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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera.

Una poesia sì

TRANSITI POETICI
Volume Speciale

Una rondine non fa primavera.


Una poesia sì
Antologia
a cura di Giuseppe Vetromile

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano


nr. 37

Copertina di Ksenja Laginja

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 2


Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

Gli Autori

Nancy Amato Alessia Lombardi


Vittoria Caso Carla Malerba
Viviane Ciampi Daìta Martinez
Alessandra Corbetta Libera Nasti
Beppe Costa Denata Ndreca
Giovanni D’Amiano Rita Pacilio
Laura D’Angelo Maria Grazia Palazzo
Marvi Del Pozzo Silvana Pesola
Stefania Di Lino Fiorella Rega
Francesca Farina Gloria Riggio
Raffaella Fazio Irene Sabetta
Dalila Hiaoui Angela Suppo
Ksenja Laginja Lucilla Trapazzo
Raffaella Lanzetta Gloria Vocaturo
Clara Lecuona Varela Giuseppe Vetromile

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

Introduzione

Una raccolta antologica per festeggiare l’imminente primavera? Perché no? Fra tante
iniziative del genere, una in più non guasta. Il fatto è che, con i tempi che corrono, c’è
poco da festeggiare. Un’atmosfera cupa e di disagio incombe su di noi, costretti a
vivere (o sopravvivere?...) nelle nostre rispettive dimore, e questo al di là di ogni mera,
giustificata o incauta valutazione del problema: volente o nolente, è necessario
rispettare le disposizioni, con la speranza di uscirne fuori al più presto. Ecco: a
primavera ne usciremo fuori (amen!), la speranza deve essere più forte del pessimismo
e addirittura dell’evidenza, deve essere una forza a sé stante che ci sorregge, magari ci
illude, magari poi ci delude, ma deve essere necessariamente la nostra compagna
amorevole e sorridente che ci tiene compagnia nella stanza, entro i confini delle quattro
mura. Quattro mura che noi dobbiamo colorare di verde e di azzurro, vedervi il cielo
al posto del soffitto, vedervi volare le rondini e sentire accanto a noi il profumo dei
fiori, palpitando alla vista dei primi germogli bianchi.
Ma perché la primavera è rinascita, indubbiamente. Rinascita e rinnovamento. Non
siamo più come l’anno precedente, si è aggiunto sulle nostre spalle un cumulo di
esperienze e di ricordi, cellule sono morte e sono state sostituite da altre, tantissime
volte, ma un pochino più deboli, un pochino più degradate… Ma noi non molliamo.
Andiamo avanti.
Facciamo parte di questo pianeta, di questa natura, e nonostante tutto, nonostante i
maltrattamenti e le ingiurie che poi alla fine si ritorcono contro di noi inevitabilmente,
nonostante i vituperi, le guerre, gli eccidi, il disprezzo e l’incuria nei confronti della
nostra Casa comune, subiamo il fascino e l’incantesimo del ciclico cambiamento
stagionale. Aspettiamo la primavera per risorgere.
In questi tristi momenti forse più che mai è vero il detto che una rondine non fa
primavera: la stiamo distruggendo, la rondine, e anche la primavera. La stiamo
impoverendo se non proprio denudando, le stiamo tarpando le ali, la stiamo
banalizzando. Una rondine e una primavera che non simboleggiano più niente, non
hanno più né sogni né desiderio di rinnovamento, non hanno più sentore di aria fresca,
frizzante, né profumo di rose, né colori di mandorli in fiore.
Una rondine non fa più primavera, in questi tempi sperduti e ammorbati.
Forse l’arte, forse la poesia, ancora possono qualcosa. Decliniamo tutti insieme il
rinnovato inno alla primavera, perché la primavera torni in noi e sia lei a rinnovarci, ad

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aiutarci a ritrovare quel sano desiderio di sperare e di illuderci ancora per un futuro,
chissà!, migliore di questo.
Retorica? Speriamo di no!
Un grazie particolare a tutti gli amici poeti che hanno aderito a questa mia ennesima
iniziativa antologica, pensata sempre con l’intento di costruire qualcosa di
emotivamente valido, tenendoci idealmente per mano a formare un cerchio di cultura
e di amore attorno alla degradata materialità delle cose.
Viva la Primavera, viva la Poesia!

Giuseppe Vetromile

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NANCY AMATO

Se piovesse… poesia

Metti che
io fossi una farfalla
e scrivessi poesia
su una nuvola.
E poi piovesse
in tutto il mondo…
Le stelle cadrebbero
sui fiori in api.
Di fiore in fiore
il polline colorerebbe l’universo.
Dai mitra uscirebbero farfalle di pace.
L’atomica esploderebbe
in una nube di zucchero filato.
Tra i paesi in guerra
un ponte arcobaleno
unirebbe finalmente le mani
in fratellanza.

Nancy Amato è nata il 18 marzo 1969 a Portici (NA). Vive attualmente a Napoli.
Vincitrice di concorsi di poesia, ha ricevuto apprezzamenti e menzioni di merito. Si
dedica al volontariato. Ha studiato giurisprudenza. Ha pubblicato il libro di poesie Sensi
con la casa editrice Libroitaliano. Frequenta eventi letterari e salotti poetici.

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VITTORIA CASO

Stormiscono le fronde
e ne discende un molle sonno
e di fiori di loto come a festa
fiorito è il prato,
esalano gli aneti sapore di miele.
Saffo

Echi

Echi soavi bisbigliano,


lieti suoni mi accompagnano.
Un raggio di sole
squarcia la coltre di nebbia
e sgombro da nubi
il cielo appare.
L’incubo del buio,
il vuoto del tempo sospeso
si allontanano,
cedono il passo alla luce.
Acque cristalline
riflettono nuove immagini,
alimentano nuovi sogni.
Araba fenice, la natura
risale dal baratro in cui giaceva,
la sua voce risuona dagli abissi
e noi,
noi attoniti,
ammiriamo il miracolo della vita.

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Primavera

Un raggio di sole
fa capolino da una nuvola,
una rondine tesse il suo nido,
soffia leggero il vento
carezzevole e delicato,
chiudo gli occhi e sento
il tuo profumo.

Vittoria Caso è filologa, docente humanae litterae, pubblicista, pluriabilitata-


plurispecializzata, formatrice docenti; autrice di recensioni, poesie, saggi;
giurata/presidente in certamina latino/greci e premi letterari; anima culturale per 20
anni del 29° Distretto Scol.co (Vpresid.), già presidente Ex alunni Garibaldi, ha
fondato l’Associazione Culturale “Clarae Musae”, con cui promuove cultura a costo
zero. Le è stato conferito nel 2015 il Premio Nazionale Città di Sant’Anastasìa per la
divulgazione della cultura. Tra il 2017 e il 2020 ha ricevuto molti premi per
poesie/racconti/saggi. Ultimo premio: The grand award to excellence, ed. 2020.

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VIVIANE CIAMPI

Due sequenze di un certo aprile


(2021)

1.
Chi conosce l’insonnia del croco
i calcoli della margherita
i segreti del ciliegio che manovra il melo
del melo che controlla il pesco
del pesco che non chiede diritti d’autore per ogni frutto partorito.
Tocco le palpebre dell’edera che avvolge il muretto
le tocco perché sono viva e loro visibili
ascolto le litanie dell’erba spontanea
affinché abbia una voce da tutti udibile
affinché il mondo non rimanga muto.
Voglio cominciare a nominare classificare
mettere a fuoco timidezza d’orchidea
furbizia d’ortica
interrogare officina di rovi
ritrosia di rondini leggi di soffioni
previsioni cerebrali di ragno.
Non voglio sbagliarmi sull’età degli olmi
armata immobile del sentiero.
Siete otto? dieci? Venti? Ho perso il conto
e non era un’armata ma un’armatura
di saggezza e silenzio.
Oppure debbo smettere di citarvi
stare dentro a un inciampo di verde e chetarmi?
Ma sarà primavera vera o
la primavera vera si ritroverà
all’altro capo dell’inverno?
Che cosa non quadra nella scena?
Qualcuno lo dica.
Perché scattano allarmi di fronti aggrottate? Perché?

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2.
I prati. La sorpresa di vederli fiorire
e così astuta menzogna di scatto.
Sciagura d’ali alimenta il giallo
e goffamente tento di scriverne.
Canto danzo scruto ammiro.
In rapida sequenza passa il mondo fra le dita.

Viviane Ciampi, poetessa, traduttrice, antologista franco-italiana, nata in Francia


(Lione), di padre toscano e madre lionese, vive a Genova “per amore”. Pur dedicandosi
alla poesia, ha fondato due scuole di danza. Il suo lavoro (spesso in sala d’incisione) è
incentrato sulla poesia "nel libro" e "fuori dal libro". Redattrice della rivista francese
“Souffles” e della rivista online “fili d’aquilone” partecipa a festival nazionali e
internazionali (Italia, Francia, Tunisia, Palestina, Spagna, Canada, Repubblica Ceca...).
Fa parte da oltre vent'anni dell’équipe di animatori-traduttori del Festival
Internazionale di Genova “Parole Spalancate” e del Festival International de Poésie
“Voix Vives de Méditerranée en Méditerranée”. Ha scritto nelle sue due lingue una
decina di raccolte poetiche. Le sue poesie sono state tradotte in diverse lingue europee
e in arabo.

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ALESSANDRA CORBETTA

Fine maggio

Era primavera e sotto l’equivoco tepore


del cambio di stagione, spariva
con una maglietta bianca e il ghigno
di chi mostra l’altra faccia della luna.
E mentre si apriva il varco dell’assenza
io già sapevo che finiva una stagione
che tutti i luoghi cambiavano di nome
ogni fiore ritornava capovolto nella terra.
I fantasmi lasciano la pelle intonsa,
non spengono la luce

Alessandra Corbetta è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei


Media e lavora come Adjunct Professor presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo. Ha
fondato e dirige il blog Alma Poesia (www.almapoesia.it), progetto dedicato al
linguaggio poetico italiano e internazionale. La sua ultima pubblicazione in versi è
Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019).

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BEPPE COSTA

a volte primavera

esplode la natura di suoni e colori


mentre noi disumani implodiamo
richiusi in gabbie mono o multiple
ricordo ancora quando infine
il sole non retrocedeva così svelto
e la luna appariva dietro nuvole leggere
era un tempo - il mio - che ti cercavo
fra tante gambe che smuovevano gonne
leggere come leggeri erano gli anni
ora guardando fuori la prigione
malgrado primavera forte si fa avanti
penso a quanto durerà ancora il mio inverno

Beppe Costa, nato a Catania nel 1941, è scrittore, traduttore ed editore. Ha fondato
l’editrice Pellicanolibri. Autore di oltre 20 libri di narrativa, poesia, teatro, è presente e
tradotto in diverse lingue quali inglese, tedesco, spagnolo, turco, arabo, ebraico,
albanese. Fa applicare per la prima volta in Italia la “Legge Bacchelli”, 1985, a favore
di Anna Maria Ortese. La medesima legge è stata approvata per Costa nel 2020. In
quest’ultimo periodo sta lavorando su nuove poesie con le musiche di Nicola Alesini
e Marcos Vinicius per un volume in preparazione.

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GIOVANNI D’AMIANO

Alla Poesia e alla Primavera

La poesia arriva sulla coda delle rondini


veloci come frecce nell’azzurro:
resta solo per un attimo la sua traccia
come bianca scia luminosa.
La sorprendi tra le foglie, nel sussurro
del vento che, frusciando, le scompiglia.
Anche la senti nel rapido acquazzone
che danza e canta tra le gocce fratte
sui muri, sugli alberi, sulle grondaie.
Solo uno sguardo attento, un guizzo
lampo dell’occhio acuto e della mente,
per scoprirla, e un abile amanuense Giovanni D’Amiano è nato a
per salvarla su bianca pergamena. Volla, in San Sebastiano al
Intanto, d’una multicolore tavolozza Vesuvio. Vive a Torre del Greco.
si veste la campagna, che già fiorisce Medico pediatra, ha sempre
di pruni, di meli, di peschi, e d’uno sciame coltivato la poesia e la pittura, per
di fiori ruderali e multicolori, le quali ha ricevuto diversi premi.
come di scolari in totale libertà Per la poesia, ha pubblicato: Più
ai rintocchi della campanella. del pane alla bocca; Occhi arrossati;
C’è tra loro un vociare vivace, Un’ombra lunga; L’anguria;’E pprete
uno stupore inconsapevole ai nuovi colori, ’e casa mia; Nell’onda calma della
alle parole musicali in rima spontanea, natura. Cofondatore del Premio
cui si somma il pigolare festoso dei volatili Nazionale di Narrativa
ai primi voli timidi e arditi. Nati2Volte, Città di Torre del
E tutto si anima in tripudio e danza Greco.
a festeggiare insieme le gemelle
in un unico distico:
la poesia arriva con le rondini,
le rondini che fanno primavera.

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LAURA D’ANGELO

Primavera, o del ritorno

E ora che sei arrivata al monumento Primavera,


che sorride in piazza della libertà tu che fiorisci
e scaldi i passi stanchi di un anziano al muto cuore
carichi di nuove verità, imberbe di sogni
lì dove i bambini giocano a fiorire e speranze
tra le margherite e i prati nei campi assolati
ritagliati agli angoli delle strade di mute gemme
in sprazzi di cielo azzurro e nuovo rosee al vento
alle panchine dei piccioni di una promessa
al timido sole che profuma antica,
i panni stesi al sole riporta chi non c'è
riporta i giorni più, fa' tornare
dove la vita non sa il tempo perduto
l'ombra dell'assenza. le parole fresche
come lo sbocciare
*** di un nuovo giorno
una giovane
felicità
cui resta estraneo
nel dolore
chi muore per non
rinascere.

Laura D’Angelo, nata nel 1986, si laurea con lode in Lettere classiche e Filologia
classica, e consegue un Dottorato di ricerca in Studi Umanistici. Pubblica articoli
e saggi critici in riviste scientifiche e collabora con riviste culturali online. Partecipa
a convegni, concorsi letterari e di poesia, ottenendo riconoscimenti e premi. I
suoi interessi spaziano dalla letteratura alla poesia, dalla scrittura creativa a quella
scientifica. Suoi testi poetici sono raccolti in antologie.

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MARVI DEL POZZO

2021 Voglia di primavera

Un mattino tutto avanti.


Si allunga l’ora ad asciugar la brina
e profuma la terra di concreto.
È avanti il primo cespo di lavanda
e roselline in boccio già di marzo
saporano di maggio nell’azzurro.
Sprizza colore anche la speranza.
Con parole di pallida luce
smemorati giochiamo la vita
primavera si insinua tra i pori,
smemorato anche il tempo
su noi, coniugati già
in verbi al futuro.

Marvi del Pozzo coordina il gruppo Tempo di Parole del Circolo dei lettori di Torino.
Tra i suoi libri di poesia: Immagini ed Immaginazione (2015); Esserci e riconoscersi (2017); La
logica delle nuvole (La Vita Felice, 2020). Autrice di monologhi teatrali, traduttrice di poeti
classici latini e contemporanei francesi, cura la rubrica Letture condivise sul blog
ParolaPoesia.

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STEFANIA DI LINO

<< Il poeta scrive /con i piedi piantati nella terra /e i sensi sparsi al vento / sono semi al mondo

il poeta è una rosa /un cespuglio / una siepe/

il poeta è un albero,

[con i rami spezzati] >>

Stefania Di Lino, romana, è formatrice e docente abilitata all’insegnamento di materie


artistiche. Artista, scultrice e poeta, ha partecipato a numerose manifestazioni.
Organizza e cura eventi artistici, è membro di giuria in diversi concorsi letterari. Ha
pubblicato le sillogi Percorsi di vetro (DeComporre Edizioni, 2012) e La parola detta (Ed.
La Vita Felice, 2017). È in uscita il poemetto Il corpo del padre, prefazione di Anna Maria
Curci, collana Le gemme, Edizioni Progetto Cultura, Roma 2021. I suoi testi si trovano
in diverse antologie e riviste specializzate curate da Pellicano Libri, Fiori del male,
Imperfetta Ellisse, Blanc de ta nuque, Poetarum Silva, LaRecherche, Fusibilia. Cura
recensioni, è redattrice presso il Blog e rivista cartacea Bibbia d’Asfalto, e presso il blog
ParolaPoesia.

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FRANCESCA FARINA

Io sono l’albero e la foglia


Sono il frutto, il miele e l’ape
E la nuvola e il vento e l’alto cielo
Sono il gatto, la martora ed il muschio
Sono il coltello, il taglio e la ferita
Sono la squadra, il cerchio ed il tamburo
Il suono, il cadavere e la danza
Il rigoglio, il verme, oscura terra
Zolla, scorpione, indice e lanterna
Guaio, detrito, scarto ed illusione
Mente, memoria e te, mano che scrivi.
Sono la goccia, io, e sono il lago
Acqua perenne e pozza insanguinata
Sono mannaia e chi mi ha sferrata
Sono mortaio e seme che ho pestato
Io sono il pianto e chi mi ha consolato Francesca Farina, nata in
Sono radice, fiore, sputo e fiele Sardegna, ha studiato a Siena e a
E sono cedro, puro arco, piede Roma, laureandosi in Lettere
Sono puttana e chi mi ha generato Moderne e perfezionandosi in
E sono uno rimasto senza fiato Letteratura Italiana. Ha pubblicato
Sono quel fiato a lui presto fuggito numerosi volumi di poesie e un
Sono il cucciolo che si è assopito romanzo, Casa di morti, edito da
La biada, il forno, il pane che ho sfornato Bertoni Editore, Casa Editrice
Io sono l’ultimo, ramingo, smorto nato presso la quale dirige la Collana di
Il derelitto e il diseredato Poesia Miele. Ha vinto o è stata
Il letto, il fianco, il sesso avvelenato segnalata in numerosi concorsi e
Ed il piacere, il cuore, lo starnuto da vent’anni coordina tre
Sono violino, sono alto liuto manifestazioni culturali a Roma: il
Il cameriere e il vino che ha versato “Leopardi’s Day”, “L’Isola dei
Il commensale e il vino che ha libato Poeti” e la “Maratona dei Poeti” a
Il panettiere e il filone che ha bruciato cadenza mensile, a cui partecipano
La legna, il fuoco, l’arbusto incendiato con i loro testi i migliori poeti
Il dio, il lampo, il tuono risuonato italiani e stranieri.
Il fulmine di Giove, il fulminato.

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RAFFAELLA FAZIO

Primavera (di Edvard Munch, 1889)

Non è compatta
la materia
neppure negli oggetti
che inquadrano la scena.
Traspare
il vaso, la boccetta
la tenda appena mossa
dalla primavera
quasi un grembo
che si ingrossa.
Traspare il fazzoletto
e sul suo lembo
una gemma di sangue
più rossa.
Traspare
assorto
o forse solo assente Raffaela Fazio, nata ad Arezzo nel 1971, ha
il viso bambino trascorso dieci anni in vari paesi europei
già compreso prima di stabilirsi a Roma, dove lavora come
nell’occhio del lutto traduttrice. I campi di cui si occupa, oltre alle
lingue, sono la poesia e l’iconografia cristiana.
un occhio indeciso Ha al suo attivo diverse pubblicazioni.
se chiudersi del tutto
o restare aperto
ancora un pochino
offerto
all’ultimo tepore:
il primo dal giardino.

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DALILA HIAOUI

Esilio

Se ho deciso di allontanarmi
Non è perché sono stata rinnegata dalla mia specie
O perché i miei amici si disinteressano
Ma per ricostruire i frammenti provocati dalla stupidità
Con i proiettili della delusione...
Nei pozzi dell’ipocrisia.
Quando l’aquila1 si ribella al precipizio e si innalza
Rimane viva e fa nido
Sulle alte vette!

Dalila - ‫ﺩﻟﻴﻠﺔ‬
1 Narra una leggenda indiana: “Intorno ai 40 anni gli artigli dell’aquila sono lunghi e flessibili e non riescono
più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato e appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate e
appesantite dalle piume molto ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile. L’aquila, a questo
punto, ha due alternative: o si lascia morire o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150
giorni. L’aquila che decide di rinnovarsi vola in cima a una montagna e si ritira su un nido inaccessibile,
addossato a una parete rocciosa. In questo luogo l’aquila inizierà il suo doloroso mutamento; sbatterà il becco
sulla parete fino a staccarlo, dopo alcune settimane le ricrescerà un nuovo rostro e con questo strapperà, uno
dopo l’altro, i vecchi artigli. Quando questi saranno ricresciuti, con il nuovo becco inizierà a strappare le sue
penne dal corpo, una dopo l’altra. E, quando queste saranno ricresciute, l’aquila rinata si lancerà in un volo
sicuro che celebrerà il suo rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trent’anni”.

Dalila Hiaoui è poetessa e scrittrice. Lavora presso le agenzie delle Nazioni Unite a
Roma. Organizza e conduce da gennaio 2013 il salotto letterario bilingue "J'nan
Argana" (paradiso di Argan) in Italia e in altri Paesi. Nata a Marrakech, risiede a Roma
dal 2005. Ha pubblicato 43 libri come "author & co-author" (poesie, romanzi, storie
per bambini, "2 pièces théâtrales" e un manuale di arabo in tre volumi con l’Università
Internazionale UniNettuno). Le sue poesie in madre lingua araba sono tradotte in
italiano, inglese, cinese, albanese, serbo, bangali, berbero, turco, spagnolo e francese.
È Direttrice della rivista culturale online Il Salotto Culturale e collabora con altre riviste
e giornali arabi come opinionista e scrittrice.

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KSENJA LAGINJA

Era già andato via


quando si ruppero le acque,
un campo non ha vincitori né vinti
contiene macerie e poco altro
ma l'acqua scorre attraverso le rovine
per farne nuova materia
fa ricrescere alberi e piante
ripristina la via che porta alla tana
raduna le bestiole in piccoli gruppi
e le porta al macello.

Ksenja Laginja è nata a Genova. Vive e lavora tra la sua città e Roma, dove alterna
alla sua attività letteraria e pubblicitaria una ricerca sull’illustrazione legata al mondo
del Fantastico. Ha esordito con Smokers die younger (Annexia edizioni, 2005), a cui ha
fatto seguito Praticare la notte (Ladolfi Editore, 2015). Nel 2020 ha vinto i premi Europa
in Versi e Arcipelago Itaca, nella sezione inediti. Suoi testi sono presenti su antologie
poetiche, blog e riviste letterarie. Co-organizza la rassegna di poesia e musica
elettronica Poème Électronique.

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RAFFAELLA LANZETTA

Canto primavera

Con pioggia di fiori inondo i miei ricordi.


Il soffio di mia nonna inebria la nostalgia
con profumo di fresia,
mio padre mi carezza il viso con ‘na rosella ‘e magg', *
le calle disposte a trombe
ci accolgono nella casa nuova in festa
e forti boccioli di magnolia si aprono bianchi
in piccole mani soffici.
Violette annunciano primavere e
mia madre cantava a finestre aperte
al ricordo del nonno ne faceva dono.
Tu amor mio sei ginestra,
gialla poggiata al mio petto Lei in versi
sul letto in attesa dell'amore immenso. Nata e mai cresciuta
ha vissuto in un non luogo
* rosellina di maggio ha studiato i sentimenti
degli altri,
non ha rispettato i suoi.
Ha amato smodatamente
fino a suo figlio.
Non particolarmente bella,
ma invasa da trepidazione
o meglio passione senza congettura.
I fiori sono il suo rifugio
la poesia la frequentazione.
Il lavoro una ferita.
Attualmente in cerca dei perché
nel peregrinare della vita.

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CLARA LECUONA VARELA

Piccola ode alla luce

I percorsi che una volta sognavo rimangono ancora.


(dove un fiore si apre, apre anche l'universo)
E sono i sentieri o il sogno che riportano i miei passi,
tra il verde e il cielo, girando come un caleidoscopio.
Alzando le mie radici dalla Terra.
Così apro gli occhi ogni giorno,
i presagi, così mi alzo
tra la vita e la luce…
o viceversa.

Clara Lecuona Varela (Habana, Cuba) Poeta e narratore. Editorialista culturale


(editoriale Cubaliteraria). Ha pubblicato 14 libri. Membro dell'Unione degli scrittori e
artisti di Cuba. UNEAC

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ALESSIA LOMBARDI

Voglio che tu pianga al telefono con me –


per questi giorni amari che trascorri
come il sole in faccia alla luna
nel cielo di aprile.
Voglio che tu pianga sperando nell’ora
in cui ti correrò incontro, qualsiasi essa sia –
come piansi io creatura
quando mio padre sarebbe morto
allo sfiorire del bonsai. Voglio che tu pianga
raccontandomi la tua serata, mentre lavi i piatti
e ti scivola un bicchiere – mentre non dici
quello che vorresti dire.
Voglio che tu pianga facendomelo sentire –
forte, come le porte che sbattono
per le correnti di casa; e io bestemmio,
prego che tu possa dormire,
e piangere ancora, se ti fa bene.

Il bonsai

***

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Vidi un gioco di rondini che preannunciava


il tuo ritorno – lungo i binari annuvolati
del cielo, e ne sorrisi brevemente
perché dovevo rincasare. Altrimenti
avrei riso ancora di quella festa
in un giorno di morte [uguale
a tanti altri giorni di morte] come faccio
la mattina alle foto [naturali
come il respiro] che ci mandiamo
per compagnia. Le conto sempre,
la sera, per ricordarmi
di concentrare tutta questa
vana attesa in un unico
abbraccio alla tua schiena
montuosa.
Appena potrò.

La buona novella

Alessia Lombardi è nata il 20 maggio 1996 a Pontecorvo (FR) ma risiede a San


Giovanni Incarico. Laureata in Filologia della Letteratura italiana presso l’Università
degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha iniziato a scrivere nel 2003. Nel 2014
è stata insignita del 41° premio «La Ciociara» per la Poesia, nel 2017 del 29° premio
«Fratellanza nel Mondo». Nel 2016 è stata semifinalista al concorso «CET – Scuola per
Autori di Mogol»; nel giugno 2020 è tra i cinque finalisti della prima edizione del
concorso nazionale di poesia «Villa delle Ginestre». È critico musicale e live-reporter
per il blog «Lo Zibaldone» ed il mensile on-line «Vita Ciociara», leopardista e
cantautrice (sotto lo pseudonimo di Crow J).

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 24


Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

CARLA MALERBA

A Ponte Vecchio

Spunta dalle fessure antiche


l’erba nuova,
rincuora il giallo
di qualche sparsa corolla.
Da un prato - un sempreverde prato -
avanza una fanciulla,
ha un abito intessuto
di fiori e di ghirlande,
muove i bei veli
un vento leggero.
Le ragazze per strada
la vogliono imitare,
si vestono fiorite,
sciamano a Ponte Vecchio
reclamando a gran voce
il diritto al sogno dell’estate
a destare echi
di smarrite stagioni.

Carla Malerba vive ad Arezzo dove ha insegnato Lettere negli Istituti Superiori a
indirizzo tecnico. Ha pubblicato alcune raccolte di cui l’ultima è Poesie future per
Puntoacapo ed. (Giugno 2020). Le sue poesie sono presenti in vari blog (Pioggia
obliqua, Alma Poesia, Poeti oggi, altri) e nelle antologie “Novecento non più – Verso
il Realismo terminale”. e “Transiti Poetici” XX volume, a cura di G. Vetromile. Ha
ricevuto riconoscimenti e premi per la poesia inedita in alcuni Concorsi nazionali, tra
cui il Gran Premio della Giuria a “Le occasioni 2020” per le sezioni A e B.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

DAÌTA MARTINEZ

giorgia ha il suono della gioia


le labbra di maggio nell'aurora
una rosa dai suoi occhi infiora
la tenera ora e fa culla l'amore
custode che al viso una fiaba
tra i capelli della madre è nido
di mani il batticuore del padre

Daìta Martinez, palermitana, ha pubblicato con LietoColle dietro l’una, 2011, e nel
2013 la bottega di via alloro. Vincitrice - sezione dialetto - del 7° Concorso Nazionale di
Poesia Città di Chiaramonte Gulfi, è stata finalista, per l’inedito in dialetto siciliano,
della 44a edizione del Premio Internazionale di Poesia Città di Marineo. Nel 2019 ha
pubblicato la finestra dei mirtilli, suite poetica stilata con il poeta comisano Fernando
Lena, Edizioni Salarchi Immagini; il rumore del latte, Spazio Cultura Edizioni, e nutrica,
LietoColle. È vincitrice del Premio Macabor 2019 - sezione raccolta inedita - con
pubblicazione, ‘a varca di zagara in dialetto siciliano. Nel 2020 è finalista - sezione
raccolta inedita - della 34a edizione del Premio Lorenzo Montano. È nel primo volume
di Italia insulare. I poeti, Macabor Editore, 2020.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

LIBERA NASTI

La primavera

La primavera è mattina
È inizio di un giorno nuovo
È trionfo di colori, cori di uccelli che non ricordavo più…
È vita che si annuncia trionfando sulla morte
Che poi tramonterà di nuovo
Ricordando il cerchio concluso e infinito di Madre Natura.

Libera Nasti nasce a Napoli, città dove attualmente vive e lavora. Insegna Matematica
e scienze ed è una grande appassionata di letteratura, in particolare di poesie e gialli.
Ama il mare, ma anche alcuni aspetti della campagna.
In lei convivono razionalità e sentimento, come d’altronde in tutti gli esseri umani.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

DENATA NDRECA

È quasi primavera

Boschi e case si sono addormentate.


Le voci della gente sorridono nella mia mente.
Il buio avanza, senza scala scende dal cielo
infilandosi nelle finestre - aperte.

Sveglia è l'acqua del fiume.


Dormono pure le cose
che porterà via la corrente.

La primavera presto accarezzerà le più alte –


vette.

Denata Ndreca è nata a Scutari 1976. Poeta, scrittrice, giornalista, traduttrice


letteraria. Laureata in Scienze della Formazione – Pedagogia. Ha studiato all’Università
di Scutari e Firenze. È tradotta in francese, inglese, albanese, thailandese, spagnolo.
Tutte le sue opere hanno avuto importanti riconoscimenti letterari nazionali e
internazionali. Si occupa di diritti umani. È promotrice sociale e di cultura e membro
accademico dell’Accademia Artistica “La Pergola Arte Firenze” e dell’Accademia
Internazionale Vesuviana.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

RITA PACILIO

Dici addio con il fazzoletto


dietro alla finestra: fuori è primavera
in un pomeriggio acceso.
Dici addio ai nomi
richiamando a memoria i pezzi
del corpo e della siepe tagliati
dalle nuvole sopra gli occhiali.
Sdraiati in mezzo all’erba
o sul divano in attesa di un miracolo
giuri all’erba soffice il chiasso
dei petali mentre il Maestro guida
l’orchestra con la bacchetta
e le favole di Fedro.
Pe questo dovrei benedire la montagna
la cima luminosa, il suo profilo,
anche la tua partenza
senza spiegarti cosa conta veramente
se il soprassalto in petto
o il formicolio della mano.

(Inedito)

Rita Pacilio (Benevento, 1963) è poeta e scrittrice. Sociologa di formazione e


mediatrice familiare di professione, da oltre un ventennio si occupa di poesia, musica,
letteratura per l’infanzia, saggistica e critica letteraria. Direttrice del marchio Editoriale
RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e coordina il Festival
della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio. È stata tradotta in nove lingue.
Sue recenti pubblicazioni: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono
per obbedienza, Prima di andare, La principessa con i baffi, L’amore casomai, La venatura della
viola.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

MARIA GRAZIA PALAZZO

È tempomare sospeso,
acrilico inverno che allarga
le braccia al volo di prima,
di dopo, al suono inaudito
che fila teneri azzurri
e sogni-segni segreti
È tempo che sbriglia, spariglia
risorse di semi e cerca le croste
di atomi e quarzi, che sbroglia
partite nascoste di tempi sommersi,
antichi esorcismi di canti sciamani
di rose e di viole
È un tempo che muore, che nasce,
e graffia, guarisce sconfitte,
percorre le secche, ricuce
amnesie, interroga oltre
le torbide norme, le vane
ragioni a coprire l’inganno
È forse l’abbrivio o la soglia
di una salvezza che chiama
a prenderci cura del pianeta

Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in Valle d’Itria; avvocata, ha esercitato la
professione fino alla maternità adottiva. Dal 2015, dopo la seconda laurea in Scienze
Religiose, è impegnata nella costruzione di un nuovo percorso didattico, formativo e
di promozione culturale, anche di genere.
Ha pubblicato in poesia: Azimuth nel 2012 con Lietocolle Editore, In punta di Piedi nel
2017 con Terra d’ulivi edizioni, Andromeda nel 2018 con IQdB, Toto Corde nel 2020 con
La Vita Felice.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

SILVANA PESOLA

Sorridi, in primavera

Sorridi, in primavera.
Spalanca le porte del cuore,
adàgiati sui prati verdi,
ascolta il rumore del fiume
– Rivitalizza l'anima –
Sorridi, in primavera:
romantiche delicate fioriture
ricoprono la chioma
degli alberi maestosi
di pesco e di ciliegio
con corolle di colore diverso.
Sorridi, in primavera:
le giornate si accorciano
e gli scorci dei paesaggi Silvana Pesola, napoletana, dopo le scuole
giallo-bruno si riflettono nel cielo. dell'obbligo si è iscritta all’istituto magistrale
diplomandosi con ottimi risultati. Svolge
– Ritempra corpo e spirito – attività di volontariato insegnando lingua
come la pioggia di primavera italiana a giovani immigrati.
che feconda la terra. Ha coltivato interesse per la scrittura e per la
Anche se il sole si nasconde poesia fin da piccola. Partecipa a rassegne
e tace il vento letterarie ed incontri di poesia che si
e gli angoli della terra svolgono sul territorio campano, organizzati
si schiudono ancora lentamente… da Enti e Associazioni culturali di rilievo.
Ha pubblicato il libro di poesie Il mio filo
Sorridi, in primavera: sospeso, per le Edizioni Il Papavero.
i tuoi occhi ombreggiano
ridenti e fuggitivi…

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

FIORELLA REGA

Voglio abitare

Voglio abitare
i venti di Primavera,
i fili d’erba morbidi
al tocco del primo sole.
O i rami di pesco adorni
di corone bianche
che volano leggere
a seminare i giorni.
Voglio abitare
nidi di rondini
dal petto candido,
le acque di ruscelli in corsa
verso il mare.
O I piedi scalzi
di bambini in strada
seduti intorno a un vecchio
addormentato.
Voglio abitare Fiorella Rega, all’anagrafe Carmen, è nata a Salerno e
i mondi che verranno, vive a Mercato San Severino (SA). Si è laureata con
le isole lode in Sociologia all’Università di Salerno ed opera nel
e le terre sconfinate, settore di gestione aziendale. Ha pubblicato per
dove ogni passo è dolce Edizioni Paguro le sillogi poetiche Parole Nuove (2018)
e il tempo ride. e Come fiori del Deserto (2019), che le hanno valso
E vive solo Amore. numerosi riconoscimenti in Concorsi letterari nazionali
ed internazionali. Per la narrativa, ha pubblicato,
sempre per Edizioni Paguro, il racconto breve L' arte
di ascoltare.
Scrive sulla Rivista letteraria internazionale “Fiorisce
un Cenacolo".

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

GLORIA RIGGIO

Autotomia

La pioggia alla finestra si infittisce:


aprile si muove indisturbato oltre i vetri.
Una primavera nitida e fiera
si insinua fra le foglie e le tegole
fra i sampietrini sotto forma di boccioli
dentro l’aria ricolma
del congedo dei petali ai rami
sopra i marciapiedi e l’asfalto che li orla,
sotto un cielo di perla.
L’umanità assiste attonita
dalla finestra, quando se ne ricorda.
Il vento sferza i tricolori assopiti alle
ringhiere dei balconi,
traccia un moto oltre retorica:
scandendo il tempo sulla gaffe storica
lo accompagna uno sbadiglio corale,
in attesa di tornare – ecco la preghiera – a ciò che si era.
E cos’è infine normale?
Il gesto unanime rende prassi l’errore.
Ma possediamo un tempo interiore
per comprendere d’ogni dubbio i rispettivi perché;
possediamo un tempo che consenta di non scegliere fintanto che.
Possediamo un tempo esteriore
per conoscere delle abitudini i riverberi meno sospetti,
un tempo che al di fuori dello zerbino imploriamo che ci aspetti.
Possediamo un tempo pensato e pesato

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

per sapere ciò di cui è capace l’uomo che diventa folla,


nugolo e valanga, sordo, cieco, arrabbiato con il suo simile e dunque con sé stesso;
possediamo un tempo sotterraneo e fecondo
per sapere ciò di cui è capace l’uomo che diventa catena,
abbraccio silente, comunità, solitudine solidale,
capace di un bene rivolto a sé
che non è tale se non rivolto all’altro.
In nome di questo legame ricostruire, oltre le tegole e l’asfalto
oltre il timore del diverso, oltre il frutto soffocato nell’amianto
oltre un essere simili solo nel pianto.
Ad occhi tersi il cielo si è aperto: non ha molto di diverso,
tornerà a chiudersi forse, poi.
Le nuvole chiedono: noi?

Gloria Riggio nasce in Sicilia nell’aprile del 2000. Studentessa presso la facoltà di Studi
storici e filologico-letterari dell’Università di Trento, esordisce nel 2017 con la silloge
poetica Il mirto e la rosa edita nella collana Entropia da Edizioni La Gru; pubblica nel
2019 per lo stesso editore una seconda raccolta dal titolo La Stagione del dubbio. È stata
inserita nell’antologia del premio internazionale di poesia contro la violenza di genere
e sui minori “Ciò che Caino non sa”, nell’ambito del quale ha vinto il primo premio
assoluto. Da gennaio fa parte dell’associazione di promozione culturale “Trento Poetry
Slam” che si occupa di promozione della poesia orale e performativa.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

IRENE SABETTA

Aprile

Come gli uccelli a primavera,


dormo la notte con gli occhi aperti
e vedo nel buio, al di là dei muri,
orme nell’erba di passi guerrieri.
Voragini senza scampo,
ornamenti di minaccia,
innocui ghirigori sul prato
a tracciare la via dei pellegrini
fino alla tomba sull’albero o nella siepe,
dove ogni secondo il crimine si compie…
Polveri sottili, cani randagi affamati,
gatti che divorano uova nei nidi,
erba e fiori calpestati dalle orme nel giardino.
Il giardino delle rose,
un tempo custodito dall’occhio interno del poeta,
riserva sorvegliata di memorie e cavalieri,
abbandonato dal tordo e dalle api,
a fare cerchio intorno al rovo,
senz’allarme si abbandona alla razzia.

Irene Sabetta insegna lingua e letteratura inglese in un liceo. Ama percorrere sentieri
di montagna e alte vie. Quando non cammina, scrive.
Nel 2018 ha pubblicato la plaquette Inconcludendo, ediz. EscaMontage, e nel 2020 la
raccolta Il mondo visto da vicino, Il Convivio ediz. con la prefazione di Beppe Sebaste.
Suoi testi sparsi, non solo poetici, sono presenti in varie antologie e sulla rete.
Collabora con la rivista formafluens e con il blog Atlante delle residenze creative di
Tiziana Colusso.

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Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

ANGELA SUPPO

Mi incanta il salice precoce


e ragazzino.
I suoi capelli leggeri nel vento
di marzo,
lungo il fossato azzurrino,
odorano di verde e di fresco.
Si inchinano al mattino.

Angela Suppo è nata e vive a Torino. Laureata in Filosofia, si è dedicata


all’insegnamento e successivamente ha svolto, per ventidue anni, il ruolo di preside nei
licei. Ha pubblicato Senza indicazione di tempo (La Vita Felice, 2019, prefazione di
Giuseppe Conte).
Collabora al foglio di poesia Amado mio e partecipa attivamente, presso il Circolo dei
Lettori di Torino, al gruppo di letture poetiche Tempo di Parole.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti in importanti concorsi letterari.

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LUCILLA TRAPAZZO

Marzo
La Muta

Ascolta. Fiorisce
il biancospino. Tremula
una viola nella neve.
Tra i faggi a fare nido nuovi
uccelli e il cielo esplode
dentro il rosa. Trapunta
di foglie e di colori la cute
s’imbandisce con brezza
di fanciulla. È tempo
della muta. Briciole di vetro
estirpando dal garretto.
Il senso della quiete rivoltato.

Lucilla Trapazzo. Le sue attività spaziano tra poesia, teatro, installazioni, traduzioni
e critiche letterarie. È redattrice della sezione poesia di MockUp Magazine, Italia. Le sue
poesie, tradotte in 12 lingue, sono state pubblicate in antologie e riviste letterarie
internazionali e hanno ricevuto numerosi premi importanti.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 37


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GLORIA VOCATURO

Mater

Mater, sorgente di vita


Dea del mattino
Energia essenziale senza età
Procreatrice di verità senza tempo.
Quanto ha camminato Mater
senza indugio, senza astenia
affondando le sue radici e divenendo humus.
Quanto si prodiga Mater
Ogni giorno di ogni anno di ogni epoca.
Lei il profumo di una casa,
Lei il rifugio di ogni figlio,
Lei il focolare dove stringersi.
In Lei rinnoviamo la famiglia,
In Lei affidiamo la memoria di un popolo,
In Lei, Mater.

Gloria Vocaturo è nata a Roma e vive a Napoli da più di vent’anni. Laureata in Scienze
Politiche. Scrittrice, poetessa, aforista.
Nel 2002 è stata coautrice della monografia Il Paese dei fuochi edizione USMI avente
come tema Le riserve petrolifere nel Mar Caspio.
Ha pubblicato nel 2018 la raccolta di poesie È solo parte di me. Nel maggio 2020 ha
partecipato con tre racconti sul Mito alla pubblicazione dell’Antologia Sguardo parola e
mito. Nel giugno 2020 ha pubblicato la silloge di poesie Speranza. È in uscita l’antologia
trilingue (italiano, spagnolo, inglese) Il respiro della Natura in cui vi sono pubblicate
alcune poesie ed un breve racconto.
Ideatrice e referente della rubrica La Musa del Mese.

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 38


Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

Luna di marzo

Non impedirmi l’ora dell’approdo,


tu che mi giudichi dall’inghippo di reclames
andate a segno. Vita, o mia vita tutta di fretta:
è solo mio questo ripostiglio di luce in fondo ai games,
e sono stanco, ti dico, di triturare e riciclare ferraglia
ed altre silhouettes. È unicamente mio il diaframma serale
al di qua d’ogni possibile nuvolaglia dirimpettaia,
al di qua d’ogni fragore e ciarliero sopravvivere.
O mia vita tutta strapazzata, lasciami lambire
una soglia di pace. Sogno ora camelie et similia
in profumi indisciplinati, imprevisti (che ne sai, tu,
strega dell’arrembaggio arrivista, dei silenzi e dei colori,
dei sospiri del vento nelle tiepide sere primaverili?
Che ne sai, scalmanata a rincorrere utopie,
delle tranquille cene vespertine con l’amore al tuo fianco?).
Dunque, non impedirmi questo ritorno. La casa, vedi,
è tutta un giaggiolo profumato, sembra
una grande donna innamorata. Ogni sera
vi distendo questo cuore deturpato dai comandi,
cresciuto di nascosto sotto i raggi complici
di una luna di marzo fedele e appassionata.

Giuseppe Vetromile

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 39


Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

Indice

Introduzione Pag. 4

Nancy Amato “ 6
Vittoria Caso “ 7
Viviane Ciampi “ 9
Alessandra Corbetta “ 11
Beppe Costa “ 12
Giovanni D’Amiano “ 13
Laura D’Angelo “ 14
Marvi Del Pozzo “ 15
Stefania Di Lino “ 16
Francesca Farina “ 17
Raffaella Fazio “ 18
Dalila Hiaoui “ 19
Ksenja Laginja “ 20
Raffaella Lanzetta “ 21
Clara Lecuona Varela “ 22
Alessia Lombardi “ 23
Carla Malerba “ 25
Daìta Martinez “ 26
Libera Nasti “ 27
Denata Ndreca “ 28
Rita Pacilio “ 29
Maria Grazia Palazzo “ 30
Silvana Pesola “ 31
Fiorella Rega “ 32
Gloria Riggio “ 33

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 40


Transiti Poetici – Una rondine non fa primavera. Una poesia sì

Irene Sabetta “ 35
Angela Suppo “ 36
Lucilla Trapazzo “ 37
Gloria Vocaturo “ 38

Giuseppe Vetromile “

18 marzo 2021

I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano – nr. 37 Pag. 41

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