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RELIGIONE CRISTIANA
Gli antichi romani erano seguaci del Politeismo (c’è una divinità per ogni
persona, mestiere. Ogni legionario, che va in guerra, rende omaggio al suo
patrone Marte. Un mercante chiede aiuto per i suoi affari al Dio del
commercio ovvero Mercurio. Giove è il protettore di tutti e controlla il
governo la giustiziala legge e l’ordine. Il suo tempio svetta sul Foro Romano).
SACERDOTESSE ROMANE
Le sacerdotesse romane si occupavano del fuoco sacro che deve ardere
sempre perché secondo la tradizione il fuoco sale alle origini della città, se si
spegne il futuro della città sarebbe in pericolo.
MITRA E ISIDI
I romani hanno il loro insieme di divinità ovvero il Pantheon, man mano
l’impero si espande e assorbe nuove culture, il Pantheon accoglie nuove
divinità. Così ad esempio il Pantheon accolse una dea Egizia ovvero Iside che
prometteva ai suoi seguaci la salvezza e accolse la divinità Persiana Mitra. Ci
furono più templi dedicati a Iside che a Giove. I templi dedicati a Mitra
assomigliano alle chiese. Al centro dell’abside c’era un bassorilievo che
ritraeva la tauroctonia, cioè Mitra uccide il Toro. Il culto di Iside e Mitra non
venne perseguitato come quello dei Cristiani anche se quest’ultimo si
diffonderà in tutto il mondo.
statale forze nuove provenienti dalle più diverse regioni; ma il principio di basare il
potere sulla forza dell’esercito risultò quanto mai pericoloso, perché la autarchia
militare da lui istituita dopo alcuni decenni si trasformò in anarchia militare. A
Settimio Severo si deve inoltre l’istituzione del culto imperiale. Alla morte
dell’imperatore salirono al trono i figli Caracalla e Geta (211-212 a.C), ma ben presto
Caracalla fece uccidere il fratello. Tale gesto destò una grande opposizione delle
classi aristocratiche.
CARACALLA (211 -217 d.C.) Marco Aurelio Severo Antonino, detto Caracalla per il
mantello gallico, la “caracalla” che era solito indossare, rimase solo al potere dal 212
al 217 d. C. Il nome di Caracalla è legato alle terme di Caracalla che egli stesso fece
costruire a Roma e all’editto di Caracalla o «constitutio antoniniana», editto che
concesse la cittadinanza romana a tutti i sudditi liberi dell’impero allo scopo di
aumentare il numero dei suoi sostenitori e l’entità delle entrate. Il suo sogno era
quello di emulare Alessandro Magno e di vincere i Parti ma fu ucciso in Siria dove le
legioni acclamarono Elagabalo. La crisi economica era stata contenuta sotto il
governo di Severo e Caracalla esplose in tutta la sua gravità con la fine della dinastia
dei Severi e i suoi ultimi due rappresentanti Elagabalo e Severo Alessandro.
LA CRISI DI III SECOLO= Durante il III secolo si sviluppò una crisi dai molteplici
aspetti:
CRISI ISTITUZIONALE (Severi, anarchia militare, imperatori illirici),
CRISI ECONOMICA E SOCIALE (pressione fiscale, impoverimento delle campagne e
brigantaggio, inflazione e diffusione di un commercio locale e del baratto, crisi
artigianale);
CRISI SPIRITUALE: diffusione del culto di Mitra, del culto di Iside e Osiride, del
cristianesimo.
NUOVA FASE STORICA
“Tarda antichità”
Va dal IV- V secolo. Da Diocleziano alla caduta dell’impero romano
d’occidente (476-inizio Medioevo).
Con Diocleziano si conclude la vera e propria età antica.
GRANDI CAMBIAMENTI
- Calo demografico e conseguenze
- Crisi economica e dei commerci
- Spostamenti all’interno dell’impero meno sicuri.
- Diffusione del cristianesimo e suoi effetti
- Insediamenti di Germani nei territori occidentali dell’impero
- Crisi politico-istituzionale e nei rapporti di potere
- Nel 410 ci fu il saccheggio di Roma
DIOCLEZIANO (184-305)
CRISI POLITICA:
Crollo del potere del senato (le legioni nominano gli imperatori)
Anarchia
Indebolimento dei confini
Invasioni (Germani e Parti)
Devastazioni
Insicurezze lungo le vie di comunicazione
Carestie, pestilenze.
RIFORME ECONOMICHE:
- RIFORMA MONETARIA: La riforma monetaria di
Diocleziano consisteva nella introduzione delle monete
d’Aureus, d’Argenteus e Follis.
- RIFORME FISCALI: Diocleziano avviò nel 297 una riforma
fiscale, in cui in ogni provincia doveva essere calcolata la
quantità di terra coltivabile, a ciascuna unità di terra (iugum)
doveva corrispondere un cittadino da tassare (caput). Questo
sistema di tassazione è chiamato iugatio-capitatio Lo stesso
accadeva per le città in cui i cittadini liberi (curiali) pagavano le
tasse in base alle loro produttività.
- EDITTO DEI PREZZI: nel 301 Diocleziano emanò l’editto dei
prezzi in cui con esso impose i valori massimi dei salari e i
prezzi massimi a cui potevano essere venduti i prodotti.
EREDITARIETA’ DEI MESTIERI: Diocleziano pensò di risolvere il
problema dell'abbandono delle campagne e delle altre attività lavorative
stabilendo l'ereditarietà dei mestieri. In questo modo, i contadini, gli
artigiani e i commercianti non potevano lasciare il proprio lavoro e anche
i loro figli dovevano proseguire il lavoro dei padri. L'ereditarietà dei
mestieri portò alla formazione, per la prima volta nella storia romana,
delle classi chiuse. Molti contadini non riuscendo più a pagare le tasse
preferivano vendere i terreni ai grandi proprietari e lavorare i campi
come dipendenti. In questo modo i latifondisti accrescevano sempre più
le terre possedute.
GRANDI PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
- Il Cristianesimo rappresentava una minaccia. Il cesare Galerio
iniziò a fare pressioni sull’imperatore per punire i seguaci di
Gesù Cristo. Diocleziano avviò, così, delle persecuzioni anti-
cristiane con una serie di editti emanati negli anni 303-304,
che imponevano la distruzione delle chiese, la consegna dei
libri sacri e ai cittadini più nobili di religione Cristiana furono
revocati i privilegi di legge. E infine proprio a Galerio aveva
emanato un nuovo editto nel 311 che segnò inizio l’inizio di
una politica di tolleranza della religione cristiana da parte dello
Stato romano.
COSTANTINO (324-337)
- Nel 305 Diocleziano (per vedere se la tetrarchia possa
funzionare) e Massimiano si abdicarono e così Galerio e
Costanzo Cloro diventarono Augusti, a loro volta nominarono
due Cesari ovvero Massimiano Daia (Oriente) e Severo
(Occidente).
- Nel 306 Costanzo Cloro morì e così i suoi soldati dovevano
nominare un nuovo Augusto, ma essi nominarono Costantino,
figlio di Costanzo, invece di Severo che era il suo legittimo
successore.
- Siccome la tetrarchia non funzionò, Massimiano si ri-aspira al
potere ma anche il figlio Massenzio.
- Così ci furono delle lotte:
Costantino sconfigge Massenzio sul ponte Milvio vicino
Roma nel 312 e Massimiano venne imprigionato e si
uccide. Così restò al potere solo Costantino
- Nel frattempo, in Oriente, nel 311 l’Augusto Galerio morì e
così ci fu un vuoto di potere. Così viene eletto dalle legioni
Massimino Daia ma lui non aveva una forza, così Diocleziano
dall’esterno senza riprendere il potere fece comparire un
comandante a lui fedele ovvero Severio Licinio (uomo rozzo e
violento) per riportare l’equilibro. Così Licinio sconfigge
Massimiano Daia in oriente e restò al potere solo Licinio.
- Nel 313 in oriente c’è Licinio e in occidente Costantino.
CONCILIO DI NICEA