[scattanti.
[boccio;
là dolcemente il ruscello avanza pigro
nel suo corso contorto; qui si rianima, salta, ride e sgorga.
[ghiozzo?
Se si avvizzissero stremati dall'amore vene e petto,
l'anima spavalda svanirebbe come i fiori travolti dal vento caldo.
[contento bacia.
E l'anima del vento e il mio sangue mettono a confronto
la loro vagabonda felicità, e il vento, sciolto in libertà, se ne va triste
[alla deriva.
[sangue vivo,
sangue di donna palpitante che m'afferri
riconoscendo nel mio corpo elastico una rara cosa allegra,
[immensamente buona.
[un coniglio
a conferma, echeggiare sette volte sento il canto dell'allodola.
Stanchezza da cane
[lucentezza.
Dissonanza nell'infanzia
[orrendamente
il sartiame stregato d'una nave.
Ladri di ciliege
Turbato da un sogno
È la luna quella
alla finestra, tanto grande e rossa?
Nella stanza nessuno?
Nessuno vicino al letto?
Ascolta; palpitano
i suoi passi giù per le scale
...o ai vetri è un battito d'ali?
Lei un momento fa
sulla bocca mi baciava calda:
calda come la luna nel sud
quando splende rossa,
la luna che da abissi lontani
segnò quei due baci.
E la luna ora va
rannuvolandosi, ha frainteso!
Così giù nel mio sangue lenti
affondano i miei baci, presto
restando sommersi.
Rinascita
Gioventù vergine
Di quando in quando
tutto m'ansima il corpo
e la vita mi appare negli occhi,
tra essi vibrando e la bocca
giù selvatica discende per le membra
lasciando gli occhi miei svuotati tumultuanti
e il petto mio quieto colma d'un fremito e un calore;
e giù per le snelle ondulazioni sottostanti
che onde diventan pesanti, di passione gonfie
e il ventre mio placido e sonnolento
all'istante ribelle si desta bramoso,
eccitato sforzandosi e attento,
mentre le tenere braccia abbandonate
con forza selvaggia s'incrociano
a stringere - quel che non hanno stretto mai.
E tutto io vibro, tremo e ancora tremo
finché la strana potenza che il corpo mi scuoteva
non svanisce
e nobile non risorge l'ininterrotto fluire della vita
nella durezza implacabile dei miei occhi,
non risorge dalla bellezza solitaria del corpo mio
esausto e insoddisfatto.
Studio
Crepuscolo
Zingara
Ragazzina
Un ladro notturno
[pesante.
[ciglia,
impallidisce e si rivolta, mentre muto il mio cuore s'arresta.
[vicina.
Sera di paese
In barca
Ultime ore
[esistenze antiche.
[minaccia?
La luna d'argento,
buttata così in alto da qualcuno
per risolvere a testa o croce la questione, è stata presa
nella rete della mongolfiera della notte
e con un liscio sorriso blando siede lassù, nel cielo
serenamente ammiccando al nulla;
o forse la piccola stella che le tiene compagnia
della sfrontatezza delle campane si prende gioco, ridacchiando,
quasi la sapesse lunga Lui!
[stanca.
Un morto
Commediante!
Non ti vergogni di recitare questa parte
d'indifferenza ferma verso di me?
Vuoi proprio, ahimé,
che il cuore mi si spezzi,
per come m'eviti?
Oh, commediante
dalla faccia dura, smaltata di bianco,
cosa sei oramai?
Più non t'importa
di quanto sia prigioniero il mio cuore,
e m'eludi?
[te,
mentre avanti a tutte, all'orizzonte estremo, una ce n'è dal seno liscio,
[lucente
di fuoco, a guardia delle selvagge coste settentrionali, dei mari
[rosso-fiamma
che corrono tra le rocce, ove volano leggeri corvi nel vento come ben
[lanciate
frecce.
[segretamente il terreno,
o nei boschi del crepuscolo, là, tra tremuli anemoni nordici, agitati.
Pensa a me qui, in biblioteca, a tentare e ritentare dei versi che
[lacrime
mi costano e ferite al cuore, di frecce che nessun'armatura fermare
[può o respingere.
[bianche
sulle colline verdi-scure; e nuovi vitelli nella stalla. Dietro l'aratro
[volteggiano
le pavoncelle.
Sono contento per te, per me sulla strada ove passo lavorano gli
[sterratori
e rabbioso io vorrei distruggere la roccia sterile d'ogni arida fonte.
Come il mormorio del vento, prigioniero là, nell'alta rete degli alberi
[ingemmati,
rapida mi passa un'auto vicina, improvvisa, e piego il mio animo a
[sentire
la voce del motore furtivo, vittorioso, che va via, come un tafano,
a sentire il riecheggiare della paura, nel suo beffardo inconsapevole
[trionfo.
Lettera dalla città: il mandorlo
[s'espandono
nel blu in pace e fantastico sul loro senso.
Mattino di nozze
Violette
Fulmine
[aperta?
[cuore?
. . . . . . . . . . . . . . . .
La luce s'è spenta, sotto l'uscio di mia madre.
Deve proprio amarmi tanto!
Lei, così sola, ora va ingrigendosi!
E io sto lasciandola,
risoluto ai miei studi!
Amore è il grande Inquisitore.
Il sole e la pioggia non chiedono il segreto
del chicco di grano alla ricerca della libertà nel buio.
La luna il suo solitario cammino percorre libera d'angoscia
perché nessuno si rattrista per la sua partenza.
Per sempre, ogni istante indugerà pietoso alle mie spalle l'amore,
accucciandosi come le piccole case nella nebbia, quando mi volto
[indietro.
Perennemente, fuori della nebbia, con rimprovero solleva la chiesa
[un dito,
indicando ai miei occhi, con infelice sfida, dove per piangere
[nasconde l'amore
il suo viso.
Il verso del cuculo e il tubare della colomba senza fine che chiamano
e chiamano,
svuotano con una monotonia senza senso
tutto il piacere della mia mattinata nel bosco macchiato di sole.
[bello.
Guardie
Una sfilata a Hyde Park, 1910.
La folla guarda.
[baionette.
[cavallo
sorvegliando il viale, la mano abbandonata sulla coscia,
volta al cielo, ferma è la sua faccia, socchiusi gli occhi
annoiati, e la bocca rilassata quasi in un sorriso: ineffabile noia!
[slargo
con piume bianche che vacillano sotto il cielo grigio, a sera.
E d'improvviso, come si muovesse il terreno
la rossa fila ondeggia in lenta, magnetica reazione.
Evoluzioni di soldati.
[marcia.
Avanza con molle spinta, come acqua verso una chiusa, da un arco
[d'ombra
emergendo come il sangue emerge dalle ombre profonde della
[nostra notte
pulsando verso un incontro, una crisi, uno spasimo e un fremito di
[gioia.
[d'avvicinamento
verso di noi; scuri occhi sotto i colbacchi lucidi, scure minacce che
[puntano
il nostro vascello in secca; inumano incontro oscuro, e chiuse labbra
[calde
e scuri baffi di soldati che passano sopra di noi, sul relitto della
[nostra nave.
Ed ecco, è l'ora del riflusso, essi si rigirano, son spariti gli occhi
[dietro i colbacchi.
Ma sospeso il suo timbro ha il sangue, il cuore d'oblio uscito conosce
solo la ritirata delle spalle ardenti, rosse, rapide onde del dolce
fuoco orizzontale, che scemando rifluisce, crepuscolo calante della
[ritirata.
Consapevole
Un ricordo doloroso
Alta la luna va sempre più piccola, piccola e da me assai lontana,
candida, pensosa, m'osserva meditabonda dalla sua distanza,
e scorgo tremolare blu sul suo pallore una lacrima ch'io certo avevo
veduta già, sperando allora che nemmeno l'inferno la serbasse
[ancora.
Un fiore bianco
[gelsomino
tutta sola pende sopra la mia finestra, dal pergolato invernale della
[notte,
liquida come un fiore di tiglio, leggera come acqua lucente o pioggia,
brilla, primo immacolato amore vano della mia gioventù, senza
[passione.
Corot
Michelangelo
Chi fece tremare le tue curve linee nel calice delle sue dita?
Chi calò le sue mani con fermezza sui tuoi fianchi
e tracciò il cerchio del suo potere, o uomo,
lungo le membra tue, felici come quelle d'una sposa?
[meravigliosamente,
e scuri occhi quindi ti diede, o uomo! così che tutto
attraverso quel lampo potesse entrare in te?
[dorata.
[avventure.
Quando nella notte la luce nella città come polvere s'è levata gialla,
o come bruma, fuori d'uno stagno fra le dune, lambita dalla luna,
per un'ora breve fioriscono i nostri visi, sulla strada pallidi e incerti:
margherite che risvegliate per errore si spiegano bianche in attesa
[d'incontrare
[lungo il cielo
mentre lontana è l'aurora, oltre la stella in alto guidata dalla città di
[polvere brillante.
[mattino
sono andati via e così le licenziose rose dei marciapiedi: e ora noi
fiori d'illusione, per rendere un Paradiso le rive di quest'oceano
[senza posa
risplendiamo con la nostra bigiotteria, uccelli allegri in un mare
[d'oscura città.
Dopo l'Opera
Signore
come uccellini camminano nelle loro lucide scarpe appuntite,
si sporgono in avanti ansiose, quasi aspettassero una barca, per
[venir salvate
dal naufragio;
tra i relitti della folla del teatro
mi fermo e sorrido.
Con quanta aria di circostanza la gente prende la tragedia!
e tutto ciò mi diverte.
Mattino di lavoro
Trasformazioni
I. La città
[gruppo.
2. La Terra
3. Gli uomini
Operai, spole che percorrete l'azzurro telaio del mattino!
Voi, piedi dell'arcobaleno sospeso nel cielo!
Proiettate le vostre braccia come razzi in cielo,
voi che, stanchi, v'inclinate come barche al vento marino!
Voi che v'affollate in gruppi come rododendri fioriti
e, disperati, v'isolate come gocce di luce;
voi che quando per il lavoro vi dibattete, o l'odio o la passione
come tutte le bestie fremete, che sudano e lottano;
voi che contorti per il dolore apparite come foglie di faggio
[accartocciate,
voi che come gatti v'arrotolate nel sonno, voi che in rivolta
[v'ammassate
vibranti come uno sciame d'api, voi che cadete a terra
e quali baccelli di fagioli imputridite; ma cosa siete voi, oh multiformi?
[questo è tutto!
Risparmierò le forze per me stesso ed essi possono far lo stesso.
Perché le nostre teste sbattere dovremmo contro il muro
le une dell'altre? Mi siederò allora per aspettare la campana.
Scuola in periferia
[ragazzi,
di cui pochi, neri fendono l'entrata, figure che si accalcano come
[anime di morti
attonite, immobili ai cancelli della vita, ostinate monadi scure.
[acceca.
[lavoro!
In ogni caso
10
[quarantacinquenne.
[uomo.
Ma tutto è bene quel che finisce bene. Così, ora solleva lo sguardo,
guarda su e dì che ti spiace tutto ciò, chiedimi scusa.
Penso che ti cacceranno dal corpo di Polizia, se lo faranno
possiamo vedere se ti dà un lavoro in banca mio padre. Dì che ti
[spiace, Timmy!
11
Così me ne andrò
e lascerò tutt'e due.
Non mi piaci, Liz! voglio proprio
fuggir lontano.
Racconto d'inverno
Ritorno
La supplica
[campagna,
regolare come il silenzio e cielo e terra, nell'abbraccio
continuo del buio, attorno giacciono schiacciando tutti
tra loro i vaghi caratteri sparsi d'alberi e colline, di case chiuse, e noi
usufruire più non possiamo del libro aperto del paesaggio, perché la
[copertina
dell'oscurità s'è chiusa sulle sue pagine illustrate, e si sono fusi
[assieme e cielo e terra e
ogni cosa.
E noi stessi tra le pagine schiacciati, gli occhi chiudiamo per dire:
["Silenzio!"
Nel sonno cerchiamo di fuggire il terrore di questa grande oscurità
[bivalve
e in essa come perle ci arrotondiamo, per dormire. Quando dagli orli
[di nascita,
che ci dona questa nuova rossa luna sorgente, poggiata sulle
[ginocchia delle rosee ore notturne, e gli occhi ci chiude.
Profumo d'iris
Tu sulle morte foglie secche di faggio, ancora una volta, una sola,
presa come in sacrificio, nella notte invisibile!
Solo l'oscurità e il tuo profumo!
Sì, grazie a Dio, ancora è possibile
che i giorni salutari chiudano l'abisso buio
nel quale ci sentimmo mancare come fumo o rugiada!
Previsione
Profeta
Disciplina
[teste
dei ragazzi, su tutti i quali ondeggia la rete scura della mia disciplina.
Non servono, cara, gentilezza e pazienza: troppo a lungo ho
[sopportato.
Ho ficcato le mani nella terra nera, sotto il fiore e le nobili foglie
dell'anima mia, e ho sentito dove son forti le radici
piantate nell'oscurità a lottare per il dominio dell'affollato suolo
[profondo.
[pietà.
[fiore.
Con amore venni dai ragazzi, cara, e essi si rivoltarono contro di me;
arrivai con gentilezza io, col cuore tra le mani come in una tazza,
una coppa d'amore, un Graal, ma trionfanti lo rovesciarono
cercando di spezzare il mio vaso, di violarmi l'anima.
[profondità,
e solo l'amore indebolirebbe la loro sotterranea presa, rendendo
[superficiale
il loro aggancio alla realtà, e avvizzendo i loro nascenti germogli
per il troppo mio colore, invece di quello del profondo solco
[dell'oscurità.
[è forte.
[io
coll'amore a non far loro violenza, imparino loro a non abusare
del proprio giovane io crudele; la lotta non è per l'esistenza, la lotta
per bruciare è alfine nella fioritura dell'essere, ognuno nel proprio
[fiore aperto.
Sono qui per conoscere una sola lezione: non devono l'un l'altro
[ostacolarsi,
né venir ostacolati, nella lenta battaglia per la vita, per schiudere il
[fiore dell'io.
Traggono la loro linfa dalla Divinità, non da me, ma coprire il sole
non devono al proprio vicino, né per lucro farselo oscurare.
Alle radici, e null'altro, insegnerò loro il principio della lezione.
Me stesso estrarrò dall'oscurità, qual fiore alla luce del giorno,
ma non è cosa da fare coi ragazzi, lasciamoli ignorare
quel che da loro è lontano e con me combattano le schermaglie della
[disciplina.
[un fiore
il mio fiore con polline e profumo, e allora soltanto. Darò amore
a chi lo vuole. Attendi dunque un poco! È totale
al momento la mia caduta, ma aspetta e vedrai che il mio fiore vivrà.
Arrabbiato
Come un fiore nella morsa del gelo chiuso e lasciato poi andare,
la mia testa pesa e batte lento il mio cuore, faticosamente:
il mio spirito è morto.
Senza pace
Mistero
Ora io sono tutto
una tazza di baci,
come le alte
snelle vestali
d'Egitto, ricolme
dei divini eccessi.
A te alzo
la mia coppa di baci
e per i recessi
azzurri del tempio,
verso te grido
tra sfrenate carezze.
E immobile
davanti all'altare
elevo il calice
colmo, gridandoti
di genufletterti
e bere, Altissima.
Luccicando immoti,
in estasi
i vini di me
e di te mescolati
in uno còmpiano
il mistero.
Respinto
[tempesta
di pensieri in testa s'ingrossa e scema, lunghi respiri nelle chiuse;
per invisibili polsi così il silenzio defluisce, lento, per riempire la vena
[morire.
Femmina il cui veleno più che uccidere, può paralizzare e annientare.
Freddezza in amore
[sonno.
Allora desiderai ardentemente te e che mi avvolgesse d'amore
il tuo mantello, portandomi via dal corpo il freddo profondo
ch'era sceso sull'animo mio, aggrappandovisi.
[compagnia
e mi chiusero attorno le memorie, allettandomi al sonno.
[sangue
e credevo di potermi tuffare nel tuo ardore vivente, libero
allora dalla muffa e dal freddo. Con la mano sul saliscendi
ti sentivo addormentata parlarmi stranamente.
Ansia
Interminabile ansietà
Ci ha superato, ma questo
che mi nasce nel petto è sollievo?
o ferita più profonda sapendo che ancora
ella non ha riposo?
La fine
La sposa
Sembra una ragazza il mio amore, stanotte,
eppure ella è vecchia.
Le trecce che sul suo cuscino giacciono distese
non sono d'oro,
ma intessute con argentea filigrana
e stranamente fredde.
La madre vergine
Alla finestra
[nebbia,
ormai che nel crepuscolo i lampioni all'improvviso hanno iniziato a
[sanguinare.
Ricordo
Ricordi,
come notte dopo notte, quel novembre
scorresse uniforme e basso in cielo, e una stella
non v'era né uno stretto passaggio dove la luna
potesse uscire sui suoi campi?
Poi ricordi,
come verso nord, bruciasse in cielo una pustola
rossa come una macchia d'ansia
sugli altiforni, e piccole fiamme ondeggiassero,
spettri sullo splendore della brace?
Eran quelli i giorni
d'un autunno terribile per me;
quando nell'oscurità del cielo splendeva solo là
il rosso riflesso dell'agonia della mia amata,
di lei, che nella fiamma si fondeva
Così a te venni;
e due volte, dopo baci sfrenati, vidi
l'orlo della luna divinamente sorgere
e sforzarsi per riuscire a staccarsi
dalla fredda siepe annerita dei cieli,
E se allora soltanto
tu avessi potuto dischiudere la luna alla notte?
E battezzarmi io alla fonte
del tuo amore? Allora saremmo entrati entrambi
nella giusta, rara passione, e mai più?
Ebbro
Troppo lontana ti so, amore,
perché possa tu da questa strada spettrale salvarmi
in cui superbe rose prorompono ed ansimano
in un notturno cielo dal peso incurvato
di biancospini e lillà,
bianchi lillà, notte scolorita
e gocciolante tutto l'aureo sedimento
che il frassino rende alla luce;
Pena
Oh, lo capirai:
quando portavo al piano di sotto
mia madre, solo poche volte, al principio
della sua invisibile malattia,
Angoscia autunnale
Gli acri profumi autunnali
che ancora sanno di bestie furtive, pauroso
mi fanno d'ogni cosa, delle stelle d'autunno
lacrime tremanti e della notte che all'orecchio mi russa.
L'eredità
Silenzio
Ascoltando
Angoscia occulta
Malato
Fedeltà ai morti
[azzurra.
A un libero fine
Immersione
Incendio di primavera
Arriva la primavera e prorompe in verdi falò,
agitati sbuffi d'alberi verde-fuoco e cespugli verde-fiamma;
i fiori di biancospino s'elevano in ghirlande di fumo
tra i boschi fumanti e gli acquatici giunchi tremanti.
Gita in treno
Liberazione
Donne intelligenti
Chiudi gli occhi, amor mio, lascia che t'accechi!
Ti hanno insegnato a scorgere solo problemi
sulla faccia delle cose, e algebra
negli occhi degli uomini pieni di desiderio,
e Dio vedi come geometria
che imbroglia i suoi cerchi, te e me per confondere.
Baci in treno
Ma al centro di tutto
il mio cuore, in deliquio,
come perno immobile,
mentre intera la terra
sulla sua orbita furtiva
si spostava in cerchio.
Ma al centro fermo
si trovava il cuore mio;
ad ogni sua pulsazione perfetta
unite eran le mie,
come trattenute dalla forza
di un'elettrocalamita accesa.
Respinto
Bocca di leone
[salì
[prendere il volo.
E tu, che sei la mia ragazza col tuo ricco caldo viso
ardente, a quale attesa improvvisa ti apri tanto,
vedendo soffiare la polvere dalle inflorescenze
della betulla in alto, nel blu
del vento che soffia? Oh, dimmi che lo sai!
Così siede nella propria scura notte dei suoi amari capelli
sognando... Dio sa cosa, poiché lei sempre è per me
una giovane fidanzata che mi ama e si preoccupa
della sua virtù verginale e del mio buon nome.
Canzone d'amore
Duplice
[ripiegato.
Tarantella
[mondo.
Sotto la quercia
E se anche sapessi
come mi penetri dentro quest'oscurità, e infonda
paura profana alla mia essenza, ti soffermeresti
per distinguere ciò che ferisce da quello che allieta.
Perciò ti dico
che, sotto quest'albero vigoroso, il fluido di tutta l'anima
mi svanisce come vapore d'un sacrificio
sotto il coltello d'un Druido.
Fratello e sorella
[dolore?
Da quando la morte ci ha ritagliati dalla materna luna al vivo,
e gettati fuori come esili falci di luna, a compiere
un inesplorato percorso tra miriadi fitte di stelle
sparse di gente sconosciuta e relitti luminosi
di vite, che i funesti topi neri del dolore han roso
completamente, consumando ogni lucentezza di stella;
Ancora la terra, come una nave, si dirige fuori del mare oscuro
sull'orizzonte azzurro e il sole si leva per vederci avanzare
lentamente in un altro giorno; pian piano il vascello
vagabondo delle tenebre segue la marea sorgente.
[risplendono
nella vanità della loro sostanza su me, che son meno della pioggia?
Non so forse l'oscurità che è in loro? Se non dei sudari, che sono?
Birdcage Walk
Andare vorrei
per le rosse porte ove liberarmi potessi
della vergogna mia come di scarpe nel portico,
della mia pena come di un abito,
e il mio corpo abbandonare, lasciandolo
quale bagaglio d'un viaggiatore partito,
andato nessuno sa dove.
[bacche,
e come un uccello frusciar la sento in cielo leggera.
Sera grigia
Blu
[fiamma dell'ombra.
Campana a morto
[singhiozzo.
Sì, amor mio, sento.
[bufera.
Perché non lasciarla suonare?
Quando la odono si chinano le rose, i teneri, dolci
fiori dal cuore che sanguina e iniziano a pulsare.
Qual piccola cosa!
Lui non può vederlo, mai posso mostrargli come scuota il capo
Non disturbarlo, amore!
mentre zampetta: non posso più chiamarlo da me,
mai: egli non è, qualsiasi cosa accada.
No, guarda lo stornello bagnato!
La coppa svuotala
A tarda notte
Mattino dopo
Viale d'inverno
[betulla?
Son solo i passeri sui ramoscelli come nere foglie morte,
appollaiati a mucchi contro l'azzurro, tutti una cosa col loro sostegno!
Lungo il fiume
nell'umida notte nera, mentre scende furtiva la pioggia,
cascando e sussultando nel sonno,
su un sedile, sola
si rannicchia una donna.
Voglio darle
del denaro. Fuori scivola dall'abito sul petto
addormentato la sua mano; scorrono le mie dita
leggere sul dolce rilievo del pollice
nel palmo profondamente scavato.
Ecco il dono!
Ma perché? Perché?
Sotto il ponte
grandi vetture elettriche passano
ronzanti, ognuna con un riquadro di luce che le corre accanto.
Molto lontani, moscerini e moscerini
alla deriva sull'abisso che sbarra la notte
col silenzio, traversano la corrente toccata dai lumi.
Eloquenti
membra disordinate,
membra dolci nel sonno d'un giovane dalle cosce
lunghe e lisce, il caldo cercando contratte;
e l'orlo fangoso dei pantaloni logori
sui fragili stinchi nudi d'un uomo che agitandosi giace;
Oh dimore ronzanti,
i tram dalle luci d'oro
che alti viaggiano e svaniscono rossastri nella notte!
Sui suoi piloni il ponte
s'incurva come un funebre drappo
su quest'umana rovina.
Malattia
In chiesa
Pianoforte
[sorride.
Il settentrione
[scena.
[rosseggiante
per il girare continuo sino al sonno, ottuso e narcotizzato dalla
[rotazione.
[addormentata
nella regolarità della forte macchina che corre mesmericamente,
[rintronandola col suono delle sue
parole
e senza speranza muovendola automaticamente, il di lei volere
[sottomesso al suo.
[violacea,
il lamento degli esseri al sonno costretti, in un involontario, duro
[lavoro
là nel nord incantato, ora convulso per un sogno al mattino vicino,
per i violenti dolori che a provocare si levano il non lontano risveglio.
Tempesta d'amore
Così il ritornello
vien ripreso, e il gioco così
di nuovo inizia e io vi sono tenuto
come un bracere che debole riluce azzurro di fiamma
perché la delicata adepta d'amore
le mani possa scaldarsi e sciogliere l'anima sua,
che incenso sparge e sale di parole
e pallidi baci, e piano i fumi assapora
del tributo d'incenso, che s'alzano come uccelli.
Eppure in questo gioco mi son perso,
e conosciuto ho cose che non debbono aver nome.
Scordato ho il luogo da cui son venuto,
vedendola schermirsi dalla fiamma
e nel contempo ad essa scaldarsi... quindi
biasimarmi perché nel cestino m'agito;
perché ardo, ma non di contentezza
al veder spegnersi la mia sostanza così sottilmente,
perché il suo gioco interrompo...
Orgoglioso dovrei essere della sua richiesta:
ch'io sia la sua opale di fuoco...
È giusto,
poiché son qui per così breve tempo,
non interromperla? Perché dovrei
intervenire con replica alcuna?!
Vent'anni fa
I sette sigilli
E qui,
proprio nel mezzo del tuo vasto petto,
grande pongo un ardente sigillo d'amore
come una rosa scura, una misteriosa saldatura
sul ribollire lento del tuo ritmico cuore.
No, insisto, e una fede profonda mantenerti deve
integra per me. Ogni porta, ogni mistica porta
d'uscita da te, bollare io voglio e impregnarla
di crisma perfetto.
Ora è finita. A martello suonerà
la campana nel cielo prima che ciò sia disfatto.
Ma terminare lasciami quel che ho iniziato,
e rivestirti ora con un'invulnerabile maglia
di baci di ferro, di baci intrecciati come acciaio:
sulle tue cosce gambali e i tuoi ginocchi, sottile
foglia d'acciaio sui tuoi piedi. Così ti sentirai
invulnerabile e legata a me, per i sette grandi
sigilli sulle tue uscite, per la catena
intrecciata col mio mistico volere, perfettamente
su di te avvolta, avvolta in me, indomabile.
Le due mogli
[di fiori
tira giù le persiane, la cui ombra appena colora
i bianchi tappeti sul pavimento, così il letto silente
per la camera fluttua come un'isola di ghiaccio,
il profilo definitivamente formato dall'austera linea
del morto disteso immobile.
3
I capelli dell'estranea eran tagliati come sulla testa scura
di un ragazzo e era pallido il suo viso d'avorio: silenziosi
i suoi occhi mentre ella guardava: poiché in loro
completa era l'oscurità del fallimento, senza rimedio.
Tetra, per l'irreparabile disastro, lei che aveva perso
ora l'ospite reclamava.
Fragor di battaglia
Al fronte
[giardino.
Voglia Dio cadano presto in frantumi, e nella terra grassa li calpesti il
[bestiame.
Vorrei in fiore i sambuchi sollevar si potessero improvvisi e le pareti
sfondassero di casa, e veloci ortiche spuntassero sul cuore che
[m'allevò.
[pace
la casa dei miei padri, il luogo che m'appartiene, mio fato e mio antico
[arricchimento.
E ora che stan cadendo i cieli e il mondo scaturisce sudici zampilli,
l'anima darei perché con me rovinasse questa rustica casa, assieme
[sparissimo d'un
unico colpo.
Narciso
mi sembra
che una donna come te una ninfa esser dovrebbe
e che esista uno stagno ove dovremmo stare noi:
tu, chiara ondina madreperlacea,
fresca acqua senz'anima, stagno
che il mio corpo penetra, ultima scuola dell'anima mia.
Narciso
molto tempo fa s'avventurò nelle profondità del riflesso.
L'Ilisso
ruppe gli argini e dilagò: vaga memoria
dei pesci
che muti si muovevano in una nuova celeste direzione!
Ritorna
ondina verso le acque;
per me vorrei
uno stagno! Liberati dell'anima, oh, rinuncia
al tuo umano io immortale; segui dell'acqua il corso.
Soldati in treno
Splende il sole,
le farfare fiorite lungo la massicciata
della ferrovia brillano come monete lisce disseminate
da Giove ai lati dei binari, a ringraziare.
Un campanile
tra gli olmi violacei sta e gli asfodeli
che sotto spumeggiano: sul fondo
colline luminose... e in giro nessuno.
Inghilterra, Danae
sotto questa pioggia di cosmico oro
che cade nel tuo grembo di terra,
che siamo noi dunque?!
Il treno è forse,
che come un meteorite
a ritroso cade nello spazio
senza speranza di posarsi più?
O è il modo illusorio,
che dalla realtà crolla
sotto i nostri occhi? O siamo noi
qual fulmine scagliati?
Rovina
Il sole sanguina i suoi bagliori sulla nebbia
che in grigi cumuli s'affolla e s'avvolge esitante.
Come scogliere che in ombra celino un morto mare grigio
alcuni banchi si spingono al termine delle strade.
L'attacco
in estasi fantasticando:
bianca Notte intera!
Stupito, ogni albero nero
completamente fioriva.
Vidi la trasfigurazione
e l'Ostia, presente:
transustanziazione
dello Spirito Luminoso.
Quiete invernale
Bombardamento
Ode funebre
Retrocedendo
voci d'uomini,
rumor d'artiglieria, aerei, presenze,
e sopra ogni altra cosa, l'assoluto silenzio,
ancora il perno...
Là, al perno
il tempo nel sonno ricade.
Né passato, né futuro: solo
la presenza perfetta degli uomini.
Ombre
E così mi sembra
di averti, sempre la stessa,
con me in un unico mondo.
tremano
le nostre ombre, senza che quelli
perdano di lucentezza.
E su nel cielo,
un biocchiuto orologio, come un gufo
solennemente era solito approvare con rintocchi
delle campane, uccello dagli occhi sporgenti.
invece,
oscurità e pellicce indossate
leggere su corpi frettolosi,
morti dal piede felpato.
Londra
originaria, ricoperta
da pelli di lupo, i suoi indumenti
luminosi tutti spariti.
È giusto
che Londra, covo d'improvvise
oscurità maschili e femminili,
abbia rotto il suo incanto.
Neonato di guerra
Nostalgia
[piangere.
. . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . .
[destare.
Ricchi e poveri ugualmente s'agitano e sognano tutti insieme.
[chiusi!
. . . . . . . . . . . . . . . .
[scorre,
e i corpi degli uomini e delle donne son fusa materia di sogni
che s'agita secondo un cosmico moto: del vivo mondo il cuore,
come sempre, pulsa invisibile, e vivo il suo sangue scorre.
E quel che è vita, solo è sogno nella carne, in cui si gonfia e forma!
I corpi nostri, disciolte gocce di sangue di sogno che ruotano e
[s'allargano
come un tessuto, sono quasi fuse cellule di una viva pianta di rose
che ai fiori danno vita, alle spine e al profumo delicato.
Quel giorno
Quel giorno
rose metterò su rose e coprirò la tua tomba
con una moltitudine di rose bianche;
e poiché sei stata coraggiosa, una rossa luce brillante
E lì, in piedi,
considereranno come abbia tu compiuto il tuo viaggio
inosservata tra loro, silenziosa regina perduta
nel labirinto di queste terrene faccende.
Sole d'autunno