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PSICHE E ,COSCIENZA
COLLANA DI TESTI E DOCUMENTI PER LO STUDIO
DELLA PSICOLOGIA DEL PROFONDO
---
GIUSEPPE TUCCI
TEORIA E PRATICA
- de I

MANDALA
con particolare rig;uardo
alia moderna psicologia del pro fondo ,
ROMA
ASTROLABIO
MCMXLIX

,
'
,
. ,. ,
CAP. I
IN D I C E

- Basi dottrinali del Mandala


11 '- 11 Mandala come mezzo di reintegrazione .
III - Simbolismo del Mandala e delle sue parti
IV - La liturgia del Mandala .

V - Il Mandala nel proprio corpo
Appendice















7
1 1
29
55
89
109
1
3
3

. -,' 'q,
.
" ,
,
P R E F A VI O M E
Alcuni forse troveranno questo mio libro di mole troppo mo
desta ma io non vedo che cosa di pi avrei potuto dire sui man
d
a/a indo-tibetani e su/loro signifcato. Mi sono proposto di rco
strure, negli schrmi essenziali, la teoria e la pratica di questi psico
cosmogrammi i quali, rivelando al neofta l'arcano gioco delle forze
che operano nell'universo e in noi medesimi, dovrebbero insegnar
gli la via della reintegrazio_ ne della coscienza: ma, come mia abi
tudine, non soffermandomi troppo sui particolari, ch
e
avrebbero
condotto a complicazioni inutili, ansioso puttosto di dare un
riassunto chiaro delle intuizioni e dell ide
e
d a cui germina la gnoti
mandalica. Tu trovi in questa, analogie importanti con formula
zioni parallelr espresse da correnti di pensiero di altri paesi e in
altre epoche : molte volte anticpazioni addirittura di moderne e
pi o
rganiche teorie: ma non poteva essere altrimenti, trattandosi
di archetipi nativi n.ell' anima umana e che per ci appunto ricom
paiooo, sotto diversi cieli e in divrsi tempi, in aspetto affne, sem
prech l'uomo cerchi di ricomporre quell'unit che il prevalere del
l' uno o dell'altro carattere della sua personalit, ha gi rotto o
minacci di far precipitare. Non ignaro delle indagini della psicoa
nalisi ed in particolar modo delle pnofondit introspettive dello
Jung, le quali a mio vedere sono destinate a lasciare tracce durt
voli sul nostro pensiero, ho tuttavia voluto cos discorrere dei man
da/a che quanto io dicessi non tradisse le opinioni dei maestri
indiani. In altre parole sono stto bene attento a non dare alle
idee che essi espressero una veste che quelle idee rendesse incom
pensibili a chi le formul:
n
ate in India, penetrat
e
poi anche nel
8 'ORIA E PRATICA DEL MANDALA
Tibet, quelle teorie si esprimono per simboli, allgorie, connota
zioni ch
e
hanno quasi il colore del mondo spirituale dov
e
germi
narono. H o voluto piuttosto porre a disposizione degli studiosi dei
problemi dll'anima, un nuovo documento chiar
o ed esatto, per
quanto ho potuto, di cert posizioni, che nella originalit della
loro formulazione, partono tuttavia da ansie necessarie .ed intrin
sech
e d
ello spirito umano.
Non mi si faccia rimprovero di essere stato troppo obiettivo,
di aver seguito fedelmente i maestri dell'India
e
del Tibet; ho
voluto lasciar parlare gli indiani con il loro stesso linguaggio; di
mio ci ho messo quel tanto che servisse a porre un po'
d'ordine
nelle idee che vengono spesso
e
sposte in forma oscura, complicata,
non di rado contradittoria e a districarne il senso rposto oltre i
simboli di cui si vestono; simboli b.en architettati, ma ardui, dei
quali spesso si ignora oggi dagli stessi adpeti la signifcazione, onde
restan dubbi e malsicuri, come libri scritti in una lingua di cui
non si conosca pi la chive ma che, a saperli leggere, dicono poi
tutti la medesima cosa; ed quella stessa ansia che tormentava il
vate upanishadico : Taso ma ]yotir gamaya n (fammi passare
dalla tenebra alla luce).
GIUSEPPE Tucci
l
l
CAPITOLO I
BASI OTTRIMALI EL MAMALA
La s toria dc||a rc|igionc indiana pu dchnirsi un laticoso
tcndcrc a||a conquista dcl|a autocoscicnza, c, natura|mcntc, quc|
chc si dicc dc||a rcligionc, si dcvc ripctcrc dc||a h|osoha, com'e
da attcndcrsi i n un pacsc dovc rc|igionc c h|osoha rcstarono lusc
nc|| 'unit di una visionc (darana) chc scrvc ad una cspcricnza
(sadhana). In India | 'intc||ctto non ha mai cosi prcva|so da sovrap-
]
orsi a||c laco|t dc||' anima c distaccarscnc in modo da provocarc
|a pcrico| osa scission
c
tra se mcdcsimo c |a psichc, chc e |a ma|at
tia di cui sollrc |' occidcntc. L'occidcntc, itlatti, quasi
[
cr dcsi-
gnar
c
qucsto suo intcriorc ma|csscrc ha coniato una paro|a nuova,
inscIita nc||a storia dc| pcnsicro umano . |a paro|a intc||ct-
tua|c n, quasi chc sia possibilc un tipo d' uomo ridotto a puro intc|-
|ctto.
L'intc||ctto puro, distaccato da||'animo, e | a mortc dc||'uomo ,
| 'intc||ctto, troppo prcsumcndo di se cd iso|andosi in una boriosa
compiacenza, invccc di nobi|itarc | 'uomo |o umi|ia c |o spcrso-
nihca . uccidc quc||a amorosa partccipazionc a||a vita dc||c cosc
c dc||c crcaturc di cui |'anima e capacc con |c suc cmozioni ed
intuizioni , |' i ntc||ctto pcr se solo e cosa morta cd assassina, un
principio di disintcgrazionc. In India invccc | 'intc||ctto non si
e mai dissociato da|| 'anima, di manicra chc i | mondo dc| sub
conscio non u mai ncgato
c
rcspinto ma convog|iato c trash-
gurato i n un prcccsso armonioso intcso a riconquistar
c
| a auto-
coscrcnza . coscicnza di un io chc non e, natura|mcntc, |'io sin-
12
TORIA : PRATICA DEL MANDALA
go|o, ma |' Io, |a coscicnza cosmica da cui mtto deriva e a cui
tutto si riconducc . coscicnza pura, non o||uscata da ncssun
pcnsicro concrcto, ma tuttavia il prcsupposto di quci pcnsicri
concrcti chc cosutuiscono |a rca|t psichica dc||' individuo vivcntc.
Scnza quc||a coscicnza |a psichc individualc non sarcbbc, ma
d'a|tra partc | o svo|gcrsi dc||a psichc dcvc csscrc arrcstato quando

si vog|ia riacquistarc, dopo | 'cspcricnza dc||a vita, i| posscsso d


quc||a coscicnza.
I| Vcdanta,
|
a spccu|azionc chc muovc da||e Upanishad, | a
chiam Brahman e ne ritrov i n noi | a mistcriosa prcscnza comc
atman, io scgrcto, pura intc||igcnza, principio primo, unica rcalt
i mczzo a|| 'occano di ci chc divicnc.
Lc scuo|c Scivaitc |a chiamarono Sciva o Para samvit, suprcma
consapcvo|czza, che si cllondc cd cspandc in tutto ci chc e, ondc
a dillcrcnza dc| V cdanta monistico cssc sostcngono chc i| mondo
non e irrca|c ma i| dispicgarsi di io, |a sua vcstc. L' crrorc con-
sistc nc||' attribuirc csistenza rca|c, obicttiva, autonoma a ci che
apparc comc i o o come cosa . |' io e |c cosc sono ondc chc, susci-
tatc pcr nccssit divina c a|imcntatc da| nostro crrorc, sorgono e
si avviccndano sulla superhcic primordialmcntc immota di quclla
coscicnza.
I| Buddhismo prmitivo avcva
[
ostu|ato |' csistcnza di duc pian
fra i qua|i non csiste nessuna comunicazionc, du
c
mondi asso|u-
tamcntc divcrsi . da una partc i| mondo sansarico, i| nostro, ne|
qualc opcra i | karma c continuamcntc si muorc c si rinascc, da
un' altra partc i| piano nirvanico rca|izzato con un salto qua|i-
tativo quando i| karma c |a sua lorza siano stati arrcstati c sop-
prcssi.
Mc| piano sansarico i| comp|csso psico-hsico dc||'uomo e trasc-
nato in un moto inccssantc. I| principio coscicntc, chc e poi | a
ragion
c
dc||a rcsponsabi|ita moralc, siccomc, ispirando | a mia
opcra, loggia |a mia stcssa pcrsona|it, si proictta, nc| momcnto
dc|| mortc, i una nuova esstenza e cosI |a prcdctcrmina, i
BASI DOTTRINALI DEL MANDALA
virt dc||a cspcri cnza carmica chc in se raccog|ic c che e |a causa
di quc| carattcr
c
c di quc||a lorza proicttiva . ma e una prcdctcr-
minazionc p|urima, di singo|c condizioni, nc||c quali si salva intcra
|a |ibcrt d cll 'individuo c chc rcalizzandosi si csauriscc.
Cosi

ccadc chc, pur subcndo i| mio passato, io rcsto scmprc


| ' artchcc |ibcro dc| mio domani. R:pctutamcntc |c vitc si svo|gono
co||cgatc comc ancl|i di una catcna hno a chc |a consapcvo|czza c
|a cspcricnza intcrnamcntc vissuta chc | ' univcrso e solo divcnirc e
[
uirc arrcstino i| corso sansarico. In quc||' istantc avvicnc, come
diccvo, i| salto nc| nirvana i| qua|c e non-carma (asamskrta). i
pi i| Buddhismo antico probabi|mcntc non dissc. Qucsta tcs,
nc||a sua schcma ti ca concisionc, non potcva accordarsi con l' onto-
|ogismo chc scmprc prcvalsc nc||a indaginc indiana c chc hni co|
dominarc anchc il Buddhismo, i| piano nirvanico vcnnc inlatt
assai pcr tcmpo dchnito in tcrmini onto|ogici c f conccpito comc
un asso|uto . |a prcmcssa, cioe, di tuttc |c apparcnzc lcnomcnichc,
|c qua|i, pur avcndo i |ui |a sua originc c |a sua giustihcazionc,
improvvisc guizzano su||a supcrhcic dc| marc dc||'csistcnza pcr
disparirc so|lccitc, bruciatc da| luoco dclla gnosi. Fu un punto d
arrivo cui si giunsc pcr divcrsi gradi . ora si alcrma chc samsara
c nirvana cosi contrapposti sono cquiva|cnti in quanto partcci-
cipano dc|lo stcsso carattcrc, pcrche ugualmcnt
c
privi di csscnza,
|'unica rca|t rcstando quc|| ' indchnibilc cntc, ora si dchniscc quc-
sto cnt
c
in tcrmini posiuvi comc coscicnza pura scnza oggctto c
soggctto. Ma i| mondo dc||c apparcnzc, o, comc dicono Bud-
dhisti, dc|la dualit, trova propria co| | a sua ragionc d' csscrc;
pcrci, scbbcnc qucsta dua|it non sia rca|c, non si pu dirc
chc non csista com
c
csistcnza rclativa. Ma naturalmcntc dal
punto di vista dc| | ' asso|uto non ha ncssuna consistcnza, e comc
un miraggio . tal
c
e | ' opinionc dci Vi]nanavadin. La cosccnza
rc|ativa ~ dicc Asanga ~ chc crca |c immagini rrca|i cistc,
ma |a dualit, cioe |a p
crcczionc e | ' oggctt
o pcrccpito, non csi-
stono in |ci in un scnso asso|uto, cioc com
e
rea|mcntc csistcnti. In
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
cssa e | 'asso|uto comc non csistcnza di dua|it, ma qucsta dua|it
a sua vo|ta e un asso|uto .
A qucsta coscicnza cosmica i Buddhisti dcttcro divcrsi nomi .
matricc di tutti i Buddha (T athagatagarbha ), idcntit asso|uta
(Tathata), Iondo di tuttc |c cosc, (Dharmdhatu), csscnza (Dhar-
. Tta) ; ma a|cunc scuo|c, quc||a dci Vi]anavadin, |a disscro Ala
yavjiana, cosccnza-dcposito, cioe |a intcscro com
c
rca|t psico
|ogica, psichc co||cttiva, nc||a qua|c |c singo|
c
cspcricnzc vcn-
gono dcpositatc pcr poi riapparirc nc| l|usso ndividua|c. Mcssun
atto o pcnsicro v
a
pcrduto, ma si dcposita in quc||a psichc univcrsa
|a qua|c quindi, imp|icitamcntc, non e un' cntit immobi|c ma
un'cspcricnza in continuo arricchimcnto, in | c i| passato vivc
insicm
c
co| prcscntc, tcrrcno lccondo cd incsausto su cui crcscc
|a pianta dc||'individuo pcrche, morcndo, |asci cadcrc in quc||o i
scmi pcrpctuanti i| giro dc|| a vita. Fu una intuizionc chc i| Bud-
dhismo port a||a sua pi comp|cta lormu|azionc, ma nc trovi |a
corrispondcnza in a|tri sistcmi. La scuo|a scivaita dc| Kashmir,
pcr citarn
c
una so|tanto, sosticnc anch'cssa chc |'cspcricnza
carmica non va mai pcrduta hno a tanto chc |c crcaturc non siano
4
ril|uitc nc||a coscicnza asso|uta idcntihcata con Sci va; pcr |a qua|
cosa, anchc quando i mondi a||a hnc dcg|i cvi vcngono distrutti
da| luoco cosmico, quc||a lorza carmica, somma dc||c
c
spcricnzc
singo|c, agiscc comc spinta pcr |a crcazionc di un nuovo univcrso.
Qucsto dunquc non si inizia cx-novo, ma si conlorma sccondo |c
prcdisposizioni sopravvissutc a quc||a distruzionc, sicche comincia
dovc quc| mondo e tcrminato, nc crcdita tutti i carattcri c |c pos-
sibilit.
Sono dunquc duc |c posizioni scc|tc da| pcnsicro indiano . da
una partc una concczionc mctahsica |a qua|c postu|a una rca|t
immutabi|
c
cd ctcrna cui si contrapponc i| l|usso irrca|c dc||c par-
vcnzc chc scmprc divcngono, da|| 'a|tra partc una costruzionc pcr
cosi dirc psico|ogica dc| mondo |a qua|c riducc tutto a pcnsicri
cd a rc|azioni di pcnsicri, ma qucsti tuttavia, scbbcnc cfhmcri,
BASI DOTINALI DEL MANDALA
sono possibi|i in quanto csist
c
una lorza univcrsa c coI!cttiva
chc |i suscita c |i conscrva. Qucsta coscicnza asso|uta, matricc di
tutto ci chc divicnc, qucsto csscrc coscicnzia|c, prcsupposto di
ogni pcnsicro, lu scmprc immaginato comc |ucc . noi nc abbiamo
cspcricnza comc di un intcrno bag|iorc chc lo|gora innanzi ai
nostri occhi quando |a conccntrazionc ci strappi da| lascinoso
richiamo dc||'apparcnza cstcrna, cui ccdono i scnsi, c ci porti a
guardarc dcntro di noi. E' |ucc inco|orc, abbag|iantc. Mc||c Upa-
nishad e
l
'atman chc consistc in una |ucc intcrior
c
(antariyotir
maya), e quc||a |ucc con cui i| vatc dcsidcrava di londcrsi . da|-
| 'irrca|c conducimi a| rca|c, da||a tcncbra conducimi a||a |ucc
(Brhadar, - Up. I, Il l , zS).
I| Buddhismo | o dchnisc
c
i| pcnsicro pcr sua natura |uminoso
(cittam prakrtiprabhasvaram); nc|lo stato di Bardo, cioe nc| pcriodo
chc accompagna c succcdc a||a mortc, csso ba|cna ag|i occhi dc|
moribondo c a||a coscicnza dc| morto ormai sco|to dai |cgami dc|
corpo c vagan indcciso lra |ibcrazionc c rinascita. Sc i| prin-
cipio coscicntc dc|| a pcrsona riconoscc quc|la |ucc pcr quc||a chc e,
comc coscicnza cosmica, csscrc asso|uto, i| cic|o sansarico e intcr-
rotto, sc turbato da quc|l'abbag|iantc lu|gorc i| principio coscicntc
dc| dcfunto si ritrac c si |ascia adcscarc da |ucc pi b|anda c co|o-
rata, si incarncr nc||c lormc di csistcnza chc quc||a simbo|cg-
gia, cosi nuovamcntc prccipitando nc| giro dc||c nascitc c dc||c
morti.
O hg|io di nobi|c lamig|ia, t ta| dci ta|i, asco|ta. Adcsso
a tc apparir | a |ucc dc| puro asso|uto. Tu |a dcvi riconosccrc, o
hg|io di nobi|c lamig|ia. In qucsto momcnto i| tuo intc||ctto pcr
sua csscnza immaco|ato, scnza ombra di sostanza
c
qua|it, puro,
e | ' assoluto csprcsso nc| simbo|o di Kun t bzan mo.
< < Siccomc il tuo intcl|ctto e vuoto, pcnsa chc qucsto vuoto non
di|cgua, i| tuo proprio intc||ctto rimancndo tcrso scnza impcdi-
mcnti, puro
c
chiaro, quc||'intc||ctto e i| Buddha Kun tu bzan
16
TORIA E PRATICA DEL MANDALA
mo. Il vuoto insostanzia|c dc| tuo intc||ctto c i| tuo intc||ctto chiaro
c
|uccntc sono idcntici . qucsto e i| corpo idca|c dc| Buddha.
Qucsto tuo intc||ctto, chc e idcntit di |ucc c di vucto, risicdc
in una grandc massa |uminosa , non nascc c non muorc;
c
sso e
i| Buddha Od mi agyur. Basta chc t concsca qucsto.
Quando hai riconosciuto chc i| tuo intcilctto, pcr sua
c
sscnza
puro, e i dcntico a| Buddha, qucsta spontanca visionc dc||a tua
intc||igcnza riposa nc| pcnsicro dc| Buddha.
Cosi
[
cr trc o scttc voltc si dica con vocc corrctta c chiara. In
ta| manicra in p:imo |uogo (i| morcntc) si ricorda dc||c istruioni
chc scrvono a provocarc quc| riconoscimcnto c chc g|i lurono im-
partitc in vita da| macstro, in sccondo |ucgo riconoscc |a propria
mtc||igcnza nuda

(di ogni pcnsicro concrcto), comc idcntica a
quc||a |ucc, in tcrzo |uogo, riconosccndo cosi se mcdcsimo, cg|i
divcnta congiunto, pcr non pi scpararscnc, con i| corpo idca|c.
La sa|vazionc a|lora e sicura.
O hg|io di nobi|c Iamig|ia, nc| momcnto in cui i| tuo corpo
c |a tua mcntc si scparano, avrai cspcricnza dc||c immagini dc|
piano idca|c puro, sotti|c, scinti||antc, |uminoso, pcr sua propria
natura abbag|iantc di una |ucc chc sgomcnta comc i| miraggio
chc apparc con scinti||ii sui pianori dcscrti ,

di qucstc visioni non


spavcntaru, non avcrc paura , qucsto e i l ba|cnio dc| piano idca|c
ch
c
e in tc. Riconosci|o comc ta|c. a| mczzo di qucl|a |ucc, i|
suono dc||' asso|uto con vocc vio|cnta vcrr comc rombo di mi||c
tuoni chc scoppino nc||o stcsso momcnto. Qucsto e i| suono dc|
piano idca|c contcnuto in tc, pcrci non spavcntaru, non avcr
paura.
Adcsso chc hai corpo mcnta|c costituito da||c propcnsioni dc|
tuo karma, non pi un corpo matcria|c latto di sanguc c carnc,
da quc| suono, da quc||a |ucc, da quci ba|cnii non t pu vcnirc
ne ollcsa ne mortc.
.
(< Riconosci qucstc cos so|tanto comc tuc propric immagina-
BASI DOTTRINALI DEL MANDALA
zioni
, riconosci chc tutto qucsto e |o stato dc||'esistcnza intcr-
m
cdia.
I| mondo c |c suc cspcricnzc si rovcsciano, lc immagini adcsso
appariranno comc corpi |uminosi , i| cic|o si manilcstcr comc
una |ucc turchina. In quc| momcnto da| prolondo dc| para-
diso T'ig |c brda| chc sta nc| ccntro dcl l`univcrso, apparir il
bcato rMam par snan mdsad, bianco, scduto su| trono |conino,
ticnc nc||c mani supinc una ruota con otto raggi, e abbracciato a
Mam mk'a dbyins La Madrc .
Una |ucc turchina, manilcstazionc dc||a gnosi dc||a slcra dcl|c
idcc, purihcazionc dcl principio coscicntc, di |ucc turchina, tra-
sparcntc, cmanando da| cuorc di rMam par snan mdsad c da||a
Madrc insicmc abbracciati, ti comparir in manicr
_
ta|c chc g|i
occhi ncn rcggcranno. Insicmc con qucsta, |a |ucc bianca (cmanata
dal mondo) dcg|i dci, non abbag|iantc, para||cla alla lucc dcl|a
gnosi a |ci davanti sorgcr. In quc| momcnto, pcr |a lorza dc|
t
uo
carma, avrai timorc, spavcnto c paura di quclla lucc turchina dcl|a
gnosi dclla slcra dcl|c idcc, lu|gorc abbagIiantc c sp|cndcntc c
luggirai , c scntirai nasccrc in tc dcsidcrio di quc|
[
a |ucc bianca
(cmanata da| mondo) dcg|i dci chc ncn e abbagliantc.
Allora di quclla lucc turchina di sp|cndorc pauroso, abba-
bag|iantc, tcrribi|c, non avcr paura, non avcr spavcnto, pcrche e
|a |ucc dc|| a suprcma strada: quc|la e il lu|guramcnto dci Tatha
gata, gnosi dc||a slcra dcllc idcc , pcr abbi in |ci lcdc
c
dcvozionc
intcnsa c prcga con lcrvorc pcnsando chc quc|la e i|
lulgoramcnto
dclla compassionc dc| Bcato rMam par snan mdsad. In |ui dcvi
rilugiari . c i| Bcato rMam par snan mdsad ti vcrr incontro nc||c
angstrc dc||'csistcnza intcrmcdia. Quc||a |ucc bianca non abba-
gliantc e la strada dcl|a lucc accumu|ata dal tuo turbamcnto mcn-
talc , pcr lci non avcr attaccamcnto, non avcr dcsidcrio. Sc hai pcr
lc attaccamcnto, vaghcrai nc| mondo dcg|i dci c trasmigrando
nc|lc sci divcrsc slcrc dc||' csistcnza intcrmcdia nascer
os
tacolo
a
l|a
18 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
via dc|| a sa|vazionc. Pcrci vo|gi da |ci g|i occhi cd abbi hducia
in quc||a lucc turchina di abbagliant
c
sp|cndorc n.
C|i indiani non hanno conccpito | a vita comc una |otta lra i|
bcnc cd i| ma|c, |a virtu cd i| pcccato, ma comc opposizionc Ira
qucsta coscicnza |uminosa cd i| suo contrario, |a psichc c i| sub-
conscio chc cssi chiamano maya: tutta | ' cspcricnza e un contrasto
lra | 'irrompcrc di qucsta maya, chc comincia ad opcrarc con |a
vita stcssa, chc e anzi |a vita stcssa, c quc|| 'Esscrc coscicnzia|c , i|
proccsso vita|c e una lata|c tcndcnza a| prcva|crc dc||a maya :
maya obbicttivamcntc e |a |ibcrt magica, chc crca |a propria rctc
intorno a quc||a |ucc c |a otlusca c nascondc. Ma qucsta maya non
e una lorza miraco|osamcntc sorta da| nu||a, sibbcnc nasc
c
da
quc||a coscicnza cosmica, nc||'unit dc||a coscicnza primordia|c
chc in se | a conticnc.
Fra io c i| mondo, | ' asso|uto c |a vita, | ' csscrc coscicnzia|c c
|a psichc, c' e una mcdcsimczza di natura incquivocabi|c . non una
opposizionc ma quasi una sovrapposizionc di piani. Cosi |c
scuo|c buddhistichc alIcrmano | a idcntit csscnzia|
c
(aikarasya
dc|| a macu|azionc (samklea) c dc||a purihcazion
c
(vyvadana),
dc|| 'impurit carmica c dc||a purit chc trasccndc i| carma . cd
una idcntit gi prcscntc nc||'cquiva|cnza dcI samsara c dc| nir
vana cui poc'anzi acccnnavc. Mon a|trimcnti |o Scivaismo am
mcttc chc nc||a indiscriminata |uccntczza dc||a coscicnza cosmica,
nc||a qua|
c
originariamcntc io >> c qucsto coincidono, nc|
momcnto in cui a qucsto stato intuitivo (sadvidya) subcntra, pcr
| 'insorgcrc spontanco dc||a maya, |o stato intc||cttivo (vidya), si
dctcrmina in quc||'unit primordia|c una scis-ionc lra soggcttc
cd oggctto, nc dcriva una auto|imitazionc (samkoca) di ic, pcr
cui anchc noi, nc||a nostra |imitatczza c vanit, siamo tuttavia
quc|lo stcsso io, scbbcnc in uno stato di anutva, di quasi mo|c
co|arc cntit.
L'onniscicnza divina inlatti nc||a qua|c non csistcva un io
BASI DOTIRINALI DEL MANDALA
contrapposto ad un non ic, ma un asso|uto, ctcrno, immoto io, in
virtu dc|| a maya, si obnubi|a
c
ollusca. L'anima inhnita quasi ad-
dormcntandosi pcnsa di csscrc purusha, cioe coscicnza |imitata.
Cinquc crano g|i attributi di quc||a divina csscnza . ctcrnit (ni
tyatta), onni pcrvadcnza (tyapakatta), picnczza (purnatta), onni-
scicnza (sertajiatta), onnipotcnza (sartakartrtta). Ma ora, pcr
l`opcra dc|| maya, quc| suprcmo csscrc si proictta comc distantc
da se, comc obictto. Mon riconosc
c
piu chc soggctto cd obictto sono
idcntici nc||a sua primordia|c unit ondc, cosi dimcnticandosi,
sostituiscc cinquc |imitazioni a quc||c inhnit . quc||'ctcrnit si
circoscrivc nc| tcmpo (kala), quc||a onnipcrvadcnza nc||a dctcr-
minazionc (niyatz), quc|a picnczza nc| dcsidcrio (raga), quc||a
onniscicnza in intc||ctto (tidya), quc||a onnipotcnza in |imitata
capacit crcativa. Ecco dunquc costituito |'io individuo racchiuso
c nascosto da quc||c sci corazzc (kaicuka), contrapposto comc ta|c
a|| 'u|tima obicttivazionc dc||a coscicnza, |a prak. rti, |a natura, il
nn io, |a matcria, da||a matcria pcnsantc o intc|ctto (buddhi)
a||a matcria bruta.
In virtu di qucsta gcrmina|c prcscnza dc||a maya in io, |a
nostra psichc, chc dcriva da||a sua opcra, e biva|cntc . mcntrc da
un |ato pu disso|vcrsi scmprc piu nc||a ncgazionc di quc||a |ucc
hno ad olluscar|a dc| tutto, cssa pu da||' a|tra, quasi sospinta da
quc| bar|umc non dc| tutto spcnto in |ci, districarsi da||a nottc,
ritrovarc in noi |a csscnzia|c divinit c indurci a ripcrcorrcrc a
ritroso i| cammino hno a| piano cltrc |a maya.
Qucsto proccsso, |c cui possibJit sono mistcriosamcntc prc-
scnti in noi stcssi, si svo|gc comc i| succcdcrsi dc| giorno c dc||a
nottc . dc| giorno, quando |a psichc si di|ata nc|| mo|tcp|icit,
obicttivii, dualt, cosi dispcrdcndosi, o dc||a nottc, quando
| 'obictto si ritrac, rcstituito nc||a sua potcnzia|it asso|uta cd ar-
chctipa|c, in quc||a coscicnza chc conticnc |c idcc di tutto ci chc
sar, comc |a scdiccsima lrazionc l unarc (tithi), chc rcgo|a e sovra-
20 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
sta, ctcrna cd mmutabi|c, | 'a|tcrno succcdcrs dc||c qulndicne
bianchc c ncrc.
Pcr |a quaI cosa e chiaro comc | ' ansa dc||a gnosi ndiana con
ssta nc| tcntativo croico di sottrarsr a||' mpcro dc||a maya, d'uscr
e
a||a rctc nc||a qua|c cssa ci imprigiona c chc noi stcssi arrc-
chiamo con |a ignoranza di ci chc siamo, pcrche comc dicc Abhi
navagupta, dup|icc e |' gnoranza (ajnana); |' innata (paurusha), au-
to|imitazionc di io, |a conscgucnza dc| suo vo|ontario dccadcrc
nc| tcmpo c nc||o spazio, c |' i gnoranza intc||cttiva (buddhigata)
da noi mcdcsimi accrcsciuta. up|icc e | 'ignoranza . |a prima
i ntc|lcttiva c |a scconda innata . |a prima consistc in un giudizo
nccrto od crrato . |a scconda non e a|tro chc |o stcsso pcnsicro
(vikalpa) in quanto qucsto e | a coscicnza dvina nc||a sua |imta
zionc. Cmc ta|c, qucsta e causa principa|c dc| samsara (Tantra
sara p.
3
).
La maya, cioe lorza obicttivamcntc imp|icita in io mcdcsimo,
divcnta soggcttivamcntc avidya, ncscicnza . compiaccntc abba n
dono a||a vita, incapacit di so||cvarc i| vc|o dcntro i| qua|c, nc|
piu riposto londo di noi mcdcsimi, | a rca|t si nascondc. La
maya agiscc pcr sua natura|c dctcrminazionc, muovcndo da| scno
stcsso dc||a coscicnza primigcnia. Ma l'avidya e i| contributo dc|
|' individuazionc, ondc |a tcncbra si la pu htta
c
piu rcmota quc||a
|ucc .
Cosi mcrce | 'opcra dc||a maya c dc||avidya si svo|gono i| mondc
spazio-tcmpora|c, nc| qua|c siamo dccaduti,
c
| a nostra stcssa psi-
chc, cioe |a dua|it chc non si origina luori, ma dcntro a||a stcssa
coscicnza cosmica, o uddha o Sciva chc dir si vog|ia, pcr | ' insor-
gcrc n |ci dc||a sua lorza mayica. La qua|c appunto e una |ibcrt
magica , e causa dc| samsara, dc|| a vita, dc| proccsso di obictti
vazionc c d pcrsonihcazionc , e i| mo|to rispctto a|| 'uno, lorza
ccntriluga in virm dc||a qua|
c
quc||a coscicnza primigcnia hn|r
co| prclcndarc nc||a nottc dc||'inconscio, giu g.u hno a diven
BASI DOTINAI DEL MANDALA 21
tar
c
ncgazionc di se mcdcsima, matcria|it , e i| contrapporsi

rov
visorio di un inconscio di lrontc a quc||a coscicnza, una arbitraria
crcazionc di immagini. Quc||a lorza magica e |a rakti, |a po-
tcnza, |a dynams chc crca i lantasmi dc||' csistcnza. Comc ta|c
lcmmina . c diIatti nc||a simbo|oga di cui apprcsso dircmo e rap
prcscntata i aspctto lcmmini|c. Qucstc prcmcssc spicgano com:
| ' India non abbia, a| |' inluori di qua|chc rara cccczionc, attcso | ' av-
vcnto di ncssun sa|vatorc , | ' uomo e si coscicnza dccaduta nc| tcmpc
c nc||o spazio, olluscata, ma |a |ibcrazicnc dipcnd
c
da |ui mcdcsi-
mo . non c'e ncssun intcrmcdiario chc |o psa sa|varc. Si pu obict
tarc chc i uddha o quc||c cpilanic dc||c vcrit suprcmc, chc |c scuo
|c visnuitc chiamano avatara, aiutano | 'uomo a |ibcrarsi, ma ci av
vcnc so|o indircttamcntc . pcr i| latto cioe chc quc||i nscgnano
|a via dc||a sa|vazionc. Ma qucsta sa|vazionc e opcra dc||' indivi-
duo, dc||a sua capacit di rivivcrc in se qucg|i inscgnamcnti. Mon
c `e ncssuna grazia ch
c
possa modihcarc i| corso dc| karma . latal-
mcntc si raccog|ic quc| chc si e scminato. Con ci non vog|io dirc
chc | a tcoria dc||a grazia sia sconosciuta in India . i| uddhismo
dc| Crandc Vcico|o |a conoscc , | 'Amidismo in Ciapponc e tutto
nccntrato nc| | 'attcsa dc||a grazia divina, proicttata nc||a hgura
di Amitabha (Amida in giapponcsc), non a|trimcnti mo|tc scuo|c
visnuitc pcrsuadono ad un trcpido abbandono nc||c braccia dc||a
onnipotcntc miscricordia di io. Ma ad cccczionc di qucstc scuo|c
particc|ari | 'uomo, in India, pcr ritrovarc in se | a scinti||a divina
devc alhdarsi a sc stcsso. Eg|i dcvc trarrc a||a |ucc |a suprcma
rca|t nascosta in |ui c ci lar riconosccndo|a. Pcr |a qua| cosa
tutti i sistcmi indiani allcrmano |a ncccssit dc||a conosccnza c
dc||' iniziazonc. Si dcvc in|atti ricordarc chc |a posizionc dc||' In-
dia c quindi dci popo|i ch
c
hanno subito | 'nl|usso dc| suo pcn-
sicro e iniziatica, non mistica, va|c a dirc |a vcrit e una conqui-
sta pcrsona|c a||a qua|c si giungc travcrso un mistcro . |unga e
faucosa asccsa durantc |a qua|c ad uno ad uno dcbbono c|iminarsi
g|i mpcdimcnu, g|i ostaco|i, g|i olluscamcnti chc nascondono
22 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
q uc||a vcrit ondc a||a hnc |a |ucc riccrcata a|bcggi , sa|vo a|cunc
scuo|c partico|ari |c qua|i ammcttono | 'opcra dc||a grazia, o i|
co|po divino ((aktipata), Idoio non bri|| a mai nc|| 'animo umano,
sc non insistcntcmcntc chiamato, quasi vio|cntcmcntc costrctto.
Anzitutto dcsid
c
rio d
i
conosccnza e |a |rasc abitua|c con cui
cominciano tutti i trattati indiani , ma qucsta conosccnza non e,
giova ripctcr|o, conosccnza dia|cttica, |ogica, discorsiva . |a cono-
sccnza dia|cttica, |ogica, discorsiva, e una ncccssaria impa|catura
su cui si costruiscc | o strumcnto con cui si |avora. La vcra conu-
sccnza, quc||a cioe chc conducc a|la ccnsapcvo|czza di noi mcdc-
simi c ricostruiscc | ' cqui|ibrio pcrduto e cspcricnza, pcrche | a
conosccnza cui non si adcgui |'azionc, e non un bcnc ma un
ma|c . quando i | conosccrc non tras|ormi |a vita c non si rca|izzi
in quc||a e causa di disarmonia. La conosccnza rcndc m aturi pcr
| ' iniz.azicnc, dctta abhiheka c diksha a scconda dc||c scuo|c, |a
qua|c scrvc, comc dicc Abhinavagupta, ad cspc||crc | 'ignoranza
innata, cioe |c | i mitazioni chc o||uscano |a coscicnza divina. Essa
comp|cta cioe | a via dc||a conosccnza mcttcndo in moto con |c suc
|iturgic, |c |orzc psico|ogichc, rinnovando, nc| mondo dc||o spi-
rito, | ' iniziando, |accndo trapassarc |a ccrtczza dc||a conosccnza
nc| pcsscsso duraturo dc||a piu tcnacc cspcricnza.
Comc |c Scivasmo a|lcrma chc noi siamo dc||a stcssa csscnza
di Sciva, cosi purc i | uddhismo dc| Vcico|o Adamantino, cioe
dc|| 'u|tima |asc dc| Crand
c
Vcico|o, postu|a una csscnzia|c idcn
tit ra i uudha c |c crcaturc . in noi e prcscntc | Tathagata-
garbha, i| scmc dci Tathagata, prcsupposto |cndamcnta|c pcrche
|a sa|vazionc possa csscrc conscguita. Mon e possibi|c un passaggio
di piano quando i duc piani siano csscnzia|mcntc dvcrsi . |ra duc
sostanzc oppostc non c'e contatto, so|o quando vi sia qucsta idcn-
tit csscnzia|c (anchc sc inconsapcvo|c hno a chc si rcsti nc||a
nottc mayica) |a pa|ingcncsi e attuabi|c. Qucsto Tathagatagarbha
e |a gcmma nascosta nc||a scoric di cui gi par|a uno dci pm
autorcvo|i tcsti dc| Crandc Vcico|o . i| Lnk avatara. Esso e poi
BASI DOTTRINALI DEL MANDALA
i| bodhicitta, i| pcnsicro dc||a i||uminazionc, chc non so|o e punto
di arrivo dc||a rcintcgrazionc tota|c, ma e anchc punto di par-
t
cnza . e |a nostra intcriorc rcalt, un logos
sPermatiks chc a tutto
soggiacc c chc noi dobbiamo ritrovarc |uminoso c
s
p|cndcntc in
mczzo al|a tcncbra in cui siamo dccaduti.
I| uddhismo dc| Crandc Vcicolo e spccia|mcntc i| Vcico|o
Adamantino c |o Sciaivasiddhanta sono pcrtanto una sotcrio|ogia la
qua|c mira a|la sal vazionc, cioe a||a rcintcgrazionc in noi dl qucsta
|uminosa coscicnza, prcscntc comc bodhitta, comc logos, comc
Sciva , cotcsta sa|vczza si compic in virtu di una cspcricnza chc
coinvo|gc tutta |a vita dc||o spirito c pcrci producc una rcvu|-
sionc comp|cta dc||a psichc umana, o rcintcgrazionc cLc dir si
vog|ia, chc scguc un anal ogo proccsso di invo|uzionc. Mon si di-
mcntichi inlatti chc tutto quanto si e dctto avvicnc sia pcr i| mondo
psichico, sia pcr quc||o hsico, pcr |o spazio c i| tcmpo, pcr i| cosmo
c I'io . i duc piani, in qucstc scuolc, si sovrappongono o si compcnc
-
trano nc| scnsc chc l a | imitazionc di io nc| dispicgamcnto spazio-
tcmpora|c si accompagna ad una disgrcgazionc c oscuramcnto dc||a
sua l ucc , mcntrc ncl mondo hsico l ' invol uzionc e un progrcssivo
riassorbirsi c scomparirc nc||o stato immcdiatamcntc prcccdcntc
hno a||a c|iminazionc comp|cta dc| piano mayico, nc|l'io i| pro
ccsso e di rcintcgrazionc, un ritorno a||a unit inizialc, dopo avcr
supcrato, pcr avcrnc prcso posscsso travcrso i simbo|i, l ' inconscio.
La rcintcgrazionc non e possibil c scnza qucsta cspcricnza, qucsto
vivcrc in picno r| mondo dcl|a maya c sciog|icr|o c annicntar|o con
quc|l a consapcvo|c cspcricnza, pcrche conosccrc spcrimcntando
signihca dssol vcrc.
Qucsta rcintcgrazionc si svol gc attravcrso una rcvu|sionc (pa
ravrttt) da| piano sansarico. Essa e l' asraya paravrtti sistcmatica-
mcntc csposta da Asanga c da Vasubandhu, ma gi c|aborata nc||c
scuol c antcriori a qucsti duc macstri. La parola vuo| dirc rcvu|-
sionc dc| sostcgno >J: i| sostcgno e il comp|csso psico-hsico dc|-
| ' individuo, il sostrato apparcntc, sccondo |a concczione buddhi-
TEORIA E PRATICA DEL MADALA
suca, dcl|a pcrsona|it umana. Il sostcgno (asraya) | corpo
munito d'organi chc e i| punto d'appoggio di ci chc su di |ui s
appoggia, cioe dc| pcnsicro (citta) c dcg|i stati mcnta|i (caitasika) >>.
(Abhidharmakosha cd. La Va||cc Poussin III, p.
1
26
)
. Qucsto so
stcgno e dunquc i| corpo chc trasmigra cd e ta|c c qua|c | 'hanno
crcato, i n quc| dctcrminato |uago c tcmpo, |c cngrahc carmichc
dcpositatc nc||c csistcnzc passatc , csso e provvisto di un'attivit
pcnsantc chc di quc||o s appropria, ispirando nuovc azioni, a |oro
vo|ta dctcrminanti i| luturo dcstino . rinascita c trashgurazionc.
Qucsta rcvu|sionc dc| sostcgno e intcsa pcdcstramcntc da a|-
cunc scuo|c comc un cambio di pcrsona|it opcrato da| karma,
pcr cscmpio donna chc rinascc uomo, uomo chc divcnta anima|c
(ibid. IV, p. 24 n. 1 ), ma i n rca|t e una modihcazionc tota|c cd
asso|uta dc||'inoividuo, i| supcramcnto comp|cto dc| piano psichico
norma|c, | 'avvcrarsi dc||a rcintcgrazionc nc| |ondo dc|| 'csscrc opc-
1 rato da|| 'a|bcggiarc dc||a i||uminazionc (bodhz).
Ecco comc Asanga c Sthiramati dcscrivono qucsta cspcricnza
ccntra|c dc| uddhismo, quc||a chc dchniscc c costituiscc |a sua
sotcrio|ogia.
<< Lo stata di uddha nc| qua|c con vari modi d comp|cto ab-
bandono tramonta i| scmc dc||a ostruzionc mora|c c mcnta|c, chc
da tcmpo immcmorabi|c scmprc accompagna (|' uomo), signihca
una nuova situazionc dc| complcsso psico-hsico (asraya) in cui si
assommano cccc|sc qua|it di tutti g|i attribuiti candiJi . | 'ottcni-
mcnto di cotcsta nuova attuazionc avvicnc pcrcorrcndo |a via pu-
rissima dc||a gnosi, chc si proponc un grandc obictto cd e disgiunta
da qua|c chc sia proccsso imaginativo.
!o|, comc stando su un a|to montc, domina con | c
sguardo i I mondo . cg|i ha compassionc di ccIoro chc si di|cttano
nc||a scrcnit dc|| 'animo . quanto piu dunquc dc||' a|tra gcntc chc
si di|ctta dc||`csistcnza! . (Asanga, Mahayanasutralankara IX, II
P 12).
BASI DOTINALI DEL MANDALA
Quando |a conosccnza non pcrccpiscc ncssun obictto, rcsta
comc conosccnza pura pcrche, non csscndoci ncssun pcrccpibi|c,
cssa non pcrccpiscc .
Commcnto .
Quando |a conosccnza non pcrccpiscc, non vcdc, non allcrra,
non s' attacca a ncssun obictto comc csistcntc a|l 'inluori dc| pcn-
sicro, sia csso |a prcdicazionc, | ' istruzionc mora|c o un oggctto di
comunc cspcricnza, comc |a lorma o i| suono, s 'intcndc, pcr cllctto
di una visionc corrispondcntc a vcri t, non pcr causa di una cccit
congcnita, a||ora non c'e piu nu||a da pcrccpirc , cd a||ora uno
si trova (ad avcr raggiunto) | a rca|t csscnzia|c dc| proprio pcn-
sicro. E | 'autorc nc spicga |a causa . quando c' e un pcrccpibi|c,
c'e un pcrccpimcnto, ma quando quc| pcrccpibi|c non c' e piu,
cioe non csistc un pcrccpibi|c, e imp|icita |a non csistcnza dc| pcr-
cipicntc, non so|tanto dc||a pcrcczionc. A||ora nascc una gnosi
trasccndcntc, omogcnca, priva di oggctto c soggctto, c scompaiono
|c cngrahc chc ci rcndono attaccat
j
a| pcrccpibi|c c a| pcrccpi-
mcnto.
Quando i| pcnsicro si trova i qucsta condizion
c
di conosccnza
pura, comc pu csscrc dcsignato
Sopprcssionc dc||a Iunzionc dc| pcnsicro . asscnza di pcrcc-
zionc, gnosi trasccndcntc, rcvu|sionc dc| sostcgno causato da||a
sopprcssionc dc||c duc spccic di dup|icc squi|ibrio (daushstulya).
Qucsto e i| piano puro (anasrava), trasccndcntc i| pcnsicro, sano,
stabi|c, bcato, |ibcrazionc, corpo asso|uto (dc| uddha). 29-30.
Con qucsti duc vcrsi si a||udc a||a pcrlczionc dci risu|tati con-
scguiti da|| 'asccta chc cntra nc||a via dc|| a pura conosccnza pcr-
corrcndo una graduazionc di qua|it scmprc piu a|tc, a cominciarc
da||a via dc||a visionc . Pcr latto chc non csistc piu un pcn-
sicro pcrcipicntc e un oggctto pcrccpibi|c, cg|i si trova in una
condizion
c
di sospcnsionc dc||a lunzionc dc| pcnsicro, di asscnza
di pcrcczionc . gnoi trasccndcntc, cioe supcrmondana,
j
rche nc|
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
mond
o
e inso|ita, non e attiva, siccomc ogni immaginazionc crca-
tiva non vi apparc.
Subito dopo qucsta gnosi si producc | a rcvu|sionc dc| sostc-
gno, pcr spicgarc ci dicc : << rcvu|sionc dc| sostcgno >>. I| sostc-
gno in qucsto caso e |a psichc, in cui si conscrva i| scmc di ogni
cosa , |a sua rcvu|sicnc c quc'|a chc avvicnc quando si dctcrmina
una quicsccnza (nivrttt), pcrche ogni propcnsionc (vasana) vcrso
|o squi|ibrio, |a maturazicn
c
carmica, |a dua|it, e asscntc c scnc
invccc prcscnti |a dutti|it (karmanyata), i| corpo asso|uto e |a
gncsi dc||a non dua|it.
<< Pcr sopprcssionc di chc cosa si conscguc qucsta rcvul sicnc
Pcr |a sopprcssionc dc| dup|icc squi|ibrio . cioe |o squi|ibrio cau
sato da|| 'olluscamcntc mcra|c c |o squi|ibrio causato Ja||`o||usca-
mcnto intcl|ctti vo. Squi|ibrio produc
c non dutti| i t dc| sostcgno .
qucsto a sua vo|ta e i| scmc dc||' o||uscamcnto mora|c c mcnta|c .
(Vijiaptimatrata-Trimsika di Sthiramati).
Qucsta rcvu|sionc e trip|icc . prcndiamo pcr argomcnto i| ud-
dha mcdcsimo, pcrche in |ui si e compiuto i| d.amma di cui noi
siamo stati spcttatori, ma di cui e in nostra |aco|t divcntarc attori,
riproduccndo in noi stcssi |c viccndc dc||a sua vita spiritua|c.
Quando i| odhisattva sicdc su| bodhimanda, cioe su| scdi|c di
diamantc, chc e anchc i| ccntro idca|c dc| mondo c i| piano dc|-
l' asso|uto, c conscguc |a i|luminazionc pcr cui divcnta uddIa,
si compic | a prima rcvu|sionc, a||ora | a scric dcg|i stati mcnta|i
chc costituivano | a sua apparcntc pcrscna|it sono scpprcssi, ogni
rapporto co| piano sansarico e intcrrottc, sia comc c||ctto di karma
prcccdcntc sia comc causa di nuovc |uturc maturazioni. Positi-
vamcntc cg|i e sa|ito ad un piano mctapsichico sottratto ad ogni
possibi|it di turbamcnti c mutamcnti . cg|i si trova in uno stato
di pura c crista||ina |uccntczza, i| scgno dc| sa|to avvcnuto da|
piano sansarico a| piano nirvanico.
Mc||a scconda rcvu|sion
c
si invcra | ' assunzionc intcra dc||a
nuova pcrsonalit trasccndcntc . pcrsona|it mistica qua|c apparc,
/
BASI DOITRINALI DEL MANDALA
con una spccic di rcciproco mistcrioso scambio, aI|c crcaturc chc
|a purczza spiritua|
c
la asccndcrc a piani supcrumani, vo|gar-
mcntc dctti paradisi, dovc cssc contcmp|ano quc| | ' immaco|ato lu|-
gorc di apparizioni u|tratcrrcnc, scio|tc dai v:nco|i c da||c |imi-
tazioni chc noi costringono.
Mc||a tcrza si compi
c
|a consustanziazionc con | 'asso|uto al di
luori da ogni irrompcrc c prcpotcrc dc||c lorzc mayichc, o|trc
ogni lorma visibilc.
La rcintcgrazionc a||ora un latto compiuto.
Car:voto II
IL !1 L C O!E !EZZO I REI1TE! R ZIO1E
Tcoricamcnt
c
dunquc possiamo ricostruirc qucsto proccsso. !a
comc mai csso avvicnc c si svo|gc nc||o spirito dc||' iniziato In
a|uc paro|c di qua|i sussidi si scrvc i| ncohta pcr acilitarc
qucsta rcvu|sionc Com
c
pu cg|i dominarc i| subconscio dc|| a
maya c supcrar|o in un ritorno a|| 'unit dc||a coscicnza E come
pou cg|i vaIicarc |`ondoso cd irrcquicto marc di quc||a maya nc|
qua|c e naulragato Comc ricondurrc quc|| a p|ura|it, nc||a qua|c
e lrantumata |a nostra psichc, vcrso i| bodhicitta, o Sciva, |a sor-
gcntc una, |uminosa, indillcrcnziata?
La maya, comc abbiamo visto, e lorza individuantc, pcrso-
nhca . qui e |a sua lorza, ma qui e anchc i| suo punto dcbo|c.
Essa assumc lormc c hgurc travcrso |c qua|i un contatto pu avvc-
nirc lra |a coscicnza c |ci c |ci pu quindi csscrc in qucsto modo
|imitata nc| suo potcrc. Il proccsso cosmico e csprcsso pcr ima-
gini, pittoricamcntc . i momcnti succcssivi pcr cui | 'uno travcrso
|a dicotomia maschio-lcmmina si scindc nc||a mo|tcp|icit dc||c
cosc, o si ollusca
c
si anncbbia nc||' inconscio, vcngono imaginati
sotto lorma di dcit maschi|i o lcmmini|i, bcatihchc c tcrrihchc.
Sono quasi tuttc dcit prcsc in prcstito da|| 'cspcricnza rc|igiosa
popo|arc , spcsso sono antichissimc mitograhc sopravvissutc nc||c
c|assi piu bassc c rozzc c pcrci conscrvanu nc|| 'rmaginc |a barba-
ric dc||c primitivc intuizioni, oppurc sono appositamcntc crcatc
per csprimcrc con | ' clhcacia dc| simbo|o l' intrico dc||c lorzc psi-
co|ogichc chc soggiaccono a||a mu|tivaga varict dc| mondo.
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
I| ncohta pu, in qucsta manicra, avcr prcsa su qucsto insta-
bi|c univcrso di potcnzc chc sono luori di |ui c dcntro di |ui ,
i| simbo|o e pcr |ui com
c
una magica cd irrcsistibi|c cntratura in
quc|| 'inlormc c tumu|tuoso grovig|io di lorzc . cg|i co| simbo|o
|c incatcna, domina c disso|vc. Travcrso i| simbo|o cg|i d\ lorma
a||c inhnitc possibi|it giaccnti nc| londo dcl suo inconscio, a||c
paurc incsprcssc, ai primordia|i impu|si, a||c passioni antichc.
Ma qucsta prcsa di posscsso pu so|o avvcnire quando i| nco-
hta sappia |cggcrc in qucsta simbo|ogia, c non vi si tuh a caso .
c'e un modo di dispor|a pcrche possa tornarc proIcua, c non ci
slugga di mano, comc uno strumcnto prczioso di cui non sap-
pramo scrvrrc|.
Moi siamo so|o vagamcntc consapcvo|i di una |ucc in cui po-
niamo i| nostro csscrc intcriorc . comc un punto |uminoso chc
sp|cnda in una nottc scnza |una. Ma comc ci possiamo arrivarc
Comc possiamo tornar
c
a |ci c pcrdcrci in |ci
Macquc cos |o schcma dc||a comp|cssa rapprcscntazionc sim
bo|ica di qucsto dramma dc||a disintcgrazionc c dc!|a rcintcgra
zionc, cioe i| manda|a, nc| qua|
c
qucsto dup|icc proccsso e csprcsso
pcr simbo|i chc, ovc siano saggiamcntc |ctti da||'iniziato, suscitano
|' cspcricnza psico|ogica |ibcratricc.
Mon si dcvc pcnsarc chc |a rapprcscntazion
c
pittorica dc| man-
da|a sia propria so|tanto dci buddhisti. Qucsti hanno so|tanto c|a-
borato con maggior prccisionc una intuizioc antichissima |a qua|c
si e vcnuta con | ' andar dc| tcmpo chiarcndo, mcttcndo a prontto,
a|mcno pcr |o schcma cstcriorc, anchc concczioni lorcsticrc.
Manda|a signihca ccrchio.
I| manda|a anzitutto dc|inca |a supcrhcic consacrata c |a prc-
scrva da|l 'invadcrc dc||c lorzc ,disgrcgatrici simbo|cggiatc in cic|i
dcmoniaci. Ma e mo|to di piu di una scmp|icc supcrhcic consacrat
a
c da mantcncr
c
pura pcr scopi ritua|i c |iturgici. Esso e anzitutto
un cosmogramma, e | ' univcrso intcro nc| suo schcma csscnzia|c,
nc| suo proccsso di cmanazionc c riassorbimcnto . |' univcrso non
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
31
solo nc||a sua i

crt
c
distcsa spazialc, ma comc rivo|uzionc tcm-
poralc , c | ' una c | ' a|tra comc proccsso vitalc chc si svo|gc da un
principio csscnzia|c e rota intorno ad un assc ccntralc, |a montagna
Sumcru, l'axis mundi su cui poggia i| cic|o c chc allonda lc basi
nc| sottosuo|o mistcrioso. Qucsta c una concczionc panasiatica cui
hanno contribuito a darc chiarczza c prccisionc l c idcc cosmogra-
hchc csprcssc nc||o zikurrat assiro-babi|oncsc, poi rillcssc nc||o
schcma dcll a citt impcria|c dci rc iranici c quindi nc||'immaginc
idca|c dc||a rcggia dc| cakravartin, i| monarca univcrsa|c dcllc
tradizioni indianc. Cotcstc cquiva|cnzc
c
tcoric cosmograhchc di
originc assiro-babi|oncsc si adattarono tuttavia a primitivc intui-
zioni sccondo |c qua|i i| saccrdotc o i| mago dc|imi tano su||a tcrra
una supcrhcic sacra . |a qua|c non so|o rapprcscnta, dilcsa da||a
|inca chc |a concludc, una protczionc dc||c arcanc lorzc ch
c
mi-
naccianc | a purit sacra|c dc| |uog
o o |' intcgrit psichica di chi
cmpic |a ccrimonia, ma c anchc, pcr trasposizionc magica, i| mon
do stcssu, dovc, poncndosi a| ccntro, i | mistc si idcntihca con |c lorzc
chc rcgo|ano | ' univcrso c nc raccog|ic in sc |a taumaturgica p
tcnza.
Mcl|'India antica si adopcrava a qucsto scopo i | vaso, un vaso
rotondo, chc anchc quando |a tcoria dc| manda|a lu c|aborata in
manicra dchnitiva c in tutti i suoi partico|ari non c stato abbando-
nato . cnquc vasi vcngono inlatti co||ocati nci cinquc scttori dc|
manda|a, quc||o ccntra|c c i quattro |atcra|i, ciascun
o
ricmpito di
divcrs
c
sostanzc. I| vaso rcsta c|cmcnto indispcnsabi|c di ogni ccri-
monia ind, nc||a qua|c si compia l'avahana, |a disccsa dcl|' cs-
scnza divina da proicttarc c inscdiarc in una statua o i n un
oggctto. Cotcsta disccsa avvicnc anzitutto da| piano cc|cstc nc|
vaso, passando pcr i | tramitc dc| sacrihcantc. I| picco|o spazio dc|
vaso o dcl|a supcrhcic dclimitata divcntava dunquc magicamcntc
| 'univcrso suI qua|c i| mistc, idcntihcato con |c lorzc suprcmc, opc-
rava sccondo |c |cggi invio|abi|i dc| rito. Qucsta costruzionc dc|
mondo, magico rl|csso dc||'univcrso, SI trova purc nc||a |itur-
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
gia csorcistica Bon p, cioe nc||a rc|igionc indigcna dc| Tibct. I
macstri Bon po, costruiscono dci mdos, rapprcscntazioni simbo-
|ichc dc| mondo , qucsti mdos hanno quattro basamcnti su cui s
i
pianta un bastonc, su qucsto app|icando poi un a|tro |cgno tra-
svcrsa|c, comc pcr rapprcscntarc una crocc. Intorno sono dispo-
stc imagini di dci . |'csorcista si idcntihca con |' csscnza di qucsu
dci, con | 'anima ch
c
ravviva qucsto cosmo, ondc idca|mcnt
c
cg|i
si traslorma nc| principio di tutto ci chc c, pcr opcrarc quindi,
taumaturgicamcntc onnipotcntc, a suo piacimcnto c contro|arc
|c lorzc dc|| 'univcrso. I| mdos c un mondo magicamcntc costruito,
pcr trashgurazionc |o stcsso mondo, ovc |o strcgonc e asso|uto
padronc. Lo stcsso concctto di adcguazionc di uno spazio a| cosmo
domina, comc ho dctto, |a costruzionc dci pa|azzi rca|i in Oricntc .
anchc cssi, sccondo |o schcma assiro-babi|oncsc, rapprcscntano i|
mondo rotant
c
intorno ad un assc chc e i | trono dc| rc idca|mcntc
adcguato a||a montagna ccntra|c dc||' univcrso, o a||a stc||a po|arc,
ccntro immoto intorno a cui tutto gira. E non so|tanto i pa|azzi dci
re, ma anchc |c abitazioni crano i n originc una supcrhcic traslor-
mata in un ccntro, un ccntro nc| qua|c | 'cxis mundi chc |o attra-
vcrsava mcttcva g|i abitatori in rapporto con |c trc slcrc di csi-
stcnza, sottcrranca, mcdiana c supcriorc, ovvcro incra, atmoslc-
rica c cc|cstc, travcrso quc||a rottura dci piani chc appunto cra
causata da||' assc dc| mondo magicamcntc trasportato in quc||a abi-
tazionc . cosI |a tcnda dci pastori dc| | ' Asia Ccntra|c,
c
sicuramcntc
dci Tibctani primitivi, nc||a qua|c i| loro supcriorc dovc passa i|
fumo e assimi|ato a| loro dc| cic|o, |a stc||a po|arc in un sistcma
cosmico immaginato comc una tcnda gigantcsca. So|o cosI | 'uomo
si trovava in rappcrto con i| mondo dcg|i dci c dci trapassati e
potcva quindi agirc su di |oro, cntrarc in rapporto con |oro cd
avcrc |a |oro bcncdizionc.
Su qucsto stcsso schcma i| Buddhismo costrui i| comp|icato sim-
bIismo architcttonico di un mcnumcnto chc pu csscrc insicmc,
tombc, rc|iquiario, ccnotaho c si chiama stupa; cosi csso com-
TAv. I
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
33
piva u notcvo|c passo in avanti, siccomc a||a pcrsona dc| rc,
divina ma pur scmprc |cgata a||a tcrra, sostituiva un va|orc spi-
ritua|c, i| dharma, |a |cggc, i| suprcmo vcrbo di cui |a paro|a dc|
Buddha e |
'
cco o i| rif|csso c chc divcrr csso stcsso | 'Entc asso
|uto, i| piano nirvanico dc| puro csscrc, c poi, in un sccondo tcmpo,
|a fontc incsausta di tutto ci chc e.
L stcsso principio rcgo|a natura|mcntc |a costruzionc dci
tcmp| i . ogni tcmpio c un manda|a. L' ingrcsso nc| tcmpio non e
so|tanto | 'ingrcsso nc| |uogo consacrato, ma | 'cntrata nc| m
y
ste
rium magnum. Chi compic con pura consapcvo|czza i| rito di cir-
cumambu|azionc sccondo |c rcgo|c prcscrittc c visita in ordinc
i rcccssi dc| Tcmpio, pcrcorrc i| mcccanismo scgrcto dc| mondo, hno
a chc giunto nc| sanctum sanctorum cg|i c trashgurato, in quanto
raggiungcndo i| ccntro mistico dc|| 'cdihcio sacro, cg|i si idcntihca
con | 'unit primordia|c.
a qucstc comp|cssc prcmcssc dcriva i| mandala i| qua|c
una proiczionc gcomctrica dc| mondo, i| mondo ridotto a| suo
schcma csscnza|c, ma impl+ci tamcntc, invcrandosi travcrso |a
idcntihcazionc con i| suo ccntro la traslornazionc dc| mistc c cos|
dctcrminandosi |c ragioni primc dc|| ' clhcacia dc||' opcra chc qucsti
intcndc compicrc, i| manda|a assumc assai pcr tcmpo un pi
|
ro-
fondo signihcato. Esso rcst i| paradigma dc||a cvo|uzionc c dcl|a
in

o|uzionc cosmica, ma chi sc nc scrviva non lu pi so|tanto so|-


|ccito di un ritorno a| ccntro dc||' univcrso, quanto piuttosto di
un ril|uirc da||a cspcricnza dc||a psichc a||a conccntrazionc pcr
ritrovarc |'uniD dc||a coscicnza, racco|ta c non distratta, e pcr
scoprirc i| principio idca|c dc||
c
cosc. Il manda|a a||ora non
pi un cosmogramma, ma uno psicocosmogramma, |o schcma dc|la
disintcgrazionc da|l 'uno a| mo|to c dc||a rcintcgrazionc da| mo|to
a|| 'uno, a quc||a coscicnza asso|uta, intcra c |uminosa, chc |o
yoga fa nuovamcnt
c
bri||arc in londo a|| 'csscrc nostro.
L'cspcricnza suggcriva anchc in qucsto caso dc|le ra
pp
resen
tazioni ana|oghc. L 'uomo ponc nc| ccntro di s medeimo il
3
4
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
principio rccondito dc||a propria vua, i | scmc divino, |a propria
mistcriosa c
sscnza , cg|i ha |a vaga intuizionc di una |ucc chc
brucia dcntro di |ui c chc s' cspandc c propaga . tutta |a sua pcr-
sonalit in qucl|a |ucc si inccntra c intorno a quc||a si svo|gc.
La prima csprcssionc indiana di qucsta intuizionc istintiva-
mcntc imaginata in aspctto manda|ico chc racchiud
c n
c| ccntro,
comc |a ruota i | mozzo, i | punto |uminoso dc||a coscicnza, da||a
qua|c si irradiano |c laco|ta psichichc, si trova in un passo dc|la
Brhad-aranyaka-up. (II,
4
,
1
5
)
nc| qual
c
cosi si |cggc .
Comc tutti i raggi sono co||cgati nc| mozzo c nc||a circon|c-
rcnza dcl|a ruota, cosI tuttc | c crcaturc, tutti g|i dci, tutti i mondi,
tutti gli organi, tuttc |c animc sono lcgatc in quc||'anima . A
mo|ta distanza di tcmp ripctcva un tcstc tantrico . Poi imagini
chc tutti i raggi assumano | 'aspctto dcl|a ca . comc ctcrnamcntc
da| so|c cmanano i raggi cosI anchc |c dcc sorgono da| corp5 dclla
Crandc ca (Gndharvatantra citato da aktyanandatarangini
P
1
37
)
.
Mcl l a stcssa guisa | c dcit dc| Bardo appaiono anchc cssc scm-
prc in disposizionc mandal | ca.
O hg|io di nobi|c famiglia, ti apparir una |ucc di quattro
co|ori simbolo dc||a puribcazionc dci quattro elcmcnti. In quc|
momcnto
j
a| paradiso dctto T'ig |c brda| chc sta n
c|
ccntro dc||o
spazio u apparir i| Buddha rMam par snan mdsad, padrc e
madrc, comc nc| primo giorno, dal paradiso dctto mMon par dga' ,
chc sta ad oricntc, t ccmparir i | Buddha ro rjc scms dpa',
padrc c madrc, insicmc con i suoi acco|iti , da| paradiso dctto dPa|
dan |dan, chc sta a sud, ti comparir i | Buddha Rin c 'cn abyun
|dan, padrc c madrc, insicmc con i suoi acco|i u, dal paradi-o Padma
rtscgs dbc ba can, chc sta ad occidcntc, ti comparir i| Buddha
sMan ba mts'a' yas, padrc c madrc, insicmc con i suoi acco|iti , da|
paradiso dctto Rab rdsogs, chc sta a nord, ti comparir i| Buddha
on yod grub pa, padrc c madrc, insicmc con i suoi acco|iti. Essi
u compariranno da| mczzo di una lucc di arcoba|cno. O hglio di
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
3

nobi|c famig|ia, fuori dc| ccrchio dc||c cinquc famig|ic mistichc ti
compariranno |c quattro dcit iratc custodi dc||c portc, rMam par
rgya|
ba c gSin rjc gscd c i| rc rTa mgrin c bud rtsi ak' yi| ba c
|c quattro dcit lcmmini|i custodi dc||
c
portc, |Cags kyu ma, Zabs
pa ma, |Cags sgro ma, c ri| bu ma cd i sci Buddha bcati, quc||o
dcg|i dci, brCya byin, quc||o dci dcmoni, T'ag bzan ris, quc||o
dcgl uomini, Sakya scn gc, quclo dc| mondo dcg|i anima|i, Scn
gc rab brtan, quc||o dci |cmuri, K'a abar ma, quc||o dcg|i infcrni,
C'os kyi rgya| po. Ed anchc compariranno Kun t bzan po c Ku
tun bzan mo c Kun tu bzan padrc c madrc, progcnitori di tutti g|i
dci. Anchc qucstc dcit dc| piano dc||c formc intc||cgibi|i, cma-
nando da| tuo stcsso cuorc, compariranno innanzi a tc. Qucstc t
dcvi riconosccrc comc purc imagini da tc stcsso cmanatc. O hg|io
di nobi|c famig|ia, anchc quci paradisi non si trovano in a|tro
|uogo (chc nc| tuo cuorc) , cssi sono disposti a| ccntro c nci quattro
puuti cardina|i dc| tuo cuorc , da dcntro i| cuorc adcsso cmanando
dinanzi ti compaiono. Qucstc hgurc non vcngono da ncssun a|tro
|uogo , so

o so|tanto artihzio dc| tuo intc||ctto. CosI tu dcvi rico-


nosccrc. O hg|io di nobi|c famig|ia, quc||c hgurc non sono ne
grandi ne picco|c, sono di giusta misura
c
ciascuna ha i propri
ornamcnti, sta scduta nc||a sua partico|arc postura, ha i| suo trono
cd e attcggiata nc| proprio attcggiamcnto dc||c mani. Qucstc h-
gur
c
sono pcrmcatc (da|| 'csscnza) dc||c cinquc coppic c ognuno
dci cinquc simbo|i e circondato da un a|onc di cinquc |uci .
La natura|c c pi comunc ralhgurazionc di qucsta intcriorc
visionc manda|ica e i| horc, c propriamcntc i | horc di |oto . i suoi
quattro od otto pcta|i disposti simmctricamcntc intorno a||a co-
ro||a simbo|cggiano | ' cmanazionc spazia|c da|| 'uno ai mo|ti. I|
|oto ha csprcsso i n India una doppia simbo|ogia . una chc po
trcmo chiamarc cxotcrica
c
d un'a|tra csotcrica. La prima dcnota
|a crcazion
c
in scnso |ato, gcncrata da||a primordia|c scmcnza
dc||c acquc cosmichc, comc nc| mito di Brahma sorgcntc da|-
| 'ombc|ico di Marayana giaccntc su quc||c acquc. I| |oto e | a tcrra
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
stcsa su quc||c mcdcsimc acquc (Taittiriya - Samhita Sv. p. I, _c)
e i| sostcgno qc||' univcrso (ayana R. V. Vl . p. 0. i ).
I| sccondo signihcato dc| |oto, chc ha dominato |a mi||cnaria
cspcricnza rc|igiosa dc||'lndia e spiritua|c . csso e i| simbo|o dc|-
| 'a|tro
|
iano chc si rivc|a nc| ccntro dc||o spazio mistcrioso (akasa)
nc||' intcrno dc| cuorc (Chand-up. VII - I scgg.).
La prima crcazionc e nc||o spazio c nc| tcmp, |a scconda partc
da qucsta |imitazionc, ma trasccndcndo i| divcnirc compic, tra-
vcrso | a contcmp|azionc, quc| sa|to qua|itativo in virt dc| qua|c
|o spirito c| mcditantc si trova trasportato in una slcra divcrsa
e pi a|ta.
I| |oto e i| scgno di qucsta pa|ingcncsi pcrche i| nuovo stato
spiritua|c si origina nc| londo dc| cuorc, in quc||o spazio scgrcto
chc csso racchiudc, cos co
mc
nc|| 'origin
c
dc||a crcazionc io ma-
nilcstandosi ricmp |o spazio inunito con |c suc cmanazioni c i|
suo progrcssivo spi cgamcnto . in quc| |oto, nc| scgrcto dc| cuorc,
|a mistcriosa prcscnza dc||' Asso|uto, i| purusha.
Qucsto incrcato grandc atman e lra g|i spiriti vita|i i| dcpo
sitario dc||a conosccnza . nc||o spazio chc sta dcntro a| cuore
giacc i| Signorc dc| tutto, i| ominatorc dc|| 'Un i vcrso, i| Rc dc|-
| 'univcrso n. (Brhad-aran-up. IV. 4, 22).
Davvcro comc e cstcso |o spazio cosi e i| vacuo nc||' intcrno
dc| cuorc. Cic|o e tcrra stanno in |ui. Agni c Vayu, i | so|c c |a
|una, cosI purc |c stc||c c i| lulminc c ogni a|tra cosa chc csistc
nc||'univcrso e tutto ci chc non e,
t
utto in quc| vacuo csistc n
(Chand. Up. Vlll, I, 8).
Mc||o spazio dc| cuorc, magicamcntc trashgurato nc||o spazio
cosmico, avvicnc i| ritrovamcnto dc||a nostra rca|t intcriorc, di
quc| principio immaco|ato cd inallcrrabi|c da cui dcriva, nc||a
sua i l |usoria c trasccndcntc apparcnza, tutto ci chc divicnc. Quc|
ri trovamcnto si compic naturalmcntc pcr gradi . comc su||a mon-
tagna cosmica intorno a||'cxis mundi sono disposti su gradini suc-
ccssivi g|i dci, uno sopra |' a|tro c scmprc pi puri, a mano a mano
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
37
chc si sa|c vcrso |a cima cd o|trc |a cima, hno a||a sommt di
ci chc divicnc cd ha lorma (bhutakot) d' ondc si vcrihca i| tra-
passo nc||' a|tro piano, cosI purc |a trashgurazonc da| piano sansa-
rico a quc||o nirvanico si avvcra in momcnu succcssivi, pcr gradi.
E qucsti, sccondo |a bcn nota tradizionc dc||`India, vcngono sim-
bo|cggiat in imagini di dcl . cosI e visua|izzato i| proccsso d
cctasa da| mo|to a| | ' uno cd e compiuto in un dup|icc modo. Pu
avvcnirc cioe chc i| mcditantc, con opportuno proccsso, cosi opcri
da costringcrc i| piano divino simbo|cggiato da una partico|are
dcit a sccndcrc in |ui . e l 'avahana, |'cvocazionc vio|cnta d uo
stato mistico c quindi simbo|icamcntc |a disccsa di un dio nc|
ccntro dc| cuorc, ondc i| mcditantc e trashgurato , quc||a disccsa
producc i n |ui un cambiamcnto di piano, cg|i si e immcdcsimato
con |a slcra spritua|c da quc||o stcsso dio simbo|cggiata, guc| con-
tatto producc un indiamcnto, i| vc|o mayico e squarcato c di-
strutto. E' | 'indiamcnto ncccssario nc||c ccrimonic |iturgichc |e
qua| prcscrivono chc ncssuno i | qualc non sia divcntato
c
g|i stcsso
dio possa adorarc iddio . nadevo devam arcayet.
Oppurc e un proccsso invcrso . i| mcditantc cioe evoca daI|c
inhni( possibi|it dc||a coscicnza mistcriosamcntc prcscntc nc| suo
cuorc |a divinit con cui si vuo|c immcdcsimarc , |a
c
voca sccondo
|c prcscrizioni tradiziona|i dc||o Yoga. Ciascuna dcit ha una sua
mistica csscnza csprcssa pcr simbo|i si||abici ch
c
nc costituiscono
| ' arcano principio , imag.nando quc| scmc |uminoso
c
hammcg-
giantc nc| |uogo dc| cuorc c nc| mcdcsimo tcmpo mcnta|mcntc con
ccntrandosi su||'aspctto dc| dio, comc e ralhgurato da||a iconogra-
ha tradiziona|c, quc||a si||aba, conl|agrata da| uoco dc||a gnos,
d originc a||a partico|arc imaginc chc cg| accog|c nc| ccntro
dc| suo cuorc . cosI nc||a immcta coscicnza cosmica, appcna co-
minci i| primo squi|ibrio, sorscro g|i archctipi dc||a succcssiva
crcazionc. Ma assai p dc||c mic paro|c varranno a|cunc lormu|c
di mcditazionc cd cvocazionc chc conlrontatc lra di |oro, rccipro-
camcntc i||uminandos, rcndcranno chiarc |c lasi di gucsto pro-
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
ccsso. L
a
prima cvocazionc si inccntra ntorno a Candamaharo-
shana c | ' a|tra intorno a Tara
.
I| mistc si scgga, in modo da non scntir
c
ncssun disagio, in
un |uogo chc a |ui si conlaccia , quindi pcnsi chc su| manda|a
so|arc (cioe rosso) posto su un liorc di |oto di 8 pcta|i, nc| mczzo
dc| proprio cuorc, (sorga) |a si||aba hum di co|or ncro. I raggi di
lucc chc nc partono condurranno nc||o spazio (in mczzo a| cuorc)
i| proprio macstro, i Buddha c i Bodhisattva c Candamaharoshana
di cui in apprcsso si dir. opo avcr|i onorati, i | mistc conlcssi
i propri pcccati, rispctti |c rcgo|c discip|inari, prcnda i | trip|icc
rilugio, si compiaccia dc| bcnc compiuto da||c crcaturc, ollra sc
mcdcsimo in riscatto dc| ma|c latto da a|tri c lormu|i i| voto di
conscguirc |a i||uminazionc suprcma, poi mcditi sui quattro com-
portamcnti puri (brahmavihara) simpatia, compassionc, gaudic
pcr |c a|trui virt, cquanimit, c quindi si rcnda consapcvo|
c
chc
qucsto mondo e privo di natura propria, privo di soggctto cd og-
gctto, ondc possa mcditarc su| vuoto asso|uto ripctcndo (|a sc-
gucntc lormu|a) . |a mia csscnza adamantina e |a conosccnza
dc| vuoto . A||ora su| manda|a so|arc adagiato su| horc di |oto
con otto pcta|i su| piano dc||'ctcrc immaco|ato pcnsi |a si||aba
hum comc posta nc||' impugnatura di una spada, nata anch'cssa
da una si||aba hum di co|orc ncro . i raggi chc nc cmanano attrag-
gono

tutti i Buddha c |i lanno cntrarc nc||a si||aba hum; quindi
mcditi su ricandamaharoshana comc sorto da quc||a si||aba hum . . .
Poi imagi
_
i chc |a spada, i | cui ccntro e scgnato da||a |cttcra
hum, nata da| |oto c da| so|c nc| cuorc di Mabakrodhaca|a si tra-
slormi, ondc, dcntro a| cuorc, un sccondo Candamaharoshana ap-
paia nato da||a si||aba hum. Ma anchc nc| cuorc di qucst' u|timo
j
cnsi una spada dritta c ncra contrasscgnata da||a si||aba hum chc
sta su| |oto c su| so|c . i raggi di |ucc chc nc cmanano attirino |o
jianasattva; cg|i considcrando|o comc i| samayasattva (1) a se |o
( 1) Su questi termini e la cosa che essi signifcano vedi in seguito pag. g6 sgg.
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
3
9
attiri co||a sil|aba jah : quindi |avatasi |a bocca c spruzzata|a con
acqua |ustra|c co| (nc| cuorc) |o laccia cntrarc, |c |cghi con |cttcra
vam, |o soddisli con |a |cttcra hoh : comc acqua nc|| 'acqua, i | dio
a se unihcato considcri . (Sadhanamala Baroda 1
9
25 vol. I p. 1
73
).
nzitutto | o yogin cntri nc||a cc||a pcr |a conccntrazionc,
rcsa piaccvo|c con hori da| grato prolumo . co| scgga in ma
nicra da non scntirc ncssun disagio, poi mcditi chc |a |cttcra a si
traslormi in un manda|a |unarc (bianco) nc| qua|c sia i | scmc
tam di co|or gia||o . cg|i vcgga al|ora i| coro dc||c dcc comc con-
dottc nc||o spazio davanti a se dai raggi |uminosi chc da quc||o
cmanano, c con hori ctc. quc| coro cg|i onori proicttando luori da
se | a ca Pushpa ctc. cmcssc dai rispcttivi scmi siti nc| proprio
cuorc. Poi dinanzi a quc| coro di dcc (cosi) conl.ssi i propri pcc-
cati . Io conlcsso tutti i mici pcccati, mi compiaccio dc| bcnc
compiuto da tutti i Buddha, dai Bodhisattva, i santi, i |aici, c dc-
vo|vo tutto i| bcnc chc io abbia compiuto a| conscguimcnto dc|la
suprcma i | l uminazionc. Io prcndo rilugio nc| Buddha, sommo ra
g|i uomini, prcndo rilugo nc||a |cggc, i| Crandc Vcico|o, intcro,
poi prcndo rrlugio nc|| 'asscmb|ca dci Bodhisattva chc non pos-
sono pi dccadcrc da| piano spiritua|c chc hanno raggiunto. Possa
i o conscguirc |a suprcma i||uminazionc pcrche tuttc |c crcaturc
nc traggano bcnchcio, vantaggio, bcncsscrc hno a chc possano
riposarc nc||' i||uminazionc dci Buddha, nc| nirvana asso|uto. Io
mi alhdo a|la strada chc coduc
c
a||a suprcma i||umina

ionc, cioe
a| Vcico|o Adamantino . Poi |cgga i vcrsi conccrncnti qucsto tri-
p|icc rilugio. Quindi mcditi su||a simpatia chc e sintcsi dc||a gnos
nci riguardi dc||c crcaturc, su||a compassionc chc c|imina ogni
sorta di do|orc, su| gaudio chc congiungc indisso|ubi|mcntc con
|a divina bcatitudinc, s
u||a cquanimit chc e sintcsi dci modi chc si
contrappongono a||c inlczion mora|i.
Quindi mcnta|mcntc rilctta su||a natura dc||c cosc. Tutto ci
(chc apparc) e so|o pcnsicro, i| qua|c crroncamcntc apparc sotto
qucsta o quc||a spccic . comc accadc nc| sonno, non csistc nu||a
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
al di

uori da| pcnsicro, comc un obictto, c siccome non csiste


qucsto obictto cstcrno, non csistc ncppurc i| pcnsicro comc sog-
gctto di quc|| 'oggctto. Pcrci tuttc |c cosc sono sc|o pcnsicro
c
|a
|oro rca|c natura e qucsto asso|uto vuoto di oggctto c soggctto.
Cosl avcndo dctcrminato,
c
g|i c|imini ogni forma dc||c cosc, sic
comc scgno di crrorc, sussunto pcr crrorc e ntuisca chc |a |oro
unica natura e so|o qualihcabi|
c
comc idenut asso|uta, crista||o
puro, scnza cc|orazionc, comc puro cic|o autunna|c a mczzogiorno.
Qucsto e ci chc si chiama conosccnza dc||'asso|uto vuoto trasccn-
dcntc o|trc ogn cFl|usso c ogni immaginc. Eg|i hssi qucsta ntui-
zionc con ta|c mantra Om , |a mia csscnza adamantina e | a
conosccnza dc||' asso|uto vuoto. Essa e | a pcrlczionc dc||a gn

si .
essa e |a mia dfcsa suprcma n. Quindi mcditi su||a dilcsa costi-
tuita da||a conosccnza umana pura dcrivata da quc| piano asso|uto,
chc ha assunto una forma. a||a |cttcra r imagini chc innanzi a
|ui appaia i| so|c . in quc| so|c i| vivavajra ( 1) sorto da||a si||aba
h um; imagini poi ch
c
quc| vivavajra si trasl crmi in u bastionc
cd in una gabbia di diamanti (in ta| guisa) . i raggi zmanati da| vi
vavajra ma| sopportabi|i, comc i luoco chc brucia i mondi a||a
hnc dcg|i evi cosmci, spandcndosi pcr ogni partc, si conso|idano
nsicmc formando un bastionc quadrango|arc latto di liammcg-
giante
diamantc , su di csso e una gabbia di diamanti c sotto un
(1) Per vifvavajra si intende il doppio vajra. Il vajra, che i n tibetano si chiama rdorje,
pr. dorge) uno strumento di bronzo o di ottone adoperato nelle diverse cerimonie
iniziatiche : esso ricorda nella forma il fulmine impugnato da Giove e non improbabile
che in questa analogia ci sia una vera dipendenza : vajra signifca insieme fulmine e
diamante, ma il senso di di amante quello che prevale per indicare appunto la indefet
tibilit della gnosi e l a i nfrangibilit della essenza divina. Quando viene adoperato nelle
cerimonie, al vajra si accompagna l a campanel l a; questa allora considerata come il sim
boo del vuoto M della insostanzialit di tutto ci che appare, quindi in un secondo
tempo, della gnosi.
.
Il vajra allora il simbolo dell upaya, del mezzo che unito alla gnosi opera la palio
genesi : cio della compassione. Ne rito il vajra inserito nell a campanella tenta nella
mano sinistra per indicare che il pensiero della illuminazione, la bo d /,i, la .sscnza che
dobbiamo r. isuscitare in noi, non pu nascere che dalla sintesi dci due pol i : gnosi
compassione. l virvavajra o dopio vajra ha la forma d una croe.
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE 41
suo|o di diamantc hno a||' imo dc||a tcrra. Quindi so|c c diamantc
proicttano raggi i qua|i si spargono pcr i dicci punti dc||o spazio
c poi conso|idandosi insicmc nc||a porta cstcrna lormano i | |imi-
tarc. Mc| mczzo, un triango|o dctto originc dc||c cosc n csscnziato
dc| Crandc Va jradhara candido comc |ucc autunna|c , sotto tcr-
mina a punta c sopra (|a basc) |arga c in a|to, nc||' intcrno c' c |o
spazio c nc| ccntro c' c un doppio |oto nc| cui pcricarpio giacc un
vivavajra. Su qucsto a|tarc ci sono i quattro c|cmcnti sotto forma
di quattro manda|a csscnziati dc||c quattro dcit, uno sopra | 'al-
tro. Quind da||a si||aba yum, i | manda|a chc corrispondc a| vcnto
sotto lorma di arco c di co|or grigio contrasscgnato su||
c
duc
cstrcmit da duc bandcruolc , poi da||a si ||aba ram quc||o dc|
luoco, triango|arc c rosso, contrasscgnato ncg|i ango|i da||a |ct-
tcra r; quindi da||a si|laba vam quc||o dc|| 'acqua, rotondo, bianco,
contrasscgnato da una campana , quindi da||a |cttcra lam i| man-
da|a dc||a tcrra, quadrato, gia||o, contrasscgnato ncg|i ango|i da
un vajra a trc puntc. Sopra a qucsto una ruota dcrivata da||a si|-
|aba bhrum. Qucsto c i | simbo|o dc|la conosccnza trasccndcntc
chc
t
utto pcrvadc , poi da||a traslormazionc dci quattro grandi c| c-
mcnti, su| vivavajra, nc| mczzo dc||' a|tarc, sorg
c
un pa|azzo chc
rapprcscnta in sintcsi i| puro rcgno dci Buddha, |a citt dc||a
grandc |ibcrazionc, cocsscnziata di V airocana.
Quadrango|arc, con quattro portc, ornato di otto co|onnc, cir-
condato da quattro vcrandc, abbc||ito di quattro archi . . . Mc| suo
mczzo immagini | a |una, nata pcr traslormazionc da una doppia
h|a di voca|i c sopra a qucsta un vajra nato pcr traslormazionc
dc|| a si|laba tam; nc| corpo di qucsta |a si||aba tam quindi i| so|c
nato pcr traslormazionc da una doppia scric consonantica con-
giunta ad una doppia scric dc||c scgucnt |cttcrc . da d ha da d ha
ya la.
Quando qucsti duc (so|c c |una) si congiungono, nc dcriva
una grandc bcatitudinc. Con i raggi cmanat da qucst scmi (cioc
le si||abc sopradcttc) cg|i attragga g|i csscr , quindi, avcndo latto
TEORIA E PRATI CA DEI, MANDALA
pcnctrarc i| cic|o dc||c suc dcit protcttrici [ncl|c stcssc si||abc),
|o yogin mcditi su||a dca 1ara nata pcr traslormazionc di quc||c
si||abc indicativc (Sadhanamala I, p. zz
|
).
Comc si vcdc, i duc proccssi cosi dcscritti mo|to spcsso si con-
londono |' uno nc||' a|tro, ma rcsta tuttavia immutato i| latto chc
i| dio cvocato o disccso si visua|izza nc| ccntro dcl horc di |oto
sorto miraco|osamcntc nc||o spazio dc| cuorc, quando qucsto, pcr
uashgurazionc
o
pcrata da||a mcditazicnc o da|| 'opcrazicnc mag| ca,
sa stato mutato nc||o spazio primordia|c, nc| punto istantc in cui
ctcrnamcntc si svo|gc |a storia idca|c dc|| 'univcrso . coincidcnza
dc||'io c di io, nc| qua|c spariscc | ' i | |usionc dc| tcmpo, dc||o spazio
e dc||a psichc individua nc||a sintcsi gcrminal c.
Ho scc|ta du
c
dcscrizioni dc| proccsso cvocativo compiuto su|
|oto dc| cuorc tratu da tcsti buddhistici, so|tanto pcrche qucstc dc-
scrizioni sono pi partico|arcggiatc c minutc , ma non si crcda chc
cotcsto sistcma sia proprio dci so|i buddhisti. Si tratta invccc di
mctodi di mcditazionc c di cvocazionc chc tuttc |c scuolc indianc
ammcttono e sui qua|i cssc basano |c propric cspcricnzc, intcsc
appunt5 a trarrc da||a crcatura sansarica | ' uomo nuovo, i| Purusha
cosmico asso|uto cd inhnito.
Sccondo un tcsto jainico [t ) (Tattvarthasaradipaka)
i |
mcdiantc
dcvc imaginarc, pcr conccntrarsi su di csso, un grandc occano di
|attc immobi|c, nc| mczzo dc| qua|c cg|i visua|izza un horc di |oto,
grandc comc i | ]ambudvipa, i| contincntc mcridiona|c dci quattro
chc sccondo la cosmogonia indiana compongono |' univcrso . quc|
|oto ha mi||
c
pcta|i, e tutto d'oro c i| pcricarpio s ' inna|za ccmc
una montagna d'oro. I| mcditantc pcnscr sc mcdcsimo scduto su|
trono, su||a cima di quc| montc, comp|ctamcntc padronc dc||c
propric passioni. Eg|i cioe e trasportato idca|mcntc a||a cima dc||a
csistcnza dovc dcv
c
compicrsi |a |isi dc| carma pcr potcr di | sa|-
(1) Il Jainismo rna dell e rel i gi oni pi nti che del l ' Indi a; vi ve ancor oggi e riconosce
come suo maestro il Jina Mahavira. Per particolari v. Tucc1 : Forme dello spirito asiatco.
Roma, 1 946.
IL MANDALA COME MEZZO DI KINTEGRAZIONE
43
tarc ne| piano nirvanico, raggiungcrc cioe i kaivalya, i dchnitivo
isolamcnto dcl| 'anima da ogni impurit carmica, i n virt dc| qua|c
quc||a riacquista |a sua purczza prcsansarica.
Mc| sccondo momcnto cg|i imagincr un |oto di scdici pcta|i
a||' a|tczza dc| proprio ombclico . su qucsti pcta|i sono iscrittc quat-
tordici voca|i a, a, i, i, u, u, e, ai, o, au, r, r; l; l pl am c ah.
La paro|a arhan, tito|o chc si d al santa chc ha raggiunto quc||o
iso|amcnto, bri||a ora nc| ccntro dcl pcricarpi o, lumo sorgcr da||a
r dc|la paro|a arhan, scguito da scinti||c c quindi da una hamma
vio|cnta c continua chc divampando bruccr un |oto con otto pc-
ta|i nc| ccntro dcl cuorc . i| |oto con ot
[
o pcta|i simbo|cggia |c
otto spccic di carma, chc costringona | ' anima a||a trasmigrazionc
c |c impcdiscono di rcstarc isolato nc||a sua purczza.
Mc| tcrzo momcnto i| mcditantc imagincra un turbinc chc di-
spcrdcr |c ccncri di qucsto |oto bruciato .
Poi nc| quarto momcnto cg|i dovr pcnsarc ad una pioggia
chc htta htta cadcndo dctcrgcr da| proprio corpo quc||c ccncri.
A||ora cg|i si vcdc hna|mcntc purihcato, scduto su| trono, adorato
da un coro di dci.
L' cscmp|ihcazionc ptrcbbc durarc a||' inhnito, ma ci costrin-
gcrcbbc a monotonc variazioni dc||c stcssc idcc ondamcnta|i c a
modu|azioni dci mcdcsimi tcmi c schcmi. Lc dcscrizioni chc siamo
vcnuti laccndo di qucstc cvocazioni, conc|usc in rapprcscntazioni
manda|ichc, ci pcrmcttono invccc una osscrvazionc assai importantc.
La rapprcscntazionc dci cic|i divini sotto lorma di manda|a
non | 'cctto di una arbitraria costruzionc, ma i| riHcsso in ap-

propriati paradigmi di intuizioni pcrsona|i , pcr virt quasi na-
tiva, | o spirito umano traducc visibilmcntc I' ctcma contrasto lra
|a luminosit csscnzia|
c
dc||a sua co-cicnza c |c lorzc chc | a occu|-
tano c di qucsto proccsso acquista consapcvo|czza.
Quando pcr
c
scmpio troviamo nc||c paginc dcl Bar d
o
() trac-
(1) I libro tibetano dei morti da me recentemente tradotto c pubblicato p i tipi dd
Boa.
44
TEORIA E PRATICA DEL MANDA LA
ciato i| |oto divino, o nc||o Yoga dcscrittc |c divinit cvocat
c
agire
su| mistico horc nc| ccntro dc| cuorc, nc||'un caso c ncl|'altro non
si tratta di scmp|ici riHcssi dc||o schcma mandalico iconograhca-
mcntc
c
|aborato dal|c scuolc , non si dcvc cioe pcnsarc chc |a tcoria
dc| mandala di|igcntcmcntc dchnita nc||c scuolc iniziatichc abbia
cssa contribuito a darc quc||a disposizionc ai cori divini , e piut-
tosto accaduto proprio i| contrario. Qucstc visioni c lulgurazioni
si dispongono pcr una mistcriosa ncccssit intrinscca nc||o spirito
umano, comc e mcrto dc||o ]ung di avcr pcr |a prima volta rico-
nosciuto (t), in quc||a dctcrminata lorma a raggio, a horc, a
schcmi rotondi c quadrango|ari intorno a una sorgcntc |uminosa
ccntra|e , | a introspczionc scoprcndo|a c riHcttcndo su di essi ha,
in scguito, hssato in paradigmi ccrti i| modc|lo, dctcrminandonc
|a rcgo|a, ha c|assihcato con |a sottig|iczza, propria dc|lc scuo|c
tco|ogichc, |
c
misurc c i co|ori ccrcando di costringcrc |a sponta-
ncit di qucl|c imagini cntro |imiti ccrti . i| manda|a cos nato da
u intcriorc impu|so divcntava a sua volta sussidio di mcditazionc,
strumcnto cstcrno pcr suscitarc c procurarc nc| raccog|imcnto,
qucl|c visioni. Lc intuizioni, chc bril|avano prima capricciosc c
improvvisc, sono proicttatc luori dc| mistc, i| qua|c su qucl|c
conccntrandosi, ritrova |a via pcr giungcrc a||a sua scgrcta rcalt.
E' dunquc vcnuto i| |uogo di dcscrivcrc un manda|a distin-
gucndolo ncl|
c
suc parti, ccrcando ncl mcdcsimo tcmpo di idcn-
tihcarc gli
c
lcmcnti di varia provcnicn

a chc hanno condotto al|a


sua simbo|ogia.
n manda|a vicnc discgnato pcr tcrra su una supcrhcic purih-
cata c consacrata con riu appropriati , pcr tracciarnc |
c
lincc c
discgnarnc lc hgurc si adopcra di so|ito |a po|vcrc di divcrsi co
|ori . |a scc|ta dci co|ori e natura|mcntc dctcrminata da| singo|o
scttor
c
su cui l hgurc saranno tracciatc, in virtu di ccrtc corri
spondcnzc di cui in apprcsso parlcrcmo. Qucsta e | a rcgo|a scguita
(1) Vei JuNG e Wn.HELM : Il misuro del /re di loto. Lateza
,
Bari .
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
45
pcr i manda|a prcscritti pcr |c iniziazioni ai vari cic|i tantrcr,
pcr csscrc cioe ammcssi ai mistcri dc||' csotcrismo c spcrimcntarnc
|a vcrita ncl londo dcllo spirito.
In tcmpi postcriori i| mandala lu discgnato anchc su tc|a con
l o scopo di conccntrarsi sui suoi paradigmi e cosi visua|izzar
c
|a
costruzionc gnostica dc| mondo csposta nc divcrs sistcmi di sa|-
vazionc chc i Jantra propongono.
Discgnarc un mandala non e una cosa scmp|icc , e un rito, chc
mira ad una palingcncsi dc||'individuo
c
ai cui partico|ari qucsto
dcvc partcciparc con tutta | ' attcnzionc chc | 'i mportanza dc| risu
j
-
tato da ottcncrc richicdc . un crrorc, una svista o una dimcnti-
canza rcndono | 'opcra inchcacc. M o n so|o pcrche, comc in ogni
+tto magico c ritualc, |a pcrlczionc e garanzia dcl succcsso, ma anchc
perchc ogni manchcvo|czza e i| scgno dc|| a disattcnzionc dcl sa
-
crhcantc, indica chc cg|i non vi prcndc partc con tutta |a con-
ccntrazionc c il raccog|mcnto dovuti . quindi mancano |c condi-
zioni psico|ogichc pcr cui si producc ncl suo spirito i| proccsso
di rcdcnzionc. Ci spicga comc i macstri buddhisti abbiano con
grandc minuza discusso su|lc rcgo|c da scguirc nc|la costruzionc
dc| mandala. Ess cominciano con i| dctcrminarc pcr cscmpio |a
qua|it dcl|a cordicc|la chc convicnc adopcrarc pcr scgnarc | trac-
ciato dcllc singo|c parti, dc|la matcria di cui dcvc csscr composta,
di quanti hli attorcigliati insicmc dcbba risu|tarc, prcscrivcndo
chc qucsti siano cinquc
c
ciascuno di un co|orc. Qucsta cordicc||a
intinta nclla polvcrc colorata e indispcnsabilc pcr dctcrminarc |c
parti dcl manda|a . adagiata|a sulla supcrhcc dovc i| manda|a s
dcv
c
discgnarc sc nc hssano i capi tcncndoli bcn tcsi , poi con duc
dita s cllcvando|a
c
|asciandola improvvisamcntc cadcrc quclla
spargc |a po|vcrc di cu e intrisa. Cosi si otticnc i| tracciato londa-
mcnta|c su| qua|c si inscriscono i succcssivi discgni. I trattati ugual-
mcntc prcscrivono lc misurc di cotcsta cordicclla c i riti purihcatori
dci vari strumcnti chc scrviranno pcr tutto | ' atto ritualc. !on c'e
parnco|arc chc non sia prccisato con cura minuziosa, comc potrcbbc
TORIA E PRATICA DEL MANDALA
faci|mcntc vcrihcarc chi fossc vago di maggiori notizic, |cggcndo
pcr cscmpio | ' ampio trattato chc Tson k'a pa, un cc|cbrc rilorma-
torc dc| Buddhismo tibctano c fondatorc dc||a Sctta gia||a (XIV
scc.), scrissc sul V a jra yana.
In |inca gcncra|c si pu dirc chc i| manda|a risu|ta di una cin-
tura cstcrna c di uno o piu ccrchi conccntrici, i qua|i racchiudono
a |oro vo|ta |a hgura di un quadrato diviso da |incc trasvcrsa|i ,
qucstc partono da| ccntro
c
toccano i quattro ango|i cosi chc |a
supcrhcic rcsta sczionata in quattro triango|i . nc| ccntro c u
mczzo a ciascun triango|o cinquc ccrchi contcngono hgurc d
divinit o cmb|cmi.
c| simbo|ismo dc||c singo|c parti in apprcsso farcmo paro|a ,
ma intanto convicnc subito dirc chc su qucsto paradigma di |incc
csscnzia|i si sovrapponc uno schcma assai piu complcsso nc| qua|c
ciascun c|cmcnto ha un signihcato cd anchc un nomc partico|arc.
Pcr maggior chiarczza sar opportuno rimandarc a||a tavola I
|a qua|c, pur csscndo ridotta a||'csscnzia|c, ci mostra |a comp|cs-
sit dc| discgno.
Il mandala dunquc e circondato c circoscritto a||' cstcrno da
un ccrchio nc| qua|c si svo|gono vo|utc chc si rincorrono . qucsta
e | a montagna di fuoco (me r), una barricra hammcggiantc chc
nc prcc|udc apparcntcmcntc |'acccsso, ma di fatto, sccondo |a sim-
bo|ogia dc|| a gnosi tantrica, cssa indica |a conosccnza |a qua|c
dcv
c
bruciarc | 'i gnoranza squarciando |a tcncbra dc||' crrorc c con-
durci a||a consapcvo|czza chc andiamo ccrcando.
Subito dopo e discgnata una cintura di diamantc (rdo rje ra
ba) : il diamantc e i | simbo|o dc||a consapcvo|czza suprcma, | a
bodhi,
|
'il|uminazionc, | a csscnza asso|uta, | a coscicnza cosmica
|a qua|c una vo|ta conquistata nan si pcrdc piu, e immodihcabi|c
comc i| diamantc. Il 8uddha infatti sicdc sul diamantc . vajrasana
scdi|c di diamantc Jl si chiama Bodhgaya, i| |uogo dovc cg|i con-
quist |a i||uminazionc suprcma c divcnnc i| Buddha. Ma qucsto
vajrasana, i| scdi|
c
di diamantc, non e |oca|izzato in un punto
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
47
dc||o spazio, cosi comc |a i||uminazionc non si avvcr una vo|ta

so|a sotto | ' a|bcro di fcus indica nc||a nottc famosa quando i |
Bodhisattva, sa|cndo pcr gradi a| | a suprcma rivc|azionc, dopo
avcr sconhtto Mara, i| dio dc| |'amorc c dc||a mortc chc rcgna
su||a maya, divcnnc i| Buddha. I| scdi|c di diamantc e luori dc|
tcmpo
c
dc||o spazio, e in ogni |uogo c in ogni istantc quando
si compic |a rcvu|sion
c
da qucsto a| |'a|tro piano. O|trc a| diamantc
anchc i| |apis|azzu|i pu csscrc simbo|o dc| | ' a|tro piano, infat
[
i
i| rrcno dci paradisi in Amitabha o di Amitayus, dc| dio dc||a
|ucc c dc||a vita inhnita, sono di |apis|azzu|i . tcrrcno ugua|c, |cvi
gato scnza divcrsit a|cuna di |ivc||o, appunto pcrche e luori dc||a
tcrra c dc||c suc |imitazioni, cioe e | 'i nvcramcnto di una condi-
zi

nc spiritua|c i n cui non c'e piu moto ne turbinc di passionc,


ma so|o |a |uccntczza chiara cd immota dc||a riconquistata co-
scicnza.
Il manda|a, dunquc, proiczionc hgurata da||c idcc arch
-
ctipc,
riHcsso dcg|i schcmi dc|| 'univcrso com
c
si svo|gono nc||a suprcma
coscicnza, non pu non csscrc un tcrrcno di diamantc . i| dia-
mantc dc||a gnosi | o protcggc , luori si agita i| mondo dc||'in-
conscio c dc||a natura, dcntro non piu.
Soprattutto nci manda|a dcdicati a||c divinit tcrrihchc, vicnc
poi un ccrchio nc| qua|c sona rapprcscntati otto cimitcri. Mc||a
tradizionc cxotcrica sono otto |uoghi paurosi situati i n vari rc-
gioni dc| | ' ndia, nc||c qua|i g|i asccti si rccano a mcditarc .

tto,
cioe anchc cssi disposti a crocc, comc i | diagramma dc| manda|a,
quattro nci punti principa|i c quattro nci punti sccondari, non
novc pcrche manca i | punto ccntra|c , sono pcriIcrici, disposti ai
|imiti cstcrni dci bracci dc| manda|a o dc| |oto a otto pcta|i chc
corrispndc a| piano dc||c csscnzc spiritua|i. I| punto ccntra|c
manca pcrche csotcricamcntc cotcsti cimitcri non corrispondono
a cntit gcograhchc ma simbo|cggiano g|i otto aspctti dc|| a co-
scicnza individua|c disintcgrata, vijiana, |a consapcvo|czza pcr-
duta . | ' individuo e naulragato nc| mondo dc||' cspcricnza sopral-
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
latto da||c suc cngrahc carmichc, caduto in ba|ia de||'nconsco.
Cotcsti aspctti sono otto pcrche cinquc vcngono mcssi i n rapporto
con i cinquc scnsi, rapprcscntano cice |c scnsazioni, corris
[
on
dcnti a||c imprcssioni chc travcrso i scnsi i| mondo cstcrno la
giungcrc hno a noi, poi vicnc i| manovijiana, cioe |a conosccnza
intc||cttiva, quindi i| vijiana in se c pcr se, |a laco|t pcnsantc
dc||' individuo, inhnc l 'alayat1

jiana, quc||a coscicnza dcposito di


cui abbiamo par|ato, chc raccog|ic c conscrva | c cspcricnze sin-
go|c e co||cttivc.
Qucsti otto vijiana sono |a causa de| samsara e ne condizo-
nano |o svo|gimcnto . hno a chc cssi saranno attivi noi saremo
trascinati nc| giro de||e nascite e dc||c morti. Ess perci sono rap-
prcscntati sccondo uno schcma iconograhco preciso . ognuno ha
|a sua montagna, i| suo stupa, i| suo hume, i| suo a|bero, i| suo
asccta chc vi sicdc assorto c sicuro. Come si vcdc cotcsta ramgu-
razionc e para||c|a a quc||a dc paradisi. Come i cmitcr sono
otto, coprono cio |o spazio, cosi purc i paradisi inatt sono posti
da||a tradizionc nci vari punti cardina|i, anche sc so|tanto a|cuni
d |oro hanno prcva|so cosi da larc dimcnticarc g| a|tr, o da
mpcdirc |oro di sa|irc a| primo piano.
Anch
c
i paradisi hanno i |oro a|bcri chc non saranno piu
squa||idi custodi dci campi di crcmazionc, ma |uccichcranno d
gcmme e pictrc prcziosc , humi c |agh |i ra||cgrano con |e acque
lrcschc c prolumatc , non mancano g|i stupa pcrche qucsti sono
| dharmakaya, i| corp dc||a |cggc n, |a vcrit ctcrna csprcssa
in una struttura arclitcttonica. Lc cquiva|cnzc si potrcbbcro cstcn-
dcrc a mo|ti a|tri partico|ari. Chc cosa vuol dirc tutto qucsto
Chc i| vijiana o citta, i| principio coscicntc, | ' attivit psichica e
biva|cntc . csso gctta |e creaturc nci Hutti dc|| 'occano dc|| ' csistenza
ma insicmc |c so||cva in una pa|ingcncsi spiritua|c a||' a|tro piano,
|c ticnc attaccatc a||a vita c quindi a||a mortc, pcrche chi vivc
muorc, oppur
c
trasporta nc||c slcrc dovc non e piu mortc perche
a| di | de tcmpo, e piva|cntc, comc |a fakti, e i| triango|o con
TAV. II
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
49
|a punta vcrso i| basso, cioe |a mo|tip|icazionc, |a disintcgrazionc,
oppurc i| triango|o con |a punta vcrso | 'a|to, e |a kundalini risvc-
g|iata, tcndcntc vcrso |a rcintcgrazionc nc|| 'unit primordia|e di
Sciva, |o Caktisman, contcncntc in se |c akti comc idcntit
indisso|ubi|c. A||ora quc||c ossa chc bianchcggiano nci cimitcri
si |cggono in a|tra manicra . sono i| mondo visto c supcrato, i|
piano tcrrcno c|iminato, visto da||' a|to, comc morto cd inattivo.
L'iniziato nc pcr scmprc rcdcnto.
Ai cimitcri scguc una cintura di log|ic di |oto pcr signihcarc
|a nascita spiritua|c, sccondo i| simbo|ismo sopra acccnnato. Lc
og|ic dc| |oto si aprono vcrso | ' cstcrno pcrche i| piano chc cssc
rapprcscntano non e conc|uso, ma quasi si protcndc vcrso i| ncohta
chc conosca i mistcri dc||a gnosi
c |
'abbia rivissuta nc||a sua anima ,
g|i dci invccc scggono su| |oto chiuso, pcrche cssi non si manilc-
stano chc nc||' a|tro piano, dc| qua|c rapprcscntano |'csscnza. Essi
sono i| punto d'arrivo. I pcta|i cstcrni vo|ti a| di luori sono
|
'in-
grcsso nc||a via dc|| a pa|ingcncsi, ma quc| |oto ccntra|c, non an-
cora sbocciato e i| ritorno, |a sintcsi primigcnia.
Mc| ccntro di qucsto primo ccrchio e discgnato i| manda|a
vcro
c
proprio chc e anchc chiamato i | pa|azzo (vimana, nb. zal
yas k' an) cioe i| |uogo dovc sono dispostc |c imagini dcg|i dci.
Lc suc proporzioni sono dctcrminatc da un'unit di misura chc
corrispondc di so|ito ad un ottavo dc||a brahmarek ha, cioe dc||a
|inca chc tag|ia i | manda|a nc| ccntro da nord a sud c chc sim-
bo|cggia | ax mundi, i | Sumcru, |a co|onna vcrtcbra|c nc|| 'uomo
adcguata a| macrocosmo. Comc unit di misura, pcr |c hgurc
minori, si adopcra |a quarta partc di qucsto scgmcnto.
Mc| ccntro di ciascuno dci quattro |ati si aprc una porta a
forma di T hanchcggiata da cinquc bandc di cinquc co|ori, chc si
j
ro|ungano |ungo i quattro |ati, congiungcndo porta a porta c
costitucndo quindi |c mura di qucsta citt sacra. Sopra |c portc
si svc|gc i| torana, una spccic di arco trionla|c sostcnuto da duc
o piu pi|astri |atcra| i . csso torana e costituito di undici tcttu:ci
J
o
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
|'uno sovrapposto a | `a|tro c chc vanno via via raccorciandosi.
Su|la cima di cotcsto arco si trova

un disco su| qua|c si rapprc-
scnta |a ruota dcl|a | cggc con 12 raggi , l|a dcstra c sinistra duc
gazzcl|c ricordano | a prcdicazionc dc
|
primo scrmonc avvcnut+
appunto nc| parco dc||c gazzc||c a Sarnath. Sopra |a ruota | ' om-
brc||o scgno di rcga|it e ai suoi |ati bandcruo|c piantatc su vasi.
Lc mura chc, comc ho dctto, sono rapprcscntatc da cinquc
striscic di cinquc ditlcrcnti co|ori, distintc con nomi divcrsi . ba-
samcnto, bordo, travc, col|ana c mczza co|lana, ~ pcrche qucstc
duc parti vcngono dccoratc con hgurc di co|lanc pcndcnti o vomi-
tatc da|la boca di mostri marini (makara) ~ c lrangia gcmmata ,
sono sormontatc da un ba|conc dccorato con hori di |oto . sopra
qucsto si trovano a|bcri dc| paradiso gcrmog|iati da| bum pa
bzan po (bhadrakalaa), i| vaso chc conticnc | 'acqua dc||' immor-
ta|it. Mon mancano |c scttc gcmmc simbo|o dc| monarca uni-
vcrsa|c, | Cakravartin e cioe |a ruota con otto raggi, |' c|clantc con
sci zannc, i| cava||o vcrdc, |a ragazza di scdici anni, | a gcmma
da cui cmanano sci raggi, i| ministro di co|or rosso chc ticnc nc||c
_ mani un tcsoro, i| gcncra|c di color ncro con corazza, scudo c
|ancia.
La simbo|ogia di qucsta costruzionc e chiara, sia nc!|c suc ori
gini sia nc| suo signihcato . cssa dcriva pcr |unga trah|a da||o
zkurrat assiro-babiloncsc chc cra anch'csso un cosmogramma dc|-
| 'univcrso c chc ugua|mcntc avcva in originc cinquc cinturc, divc-
nutc poi scttc pcr inHusso d piu c|aboratc omo|ogic astronomichc.
allo zikurrat dcriva, comc gi si dissc, lo schcma dci pa|azzi
impcria|i dcl|' Iran.
Pcr ricordarc un cscmpio cc|cbrc, |c mura di Ecbatana, dc-
scrittc da Erodoto (1, g8), avcvano anchc cssc scttc co|ori simbo-
|cggianti ciascuno un divcrso cic|o p|anctario. | Buddhismo si
atticnc a||o schcma quinario pcrche qucsto e alla basc dc||a dico-
tomia cosmica
c
psichica proposta da||a tradizionc indiana . natu
ralmcntc nc| discgno dci manda|a | c cinquc mura sono rapprc-
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
51
scntatc comc lascc di una stcssa banda, una di hanco a||' a|tra,
non una dopo | ' a|tra pcr un cvidcnt
c
crrorc di prospcttiva. Ad ogni
modo |a omo|ogia lra |a pianta dc||a citta impcria|c c i| discgno
dc| manda|a c i sccondo |uogo g|i cmb|cmi stcssi chc dccorano
|c varic parti di qucsto non |asciano dubbio chc i| manda|a sia
stato conccpito comc una rcggia , ci avvcnnc a causa di quc||c
ntcrlcrcnzc Ira i| mondo sacro c |a rcga|ita chc troviamo hn dag|i
a|bori dc||a civi|ta indiana . akra, rc dcg|i dci, e assiso in cic|o
n mczzo a||a sua cortc comc u rc sicdc su| proprio trono, i|
suo paradiso e un grandc pa|azzo immaginato a||a manicra di
quc||i tcrrcni, scbbcnc | a lantasia si sbizzarrisca a cc|cbrarn
c
|c
u|tratcrrcnc magnihccnzc. Ma nc| Buddhismo qucsta intcrlcrcnza
e ancor piu apparisccntc a causa dc| sovrapporsi a||a hgura mi-
stica dc| Buddha, dc|| a mitograha dc| cakravartin, dc| monarca
univcrsa|c, chc g|i indiani svi|upparono a mano a mano chc | c
viccndc dc||a storia | i poscro a contatto con |' Iran rcndcndo|i
lami|iari con |a concczionc impcria|
c
di quc| | a nazionc. Cosi |a
tradizionc, assai pcr tcmpo lormatasi, dcscrivc |a scpo|tura dc|
Buddha sccondo riti scguiti pcr i| cakravartin ; | a ccrimonia chc
si compic nc| manda|a e soprattutto un abhisheka, cioe un'incoro-
nazionc, cosi chiamata appunto pcrche prcsupponc, comc |a ccri-
monia dc||'incoronazionc rca|c, un battcsimo con ascrsionc di
acqua , |c imagini dc| Buddha ramguratc nc| manda|a hanno
pa|udamcnti c tiarc rcga|i , i paradisi dci singo|i Buddha sono dci
Buddhakshetra, dci rcgni di Buddha. A| disccpo|o chc cntra nc|
manda|a, appcna | a ccrimonia dc| battcsimo sia compiuta, si im-
pongono scgni cd cmb|cmi rca|i . uno dci battcsimi si chiama
mukutabhisheka, battcsimo dc|| a uara, pcrche i| ncohta vcniva
cinto di corona , cg|i divcnta rc pcrche e a| di sopra di tutto i|
gioco dc||c lorzc cosmichc c
]
sichichc, rcintcgrato com'e con |a
originc di tutto. Eg|i e rc di tutto, Jathagata.
+
Mc||'intcrno di qucsta citta idca|c e ramgurato i| manda|a vcro
c proprio, | a rapprcscntazionc simbo|ica dc||a gnosi proposta, pro-
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
tctto da una nuova catcna di vajra c circoscritto da pcta|i d |ot .
qucsto e i| posto dc||c dcit csscnzia|i dc| manda|a c dci |oro sim-
bo|i.
Qucsto chc ho brcvcmcntc dcscritto e | o schcma dc| manda|a,
comc apparc, soprattutto, giova ripctcr|o, nc||a documcntazionc
tbctana, |a piu ricca di
c
scmpi pittcrici di compatt diagrammi mi
stici. Ma anchc i n qucsto caso i | Tibct ha scguito scrupo|osamcntc
prccctti cd modc|| indiani . basti inlatti |cggcrc |c sczion dcdi-
cate, nci sngo|i Tantra, ai manda|a pcr accorgcrsr comc | c pi t-
turc dc| Tibct si unilormino con uno scrupo|o chc non ammcttc
|ibcrt o dcviazioni ai modc||i iconograhci dcscritti con minu-
zioso scrupo|o nc||a |cttcratura csotcrica dc||' lndia. Ma scbbcnc
g|i cscmpi sui qua|i ci siamo soprattutto basati c quc||i chc in ap-
prcsso dcscrivcrcmo siano tutti ispirati da| Buddhismo, ci non
vuo| dirc chc |c a|tr
c
scuo|c rc|igiosc dc||' India non conoscano i
manda|a.
Anchc | ' lnduismo nc fa |argo impicgo . ma ha iu spcsso
sostituito ai manda|a g|i yantra, diagramm puramcntc |incar i
quaI csprimcno lo stcsso principio. Sa|vo a|cunc cccczioni, a||c
hgurc di dcit vcngono sostituiti i mantra corrispondcnti, cioe |a
mistica csscnza csprcssa nc||a simbo|ogia dc suoni, o complesse
combinazioni di triango|i di varia misura, o | horc di |oto su
cu pcta|i sono dispcstc |c si||abc mistichc. E' cvidcnt
c
dunquc
chc |o yantra rapprcscnta i| paradigma |incarc dc| manda|a, nc|
suo schcma csscnzia|c.
C avvcnnc anzitutto pcr causa d una intransigcnza c quasi
ritrosa a rvc|arsi chc invasc | c scuo|c mistcriosohchc scivaitc c
rakta dc||' India mcdcva|c cui ripugnava mostrarc ai non iniziati
| 'ima gin c dc||c dcit , vi contribui purc i| latto chc i| pantcon sci-
vaita c rakta non e cosi ricco comc quc||o buddhistico c non e
comc quc||o inquadrato in una tcolonia rigcrosa. Lc rakti o po-
tcnzc, d cui |c scuo|c indu par|ano a| | ' inluor dc||a suprcma
akti
, idcnthcata con Ka|i o Durga o Parvati capacc di innumc-
IL MANDALA COME MEZZO DI REINTEGRAZIONE
53
rcvo|i cpilanic, rcstano vaghc c iconograhcamcntc indctcrminate,
bcn divcrsamcntc da| Buddhismo dovc ciascuna dcita cra rapprc-
scntata in aspctto laci|mcntc individuabi|c, con simbo|i ccrti e
bcn prcciso rapporto con i vari piani spiritua|i.
Ottimo cscmpio d'un manda|a indu e quc||o dctt
o
ricakra,
|a ruota di ri, cioe dc||a rakti o lorza divina, potcnza motricc
dc|| 'univcrso in virtu dc|| a qua|c dio si manilcsta e si dispicga
nc||c cosc chc sono tuttc ncccssaria csprcssionc di
|
ci mcdcsima,
pcrche :cnza di |ci dio nu||a potrcbbc . so|o congiunto con tc,
o
akt ~ dicc | a Saundaryalahari - ho | a potcnza di csscrc | 'as
so|uto signorc, a|trimcnti io non sarcbbc ncppurc capacc di
muovcrsi >> (strola 1 ). Scnza cntrarc nci partico|ari dc||a costru-
zionc, ci basti osscrvarc chc cotcsto manda|a e costituito da quattro
triango|i isoscc|i con |c puntc in a|to c da a|tri cinquc con |a punta
in basso, tutti di divcrsc grandczzc chc si intcrsccano , nc| ccntro
c' e un punto, i| bindu, |a mistcriosa matricc (Jav. ).
Cotcsti triango|i sono inc|usi i n un primo ccrchio su| qua|c sono
discgnati otto pcta|i, pcr simbo|cggiarc i| mistico |oto dc||a crca-
zionc di cui abbiamo sopra par|ato, scguc un a|tro ccrchio con
scdici pcta| i , poi vicnc una trip|icc cintura circc|ar
c
(trimekhiaa)
inc|usa in un discgno quadrato con quattro apcrturc ai quattro
punti cardina|i (bhupura), com
c nc| manda|a. In qucsto comp|csso
di trlango|i ch
c
n
c
dcriva c chc ranno a dimostrarc i| rilran
gcrsi dc|| a akti primigcnia in aLuni aspctti londamcnta|i, i cin
quc triango|i con |a punta vcrso i| basso indicano i| quintup|o
aspctto dc||a akti, mcntrc i quattro triango|i con |a punta vcrso
| 'a|to simbolcggiano Sciva. Ma a|tri autori, pcr cs. Lakshmi
kara, |cggono in manicra rovcsciata, cioe comc sc i cinquc trian-
go|i indicatori dclIe rakti abbiano |a punta vcrso | ' a|to. Ma |a
divcrsita e so|tanto apparcntc . dipcndc cioe da| momcnto su|
qua|c i| mist
c
porta |a sua attcnzionc. La
punta dci triango|i
dc||c
rakti
vcrso i | basso e il simbo|o dc||a tcndcnza a||'attuazi
onc,
quando e vcrso |'a|to ndica i| momcnto opposto, cioc | ritorno.
54
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
Com
c
si vcdc manca ogni imaginc di divinit . |a rapprcscn-
tazionc iconograhca e asscntc, tutto si riducc ad un discgno gco-
mctrico comp|icato pcr mo|tcp|ici intcrsccazioni dc||c stcssc h-
gurc. L'unica cosa chc dc| manda|a buddhistico rcsti e so|o |a
cintura cstcrna con |c portc c i | horc di |oto. A||a immaginc e
sostituita so|tanto |a |inca, ma i| principio rcsta i| mcdcsimo, si
tratta so|tanto di una riduzionc quintcsscnzia|c d una idcntica
dca.
A||' i nluori dc||a maggior
c
|incarc scmp|icit | o yantra non
dillcriscc da| m anda|a . ugua|c nc e i| signihcato c | 'usc. Comc i|
manda|a anchc | o yantra pu csscrc provvisorio o dchnitivo, disc-
gnato quc||o quando ncccssiti, poi distrutto o cancc||ato, pcrma-
ncntc i | sccondo . di qucsta spccic sono g|i yantra incisi su pictra o
su bronzo chc non di rado si vcggono nci tcmp|i indu.
Lc ccrimonic iniziatichc chc i n csso si compiono si scrvono
anchc cssc quasi scmprc dc| primitivo simbo|o dc| mundus, cioe
dc| vaso, i| qua|c ricmpito di aqua prolumata c pura c d vari
ngrcdicnti vicnc posto nc| ccntro dc||o yantra pcrche v si compia
|a disccsa dc||a dcit.
CAPITOLO III
SIMBOLlSMO EL MAMALA E ELLE SUE PARTI
Conosciamo ora |o schcma c|cmcntarc dc| manda|a . abbiamo
pcr cosi dirc ricostruito |a sua ossatura, abbiamo dcscritto | o schc-
ma dc||c |incc ch
c
|o dctcrminano, |o dividono in parti, |o sczio-
nano. Ma tutto qucsto e i| diagramma cstcriorc . dobbiamo ora
vcdcrc chc cosa si dcbba discgnarc su||a sua supchcic, qua|c sia i |
signihcato simbo|ico dc||c hgurc chc vi si dovranno discgnarc, c
soprattutto comc i| mistc dovr |cggcrc qucsto grovig|io di gcro-
g|ihci,
c
comc travcrso quc||c imagini risa|irc a| scnso arcano chc
cssc adombrano.
!| mandala, comc si vcdc, e diviso nc|| 'intcrno in cinquc sct-
tori , siccom
c
ai quattro |ati di un'imaginc o di un simbo|o ccn-
tra|
c
si dispongono nci quattro punti cardina|i a|trc quattro ima-
gini o simbo|i. Bi sogna pcr guardarsi da||' intcndcrc qucsta par-
tizionc nc| primitivo scnso, quc||o cosmograhco. Qui |a dispo-
sizionc quinaria dc||c imagini c dci simbo|i non scgna so|tanto i
quattro punti cardina|i rotanti intorno ad un ccntro chc |i con-
diziona cosi svo|gcndo intomo a se |a succcssionc spazio-tcmpo-
ra|c, ma assumc un signincato psico|ogi co . i| manda|a e si i|
tutto, ma i| tutto mcdcsimo in quanto ril|csso nc|| 'io , i cinqu

punti scgnati nc| manda|a sono adcguati ai cinquc c|cmcnti costi-
tutivi dc||a pcrsona|it umana, inccntrata i ntorno a| principio co-
scicntc, nuc|co dc||' individuo, |a causa dc| samsara c insicmc dc|
ritorno.
Adcguato i| macrocosmo a| microcosmo qucsto prcva|
c
su
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
quc||o nc||a simbo|ogia csotcrica . non gia comc sostcgno hsico,
ma comc comp|csso psichico, pcrche |a rcvu|sionc dc||a psichc e
non a|tro si dcv
c
inlatti compicrc. Matura|mcntc | 'intcrlcrcnza
rimanc. La spccu|azionc indiana avcva diviso in gruppi quinari
tutto i| mondo scnsibi| c , i| Sankhya vi avcva costruito sopra lo
schcma dc||c suc catcgoric chc rcstano | o schc|ctro dc|la domma-
tica di tuttc |c scuo| c . i cinquc c|cmcnti nc||o stato sotti|c o grosso,
i cinquc co|ori, i cinquc oggctti dci scnsi, i cinquc scnsi.
Poi | a divisionc quinaria si proictta da| mondo cstcmo su quc||o
intcrno.
Sccondo i| Buddhismo dc| Vcico|o Adamantino |a coscicnza
primigcnia simbo|cggiata in Mahavairocana, o Vajradhara, o Vaj-
rasattva o Akshobhya si irradia nci cinquc Buddha . Vairocana << lo
sp|cndcntc , Akshobhya << | ' incro||abi|c n, Ratnasambhava |a ma
tr.cc dc||a gcmma n, Amitabha |a |ucc inhnita n, Amoghasiddhi
| 'inla||ibi|c pcrlczionc n.
Mc||a stcssa guisa Paramaiva, i| Suprcmo Sciva, cioe | a co-
scicnza pura, assumc cinquc laccc di divcrso co|orc da||c qua|i
dcrivano cinquc indirizzi chc corris
j
andono a||c cinquc lam|
g|ic

dc||
c
scuo|c buddhistichc Sadyojata bianco a ovcst, V+m:
dcva gial|o a nord, Aghora ncro a sud, Tatpurusha rosso a cst,
disposti intorno a||a laccia ccntra|c, quc||a di Iana vcrdc. a cctc-
stc laccc cmanano |c rivc|azioni iniziatich:, |
c
qua|i comc |c |ami
g|ic dc| Vcico|o di diamantc dividono |c crcaturc 1n gruppi,
ciascuno dci qua|i ha |c suc propric irriducibi|i capacita c quindi
e convcrtibi|c so|o pcr |a via partico|arc chc a |ui si convicnc. Lc
opcrc ch
c
si convcngono a||a rivc|azionc occidcnta|c c mcridionalc
sono quc||c propric dci pau, cioe dc| grcggc, va|c a dirc dc||c
crcaturc di inIcriorc |cvatura intc||cttua|c c mora|c , a||a rivc|azionc
occidcntalc so|tanto |c opcrc dc| grcgg
c
cd croichc (ashu c vira),
pcr
c
roichc intcndcndosi |c pratichc dc|lo yoga. Al|a rivc|azionc sct
tcntriona|c corrispondono |c opcrc divinc cd croichc c divine sono
quc|}
c
chc producono i| supcramcnto di piano. A||a rivc|azionc ccn-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
57
tra|c so|o |c opcrc divinc si adattano. ovc si vcdc
chc
|c scuo|c
scivaitc dividono g|i uomini in trc gruppi . vcngono prima lc pcr-
sonc comuni, qucllc chc vivono a modo dc| grcggc, pcr |
c quali
si convcngono |cggi prccisc c divicti, non avcndo cssc ancora una
coscicnza chc possa da sc mcdcsima rcgo|arsi . sono soprattuttc
animalit. Vcngono poi g|i croi, quclli chc tcndono ad uscirc da
quc||a nottc. Ma e una capacit chc costa |oro latica . scguono |a
propria coscicnza, si lanno cssi |c propric |cggi, divcrsc e contra
ric a quc||c dc| grcggc. Sono g|i uomini so|i, quc||i chc vanno
contro corrcntc, chc si pongono i n coraggioso contatto con dio,
sottracudosi a|lc unilormit dcl|a vita associata. Vcngono poi i
divya, |c animc santc, quc||i chc sono gi a| di luori dc| piano sam-
sarico, picnamcntc rcalizzato.
Ma nc| Buddhismo |' omo|ogia lra macrocosmo c microcosmo
inl|ui su qucl|o schcma quinario, i cinquc Buddha non rcstano
lormc divinc rcmotc i n cicli |ontani, ma sccndono i n noi mcdc-
simi . i| cosmo sono i o stcsso, i Buddha sono i n mc stcsso. [
osI

e i mc c' ep

una mistcriosa p:sen


l
uc .smica, anch

_
se n_jaUr(_d ora sono in mc qucsti ciu

q
__
~
g
u

dha,
cssi sono i cinquc costitucnti dclla pcrsona|it umana.
Qucsta, avcva dctto i l Buddhismo hn dai suoi inizi, un ag-
grcgato dci cinquc costitucnti . non csistc un'cntit mctahsica chc
scmprc idcntica a se stcssa sopravviva alla mortc, csistc so|o un
corpo latto di cinquc c|cmcnti c una psichc |a qua|c in ciascuno
di noi conscrva |c prcdisposizioni singo|c e co||cttivc dc| passato
c |c arricchiscc dc||a sua propria cspcricnza. Io sono rupa, lorma
o matcria, chc rapprcscnta i| sostcgno hsico pcr cosi dirc dcl|a
mia individua|it, samskara, cioe | a lorma carmica, i | mio passato
i| qua|c, non csscndo i o mai stato so|o ma vissuto in rapporto con
a|tri, riassumc in se, comc diccvo, |' cspcricnza singo|a c co|lct-
tiva ch
c
i o porto i n mc dal|a nascita c chc costituiscc i| tcrrcno
psico|ogico su cui matura |a mia attua|c pcrsona|it, a sua vo|ta
proicttata nc| luturo, vedana cioe scnsazioni, in quanto racco|gc
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
|c pcrcczioni chc i scnsi mi danno dc| mondo, samJna o discri-
minazionc dc||c cosc, intc||igcnza discorsiva, vijfana o coscicnza,
i| ccntro dc||a rcsponsabi|it mora|c, |a capacit di riso|vcrsi a||a
azionc, di dominarc i | samskara, arrcstar|o c trashgurar|o sicche
non divcnti pi orza proicttiva di una nuova csistcnza, ma si
spcnga, causando c osi |a condizionc csscnzia|c pcr i| sa|to nc| piano
mrvamco.
Ma nc||a nostra pcrsona|it c`e ancora qua|chc a|tra cosa , c' e
|a vi ta cmotiva dal|a qua|c crompono cinquc passioni od oscura-
mcnti loudamcnta|i, cioe moha, tcncbra mcnta|c, abhimana, su-
pcrbia, irsha gc|osia, krodha irascibilit, lobha cupidigia. Avvcnuta
|a disintcgrazionc dc||' idcntit primordia|c si dctcrmina | ' insor-
gcrc dc||a vita allcttiva in tuttc |c suc lormc c dcviazioni, con una
cquiva|cnza dominata da||o schcma dci cinquc co|ori, sccondo i|
paradigma scgucntc .
Buddha colore componcnti dc||a passum
pcrsona
[
it
Vairocana bianco
matcria
tcncbra
mcntal c
Ratnasambhava gia||o
scnsazronc supcrbia
Amitabha
rosso
idcazionc concu prsccnza
Amoghavajra
vcrdc
cocllicicnti gc|osia
carmt Cl
Aksobhya
turchino
conosccnza
tra
Insomma nc||'uomo c'e |ucc c tcncbra, coscicnza c passionc,
bcnc c ma|c irrcparabi|mcntc congiunti. Con | a vita cg|i accctta
i| suo dcstino di |otta , i| suo compito e di cqui|ibrarc i duc mondi,
cosi comc |a simbo|ogia dc| manda|a |i rapprcscnta, dio c dca
abbracciau nc||' amp|csso, scduti su||o stcsso trono. Sc | ' uno prc-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
P
va|cssc su||'a|tro, comc i| manda|a pcrdcrcbbc |a simmctria dc||c
suc parti, |a vita psichica dc||' uomo nc uscircbbc turbata. Pcrci
nc| uddhisao non si parla mai di rcprcssionc ma di trashgura
zicnc di qucl lc passioni . cssc purc sono un dato nc||a nostra psi-
chc. I| tcntativo di sopprimcr|c provochcrcbbc i| |oro risorgcrc
piu vio|cnto cd ostinato. Pcrci non si richicdc |a sopprcssionc, ma
|a trashgurazionc o mcg|io | a traslcrcnza, ondc |a coscicnza stcssa
si trovi arricchita da quc||'cspcricnza . |a |otta inizia|c e sopita in
un'armonia chc prcpara i| ritorno a||'unit primigcnia, a||'cqui-
|ibrro originario dci duc c|cmcnti . Ma quc||c passioni cd cmo-
zioni chc costituiscono quasi | c ondc dcl|a vita psichica e si urtano
c si accava||ano sono |a risu|tantc dc| contatto dc||' io c dc| mondo,
| a rcazionc dc||a nostra pcrsona a| |'ambicntc i| qua|c urgc da
tuttc |c parti, laccndcci giungcrc |a sua vocc cd i suoi richiami.
L'individuo e coinvolto in una partccipazionc attiva a||a vita dc||c
cosc c rcagisc
c
i n varic manicrc , | a psichc vicnc arricchita c tur-
bata c mossa da un intcrrotto scambio con i| mondo cstcrno. La
dup|icit csscnzialc dc||' individuo, coscicnza c scnso, luccntczza c
tcncbra, e csprcssa simbo|icamcntc con i| rapprcscntarc ognuno
dci cinquc Buddha acccmpagnato da una parcdra o mudra. Essc
sono . Locana, Mamaki, Pandaravasini, T ara c ancora Mamaki,
|c qua|i sono anchc dcttc . Rupavajri, abdavajri, Candhavajri,
c Sparavajri, cioe pcrcczionc visiva, sonora, o|lattiva, gustativa c
tatn|c, ma nc||a |oro lorma adamantina (vajra), cioe csscnzia|c.
M c| Buddhismo, comc nc||a maggior partc dc||c scuo|c sci-
vaitc, tutto ci avvicnc pcr cmanazionc dc||'unico principio dc||a
ccscicnza cosmica , ma nc||c scuolc fakta, chc danno prcmincnza
a||a maya, i | mondo e so|a opcra di qucsta maya, |a lorza attiva
di io, chc, comc causa dc| moltip|icarsi divino, acquista proprio
cssa |a prcva|cnza. Assunti tutti i carattcri dcl|a prakrti, |a natura
naturam dc| s istcma Sankhya,
c
ssa si cspandc in tutto ci chc e c a
hanco a |ci io, anima assoluta, una o mo|tcp|icc, imprigionata
i quc||a i||usoria individua|it chc quc||a crca, rcsta incrtc, co|o-
6o
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
randosi comc un cristal|o dci ril|cs si su |ui proicttati da||c passioni
di cui quc||a si tingc. Pcr |a qua| cosa nc||' iconograEa buddhi
stica la fakti sar rapprcscntata abbracciata a| io attivo c dan
zantc mcntrc nc||c scuo|c fakta i| rapporto si rovcscia . incrt
c
i|
dio cd attiva |a fakti, anzi a|cunc vo|tc il dio giacc supino comc
un cadavcrc c su| corpo danza lrcnctica |a fakti, a| ritmo dci cui
passi i mondi nascono c muoiono.
To|ta qucsta dillcrcnza d'impostazionc, trovi tuttavia scmprc
|a stcssa unitaria concczionc |a qua|c va da| Buddhismo dc| Vci-
co|o Adamantino aI|
c
scuo|c tantrichc dc|| ' lnduismo . nc||'io nostro
si ripctc intcro i| dramma dc||'univcrso c si rinnovano |a disintc-
grazionc dc||a coscicnza c i| suo o||uscamcnto.
La rapprcscntazionc manda|ica dc||'irradiarsi dc||a coscicnza
in una quintup|icc scric, csprcssa nc| simbo|o dc||c hgurc dc||c
scttc buddhistichc, non ha trovato |a mcdcsima lortuna nc||' artc
rc|igiosa dc||c a|trc scuo|c dc||' Indi a , cppurc |a |oro dommatica
non si a||ontana mo|to da qucsta mcdcsima prcmcssa. I| con
lronto con |c dottrinc dc||c scuo|c scivaitc, pur mostrando |c
divcrsit di posizioni nci partico|ari, |umcggcr tuttavia | a sostan-
zia|c idcntit dci prcsupposti idca|i . Anchc nc||o aivasiddhanta
si distinguc, scbbcn
c
qucsta distinzionc sia arbitraria, non potcn
dosi ammcttcrc nc||'uno ncssuna divcrsit, un aspctto suprcmo, i|
Paramaiva, i| qualc comc i| Vajradhara buddhisuco e i| punto
cxtraspazia|c, lo zcnith i cui tutto si svo|g
c c
chc tutto condi-
ziona, da| qua|c pcr ncccssit di comprcnsionc diciamo chc Sl
proicttano cinquc modi di csscrc dctti tattva, catcgoric .
t) lo ivatattva e |a coscicnza pura, |' asso|uto Io n ;
z) |
o
aktitattva e strcttamcntc |cgato a| prcccdcntc, comc i
raggi accompagnano |a |ucc appcna sorta , e | 'csscrc chc indisso
|ubi|mcntc scgu
c
| ' Io, concrctczza asso|uta antcriorc a||a stcssa
consapcvo|czza csprcssa nc||a lrasc . io sono ,
3) Sadafivatattva e |a consapcvo|czza di qucsto csscrc, scnza
chc pcr qucsto sorga ncssuna scissionc di soggctto cd oggctto . << Io
SIMBOLISMO DEL MANDALA 61
sono c sono qucsto, cioe | o stcsso i o antcriorc ad ogni archctipo
dc|| 'univcrso,
4) Ivaratatttla : i| c c qucsto si dctcrmina mcntrc si acccn-
tua l ' aspctto conoscitivo, non pi io sno qucsto ma qucsto
sono i o , | 'acccnto cioe si porta su||' archctipo ,
5) Sadvidya : si
c
sprimc scmprc con |a ormu|a io sono
qucsto , ma | 'i o c i| qucsto sono in pcrlctto cqui|ibrio c scbbcnc
idcntici di csscnza, anticipano tuttavia | a divcrsit . ci ch
c
g|i
indiani indicano con |a paro|a bhedabheda, divcrsit nc||'unit.
E' una scissionc quinaria chc si dctcrmina nc| piano dc||'asso|uto
c chc natura|mcntc non si svo|g
c
in una succcssionc tcmpora|c ma
si attua in una contcmporancit ctcrna ondc so|o mctalorica-
mcntc noi possiamo scpararc c distingucrc qucsto momcnto c iso-
|arlo da||'Asso|uto Esscrc, Paramaiva, in cui tutto e c divicnc.
Ma i n qucsta scric quinaria si trova |o stcsso paradigma man-
da|ico chc i buddhisti csprimono nci |oro discgni c chc si ril|cttc
nc||c cinquc gnosi di cui i cinquc Tathagata sono i simbo| i .
Akshobhya dharmadhatujiana, coincidcnza dc|| a conosccnz+
c dc||'Esscrc asso|uto, coscicnza primordia|c idcntico a||'Esscrc uno,
Vairocana adarajianl, conosccnza nc||a qua|c comc su||o
spccchio sono ril|cssi g|i archctipi dc||c cosc ,
Ratnasambhava samatajiana, conosccnza dc||a londamcnta|c
idcntit dc||c cosc in quanto tuttc sono imagini luggcvo|i cmanatc
da| quc| londo,
Amitabha pratyavekshajiana, conosccnza i n virt dc||a qua|c
|' csscrc unico apparc comc qucsto o comc quc||o,
Amoghava]ra kriyanusthanajiana, conosccnza in virm dc||a
qua|c | a potcnza si traducc nc||'atto c vi si dispicga.
Ma e possibi|c proccdcrc pi o|trc nc||' ana|ogia . io indi-
stinguibi|c da||a sua intcriorc potcnza, |a akti, |a qua|c assumc
inhniti aspctti c modi, ma e scmprc quc||a stcssa incsausta lorza
chc tutto muov
c
c in virt dc||a qua|c io crca cd opcra c co
manda. Qucsta attivit divina prcscnta cinquc aspctti
principal
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
i quali sono citrakti coscienza, ananda-rakti beatitudine, iccha
sakti volont, jiana-akti intelligenza, kriyarakti, attivit.
Ciascuno di questi aspetti collegato a sua volta con uno dei
cinque modi di Sciva cui ho sopra accennato; per la qual cosa,
senza mai dimenticare che la dualit fatale effetto della limita
zione dei nostri mezzi di espressione ch
e
debbono enumerare come
distinti momenti indissolubili nell'identit primordiale dell'Essere
,
abbiamo i seguenti aspetti:
iva tattva . ct-rakti cosczenza
akti-tattva ananda-rakti beatitudine
Sad hak hya-tattva iccha-rakti volont
lvara-tattva jiana-akti intli genza
Sadvidya kriya-rakti {ttivit
Traduciamo adesso questa costruzione ontologica, vuoi nel sim
bolismo del mandala che esprime, coll'ausilio di schemi visibili,
i modi dell'essere divino, vuoi in me stesso, che oltre la mia ef
mera illusoria individualit sono essenzialmente quella stessa es
senza, ed avremo niente altro che un mandala come quello bud
dhistico: i cinque dei tutti sullo stesso piano, abbracciati ciascuno
alle proprie rakti mentre idealmente li sovrasta lo zenith onnipre- .
sente ed onnipervadente, il Va jradhara in cui essi sono eterna
mente presenti. La sola diversit che noteremo la preminenza
che nelle .scuole scivaite viene data alle rakti, sulla qual
e
nel Bud
dhismo prevale l'aspetto maschile. Ma tolta questa diversit d'ac

ento, in entrambi i casi si trova la stessa costruzione metafsica


e lo stesso schema quinario che serve ad
e
sprimerla.
Cos l'Uno, la coscienza primordiale si espande e si attua, disin
tegrando la sua luce nell'opacit della psiche e ivi giace in una
rifrangenza incerta che appare come altro da s. Tuttavia in tale
disintegrazion
e
non tutta
l
a coscienza si spegne; essa c notevol-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
mente limitata, come imprigionata in una tenebra, attratta e
respinta da un oggetto, circoscritta dalla dualit, ma non si
spenta. Dai cinque Buddha emanano gruppi di Bodhiattva, cio
di creature essenziate di bodhi, di quella lucentezza primordiale
alla cui reitegrazione si tende dopo l'esperienza del mondo: essi
sono coste
i
lazioni luminose raggruppate intorno al proprio Bud-
. dha e misericordiosi, soccorrevoli compagni dell'uomo pronti ad
accorrere alla sua invoazione. Secondo la tradizione agiografca
essi fecero da tempo incalcolabile il voto di conseguire l'illumina
zione con il proponimento di aiutare le creature nella lotta contro
il dolore e l 'illusione perch evadano dal ciclo sansarico. Cos sim
bolicamente si esprime il valore attivo della coscienza non comple
tamente offuscata e distrutta dalla disintegrazione
.
Il logos sper
matiks, cio l bodhi, il presupposto necessario d cotesta nostra
reintegrazione, perch se quella non esistesse non avremmo la pos
sibilit di uscire dal caos nel quale siamo immersi. Quella bodhi,
misteriosamente presente in fondo al nostro essere, proiettata
fuori di noi in imagini simboliche come Bodhisattva, i compassio
nevoli intermediari che col loro intervento rendono possibile la
nostra ascesa.
La persona umana un coesistere di due opposte tendenze,
l 'una centrifuga, l'altra centripeta: cos come l'una tendenza ci
porta fuori di noi, l'altra ci convoglia verso i
l
ritorno, al punto
centrale.
Noi dunque stiamo seguendo lo sviluppo della psiche e del
cosmo dal centro primordiale, in questa sua espansione e irradia
zione infnita; noi cio procediamo, in questa lettura, dal punto
che
invisibile sovrasta e determina lo sviluppo quinario del man
dala, poi vediamo la pentade dividersi per una nuova scissione a
causa dell'insorgere di cinque forze corrispondenti, e quindi assi
stiamo
al manifestarsi
della pentade dei Bodhisattva, la cui pre
senza
una condizione
necessaria della nostra possibilit di sal
vazione. Ma il processo continua.
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
.
Siamo adesso arrivati alla periferia dove si aprono quattro
porte nei quattro punti cardinali: sono le porte rivolte verso tutto
ci che fuori della nostra coscienza, l 'inconscio incontrollato,
mai accessibile traverso nessuna fgurazione e rappresentazione,
sempre tumultuante intorno in una tenebrosa, indistinta lotta. Di
solito queste porte sono custodite da alcuni guardiani di pauroso
aspetto.
Queste imagini terrifche sono perci chiamate i custodi
delle prte. Essi vigilano armati
e
temibili, mostruosi nell'aspetto,
soli o accompagnati dalle paredre con le quali danzano frenetiche
danze di sangue e di morte.
Chi sono questi demoni che si trovano sul limitare del man
dala e non mancano quasi mai neppure nell'ingresso di quei man
dala architettonicamente costruiti che sono i templi? Secondo la
terminologia usuale essi sono detti i vighnantaka, coloro cio che
pongono fne ai vighna. I vighna sono gli impedimenti. Per (( im
pedimenti la gnosi tantrica intende le forze che minacciano la
purit sacrale del luogo ove si compie il rito ed insieme quelle che,
entro di noi oscuramente presenti, ostacolano il nostro cammino
verso la luce; sono demoni, ma la loro rappresentazione icono
grafca non cos precisa
e
particolareggiata come quelle deit
trrifche. Acu soltanto vengono rapp!esentai secondo uno
schema iconografco ben defnito: essi restano genericamente i
vighna, al plurale, una massa confusa ed indistinta, che s'agita
turbinando in fondo all'inconscio, pronti ad eromperne alla prima
distrazione e ad impossessarsi della psiche e scomporla con la loro
agitazione. Sono oscuri, indiscernibili come quella tenebra in cui
stanno sommersi : il loro supremo reggtore Y ama, il dio della
morte, a cavallo del bufalo e armato della clava che ha per tronco
la spina dorsale di uno scheletro gigantesco e per mazza il cra
nio. La testa di bufalo, cornuta e dagli occhi fammeggianti, la
bocca stilla sangue.
Com
e
Morte, Y ama csamsara, c l'eterno ciclo del nascere e del
SIMBOLISMO DEL MANDALA
morire, del piano della vita i cui frutti sono il dolore. Ma secondo
una vecchia equazione anche Kama, l'amore, perch amore e
mort
e
sono congiunti, l'uno alimentando l'altra. Come pu la co
scienza lottare contro queste forze? Prendendo una forma adeguata
:
la prima lotta fra luc
e e
tenebra, dice lo Yoga e ripete il Buddhismo,
non si combatte nella pienezza della coscienza. La coscienza non
potrebbe aver presa sul fluido e misterioso mondo dell'inconscio.
Non esiste fra i due una possibilit di incontro; si toccano, si
sovrappongono, l 'inconscio pu straripare nella coscienza e soffo
carla, spegnerla, ma la coscienza non ha questo potere di elimi
nare l'inconscio e disperderlo. Si tratta di una lotta lunga e diff
cile che non ha sosta, e che la coscienza deve portare nel campo
stesso del suo nemico; ci possibile solo in una maniera: assu
mendo cio u aspetto pugnac
e e
terribile adeguato alle potenze
che si debbono combattere.
Cos accade che ognuna delle deit del piano superiore proietti
da se medesima un krodha, cio un'emanazione terrifca,
iro
sa >J, la quale simboleggiata in quelle fgure mostruose, rappre
senta l'ingresso violento di forze coscienti nella tenebra dell'in
conscio per tagliare alla radice il rivale o dissolverlo e convogliarlo,
piegato e docile, verso il regno della luce.
Tale il signifcato delle terribili deit poste a guardia del
mandala per respingere il confuso brulicame del mondo miste
rioso da cui prorompono l
e
insidie dell'imprevisto e alla fne domi
narlo.
Perci cotesti guardiani non hanno soltanto un valore per cos
dire difensivo, ma uno scopo offensivo;
e
ssi stanno sul limitare
della coscienza per entrare nell'altro regno e insediarvis, dopo
aver assunto, come dicevo, una forma che li adegui alle forze d
cui debbono aver ragione.
Naturalmente non detto che sul mandala siano sempre rap
presentate imagini di divinit. In molti mandala non si vedono
fgure di dei, ma simboli o lettere: il signifcato il medesimo
,
66
TORIA E PRA'ICA DEL MANDALA
perch come dice lo Y amala (citato dalla akty anandataran gini
p. 55): duplice l'aspetto della divinit, sottile, rappresentato dal
mantra, e grossolano, rappresentato dall'magine. .
La sillaba , giova ricordarlo, la secreta assenza o il << seme >>
della divinit. Essa cos intimamente legata a questa che basta
su di lei concentrarsi perch l 'ima gin e sia evocata : nessuna evo
cazione s compie se questa sillaba mistica non stata a lungo
meditata
e
vsualizzata. Ci avviene perch nella smbologia gno
stica dell'India e non dell'India soltanto, l'evoluzione cosmica e il
suo riassorbimento sono riprodotti nella primordiale matrice in
uno schema alfabetico preciso e sottile il quale rispecchia nelle sue
combinazioni l'orditura del divenire universale e ne fssa per cos
dire i vari momenti.

Questo spiega come il mantra abbia tanta importanza nella


liturgia indiana. Quei <<semi n che apparentemente non hanno
senso, racchiudono nel sbolo del suono la correlazione dei di
versi piani e riflettono il gioco delle
forze cosmiche. Chi ne cono
sce l'intrico acquista un potere arcano; ma a nulla serve ripetere
meccanicamente i suoni senza compresione della lor
o
segreta
potenza. Naturalmente il suono non a sua volta concepibile
senza il suo sostegno, il
p
rana, l'energia cosmica, quel respiro uni- '
verso dai molti aspetti e dalle infnite ripercussioni che rappresenta
la riposta vita di Dio
e
delle cose: ogni suono s inserisce in virt
del prana nel complesso delle potenze (raktz) per causa delle quali
l'uno s espande nel mondo e ne riproduce in un paradigma
e
ssen
zial
e
le eterne e infnite combinazioni. Per meglio chiarire le cose
dette sar opportuno vedere come uno dei tanti sistemi esoterici,
per esempio lo Scivaismo del Kashmir, simboleggi con le vocali i
vari momenti dell'espansion
e
cosmica.
(( La consapevolezza (in virt della quale la coscienza diventa
consapevole di s e delle cose) non una ipotesi: essa l'embrione
del supremo suono identico con la essenza stessa della coscienza.
Ed essa consapevole di tutto il fascio delle rakti, delle potenze di
SIMBOLISMO DEL MANDALA
dio che determina l'universo, in tutta la sua estensione. Le prin
cipali potenze di dio sono tre: suprema (anuttara), volont (ice ha)
ed espansione (unmesha); questo triplice aspetto della consapevo
lezza simboleggiato dalle tre vocali a-i-u. Da questa triade pro
cede il dispiegamento di tutte le potenze. La beatitudine (ananda)
il punto di riposo del supremo stato, la capacit creativa (iana)
il punto di riposo della volont e l'onda (ur mz) il punto di
riposo dell'espansione. Questa onda il principio della potenza
dell'atto. Tal
e
triplice aspetto della consapevolezza rappresen
tato dalle vocali a-1-u. In questa (elencazione) i precedenti tre aspetti
della consapevolezza hanno una natura solare in quanto sono so
stanziati della parte luminosa, quelli seguenti hanno una natura
lunare (o partecipata) siccome vi predomina la serenit sostan
ziata di riposo. Fino a questo momento non vi inserzione nel
l'atto. Quando per nella volont
e
nella capacit creativa si inse
risce l'azione, per cui si parla di voluto o potuto, allora, in questo
momento, nascono due differenziazioni: la semi vocale ra in virt
della sola luminosit, la semivocale la in virt del punto di riposo
per il fatto che ra e la hanno la natura rispettivamente della lumi
nosit e dello stupore. Il voluto non appare come oggetto esterno
manifesto perch se avesse forma manifesta ( obbiettivata), allora
sarebbe creazione, e non volont o potenza; e perci, per questo
suo non essere manifesto come oggetto, ra c la sono intese solo
come semivocali, non (sono) precise come le consonanti. Queste
quattro lettere sono poi neutre perch contengono l'immagine di
ambedue (vocali
e
consonanti); ess
e
sono: r, r, l, l.
Quando avviene l'efflusso della suprema potenza (anuttara) e
della beatitudine (ananda) nella volont ecc., allora si hanno i
simboli delle du
e
vocali e ed o; poi per un nuovo urto con la bea
titudine e con la suprema potenza abbiamo ai e au; questa la
potenza dell'atto che simboleggiata da e, ai, o, au. Quando la
potenza dell'atto termina la sua funzione fno a tanto che tutto
ci che stato creato rientri nella suprema potenza (anuttara),
68
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
esso (creato), innanzi che ci avvenga, resta sotto forma di punto
(bindu) simboleggiato da am, per essere essenzialmente autoco
scienza. L, nel punto, nasce la emanazione della ptenza supre
ma (anuttara) che simboleggiata da ah. Perci si dice che queste
16 vocali costituiscono il seme della consapevolezza,
m
entre la ma
trice rappresentata dalle consonanti. Dalla suprema potenza na
sce la serie delle gutturali, dalla volont nasce la serie delle pala
tali, dalla volont (medesima) nasce ancora la serie delle linguali e
delle dentali, dalla
e
spansione la serie delle labiali, vale a dire una
cinquina per congiunzione con 5 specie di potenze. Dalla stessa
volont triplice nascono ya ra la, dalla espansione la lettera va,
dalla sola volont triplice a, sha, sa, dall'efflusso (viarga) la
lettera ha, in congiunzion
e
con la matrice nasc
e
ksha. Questo
l 'aspetto di dio detto suprema potenza (anuttara) che rappre
sentato dal suo essere signore della famiglia delle potenze che esso
contiene. Una delle potenze che appartengono a questa famiglia,
la potenza di emanazione, quella dalla quale a cominciare dal
l'aspetto della beatitudine per fnire alla creazione obbiettiva le
singole consapevolezze, simboleggiate dalla serie consonantica ecc.
determinatesi nella coscienza cosmica non appena avviene in lei
il primo tremolo, si realizzano nell'aspetto obbiettivato delle cate
gorie (tattva). E questa emanazione in tre modi: atomica (ana
va), che la forma del punto di riposo del pensiero, effciente
(sakta), che ha il carattere del risveglio del pensiero coessenziale
e ambhava, che consiste nel riassorbimento (ralaya) del pensiero;
perci l'emanazione la potenza divina capace di creare tutto.
Quando tutta questa consapevolezza resta indistinta allora Dio
uno. Quando poi quella si distingue in un duplice aspetto, in
quanto assume forma di o di matrice, allora nella consape
volezza stessa appaiono due tt cio quello del possessore di
ptenza (raktiman) e quello di potenza (aktz) >> (Tantrasara di
Abhinavagupta. Bombay 1
9
18, pp. 12-17).
Per coteste ragioni la presenza effettiva delle imagini sulla
SIMBOLISMO DEL MANDALA
superfcie del mandala non necessaria: invece della loro rappre
sentazione, basta il simbolo sillabico, la misteriosa matrice della
loro forma. Si ricordi che anzi questi mantra sono pi reali di
quell'imagine, perch quella un'apparenza adeguata alla nostra
limitazione carmica, una fgura in virt della quale ci che
non ha forma diventa, con un artifcio, a noi accessibile, una veste
da noi stessi imaginata, sotto la quale si cela una essenza invisi
bile, sebbene per cos dire immediatamente sensibile nel raccogli
mento della meditazione che di quella ci faccia partecipi. In altre
parole c' un rapporto di reciprocit fra l'essere che si rivela e la
persona cui si rivela. In virt di tale reciprocit quest'ultima, in
certo senso, foggia essa stessa-l 'aspetto del primo, adattandolo al
suo modo di concepire e alla sua maturit carmi ca; per la qual
cosa appare come uomo fra uomini, dio fra dei, Brahma con i
Brahma n (Siddhz) (p. 764-765). Lo stess
o akyauni che nato
uomo fra uomini pu apparire in diverse guise a esseri diversi
(sKyabs agro bdun bcu pa, p.
9
). Tale infatti il carattere del corpo
fttizio (nirmanakaya) del Buddha; oltre ad esso esiste il corpo mi
stico (sambhogakaya) contemplabile solo dai Bodhisattva della de
cima terra tratti a quel piano dalla propria meditazione: nel coro
dei beati giunti alla stessa maturit spirituale, essi in quelle S'fere
extraspaziali assisteranno alla rivelazione della legge degna della
loro particolare elevazione. Cotesto il risultato della seconda re
vulsione di piani (arayaparavrttz ), in virt della quale defnitiva
mente si supera ogni forma terrena e si assume un aspetto trascen
dente. Tanto il primo quanto il secondo aspetto tuttavia adeguato
a creature di diversa purezza ed a queste relativo; ma la suprema
essenza, il d harmakaya, il piano assoluto, la sostanza di tutte le
cose al di l di ogni forma, li trascende entrambi, matrice im
mota e luminosa.
Questa non una innovazione del Buddhismo. Tutta l'India
ha sempr
e
creduto che a Dio ci si avvicina per gradi: l'assoluto
nella sua essenza trascende ogni umano pensiero. N a iti, na iti di
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
lui dicevano le V panishad : ' se di lui tu predichi qualche attributo
io rispondo che non cos . Ma la sua epifania si adegua alle
creature, dalle forme pi grossolane capaci di convertire gli animi
rozzi alle pi nobili e sottili. Dalla adorazione (upasana) degli
idoli alla concentrazione nella quale lo spirito si annega in un
mar
e
di luce, un lungo cammino le cui tappe si adattano alla di
versa capacit del credente.
Brahma essenziato di pensiero, individuo, intero, incorporeo,
viene imaginato corporeo per vantaggio degli adoranti (aktya
nandatar. 52) e ancora: Gli uomini a seconda delle loro diverse
inclinazioni veggono il Tutto accessibile traverso la concentrazione
(dhyana) in maniera diversa >l (Ibid. p. 62).
In questo principio implicito che gli dei, come imagini del
nostro principio cosciente, debbano sparire e dileguarsi quando la
luminosit della coscienza, pura e senza forma, brilli in noi. Per
ci nella liturgia gnostica de 11 'India si adopera lo specchio; esso
erve a ricordare al miste che le imagini innanzi alle quali si
compi
e
il rito sono riflessi bruciati dal fuoco della gnosi: non
hanno una natura propria, sono creazioni del nostro stato car
mico. Quando al principio cosciente del morto, appaiono, durante
lo stato di esistenza intermedia fra morte e rinascita, imagini di
dei beatifche o paurose, il maestro gli ricorda che tutt
e
queste
tame luminose compariranno per congiungersi nel tuo cuore. O
fglio di nobile famiglia, esse sono artifcio del tuo pensiero; esse
da nessun altro luogo vengono (che dal tuo pensiero), non aver
dunque attaccamento per esse; senza paura, resta in uno stato di
inoperosit mentale. Allora quelle imagini e quelle luci si dissol
veranno dentro di te e tu diventerai Buddha perfetto.
I
n quel momento ti devi ricordare delle istruzioni per provo
care questo riconoscimento che il maestro t diede in vita. S
e
ne
ricorderai il senso e crederai in tali imagini che t sono apparse
dinanzi, sar come l'incontro della madre e del fglio o il rico
noscimento di persone dianzi note, come quando uno ha preso
SIMBOLISMO DEL MANDALA yt
una buona risoluzione; riconosciute quelle imagini davvero come
tue proprie imagini, s
e
crederai in esse, siccome sono la immuta
bile strada del puro piano assoluto, sorger in te uno stato dure
vole di estasi e l'intelletto dissolvendosi nella sfera dell'assoluto, tu
diventerai Buddha perfetto nel piano delle forme intellegibili, dal
quale non si torna pi indietro.
O fglio, l
e
apparizioni terrifche e spaventose che t vedi
sono anch'esse immagini del tuo stesso pensiero; cos la luc
e
stessa
riconosci come la lucentezza de
l
tuo proprio pensiero. Cos rico
noscendo uno si consustanzia con i Buddha: non c' dubbio in
questo ed in un solo istante uno diventa Buddha peretto. Cos
ricorda! O fglio di nobile famiglia, se da te stesso cos non rico
noscerai, avrai paura; allora le deit placate si manifesteranno sotto
l'aspetto del dio della morte. Cos le imagini del tuo stesso pen
siero si trasformeranno nel demonio e t vagherai nel cielo della
trasmigrazione. O fglio di nobile famiglia, se nnn riconoscerai
che quelle sono imagini del tuo stesso pensiero, anche se sei stato
dotto nelle sacre scritture ed anche se hai osservato i precetti della
legge, per un intero evo cosmico non ti consustanzierai con i
Buddha. Ma riconoscendo che quelle sono imagini del proprio
pensiero uno istantaneamente si consustanzier con i Buddha. Se
uno non riconosce che quelle sono imagini del suo proprio pen
siero, appena muore, nello stato dell'esistenza intermedia, in cui si
rivela il piano delle idee, quell
e
gli si manifestano come imagini
del dio della morte. La fgura del dio della morte grande come
la distesa del cielo; nella sua misura mediana come il Sumeru, nel
suo aspetto pi piccolo diciotto volte il tuo corpo, esso copre
l'universo. Coi denti di sopra morde il labbro; gli occhi suoi (luc
cicano) come cristallo, i ca pelli sono attorcigliati sulla punta della
testa,
e
norme la pancia e sottile la vita; tiene nelle mani la clava
e grida a gran voce: cc colpisci, ammazza , beve il cervello,
strappa le
t
este dai corpi,
e
stirpa il cuore. In questa maniera egli
coprendo con la sua fgura l'universo, verr. O fglio di nobile
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
tam_a, QuandO una mc aQQarzOnc l maDtctcra nOn
tcmcrc, nOn QaVcntart. bccOmc adcO luO cOrQO DOn c Ql un
cOrQO matcrac, ma un cOrQO mcnlac, cOttutO dac QrOQcnOn
dc tuO karma, ancbc c t uccdc c ti la a Qczz, tu nOn QuO mO
rrc. n rcata nOn aVcr Qaura, Qcrcbc a tua tca h_ura c VuOta
c c manlctazOn dc dO dca mOrtc aQQaOnO nca umnOta
dc tuO QrOQrO QcncrO, ma OnO QrVc d rcata. VuOtO nOn
Qu Otcndcrc VuOtO, cc OnO nu atrO cbc arthcO dc tuO
QcncrO, a d uOr d QuctO ncuna cOa ctc, nc c dcta Qa-
chcbc, nc c dcta lcrrhcbc dac lctc dtOrm, nc c dcla bcV-
lrc d an_uc, nc arcObacnO n cu t cmbra d dOvcrl, nc
a lcrrbc h_ura dc dO dca mOrlc c ncun tcrrOrc. QuctO
nOn Oc dubbO .

Quclc dcta cbc VcdamO rah_uralc u mandaa n lOrma


bcalhca c lcrrhca, Oc O accOQQalc, QcO mOduatc n tOrma
c__crmcntc dVcra, cbbcnc QOrtnO O tcO nOmc, caQac d
mular n nuOVc QOta!, Varc d cOOrc, raQQrccntatc Ora
cOn una, Ora cOn Q laccc, Quacbc VOta cOn duc, Quacbc atra
cOn mOtc man
c
cbc a _nO c acura nOn ctcntI ObcttVa-
mcnlc ma QrOcltatc da nOtrO QcncrO, cbc cOa _nhcanO: L
Qcrcbc aQQaOnO OttO lOrmc cO dVcrc:
Lc, cOmc abbamO VlO, OnO mbO traVcrO Qua a
cOccnza ha Qcr cO drc nQuctO _rOV_O dcc tOrzc cbc
aVVccndanO c cOntratanO nca Qcbc , OO Qcr mczzO d Qucl
mbu ca gu mcttcrc a luOcO, Qrcndcrnc cOnaQcVOczza cd
cmnar
c
nc dchntVO QrOccO d cnza Quac nOn V Qu
ccrc aVazOnc. L _nIca cbc Quclc ma_n dcbbOnO ccrc
cttc, nOn Qrcc cOmc rcata ObctlVa, ma cOmc h_urazOnc QrOV-
VOra Orta Qcr un rccQrOcO cambO ra cOccnza aOula c
cOccEza ndVdua, c a Qucta adc_uata. KcOnOcutcc Qcr Qucc
cbc OnO, cOmc rc dc Lcrc, cc dOVOnO Qcr _rad
nca Qrm_cna, mmOla uccnlczza. Lc c_nanO Var tad
dc rlOrnO, ma Qcr ncrr c{hcac n QuclO QrOccO cbg OQc-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
7
3
rcra a

Qan_cnc dcbbOnO ccrc ntcrQrctatc , I VarO cOOrc dc


c
laccc, i dVcrO numcrO dcc man, _ trumcnt mQu_nat, OnO
traduzOn n
c
_n Vb d Vcrta cbc mtc dOVra rVVcrc nc
dramma Qrtuac cbc, VO_cndO nc lOndO dca ua anma, O
rmDOVa.
Qucc Vcrta, Qcr mczzO d llattO mcccanmO nOn rctanO
Q rcmOtc c lrcddc ccrtczzc, tcOrcm tcOO_c cbc nOn nVctOnO
a Vta, ma trah_uranO n lOrzc QcOO_cbc c Qua a_cOnO
da d dcntrO c cOnVO_OnO tutta ntcra a QcrOna dc mtc, da
QrOlndO. rcndamO Qcr ccmQO duc ma_n, Quca d cruka
c Quca d Na]rabbaraVa, cbc OnO c dcta Q QOQOar dc cO-
tcrmO buddbtcO
c
VcdamO adcO cOmc c cuOc nzatcbc

c
c__OnO.
cruka c cO dccrttO .
c ccntrO dc OtO, u cdc Oarc, ta LctatO _r-cruka
da cOrQO turcbnO, ba QuattrO laccc . a Qrma [cOc Quca ccn-
lrac) c ncra, Quca d ntra Vcrdc, Quca QOtcrOrc rOa c
Quca d dctra _aa. L_n lacca ba trc Occb. c man OnO
dOdc , ua lrOntc QOrta una _branda d vajra a cnQuc Quntc.
LOn a _amba dctra QrOtca cbacca a tcta d haabbaraVa
Quac ba QuattrO bracca. duc OnO cOn_uDlc n attO d dOra-
zOnc , nca ccOnda d dctra ba tamburcO magcO (damaru)
c nca ccOnda d ntra a Qada , a _amba ntra c rQc_ata
c caQcta QcttO dI hat rOa, ancbc c cOn QuattrO bracca.
duc OnO cOn_untc n attu d adOrazOnc, dc!c atrc duc, Quc a
d dctra tcnc una catOa cranca (kapala) c Quca d ntra
khatvanga. (1 ).
[cruka) cOn
c duc bracca QrncQa abbracca Na]raVarab
tcncndO luttaVa nca dctra un vajra a cnQuc Quntc c nca
ntra a camQanca. c man dcc duc bracca OttOtant OnO
(I) Strumento adoperato dagli asceti; una specie di clava nella quale sono inflzate
una testa di fresco recisa dal corpo, una seconda in stato dr ptrefazione e un techio.
7
4
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
Dc
'attc__amcntO dca mnacca (tarjanimudra); cOD cc c_
tIcDc c dtcndc a attczza dc uO Occb uDa Vctc latta cOD a
clc banca cd DaD_unata d uD cc|aDtc, c cOD a Dtra
Qcdc DtrO d Quca Qcc. cc atrc man d dctra OIcva
rQcttVamcDtc tamburcO ma_cO, accctta, cOtcO, tr-
dcntc, D Qucc d Dtra khatvanga, cODtrac_natO da ,,ajra
[mbOO dc umnazODc), uDa catOa craDca gcDa d an_uc
[mbOO dca uQrcma bcattudnc), accO adamaDtnO (vajra
para) c a tcta d Lrabma cOn QuatlrO laccc. L_ gOrta culO
acctcO cOntrac_natO da un dOQQO vajra dQotO a crOcc {

fva
vajra). cr O_D tcta uDa _branda d vajra Dcr ua Quac ODO
adattat cDQuc tccb OQra c cDQuc OttO , QOrla uDa mczza uDa
uD QOcO DcData ua ntra dca lacca. c laccc OnO cOD-
trallattc
c
tcrrhcbc Qcr QuattrO dcDt QOr_cDt DcattO d O_-
_b_Darc. a DOVc mOd . trc d cOrQO . c ataDtc, crOcO, bruttO ,
trc d QarOc . cVa__lO, tcrrbc, QaurOO, lrc d QirtO . cOmQa-
iODcVOc, d_ntOO, crcDO. Orta aa cntOa uDa laca latta cOD
Qcc d t_rc , aQQca a cOO uDa _braDda d cDQuaDta tclc
umaDc rccc d lrccO c tcDutc Dcmc da budca umaDc. L
cOntrac_natO da c _ [ mudra) c cOQarO n tutt 0 cOrQO
d ccDcr
c
d cadaVcr brucaU. L accOQQamcntO dca madrc
c dc Qadrc [ } ta a _Dhcarc a luODc dc duc cOChccDb
dca aVazIODc, cOc da uDa Qartc dc mczzO n, Vac a drc dca
cOmQaOnc o dc ccmcDtO attVO, ccOmc QuctO mczzO n o cc-
mcntO attVO, QuandO ba ra__untO QartcOarc c|hcaca, Qcrmca
c Qart Q Vta dc cOrQO, c daatra Qartc dca aQcDza ,
duraDtc uDOD
c
cOD a madrc n, a uDa n, cOc QcncrO
dcumDazl0Dc OcazzatO ncla tcta, lOndc c Qcrmca tuttO
QuantO cOrQO, nc dcrVa _raDdc Qaccrc dc mczzO Quac
mbOc__a a mcdtazOnc u cDO dc QuattrO lODdamcDt dca
bcrazOnc cbc baDDO Qcr O__cttO DOtaDzala dc lullO
(I) C queste imagini sono acco
pp
iate.
SIMBOLISMO DEL MANDALA
/7
dcnthcata cOn a mtca aQcnza , QuctO Qaccrc c a ua VOta
mbOc__atO da khatvanga c da tccbO. NczzO onO
QuctO Qaccrc cu cnO c mbOc__atO da khatvanga c daa
catOa cranca c c cnQuc _nO mbOc_gatc da Quct duc tru-
mcnt c daa camQanca
c
da Vara c cnO dca mtca Qcr-
lczOnc (paramita) c c lOrmuc (mantra) raQQrccntatc daa crc
VOcaca (ali) c daa cOnOnantlca (kali); nc c QrOdOttO a Qur-
hcazOnc dca ct
c
dc azOnc ccc. , a bcrazOnc dc Ocura-
mcntO mcntac, cVOcazOnc d tutt Luddba, a rccOnc dc
la cOncctt crca c tc ctrcmc c _ crrOr dcc trc cc Qrtc
[cOc cOrQO, QarOa c QrtO), QcrlOramcntO d tuttc c nlczOn
mOra e c_amcntO dca cOnOccnza Qura, a OttOmOn c
dcc duc tc ctrcmc, Quca cOc dc ctcrnta O dc ctcnza cOn
tnua dc samsara c Quca dc anncbamcntO, cOc dca nOn
ctcnza [dc ndVduO) nc nrVana, n una garOa a OttOm-
Onc d tuttO I mOndO lcnOmcncO gcr mczzO dc cOnccttO dc-
nOtanzata.
cc Qund a tcta d Lrabma mbOc__ta cOmQctO abbandOnO
dccrrOrc cbc cOnccrnc chcttO cb
c
da Quctc [rcazzazOn) dc-
rVa [cOc nOn ccrc mO aacca daa Qcranza dca rcOm-
Qcna) , tccb cbc lOrmanO a cOana dc dO _nhcanO ncOr-
QOrar dca ucc cbc nacc daa Qacc cOnQutata nca OQQrc
Onc d tutt _ ctrcm , c dOdc man ndcanO a QurIcazOnc
d O_n maccba Qcr QuantO r_uarda ntcrQrctazOnc dca duO-
dccuQa cOncatcnazOnc cauac. Lc laccc cOntrahattc VO_OnO drc
dnc_O d tuttc c lac tcOrc, O__b_nO cbc mOtra dcnt
ndca uQcramcntO dc QuattrO Nara (I ), cuhO acctcO Oc
VatO n atO a cOncczOnc dc mcrtO accndcntc, a _branda d
vajra a Qucccnza nca QuntuQa _nO cbc VcrIca QuandO
Quc mcrtO a arrVatO a uO mamO VuQQO. dO ba trc
Occb, Qcrcbc cOn Quca aQcnza tuttO cOQrc , ba dOQQO vajra
(I) Su cui v. a pa
g
.
9
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
a crOcc gcrcbc cOD 8 ua QuadruQcc attVta cOmQc bcnc d
luttc c crcaturc , c _ cQuVa_OnO aa QcrlczOnc dc mctOd
[ctt. tradc) cbc cOnducOnO ac c mtcbc QcrlczOn. L QrOV-
VtO d tutta a ma_nhccnza dca crcnta Qrituac cbc c cOn_O-
mcrazOnc dc cnQuc Luddba c dcc QuattrO Otcnzc [_akt).
D 1rOntc a LcatO c a tcta d NaraVarab da cOrQO rOO ,
ba una lacca, duc man c trc Occb , c nuda cOn caQc dcOt
c QOrta uDa cntura Ornata d Qczz d tccb. LOn a manO ntra
abbracca cOO dc gadrc n, cOD a dctra Dcatlc__amcDlO
dca mnacca (tarjan' i.mudra) mQu_na vajra c attcrrcc dc-
mOn dc dlcc QunU dcO QazO.
^cr [ccrc mbOO dca) ntuzOnc dc nOtanzata dc-
unVcrO c mc a luOcO cbc aa hnc dc_ cOn dtrug_c
mOndI. c Qcndcntc d lu_Orc Oarc, n QuantO cQrmc Q-
cO dc a aQcnza Qurma. E' _audcntc nc an_uc, tantc d
an_uc, trctta cOn duc tDcb ac cOcc dc gadrc n, cOnu-
tanzata cOD la _randc cOmQaOnc, ccOmc cOmQc bcDc dcc
crcaturc ancb
c
rctandO D Quca Omma bcattudDc cbc cODtc
nca uQrcma VOnc , lrc_a d cnQuc _ [cOc Quc OQra-
dctt) mcnO a ccncrc , gOrta uDa _branda d cDQuanta tccb cd
ba ua lrOntc un dadcma d cDQuc tccb n.
Ld Ora
c
ccO a dccrzonc d NarabbaraVa.
MabaVarabbaraVa dcVc aVcrc cOrQO turcbnO-curO, DOVc
laccc, trcntaQualtrO bracca, cdc Qcd. c _ambc d ntra OnO
dtcc, Qucc d dclra rgc_atc. LO cagacc d D_bOttrc
lrmundO , lra_OrOamcntc _b_nazza, ba a n_ua arrOtOata,
d_r_na dcnt c c c_a OnO cOrru_alc. L Occb c
c c_a
hammc__anO cOmc 1uOcO cOmcO a lcmgO dca dtruzOnc
dcunVcrO, caQc OnO d cOOr _aO cd crctt. Mnacca _
dc dcc !crc matcra cd mmaLcra, cd attcrrcc ancbc c dcita
lcrrhcbc , c_ _rda pJ ai n cOD VOcc mc a rOmbO dc luOnO ,
dVOra aD_uc, carnc, mdOa e _raO umanO, IncOrOna d
cDQuc lcrrhc tccb mcDtrc OrnalO d uDa _branda latta cOD
SIMBOLISMO DEL MANDALA
77
Qundic tctc rccc d lrccO, uO cOrdOnc acrhcac c IattO cOn
un crQcntc ncrO, uO Ornamcnt ac Orcccbc ccc. , OnO latt
cOn Oa umanc , _rOO c Vcntrc c nudO cOrQO, n crczIOn
c

mcmbrO , c_a, QaQcbrc, barba
c
Qc dc cOrQO hammc__anO
cOmc luOcO cOmcO aa hn
c
dc_ cV. a lacca ccntrac c d
bula O, cQrmc ra QrOlOnda cd c cOrnuta. bOQra ad ca, lra c
duc cOrna, Qunta una lacca _aa.
Il cuhO acctcO, OcVatO n atO, _nhca cbc cO c cOn-
ulanzac cOn c cnQuc mtcbc _nO , ba aQcttO tcrrhcO Qcrcbc
aOntana
c
Orzc aVVcrc [Mara]. cdc Qcd OnO mbOO dcc
cdc Qccc d nOtanzata , a ua nudta c ntca ad cQrmcrc
cbc tuttc c cOc OnO QrVc d nacta , mcmOrO crcttO VuO drc
cbc cO c cOnutanza
c
cOD a uQrcma bcattudnc , c trcnta-
Qua!trO bracca OnO mbOO dc trcntaQuattrO cOcmccnt dca
umnazOnc , cOtcO, Qcrcbc uccdc _nOranza, accctta Qcr-
cbc anazza laO mma_narc rcatVO a O__cttO cd aO_-
_cttO, QctcO Qcr _nhcarc a cOnccntrazOnc dca cOnaQc
VOczza , raOO Qcrcbc rccdc pcccatO, Qun_OO Qcr ndcarc
a OttOmOnc dc cOrQO c dca QarOa , a curc Qcrcbc rccdc
crrOrc dca mcntc , a anca Qcrcbc anncnta c lac tcOrc , a
rccca Qcrcbc traQaa laO mma_narc , uncnO Qcrcbc tra-
cna [aa aVazOnc); a caVa Qcrcbc abbattc Vcamc cbc dc-
rVa da karma , khatvanga Qcrcbc a ua natura c cOnutanzac
cOn QcncrO dc umnazOnc , dcO Qcrcbc mcttc n mOtO
a ruOta dca c__c , vajra Qcrcbc c cOnutanzac cOn a Qunta
_nO , martcO Qcrcbc cbanta aVarza , a Qada Qcrcbc ar
_cc Var QOtcr ma_c cOmc Quc dca Qada ccc. , tambu-
rcO Qcrcbc cOn J uQrcma bcattudnc cbc cO mbOc__a am
mOncc tut| atbl_ata , tccbO QcnO dI an_uc Qcrcbc t-
mOa a OcrVanza dc VOtO, a tcta d Lrabma Qcrcbc, nca ua
cOmQaOnc, cOmQc bcnc dcc crcaturc , O cudO Qcrcbc trOnla
u tuttc [c OQcrc) d Mara , Qcdc Qcrcbc ar_cc a mcdtantc
O tcO ran_O dc Luddba , accO Qcrcbc mgOca [ctt.
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
c_a) dca Omma aQcnza, arcO Qcrcbc lrOnta u trmundO,
c budc
a
Qcrcbc la caQrc nOtanzata dcc cOc , a camQa-
nca Qcr ndcarc a cOnutanzata cOn a uQrcma _nO , a
manO Qcrcbc c caQacc d tuttO OQcrarc , O traccO raccOtO nc
cmtcr Qcrcbc dtru_gc VcO dc_nOranza, a Quac nOn c
la rcOnOccrc cbc tuttc c cOc OnO QrVc d ccnza QrOQra ,
uOmO nIzatO u u QaO Qcrcbc cntra bcn addcnlrO nc cOn-
ccttO cbc tuttc c cOc OnO QrVc d Otanza . tOrncO [d lOrma
tran_Oarc) mbOcg_a a uc
c
_crmnac ('od gsal; a tcta rc-
ca d lrccO Qcrcbc c QcnO d Quc ambrOa cbc c a cOmQa-
Onc , a manO attc__ata nc
g
c_nO dca mnacca Qcrcbc attcrrcc
dcmOn , a anca a lrc Quntc mbOc__a cOnccttO cbc QrtO,
QarOa c cOrQO bannO una Oa
c
cnza , un QczzO d tOha Vcn-
tOantc Qcrcbc tuttc c cOc OnO cOmc maya; _ ccr cbc ca-
Qcta tannO a mbOc__arc mtc QOtcr cbc nc dcrVanO n.
Quct carattcr dc NccOO AdamantnO cbc amO Vcnut cba
-
rcndO cOntrbucOnO a Qc_arc a ncauta dOVza dcOmQO
buddbtcO. QuaLdO mactr QrJOndaVanO nca OrO mcdta-
zOnc, da lOndO dca OrO Qcbc Qucc Vcrta u cu cOnccn-
traVanO cmcr_cVanO QcO n aQcttO c lOrmc dVcrc da Qucc
_a nOtc. c mOmcntO n cu grcQaraVa acVOcazOnc, mcd-
tantc QartVa daa ccrtczza cbc ccrt
c
Vcrta arcbbcrO aQparc n
ccrt
c
lOrmc . numcrO c aQcttO cranO hat da una un_a cOn-
uctudnc d cQcrcnzc antcrOr. numcrO nOn QOtcVa ccrc VO-
atO cO cra bcn QrccO nc_ cbcm mandac cbc dc rctO
Qua cmQrc QttOrcamcntc rQrOducOnO Qarad_m dca dOm-
matca. Quc numcrO non arcbbc QOtutO atcrarc cnza card-
narc da
c
lOndamcnta tutta a cOtruzOnc tcOO_ca dc Lud-
dbmO. Ma QuandO dOVcVanO Vuazzarc Qucc lOrzc, raQ-
Qrccntandoc n lOrma dt dci ta, mcdtantc nOn OtcVa Ottrar
a mtcrOi mQu dc uO ncOncO, durantc Quc raccO_mcntO,
da lOndO dca ua gcbc, rcOrd mOmcntancamcntc OQt, traccc
ncOnaQcVO acatc da ncOntr nOn aVVcrtt, dVa_azOn m-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
79
QrOVVc, ilUli rcacciab QOlcVanO QrOrOmQcrc c cOnh_urar i
Qucc ma_n. L d lall accaddc c Qc_a a _randc Quantta
d mctOd d rcazzazOn
c
dcc QarlcOar Vcrla n cu dVcr
antra I nccntraVano . nOn cc Quai _randc mactrO cbc nOn
abba cOmQOlO dc sadhana, nOn abba cOc QOtO Qcr crttO c
VOn aQQarc a uO QrtO nc mOmcntO dca cOnccnazOnc .
gcr lattO lcO cbc Qucc _ cran0 aQQarc, cbc
c
ranO Qund
malcrazzatc, c_ _utamcntc c cOndcraVa rca. AVcVanO QrcO
Orma, nOn lumuluaVanO Q Ocurc nc lOndO dc ncOncO ma
cranO atc aa ucc, una nuOVa QObta d ncOrQOramcntO
dcncOncO cra cOnh_urata c bO_naVa rc_trara attcnta-
mcntc, Qcrcbc n alr cc QOtcV
g
nO rQctcrc.
Quc cbc c aVVcnulO nc LuddbmO rQclc ancbc ncc cuOc
nd, c Quai bannO cmQrc ntcO c ma_n cOmc un mbOO
cbc OO _ nzal annO c__crc.
\
a _akl, Qcr larc un ccmQO, Vcnc ralh_urata cOn QuattrO
bracca . nc braccO nlcrOrc d ntra QOrla un arcO cOn una
cOrda d aQ, nc braccO nlcrOrc d dctra cnQuc lrcccc d d
j
-
Vcr hOr, nc bra ccO uQcrOrc d nlra accO rOO, n Quca
uQcrOrc d dclra uncinO. Qucli mbO QOOnO ccrc ntc
n lrc mancrc dVcrc. _rOOanO, Ottc, ctrcmamcnlc Ottc.
c QrmO caO i Vc__OnO Qua aQQaIOnO a_ Occb, cnza nua
nlcndcrc dc OrO Q rQOtO cnO , nc ccOndO lraducOnO n lcr-
mn ViV i mantra: arcO cOrrQOndc aa aba tham, ac-
cO aa aba hum
c
cO Va , nc lcrzO caO arcO c a mcntc,
c cnQuc lrcccc OnO cnQuc ccmcnt Ott, cOc a matcra nca
ua Quntuga lOrma Quntccnzac, accO OnO c QaOn,
uncnO ra.
Ma c mandaa c una _uda dc a aVazOnc, n QuanlO u-
cla a cOnaQcVOczza bcratrcc, nc Vcnc d cOnc_ucnza cbc
cO dcbba aumcrc nhnt aQctt. LuddbmO ba hn daO
nzO ticOnOciutO a mmcna Varcla Qrtuac Od )ntccttuac
dc
c
crcalurc, n Vrt dca Quac VcrO Qcr ccrc OQcrOO t
8o
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
_un_crc cmcacc nc cuOr dcVc rlran_crc n mc _uc . una
Vcrta aOuta, dOmmatca, natcrabc rctcrcbbc Vana. Luddba
cOmQOrta nc r_uard dcc crcalurc cOmc un mcdcO VcrO
uO maat. mcdcO a cbc a maatta, n c Qrca, c un atra-
zOnc , ctOnO OO Dc QuadrO d Quca maatta dc maat. LO
nc mOndO dca maya ctOnO QcrOnc una dVcra daatra,
Qcr cn_rahc carm cbc c Qcr c cOnc_ucnt QrOQcnOn , a Vcrta
cbc Qcr a Qrma c aVczza, Qcr a ccOnda c QcrdzOnc, cOmc a
lOrmua dc_ ncantatOr d crQcnt, ma c adOQcrata, uccd
c
cb
c nc crVa . Qund Luddba, cbc c aQQuntO cbamatO mcdcO
ccccO, a dOarc a Vcrta, adattandOa cOnVcncntcmcnt
c
a QrO-
Qr acOtatOr c c_uac . a Vrt cbc d u tcOO_ Q ccc-
branO c a dctrczza nc aQcr adOQcrarc mczzO aQQrOQratO
(upayakaualyata). LO n tutta a tradzOnc _nOtca ndana
_randc mQOrtanza Vcnc data a guru, a mactrO, a cOu cOc
cbc dcVc QrOdurrc a rcVuOnc dc adcQtO. a ccnza Qcr c
tca nOn crVc a nua c nOn c aQcntcmcntc adOQcrata traVcrO
un raQQOrtO drcttO lra QrcccttOrc c dccQO O. OccOrrc cbc lra c
tabca una ntOna Qrtuac, nOn una lrcdda rcazOnc n-
tccttua
c
lra mactrO c cOarO m una cOrrcntc d vta, nOn _cnc-
rca tramO
nc d dcc c d cOncctt Vagb ma ntmO cOntattO
Vtac, cOmc nla cbc rnnOV O QrtO dc ncOhta . c raQQOrIO
cbc mtc dchncOnO cOmc QucO cbc Qaa lra a Vacca cd
VlcO.
guru trac aQcntcmcntc a ucc Qcr _rad QucO cbc cra na-
cOtO n lOndO a nO c nO VcdamO a QOcO a QocO rcbararc
OrzzOntc ntOrnO. LO amO tutt Qrc da Qucta OQcra
d cbarhcazOnc, cbc umnandO nO, nc mcdcmO tcmQO da
lOrma a c QrOczOn dc nOtrO QrtO cOrrQOndcnt a Quca
!aturazOnc Ondc a Vcrta, d VOta n VOta, aQrc a nO, n
QuctO c QucO aQcttO cmQr
c
Q atO c cOmQctO, a ccOnda
dca nOtra ntcnta ntcrOrc. La nOtra nOn c una rccttVta
TAv. III
SIMBOLISMO DEL MANDALA 81
ncrlc, ma una cOncOmtanza crcalrcc Qcr cu a Vcrla Qur u-
mnandOc c Qua h_a nOlra.
Qucta cOmQcala rIVaulazOnc dcndVduO, QuclO cOm-
murarc a Vcrta ac caQacta d u,

a cOrrQOndcnza tra cQ-


ana d dO c a nlcnta Qrtuac dcuOmO ba QOrlatO, tarc
Qcr drc Qcr ncccta ddattca, ad una dVOnc cOatca dc tQ
Ondamcnla d crcaturc. a ccODda cbc nO aQQarlcnamO aunO
O aalrO tQO, un mOdO d nc_namcntO gullOtO cbc un atrO
ara da raccOmandarc, cbbcnc guru
c
ntrO Quct mt QOa
muOVcr a uO QacmcnlO, d VOla n VOta Qc_andO nca ua
QcrQcaca ac Quala Qtcmncnt nca mmancabc QOVacnza
Qrluac dc ncOhla.
bu cOtclO QrncQO dcc dVcrta dcc crcaturc c Qund dc
mb cbc cmbranO Q adc_ual Qcr cODdurc ua lrada
dca aVazOnc, baa a QuadruQcc dVOnc dcc crtturc
cOtcrcbc, nOtc OltO nOmc d Janlra. Lc OnO cgrcOnc d
un allc__amcntO dcO QrtO Quac ba trOVatO a ua Q cOm-
Qcla tOrmuazOnc nca _nO. La _nO, aumcndO mOt aQclt
c dhOndcndO Qcr mOt Qac, lraduc
c
n mbO anaO_b a
mcdcma ana Qrtuac, ahcrma QcO Qua cOn c tcc QarOc
a dcntta dca nalura umana c dVna, QrcuQQOnc un battc-
mO nzalcO cd una cOnOccnza bcratrcc c rabta c Q
aDlcbc nluzOn rc_Oc nlcrQrclandOc tuttaVa D tOrmc nUOV
c
cOmc ac_Orc dc dramma ntcrOrc lraVcrO Quac cOmQc
a Qan_cnc. La _nO hOrc
c
uO tcO cOrcO d lcmQO da
un caQ a alrO dc mOndO antcO . aO Q u lzc in Lna nc ca-
bor atO acbcmcO mma_naDdO, ccOndO a lradzOnc laOt-
ta, una mmOrlata cOrQOrac dcadcQtO, Jantra OnO lutl n
tcnl a nc_narc c lradc Qcr dtrcarc a ucc dVna cbc mlc-
rOamcnlc Qrccntc brua dcntrO d nO aVVuQQala daa rctc
indOa dcc cOtruzOD dc a Qcbc, Mani, NacntnO, Lardc-
anc, autOrc dca Pistis Sophia OnO mO dac mcdcmc aQ
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
razOn c raQQrccntanO QOnt d dcac cOn_unzOnc ra cOtcr-
mO Orcnta
c
c a _nO ccntca.
Jantta nc Qua cQrmc a _nO ndana lurOnO n _ran
Qartc crtt c latt crcOar
c
nc Qac d cOnhnc dcnda dOVc,
un_O c tradc carOVancrc, Q lac
c
ranO _ ncOntr c O cam-
bO dcc dcc, c VcnncrO dV cOmc dccVO n QuattrO _ruQQ
cbamat rQcttVamcntc. Krya, Carya, Yoga, Anutara. LOtct
_ruQQ rcOnOcOnO cOmc nOQQrmbc a dVcrta dc_ uOmn
c dcIncOnO QcrtantO acunc catc_Orc QcOO_cbc , n bac a
Quct
c
c QrccrVOnO Qarttamcnt
c
Qcr cacunO una tur_a Qar-
tcOarc c rVcanO a Vcrta OttO una lOrma cbc a u Q addcc,
cOn O cOQO nOn OO d trarO a aVamcntO, ma ancbc d cOnIc-
rr_ acun QOtcr ma_c.
Jutt _ ccr uman c ancbc dVn OnO grc n cOndcra-
zOnc da Qucta QartzOnc. ancbc _ dc dtrbut nc Var gara-
d, ccOndO LuddbmO, nacOnO c muOOnO. a cOndzOnc
dVna nOn c una lcra cOncua ma un QanO cO Quac, nc QrO-
ccO mcdtatVO, mtc Qu cOnutanzar OcVandO Qr-
tuamcntc a Quca atczza c QartccQandO aa ua _Ora n una
Qrccnza atcmQOrac. n Quc Qarad trOVanO dc c dcc cbc
Jantra dccrVOnO mnutamcntc c cbc nzatO agra OQQOr-
tunamcntc ntcndcr
c
a umc dca _nO, rcOnOccndO cOmc
ac_Orc c mbO QrOVVOr, ncOrQOramcnt Qac__cr dcL-
crc cnza lOrma, cO aQQarO Qcr rVcar c QrOdurrc nc ncOhta
O cuOtmcntO cbc n u dctcrmn a rcVuOnc da QanO maycO
a QucO nrvancO. LOtct dc, ntOrnO a cu mbOlO nccn-
tranO Var _ruQQ d Jantra, OnO ma_nat n VarO raQQOrtO
lra d OrO. mOndO c matcratO d QaOn
c
cd ancbc _ dc cbc
trOVanO nca Q baa dcc trc lcrc dca ctcnza, Kama
loka, nOn QOOnO OttrarV , Qucta QaOnc manlcta n a-
cunc mancrc QartcOar, cO OrrO, cOn O _uardO, cOn a trctta
di manO, cOn accOQQamcntO. QuattrO mOd d cQrmcrc a ga-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
ODc cbc cOrrQOndOnO ac QuattrO ca d dc dchntc gIa da-
aDtca dOmmatca.
QuaDtO a_ uOmn c DOtOrO cbc acun OnO QrOcV auO
dc_ att tur_c, cOmc un mczzO Qcr uQcrarc c maccbc dc
gcccatO, Qurcbc, ntcDdc, rtO a rcttamcntc cODccQtO cOmc
mbOO d uDa ntcrOrc QurhcazOnc.
cr _cntc Ohatta, cbc mactr buddbt dcnthcanO cOD
brabmaD, a cac accrdOtac _a aa cttcra c aa QcO _nara
o QOcO anOa dcO QrtO cbc dOVrcbbc anmarc c ccrmOnc,
uDa cac Qccac d Jantra addcc, Quca dc Kriyatantra,
gccamcDtc ntcnt ac cOmQcazOn tur_cbc. b cura mac
cOn uO tc grDcQ, ccrcaDdO Va Va d aQrrc _ Occb dcO
Omcant
c
c d mOtrar_ Quac cOmQcO trumcDtO d rcVuOnc
QcOO_ca c_ abba a ua dQOzOnc, Qurcbc nc aQQa ntcn-
dcrc cDO.
I Caryata1tra OnO aQQrOQrat Qcr rje rigs, _ uOmin dahar,
nc Qua riQcttO gcr ccrmOnac accO||a ad una ntcrOrc
caQacta mcdtatVa , c rVO_OnO a QcrOnc ncc Qua abc__
unana ntcrOrc c cOnlOrmnO QrcuQQOt ntccttua
c
Q-
rtua Qcr rtOrDO. L Yogatantra rVO_0DO a rgyal rigs,
nOb, QOtcnt, cbc nOD rccOnO a rDuncarc a bcn dca tcrra ,
aa OrO mcdtazOn
c
Ohrc mandaa cOn rccO dQc_a-
mcntO d dc c dcc c accOt, Qua dQon_OnO n QuctO cbc-
ma h_uratO cOmc c_utO d un n: Dc QrOQrO QaazzO. ADcbc
a cOtOrO bO_na cOmncarc a Qararc un n_ua__O cbc c aDO
caQac d Dtcndcrc c nOD VuOc Qcr cmQrc ahuntanar . cbc
cOa crVrcbbcrO a rnuDca c acrhcO a c cbc amanO c
_Oc dc VVcrc, ma OnO nziamcntc _Dar cb
c
a Vcra bcatitu-
nc c uD uQcramcDtO d c chc c mag_OrmcDtc dcdcranO:
L Anuttaratantra, Quc dcc ca uQcrOr, OnO rcrVat
Qcr c crcaturc cbc ma__Ormcntc QcccaDO, DOD dtn_uODO bcDc
e mac, cOnducOnO Vta imQura, ua cOQa tca d cu OnO mac-
cbat cOtrucc cntamcntc Ogcra dca rcdcDzODc.
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
\Datra dVODc c aDcOra QObc, tODdata u ccrtc grcd-
QOzOn cbc QrcVa_OnO nc_ DdVdu. D acun QrcdOmna
turbamcDtO mcnta c; ODO cnt e tOrQd, Dtc_cDza nOn
umDOa. cr c addcODO Kriyatantra. n atr Qucta tcncbra
cara, ma VVacc
ntc_cnza c aOra ad c cODVcD_ODO

Caryatantra. cr cOOrO Dc Qua QaOnc c racbta ODO n
_radO mcdaDO c DtctOrc OnO aQQrOQrat _ Yogatantra; QuandO
Quct trc dIctt aDO grccnt D _radO uQrcmO bO_na rcOr-
rcr
c
a_ Anuttaratantra.
a c dcrVa cbc ccDdO QrOccO tur_cO adc_uatO a n-
_O adcQt, aDcbc mandaa ODO nhnti. n acun Jantra dca
cac Yogatantra c cOntanO a ccDtDaa.
aturamcntc a dVOnc tODdamcntac dc maDdaa c baata
ancbc ca ua dVOn
c
dcc crcaturc a cu abbamO acccnnatO.
QrmO tQO d cahcazOnc cra cVdcntcmcDtc OhcrtO daa
dVOnc dcc crcaturc D cnQuc mtcbc lam_c -(kula, rigs),
Dcc Qua cOmgc uDa dhcrcnzazOnc dca rcata _a QOtcD-
zac Dc aOutO c cbc nc QanO mtcO c raQQrccntata daa
QcDtadc uQrcma. b Ottcnc cO una QuntuQa tQOO_a, cOc una
lam_a dc Jatba_ata [NarOcana), una dc Vajra O damantc
[AkbObbya), una dca _cmma [KatnaambbaVa), una dc OtO
[Amtabba)
c
d uDa dc attVta Ogcrantc [AmO_baddb). DcO-
hta dcVc aDztuttO dctcrmnarc cOD autO dc mactrO a Qart-
cOarc lam_a cu c_ aQQartcnc, Qcr QO cc_crc maDdaa
Cbc a Quca cOrrQOnda. OtO cacuna tam_a ba uO
mandaa QartcOarc , ma acunc cuOc ammcttcVanO aDcbc cbc
lOc QObc raQQrccntarc mbcamcnt
c
tuttc Quctc cnQuc
tam_c n uD mandaa ntctcO, Dc Qua
c
Qucc lOcrO Dcuc
c cOD_Obatc.
Atrc VOtc a ccta dc mandaa cra dctcrmnata da QaDO
mtcO cO Quac dcVOtO lOc VOutO mcttcrc D DtODa, cOn
uDO cOc dc te O QuattrO aQctt ccnza dca Icata, a d a
SIMBOLISMO DEL MANDALA
dc uO aQQarrc lcnOmcncO. QucO hcO (kaya, sku), QucO
Vcrbac (vac, gsuns), QucO mcntac (manas, t'ugs), a Qua mOtc
cuOc a__un_OnO QucO dc attO (karma, p'rin las).
LQQurc, Qucta ccta dc mandaa Qu ccrc Qrata dac Qua-
ta ntrnccb
c
dcc QcrOnc cbc da cO dOVrcbbcrO ccrc _udatc,
aQQcna aQQanO c__crnc mtcO cnO, aa rVcazOnc dc
uQrcmO VcrO cO mbOcamcntc ralh_uratO nc uO da_ramm
c ncc uc h_urc. L OnO dcc QcrOnc cbc nOn rccOnO a cOm-
Qrcndcrc cnO d una dOttrna c unO nOn a Qc_b OrO Qart-
tamcntc n tutt uO QarttcOar, n mancra dlIua , c c nVccc
cb cOmQrcndc a VOO una cOa
c
bata Qc_ar_ca Qcr Omm
caQ, Qcrcbc ubt
O
c_ nc ahcrr tuttO _nhcatO, cc nhnc
una tcrza catc_Ora d uOmn cbc ta n mczzO a Quctc duc, nc
tamcntc QrOnt da caQrc ancbc Qcr cV ccnn, nc cO cnt cbc
OccOrra Qc_ar OrO tuttO nc Q mnut QartcOar. Qucta d-
tnzOnc dc QOb dccQO, o Qcr mc_O drc dcc QcrOnc
cbc mactrO Qu _udarc aa rctta cOmQrcnOnc dc VcrO,
trOVa _a nca dOmmatca. cr a Qrma ca|c_Ora d QcrOnc cc
mandaa dhuO, Qcr a lcrza mandaa abbrcVatO o uccntO,
Qcr a catc_Ora mcdana cc mandaa ntcrmcdO.
O bO_na tcncr cOntO dc Iat|O cbc n acun uOmn tamcntc
QrcdOmnanO acunc ncnazOn cbc, cOmc dccVO OQra, nOn
Qu Qcnarc ad ctrQarc dun trattO, QuttOtO, cOmc dcc adcO
n QcOana, bO_na tralcrrc ad atrO QanO, dcVOVcrc ad
a|tV|a dVcrc.
n acunc QcrOnc c VVa a QaOnc (a

od c'ags, raga), n atrc


nVccc racOnda (krodha, k'ro ba), n a trc a cOnluOnc mcntac
(moha, gti mug), n a trc aVarza (matsarya; ser sna). Ln man-
daa QartcOarc Vcrra ndcatO Qcr cacunO d Quct QuattrO tQ
d QcrOnc, a ccOnda dcc QrOQnOnI mOra cbc nc dccQOO
cmbranO QrcdOmnarc. On Vcnc ncQQurc tracurata a dcVO-
zOnc QartcOarc cbc acun QOOnO aVcrc Qcr ccr|c
dVn|a. QOcO
86 TEORIA E PRATICA DEL . MANDALA
mQrta cbc Quctc nOn anO dc QantbcOn buddbtcO, nc ab-
banO Qcrc O tcO VaOrc OtcrOO_cO. Jantra nOn lannO
cruQOO d acccttarc ancb
c
c dVnta dc QrOlan (ajig rten pc),
anO cc _ OttO NabadcVa, Nn, Kudra, O QcrnO Qanct
c c cOtcazOn. ntcrcantc c cbc c a una lcdc . QuctO c
cntmcntO u cu bO_na aVOrarc c a cu Qrccnza ncanmO
dc ncOht c QrcuQQOtO ncccarO cd ndQcnabc Qcrcbc c
accndanO cntamcntc c Qcr _rad aa uQrcma aVczza. Qucc
arannO lOrmc nlcrOr d cQcrcnza rc_Oa, ma dmOtranO
tuttaVa una scnbta Qrtuac cbc attcndc OO d ccrc cdu-
cata
c
ralhnata. nOmma OnO QrmO _radnO d una un_a
caa, mOmcntO nzac d una QrO_rcVa QurhcazOnc c ub-
mazOnc. Qund nOn lara mcraV_a c nc dc_narc mandaa,
tcn cOntO ancb
c
dca ntcrOrc caQacta d ccrtc QcrOnc ad
ccrc cOndOttc ua buOna Va dca OrO tca dcVOzOnc Qcr
QartcOar manlctazOn dVnc, ancbc
c
Quct
c
nOn cm-
branO a Qrma Vta OrtOdoc. un QrncQO cO tcnacc c Vtac
nc LuddbmO cbc ncO bbn_On _aQQOncc c tcntatO d nc-
rrc nc mandaa QcrnO mbO crtan. O_n lOrma cbc Or_c
ncanma, O_n c_amc cbc Qcr mtcrOc Vc c cOn_un_c aa
Vta unVcra c c uncc ma_ar ncOnaQcVOmcntc aa Q an-
tca cQcrcnza dc uOmO, c VOc cbc c _un_OnO da_ ab dc
QruIOndO, tuttO Vcn
c
accOtO cOn Occtudnc Qua ahcItuOa.
LuddbmO n0n VuOc cbc Qucta Vta dcanma Vada dQcra.
On mQOrta c Quctc ma_n c VOn
c
gaurc e aQcttazOn
nOn anO dc tuttO aQQrOQratc aa QrOQra VOnc , OnO uncrc-
dta cbc uOmO QOrta cOn c hn daa nacta, banDO una QOtVa
rcac ctcnza cOmc
c
cOc cbc VcdamO c cntamO, OnO un cc-
mcntO nOQQrmbc dca nOtra QcrOna . c VOcmO rcaccarc
nc OndO dcanma cOn mQcrO dca ra_Onc Dc ucrcbbcrO
QuandO mcnO cc aQcttiamO mQrOVVc
c
d_rcgatrc. Nc_iO
dunQuc Qrcndcrn_ QOcO hn da QrnciQO
c
QO Qcr _rad tr8h-
SIMBOLISMO DEL MANDALA
_urarc, cO cOm
c
daa cntura ctcrna dc mandaa Qaa uc-
ccVamcntc a Qunt
O ccntrac, a cQubrO QrmOrdac rcOt-
tutO dOQO a cQcrcnza dca Vta.
JuttO c ad O_n mOdO rcbcdc cbc mactrO a bcnc accOrtO
Qrma d mQartrc un nc_namcntO a dccQO O . ara uO cOm-
QtO tudarnc carattcrc, acccrtar cbc a Va ccta _ tOrn
_OVcVOc
c
nOn nOcVa. LacO c ccmQO d MarQa, mactru
dc cccbrc QOcta c mtcO tbctanO MaraQa. Quct cbcdc\a
cOn ntcnza d ccrc ntrOdOttO nc mtcr dc cOtcrmO bud-
dbtcO c cra rccatO da mactrO Qcr dQcrazOnc, anmO
tOrbdO d QaOnc c dOdO. OQO a mOrtc dc Qadrc aVcVa VcdutO
Qarcnt arrOVcar cOntrO d u . O aVcVanO rdOttu aa m:crIa,
cranO aQQrOQrat d tuttO, aVcVanO lattO mOrirc d Lamc a madrc,
cOtrcttO u a Va_arc ccmOnandO
.
Lna ctc d Vcndctta aVcVa
tOrmcntato Qcr mOt ann, QO cra mcO a tudar
c
ma_a ncra
c aVcVa cOn Ortc_ QrOVOcatO a mOrtc dc uO ncmic, cnza
luttaVa trOVarc a Qacc dcO
QrtO. Ncnnc da MarQa n ccrca
d una crcnta cbc hnamcntc O rcndcc ndllcrcntc ac dcu-
On
c
a dOOrc dca Vta, nca ccrtczza cb
c
tuttO c clhmcrO cd
ncOntcntc. NOcVa Qc_ncrc luOcO cbc dcntrO O brucaVa ,
uO anmO cra ndOmtO
c
a QaOnc cmQrc QrOnta a cOgQarc
VOcnm. MarQa caQcc mac dc dccQOO. O accO_
c
nca
QrOQra cuOa, ma O mcttc a durc QrOVc Qcr Qc_arnc anmO
rbcc, O uma, O QcrcuOtc, _ Ordna d cOtrurc una caa a
nOVc Qan
c
Qcr trc VOt
c
_c a la abbattcrc. Ma a QOcO a QOcO
,
OttO Quca cVcra dcQna MaraQa Qc_a . a QaOn
c

Qaca c uO cuOrc aQrc aa crcna bcattudnc dc cta. L_
c Orma Qcr cmQrc gacatO, Bun Q crVO dca ua Qcbc, ma d
Qucta QadrOnc.
Ma cOmc Qu mactrO ccr

curO d aVcr ndOVnatO carat-
tcrc dc dccQOO: On dQOnc d Quacbc mczzO gcr VcrIcarc c
a ua da_nO c _uta, c il dccgOO cbc Vcnc da u gu Vcra-
88 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
mcnlc ccrc _uartO c_ucndO a Va da u u__crla: L, pr
cQrmcr ccOndO a lcrmnOO_a tantrca, aQQarlcnc
c
_ Vcra-
mcnlc a Quca QartcOarc lam_a >> Ondc QrOccO QcOO-
_cO cbc a Quca cOrrQOndc QOa a u cOn curczza aQQcar:
LOmc Qu Vcrhcarc cbc a ua lam_a a QrOQrO Quca c

cb
c
mactrO non c ba_alO: n gcncrac mclOdO c duQcc,
ancO dc hOrc c O_nO . nc QarcrcmO lra brcVc.
CAITOLO N
A J\KLA LL NAAA
a lur_a cbc accOmQa_na a cOlruzOnc c dc_nO dc
mandaa c mOtO cOmQca. AnztutlO ca QrcuQQOnc d rc_Oa
a Qrccnza di un maclrO cbc cOmQc a ccrmOna c d unO O Q
dccQO chc abbanO cbclO d ccrc nzal a mlcr rVcal
n lOrma mbOca da Quc mandaa. accco a mandaa c nlall
cOmQmcnlO dc un_O c Qazcntc lrOcnO, a QrOVa dca malu
rta Qrluac cbc mactrO ba rcOnOcutO nc ncOhl. a QrcQa-
razOnc cOalca c dOltrnac ba cmnatO a QOcO a QOcO a _nO-
ranza cbc Oluca ntccltO, Quc
g
crrOr c Qucc nccrlczzc cbc
OnO QroQrc dccQcrcnza lcrrcna. b rcbcdc Ora battcmO
Qcr canccarc c maccbc cOn_cntc, Qucc cbc latamcntc accOm-
Qa_nanO a nOlra mtazOnc umana. un acramcnlO cbc c aul
a nVcrarc n nO a rcVuOnc da QuclO aalrO QanO c lacl,
cOn un dramma QcOO_cO cbc cOnVO_c a nO8tra Vla nlcrOrc,
rlOrnO c a Qan_cnc.
a Qrma cOa da lar c a QurhcazOnc dc Olhzantc. c
unO Qu nlraQrcndcrc un rlO c nOn c Qrluamcntc c ancbc
hcamcnl
c
QurO. d_unO c ba_nO OnO rc_Oarmcntc Qrccrll.
a ccla dc uO_O c dc tcmQO c O__cltO a mOla caulca.
LO_na cc_crc u _OrnO QrOQlzO
c
un uO_O VcnO aa rVa
dc humc O dc marc O a nOrd d una clta, OlarO, QO dcVc
QrcQararc tcrrcnO u Quac ba ntcnzOnc d dc_narc man
daa , lO_crannO a, carbOn, O_n aVanzO anmac cbc Qcr
caO V a. tcrrcnO dcVc ccrc QanO, cV_alO, Qcr ndcarc _a
n Qucla ua aQQarcnza anaO_a cOn QanO lraccndcnlc,
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
QanO adamanlnO nc Quac mandaa Vcnc ad ccrc lrah_uralO
aQQcna rtO c cOmQulO. O bO_na cmUarc dcmOn, cOc
Nara c uO accOt. Nara c dO dca mOrtc ma ancb
c
dO
dc amOrc, mbOO d tuttO c cbc c rcndc cbaV dca pravrtti,
dca dcca c dc attaccamcntO aa Vla. LO c QuadruQcc.
skandha, klea, mrtyu c devaputramara, cOc cnQuc cOttucnt
a QcrOnata umana d cu OQra c QaralO, c nczOn, Vac
a drc lutt Qcncr cbc nacOndOnO a ucc dc VcrO, a mOrtc
c
nhnc Nara cOmc dO QcrOnhcatO, mbOO d Qucc trc ccrtczz
c
cbc cOmQa_nc dca Vta OnO nunzc ncccarc dca mOrtc.
cImnazOnc d Nara cbc cOncdc cOn a QurhcazOn
c
dc
uO_O cOmQc cOn una cVOcazOn
c
dca dca tcrra, Sai !ha mo,
Quca tca cbc _akamun, dOQO a nOtlc d LOdb_aya, nca Quac
cOmQ uO rVc_O, nVOc a tctmOnO dca cOncguta u
mnazuDc , QO Quca tcrra tOcca cOn vajra, O trumcntO nd|-
8Qcnabc dca tur_a dc _randc VccO O. cO a lcrra c tralOr
mata n vajra, dVcnta damantc.
mbOmO d QuctO attO rluac c cbarO. mandaa, cOmc
bO dcttO OQra, c un LOdb_aya dcac, un ii QanO adamantnO ,
cOc una uQcrhcc ncOrruttbc, a raQQrccntazOnc d Quc QuntO
lantc nc Quac cOmQc a rcVuOnc nc atrO QanO, dVcnta
Luddba . cQcrcnza cbc nOn c OO aVVcnuta una VOta tantO n
Quca nOttc lamOa ncO QrtO dc Jatba_ata, ma rnnOVa n
cb, traVcrO a cQlana Vcrbac dc AOutO raQQrccnlata daa
ii QarOa dc Luddba , rcazz Quc cctaa dca cOccnza cbc _acc
nacOta n OndO a u, aVVOla nc tcntacOI dca Qcbc.
AOra aQQcna Olhzantc c a uQcrhcc OnO lat Qurhcal
Qaa a dc_nO VcrO c QrOQrO dc mandaa Qcr mczzO d duc cOrdc
(t'i g): a Qrma, las t'ig, c banca c crVc a lraccarc mtc clcrnO
dc m andaa , atra c latta d cnQuc h allOrc_at ncmc c ca-
cunO d un dllcrcntc cOOrc , ca cbama cOrda dca _nO (ye
ses t'ig) Qcrcbc crVta a traccarc c h_urc dc_ dc cbc, cOmc
LA LITRGIA DEL MANDALA
c dcttO Q VOtc, raccO_OnO OllO cnQuc _ruQQ QrDcQa, a
cacunO dc Qua cOrrQOndc una _nO QartcOarc.
c dVOn tOndamcnta dca uQcrhcc ntcrna dc mandaa
OnO traccatc c_ucndO c duc nc
c
QrncQa, ts'ans t'ig (brah
masutra), da nOrd a ud c da ct a OVct. brahmasutra, hO d
Lrabma, c mbOO dc Ncru, J'axis mundi, canac mcdanO cbc
Qcr OmOO_a nc mcrOcOmO umanO _ cOrrQOndc , cO
QrOctta ua uQcrhcc Qana dc mandaa Qcr !a cQuVacnza
ma_ca dcc duc drczOn OrzzOntac c Vcrtcac, c a ccntrO dc
mandaa, c_na ncm
c
ac c QuntO uQrcmO, brahmaran
dhra, lOrO d Lrabma, u Vcrtcc dc cranO nc ndVduO c a Om-
mta dcctcnza nc macrOcOmO (bhutakotz), Otrc a Quac c
atrO QanO. cO Qurc nc ccntrO dc mOndO cO ac ntOrnO
a cu luttO ruOta c VO_c, c_na tcmQO
c
tracca O QazO.
LO QrcQaratO ma n daa [dcttO ad hara, brten. rccgcntc],
bO_na Qaarc acVOcazOnc dc_ dc cbc V dcbbOnO nc-
darc. cnQu
c
dc lOndamcnta O O cOn a QrOQra Qarcdra c
_ accOt ccOndO cbc QartcOarc ccO, a guac Olhzantc

Qra, u__crca , Qcr a Qua cOa u cnguc Qunt lOndamcntaI
c nc Qunt ntcrmcd dcQOn_OnO atrcttant Va Qcn d Otanzc
QrczOc O QrOlumatc, adOrn d bcnUc, d hOr, d ramOcc da-
bcrO. n c dcVc cOmQcrc, tramtc Olhzantc - cbc ara
OQQOrtunO cbamarc Ora cOn a QarOa ancrta mOtO cQrcVa
sadhaka ccOu cbc rcazza a dcca (avahana) o ncda-
mcntO dcO QrtO dVnO
c
VOcalO. Va QOOnO ccrc Quantc OnO
c dcta da raQQrccntarc ua uQcrhcc dc mandaa.
bcnza ancOra Vcarc mandaa a dccQOO cOnVcnc Ora cOm-
Qcrc suo adhisthana: QuctO adhisthana c cOmc unO tatO d
_raza, O d Qurta cbc dr VO_a, nc Quac ncOhta Vcn
c
a
lrOVar QuandO abba cOmQutO a Qrccrtta QuntuQcc Qurhca-
zOnc Qrtuac.
r) ntcrcc c_ cOc, accn_cndO a rtO, c Qund dc-
dcrOO d QartccQatc ad un QanO uQcrOrc, nOn dcVc ccrc mOO
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
da acuD dcdcrO d rcOmQcDa, DOD dcVc cOc aVcrc d mra
uD _uada_nO da cOnc_urc u Qucla lcrra, Qua QrcmO dc-
OQcra mcrlOra cO cOmQula c DcQQurc Qcrarc n Qaradacbc
bcatludn o d ccrc aunlO D Quc cOr cccl a Qua aur_c
cb abba dclcrO c maccbc dc QcccalO. LOu cbc cO laccc
Ollucbcrcbbc a Qurla acrac , uDO OO dcVc ccrc nlcnlO dc-
OlhzaDlc, Vac a drc a rcDlc_razODc d c mcdcmO cOmc
Luddba, a rcOlluzOnc dc lrQcc damaDlc (sku gsun t'ugs).
D da g aDlcb lcmQ a QccuazOnc ndaDa aVcVa rcO-
DOculO Dc uOmO lrc aQcll lODdamcnla. cOrQO, QarOa c Q-
rlO. LuddbmO Qur QrOQOncDdO uDa DuOVa c Q cOmQca dcO-
lOma dca QcrOna umaDa [ rcOrdnO c lcOr
c
dc 5 d hatu, dc
5 skandha clc. ) (1 ), DOD Qu lracurarc Qucla ccmcnlarc cahca-
ZODc. L uOmO rula d lrc QaD aOulamcDlc cOn_unl. uDO
hcO, unO Vcrbac cd uDO Qrluac. L uD dalO u cu NccOO
dc amanlc lOrDa cOn QarlcOarc cOmQaccnza, cOD QuclO d
DuOVO cbc lrQcc QaDO d cu ccrc DdVduO cOmQODc
ma_na abba a ua cOrrQODdcnza nc QaDO lraccDdcnlc, cOc
Dc QanO adamaDlDO. a cOrQO, ac QarO
c
c aO QrlO, maD

lc-
lazOD clhmcrc c lraDucnl, O__acc OrO arcbclQO Dalcra-
bc DcdcDlla dc dharmakaya dcaOulO QrDcQO. n Qucla
QarlccQazOn
c
a lrQcc damaDlc cODlc a Dalura cDzac dc-
_ dc c dcc QcrOnc , OO lac cOmQarlccQazuDc, rdclala daa
COnaQcVOczza, rnnOVa Dca crcalura a ua ccDza dVDa. cr
a Qua

cOa, duranlc c ccrmODc, a d DzazODc, a d cODa-
CrazOnc dc_ O__cll acr, QuandO cOc VO_a Dcrrc Quca
ccDza Dca QcrOna dcJlhzanlc o DcO__cllO da cODacrarc,
c DcccarO cOmQcrc a lraQOzOnc DcunO o DcalrO dc lr-
QC
c
QaDO dVDO.
QuandO Qcr ccmQO mlc accD_c a COmQcrc a cOm-
Qca lur_a Qrccrlla da Guhysamaja Qcrcbc VcD_a uclala D
(1) G. Tucc1: Buddhismo, Foligno 1925, p. 72 segg. Id. Asia Religiosa, Paternia,
Roma, 1
94
6
,
p. 108 segg.
LA LITRGIA DEL MANDALA
9
j
u a cOnaQcVOczza d Qucla ccnzac nalura adamanlna c_
rcclcra a lOrmua . Lm, O OnO lallO dca c1cnza adamanlna
dc cOrQO d lull Jalba_ala, O OnO 1allO dca ccnza adaman
lna dca QarOa d lull Jalba_ala, O OnO lallO dc ccnza ada-
manlna dcO QrlO d lull Jatba_ala . Mcnltc Qucla lOrmua
Vcnc QrOnuncala cOmQc mQOzOnc dca lrQcc aba om,
ah, hum, rQcllVamcnlc ua lcla, ua _Oa
c
u cuOrc, lOc-
candO cOc cOn a manO una d cOlclc lrc Qarl dc cOrQO Dc
mcdcmO lcmQO cbc QrOnunca a aba cOrrQOndcnlc. c lrc
abc OnO lr
c
cm d damaDlc, Qua ncrcOnO nca QcrOna
dc Olhzanlc o nc O__cllO a ccnza dVna. b cOmQc n QuclO
mOmcnlO una lrah_urazOnc cbc c cambamcnlO d QcrOna-
la . mOlVO ccnzac d lulla a lur_a ndana cbc cOnIOrma
ad un uO anUcO ccOndO Quac, Qcr ccmQO, aVVcnVa nc mO
mcnlO dca mOrlc a lralcrcnza dca QcrOnala dc Qadrc nc
QrOQrO h_O, lraQOrlandO n QuclO a ccrcla Vlala d QucO,
Ondc Qadrc nc h_O d nuOVO c_uilac a VVcrc. cc h_O
aVVcna da alO c lOcca lull _ Or_an dc Qadrc cOn QrOQr . . ..
AOra Qadrc a u lramcllc uO Or_an . . . Oa O dcQOrrc n lc
mO rcQrO clc. (Kaushitaki-up. caQ. Q. I) .
2) rca d rlu_O nca JrnIa, cOc Luddba, )c__c c
LOmunla, lrc maclr nca cu QrOlczOnc nVbc ma OnnQrc-
cnlc c_ cOnhda.
j
) OrmuazOnc dc VOlO d cOnc_urc a uQrcma um-
nazOnc, cOc d dVcnlarc Luddba, QrOmcllcndO d QcrcOrrcrc cnza
clazOnc c Qcnlmcnl cammnO dc LOdballVa, Ondc c_ nOn
maccb dc QcccalO d abura, O dca VOazOnc dc VOlO . c cO
accadcc lullO mcrlO Vanrcbbc dun lrallO.
g) Ma Quac ara a Va cbc mc_O O O_n alra rcnda
a_cVOc a dccQOO rlurc da lOrbdO marc dca Qcbc VcrO
a Qacc raccOla dca QrmOrdac unla: KchamamO aa mcntc
QuanlO OQra c dcllO ua QunluQa dVOnc dcc crcaturc,
mbOc__ala daa Qcnladc. dccQOO cOndOllO bcndalO d
9
4
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
lrontc aa QOrta Orcntac dc mandaa rccVcra da mactrO una
tccca d c_nO, una d Qucc cbc n nda adOQcranO Qcr nct-
tarc dcnU, OQQurc un hOrc c una O atrO dOVra _cttarc nc
mandaa. cttOrc OVc Quc cadonO, QrcdatO da unO dc cnQuc
Luddba O dc uO mbO, ndcbcra a Va cbc a u addcc.
5) n Qucta _ua c tata QrcdQOta a uQcrhcc nca
Quac ara cOmQuta a ccrmOna nzatca
c
aa Qrccnza dc mac-
trO c tatO ammcO, a Qur bcndatO, ncOhta. Ma Qrma d Qa-
arc aa ccOnda Qartc dc rtO, a dramma tur_cO VcrO
c
QrOQrO,
a n_rcO nc mandaa, cOc mbOcamcnt a|atrO QanO,
O
ccOr
rc aVcrc aVVcrtmcnt c QrcmOnzOn cbc laccano ccrt dc buOn
ucccO dca ccrmOna da cOmQcr, OQQurc nc dtO_anO QuandO
c cOndzOn, mOmcntO o raQQOrt carmc lra sadhaka cd
QanO cOn cu Quct dcdcra QOr n contattO nOn anO QrOQz.
QuctO raQQOrtO drcttO lra ncOhta c QanO Qrtuac cu
c_ VuO accHdcr
c
c 1Ondamcntac. n tbctanO cbama rn
abrel cOnncOnc carmca '' e dcVc
c
crc cO ntmO cOmc QucO
cbc cOc_a mcdctmO dccQOO a mactrO , c un raQQOrtO car-
mcO, cQrcOnc d Quca QrOlOnda ntOna cbc dcVc mcttcrc
n mutua cOrrQOndcnza duc lOrzc alhn. c caO cb
c
QuctO
rten abrel mancac arcbbc VanO O_n tcntatVO , O_n accOrdO 0
cOntattO tOrncrcbbc nutc lra duc Qan, Qua rctcrcbbcrO latal
mcntc ctranc unO a atrO cd ccu. crc aQQuntO acccrta-
mcntO dc rten abrel c u mOmcntO lOndamcntac dcattO tur-
_cO.
cr cOtct aVVcrtmcnt sadhaka alhda a O_nO, cbc ba
una _randma Qart
c
nc cOtcrmO tantrcO ccOmc ncOra__a O
dtO_c da Quac cbc a attO rtuac.
bu cadcr dca nOttc nzandO dOVra QOr a _accrc mtandO
a QOzOnc dc Luddba, nc mOmcntO dc nrVana uQrcmO, cOc
draatO u hancO dctrO c cOn a tcta QO__ata ua Qama dca
manO . c a QOtura dctta dc cOnc . mactrO aVra cura d
nc_nar_ acun mantra u cu c_ cOnccntrcra rQctcndO
LA LITRGIA DEL MANDALA
9
7
ccOndO Qrccctl, hnO a cbc OnnO nOn O cO_a. Aaba, cOm-
Quta Ollcrta Qrccrtta, c_ dOVra rQctcrc a mactrO ogno
aVutO c mactrO tabra c cO a lautO O mcnO, cOn_andO
n cOnc_ucnza a lntraQrcndcrc O a OQcndcrc rtO. buOn auQ-
cO ara aVcr O_natO ma_nc dc Luddba, nIautO Qcr ccmQO
O_nO d una caduta.
aluramcntc tuttO c aVVcnc cOn _randc tudO nc QartcO-
ar, d mancra cbc VVamcntc cOnccntrandO c Qcrlcttamcntc cOn-
cO dca Ocnnta dc mOmcntO, ncOhta VVa tuttO aOrtO nc-
aQcttazOnc dc mtcrO c a Qund QcOO_camcntc dQOtO ad
cabOrarc ntcrOrmcntc cOmQcat u__crmcnt cbc dramma
lur_cO d cu c QartccQc lannO _un_crc a uO anmO.
On m lacca rmQrOVcrO d rcOrdarc a QuctO QrOQOtO una
ma cQcrcnza. QuandO nc 1939 VO Qaarc nc mOnatcrO d
bakya traVcrO a cOmQcata nzazOnc d hya rdO rj
c
[cVajra),
dcta QalrOna dca cuOa bakya Q a, cOmut durantc Qrmo
_OrnO rt QrOQzatOr d una un_a ccrmOna cbc cbbc nzO
a mattna d buOnOra c cOntnu Qcr _ran Qartc dca _Ornata,
Lrandc ama d bakya m dcttc una lO_a bcncdctta da QOrrc
OttO caQczzac, cOn a raccOmandazOnc d nOn dmcntcarc
O_n cbc Qcr aVVcntura a nOttc laccI. Mi rcOrdO cbc cbb nc
O_nO ma_n d mOnt
c
_bacca atm, cOmc QcO dc rctO
m caQta n Quc uO_b, O Qcr rcOrdO dcc cmc ammratc O Qcr
Qucana natura
c
n attca d atrc tradc dlhc da QcrcOr-
rcrc , ad Ogn mOdO rlcr a abatc cOtctc mIc ma_n cd c_ nOn
VcdcndO ncun c_nO cOntrarO, anz ntcrQrctandO cOmc buOn
auQcO Quca VOnc d mOnta_nc d cu _ aVcVO QaratO, cta-
mcntc m _ud Qcr _ atr mOmcnt dca ccrmona.
n _cncrac a tca cura d nOn ba_arc a QrOQra dcta, d
cc_crc cOc Quca cbc a n ntOna Qrtuac cOn ncOhta,
trOVa ancbc ncc cuOc nd, cVatc O fakta cbc anO, cQrc
aa cruQOOc ncac_narc a nzandO QuctO O Quc mantra,
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
nc mcllcrO cio n raQQOrlO cOn unO anzcbc cOn un alrO QanO
Qrtuac.
AnluOr d acunc dcla cbc OnO sddhamantra, Vac a drc
cOn c Qua cbunQuc Qu mctlcr n rcazOnc n O_n crcOtanza
c cbc OnO Qua cmQrc dcc _akl O QOtcnzc , OccOrrc ccrc
bcn ccrt cbc Quc raQQOrtO c a. L ndumO rOVc QuctO dub-
bO n dVcr mOd, Qcr ccmQO cOn kula-akul cakra a ruOta
dca mQala O dca anlQala , OQQurc cOn rat
i
:-cakra a ruOla
dc c_n zOdaca , OQQurc cOn nakshatracakra a ruOta dcc
manOn unar cd atr mczz anaO_b.
Il QrmO dc tcm anzdcll cOntc ncO crVcrc un da-
_ramma nc Quac OllO cnQuc VOc, cOrrQOndcnt a cnQuc cc-
mcnl, VcntO, luOcO, tcrra, acQua cd clcrc, Vcn_OnO dQOl dcc
Qcr cOOnna, c cnQuanta ctlcrc dcalabclO, cOmQrc acun c_n
uQQcmcnlar. QuandO a Qrma cttcra dc nOmc dc ncOhta cOr-
rQOnda aa Qrma cllcra dc mantra, QuctO Qu ccrc rVcalO
n caO cOnlrarO bO_na tcncr cOntO dc raQQOrtO d amcza O
d cOntralO cbc clc lra Var ccmcnt c Qund lra nOmc dc
ncOhta c QucO dc a dVnM, rQcttVamcnlc ccncat OtlO n-
_O _ruQQ Qcr c. tcrra c VcntO, luOcO c VcntO OnO amc, ma
acQua c ncmca dc luOcO c cO Qurc a lcrra dc luOcO. bcmQrc
amcO clctc. (Tantrasara Q.
9
).
QuandO, cOn mczz dccrll, ' Olhcanlc c racuratO ua
clhcaca dc rlO, Qu Qaarc a mOmcnlO dccVO dcallO tur-
_cO nzatcO, cOc aa dcca dca lOrza dVna, dc Var numna
raQQrccntat nc mandaa, Qcr mOdO cbc QuctO nOn a Q unO
cbcma ncrtc ma tramul n un cOmO VVcnlc, raccbuda n
c mcdcmO c lOrzc dVnc cbc uO mbO raQQrccntanO n
h_urc acccb a nlccltO umanO. L cOmQc lraVcrO rtO
d
ell'avahana dc Quac OQra bO laltO Q VOtc QarOa c cbc QrO-
ducc a dcca dc numen ncOlhzantc. LOtcta dcca cOmQc
traVcrO duc mOmcnt dlnt cb
c
Vcn_OnO dc_nat cOn tcrmnc
tccncO samayasattva c jfanasattva.
TAv. IV
LA LITRGIA DEL MANDALA
97
ccO unO dc mOmcnt Q mQOrtant dca cVOcazOnc _nOtca
c Q dlhcc ad ntcndcrc cO tODcra Q cbarO QuandO aVrcmO
tradOttO Qcr ntcrO a dccrzOn
c
d un rtO
cVOcatVO
nc Quac
duc aQctt dc samayasattva c dc jianasattva OnO cOs cOntraQ-
QOt cbc a rccQrOca dchnzOnc nc tOrna Q a_cVOc. b tratta d
un sadhana, coc d una Ormua tur_ca c d u ccrczO yO_a
ntcO ad cVOcarc hbaarQana, una dcc mOtc lOrmc d A VaOk-
tcVara dO dca cOmQaOnc.
QuandO ccOndO a ccrmOna c a mcdtazOnc Qrccrtta ma-
_nc dc dO c tata Vuazzata d rOntc a mtc [QuctO mO-
mcntO cbama n tbctanO mdun bskyed, QrOdurrc ma_nc
nnanzt a c) sadhaka Qcncra c mcdcmO cOmc dcntcO cOn
Quc dlO, tma_nandO ua tcta dc QrOQrO cOrQO [cO dca-
mcntc immcdcmatO cOmc hbaarQana) a aba om, u cOO
a aba ah, nc cuOrc a aba hum, cacuna u un hOrc
d OtO. LOn QuctO mctOdO c_ gu mcdtarc tuttO tcmQO
cbc _ _arb.
O nhnt rIc d Qcndcnt ra__ unar cbc dQcrdOnO a
tcncbra dc _nOranza ncc trc Qccc d mOndO [ncrnac, tcrrc-
lrc c dVnO) cmananO daa aba hum, mtcO cmc dc dO,
banca cOmc un OtO autunnac cmcr_cntc dammacOatO dcO
unarc VuazzatO nc cuOrc d QuctO samayasattva cbc ba aQcttO
d LOkanatba [hbaarQana) Quct ra__ attra__OnO da Q rc-
mOt mOnd O tcO dO nca lOrma d jianasattva cbc ctc ab
aeterno. A VcndO cO cOndOttO a c [tralOrmatO n samayasattva)
Quc dO, mtc O gcn tantc daVant a c c mcntamcntc aV
Qcd d LOkanatba, cO aQQarO nca IOrma d jianasattva, cOn
acQua attnta da un VaO adOrnO d Var
c
_cmmc c OnOr Quc dO
nc aQcttO d jianasattva cOn tur_c cxOtcrcc cd cOtcrcbc d
Vari a Qccc hOr, nccnO, amQadc, Vctt, Ombrc, bandc
rc,
camQanc, tcndard, lutt d ccct Quata. QuandO c_ abba
cO rQctutamcntc OnOtatO, QtOuunc QuattrO aDc mtcbc . jah,
g8
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
kum, vam, bo
c
dQOn_a c uc man nc i_O [)) dcttO vikasita
kamalamudra _O dc OtO bOccatO . cr Vrt d QuctO
_O, cOndOttO dO a c, O Qcn n QucaQcttO c QrOnuncandO
om, ah hum, rcazz n Quc dO cbc ba aQQarcnza dc samaya
sattva cd c dcntcO a c mcdcmO, a nOn duata dc duc aQctt
samayasattva
c
jianasattva .
Samaya _nhca n ancrtO cOnVcnzOnc, Qrcmca, VOtO e
sattva ccrc, crcatura. mamayasattva c dunQu
c
u ccrc cOnVcn-
zOnac, QrOVVOramcntc auntO da mcdtantc, dcamcntc trah-
_uratO nca dVnta u cu c cOnccntratO, dOQO aVcrnc daVant
a c cVOcatO ma_nc,
c
_ VVc n un atrO QanO, Otrc QanO am-
arcO dOVc OQcranO c c__ dca maya. L Qcrc cbarO cbc a ua
c una tralOrmazOnc QrOVVOra, u adc_uamcntO tcmQrancO aa
rcata Qrtuac cbc Quca dcta mbOc__, ma tuttaVa nccca
ra Qcrcbc Qucta, cO cVOcata, n u ncd. cr ccrc, a Qurc
QrOVVOramcntc, trah_urat rcblcdc un cOc_amcntO, tarc
Qcr drc, un QuntO d ncOntrO lra QanO amarcO c QanO dc_
arcbctQ c Qucta aQQuntO c a lunzOnc VOta da samayasattva
,
a mOmcntanca trah_urazOnc dc mcdtantc, Qcrcbc ccnza
dc dO V tralcrca.
QuandO a cOndzOnc dc samayasattva c rcazzata, aOra
jianasattva, a QrOczOnc dc dO, cbc cOrrQOndc ad un arcbctQO
ccnza
c ctcntc ab aeterno, dccndc n QuctO ccrc rnnOVatO,
ImmOtO nca ua Qurczza. L_ V Qrcndc tanza, samayasattva
lOndc cOn jianasattva c c QOrta ad una OttuzOnc d natura,
aa OttuzOnc cOc dcaQQarcnza amarca cOn a ccnza ar-
cbctiQa.
LOtcta cQlana nc cuOrc dc Olhzantc c u mOmcntO dcOr-
dantc ncarmOncO tcma cbc abbamO dccrttO
c cbc c c aQQarO
cOmc un QrOccO d acca da mOtcQcc aunO, d rcOttuzOnc
(1) Si chiama mudra sigillo il 'articolare atttggiamtnto delle mani che accompagna
il mat o l ' invoazione alla divinit o fa giungtre a qutsta la formula a lui diretta.
LA LITRGIA DEL MANDALA
>
9
dcunta Qrm_cna, Otr
c
mOndO dcc aQQarcnzc n cu c
lrOVamO mmcr c dccadut. c caO dc samayasattva c dc jia
nasattva c cmbrcra,
nOn cc dubbO, d atcrc ad una dcca,
Qua un ra__O d ucc cbc, a Qurc QrOVVoramcntc, ccndc da-
atO c c nOnda c traOrma. Ma QuctO c, Qcr cO drc, un crrOrc
d QrOQcttVa Qcrcbc Quca ucc abbamO dcntrO d nO . ca nOn
qccndc ma autOrVca. jianasattva, cbc umna ncO QazO
dc cuOrc, ndca aQrr dca cOnaQcVOczza cbc ntrOducc cOn
mbO adc_uat nca Qcbc
c
OO cO Qu QrcndcrV dmOra c
dVcntarV OQcrantc, OttucndO a ua ma_nc umnOa a Qucc
cbc hnO a Quc mOmcnto V lumutuaVanO, raccO_cndO cOc n-
lOrnO a c, cOmc n un uOcO ccntrac, attcnzOnc dc O__cttO c
cO mQcdcndO a dtrazOnc
c
rcbam dc mOndO ctcrnO.
Ad O_n mOdO a dcca dc jianasattva cOttucc un QuntO
dccVO nc QrOccO dca rcVuOnc, i QuantO nc ndVduO Qur
O__cttO a mOndO amarcO dctcrmna a Ora un nuOVO tatO.
L_ trOVa Qcr c tcO n un atrO Qanu, n Quc mcdcmO QanO
d cOccnza n cu OnO QrOcttat i mbO dc_ dc cQrc nc
mandaa . nOn c ancOra O tatO QcrcOmcO, ma unO tatO n cu
a cOnaQcVOczza Quramcntc umnata Qrcndc QOcO dca Q-
cbc cOn uO mbO c c Ottucc. n QuctO mOmcntO
mtc cOnccntrandO atc, cOmc attOrc, aa uQrcma cOnacra-
zOnc, a Quac dOVra mQOrrc un dchntVO u__cO aa ua rua-
cta , aVVcrra cOc uO battcmO, nOn Q QucO mQarttO da
mactrO, ma un battcmO dcac n cu Luddba, cOnlucndO da
lutt Qunt dcO QazO, conacrcrannO a ua Qan_cnc, aVVc-
nuta rcVuOnc, Qcr cu a cOccnza rlca, Qcrduta c dQc_ata
nc tcmQO c ncO QazO, c rdVcntata una c umnOa. Ld
c

uddba nOn OO O battczzanO, ma mracOOamcntc raOr-
bOnO n u, Qcr QO nuOVamcnlc cmanarnc ncc OrO Ormc um-
nOc. LOs rQctc alcrnO rcQlrO dcc cOc cbc ctcrnamcntc
cOmQc c dc Qua
c
a racQutata cOnagcVOczza c rcndc nOn
Q QcttatOr ma attOrt , | mtc Idcnthca cOn NajraattVa, c_
10 'EORIA E, Pl'iCA DEL MANDALA
lrOVa nc ccnlrO dc mandaa QcrcOmcO, cbc a ra_Onc d
ccrc dc cOmO ntcrO, a ua tOntc
c
d uO QuntO d ttOrnO,
cO cOmc cQtana cVOcata nc I brO dc Guhyasamaja.
\n tcmQO LcatO trOVaVa nca matrcc dcc dOnnc ada-
manln
c
[cOc dcc QOtcnzc) cbc cOttucOnO ccnza dc QanO
hcO, Vcrbac c Qrtuac d lult Jatba_ata [rcazzandO cOc a
ntc dc VuOtO c dca bcattudnc), ncmc cOn LOdbattVa
MabaattVa d numcrO Dabc, tant Quant QOOnO ccr
c
_ra-
nc d QOVcrc cbc dcrVcrcbbcrO daa gOVcrzzazOnc d tuttc c
mOnta_nc bumcru, [ac dc_ nhnt mOnd a cacunO dc Qua
Qrccdc u Luddba), cOc . I ) Il LOdbattVa MabaattVa, amant
c
c_rctO [amaya), [barVaVaranaVkambn, cmanazonc d AkbO-
bbya), amantc d cOrQO [hl_arbba, cmanazOnc d NarOcana),
amantc di QarOa [LokcbVara, cmanazOnc d Amtabba), a-
mantc d QcncrO [NajraQan, cmanazOn
c
d AkbObbya), a-
mantc d cOnccntrazOnc [Akaba_arbba, manazOnc d Katnaam-
bbaVa), amantc d VttOra (jaya nVccc d japa) [Malrcya, cma-
nazOnc d AmO_baddb ? ) ;
QO 2) I l LOdbattVa lcmmnc, amantc dca tcrra [LOca-
na, Qarcdra d NarOCana), amantc dc acQua [Mamak, Qarcdra
d KatnaambbaVa), amantc d uOcO [andaraVan, Qarcdra d
Amtabba), amantc d VcntO [bamayatara, Qarcdra d AmO_ba
ddb), amantc dcctcrc [MaD]ugr)
QO
3
)
amantc dca matctata, amantc dc uono, a-
mantc dc QroumO, amantc dc _utO, amantc dc tattO.
QO
4
)
amantc dc QianO dc a Lc__
c
[bamantabbadra) c cOn
i c_ucnt 5 Jatba_ata :
AkObbya - damantc, NarOcana - damantc, Katnakclu - da-
mantc, Amtabba-damantc, AmO_ba-damantc . . .
L tuttO O QazO Vcdra cOmc u cmc d camO QcnO d
Jatba_ata a cOmncarc da Quct cbc tQanO n tuttO O QazO.
AOra LcatO MabaVairOcana [cOc Naj radbara), QrOtOn
-
d nca cOnccntrazOnc dctta amantc dca _randc QaOnc
LA LITGIA DEL MANDALA IOI
dc Jatba_ata c lccc cDtrarc QucO Qc_amcntO d Jatba_ata nc
trc damant, QucO dc QrOQrO cOrQO, QucO dca QrOQra QarOa c
QucO dc QrOQrO QrtO. POra Quc Jatba_ata, aO cOQO d Od-
dlarc I bcatO _nOrc dc cOrQO, dc a QarO a c dcO QrtO d
tutt Jatba_ata IcccrO Qcr arthcO aumcr
c
a QrOQrO aQcttO
d dOnna c cO cmanarOnO uOr dc cOrQO dc bcatO N arOcana.
Pcun c nc tcttcrO n lOrma d LuddbaOcan, atr n lOrma
d bamayatara, atr n lOrma d andaraVan, atr n Orma d
bamayatara , QO acun n lOrma d amantc d matcrata, atr
n lOrma d amantc dc uOnO, atr n lOrma d amantc dc QrO-
umO, atr n lOrma d amantc dc tattO

[cOc QuattrO Qarcdrc


cOrrQOndcnt a QuattrO Jatba_ata, Ocat nc QuattrO Qunt dcO
QazO, ccudcndO a dcta ccntrac dc mandaa, mmOtO ccntrO
OQcrantc traVcrO attVta dca ua cmanazOnc QrOcttata VcrO
a dcca nc tcmQO c ncO QazO).
AOra Jatba_ata AkbObbya [cO Qcr c ra_On dcttc OQra
Ora cbamatO Na|radbara cbc QOcanz cra MabaVarOcana) nc
c
matrc dcc dOnnc adamantnc cbc cOttucOnO ccnza dc QanO
hcO, Vcrbac c Qrtuac dc Luddba, dQO
c
mandaa dc _randc
c_rctO, QuadratO, Qcndcntc [cOc Oarc), QurO, d u ccnzatO
[cOc uO rlcO), d O_n Qartc d VarO aQcttO, cOQarO d nub
d Luddba, hammc__ant
c
nc ntcrnO d cntc [c dcc dcta
ratc cbc tannO ntOrnO a mandaa), ctta d tutU i Jatba_ata cOn-
_unt cOn mandaa QurO ctc.
AOra LcatO [N a jradbara ), _nOrc dc amantc dc cOrQO,
dca QarOa c dcO QrtO dc Jatba_ata ncd nc ccntrO dc
mandaa d tutt Jatba_ata cd aO:a Jatba_ata AkbObbya, Kat-
nakctu, Pmitayub, AmO_buddb, N arOcana, trOVarOnO nc
cuOrc dc Jatba_ata LOdbcttaVajra [amantc dc QcncrO dc-
umnazOnc, ccnza aOuta, Najradbara, ccntrO c QrmO Qrn-
cQO nc Quac Qcr aVVcnutO ccctamcntO dccrttO nc tant
c
Qrc-
ccdcntc dctcrmna a Qcntadc ).
AOra bcatO LOdbcttaVaj ra QrOOnd nca cOnccntta-
102 nORIA PRATICA DEL MANDALA
zOnc dctta amantc dca _nOr a d tutt Jatba_ata cd
aQQtna Quc _nOrc d tutt Jatba_ata lu QrOlOndatO n Quca
cOnccntrazonc a lcra dcO QazO dVcnnc latta d amantc d
tutt Jatba_ata. Ld aOra c crcaturc cbc trOVaVanO n tuttc c
lcrc dcO QazO n Vrt dca _raza d Na raattVa dVcnncrO Qar-
tccQ dca bcattudnc c dca crcnta QrOQra O tutt Jatba-
_ata.
AOra Jatba_ata LOdncttaVara QrOlOnd Dca cOnccD-
lrazoBc dctta amantc cmaDatO da c_rct
O
(samaya) >> dc a-
mantc dc c orQO, QarOa c QrtO d tutt i Jatba_ata c Qrcsd Quc
-
tO ncOrQOramcntO dc ma_O dca _randc aQcnza [Mantra), Qrc-
dO dcccnza d tuttI i Jatba_ata. AQQcna Qucto QrcdO lu
aVVcnutO, bcatO LOdbcttaVara f VcdutO da tutt Jatba_ata
OttO una trQcc 1Orma.
[Aora tutt Jatba_ata a cOmncarc da AKbObbya con Varc
nVOcazon rcbcdOnO a Luddba d rVcarc Quac a a VcrL c
cOmc ca rcazz).
.
AOra LcatO, Jatba_ata barVatatba_atakayaVa_cttaVara,
cOnOcuta Qucta Qrc_bcra d tutt Jatba_ata, QrOlOnd nca
cOnccDtrazOnc dctta amantc dca haccoa dca cOnOccDza c
aQQcna f n Quca QrolOndatO, da trc amant dc QroQrO cOrQO,
dca QroQrIa QarOa c dc QrOQrO QrtO cmic a lOrmua cQr-
mcntc a uQrcma ccnza dca lam_a dcOdO . vajradhrk.
AQQcna Qucta [lormua) lu dctta, Quc LcatO, ma_O dc cOrQO,
dca QarOa c dcO Qrto d tutt Jatba_ata ac nc amantc
dc cOrg, dca QarOa c dcO QrtO d tutt Jatba_ata, [Maba-
Varadbara) OttO lorma ncra, banca c rOa, cOmc uQrcma lor-
mua cOn_unta cOn _O d AkbObbya [cOc QartccQaDdO
aa natura ccnzac dc \nO, c Dc QrOctta, n Vrt dca Or-
mua, un trQcc QanO aDaO_O a mbOO di kbObbya -OdO ~
c Quct QOnc Dc ccntrO dc mandaa).
Qund LcatO ccndO QrolOndatO nca cODccDlrazODc dcl-
ta amantc cQrcO da c_rctO (samya) dI tutt Jatba_at
LA LITRGIA DEL MANDALA
cmc da trQcc amantc dc QrOQrO cOrQO, Qaroa e QrtO a
lOrmua [cQrmcntc) a uQrcma ccnza dca lam_a dc turba-
mcntO mcntac . jinajik. AQQcna Qucta lOrmua lu dctta, QuctO
LcatO, ma_O dc cOrQO, dc a QarOa c dcO QrtO d tutt Jatba-
_ata ac daVant a amantc dc cOrQo, QarOa c QrtO d
tutt Jatba_ata

, OttO lOrma banca, Dcra c rOa cOn a uQrcma


lOrmua cOn_unta cOn _O d NarOcana.
Qund LcatO ccndO QrOlOndatO nca cOnccntrazOnc dct-
ta amantc cQrcO da a _raDdc QaOnc d tutt Tathagata

,
cmc da amantc dc cOrQO, dca QarOa c dcO QrtO a lOrmua
cQrmcntc a uQrcma ccnza dca lam_a dc a _cmma . rat
nadhrk. AQQcn
a
Qucta lOrmua f dctta, QuctO LcatO, ma_O dc
amantc d cOrQO, QarOa c QrtO d tutt Jatba_ata ac
aa dctra dc amantc dc cOrQO, dca QarOa c dcO QrtO d
tutt Jatba_ata

, OttO lOrma _aa, banca c ncra cOn a u-


Qrcma lOrmua cOn_unta cOn _O d KatnaKctu.
Qund LcatO, ccndO QrO|OndatO nca cOnccntrazOnc dct-
ta amantc cQrcO daa _randc QaOnc d tutt Jatba_ata ,
cmc da amantc dc cOrQO, dca QarOa c dcO QrtO a lOrmu-
a cQrmcntc a uQrcma ccnza dca lam_a dc a QaOnc ada-
mantna . arolik.
AQQcna Qucta lOrmua u dctta, Quc LcatO, ma_O dc cOrQO,
QarOa e QrtO d tutt Jatba_ata ac aa ntra dc a-
mantc dc cOrQO, QarOa
c
QrtO d tutt Jatba_ata

OttO Orma
rOa, banca c ncra, cOD a uQrcma lOrmua cOn_unta a _randc
_O d LOkc{Vara, _nOrc dca _randc aQcnza.
Qund LcatO ccndO QrOlOndatO nca cOnccntrazOn
c
dct-
ta amantc cQrcO da nlaibc c_rctO (samaya) d tutt Ja-
tba_ata

cmc da trQcc amantc dc QrOQrO cOrQO, QarOa c
QrtO a lOrmua cQrmcnt
c
a uQrcma ccnza dca lam_a cbc
tracna cO c_rctO (samaya): pajiadhrk. AQQcna Qucta lOrmua
lu dctta, Quc LcatO ma_O dc cOrQO, QarOa c QrtO d tutt Ja-
tba_ata, ac a DOrd dc amantc dc cOrQO, QarOa c QrtO

TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
sotto forma gialla, bianca e nera, con
.
la su
p
rema for
m
ula congiunta
al grande sigillo di Amoghovajra.
<<Dell'odio, del turbamento mentale, della
p
assione, della gem
ma, del segreto (samaya) queste sono le cinque famiglie l
e
quali
p
or
tano a com
p
imento la liberazione dal
p
iacere.
<< Quindi il Beato si
p
rofond nella c-ncentrazione detta << il
segreto (samaya) che rallegra il detentore del Diamante di tutti i
Tathagata (cio Akshobhya) ed emise dal tri
p
lice Diamante del
cor
p
o, della
p
arola e dello s
p
irito, la su
p
rema consorte del deten
tore di tutti i Diamanti: dvesharati (odio-
p
iacere).
<< A
pp
ena questa fu. emessa, il Beato, mago della sa
p
ienza del
cor
p
o,
p
arola e spirito di tutti i Tathagata assunse as
p
etto di donna
e si assise nel <<Diamante del cor
p
o, parola e s
p
irito di tutti i Tatha
gata .
< < Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta << Dia
mante che rallegra tutti i Tathagata e dal tri
p
lice Diamante del
p
ro
p
rio cor
p
o,
p
arola e s
p
irito emise la su
p
rema consorte di tutti i
Tathagata: mohara# (turbamento mentale-
p
iacere).
A
pp
ena questa fu emessa, il Beato mago etc. assunse as
p
etto di
donna
e
si assise nell'angolo orientale.
<< Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta Dia
mante che rallegra i detentori di passione di tutti i Tathagata e
dal tri
p
lice Diamante etc. emise la su
p
rema consorte del detentore
di tutte le
p
assioni (Amitabha): tagarati (
p
assione-
p
iacere);
A
pp
ena il Beato etc., assunse as
p
etto di donna e si sedett
e
neL
l'angolo occidentale.
<< Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta << Dia
mante della conferma del cor
p
o,
p
arola e s
p
irito di tutti i Tatha
gata e dal tri
p
lice Diamante etc. emise la su
p
rema consorte del
detentore della gnosi d tutti i Tathagata: vajrarati (diamante-
p
ia
cere).
A
pp
ena il Beato et. , assunse as
p
etto di donna e si assise nel
l' angolo settentrionale.
LA LITRGIA DEL MANDALA
Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta << Dia
mante di Mahavairocana e dal tri
p
lice Diamante etc. emise il
Mahakrodha,
p
residio del mandala di tutti i Tathagata: Y aman
takrt.
<< A
pp
ena il Beato etc., in forma che atterrisce tutt i Tathagata
si assise nella
p
orta orientale.
<< Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta << Dia
mante della illuminazione di tutti i Tathagata >> ed emise il Maha
krodha
p
residio etc. : Prajiantakrt.
A
pp
ena il Beato etc., in forma che atterrisce tutti i segreti ada
mantici, si assise nella
p
orta meridionale.
Quindi il Beato si
p
rofond nella concentrazione detta <<Dia
mante che domina la legge di tutti i Tathagata ed
e
mise etc. il
Mahakrodha, p
residio del mandala del detentor
e
dell
a p
assione
di tutti i Tathagata : padmantakrt.
<<A
pp
ena etc. , in forma di voce di tutti i Tathagata si assise sulla
p
orta occidentale.
<< Quindi il Beato si
p
rofond nell
a
meditazione detta<< Diaman
te del cor
p
o, della
p
arola e dello s
p
irito di tutti i Tathagata ed
emise il Mahakrodha,
p
residio del mandala del cor
p
o,
p
arola e s
p
i
rito di tutti i Tathagata: Vighnantakrt.
A
pp
ena etc. , in forma di cor
p
o,
p
arola e s
p
irito di tutti i Tatha
gata, si assise sulla
p
orta settentrionale .
Come dicevo so
p
ra, questo battesimo la cui descrizione a
p
re
un libro celebre della gnosi indiana, non un accadimento, avve
ratosi una volta tanto all'inizio della creazione cosmica:
p
iut
tosto un'e
p
ifania la quale a
pp
are al miste che, giunto al termine
della sua
p
re
p
arazione s
p
irituale, si trovi identifcato col centro del
mandala-il
p
unto da cui tutto
p
arte
e
in cui tutto ritorna e, dove
giacendo, le essenze archeti
pe
si
p
roiettano in fasci luminosi che
p
ervadono il mondo, suscitandolo dal nulla e riassorbendolo. Dallo
s
p
irito del mist
e
assorto nella contem
p
lazione che lo tras
p
orta nel
106
TEO:IA E PRATICA DEL MANDALA
piano della esistenza eterna fulgorano, irradiandosi all'intorno, le
divine matrici delle cose: egli le vede uscire da s e ritornare in s
medesimo sotto quel simbolo che l'esperienza religiosa aveva fssato
in forme precise, perch solo cosl egli pu imaginarsi attore del
dramma cosmico e dali' esperienza della vi t a risalire ali' origine. Le
imagini che i l miste ved
e
emanare dal centro del proprio cuore e
pervadere lo spazio e riassorbirsi in lui, deifcandolo
e
quasi bru-
ciandolo con il loro lampeggiamento, non sono imagini inerti
e
in
signifcanti: esse placano l 'ondoso mare del profondo e illuminano
la sua notte. Il dissidio dell'anima spento e sull'agitazione albeg
gia una luce serena ed immota.
Quindi l a lettura del mandala, il rivivere nell'intimo della pro
pria coscienza i moment che esso rappresenta, percorrendo spiri
tualment
e e in ordine i vari stadi che sono proiettati simbolica
ment
e
sulla sua superfcie, produce una lisi. A poco a poco, pas
sando per gradi da un settore ad un altro del suo diagramma,
cio da uno stato interiore ad un altro successivo e pi completo
e che il precedente non annulla, ma supera in s medesimo conte
nendolo, il neofta giunto al punto centrale. Ci pu avvenire
materialmente, come accade nei grandi mandala adoperati per l e
cerimonie iniziatiche quand
o e
gli, percorrendo l e varie parti del
mandala, si viene a trovare nel centro con la sua persona fsica, che .
allora in s sperimenta la catarsi mandalica, oppure mentalmente
quando concentrandosi su i disegni del mandala, realizzi i s
medesimo la verit da quello adombrata. Naturalmente questo
punto centrale il quinto punto, il punto estremo capace di una
rappresentazione visibile: fuori, al di sopra il sesto punto, l'altro
piano, il Va jradhara, l'Assoluto, nel quale il miste si annulla, nella
sua lucentezza penentrando con una revulsione di piano, che si
determina improvvisa ed immediata, dal centro mandalico cosl rag
giunto.
Pertanto il processo si appalesa agli occhi del miste, debitamente
LA LITRGIA DEL MANDALA 107
iniziato, come un immenso, mobile mandala che ora si p
r
oietta nel
folgoramento dei suoi simboli visibii
,
splendenti imagini di dei
aureolati di gloria celeste ed abbaglianti, ed ora si riassorbe nel
punto centrale, immota stella che i s tutto riassorbe e da cui
tutto con vicenda alterna emana. Ma egli quel centro, ideal
mente, identifcando il mistico loto sulla sommit della propria testa
con quel punto, inesausta matrice di tutto ci che , fu e sar.
CAPITLO v
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
Con il correre dei secoli il Buddhismo e l'Induismo accentuano
dunque entrambi quell'introspezione psicologica che gi incon
trammo negli albori della vita religiosa dell'India sul mandala essi
proiettano i l dramma della disintegrazione e della reintegrazione
cosmica, rivissuta dall'individuo, solo artefc
e
della propria salva
zione, cio del suo ritorno al logos spermatikos.
Ma se l 'individuo il personaggio che vive questo dramma e lo
sperimenta e ne gode il frutto, non forse possibile fare a meno
del mandala e localizzare la simbologia che esso raffgura nell'indi
viduo stesso? Il salto era facilitato dall'omologia del macra e micro
cosmo, punto centrale dello Yoga che le scuole gnostiche del
l'India e non dell'India soltanto accettano.
Allora il mandala esterno si trasferisce nel mandala interno, cio
nel corpo, nel quale i medesimi simboli di quello vengono posti
in corrispondenz
e
analoghe. Il centro ideale del mandala il brah
marandhra, la cavit di Brahma all'apice della testa ave s'apre
la sushumna, i l canal
e
mediano che attraversa, lungo l a colonna ver
tebrale, il corpo umano dal perineo a quella sommit : nella omo
logia cosmica questa colonna il Sumeru, la montagna centrale
dell'universo, sui cui fanchi sono disposti i vari piani celesti cos
come nel corpo umano si differenziano i diversi centri a ruote
(cakra), passaggi obbligati del processo di reintegrazione.
Come oltre la cima del Sumeru si stende lo spazio eterno, sim
bolo dell'altro piano, il non sansarico, il nirvanico, cos quando
no
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
la reintegrazione avvenuta, soppressa la individualit illusoria,
si realizza ipso facto la purezza della coscienza cosmica.
La vita psichi ca dell'individuo riflette quella dell'universo: noi
siamo sostanzialmente illuminazione, bodhi e dharmakay
a
(essen
ziati di Buddhit >> dicono i buddhisti, e parama-samvit suprema
coscienza, cio Sciva, asseriscono gli scivaiti. In noi si riproduce, di
istante in istante, lo stesso processo che quella luc
e
primeva con
duce alla individuazione e alla materia. La forza pensante rifluente
traverso cinque tappe e momenti di diversa lucentezza dal peri
neo al brahmarandhra per ivi disciogliersi, immaginata come
un punto luminoso, equivalente a quella luce primigenia, a quella
increata ed eterna origine di tutto. Essa nel centro dell'individuo
cos come il simbolo del primo principio nel centro del mandal a;
il punto istante nel quale contenuto l'infnito e l'eterno. Nel
processo evocativo, quando il miste, entrato nello stato di concen
trazione (samadhz), evade da questo piano e si identifca con la
coscienza cosmica nel suo momento creativo, dal proprio pensiero
germinale, dai semi che in esso il contemplante imagina deposi
tati o disegnati, si proiettano quei fasci di luce colorata, che espri
mendo il primo tremolo, o squilibrio dell a originaria impassibile
lucentezza della coscienza, vengono visualizzati sotto forma dei
cinque Tathagata o dei primi cinque aspetti di Sciva; egli li vede
irradiarsi dal fondo segreto del suo-essere e disporsi nel loto del
suo cuore. Come fuori del mandala, invisibile ma onnipresente,
il punto iniziale Vaj radhara, anteriore ad ogni precesso dicotomico
eppure condizione necessaria di questo, cos, nel mandala-uomo,
questo punto supremo che condiziona e trascende insieme le sue
irradiazioni infnite fuori del corpo, sovrastando il brahmaran
dhra.
Ma come avvien
e
la reintegrazione provocata dalla concen
trazione sul mandala-uomo? Anzitutto quest. concentrazione non
una contemplazione: l a contemplazione un trovarsi del sog
getto a faccia a faccia con un'imagine che tutto lo rapisce a s,
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
III
raccogliendo intera su di s l'attenzion
e
di lui
;
onde ogni altra
attivit di quel soggetto arrestata e sospesa. Ma nel processo di
cui ci occupiamo, il miste sa che il principio della salvazione
dentro di lui e sa anche che esso rester inerte, se con tutte le sue
forze non lo ricerca e ritrova e rende operoso.
Nella via della redenzione, cui
e
gli si persuaso, ha bisogno
di tutta la sua volont vigile, per mettere in moto le forze della
propria psiche, affnch questa, che lo tiene legato, gli fornisca pure
i mezzi della salvazione sempre che egli sappia leggere in lei
e domarla. Il corpo con le sue richieste e lusinghe rappresenta per
i non iniziati il primo coeffciente dell'accumulazione carmica,
l'opera, ma insieme lo strumento del samsara; chiede di esser
accudito, soddisfatto, assecondato nei suoi desideri: il veicolo della
emanazione, l a base della vita affettiva. Ma nel medesimo tempo
senza questo corpo non potremmo godere la bellezza delle cose,
n avere quel primo barlume della onnipotenza divina dispiegata
nella magnifcenza della natura, ed infatti, piegato con una disci
plina accorta, il complesso psico-fsico viene orientato verso nuove
possibilit. L'iniziato ricorre per questo al sussidio dello Yoga e
soprattutto del Hathayoga, non rinnega il corpo, ma se ne serve
(Ome uno strumento necessario di salvazione. Essenza di tutto
il nostro corpo; quando conosci il proprio corpo, salda la tua
propria base)). (Amrtaratnavalz).
Il corpo corrisponde a quello che i tibetani nella teminologia
del mandala chiamano il rten (in sanscrito adhara), il sostegno fsico
della fulgurazione divina. Esso come 110 ricettacolo tratto a nasci
mento dall'opera stessa di quelle forze divine che in lui si insediano
determinando con il loro manifestarsi l'espansione spaziale e la
successione temporale. Perci il corpo non uno spregevole aggre
gato di sostanza corrompibile, n un involucro dolorante e
impuro,
come la letteratura mistica delle scuole ind e buddhistiche non si
mai stancata di ripetere, inculcando negli animi un acre contem
ptus mundi, ma un sacro strumento in virt del qual
e
l'uomo,
112 TEORIA E PRATICA D:L MANOALA
sapendosene servire, si salva. Il corpo dunque nelle scuole gno
stiche rimesso in valore; senza un corpo sano il Hathayoga non
potrebbe essere praticato; esso un sicuro mezzo di pronta salva
zione, una strada celere che violentemente (hatha) procura la revul
sione dal piano sansarico a quello nirvanico. << Senza il corpo lo
uomo non ottiene nessun risultato >> (Rudrayamala I, v. 100 ).
Quando non ci fosse il corpo come potrebbe esservi beatitu
dine? (Hevajratantra 24 a). Un essere incorporeo sta nascosto
nel corpo; chi consapevole della sua presenza col, liberato>>
(Doha di Saraha I 3
)
.
Il corpo come l a barca nella quale fungendo da remo la
ment
e
purifcata, l'uomo passa nell'altra riva del mare dell'esi
stenza. Fa in maniera che i cinqu
e
Buddha diventino i cinque
remi e con ogni sforzo strappa i veli dell'illusione>> . (Doha di
Kanha 38).
Cos non si contrappngono irrimediabilmente i due mondi,
il fsico e lo spirituale, ma, facendo da tramite l a psiche, l 'uno
e l 'altro cooperano alla redenzione congiuntamente indissolubili
nella vivente unit dell'individuo.
Infatti, e questo uno dei punti essenziali dell'esperienza in
diana, la reintegrazione un frutto di questa vita; non c' bisogno
di morir
e
per essere ricongiunt col primo principio. La reintegra
zione, una volta avvenuta, un fatto positvo dal quale pi non si
decade. Cos il Bodhisattva quando giunto alla decima terra,
al decimo stadio dell'ascesa spirituale che deve peroorrere avini
varttaniya, non ritorna pi indietro: guarito, ha dominato la sua
psich
e
in maniera defnitiva e non pu pi tornare all'agitazione di
quella, vittima delle su
e
passioni e schiavo del karma.
Quando quello stesso Bodhisattva conquista la illuminazione,
diventa u Buddha, entra nel nirvana, nirvrt, cio l a presa della
psiche fnita per sempre:
e
gli nell'altro piano, nel piano del
l'incondizionato che trascende maya e karma. La morte non giova
in nulla all'acquisto di questa consapevolezza che il momento
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
essenziale nella palingenesi;
l
a morte il parinirvana, il nirvana
assoluto, in quanto non esiste pi il corpo i l quale, per il fatto
stesso della sua esistenza, assommava in s le esperienze carmiche
del passato, inviolabili, ma i questa maturazione stessa le scio
glieva e le eliminava.
Il parinirvana, con il salto gi avvenuto nell'altro piano, segna
la fne assoluta del processo carmico,
l
'arresto di ogni proiezione nel
piano. sansarico, ma non aggiunge nulla a ci che essendo una
condizion
e
assoluta, non suscettiva di completamenti o modi
fche. Cos pure sostiene la scuola Scivaita.
Ma come posso io, labile creatura decaduta nel tempo e di mo
mento in momento peritura, vedere scritto
e
disegnato in me stesso
lo schema dell'eterno fluss o delle cose e soprattutto ritrovare in
me quella luce che vado cercando? Come posso riconfondermi con
lei? Occorre a questo punto richiamare alla mente la psicofsica del
H athayoga. Questo aveva imaginato i l corpo attraversato da infniti
canali (nadt), sui quali tre predominano: l'ida o lalana a sinistra,
pingala o rasana a destra,
e
candali o
avadhuti o sushumna nel cen
tro. Nelle due prime corre i l prana o energia vitale, identifcato co
munemente col soffo o respiro, i l quale la cavalcatura su cui corre
il citta, cio il principio dell'attivit sensoria, affettiva, intellettiva
dell a psiche. Il ctta trascinato in quei due canali dal prana sem
pre attivo e desto, ci pone in contatto col mondo esterno, ce ne porta
le voci e l
e
impressioni e re
a
gisce in mille maniere, tessendo cos
esso stesso l a rete che ci imprigiona alle cose esterne, tende a por
tarci sempre fuori di noi. Lo scopo dello Yoga di far rifl uire quel
citta irrequieto ed instabile dalle due vene che partono rispettiva
ment
e
dalla narice sinistra e destra e si congiungono al perineo
nella canda/i, cio nel canale mediano che si imagina corra lungo
la colonna vertebrale del perineo fno al brahmarandhra, alla sutura
sagittale. In questa candali presente o riflessa la coscienza co
smica, il primo principio, la i lluminazione, bodhi essenziale. Il
Hathayoga produce un arresto violento (hatha) del moto del citta,
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
e questo si immobilizza nella canda/i dove conflagra: da questo
fuoco si sprigiona l 'illuminazione e si reintegra la coscienza
.
Questa
reintegrazione si compie traverso tre diversi momenti, localizzati
secondo il Buddhismo in tre ruote (cakra) disposte in tre diverse
parti del corpo e che vengono assimilate ai tre corpi del Buddha
(vedi fg. 1 ). Il ctta via via si purifca, arrestando ogni sua attivit
fno a che vanisce nella suprema beatitudine del sahaja, dell'asso
luto principio in noi immanente.
Il cammino della reintegrazione nell
e
scuole scivaite pi lungo
ma sostanzialmente identico: le ruote >> che il citta deve per
correre nella sua ascesa all'Androgin
o
primordial
e
sono cinque e
non pi tre. Naturalmente il sahasrara
e
ushnishakamala il loto
dai mille petali >> sul vertice della testa, l'androgino, l' asso1uto, al
di fuori del tempo e dello spazio,
e
perci non annoverato fra le
ruote : esso l'altro piano. Una forza attiva governa questo
alterno ed eterno movimento di discesa e di espansione dall'uno al
tutto e per converso del ritorno, dell'ascesa dal tutto all'uno: esso
l'upaya, il mezzo, la <<compassione (kanma) delle scuole
buddhistiche, e la akti nelle scivaite, secondo quel diverso accento
che l'una e l'altra scuola rispettivamente pongono sull'aspetto ma
schile
e
su quello femminile dell'increato androgino.
L'unione primordiale, mossa per un necessario interiore impul
so a moltiplicarsi, si scinde nel due: il triangolo rovesciato sim
bolo della potenza (saktz) che indissolubilmente congiunta con l' As
soluto suscita l'illusione di un distacco da lui per creare il mondo,
fno all'estremo limite della canda/i: col essa potenza si addor
menta e arrotolandosi a modo di serpente chiude quel canale dove
il principio individuato deve entrare per cos ritrovare la consa
pevolezza liberatrice
e
intraprender
e
la via del ritorno e riassor
birsi nell'uno. Ricordiamo a questo punto quanto sopra si detto
sui cinque aspetti di Sciva e sul manifestarsi della forza mayica. La
estremit inferiore della canda/i segna il secondo salto che si compie
nel processo evolutivo: il primo gi avvenuto quando sulla su per-
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
115
fcie immota dell'assoluto si determin il primo tremol

o, che con
dusse alla rifrangenza dell'indivisibile - uno nella pentade; quelle
colorazioni, se si ptesse adoperare questa espressione spaziale, per
un essere che al di fuori dello spazio, restano sullo stesso livello.
L'erompere della maya il secondo salto: con esso si cade nel
l'individuazione; avviene allora l 'insorger
e
dell'anima individua
(purusha) e del complesso psico-fsico (prakrti), che offusca conclud
e
e svia l'obiettivit e la dualit. Su questo limitare la kundalini, l a
akti addormentata nella bocca inferiore della canda/i.
Il torace racchiude le cinque ruote, gli archetipi, sovrastati dal
loto dai mille petali: al di sotto della kundalini, la moltiplicazione
della dualit si dev
e
all'offuscamento sempre pi forte della co
scienza, che non si riconosce pi nelle cose e non si avvede che
esse sono riflessi, onde quella si turba ed annega nella illusione di
un non io. Dunque la akti, potenza attiva ma intell igente, la
cit-akti di Sciva, la femmina primordiale, non pi illuminata
dalla propria luce: cos addormentata ed inert
e
chiude la via del
ritorno. Quella forza intelligente, ormai torpida ed assopita, non
pi capace di ritrovarsi e risalepdo alla propria sede di fondersi
nell'indistinta coesistenza con Sci va. La k undalini addormentata
segna il punto d'arresto, il m
o
mento che indica il distacco fra i
due piani: qui comincia lo stato di veglia (jagrat), della nostra
veglia, quando la psiche si collega con il mondo e questo per suo
tramite ci lusinga ed adesca. Ma la nostra veglia il sonno dell'in
telligenza divina, il suo assopimento. Il H athayo ga deve produrre
il risveglio. La kundalini allora destata dal suo torpore, si rico
nosce, tende a ricostituire l'androgino primordiale, perci ra p pre
sentata da un triangolo con la punta in alto, l'ascesa che fatico
samente si compie di ruota in ruota fno al sahasrara, al loto dai
mille petali: ogni ruota un nuovo accrescimento di coscienza
,
una delle cinque akti che si illumina; dopo la quinta tappa tutte
cinque si trovano fuse nella akti unica che in s le congloba. Cos
-
reintegrata, essa sale al sahasrara, restituita nell'unit trascendente.
116 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
In questa intuizione del Hathayoga, in questa immaginata palio
gen
e
si dell'iniziato, trasformato in un mistico mandala in cui si ri
pete la vicenda universa, confluiscono dunque le esperienze pi an
. tiche dell'India, sempre volte a trasmutare in rapporti psichici le
primitive equivalenze cosmiche.
Il Rig-Veda conosce l a divisione ternaria del mondo : bhur,
bhuvah, svah, terra, spazio atmosferico, cielo, creati dall
e
tre p

role
corrispondenti, i suoni pronunciati da V ac, la parola. Ma questa
partizione ternaria si trasforma ben presto in una serie quaternaria
siccome al di l del cielo (svarga) lo spazio luminoso su cui, nella
volta, si affaccia l'occhio celeste, il sol e; pure cosi, come vedemmo,
concepivano i nomadi centro-asiatici il mondo come una tenda: dal
foro centrale su cui poggia l'asse del mondo piov
e
la luce dello
spazio sidereo, l o spazio sopra l'atmosfera, il limite fra ci che ha
forma e ci che privo di forma, ci che soggetto al tempo e
ci che al tempo sovrasta; il Brahman dell'India, la bhutakoti,
la sommit di tutto l'esistente, secondo la cosmologia buddhistica,
oltre l a quale il dharmakaya, l'increato, l'asamskrta,
l
'immutabil
e
principio e ragione di ci che muta, i tre quarti del pilastro o del
l' albero cosmico di cui solo un quarto il mondo delle cose e tre
quarti restano immoti nella loro fssit su cui tutto poggia
e
da
cui tutto deriva, la sedicesima parte inalterabile, la totalita delle
cose nel loro immutabile archetipo. Nella speculazione di alcune
posteriori scuole gnostiche la sedicesima frazione (tithz) della luna
quella che, restando immota, l a ragione della rotazione delle fasi
lunar
i
, viene presa come simbolo del continuo svolgersi e riassor
birsi delle potenze divine, le akti nell'alterno gioco dell'evol u
zione e dell'involuzione cosmica. Adeguando il macrocosmo al mi
crocosmo, facendo di questo una sintesi dell'universo, a bhur,
bhuvah, svarga, terra, atmosfera, cielo, corrispondono tre centri,
traverso i quali successivamente salendo, la coscienza si ricostituisce
nella sua primitiva unit: sesso, cuore, cervello, e sull'apice della
testa, il brahmarandhra, il foro di Brahma, traverso il quale, come
I MANDALA NEL PROPRIO CORPO
nella bhutakoti del Buddhismo, si compie il salto nell'altra sfera,
nella sfera di Brahma.
Trasportata nel mondo della coscienza la tetrade assume un
nuovo pi complesso valore: ai primi tr
e
momenti corrispondono
rispettivament
e
lo stato di veglia (jagrat), quando la coscienza
distratta dal mondo ambiente, lo stato di sonno (svapna) in cui essa
turbata non pi dalle sensazioni, ma dalle immagini e infne la
sushupti, lo stato di sonno profondo in cui ogni impressione giace
sopita pronta a rides tarsi quando quell a serenit verr a cessare.
Ma sopra questi tre stati il turiya, il quarto stato, la coscienza
reintegrata nella sua purit.
C
reazione
della
parola
tre
suo m
svah
bhuvah
bhur
macro
cosmo
Brahman
svah
bhuvah
bhur
m1cro-
cosmo
brahma-
randhra
cervello
cuor
e
sesso
stati
psichi ci
turiya
bhutakoti
sushupti
svapna
jagrat
Lo stesso quadruplice processo dall'uno al molto e inversamente
del ritorno dal molto all'uno adeguato nelle scuole scivait
e
allo
esprimersi dell'idea nella parola. Questo processo si compie, dice
Abhinavagupta, in quattro momenti traverso i quali l a coscienza
assoluta ed indiscriminata si incorpora nella concretezza di una
idea particolare espressa nella parola corrispondente. Come para
(eccelsa) essa consapevolezza suprema, potenzialit assoluta ante
riore ad ogni sdoppiamento: cos in noi medesimi il suono (nada)
come assoluta potenza immota contiene in s le infnite modula
zioni dei singoli suoni che, sospinti dalla idea, via via in lui sorge
ranno, come le onde dalla superfcie marina mossa dal vento. Nel
secondo momento detto Pafyanti (la veggente), su quell'indiscri
II8
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
minata serena immobilit si delineano le imagini degli archetipi,
non ancora scissi da quel fondo, ma in lui sottilmente disposte
come propensioni future; nella stessa guisa il suono indistinto,
mosso dall'idea s agita come per un sotterraneo impulso ad espri
mersi. Il terzo momento si chiama madhyama (l'intermedia) : gli
archetipi sono adesso spinti verso l 'attuazione, cos come l'idea
urge il suono a modulars in questa o quell
a
parola. Nell'ultmo
momento, vaikhari l'archetipo si concretament
e individuato e i l
suono s'esprime nella parola adeguata all'idea. Trovi dunque
lo
stesso schema quaternaro riflesso nel processo dall'idea alla voce,
letto dall'alto in basso : rovescandolo s ha il processo della reinte
grazione. Su questi paradigm le scuole indiane hanno modulato
diverse variazioni nell'intento di rendere accessibile in varie sim
bologi
e
lo stesso motivo e soprattutto di aiutare le creature a trovare
quel mezzo che alla loro intelligenza e spirituale maturazione tor
nasse pi agevole e spedito per produrre, meditandovi, la revul
sione.
I buddhisti del Grande Veicolo traducono nei propri termini la
medesima intuizione adattandovi la costruzione antologica che la
scuola d Asanga aveva elaborato. Naturalmente, non bisogna mai
dimenticare che queste costruzioni ontologche non sono mosse da
una curiosit speculatva, ma da un'ansia soteriologica : esse ddi
niscono cio il divenire per poterlo superare; si vuole conoscerlo
per eliminarlo. Asanga dunque aveva ammesso tre aspetti dell'es
sere : l'aspetto i l lusorio, cio a dire la sua apparenza come obietti
vata nella dualit (parikalpita): come tali, le sue manifestazioni
non sono per s esistenti, ma l 'una dall'altra condizionate, nter
dpendenti e relativ
e
(paratantra). L'uno e l'altro aspetto scom
paiono poi nel momento assoluto (parinishpanna), il quale condi
ziona, ma insieme trascende quelle due limitazioni, potenza asso
luta, immota, impassibile. Ma come le scuole yoghiche alla sushupti,
allo stato di sonno profondo sovrappongono un quarto stato, i l
turiya, l 'Essere assoluto, cos i seguaci di Nagarjuna maginano oltr
e
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
i tre aspett suddetti un ulteriore pi sottle stato dell 'Essere. Per
loro tutti quei momenti sono il vuoto ma essi stabiliscono una
,gradazione di vuoto>> (funya), u vuoto che ha evidentemente un
diverso valore : perch mentre tutto ci che diviene vuoto in
quanto privo di essenza, il supremo vuoto ' l 'assoluto enunciato
come vuoto in quanto trascendimento di ogni defnibilit logica.
Per coteste scuole esistono dunque :
1 ) il vuoto (funya),
la relativit (paratantra);
2) il supervuoto (atirunya), apparenza illusoria (parikalpita);
3) il grande vuoto (maharunya-avidya), (arinispanna) con
dizione e presupposto dei due precedenti.
4) il vuoto assoluto (sarvarunya), coscienza universalmente
luminosa, simbolicamente il V a jradhara.
E' chiaro che se noi leggiamo questo schema cominciando dal
l'ultimo momento
e
procediamo a ritroso abbiamo un processo di
espansione: il vuoto assoluto l a coscienza assoluta, non dualit,
coincidenza di pensiero e d'essere, del nirvana e del samsara, l'es
sere in s di cui nessun predicato possibile; il grande vuoto
avidya e maya, cio il pensiero in se stesso, capacit di tutti i pen
sieri concreti, matrice di tutti gli archetipi, che sono tuttavia depo
sti in lui come potenzialit, ma ancora immot, indistinti e inse
parabili da quella matrice. Esso si realizza traverso i due poli della
illusoriet (parikalpita) e della relativit (paratantra), simbolica
mente espressi nello Yoga, come giorno e notte, o mezzo (upaya) e
gnosi (pajia). Come tali
e
ssi sono capaci di diventare strumento di
salvazione, perch quello stesso pensiero per cui gli sciocchi sono
legati al samsara diventa per gli asceti un mezzo in virt del quale
essi raggiungono la condizione di Buddha (Pancakrama p. 37
V. I 1 ).
Altri indirizzi intendono quest quattro momenti come una
diversa intensit di beatitudine (ananda) perch la reintegrazione
viene conlepita come un congiungimento, un atto creativo, il cam
mino compiuto dall'urdhvaretas, da chi cio, come vedrem\ resti-
120 TEORIA E PRATICA DEL MANALA
tuisce il seme a
l
la propria sede nell'androgino primordiale. A que
sto quadruplice momento corrisponde il sorgere nell'assoluto indi
stinto di quattro aspetti simboleggiati nei quattro corpi del Buddha,
il corpo illusorio (nirmana), il corpo paradisiaco (sambhoga), i l
corpo del dharma e i l corpo innato (sahaja) cui si adeguano i quat
tro piani dell a realt fsica, verbale, spirituale e gnostica kaya,
vac, citta, jfana.
Tutto questo processo naturalmente dentro di noi in una mi
steriosa presenza ch
e
si rivela abbacinante nella sua gloria agli occhi
dell'iniziato; in me stesso si compie l'eterna vicenda, i n me sono
tutti i mondi, in me la gloria arc. ana dei Buddha dispost per gradi
nelle sfere del mio corpo che corrispondono misticamente ai van
momenti di quell'espandersi e al riassorbirsi universale.
L'attivit psichica dunque s'impernia intorno ai due aspetti
correlati, ma distinti del respiro (prana) e del pensiero (citt); essa
suppone una dicotomia di forze che quando procedono disgiunte
continuano l 'opera della psiche, quindi del karma, e perci della
disintegrazione; quando invece, arrestato i l moto nei, due canali
laterali (ida e pngala), il pensiero fatto rifluire nella canda/i que
sta convergenza provoca la nascita dell'uomo nuovo, dell'embrione
eterno. E' dunque un circolo ch
e
si compie, come nel simbolo del
serpente ouroboros. Da V a jradhara a V a jradhara, dalla disinte
grazione alla reintegrazione. Il Vajradhara principio illumina
zione (bodhz), verit e consapevolezza di s medesima: m esso
pure il punto d'arrivo dopo l'espansione cosmica. Quella illumina
zione si scinde in due, cio in prajfa e upaya, gnosi e mezzo, ele
mento intuitivo ed elemento attivo, cio luna e sole, donna e uomo,
madre e padre, come nella simbologia del Grande Veicolo buddhi
stico o delle scuole scivaite che rappresentano il Dio accompagnato
dalla paredra, ali serie vocalica e kali serie consonantica, ovulo
femminile (rakta) e sem
e
(ukla), la cui congiunzione genera
l 'uovo, l'embrione, il V a jradhara rinato.
E' una divisione binaria la quale si svolge sulle opposte vie dei
I MANALA NL PROPRIO CORPO
121
due canali, l'uno a destra l'altro a sinistra, che guidano, per cos
dire e continuano l'obiettivazione nel mondo delle apparenze, lo
scindersi del primo principio nella dualit. Questa spontanea scis
sione dell'uno in virt della quale esso appare molteplice, come
avente una forma, mentre trascende ogni forma, -favorita e accre
sciuta dal pensiero individuo od individuante (vijiana) il quale,
come si vide, portato a cavallo dal prana, sviluppa ed intensifca con
il gioco di imagini subiettive la sempre rinnovata illusione. Aliora
chiamata in soccorso la tecnica dello Yoga, la quale deve produrre
l'arresto del pensiero individuato ed individuante: questo arresto
non solo causa l'inattivit del prana, nei due canali di destra e di
sinistra, ma produce violentemente u
n
rifluire del pensiero, strap
pato a quella irrequietezza, verso la canda/i dove splende la luce
dell'assoluto
e
il fuoco che in lei fammeggia lo brucia. Come
sempre questo processo ambiguo: il flusso delle imagini su biet
tive, quella che lo Scivaismo chiama ignoranza intellettiva sop
presso; il coeffciente maggiore della dualit arrestato; ma a tale
momento negativo uno positivo si accompagna, vale a dir
e
la rein
tegrazione del Vajrasattva o Vajradhara, la indivisibile unit della
Suprema Beatitudine (mahasuk ha), il ritorno, dopo l 'esperienza del
mondo dispiegato nella sua molteplicit, all'identit assoluta, che
appunto si realizza quando la dualit stata superata.
Questa unit il bodhicitta, l'illuminazione, il lgos sperma
tiks, il quale riunisce in s indissolubilmente gnosi e prassi,
(prajia e upaya), oppure vuoto (unya)
e
compassione (karuna).
A questo punto, siccom
e
il processo universale , come sappiamo
trasferito nel microcosmo, la simbologia sessuale viene inserita nel
sistema. Questo bod hicitta, l 'assoluto che deve essere reintegrato per
la congiunzione dei suoi due aspetti, il bindu, l a goccia, cio a dire
l'uovo creato dal fondersi del sem
e
maschile (sukla) e dell'ovulo
femminile (rakta): cio prajia ed upaya, gnosi e prassi nuova
mente reintegrati nella primordiale unit.
La simbologia che guida allora l'iniziato all'inveramento com-
12 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
pleto della sua palingenesi diventa molto varia e complessa. In
alcune scuole essa puramente alfabetica, vale a dire si basa sul
mantra, su quelle formule che racchiudono nelle loro sillabe la mi
steriosa essenza di un piano spirituale o di una forza psicologica.
La goccia o il punto (bindu), secondo questi indirizzi, l'anusvara
il suono m, come nella sillaba om; in tal caso il processo dell'espan
sione cosmica espresso dai suoni che riproducono nella loro diversa
combinazione, l 'intrico delle forze divine traverso le quali l'uno
diventa molteplice. Nel caso che stiamo considerando il punto
l 'anusvara sopra la sillaba : hum = h u , cio consonante
( = mezzo) pi vocale ( = gnosi) . danno il punto, cie la bodhi,
cio il mistico seme di V a jradhara, il Tutto.
Per altre correnti invec
e
-om
e
nell'atto sessuale l'uovo deriva
dalla congiunzione del seme e dell'ovulo, cosl nell'esercizio dello
Yoga, dalla congiunzione della gnosi e del mezzo fgurati dai due
canali ida e pingala, nato nella andali l'uovo della reintegrazione
della identit primordiale, oltre l'effmera illusione del pensiero
individuo.
Quest'uovo appunto la coscienza che in quel momento stesso
fammeggia nella candali, com
e
una luce splendente per dissol
versi, nell'estremit superiore di quel canale che sboccia sul ver
tice della testa, nel piano nirvanico, oltr
e
l'apparenza illusoria del
divenire.
In altre scuole invece questo congiungimento avviene realmente
o allegoricamente fra l'iniziato e una donna. La candali o mudra
o fakti quasi sempre una ragazza sedicenne che condotta nel
centro del mandala raffgura la akti, il momento creativo l'aspetto
femminile dell'unit primigenia. L'uso della mudra ha avuto molta
fortuna nella setta fakta, dando origin
e
a non poche deviazioni
. aspramente criticate dalle scuole ortodosse. Non c' dubbio che l a
simbologia s i a assai pericolosa; era facile prendere alla lettera l
e
in-
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
123
giunzioni della liturgia esoterica, non di rado esposte, per tener
lontano i non iniziati, in forma volutament
e
oscena.
Ci accadd
e
in alcune correnti del tardo Buddhismo special
ment
e
nel Bengala - alludo a certe sette dette Sahajiya -
e
poi
anche in alcune scuole visnuite spesso tacche da quell
e
degenera
zioni sopravvenute nel l'tsoterismo del Veicolo diamantino. Tutte
le istituzioni umane sono soggett
e
a corrompimento e tanto pi
potevano correre questo rischio le scuole che avevano scelto un sim
bolismo cos audace e che coraggiosamente mettevano in moto le
imagini sessuali per esprimere le loro mistiche aspirazioni. Ma non
dobbiamo insistere su cosiffatte degenerazioni, piuttosto cercare di
capire quali fossero le idee dei pi autorevoli maestri su un punto
cos delicato;
e
allora si riconosce con tutta franchezza che sebbene
i simboli foss ero pericolosi, i tecnici dello Yoga furono tuttavia ben
l ungi dal prenderli alla lettera. La reintegrazione del V a jradhara
avviene proprio come l'uomo nasce dalla fusione dell'ovulo e
del
seme. Ma anche nel caso che il rito liturgico compiuto nel mandala
richieda l a presenza di una donna, l'atto sessuale non condotto
alle sue naturali conseguenze: invece cos controllato dal prana
che il seme anzich scendere procede a ritroso, ascende al loto
dai mill
e
petali n sul vertice della testa per quindi dissolversi
nella increata sorgente del tutto.
Come ci sia possibile spiegato sia in alcuni trattati di H atha
y

ga, sia in quelli Sahajiya: una tecnica molto sottile, la quale


soprattutto si serve del controllo del respiro. Questo viene violen
temente trattenuto in quel momento che detto kumbhaka, cio
della ritenzione del respiro,
a
lungo protratta: cos si compie una
ostruzione dell
e
vi
e
semmali sulle quali la volont dello yogin
acquista quindi potere come su molti muscoli del corpo che di
solito sono sottratti al nostro cosciente controllo.
Ancora una volta i maestri della gnosi tantrica continuano dun
que le pi remote tradizioni indiane e si riconnetton
o all
e e
spe
rienze di quella scuola yoga che hanno alimentato tutte le corrent
12 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
ascetiche dell'India che gi dal tempo delle Upanishad conoscono l a
pratica dell'urdhvaretas di colui cio che sa condurre il seme vers
o
l'alto>> (Maitri-up. 4,33, M ahanarayani-up. 12,1).
I maestri buddhisti sono assai precisi su questo punto: non si
lasci precipitare il bodhicitta (Subhashita p. 77) dove bodhicitta
preso, come nei testi esoterici, nel senso di seme perch - ag
giungono - la caduta del see causa la fne della passione, e
la
fne della passione motivo di dolore >>; e qui passione vuoi dire
naturalment
e
compassione, perch il proposito del Bodhisattva
di condurre le creature alla citt del nirvana, in virt della com
passione per la sorte di chi sospinto senza requie dai flutti del
samsara verso un abisso di dolore: e la compassione s'accompagna
indissolubilmente alla gnosi.
Compassione e gnosi sono i due poli traverso i quali si svolge
il processo di reintegrazione o ritorno e si conclude il ciclo dal
bodhicitta-causa al bodhicitta -effetto, quando avviene l'arre
sto dell'esperienza fenomenica.
Se il neofta incapace di rifluire traverso questa fusione di
gnosi e com passione verso l 'Uno, il Tutto, l 'Assoluto, il V a jradhara,
allora i due poli del bodhicitta escono dal cerchio e discendono sul
mondo obiettvato, nel piano della 9ualit e questa l a caduta
del seme>>.
Naturalmente quando il mandala trasferito nel corpo l a pre
senza della mudra vera e propria, della ragazza sedicenne, deve
essere esclusa: la mudra in questo caso allegorica, quella stessa
candali che per cos dire il pernio della tecnica yoga, il canale
misterioso nel quale brilla la pura luce dell'essere.
L'idea di una primigenia unit e del suo successivo disgregarsi,
dal quale tuttavia risorge il desiderio della riconquista dello stato
iniziale, rappresenta il fondamento della intuizione religiosa e mi
steriosofca dell'India. Androgino il Purusha vedico.
Anche Prajapati racconta la Brhadaran-up. I, IV, 3-all'inizio
della creazion
e s
i sent spaurito dell a sua stessa solitudine, ma poi
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
consapevole che nessun altr c'era all'infuori di lui, si persuase che
non v'era ragione di temere alcuno. Egli non provava gioia. Per
ci nessuno, quando sta solo, prova gioia. Ed egli fu desideroso
d un altro. Egli era nello stesso stato in cui marito e mogli
e
si
trovano nel moment
o
del mutuo abbraccio n.
Egli questo divise i n due. Perci il marito e l a moglie furono
prodotti. Perci questo fu soltanto una parte di lui medesimo com
e
un pisello diviso in due. Il vuoto perci colmato dalla donna. Egli
l a avvicin. Perci gli uomini nacquero .
Questa idea via via si chiarifca e si traduce in nuovi simboli,
ma resta traverso i secoli l'arco di volta di tutto il pensiero mistico
indiano. Forse i buddhisti formulando chiaramente la tesi della im
plicita dualit del pensiero dell'illuminazione, scisso in gnosi e
mezzo, ricostituito poi nell'unit del punto (bindu), sono stati i
primi a defnire una soteriologia nella quale il binomio maschio
femmina ha parte preponderante. La recondita bivalenza dell'Es
sere, intuita nel fondo della esperienza interiore di ciascuno di noi
e veduta riflessa nel gioco della vita, come una doppia polarit fra
intelligenza e psiche, dio e natura, essere e divenire, discussa e def
nita in complica: ti sistemi, si proietta in una liturgia ,che, come si
visto, s propone di riprodurr
e
con l'intervento attivo dell'uomo
e della donna, purifcati dalla gnosi, il dramma dell'universo. Que
sto sdoppiamento dell'Essere in gnosi
e
mezzo si ripete parallela
mente nello Scivaismo dove quello stesso essere lo aktiman, colui
che in s possiede le akti, la potenza: unit inseparabile che pas
sando dallo stato di quiete al momento attivo si dispiega nella plu
ralit infnita.
Lo stesso concetto riprendono le scuole visnuite, ricercando nella
psicologia amorosa il riflesso del dramma universale. L'assoluto
principio - esse affermano - insieme trascendente ed imma
nente: trascendente come Brahman, immanente come Paramat
man, interiore realt di ciascun essere. Come Bhagavan, cio come
Dio, epifania in forma accessibile agli umani, quel principio diventa
126 TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
autoconsapevolezza,
e
quindi causa dell a catastasi dalla decadenza
nel tempo e nello spazio; espresso nel simbolo di Krishna esso inclu
de tre aspetti o potenze: svarupaakti, natura essenziale, jivasakti
potenza individua in virt della quale si moltiplica nell
e
creature,
mayaakti, potenza magica, per opera della quale si evolve nell'altro
da s, cio nel mondo fsico. La sua natura essenziale a sua volta
triplice in quanto riassume in s tre aspetti, il classico trinomio dell a
teologia indiana: esistenz
a
(sat), coscienza (cit), beatitudine (anan
da). Cotesti tr
e
aspetti si alternano ed agiscono traverso tre potenze,
dette di coesistenza (sandhim), di coscienza (samvit) e di gioia
(hladim). Questa potenza gioiosa n ha una parte preponderante
nella soteriologia visnuita e rappresenta la interpretazione visnuita
della mudra buddhistica o della akti delle scuole scivaite, l'aspetto
femminile di Dio proiettato nel simbolo di Radha e diventato stru
mento delle realizzazioni divine
.
Essa dio obiettivato: dio il
soggetto; tesi l 'uno verso l'altro dall'impeto di amore che resti
tuisce l 'unit primigenia.
Quando il Bhagavatapurana e tutta la l etteratura che ne deriva
. descrivono, spesse volt
e
in maniera molto veristica, l' amore di Ra
dha e Krishna. , nel cospetto stesso delle amiche di lei compiacenti
(aktz), i devoti visnuiti leggono in queste pagine lascive il dramma
dell'animo umano, che allontanato da dio, decaduto, solo, si ac
cende di passione per l'amante divino ed anela di ricongiungersi
a lui nell'estasi del supremo incontro. I grandi santi visnuiti pen
sano, come Caitanya, di inverare in s medesimi questo stato di
Radhabhava, la natura di Radha che consiste nell'ineffabile espe
rienza dell'unione divina. Alla maggior parte dei devoti riservato
invece il sakhibhava, lo stato d'animo delle compagne, che nella
leggenda facilitano l'incontro divino, fanno da messaggere fra i
due amanti e assistono alla beatitudine del loro incontro. Questa
simbologia trasporta il miste in un altro piano, un piano soprater
reno, il Vrdavana, l'eterno Vrndavana, che non pi la terra
sacra vicino a Mathura, ma una sfera celestiale, oltre il piano dell a
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
1 27
dualit; anch'esso , come la suprema esperienza del Buddhismo e
dello Scivaismo, al di sopra del brahmarandhra, al di l dell a bhu
tkoti, della sommit dell'esistenza individuata, il luogo dell'iden

tit, in cui questo mondo della dualit stato riassorbito e tra


sfgurato nel piano dello yoga amoroso. Quando l'androgino pri
migenio stato ricostituito, i due aspetti coscienza o psiche,
io e non io, uomo e donna, sono contenuti i uno stato di
unit ed equilibrio. Nel piano dell'esperienza la scission
e
si po
larizza nei due opposti aspetti dell'uomo e della donna ; ma
l'amore, come la mudra nell'esoterismo vajrayanico, deve com
pier
e
la reintegrazione, che insieme una sublimazione. Quando
l'incontro di questi due aspetti dell'essere restasse limitato nella
sfera dei sensi, sarebbe, come l a caduta della bodhi, l'efflusso del
seme, nuovo e pi grave decadimento; invece non si richiede sod
disfazione personale, ma una sublimazione di stati d'animo, fno
all'estasi della completa fusione spirituale, quando non c' pi
un io e un tu, ma un solo io. I sensi sono la morte; ma questa tra
sferenza e sublimazione provoca la palingenesi, l 'uomo increato,
l 'uomo eterno.
Tre specie di uomini si conoscono: l 'uomo eterno (sahaja)
l'uomo increato e il corpo dell'uomo carmico .
Cotesta trasferenza avviene considerando l 'uomo come godi
mento
e
la donna come beatitudine: il rapporto fra i due non
kama, amore fsico, ma priti o prema che sublimazione spirituale
dell'amore. Ess si invera sostituendo (aropa) cio alla entit psico
fsica del comune individuo la sua essenziale divina natura (sva
rupa).
Se uno adora questo svarupa, allora ottien
e
la sua umana
realt. Se questa sostituzione non avviene, uno cade nell'inferno (S.
s. 68) .
E' l 'uomo nuovo che sorge dall'uomo vecchio, l'accesso al
l 'altro piano, oltre la dualit, che tuttavia si invera dopo un peri
coloso cammino nel quale facile la caduta negli abissi. Chi vi si
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
ddentra senza essere suffcientemente preparato, non giunge alla
salvezza, ma alla perdizione.
L'India come sopraffatta dal senso: il sole che brucia la sua
terra istilla ardori di fuoco nel suo sangue, quell'impeto vitale che
si moltiplica irrefrenabile nell'inesausta esuberanza della giungla e
pare tragga alimento dallo stesso disfarsi delle cose, sembra inga
gliardirsi di fronte alla morte che per ogni luogo in agguato. Di
front
e
a Kali, la terribile dea che tutto ingoia e schianta, sorride
Durga, gran madre datrice di vita e l 'una e l 'altra s'avvicendano nel
ritmo del mondo come i passi di Sciva danzante che creano e
distruggono l'uni verso.
Fin dai primordi delle sue intuizi
o
ni religiose, quando non
ancora s'era compiuta la fusione 'ra l'elemento indigeno e gli
invasori ariani inneggianti nei canti vedici alle imprecise divi
nit atmosferiche, largitrici di potenza e di terrena prosperit, a
Mohenjodaro, compaiono gli idoli e si documentano gli albori
dello Yoga: simboli fallici e imagini della fecondit muliebre si
alternano a fgure di deit mostruose sedute nella pastura degli
asceti. Da una parte la volont di vivere espressa con i suoi simboli
pi crudi e dall'altra quell
e
fgure gi accennanti alla rinuncia.
Sopraffatto quasi dal terribile senso dell'impermanenza di tutto
ci che diviene, ansioso di trovare l 'Essere eterno ed immutabile
al di l di questo fluire di forme, il vate upanisciadico, aprendo
un sentiero che doveva condurre assai lontano i pensatori dell'India,
neg i mondo e lo disse, insieme col Buddha, materiato di dolore
e cerc evadern
e
nella indefnibile pace del Nirvana, rifluendo nel
Brahman, strappando la lucente purezza dell'anima sola all'inca
tenamento del complesso psico-fsico. A'fferm che il mondo e la
sua psiche sono miraggio, gioco illusorio, artifcio di dio, e volle
isolarsi nella immota, impassibile, incolore luce della sua essenza
divina: la sua individualit scomparve in quel freddo bagliore,
oppure s 'inabiss nel l 'immensit di Dio, come una goccia d'acqua
nell'oceano. E perch il mondo non lo distraesse e le passioni non
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TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
lo turbassero e dal fondo della sua psich
e non sorgessero imagini
capaci di commuoverlo, egli con lo Yoga chiuse le porte dei sensi,
si sollev alla quietitudine della contemplazione, cos concentr
l'intelletto su quel punto d'arrivo, che, pur vivendo, egli pens di
essere immerso in quel Tutto. Ma cos proponendo, i maestri
indiani correvano il rischio di produrre una dolorosa scissione fra
intelletto e psiche: di creare o spiriti freddi, o uomini immersi nel
caos dell
e
primitive intuizioni, paurose, terribil, rifluenti sempre
nuove dal fondo inesplorato dell'anima; l'ascesi da una parte e dal
l 'altra l a superstizione, l a rinuncia assoluta o l'adattamento formale,
esteriore a quella remota purifcazione; ne deriva una immancabile
incrinatura del carattere, la diffcolt di raggiungere quell 'equili
brio sul quale poggia la vita. La gnosi tantrica, sia essa buddhistica
o scivaita tent di ricomporre l 'unit che l 'ideale ascetico minac
ciava d rompere: In fondo al corpo giace un nero serpente e
giorno
e
notte ti morde e l'uomo diffcilmente pu eliminare la
spinta di questo Kama )) . Kama non l 'amore, genericamente
tutta la vita istintiva, la incontrollata sede di procreare e godere.
La gnosi indiana s'avvide del pericolo di negare o di estirpare
questa parte del nostro io
e
anzich seguire la via dell a rinuncia,
si cur piuttosto della trasferenza e della sublimazione di questa
insopprimibile propensione.
La donna non pi evitata, come nella disciplina ascetica delle
scuole ortodosse, ma diventa essa stessa strumento di salvazione;
essa l'altra parte d cui noi sentiamo il doglioso distacco e cos
lei in noi crea il suo completamento: psiche ed intelletto, ying e
yang ch
e
nuovament
e
si cercano per ricostruirsi nel primordiale
equilibrio. Qui non pi questione di senso: chi segue l 'invito dei
sensi pau, gregge trascinato fatalmente sulla via del suo annien
tamento. Ma qui rinascita della persona in un'armonia serena ove
l'intelligenza lucida contempla e domina l'agitata ricchezza della
psiche.
&
I fantasmi antichi,
'
il ricordo di un mondo primitivo e lontano,
IL MANDALA NEL PROPRIO CORPO
le fgure mostruose e curiose delle inuizioni barbare e crude dei
primordi, vivono nel fondo dell'anima e invano si tenterebbe soffo
carli ; si riaffaccerebbero improvvisi sul limitar
e
dell'inconscio. Que
sta gnosi non li nega n li respinge, ma, come gli inviti del senso,
li convoglia verso pi nobili vie o li trasfgura.
Quelle imagini rappresentate nel mandala fgurato o supposte
nel corpo mandalico conservano spes so il loro primitivo aspetto pau
roso, ma non sono pi le bieche deit della cultura primitiva avida
di sangue e di sacrifci; divengono simboli di momenti e di 'forze
della psiche individua e collettiva, non pi proiettate fuori del
l 'anima come potenze implacabili e nocive, ma riconosciute come
u dato della esperienza. Esse allora non sorgono pi com
e
fanta
smi minacciosi che disgregano e corrodono la personalit, ma docili
ubbidiscono al comando del miste in una serenit placata sulla quale
splende la luce della riacquistata coscienza.
Quando dunque i l pittore dei' India o del Tibet disegna u
mandala, non ubbidisce ad un arbitrio della fantasia : egli segue
una tradizione precisa la quale gli insegna a rappresentare in quella
particolare maniera lo stesso dramma della sua anima. Egli non vi
dipinge le imagini fredde di un testo iconografco, ma vi riversa i
fantasmi del suo io profondo e cos li conosce e cos se n
e
libera.
Egli d forma a quel mondo che sentiva agitarsi dentro di lui e
ora se lo vede dispiegato davanti ai suoi occhi, non pi padrone
invisibile e incontrol labile della propria anima, ma diagramma
sereno che gli apre i segreti delle tose e di s stesso. Quell'intrec
cio di imagini e quella loro simetrica disposizione, quell' alter
narsi di figure placide o minaccios il libro aperto del mondo e
del suo spirito
. Dove prima era notte s ' fatta luce.
A P P E N D I C E
TAV. I
Mandala di Dorgecian, il detentore del Diamante, cio della coscienza
luminosa pura ed indefettibile come il diamante, sintesi di tutti i Buddha
perch tutti i Buddha sono fondamentalmente questa medesima luminosit,
questa coscienza assoluta (para samvit) il pensiero lucente per sua essnza
(prabhasvara citta).
Il quadrato interno racchiude la parte essenziale e pi secreta del
mandala. In questa fgura sono dispiegati come foglie di un mistico loto
le cinque fami glie, momento iniziale della dicotomia cosmica. In alcuni
Mandala il loro posto tenuto da due triangoli detti La Sorgente della
Legge l> , (chos abyung, dlwrmodaya). Legge naturalmente intesa come
l ' assoluto e insieme, la sua rivelazione, il Verbo identifcato nel Buddha e
nella persona del mi ste che si proiettato con l' azione liturgica e la revul
sione dei piani in quel centro ideale da cui tutto emana, tutto ritorna e
intorno cui tutto si svolge.
<< La sorgente della Legge rappresentata da due triangoli incrociati
che indicano la via dell' espansione dall'uno al tutto (punta verso il basso) e
del ritorno o della reintegrazione (punta verso l' alto). Nella simbologia delle
scuole Scivaite o Shakta i due triangoli saranno la potenza (shakti) e Sciva.
Nel centro del loto che essi, intersecandosi, circoscrivono, il doppio dia
mante vajra )) ' adamas, per indicare il piano indefettibile l' assoluto immu
tabile, la suprema coscienza. Questo Mandala diviso in due citt man
daliche l'una interna, l ' altra esterna di vi se da uno spazio intermedio nel
quale sono di sposte le deit adoranti, simboli della luce imprigionata nella
psiche che ridesta la consapevolezza primordiale.
Le 5 bande che delimitano cotesto quadrato interno determinano il
templum, la citt sacra, la proiezione dell' altro piano che circoscrive e
racchiude il mysterium magnum.
L quattro porte o punti d'access al piano suddetto, sormontate di
sovrastrutture complesse sul modello delle porte dei palazzi reali si aprono
sm quattro lati.
Nello spazio fra il suddetto quadrato e il primo cerchio interno si veg-
TEORIA E PRATICA DEL MANALA
gono ornamenti vari, ombrelli, vasi, stendardi, siboli degli utensili ado
perati nelle cerimonie l iturgiche, oferte volte ad onorare i luoghi sacri ;
segno della superfcie divina, territorio del sacer, la sede del Re.
Il primo cerchio interno costituito d un giro di foglie di loto volte
all'esterno per indicare l 'accessibilit del secreto al miste. Segue la cintura
di diamante, il limite tra il mondo del divenire, l a di scesa, e il momento
iniziale del ritorno, o della reintegrazione. Fuori il cerchio di fuoco, la
gnosi che distrugge l' ignoranza.
TAV. II
Mandala di Samvar. nel tempio dei mandala di Toling, Tibet oci
dentale. Il tempio dei mandala a tre piani era riservato alle iniziazioni e al
conferimento di battesimi, quando il neofta era dal maestro messo dinanzi
ai mandata dei vari cicli esoterici nei quali doveva essere iniziato.
Nel centro rappresentato il dio accoppiato con la paredra, con ai
quattro lati le altre quattro deit che compongono l a pentade, l a prima scis
sione. Alternate fra fgura e fgura, in corrispondenza con dei punti inter
medi
,
quattro coppe fatte con scatola cranica : sono ricolme di sangue, come
simbolo della suprema beatitudine che si sperimenta quando avviene il ritorno,
quando cio l ' effusso delle potenze creative, il disintegrarsi nel mondo della
natura e della psiche arrestato, e la coscienza ha riacquist2to la sua primor
diale unit. Nei tre circoli concentrici che seguono sono disposte deit che
rappresentano 8 + 8 + 8 ~ 24 eroi, le emanazioni del dio che presidiano il
suo infnito espandersi, la mi steriosa presenza della coscienza di ogni piano
dell'essere. Nei quattro angoli e alle quattro porte gli otto protettori dei
punti cardinali, l a difesa della coscienza dalla possibile disi ntegrazione. Sulla
cintura le 16 scienze, la multiforme eterna adorazione, la beatitudine che
segno della riconquistata libert.
TAV. III -
'
Questo mandala che racchiude in sintesi grafca le difcili misteriosofe
della scuola Sciakta costruito secondo uno schema che la letteratura mistica,
per esempio l a Saundarya-lahari, celeberrimo poma dell'esoterismo ind,
scritto secondo la tradizione da uno dei sommi pensatori dell'India, cosl
descrive in forma volutamente enimmatica.
Gli angoli che costituiscono l a sua sede sono delimitati in quaranta
quattro cio: le nove nature fondamentali vale a dire i quattro Srikantha e
le cinque damigelle di Sciva
,
tutte separate da Sambu, insieme con il loto di
otto ptali, il loto di sedici ptali, i tre cerchi e le tre linee >> . L nove nature
APPENDICE
fondamentali corrispondono alle punte dei triangoli la cui base stata
tracciata parallela al diametro del mandala. Essi stanno a indicare il para
digma dello estrinsecarsi della dualit dall'unit; il processo e modo della
diferenziazione : pertanto sono detti le nove matrici e corrispondono ai
nove Elementi dai quali costituito il microcosino e cio : le cinque dami
-gelle di Sci va, pelle, sangue
,
carne, grasso, ossa, emanati dalla Potenza :
<1 i quattro Srikantha >> (Srikantha epiteto di Sciva) midollo, seme, energia
vitale, e psiche nel macroosmo emanati da Sciva; nella stessa guisa i cinque
dementi materiali : terra - !lidit, acqua - fui dit, fuoco - calore, aria -
moto, etere - spazio; i cinque elementi sottili : olfatto - terra allo stato sottile,
gusto - acqua allo stato sottile, forma - fuoco allo stato sottile
,
tatto - aria
allo stato sottile, suono - etere : cinque organi di percezione, uito, tatto,
vista, gusto, olfatto, cinque organi d'azione : parola, mani e piedi, organo di
evacuazione, organo della generazione
,
intelletto; che riassume o reagisce
alle impressioni dei sensi. Vengono
i
nfne : Maya, illimitata energia creatrice,
la libert mayica, che operando in Sciva fa pensare l 'esistente come diverso
da lui, poi la intuizione pura per cui Sciva si identifca con l'esistente pen
sando : io sono questo quindi Mahesvara l' essere universale e in ultimo
Sadasiva l'essere in s raccolto cio le quattro successive manifestazioni di
Sciva decaduto dalla sua primordiale lucentezza e cos enumerate in linea
ascendente cominciando dal basso, cio dagli aspetti pi torbidi per arrivare
al l a iniziale forma di Sciva. Pertanto in questi nove triangoli espresso il
gioco dell'espansione divina, il processo dall'uno al molto l'ofuscamento nel
non io. Sambu nel centro il punto potenziale origine di tutto. L tre linee
sono quelle che contengono le due fle di foglie di loto rispettivamente con
otto petali nel giro esterno e con sedici petali in quello interno; del signifcato
del loto sopra si detto. Disponendo sui vari petali e sugli angoli le lettere
dell'alfabeto corrispondenti alle varie Potenze ciascuna indicata col nome di
una dea s i ottiene una visibile s i a pure simbolica espressione del mai inter
rotto processo di efusso della coscienza fno al manifestarsi del complesso
psicofsico e viceversa del ritorno. Questo mandala perci considerato come
il sacrifcio esterno, in quanto ha bi3gno di sifatti pradigmi visibili, dt
disegni e di lettere ma a cote3ta visione mandalica si svrappone i n u
secondo momento il sacrifcio interiore, la trasposizione del mandala nel
corpo dell'iniziato, identifcato misticamente con Sciva, la suprema coscienza
che in lui medesimo mi steriosamente presente.
Tu nel loto dai mille petali in seguito ti congiungi col tuo sposo dopo
aver purifcato tutta la strada della famiglia delle Potenze, la terra nella base
fondamentale (Muladhara), l'acqua nella citt gemmata (Manipura) il fuoco
nella sede propria (Svadisthana), l'aria del cuore (Anahata), l'etere sopra
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
(nella ruota della purezza, Visuddhi) e l 'intelletto nella ruota del comando
(Ajna; fra i due ochi) >> .
Dopo aver infuso nell'espansione cosmica le correnti di ambrosia
emananti dai tuoi piedi, tu (discendendo) dalle risplendenti mansioni lunari,
(cio : la coscienza obiettivata) riassumi l a tua propria posizione e pres
l 'aspetto di un serpente arrotolato i n tre spire e mezzo dormi nella cavit
del foro della potenza (Kulakunda) >> In questi due versi esposta quello che
i mistici dell'India chiamano la scala del segreto della Kundalini, la co
scienza pura in noi nascosta, che i n rispetto al macrocosmo detta Tripu
rasundari, la bella delle tre citt >> ; ed il kundalini nel mi crocosmo. Lo
, yogin con l' art del controllo del respiro e la consapevolezza mistica ne
produce i l risveglio e la progressiva risalita attraverso le ruote o centri psi
chici. Questi centri psichici perforati dalla sua luminosit si di ssolvono e con
essi, nel piano parallelo del macrocosmo, sono eliminati i cinque elementi
di cui le cose sono costituite : nella nostra persona, sostituendosi all' equiva
lenza materiale la simbologia psichica, l progressiva ascensione dal confuso
ed ottenebrato al puro e chiaro, fno a tanto che la kundalini che ha
superato le 5 ruote cio, come dice il verso, il fascio delle Potenze, risale al
Sricakra, cio al loto dai mille petali in cui questa Potenza divina, per virt
della quale Sciva crea e si moltiplica nel Tutto, si ricongiunge nella beatitu
dine della primordiale comunione con Sciva; in questo momento il medi
tante di ssolve la sua psiche riposando nella beatitudine del nirvana, il nirvana
i n vita
,
il quale dura fno a tanto che egli riesce a mantenere l a kundalini
cos ricongiunta con Sciva. Siccome questo stato di reintegrazione non pu
durare in eterno, appena s ne esce, comincia i l processo discendente, il
decadere nel tempo e nello spazio, il rinfrangersi nel complesso psicofsico,
i l tramutarsi in materialit. Allora l a kundalini permea di s l e ruote che
tornano a formarsi e perci il verso sopra citato dice che essa infonde l'am
brosia nell'espansione cosmica, cio nel fascio delle Potenze che vengono
identifcate col corpo adeguato al macrocosmo. I molti milioni di canali, che
lo attraversano e ne alimentano la vita, nell'omologia macroosmica equival
gono al dispiegamento dell 'Universo, al Tutto. Compiuta la discesa e perci
riprodotto il processo creativo la kundalini giunge alla ruota di base vi si
arresta si arrotola su se stessa, e vi si addormenta, giacendo nel pericarpio
del loto di quattro petali nel centro di quella stessa ruota. Cos il macroosmo
e il microcosmo sono tornati ad apparire.
Con questo ripetuto esercizio, descritto e guidato nei suoi vari momenti
dallo yoga
,
i l meditante pu unifcarsi alla Potenza che tutto muove e da cui
tutto germina e tutto torna.
Quando uno desideroso di loarti con queste parole : o Bhavani,
APPENDICE
1
3
9
possa tu volgere uno sguardo di compassione s di me tuo servo >> cio dice
(interpretando le parole del sanscrito in altro modo) << possa io essere te , in
quel momento tu concedi a lui la medesimezza con te ste3sa, uno stato che
splendente per la luce rifessa dai diademi degli dei che di fronte a lui s1
inchinano >> . Cos si raggiunge l' identit assoluta cio l a Potenza
,
la Suprema
coscienza, la quale trascende tutte le possibili manifestazioni divme : non gi
che queste sieno illusorie, perch tutto quello cui la psiche umana d vita,
le idee i n cui l' uomo crede e che perci spesso restano attive e feconde
sulla terra, causa di bene e di male operato o patito 30no vere e reali : ma
sono forme non defnitive, nel senso che la Potenza suprema tutta le supera,
e come da esse quelle traggono origine e forma, solo la consapevolezza di
questa suprema realt tutto elimina e supera. Questo mi sterioso sacrifcio
della kundalini
,
che riproduce, per volont cosciente dell'iniziato, l'eterno
gioco delle forze che la libera necessit di dio urge a produrre la multivaga
infnit delle cose e delle creature, i l tempo e lo spazio, le idee e i fantasmi,
strappa il miste alla disintegrazione della vita, lo aiuta a risalire su dall'abisso
in cui la maya lo ha precipitato e a ritrovare nella luce della Potenza, i l suo
io misterioso; come dicono i vati delle Upanhad : Tat tvam asi : tu sei
quello. Oppure, come piu esplicitamente dichiarano
i
maestri Scivaiti : Nei
riguardi di questo supremo iddio che pura illuminazione, atma, che
bisogno c' di mezzo (per arrivare a lui)? Non c' da conseguire l sua pro
pria essenza perch questa sempre eterna in ognuno; non la conoscenza
perch esso di per se stesso illuminante; non vi sono da rimuovere ost
a
coli,
perch ostacoli non ve ne sono, n possibile entrare in lui perch non vi
uno che possa entrare in lui come distinto da lui> Quale mezzo vi pu
essere poich logicamente impossibile ammettere che questo mezzo esista
separato da lui ? Perci tutto l ' universo un' unica realt che solo coscienza,
che non scissa dal temp, non delimitata dallo spazio, non costretta
dalle limi tazioni, non circoscritta da nessuna forma, non spiegabile con
le parole, non dichiarata da nessuna conoscenza ed assume per sua propria
volont i suoi propri attributi sopraelencati. E questa realt autonoma
consapevolezza, e questa (realt) sono io e in essa (cio) in me stesso tutto
rifesso. Perci in colui che saldamente cos discrimina, si determina una
eterna immersione nella coscienza divina che avviene immediatamente e per
questa persona non vi bisogno di formule rituali, oferte, meitaziont,
liturgie ed altre prescrizioni si mili 11.
(Tantrasra di Abhinvavagupta).
TAV. IV
" "
. ,
TEORIA E PRATICA DEL MANDALA
. , .
Alcuni specchi cinesi, conosciuti a causa di alcuni disegni, di cui sono
adorni e che ricardano le lettere T L V maiuscole, come specchi T L V, sono
stati considerati una meridiana : di fatto essi sono invece schemi mandalici
dell'universo: de!o rotondo
,
stella polare, axis mundi ne! cmtro, terra qua
drata : quattro porte de! Chungkuo
,
della Cina 0 palazzo del re adeguato
questi all'axis mundi. La rappresentazione grafca di cosifatti schemi dello
universo serve tuttavia ad uno scopo magico al ritorno, all'unifcazione col
punto centrale dalla quale, appena inverata, deriva la onnipotenza di chi
la ha conseguita. Identifcazione con il centro e unita con il Tao, primo
principio e supremo motore delle case (Karlgren, Early Chinese Mirror
Inscriptions p. 31 - Bulletin of the Museum of the Far Eastern Antiquities,
Stockholm 1934
)
' (( Possano - dice l 'iscrizione che si legge su uno di questi
specchi -i vostri otto fgli e nove nipoti controllare il centro doe unifcarsi
con que! supremo motore, fonte di immortalira e taumaturgica potenza.
Nove sono i fgli perche nove e numero perfetto; specifcando, quattro fem
mine numero pari, yin, principio femminile, luna
,
e cinque maschi
,
numero
impari, yang, principio maschile, sole (efr. Karlgren p. 43
)
. Altrove, ibid.
p. 29 (( Voi salite (la montagna) T'ai shan, voi vedete gli uomini divini :
essi mangiano J'essenza di giada : essi bevono la sorgente limpida : essi
hanno conseguito le vie del cielo: tutte le cose sono nel lom sta to naturale :
essi aggiogano il Drago senza coma al loro carro: essi montano le nubi
naviganti (ne! cie!o) : possiate avere dignita ed ufci : possiate prese
r
vare i
vostri fgli e nipoti .
,

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