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IN CHE PERIODO ERAVAMO

Tra il quinto è il settimo secolo Persiani e bizantini erano in stato di guerra permanente, per
contendersi l'egemonia sul Medio Oriente: i bizantini portarono il loro attacco in
Mesopotamia, i persiani in Siria e in Egitto, questa guerra portò all'esaurimento di uomini e
mezzi e indebolirono entrambe le compagini. Emergeva intanto, nella penisola arabica, una
nuova e temibile potenza.
DOVE COMINCIA TUTTO
Tutto comincia nella penisola arabica dominata dai deserti, suddivisa in due grandi aree
geografiche e ambientali.
L'Antica Arabia Felix dei romani tra le regioni dello Yemen e dello a Hadhramaut, si trattava
di terre fertili e ricche di acqua. Qui vivevano popolazioni sedentarie e c'era un'intensa vita
urbana vivacizzata soprattutto dai traffici tra India, indocina, l'Africa orientale e le regioni
mesopotamiche e mediterranee, e da produzioni locali come quella dei cereali, dell'incenso
e delle piante aromatiche. L'organizzazione politica era di tipo monarchico e l'influenza
persiana era molto forte.
E poi c'erano le zone desertiche centrali abitate dai beduini che erano un popolo nomade e
secondo la tradizione erano gli arabi autoctoni, o veri arabi. Essi vivevano di allevamento,
del commercio carovaniero e di razzie. Erano organizzati in comunità risanate dai vincoli
della famiglia e della tribù. Tutti i membri della tribù, considerati uguali tra loro, si
riconoscevano nella guida di un capo eletto assistito da un consiglio. Un simbolo molto
importante nella comunità era il poeta, simbolo vivente delle antiche tradizioni, spettava a lui
cantare le glorie della comunità e compiere alcuni importanti riti religiosi. Tra i beduini la
proprietà privata aveva margini ridotti, gli animali e i pascoli erano considerati beni collettivi.
LA RELIGIONE
C'erano zone influenzate da l'ebraismo e il cristianesimo, ma erano molto diffusi in Arabia i
culti politeistici. Venivano soprattutto venerate le divinità celesti, ma soprattutto Allah. I luoghi
sacri erano considerati zone di asilo e qua vi si svolgevano pellegrinaggi. La più importante
meta di pellegrinaggi era la Mecca, situata in un crocevia lungo la principale strada
carovaniera, che collegava lo Yemen alla Palestina.
Qui le carovane si rifornivano di acqua, c'erano mercati e c'erano Pellegrini che pregavano
presso i santuari che vi erano. Famoso era la Ka'ba: un edificio cubico, infatti il nome vuol
dire cubo, e si credeva che fosse stato costruito da Abramo e da suo figlio Ismaele per
costruire la pietra nera portata dalla arcangelo Gabriele, cioè un meteorite con origine
Divina.
MAOMETTO
Maometto, il prescelto per diffondere la parola divina, era rimasto orfano e fu cresciuto dal
nonno. A 25 anni sposò una ricca vedova di nome Khadigia, continuò a occuparsi di affari e
si dedicò alla meditazione e alla religione. Secondo la tradizione, nel 610, una notte, gli
apparve l'Arcangelo Gabriele in sogno, che gli rivelò di essere inviato da Allah e gli ordinò di
pregare e recitare (Corano vuol dire recitazione) la parola divina. Tre anni dopo Maometto
decise di intraprendere la predicazione. Maometto invitava ad adorare Allah come un unico
Dio e a fare "atto di sottomissione" (Islam) alla volontà di Dio. Inoltre, annunciava il giudizio
finale in cui gli uomini sarebbero stati giudicati per le loro azioni; predicava la generosità e
l'aiuto ai poveri; condannava alcune pratiche diffuse nella società tribale.
SEGUACI E NEMICI
Si fece molti seguaci soprattutto nei ceti più bassi e inoltre anche alcuni membri delle
famiglie più ricche della Mecca. Però si fece nemico dei capi locali perché temevano che il
messaggio di Maometto frenasse, con gravi danni economici, l'afflusso dei Pellegrini,
richiamati alla Mecca dai santuari e dalle divinità.
La comunità dei sottomessi (muslim da cui musulmano) ad Allah dovete subire una
persecuzione. La prima migrazione di donne bambini prese la direzione dell' Etiopia
Cristiana, ci fu un legame tra la nuova religione e cristianesimo che è evidente nei versetti
del Corano che esaltano la figura della Vergine e ammettano il concepimento di Gesù da
parte dello spirito Santo.
EGIRA
Nel 622, Maometto i suoi seguaci emigrarono nella città di Yathrib, che si trovava lungo la
via carovaniera che collegava la Mecca con la Siria e con l'Egitto. Questa emigrazione o
egira fondò la nuova era musulmana che cominciò il 16 luglio del 622.
Dopo l'egira, Yathrib fu dichiarata la città del profeta da cui Medina, e la casa di Maometto,
divenne un luogo di preghiera e di raccolta degli esuli.
ISLAM E GIUDAISMO
A Medina si definirono meglio affinità e contrasti tra Islam e giudaismo. In una prima fase il
modello giudaico fu molto forte e Maometto adottò i divieti alimentari ebraici, il digiuno e la
preghiera che veniva recitata in direzione di Gerusalemme. Però questo rapporto peggiorò
perché si differenziavano su aspetti importanti. Maometto si considerava un profeta della
stessa stirpe di Noè, Abramo, Mosè e Gesù e, si riteneva custode della rivelazione divina più
pura e autentica. Mentre il popolo ebraico come popolo eletto da Dio. Per gli ebrei quindi
Maometto era un profeta arabo che diffondeva nel suo popolo una sorta di imitazione del
giudaismo. Quando questo risultato evidente si giunse a un'aperta rottura: le tribù ebraiche
di Medina furono espulse e subirono massacri. Poi fu modificato il rituale della preghiera che
da quel momento fu recitata verso la Mecca e il semplice digiuno fu sostituito dal Ramadan.
CONQUISTA MECCA
Intanto la comunità di Maometto si rafforzò militarmente. Gli esuli si diedero infatti alle
antiche attività guerriere dei beduini. Queste attività si ritorsero soprattutto contro la Mecca
dove l'11 gennaio del 630, Maometto e i suoi seguaci conquistarono la Mecca. Questa fu
dichiarata città sacra dei musulmani, tutti gli idoli furono distrutti, la popolazione giuró fedeltà
al profeta. Altre tribù della regione si convertirono. Maometto morì nel giugno del 632.
CORANO
Alla base della religione musulmana c'è il Corano dove ci sono le rivelazioni, che secondo
Maometto Dio gli aveva fatto. Il libro è scritto in arabo, si divide in 114 capitoli di varia
lunghezza, detti sure, e ogni capitolo in versetti. La raccolta fu opera di un collaboratore di
Maometto e nel 650 predispose una seconda edizione ancora in uso. Il criterio della
sistemazione dei materiali si basa sulla lunghezza delle sure.
Quindi le sure sono disposte casualmente ma compongono un' omogenea sintesi del
messaggio di Maometto. Qui Allah parla in prima persona ed è molto vario il contenuto.
Nelle parti più antiche prevalgono la proclamazione dell'onnipotenza Divina, la minaccia del
cataclisma che porrà fine al mondo e del conseguente giudizio divino, la descrizione dei
premi e dei castighi dell'altra vita. A queste si alternano le storie dei precedenti profeta e
esempi dell'Ira Divina punitrice.
Nelle parti più recenti invece il contenuto è più normativo con precetti culturali, norme
giuridiche e polemiche con ebrei e cristiani.
SUNNA
Invece la sunna,il corpus delle tradizioni, raccolte dai compagni di Maometto parlano del
comportamento che il profeta aveva adottato di fronte a problemi e essa divenne uno dei
testi base del diritto musulmano.
RIVELAZIONE
L'islam non era una nuova religione ma era stata rivelata precedentemente agli ebrei e ai
cristiani. I musulmani ritenevano che la rivelazione ricevuta da Maometto fosse la più
completa e pura. Nel cristianesimo essi non accettavano il dogma della Trinità perché lo
ritenevano una tendenza politeistica.
5 PILASTRI
I 5 compiti fondamentali dei musulmani, cioè i cinque pilastri erano questi:
1. Credere in Allah e Maometto cioè il suo profeta
2. Recitare la preghiera 5 volte al giorno al richiamo del muezzin con il viso rivolto verso
la Mecca. La preghiera può essere recitata nella moschea o in un luogo reso sacro
delimitato da una stuoia o un tappeto. Le preghiere quotidiane possono essere
recitate individualmente, ma quella del venerdì a mezzogiorno è collettiva e celebrata
nella moschea guidata dall'imam che è uno studioso di testi sacri.
3. Fare un'elemosina per i poveri pari a un decimo del reddito
4. Il digiuno nel mese di Ramadan dove è proibito mangiare, bere, oggi fumare e avere
rapporti sessuali dall'alba al tramonto
5. Il pellegrinaggio alla Mecca
I BUONI COSTUMI
I buoni costumi stabiliti dal profeta. Il jihad, sforzo o impegno o lotta, nel Corano è seguita
dalla locuzione sul cammino di Dio. Essa è una guerra santa intesa sia come opera
missionaria, sia come aggressione militare contro gli infedeli. Consisteva in uno stato di
guerra imposto sia dalla religione sia dalla legge che poteva concludersi solo con la
conversione o la sottomissione di tutta l'umanità.
Era impossibile firmare un trattato di pace tra l'Islam e un popolo non musulmano. Il concetto
di guerra Santa era condiviso anche dal cristianesimo.
Altre normi riguardavano aspetti del comportamento come l'uso del velo femminile già
adottato nel Oriente Cristiano e la vita matrimoniale: una donna musulmana doveva sposare
un musulmano ma l'uomo non era costretto. L'adulterio era punito e la poligamia era
consentita ma limitata però a un massimo di 4 mogli.
CALIFFO
Dopo la morte di Maometto ci furono molti contrasti per la successione del potere ma alla
fine prevalse la decisione di nominare un successore, cioè il califfo, un sostituto.
DOPO MAOMETTO
● Abu bakr represse il distacco di alcune tribù beduine che volevano sottrarsi dalla
tutela musulmana. Poi lanció una spedizione verso nord, oltre i limiti dell'Arabia: nel
634 le truppe bizantine che difendevano la Siria furono sconfitte. Iniziò così
l'espansione islamica.
● Omar strappó ai bizantini l'Egitto, la Siria, la Palestina, e ai persiani la Mesopotamia.
La Palestina divenne anche uno dei luoghi sacri della religione musulmana.
● Othman aprì una grave crisi politica nonostante la conquista della costa dell'Africa
settentrionale fino a Tripoli e la sottomissione definitiva dell'Impero Persiano, perché
Abu bakr aveva emarginato i parenti più stretti del profeta come il cugino ha Alì. E Alì
animó l'opposizione contro Othman che sfociò in una grave congiura: nel 656 alcuni
soldati, a Medina, uccisero Othman.
● Poi Alí prese il potere ma molti credevano che fu il mandante dell'assassinio.
● PRIMA GUERRA TRA I MUSULMANI → l'Islam si spaccò allora in due fazioni: da
parte di Alì si schierano i fedeli di Medina, dall'altra le tribù della Mecca tutti i colori e
che non avevano approvato l'assassinio di Othman. Attraverso un arbitrato fu
stabilito che Othman era stato ingiustamente ucciso e che Alì era il responsabile del
delitto con la nomina di un nuovo califfo. Ali non accettó ciò, e si ritirò con i suoi
seguaci in Iraq dove fondò la frazione di Alì, da cui sciiti. Alí fu ucciso l'anno dopo.
● Il nuovo califfo Mo'awiya rese il potere califfale ereditario, e fu riconosciuto dalla
maggior parte dei musulmani ortodossi o sunniti (perché si riconoscevano nella
sunna). Al vertice dell'islam c'era la dinastia degli Omayyadi.
l'Islam riprese la sua espansione Mo'awiya spostò la capitale a Damasco, in Siria, e iniziò
un'iniziativa militare che si svolse in tre direzioni principali: l'Asia minore e Costantinopoli,
Africa e Spagna, Asia centrale e India.
La nuova arma con cui attaccare l'Impero bizantino fu la flotta, costruita nei cantieri di Tripoli,
tiro, acri e Alessandria, dotata di equipaggi siriani, libanesi e palestinesi, (ASIA MINORE) e
effettuarono spedizioni contro Cipro e Rodi. Però l'obiettivo principale era
COSTANTINOPOLI. Nel 668-669 i musulmani assediarono la capitale bizantina. Restò
famoso il fuoco Greco che consisteva nel incendiare la nafta.
I guerrieri arabi non riuscirono a sopraffare l'Impero bizantino come avevano fatto con
l'impero persiano.
Intorno al 670 inizió la conquista dell'AFRICA SETTENTRIONALE. Malgrado le resistenze
dei Berberi (tribù Nomadi dell'Africa settentrionale) nel giro di pochi decenni gli arabi
occuparono il Maghreb e si spinsero fino alle coste atlantiche.
Nel 711, un esercito arabo, rinforzato dai contingenti Berberi Islamizzati, passò dallo stretto
di Gibilterra, e nel giro di appena 5 anni conquistò tutta la penisola iberica, abbattendo il
regno visigoto.
Alcune avanguardie musulmane e forzate dai contingenti baschi oltrepassarono i Pirenei e
penetrarono in Gallia spingendosi fino a Poitiers dove furono sconfitte dai Franchi nel 732.
Il dominio arabo in SPAGNA andò pian piano riducendosi ma nelle regioni centro-meridionali
e soprattutto in Andalusia, la presenza araba segnò un periodo di grande fioritura economica
e culturale.
IN ASIA CENTRALE E INDIA conquistarono l'Afghanistan e le città di Bukhara e
Samarcanda. Un ostacolo per i musulmani furono i cinesi che nel 751 i loro eserciti e quelli
arabi si affrontarono nella battaglia di Talas: i cinesi furono sconfitti ma i musulmani non
andarono oltre.
MOTIVI DELL'ESPANSIONE
Questa espansione è forse dovuta all'entusiasmo religioso oppure dal sovrappopolamento
delle comunità arabe ma è necessario anche considerare altri fattori. Innanzitutto il quadro
politico esterno, caratterizzato dalla guerra tra bizantini e persiani, che li rese poco attenti
alla crescente minaccia araba. I musulmani sfruttarono questa rivalità. Molte popolazioni dei
territori bizantini e persiani si arresero facilmente e li accolsero come liberatori. E bisogna
anche considerare il fattore militare, i generali avevano spesso combattuto come mercenari
per i bizantini e persiani.
ORGANIZZAZIONE CONQUISTA
Nei territori conquistati gli arabi, per mancanza di esperienze amministrative mantennero
spesso i funzionari bizantini o persiani che venivano controllati dai governatori musulmani
dotati di poteri civili e militari. Sotto il profilo tributario, l'assetto dei territori annessi fu stabilito
in modo differenziato. Alle popolazioni che ebbero modo di trattare la loro resa fu imposto un
dominio moderato: i vecchi proprietari terrieri tenevano le loro terre con il versamento di
un'imposta mentre le terre appartenenti ai sovrani nemici, ai proprietari fuggitivi o ai soldati
morti in combattimento diventarono parte del bottino di guerra. Più o meno la stessa cosa
veniva fatta nelle altre terre conquistate con la forza delle armi. I redditi dei dominatori
venivano integrati dalla decima, pagata dai proprietari musulmani, e dalla capitazione cioè
una tassa pagata dai sudditi non musulmani che erano lasciati liberi di praticare la loro fede.
3 CATEGORIE
Con il tempo la popolazione dei territori sottoposti al dominio musulmano si divise in tre
categorie fondamentali: i musulmani di Arabia, cioè i musulmani di origine, ed erano gli
unici che avessero il diritto di militare nell'esercito. Essi costituivano una sorta di aristocrazia
composta dai grandi proprietari, funzionari, giudici. I nuovi musulmani, che si erano
convertiti in un epoca più recente e non potevano militare nell'esercito ed erano i clienti di un
capo tribù musulmano. Queste due categorie stavano nelle attività commerciali e artigianali
e inoltre avevano incarichi di responsabilità nell'amministrazione. I sudditi non musulmani
vivevano nelle campagne spesso al servizio dei proprietari musulmani.
DOPO LA DINASTIA OMAYYADE
Alla metà del VIII secolo ci furono dei conflitti per la successione che portarono alla fine della
dinastia omayyade.
Nel 750 Abu al abbas, grazie all'appoggio di sciiti e persiani Islamizzati uccise l'ultimo califfo
omayyade e si impadronì del potere.
Gli Abbasidi inaugurarono un nuovo corso politico, dopo l'epoca delle grandi conquiste si
doveva pensare al consolidamento del potere centrale. La capitale fu trasferita a Baghdad in
Iraq, che presto rivaleggiò con Costantinopoli per la bellezza. Gli abbasidi ridussero il potere
dei dirigenti arabi coinvolgendo nell'amministrazione dell'impero anche i musulmani di
origine non araba dando vita ad una compagine multietnica e cosmopolita. Crearono un
rigido apparato burocratico controllato dal Visir, capo dell'amministrazione.
L'APOGEO DELLA CIVILTÀ ARABA
In questo periodo la lingua araba diventò il principale mezzo di comunicazione tra i popoli
dell'impero e anche la lingua ufficiale della religione e della cultura. Diventò molto importante
anche nel campo letterario (le storie delle mille e una notte) e in quello scientifico e artistico.
La nuova capitale si trovava in una posizione geografica che favoriva il contatto fra le
tradizioni e le culture ellenica, iranica e indiana che si influenzarono l'una con l'altra. Alcuni
intellettuali di lingua araba come Avicenna e Averroè favorirono la trasmissione all'occidente
latino e cristiano la filosofia greca, la medicina e la matematica. La scienza araba fu per
molti secoli la più progredita del mondo. Dall'islam la numerazione araba sostituì la
numerazione romana. Anche le attività economiche ebbero un periodo di prosperità.
LA FRAMMENTAZIONE DEL CALIFFATO
Dalla seconda metà del IX secolo e durante il X secolo ci fu una disgregazione. Aumentò il
potere del visir e ci fu la creazione di califfati autonomi come l'emirato di Cordova, governato
da un ramo sopravvissuto omayyade che consolidò la sua presenza in Andalusia e inauguró
una politica espansionistica, ai danni sia dei Cristiani del Nord sia dei barbari del Maghreb.
Nello stesso quadro si inserisce l'iniziativa degli Aghlabiti in nordafrica, cui gli abbasidi
riconobbero nello 801 il potere sull'emirato di Kairuan (Tunisia).
I SARACENI
Bande di Saraceni (le tribù nomadi del Sinai) islamizzati conquistarono la Sicilia nel 827
completata nel 902. L'isola aveva un ruolo strategico negli equilibri mediterranei. Sotto il
dominio islamico la Sicilia ebbe una grande fioritura e i saraceni vi introdussero nuove
colture (aranci, mandarini, limoni e melanzane), vi costruirono infrastrutture moderne (es.
nell'irrigazione) e splendidi edifici. Palermo divenne il centro più importante dell'isola. In
saraceni si mossero anche contro i territori bizantini dell'Italia meridionale e occuparono
Taranto e Bari dove sorsero 2 emirati. Saccheggiarono Roma nel 846. Nel 890 si
insediarono a Frassineto, a Provenza, dove effettuarono incursioni nelle valli Alpine e nel
Piemonte. In quasi tutta la penisola, con le loro navi veloci saccheggiavano i porti,
assalivano le fattorie, villaggi e monasteri e gli abitanti che cadevano nelle loro mani finivano
in schiavitù.
FINE ABBASIDI
Quando nel XI secolo le tribù di turchi Selgiuchidichi, originari delle steppe asiatiche
convertiti all'islam, furono accolti nell'esercito come mercenari, acquisirono sempre più
potere segnando l'inizio del fine della dinastia degli abbasidi che mantenne formalmente il
potere fino al 1258, quando Baghdad fu espugnata dai Mongoli.
CARLO MAGNO
Carlo regnò dal 771 al 814. Viene soprannominato Carlo Magno per le sue conquiste, il suo
esercito non aveva rivali in Europa, poteva contare su una cavalleria pesante forte e ben
addestrata, su un armamento evoluto e l'impiego di cartografi.
SASSONIA E FRISIA
I Franchi combatterono per 13 anni con i sassoni, una popolazione stanziata nella Germania
del nord. Nonostante la conversione forzata al cristianesimo di gran parte della nobiltà
sassone e della sua formale sottomissione ci fu una repressione, nel 78 a Verden. Nel 784 il
re annesse anche la Frisia settentrionale dove le popolazioni avevano reagito male alla
conversione. Con questa conquista il sovrano si assicurò anche uno sbocco sul mare del
Nord importante per i traffici commerciali.
SPAGNA
Nel 776 Carlo passò l'offensiva contro i musulmani di Spagna. All'inizio ci furono insuccessi
ma dopo un ventennio strappò al controllo islamico il territorio compreso tra i Pirenei e il
fiume Ebro dove fu istituita la marca di Spagna. Queste guerre vennero poi celebrate dai
poemi cavallereschi francesi, come la battaglia di Roncisvalle quando nel 778 l'Armata
Franca fu attaccata al rientro in Francia dai guerrieri musulmani aiutati dai Montanari baschi.
La retroguardia guidata dal Conte Orlando fu completamente annientata.
GERMANIA ED EUROPA CENTRALE
Dopo l'annessione della Baviera nel 778, Carlo si mosse contro gli Avari una popolazione
dell'Asia centrale che occupava un'area che comprendeva la Repubblica Ceca, Ungheria e
Romania. Gli Avari erano temuti per le scorrerie con le quali colpivano la Germania
meridionale, l'Austria, l'Italia orientale. Dopo due campagne, nel 795 e 796 furono
sottomessi e convertiti al cristianesimo e il tesoro della corte carolingia si arricchì sempre di
più.
SENZA UNA STRATEGIA
L'espansionismo Franco era privo di una strategia infatti si sommarono le iniziative militari
casualmente per rispondere agli attacchi che venivano da varie direzioni oppure per
prevenire dei pericoli. Le esigenze di sicurezza, le forti tradizioni guerriere e il desiderio di
bottino insieme a un forte ideale religioso portarono alla formazione di un enorme territorio
dal mare del Nord all'Italia centrale, dal fiume Ebro al fiume Elba. I Franchi volevano
convertire l'Europa. La conversione al cristianesimo era necessaria per formare un solo
popolo.
GESTIONE TERRITORIO CONQUISTATO
Il territorio conquistato controllato fu diviso in:
contee, governate dai conti (compagno dell'imperatore), erano circoscrizioni interne al
dominio della corona. Il Conte era scelto dal re e con potere civile e militare.
Le marche erano circoscrizioni più ampie poste alle frontiere e governate dai marchesi che
avevano funzione soprattutto di difesa da aggressioni esterne.
I ducati erano distretti con una forte identità etnica abitati da popoli come i Bavaresi e i
Bretoni. I missi Dominici (messaggeri del signore) erano gli ispettori inviati dal sovrano per
controllare e reprimere abusi di governanti e amministratori. Erano di solito in coppia
(vescovo e laico) assicuravano la comunicazione tra centro e periferia.
VASSALLAGGIO
Per evitare rivolte e conflitti Carlo Magno fece ricorso al vassallaggio cioè, il rapporto di
dipendenza tra il signore e i suoi vassalli( servitore). In cambio di un feudo, solitamente un
possedimento terriero, il vassallo assicurava il suo sostegno militare. Carlo Magno fondò su
questo rapporto i legami tra la sua persona e i potenti del regno. Questa nuova
organizzazione giunse a maturazione intorno all'anno mille e gli storici lo chiamano il sistema
vassallatico o feudale.
In origine il feudo era revocabile, il potere del signore sul vassallo si basava proprio su di
esso. Il rapporto di vassallaggio era un legame di ordine morale stabilito da un rito religioso.
Il vincolo non poteva essere violato e un vassallo infedele era chiamato fellone. I primi
vassalli di Carlo Magno ebbero altri vassalli a loro volta quindi si costruì una rete di relazioni
personali. I legami di vassallaggio erano forti e di solito rispettati ma non presentavano una
rete di relazioni precise e stabili. Alcuni vassalli dipendevano per esempio da più signori.
POLITICA E RELIGIONE
In materia ecclesiastica Carlo Magno pose per esempio l'obbligo di rispettare il riposo della
domenica. Convocò alcuni concili di vescovi. Ci furono ampie immunità agli enti ecclesiastici
nelle cui proprietà nessuna autorità poteva entrare. Carlo Magno non confuse mai il potere
spirituale con quello temporale e si comporta sempre come un fedele servitore di Roma al
quale era riservato il compito di combattere i nemici della chiesa. Tuttavia a volte la religione
si intreccia con la politica come per esempio nella vicenda che si svolse nel giorno di Natale
dell' 800.
CARLO IMPERATORE
Nella basilica di San Pietro si svolse una cerimonia dove il Papa Leone mise una corona
d'oro sul capo di Carlo e lo proclamò imperatore. In Europa si diffondeva il messaggio che
d'ora in poi l'imperatore dei romani poteva non essere bizantino. Fu così che nacque il Sacro
Romano Impero. Carlo Magno quindi aveva un'autorità temporale sottomessa a quella
spirituale del pontefice, infatti questo rituale aveva un profondo significato politico.
A Bisanzio fu vista come una usurpazione (il titolo di imperatore era sempre stato riservato
ai Romani). Alla fine si sfociò in una guerra combattuta nel Veneto, Istria e in Dalmazia. Il
conflitto finì con una piccola vittoria diplomatica per l'impero carolingio: fu stipulato nel 812
un trattato che riconosceva Carlo Magno l'imperatore bizantino Michele I "imperatore
augusto" anche se non imperatore dei romani. Preferirono il titolo di impero Franco e
Cristiano.
LA CORTE
Il sovrano risiedeva nella corte che costituiva il centro dell'Impero carolingio. La corte aveva
sede principale in Aquisgrana ma si poteva spostare a seconda delle esigenze militari e
politiche. La gestione dell'amministrazione centrale dell'impero era affidata due funzionari: il
conte Palatino, un laico a cui aspettava l'esercizio dell'alta giustizia e del coordinamento di
altri funzionari come il camerarius è il siniscalcus, l'arcicappellano, un ecclesiastico
responsabile degli affari religiosi e della gestione della cancelleria regia. Essa redigeva i
diplomi con i quali la corona attribuiva incarichi ai singoli individui o comunità e i capitolari
suddivisi in capitoli, emanati dal sovrano durante i placiti nella corte imperiale. Cercavano di
produrre una legislazione omogenea ma l'impero non era omogeneo: tanti popoli con varie
consuetudini.
ANALFABETISMO
C'era il problema dell'analfabetismo. I monasteri erano gli unici luoghi dove c'era la
produzione dei libri. I monaci erano rimasti l'unica categoria in cui la capacità di leggere e
scrivere fosse abbastanza diffusa. Carlo insistete sul l'invito a chierici e monaci per adottare
un latino più chiaro e preciso. Soprattutto per assicurare la comprensione e trasmissione
della parola di Dio. L'esigenza di chiarezza trasformó le varie grafie nella minuscola
carolina. Icanti gregoriani erano stati tramandati da sempre oralmente ma ora venivano
cantati.
SCHOLA PALATINA
Nel 781 il monaco Alcuino fondò la Schola Palatina Aquisgrana e rappresentò un centro di
insegnamento delle sette arti liberali ( trivio e il quadrivio) e un'attrazione per uomini di
cultura. Nel IX secolo ci fu una ripresa dell'esercizio dello spirito critico e nella lettura dei testi
sacri e grazie alla minuscola carolina vennero più frequentemente riprodotti dai copisti testi
della letteratura latina.
DIVISIONE
Nel 806 Carlo Magno divise il territorio tra i suoi 3 figli Carlo, Ludovico e Pipino ma dopo la
sua morte nel 814 , Ludovico il Pio rimane l'unico erede. L'imperatore cercò subito una
soluzione al problema della successione. Nel 817 Ludovico emana l'ordinatio imperii
(ordinamento dell'impero) dove proclama come su unico successore Lotario e agli altri due
figli, Pipino e Ludovico il germanico attribuì i regni di Aquitania e di Baviera. Quando poi
Ludovico il Pio inserí tra essi Carlo il Calvo, un figlio avuto da un'altra moglie ci fu un
conflitto.
FINE IMPERO
Ci furono dopo delle lotte tra i fratelli e il padre e il prestigio della corona imperiale ne uscì
gravemente compromesso. Morti Ludovico e Pio e Pipino, Carlo e Ludovico il germanico si
allearono e sconfissero nel 841, il fratello Lotario presso Fontenoy in Borgogna.
Nel 843 i fratelli emanarono il trattato di Verdun: a Lotario fu assegnato il regno di Italia con il
territorio tra il Reno e Loira, mentre Ludovico il germanico regno di Germania e Carlo il
regno di Francia. Lotario ebbe il titolo di imperatore. L'impero non esisteva più.
Carlo il calvo assunta la corona imperiale nel 875 con il capitolare di Quierzy, cittadina del
nord della Francia, stabilì nel 877 l'eredità dei feudi maggiori. L'identità dei tre regni coincide
con quella delle tre nazioni dell'Europa del tempo: l'Italia, la francese, la tedesca.

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