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TRANSITI POETICI
Volume XXXV
Antologia
a cura di Giuseppe Vetromile
Gli Autori
Giuseppe Carlo Airaghi
Franca Alaimo
Sara Albarello
Leila Falà
Anila Hanxhari
Giovanna Olivari
Veronica Paredes
Margherita Parrelli
Rosaria Ragni Licinio
Valeria Raimondi
Hernàn R. Vargas
Introduzione
Diventa sempre più difficile parlare di cultura, di arte, di poesia, in un mondo come
quello attuale, dove le principali preoccupazioni dell’umanità sono quelle di sbarcare
in qualche modo il cosiddetto lunario, oppure di studiare il modo migliore di
guadagnare potere e soldi a scapito della povera gente, oppure ancora di arrecare danni
al prossimo, di sottometterlo alle proprie volontà e credi politici/religiosi, oppure di
muovere guerra ad altri popoli, di uccidere a sangue freddo, di colpire senza ragione,
di perseguitare i deboli ed altre nefandezze del genere.
Mi chiedo dove sia andata a finire la dignità dell’uomo, il suo valore, i suoi ideali di
giustizia, di equità e di libertà. Tutto il mondo è ormai a portata di mano, basta
“affacciarsi” alla tv per vedere in tempo reale cosa sta accadendo dall’altra parte della
terra, e non c’è mai una notizia buona, rassicurante, che ci possa rendere felici. In effetti
il mondo intero è sempre stato in perenne subbuglio, in agitazione, in fermento,
negativo o positivo che fosse; solo che non c’erano i mezzi, gli strumenti per accorgersi
cosa stesse succedendo là fuori, nella stessa ora dello stesso giorno dello stesso anno
in cui tu stavi tranquillamente cenando a casa tua con i tuoi cari. Ora il mondo delle
informazioni ci riportano, anzi ci rovesciano sul desco casalingo, brutalmente le
immagini delle guerre, dei massacri, dei femminicidi e di tante altre ingiustizie e
incoerenze pazzesche di cui è ormai piena la mente alienata di tanti personaggi che, nel
bene e nel male (ma principalmente nel male!) gestiscono le sorti di grandi masse di
umanità, impossibilitate a reagire in nessun modo.
È così nata in noi una certa indifferenza, una sorta di apatia, di rassegnazione mista ad
un egoismo che direi quasi innocente, dal momento che la lontananza di certi fenomeni
è tale che il pensiero di poter in qualche modo intervenire non ci attraversa
minimamente: “è una cosa triste, sì, ma tutto sommato non ci riguarda, possiamo
tranquillamente continuare le nostre usuali faccende”: ecco cosa veramente pensiamo,
anche se di sfuggita, mentre assistiamo a qualche episodio grave di qualsiasi natura che
il mondo delle informazioni ci propina tramite tv e altri mezzi tecnologici. Ognuno di
noi si è così rivestito di una sorta di corazza emotiva, che ci impedisce di
compartecipare empaticamente alle vicissitudini di altre persone, persino amici e
parenti, che vivono lontano da noi. Anzi, a volte sopraggiunge anche una vena di
morbosità, come quando alcuni si divertono a filmare episodi di violenza che accadono
a breve distanza, senza peraltro pensare di intervenire minimamente per risolvere in
qualche modo la situazione incresciosa. Siamo tutti omertosi, egoisti, indifferenti,
pavidi, paurosi?... Nella generalità dei casi, purtroppo penso sia proprio così. La nostra
Giuseppe Vetromile
L’insonnia di Persefone
***
***
La preghiera perfetta
***
Ascoltare la voce
FRANCA ALAIMO
Vengono in mente i bellissimi versi di Spoon River di Lee Masters, leggendo questi
testi della poetessa Franca Alaimo, valente e nota autrice e traduttrice siciliana. I brani
che qui propone, infatti, sono dei quadri stupendi, dove anche il minimo particolare
assume la sua importanza, dando valore e significanza all’intero ritratto, sia che si tratti
di personaggi, sia di luoghi o di aneddoti e memorie. Ma è una Spoon River tutta
originale e profondamente legata alla geografia e alla storia locale, narrata con ricchezza
di toni e con una cadenza pacata, aderentissima al ritmo e alle atmosfere blande e solari
dei costumi mediterranei e in particolare siciliani.
(Ciccino)
***
(La matta)
La matta s'addormenta
sotto l'albero del noce,
gialla come un covone.
L'erba le cresce tra i piedi.
Animali di cieli abbagliati
e la montagna grande. I fiori
che sussultano nel vento.
Un uomo canta sul sentiero:
e se il cuore, l'amore, la vita.
L'oscurità prodigiosamente.
***
(Giovannella)
pregustando
il suo coup de théâtre -
e allarga la bocca
fra il pollice e l'indice
fischiando come fanno
i ragazzi chiamandosi per strada.
Avanza sulle zampine di velluto
una tribù di gatti,
gli occhi spiritati come i suoi.
***
(le innamorate)
***
(romanzi)
***
(marinai)
Andavamo al porto
(io, tre amiche, il cane).
Alle diciannove il Postale
salpava per Napoli.
La nave bianca tubava
come una colomba in amore.
Guardavamo i marinai slegare
le funi dalle bitte del pontile.
Anche per noi ragazzine
di tredici anni era tempo
di slacciare gli ormeggi
dell'infanzia, e innamorarci
di uomini che sapevano
di mare e vento salmastro.
SARA ALBARELLO
Simposio
Definiva la "legge dell'amore":
Si attiravano
Come rimostranze onorarie,
Celebravano amori compresi,
Si conturbavano e amalgavano in ricreanze corporee,
Per poi dar adito a lasciti d'amore sconfinati.
L'amore per l'altro
Parte di un tutto
Che trova casa
Dinanzi all’altare di Dio.
***
Il deserto dell’anima,
un vuoto esistenziale.
Nessuno conosceva la sorgente,
Tutti però credevano.
Credevano nel magistero dei cieli,
In qualcosa di più alto
Che li baciava e
Li irradiava di luce.
Un mistero che aveva il volto di Dio
Sulla pelle dell umanità.
***
Il mistero di Dio,
Insondabile
Che appare
Come un involucro tra le parti del sé,
Come nel grembo di una madre.
LEILA FALÀ
La sensibilità del poeta è tale da fargli accorgere del vuoto e del silenzio che regna in
noi e intorno a noi, anche quando c’è confusione di voci, posti occupati accanto a noi in
teatro o nel girovagare tra le strade affollate della città. Ma il silenzio e il vuoto denotano
anche indifferenza e ipocrisia, in molti atteggiamenti dell’attuale consesso civile. La
nostra brava autrice, Leila Falà, originaria di Ancona ma residente per lavoro a
Bologna, attua con grande eleganza e profondità di versi questa consapevolezza, da
attenta e sensibile voce poetica, incentrando il suo dettato proprio sui temi della
“mancanza” e del silenzio.
Certo
***
Rumori
Ho cercato il silenzio
ho trovato suoni e piccoli rumori
e tra questi solo uno forte forte
ho girato, ho guardato
e infine ho capito
era il mio cuore che nelle orecchie frusciava
per farsi compagnia.
***
Vuoto
***
Teatro
***
Manca
ANILA HANXHARI
Una poesia complessa, intrigante, quasi provocatoria, che sa essere tagliente, incisiva
ma anche accorata e delicata. Parliamo della poetica di Anila Hanxhari, di origini
albanesi ma da anni residente in Italia, ora a Milano. Organizzatrice di eventi, critico
letterario di prim’ordine e con una produzione letteraria e poetica di tutto rispetto,
Anila si è distinta in molti importanti premi letterari con la sua poesia che riflette lo
stato precario dell’uomo, della donna, dinanzi ad una società che sovente si mostra
gretta e ipocrita, ossequiosa nei confronti di un mero e asciutto formalismo, anche
religioso. Si evince anche un desiderio di affrancamento dalle pesantezze di una
quotidianità falsa e imbrigliante, una ricerca di verità nella confusione delle idee
contrastanti e dei pregiudizi incatenanti. I brani poetici di considerevole lunghezza e i
versi che si susseguono ora nervosi ora rassegnati, denotano una grande ricchezza di
contenuti e di stile.
GIOVANNA OLIVARI
Tra Genova e l’Isola d’Elba Giovanna Olivari tesse la sua delicata, gradevole ed incisiva
trama poetica, sicura del suo bagaglio culturale ricchissimo e di qualità, con escursioni
in ambiti non solo strettamente poetici, ma anche specifici come l’haiku, e poi nella
narrativa e nella favolistica. Notevole è anche la sua produzione letteraria. E dunque
notiamo, in questi suadenti brani che propone, una linea poetica riflessiva, incentrata
prevalentemente sui sentimenti, magistralmente espressi con interessanti metafore:
“M’hai presa. Anch’io palamiti / ho calato, e reti, e nasse. / Non le ho salpate. Trincee / ho alzato,
e messo paletti, / vestita di ruvida calce”.
Una dolcezza condita con una leggera ironia si snoda, fluisce tra i versi ben costruiti e
ritmati.
***
La lontananza
Altre poi
a penetrare nell’altro.
***
Narciso
***
Sono la violacciocca.
A caso, tra le pietre,
ha scelto la sua casa.
Son la bella di notte
che beve la rugiada.
Sono la passiflora
avvinta alla ringhiera.
Io sono il mio giardino.
Il bianco gelsomino
che intenso il suo profumo
regala, sol per poco.
Sono la rosa rossa
che arrampica sul muro
e lì sempre rinasce.
Io sono il mio giardino.
Sono il soffione lieve
che docile e tenace
si lascia veleggiare
per radicarsi altrove.
(da Lo specchio del mare, Progetto fotografico di Mario Pellegrini, Persephone Edizioni,
2018)
VERONICA PAREDES
Di balsami profumati
colori il mio essere
e in ogni parola abbozzi
i fiori gloriosi
della mia esistenza
Se l'inferno ha messo a nudo la mia freddezza e il mio egoismo,
il paradiso ti ha mostrato le colline
del mio tenero fascino.
Morbidi, onesti e delicati i tuoi occhi e la tua bocca a
declamare la mia esistenza.
È il mio universo
che tocca le corde delle tue dita
e delle tue rime.
Oh dolce Dante!
L'anima sospira di fronte alla sete dei tuoi versi che sono
gli almanacchi della mia vita
***
Timidi Bagliori!
MARGHERITA PARRELLI
Heimat
***
Be quiet baby
a ogni angolo ti incontro
stai seduta a terra
con tua figlia tra le braccia
attaccata al seno
appesa al collo
nel marsupio sulla schiena
braccialetti tra le mani
me li vendi quanto costano
da chi li hai presi
tu da dove vieni e cosa fai?
Vendo braccialetti
non saprei altro.
Parlami di tua figlia
Figlie
Una poesia dell’urgenza: una poesia necessaria per puntualizzare, o almeno tentare di
precisare, cosa è l’io e cosa fa nel trambusto della quotidianità (“Mi fa male questo
trambusto: / schiaffi sulle orecchie e baci in volto, / la fiducia in un solo discorso.”). Sembra essere
questo il filo conduttore della poetica di Rosaria Ragni Licinio, artista poliedrica,
giornalista e poetessa di notevole levatura, meritevole di numerosi riconoscimenti, tra
i quali, recentemente, il secondo premio al concorso Marco Di Meola. È dunque una
sorta di incertezza che sprona l’Autrice a mettere ordine nel suo vissuto, rapportandosi
ad una realtà esterna magmatica e nello stesso tempo nebulosa, sfrangiata. La poesia,
come sempre, e in particolare la poesia di Rosaria Ragni Licinio, traduce questa materia
informe che è il mondo vissuto, in canto di luce e di speranza.
Quarantadue anni,
l’elmo sulla testa,
i pensieri compressi
ma mi tace la guerra.
Nel mese di marzo
dico solo quello che vedo:
l’odore del sale,
la tua finestra e
i pesci d’oro, fuori corrente.
So benissimo che si muore
solamente d’estate
coi capelli baciati dal sole
e l’arsura che parla,
ma qualcosa mi brucia
anche il cuore,
qualcosa qui accende
un mare
di memoria e di zinco.
***
***
***
***
(Da I cieli della preistoria. Antologia della nuovissima poesia pugliese, AA.VV., Marco Saya
Editore, 2022)
***
VALERIA RAIMONDI
Generazione
***
Resto
Ti resto accanto
anche oggi che vesto il lutto
anche nella resurrezione
anche nelle ossa ti tengo
nel passo claudicante
nell’anca che trattiene
nel respiro privo di intenzione
nelle intenzioni prive di ragione
per il poco e molto che sei stata
per il molto e troppo che ti ho amata
per le briciole di pane e l’acqua fresca
nutrimento ultimo che sfama
***
Figlio di foglia
torni polline al vento
nidazione del grembo
sangue che inonda a dirotto la vita.
Tu, mia mela spartita
mitos indiviso
mio paesaggio, mio spartito.
Gomitolo, lana di cuore
mio nocciolo, semino
brulichio di materia
desiderio, bambino.
Tu, mio allattato e mio latte
mia insonnia e mia veglia
mio dono restituito piccino.
Tu, mio tempo coagulato
mio volo atterrato
mio bimbo, mio amore
mio, mio, mio
(Inedito)
***
Il Volo
(per Amelia Rosselli)
(Inedito)
Dalla Colombia all’Università di Salerno, dove svolge con impegno la sua attività di
dottorato di ricerca in studi letterari, linguistici e storici, la voce poetica di Hernàn
Rodriguez Vargas ci giunge pregna di sentimento e di amore, un amore che va
considerato in tutti i suoi aspetti e forme, e come motore di vita e recupero di memorie,
di radici; un amore che è rispetto nei confronti del creato, che va considerato e
meditato nel grande silenzio che suscita meraviglia e timore. Un dettato poetico ben
costruito, con versi che scorrono fluidi e cristallini, come la purezza del suo dire.
II
Forse ci sbagliamo
di metafore, e l’amore
non era la riva, come
di una spiaggia, come di
un’isola, come un ghiacciaio,
ma il mare,
blu,
senza riva
– e questo silenzio –
Non abbiamo dovuto
aspettare al bordo
dell’abisso perché
la solitudine è la riva
e l’orlo dell’abisso.
Forse abbiamo fatto un errore
di pronomi, quando diciamo
«tu» e poi nel dire «io»,
Quando siamo
sempre stati
il mare blu,
senza sponde
e questo silenzio.
***
XXIII
***
LIV
Giuseppe Vetromile
Franca Alaimo
Franca Alaimo vive e opera a Palermo. La sua prima silloge, Impossibile Luna,
Antigruppo Ediz., risale al 1991. Ad essa sono seguite altre venti, le più recenti delle
quali sono: Elogi (Ladolfi, Ed,); sacro cuore (Ladolfi, Ed.), 7 poemetti (Interno Libri, 2022).
Ha pubblicato tre romanzi, l'ultimo dei quali, La gondola dei folli, è stato editato da Spazio
Cultura. Ha tradotto dall'inglese due brevi raccolte di Peter Russell, lavorato nella
redazione di alcune riviste (L'Involucro, Spiritualità & Letteratura, La Recherche) e scritto
saggi sulla produzione poetica di vari autori: Cara, Recigno, Luisi, Loi, Fabra e i poeti
dell'Antigruppo siciliano. Ha redatto centinaia di schede critiche, prefazioni e post-
fazioni. È presente in molte antologie, riviste (Poesia di Crocetti, Atelier di Ladolfi, Il
sarto di Ulm di Macabor), quotidiani (Il manifesto, La Repubblica, La Sicilia) e settimanali
italiani. Nel 2020 è uscita un'auto-antologia di poesie scelte dalle sillogi pubblicate fra
il 1991 e il 2019, corredata di interventi critici prestigiosi (Calandrone, Fo, Gerbino,
Puccini, Romano, Rosadini e altri).
Sara Albarello
Leila Falà
Nata ad Ancona, vive a Bologna dove lavora all’Università come impiegata. Attrice,
poeta e femminista, si è formata al Dams con G. Scabia e alla scuola di Teatro G.
Garrone. Si è occupata di teatro, comunicazione, marketing, È tra le fondatrici della
Biblioteca internazionale delle Donne, Bologna. Come attrice ha recitato per dieci anni
nella cooperativa Il GruppoLiberoTeatro, compagnia di ricerca di Bologna, mettendo in
scena anche propri testi. Come poeta ha fatto parte del “Gruppo 98 poesia”, è nella
redazione della rivista Voci della Luna, fa parte della SIL – Società Italiana delle Letterate e
cura piccoli eventi poetici.
Ha pubblicato le raccolte: Oggetti in È negli oggetti che ti ricerco (Mantova, Corraini 2013,
prefata da Niva Lorenzini), Mobili e altre minuzie (Udine, Dars 2015, prefaz. L.
Magazzeni), l’e-book Certe sere altri pretesti (la Recherche, 2016) e ha curato l’antologia
Della Propria voce (Bologna, Qudulibri 2016) che contiene anche una sua silloge. Ha
scritto per il teatro. La ballata Cosa farò da grande (inedito), ha vinto il premio teatrale
“Reading sul fiume” 2017. È presente nell’antologia Prontuario lirico di autodifesa muliebre
insieme ad Alessandra Carnaroli, Francesca Genti ed Anna Toscano.
Anila Hanxhari
Giovanna Olivari
Giovanna Olivari è nata e vive a Genova, ma le sue radici, da parte di padre, sono
all’Isola d’Elba nel paese di Marciana Marina. Laureata in Lettere Moderne, ha
insegnato nella Scuola Media.
Scrive poesie, haiku, racconti, favole, monologhi, pubblicati in diverse raccolte
antologiche ed e-Book, tra cui I quaderni di Erato, Voci di poesia, Luoghi di parole, Il
Federiciano 2015, Divergentemente 2015, Estemporanea 2016, Genova canta il tuo canto (Ed
Zona, 2015); Essenza di un’isola, 2017; Genoese Hours. Le ore genovesi di Henry James, 2017;
Binari InVersi 2016; Poetando 2017; Voci dall’esilio, 2020; Le Parole della Quarantena (Ed
Kanaga, 2020); Dante e noi (Ed Kanaga, 2021); Carnevale dei piedi, Antologia Realistica
Terminale (You Publy 2021); ed in riviste letterarie, tra cui Illustrati (Ediz. Logos,
settembre 2015, maggio 2016, marzo 2017); Journal of Italian Translation, Vol XIII N.1
Spring 2018, ed inseriti in rappresentazioni teatrali.
Collabora col Circolo Letterario “Banchina”. Fa parte del gruppo di Poeti di “Genova
Voci”.
Ha partecipato e partecipa a numerosi eventi, spettacoli, reading, festival, mostre.
È del 2017 la mostra Versi Sospesi: poesie di Giovanna Olivari su cieli di Mario Pellegrini.
Ha ricevuto diversi attestati di merito, menzioni e segnalazioni. Nel 2018 il primo
premio nel Concorso “Terra SENZA Mafia” con la poesia Mafia.
Nel 2015 ha pubblicato il libro-oggetto INFERNO-INTERNO. Parole Immagini
Emozioni. Nel 2018 ha pubblicato la silloge poetica Lo Specchio Nel Mare con foto di
Mario Pellegrini, Persephone Edizioni.
Veronica Paredes
Margherita Parrelli
Margherita Parrelli è nata a Roma nel 1967, dove si è laureata in filosofia ed è tornata
a vivere dieci anni fa, dopo quasi venti anni passati tra Gran Bretagna, Francia e
Germania. In Germania vivono il figlio e la figlia ventenni. Ha lavorato come freelance
per il Bayerischer Rundfunk, la RAI, Il Mattino di Napoli e come insegnante di italiano
alla Volkshochschule di Monaco di Baviera. Attualmente si occupa di donne vittime
di violenza con l’associazione Differenza Donna e lavora come consulente familiare.
Ha publicato quattro raccolte poetiche: L’orizzonte tra le mani (Lieto Colle, 2011), Falling
Down (La Vita Felice, 2014), Penelope e Antigone - poemetto (La Vita Felice, 2017, primo
classificato al Premio Letterario Internazionale “Maria Cumani Quasimodo”, secondo
al Premio Nazionale Alberoandronico e messo in scena come monologo), e Incontro
(La Vita Felice 2022).
Nel 2021 ha partecipato alla mostra online Futuro - Los Angeles con un suo
componimento in italiano e inglese con un’opera dell’artista Elisabetta Diamanti.
Nel 2022 ha partecipato al “Festival della Poesia lungo la via” organizzato da Rita
Pacilio e Giuseppe Vetromile.
Valeria Raimondi
Giuseppe Vetromile
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività
letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti
sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali.
Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni
del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e
rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà
dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti
con (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca
Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro
quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del
Indice
Introduzione Pag. 4
Giuseppe Vetromile “ 44
13 luglio 2022