Sei sulla pagina 1di 22

CRISTIANESIMO

 L’impero di Roma si estende dalle foreste d’Europa settentrionali ai deserti del


nord Africa, dall’oceano Atlantico al Medioriente. Roma controlla un vasto
impero.
 Nel 30 d.C. si ha l’uccisione di Gesù, la quale passa inosservata. Dopo qualche
anno i seguaci di Gesù giungono a Roma. La loro religione era Cristiana.

RELIGIONE CRISTIANA

 La religione Cristiana è diversa da quella romana ed è in conflitto con tutto ciò


che Roma rappresenta. Da importanza all’essere pronti per l’aldilà, sono
monoteisti ovvero hanno un unico Dio ogni potente. Le loro guide praticano la
pace e la povertà. In un primo momento venne considerata Ebrea perché
Gesù era Ebreo. Gli Ebrei presentano un decimo della popolazione, essi non
vengono considerati una minaccia per due motivi:
- Non fanno proseliti
- La religione Ebraica è più antica di quella romana. Erano guardati per
rispetto perché la loro religione è molto antica. Venivano considerati
una comunità diversa.
 Dal punto di vista dei Romani, il cristianesimo era nato di recente e con il culto
di un uomo e il patto che quell’uomo era stato giustiziato come un criminale
rendeva quella religione più singolare e sospetta agli occhi degli dei Romani.

 Quando Paolo di Tarso, un apostolo, arrivò a Roma si incontrò con altri


cristiani e da qui il Cristianesimo iniziò a diffondersi, infatti dopo la fine
dell’impero, Paolo verrà venerato. Con la diffusione del cristianesimo la
popolazione si divise, nel 64 d.C. si ha l’incendio a Roma e la colpa fu data ai
cristiani, anche se c’erano dubbi che sia stato Nerone. Da questo momento
inizia la persecuzione dei cristiani, che vengono uccisi davanti al popolo.

 Successivamente San Pietro, era il più importante dei 12 apostoli di Gesù,


venne incarcerato a Roma, lì nasce la basilica di Pietro. Aveva disegnato delle
croci, ma la più grande è stata la croce capovolta perché disse che non era
degno di essere crocifisso come il suo signore Gesù.
 I primi cristiani non potevano riunirsi in pubblico, ma potevano trasformare
gli edifici in luoghi di culto.
 Per i cristiani le donne erano importanti, ad esempio Cecilia che trasformò la
sua casa in un luogo di culto per gli altri cristiani. Tutte le donne accorrevano
per convertirsi, questo culto veniva portato in famiglia e da qui il cristianesimo
prese più potere.
 Le persecuzioni non vennero fin da subito, furono e alla fine portarono alla
creazione del culto dei Martiri. I Martiri non danno una bella immagine a
Roma, ma furono i cristiani a vincere la guerra della propaganda.
 Il culto dei cristiani era ben diverso, ogni città aveva un vescovo che gestiva il
clero.
 C’è differenza tra status romano, che amministra e che ha sotto il suo
controllo i soldati, e tra il vescovo che deriva l sua avarità dalla sua comunità.
 La gerarchia cristiana assomiglia a quella romana: i vescovi li possiamo
paragonare ai magistrati della città, i sacerdoti ai senatori e infine c’è il
popolo. Il vescovo prende sempre più potere soprattutto il vescovo di Roma.
 Nel 303 si ha nuovamente una persecuzione che avviene nella Piazza Navona,
costruita da Domiziano, in primo momento c’era un grande stadio, in un
secondo momento diventò una piazza di morte.
 Con Diocleziano tutto doveva finire e si doveva tornare alla religione
tradizionale. I cristiani assumeranno una grande vittoria.
 Costantino dedica l’arco non solo alla vittoria, ma anche con una sola divinità.
La notte prima dello scontro, Costantino, ebbe una visione ovvero che lui
doveva combattere per il dio dei cristiani. Così Costantino vince e il
cristianesimo pure. Costantino affidò altre posizioni ai cristiani, donò alla
chiesa delle ricchezze. I cristiani assaltavano i templi dei pagani ma il governo
chiudevano un occhio. La chiesa divenne più potente perché riusciva a
risolvere gravi problemi. L’impero romano divenne cristiano. Costantino aveva
dato il potere alla chiesa e lo fa consegnando il diorama al vescovo di Roma.
Costantino venne battezzato, fece costruire il primo battistero del mondo. Chi
non era battezzato non poteva entrare nello stato centrale della chiesa,
doveva immergersi nel ponte. Costantino edificò la chiesa di Pietro su radici
pagane e il suo impero fu alle base di una fede diffusa in tutto il mondo.
 C’è una cosa che distingue il Cristianesimo dall’antica religione Romana: Il
Cristianesimo promette che i suoi seguaci andranno in un posto felice dopo la
loro morte.
RELIGIONE ROMANA

 Gli antichi romani erano seguaci del Politeismo (c’è una divinità per ogni
persona, mestiere. Ogni legionario, che va in guerra, rende omaggio al suo
patrone Marte. Un mercante chiede aiuto per i suoi affari al Dio del
commercio ovvero Mercurio. Giove è il protettore di tutti e controlla il
governo la giustiziala legge e l’ordine. Il suo tempio svetta sul Foro Romano).

SACERDOTESSE ROMANE
 Le sacerdotesse romane si occupavano del fuoco sacro che deve ardere
sempre perché secondo la tradizione il fuoco sale alle origini della città, se si
spegne il futuro della città sarebbe in pericolo.
MITRA E ISIDI
 I romani hanno il loro insieme di divinità ovvero il Pantheon, man mano
l’impero si espande e assorbe nuove culture, il Pantheon accoglie nuove
divinità. Così ad esempio il Pantheon accolse una dea Egizia ovvero Iside che
prometteva ai suoi seguaci la salvezza e accolse la divinità Persiana Mitra. Ci
furono più templi dedicati a Iside che a Giove. I templi dedicati a Mitra
assomigliano alle chiese. Al centro dell’abside c’era un bassorilievo che
ritraeva la tauroctonia, cioè Mitra uccide il Toro. Il culto di Iside e Mitra non
venne perseguitato come quello dei Cristiani anche se quest’ultimo si
diffonderà in tutto il mondo.

DINASTIA DEI SEVERI (193 -235 d.C.)


Durante il regno di Commodo la crisi si aggravò e dopo la sua morte si verificò un
vuoto di potere come nell’anno 69: le legioni acquisirono grande potere. Tre
generali vennero acclamati imperatori dalle loro legioni in tre zone differenti
dell’impero, ma Settimio Severo, acclamato dalle legioni di Illiria e Pannonia,
sconfisse i suoi avversari e con l’adozione retroattiva si definì “figlio di Marco”,
ovvero successore di Marco Aurelio e appartenente alla dinastia degli Antonini.
Egli re-istituì la concezione ereditaria del potere e nominò i figli Augusti.
Cominciò la dinastia dei Severi (193 -235 d.C.), i cui rappresentanti furono
Settimio severo (193 – 211 d.C.), Caracalla (211-217 d.C.) e Geta (211 -212 d.C),
Elagabalo (218 – 222 d.C), Severo Alessandro (222 – 235 d.C).
SETTIMO SEVERO: Nato a Leptis Magna, in Africa, divenuto imperatore favorì
l’esercito a cui doveva l’elezione. La sua politica fu a favore dell’esercito ed egli
stesso come riporta Cassio Dione raccomandò ai suoi figli: “Non siate in disaccordo
fra voi, arricchite l’esercito, disprezzate tutti gli altri!” Molti furono i provvedimenti
in tal senso nei confronti dei legionari: istituì il reclutamento regionale per i
legionari, ne aumentò la paga e istituì delle ricompense per i veterani, concesse loro
la possibilità di vivere con le famiglie nelle vicinanze dell’accampamento e di
prendere in affitto delle terre nelle aree che necessitavano di maggiore controllo,
perlopiù lungo il Reno, il tutto per risolvere il problema dell’arruolamento; li
concesse la possibilità di intraprendere la carriera militare e poi quella civile con la
successiva possibilità di entrare a far parte dell’ordine equestre. Al contrario sciolse
la guardia pretoriana italica e istituì una nuova guarda pretoriana costituita da illirici.
L’aumento della paga determinò il bisogno di maggiori risorse, così introdusse
l’annona militare, una tassa che prevedeva un tributo in natura per il mantenimento
dell’esercito. In questo modo lo Stato poté contare su nuove risorse ma le
campagne ne uscirono ulteriormente impoverite. Riuscì a riconquistare la
Mesopotamia (Iraq e Siria attuale) e rafforzò il vallo di Adriano. Quindi Settimio
Severo ebbe il merito di conservare l’integrità dell’Impero, difendendone i confini
dai Barbari e preservandolo dalla disgregazione interna, e di immettere
nell’amministrazione

statale forze nuove provenienti dalle più diverse regioni; ma il principio di basare il
potere sulla forza dell’esercito risultò quanto mai pericoloso, perché la autarchia
militare da lui istituita dopo alcuni decenni si trasformò in anarchia militare. A
Settimio Severo si deve inoltre l’istituzione del culto imperiale. Alla morte
dell’imperatore salirono al trono i figli Caracalla e Geta (211-212 a.C), ma ben presto
Caracalla fece uccidere il fratello. Tale gesto destò una grande opposizione delle
classi aristocratiche.

CARACALLA (211 -217 d.C.) Marco Aurelio Severo Antonino, detto Caracalla per il
mantello gallico, la “caracalla” che era solito indossare, rimase solo al potere dal 212
al 217 d. C. Il nome di Caracalla è legato alle terme di Caracalla che egli stesso fece
costruire a Roma e all’editto di Caracalla o «constitutio antoniniana», editto che
concesse la cittadinanza romana a tutti i sudditi liberi dell’impero allo scopo di
aumentare il numero dei suoi sostenitori e l’entità delle entrate. Il suo sogno era
quello di emulare Alessandro Magno e di vincere i Parti ma fu ucciso in Siria dove le
legioni acclamarono Elagabalo. La crisi economica era stata contenuta sotto il
governo di Severo e Caracalla esplose in tutta la sua gravità con la fine della dinastia
dei Severi e i suoi ultimi due rappresentanti Elagabalo e Severo Alessandro.

ELAGABALO (218-222 d. C.) – SEVERO ALESSANDRO (222- 235 d.C.) Elagabalo


istituì il culto solare di El Gabal e ben presto fu assassinato dai pretoriani. Al suo
posto fu acclamato Severo Alessandro che dopo gli insuccessi militari contro
Alamanni e Persiani fu ucciso per una congiura ordita da Massimino il Trace, un rude
guerriero che, divenuto imperatore (235-238), ottenne notevoli successi militari
lungo il Reno e il Danubio ma a costo dell’inasprimento fiscale.
ANARCHIA MILITARE: Per circa 50 anni (235-284 d.C.) si ebbe anarchia militare,
ovvero una crisi profonda nel governo dell’impero, una serie di imperatori eletti
dalle proprie legioni e destinati a morire rapidamente di morte violenta. L’impero
romane visse una profonda crisi: aumentarono gli attacchi dei Persiani in oriente
lungo il Tigri e l’Eufrate e dei Germani in occidente lungo il Reno e il Danubio, ed
ancora Goti, Alamanni ed Eruli e Franchi, molte le ribellioni interne lungo i confini a
causa dell’incapacità di controllare i territori, aumentò notevolmente il potere delle
legioni che determinò un susseguirsi di imperatori - soldati detti illirici. Fu Massimino
il Trace a scatenare la prima persecuzione sistematica dei cristiani, a cui sarebbero
seguite quelle di Decio nel 250 d.C. e di Valeriano nel 257 d.C.
Tra il 270 e il 275 d.C. grazie ad Aureliano si ebbe la riunificazione dell’impero sotto
la guida di un unico imperatore che sottomise quei due regni che nel frattempo si
erano istituiti all’interno dei confini: il regno di di Palmira (imperatrice Zanobia) e il
regno delle Gallie. Riuscì a respingere i Germani e munì Roma di una imponente
cinta muraria, ma dovette abbandonare la Dacia. A lui si deve una riforma monetaria
che consistette nell’introduzione di monete più pesanti al posto delle vecchie,
nonostante ciò non riuscì a bloccare l’inflazione.

LA CRISI DI III SECOLO= Durante il III secolo si sviluppò una crisi dai molteplici
aspetti:
CRISI ISTITUZIONALE (Severi, anarchia militare, imperatori illirici),
CRISI ECONOMICA E SOCIALE (pressione fiscale, impoverimento delle campagne e
brigantaggio, inflazione e diffusione di un commercio locale e del baratto, crisi
artigianale);
CRISI SPIRITUALE: diffusione del culto di Mitra, del culto di Iside e Osiride, del
cristianesimo.
NUOVA FASE STORICA
“Tarda antichità”
 Va dal IV- V secolo. Da Diocleziano alla caduta dell’impero romano
d’occidente (476-inizio Medioevo).
 Con Diocleziano si conclude la vera e propria età antica.
GRANDI CAMBIAMENTI
- Calo demografico e conseguenze
- Crisi economica e dei commerci
- Spostamenti all’interno dell’impero meno sicuri.
- Diffusione del cristianesimo e suoi effetti
- Insediamenti di Germani nei territori occidentali dell’impero
- Crisi politico-istituzionale e nei rapporti di potere
- Nel 410 ci fu il saccheggio di Roma

L’ASSE POLITICO EUROPEO SI SPOSTA PIU’ A NORD


(nuovi dominatori i Germani)
 La centralità della penisola italica venne meno
 Altre popolazioni imposero la loro presenza: Germani, Longobardi, Arabi
 I nuovi dominatori i Germani: controllano i territori, assorbano la cultura
latina e danno vita ad una nuova civiltà
 Nuovi stati sorgono oltre il limes reno/ danubiano
II –III SECOLO ETA’ TARDA-ANTICA
193= morte di Commodo → dinastia dei Severi= Settimio Severo (193-235)
Caracalla (211-217) e Geta (211-212)
Elagabalo (218-222)
Severo Alessandro (222-235) ↓
Anarchia militare (235-284)
Momentanea riunificazione dell’impero con Aureliano (270-275)
Continua l’anarchia militare per circa 10 anni

DIOCLEZIANO (184-305)
CRISI POLITICA:
 Crollo del potere del senato (le legioni nominano gli imperatori)
 Anarchia
 Indebolimento dei confini
 Invasioni (Germani e Parti)
 Devastazioni
 Insicurezze lungo le vie di comunicazione
 Carestie, pestilenze.

CRISI ECONOMICA E SOCIALE:


 Aumento spese militari e di gestione
 Aumento tassazione, inflazione, mercato nero, baratto
 Crisi dell’agricoltura: abbandono delle campagne, trasferimento in
città, villae (=latifondisti) e coloni (=contadini al servizio di grandi
proprietari terrieri)
 Crisi dell’artigianato: diminuzione della disponibilità di metalli,
aumento dei prezzi, diminuzione dei consumi
CRISI SPIRITUALE: culto di Mitra, culto di Osiride e Iside, del Cristianesimo
DIOCLEZIANO (184-305)
- Soldato di origine illirica ed era di umili origini, il suo
nome era Gaio Valerio Diocle.
- Divine imperatore nel 284 dopo aver vendicato
l’uccisione dell’imperatore in carica
- Era acclamato dai soldati dell’esercito
- 305 si abdica
- È consapevole su due cose: di assicurale la sicurezza
all’interno dell’impero e lungo i confini e così riformò
l’esercito; e di una buona organizzazione
- Le riforme di Diocleziano: istituisce una monarchia
assoluta ovvero il Dominato, si chiama così perché è in
contrapposizione al principato; riforma la Tetrarchia;
riforma amministrativa del territorio dell’impero; riforma
monetaria; riforma dell’esercito.
DOMINATO:
- il potere imperiale assume carattere ancora più assoluto
perché ha il potere religioso, non deve dar conto al senato
e non vengono più convocate assemblee popolari.
- Prese il tiolo di dominus et deus
- Introduce un cerimoniale: adoratio verso il dominus;
indossa la corona e il diadema; l’imperatore assume
carattere divino e sacro; si fa chiamare iovius e il suo
collega Herculeus
- Infine creò un Consilio dell’imperatore
Riforma militare: aumenta le legioni e diminuisce i soldati
perché hanno preso molto potere; il reclutamento diventa
obbligatorio in cui fece arruolare anche i barbari; aumenta
il numero delle legioni e quindi diventarono 60; divide
l’esercito in limitanei (schieramenti che erano sui confini
ed erano armati alla leggera) e comitatus (=erano guidati
proprio dai imperatori, e tutte le legioni che avevano un
comitatus si andavano a spostare nei punti strategici,
pronti per intervenire)
LA TETRARCHIA
- L’obbiettivo era dividere le responsabilità e gli onori
- In prima fase Diocleziano istituisce la diarchia nel 286:
Massimiano (che era chiamato Augusto in Occidente
con la capitale Milano) e Diocleziano (augusto in
Oriente con la capitale Nicomedia)
- In seconda fase nel 293 istituisce la Tetrarchia cioè che
ogni Augusto deve avere il suo Cesare ovvero c’è
Cesare in occidente che è Costanzo (con la capitale
Treviri) e Cesare in oriente che è Galerio (con la
capitale Sirmio), quindi in occidente c’è un Augusto e
Cesare e in oriente un Augusto e un Cesare.
- I cesari alla morte di Augusti dovevano succedere i
Cesari e così i Cesari diventano Augusti e avrebbero
nominato nuovi Cesari.
RIFORMA AMMINISTRATIVA
- Le prefetture erano poi divise in tre diocesi governate
ciascuna da un vicario (un rappresentante dell'imperatore). In
questo modo si assicurava all'impero un controllo diretto. Le
diocesi erano a loro volta suddivise in 10 Province
amministrative governate da un proconsole che ha un potere
giudiziario e da dux comandante dell’esercito

RIFORME ECONOMICHE:
- RIFORMA MONETARIA: La riforma monetaria di
Diocleziano consisteva nella introduzione delle monete
d’Aureus, d’Argenteus e Follis.
- RIFORME FISCALI: Diocleziano avviò nel 297 una riforma
fiscale, in cui in ogni provincia doveva essere calcolata la
quantità di terra coltivabile, a ciascuna unità di terra (iugum)
doveva corrispondere un cittadino da tassare (caput). Questo
sistema di tassazione è chiamato iugatio-capitatio Lo stesso
accadeva per le città in cui i cittadini liberi (curiali) pagavano le
tasse in base alle loro produttività.
- EDITTO DEI PREZZI: nel 301 Diocleziano emanò l’editto dei
prezzi in cui con esso impose i valori massimi dei salari e i
prezzi massimi a cui potevano essere venduti i prodotti.
EREDITARIETA’ DEI MESTIERI: Diocleziano pensò di risolvere il
problema dell'abbandono delle campagne e delle altre attività lavorative
stabilendo l'ereditarietà dei mestieri. In questo modo, i contadini, gli
artigiani e i commercianti non potevano lasciare il proprio lavoro e anche
i loro figli dovevano proseguire il lavoro dei padri. L'ereditarietà dei
mestieri portò alla formazione, per la prima volta nella storia romana,
delle classi chiuse. Molti contadini non riuscendo più a pagare le tasse
preferivano vendere i terreni ai grandi proprietari e lavorare i campi
come dipendenti. In questo modo i latifondisti accrescevano sempre più
le terre possedute.
GRANDI PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
- Il Cristianesimo rappresentava una minaccia. Il cesare Galerio
iniziò a fare pressioni sull’imperatore per punire i seguaci di
Gesù Cristo. Diocleziano avviò, così, delle persecuzioni anti-
cristiane con una serie di editti emanati negli anni 303-304,
che imponevano la distruzione delle chiese, la consegna dei
libri sacri e ai cittadini più nobili di religione Cristiana furono
revocati i privilegi di legge. E infine proprio a Galerio aveva
emanato un nuovo editto nel 311 che segnò inizio l’inizio di
una politica di tolleranza della religione cristiana da parte dello
Stato romano.

COSTANTINO (324-337)
- Nel 305 Diocleziano (per vedere se la tetrarchia possa
funzionare) e Massimiano si abdicarono e così Galerio e
Costanzo Cloro diventarono Augusti, a loro volta nominarono
due Cesari ovvero Massimiano Daia (Oriente) e Severo
(Occidente).
- Nel 306 Costanzo Cloro morì e così i suoi soldati dovevano
nominare un nuovo Augusto, ma essi nominarono Costantino,
figlio di Costanzo, invece di Severo che era il suo legittimo
successore.
- Siccome la tetrarchia non funzionò, Massimiano si ri-aspira al
potere ma anche il figlio Massenzio.
- Così ci furono delle lotte:
 Costantino sconfigge Massenzio sul ponte Milvio vicino
Roma nel 312 e Massimiano venne imprigionato e si
uccide. Così restò al potere solo Costantino
- Nel frattempo, in Oriente, nel 311 l’Augusto Galerio morì e
così ci fu un vuoto di potere. Così viene eletto dalle legioni
Massimino Daia ma lui non aveva una forza, così Diocleziano
dall’esterno senza riprendere il potere fece comparire un
comandante a lui fedele ovvero Severio Licinio (uomo rozzo e
violento) per riportare l’equilibro. Così Licinio sconfigge
Massimiano Daia in oriente e restò al potere solo Licinio.
- Nel 313 in oriente c’è Licinio e in occidente Costantino.

UNA VISIONE CAMBIA LE SORTI DELL’IMPERO 2 VERSIONI


- Lattanzio: in cui si dice che Costantino aveva fatto
un sogno in cui aveva visto un segno divino che lo
aiutò a vincere nella battaglia contro Massenzio.
- Eusebio: ci racconta che Costantino stava
marciando col suo esercito quando, alzando lo
sguardo verso il sole, vide una croce di luce
(staurogramma) e sotto di essa c’è la frase “con
questo vincerai”
Lo staurogramma è un monogramma ottenuto
sovrapponendo due lettere greche maiuscole, tau e rho.
VITTORIA SUL PONTE MILVIO (312)
- Costantino rientrò a Roma portando la testa di Massenzio
conficcata su una lancia.
- Punisce tutti i pretoriani che si erano schierati con Massenzio
- Riformò l’esercito in cui sciolse le truppe pretoriani e le istituì
con le guardie del palazzo ovvero le Palatine e istituì il
Magister Militum ovvero il comandante dell’esercito.
- Favorì i cristiani e successivamente si battezza

EDITTO DI TOLLERANZA DI MILANO (313)


- Promulgò l’Editto di tolleranza di Milano:
 In cui desidera che le lotte religiose finiscano
 Appoggia i cristiani, forza sociale e politica
 Concede la libertà di culto ai cristiani
 Fine persecuzioni
 Inizio dello stretto legame tra Impero e Chiesa

Perché l’asse politico si spostò verso nord, perché


Roma diventò una provincia come tutte le altre, per
dividere il potere e per avere più centralità a Roma
EFFETTI DELL’EDITTO DI MILANO
 La chiesa viene autorizzata a ricevere eredità e
donazioni (cioè tutte le persone che si erano
convertiti al cristianesimo, quando morivano
lasciavano in eredità i loro beni oppure li potevano
donare alle chiese, tutto ciò era autorizzato dallo
stato)
 Costruzione di edifici di culto per i cristiani (le prime
grandi basiliche)
 Molti cristiani riuscirono ad entrare nella gerarchia
amministrativa romana.
 Costantino aggiunse anche delle esenzioni fiscali cioè
chi era cristiano veniva favorito nel pagamento delle
tasse.
 Furono istituite dei tribunali ecclesiastici cioè ai
vescovi venne riconosciuto il potere di giudicare
all’interno di un processo civile.
 Venne riconosciuto il diritto al celibato ovvero il
diritto di non sposarsi
QUALE FU LA CONSEGUENZ DELLA DIFFUSIONE DEL
CRISTIANESIMO
La chiesa si definì cattolica ovvero universale. Si creò una disputa
dal punto divista teologico (cioè dal discorso sulla natura di Dio).
Le dispute dovevano discutere su argomenti quali la natura di
Dio, se è natura divina, se è natura divina-umana…
Ci furono due opposizioni differenti:
 Atanasio: era cristiano, era integralista, era ortodosso
 Ario: era di origine ellenistica, cercò di far convivere insieme
più religioni, cioè convivere la cultura ellenistica insieme al
cristianesimo. Divenne prete di Alessandria, disse che Cristo
non è di natura divina (è subordinato a Dio padre), mise in
discussione il concetto di Trinità ovvero che Dio è unico e
superiore, disse che Cristo è un sacerdote ed è un
intermediario tra Dio e gli uomini, disse che i sacerdoti non
sono ministri di Dio ma sudditi e collaboratori
dell’imperatore e così hamesso l’idea che i sacerdoti
possono avere potere politici. ARIANESIMO

CONCILIO DI NICEA

Si venne a creare ad Alessandria dal contrasto tra Ario e Atanasio,


l’eresia dell’arianesimo ovvero indica un’opinione diversa da
quella ufficiale della chiesa. L’effetto dell’eresia è che portò a uno
scisma, separazione della chiesa, e pian piano si arriverà a uno
scisma d’oriente e d’occidente per motivi dottrinali o gerarchiche.
Si diffuse tra le popolazioni germaniche e grazie alle predicazioni
di un vescovo goto ovvero Ufila. Nel 324 Costantino rimase solo
al potere. Nel 325 Costantino convocò il Concilio Ecumenico di
Nicea per riuscire a capire se c’è un punto d’incrocio tra la chiesa
cattolica e l’Arianesimo.
QUALE FU L’ESILIO DEL CONCILIO
1. La condanna della dottrina ariana, considerata eretica.
L’arianesimo continuò a diffondersi e si diffuse nella parte
orientale dell’impero, ma fu condannata dal concilio di
Costantinopoli del 381 di Teodosio.
2. Venne affermata la dottrina della chiesa cattolica
COSTANTINO: RIORGANIZZAZIONE DELL’IMPERO
4 prefetture, 17 province e 13 diocesi.

330 a.C. Capitale Costantinopoli (sul bosforo)


La posiziona sul bosforo per motivi strategici e militari.
È il centro politico, commerciale e culturale. La parte orientale
dell’impero è più ricca, ha delle terre fertili, l’Egitto definita
granaio dell’impero, Siria è punto nevralgico per il passaggio delle
carovane.
Costantinopoli Nuova Roma
Costantinopoli diventò la nuova Roma. Si creò all’interno un
nuovo senato, una lussuosa residenza imperiale, chiese, palazzi,
la scelta della nuova capitale per Costantino è per trovare un
modo più facile per fare accettare la sua figura di monarca
assoluto.
CLASSI SOCIALI CHIUSE
I figli continuano a il lavoro del padre. No mobilità sociale perché
è necessario che alcuni mestieri e cariche non venissero mai a
mancare ad esempio i senatori locali, i coloni per garantire le
produzioni, l’arruolamento dei barbari.
RIFORMA MONETARIA
Non ci furono più monete d’argento ma il Solidus (moneta
leggera e tutta d’oro). Ha delle conseguenze positive: pretendeva
che le tasse venissero pagate in solidi, era accettata anche da
paesi lontani. Ha, anche, delle conseguenze negative: si venne a
creare la differenza tra Latifondisti (ricchi e possedevano solidi) e
Plebe contadina e urbana (poteva contare su distribuzioni di
grano ma doveva pagare le tasse in solidi). Il solidus portò a una
grandissima inflazione (scarto altre monete) e distanza tra ricchi e
poveri. Nel
337 COSTANTINO MORI’
337 Costantino morì e si fece battezzare sul letto di morte,
all’interno dell’impero cristiano ci furono 2 classi dirigenti: laica e
ecclesiastica.

Potrebbero piacerti anche