghiera specifica del corpo di luce; in Cina si creano dei paesaggi di luce dentro il
corpo. La spiritualità dell'India è estremamente antica (eredità ?, Valle dell'Indo [eredità
sumero-babilonese], Indoeuropea, mongola [popolazioni scite che arriva dalle valle
dell'Himalaia, Nepal dove nacque Budda], iranica [zorastriana]). L'islam con la conquista
della Persia ne acquista il modello, l'islam che invade l'India è fortemente persianizzato,
ma anche l'India è fortemente persianizzata. L'islam indiano non è assolutamente
iconoclasta. La nasciaria richiamerà i sovrani Mogul a una ortodossia islamica. Si parla di
una gerarchia angelica; i dottori islamici dovranno affrontare il problema del politeismo
islamico e interpreteranno che il politeismo non è altro che un monoteismo, perché tutti
nomi diversi di Dio e tutti angeli.

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