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40
Prefazione di
JEAN DELUMEAU
ROMA 2019
EDIZIONI DI STORIA E LETTERATURA
Prima edizione: aprile 2019
ISBN 978-88-9359-259-8
eISBN 978-88-9359-260-4
Giuseppe Maria Viscardi, Vita sociale e mentalità religiosa in Basilicata. Istituzioni ecclesiastiche, santità e devozioni
(secoli XVI-XX), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019
ISBN (stampa) 978-88-9359-259-8 (e-book) 978-88-9359-260-4 – www.storiaeletteratura.it
INDICE DEL VOLUME
Giuseppe Maria Viscardi, Vita sociale e mentalità religiosa in Basilicata. Istituzioni ecclesiastiche, santità e devozioni
(secoli XVI-XX), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019
ISBN (stampa) 978-88-9359-259-8 (e-book) 978-88-9359-260-4 – www.storiaeletteratura.it
PRÉFACE
Jean Delumeau
Giuseppe Maria Viscardi, Vita sociale e mentalità religiosa in Basilicata. Istituzioni ecclesiastiche, santità e devozioni
(secoli XVI-XX), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019
ISBN (stampa) 978-88-9359-259-8 (e-book) 978-88-9359-260-4 – www.storiaeletteratura.it
INTRODUZIONE
1
G. M. Viscardi, La mentalité religieuse en Basilicate à l’époque moderne, in Homo Reli-
giosus. Autour de Jean Delumeau, Paris, Fayard, 1997, pp. 264-273.
2
G. M. Viscardi, Tra Europa e “Indie di quaggiù”. Chiesa, religiosità e cultura popolare
nel Mezzogiorno (secoli XV-XIX), premessa di G. De Rosa, Roma, Edizioni di Storia e Let-
teratura, 2005.
Giuseppe Maria Viscardi, Vita sociale e mentalità religiosa in Basilicata. Istituzioni ecclesiastiche, santità e devozioni
(secoli XVI-XX), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019
ISBN (stampa) 978-88-9359-259-8 (e-book) 978-88-9359-260-4 – www.storiaeletteratura.it
xii VITA SOCIALE E MENTALITÀ RELIGIOSA IN BASILICATA
L. Febvre, Le origini della Riforma in Francia e il problema delle cause della Riforma,
3
in Id., Studi su Riforma e Rinascimento, Torino, Einaudi Reprints, 1977, pp. 5-70: 23; tit.
orig. Une question mal posée: les origines de la Réforme française et le problème général des
causes de la Réforme, «Revue historique», LIV (1929), t. CLXI, pp. 1-73; ora in Id., Au cœur
religieux du XVIe siècle, Paris, SEVPEN, 1957, Deuxième édition 1968, pp. 7-84.
INTRODUZIONE xiii
4
G. De Rosa, Religione popolare o religione prescritta?, in Id., Chiesa e religione popolare
nel Mezzogiorno, Roma-Bari, Laterza, 1978, pp. 3-20: 6.
5
Synodus diœcesana Ecclesiæ Venusinæ ab admodum illustr. et reverendiss. Domino D.
Andrea Perbenedicto de civitate Camerini, Dei, et Apostol. Sedis gratia episcopo Venusino
xiv VITA SOCIALE E MENTALITÀ RELIGIOSA IN BASILICATA
habita anno Domini MDCXIIII sedente Pulo V Pont. Opt. Max., Venetijs, apud Evangelistam
Deuch., 1620, p. 343.
6
H. Jedin, Das Bischofsideal der Katolischen Reformation. Eine Studie über die Bischofs-
spiel vornehmlich des 16. Jhadts, in Sacramentum Ordinis. Geschichtliche und systematische
Beiträge, Herausgeber E. Puzik – O. Kuss, Breslau, Schlesisches, Bonifatiusvereins-Blatt,
1942, pp. 200-256; trad. it. Il tipo ideale di vescovo secondo la Riforma cattolica, Bre-
scia, Morcelliana, 1950, cap. VIII L’ideale fatto realtà: San Carlo Borromeo, pp. 92-103.
7
G. Alberigo, Studi e problemi relativi all’applicazione del Concilio di Trento in Italia
(1945-1958), «Rivista storica italiana», LXX (1958), 2, pp. 240-298: 283.
8
G. De Rosa, L’utilizzazione storica dei sinodi post-tridentini: il caso della diocesi di Rieti,
«Ricerche di storia sociale e religiosa», XVII (1988), 33, pp. 107-130: 113.
9
J. Le Goff, La nascita del Purgatorio, Torino, Einaudi, 1982, p. 17; tit. orig. La naissance
du Purgatoire, Paris, Gallimard, 1981.
INTRODUZIONE xv
10
U. Eco, Il pendolo di Foucault, Milano, Bompiani, 1988, p. 74.
11
Storia della Puglia, I. Dalle origini al Seicento, a cura di A. Massafra – B. Salvemini,
Roma-Bari, Laterza, 2015, Prefazione, p. vii.
12
P. Villani – F. Volpe, Territorio e popolazione della Basilicata nell’età moderna, in
Società e religione in Basilicata nell’età moderna. Atti del Convegno di Potenza-Matera (25-28
settembre 1975), a cura di G. De Rosa – F. Malgeri, vol. I, Roma, D’Elia, 1977, p. 415.
13
G. De Rosa, San Gerardo Maiella e altri santi popolari del Mezzogiorno, in Id., Storie
di santi, Roma-Bari, Laterza, 1990, pp. 23-48.
14
Dal 1863, il paese si chiama Castronuovo di Sant’Andrea.
xvi VITA SOCIALE E MENTALITÀ RELIGIOSA IN BASILICATA
i Teatini sono stati a lungo assenti in terra lucana. È noto, infatti, che gli
ordini religiosi hanno da sempre proposto all’attenzione dei fedeli e favorito
il culto dei ‘loro’ santi.
L’ultimo capitolo è sulla Basilicata di Levi e Banfield. E così il cerchio si
chiude, visto che il volume si apre con il riferimento al ‘memoriale’ Cristo si
è fermato a Eboli: il primo paragrafo s’intitola Carlo Levi e la Basilicata. Levi
e Banfield, lo scrittore torinese di origine ebraica e il sociologo americano,
hanno fatto conoscere la Basilicata in tutto il mondo, ma hanno offerto
un’immagine della terra lucana e della sua gente che è stata da molti studiosi
criticata e contestata.
Da tutti questi saggi emergono figure di vescovi notevoli, che possono
stare, senza sfigurare, accanto a Girolamo Seripando, Angelo Anzani e Nicola
Monterisi, studiati con grande acribia da De Rosa. Sigismondo Saraceno,
Andrea Perbenedetti, Diodato Scaglia, Urbano Feliceo, Angelo Maria Zuccari,
tutti preoccupati di portare a termine la loro missione pastorale, hanno gover-
nato le diocesi loro affidate con notevole impegno, desiderosi com’erano di
salvare le anime dei fedeli. Scrivendo di loro, ho potuto meglio comprendere
l’affermazione di don Giuseppe De Luca, per il quale la storia dei vescovi «è
una storia grandissima, più bella di una storia di esploratori o di conquistatori
e, almeno per me, più bella di una storia di poeti e di pensatori»15.
Infine, questo volume vuole essere, al di là di altri aspetti, un omaggio
alla mia amata terra, la Basilicata. Sempre De Luca, nel dedicare allo zio don
Vincenzo D’Elia, parroco della SS. Trinità di Potenza, il volume quarto dei
Commenti al Vangelo festivo, ebbe a scrivere nel giorno di Natale del 1949:
«La nostra povera Basilicata, voi non l’avete fuggita come ho fatto io e tutti
fanno non appena possono: siete restato a Potenza, parroco»16. C’è del ram-
marico in don Giuseppe. Un sentimento che condivido.
Ringraziamenti.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine a Jean Delumeau, che mi
ha onorato della sua prefazione e che, da circa quarant’anni, segue con atten-
zione le mie ricerche, fornendomi puntualmente osservazioni e suggestioni
di grande interesse, che spero di aver messo a frutto nel migliore dei modi.
Ringrazio poi tutti coloro che hanno dialogato con me su vari aspetti
delle mie ricerche: sono amici e colleghi dell’Ateneo salernitano, come