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Quaranta Giorni
ISBN 978-88-8251-462-4
Pagnini Editore
Firenze
tel. 055 6800074
www.pagninifirenze.it
Indice
Prefazione ......................................................................................................................... 11
Angelo Pellegrini
Sigle e abbreviazioni ........................................................................................................ 13
Note metodologiche ......................................................................................................... 19
Cronologia di S. Maria Maddalena de’ Pazzi ................................................................... 20
Maria Maddalena de’ Pazzi e la Parola di Dio
Saggio introduttivo ........................................................................................................... 25
Chiara Vasciaveo
Scheda Descrittiva del Manoscritto .................................................................................. 79
Valentina Loiodice
I parte
Quaranta Giorni ............................................................................................................... 83
S. Maria Maddalena de’ Pazzi
Testo critico e note a cura di Chiara Vasciaveo
II parte
Quaranta Giorni ............................................................................................................... 261
S. Maria Maddalena de’ Pazzi
Adattamento in italiano moderno e note a cura di Chiara Vasciaveo
Appendice
Trascrizione e note a cura di Chiara Vasciaveo
TESTI
Testo n. 1 Pacifica del Tovaglia, VITA DELLA NOSTRA DILETTISSIMA
SORELLA IN CRISTO SUOR MARIA MADDALENA.................................................. 485
Testo n. 2 TESTIMONIANZA SU SUOR EVANGELISTA DEL GIOCONDO,
MAESTRA DI SUOR MARIA MADDALENA DE’ PAZZI ........................................... 504
Testo n. 3 Chiara Vasciaveo, STUDIO PRELIMINARE PER UNA ICONOLOGIA
DI S. MADDALENA DE’ PAZZI ..................................................................................... 507
Prefazione
Deus presentat se prius in anima faciens operationes divinas ineffabiles, et postea
sequenter se manifestat anime, aperiendo se anime et donando ei maiora adhuc
dona cum maiori adhuc claritate et certitudine ineffabili.1
Et […] le tre Dote dell’anima […] sono prima la Visione in quel modo gia detto.
Seconda la Tensione o vero comprehensione cio è che essa comprende quella Bontà
e grandezza di Dio quanto ne Capace, la Terza è la Fruitione Che essa si gode e
fruisce Dio in tal modo, che lè fatta uno altro Dio, dico per participatione.2
5
Presbitero della Diocesi di Firenze, docente ordinario di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Centrale, già docente invitato presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana.
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Chiara Vasciaveo5
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QG 10,2: E mi pareva che Dio avesse dimostrato questa gran bontà per mezzo del suo Verbo che vedevo
essere in due modi: cioè, il verbo, che vuol dire la parola. E, ancora s’intende per questo nome: Verbo, l’Unigenito
Figliuolo di Dio.
5
Medico, specialista in Oftalmologia, dottore in Teologia Morale. Appartenente alla famiglia spirituale del
Carmelo S. Maria degli Angeli e S. Maria Maddalena de’ Pazzi di Firenze. Cura dal 2007 l’edizione critica delle
Opere di S. Maria Maddalena. Nel 2016, per la collana Pubblicazioni dell’Archivio Arcivescovile di Firenze,
diretta da Mons. G. Aranci, è uscito il volume Revelatione e Intelligentie (n. 23). Attualmente collabora con la
Facoltà Teologica dell’Italia Centrale di Firenze - Dipartimento di Dogmatica, per le attività di ricerca e docenza
riguardanti la Santa nel contesto fiorentino.
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Cf. G. Pozzi, L’alfabeto delle sante, in G. Pozzi - C. Leonardi (edd.), Scrittrici mistiche italiane, Genova
1988, 29: «È il colloquio in cui la dualità dei parlanti è abolita e ricondotta nella parola stessa».
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Cf. C. Ossola, Le antiche memorie del Nulla, Roma 20073. Sotto il profilo della Scrittura biblica e della
teologia cattolica, oltre che della storia della spiritualità, è del tutto ambiguo, se non strettamente soggettivo ed
opinabile, omologare la profezia o la mistica in categorie assertive del tipo: «Se il mistico è passivo, il profeta è
attivo; se l’esperienza del mistico è strettamente personale, quella del profeta è pubblica; se il mistico tende
all’annientamento di sé, il profeta non conosce dissoluzione». G. Pozzi, L’alfabeto delle sante, cit., 27-28.
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Cf. S. Facioni, Meridiani dell’assenza, in M. De Certeau, La Fabula mistica XVI-XVII sec., Milano 2008,
VIII: «Le scritture mistiche sono mandorli fioriti nelle notti della storia, luoghi di un’esperienza che si consegna
alla parola come intraducibile e, per questo, si produce come scrittura nel suo più alto grado: è l’esistenza di un
resto intraducibile ad innescare l’evento di scrittura che sarà sempre evento dell’impossibilità dell’evento,
irruzione di vuoto nel fluire di parole avvizite e cave».
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Cf. G. Jori (ed.), Mistici italiani dell’età moderna, Milano 2007.
10
Lasciano perplessi talune affermazioni di un linguista che pure era presbitero cattolico e frate francescano
riguardo a quasi un’esclusione di una teologia catafatica che potesse esprimersi, seppure in un modo limitato,
sull’essere di Dio e sulla sua volontà di comunicarsi alla persona umana (Vedi: Concilio Vaticano II, Dei Verbum,
par. 1-2): Cf. G. Pozzi, L’alfabeto delle sante, cit., 31: «Prive dell’apparato concettuale atto ad articolare in simili
sottigliezze ontologiche questi dati, vietato l’accesso diretto [delle donne] alla scrittura sacra, estromesse dall’atto
liturgico, sospinte dal latino del breviario che spesso ignoravano, le donne scrittrici hanno ugualmente cercato di
penetrare nel cuore ineffabile e tenebroso della divinità deviando il discorso sulla morte di sé. Hanno scrutato nello
specchio del proprio suicidio metafisico l’enigma dell’alterità e distanza divina, intese a discernere nell’assenza la
presenza, fiduciose d’incontrare di là un Dio buono e accogliente». L’esperienza maddaleniana, pur in donna priva
di conoscenze accademiche, attesta i limiti di simile ipotesi, verbalizzando e tematizzando a lungo, con
raffinatezze linguistiche ed ontologiche, la comunione trinitaria e il suo desiderio di donarsi alla creatura umana.
Vedi S. Maria Maddalena de’ Pazzi, Revelatione e Intelligentie, C. Vasciaveo (ed.), Firenze 2016.